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N.

1 anno LXVII Gennaio - Marzo 2012

LA PATRONA DITALIA E DEUROPA S. CATERINA DA SIENA


ANNO LXVII - N. 1 GENNAIO-MARZO 2012 CONVENTO DI SAN DOMENICO - SIENA Tel. 0577 280893 Fax 0577 219676 SPED. IN A. P. COMMA 20/C - ART. 2 LEGGE 662 - FILIALE DI SIENA

Direttore responsabile: P. Ottavio Sassu o.p. Direttore esecutivo: P. Lorenzo Fatichi o.p. Capo redattore: Franca Piccini Redazione: P. Michele Corvelli, o. p. P. Giuseppe Di Ciaccia, o. p. P. Reinaldo Sanchez, o.p. P. Alfredo Scarciglia, o.p. P. Alfred White, o.p. Prof.ssa Nara Coradossi

Impaginazione: Paolo Pepi Stampa: Edizioni Cantagalli Copertina:


Giacomo Franci

II e III di copertina:
Veduta di Siena, foto di F. Muzzi

Abbonamento annuo 15,50 C.C.P. 11247533


Registrazione Tribunale di Firenze n. 4719 del 20/8/97

Sommario
Con Santa Caterina lanno della fede indetto da Benedetto XVI La santit, chiamata di Dio (5) Lamore di Santa Caterina per la Chiesa (6) Un anniversario ricco di eventi La voce dal Cielo arriv in conclave Importante restauro per la chiesa di S. Caterina a Lucca Caterinati a convegno Mercoled cateriniani 2012 - Roma Sono tornati alla Casa del Padre Le tre virt teologali: la Speranza Santa Caterina da Siena e il mondo dei desideri (3) pag. 4 6 9 12 15 17 19 23 24 25 28

La redazione augura Buona Pasqua

Raffaellino Capponi detto Raffaellino del Garbo (1466-1524) Resurrezione

Editoriale
CON SANTA CATERINA LANNO DELLA FEDE INDETTO DA BENEDETTO XVI

ari lettori e affezionati a Santa Caterina da Siena Madre e Maestra di vita cristiana. Il Santo Padre Benedetto XVI con La Lettera Apostolica, Porta Fidei, dell11 ottobre 2011, ha indetto lAnno della Fede, per la ricorrenza del cinquantesimo anniversario dellapertura del Concilio Vaticano II, fatta dal Beato Giovanni XXIII con lo scopo di aprire al dialogo la Chiesa e la fede in Dio, col mondo contemporaneo scientificamente avanzato. Inizier l11 ottobre 2012 e terminer il 24 novembre 2013, solennit di Cristo Re delluniverso, allo scopo di illustrare a tutti i fedeli la forza e la bellezza della Fede (Porta Fidei, n. 4). Infatti, continua il testo, i cristiani sono chiamati a far risplendere la Parola di Verit che il Signore Ges ci ha lasciato (n. 6), tanto che per testimoniare la fede nella verit del Vangelo, i martiri furono capaci di donare la loro vita (n. 9). Al riguardo, Santa Caterina ci ricorda appassionatamente che proprio la Fede ad assicurarci che la Verit Cristo stesso (cfr. Lettera 318, ai suoi figliuoli in Siena).

Per questo motivo, dice ancora la Santa, il Verbo ha proclamato: Io sono la via, la verit e la vita (cfr. Preghiera 8). Benedetto XVI scrive che la Chiesa deve condurre gli uomini verso lamicizia con il Figlio di Dio, Colui che ci dona la vita in pienezza (n. 1). Caterina, col suo caratteristico ardore, si esprime a lungo proprio sulla pienezza di vita donataci dalla fede. Dice, rivolta al Signore: Tu Vita mi hai riempita della tua luce dove ho trovato la Tua carit e la dilezione del prossimo. In questa tua luce (della fede), conosco Te, bene sopra ogni bene e nella luce della fede ho conosciuto la via della grande perfezione che si riflette in una buona e santa vita. Chi potr ringraziarti di tanto smisurato dono della dottrina della Verit che mi hai dato sicch io impegni questa vita terrena con la luce santissima della fede con la quale Tu inebri lanima mia (cfr. Dialogo, n. 167). Anche San Tommaso, del cui pensiero Caterina risentiva, esprime lo stesso convincimento con il suo linguaggio austero e affettivo insieme: Nel fervore della sua fede il cristiano ama la verit che crede, la elabora nel suo animo cercando le ragioni possibili che alimentino la riflessione e lamore (cfr. M. D. Chenu, p. 19 della Introduzione a Tommaso dAquino, la conoscenza di Dio, Ed. Mes. Pad., 1986). Il Papa infatti afferma che: la stessa

