Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
A caccia: impegnativa, costante, alla ricerca di passi alpini, alcuni famosissimi, altri un po’ meno, in uno dei contesti
naturali più belli e scenografici del mondo: le Dolomiti. Un itinerario di qualche giorno dove il gusto e la gioia di
andare in moto diventano una necessità quotidiana ed appagante, che solo parzialmente, anche se in maniera alquanto
impressionate, può essere attenuata dalla spettacolarità dei paesaggi.
Una delle poesie raccolte nel libro “Malgrètes” di Dino Dibona, scrittore e poeta nato a Cortina D’Ampezzo,
docente universitario e profondo amante e conoscitore di queste montagne, che ben rappresenta nelle sue opere.
“Quando partire”
I mesi assolutamente da evitare come i intensità di traffico erano quelli classici delle vacanze estive, fine luglio agosto
per intenderci, anche se negli ultimi anni si è registrato un certo calo di presenze, soprattutto tra quelle italiane.
Sicuramente tarda primavera e soprattutto inizio autunno, settembre ed ottobre, rappresentano ancora le stagioni
migliori per poter godere la bellezza dei panorami guidando rilassati le proprie moto senza effettuare continui slalom tra
colonne di auto e camper.
“L’abbigliamento”
Anche in estate, quando nelle valli ci sono più di 25°, sui passi ad oltre 2000m d’altitudine può far fresco, con degli
sbalzi di temperatura di anche 10°, immaginatevi se dovesse cambiare il tempo.
Ad agosto, la mattina presto ho trovato anche 9° a Cortina!!!
Il casco SYSTEM 4 della BMW rappresenta per me una certezza dopo anni di utilizzo, può essere trasformato in jet con
due orecchie in plastica che sostituiscono la mentoniera, rendendolo sfruttabile in tutte le condizioni e nei viaggi più
impegnativi. In questa occasione l’ho utilizzato con la modifica jet.
Per questa esperienza alpina ho sperimentato la giacca Confort Shell della BMW, abbinata al pantalone Summer sempre
della casa tedesca. Davvero una felicissima esperienza. Questo nuovo materiale, parliamo della giacca, sviluppato e
brevettato da BMW abbina le doti di una tuta impermeabile a quelle di un capo dalla traspirabilità davvero eccezionali
ed inaspettate. Partire con temperature superiori ai 30° per poi, nel corso della giornata salire di altitudine ed incontrare
fredde spruzzate d’acqua senza minimamente preoccuparsi di altro all’infuori della guida, rimanendo completamente
asciutti e termicamente a proprio agio, devo dire in tutta sincerità ha lasciato un segno nelle mie certezze piuttosto
abitudinarie.
Credo, una rivoluzione nel modo di andare in moto.
Critiche? Come al solito vorrei qualche tasca in più: ce ne sono 2 esterne, una tra le due cerniere di chiusura, tutte
impermeabili, ed una interna. Inoltre se avesse un imbottitura termica, mi sentirei dì affermare con assoluta certezza, di
trovarmi di fronte ad un vero e proprio punto di riferimento nel panorama dell’abbigliamento motociclistico.
Per quanto concerne il pantalone, il Summer, è dotato di protezione alle ginocchia e ne ho potuto apprezzare la notevole
quantità di tasche ed il bel taglio, anche se la traspirabilità non mi è sembrata all’altezza. Un buon indumento da mezza
stagione, ma che entra in crisi nelle giornate più calde. Assai utile anche la zip che permette di trasformarlo in un
pantalone corto per le visite a piedi quando la moto è parcheggiata.
Per gli stivali ho collaudato i nuovi stivali della Oxtar, denominati Airtech Gtx Xcr, foderato con una lamina di goretex
3 volte più sottile dello standard, che permette una maggiore traspirabilità, mantenendo inalterate le capacità
impermeabili. Ottimi.
Casco BMW SYSTEM EVO 4
Giacca BMW CONFORT SHELL
Pantalone BMW SUMMER
Stivali OXTAR AIRTECH GTX XCR
COLORI E SAPORI
La voce carne non ha un grosso peso nella tradizione della cucina ampezzana. Qualche po’ di carne si mangiava fresca
quando si macellavano pecore e maiali. Il maiale veniva tagliato a pezzi grandi e messo in salamoia; se ne mangiavano
fresche le interiora: rognoni, fegato, cuore e polmoni. I pezzi con gli ossi venivano messi anch’essi in salamoia e
conservati per farli cuocere con al minestra ed i crauti. Pere conservare il lardo e di crauti si procedeva così: si pestava
sale grosso, vi si univa pepe, aglio, foglie di salvia, alloro, bacche di ginepro e rosmarino. Con questo miscuglio si
strofinava bene il lardo e di vari pezzi di carne. Si mettevano in un mastello di legno appoggiato ad uno sgabello. Il
mastello aveva un cocchiume, da dove ogni giorno si toglieva la salamoia che si formava col sale sciolto e si riversava
sui pezzi di carne, questo per 15-20 gironi. Si toglievano poi dal mastello la carne ed il lardo che si appendevano al
soffitto delle cucine su appositi paletti. Per 5-6 ore si affumicava la carne con dei rami di ginepro messi in un paiolo. Si
faceva asciugare la carne ancora per qualche giorno e si trasportava poi il tutto in cantina. Il lardo “speck” si cominciava
a consumarlo dopo circa 6 mesi. Anche la pecora subiva lo stesso trattamento. Nella tradizione culinaria della zona non
esistono altri piatti di carne, a parte qualche arrosto di castrato; per il resto la carne veniva consumata affumicata e cotta
nelle minestre d’orzo, di fave e, raramente, di fagioli, dato che non crescevano nelle valli e, come tutto quello che si
doveva acquistare, costituiva una rarità.
I passi
C’è ne è davvero per tutti i gusti, tortuosi, angusti, veloci, con pendenze da arrampicata, panoramici, immersi nei
boschi, pieni di tornanti, con rapide curve da raccordare fluidamente, scavati nel crinale delle montagne o affacciati su
vallate bucoliche, vertiginosamente sprovvisti di parapetti. Questi sono i protagonisti dell’itinerario, i valichi delle
montagne venete, splendidi esempi di viabilità, soprattutto se percorsi in moto.
Le strade
I passi meno frequentati sono quelli che hanno un manto stradale più “performante”, oltre ad essere quelli più divertenti,
anche se in media le condizioni sono sempre buone. Le maggiori attenzioni vanno prestate al traffico che in alcuni
valichi ed in alcune zone e, soprattutto in certi periodi estivi può diventare anche intensissimo.
e-mail: giovanni.lamonica@gmail.com
web: www.landsails.it
http://landsails.blogspot.com/