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N°137|AGOSTO 2019
APPROFONDIMENTI
LE NOSTRE
SENTENZE
MASSIMARIO DI
GIURISPRUDENZA
CIVILE
BIBLIOTECA
RASSEGNA
STAMPA
& EVENTI
CONTATTI
APPROFONDIMENTI
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APPROFONDIMENTI
Decreto Dignità:
Riflessioni su Autonomia
e Subordinazione
di Stefano Trifirò e Federico Manfredi
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APPROFONDIMENTI
zione costituzionalmente orientata della di- dell’interesse di quella comunità di lavoro che
sciplina del rapporto di lavoro, occorre porre è l’impresa, e dall’altro che il contratto di la-
in evidenza che “da una serie di norme della voro - individuale o collettivo pur nella didat-
Costituzione si vede che il contratto di lavo- tica delle posizioni - venga costruito come un
ro può essere costruito come un contratto di contratto in cui il datore di lavoro e i prestatori
natura associativa in cui il datore di lavoro e i perseguono un fine comune che si concreta
prestatori perseguono, non l'identico interes- nell'interesse dell'impresa.
se, si capisce, ma non finalità necessariamen-
te contrapposte, bensì un fine comune che si
concreta nell'interesse dell'impresa; quando
si ponga mente a tutto ciò, allora è possibile
concepire come il recesso in tanto sia dato, in
quanto è in funzione dell'interesse dell'impre- Legittimo il licenziamento
sa” (C. Grassetti, in “Atti del Convegno su La tu-
per ottenere maggiore
tela delle Libertà dei Rapporti di Lavoro”,).
efficienza e redditività
Dunque, occorrerebbe rifondare il Diritto del
Lavoro abbandonando la cultura del rapporto di Vittorio Provera
di lavoro subordinato quale unica forma garan-
tista e lasciare spazio al lavoro autonomo an-
che nell’ambito dell’impresa, secondo un siste- La risoluzione del rapporto di lavoro per motivi
ma più complesso ove gli interessi delle parti economici non presuppone necessariamente
non sono de jure contrapposti, bensì, conver- la prova di un andamento negativo dell’azien-
genti verso il fine comune dato dall'interesse da; pertanto è giustificato qualora la soppres-
dell'impresa. Fine, questo, che, si badi, è terzo sione del posto sia conseguenza di un effettivo
rispetto tanto al lavoratore quanto al datore, e mutamento dell’assetto organizzativo, correla-
diviene parametro di legittimità e buona fede to alla migliore efficienza gestionale o anche
per i provvedimenti adottati da quest’ultimo. ad un incremento della redditività. Questa la
decisione a cui è pervenuta una recente sen-
Laddove l’impresa deve essere intesa come tenza della Corte di Appello di Milano n. 1313
una comunità di lavoro nell’ambito di diritti e del 21/06/19, che ha respinto l’impugnativa di
doveri reciproci, orientati verso il fine comune un licenziamento, per soppressione del posto,
dell’interesse dell’impresa, che il Legislatore comminato da una società di servizi marketing
non ha definito, mentre ha definito l’azienda ed eventi. L’ex dipendente contestava la veridi-
quale complesso di beni organizzato dall’im- cità delle affermazioni inerenti la contrazione
prenditore per il suo esercizio. di fatturati e dei budget pubblicitari, nonché
la chiusura in perdita del bilancio. Infine, as-
Ed, invero, appare naturale concludere che seriva che l’azienda avrebbe potuto assegnar-
l’Impresa del futuro, verosimilmente sarà ca- le mansioni inferiori ricoperte da colleghi con
ratterizzata dalla prevalenza del lavoro au- minor anzianità. La Corte ha effettuato una
tonomo all’interno dell’impresa, ma con ciò puntuale disamina della posizione lavorativa
rimarrà comunque fermo che il rapporto di la- dell’interessata, rilevando l’effettiva soppressio-
voro - sia autonomo o subordinato - non possa ne della mansione ( che comprendeva attività
risolversi arbitrariamente, ma venga ricono- di procacciatore di clientela ed di assistenza
sciuto legittimo solo se esercitato in funzione alla stessa nella fasi di sviluppo dei progetti
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APPROFONDIMENTI
pubblicitari). La prima attività era stata affida- ad una situazione sfavorevole. Diversamente
ta, inizialmente, a soggetti esterni e poi seguita ragionando si introdurrebbe un controllo di
direttamente dall’Amministratore. L’assistenza merito delle determinazioni dell’imprenditore,
clienti era stata concentrata in capo ai respon- in violazione dell’art. 30 n. 1, Legge 183/2010. In
sabili dei progetti pubblicitari; il tutto al fine base a tale norma – anche in materia di reces-
di contenere i costi. I giudici di appello hanno, so – la valutazione giudiziale non può essere
dunque, ritenuto legittima la risoluzione a estesa al sindacato di merito sulle valutazioni
fronte dell’ esternalizzazione dell’attività e della tecniche, organizzative e produttive che com-
redistribuzione di mansioni; tutte scelte orga- petono al datore di lavoro. Da ultimo, con riferi-
nizzative non correlate ad una preesistente si- mento al rispetto dell’obbligo di repechage, la
tuazione di crisi, poiché: “la migliore efficienza Corte milanese ha affermato che è comunque
gestionale o anche l’esigenza di incremento richiesta al soggetto che impugna il recesso
del profitto che si traducano in un effettivo una collaborazione per l’accertamento di un
mutamento dell’assetto organizzativo da at- possibile repechage, mediante l’allegazione
tuare tramite soppressione di una posizione dell’esistenza di altri posti di lavoro in cui pote-
lavorativa, possono integrare il giustificato va essere collocato. Ma nel caso concreto, posto
motivo oggettivo di licenziamento”. In altre che l’organico si è ridotto, non è motivo per in-
parole, la normativa sul licenziamento per mo- validare il licenziamento il richiamo a posizioni
tivi economici non può imporre la presenza di ricoperte da lavoratori meno anziani e con un
una situazione economica sfavorevole quale inquadramento di livello molto inferiore; “non
conditio sine qua non per legittimare la riso- esistendo al riguardo un obbligo di scelta alcu-
luzione. Indispensabile è, invece, la sostanziale na per il datore di lavoro, ma solo la dimostra-
modificazione dell’organizzazione aziendale, zione della vacanza di posti ove poter ricollo-
dalla quale consegue la soppressione della po- care il licenziato”. Anche sul punto la decisione
sizione lavorativa; senza che assuma rilevanza è sicuramente coerente, sempre per evitare un
il fine economico perseguito dall’azienda, che controllo sulle modalità organizzative attraver-
può consistere in un incremento dei profitti so cui - nel rispetto della legge - ridurre le di-
o nella una riduzione dei costi per far fronte mensioni occupazionali ed i costi.
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LE NOSTRE SENTENZE
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LE NOSTRE SENTENZE
contratto di agenzia ha disciplinato “tutti gli mento degli affari nel corso del rapporto.
aspetti del rapporto con puntuali riferimenti
agli istituti caratteristici del rapporto stesso In relazione alle domande connesse al decre-
previsti nel codice civile”, le relative inden- mento delle provvigioni seguito all’assegnazio-
nità devono essere quantificate in base alle ne di una nuova zona, la sentenza ha escluso la
suddette previsioni contrattuali, a prescinde- sussistenza di danni da lucro cessante e/o da
re da quelle, eventualmente di miglior favore, perdita di chances. Infatti, sebbene (solo) per
contenute in ipotetici Accordi Economici. fatti concludenti, la società agente ha accettato
tale assegnazione, proseguendo nell’espleta-
Inoltre, poiché il contratto di agenzia tra le parti mento del proprio mandato nella piena consa-
ha previsto la quantificazione di un “trattamen- pevolezza che tale nuova zona era particolar-
to di fine mandato” avente la funzione sostan- mente problematica. La scelta di proseguire
ziale di indennità di cessazione del rapporto, la nel rapporto di agenzia, anziché eventualmen-
sentenza ha rilevato che spetta al giudice valu- te recedere, ha comportato l’assunzione di un
tare se l’importo riconosciuto alla società agen- rischio d’impresa a carico della società agente
te - tenuto conto di tutte le circostanze del caso che, non essendo riuscita a rilanciare gli affari
concreto - appaia congruo alla luce dei criteri nella zona da ultimo assegnata, non può sca-
legali ex art. 1751 cod. civ.. Infatti, trattandosi di ricarne le conseguenze sulla società prepo-
una norma imperativa, eventuali criteri pattuiti nente. Ciò vale a maggior ragione in quanto
tra le parti per la determinazione della relativa la società preponente non ha affatto nascosto
indennità non possono prevedere il pagamen- alla società agente che la nuova zona di asse-
to di un importo inferiore a quello che spette- gnazione presentava uno stato di stagnazione
rebbe per legge. commerciale: l’aveva assegnata alla società
agente proprio con l’auspicio che quest’ultima
Nel caso di specie, considerato l’andamento riuscisse a rilanciare gli affari. E, in quest’ottica,
negativo degli affari procurati dalla società aveva anche corrisposto alla società agente un
agente, nell’ultima fase del rapporto, la sen- incentivo provvigionale non ripetibile per facili-
tenza ha ritenuto congrua la liquidazione tare il suo compito.
