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DELL EQUILIBRATORE
DEL VELIVOLO
Indice
1 - Specifiche
2 - Strumenti di calcolo utilizzati
3 - Caratteristiche geometrico strutturali
4 - Modello FEM
4.1 - Elementi di NASTRAN
4.2.1 - Pannellatura posteriore
4.2.2 - Pannellatura anteriore
4.2.3 - Longheroni
4.2.4 - Centine
4.2.5 - Tubo di torsione
4.2.4 - Cerniere
4.2.5 - Capottine
4.3 - Considerazioni
4.4 - Settaggio dei parametri
5 - Carichi
5.1 - Manovra
5.2 - Raffica
6 - Certificazione
6.1 - Flessione
6.1.1 - Semiguscio
6.1.2 - FEM
6.1.3 - Confronto
6.2 - Torsione
6.2.1 - Semiguscio
6.2.2 - FEM
6.2.3 - Confronto
7 - Risultati FEA
7.1 - Verifica free-free
7.2 - Analisi statica
7.2.1 - Manovra
7.2.2 - Raffica
7.2.3 - Considerazioni
7.3 - Analisi dinamica
7.3.1 - Analisi modale
8 - Considerazioni
8.1 - Verifica dei parametri
8.2 - Necessit della modellazione della cava
9 - Conclusioni
1 - Specifiche
Lobiettivo dellanalisi la determinazione delle deformazioni dellequilibratore del velivolo
SF-260 conseguenti alla presenza su di esso di due differenti condizioni di carico: una di manovra
ed una di raffica. E richiesta, inoltre, la determinazione dei primi venti modi propri di vibrare della
struttura.
Pannelli
SPESSORE (mm)
ELEMENTO
Longherone principale
Longherone secondario
Dorso
Ventre
Centina 0 bis
Centina 1-2-3-4 bis
Centina 5 bis
Musoncino 0 bis
Musoncino 1-2-3-4 bis
Musoncino 5 bis
Tubo di torsione
Piastra di rinforzo del longherone
1,60
0,64
0,41
0,41
0,81
0,51
1,02
0,81
0,51
1,02
1,02
1,60
4 - Modello FEM
Per lanalisi agli elementi finiti si utilizzato un modello notevolmente semplificato rispetto alla
realt, ed avente una discretizzazione spaziale bassa.
Questa scelta stata possibile in quanto non richiesto lo studio degli sforzi puntuali allinterno
dellequilibratore, ma solo della sua deformata globale e dei suoi modi propri di vibrare. Si posta,
invece, attenzione alla dislocazione delle masse per non alterare i valori delle frequenze di
risonanza.
Si ottenuto cos un modello con le seguenti caratteristiche:
M O D E L
S U M M A R Y
NUMBER OF GRID
POINTS
1230
NUMBER
NUMBER
NUMBER
NUMBER
NUMBER
ELEMENTS
ELEMENTS
ELEMENTS
ELEMENTS
ELEMENTS
=
=
=
=
=
465
5
1284
71
50
ELEMENTS =
ELEMENTS =
3
14
OF
OF
OF
OF
OF
CBEAM
CONM2
CQUAD4
CTRIA3
PLOTEL
NUMBER OF RBE2
NUMBER OF RBE3
MASS
4.791782
X-C.G.
-16,07
Y-C.G.
-3.412E-17
Z-C.G.
102,8
***
***
* 3.401939E+04
3.463529E+06
3.433109E+06
***
*
***
- CBEAM :
- RBE2 :
- RBE3 :
- CONM2 :
Fig.4.3 Longheroni
4.2.4 - Centine
Sono state modellate con piastre, relativamente allanima, e con travi, relativamente alle solette.
Si sono trascurati i fori di alleggerimento, in quanto la zona non critica, ai fini dellanalisi
richiesta; per lo stesso motivo si evitato inoltre di interrompere le centine poco prima del bordo
duscita, come accade nella realt. Se si fosse fatto, si avrebbero avuti degli elementi inutilmente
fitti sulla pannellatura, in quanto questultimi si appoggiano sugli stessi nodi presenti sui contorni
delle centine.
Con le approssimazioni effettuate, per, si ha un eccesso di massa. Si risolto il problema,
diminuendo opportunamente la densit del materiale, in corrispondenza degli elementi di piastra
delle centine.
