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A cura di Trir & Partners Avvocati Novembre 2012 www.triro.it Twitter @TriroPartners Milano, Via San Barnaba 32, Tel.+ 39 02550011 triro.partners@triro.it Milano Roma Torino Trento
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Capitolo 1
Obbligo di motivazione
In base alla disciplina previgente il datore di lavoro non aveva lobbligo di indicare la motivazione nella lettera di licenziamento ma il lavoratore poteva chiedere, entro 15 giorni dalla comunicazione, i motivi che avevano determinato il recesso. In tal caso, il datore di lavoro doveva, nei 7 giorni dalla richiesta, comunicarli per iscritto. La nuova formulazione dellart. 2, comma II, della legge n. 604/1966 prevede ora, a pena di inefficacia, che la comunicazione del licenziamento deve contenere la SPECIFICAZIONE dei motivi che lo hanno determinato, non essendo pi possibile comunicarli in un momento successivo.
L incontro si svolge dinanzi alla Commissione di Conciliazione di cui allart. 410 del codice di procedura civile. Davanti alla Commissione di Conciliazione le parti possono farsi assistere da rappresentanti sindacali, avvocati o consulenti del lavoro. La procedura deve concludersi entro 20 giorni dal momento in cui la Direzione territoriale del lavoro ha trasmesso la convocazione, fatta salva lipotesi in cui le parti, di comune avviso, ritengano di proseguire la discussione nalizzata al raggiungimento di un accordo. Se il tentativo di conciliazione fallisce viene redatto un verbale negativo e il datore di lavoro pu comunicare il licenziamento al lavoratore. Se la conciliazione ha esito positivo e prevede la risoluzione consensuale del rapporto, il lavoratore (in deroga alla disciplina ordinaria) avr diritto alla nuova Aspi (sostitutiva dellindennit di disoccupazione). In caso di esito negativo, previsto che il Giudice tenga conto del comportamento complessivo delle parti ai ni della determinazione dellindennit risarcitoria prevista dal novellato art. 18 dello Statuto dei Lavoratori nonch ai ni delle spese del giudizio, nellipotesi in cui dovesse ritenere illegittimo il licenziamento. Trattasi di meccanismo che, almeno nelle intenzioni del legislatore, dovrebbe avere un eetto incentivante sulle parti verso la soluzione conciliativa preventiva, con conseguente auspicata deazione del contenzioso giudiziale.
Il licenziamento intimato all'esito del procedimento di cui all'art. 7 L. 604/1966 produce effetto dal giorno della comunicazione con cui il procedimento stato avviato, fatto salvo l'eventuale diritto del lavoratore al preavviso o alla relativa indennit sostitutiva (il periodo di eventuale lavoro svolto in costanza della procedura si considera come preavviso lavorato). La disposizione nalizzata a scongiurare il rischio che il lavoratore, appresa la notizia dellintenzione del datore di licenziarlo, si avvalga di condizioni soggettive a lui favorevoli che gli consentano di procrastinare levento del recesso annunciato (ad es. malattia). fatto salvo in ogni caso leetto sospensivo disposto dalle norme in materia di tutela della maternit e paternit e in caso di infortunio sul lavoro. La procedura di conciliazione sopra delineata costituisce (per i datori di lavoro che hanno i requisiti dimensionali di cui allart. 18 dello Statuto dei Lavoratori ovverosia pi di 15 dipendenti) condizione di procedibilit ai ni dellintimazione del licenziamento. In caso di omissione/violazione della procedura il licenziamento inecace.
