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N ewslet ter | n ° 145 | M AGGI O 2020

DIRITTO DEL LAVORO

Lo Statuto dei Lavoratori ieri e oggi 1


di Salvatore Trifirò

Nel 25esimo anno dell’istituzione dello Statuto - nel rispetto di reciproci diritti e doveri – per
dei Lavoratori ebbi l’onore di essere chiama- produrre ricchezza per l’intera collettività.
to dal Primo Presidente della Cassazione per
una relazione nell’Aula Magna della Supre- E’ stata la mia, a quel tempo, una testimonian-
ma Corte a Sezioni Unite su come, sulla base za – e tale vuole essere ancor oggi – di come la
della mia esperienza professionale, lo Statuto nostra professione di Avvocato abbia influito e
dei Lavoratori – nella interpretazione data dai influisca sulla creazione del Diritto Giurispru-
Giudici del merito e da quelli di legittimità - denziale e come il Diritto Giurisprudenziale –
avesse inciso nella vita e nel costume della Diritto Vivente - abbia costituito e costituisca
Nazione e dell’Impresa: in quella comunità di lo strumento giuridico per eccellenza per la
lavoro, cioè, dove ciascheduno deve operare professione di Avvocato.

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L’articolo dell’avv. Salvatore Trifirò è stato pubblicato sulla rivista di AIDP Lombardia “HR on line”, numero speciale “I primi cinquant’anni dello
Statuto dei Lavoratori: le principali disposizioni dello Statuto, attualità e ambiti di intervento” a cura della dott.ssa Paola Gori.

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DIRITTO DEL LAVORO

Oggi, come allora, sono onorato di celebrare all’interno e all’esterno dell’Azienda, diritto di
il 50esimo dell’istituzione dello Statuto: que- sciopero, clausole di correttezza e buona fede
sta volta insieme a valorosi Colleghi molti dei e così via, per pervenire, ai giorni d’oggi, allo
quali hanno percorso con me un tratto impor- smart-working, e creare le premesse per un
tante della loro vita professionale. nuovo Diritto del Lavoro laddove si affievoli-
sce il concetto di subordinazione come tradi-
Ciascuno di essi darà il proprio contributo su zionalmente inteso e si creano le premesse
specifici temi, alcuni dei quali risalgono ai lon- per l’ingresso, a pieno titolo, di nuove forme e
tani anni “caldi” di applicazione dello Statuto, modalità di Lavoro avanzato e partecipativo
e restano ancora vivi ai nostri giorni sicchè nell’ambito delle Imprese.
l’Avvocato ha spazio e modo di poter ancora
incidere. Su tutti i temi, come sopra accennati in via
esemplificativa, qui alcune concrete testimo-
Io contribuirò, come già accennato, con una nianze ed esperienze.
veloce carrellata che attraversa questi 50
anni di Statuto, ieri e oggi, dalla sua istituzio- Erano gli anni epici e travolgenti fra il 1970 e il
ne fino al Jobs Act ed oltre. La mia esperien- 1980 caratterizzati da un clima sindacale incan-
za professionale - che inizia negli anni ’50 al descente con punte di estremismo terroristico.
tempo degli Accordi interconfederali e pro-
segue negli anni ’60 al tempo della Legge Si andava in udienza e si era in prima linea:
15 luglio 1966 n. 604 - parte qui con una te- davanti ai Pretori d’assalto e agli Avvocati di
stimonianza dagli anni ’70 con l’entrata in vi- estrema sinistra di Soccorso Rosso, che a quei
gore dello Statuto dei Lavoratori. Quel nuovo Pretori ricorrevano quotidianamente.
Diritto del Lavoro che, sotto la spinta di una
imponente produzione giurisprudenziale, in- Fu lì che discussi il primo art. 28 della nostra
nova profondamente i rapporti sindacali e di storia. Il nuovo penetrante strumento giudi-
lavoro nell’Impresa. ziario introdotto dallo Statuto che consentiva
ai Sindacati di divenire parte attiva nei pro-
L’opera dell’Avvocato è stata fondamentale cessi e concedeva ai Pretori amplissimi po-
per la creazione di quel Diritto Vivente, nerbo teri, consentendo loro di incidere in funzione
essenziale nella disciplina del lavoro nell’Im- “riequilibratrice” – così affermavano – delle in-
presa. E’ infatti l’Avvocato, che sottopone il giustizie subite dalla classe operaia. Fu, tutta-
caso concreto come già da lui qualificato al via, un riequilibrio squilibrato: fino al punto di
vaglio del Magistrato e da questi giudicato nei mettersi contro lo stesso Sindacato e a favore
vari gradi di giudizio sino al formarsi, con l’in- delle frange estreme.
tervento del Supremo Collegio, della Massima
di Diritto. Quella Massima di Diritto da cui l’Av- Fu lì che discussi il primo art. 18 della storia
vocato ripartirà per utilizzarla quale guida alle dello Statuto: davanti a centinaia di operai vo-
Direzioni del Personale per una corretta disci- cianti con il pugno chiuso, per la prima volta
plina del lavoro nell’Impresa. un dipendente (della Sit-Siemens) venne rein-
tegrato fisicamente, manu militari, sul posto
Il Diritto Vivente ha costituito in questi 50 anni di lavoro.
(e costituirà negli anni a venire) capisaldi
fondamentali in tema di licenziamenti indivi- Una mattina, in concomitanza di un’udien-
duali e collettivi, cassa integrazione, mobilità za relativa al licenziamento di un brigatista,

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trovai la mia macchina ancora bruciante. Era mento di alcuni dipendenti di una Società
stata data alle fiamme durante la notte in- della FIAT aderenti a frange estremiste che
sieme a quella del Direttore del Personale si erano assentati dal lavoro per partecipare
della Sit-Siemens. Furono questi i primi at- ad una esercitazione a fuoco sulle colline di
tentati delle BR nel nord Italia. Da lì in avanti Verbania. In quell’occasione il Palazzo di Giu-
fu un’escalation. Ogni mattina i giornali ri- stizia fu invaso da circa un migliaio di perso-
portavano notizie agghiaccianti di agguati ne. La Polizia dovette intervenire in assetto
ed attentati. Vittime i responsabili delle Di- antisommossa con il lancio di lacrimogeni
rezioni del Personale, giornalisti e persino nei corridoi del Palazzo. Un Avvocato di Soc-
sindacalisti. L’uccisione del Commissario corso Rosso si presentò in udienza sangui-
Calabresi avvenne la mattina in cui si dava nante. Fu il finimondo. Le transenne nell’au-
esecuzione al Provvedimento di un Pretore la del Tribunale vennero travolte. L’udienza
d’assalto che aveva ordinato la riapertura dovette essere interrotta ed io fui costretto
di una fabbrica chiusa perché irrimediabil- a rinchiudermi con i Magistrati in Camera di
mente decotta. Le udienze si svolgevano Consiglio mentre tutt’intorno proseguiva la
- affollatissime di aderenti ai CUB (Comita- guerriglia.
ti Unitari di Base) - in un clima di intimida-
zione nei confronti dei Legali c.d. “datoriali”. Dopo qualche ora, quando la situazione si av-
Trovandomi in un’udienza fisicamente con viò verso la normalità, l’udienza potè prose-
“le spalle al muro” dietro la stessa scrivania guire e il Tribunale, riformando la sentenza di
del Pretore che dirigeva l’udienza protestai primo grado, confermò la legittimità dei licen-
con lo stesso. Mi rispose che mi dovevo adat- ziamenti.
tare ai nuovi tempi.
Questo era il clima di quegli anni c.d. di
I testimoni chiamati dalle Aziende non pote- piombo nei quali venivano tuttavia afferma-
vano presentarsi perchè “gambizzati” duran- ti fondamentali principi di diritto a seguito di
te la notte. Capi del Personale pagarono con azioni di accertamento da me promosse per-
la vita il tentativo di arginare i vandalismi e i ché venisse dichiarata l’illegittimità dei pic-
sabotaggi in fabbrica, rei di aver licenziato i re- chettaggi violenti; l’illegittimità di assemblee
sponsabili. sindacali che mascheravano vere e proprie
occupazioni di Aziende; l’illegittimità degli
Valorosi Magistrati, ancorchè progressisti, ma scioperi a singhiozzo e/o a scacchiera sugli
ritenuti non allineati, pagarono anch’essi con impianti a ciclo continuo, idonei a pregiudi-
la vita il loro attaccamento al dovere. Io stes- carne il funzionamento. Veniva altresì affer-
so scampai miracolosamente a due attenta- mato, sempre a seguito di azioni di accerta-
ti dopo che Corso di Porta Vittoria, la via an- mento, il principio di diritto che l’occupazione
tistante il Palazzo di Giustizia di Milano, era di un Azienda effettuata da una parte delle
stato tappezzato di manifesti nei quali venivo maestranze liberava il datore di lavoro dall’a-
ritratto insieme ai Magistrati dell’allora Tribu- dempimento dell’obbligazione retributiva
nale di Appello di Milano come l’Avvocato di anche nei confronti dei dipendenti non oc-
punta della Confindustria. cupanti. Ciò perchè la mancata prestazione
lavorativa di questi’ultimi non era imputabi-
Ricordo il caso estremo cui partecipai quale le allo stesso Datore. Ed ancora, sempre con
Avvocato della Società appellante, al Palazzo azioni giudiziali di accertamento, è stato ar-
di Giustizia di Milano, riguardante il licenzia- ginato il fenomeno dell’assenteismo, giusti-

