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Accenni biografici
E vignettista e caricaturista:
Ha collaborato con il settimanale Corriere Cesenate e con TeleRomagna,
E Scenografo:
E Pittore_
Nella sua pittura predilige la figura e il paesaggio, ma anche realizzazioni
tematiche come la Mostra sulla Shoah fatta a Cesena nel 2004 e poi a
Forl e a Cervia tra il 2006 e il 2008. Lintera collezione ora di propriet
dllAss. ANPI di Comacchio
E ritrattista:
Sue sono la Galleria di uomini illustri legati allamministrazione comunale cesenate.
Dal Risorgimento allultimo sindaco in carica (1835 -2008) di propriet
dellamministrazione comunale ( messa in magazzino);
la Galleria degli abati del monastero di Santa Maria del Monte di Cesena. Dal 1888
allultimo abate in carica (1888-1999) di propriet del Monastero omonimo;
la Galleria dei parroci della Parrocchia di SantEgidio di Cesena. allultimo parroco in
carica (1954 2009) di propriet della Parrocchia omonima ( e riposta in armadi).
Ritratto di Gianni Agnelli, di propriet dellomonima famiglia;
Ritratto del Premio Nobel Rita Levi Montalcini, di propriet della stessa;
Ritratto di Marco Pantani, di propriet della famiglia Pantani ed esposto presso lo
Spazio Pantani a Cesenatico;
E Saggista
Molte sue opere si trovano su SCRIBD. COM e sono
scaricabili e disponibili gratuitamente
SECONDO ARGOMENTO
Lebraicit di Ges
Pi avanti Augias si meraviglia del fatto che Ges, in genere, non venga
considerato ebreo: questa la scoperta dellacqua calda. Ges era ebreo,
un ebreo che ha rispettato la legge fino a quando ebbe inizio la sua
missione. Onde per cui, la domanda, studiata a tavolino, da Augias e
rivolta al prof Pesce Ho limpressione che il credente di una confessione
QUARTO ARGOMENTO
Ges leader politico
Il modo in cui viene affrontata la figura di Ges cos articolata da
sembrare unoperazione di smontaggio a cui segue un montaggio
differente dalla condizione di partenza; condizionato dai se e dai ma,
si lascia il lettore poco accorto e poco avvezzo alla riflessione( quello che
fa il successo editoriale in campo religioso di Augias) un senso di
QUINTO ARGOMENTO
La nascita di Ges
In questo confronto fatto di domande e risposte, si cerca di ri-creare la
figura storica di Cristo, smontandone, filologicamente, quella divina, non
accorto dovrebbe porsi una domanda e fare una riflessione che porta a
due domande ben precise:
1) Se i Vangeli secondo gli autori del libro in esame - hanno un grado
di attendibilit ancora da verificare, allo stato attuale labile, che
senso ha, allora, citare i vangeli apocrifi come elemento di
misurazione della figura di Cristo?;
2) Tenendo conto che, secondo la coppia Augias-Pesce, se i vangeli
contenuti nel N.T. danno solo ipotesi altrettanto lo saranno gli
apocrifi, slegati teologicamente tra loro e contaminati da visioni
dottrinali estranee a quelle del N.T. e soprattutto non riconosciuti
dalla Chiesa come attendibili?
La necessit di porsi queste due domande d poi la risposta e la misura del
valore della discussione tra Augias e Pesce.
Ridicole appaiono, inoltre, le osservazioni fatte in merito ai versetti
contenuti nel Vangelo di Giovanni Gv 6,41: Io sono il pane disceso dal
cielo costui non forse Ges, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo
il padre e la madre. Come pu dunque dire: io sono disceso dal cielo?
. Le riflessioni in merito a ci, fatte dagli autori, sembrano insinuare che
levangelista Giovanni non dia credito alla nascita, di Ges per opera dello
Spirito Santo, considerandolo figlio di un parto normale. Ma, diciamo noi:
se Ges stesso si raccomand, durante la sua missione, di non dire chi
egli fosse, facendo intendere che fino alla sua manifestazione egli
intendeva vivere come uomo tra uomini, perch i due autori vogliono a
tutti i costi tradurre lo stupore dei compaesani di Ges come la prova
provata della sua nascita tra doglie sangue e liquidi amniotici, ipotizzando
situazioni che non hanno riscontro documentabile? Ditemi quale uomo pu
dire, sempre dal Vangelo di Giovanni GV 14, 23: Se uno mi ama,
osserver la mia parola e il Padre mio lo amer e noi verremo a lui e
prenderemo dimora presso di lui.? Un uomo come lo intendiamo noi
verrebbe giudicato pazzo, ma sicuramente non avrebbe risorto Lazzaro e
non avrebbe guarito i lebbrosi solo con un atto di volont.
SESTO ARGOMENTO
I fratelli di Ges
Si cita il famoso brano di Marco Mc 6,2: Venuto il sabato incominci a
predicare nella Sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e
dicevano: non costui il carpentiere, il figlio di Maria, fratello di
Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone, e le sue sorelle non stanno
qui con noi?.