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ragione delluomo porta insita lesigenza di ci che vale e permane sempre (n. 20). Anche in questo San Tommaso gli fa eco: Ogni uomo che non sia in contrasto con la propria natura, ama la verit e desidera conoscerla sopra ogni altra cosa (Opuscolo 73). Caterina occupandosi del medesimo argomento, cio del rapporto tra la luce delle fede e della carit con la conoscenza dice che la divina carit una luce che dissipa le tenebre dellignoranza e con questa luce luomo conosce pi perfettamente la verit e pi la conosce, pi lama (lettera 322, del 1379 a don Giovanni del Colle, monaco di Vallombrosa). Caterina esprime il convincimento che la luce della fede unita alla luce dellamore e luomo arde di arricchirsi della verit. Il Papa Benedetto XVI, da esperto conoscitore dellattuale impoverimento della fede e della verit, insidiate dalla cultura relativistica, auspica che lAnno della Fede, dovr esprimere un corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti fondamentali della Fede che trovano nel Catechismo della Chiesa Cattolica, la loro sintesi sistematica e organica (n. 11). E cos conclude: Pertanto, in questo Anno il Catechismo della Chiesa Cattolica potr essere un vero strumento a sostegno della fede, soprattutto per quanti hanno a cuore la formazione dei cristiani, cos determinante nel nostro contesto culturale (n. 12). Santa Caterina si esprime con una struggente Preghiera a Dio perch la luce della fede illumini tutto il mondo: O Dio eterno abbi piet di noi che siamo ciechi, illumina (luomo) in questo tempo maggiormente bisognoso di luce rendi il cuore libero perch nella Tua luce luomo conosca quanta libert Tu ci hai data sottraendoci dalla schiavit del male (Preghiera 8). Quasi al termine della Lettera Apostolica, il Papa sottolinea che lAnno della Fede, sar anche occasione propizia per intensificare la testimonianza della carit, infatti, citando San Giacomo (2, 14-18), ricorda che la fede se non seguita dalle opere, in se stessa morta (n. 14). Santa Caterina richiama la stessa categorica verit affermando che il cristiano, giunto allet della ragione responsabile deve agire secondo la fede ricevuta nel Battesimo producendo opere di vita perch la fede senza le opere morta e lopera della fede consiste nellamore del prossimo. Non ci basterebbe infatti la fede ricevuta da bambini col Battesimo se giunti allet adulta non la esercitassimo con amore (Dialogo, n. 46). Fede e carit, conclude il Papa, col medesimo animo di Caterina, si esigono a vicenda, cos che luna permetta allaltra di attuare il suo cammino (n. 14). Il Papa affida il successo dellAnno della Fede, nella ricorrenza cinquantenaria dellapertura del Concilio Vaticano II, alla Madre di Dio Maria, noi vi aggiungiamo anche il patrocinio di Santa Caterina per essere stata riconosciuta Dottore della Chiesa. P. Lorenzo Fatichi O.P.

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LA SANTIT, CHIAMATA DI DIO (5)

lle riflessioni scritturistiche dei primi due numeri, sono seguite quelle tratte dal Concilio Vaticano II. Sulla base delle fondamentali premesse offerte dalla Tradizione e dalla Sacra Scrittura, autenticamente interpretate dal Magistero della Chiesa, esaminandole pi da vicino, stiamo venendo a scoprire la necessit di una specificazione del soggetto in questione. Nel numero presente si propone lunicit della santit, nella sua essenza, attuata nella variet degli stati di vita e nelle circostanze diverse, nelle quali ciascuno di noi a Dio stesso risponde nel vissuto della propria vita alla medesima chiamata di Dio alla santit. In proposito, il Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium insegna: Nei vari generi di vita e nelle varie professioni ununica santit praticata da tutti coloro che sono mossi dallo Spirito di Dio e, obbedienti alla voce del Padre e adoranti in spirito e verit Dio Padre, seguono Cristo povero, umile e carico della croce, per meritare di essere partecipi della sua gloria. Ognuno secondo i propri doni e le proprie funzioni deve senza indugi avanzare per la via della fede viva, la quale accende la speranza e opera per mezzo della carit (41). La santit infatti unica, considerando la sua natura, che consiste nellunione del credente a Cristo per-nello Spirito

Santo operante nella Chiesa: la santit una, perch medesima lunione con Cristo, partecipando alla vita dellunico Signore, essendo membri dellunico suo corpo, che la Chiesa. Al tempo stesso, la medesima concezione teologica della Lumen Gentium offre i princpi per evidenziare le diversificazioni i vari stati di vita, doni e funzioni diverse - nelle quali i credenti in Cristo sono chiamati da Dio a percorrere la via della medesima santificazione e ad attuare la medesima santit, ciascuno di noi nella propria specificit, nel proprio stato di vita e nelle proprie funzioni, secondo la misura del dono dello Spirito Santo. Di grande valore esemplificativo linsegnamento di San Francesco di Sales, che nella sua opera, Filotea, in proposito cos si esprime: Nella creazione Dio comand alle piante di produrre i loro frutti, ognuna secondo la propria specie (Gen. 1, 11). Lo stesso comando rivolge ai cristiani, che sono le piante vive della sua Chiesa, perch producano frutti di santit, ciascuno secondo il proprio stato e la propria condizione. La medesima via alla santit deve essere seguita in modo diverso dal gentiluomo, dallartigiano, dal domestico, dal prncipe, dalla vedova, dalla donna non sposata e da quella coniugata. Ci non basta. Bisogna anche accordare il

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seguire la via della santit alle forze, agli impegni e ai doveri di ogni persona. Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano pi splendenti, ognuna secondo il proprio colore, cos ogni persona si perfeziona nel suo stato di vita, se lo unisce alla vita nello Spirito Santo, vissuta ogni giorno e in ogni circostanza. La cura della famiglia resa pi leggera, lamore fra marito e moglie pi sincero, il servizio del prncipe pi fedele, e tutte le altre occupazioni pi soavi e amabili. un errore, anzi uneresia, voler escludere lesercizio della vita spirituale dallambiente militare, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei prncipi, dalle case dei coniugati. Perci dovunque ci troviamo, possiamo e dobbiamo aspirare alla vita perfetta nellamore di Dio, alla santit (1, 3 Ed. Paoline). Come ogni amicizia tra persone umane possiede unimpronta tipica, unica, irripetibile, determinata da tutti quei fattori in virt dei quali ogni persona si distingue dalle altre, cos, in via analogica, ci vale anche per la nostra personale amicizia con Cristo e per la nostra unione con lui; anzi, in questo caso, vale in modo del tutto speciale, unico, perch lunione personale con Cristo unione ontologica, e come tale impegna la persona umana totalmente in tutti gli aspetti della sua vita. La grazia non distrugge la natura, ma la presuppone, si innesta in essa e la eleva nellordine soprannaturale. Questa legge basata sulla costituzione metafisica della persona umana. E tutto questo conferisce alla stessa persona umana, elevata allordine soprannaturale, delle caratteristiche personali ancora pi spiccate, illuminate dalla grazia, di quanto esse non lo siano nel puro ordine naturale. Anche questo aspetto della dottrina sulla santificazione trova la sua ultima spiegazione nella natura del corpo mistico, in cui lo Spirito Santo unisce gli uomini a Cristo, dando a ciascuno di noi quel posto e quella funzione che meglio si addicono allarmonica edificazione di tutto il corpo. Proprio questa diversificazione tra le membra, risultante dalla variet dei carismi, degli uffici, delle qualit e doti personali e dalla diversa misura del dono di Cristo, ci che contribuisce alla vitalit e alla bellezza di tutta la Chiesa. Per questo il Concilio Vaticano II non si limitato ad offrire degli insegnamenti, per quanto chiari e profondi, sulla universale chiamata alla santit dei credenti in Cristo, ma ha anche considerato e trattato ampiamente sulla santificazione propria dei vari membri della Chiesa, come, ad esempio, sulla santificazione dei laici, dei vescovi e presbiteri, dei religiosi. A titolo di esempio, propongo alcuni di questi brani: La santit della Chiesa costantemente si manifesta e si deve manifestare nei frutti della grazia che lo Spirito produce nei fedeli; si esprime in varie

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forme presso i singoli, i quali, nella vita che loro propria, giungono alla perfezione della carit (LG 39); Tutti i fedeli sono invitati e tenuti a tendere alla santit e alla perfezione (della carit) nel proprio stato (LG 42). La verit secondo la quale la santit dei credenti in Cristo una nellessenza, e, al tempo stesso, diversificata nelle modalit, alla base dellinsegnamento conciliare, specialmente nella Lumen Gentium, nn. 40- 42. Santo, dunque, colui che, nellambito delle proprie limitate ma irripetibili caratteristiche e circostanze personali, secondo la misura del dono di Cristo (Ef. 4,7), si apre e corrisponde alla grazia a lui comunicata e, conformandosi a Cristo, vive pienamente - e permette a Cristo di vivere in lui - quella specifica modalit esistenziale nella quale attua la medesima santit della Chiesa. Cos che nessuno pu divenire santo se non nelle proprie circostanze in cui si trova, e non in quelle in cui desidererebbe trovarsi! Infatti, la chiamata di Dio ci raggiunge, qui e adesso, dove siamo, e non dove vorremmo essere! In quanto detto risuona linsegnamento della nostra Santa - Caterina da Siena che di frequente soleva dire ai suoi discepoli: tutto ci che Dio vuole o permette per la nostra santificazione (L. 13; 32; 62; 68; 87; 97; 110; 169; 173; 184; 224; 284; 287; 304; 318; 343; 381). Prendendo coscienza di questa verit, saremo di lei non solo discepoli, ma anche figli. P. Giuseppe Di Ciaccia O.P.

Cronaca
Presso il Santuario Casa di S. Caterina da Siena disponibile uno strumento audiovisivo che guida pellegrini e turisti in visita a Siena. cos possibile essere guidati attraverso quattro itinerari cittadini: la Via Caterina, laVia degli Ordini Mendicanti, la Via Mariana, la Via delle Cattedrali. Il progetto stato realizzato da: Comune di Siena; Fondazione MPS; Arcidiocesi di Siena, Colle Val dElsa, Montalcino; Opera della Metropolitana. (www.arcidiocesi.siena.it)

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LAMORE DI S. CATERINA PER LA CHIESA (6)

aterina non si stanca di insistere che la cattiva condotta dei ministri di Dio non giustifica alcuna presa di posizione dei laici contro di loro. Il Padre le dice: non seguite i guai che meritano e la loro vita cattiva e non vogliate punirli, perch offendereste me. Ma lasciate la loro vita cattiva e prendete il loro insegnamento e lasciate a me la punizione, perch io sono il dolce Dio eterno, che ricompenso ogni bene e punisco ogni colpa (CXXI) Quandanche fossero demoni visibili Dio geloso dei suoi ministri, bench cattivi e vuole che non si sparli di loro che nessun signore temporale se ne faccia giudice che nessun secolare se ne impacci per punirli (cfr. CXXIII) vuole che si continui a venerarli per amore del Sangue di suo Figlio amministrato da loro nei sacramenti, la cui efficacia non diminuita minimamente a causa della malvagit dei sacerdoti. Il fatto che Caterina parli con tanta franchezza dei peccati dei ministri di Dio, descrivendoli, diremmo noi, senza peli sulla lingua, non deve far dimenticare che la Santa ne parla in un dialogo di preghiera intima con Dio, una preghiera che prende le mosse proprio dallamore di Caterina per la Chiesa e dal desiderio di vederla riformata di buoni e santi pastori. Si tratta dunque di un colloquio segreto a tu per tu con Dio, il che le per-

mette di aprirsi in modo unico ed irrepetibile con Colui che scruta i segreti e le profondit dei cuori. Se noi siamo venuti a conoscenza del dialogo confidenziale tra il Padre e lanimo di Caterina, dovremmo farlo con la consapevolezza di accostarci ad una rivelazione sacra e segreta e non ad un racconto di cronaca nera dellepoca. Dovremmo metterci in sintonia perfetta con i sentimenti di Caterina, che concepiva grandissimo dolore delloffesa di Dio e disporci alla sua medesima offerta di suppliche, di lacrime, di paziente attesa, di fiduciosa speranza,di perfetta obbedienza allinvito divino: Invito te, carissima figliola, e tutti gli altri servi miei, a piangere sopra questi morti, e a stare come pecorelle nel giardino della santa Chiesa, a pascere per santo desiderio e per continue orazioni, offrendole dinanzi a me per loro, perch Io voglio fare misericordia al mondo. E non vi ritraete da questo pascere n per ingiuria, n per alcuna prosperit, cio non voglio che alziate il capo per impazienza, n per disordinata allegrezza, ma umilmente attendete allonore di me e alla salvezza delle anime e alla riforma della santa Chiesa. E questo mi sar segno che tu e gli altri miei servi mi amiate veramente (CXXXIII). Caterina risponder con una misura unica di offerta e di dolore, tuttavia non si accontentata del sacrificio e della