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ficato da compiacenti certificati medici, con la pazienza del Lettore. Ci sarà spazio tempo
punte che toccavano il 30% nei giorni prece- e luogo per ricordare altri importanti snodi di
denti e successivi al week-end. Veniva così af- questo percorso che sembra di ieri ma in real-
fermato il principio di diritto che rendeva le- tà è lungo quasi una vita.
gittimi i licenziamenti per eccessiva morbilità
per l’effetto disorganizzante prodotto dall’al- Ora si gira pagina. Incomincia una nuova sto-
ternanza tra assenze e presenze. In forza di ria. Quella del tempo di Covid19 con il con-
quelle azioni il fenomeno dell’assenteismo seguente reset di comportamenti e schemi
venne ricondotto, almeno nelle fabbriche del organizzativi di ieri, che tuttavia è già il pas-
nord, in limiti fisiologici. Sempre in forza di sato. Si aprono nuovi scenari per le Imprese
azioni di accertamento venne riconosciuta la che, nel futuro, saranno sempre più virtuali.
legittimità della disdetta dei contratti collet- Dobbiamo ideare e realizzare una nuova di-
tivi nazionali, nonché la prevalenza dei con- sciplina del rapporto di lavoro, adeguato da
tratti aziendali modificativi anche in pejus un lato, alle necessità della singola Impresa
dei contratti nazionali; venne contestata e e, dall’altro, a quelle del prestatore di lavoro.
riconosciuta la mancanza di rappresentanza Rapporto, che superata l’attuale rigidità del-
sindacale ai CUB; vennero ideate e promos- la subordinazione, possa essere più flessibile
se azioni di accertamento circa l’intervenu- e profittevole per entrambe le parti. Laddo-
ta rinuncia ai diritti individuali per pervenire ve il risultato e il merito saranno la misura di
contestualmente a conciliazioni individuali quella giusta retribuzione sancita dall’artico-
inimpugnabili (da qui la genesi degli odierni lo 36 della nostra Costituzione che, per il suo
procedimenti conciliativi deflattivi del con- contenuto universale, sarà sempre operan-
tenzioso giudiziario); vennero promosse azio- te. Laddove il capitale umano, che resta fra
ni di condanna delle Organizzazioni Sindaca- i beni fondamentali per l’esercizio dell’Im-
li per il mancato rispetto dei patti di tregua presa, possa avere la sua giusta valorizzazio-
sindacale; contro le RSA aziendali e gli stessi ne; possa godere di strumenti partecipativi;
singoli rappresentanti quali promotori e par- possa essere «collaborato», ma non sostituito
tecipanti ad anomale agitazioni sindacali ; dall’intelligenza artificiale e trovare, in appro-
vennero ideate e costituite Imprese basate priati specifici contratti, la sua disciplina: te-
su rapporti di lavoro autonomo (quelle delle nendo ben presente, come accennavo all’ini-
vendite porta a porta e quelle dei moto taxi.. i zio, che causa (ovvero scopo) di quei contratti
progenitori degli odierni Riders). dovrà essere l’interesse dell’Impresa nel qua-
le confluiscono e si fondono quello del Dato-
Altre testimonianze potrebbero aggiungersi a re e quello del Prestatore al fine di produrre
quelle sopra riportate ma ho già abusato del- ricchezza per l’intera collettività.

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FASE 2: le disposizioni giuslavoristiche


nel “Decreto Rilancio”.
Di Damiana Lesce e Tommaso Targa

Il governo ha approntato un nuovo decreto Licenziamenti. Anzitutto, forse in un’ottica di


legge, battezzato “Decreto Rilancio” (Decreto bilanciamento tra le diverse misure di soste-
Legge n. 34 del 19 maggio 2020), che – nell’am- gno, l’art. 83 del “Decreto Rilancio” dispone il
bito di un articolato quadro di norme di varia sensibile prolungamento del periodo duran-
natura - contiene anche numerosi interventi te il quale non sono consentiti i licenziamen-
di revisione e integrazione delle disposizioni ti collettivi ed i licenziamenti individuali per
giuslavoristiche del precedente decreto “Cura giustificato motivo oggettivo ai sensi della L.
Italia” (Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, 604/1966. Da un periodo, inizialmente fissato
convertito con modificazioni dalla legge 24 dal “Cura Italia” sino al 16 maggio, il divieto è
aprile 2020 n. 27). prolungato sino al 17 agosto 2020.

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Il “Decreto Rilancio” ha altresì precisato che, e spettacolo, beneficiari di assegno ordinario


non essendo possibile procedere al licenzia- (FIS), è possibile usufruire di queste 4 settima-
mento nel periodo interessato, le procedure di ne aggiuntive anche per periodi precedenti al
tentativo di conciliazione individuale ex art. 7 1° settembre.
legge 604/1966, già avviate, restano anch’esse
sospese fino al 17 agosto. Dato il tenore della norma, un tema operativo
riguarderà la gestione del periodo non coper-
In aggiunta, l’art. 83 del “Decreto Rilancio” to dall’ammortizzatore Covid per le aziende
preclude il licenziamento dei lavoratori fragili che avranno esaurito le 5 settimane prima del
che, in ragione del rischio di contagio e della 1^ settembre 2020.
loro particolare situazione di salute, vengo-
no giudicati temporaneamente inidonei alle Ulteriore novità: è stata estesa la platea dei
mansioni dal medico competente. lavoratori che possono accedere a CIGO e
FIS: in seguito al Decreto Rilancio, l’ammor-
In un contesto in cui il lockdown è sostanzial- tizzatore è accessibile anche ai lavoratori in
mente, perlomeno per molte aziende, venuto forza a partire dal 25 marzo 2020.
meno il Governo sembra voler imporre il ricor-
so alla cassa integrazione quale unico stru- Il “Decreto Rilancio” (sempre all’art. 68) preci-
mento possibile per gestire eventuali esuberi sa altresì che i beneficiari di assegno ordinario
di personale, e ciò a prescindere dalle effettive (FIS) con causale Covid, hanno diritto anche
esigenze organizzative o produttive e ragioni agli assegni familiari, sussistendone i presup-
dell’esubero. posti. Quest’ultimo chiarimento è rilevante,
tenuto conto che l’INPS - sia con la circolare
Ammortizzatori sociali. Una prima novità n. 47/2020 (relativa al decreto “Cura Italia”), sia
(artt. 68 e 69 del “Decreto Rilancio”, che hanno con la precedente circolare n. 130/2017 – si era
modificato rispettivamente il comma 1 degli espresso in senso contrario (mentre non è mai
artt. 19 e 20 del “Cura Italia”) riguarda il nu- stato in discussione il diritto agli assegni fami-
mero massimo di settimane di durata degli liari per i beneficiari di CIGO, CIGS, CIGD).
ammortizzatori sociali speciali previsti per
affrontare l’emergenza economica, CIGO, FIS D’altro canto, con riferimento ai FIS, il “Decreto
e CIGD (cassa in deroga): ai datori di lavoro che Rilancio” specifica espressamente che la ma-
– nel periodo compreso tra il 23 febbraio e il turazione degli assegni familiari riguarda solo
31 agosto 2020 – hanno già fruito interamen- quelli con causale Covid. Di conseguenza, in
te delle 9 settimane previste dal “Cura Italia”, futuro per l’assegno ordinario dovrebbe con-
è concesso di fruire nel medesimo periodo di tinuare a valere la prassi previgente (ossia che
altre 5 settimane. Inoltre, nel successivo pe- sui FIS “standard” non maturano gli assegni
riodo compreso tra il 1° settembre 2020 e il 31 familiari): soluzione questa che appare opi-
ottobre 2020, è possibile la fruizione di ulte- nabile sotto il profilo della diversità di tratta-
riori 4 settimane, fermi i limiti di spesa previ- mento rispetto agli altri ammortizzatori, e allo
sti dalla norma sul rifinanziamento (ossia l’art. stesso FIS con causale Covid.
70 del “Decreto Rilancio”, che ha inserito l’art.
22ter nel “Cura Italia”). In totale, possono es- Dal punto di vista della procedura da seguire,
sere così totalizzate fino a 18 settimane dal va segnalato che a) per l’accesso a CIGO e FIS,
23 febbraio al 31 ottobre 2020. Solo per i dato- è imposto ai datori di lavoro l’onere di infor-
ri di lavoro dei settori turismo, fiere, congressi mazione, consultazione e esame congiunto,

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da svolgersi anche in via telematica entro i tre modifiche agli artt. 23 e 25 del “Cura Italia”. Il
giorni successivi a quello della comunicazione congedo “retribuito”, per cui è prevista un’in-
preventiva; b) per la fruizione delle settimane dennità pari al 50% della retribuzione, è rad-
di CIGD, ulteriori rispetto alle 9 già previste doppiato passando da 15 a 30 giorni (periodo
dal “Cura Italia”, la concessione è demandata continuo o frazionato) utilizzabili fino al 31
all’INPS, nel rispetto dei limiti di spesa, con ge- luglio 2020, in favore di genitori di minori di
stione centralizzata della procedura, per le im- età non superiore a 12 anni. Il Governo è in-
prese multilocalizzate, innanzi al Ministero del tervenuto anche sulla disposizione relativa ai
Lavoro, a cui è delegata l’emanazione di un congedi non retribuiti per i quali, peraltro, non
decreto attuativo (art.71 del “Decreto Rilancio” è prevista una durata massima, essendo pre-
che ha inserito nel “Cura Italia” l’art.22quater). visto unicamente che l’astensione può durare
Vanno, infine, segnalate le disposizioni che, in “per l’intero periodo di sospensione dei servizi
ipotesi di pagamento degli ammortizzatori a educativi e delle attività didattiche”. Si tratta
carico diretto dell’INPS, dovrebbero compor- sostanzialmente di una aspettativa con dirit-
tare l’accelerazione dei tempi di erogazione to alla conservazione del posto e, dunque, con
delle integrazioni salariali ai lavoratori (al ri- divieto di licenziamento. In precedenza, i con-
guardo, l’art. 71 del “Decreto Rilancio” ha inse- gedi non retribuiti riguardavano solamente i
rito nel “Cura Italia” gli artt. 22quater, comma genitori di figli minori di età compresa tra 12
4, e 22quinqies). e 16 anni. In seguito all’ultimo intervento del
Governo, essi sono accessibili a tutti i genitori
L’ampliamento della durata degli ammortiz- di figli minori di 16 anni. Questa modifica sem-
zatori e del bacino dei potenziali lavoratori che bra doversi interpretare nel senso che i geni-
hanno accesso ai medesimi ha comportato il tori di figli di età inferiore a 12 anni potranno
necessario rifinanziamento delle misure, con beneficiare sia del congedo “retribuito” che di
conseguente modifica delle disposizioni del quello non retribuito.
“Cura Italia” relative agli oneri economici, ol-
tre alla previsione del monitoraggio INPS sul In alternativa al congedo “retribuito” resta
rispetto dei limiti di spesa. possibile, per i medesimi lavoratori beneficia-
ri, la possibilità di chiedere uno o più bonus
Da ultimo. Non vanno confusi con gli ammor- per servizi di babysitting. L’importo massimo
tizzatori, destinati ai lavoratori, gli aiuti che, ai passa da € 600 a € 1200. Viene precisato che
sensi dell’art. 60 del “Decreto Rilancio”, Regio- il bonus è erogato, in alternativa, direttamente
ni e Province autonome possono erogare ai al richiedente, per la comprovata iscrizione ai
datori di lavoro (imprese o anche lavoratori au- centri estivi, ai servizi integrativi per l’infanzia,
tonomi che hanno dipendenti) sottoforma di ai servizi socio-educativi territoriali, ai centri
sovvenzioni per contribuire ai costi salariali, ivi con funzione educativa e ricreativa e ai servizi
comprese le quote contributive e assistenziali, integrativi o innovativi per la prima infanzia. La
al fine di evitare i licenziamenti. Tali sovven- fruizione del bonus per servizi integrativi per
zioni possono anche essere combinate con al- l’infanzia è incompatibile con la fruizione del
tre misure di sostegno all’occupazione, quali il “bonus asilo nido” previsto dall’articolo 1, com-
differimento del termine per il versamento di ma 355, legge 11 dicembre 2016, n.232, come
imposte e/o contributi previdenziali. modificato dall’articolo 1, comma 343, della
legge 27 dicembre 2019, n. 160. Da notare che
I congedi per i genitori lavoratori. Il “Decre- il “Decreto Rilancio” (art. 105) prevede anche il
to Rilancio” (art. 72) è intervenuto anche con finanziamento a comuni e istituti privati che