Fig.4.4 Centine
4.2.6 - Cerniere
Come gi detto, sono modellate con elementi RBE2, per quanto riguarda il cinematismo, e con
elementi CONM2, per quanto riguarda la massa.
Si noti che del gruppo cerniera fanno parte anche le piastre collegate al longherone, atte a
distribuirvi su il carico introdotto.
Fig.4.6 Cerniera
10
4.2.7 Capottine
Siccome le capottine non hanno uno scopo strutturale, ma prettamente aerodinamico, si preferito
modellarle con delle semplici masse concentrate, poste nel loro baricentro.
4.3 - Considerazioni
-
Sono stati trascurati i raccordi e le chiodature, dal momento che il loro contributo agli
sforzi solo locale, mentre quello alle masse trascurabile.
Sono state trascurate le imbutiture perch hanno lo scopo di resistere agli effetti di
instabilit, che nellanalisi effettuata non viene considerata in quanto di tipo lineare.
Sono stati utilizzati elementi di trave anzich quelli di asta (ROD) per evitare che
elementi concorrenti in uno stesso nodo presentino differenti gradi di libert (asta = 1;
piastra = 6).
11
Sono stati utilizzati degli elementi beam anzich i pi semplici elementi bar in quanto
questi, seppur analoghi, non possiedono momento dinerzia rispetto allasse x proprio.
BENDING STIFFNESS:
K6ROT:
WTMASS:
5 - Carichi
Siccome la tipologia strutturale dellequilibratore quella del semiguscio, i carichi agenti su di esso
sono stati discretizzati e ridotti a forze concentrate applicate in corrispondenza delle centine tramite
elementi RBE3 aventi fattore interpolatore pari a 1.
La discretizzazione stata effettuata attribuendo a ciascuna centina il carico compreso tra il proprio
semipasso sinistro ed il proprio semipasso destro.
Inoltre, per semplificare il modello, ci si ricondotti a delle condizioni di carico equivalenti a quelle
forniteci per la manovra e per la raffica, nelle quali il momento torcente nullo. Ci stato
possibile semplicemente ponendo il punto di applicazione dei carichi a 108 mm in corda, dallasse
di cerniera, verso il bordo duscita.
Nei successivi grafici verranno riportate per completezza anche le azioni dovute alle cerniere,
sebbene, nellanalisi, esse non vengano utilizzate.
12
Si noti, infine, che i punti di applicazione delle forze sono stati posti tutti alla quota y = 100mm. La
ragione solo di tipo visivo, effettuata per distinguere gli elementi RBE3 dal resto della struttura.
Una forza pu, daltronde, essere liberamente spostata lungo la propria retta di applicazione.
5.1 - Manovra
Landamento dei carichi in fase di manovra risulta essere:
Taglio dovuto alla manovra
800
600
Taglio (N)
400
200
0
0
200
400
600
800
1000
1200
-200
-400
-600
-800
Posizione in apertura (mm)
13
1400
1600
Centina 0
192,565
Centina 1
235,351
Centina 2
313,105
Centina 3
314,149
Centina 4
285,969
Centina 5
224,461
5.2 - Raffica
Landamento dei carichi dovuti alla raffica risulta essere:
Taglio dovuto alla raffica
200
160
120
Taglio (N)
80
40
0
-40
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
-80
-120
-160
Posizione in apertura (mm)
Centina 0
39,556
Taglio introdotto (N)
Centina 1
48,352
Centina 2
64,334
Centina 3
64,559
Centina 4
58,777
Centina 5
46,094
6 - Certificazione
Prima di effettuare lanalisi ad elementi finiti, opportuno verificare che il modello ottenuto calcoli
correttamente sia uno stato di flessione sia uno di torsione arbitrari costanti.
Il controllo viene effettuato tramite unanalisi a semiguscio nella quale il semi-stabilizzatore viene
schematizzato in tre tronconi rastremati:
14
6.1 - Flessione
6.1.1 - Semiguscio
Si scelto di caricare il semi-equilibratore in estremit in maniera unitaria: T = 1N.
La prima zona interessata solo dalla presenza del longherone e del tubo di torsione.