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preghiera, ha voluto operare anche attivamente pur senza pronunciare discorsi apocalittici, senza alimentare sospetti, senza sollevare polveroni scandalistici, come si usa fare adesso per raccogliere consensi ed audience, ma scrivendo umilmente eppur risolutamente e con autorit a numerosi prelati del suo tempo: Papi, cardinali, vescovi, abati, religiosi di vari Ordini; nonostante il suo appellarsi e considerarsi serva dei servi di Dio lo ha fatto con la stessa schiettezza e apertura del suo intimo colloquio con Dio. Ad essi espone le pene del suo cuore a causa di cos grandi mali, i cui deleteri effetti sono cos evidenti e tangibili. Caterina parla loro con rispetto, ma anche con vigore, travolgendo ogni possibile resistenza del suo interlocutore, mostrandogli levidenze dei fatti con una penetrazione dellanimo suo e con una esigenza morale che diventa come una lama che taglia, come un fuoco che cauterizza, ma anche come unguento che cura e lenisce con la misericordia e la compassione. La sua unopera personale umile e silenziosa, piena di rispetto, come Dio le ha chiesto, compiuta sentendosi soltanto pecorella, che si pasce nel giardino della santa Chiesa. Caterina compie opera moderatrice risanatrice, fa argine alla cattiva condotta dei pastori, impedendo che essa induca le pecorelle ad attingerne occasione per giustificarsi dei loro difetti con la scusa che i ministri di Dio predicano bene e razzolano male. Ella vuole che i fedeli ascoltino comunque il loro insegnamento e se ne lascino guidare, lasciando poi a Dio il compito di correggerli dei loro difetti con una punizione, che ella considera offerta di salvezza, perch Dio non mutato ed opera ancora misericordiosamente verso il peccatore, proprio come fece dopo il peccato di Adamo, cui fece subito seguito la possibilit di riconciliazione e la promessa di salvezza. Invitata a pascere per santo desiderio le pecorelle e ad attendere alla reformazione della santa Chiesa, Caterina risponde, dunque, con il suo solito slancio smisurato di donazione di lacrime e di santi desideri nel cospetto di Dio, nella consolante certezza che Dio pi pronto a perdonare di quanto luomo sia pronto a peccare. Gli confessa: ho concepito grandissimo dolore della tua offesa e del danno di tutto quanto il mondo Perci io non voglio, inestimabile fuoco, dilezione di carit, Padre eterno, che il desiderio mio non si stanchi mai di desiderare il tuo onore e la salvezza della anime, e i miei occhi non si trattengano, ma ti chiedo per grazia che essi diventino due fiumi di lacrime che escano da te, mare pacifico Non indugiare pi a fare misericordia al mondo: accondiscendi e adempi il desiderio dei tuoi servi! Oim! Tu sei colui che li fa gridare: ascolta, dunque, la loro voce (CXXXIV). In questa richiesta di misericordia per il mondo da parte di Caterina, espressa con quella santa impazienza che la fa gridare

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non indugiare pi, vi la consapevolezza di un gioco damore, nel quale Dio ha coinvolto le sue creature pi buone: Tu dicesti, Padre eterno, che per lamore che hai alle tue creature che hanno in loro ragione, che con lorazione dei tuoi servi, e con il loro molto sostenere fatiche senza colpa, faresti misericordia al mondo e riformeresti la tua santa Chiesa e cos ci daresti refrigerio. Dunque non indugiare a volgere locchio della tua misericordia, ma rispondi, perch, prima ancora che noi chiediamo con la voce della tua misericordia, vuoi rispondere (CXXXIV) Dio non pu rifiutare di mantenere la sua stessa promessa, non pu non esaudire una richiesta che Lui stesso ha posto nel cuore e nelle labbra dei suoi servi. Caterina ora vuol vedere tale adempimento con i fatti, non certo per mancanza di fede, ma per lurgenza della passione damore che la consuma e le fa supplicare Dio: dunque ascolta la loro voce, dunque non indugiare pi. Lei, cos umile con dio, cos cosciente del suo nulla, cos paziente con ogni minima persona, sembra voglia dar termine ad unattesa che le pare insopportabile, imponendo a Dio un termine al tempo di realizzazione Ci troviamo davanti ad una di quelle apparenti contraddizioni di cui costellata la vita dei santi e che trova la sua spiegazione solo nelleccesso dellamore. Gabriella Anodal

Cronaca
Gli allievi del Seminario Regionale Pio XII di Montarioso (Siena), accompagnati da Padre Alfredo Scarciglia, hanno visitato la mostra documentaria allestita presso lArchivio di Stato dal titolo: Caterina e la sua famiglia, la devozione e la santit.

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550 Anniversario della canonizzazione

UN ANNIVERSARIO RICCO DI EVENTI

anno 2011 stato un anno ricco di eventi che hanno avuto come motivo conduttore il 550 anniversario della canonizzazione di Santa Caterina da Siena. La solenne processione della domenica in Albis vide la reliquia della Sacra Testa, portata per le vie di Siena con grande partecipazione di pubblico, poich la Testa della Santa desta sempre emozione, come se Caterina tornasse tra la sua gente. Poi seguito il solenne ottavario con

Catalogo della mostra di Montepulciano e Pienza

la reliquia esposta sullaltar maggiore del Duomo di Siena e anche le Feste nazionali hanno visto il pontificale del cardinale legato del Papa, proprio qui in cattedrale e non in San Domenico come invece consuetudine. Ma gli eventi che hanno caratterizzato questo anniversario non sono stati solo a Siena, ma hanno riguardato anche il territorio circostante. stato questo il caso della mostra dal titolo: I caratteri di Caterina, evento che si tenuto a Montepulciano e Pienza nel periodo da maggio a settembre. Questa mostra stata organizzata con il contributo fondamentale della Societ Bibliografica Toscana, che ha curato anche il catalogo e che ha portato a conoscenza del numeroso pubblico di visitatori molti libri antichi, edizioni molto rare, tutti appartenenti a collezionisti privati. Sono state esposte edizioni delle Lettere, del Dialogo, delle Orazioni e di biografie della Santa. Nelle opere esposte da notare unedizione delle Lettere delleditore veneziano Aldo Manuzio datata 1500. Nella mostra di Pienza, citt di Pio II, il papa che canonizz la mantellata senese, da segnalare lesposizione di una bellissima tavola lignea, raffigurante Caterina che benedice un discepolo, opera di Cristoforo di Benedetto pittore bolognese del XV secolo, tavola appartenente anchessa ad una collezione privata. Dal punto di vista scientifico levento

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550 Anniversario della canonizzazione


clou stato il convegno Virgo digna coelo. Caterina e la sua eredit, tenutosi per due giorni a Roma (27-28 ottobre), nella sala del Senato del chiostro della Minerva, e il terzo giorno a Siena (29 ottobre) nella sala del Capitolo del Chiostro di San Domenico. Questo convegno stato organizzato dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche, da Memorie Domenicane, dalla Provincia Romana di Santa Caterina da Siena dei Frati Predicatori, dal Centro internazionale di Studi cateriniani, dallArcidiocesi di Siena, Colle val delsa e Montalcino; queste istituzioni hanno unito le loro forze per dare vita a questo grande evento culturale e spirituale con lo scopo di mettere in luce il significato della canonizzazione di una donna vissuta nel XIV secolo, ma soprattutto per approfondire la sua eredit storica e culturale. La pubblicazione degli atti di questo convegno sar di grande importanza per raccogliere i contributi dei vari studiosi che hanno portato al convegno i frutti del loro lavoro. Nellambito della giornata senese del convegno venne inaugurata, presso lArchivio di Stato di Siena, la mostra documentaria dal titolo: Caterina da Siena e la sua famiglia la devozione e la santit. Questa mostra ospita documenti importanti, oggetto di recenti studi condotti dal Priore generale dellAssociazione Internazionale dei Caterinati, riguardanti il rapporto tra Caterina, la citt di Siena e il ruolo avuto dai suoi fratelli in ambito politico cittadino. Sono state esposte anche pergamene di pregio che attestano privilegi

Cultura

attribuiti a Confraternite intitolate a Santa Caterina, Confraternite che hanno avuto un ruolo fondamentale nella diffusione del culto verso la Mantellata senese. In questa mostra non poteva mancare la bolla di canonizzazione di Santa Caterina, con il sigillo di Pio II e un altro documento, conservato dai frati domenicani di Siena, rilasciato dal papa Gregorio XI, stante in Avignone, che autorizzava i sacerdoti al seguito di Caterina, a poter celebrare messa anche nelle citt colpite da interdetto papale. Una sezione di questa mostra dedicata al culto della Santa ne-

Catalogo della mostra di Siena - Archivio di Stato

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550 Anniversario della canonizzazione

gli anni dellUnit dItalia, questi documenti risalenti al 1857, 1859 e 1861 attestano come Caterina fosse gi individuata come Santa della Nazione italiana, addirittura prima dellUnit nazionale e ben molti anni prima della proclamazione a Patrona dItalia nel 1939. Unaltra piccola mostra, ma non per questo meno importante, stata allestita a Rapolano Terme, presso loratorio della Misericordia dal8 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012. La conferenza di chiusura stata tenuta dallo storico dellarte, professor Alberto Cornice, che ha tracciato

Catalogo della mostra di Rapolano

un quadro storico delliconografia cateriniana. Presenti in questa mostra molti dei libri antichi esposti a Montepulciano e Pienza, ma anche reliquie; tra queste una copia in cera della reliquia della Sacra Testa conservata in San Domenico a Siena. La copia in cera fu donata dallavvocato rapolanese Alessandro Falciani nel 1628 allarcivescovo di Siena Ascanio Piccolomini dAragona. Laltra opera esposta una statua lignea, di ignoto autore, di cui si ha notizia per la prima volta nella redazione della visita pastorale del 1596, fatta dal vescovo Pietro Usimbardi. Un anno quindi ricco di eventi che per non sono destinati a rimanere fini a se stessi. Le tre mostre allestite, hanno prodotto i tre relativi cataloghi, completi di notizie e regesti aggiornati, permettendo cos di correggere anche alcune citazioni che, in passato, contenevano errori. Nonostante i tempi di crisi economica, queste iniziative sono state tutte allestite con pochi contributi, senza sfarzi o sprechi; iniziative segnate da concretezza, cultura, lavoro e soprattutto da tanto amore verso questa donna, laica e santa; analfabeta, ma interprete della dottrina della Chiesa a tal punto da essere proclamata Dottore della Chiesa da Paolo VI nel 1970; Patrona dItalia e dEuropa che ancora oggi, in questi nostri tempi travagliati, si propone a noi con linsegnamento del suo esempio di vita. F. P.

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LA VOCE DAL CIELO ARRIV IN CONCLAVE

l conclave del 1903, che segn lelezione del cardinale Giuseppe Melchiorre Sarto e che prese il nome di Pio X, fu influenzato da una lettera di Santa Caterina da Siena. Un prete che accompagnava un cardinale al conclave scrisse una lettera ad un suo amico, il canonico senese monsignor Adriano Pierazzuoli, segretario del vescovo Benedetto Tommasi. Questa lettera fu pubblicata sul Bollettino della Pia Unione dellagosto 1923 (anno II, fasc. VIII, pag. 58). Al momento della convocazione del conclave, il sacerdote, rimasto anonimo, part alla volta di Roma, in compagnia del

cardinale di cui era segretario. Al momento della partenza, suo fratello gli consegn un libro: il primo volume delle lettere di Santa Caterina da Siena nelledizione del Tommaseo (edizione del 1860), dicendogli che questo libro, gli avrebbe fatto comodo nei momenti di pausa. Il sacerdote, non appena ebbe un po di tempo, apr il libro e trov una citazione tratta dalla Lettera 209 indirizzata a Gregorio XI. In questa citazione si leggeva: Parendovi aver bisogno di prncipi e di signori, la necessit vi parr che vi stringa di fare i pastori a modo loro, e non a modo vostro. Bench ella (la guerra) pessima ragione, che, per alcun bisogno che si vegga, si metta per pastori, o altri che si sia, nella Chiesa, che non sia virtuoso, e persona che cerchi s per s, ma cerchi s per Dio, cercando la gloria e la loda del nome suo Queste parole sembravano corrispondere alla realt che si stava vivendo in quel conclave. Subito il sacerdote si mise a copiare la Lettera 209 e ne dette una al suo cardinale e ad altri cardinali che conosceva. Evidentemente si sparse la voce in conclave, e anche altri cardinali andarono dal sacerdote a chiedergli una copia di quello scritto che lui aveva titolato: Voce dal cielo. Fu un conclave dove non mancarono i colpi di scena. Il favorito era il cardinale Mariano Rampolla di Tindari, gi segretario dei Stato di Leone XIII, ma il cardi-

