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Vedrò 2009
Working Group 01
contributo di Carlo Alberto Carnevale-Maffè
Chi siamo
L
o Spazio della Politica è un “social think tank” indipendente dedicato allo studio dei temi
politici dell’agenda globale, composto da giovani studiosi con varie competenze e pro-
venienze di studio (scienze politiche, economia, diritto, filosofia, scienze ambientali). Nel
sito www.lospaziodellapolitica.com vengono fornite delle analisi quotidiane sui principali temi di
politica internazionale, oltre a dei report più approfonditi su varie questioni di politica interna-
zionale rivolti agli attori politici ed economici del sistema italiano. Uno di questi, “La scommessa
dell’Europa globale”, è stato recentemente presentato in occasione di due seminari alla Camera dei
Deputati ed al Parlamento Europeo.
Particolare attenzione è dedicata alla diffusione dei propri lavori tramite l’utilizzo delle nuove tec-
nologie e del social networking, per favorire il contributo delle giovani generazioni nel dibattito
pubblico. Lo Spazio della Politica ha collaborato e collabora inoltre con diversi istituti e centri di ri-
cerca politici italiani: la Casa della Cultura di Milano, la Fondazione ItalianiEuropei (Milano e Roma),
la fondazione Gianni Pellicani ed il comune di Venezia. Un rapporto privilegiato, attivo dal 2007,
è quello con Limes, la principale rivista di geopolitica italiana. Per LimesOnLine, Lo Spazio della
Politica cura la rubrica “euroMeditazioni”.
www.lospaziodellapolitica.com segreteria@lospaziodellapolitica.com
Autore
Carlo Alberto Carnevale Maffè è docente di Strategia Aziendale presso la SDA Bocconi School
of Management, coordinatore del Master in Strategia Aziendale, docente del Master in Business
Administration e del Master in Fashion Experience & Design Management presso lo stesso Istituto.
Insegna al “Media MBA” della Steinbeis University di Berlino e al “Master in Intelligence” della Uni-
versity of Malta, e ha svolto attività di docenza presso la Graduate School of Business della Colum-
bia University, la Stern School of Business della New York University e la Scuola Superiore S. Anna
di Pisa. È editorialista di MF – Milano Finanza e collabora regolarmente a diverse testate giornali-
stiche e televisive nazionali e internazionali, quali Il Sole 24 Ore, Bloomberg, CNBC International/
Class CNBC, Reuters. È membro del comitato scientifico di Assodigitale, Associazione Italiana Ope-
ratori Media Digitali, e delle riviste “IR TOP” e “Wireless” e dell’editorial review board di “Economia
& Management”.
C
’è un “capitale” che non è anco- ha subito forti scossoni a causa della re-
ra diventato oggetto di un mo- cente crisi finanziaria.
derno capitalismo. Che non ha
un prezzo monetario corrente, ma ha un Il principio ispiratore è l’urgenza di sotto-
valore economico positivo. E’ il capitale porre ad una rigorosa critica il monopolio
dei “behavioural assets” degli individui, della moneta come principale denomina-
delle famiglie e dei gruppi sociali: il valore tore del valore, e quindi limitare lo spazio
economico dei loro comportamenti pas- di potere arbitrario che detengono gli at-
sati, presenti e futuri. La storia dei nostri tori e i manipolatori di questo monopolio.
acquisti, gli amici con i quali siamo sem- Oltre ad una migliore regolamentazione,
pre in contatto, i nostri progetti di rispar- infatti, per ridurre il rischio di nuove crisi
mio: ecco qualche esempio di patrimonio finanziarie è necessario che l’economia
comportamentale, di “capitale del popolo” mondiale si basi su modelli di scambio
il cui potenziale valore è tuttora soffocato più democratici, tracciabili e trasparenti
dall’arretratezza tecnologica e normativa, di quelli fondati esclusivamente sull’uso
e che invece può costituire elemento per della moneta. La moneta e i suoi derivati
favorire la ripresa di un nuovo ciclo di svi- da sintesi finanziaria, sebbene riportino
luppo, trasparente e sostenibile. l’effigie del sovrano o il rating dell’agen-
zia, hanno infatti perso gran parte della
Superare il monopolio della fiducia necessaria a farli funzionare come
moneta efficaci intermediari di scambio, proprio a
causa degli abusi senza controllo perpe-
Q
uesto contributo vuole parte- trati da alcuni oligopolisti della finanza.