Il brano viene citato da molte dottrine, annunciatrici di particolari
messaggi di salvezza, ma separate dalla Chiesa di Roma, per sostenere, in
maniera approssimativa e lontano da una accurata indagine linguista, che
Ges fosse il primogenito di una numerosa famiglia (vedi i Testimoni di
Geova e Augias). Occorre rammentare una cosa molto importante: in quel
tempo la parola fratello veniva usata anche per indicare i cugini o,
addirittura per indicare una comunione di comunanza spirituale. I negri di
America, oggi, non si chiamano fra loro fratello?
Comunque, se leggiamo in Matteo Mt 25,40 In verit vi dico: ogni
volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli pi
piccoli lavete fatta a me comprendiamo immediatamente il senso
della parola. Allora, non tendenzioso ribattere sui fratelli di Ges
usando il testo di Marco per negare, tralaltro, la verginit di Maria?
Persino Calvino cos si espresse: Secondo il costume ebraico si
chiamano fratelli tutti i parenti. E tuttavia Elvidio si mostrato
troppo ignorante, nel dire che Maria ha avuto diversi figli perch in
qualche punto si fatta menzione di fratelli di Cristo (Calvino,
Commento in Matteo 13,55)
Ecco dunque, i molti significati che nella cultura giudeo-ebraica la parola
fratello poteva assumere:
Fratello", cio figlio degli stessi genitori: p.es. Caino e Abele (Gen 4,1-2);
Esa e Giacobbe (Gen 25,24-26, dove si tratta propriamente di gemelli);
Mos, Aronne e Miriam (Nm 26,59);
"fratellastro", cio fratello dello stesso padre ma madre diversa: p.es. i
dodici figli che Giacobbe ebbe da quattro donne diverse (Gen 35,22-26;
37,4; 42,3; 42,4; 42,13);
"parente" o "cugino", cio generico appartenente alla cerchia familiare
(cugino di vario grado, nipote = figlio del figlio, nipote = figlio del
fratello): p.es. Abramo chiamava 'fratello' suo nipote (figlio del fratello)
SETTIMO ARGOMENTO
Ges taumaturgo
Leggiamo a pag 134 Si potrebbe dire che Ges stato un mistero non
solo per gli altri, ma anche per se stesso
Questa presunzione di psicoanalisi fatta a distanza di duemila anni tocca
il culmine quando il prof Pesce afferma a pag 135 testualmente: anche
se Luca, nellepisodio della trasfigurazione, sembra suggerire che egli
abbia invocato Elia e Mos perch gli chiarissero il suo destino futuro
Siamo sicuri che sia Luca ad insinuare una cosa del genere o il prof
Pesce, che lavora di fantasia in barba a tutte le regole dettate dallonest
OTTAVO ARGOMENTO
Il processo
Nelle pagine che trattano questo argomento si arriva a stabilire che i
fatti, relativi alla cattura, al processo, Pilato ecc. riportati dai Vangeli
sembrerebbero invenzioni come risulta dalla domanda posta da Augias:
possibile che questi fatti siano stati volutamente falsificati?
La risposta del prof Pesce fa intendere un atteggiamento nei redattori o
copisti non propriamente e volutamente falsificatore, ma come frutto di
convinzioni personalissime; leggiamo pag 157, 158 li porta ad
introdurre elementi storicamente non avvenuti gli autori hanno
certamente trasformato o creato una serie di episodi che, di fatto, non si
verificarono Il risultato lo stesso!! I vangeli sono frutto della
fantasia dei copisti. Ma non esistono prove che attestino le
affermazioni di Pesce!! Ricordiamolo questo.
Anzi!!! Mi vengono in mente le parole scritte da Svetonio (Claudio 25 11),
il quale rifer come lImperatore Claudio cacci da Roma gli Ebrei e i
Giudeo-cristiani che a causa di un certo Chresto con le loro
continue e violente assemblee mettevano in pericolo lordine pubblico. E
Paolo incontr a Corinto una coppia di giudeo-cristiani cacciati da
Roma, Aquila e la moglie Priscilla. Il fatto avvenne a pochi decenni dalla
morte di Cristo, quindi come possono Augias e Pesce dire che larresto, la
condanna e la morte di Cristo siano evento non avvenuti, ma immaginati dai
copisti? Cosa questa se non, a mio parere, disonest intellettuale?
Ecco, si vuole suggerire al lettore beone che molto probabilmente, anche
senza prove contrarie che tutto discutibile. Come affermare che
LOdissea che conosciamo non realmente quella che ha scritto Omero.
Secondo gli autori quindi, il messaggio di Salvezza, per il quale molti si
sono fatti martirizzare, hanno versato il loro sangue, non altro la
risultante di molteplici pareri e trasformazioni o invenzioni dei copisti,
carta straccia in poche parole!