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nale polacco Puzyna impose il veto dellimperatore dAustria Francesco Giuseppe, in quanto il cardinale Rampolla era considerato filo francese. Quel conclave si concluse il 4 agosto 1903 e port allelezione del cardinale Giuseppe Melchiorre Sarto, patriarca di Venezia, con 50 voti favorevoli su 62 votanti; egli sal sul soglio di Pietro col nome di Pio X. Giuseppe Sarto era uomo di umili origini, primo di dieci figli di un impiegato comunale e di una sarta; il ricordo delle sue umili origini lo accompagn per tutta la vita, tanto che il suo orologio doro era impegnato al Monte di piet per la carit verso i poveri. Da patriarca di Venezia, amava intrattenersi a far due chiacchiere con i gondolieri, piuttosto che frequentare i salotti buoni della citt o gli incontri ufficiali. Dopo lelezione a Papa, in accordo con il suo Segretario di Stato, lappena trentottenne cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta*, uomo di cultura e di estrazione sociale alta in quanto figlio di un diplomatico spagnolo, stil il testo del nuovo catechismo. Mise al centro del suo pontificato la saldezza della fede, lintangibilit della dottrina e soprattutto, la dignit della Chiesa; ostacol in modo deciso il modernismo. Pio X mor a Roma il 20 agosto 1914, amareggiato e triste, perch era appena iniziata la prima guerra mondiale (28 luglio 1914), quel massacro che il suo successore Benedetto XV avrebbe appellato, alcuni anni dopo, come linutile strage. Pi volte Pio X, negli ultimi tempi del suo pontificato, era stato visto da alcuni suoi collaboratori, piangere in silenzio e in solitudine, quasi si sentisse in colpa per non essere riuscito ad evitare lo scoppio della guerra. Fu un papa amato dalla gente e in molti, dopo la morte, lo pregavano, in particolare la gente semplice e i soldati. Cos, come Caterina verso gli infermi era di una piet senza limiti (142 Legenda Maior), Papa Pio X appariva accanto al letto dei sofferenti, sorrideva, e tramite la sua intercessione, arrivava la guarigione impossibile. Fu cos per lavvocato napoletano Francesco Belsani e per suor Maria Luisa Scorcia di Palermo. Quel papa, eletto nel conclave, dove circolava la Lettera 209 di Santa Caterina da Siena, fu proclamato Santo il 29 maggio 1954 da Papa Pio XII. Ad oggi lultimo papa proclamato Santo. Franca Piccini * Nella settimana di Pasqua del 1923 la Cappella della Santa ha avuto lonore di una visita illustre. S. Em. Il card. Raffaele Merry del Val, vi ha celebrato la Santa Messa per 2 giorni di seguito e il 4 aprile ha venerato la Sacra Testa scoperta solo per lui. da (Santa Caterina da Siena-Anno II maggio 1923 fasc. V pag. 39). * Nei giorni di agosto abbiamo avuto nuovamente a Siena S. Em. il cardinale Merry del Val che ha celebrato la messa per alcune mattine a fila allaltare di S. Caterina. da (Santa Caterina da SienaAnno II settembre 1923 fasc. IX pag. 71).

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Cronaca
IMPORTANTE RESTAURO PER LA CHIESA DI S. CATERINA A LUCCA

l Fai, Fondo italiano per lambiente, restaurer la chiesa di Santa Caterina a Lucca. Liniziativa si inserisce nella campagna denominata I luoghi del cuore e prevede la segnalazione da parte dei cittadini di luoghi da tutelare e da restaurare. La suddetta chiesa ha avuto nello scorso anno oltre 19 mila segnalazioni e ora occupa il terzo posto in un elenco di 11 interventi di restauro che verranno realizzati. I luoghi del cuore riguardano tutto il territorio nazionale e sono selezionati da una commissione di esperti composta dal Fai, da Intesa San Paolo e dallo storico dellarte Carlo Bertelli, e sono selezionati secondo criteri ben precisi: numero di segnalazioni ricevute, valenza storico artistica o naturalistica del luogo, importanza che il luogo riveste per il territorio di riferimento, attenzione degli stakeolder (soggetti interessati ad un progetto) locali, possibilit di effettuare un intervento significativo e duraturo, anche se circoscritto. La chiesa di Santa Caterina a Lucca rappresenta un vero e proprio luogo simbolo per la citt e per il territorio, in quanto situata proprio davanti alla Manifattura Tabacchi, oggi dismessa, famosa perch qui veniva prodotto il famoso sigaro toscano. Questa chiesa era detta anche chiesa delle sigaraie, perch generazioni di operaie che lavoravano alla

Manifattura Tabacchi, le cosiddette sigaraie si sono fermate qui per un momento di preghiera o per assistere alla celebrazione della messa. Lorigine del sigaro toscano risale tra la fine del 700 e linizio 800 ed ha segnato la storia della Toscana e dellItalia. Toscanofili famosi sono stati Vittorio Emanuele II, Francesco Giuseppe, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni, Ungaretti e Mario Soldati fino ai nostri giorni, quando vediamo spesso il toscano in bocca a molti dei nostri politici.

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Cronaca
consacrata il 19 maggio 1748 e dedicata a Santa Caterina da Siena. E un esempio di barocco lucchese; la costruzione a base ellittica ed situata allangolo di due vie nel centro storico di Lucca, tra via Vittorio Emanuele e via del Crocifisso. Nellaltar maggiore vi era collocata una tela raffigurante lestasi di Santa Caterina opera di Pompeo Batoni (Lucca 1708Roma 1787), oggi esposta al museo nazionale con sede a Palazzo Mansi a Lucca. Ai lati si trovano due statue raffiguranti la Carit e la Purezza. Attualmente, sopra laltar maggiore, vi collocata una tela raffigurante la Madonna col Bambino e S. Antonio da Padova, opera di Giuseppe Bertini. F. P.
Pompeo Batoni - Estasi di S. Caterina da Siena

La chiesa risale al 1575 e vi era annesso un convento di Terziarie domenicane. Allinizio del 1738 venne demolita e ne venne costruita unaltra su disegno dellarchitetto lucchese Francesco Pini allievo dello Juvarra. La nuova chiesa fu

notizie tratte da: Repubblica Firenze cronaca del 13 gennaio 2012 Scheda della Chiesa di Santa Caterina da Siena a Lucca a cura di Loredana Ciabatti Cipriani presidente delegazione FAI Lucca, Massa e Carrara

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Caterinati CATERINATI A CONVEGNO

abato 10 e domenica 11 marzo, si svolto nellaula capitolare del chiostro di San Domenico il Consiglio generale dellAssociazione internazionale dei Caterinati, la riunione che vede riuniti ogni anno a Siena i figli spirituali di Santa Caterina. I presidenti dei vari gruppi hanno illustrato lattivit svolta nel corso dellanno 2011, attivit che stata improntata sulle celebrazioni per il 550 anniversario della canonizzazione della Mantellata senese e sul 150 anniversario dellUnit dItalia. A Varazze stato realizzato un piatto, pezzo unico, bianco-blu nella tipica ceramica savonese, al centro del piatto raffigurata la figura della Santa con ai lati lo stemma della citt di Varazze e dallaltro la bandiera dItalia. A Trieste stata redatta una Via Crucis dove le riflessioni sono state tratte

dai testi di San Paolo e di Santa Caterina e a maggio, il gruppo di Trieste far un pellegrinaggio nei luoghi eucaristici tra i quali anche Siena. A Bologna, il 29 aprile, si tenuto un concerto di musica sacra in onore di Santa Caterina accompagnato da letture di testi cateriniani, mentre nellambito della Festa della Storia la professoressa Vannozzi ha trattato il tema: La medicina al tempo di Santa Caterina. Milano invece sta valutando lidea di formare un secondo gruppo di confratelli caterinati, poich quello attuale un po avanti con let ed pi volto ad attivit devozionali, laltro gruppo, che sarebbe formato da persone pi giovani, con linteresse rivolto ad approfondire la dottrina cateriniana. Il gruppo di Milano inoltre tiene i contatti con il gruppo che si adopera per far proclamare San Colombano Patrono dEuropa. Firenze ha proseguito con il ciclo di conferenze che ogni anno svolge, coinvolgendo docenti dellUniversit di Firenze, mentre Pisa ha solennizzato la festa di Santa Caterina del 29 aprile con la Da sn. Rag. P. Martini, P. A. Scarciglia, Mons. A. Buoncristiani e il Priore Generacelebrazione eucale Prof. P. Nardi

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Caterinati
vescovo a tutti i presidenti dei gruppi durante la cena comunitaria di sabato 10 marzo. Tutti i gruppi inoltre hanno promosso incontri e conferenze, volti ad approfondire i temi cateriniani e in modo particolare temi riguardanti la canonizzazione di Santa Caterina e lUnit dItalia. Unattivit come si vede piuttosto dinamica, anche se dai vari gruppi dItalia emergono difficolt a volte non semplici da risolvere. Queste difficolt trovano lorigine nella attuale crisi economica che tutti, ed a tutti i livelli, stiamo vivendo, sempre pi difficile infatti avere contributi, anche piccoli, dalle banche o da fondazioni e quindi la strada per allestire iniziative di vario genere sempre pi in salita. Unaltra difficolt emersa dalle relazioni dei presidenti dei gruppi quella della forte secolarizzazione che sta vivendo la nostra societ italiana ed europea: la gente tende ad allontanarsi dalla Chiesa e questo fatto genera una

Il dott. L. Grazioli in rappresentanza del gruppo di Varazze

ristica presieduta dallarcivescovo monsignor Giovanni Paolo Benotto. Il gruppo di Siena ha profuso molte energie nella mostra Caterina e la sua famiglia la devozione e la santit, allestita presso larchivio di Stato di Siena e prolungata fino al 1 maggio 2012. Il catalogo di questa mostra stato pubblicato grazie allarcivescovo monsignor Antonio Buoncristiani, presidente dellAssociazione, che in questo 550 della canonizzazione di Santa Caterina ha coniato anche una medaglia commemorativa in bronzo opera di suor Elena Maria Manganelli, delle monache agostiniane di Lecceto e realizzata nelle officine Fratelli Pazzaglia di Pisa. La medaglia stata donata, da monsignor arci-

Il piatto commemorativo realizzato a Varazze

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Lattivit del gruppo di Roma si svolge in costante sinergia con il Centro Internazionale di Studi Cateriniani e con lArciconfraternita di Santa Caterina a Roma. LAssociazione dei Caterinati, tramite il gruppo romano, insieme ai Focolarini, alla Comunit di SantEgidio e ad altri innumerevoli organismi cattolici europei, sta organizzando una manifestazione a Bruxelles per il 12 maggio prossimo denominata Insieme per lEuropa, e in questo contesto sar allestita nella piazza del Campidoglio a Roma una manifestazione che avr come protagonisti i Patroni dEuropa. Per quanto riguarda il gruppo di Bruxelles nellanno del 550 anniversario della canonizzazione di Santa Caterina il 9 maggio Padre Eric de ClermontTonnerre, capo redattore della rivista La Vie Spirituelle e presidente delle ditions du Cerf, ha tenuto una conferenza dal titolo: Catherine de Sienne matre spirituel. Mentre laltra conferenza del 28 maggio, stata tenuta dalla professoressa Chantal van der Plancke il 28 maggio presso lantica abbazia cistercense NotreDame du Val-Dieu Aubel un paese nella diocesi di Bruxelles. Il titolo della conferenza stato: Catherine de Sienne matre spirituel et docteur de lEglise. stata una vera e propria giornata cateriniana in quanto lincontro ha abbracciato tutto larco della giornata dalle 9,30 alle 17. Lattivit dei Caterinati belgi di lin-

La dott. L. Molteni in rappresentanza del gruppo di Firenze

crisi dei valori sui quali si fonda la nostra societ, ci sta anche allorigine della crisi economica di cui parlavamo prima. LAssociazione dei Caterinati impegnata anche a promuovere incontri di formazione politica; a Roma ad esempio sono stati promossi incontri con politici di diversa appartenenza proprio per cercare di riscoprire il vero fine della politica alla luce dellinsegnamento di Santa Caterina, definita da Giovanni Paolo II appunto la mistica della politica, che vedeva come fine ultimo della politica il perseguimento del bene comune. Gli incontri sono stati con tre politici cattolici: uno del PD, uno dellUDC e laltro del PDL.

