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Egli fu.

Come immobile,
dopo aver esalato l ultimo respiro,
stette il corpo senza pi ricordi
e privata di tanta anima,
cos chiunque, saputa la notizia,
rimane scosso, senza parole,
[chiunque resta] muto ripensando all ultima
ora dell uomo mandato dal fato;
n sa quando un uomo
simile a lui
verr a calpestare
il suo cammino sanguinoso.
La mia poesia vide Napoleone in trionfo
sul soglio imperiale ma tacque;
quando, in rapida successione,
fu sconfitto, torn al potere e ricadde a terra,
[la mia poesia] tra mille voci indistinte
non ha mischiato la sua:
priva di adulazione servile
e di offese codarde,
[la mia ode] sorge ora triste per l improvvisa
mancanza di tanta luce:
ed alza in direzione della sua tomba
un canto che forse non morir.
Dalle Alpi alle Piramidi
dal Manzanarre al Reno,
la vita fulminea di quell uomo ardito
seguiva rapidamente il suo pensiero;
scoppi [quel fulmine] da Scilla al Don,
dal Mediterraneo all Atlantico.
Fu gloria autentica? La difficile risposta
la daranno i posteri: noi
chiniamo la fronte a Dio,
che volle fissare in lui
un segno pi evidente e netto
del suo spirito creatore.
La pericolosa e ansiosa
gioia della realizzazione di un grande disegno,
l ansia di un cuore che, non domato,
si sottopone agli altri, pensando al proprio
obiettivo; e lo raggiunge, e ottiene un successo
che era quasi folle ritenere possibile;
Tutto egli prov; la gloria
massima dopo il pericolo,
la fuga e la vittoria,
il potere regale ed il triste esilio:
due volte fu sconfitto,
due volte fu vittorioso.
Egli stesso si diede il nome: due secoli,
opposti militarmente,
si rivolsero a lui sottomessi,
come se dipendesse da lui il destino;
egli impose il silenzio, e come arbitro
si sedette in mezzo a loro.
E spar, e i suoi giorni concluse
nell ozio obbligato nella minuscola Sant Elena,
segno di grande invidia
e di profonda piet,
di odio infinito
e di passione indomabile.

Come sulla testa del naufrago


l onda si avvolge e pesa,
l onda sulla quale la vista del misero,
prima alta e tesa,
cercava di scorgere
rive lontane che non avrebbe mai raggiunto;
cos su quell anima scese
il peso dei ricordi!
Oh quante volte cerc di scrivere
le sue memorie per i posteri,
ma sulle infinite pagine
si ferm la mano ormai stanca!
Oh quante volte, al termine
di un giorno inutile e improduttivo,
abbassato lo sguardo fulminante,
le braccia conserte,
stette, e dei giorni passati
lo prese il ricordo!
E ripens alle tende
degli accampamenti, alle trincee assaltate,
al fulminar delle spade dei suoi soldati,
agli assalti della cavalleria,
al comando rapido
e all ubbidire pronto dei soldati.
Ahi! Forse per tanto dolore
lo spirito affannato cedette,
e si disper: ma in aiuto
scese una mano misericordiosa dal cielo,
e in un mondo pi sereno
con piet lo trasport:
e lo condusse, per i floridi
sentieri della speranza,
verso i campi eterni, verso il premio
che supera anche i desideri,
dove silenzio e tenebra
la gloria ormai passata.
O bella Immortale! Benefica
fede avvezza ai trionfi!
Scrivi ancora questo, rallegrati;
perch nessun uomo cos superbo
mai si inchin
davanti alla croce di Cristo.
Tu [la Fede] dalle ceneri stanche
disperdi ogni parola malevola:
Il Dio che atterra e che rialza,
che crea affanno e che consola,
sul letto di morte deserto
accanto a lui sedette.

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