dell'Ascolto, tenutosi a Gaeta nel novembre scorso, ha confermato l'urgenza e l'improrogabilit di una riflessione adeguata su un tema cos importante, nei suoi rapporti con l'analisi e, pi in generale, con la tradizione musicologica !uest'ultima, com'" noto, intrattiene con l'ascolto un rapporto difficile, per non dire scomodo #utta l'attrezzatura metodologica dell'analisi musicale si indirizza verso un testo, in un paradigma di pensiero per il $uale la conoscenza % muovendo da un oggetto concreto posto al di fuori della sfera del soggetto % tende a ripercorrerne le linee genetiche &on a caso, per 'iaget, conoscere " l'espressione di pensiero capace di ricostruire (il modo in cui si producono i fenomeni( ) &ella musica, dun$ue, il testo diventa l'oggetto da smontare e ricostruire, in un percorso conoscitivo che ha per fine la 'spiegazione' di $uelle cause che producono su di noi un certo effetto #anto pi tale nesso causale " stringente tanto pi l'argomentazione " avvertita come scientificamente valida Ma il problema " molto pi complesso in $uanto ascoltare " un'attivit della mente e il suo studio deve estendendersi alle discipline psicologiche &ella prospettiva dominante, tuttavia, la ricerca si rivolge ad indagare le modalit con cui la mente, entrando in contatto con dei dati sonori, pone in essere un'attivit di riconoscimento, di raggruppamento, di messa in relazione, e cos via In breve, si tratta di tecniche relative alla gestione delle informazioni, ma esse non toccano affatto il problema centrale dell'ascolto che " $uello della creazione di un senso intorno ad un fenomeno culturale, $uale " la musica Seguendo l'impostazione della psicologia scientifica i processi dell'ascolto decadono a modalit biologiche, dotate di tratti universali, e soggette ai processi evoluzionistici o di assimilazione 'er *isset e +essel, per fare un esempio, molte caratteristiche della nostra percezione uditiva, particolarmente del timbro, pu, essere meglio compresa in prospettiva evoluzionistica, -considerando i modi con cui l'udito si adatt, per ricavare informazioni utili all'ambiente 'er esempio l'udito " molto sensibile ai cambiamenti. " ben attrezzato per stare all'erta /01 2 ( Anche l'isomorfismo, spesso sottolineato, tra ascolto 3leggi. sistema percettivo4 e produzione musicale " l'espressione di un pensiero forte che intende il primo come fondato su un'invariante biologica 5a musicologia che si " ispirata ai modelli choms6iani ha palesemente abbracciato $uesta linea 'er gli autori della (#eoria generativa della musica #onale( 3)7894, ad esempio, " sorprendente l'analogia tra i nostri universali linguistici e le strutture della ) : 'iaget, I meccanismi percettivi, Giunti%;arbera, )7<= 3)7>)4, pag ?2< 2 : *isset, @avid 5 +essel, (ABploration of #imbre bC AnalCsis and SCnthesis(, in @ @eutsch, The psychology of Music, Academic 'ress, )782, pag ?= tonalit Se " indubbio l'interesse di $uesta linea di ricerca " altrettanto vero che lo spazio dell'ascolto ne risulta fortemente compromesso Spostandosi il problema su $uesti fondamenti biologici, passano in secondo piano % o addirittura vengono trascurate % tutte le istanze riconducibili alla sfera culturale del fenomeno musica, alle visioni del mondo di un'epoca, alla complessa relazione tra il soggetto e l'oggetto caratteristica essenziale della dimensione estetica Il problema, infine, del rapporto tra psicologia scientifica e psicologia umanistica % in altri campi assai dibattuto % trova l'universo musicologico al$uanto impreparato &el suo ambito, invece, andrebbe ricollocato un altro argomento scottante, $uello della referenzialit 3o semanticit4 della musica, tema che solo di recente ha riassunto una sua legittimit negli studi teorici dopo che per decenni % forse per reazione ad una certa colorita letteratura % era stato vissuto con astio ed imbarazzo Si fa strada insomma la necessit di riconsiderare dal profondo la nozione di musica, intesa non pi come 'cosa' % di fronte alla $uale porsi con l'occhio distanziato 3e distanziante4 dello scienziato % ma come problema relazionale Deconda, a $uesto proposito, " la prospettiva fenomenologica che parla di musica come 'oggetto intenzionale' In tal senso #homas Elifton ha scritto che la musica non " un 'oggetto' del mondo ma un significato per degli esseri umani 9
