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IL CASO

Difesa, poche idee a Pazzini isolato Anatomia del Diavolo in crisi

di ENRICO CURRO'

Quando il calendario regal al Milan due avversarie abbordabili per le sue prime due partite casalinghe di campionato (Samp e Atalanta) e di DALLA STESSA CATEGORIA Champions (Anderlecht), ai tifosi rossoneri scapp un mezzo sorriso: l'avvio morbido avrebbe aiutatopoche idee a Pazzini isolatodalla Difesa, Allegri nel difficile passaggio squadra di Ibra e Thiago Silva a quella dei loro molto umani successori. Mai previsione stata pi fallace: leDiavolo in crisi Anatomia del prime due esibizioni con Samp e (http://www.repubblica.it/sport/calcio/serieAtalanta si sono risolte in un fiasco con annessa sconfitta, cos l'occasione del riscatto con l'Anderlecht gi diventata anche una prova del a/milan/2012/09/16/news/curr_milan-42629130/) fuoco per l'allenatore: nella storia del Milan di Berlusconi un inizio di stagione cos traumatico un inedito. Allegri cerca la soluzione "Serve pi convinzione" "Perderemo ancora". Allegri, dopo il nuovo 0-1 al Meazza, ha avvertito con crudezza i milanisti. "Sicuramente perderemo altre partite, anche (http://www.repubblica.it/sport/calcio/seriea/milan/2012/09/15/news/allegri_dopo_atalantase non in questo modo". E' una dimostrazione di realismo, clamorosa e pure piuttosto coraggiosa. Per il rischio che venga interpretata come 42620821/) un segno di resa anticipata: l'ammissione implicita che questo Milan non competitivo per lo scudetto e forse nemmeno per la zona Champions, soprattutto se accumuler troppo svantaggio in classifica sulle avversarie. Panchina da rinsaldare. Allegri non ufficialmente in discussione, n le voci sulla sua ipotetica sostituzione (la pi suggestiva riguarda l'accoppiata Tassotti-Inzaghi) hanno al momento consistenza. Tutto l'ambiente, a partire dai tifosi stessi che hanno consegnato alla statistica il dato di abbonati (nemmeno 24 mila) pi magro dell'era Berlusconi, come inebetito: non appare preparato a questa emergenza di risultati. Che il lavoro di ricostruzione della squadra fosse molto complicato lo si sapeva in partenza, ma si sta rivelando pi arduo del previsto. Ora molto dipende dallo scudo che Berlusconi e Galliani sapranno offrire al loro tecnico contro le inevitabili critiche e soprattutto contro la crescente diffidenza dei tifosi. De Jong non basta. Le dichiarazioni di facciata sull'idillio con Allegri non tranquillizzano, anche perch risuonano sempre pi sferzanti le parole che proprio l'allenatore disse dopo la sconfitta con la Samp, sottolineando l'impossibilit di vincere subito, per una squadra che aveva accusato la partenza di ben 14 giocatori: "Il Milan stato smantellato, ci vuole pazienza". Con l'Atalanta De Jong non ha giocato male, ma ha anche dimostrato che non si pu pretendere la costruzione dell'azione da un incontrista come lui. Quanto a Bojan, per caratteristiche e per et, non il trascinatore. E l'imberbe Niang, alla vigilia, era stato bocciato dall'allenatore. "E' il futuro, non il presente". Almeno per met, insomma, la campagna acquisti srta lasciando un senso di incompiutezza. Champions decisiva. Ad Allegri, nel primo anno a Cagliari, fu concessa fiducia da Cellino, malgrado una partenza di campionato disastrosa: la ripag con un'ottima stagione. Ma la dimensione del Milan ovviamente diversa: costretto dal proprio status di grande d'Europa a programmare comunque una rifondazione senza troppe batoste. L'immagine di club vincente nel mondo ormai sbiadita. Ma Berlusconi, che della sua squadra di calcio ha fatto un notevole veicolo di consenso personale, potrebbe accettare l'eventuale eliminazione nella fase a gironi della Champions? I conti del club sono stati rimessi in ordine: il prezzo il ridimensionamento delle ambizioni. Tuttavia una campagna europea

almeno dignitosa, con l'ingresso negli ottavi di finale, resta l'obiettivo minimo. L'allarme di Ambrosini. Per tutte queste ragioni la partita di dopodomani a San Siro con l'Anderlecht diventata molto importante, se non fondamentale. L'avversario in teoria il meno pericoloso di un girone (lo completano Zenit e Malaga) con qualche trabocchetto. Oltre all'inquietante statistica - dall'inizio della stagione le due squadre milanesi non hanno in casa sul nuovo prato in erba mista e i rossoneri, anzi, hanno sempre perso - il vero nemico del Milan in fondo il Milan stesso. La lettura psicologica di Allegri non priva di fondatezza, quando invita i giocatori ad avere pi coraggio, rilevando lo scarso senso di autostima collettivo, indotto dai risultati. "Non devono avere paura, devono osare le giocate senza preoccuparsi". Il capitano Ambrosini ancora pi esplicito. "Eravamo probabilmente abituati a fare leva sulla classe media molto elevata della squadra. Adesso che calata, per, serve un ingrediente indispensabile: la cattiveria agonistica". Pazzini abbandonato. L'analisi di Ambrosini sul necessario cambio di mentalit un elegante sottolineatura del livello qualitativo in caduta. Il problema principale, come si potuto evincere contro l'Atalanta, resta tecnico: in particolare, la perdita contemporanea della coppia difensiva Nesta-Thiago Silva e di Ibrahimovic non pu essere indolore, perch dal mercato non sono arrivati sostituti di pari valore. Il limite pi evidente la difficolt a creare azioni da gol. Contro Samp e Atalanta il Milan non ha segnato e contro il Bologna la tripletta di Pazzini, frutto in parte anche di situazioni fortuite, ha un po' mascherato la questione. Proprio la notoria efficacia sotto porta di Pazzini, che per va rifornito molto pi spesso, l'arma principale da ritrovare subito. Centrocampo da ritrovare. L'altra sono gli inserimenti dei centrocampisti, vera chiave del gioco di Allegri, favorita dalla catapulta delle sponde di Ibrahimovic. Anche in assenza dello svedese, Nocerino, incursore eccellente l'anno scorso, pu ridiventare preziosissimo. Da Boateng, che in Champions raddoppia le motivazioni, il Milan attende la scintilla. A tutti gli altri Allegri chiede il massimo della concentrazione e del ritmo. Con l'Anderlecht riavr a disposizione Mexs (da valutare invece le condizioni di Ambrosini, colpito ancora al collo del piede), non Robinho, Montolivo, Pato e Zapata. El Shaarawy, che stato di fatto l'unico a tirare verso la porta di Consigli, ha un conto in sospeso con la Champions: nella scorsa stagione, a Londra con l'Arsenal, sbagli un gol e quell'errore gli pes nei mesi successivi. Ora cerca un'altra occasione, per dare un calcio a questo inizio tremebondo del Milan.
(16 settembre 2012)
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