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forniscono o potenziano tali servizi integrativi. delle misure di condizionalità previste per tali
Oltre ai congedi e ai bonus di cui sopra, il de- prestazioni, e degli obblighi connessi alla per-
creto “Decreto Rilancio” (art. 90) riconosce ai cezione del reddito di cittadinanza, è prolun-
genitori che hanno almeno un figlio minore gato fino al 17 luglio 2020 (art. 76 del decreto).
di anni 14 il diritto di svolgere le mansioni in
smart working, anche usando un pc di loro Sicurezza sul lavoro. Il “Decreto Rilancio”
proprietà, fino alla cessazione dello stato di contiene una norma che si pone in linea di
emergenza. Tale diritto è condizionato alla continuità con le previsioni del DPCM 26 apri-
compatibilità con le caratteristiche della pre- le 2020 (quello che ha allentato il lockdown),
stazione lavorativa e al fatto che, nel nucleo che a sua volta richiama il protocollo gover-
familiare, non vi sia altro genitore non lavora- nativo 24 aprile 2020. L’art. 83 dispone infatti
tore o beneficiario di strumenti di sostegno al che, fino alla cessazione dell’emergenza sa-
reddito in caso di sospensione o cessazione nitaria, “i datori di lavoro pubblici e privati
dell’attività lavorativa. assicurano la sorveglianza sanitaria ecce-
zionale dei lavoratori maggiormente esposti
Permessi 104. Specularmente, il Governo è a rischio di contagio”. Di qui la necessità per
intervenuto anche sui permessi “straordina- tutte le aziende, anche di piccole dimensioni,
ri” retribuiti, legati all’emergenza Covid, per di aggiornare le proprie procedure/protocolli
i beneficiari dei permessi ex art 33 Legge e il DVR per non incorrere in responsabilità
5 febbraio 1992 n. 104 (art. 73 del “Decreto sul versante civile e penale.
Rilancio”). Tali lavoratori, oltre a disporre di
12 giornate aggiuntive di permesso utilizza- Inoltre, l’art. 66 del “Decreto Rilancio” (che
bili nei mesi di Marzo e Aprile 2020 (previsti modifica l’art. 16 del “Cura Italia”) prevede che
dal “Cura Italia”), dispongono ora di ulteriori le mascherine chirurgiche costituiscono un
12 giornate utilizzabili, anche continuativa- DPI necessario per tutti i lavoratori e volonta-
mente, nei mesi di maggio e giugno 2020. ri, sanitari e non (compresi i lavoratori dome-
Si tratta di 12 giornate complessive, non di stici), impossibilitati a mantenere le distanze
12 per ciascun mese: in questo senso, già si è di sicurezza.
espresso l’INPS con la circolare n. 45/2020 del
25 marzo 2020, successiva all’entrata in vigo- Contratti a termine. Il Decreto, all’art. 93, con-
re del “Cura Italia”. sente di rinnovare o prorogare fino al 30 ago-
sto 2020, senza necessità di causale, i contratti
Naspi e Dis-Coll. Va segnalato l’articolo 92 del a termine in essere alla data del 23 febbraio
“Decreto Rilancio” che interviene sulla durata 2020. La norma – ponendosi in linea di conti-
di NASPI e DIS-COLL. Se il periodo di fruizio- nuità sistematica con quella contenuta nella
ne avrebbe dovuto terminare tra il 1° febbraio legge di conversione del “Cura Italia” (che ha
2020 e il 30 aprile 2020, il sussidio è proroga- rimosso il divieto di proroghe e rinnovi nelle
to per ulteriori due mesi, a condizione che il unità produttive dove sono utilizzati gli am-
percettore non sia già beneficiario di altre in- mortizzatori sociali Covid) - è senz’altro posi-
dennità. L’importo riconosciuto per ciascuna tiva perché risponde a una necessità più volte
mensilità aggiuntiva è pari a quello dell’ul- segnalata dal mondo delle imprese. In sostan-
tima mensilità spettante per la prestazione za, viene parzialmente sospeso – in questa
originaria. Da segnalare altresì che il periodo fase di emergenza - quanto previsto in propo-
di sospensione (già prevista dal “Cura Italia”) sito dal “Decreto Dignità”.

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Decreto Rilancio: facciamo il punto sul


divieto di licenziare
di Francesco Torniamenti e Marina Olgiati

L’articolo 80 del Decreto Legge n. 34, in vigore b) il datore di lavoro che dal 23 febbraio
dal 19 maggio 2020 (cd. “Decreto Rilancio”), ha 2020 al 17 marzo 2020 ha proceduto a licen-
modificato l’art. 46 del D.L. n. 18/2020 (Decreto ziamenti per giustif icato motivo oggettivo,
“Cura Italia”, convertito nella L. n. 27/2020) por- ai sensi dell’art. 3 della L. n. 604, ha la pos-
tando a “cinque mesi”, a decorrere dal 17 mar- sibilità di revocarli anche successivamente
zo 2020, il divieto di procedere a licenziamenti al decorso del termine di legge (15 giorni
individuali per giustificato motivo oggettivo dall’impugnazione del licenziamento da
ex art. 3, L. n. 604/1966 ed il divieto di avviare parte del lavoratore ex art. 18, co. 10, L. n.
procedure di licenziamento collettivo ex artt. 300/1970), purché contestualmente chieda
4, 5 e 24 L. n. 223/1991. la f ruizione degli ammortizzatori sociali di
cui agli artt. da 19 a 22, D.L. n. 18/2020 a par-
In aggiunta, la nuova norma stabilisce che: tire dalla data in cui avrebbe avuto eff icacia
a) le procedure relative all’esperimento del il licenziamento. In tal caso, il rapporto di la-
tentativo di conciliazione di cui all’art. 7, L. n. voro si intende ripristinato senza soluzione
604/1966, in corso al momento dell’entrata in di continuità e senza oneri né sanzioni per
vigore del Decreto, sono sospese; il datore di lavoro.

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DIRITTO DEL LAVORO

Il Decreto Rilancio ha, quindi, sostanzialmente sta strettamente letterale, dal divieto di licen-
confermato l’impianto normativo precedente ziamento di cui si discute è esclusa la catego-
e, così come prima, anche ora la nuova dispo- ria dirigenziale. Peraltro, non può omettersi
sizione lascia spazio a dubbi circa l’applicazione di considerare che è vietato il licenziamento
del divieto di licenziamento in determinati casi, del dirigente in ambito collettivo (cfr. art. 24,
ovvero con riguardo a talune categorie di dipen- L. n. 223/1991, come modificato dall’art. 16, L.
denti ed a talune tipologie di licenziamento. n. 161/2014). Parrebbe, dunque, contradditoria
la previsione che, da un lato, vieta il licenzia-
Con riguardo alla prima problematica, va det- mento collettivo del dirigente, ma, dall’altro
to che il divieto di licenziamento non riguarda lato, ne consente il licenziamento individuale.
i dipendenti per i quali è possibile il recesso Se si volesse porre l’accento su tale discrasia
ad nutum. e si considerasse la finalità della legge - che è
quella di impedire l’interruzione dei rapporti
Quindi, il divieto non vale per: di lavoro per ragioni economiche / organiz-
- i lavoratori assunti in prova; zative nell’ambito del più ampio disegno di
- i lavoratori che hanno maturato i requisiti per attenuare il più possibile le conseguenze so-
la pensione di vecchiaia; cio-economiche che derivano dall’emergenza
- i lavoratori domestici; sanitaria – si potrebbe forse concludere che il
- gli apprendisti che hanno compiuto il perio- legislatore abbia voluto vietare tutti i licenzia-
do di formazione, considerando che, al termi- menti, compresi quelli individuali dei dirigenti
ne di detto periodo, il datore di lavoro ha fa- per ragioni economiche.
coltà di recedere dal rapporto (ex art. 42, co.
4, D.lgs. n. 81/2015). Va osservato che, vicever- In ogni caso, è chiaro che l’eventuale possibilità
sa, il datore non potrà licenziare l’apprendi- di licenziare riguarda solo il c.d. “dirigente api-
sta per giustificato motivo oggettivo durante cale” e non il c.d. “pseudo dirigente” (cfr., tra le
l’apprendistato (gli apprendisti sono, infatti, molte, Cass. 2 ottobre 2018, n. 23894): quest’ul-
parificati ai lavoratori a tempo indeterminato timo, se licenziato nel periodo dal 17 marzo al
ai sensi dell’art. 41, D.lgs. n. 81/2015). È dubbio, 16 agosto 2020, potrebbe impugnare il recesso
poi, se si possa licenziare l’apprendista che eccependone l’illegittimità per violazione del
non raggiunge gli obiettivi formativi in base divieto di cui all’art. 46, previa dimostrazione
all’attestazione dell’istituzione formativa (cfr. della qualifica non dirigenziale;
art. 42, co. 3, D.lgs. n. 81/2015, in ipotesi di ap-
prendistato c.d. “di primo livello”). La risposta - i lavoratori che vengono assunti dall’impresa
potrebbe, tuttavia, essere affermativa poiché, appaltatrice subentrante: nei casi di cambio di
in tal caso, il licenziamento può considerarsi appalto, l’art. 46 consente l’avvio di procedure
“soggettivo” anziché oggettivo. di licenziamento collettivo riguardante i lavo-
ratori precedentemente impiegati nell’appal-
Vi sono, poi, altre due categorie di dipendenti to e assunti dal nuovo appaltatore in forza di
in relazione alle quali il divieto di licenziamen- norme di legge o di contratto. Sembrerebbe,
to parrebbe essere escluso dall’art. 46, benché, invece, vietato il licenziamento individua-
in merito, vi siano alcune perplessità, ovvero: le di detti lavoratori. Quindi, se questo fosse
- i dirigenti: l’art. 46 vieta il recesso per giusti- l’intento del legislatore, in caso di subentro
ficato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3, L. n. nell’appalto, qualora l’impresa subentrante
604/1966, diposizione quest’ultima che non si dovesse assumere quattro dipendenti prece-
applica ai dirigenti. Quindi, da un punto di vi- dentemente impiegati nell’appalto, il licenzia-