Per schematizzare questi elementi sono stati utilizzati 6 correnti dislocati come mostrato in figura:
La seconda zona interessata dalla presenza del longherone, del tubo di torsione e del rivestimento.
Per schematizzare questi elementi sono stati utilizzati 12 correnti dislocati come mostrato in figura:
16
v=
M ( z)M ' ( z)
dz
EJ x ( z )
v=
240
(1405 z )(1405 z )
(1405 z )(1405 z )
dz +
dz +
0
EJ 1x
EJ
2x
112
17
1405
(1405 z )(1405 z )
dz
EJ
3x
240
Spostamento (mm)
0,043
0,061
Differenza percentuale
28,3
6.2 - Torsione
Si scelto di caricare il semi-equilibratore in estremit in maniera unitaria: M = 1 Nm.
6.2.1 - Semiguscio
Analogamente a quanto fatto per la flessione, si considerano separatamente le rotazioni dei tre
tronconi in cui stato suddiviso lequilibratore, e poi se ne effettua la somma.
Primo troncone
Si tratta della sezione pi semplice da trattare, in quanto costituta da una sola cella. Per il calcolo
del flusso di taglio costante nei pannelli sufficiente imporre lequilibrio rispetto al momento nel
piano della sezione attraverso la seguente formula:
q=
Mt
2
Secondo troncone
Essendo una sezione pluricella, non pi sufficiente lequazione di equilibrio, ma si sfruttano anche
le equazioni di congruenza tra le celle, imponendo uguali le rotazioni nelle differenti celle. Si avr
per cui:
18
n
2 q i i = M t
i =1
&
1 = &2
&
&
1 = 3
& =
qi li
1
2 k G
ti
Terzo troncone
In questa parte si opera in maniera del tutto analoga a come fatto nella parte precedente.
Rotazioni
Applicando ora il P.L.V. alla struttura cos caricata, possibile determinare la rotazione della
sezione sulla quale stata posta la coppia. Si ha quindi:
= & ( z)dz
che suddiviso nelle tre parti diventa:
112
240
1405
112
240
6.2.2 - FEM
Lo studio del modello ad elementi finiti nella stessa condizione di carico, ottenuta attraverso due
forze uguali e contrarie di valore 31,250 N sui nodi estremi del longherone che producono una
coppia pari a 1 Nm ed una rotazione pari a:
= 0,0223
6.2.3 - Confronto
La differenza percentuale tra i due valori ottenuti per la rotazione data in tabella:
Modello
Semiguscio
FEM
Rotazione ()
0,01635
0,0223
Tab.6.2 Confronto delle rotazioni ottenute
19
Differenza percentuale
26,6
7 - Risultati FEA
7.1 - Verifica free-free
La correttezza del modello ad elementi finiti stata verificata inizialmente tramite unanalisi freefree, nella quale si studiano i modi propri di vibrare del modello non vincolato. Si sono ottenuti i
seguenti valori:
Modo
Frequenza (Hz)
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
8,20 E-05
6,92 E-05
2,92 E-05
4,83 E-05
6,52 E-05
8,92 E-05
33,3
35,7
37,1
37,2
Comportamento
Moti rigidi
Dalla tabella si evince che non sono presenti labilit: esse sono, infatti, caratterizzate da modi propri
prossimi allo zero. I primi sei modi, caratterizzati da frequenze basse, sono, invece, quelli relativi ai
moti rigidi della struttura.
Nelle analisi statiche, sia per la manovra che per la raffica, si scelto, per motivi di costi
computazionali, di studiare solo mezza struttura. Ci stato possibile, in quanto lequilibratore
presenta una sostanziale simmetria, rispetto alla mezzeria, sia per quanto riguarda la rigidezza ed i
vincoli, sia per quanto riguarda i carichi applicati.
S analizzata esclusivamente la met nella quale stata ricavata la cava per laletta di trim, in
quanto risulta evidentemente essere la meno resistente delle due.
Si posta attenzione a vincolare il semi-equilibratore con un incastro in mezzeria, per ripristinarne
le originarie condizioni al contorno.
I risultati ottenuti, in termini di deformazione e sforzi massimi e minimi, sono:
Manovra
Spostamento massimo (mm)
Sforzo massimo nei pannelli (N/mm2)
Sforzo massimo a taglio nellanima del longherone (N/mm2)
Azione massima assiale nel corrente superiore (N)
Azione massima assiale nel corrente inferiore (N)
Tab.7.2 Deformazioni e sforzi da manovra
20
6,4412
111,887
31,211
833,663
-832,990
21
7.2.2 - Raffica
Per quanto riguarda la condizione di manovra, si operato analogamente a quanto fatto per quella o
di manovra, variando solamente il modulo dei vettori dei carichi.
Si ottenuto:
Raffica
Spostamento massimo (mm)
Sforzo massimo nei pannelli (N/mm2)
Sforzo massimo a taglio nellanima del longherone (N/mm2)
Azione massima assiale nel corrente superiore (N)
Azione massima assiale nel corrente inferiore (N)
1,289
22,391
6,251
166,840
-166,705
Siccome anche gli andamenti delle deformazioni e degli sforzi nella condizione di raffica sono del
tutto analoghi a quelli ottenuti in precedenza nella condizione di manovra, si omesso di riportare i
disegni.
7.2.3 - Considerazioni
Si vede chiaramente come gli elementi pi sollecitati si trovino a ridosso della mezzeria, dove le
sollecitazioni di taglio, di flessione e di torsione sono massime. Si vede anche come le differenti
azioni interne vengano sviluppate dai diversi elementi strutturali:
-
22
23
il momento torcente prevalentemente sopportato dal tubo di torsione, che risulta essere
lelemento pi sollecitato di tutta la struttura.
24
20,011
20,012
20,028
20,012
20,012
Si noti comunque come questa sia solamente stata una verifica della corretta
modellizzazione del fenomeno: i risultati ottenuti erano immediatamente deducibili dal fatto
che i carichi di manovra hanno la stessa distribuzione di quelli di raffica, ma sono 5 volte
maggiori in modulo e le deformazioni sono in campo elastico.
Per quanto riguarda lo studio dei modi propri dellequilibratore, non stato possibile riferirsi solo a
mezza struttura, come effettuato per lanalisi dinamica, in quanto si sarebbero individuate
esclusivamente le frequenze di deformazioni simmetriche, perdendo, invece, quelle antisimmetriche
che, si vedr, essere presenti.
Si riportano di seguito i primi 20 modi propri, con i relativi comportamenti della struttura:
Modo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
Frequenza (Hz)
18,5
22,4
25,3
25,5
33,7
35,7
38,9
41,5
43,3
43,3
46,3
Comportamento
Flessione antisimmetrica dellequilibratore nel proprio piano
Flessione simmetrica dellequilibratore nel proprio piano
Flessione del semi-equilibratore sinistro
Flessione del semi-equilibratore destro
Imbozzamento dei secondi pannelli di sinistra
Imbozzamento biconvesso dei secondi pannelli di sinistra
Imbozzamento dei terzi pannelli di sinistra
Imbozzamento dei quarti pannelli di sinistra
Imbozzamento dei quarti pannelli di destra
Imbozzamento biconvesso dei terzi pannelli di sinistra
Imbozzamento biconvesso dei quarti pannelli di sinistra
25
12
13
14
15
16
17
18
46,4
19
67,8
20
68,1
60,0
61,4
61,5
61,8
63,1
63,1
26
27
28
29
Si noti come la scelta di un numero di elementi superiore a quattro, nelle due direzioni, per ciascun
pannello, permetta il corretto calcolo dei modi caratterizzati da una deformazione ad onda intera,
come il 19 ed il 20. Se, invece, lanalisi non lo richiedesse, una discretizzazione inferiore potrebbe
portare comunque a risultati soddisfacenti.
8 - Considerazioni
8.1 - Verifica dei parametri
Caso statico
E necessario verificare ora che i parametri settati precedentemente, in particolare luogo il bending
stiffness ed il K6ROT, non abbiano inciso eccessivamente sui risultati dellanalisi statica.
Il controllo verr effettuato in base allo spostamento di un nodo posto sul contorno di una centina, e
del massimo sforzo calcolato sul longherone, i quali non sono, in prima approssimazione,
condizionati dalla scelta di tali parametri.
