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FAIDA DI COMUNE1
Manda a Cuosa in val di Serchio
Pisa manda ambasciatori:
Del comun di santa Zita
4Ivi aspettano i signori.
Ecco vien Bonturo Dati,
Mastro in far baratterie:
Ecco Cino ed ecco Pecchio,
8Che spazzarono le vie:
Ecco il Feccia ed ecco il Truglia,
Detti ancor bocche di luccio:
Il miglior di tutti Nello,
12Merciaiuol popolaruccio.
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Tutti a nuovo in
Co l mazzocchio
Il frusco de le
16Empie tutta la
bell arnese,
e con la spada:
lor ste
contrada.
di Buonconte
di comando
e su i lucchesi
riguardando,
Otto giorni
disse, e tese
Contro Lucca avea le mani
,
E vedrete quali specchi
96Han le donne de i pisani.
Sette giorni: e a Pisa, in ponte,
Tra gli albor crepuscolari,
Era accesa una candela
100Di sol dodici denari.
Stava presso la candela,
Tremolante nel bagliore,
Co pennoni del comune
104A cavallo un banditore.
E sonava a pi riprese
De la tromba, e urlava forte:
Viva il popolo di Pisa
108A la vita ed a la morte!
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Cittadini di palagio,
Mercatanti e buoni artieri;
E voi conti di Maremma
112Da i selvatici manieri;
Voi di Corsica visconti,
Voi marchesi de confini;
Voi che re siete in Sardegna
116Ed in Pisa cittadini;
Voi che in volta dal levante
Manaste or or la vela:
Pria che arrossi la Verruca
120E si spenga la candela,
Fuori porta del Parlascio,
Su, correte arditamente!
Su, su, popolo di Pisa,
124Cavalieri e buona gente!
Fuori porta del Parlascio,
Con gran cuore, a lancia e spada!
Uguccion de la Faggiola
128Messo ha in punto la masnada.
Tutto ferro l ampio busto,
Ed il grande capo ignudo,
Sta su l grande caval bianco
132E imbracciato ha il grande scudo,
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