11
DIRITTO DEL LAVORO

mento individuale per giustificato motivo non compatibilità del lavoratore con l’organizza-
sarebbe possibile; viceversa, se i dipendenti zione e la produttività aziendale riconducibile
fossero cinque o più – con il conseguente ob- al giustificato motivo oggettivo di cui all’art.
bligo di ricorrere alla procedura di licenzia- 3, L. n. 604. A maggior ragione quest’ultima
mento collettivo - il nuovo appaltatore potreb- conclusione potrebbe ritenersi corretta se si
be licenziare. considera che in caso di licenziamento per
sopravvenuta inidoneità alla mansione, i da-
Tra le tipologie di licenziamento che si sot- tori di lavoro aventi i requisiti dimensionali di
traggono al divieto rientrano: legge sono obbligati ad esperire il tentativo di
- il licenziamento per motivi disciplinari (per conciliazione di cui all’art. 7, L. n. 604/1966. Se
giusta causa e giustificato motivo sogget- si accogliessero questi ultimi rilievi, dunque,
tivo). Non possono però essere licenziati, il divieto di licenziamento dovrebbe ritenersi
ai sensi dell’art. 23, co. 6 del Decreto “Cura applicabile anche a questo tipo di risoluzione.
Italia”, i lavoratori con figli di età compresa È, invece, espressamente vietato il licenzia-
tra i 12 e i 16 anni, che si astengono dal la- mento quando l’inidoneità alla mansione sia
voro senza retribuzione nel periodo di so- accertata nell’ambito dell’eccezionale sorve-
spensione dei servizi educativi per l’infan- glianza sanitaria prevista dall’art. 83 del De-
zia e delle attività didattiche nelle scuole di creto “Rilancio”, ai fini di tutela dei lavoratori
ogni ordine e grado; che siano maggiormente esposti al rischio di
contagio da coronavirus per ragioni di età, di
- il licenziamento per superamento del pe- condizioni di immunodepressione, anche cor-
riodo di comporto, in quanto trattasi di relata alla patologia Covid19 o ad esiti di pato-
ipotesi riconducibile all’art. 2110 cod. civ. logie oncologiche o allo svolgimento di tera-
Sul punto, si deve ricordare che, ai sensi pie salvavita, o, comunque, da comorbilità.
dell’art. 26, co. 1, del Decreto “Cura Italia”, il
periodo di assenza trascorso in quarante- Infine, sotto il profilo sanzionatorio, accanto
na domiciliare per COVID 19 non è utile ai a chi sostiene che il licenziamento sarebbe
fini del comporto; solo inefficace sino alla fine del periodo di
interdizione, per i più l’inosservanza del di-
- il licenziamento per scarso rendimento, vieto di licenziamento determinerebbe la
che ha natura disciplinare quando si basi nullità del recesso per violazione di norme
sui risultati del lavoratore comparati con imperative. In tal caso, la sanzione applica-
criteri individuabili ed oggettivi (cfr. Cass. bile sarà, dunque, quella di cui all’art. 18, co.
5 dicembre 2018, n. 31487). 1, L. n. 300/1970 ovvero, in caso di licenzia-
mento di lavoratori assunti successivamente
E’, invece, dubbio se debba o meno conside- al 7 marzo 2015, quella di cui all’art. 2, co. 1, D.
rarsi vietato il licenziamento per inidoneità Lgs. n. 23/2015. In entrambe le ipotesi, con-
sopravvenuta alla mansione: si tratta di un li- seguirà l’obbligo della reintegrazione e della
cenziamento che, da un lato, non dipende da corresponsione al lavoratore di un’indennità
ragioni economiche oggettive, ma da incapa- pari alla retribuzione decorrente dal licen-
cità sopravvenuta del lavoratore che giustifi- ziamento all’effettiva reintegrazione, con la
ca il recesso ai sensi dell’art. 1464 cod. civ. sul garanzia di un minimo di 5 mensilità, oltre
presupposto della mancanza di interesse alla all’obbligo di pagare i contributi previden-
prestazione; dall’altro lato, però, implica un’in- ziali e assistenziali.

12
DIRITTO DEL LAVORO

Novità in materia di contratti a termine.


Prima parte.
Deroghe, senza coraggio, alla disciplina
sui contratti a tempo determinato.
Di Anna Maria Corna

In data 24 aprile, con il passaggio alla Camera, è D. Leg. 368/2001) e stabilita in modo identico
stato convertito in legge, con modifiche, il D.L. anche nel caso di somministrazione.
n. 18 del 17/2/2020, pubblicato sulla Gazzetta Uf-
ficiale ed entrato in vigore il medesimo giorno. La formulazione iniziale del D. Leg. n. 81/2015
è, comunque, durata poco, in quanto con il
Tra le modifiche introdotte vi è anche una de- D.L. 12 luglio 2018, n. 87 (conv. con modifica-
roga ad alcune norme relative ai contratti a zioni, dalla L. 9 agosto 2018, n. 96) si è notevol-
tempo determinato, da ultimo contenute nel mente ridotta la durata complessiva, ad appe-
D. Leg. n. 81/2015, che ha accorpato in un unico na 12 mesi, elevabili fino a 24 solo in presenza
testo legislativo la disciplina dei contatti di la- di causali molto specifiche, nonché ridotto a 4
voro, soprattutto per le forme c.d. flessibili. il numero delle proroghe.

Il D. Leg. n. 81/2015 andava a recepire l’evolu- La legge di conversione del Decreto “Cura
zione legislativa in tema di contratti a termi- Italia”, ad oggi non ancora pubblicata in
ne, fissando limiti ben precisi (di durata com- Gazzetta Ufficiale, va ad incidere sui divieti,
plessiva a 36 mesi, di numero di proroghe e/o mentre nulla dice circa le ragioni giustifica-
rinnovi, di percentuale rispetto ai lavoratori in tive per la proroga del termine.
forza, ecc.. ) e divieti, tra cui quello di non po-
ter assumere con contratti a tempo determi- È, infatti, stato introdotto un comma 19bis che
nato in costanza di sospensioni dal lavoro o consente “ai datori di lavoro che accedono
riduzioni dell’orario (ovvero se nei sei mesi pre- agli ammortizzatori sociali” previsti dal me-
cedenti vi sono state riduzioni del personale) desimo decreto, in ragione dell’emergenza
con riferimento alle medesime mansioni. per il Covid 19, “la possibilità, in deroga alle
previsioni di cui agli articoli 20, comma 1, let-
Previsione quest’ultima senza possibilità di tera c), 21, comma 2, e 32, comma 1, lettera c),
deroghe, neppure da parte della contratta- del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, di
zione collettiva (possibile invece, in base alla procedere, nel medesimo periodo, al rinnovo
legislazione previgente, nel caso di precedenti o alla proroga dei contratti a tempo determi-
procedure di riduzione del personale – V. art. 3 nato, anche a scopo di somministrazione”.

13
DIRITTO DEL LAVORO

La deroga, che potrebbe considerarsi giustifi- Pare, invece, più utile la deroga al c.d. stop end
cata, tenuto conto delle difficoltà di selezione go, ovvero alla necessità di intervallo tra un
di personale in questo periodo, tuttavia un po’ contratto e quello successivo (di 10 o 20 gior-
si scontra con il ricorso a forme di sospensio- ni, a seconda se il contratto precedente sia di
ne o riduzione del lavoro, posto che il divie- durata inferiore o superiore a sei mesi), nor-
to concerne la medesima unità produttiva e ma che, a dire il vero, risultava tralatizia dalla
l’eguaglianza di mansioni. Invero, se il divieto previgente disciplina e, di fatto, priva di ragion
avesse riguardato il complesso dell’azienda d’essere una volta introdotto un complessivo
ben sarebbe stato comprensibile derogarvi, in termine di durata massima dell’assunzione a
quanto in alcune unità avrebbe potuto essere tempo determinato.
necessario mantenere tutto il personale, com-
preso quello a tempo determinato, mentre in Vi è, quindi, da sperare che, nei futuri provve-
altre (per esempio sedi centrali, con prevalen- dimenti volti a far riprendere l’economia, si
te personale amministrativo) la riduzione di torni ad una maggior flessibilità dei contrat-
attività giustifica il ricorso agli ammortizza- ti di lavoro, nell’interesse non solo dei datori
tori sociali. Meno probabile, invece, che nella di lavoro, ma anche dei lavoratori, posto che
stessa unità produttiva vi sia, per le medesime difficilmente si sostituisce un lavoratore da
mansioni, l’esigenza di fare sospensioni/ridu- tempo inserito nella struttura organizzativa e
zioni di orario e, in contemporanea, mantene- ormai formato, con un altro assunto a termine,
re in essere rapporti a tempo determinato. solo per evitarne la stabilizzazione, a maggior
ragione considerate anche le norme entrate
Questa deroga pare, quindi, più volta a cer- in vigore dal 2015 in tema di limitazione dei li-
care di evitare, in questo contesto, cessazione cenziamenti individuali (V. D. Leg. n. 23/2015);
di rapporti di lavoro (Vedi anche il divieto sui norme, anche queste, peraltro, partite bene e
licenziamenti) e di introdurre (rectius reintro- poi novellate in peggio.
durre) una maggiore flessibilità, sempre ne-
cessaria in momenti di emergenza e vieppiù Ultima nota: l’art. 19bis, pur attribuendosi for-
nella successiva e tanto auspicata fase di ri- za di “interpretazione autentica”, non ne ri-
presa economica. spetta i requisiti, essendo abbastanza arduo
ricavare il medesimo intento legislativo dal
Un minimo di lungimiranza e coraggio avreb- testo del D.L. n. 18/2020. L’interpretazione
bero, però, dovuto portare ad una deroga più autentica consente (oltre a diverse tesi inter-
ampia e utile, a prescindere dall’utilizzo, o pretative da parte della giurisprudenza che,
meno, di ammortizzatori sociali. Ciò che serve all’evidenza, non si è ancora pronunciata in
davvero è, infatti, una concreta possibilità di merito) di attribuire ad una disposizione effi-
ricorso ai contratti a tempo determinato e per cacia interpretativa di una precedente norma
le più svariate esigenze, che questa situazio- e, quindi, effetto retroattivo dall’entrata in vi-
ne ha creato e creerà, ovvero la possibilità di gore di questa. Vi è, quindi, anche l’incognita
un maggior numero di proroghe o rinnovi di cosa poi riterrà la giurisprudenza circa la
ed almeno 24 mesi senza necessità di indi- data di vigenza delle deroghe, non potendosi
viduare una causale (per di più tra le attuali, escludere un periodo (di oltre un mese) di ca-
come già detto molto limitate). renza legislativa.

14
DIRITTO DEL LAVORO

Novità in materia di contratti a termine.


