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VENERD 24 GIUGNO 2011

PROVINCIA PRIMO PIANO

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Intrighi, congiure, truffe e un processo senza fine per il lago di Serravalle


di GIOVANNI LANI

Savelli e Luchetti rispolverano una storia del 700


OGNI VOLTA che viene pubblicato un testo di storia locale si dovrebbe ringraziare il cielo. Un pezzo del nostro passato riemerge e ci spiega chi siamo veramente. Ma raramente si rende merito a chi fatica sulle carte storiche. Siamo distratti, e poi quando si tratta di spendere qualche euro per comprare un libro che costato anni di lavoro, ci sembra di sprecare i soldi. Pretendiamo quasi che sia dato in omaggio, e se questo avviene scatta un altro meccanismo: Leggerlo non serve. Perch siamo cos sorper fissati della pesca o della flora spontanea che fiorisce attorno ai laghetti di montagna. CE DELLALTRO. Il sottotitolo spiega tutto: Storie di nobili, servi, contadini, garzoni, pescatori di tinche, religiosi truffaldini e testimoni pentiti tratte dalle carte di un processo del XVIII secolo. Gli autori sono Renzo Savelli ed Edmondo Luchetti, entrambi appassionati divulgatori storici. Vederli lavorare in coppia fa subito tornare alla mente Leonardo Moretti, figura indimenticata nella ricerca della storia locale, scomparso nel 2009 a soli 55 anni. Moretti, dallArchivio di Stato di Urbino, per anni ha scritto tantissimo sul nostro passa(pubblicato da Greta Edizioni, 128 pagine, 10 euro). LA VICENDA prende le mosse nel 1782. Un anno senza particolari eventi dalle nostre parti. Nella sperdutissima Serravalle (allepoca pi irraggiungibile di oggi, indubbio) si scontrano don Pietro Antonio Paleani e il nobile Guido Antonio Felici abate Giunchi. Il lago conteso oggi scomparso, ma Savelli e Luchetti hanno identificato il punto esatto, anche perch in inverno si riforma grazie alle nevicate era un vero tesoro per gli abitanti della zona. La rarit era la possibilit di pescarvi la tinca, un pesce dacqua dolce apprezzatissimo. Portarlo in tavola, nel Settecento, non era un vezzo. Poteva sfamare intere famiglie e contribuiva a rendere pi ricca lalimentazione dei montanari. Dati questi pregi, ceragrande diventava limbarazzo delle autorit per gli imbrogli che i contendenti avevano mosso pur di aver ragione. Fu il modenese Carlo Livizzani, presidente dello Stato di Urbino a dare un verso alla questione. Ma nel frattempo, tra litigi e tensioni, i protagonisti hanno generato una miniera di informazioni sulla vita dellepoca nel nostro territorio. Lattenta lettura delle varie testimonianze scrivono gli autori nellintroduzione ci offre la possibilit di ricostruire la vita di una comunit rurale dellentroterra alla fine del XVIII secolo, di conoscere i rapporti fra padroni, servi e mezzadri, di comprendere le relazioni sociali, di immaginare un po meglio il territorio di alloda. Dalla lettura dei documenti emergono in modo chiaro le contraddizioni, i silenzi, le omissioni, le manovre, le pressioni, forse anche le intimidazioni, esercitate sui braccianti o sui mezzadri della zona da parte dei due avversari. Intorno al lago, vediamo un formicolio di persone che vi si recavano a pescare. Uno scontro cos duro non si era mai visto nella valle del Fiumicello. SCOPPIA uno scandalo di proporzioni per lepoca inaccettabili, e a spiegare come si siano sviluppati gli eventi ci penseranno nella presentazione di domani anche il giornalista e scrittore Andrea Aromatico, le letture di documenti fatte da Gianluca Dormicchi e Rosalba Gregoratto e alla fine gli autori, che accompagneranno tutti al sito del lago (al momento prosciugato). A moderare gli interventi sar in-

di? Cosa non funziona? Siamo irrecuperabili? Se un piccolo istinto di curiosit rimasto, non perdete unoccasione doro. DOMANI pomeriggio alle ore 17 andate a Serravalle di Carda, sul Monte Nerone, non lontano da Piobbico e Apecchio, allagriturismo Val del Lago per ritrovare la dimensione delle cose. Si presenter un volumetto freschissimo di stampa. Il titolo pare quasi vago e geografico: Il lago di Serravalle di Carda. Non un testo

to, quasi sempre partendo da documenti storici inediti e poi con verifiche sul campo, alla ricerca delle tracce di quel che si raccontava. Altrettanto hanno fatto Savelli e Luchetti: hanno ritrovato le carte di un processo del 700 particolarmente curioso (la contesa di un lago tra un nobile ed un sacerdote) e si sono gettati a capofitto nelle ricerche. Moretti li avrebbe aiutati in mille modi, e quasi pare che spiritualmente li abbia assistiti vista la qualit del racconto che si presenta domani

no dunque tutti gli elementi per un grande litigio, che si trasform presto in scandalo e che fin come spesso accade con una sonora fregatura per i deboli, ovvero i poveracci che andavano a pescare la tinca anche per conto terzi, in cambio di farina o altri generi alimentari. I documenti ritrovati da Savelli e Luchetti, provengono dallarchivio vescovile di Cagli, perch il processo per la contesa fu celebrato davanti al tribunale ecclesiastico. Non si arriv mai ad una sentenza, perch troppo

ra, caratterizzato dalla presenza del lago, unico in tutto il paesaggio della valle del Metauro, di approfondire le tecniche di pesca. SE LA TRAMA della disputa avvincente, le maggiori attenzioni dei lettori si concentreranno per sugli elementi di contorno. Ognuno dei contendenti raccontano gli autori , oltre agli atti di propriet, consegn anche un buon numero di fedi giurate rese di fronte ad un notaio o al capitano della Comunit della Car-

vece Stefano Lancioni. E chiss che tra il pubblico non appaiano anche i discendenti diretti dei due protagonisti, ancora residenti nella nostra provincia. A noi, oggi, piacerebbe rivedere il lago con la tinca dentro. PROTAGONISTI Sopra, Edmondo Luchetti e Renzo Savelli, simbolicamente affiancati dai protagonisti, disegnati per la copertina del libro da Andrea Passanesi. In alto, il luogo del lago

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