Se fosse vera lasserzione, del prof. Pesce, allora, cari lettori, stracciate
pure quelle pagine dalla vostra Bibbia, poich le opinioni personali non
hanno potere di salvezza! E i vari personaggi che hanno testimoniato
Cristo nella storia, dalla decapitazione di San Paolo, la crocefissione di
Pietro, sulla cui tomba fu eretta la Basilica Costantiniana, San Francesco,
Don Giovanni Bosco, San padre Pio che della Passione di Cristo hanno
fatto la loro gioia e croce quotidiana, possiamo dedurre, alla luce di
quanto affermato, che sono stati tutti ingannati, o per lo meno si sono
illusi, autoesaltandosi, a questo punto, non spiritualmente, ma
psichicamente, isteria in poche parole, nelle loro meditazioni sulla
Passione stessa di Cristo!
NONO ARGOMENTO
La Trasfigurazione e la Resurrezione
Se molti episodi evangelici sono considerati invenzioni dottrinali come
potrebbe essere considerata, dai due autori, la resurrezione di Cristo,
punto di arrivo e di partenza del Piano di Salvezza iniziato seimila anni
prima? Come una semplice ipotesi di isteria individuale o collettiva! A
tal proposito, il duo cita un eminente studioso, tale Adolf Holl, teologo
viennese ancora una volta, per, si dimentica di dire che fu cacciato
dalluniversit in cui insegnava per le sue teorie dottrinali. Quindi, stando
cos le cose, le affermazioni del dott. Holl sulle apparizioni spirituali
stimolate anche da particolari droghe leggi a pag. 177 danno il
senso della qualit culturale e del procedere nella riflessione che i due
autori intendono dare della resurrezione. Poi, quando si parla di Paolo e
della sua folgorazione sulla strada per Damasco, del fatto che da
persecutore di cristiani divenne uno strenuo difensore del Vangelo e il
primo degli apostoli, leggiamo, del prof. Pesce, testuali parole:
personalmente soggetto ad avere visioni, come quella celeberrima sulla
via di Damasco ( a proposito della quale si parlato di un possibile attacco
epilettico) e ancora a proposito della Resurrezione: Si potrebbe
facilmente obiettare, ed stato fatto, che la Maddalena era talmente
dellanima e quindi ipotizzare un regno dei morti con cui poter dialogare?
Ma se questi illuminati autori ipotizzano lesistenza del regno dei morti,
garantita, secondo loro, dallesperienza negromantica ed esoterica, allora
esiste un aldil, un mondo ove la materia non esiste cos come la vediamo;
un mondo ove lo spirito del defunto continua ad esistere e con esso la
personalit dello stesso Ergo: allora, esistendo un aldil, esiste anche
Dio e con Dio un piano di Salvezza e con esso la realt salvifica di
Cristo. E questo per la semplice constatazione che se esiste ed
teorizzato il mutuo soccorso, dettato o dalla piet o da un amore tra di
noi terrestri con corpo, pensabile, allora, come reale e vero che possa
esistere un mutuo soccorso che parte dal mondo dello spirito per arrivare
su questa dimensione: un aiuto dei fratelli incorporei verso chi ancora ha
il corpo e vive nel disagio delle tenebre. Concludendo: chi pu dire che
oltre il regno dei morti non ci sia nulla? Che oltre il regno dei morti non ci
sia il Regno della Pace da cui part millenni orsono il Piano della Salvezza?
Augias e Pesce ce lo possono dire visto che hanno accertato o ipotizzato
che a far tornare Elia e Mos su questa Terra stato sufficiente un rito
negromantico da parte di Cristo. Grazie Augias grazie prof Pesce, ci
avete dato la prova che esiste la vita oltre la morte!!
DECIMO ARGOMENTO
Il lascito di Ges
Appare sempre pi sconcertante la disarmante analisi condotta, a botta e
risposta, tra i due autori del libro, attraverso affermazioni come quella a
pag 200, ove si legge testualmente: il cristianesimo e, in
particolare, il cattolicesimo si sono via via impregnati di pensiero
neoplatonico, con un monoteismo solo apparente, che ha ripristinato in
realt un pantheon di entit divine attraverso il culto di figure
intermedie Queste affermazioni non possono far sorridere pensando,
come persone, culturalmente preparate, possano confondere la figura di
un santo con una di tipo paganeggiante, tale da rievocare il pantheon di
ellenica memoria, dove la situazione era radicalmente differente; tutti
sanno che i santi, persino la Madonna, si venerano ma Dio e Cristo si
CONCLUSIONI
Al termine della nostra disamina, riportiamo le edificanti frasi pag. 237
- uscite dalla illuminata penna di Nicola Pesce, che vogliono mostrare e
dimostrare la tesi di un Cristo morto e sepolto nella pi acuta sconfitta
personale e morale:
In questo libro mi sembra di aver sostenuto, in grande sintesi, che
Ges era un ebreo ( scoperta della famosa hot water N.d.R.) che non
voleva fondare una nuova religione. Non era cristiano ( come dire che
un macellaio uno strenuo difensore della vita delle mucche N.d.R.). Era
convinto che il Dio delle Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando