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L’ISOLA CHE NON C’E’

Si può andare all’isola di Man semplicemente per turismo ignorando la più importante gara
motociclistica stradale del continente e forse del mondo?
La risposta è negativa. Ma l’isola è bella, bellissima e questo è un piccolo resoconto per poter
vivere la manifestazione e godere le bellezze paesaggistiche che questo luogo nel mare d’Irlanda
offre.
Una premessa: all’isola di Man si va in moto e nel periodo del TT. Punto. Poi si può fare anche
turismo, aggiungerei si deve, le occasioni, nonostante stiamo parlando di un’isola sono davvero
notevoli ed interessanti, ma le premesse sono imprescindibili: moto e gara.
Non ascoltate pontificatori che vi arrivano in aereo e caso mai fuori stagione per visitare un’isola
splendida. La stagione, l’unica possibile per il motociclista, è dalla fine di maggio alla metà di
giugno.
“Siete arrivati all’isola di Man e questo vi mette in una posizione unica in relazione alle altre isole
britanniche ” recita in apertura un opuscolo dell’ente turistico, ed in effetti la posizione di questo
piccolo lembo di terra nel mare d’Irlanda dove nelle belle giornate è possibile vedere dai punti più
panoramici le coste di Gran Bretagna ed Irlanda è davvero invidiabile.
La sua posizione riparata influisce anche sul clima sicuramente molto più temperato delle terre a lei
vicina. Alla mia terza esperienza, posso dire di aver trovato sempre bel tempo!!!
Arrivare a Douglas nel periodo del TT è un’esperienza unica: i traghetti sfornano moto in quantità
esasperante. Dappertutto, motociclisti, mezzi a 2 e 3 ruote di tutti generi. La città è la capitale
amministrativa dell’isola, attiva, ridente, di medie dimensioni, punto di arrivo via mare. Assai
interessante una visita al “Manx Museum”, dedicato all’archeologia, alle scienze naturali ed alla
storia dell’isola, dove è possibile ripercorre 10.000 anni di storia in pochissimo tempo.
Ma il fascino di questa isola va ricercato altrove e proprio uscendo dalla città, spingendosi verso sud
alla ricerca dell’alloggio, ci accorgiamo che sarà una settimana di sensazioni esaltanti.
I fumi di scarico (pochi) ed i palazzi in stile vittoriano, lasciano il posto al profumo della campagna,
al suo abbagliante verde, ai muretti in pietra. Transiteremo nei pressi del Fairy Bridge, dove non
bisogna dimenticare di salutare il simpatico folletto, che si dica porti fortuna ai concorrenti della
folle manifestazione ma anche a spettatori e turisti.
Anche arrivando nel periodo della corsa, le gare sono alternate ad intervalli di 2 giorni, quindi è
possibile concedersi al turismo ed alle visite nei giorni di riposo. Diciamo che 6 o 7 giorni possono
essere sufficienti per approfondirne la conoscenza, assistendo per giunta alle gare più interessanti
che sono inserite nel programma a cavallo del Mad Sunday.
Le chicche per una visita soddisfacente, sono sicuramente i villaggi minori e le stradine secondarie
per raggiungere i punti più panoramici.
Noi ci stabiliremo a Port Erin, nell’estremo sud, piccolo villaggio ospitato in una baia sabbiosa ben
riparata. L’abitato ospita anche il museo ferroviario, non che punto di arrivo della ferrovia storica,
risalente al 1874, ma riaperta solo nel 2004. Da qui, seguendo la A36 è possibile arrivare a Peel,
nella parte ovest dell’isola, guidando tra vedute spettacolari e godendosi la tranquillità delle zone
rurali meno trafficate. Il piccolo borgo, considerato la culla dell’arte di Man, con il suo castello
posto sull’isolotto di St Patrick e le rovine della cattedrale di St. German è senza dubbio il nostro
preferito: assolutamente commoventi i tramonti che si possono godere dalla lunga passeggiata che
fiancheggia il piccolo borgo, gustandosi, udite udite, un buon gelato, che qui è una delle specialità
pasticciere della comunità.
Per giungere al punto più settentrionale dell’isola, percorreremo ancora strade bucoliche immerse
nel verde. Da Point of Ayre, nelle belle giornate primaverili, è possibile scorgere le coste di Irlanda
ed Inghilterra. La grigia spiaggia sassosa ci indica che da qui non possiamo che tornare indietro,
mantenendoci il più vicino possibile alla costa. Oltrepasseremo Ramsey ed una volta arrivati a
Laxey devieremo verso le montagne. Una volta arrivati a Bungalow, puntando ad est, la vista si
aprirà a 360°. Siamo a poco più di 500m d’altitudine, ma che spettacolo!!
Le strade, sembra impossibile, si restringono ancora, il traffico è praticamente inesistente, pochi km
ma davvero inebrianti. Consigliamo di scendere a Ballaugh, ma è possibile anche scendere
rapidamente verso Douglas.
L’isola è comunque tutta da scoprire, seguendo le stradine che permettono di arrivare nei punti più
lontani e panoramici, siano essi sulla splendida costa che nella parte montuosa, situata all’interno. I
punti più spettacolari sono senza dubbio quello a nord-est tra Maughold e Laxey, la parte centrale
tra Bungalow e Ballaugh o Cronk-y-Voddy e quella tra Port Erin e Peel. Il giudizio è puramente
soggettivo, ma la campagna e la vista che si può godere da alcuni punti panoramici percorrendo
queste zone, sono davvero entusiasmanti. Dallo spiazzo che sovrasta il faro di Maughold, a pochi
km ad est di Ramsey, naturalmente nelle belle giornate, sarà difficile non rimanere in
contemplazione, dimenticando completamente qualsiasi altro tipo di programma od impegni della
giornata.
Un’esperienza senza dubbio particolare può essere quella di viaggiare sulla ferrovia storica elettrica,
risalente anch’essa all’epoca vittoriana, che segue uno spettacolare itinerario costiero da Ramsey
fino a Port Erin, concedendosi una divagazione, per salire in montagna, nei pressi della vetta più
elevata dell’isola, lo Snaefell, posto a 621m.
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Cosa bisogna sapere dell’isola
L'Isola di Man è una dipendenza della monarchia britannica, ma ha un governo autonomo. Il capo
dello Stato è la regina Elisabetta II che ha il titolo di Lady of Man, ed è rappresentata da un Vice
governatore (Lieutenant Governor). Il Regno Unito ha responsabilità per la difesa del territorio e di
rappresentanza nei congressi internazionali, mentre il governo locale ha competenza su quasi tutti
gli affari di politica interna. Il Parlamento è chiamato Tynwald e risale al 979 d.C.; è formato da due
Camere: la House of Keys, eletta direttamente a suffragio universale e il Consiglio Legislativo, cui
appartengono membri eletti d’ufficio; esiste anche un Consiglio dei Ministri, presieduto da un
Primo Ministro, che attualmente è Donald Gelling (2005). Sotto la pressione delle richieste di
riforma per la House of Lords della Gran Bretagna, l’apparato governativo dell'isola sta per essere
modificato: alcune proposte intendono trasformare il Consiglio Legislativo in una Camera di
membri ad elezione diretta.
Si ritiene, erroneamente, che l'Isola di Man appartenga al Regno Unito; secondo la legge britannica
non lo è, almeno formalmente, sebbene si occupi della politica estera e della sua difesa. L'isola,
negli anni 1970, ebbe una controversia con la Corte europea dei diritti umani, vista la sua riluttanza
ad abrogare le leggi sulla fustigazione (punizione corporale per trasgressori maschi); anche la legge
sulla sodomia (relazione consensuale tra uomini adulti) ha resistito a lungo ed è stata modificata
solo nei primi anni 1990.
L'Isola di Man non è né membro, né aderisce all'Unione Europea; tuttavia, il Terzo Protocollo del
treaty of accession of the United Kingdom legittima gli scambi commerciali con quote tariffarie non
imposte dall’UE e, insieme ad un accordo con il Regno Unito su tributi ed imposte, favorisce il
libero mercato con i paesi del Regno Unito. I residenti non possiedono la cittadinanza mannese,
bensì quella britannica; a quelli definiti mannesi, in base al Terzo Protocollo, una dicitura sui loro
passaporti impedisce di risiedere o lavorare liberamente nei paesi dell'UE. Questo è un fatto
anomalo, poiché il trattato che ha sancito la costituzione dell’UE (ex CEE) stabilisce a chiare lettere
che tutti i cittadini degli stati membri sono anche cittadini dell’UE.
I viaggi ed il turismo sull’isola sono regolamentati dalla legislazione locale. I cittadini britannici e
della Repubblica d’Irlanda non necessitano di passaporto; quelli dell’UE devono avere una carta
d’identità; coloro che provengono da paesi per i quali è necessario un visto d’ingresso nel Regno
Unito devono richiedere anche un visto speciale per l’Isola di Man, rilasciato da un ente
diplomatico britannico. Tutti i non residenti, compresi i cittadini del Regno Unito, devono avere un
permesso di lavoro per poter soggiornare a lungo.
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Il Triskelion
L’antico emblema dell’Isola di Man conosciuto da secoli è il Triscele - una figura formata da tre
gambe piegate, ognuna con uno sperone, che partono da un centro comune. Non esiste un’immagine
ufficiale, poiché è raffigurato con diverse varianti sulla stampa di governo, sulle monete, sulle
bandiere, sulle pubblicazioni turistiche. La particolarità del triscele dell'isola di Man, che forse
rappresentava il sole, è la sua forma sempre simmetrica, da qualsiasi punto la si osservi: alcuni
hanno un senso orario, altri un senso antiorario; in alcuni la coscia più in alto corrisponde al
mezzogiorno, in altri alle 11.30 o alle 10.00; in alcuni il ginocchio è piegato con un angolo di 90°,
in altri a 60°, in altri ancora a quasi 120°; anche la calza che ricopre le gambe e gli speroni sono
diversi tra loro; tutti, comunque, sono un riferimento diretto al motto in latino dell’isola
“Quocunque Jeceris Stabit”, che significa “Ovunque lo si getti, resterà in piedi”, una frase che
sottolinea la fermezza e la forza di carattere del popolo mannese, e che molte scuole hanno adottato
come esortazione ad essere tenaci e lavorare duramente. Varianti del triscele appaiono ancora oggi
sullo stemma che illustra i diversi rami della antica nobiltà norvegese che governò l’isola fino al
1200. Questa versione appartiene alla famiglia Skancke. I successori di Magnus III e di Godfred
Magnuson emigrarono in Norvegia dopo il fallimento nel 1275 della ribellione contro gli Scozzesi e
divennero cavalieri, proprietari terrieri ed ecclesiastici di quel regno.
“La ruota di Laxey”
Con un fantastico diametro di 22 metri e messa in funzione nel lontano 1854, Lady Isabella,
chiamata così dal nome della moglie del governatore del periodo, fu un’imponente impresa del
periodo vittoriano, costruita per pompare acqua dalle Miniere di Laxey. Ora, dopo più 150 anni, le
miniere hanno da tempo chiuso, ma la grande ruota è ancora lì ed è una delle principali attrattive
dell’isola. Per celebrare questa caratteristica struttura che contraddistingue il paesaggio della zona,
il “Manx National Heritage” e “Laxey & Lonan Heritage Trust” hanno restaurato la possente
struttura che i visitatori possono vedere in azione nel periodo estivo.
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“Quando partire”
L’isola gode di un clima davvero invidiabile, nonostante la posizione tra 2 catalizzatori di pioggia
quali Inghilterra ed Irlanda. Da primavera inoltrata, fino ad agosto non ci sono particolari
controindicazioni, anche se la fine dell’estate può essere più piovosa, ma ripeto sarebbe davvero un
peccato non approfittare dell’occasione di poter anche assistere al TT.Tenere presente comunque
della latitudine, ed anche con tempo buono, il freddo può essere anche pungente.
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Le strade
Il sistema viario dell’isola è davvero in ottimo stato di mantenimento, ottimo l’asfalto anche se le
strade secondarie sono spesso assai strette.
Tenere presente che, la circolazione è, come in Inghilterra ed Irlanda, a sinistra. Se si percorre il
circuito , nella prima parte, quella che transita nei villaggi, prestare molta attenzione ai limiti di
velocità, la polizia è inflessibile e di controlli assai frequenti.
INFORMAZIONI UTILI
L’edizione del TT, quella storica del centenario (si è svolta dal lunedì 28 maggio al venerdì 8
giugno, ma le giornate clou sono state quelle a cavallo di domenica 3 giugno, quando si svolge il
Mad Sunday) ha sicuramente imposto per chi vi ha partecipato, una pianificazione particolare ed
attenta. In condizioni normali, ed il prossimo anno dovrebbe essere così, i primi di febbraio
rappresentano il termine ultimo per richiedere la prenotazione per i traghetti, senza la spada di
Damocle del waiting list..
Informazioni sul web:
www.visitisleofman.com
www.iom-airport.com
operatori aerei e navali:
www.skyroad.com
www.steam-packet.com
www.ba.com
www.euromanx.com
www.flybe.com
www.gov.im
www.tynwald.org.im
DORMIRE
Noi abbiamo alloggiato per questa volta a Port Erin e di preferenza la scelta dei piccoli centri,
rispetto alla capitale Douglas è stata quella abituale anche nelle 2 volte precedenti. Personalmente
mi piace molto Peel.
Port Erin
Balmoral Hotel, tel. 01624 833126, fax 01624835343, balmoralpe@advsys.co.uk, 30£
The Nook, tel. 01624 837561, £20 poppydabell@aol.com
Regent House, tel. 01624 833454, £25regenthouse@manx.net
Peel
“Gien Mie”, tel. 01624 843844, £24 davemorris2@manx.net
“Albany House”, tel. 07624 483866
Douglas
“Devonian Guest House”, tel. 01624 674676, fax 01624 660213, £20 devonian@manx.net
“Adelphi Hotel”, tel. 01624 676591, fax 01624 629445, £23 carrlen@hotmail.com
“Melrose Guest House”, tel. e fax 01624 675271, £20 enquiries@melroseguesthouse.co.uk
MANGIARE E BERE
Fondamentale è sapere che gli orari sono abbastanza rigidi e strani, soprattutto al di fuori dei 2
centri maggiori Douglas e Ramsey, sicuramente vi capiterà di trovare il ristorante chiuso e solo il
bar in funzione. In compenso le pubblicazioni distribuite gratuitamente dall’ente del turismo sono
assai dettagliate sugli eventi e le possibilità di trascorrere piacevoli serate tra promozioni dei vari
locali e musica dal vivo.
Assai simpatica l’iniziativa di alcuni pub che con l’ingresso ad £1 permettono di bere birra a
volontà.

e-mail: giovanni.lamonica@gmail.com
web: www.landsails.it
http://landsails.blogspot.com/

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