Capitolo 2
A. Fattispecie: manifesta insussistenza del fatto posto a base del licenziamento per giusticato motivo oggettivo (art. 18, comma 7, Stat. Lav.) Sanzioni:
il Giudice Pu ordinare la reintegrazione nel posto di lavoro indennit risarcitoria pari ad un massimo di 12 mensilit, dedotto quanto il lavoratore ha percepito, nel periodo di estromissione, per lo svolgimento di altre attivit lavorative (c.d. aliunde perceptum), nonch quanto avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione (c.d. aliunde percipiendum) versamento dei contributi previdenziali e assistenziali Resta salvo il diritto del lavoratore di optare per lindennit sostitutiva della reintegrazione - pari a 15 mensilit - entro trenta giorni dalla sentenza ovvero dallinvito del datore del lavoro a riprendere servizio (art. 18, comma 3, Statuto dei Lavoratori).
B. Fattispecie: altre ipotesi (diverse dalla manifesta insussistenza) in cui non ricorrono gli estremi del giusticato motivo oggettivo (art. 18, comma 7, Stat. Lav.) Sanzioni:
non opera pi la reintegrazione nel posto di lavoro
indennit risarcitoria omnicomprensiva determinata tra un minimo di 12 e un massimo di 24 mensilit, tenuto conto del numero dei dipendenti occupati, delle dimensioni dellattivit economica, del comportamento e delle condizioni delle parti, con onere di specica motivazione al riguardo (art. 18, comma 7, Statuto dei Lavoratori)
C. Fattispecie: mancata indicazione dei motivi nella lettera di recesso; violazione della procedura di conciliazione preventiva introdotta dalla riforma (art. 18, comma 6, Stat. Lav.) Sanzioni:
non opera pi la reintegrazione indennit risarcitoria omnicomprensiva determinata tra un minimo di 6 e un massimo di 12 mensilit, dellultima retribuzione globale di fatto, con onere di specica motivazione al riguardo (art. 18, comma 7, Statuto dei Lavoratori) Se il Giudice accerta, sulla base della domanda del lavoratore, che vi anche un vizio di giusticazione del licenziamento applica, in luogo del regime summenzionato, le tutele previste per i licenziamenti disciplinari o economici, gi esaminate.
D. Fattispecie: insussistenza delle ragioni poste a fondamento del licenziamento per sopravvenuta inidoneit sica o psichica del lavoratore; licenziamento intimato in violazione del periodo di comporto (art. 18, comma 7, Stat. Lav.)
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Sanzioni:
reintegrazione nel posto di lavoro indennit risarcitoria non superiore a 12 mensilit, della retribuzione globale di fatto pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali
E. Fattispecie: licenziamento discriminatorio o intimato in violazione delle ipotesi di divieto di licenziamento previste dalla legge (causa di matrimonio, violazione dei divieti di licenziamento della lavoratrice madre, altri casi stabiliti dalla legge) dovuto a motivo illecito determinante (art. 18, co. 1-3, Stat. Lav.). Sanzioni:
reintegrazione nel posto di lavoro a prescindere delle dimensioni dellazienda indennit commisurata allultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello delleettiva reintegrazione, dedotto laliunde perceptum e, comunque, in misura non inferiore a cinque mensilit e senza limite massimo pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali
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Capitolo 3
Novit:
L indennit risarcitoria commisurata alla retribuzione globale di fatto dal licenziamento alla reintegrazione, dedotto laliunde perceptum;
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Nel caso in cui il lavoratore richieda, in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, lindennit pari a 15 mensilit, la richiesta determina la risoluzione del rapporto, e lindennit non assoggettata a contribuzione previdenziale.
Requisiti dimensionali:
Il nuovo regime di tutela/sanzionatorio, fatta eccezione per le tutele contro il licenziamento discriminatorio, che sono universali, trova applicazione soltanto al datore di lavoro, imprenditore o non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, liale, ufficio o reparto autonomo nel quale abbia avuto luogo il licenziamento, occupi alla sue dipendenze pi di 15 lavoratori, nonch al datore di lavoro che nellambito dello stesso comune occupi pi di 15 dipendenti, anche se in ciascuna unit produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro che occupa pi di 60 dipendenti (art. 18, comma 8, Stat. Lav.).