Si delineano cos due indirizzi di ricerca % che si intersecano nella problematica musicologica % tra spiegazione e interpretazione ? 5a prima, appannaggio del metodo scientifico classico, ha per obbiettivo la certezza e la verit come dato oggettivo, pertinente alle cose del mondo 3nel nostro caso una musicaFpartitura4 5a seconda si propone invece di cogliere un senso tra i tanti possibili che la cosa si porta con sG, ma non in $uanto tale bens nel rapporto che intrattiene con noi In altri termini il lavoro interpretativo % come " ben noto nella cultura psicanalitica % mira non a scoprire ma a creare una verit e $uest'ultima, evidentemente, " una nozione relazionale, implica un rapporto io%tu con la cosa, coinvolge tutto un orizzonte di riferimenti culturali 'ersino i nostri pregiudizi % come ha insegnato Gadamer = % hanno, da $uesta prospettiva, una connotazione positiva perchG si fanno da tramite 3come pre-comprensione4 per una lettura del mondo e dei fenomeni che non " % e non pu, essere % risolutiva, ma storicamente situata 2 9 #homas Elifton, Music as Heard, Hale IniversitC 'ress, )789, pag = ? Jarl :aspers, nel lontano )7)9, gi distingueva 'comprendere' 3verstehen4 e 'spiegare' 3erklren4 !uest'ultimo concerne una forma di conoscere non intuitiva in cui i nessi causali obbiettivi sono visti (dal di fuori( Efr Psicopatologia generale, Il pensiero scientifico 3*oma4, )7>= 3sull'ultima edizione del )7=74, pag 9K, ma si vadano anche le pag 92> e seg = Lans Georg Gadamer, Verit e metodo, ;ompiani, )77? 3)7>K4 Alla luce di $uesto percorso il delicato tema dell'ascolto musicale pu, trovare una sua collocazione pertinente Se ne occupa, da una prospettiva didattica, 'aolo *usso in un interessante articolo sulla rivista e!uadro 3AprileFsettembre )77>, n >2%>9, pag )=%224 dal titolo (5'ascolto. problemi e strategie di una tecnica -didatticaM( &on " un caso, peraltro, che proprio la didattica sia una disciplina molto avanzata su certi temi Asposta in primo piano alle cruciali problematiche dell'apprendimento e della conoscenza, la didattica si " resa sensibile nei confronti di un nuovo statuto del sapere, inteso non pi come contenuti da travasare ma come libera messa in gioco di materiali da far interagire 5'obbiettivo " diventato $uello di (ac$uisire $uella trasmissione di attrezzi che consentono la ricerca individuale( 3pag )=4 Anche il tema dell'ascolto, per conseguenza, va letto come un percorso soggettivo lontano da $uelle 'ricette gi pronte' di cui si compiace certa letteratura dilettantesca, ma altres lontano dal tipico approccio 'poietico' al testo che da sempre, i depositari della cultura musicale, hanno considerato l'unica via di accesso alla musica *usso parte dall'evidenza % per nulla scontata % che nella normalit siamo noi a scegliere una musica perch" da essa ci attendiamo una risposta alle nostre domande 3pag )>4 che riguardano il nostro umore, la nostra cultura, le nostre curiosit Si instaura, pertanto, un rapporto interpretativo entro il $uale il testo musicale viene (usato(, cogliendone $uegli aspetti che, di volta in volta, sono pertinenti al nostro interrogarlo Ascoltare " infatti una interrogazione continua, un porre domande e ci, avviene entro un campo relazionale in cui gli estremi, un Soggetto e un Nggetto, tendono a perdere la loro tradizionale irriducibilit per fondersi in un orizzonte di senso comune 'reziosi mi sembrano, a $uesto proposito, gli strumenti teorici offerti dalla fenomenologia, non tanto $uella di Lusserl $uanto $uella di Merleau%'ontC e dello stesso Leidegger 'er $uest'ultimo gli enti del mondo ac$uistano un loro statuto esistenziale in virt della loro usa"ilit, che li rende congrui ai nostri progetti &on solo, ma suggerisce anche l'immagine di una intimit col mondo, un termine nel $uale possiamo cogliere un abisso di risonanze 5a 'tonalit affettiva' 3efindlichkeit4 che colora le cose (non " un fenomeno che -accompagniM semplicemente la comprensione e lOinterpretazione del mondoP lOaffettivit " piuttosto essa stessa una specie di pre%comprensione, ancor pi originaria della comprensione stessaQ >
5a risonanza diventa dun$ue una dimensione pertinente dell'ascolto e per $uesto *usso dice che ascoltare, oltre che un controllo dei meccanismi linguistici, " un (ampliamento delle prospettive e dei riferimenti del proprio mondo( 3pag )74 Interessante ", ad esempio, l'accenno di *usso all'esecuzione di ;ach con strumenti etnici Se partiamo dalla prospettiva, $ui seguita, che " $uella di un 'uso' del testo, come risposta a possibili domande ci accorgiamo che nelle varie 3possibili4 esecuzioni di ;ach affiorano > Gianni Rattimo, Introduzione ad Heidegger, 5aterza, )7<), pag 99 le nostre interrogazioni sul Mondo. da un lato l'esigenza filologica, dall'altro l'anelito ad una societ multietnica 3pag )84 &e segue che, sotto $uesta prospettiva, (non c'" sostanziale differenza di principio tra un ;ach eseguito secondo prassi filologiche o con tam tam, Bilofoni, oba6a e ogongo( 3pag )84 *usso suggerisce un metodo, nelle strategia didattica, che " $uello di considerare la pratica effettiva dell'ascolto (come un punto di arrivo successivo alla elaborazione di un problema, rendendo cos esplicito il punto di osservazione prescelto per il brano musicale proposto( 3pag )84 Si tratta, cio", di eleggere e tematizzare preventivamente un punto di osservazione che sar alla base del percorso interpretativo 'roprio $uesto grado di consapevolezza che il gruppo di ascolto deve maturare costituisce, a mio avviso, l'aspetto didatticamente pi proficuo 5'autore sostiene che cos si evita il rischio di rendere (astratto, assoluto, $uasi sacrale, il testo musicale( Mi sembra tuttavia pi importante, di $uesto metodo, la messa in primo piano di un problema s$uisitamente epistemologico, che cio" la scelta di un punto di vista si riflette inevitabilmente nel proprio oggetto, condizionandolo e relativizzando i risultati ottenuti #ale consapevolezza, nei gruppi d'ascolto, non diventa un presupposto esteriore al metodo, ma ne costituisce un'aspetto integrante 5e letture che seguono sui 'significati' della 'astorale beethoveniana, o sui vari altri brani prescelti per sue personali esperienze didattiche, dimostrano % con spunti di vivace interesse % la validit di $uesto percorso Si parla ad esempio, per la 'astorale, di una lettura che ne consideri la validit di stereotipi comunicativi ispirati al mondo agreste, tema $uesto valido allora % in un clima uscito dalle molli atmosfere arcadiche che si scontra con immagini ben altrimenti robuste 3come la sinfonia ottocentesca4 % ma anche oggi, nella nostra cultura intrisa di Singles, di stereotipi, di citazioni, ecc A gli esempi potrebbero continuare 9 5e esperienze riportate da *usso alla fine del suo articolo riguardano un corso di aggiornamento per maestre Mi sono chiesto in che misura, mutati i referenti didattici, possa essere in$uadrato il problema dell'ascolto all'interno di un corso di Analisi musicale 5e premesse teoriche sono evidentemente comuni e possono essere riassunte in. )4 ac$uisizione, all'interno della metodologia analitica, del campo relazionale ascoltatoreFmusica 3ossia la tradizionale coppia SoggF Ngg4P 24 consapevolezza non solo della parzialit dei metodi analitici tradizionali, presi di per sG, ma della necessit di ac$uisire % all#interno di un metodo prescelto % il contributo offerto da tale parzialit Ei, significa che il metodo deve