Bending
K6ROT
stiffness
Manovra
Raffica
Max Total
Translation
6,4412
6,6726
1,289
1,335
errore commesso
sugli spostamenti
3,46%
3,44%
Max Plate
errore commesso
VMS
sugli sforzi
(N/mm2)
111,887
112,183
22,391
22,450
0,26%
0,26%
Si vede che gli errori sono del tutto trascurabili, per cui la scelta dei parametri stata corretta.
Caso dinamico
Si mostra come la variazione della rigidezza a flessione dei pannelli, comporti una notevole
alterazione delle frequenze proprie di vibrare dei pannelli, seppure lasci sostanzialmente immutate
quelle riferite alla struttura intera:
Modo
1
2
3
4
Bending stiffness = 1
Frequenza (Hz)
Bending stiffness = 3
Frequenza (Hz)
errore %
18,5
18,5
0,07
22,4
22,4
0,10
25,3
25,7
1,60
25,5
25,9
1,51
30
Modi di struttura
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
33,7
53,5
58,6
35,7
59,4
66,2
38,9
60,7
56,0
41,5
66,1
59,4
43,3
66,5
53,7
43,3
69,2
59,7
46,3
77,7
67,7
46,4
77,8
67,8
60,0
90,4
50,5
61,4
92,1
50,0
61,5
97,8
59,0
61,8
99,6
61,2
63,1
106
68,5
63,1
106
68,5
67,8
108
59,3
68,1
110
61,6
Modi di pannello
Per cui, stato necessario mantenere il valore di bending stiffness unitario per la soluzione dei
modi. I disegni riportati in questa relazione, per, sono stati ottenuti ponendo il bending stiffness
pari a 3, esclusivamente per ottenere una migliore visualizzazione grafica.
Per quanto riguarda il parametro K6ROT, si notato che, almeno per valori inferiori alla decina,
la sua influenza trascurabile sulle frequenze, ed stato posto pari ad 1.
Caso free-free
Limportanza di questa analisi esclusivamente qualitativa, per cui la scelta dei parametri di
secondaria rilevanza.
Si vuole ora verificare quale errore si sarebbe commesso se lanalisi della struttura fosse stata svolta
trascurando la presenza della cava dellaletta di trim:
Caso statico
Lanalisi statica di un modello simmetrico avrebbe portato a risultati molto simili a quelli ottenuti
con uno asimmetrico. Nella seguente tabella, nella quale viene riportato il solo caso della manovra,
in quanto il pi critico, si vede lerrore che si sarebbe commesso:
31
Caso dinamico
Come gi osservato durante lanalisi modale, la presenza della cava ha ridotto le dimensioni di
alcuni pannelli, aumentandone i propri modi propri. Per cui, lo studio di una struttura simmetrica
porterebbe sicuramente a risultati quantitativamente e qualitativamente sbagliati, Oltre ad un errore
sulle frequenze dellintera struttura, si avrebbe un errato ordine di instabilizzazione dei pannelli:
pannelli che richiedono energia maggiore per entrare in risonanza, lo farebbero prima di altri che ne
richiedono meno.
9 - Conclusioni
La validazione del modello a semiguscio attraverso il modello fem, d una sufficiente garanzia sulla
bont dei risultati ottenuti dallanalisi ad elementi finti riguardante le deformazioni.
Mentre, sebbene non sono state svolte verfiche sulla parte dinamica, landamento qualitativo delle
frequenze appare corretto, in quanto i moti antisimmetrici avvengono ad energia inferiore degli
analoghi simmetrici, e lordine di instabilizzazione dei pannelli segue linverso delle lunghezze di
libera inflessione.
Pertanto, i risultati ottenuti, possono essere considerati sufficientemente corretti.
Manovra
Spostamento massimo (mm)
Sforzo massimo nei pannelli (N/mm2)
Sforzo massimo a taglio nellanima del longherone (N/mm2)
Azione massima assiale nel corrente superiore (N)
Azione massima assiale nel corrente inferiore (N)
6,4412
111,887
31,211
833,663
-832,990
Modo
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Frequenza (Hz)
Modo
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
18,5
22,4
25,3
25,5
33,7
35,7
38,9
41,5
43,3
43,3
32
Frequenza (Hz)
46,3
46,4
60,0
61,4
61,5
61,8
63,1
63,1
67,8
68,1