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Alle imprese prive dei requisiti dimensionali suddetti continua a trovare applicazione lart. 8 della legge n. 604/1966 (tutela c.d. risarcitoria da 2,5 a 6 mensilit di retribuzione).
A. Fattispecie: il fatto contestato insussistente ovvero rientra tra le condotte punibili con una sanzione conservativa sulla base delle previsioni dei CCNL o dei codici disciplinari (art. 18, co. 4, L. 300/1970) Sanzioni:
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reintegrazione nel posto di lavoro (tutela reale) indennit risarcitoria, pari a un massimo di 12 mensilit dell'ultima retribuzione globale di fatto, dedotto quanto percepito dal lavoratore per lo svolgimento di altre attivit lavorative (c.d. aliunde perceptum) nonch quanto egli avrebbe potuto percepire dedicandosi con diligenza alla ricerca di una nuova occupazione (c.d. aliunde percipiendum) versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali dal giorno del licenziamento no a quello delleettiva reintegra, maggiorati degli interessi legali e senza applicazione di sanzioni per omessa o ritardata contribuzione, in misura pari al dierenziale tra la contribuzione che sarebbe maturata in caso di prosecuzione del rapporto illegittimamente risolto e quella eventualmente accreditata al lavoratore in conseguenza dello svolgimento di altre attivit lavorative in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, il lavoratore pu chiedere, entro 30 giorni dal deposito della sentenza o dallinvito del datore di lavoro a riprendere servizio, unindennit pari a 15 mensilit dellultima retribuzione globale di fatto; tale richiesta determina la risoluzione del rapporto
B. Fattispecie: altre ipotesi, in cui venga accertato che non ricorrono gli estremi della giusta causa o del giusticato motivo (art. 18, co. 5, L. 300/1970) Sanzioni:
non opera pi la reintegrazione nel posto di lavoro il Giudice dichiara risolto il rapporto di lavoro e riconosce un'indennit determinata tra un minimo di 12 e un massimo di 24 mensilit dell'ultima retribuzione globale di fatto:
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in relazione all'anzianit del lavoratore; tenuto conto del numero dei dipendenti occupati, delle dimensioni dell'attivit economica, del comportamento e delle condizioni delle parti, con onere di specica motivazione a tale riguardo.
C. Fattispecie: violazione del requisito di motivazione di cui allart. 2, co. 2, L. 604/66 o della procedura di cui allart.7, L. 300/70 (art. 18, co. 6, L. 300/70) Sanzioni:
non opera pi la reintegrazione nel posto di lavoro il Giudice dichiara risolto il rapporto di lavoro e riconosce un'indennit risarcitoria onnicomprensiva determinata tra un minimo di 6 e un massimo di 12 mensilit dell'ultima retribuzione globale di fatto, in relazione alla gravit della violazione formale o procedurale commessa dal datore di lavoro; il giudice ha un onere di specica motivazione a riguardo ove il lavoratore lamenti, oltre alla violazione procedurale, la mancanza di giusticazione del licenziamento, il Giudice, ove accerti un difetto di giusticazione del licenziamento, applica, a seconda dei casi, il regime sanzionatorio di cui alle precedenti lettere A) e B)
D. Fattispecie: licenziamento discriminatorio o intimato in violazione delle ipotesi di divieto di licenziamento previste dalla legge (causa di matrimonio, violazione dei divieti di licenziamento della lavoratrice madre, altri casi stabiliti dalla legge) o dovuto a motivo illecito determinante (art. 18, co. 1-3, L. 300/70)
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Sanzioni:
reintegrazione nel posto di lavoro, a prescindere dalle dimensioni dellazienda indennit commisurata allultima retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello delleettiva reintegrazione, dedotto laliunde perceptum e, comunque, in misura non inferiore a cinque mensilit pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali
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Capitolo 4
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I termini:
Udienza: entro 40 giorni. Notica: almeno 25 giorni prima delludienza (anche a mezzo di posta elettronica certicata). Costituzione del convenuto: il Giudice assegna non meno di 5 giorni prima delludienza.