farsi critico di se stesso introducendo, nella ricerca, la consapevolezza dei propri 'pregiudizi' < P 94 l'evidenza che l'universo culturale odierno sta vivendo una fase di nuova oralit, < Ee lo insegna Gadamer $uando, parlando di pregiudizi, scrive tra l'altro che l'interprete (nel rapporto col testo mette alla prova la legittimit, cio" l'origine e la validit di tali presupposizioni(, Verit e metodo, cit, pag 9)? in cui va in$uadrata anche la invadente presenza di musica che accompagna le nostre attivit $uotidiane In una cultura che volge verso l'oralit, la riflessione sugli oggetti culturali deve impostarsi di conseguenza 5'oralit " espressione di un sistema non%lineare ma complesso, fatto di risonanze e di rimandi, di feed% bac6s, di salti concettuali e di ri%costruzione estemporanea di svariati livelli di verit 5'ascolto si in$uadra nella modalit orale, laddove l'analisi tradizionale " profondamente condizionata dalle sue radici culturali che affondano nella 'scrittura'. gli studi analitici possono dun$ue ricavare un grande giovamento da un pi stretto rapporto con una metodologia d'ascoltoP ?4 la necessit di considerare la conoscenza come una interrogazione del mondo &e deriva che il linguaggio 3$ui. la musica4 ", ed implica, una forma di ascolto 8 in un continuo 'ritorno' riflettente il nostro universo culturale, la nostra visione del mondo, i processi di integrazione 3o meno4 verso l'esterno, eccP =4 la necessit di ac$uisire all'interno del percorso analitico una rappresentazione 'semantica' del fenomeno musicale ? Rale la pena di riflettere su $uesti ultimi due punti che creano un cortocircuito all'impianto metodologico del pensiero analitico convenzionale !uest'ultimo, com'" noto, predilige la posizione di tertium nei confronti dell'oggetto%musica, $uella cio" di un osservatore esterno, 'fuori dal gioco' 5'ascolto rimette invece tremendamente in gioco il Soggetto, lo coinvolge dal profondo, con tutto se stesso, con la sua vita, il suo Mondo 3la $elt heideggeriana4 5'ascolto richiama, per conseguenza, la necessit di un legame con i significati, perch" solo in essi, e tramite essi, pu, attivarsi tutta la complessa dinamica dei nostri processi psichici interiori !uesti significati e$uivalgono ad una struttura latente, alla stregua di un a priori Assi fanno riferimento e coaugolano intorno ad alcuni nodi dal forte valore simbolico e sono $uesti che fungono da 'interpretanti', per cos dire, alla comprensione del fenomeno musicale Ei, " ben noto alla letteratura psicanalitica. per Dornari, ad esempio, il corpo e le cose (sono gi abitati da una struttura di significazione che li segmenta in modo adatto( e ci, " precedente alla significazione secondaria 7
Ma l'ascoltatore " anche, forse soprattutto, colui che parla della musica Eome scrive ImbertC, la sua " (parola per orientare l'ascolto, ha per unico appoggio sensibile l'esperienza vissuta dell'opera, e del suo stile, di cui " condannata a ridire il senso 304( !uella dell'ascoltatore " interpretazione che si manifesta (come una testimonianza psicologica osservabile dell'impatto semantico dello stile e della struttura intenzionale di senso che ricopre( )K @a $ui l'importanza % nella metodologia analitica % di un 8 Si vedano i saggi contenuti in Martin Leidegger, In %ammino verso il linguaggio, 3)7=<%=84, Mursia, )77K 7 Dranco Dornari, Il codice vivente, ;oringhieri, )78), pag 9> Eom'" noto, Dornari elabora in tal senso la nozione di 'coinema' ascolto preventivo 'mirato' che, lungi dall'essere l'ascolto freddo e distaccato del ricercatore tradizionale, sia sensibile alla risonanza del brano, e ne sappia cogliere la $elt In un saggio del )77), 5aTrence Derrara )) ha addirittura indicato, direi coraggiosamente, per $uesta fase preliminare di ascolto la necessit di un linguaggio naturale, non scientifico o tecnico 5a scientificit del metodo, infatti, non pu, che passare dalla consapevolezza che