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Indice
Introduzione 2
Procedimenti classici di selettivit e loro limiti La selettivit amperometrica 2 La selettivit cronometrica 3 La selettivit logica Principio del sistema di selettivit logica Applicazione della selettivit logica al Sepam Realizzazione della selettivit logica Alcuni schemi d'applicazione della selettivit logica Vantaggi della selettivit logica
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1. Introduzione
L'intervento delle protezioni elettriche sempre un evento traumatico che non solo determina la messa fuori servizio di parti pi o meno importanti dell'impianto, ma molto spesso lascia nella confusione il personale addetto alle operazioni di emergenza. Un guasto che si produce in un punto qualunque di un impianto di distribuzione non deve in alcun modo privare di energia elettrica l'insieme dell'installazione. Da questa evidenza risulta la necessit di isolare rapidamente la parte guasta senza privare di energia in modo indiscriminato gli altri utilizzatori: questo il principio che sta alla base della selettivit degli interventi. Solo l'elemento di protezione (interruttore o fusibile) che installato immediatamente a monte della parte di circuito dove si produce il guasto deve intervenire, mentre le altre protezioni, pur rilevando la situazione di guasto, devono agire di rincalzo. Questo non solo permette di limitare le zone dell'impianto che vengono escluse dall'alimentazione, ma consentir, successivamente, un pi rapido riconoscimento del punto di guasto e quindi un pi veloce ripristino delle condizioni di normale funzionamento da parte degli operatori addetti alla manutenzione. I procedimenti classici di selettivit (amperometrica e cronometrica) permettono di rispondere a questa esigenza pi o meno correttamente. Il Sistema di Selettivit Logica (brevetto Merlin Gerin) permette di ottenere una selettivit totale tra tutti gli stadi di un impianto di distribuzione elettrica, industriale o terziaria, dall'alta alla bassa tensione. Inoltre permette l'eliminazione del guasto in un intervallo di tempo molto ridotto e indipendente dalla localizzazione del guasto stesso. Il presente dossier introduce la nozione di selettivit logica fornendo i concetti base sui quali essa si fonda ed evidenziando i vantaggi offerti rispetto alla selettivit cronometrica e amperometrica; tali argomenti saranno ripresi in successivi dossier.
selettivit assicurata se: IrD1 < Iguasto < IrD2 selettivit non assicurata se: IrD2 < Iguasto < IccA
La selettivit cronometrica
Consiste nel ritardare il funzionamento della protezione a monte affinch la protezione a valle abbia il tempo di isolare la partenza guasta. Lo scarto minimo richiesto tra le temporizzazioni di due protezioni successive dato dal tempo di apertura dell'interruttore a valle incrementato del tempo di diseccitazione della protezione a monte (cfr. fig. 2). In questo modo la selettivit totale pu essere ottenuta soltanto ritardando le protezioni con temporizzazioni tanto pi lunghe quanto pi le apparecchiature sono prossime della sorgente di energia. Nell'esempio della figura 3 gli interruttori D1 hanno intervento istantaneo, gli interruttori D2 sono ritardati di 0,3 s, gli interruttori D3 di 0,6 s, e gli interruttori D4 di 0,9 s. Una conseguenza nefasta di questi ritardi scaglionati il ritardo molto elevato con cui avviene l'apertura del circuito in caso di guasto a monte dell'installazione, nell'esempio precedente 0,9 s sulla sbarra A. Al livello della sorgente di energia questo ritardo diviene eccessivo e presenta diversi inconvenienti: s spesso incompatibile con le imposizioni dell'ente distributore di energia che domanda un tempo di intervento breve a livello dell'interruttore generale dell'utente; s impone un sovradimensionamento termico dei cavi e dei quadri; s accresce considerevolmente i danni dovuti ad un guasto.
Iguasto
soglia
tiD2
T2
tempo trD2
tiD1
T1
taD1
tiD1, tiD2 : tempi d'inerzia delle protezioni in D1 e D2 T1, T2:temporizzazioni delle protezioni in D1 e D2 taD1: trD2: tempo di apertura interruttore in D1 tempo di ricaduta protezione in D2
selettivit cronometrica: T2-trD2 T1 + ta D1 scarto tra le temporizzazioni: T2-T1 taD1 + trD2 fig. 2: selettivit cronometrica.