di un importo pari al 4,5% delle provvigioni
maturate per tutta la durata del medesimo In conclusione, la sentenza ha così espresso
rapporto, tanto più in considerazione del fat- il principio di diritto applicato al caso in esa-
to che: a) il criterio contrattualmente pattuito me: “Difettando in radice la prova della ma-
dalle parti è più favorevole rispetto a quello lafede nella scelta di questo cambiamento
previsto per l’indennità suppletiva di cliente- (ndr: il mutamento di zona) e, diversamente,
la dall’Accordo Economico Collettivo invoca- trattandosi di una libera decisione di riorga-
to dalla società agente; b) il suddetto crite- nizzazione dell’attività della preponente, di-
rio, valutato ex ante, è più favorevole anche fetta conseguentemente il nesso causale tra
rispetto a quello ex art. 1751 cod. civ.. In base a il comportamento della convenuta e l’even-
tale norma, l’indennità di cessazione del rap- tuale danno patito da parte attrice in ragio-
porto spetta unicamente nel caso di acqui- ne del mutamento …. Il danno che parte attri-
sizione di nuovi clienti e/o sensibile sviluppo ce vorrebbe vedersi risarcito è conseguenza
di quelli assegnati, mentre il criterio contrat- della variabile risposta del mercato rispetto
tuale pattuito dalle parti nel caso di specie all’attività dell’agente e come tale non può
prescinde dai meriti dell’agente e dall’anda- essere addebitato a parte convenuta”.
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LE NOSTRE SENTENZE
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MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA CIVILE
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BIBLIOTECA
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BIBLIOTECA
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BIBLIOTECA
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RASSEGNA STAMPA & EVENTI
IL DIVIETO DEL LICENZIAMENTO (RITORSIVO) PER IL LAVORATORE CHE RIFIUTA IL MUTAMENTO DELLA FASCIA ORARIA
DEL PART-TIME →
Diritto 24 | a cura di Tommaso Targa
ANCORA MODIFICHE INERENTI L'OBBLIGO DELLE S.R.L. DI DOTARSI DI ORGANI DI CONTROLLO, CONSEGUENZE PER I PIÙ
DILIGENTI →
Diritto 24 | di Vittorio Provera
CONTRIBUTI INPS, GESTIONE SEPARATA: LA PRESCRIZIONE DECORRE DALLA SCADENZA DEL TERMINE PER IL
VERSAMENTO →
Diritto 24 | commento di Barbara Fumai
IL PATTO DI NON CONCORRENZA POST CONTRATTUALE DEVE CONTENERE IL VINCOLO ENTRO DETERMINATI LIMITI DI
OGGETTO, DI TEMPO E DI LUOGO →
Diritto 24 | a cura di Tommaso Targa
RESPONSABILITÀ SOLIDALE DEL COMMITTENTE PER I CONTRIBUTI OMESSI DALL'APPALTATORE: NON OPERA NEI
CONFRONTI DELL'INPS IL TERMINE DECADENZIALE DI DUE ANNI DALLA SCADENZA DELL'APPALTO →
Diritto 24 | a cura di Enrico Vella
CONVEGNO
Decreto Dignità, cosa è
cambiato nella gestione dei
rapporti di lavoro
19 settembre 2019
HOTEL PARMA&CONGRESSI – LOC.FRAORE
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