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Roma repubblicana

1. Le conquiste della plebe


2. Le magistrature ordinarie
3. Le magistrature della plebe
4. Le classi sociali
5. L’ordinamento gentilizio
Le conquiste della plebe
anno avvenimento
• anno
494 a.C. secessione della plebe sull’Aventino; istituzione del tribunato della
plebe
493 a.C. i plebei possono accedere all’edilità
451-450 a.C. Leggi delle XII Tavole (codificazione scritta del diritto)
445 a.C. legge Canuleia: abolizione del divieto di matrimoni misti
367 a.C. leggi Liciniae-Sextiae: aprono ai plebei l’accesso al consolato
326 a.C. Limitazione della schiavitù per debiti
300 a.C. legge Ogulnia: i plebei vengono ammessi nei collegia religiosi
287 a.C. legge Ortensia: le deliberazioni del Concilio della plebe diventano
vincolanti per tutto il popolo romano.

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Le magistrature della repubblica
MAGISTRATURE COMPETENZE
ORDINARIE
CONSOLI amministrano la giustizia penale, guidano l’esercito, convocano e
presiedono senato e comizi centuriati
PRETORI amministrano la giustizia civile
QUESTORI amministrano la giustizia civile
EDILI CURULI curano gli approvvigionamenti (annona) e i lavori pubblici

CENSORI redigono il censo (lista dei contribuenti) e la lista degli eleggibili

Tutte le magistrature ordinarie erano elettive, temporanee, duravano un anno, collegiali


e gratuite. Per accedere alla magistratura superiore era necessario aver percorso il
cursus honorum ovvero aver ricoperto le magistrature precedenti.

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MAGISTRATURE COMPETENZE
DELLA PLEBE
TRIBUNI DELLA Dichiarati «sacrosanti», erano inviolabili e sacri, avevano il
PLEBE
 diritto di veto (bloccare decisioni del Senato)
 diritto di aiuto (difendere cittadini accusati
ingiustamente)
EDILI PLEBEI Erano gli assistenti dei tribuni, svolgevano compiti simili agli
edili curuli. Nel tempo, tuttavia, le differenze tra le edili
plebei e curuli scomparvero.
MAGISTRATURE COMPETENZE
STRAORDINARIE
DITTATORE Il potere del dittatore sul governo di Roma era assoluto e
non poteva essere controllato da nessuna istituzione o altro
magistrato. Eletto dal Senato, la carica durava 6 mesi.

Le magistrature della plebe erano riconosciute in origine solo dai plebei. Con la legge
Ortensia del 287 a.C. furono riconosciute anche dallo Stato e le deliberazioni divennero
vincolanti per tutti i cittadini.

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Le classi sociali
Fin dall’età monarchica la società romana si presenta divisa in due classi sociali:
 il patriziato, cioè l’insieme dei discendenti dei patres
nominati da Romolo come membri del senato;
 la plebe, ossia tutti coloro che erano esclusi
dall’aristocrazia senatoria.
 
Patrizi e plebei sono legati dall’istituto della clientela,
consistente nella protezione giuridica e nel sostegno
economico che un membro dell’aristocrazia (patronus)
accorda a un plebeo (cliens), il quale a sua volta si impegna
a sostenere il patronus politicamente, militarmente e
con prestazioni lavorative. L’arringatore
L’ordinamento gentilizio
L’ordinamento gentilizio
All’interno dell’aristocrazia senatoria vige un ordinamento familiare che prevede la divisione in:

 familiae: gruppi comprendenti liberi e schiavi soggetti all’autorità del pater familias;
 gentes: raggruppamenti di familiae che riconoscono un antenato comune e sono accomunate
da culti religiosi;
 tribù: in numero di tre, comprendono ciascuna più gentes.
 
Una traccia dell’ordinamento gentilizio è rappresentata dal sistema onomastico romano (i tria
nomina):

praenomen nomen cognomen


Lucio (nome personale) Cornelio (nome gens) Scipione (nome familia)

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