il linguaggio specialistico " incapace di veicolare $uei sensi che ImbertC chiama, giustamente, testimonianza dell'intenzionalit dello stile Il linguaggio specialistico sar tanto pi efficace $uanto pi il linguaggio naturale avr spianato delle tracce che coinvolgono i nostri vissuti 5o spunto metodologico di Derrara % che in $uesta sede non " possibile approfondire % " $uello di anteporre dapprima un tipo di ascolto aperto e libero a tutti i possibili percorsi di senso e, successivamente, di riprendere un'ulteriore fase di ascolto una volta espletate le varie fasi di analisi di tipo sia convenzionale che fenomenologico ed ermeneutico 5'ascolto cui egli allude " un ascolto che non sia preventivamente condizionato da presupposizioni ideologiche che ne alterino il percorso naturale &ell'ascolto 'esperto', infatti, confluiscono troppo spesso le proiezioni della nostra cultura musicale che si fa da tramite, da filtro &on si intende, tuttavia, la mera applicazione di una epoch& fenomenologica. anche $uest'ultima, per Derrara, " una presupposizione Siamo piuttosto in $uell'area di problemi cui &icholas Eoo6 ha dedicato un intero studio distinguendo tra ascolto musicologico e ascolto musicale '( @'altra parte non " difficile intuire che i metodi convenzionali abilitano lOanalista 3lOosservatore4 a cogliere della musica solo ci, che il metodo stesso stabilisce 5e domande rivolte al testo, in $uanto pertinenti o congrue al metodo, sono $uelle che il metodo stesso pone &on " fuori luogo ricordare, ad esempio, che Schen6er % attraverso lOaffinamento della sua personale tecnica di notazione % scrive il suo ultimo lavoro teorico, )ive *raphics, senza usare pi il linguaggio convenzionale, ma lasciando UparlareO il metodo )9 5a pretesa di non contaminare l'oggetto da parte da un $ualsivoglia medium lingustico, si rivela % sotto $uesta luce % una mera illusione )K Michel ImbertC, +e scritture del tempo, -emantica psicologica della musica, Inicopli )77K 3)78)4, pag <2 )) 5aTrance Derrara, Philosophy and the .nalysis of Music, GreenTood 'ress, )77) )2 &icholas Eoo6, Music, Immagination and %ulture, Elarendon 'ress, )77K, specie il cap 9 )9 'er Leidegger (il metodo non ", specie nella scienza moderna, un puro strumento al servizio della scienzaP " anzi al contrario il metodo che ha assunto al proprio servizio le scienze(, si veda V5Oessenza del linguaggioQ, In cammino verso il linguaggio 3)7=<%=84, Mursia, )77K, pag )?) Eos vide &ietzsche 3+a Volont di potenza, n ?>74 $uando scrive. VEi, che caratterizza il nostro WIW secolo non " la vittoria della scienza, ma la vittoria del metodo scientifico sulla scienzaQ Si pu, concludere che l'approccio colto alla musica smarrisce in buona misura la natura pi genuina dell'ascolto inteso come disposizione, come status che indica e illumina un percorso di senso Nccorre dun$ue ricollocare l'ascolto all'interno del metodo analitico, $ualun$ue sia il livello di fruizione della musica, dal pi elementare al pi erudito = A partire da $ueste premesse " possibile suggerire, a mo' di esempio, alcuni percorsi che l'analisi musicale pu, intraprendere Ei, pu, avvenire di rimando ad una pratica d'ascolto in cui, come ha indicato *usso, si sia preventivamente delimitata una prospettiva. nel nostro caso pensiamo a $uella ermeneutica A titolo sperimentale pu, trattarsi di individuare $uegli aspetti del linguaggio musicale che si fanno portatori di segnali circa una visione del Mondo, di un disposizione culturale ed emotiva, di uno stile esistenziale, come direbbe Merleau%'ontC Alludo, cio", ai tratti distintivi di un autore e di un'epoca Si tratta di $uei referenti che, secondo gli studi di ImbertC, attivano il campo delle rappresentazioni semantiche dello stile e che io definirei la porta d'ingresso alla comprensione di un'opera d'arte 5'ascolto, dun$ue, condotto in $uesti termini, si fa mediatore per interrogare il testo musicale. a partire