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evidenziare con forza il dualismo maggiore-minore, predilige luso di progressioni armoniche e cadenze perfette, presenta il tema in tonica, in dominante, poi in tonica. Per quanto riguarda la melodia, predilige luso di motivi semplici con soggetti a note ribattute o con scale o con intervalli insolitamente ampi, tende poi ad usare progressioni per allungare il discorso melodico. Per quanto riguarda il ritmo, predilige luso di ritmi marcati, della sincope come mezzo atto a produrre tensione, degli schemi anapestici (due note su un tempo forte sono seguite da una su un tempo debole della battuta) e del ritmo lombardo (semicroma seguita da una croma puntata). Per quanto riguarda la forma, vi lassenza della scrittura contrappuntistica e limmediatezza espressiva dellintreccio sonoro (lenfasi cade sulla linearit e cantabilit della melodia e sui ritmi di travolgente impeto), non vi lo sviluppo rigoroso di un singolo elemento tematico bens lingegnosa sequenza di un certo numero di motivi ben articolati. I determina cos una struttura a mosaico, mobile e flessibile, aliena da qualsiasi rigidit meccanica, e che d limpressione di una grande variet, estrosit, ricchezza inventiva. La struttura quasi sempre impiegata da Vivaldi nel primo e nel terzo movimento dei suoi concerti solistici la cosiddetta forma col ritornello, nel quale un gruppo tematico proposto dallintera orchestra (il tutti) torna periodicamente alternandosi ad episodi dominati dal solista. Questi episodi possono esporre unidea totalmente nuova, senza alcun rapporto con i temi proposti nel ritornello o proponendoli di nuovo sviluppandoli rapidamente, oppure ripropone il motivo iniziale, spesso ornato, del ritornello e quindi lo sviluppa liberamente. Lo schema di un concerto in tonalit maggiore pu essere cos schematizzato: Ritornello I (tonica), Solo I (da tonica a dominante), Ritornello II (dominante), Solo II (da dominante a relativa minore), Ritornello III (relativa minore), Solo III (dalla relativa minore alla tonica), Ritornello IV (tonica). Lo schema di un concerto in tonalit minore pu essere cos schematizzato: Ritornello I (tonica), Solo I (da tonica a relativa maggiore), Ritornello II (relativa maggiore), Solo II (da relativa maggiore a dominante), Ritornello III (dominante), Solo III (da dominante a tonica), Ritornello IV (tonica).
La sinfonia da concerto
Nel periodo classico, la sinfonia-ouverture preludiante lopera cominci a subire grandi trasformazioni, diventando un brano autonomo: prese la forma di tre o quattro movimenti di lunghezza e consistenza via via sempre pi estese, in linea con laccresciuto interesse a considerare la musica strumentale come grande arte destinata ad ascoltatori musicalmente colti. A partire dal 1750/1760 circa la sinfonia venne articolata in quattro movimenti nel tipico ordine Allegro-AndanteMinuetto-Presto: nel primo movimento si presceglie di norma da forma-sonata; il finale anche scritto in forma-sonata o di rond o di rond-sonata; nel movimento lento, non raramente anche strutturato in forma-sonata o in rond oppure in tema con variazioni, si prediligono lo stile cantabile e il clima lirico; nel terzo tempo vi un Minuetto bipartito, seguito da un Trio con la stessa forma ( solo pi breve e vi la riduzione delle parti orchestrali) e tonalit (pu variare il modo), seguito dalla ripetizione del Minuetto. Rimangono comunque anche sinfonie in tre tempi. Linsieme dellorchestra viene distinto in tre gruppi principali: gli archi, i legni, gli ottoni. Il complesso quadripartito degli archi a parti moltiplicate (violini primi e secondi, viole, violoncelli e contrabbassi) costituisce il fulcro delledificio sonoro; gli altri due gruppi sono di solito a parti accoppiate: prima i legni (due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti) e poi gli ottoni (due corni, due trombe), che non hanno pi solo la funzione di raddoppiare gli archi ma godono di una partecipazione costante alla presentazione. Ai timpani si assegnano parti separate e forniscono il fondamento ritmico dellinsieme. Il clavicembalo viene eliminato dallorchestra. Molto in voga soprattutto in Francia, a partire dal 1770 circa, fu il genere della symphonie concertante ( sinfonia concertante), ossia un lavoro sinfonico articolato in norma in due, talvolta in tre strumenti (Allegro-Presto oppure Allegro-Andante-Presto), in cui allorchestra regolare si aggiungono due o tre strumenti solisti.
lui hanno avuto un ruolo di capitale importanza nella precoce definizione del nuovo stile classico, soprattutto in campo sinfonico. Le sinfonie di Sammartini sono di dimensioni pi ampie rispetto alle ouvertures operistiche dei suoi predecessori italiani, mostrano una maggiore variet nel carattere dei movimenti (in genere 3) e dimostrano una padronanza stupefacente riguardo alla differenziazione e al contrasto dei temi, oltre allinteresse per la ferrea coerenza del discorso musicale e per le linee melodiche accattivanti, aggraziate da ricche ornamentazioni e caratterizzate da una forte e stimolante energia ritmica, come si pu benissimo notare dai primi tempi in forma-sonata. I movimenti centrali lenti, spesso presentati nella tonalit della sottodominante o della relativa minore, hanno solitamente una notevole carica lirico-espressiva; vi si trovano talvolta successioni di accordi cromatici, false relazioni e salti melodici inusitati. I movimenti finali sono perlopi costituiti da un minuetto sentito in uno. Sammartini predilige una scrittura polifonica non-imitativa e armonicamente progettata. La scrittura orchestrale non presenta eccessive difficolt di esecuzione, piena di motivi accattivanti e di vigorosi effetti darchi. E uno stile piacevole, di facile comprensione tanto per gli uditori quanto per gli esecutori. Intorno a Sammartini si form una vera e propria scuola strumentale polifonica, tra i cui discepoli ricordiamo Luigi Boccherini, celebre violoncellista attivo a Vienna, Milano, Parigi e Madrid e autore di poco meno di 500 opere strumentali (sinfonie, quintetti, quartetti, concerti e sonate solistiche).