Il procedimento:
ogni formalit omessa ampi poteri istruttori e possibilit di disporre mezzi ducio ai sensi del 421 cod. proc. Civ. decisione immediata con ordinanza immediatamente esecutiva L ecacia esecutiva non pu essere sospesa o revocata se non in sede di sentenza che denisce la fase succes siva del giudizio di primo grado.
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I termini:
Fissazione udienza: entro 60 giorni dal deposito del ricorso. Termine di costituzione: no a 10 giorni prima delludienza (assegnati dal Giudice). Notica: almeno 30 giorni prima, ma non della data di udienza, bens di quella assegnata per la costituzione. Costituzione in giudizio del convenuto: secondo quanto stabilito dallart. 416 c.p.c.. Chiamata in causa: il Giudice ssa nuova udienza entro 60 giorni, con onere di notica a carico delle parti nei termini suindicati e onere di costituzione del terzo chiamato non meno di 10 giorni prima delludienza.
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Domanda riconvenzionale: deve fondarsi su fatti costitutivi identici a quelli posti a base della domanda principale, altrimenti il Giudice dispone la separazione.
Il procedimento:
ogni formalit non essenziale al contraddittorio omessa ampi poteri istruttori e possibilit di disporre mezzi ducio ai sensi dellart. 421 c.p.c. denizione del giudizio con sentenza la sentenza pu essere pronunciata in successiva udienza con termine per note difensive no a 10 giorni prima deposito sentenza entro 10 giorni dalla data delludienza di discussione sentenza provvisoriamente esecutiva che pu disporre sospensione o revoca dellordinanza emessa nella prima fase
I termini:
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Termine di deposito del ricorso: entro 30 giorni dalla comunicazione della sentenza di primo grado (o dalla noticazione se anteriore), a pena di decadenza. In mancanza di noticazione o comunicazione, il ricorso deve essere depositato entro 6 mesi. Fissazione udienza: entro 60 giorni dal deposito del ricorso. Termine di notica: 30 giorni prima della data ssata per la costituzione in giudizio (non, quindi, prima delludienza). Termine di costituzione: no a 10 giorni prima delludienza.
Il procedimento:
sospensione dellecacia della sentenza reclamata se ricorrono gravi motivi omessa ogni formalit non essenziale al contraddittorio, la Corte procede nel modo che ritiene pi opportuno agli atti di istruzione ammessi decisione: sentenza non necessariamente resa in prima udienza, ma anche in successiva, con termine per note difensive no a 10 giorni prima deposito della sentenza entro 10 giorni dalludienza di discussione
In mancanza di comunicazione o noticazione, il ricorso deve essere depositato entro 6 mesi. Come si propone: con ricorso per cassazione contenente gli usuali elementi. La sospensione della sentenza pu essere chiesta alla Corte dAppello che prevede a norma del comma 60, ssando apposita udienza. Controricorso in Cassazione secondo la normale procedura. Udienza da ssarsi non oltre 6 mesi dalla proposizione del ricorso. L udienza di discussione e decisione si svolge secondo la normale procedura, peraltro in particolari giorni del calendario delle udienze.
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TRIBUNALE
IMPUGNAZIONE UDIENZA COSTITUZIONE DECISIONE PERIODO COMPLESSIVO
Prima Fase ricorso (entro 180 gg.) Giudizio di opposizione 30 gg. (da noticazione o comunicazione se anteriore)
ordinanza
40 giorni
CORTE DAPPELLO
IMPUGNAZIONE UDIENZA COSTITUZIONE DECISIONE PERIODO COMPLESSIVO
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CASSAZIONE
IMPUGNAZIONE UDIENZA COSTITUZIONE DECISIONE PERIODO COMPLESSIVO
ricorso 60 gg. (da comunicazione o noticazione se anteriore) 6 mesi 40 gg. controricorso sentenza 8 mesi
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