da $uelle domande l'analisi sar finalizzata #ale atteggiamento " sicuramente parziale % ho anzi detto che ci, deve costituire una consapevolezza ac$uisita al metodo stesso )? % ma credo che su $uesto terreno di incontro tra ascolto ed analisi vi sia molto da lavorare in sede didattica a4 Ino spunto interessante pu, essere l'ascolto e il relativo esame della letteratura polifonica classica che ci parla di un forte processo di integrazione Eome ha scritto Eolazzo, (la polifonia induceva un'esperienza d'ascolto tendente a confermare l'idea che l'azione individuale " inscritta all'interno di un reticolo di linee di forza, capace di esercitare una potente integrazione, delle singole spinte, favorendo con ci, il coordinamento istantaneo di eventi sonori differenti( )=
In'ottima proposta didattica sar allora, da $uesto profilo, lo studio di certe pratiche di scrittura vocali tendenti ad una omogeneit di timbro pur nella variegata differenziazione delle linee )> Al contempo si potr proporre, da $uest'ottica, una rilettura di tutto il pesante corpus di regole manualistiche troppo spesso segnate da un'assenza $uasi totale di riflessione problematica e dun$ue di senso b4 Eonsideriamo la tonalit come 'meccanismo d'ascolto' capace di fornire delle linee guida lungo cui elaborare la nostra comprensione del testo #ornano alla mente gli studi di 'anofs6C che vedeva nella )? Derrara, nel libro citato, assegna a $uesto proposito una fase apposita in cui si attua una meta-critica dell'intero percorso analitico )= Salvatore Eolazzo, .scoltare, &uova *ivista Musicale Italiana, n ?, NttF@ic )77=, pag >87 )> Intorno a $ueste tematiche suggerisco il cap IW del volume di Marco @e &atale, +#armonia classica e le sue funzioni compositive, *icordi, )788 prospettiva % l'analogo della tonalit % un mondo Uperfettamente unificatoO, espressione di una realt distanziata e oggettivata )< In brano tonale presuppone, allora, un ascoltatore ideale che disperde le proprie istanze a favore di uno sguardo obbiettivante che tutto abbraccia &e deriva anche l'immagine di un Io fortemente integrato entro una struttura in cui i corpi e i fenomeni risultano uniti in uno spazio ideale !uanto al tempo, si passa da un flusso tipicamente neTtoniano, lineare, che scorre deterministicamente in avanti % cui corrisponde il caratteristico fraseggiare barocco % a $uello dello stile classico, in cui una pi compatta visione organicistica rende il tempo reversibile e pianificato In entrambi i casi l'ascolto si far carico di evidenziare $ueste caratteristiche e di renderle problematiche @a $ui lo spunto per rileggere, in sede didattica, una serie di nozioni teoriche Eome opera tecnicamente $uesto 'meccanismo d'ascolto'X Il volume di *atner sull'Armonia )8 fornisce delle indicazioni utilissime Dra i tanti spunti penso ai cap )9 e )? sulla costruzione % come realt psicologica % di $uello spazio ideale a basso livello che " il 'periodo' musicale &e emerge un oggetto elastico, che si flette alle manipolazioni del compositore e che, pur mantenendo una solida unit 3gestaltica4 si rende suscettibile ad una serie di 'sceneggiature' di attese e rimandi in un continuo gioco di interazione con l'ascoltatore Interessante diventa allora sovvertire certe definizioni facilone e pensare alla cadenza, ad esempio, come strumento non per arrestare il flusso % come normalmente si dice % ma per protenderlo in avanti 5a nozione di progressione, per fare un altro esempio, ritrova un sua identit pi pertinente come fenomeno psicologico e non come vuota formula meccanica. una tecnica di movimento, da un lato o di accumulazione tensiva, dall'altro c4 In ascolto non condizionato pu, anche sollecitare un percorso analitico controcorrente #anta musica romantica, pi che implicare all'ascolto relazioni di affinit, ci invita a seguire un percorso di allontanamento. siamo su $uella strada di progressiva disintegrazione dell'Io che