Seconda parte.
Decreto Rilancio. Ancora deroghe minime
in tema di contratti a termine.
Di Anna Maria Corna

A seguito della entrata in vigore della legge n. di mansioni, per cui è difficile ipotizzare che
27/2020 di conversione, con modifiche, del nella stessa unità produttiva vi sia, per le me-
D.L. n. 18 del 17/2/2020, si era rilevato quanto desime mansioni, l’esigenza di fare sospensio-
modesta fosse la deroga prevista in tema di ni/riduzioni di orario e contemporaneamente
contratti a tempo determinato. la necessità di mantenere o rinnovare rapporti
a tempo determinato.
Il comma 19bis, si limita, infatti, a consentire
“ai datori di lavoro che accedono agli ammor- Se ne era quindi ricavata la volontà del legi-
tizzatori sociali” previsti dal medesimo decre- slatore di cercare solo di evitare, in questo par-
to, in ragione dell’emergenza per il Covid 19, ticolare momento, delle risoluzioni di rapporti
“la possibilità, in deroga alle previsioni di cui di lavoro, anche se a termine. Si era, quindi, au-
agli articoli 20, comma 1, lettera c), 21, comma spicato che nei preannunciati nuovi interventi
2, e 32, comma 1, lettera c), del decreto legi- legislativi fossero introdotte deroghe ben più
slativo 15 giugno 2015, n. 81, di procedere, nel ampie ed utili, tra cui principalmente la pos-
medesimo periodo, al rinnovo o alla proroga sibilità di un maggior numero di proroghe o
dei contratti a tempo determinato, anche a rinnovi ed almeno 24 mesi senza necessità
scopo di somministrazione”. di individuare una causale (per di più tra le
attuali, molto limitate).
La deroga, oltre ad essere quanto mai limi-
tata nel tempo, ovvero fino al 31 agosto 2020 Il Decreto c.d. Rilancio, n. 34, pubblicato il 19
(stante il riferimento al periodo in cui posso- maggio, se, da un lato, coglie questa esigenza,
no essere utilizzati gli ammortizzatori di cui al dall’altro ne limita talmente la durata, da ren-
medesimo DL n. 18/2020), di fatto ha una qual- dere la deroga di ben poca utilità.
che utilità solo per il temporaneo venir meno
dell’obbligo di interruzione tra un contratto Il nuovo decreto, che pur modifica molte nor-
e quello successivo, mentre per ciò che con- me del D.L. n. 18 del 17/2/2020 (a solo un mese
cerne la deroga alle previsioni degli artt. 20, dalla legge di conversione), non è intervenuto
comma 1, lettera c) e 32, comma 1, lettera c), del sul predetto art. 19bis, ma ha introdotto altra
D. Leg. 15 giugno 2015, n. 81, pare poco signi- autonoma norma, stabilendo, all’art. 93, che “in
ficativa, considerato che il divieto concerne deroga all’articolo 21 del decreto legislativo 15
la medesima unità produttiva e l’eguaglianza giugno 2015, n. 81, per far fronte al riavvio delle

15
DIRITTO DEL LAVORO

attività in conseguenza dell’emergenza epide- 3 mesi, nonostante una situazione economica


miologica da COVID 19” è possibile rinnovare o che si prevede di grave crisi fino ad almeno la
prorogare i contratti a tempo determinato, già fine del prossimo anno !!
in essere al 23 febbraio scorso, in deroga all’art.
19, 1° comma del D. Leg. n. 81/2015. Il nostro legislatore pare, invece, ritenere che
tutto si possa risolvere in pochi mesi, che basti
Si può, quindi, superare lo sbarramento di un prorogare la cassa integrazione per COVID-19
anno di durata del contratto senza necessità di sole ulteriori nove settimane, vietare i licen-
di indicare la c.d. causale e, visto il richiamo ziamenti collettivi e per ragioni organizzative
all’art. 21 senza specificazione di un comma, per complessivi cinque mesi, di cui due già
anche superando il numero di 4 proroghe trascorsi e, quindi, anche questi fino a metà
o rinnovi. Ciò, però, solo fino al limite del 30 agosto (limitando, per di più, il diritto di im-
agosto del corrente anno. presa, sancito dall’articolo 41 della Costituzio-
ne con un decreto-legge !), come se a settem-
Nell’art. 93 cit. manca, inoltre, il richiamo alla bre fossimo fuori dall’emergenza.
somministrazione. Come noto in base all’art.
34, 2° comma del D. Leg. n. 81/2015, la disci- In un mondo del lavoro che si sta trasforman-
plina dell’art. 19 della medesima legge si ap- do, in cui lo Smart working sta diventan-
plica anche nel caso di somministrazione a do un modo normale e ordinario di lavorare
tempo determinato, con quindi necessità di (scoprendo che non si rende di meno, ma
indicare una delle causali previste dopo i pri- di più), in cui l’e-commerce ha sostituito il
mi 12 mesi. normale commercio e la trasformazione del-
la propria attività è stata l’unica via possibile
Tuttavia il solo richiamo, nell’art. 93 del Decre- per continuare a mantenere il lavoro in mol-
to Rilancio, alla possibilità di deroga dell’art. te aziende, anche le regole in materia di lavo-
19 del D. Leg. n. 81/2015 non consente di ricom- ro non possono che cambiare, dando spazio
prendere anche la somministrazione, visto ad una flessibilità che non necessariamente
l’incipit dell’art. 93 cit., che prevede una de- è negativa.
roga solo all’art. 21 e non anche all’art. 34, 2°
comma del D. Leg. n. 81/2015. Questa era stata introdotta dal complesso
dei provvedimenti definiti Job Act e su cui
Il che pare più una dimenticanza, che una vo- vi sono poi stati degli interventi dettati da
lontà di diversificare la disciplina, considerato evidente strategia politica, per un’asserita
che non si vede la ratio di limitare la possibili- tutela (rectius per la Dignità) dei lavoratori,
tà di rinnovare o prorogare rapporti di lavoro senza considerare che con troppi limiti non
a tempo determinato solo perché nell’ambito si incentivano l’espansione delle imprese, gli
del contratto di somministrazione, per cui, tra investimenti stranieri in Italia e, quindi, in de-
l’altro, comunque già non opera il c.d. inter- finitiva il lavoro.
vallo tra un contratto e quello successivo.
In una fase come questa, in cui la ripresa eco-
Le due norme, l’art. 19bis e l’art. 93, introdotte nomica è indispensabile, forse bisognerebbe
dai decreti emergenziali, operano, quindi, en- rivedere le strategie e magari avere il coraggio
trambi solo per i contratti a tempo determina- di cancellare anche qualche “novella”, ripor-
to, con una deroga, però, ad oggi di poco più di tando le norme nella loro stesura originaria.

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DIRITTO DEL LAVORO

La responsabilità del datore di lavoro


per infortunio da Covid-19, alla luce delle recenti
indicazioni dell’Inail.
Di Tommaso Targa e Leonardo Calella

Con la circolare n. 22 del 20 maggio 2020, l’I- del tutto dissipati dalla precedente circolare
nail è intervenuto (per la seconda volta in poco esplicativa n. 13 del 3 aprile 2020, nella quale
tempo) sul discusso tema delle responsabilità l’Istituto ha inquadrato l’infezione da Covid-19
datoriali da contagio Covid-19 nei luoghi di la- - connessa allo svolgimento dell’attività lavo-
voro ex art. 42 del D. L. 18/2020 (cosiddetto de- rativa - nell’alveo della disciplina degli in-
creto “Cura Italia”). fortuni sul lavoro, senza parimenti chiarire le
implicazioni di tale qualificazione rispetto alla
La vaghezza della suddetta disposizione – che posizione di garanzia, della salute e sicurezza
assicura la tutela assicurativa ai dipenden- dei dipendenti, rivestita dal datore di lavoro.
ti colpiti dal coronavirus nello svolgimento Ne è seguito un acceso dibattito, anche (e, for-
dell’attività lavorativa - ha fatto insorgere ab se, soprattutto) mediatico, su quella che si pre-
origine, negli interpreti e operatori economi- sentava come una interpretazione che rendeva
ci, significativi dubbi applicativi. Dubbi non intollerabile la responsabilità civile e penale del

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DIRITTO DEL LAVORO

datore di lavoro. Il rischio paventato da molti semplice, che l’evento infettante si sia ve-
era il sostanziale configurarsi in capo al datore rificato in relazione all’attività lavorativa (o
di lavoro di una stringente responsabilità (og- anche nel tragitto casa-lavoro e viceversa: in
gettiva), nel momento in cui il dipendente ma- tal caso configurandosi un infortunio in itine-
lauguratamente lamentasse di aver contratto il re), ricorrendo, in tal senso, indizi gravi, precisi
virus, in occasione della prestazione lavorativa. e concordanti (ferma restando, la possibilità
Ciò, soprattutto, per effetto dell’ampiezza del- di prova contraria).
la clausola generale prevista dall’art. 2087 cod.
civ. a tutela della salute del lavoratore, nonché La conseguente indennità riconosciuta dall’I-
della difficile prova liberatoria per l’azienda, nail per inabilità temporanea assoluta è
di aver adottato nell’esercizio dell’impresa tutte pensata per coprire anche il periodo di qua-
le misure necessarie a tutelare l’integrità fisica rantena e di permanenza domiciliare fidu-
e morale del lavoratore. ciaria. Gli eventi infortunistici da Covid-19 non
sono, pertanto, computati ai fini della deter-
Di fronte alle insistenti voci di protesta leva- minazione dell’oscillazione del tasso medio e
tesi da più parti, l’Inail ha dapprima precisato, gravano sulla gestione assicurativa, in quanto
con comunicato del 15 maggio scorso, l’irrile- considerati non direttamente e pienamente
vanza del riconoscimento della malattia pro- controllabili dal datore di lavoro.
fessionale per l’indennizzo Inail ai fini dell’ac-
certamento di eventuali responsabilità civile e D’altronde, ed è qui l’elemento di interesse, la
penale dei datori di lavoro. Successivamente, circolare ha precisato che il riconoscimento
ha per l’appunto diramato la recentissima cir- dell’origine professionale del contagio costi-
colare n. 22/2020, nella quale ha affrontato - si tuisce “giudizio di ragionevole probabilità ed
auspica in maniera definitiva - l’ambito della è totalmente avulso da ogni valutazione in
tutela infortunistica, nel caso in cui il dipen- ordine alla imputabilità di eventuali compor-
dente contragga il virus nello svolgimento tamenti omissivi in capo al datore di lavoro
dell’attività lavorativa. che possano essere stati causa del contagio”.

Nella suddetta circolare, l’Inail ha, anzitutto, Il ricorrere dei presupposti di accesso alle presta-
confermato la qualificabilità dell’infezione da zioni assicurative dell’Inail non determinerebbe,
coronavirus come infortunio sul lavoro sulla pertanto, il sussistere di un’automatica respon-
scorta del principio di equiparazione della sabilità civile e penale in capo al datore di lavoro,
causa virulenta alla causa tipicamente vio- così come avviene del resto in qualsiasi altra ipo-
lenta dell’infortunio professionale. tesi di infortunio o malattia professionale.