cipare al dibattito sul rapporto Non è con generici appelli all’etica che si
tra etica ed economia, propo- raddrizza il legno storto del comporta-
nendo un’applicazione pratica derivata mento umano, ma con una migliore di-
dalle recenti ricerche di “economia com- spersione dei poteri e dei controlli, e quin-
portamentale”, dopo che la teoria classica di della ricchezza.
sulla razionalità ed efficienza dei mercati
U
quali referenze incrociate, permute, con- na possibile innovazione da
ferimenti e baratti. studiare per rilanciare l’econo-
mia su basi sostenibili e con
Nella concezione classica dell’economia, maggiore trasparenza è quindi liberare il
si separano i redditi da lavoro dai redditi valore economico incorporato in questo
da capitale. Le famiglie, tradizionalmen- capitale tramite un opportuno interven-
te ancorate ai primi, sono state le princi- to su tecnologie e regolamentazione, in
pali vittime della crisi finanziaria a causa modo da creare un mercato (non necessa-
proprio del loro mal guidato tentativo di riamente monetario) degli asset compor-
affacciarsi ai secondi tramite il ciclo rispar- tamentali delle persone. Prima dell’avven-
mio/investimento – o al contrario, tramite to di Internet questo processo era impos-
l’economia basata sulla leva del debito. sibile, poiché mancavano le basi tecno-
logiche per far nascere un mercato fatto
In realtà individui e famiglie posseggono di scambi informativi i cui costi e tempi
qualcosa di più del semplice flusso di lavo- di transazione devono essere i più bassi
ro produttivo, che si scambia sul mercato possibili. Ma era anche poco desiderabile,
È
quindi possibile articolare una mente e con parziale rinuncia alla privacy
proposta su tre diversi ambiti del da parte dei suoi membri, che così pun-
valore economico dei comporta- tano a scambiare informazioni, intratteni-
menti, relativamente alla loro dimensione mento ed attenzione umana con gli altri
temporale, ovvero: membri dello stesso mercato relazionale.
Come già succede oggi con la valutazione
a) Passati del credit scoring per un finanziamento
b) Presenti personale, oppure con lo scambio di refe-
c) Futuri renze professionali su LinkedIn, accettare
un maggior grado relativo di trasparenza
e profilazione sui propri comportamenti
Sul punto a) si può favorire la creazione passati, possibilmente corredato da refe-
di un formato standard (auto)regolamen- renze incrociate fornite da membri indi-
tato di database sui dati comportamen- pendenti della community di riferimento,
tali passati – in pratica la storia dei com- permette di ottenere chiari benefici in
portamenti economicamente rilevanti -; termini di valore, indipendentemente dal
rendendolo consolidabile e fruibile dal fatto di essere espressi in moneta. Il pro-
punto di vista informativo, su richiesta blema è che oggi tale profilo, quando esi-
dei singoli o dei relativi gruppi sociali di ste, è spezzettato in molte “viste” diverse,
appartenenza, esso può diventare ogget- spesso gestite da enti o aziende che non
to di scambio come già oggi avviene con rispettano con rigore i doverosi vincoli re-
le tessere fedeltà dei supermercati, che lativi allo strato identitario Trasformarlo in
offrono beni e servizi gratuiti in cambio uno standard tecnologico regolamentato
di informazioni sugli acquisti effettuati. e scambiabile può renderlo più controlla-
Facebook, insieme ad altre piattaforme di bile ed incrementarne il valore economi-
social networking, è già un primo espe- co.