condurr, per ImbertC, alla musica novecentesca @e 5a Motte, a proposito di certi 5ieder di Schumann, suggerisce un'analisi (indirizzata in senso contrario(, capace di ricostruire le ragioni non di una vicinanza, ma di una lontananza, di una deriva da ci, che precede )7 A soprattutto egli ci invita a pensare, in Schumann, ad una nozione di tonalit che " pi difficile definire a parole che non all'ascolto. una tonalit intesa (come un certo valore espressivo( &on dun$ue un codice condiviso, ma la radice stessa dell'invenzione Nra, $uesto valore espressivo ", nella letteratura romantica, il valore di una certa 'presenza', vale a dire l'emergere in primo piano di $uella 'tonalit affettiva' )< A 'anofs6C, +a prospettiva come forma sim"olica, Deltrinelli )8 5eonard G *atner, .rmonia/ -truttura e stile, *icordi, )77> )7 @iether @e 5a Motte, Manuale di .rmonia, 5a &uova Italia, )788 3)7<>4, pag 2?) cui si " accennato prima Eosa si coglie all'ascolto di tanti brani dell'epoca se non % come nei $uadri di Driedric6 % un'atmosfera che si pone ad un livello anteriore ad ogni significazioneX Ei, " anche una guida per un mirato progetto analitico. pensiamo, ad esempio, ai nuovi problemi di scrittura finalizzati alla creazione di $uesta -timmung ;esseler, in un suo famoso libro 2K , cita alcuni moduli d'accompagnamento pianistico come rappresentativi di un particolare modo di ascolto, $uello romantico Anche i moduli apparentemente pi ingenui indicano una presenza e una risonanza che va ben oltre la mera funzione di armonizzazione della melodia A' lo sfondo ora ad assurgere a ruolo primario, mentre la figura ne riflette semplicemente il colore, caricandosi di $uella presenza &ei casi pi estremi % come il celebre 'reludio n ? di Ehopin % la figura 3la melodia4 diventa solo un tracciato intorno al $uale pu, addensarsi e riflettersi la risonanza dello sfondo Riene da pensare, a $uesto proposito, che la scuola schen6eriana, cos rivolta a cogliere della musica un flusso dinamico orientato verso un obiettivo, trascura un'ovviet. che un'autentica esperienza d'ascolto pu, implicare anche la semplice contemplazione di un 'sempre uguale' che trascolora d4 5o stesso emergere della dimensione timbrica nella musica del '7KK va in$uadrato nel clima di una lacerazione delle tradizionali strutture discorsive, aprendoci verso un (abisso di oralit( come ci ha illustrato :ean Eharles Drancois in un articolo pubblicato $ualche anno fa su $uesta rivista 2) 5o straniamento che ci coglie all'ascolto di tanta musica d'avanguardia, non deriva dun$ue da un codice da decifrare tout court con gli strumenti dell'analisi, ma " piuttosto la proiezione di un immaginario collettivo e ne costituisce parte integrante 5a nuova musica, come scrive Mauro Mancia citando Adorno, (va compresa con la coscienza del suo $uoziente di incomunicabilit( 22 Se l'ascolto ci rimanda un paesaggio straniato, l'analisi pu, aiutarci a studiare in cosa consista la strutturalit di tale difetto di comunicazione, spianandoci la strada ad indagare $uella dimensione di 'oralit' piuttosto che compiacersi di scoprire le infallibili leggi di costruzione che presiedono ad un testo !uest'ultime infatti ci presentano un oggetto del tutto coerente al pensiero razionale, ma esso non costituisce un senso-per noi dotato di valore Roglio dire insomma che le risposte fornite da tante analisi di capolavori del '7KK risultano poco 3o per nulla4 pertinenti alle domande, spesso cruciali, che essi ci evocano e che noi rivolgiamo loro @i $uelle domande, di $uella interrogazione infinita che " la dimensione estetica, solo l'ascolto potr farsi proficuamente da tramite 2K Leinrich ;esseler, +#ascolto musicale nell#et moderna, il Mulino )779 3)7=74, pag 87 2) :ean Eharles Drancois, (Scrittura senza rappresentazione e notazione illegibile(, )772, in .nalisi, n )=, Sett )77?, pag )= 22 Mauro Mancia, 0ello sguardo di 0arciso, 5aterza, )77K, pag )8K