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TOCCARE LE NUVOLE

( Philippe Petit)

Poeta ribelle ? A circa quattro anni incomincio a provare disprezzo per I miei simili: mi arrampico su qualunque cosa me ne possa allontanare. A sei anni annuncio da grande voglio diventare regista teatrale! ed imparo da solo a fare giochi di prestigio. Studio per dieci anni disegno, pittura, scultura, scherma, stampa, falegnameria, teatro e equitazione, sempre con gradi maestri: faccio mie la concentrazione, la tenacia, il rispetto per i ferri del mestiere e la passione ... a diciotto anni sono gi stato espulso da cinque scuole ... mi rifiuto di dare esami per dimostrare che so leggere, scrivere e fare di conto, cos metto a repentaglio le mie opportunit di fare lo spazzino o di lavorare in banca. Me ne vado di casa e divento un artista di strada, un giocoliere abusivo Ho solo diciotto anni: sono libero, ribelle, diffidente. Nell'inverno parigino del 1968. Un dolore per carie diffuse mi obbliga ad entrare nella sala d'aspetto di un dentista .. Prendo un fascio di giornali e li sfoglio tutto ad un tratto ... sono catturato da un'illustrazione, leggo e rileggo un trafiletto un su un edificio fantastico le cui torri gemelle ... sorgeranno entro pochi anni sopra New York e << faranno il solletico alle nuvole ! >>..... mi viene istintivo sfilarmi la penna dal' orecchio e tracciare una linea fra i due tetti: un cavo. Ma senza funambolo. Devo avere questo articolo mi occorre .. Fosse la scena di un mio film,vorrei che la cinepresa seguisse il ritaglio nello studio del giovane ladro, poi il primo piano del documento tolto dalla giacca ed archiviato in una grande scatola rossa sfilata dal sotto il letto. Sul coperchio della scatola, un'etichetta con su scritto a caratteri ricurvi : PROGETTI.... Desideri segreti di bimbi che trascorrono i pomeriggi sugli alberi. Sogni..... il 6 gennaio 1974 faccio i bagagli, salgo sul tetto ed urlo vado in America !.... Annoto nel diario la mia prima impressione di New York:<< vecchia, sporca, piena di grattaceli: adorabile ! >>.....Quel che provo uscendo dalla fermata della metr ai piedi del World Trade Center . non posso respirare. Non posso muovermi,parlare pensare. Sono sconvolto. Il mio sogno in frantumi. Ho paura. Mi aggrappo al corrimano . impossibile! da quell'istante <<le due torri>> diventano <<le mie torri>> 7 agosto 1974 l'alba .Sollevo il bilanciere. Lo scuoto, lo manovro tra le dita per trovare il centro, per abituare le braccia al suo peso .... poso il piede sinistro sulla fune d'acciaio attorno a me nessun pensiero, troppo spazio. Sotto i miei piedi un filo, nient' altro. Gli dei dentro di me. Determinazione! Tenacia! Ora il momento... Gli dei nel bilanciere .... vi sono grato Wall Strett smette di contare e guarda in su .... 45 minuti otto passaggi ed un incontro con un uccello ed un aereo . Offro il mio addio al cielo di New York corro sulla fune facendo cos calare il sipario sulla pi splendida performance da strada vagabondo artista funambolo.... la piovra mi afferra mi forzano i polsi dietro la schiena.... mi leggono i miei diritti.

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