Sulla base di quanto già osservato in propo- Eventuali profili di responsabilità del datore di
sito di altre patologie infettive e parassitarie, lavoro dovranno essere dimostrati dal dipen-
l’Istituto ha ribadito che il riconoscimento dente che ha contratto il virus, il quale è one-
del diritto delle prestazioni assicurative per rato di provare l’esistenza del nesso eziologico
infortunio da Covid-19 è subordinato: i) al ri- tra evento e condotta datoriale nonché l’im-
scontro di una alterazione dell’equilibrio ana- putabilità, a titolo di dolo o colpa, al datore di
tomico-fisiologico del dipendente riconnes- lavoro del danno alla salute lamentato.
so allo svolgimento dell’attività lavorativa; ii)
alla dimostrazione, anche per presunzione In particolare, l’Inail ha osservato che, in am-

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DIRITTO DEL LAVORO

bito penale, il riconoscimento del diritto alle Quanto, invece, all’attivazione dell’azione di re-
prestazioni assicurative non dovrebbe essere gresso - presupponendo l’imputabilità a titolo,
sufficiente ad assolvere l’onere probatorio che quantomeno, di colpa, della condotta causati-
grava in capo al Pubblico Ministero – in virtù va del danno - in assenza di una comprovata
del principio costituzionale di presunzione di violazione, da parte del datore di lavoro, delle
non colpevolezza ex art. 27 Cost. – di dimostra- misure di contenimento del rischio di conta-
re la commissione da parte del datore di lavo- gio di cui sopra, la circolare sembra escludere
ro di un fatto penalmente rilevante. (o quantomeno considerare come una extre-
ma ratio) la possibilità di dimostrare la colpa
Similmente, in sede civile, la responsabilità del datore di lavoro.
del datore di lavoro richiede l’accertamento
quantomeno della colpa di quest’ultimo nella In ogni caso, onde garantire un trattamen-
determinazione dell’evento, come giudicato to omogeneo della trattazione e invio delle
dal recente e consolidato orientamento della diffide, è prevista la centralizzazione della
Corte di Cassazione che esclude l’esistenza di gestione delle pratiche riguardanti possibili
un obbligo assoluto in capo al datore di lavoro azioni di regresso nei casi di infortunio sul
di rispettare ogni cautela possibile per evitare lavoro da Covid-19, accompagnate da una
qualsiasi genere danno. In base a tale orienta- breve relazione in ordine alla ricorrenza dei
mento, il datore non è tenuto a garantire un presupposti richiesti.
ambiente di lavoro a “rischio zero”, neanche
potendosi ragionevolmente pretendere l’ado- Ciò detto, pur essendo apprezzabile lo “sfor-
zione da parte sua di strumenti atti a fronteg- zo” dell’Inail di delimitare gli spazi di possibile
giare qualsiasi evenienza che sia fonte di peri- responsabilità del datore di lavoro, la circolare
colo per l’integrità psico-fisica del lavoratore. non risolve del tutto il problema giuridico del
Una responsabilità datoriale di questo tipo preciso inquadramento di tale responsabilità,
(ossia sostanzialmente oggettiva) è, vice- in caso di contagio del dipendente nel luogo
versa, configurabile - a detta dell’Inail - sol- di lavoro.
tanto in caso di violazione della legge o di
obblighi derivanti dalle conoscenze spe- Infatti, poiché le circolari non costituiscono
rimentali o tecniche, che – con riferimento provvedimenti aventi forza di legge, e per-
all’emergenza epidemiologica - si possono tanto le stesse non vincolano il Giudice, sa-
rinvenire nei protocolli e nelle linee guida go- rebbe auspicabile un intervento normativo
vernativi e regionali ex art. 1, co. 14 del D. L. che definisse e tipizzasse i casi di possibile
33/2020: in primis, quindi, il Protocollo 24 apri- responsabilità datoriale, onde evitare il ri-
le 2020, che ha assunto valenza normativa in schio di orientamenti giurisprudenziali pu-
quanto richiamato dal DPCM 26 aprile 2020. nitivi o altalenanti.

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DIRITTO DEL LAVORO

Smart working o ferie? La giurisprudenza affronta


il tema nell’attuale contesto sanitario
(Trib. Grosseto 23 aprile 2020, ordinanza)
Di Marina Olgiati

Può il datore di lavoro scegliere di collocare sostenuto di avere, nell’ambito dell’attuale


in ferie il proprio dipendente o, viceversa, situazione di emergenza sanitaria, il diritto
deve autorizzarne la prestazione in smart di essere preferito ad altri nell’assegnazione
working laddove abbia già attuato tale allo smart working, invocando la previsione
modalità lavorativa? dell’art. 39, co. 2, D.L. n. 18/2020 in quanto
portatore di una patologia polmonare da cui
Di questa tematica si è occupata una era derivato il riconoscimento di un’invalidità
recente pronuncia del Tribunale di Grosseto, civile con riduzione della capacità lavorativa.
nell’ambito di un procedimento d’urgenza L’azienda non aveva accolto la sua richiesta
promosso da un lavoratore invalido. e gli aveva prospettato il ricorso alle ferie,
da computarsi su un monte ferie non
Nel caso deciso, un lavoratore, addetto ancora maturato; e ciò quale alternativa alla
a mansioni impiegatizie di back off ice, sospensione non retribuita dal rapporto f ino
ha lamentato in giudizio di essere stato alla cessazione della sua incompatibilità
illegittimamente escluso dal c.d. lavoro specif ica al lavoro, così come risultava dalla
agile, a cui, invece, erano stati autorizzati certif icazione del medico curante, esibita
i colleghi di reparto. Precisamente, ha dall’interessato.

20
DIRITTO DEL LAVORO

La società datrice, costituendosi in giudizio, si Considerato, in via generale, che tutta la


era difesa sostenendo che aveva individuato i normativa di emergenza sanitaria di questi
dipendenti da porre in smart working quando tempi ha l’obiettivo di coniugare l’attività
il ricorrente era assente dal lavoro per malattia lavorativa con le esigenze di tutela della
e che si era trovata nell’impossibilità di salute e di contenimento della diffusione
modificare la disposta programmazione del dell’epidemia; che, in tale contesto, il ricorso
lavoro, se non a patto di costi significativi in al lavoro agile è fortemente raccomandato;
termini economici e organizzativi. che ai lavoratori del settore privato affetti
da gravi patologie implicanti una riduzione
Il Tribunale ha ritenuto non plausibili ed della capacità lavorativa è riconosciuta la
inconsistenti le difese datoriali, considerate precedenza nell’accoglimento di istanze di
anche le dimensioni della società (S.p.A.) e i svolgimento della prestazione in modalità
reali costi sostenibili per mettere il ricorrente agile (art. 39, co. 2, D.L. n. 18/2020); che era,
in condizioni di operare da remoto; si trattava – altresì, pacifica l’invalidità del ricorrente e
per il Giudice – di misura circoscritta, peraltro, la richiesta di lavorare da remoto avanzata
già attuata a favore di altri dipendenti del all’azienda, il Tribunale non ha avuto dubbi
medesimo reparto del ricorrente, considerato, nel ritenere che il lavoratore avesse titolo per
altresì, che era certo che il medesimo ricorrente essere autorizzato al lavoro da remoto.
aveva predisposto quanto necessario
(installazione di una rete wi-fi) presso il proprio Circa la scelta dell’azienda di non accogliere
domicilio per lavorare a distanza. Inoltre, la la richiesta del suo dipendente e di collocarlo,
richiesta di lavorare in modalità “agile” era invece, in ferie, il Tribunale ha richiamato l’art. 1,
stata inoltrata alla società prima che venisse lett. hh) del DPCM 10 marzo 2020 (disposizione
organizzato lo smart working, sicché, se pur immutata nel nuovo DPCM 26 aprile 2020), che
vero che nella settimana in cui si era operato “raccomanda” ai datori di lavoro di promuovere
in azienda con tale modalità il ricorrente era la fruizione delle ferie, ferma la possibilità per
in malattia, nulla impediva alla datrice di i datori di lavoro privati di ricorrere al lavoro
prevedere tale misura anche per quest’ultimo, agile anche per la prosecuzione dell’attività,
in previsione del suo rientro. qualora rientrante tra le attività sospese
nell’ambito della normativa emergenziale.
Neppure era convincente a giustificare Secondo il Tribunale, tale disposizione deve
il rifiuto dell’azienda l’argomento che il essere letta nel senso che laddove il datore
dipendente aveva presentato un certificato di lavoro abbia la possibilità di applicare
medico di temporanea inidoneità alla il lavoro agile, il ricorso alle ferie non può
mansione specifica, perché tale certificato essere indiscriminato o ingiustificato, specie
si limitava a prescrivere l’allontanamento ove sussistano per i lavoratori condizioni
dal posto di lavoro, in quanto, a causa della di accesso al lavoro agile con priorità. Di
peculiare patologia sofferta, il lavoratore non fronte a questa interpretazione, non erano,
poteva essere sottoposto al rischio di contrarre dunque, accoglibili le difese dell’azienda che
il Covid19 (malattia che notoriamente grava sottolineavano che la normativa in esame si
proprio sull’apparato respiratorio); per luogo limitava a “raccomandare” o prevedeva solo
di lavoro doveva, perciò, intendersi la sede come “possibile” il ricorso allo smart working.
operativa della società, ovvero il luogo in cui A conclusione della sua disamina il
abitualmente veniva svolta la prestazione, Tribunale pare affermare un principio che
non certo l’ambiente domestico. trascende la fattispecie specifica, laddove,

21
DIRITTO DEL LAVORO

in via generale, rileva che la promozione del Dal punto di vista procedurale, il Tribunale
godimento delle ferie costituisce una misura ha ritenuto consono il ricorso alla procedura
subordinata – o quantomeno equiparata, non d’urgenza e, quindi, sussistente il periculum,
certo primaria – quando vi siano concrete essendo in discussione diritti non patrimoniali
possibilità di ricorrere al lavoro a distanza e il non risarcibili per equivalente, ovvero ed
datore vi abbia fatto ricorso: se questa fosse in via alternativa: la rinuncia, da parte del
l’intenzione del Tribunale, si tratterebbe di ricorrente, al diritto alla retribuzione o la
interpretazione eccessivamente restrittiva a rinuncia al diritto di godere di ferie che siano
discapito dell’indiscusso potere del datore già maturate in funzione dell’attività prestata.
di lavoro di organizzare la sua impresa (che Anche su questo punto potrebbe essere
lo stesso Tribunale, del resto, dice di volere lecita la critica che, in realtà, nel caso, non ci
salvaguardare) e di decidere, dunque, con sono diritti non risarcibili per equivalente, in
quali modalità e con quali dipendenti dare quanto, in realtà, la posizione del lavoratore
attuazione al lavoro agile, fermi ovviamente può essere tutelata riconoscendogli la
i limiti della non discriminazione e retribuzione non pagata o i giorni di ferie in
dell’irragionevolezza che devono presiedere ipotesi indebitamente sottratti.
alla scelta.
In conclusione, il Giudice ha ordinato
C’è un ulteriore aspetto che merita di essere alla società di consentire al ricorrente lo
sottolineato nella decisione in commento: svolgimento delle sue mansioni in modalità di
rilevato che nel caso giudicato il godimento lavoro agile e ha applicato l’art. 614 bis cod. proc.
delle ferie riguardava ferie maturande, civ., che prevede la possibilità di condannare
il Tribunale ha stigmatizzato la condotta l’obbligato ad una somma di denaro per
aziendale, richiamando il principio generale ogni giorno di ritardo nell’esecuzione di
per cui la regola è quella per la quale devono un provvedimento che, come nel caso di
essere usufruite le ferie maturate, con lo scopo specie, abbia ad oggetto un adempimento
di consentire annualmente il recupero delle di natura non pecuniaria e con lo scopo
energie psico – fisiche; il diritto di usufruire precipuo di spingere all’adempimento
delle ferie così come via via maturate in ragione medesimo. Questa statuizione, tuttavia, non
del lavoro prestato, pertanto, non può essere è corretta, poiché l’art. 614 bis cod. proc.
subordinato ad esigenze aziendali se non nei civ. pacificamente esclude l’applicazione
limiti di cui all’art. 2109, co. 2, cod. civ. e nel dello strumento di coercizione indiretta alle
rispetto delle previsioni dei contratti collettivi. controversie di lavoro.