2. La selettivit logica
Le selettivit amperometrica e cronometrica creano, come appena visto, alcuni problemi. Gli elettrotecnici hanno imparato ad aggirarli.... spesso a scapito della selettivit stessa. Il Sistema di Selettivit Logica stato sviluppato con l'obiettivo di rimediare a questi inconvenienti; questi permette di ottenere la selettivit tra pi protezioni ottimale e, inoltre, di ridurre considerevolmente il ritardo di intervento degli interruttori situati pi vicino alla sorgente. Principio del sistema di selettivit logica Quando si verifica un guasto in un impianto radiale, la corrente di guasto percorre il circuito situato tra la sorgente e il punto di guasto stesso: s le protezioni a monte del punto di guasto sono sollecitate; s le protezioni a valle del punto di guasto non sono sollecitate; s solo la prima protezione a monte del guasto deve intervenire. Ad ogni interruttore associata una protezione in grado di emettere e ricevere un ordine di attesa logica. Quando una protezione sollecitata da una corrente di guasto: s emette un ordine di attesa logica verso le protezioni poste a monte; s provoca l'intervento dell'interruttore associato se non riceve ordine di attesa logica dalle protezioni poste a valle. La figura 4 descrive in maniera semplificata una distribuzione radiale (si rappresentato un solo interruttore per quadro). Funzionamento in caso di guasto al punto A della figura 4 s le protezioni in D1, D2, D3...DN sono sollecitate; s la protezione in D1 emette un ordine di attesa logica verso monte e un ordine di apertura all'interruttore D1; s le protezioni in D2, D3...DN emettono un ordine di attesa logica da valle verso monte e ricevono un ordine di attesa logica che impedisce loro di impartire l'ordine di apertura agli interruttori associati (il ragionamento si interrompe quando la protezione DN ha una regolazione tale per cui la corrente di guasto non raggiunge la sua soglia di intervento Ir). L'interruttore D1 elimina il guasto in A nell'intervallo di tempo: TD1=T1(1) + taD1 + tiD1 con: T1(1): temporizzazione (ritardo) della protezione in D1, taD1: tempo di apertura dell'interruttore D1, tiD1: tempo d'inerzia della protezione in D1. Funzionamento in caso di guasto al punto B di figura 4 s la protezione in D1 non sollecitata; s le protezioni in D2, D3...DN sono sollecitate ed emettono un ordine di attesa logica verso monte; s solo la protezione D2 non riceve alcun ordine di attesa logica ed emette un ordine di apertura. L'interruttore in D2 elimina il guasto in B nell'intervallo di tempo: TD2=T1(2) + taD2 + tiD2 con: T1(2): temporizzazione della protezione in D2, taD2: tempo di apertura dell'interruttore in D2, tiD2: tempo d'inerzia della protezione in D2. Lo stesso ragionamento pu essere applicato a uno qualunque degli interruttori installati sull'impianto di distribuzione. Le temporizzazioni T1(1), T1(2)...T1(N) delle protezioni possono quindi essere ridotte fino ai limiti permessi dalle caratteristiche della protezione e dai transitori di messa in tensione delle macchine da proteggere (motori, trasformatori): queste temporizzazioni non sono condizionate da problemi di selettivit. Con il sistema di selettivit logica il tempo di eliminazione dei guasti pu essere ridotto di molto ed indipendente dal numero di protezioni in cascata. In questo modo anche possibile ottenere la selettivit tra una protezione istantanea a monte e una protezione temporizzata a valle: per esempio prevedere una temporizzazione pi ridotta alla sorgente che vicino ai carichi.
Nota: la funzione "attesa logica" corrisponde ad un incremento della temporizzazione della protezione a monte. Per motivi di sicurezza, la durata dell'attesa logica deve essere limitata e ci permette alla protezione a monte di intervenire in soccorso della protezione a valle non funzionante (intervento di rincalzo). A questo proposito oltre alla temporizzazione di intervento T1(N) sono normalmente previste altre due temporizzazioni T2(N) : il ritardo T2 quello massimo di presa in conto dell'attivit logica da parte della protezione a monte (N+1) in caso di intervento della protezione a valle (N) T3(N) : il tempo di permanenza dell'ordine di attesa logica dopo l'emissione del comando di apertura dell'interruttore associato.
In funzione dei bisogni dell'utilizzatore e delle caratteristiche dell'impianto elettrico, l'utilizzazione della selettivit logica pu essere: s localizzata in una sola cabina,
progressiva, realizzata quindi in tappe successive, in modo da estendersi da una cabina ad un'altra, in occasione dei periodici lavori di manutenzione sull'impianto, s globale, se essa prevista sin dalla progettazione dell'impianto.
s
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