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assoluta di subordinazione, con conversione Fatto sta che anche quest’ultimo tentativo di
ipso iure della collaborazione in rapporto di stabilire uno spartiacque tra subordinazione
lavoro subordinato a tempo indeterminato. e collaborazione ha avuto vita breve, forse
perché ci si è accorti che rischiava di pregiu-
Eppure, la disciplina del lavoro a progetto, così dicare le tutele di una categoria di collabora-
come integrata da successivi interventi nor- tori divenuta emblematica, quella dei riders
mativi, da ultimo la “legge Fornero”, conteneva e dei platform workers.
anche innovative forme di tutela per il collabo-
ratore. Ad esempio, il compenso non inferiore Così siamo giunti all’ennesimo recente inter-
ai minimi retributivi previsti dal CCNL (una an- vento normativo della L. 2 novembre 2019 n.
ticipazione del salario minimo); limitazioni alla 128 che ha modificato l’art. 2 del D.Lgs. 81/2015.
facoltà di recesso ante tempus; tutele in ipo- Il primo comma ha subito due interventi: i) è
tesi di gravidanza, malattia e infortunio; equo stato sostituito l’avverbio “esclusivamente” con
premio in ipotesi di invenzioni industriali. “prevalentemente” con riferimento alla natura
personale della prestazione svolta dal collabo-
Sennonché, nell’ambito del complessivo in- ratore; ii) è stato rimosso l’inciso “anche con
tervento riformatore del 2015 battezzato “jobs riferimento ai tempi e ai luoghi di lavoro”, lad-
act”, il lavoro a progetto è andato in pensio- dove la precedente formulazione della norma
ne, per fare posto alla nuova disciplina delle sulle collaborazioni - come si è detto - indivi-
collaborazioni, molto più sintetica delle pre- duava tale modalità di etero organizzazione
cedenti norme della legge Biagi, contenuta della prestazione lavorativa quale aspetto de-
all’art.2 del d.lgs. 81/2015. Anche questa volta cisivo nella qualificazione del rapporto.
il legislatore ha cercato di valorizzare un cri-
terio interpretativo a cui affidare il compito di È evidente che il legislatore, escludendo il ri-
faro nella nebbia. Prima c’era il progetto. Nel ferimento espresso ai collaboratori che pre-
jobs act è stato, invece, posto l’accento sul stano la propria attività all’interno della sede
luogo e tempo della prestazione lavorativa: la del committente e/o in fasce orarie stabilite
collaborazione non può essere genuina se la da quest’ultimo, ha voluto allargare la platea
prestazione si svolge stabilmente all’interno dei destinatari della tutela. Tale intento è an-
della sede del committente, e se quest’ulti- cor più palese laddove, sostituendo l’avverbio
mo determina i tempi della prestazione. Per “esclusivamente” con “prevalentemente”, il
la verità, questa centralità del criterio del luo- legislatore ha consentito la riqualificazione
go della prestazione non sembra poi così mo- come lavoro subordinato di prestazioni che
derna, in un mondo in cui si possono ricevere si svolgono in team, o addirittura avvalendosi
stringenti direttive con i moderni strumenti del “subappalto” di talune specifiche attività.
tecnologici, anche restando seduti sul divano
di casa. E in cui, all’interno delle aziende, ora- Fatto sta che il recente restiling dell’art. 2 del
mai la forza lavoro è sempre più liquida: tra d.lgs. 81/2015 sembra aver riportato indietro
dipendenti veri e propri, personale in distacco, le lancette dell'orologio. L'attuale disciplina
lavoratori somministrati, liberi professionisti. delle collaborazioni, essendo stato espunto
Insomma, non è detto che chiunque stia in l'accento su uno dei tanti indici rivelatori di
ufficio sia un dipendente; e nemmeno è det- subordinazione a cui il jobs act aveva voluto
to che uno non possa essere subordinato solo dare rilevanza, restituisce all'interprete la li-
perché svolge la propria prestazione lavorativa bertà di valutare la sussistenza della subordi-
al di fuori di tale ufficio. nazione, partendo dalla soggezione al potere
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direttivo del lavoratore, e potendo poi consi- denza vorrà adottare nell'applicare i propri
derare ogni altro elemento rilevante nel caso consolidati criteri, potremo assistere a un
concreto, tra quelli che la giurisprudenza ne- risorgimento dell'istituto delle collaborazio-
gli ultimi decenni ha individuato quali ele- ni, con l'auspicio di non ritornare ai tempi in
menti accessori nell'ambito della qualifica- cui di esse si faceva abuso. Oppure potreb-
zione del rapporto. Specularmente, mentre be verificarsi l’opposto: le aziende, esaspe-
con la vecchia versione dell'art. 2 l'attenzione rate dai continui interventi normativi e dal-
era puntata sulla sede e il luogo della presta- la conseguente incertezza, saranno indotte
zione, per cui i committenti che avevano col- ad abbandonare l'utilizzo dell'istituto, tanto
laboratori operanti dall'esterno dell'azienda più che il medesimo non è nemmeno conve-
si sentivano in qualche modo graziati, ades- niente sotto il profilo dell'incidenza dei costi
so questo aspetto non può costituire un alibi fiscali e contributivi.
per giustificare collaborazioni non genuine.