22
DIRITTO DEL LAVORO

Adibizione a mansioni incompatibili con


le condizioni di salute: oneri probatori
e violazione dell’art. 2087 cod. civ.
Di Antonio Cazzella

Con la recente sentenza n. 9084 del 18 maggio aver adottato tutte le cautele al fine di evitare
2020 la Suprema Corte ha esaminato una il danno (Cass. 6 novembre 2019, n. 28516).
fattispecie in cui un lavoratore, che svolgeva
mansioni di vigilante, aveva chiesto al datore Nella sentenza in esame la Suprema Corte –
di lavoro il risarcimento del danno per essere confermando la decisione della Corte di merito -
stato adibito a mansioni incompatibili con il ha evidenziato, in primo luogo, che la violazione
suo stato di salute, in quanto invalido civile. dell’art. 2087 cod. civ. può essere esclusa quando
il datore di lavoro ignori, senza alcuna colpa, la
La domanda del lavoratore, accolta in primo situazione di salute del dipendente.
grado, è stata riformata dalla Corte d’Appello;
nell’impugnare tale decisione, il lavoratore ha Nella fattispecie esaminata, infatti, la Corte di
eccepito la violazione dell’art. 2087 cod. civ. e merito aveva evidenziato che, nella lettera di
dell’art. 2697 cod. civ., sostenendo che il datore assunzione del lavoratore, non si faceva alcun
di lavoro avrebbe dovuto dimostrare che le riferimento alla sua situazione di invalido civile;
mansioni assegnate erano compatibili con il peraltro, la documentazione attestante lo
suo stato di salute e non limitarsi a dedurre, stato di invalidità del lavoratore non conteneva
semplicemente, di non essere a conoscenza alcun riferimento all’impossibilità di adibire il
dello stato di invalidità. lavoratore a determinate mansioni.

In generale, si ricorda che la Suprema Corte Inoltre, al fine di escludere ogni profilo di
è costante nel ritenere che l’art. 2087 cod. responsabilità in capo al datore di lavoro, la
civ. non configura un’ipotesi di responsabilità Suprema Corte ha evidenziato che lo stato
oggettiva in capo al datore di lavoro, fermi di invalidità addotto dal dipendente non era
restando, tra l’altro, gli obblighi di informazione riconoscibile “ictu oculi” e che quest’ultimo,
e di formazione che gravano su quest’ultimo prima di chiedere il solo esonero dai turni
(obblighi ribaditi, anche recentemente, con notturni, aveva regolarmente svolto le
sentenza n. 8988 del 15 maggio 2020, che ha mansioni assegnate, per vari anni, senza
esaminato una fattispecie di “rischio elettivo” eccepire alcun impedimento derivante dalle
del dipendente relativamente ad un infortunio sue condizioni salute.
sul lavoro).
Dalla sentenza in esame, dunque, emerge che,
In particolare, quanto alla ripartizione degli oltre ad ulteriori circostanze del caso concreto,
oneri probatori tra datore e dipendente, la è possibile valutare il comportamento adottato
Suprema Corte ha affermato che spetta al dal dipendente, anche al di fuori delle ipotesi
lavoratore “allegare” i fatti posti a fondamento di infortunio sul lavoro (c.d. “rischio elettivo”), al
dell’inadempimento del datore e dimostrare il fine di escludere l’inadempimento del datore
nesso di causalità con il danno subito, mentre di lavoro rispetto agli obblighi scaturenti
il datore di lavoro ha l’obbligo di provare di dall’art. 2087 cod. civ..

23
DIRITTO COMMERCIALE, SOCIETARIO
E CORPORATE FINANCE

Liquidità "COVID": attenzione alle responsabilità


Di Vittorio Provera e Franco Rabitti (Rabitti & Partners)

Il “Decreto Liquidità” ha previsto due forme Non preme qui ora entrare nel merito delle
principali di garanzia per il finanziamento alle specifiche definizioni, ma preme solo rilevare
imprese, quello con ricorso alla Sace e quello che, ai fini della concessione della garanzia e
con ricorso al Fondo PMI; entrambi pongono del finanziamento conseguente, rileva lo stato
condizioni sullo stato dell’impresa ed, in par- dell’impresa ad una certa data.
ticolare, per Sace, l’impresa non deve rientra-
re nella categoria delle imprese “in difficoltà” Infatti, qualora l’impresa si trovi già in una
alla data del 31/12/2019, né doveva risultare situazione di “probabile crisi”, la richiesta di
presente tra le “esposizioni deteriorate” pres- nuova finanza, da un lato, e la sua concessio-
so il sistema bancario alla data del 29/2/2020. ne, dall’altro, potrebbero creare problemi di re-
Per il Fondo PMI, non deve presentare espo- sponsabilità sia per la Banca finanziatrice, che
sizioni nei confronti del soggetto finanziatore per gli amministratori della società finanziata.
classificate come “inadempienze probabili” o Al riguardo, si deve considerare che, qualora
“posizioni scadute o sconfinamenti deterio- l’azienda non riesca a fare fronte al suo obbli-
rati” alla data del 31/1/2020. Nessun accesso go di restituzione e, quindi , la banca richieda
ad alcuna forma di garanzia per le imprese a SACE di adempiere alla garanzia rimbor-
già a sofferenza. sando l’istituto, SACE si sostituisce alla banca

24
DIRITTO COMMERCIALE, SOCIETARIO
E CORPORATE FINANCE

e diventa creditrice verso l’azienda. Tuttavia, il la protezione di uno dei due suddetti stru-
credito di SACE, quale credito di un soggetto menti giuridici, ma non per questo si può tra-
pubblico, potrà essere qualificato come credi- scurare che l’impresa dia conto del suo “sta-
to privilegiato. Da ciò consegue che, nell’ipo- to” e della sua “continuità aziendale”; tanto
tesi in cui l’azienda - che ha ottenuto i finan- più considerando che la valutazione della
ziamenti ed ha pagato debiti correnti (cioè ha Banca erogatrice si fonda su una situazione
pagato i fornitori di beni e servizi) per prose- 2019, probabilmente non ancora certificata
guire l’attività - dovesse divenire insolvente, i da un bilancio approvato.
rischi per gli amministratori possono essere
assai elevati. Infatti, in uno scenario tutt’altro Inoltre gli istituti di credito, anche a fronte dei
che remoto - anche considerando il fatto che rischi di cui sopra, e non avendo alcun obbli-
la crisi e l’emergenza sono tuttora in corso e go di concedere comunque finanziamento
gli esiti sono incerti – di eventuale procedi- con richiesta delle garanzie Sace o Fondo PMI
mento fallimentare, il curatore potrebbe ad- (garanzie peraltro che, per tutte le operazioni
debitare all’amministratore di aver utilizzato di un certo rilievo, non sono a totale copertura
risorse finanziarie per pagare dei creditori non del credito concesso), sono tutt’ora orientate a
privilegiati (e cioè i fornitori di beni e servizi), condurre istruttorie assai rigorose sulle condi-
a danno di categorie di creditori privilegiati zioni delle aziende richiedenti e sulle finalità
(vedi SACE). Da ciò l’eventualità di una possi- di utilizzo del prestito.
bile imputazione di responsabilità degli am-
ministratori per reati di bancarotta. Anche la Per tali motivi, al fine di ottenere la “liquidi-
Banca erogatrice potrebbe essere coinvolta, tà”, cercando di limitare il rischio di incorrere
configurando un’ipotesi di concorso nel reato in responsabilità future sia per l’imprenditore
o, comunque, per aver concesso un finanzia- che per la Banca, diventa necessario che l’a-
mento che avrebbe avuto solo la finalità di po- zienda dimostri almeno la sua sostenibilità, e
sticipare il fallimento. per farlo potrà dotarsi di iniziativa di un Piano
Pluriennale, possibilmente redatto con l’ausi-
Premesso quanto precede, è noto che, in re- lio di teams specialistici composti da legali e
gime ordinario, fuori dalle norme che rego- advisor, in grado di monitorare esattamente
lano questo periodo di emergenza, il ricorso ed in modo oggettivo la situazione e di aiu-
a nuova finanza da parte di imprese in stato tare l’imprenditore a verificare il rispetto delle
di “crisi” o “pre-crisi” avviene ricorrendo alla regole (la compliance come si dice), nonché
protezione di strumenti giuridici e tra questi l’efficacia di determinate scelte e la correttez-
il Piano Attestato ex art 67 L.F. o l’Accordo di za delle previsioni di ritorno in base alle ca-
Ristrutturazione dei debiti ex art 182 bis L.F., ratteristiche dell’impresa e del mercato in cui
che prevedono, entrambi, la “attestazione” da opera. Quanto precede al fine di avere un’a-
parte di un professionista esperto e indipen- nalisi quanto più attendibile della fattibilità ed
dente circa la veridicità dei dati aziendali e la efficacia dei piani aziendali, con i relativi in-
fattibilità del Piano. vestimenti e loro proiezioni a medio termine,
anche attraverso una fairness opinion ovvero
E’ evidente che nessuno pretende che il ricor- l’esecuzione di stress tipici delle indipendent
so alla “liquidità Covid” avvenga sempre con business review.

