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Schubert,

Quartetto n. 13/I

Esposizione

Tema 1 (1 - 32)

Dopo 2 bb. di introduzione, in La minore, entra il Tema Principale (P): una prima parte si chiude su
Cad. Sospesa (HC), b. 10, quindi la sua ripetizione, leggermente estesa, si chiude a b. 22 ancora con
HC: il tema non è terminato. Occorre un'ulteriore presentazione, questa volta entrando nel modo
maggiore, per giungere ad una chiusura definitiva a b. 32, in tonica. Sul piano dei motivi, oltre alla
testa del Tema, sono da segnalare gli intervalli di 4a dim (G#-C) e 4G (A-D), nonché il gesto coloristico
di viola e Vc, con la quartina dei ribattuti (diffuso un po’ in tutta questa prima parte), con il quale si
costruirà la sezione finale dello Svolgimento.

Transizione (32 - 58)
Immediato cambio di scrittura, con nuovi elementi: la terzina (al Vl 1) e la sincope (bb. 32, 35, 38,
ecc.). Quest'ultima da intendere come 'forzatura' sul piano metrico, dunque come dissonanza. La
scrittura diventa più serrata, con numerose imitazioni, poi si allarga (da b. 54) per rimanere infine
solo il Vl 1, in acuto (58), dove si chiude la Sezione. Sul piano tonale dopo la cadenza in Lam (tono
principale, a b. 44), una prolungata discesa di 5e, da b. 45 a 51, porta ancora ad un V di la. Successi-
vamente, sempre sul mi, la terza (sol) perde il diesis (55) e l’accordo si trasforma in un I6 di Do.
Quindi cadenza sospesa in Do (è la “Cadenza Mediana”, CM).

Tema 2 (59 - 81)
Dopo il colore scuro del tema principale, pur mantenendo un ritmo con la sincope, il Tema secon-
dario (S), in Do maggiore, appare molto più aperto e “chiaro”, con un'estensione di 5 + 6 battute,
fino a 69. Segue una breve intensificazione, sul piano sia dei cromatismi usati (vedi il basso) che delle
terzine (viola), fino ad una forte cadenza in Do a b. 81. Da notare, da b. 75, una successione di 3e
(min. e Magg.) tra le tonalità attraversate:

d F a C e G

che sfocia nella cadenza, la EEC (Cadenza Essenziale dell’Esposizione), b. 81.

Code (81 – 100)
La Coda riprende elementi di S (la testa). A batt. 91 si ha una breve deviazione sulla tonalità di LabM,
il vi grado minore, poi riassorbita in Do a 96, con successiva cadenza forte, sempre in Do.

Svolgimento
Si struttura su 2 sezioni.
A) Un breve raccordo (101-108) porta subito ad una ripresentazione di P in re min. Con materiale
preso dalla parte finale del tema, si avvia un dialogo tra Vc e Vl 1 che è la base per una prima sezione
dello Svolgimento: da re min. si passa a fa min (tonalità lontane), fino alla cadenza sospesa di b. 121.
Sul piano tonale si attua un lungo ciclo R L tranne che per il primo passaggio (rem/fam), che è un RP.
Dunque:

RP R L R L R L

Si ritorna, alla fine, in Re minore, a batt. 138, per avviarsi poi alla chiusura, su un IV alzato (di Rem)
e 7 dim. (140).

B) La seconda sezione dello Svolgimento (b. 70) si basa sulla figura in quartine che, all’inizio
dell’Esposizione, era stato il tipo d’accompagnamento di P. Qui serve a creare una particolare atmo-
sfera di mistero e di attesa, in pp, sempre con la testa di P e vari passaggi assai morbidi tra gli accordi.
Si giunge infine su una 7 diminuita costruita sulla nota la (156), diventando dominante di Mi con
successiva risoluzione. A questo punto il ritorno a La minore, tonalità principale, è facile. La cadenza
finale della Sezione si trova a b. 168, dove si riaggancia la breve introduzione a P (168-169). Quindi
la Ripresa.

Ripresa
Tema 1, 168 – 186 (accorciato rispetto all'Esposizione)
Transizione, 187 – 221. Da rilevare il ritorno della caduta di 5e, da b. 199 (siamo in Mi minore) fino
a raggiungere la nota si (206), poi si continua a scendere per 5a, da 209 (mi), con mi, la, re. Da qui
con dei cromatismi (inoltre il II34 di Fa#m è reinterpretato come VII34 di LaM) si arriva sul I6 di LaM
(218), quindi una cadenza sospesa in LaM chiude la Sezione (221).
Tema 2, 222 – 244, senza grandi differenze rispetto all'Esposizione. Da notare il fatto che è in modo
Maggiore. Questo permette a Schubert di mantenere il contrasto tra P ed S benchè nella stessa
tonalità e, in aggiunta, di preparare un elemento di “novità” per la fine del brano dove, come se-
conda Coda, ritornerà il modo minore.
Coda, [244 – 263] e [264 – 296]. Una 1a Coda ripete essenzialmente quella che chiudeva l'Esposi-
zione. Dopo una prima parte, si apre una seconda Coda (264), costruita su elementi di P, con la
ripresa del La minore iniziale. Gli elementi del Tema ritornano come ricordi, piuttosto che come una
“risoluzione” sul piano della sintassi tonale. E' una caratteristica di Schubert, che testimonia una già
iniziata trasformazione delle forme classiche da parte dell’età romantica.

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