Considerato il trattamento fiscale benevolo
È prevedibile che, valorizzando la libertà di cui beneficiano le partite IVA, è plausibile
dell'interprete, senza più presunzioni legali, che azienda e lavoratore, qualora decidesse-
aumenteranno anche l’alea dei giudizi e le ro di optare per un regime di lavoro autono-
oscillazioni della giurisprudenza. mo, con conseguenti reciproci rischi e limiti,
cercheranno perlomeno di massimizzare il
Per avere un assaggio di quello che potreb- vantaggio derivante dalla flat tax. Con l'au-
be essere lo scenario dei prossimi anni, ba- spicio che prima o poi, finalmente, il legisla-
sta leggere le più recenti sentenze sul tema. tore intervenga anche sul cuneo fiscale del
Nel caso Foodora, la Corte d’Appello di Tori- lavoro subordinato.
no (sentenza 4 febbraio 2019 n. 26) ha ricon-
dotto il rapporto dei fattorini alla disciplina
del lavoro dipendente, escludendo la sussi-
stenza di subordinazione ma accertando la
Il socio e amministratore di
collaborazione coordinata. Ha riconosciuto il s.r.l.s. non risponde per la
diritto al trattamento retributivo previsto dal
CCNL di settore, negando quello al ripristi-
sottocapitalizzazione della
no del rapporto di lavoro (perché i contratti società
erano a termine e sono cessati alla naturale
scadenza). Qualche mese più tardi, invece, il Di Vittorio Provera
Tribunale di Roma (sentenza 6 maggio 2019,
n. 4243) ha dato ragione ad un call center, Il Tribunale di Milano, con sentenza n. 11105
escludendo la natura subordinata del rap- del 3 dicembre 2019, ha respinto le doman-
porto dei collaboratori in ragione dell’elasti- de formulate da un creditore sociale verso il
cità dell’orario di lavoro. socio ed amministratore di una S.r.l. sempli-
ficata ( s.r.l.s.) - con capitale sociale di 2.000
È altrettanto probabile che, in assenza di pa- euro- per pretesa responsabilità correlata
rametri normativi, sarà necessario attingere alla manifesta sottocapitalizzazione della so-
al diritto vivente costituito dalla giurispru- cietà, con impossibilità della stessa di adem-
denza negli ultimi decenni. piere agli obblighi contrattuali. La pronuncia
ha attestato - innanzitutto - che la funzione
A seconda della rigidità che la giurispru- di garanzia dei creditori sociali svolta dal
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capitale sociale delle s.r.l. è stata indebolita E ancora, per il Tribunale, neppure può es-
con le riforme del 2012 e del 2013, che hanno sere imputata alla convenuta (in qualità di
consentito la costituzione di s.r.l.s. con capi- amministratore unico della s.r.l.s.) una re-
tale simbolico (introdotta al fine di diminuire sponsabilità ex artt. 2394 e 2476 cod. civ.
tempi e costi e seguendo uno schema mini- 6 co. Cod. Civ., per aver portato avanti l’at-
steriale standard). tività nonostante questa fosse in perdita,
compromettendo l’integrità del patrimonio
I Giudici di Milano hanno altresì precisato sociale e pur essendo emersa l’insufficienza
che, in base alla normativa vigente, la s.r.l.s del medesimo a soddisfare i creditori sociali.
è una semplice variante della s.r.l. , pertanto In argomento, la sentenza ha precisato che
vige il principio cardine secondo cui, per le l’obbligo di conservazione dell’integrità pa-
obbligazioni sociali, risponde la società con trimoniale in capo all’amministratore deve
il suo patrimonio, anche in presenza di so- essere coniugato con la “ fisiologica fatica
cio unico. Da ciò consegue che quest’ultimo ed i connessi rischi che connotano l’avvio di
non può essere chiamato a rispondere, ex una nuova attività imprenditoriale”: a tal fine,
artt. 2043 e 2476, 7 co., Cod. Civ. per i danni occorre far riferimento ai criteri per la veri-
arrecati ai terzi in ragione della semplice ma- fica ex ante dell’attività gestoria, tratti dagli
nifesta sottocapitalizzazione della società; insegnamenti della disciplina aziendalistica
poiché l’insufficienza dei mezzi patrimoniali e basati sulle buone prassi imprenditoriali;
non è di per sé un fatto illecito, in un contesto criteri a cui oggi è riconosciuto il rango di
in cui il legislatore ha incentivato proprio l’u- veri e propri obblighi di legge, con l’introdu-
tilizzo di tale forma societaria per sviluppare zione del secondo comma dell’art. 2086 Cod.
l’iniziativa economica e la nascita di imprese. Civ. (fra cui l’adozione di assetti organizza-
tivi, ammnistrativi e contabili adeguati alla
Diversamente ragionando verrebbe negato natura e dimensioni dell’impresa, nonché
il riconoscimento del beneficio della respon- l’attivazione di uno degli strumenti previsti
sabilità limitata a tali soggetti, cosicche gli per il superamento della crisi e prosecuzione
stessi sarebbero tenuti a rispondere per le dell’attività). Nel caso in esame, il Tribunale
obbligazioni assunte dalla società fino al mo- ha concluso che verso l’operato dell’ammini-
mento in cui non risultino accantonate risor- stratore non dovevano essere mosse censure
se patrimoniali pari ad almeno 10.000 Euro. per violazione di detti obblighi.
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A cura della Redazione Biblioteca
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IL TERMINE DI DECADENZA DI CUI ALL'ART. 32 DEL "COLLEGATO LAVORO" SI APPLICA ANCHE ALLA SOMMINISTRAZIONE →
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