25
MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA CIVILE

Assicurazioni, locazioni, del diritto. Il termine apposto alla escussione


dell’assicurazione, ossia al diritto di far valere
responsabilità la prestazione assicurativa a carico dell’assicu-
A cura di Teresa Cofano
ratore, è un termine di decadenza, che è nullo
proprio perché rende, nella fattispecie, ecces-
Frazionamento del credito sivamente difficile l’esercizio del diritto dell’as-
(Cass. ordinanza 24 aprile 2020, n. 8165) sicurato. La difficoltà di esercitare il diritto non
E’ legittimo proporre il ricorso per decreto è ovviamente da valutarsi in termini temporali,
ingiuntivo al fine di riscuotere, in via accele- nel senso che dodici mesi sono sufficienti per
ratoria, la parte del credito già liquida, riser- denunciare il sinistro all’assicurazione, ma va
vandosi di agire in un secondo momento per intesa anche nei termini della concreta possibi-
recuperare quella variabile. In presenza di un lità di evitare la decadenza attraverso una pro-
interesse oggettivamente valutabile alla tute- pria condotta, possibilità che è del tutto esclu-
la frazionata, il creditore può attivare separati sa o comunque assai ridotta se l’assicurato può
procedimenti giudiziari per recuperare i credi- fare denuncia di sinistro solo in dipendenza
ti fondati sullo stesso rapporto di durata. dalla condotta del terzo, sulla quale ovviamen-
te non può influire. Altro è prevedere una deca-
Reticenza dell’assicurato denza nel termine di dodici mesi dalla richiesta
(Cass. ordinanza 13 maggio 2020, n. 8895) di risarcimento da parte del terzo danneggiato,
La predisposizione di un questionario da par- altro è fissare la scadenza di dodici mesi a par-
te dell’assicuratore, benchè non abbia la fun- tire dalla scadenza del contratto, prescinden-
zione di “tipizzare” le possibili cause di annul- do dunque dalla circostanza che in tale lasso
lamento del contratto di assicurazione per di tempo può non pervenire alcuna richiesta
dichiarazioni inesatte o reticenti, evidenzia di risarcimento, che è il presupposto perché
tuttavia l’intenzione dell’assicuratore di annet- l’assicurato si rivolga all’assicuratore, ed esten-
tere particolare importanza a determinati re- dendo peraltro la decadenza al caso in cui una
quisiti e richiama l’attenzione del contraente richiesta di risarcimento pervenga all’assicura-
a fornire risposte complete e veritiere sui que- to, ma oltre il termine di efficacia del contratto.
siti medesimi e, quindi, deve essere valutata Cosi che l’assicurato può evitare la decadenza
dal giudice in sede di indagine sul carattere a condizione non tanto che il terzo danneggia-
determinante, per la formazione del consen- to faccia richiesta di risarcimento entro dodici
so, dell’inesattezza o della reticenza, così che mesi dalla cessazione degli effetti del contrat-
è sufficiente che l’assicuratore chieda all’assi- to, ma che la faccia prima che si verifichi tale
curato di denunciare ogni possibile situazione cessazione.
che possa aumentare il rischio o concretizzar-
lo del tutto. Risoluzione anticipata del contratto di loca-
zione e diritto al risarcimento del danno
Clausola claims made (Cassazione, sentenza 5 maggio 2020, n. 8482)
(Cass. ordinanza 13 maggio 2020, n.8894) Il locatore che abbia chiesto e ottenuto la ri-
La clausola claims made inserita in un contratto soluzione anticipata del contratto di locazione
di assicurazione della responsabilità civile, pur per inadempimento del conduttore, ha dirit-
non rendendo atipica la fattispecie negoziale, to anche al risarcimento del danno per l’an-
si rivela contraria all’art. 1341 c.c. e all’art. 2965 ticipata cessazione del rapporto di locazione,
c.c. che commina la nullità dei patti con cui si costituendo l’ammontare del danno risarcibi-
stabiliscono decadenze che rendono eccessi- le valutazione del giudice di merito che terrà
vamente difficile ad una delle parti l’esercizio conto di tutte le circostanze del caso concreto.

26
BIBLIOTECA T&P

Sogno di un’ombra è l’uomo…


A cura della Redazione Biblioteca

Più di 2500 anni fa, il poeta greco Pindaro scri- Pitica, dedicata alla vittoria di Aristòmene in
veva le Pitiche, canti composti per celebrare una gara di lotta: per quanto mostri forza in
le vittorie nelle gare che, in onore di Apollo, diverse occasioni e per quanto si senta spes-
venivano disputate a Delfi ogni quattro anni so padrone del mondo, l’uomo vive una con-
presso lo stadio del santuario del dio. In questi dizione di precarietà, una condizione massi-
canti il poeta tesseva le lodi dei vincitori, ma mamente evanescente, come “l’ombra di un
questa era l’occasione anche per riflettere sul- sogno”. L’uomo è “creatura di un sol giorno”
la condizione dell’uomo, sul suo rapporto con e da questa consapevolezza devono derivare i
la natura e con gli dèi, sul suo destino e sul- suoi comportamenti: a maggior ragione oggi,
le sue fragilità. Sogno di un’ombra è l’uomo in un momento in cui la nostra società è mes-
scriveva Pindaro verso la fine della sua ottava sa a dura prova dalla pandemia.

27
BIBLIOTECA

Qualche settimana fa è stato pubblicato un navirus ha infatti messo il mondo di fronte


libro che – per riprendere le parole di Piero alla fragilità del sistema costruito dall’uomo
Boitani (Il Sole24Ore – Domenica, 15 marzo e alla precarietà dell’esistenza stessa: non
2020) – è “un affare d’oro” per chi lo acquista tutto è sotto controllo, non tutto può esserlo.
e che qui ci permettiamo di segnalare: Mau- E dunque, qual è la soluzione? Chi deve tro-
ro Bonazzi, Creature di un sol giorno. I Gre- vare una soluzione?
ci e il mistero dell’esistenza, Torino, Einaudi, Certo, la politica e i legislatori devono ri-
2020. Il volume, che riprende nel titolo l’ot- spondere, per garantire la sicurezza della
tava Pitica di Pindaro, esplora i grandi temi comunità, e devono farlo trovando un bilan-
dell’esistenza umana e nel farlo off re spunti ciamento nella classica, insuperabile oppo-
di riflessione davvero utili in considerazione sizione tra physis (la natura, e più in genera-
della situazione globale di criticità in cui ci le la realtà di ciò che non dipende da noi) e
troviamo. L’emergenza provocata dal Coro- nomos (la legge). Un compito non facile.

FIG.2 Icaro, A. Alciati 1556


(foto: The Warburg Institute
Iconographic Database)

Del resto, l’aspirazione dell’uomo, inteso ora tracotanza, morì precipitando in mare. Dagli
come singolo, a gareggiare con gli dèi, se non Antichi ci deriva allora un monito importante:
a superarli, e la sua tendenza a considerarsi in- se è vero che le leggi (dello Stato, della religio-
vincibile sono scolpite nel nostro patrimonio ne) devono guidarci e proteggerci nel nostro
di storie mitologiche: a tutti è nota la vicenda rapporto con ciò che ci circonda e a cui siamo
di Icaro, figlio di Dedalo, architetto del famo- soggetti, è anche vero che la responsabilità
so labirinto di Creta, che, dotato dal padre di ultima, forse la maggiore, grava sul singolo e
penne per fuggire dalla prigionia in cui li co- sulle azioni individuali, che vanno commisura-
stringeva il re Minosse, ebbe l’ardire di avvi- te alle nostre forze e al nostro essere… meravi-
cinarsi troppo al sole e così, punito per la sua gliose creature di un sol giorno.

28
RASSEGNA STAMPA & EVENTI

Deroghe, senza coraggio, alla disciplina sui contratti a tempo determinato


Diritto 24 - Il Sole 24 Ore | di Anna Maria Corna
Le aziende messe in mano ai sindacati
LaVerità | Intervista avv. Angelo Di Gioia
Qualifica superiore; natura professionale di una patologia (non tabellata): oneri probatori gravanti
sul lavoratore
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Tommaso Targa
Rilevanza disciplinare del comportamento extra lavorativo. Legittimo il licenziamento del lavoratore
che, assente per (ipotetica) malattia, svolge faticose attività di agricoltore nei campi di sua proprietà
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Tommaso Targa
Smart working o ferie? La giurisprudenza affronta il tema nell'attuale contesto sanitario
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Marina Olgiati
Smart working: il diritto di disconnessione travolto dal coronavirus
Repubblica | intervista avv. Giorgio Molteni
Social Innovation – Digital Transformation: smart working also works for lawyers
Konrad Adenauer Stiftung | intervista avv. Jacopo Moretti
Studi legali dell'anno 2020
Il Sole 24 Ore | Dossier
Lo statuto dei lavoratori ieri e oggi
AIDP | di Salvatore Trifirò
Liquidita' "covid": attenzione alle responsabilita'
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Vittorio Provera e Dr. Franco Rabitti
FASE 2: le disposizioni giuslavoristiche nel "Decreto Rilancio"
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Damiana Lesce e Tommaso Targa
La responsabilità del datore di lavoro per infortunio da Covid-19, alla luce delle recenti indicazioni dell'Inail
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Tommaso Targa e Leonardo Calella
Decreto Rilancio. Ancora deroghe minime in tema di contratti a termine
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Anna Maria Corna
Decreto Rilancio: facciamo il punto sul divieto di licenziare
Diritto24 - Il Sole 24 Ore | di Marina Olgiati e Francesco Torniamenti
La natura solutoria delle rimesse di conto corrente dev’essere valutata sulla base del saldo rettificato
pubblicato su Diritto Bancario | di Francesco Autelitano

Eventi

WEBINAR T&P 7 MAGGIO 2020 RIPARTIRE ! (avv.ti Molteni, Proverà e Trifirò, con la partecipazione
avv.to Pinelli e Paolo Pandozy)
WEBINAR AGI 18 MAGGIO 2020 MARINA TONA SMARTWORKING
WEBINAR AGI 20 MAGGIO 2020 SALVATORE TRIFIRÒ 50 ANNI STATUTO LAVORATORI
E’ stato pubblicato il libro “La vendita dei beni mobili”, a cura del prof. Tommaso Dalla Massara,
di cui l’avv. Francesco Cristiano è coautore insieme al prof. Christian Romeo. Il volume si inserisce
nell’ambito del più corposo trattato “Sistema dei rimedi”, diretto dal prof. Luigi Garofalo.

29
CONTATTI ROMA

MILANO
Piazza Giuseppe Mazzini, 27
00195
Tel.: + 39 06 3204744; + 39 06 37351176
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Via San Barnaba, 32


20122 TRENTO
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TORINO
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38122
Tel.: + 39 0461 26 06 37
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Via Raimondo Montecuccoli, 9 BERGAMO


10121
Tel.: + 39 011 53 06 15
Fax.: + 39 011 51 19 137

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24122
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Fax.: +39 035 19837161

Strada XXII Luglio, 15


43121 PADOVA
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