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Caterinati
gua germanofona proseguita con laccoglienza di gruppi di pellegrini presso il Santuario di Astenet, e con la pubblicazione del Bollettino Die Botschaft aus Astenet. Durante i lavori del Consiglio generale dellAssociazione dei Caterinati stato riconfermato Priore generale il professor Paolo Nardi e tutti i membri della Giunta esecutiva: tutti rimarranno in carica per il prossimo triennio. Franca Piccini

La platea degli intervenuti

Cronaca
Presidenza ungherese del Consiglio dellUnione Europea

MESSA PER LEUROPA Celebrata da: H.E. Mgr. Andr-Joseph Lonard, Primate del Belgio H.E. Card. Peter Erd, Primate dellUngheria H.E. Mgr Anfr Dupuy, Nunzio Apostolico presso lUnione Europea H.E. Mgr Jean Kockerols, COMECE Belgio Marted 14 giugno 2011 ore 19,00 Cattedrale di San Michele e Santa Gudula - Bruxelles

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Centro Internazionale di Studi Cateriniani

MERCOLED CATERINIANI 2012


Caterina da Siena La Santa della Politica Piazza Santa Chiara 14 Inizio delle conferenze ore 18 PROGRAMMA 15 febbraio Il potere come servizio a tempo Paolo Asolan Pontificia Universit Lateranense Ufficio Diocesano di Pastorale Sociale 29 febbraio Il perseguimento del bene comune e il coraggio dei politici Bartolo Ciccardini Giornalista, gi Parlamentare 7 marzo Coscienza cristiana e impegno politico Alessandro Forlani gi Parlamentare 14 marzo La novit cristiana per una convivenza civile Giuseppe Ped vice Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confcommercio 21 marzo Lincarico politico: un servizio a tempo Laboratorio: Lett. 123 Rosita Casa consigliera e segretaria Tesoreria del CISC 28 marzo Eucarestia e Citt Gerarda Schiavone consigliera del CISC; Luca Diotallevi Universit di Roma Tre vice Presidente del Comitato scientifico Settimane Sociali dei Cattolici Italiani 18 aprile S. Caterina e lidea dItalia Giancarlo Boccardi gi vice Presidente Associazione Italiana dei Maestri Cattolici. In uno degli incontri prevista la presenza del Sindaco di Roma Capitale onorevole Gianni Alemanno

29 Aprile Festa di Santa Caterina da Siena Monumento Presso Castel SantAngelo 50 anniversario dellinaugurazione del monumento, opera di Francesco Messina Ore 10: omaggio floreale Del Comune di Roma Capitale Cappella del Transito piazza S. Chiara, 14 Apertura: ore 10-17 S. Messa: ore 11,30 Basilica di S. Maria sopra Minerva Ore 18: S. Messa solenne con partecipazione e omaggio del calice della Amministrazione Capitolina

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Cronaca

SONO TORNATI ALLA CASA DEL PADRE

el mese di gennaio 2012 ci hanno lasciato Aldo Bacci e Luisa Mencarelli Colantoni. Luisa aveva ricoperto il ruolo di Maestra delle Terziarie e di Priora della Fraternita laica e proprio in questa veste era entrata a far parte della Giunta esecutiva dellAssociazione Internazionale dei Caterinati agli inizi degli anni Novanta. Finch ha potuto ha partecipato alla vita dellAssociazione venendo alle riunioni della Giunta e del Consiglio generale, poi il sopraggiungere degli acciacchi dellet la costrinsero in casa fino al 7 gennaio scorso, quando deceduta assistita da una badante. Aldo Bacci stato Priore generale dellAssociazione dei caterinati dal 1987 al 1999. Sotto il suo mandato, il 15 agosto 1992, lAssociazione pass dalla denominazione di Ecumenica a Internazionale, fu approvato un nuovo statuto che a tuttoggi quello in vigore e con questo atto lAssociazione ebbe lapprovazione del Pontificio consiglio per i laici. E sotto il mandato di Aldo Bacci che inizia il percorso che porter Santa Caterina ad essere proclamata Patrona dEuropa. infatti nel 1989, in occasione del cinquantesimo anniversario del-

la proclamazione di Santa Caterina a Patrona dItalia, che viene discussa dai Caterinati la mozione ufficiale da presentare al Papa per annoverare Santa Caterina da Siena tra i Patroni dEuropa. Nel 1999 si arriv alla proclamazione ufficiale. Aldo negli ultimi anni conduceva vita molto ritirata nella sua bella casa di via Camolla. Gli portavamo i Quaderni cateriniani e questa era loccasione per fare due parole. Luisa e Aldo ci hanno lasciato a distanza di una settimana luna dallaltro, ambedue hanno lasciato il pellegrinaggio terreno in silenzio, con discrezione. A tumulazione avvenuta stato dato lannuncio del loro ritorno alla Casa del Padre. Il 26 ottobre 2011, allet di 49 anni, ci ha lasciato anche Roberto Romaldo, direttore dellUfficio diocesano Comunicazioni sociali (Diocesi di Siena, Colle Val dElsa e Montalcino). Roberto era iscritto allAssociazione Internazionale dei Caterinati dallaprile 2000. Era sempre stato a fianco dellAssociazione nel pubblicizzare le iniziative cateriniane. Con la sua prematura scomparsa hanno perso un valido punto di riferimento sia la Diocesi che la citt di Siena.

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Spiritualit LE TRE VIRT TEOLOGALI: LA SPERANZA


O speranza, dolce sorella della fede (Lettera 343) nima di anelare sempre pi il suo unico e vero bene. Per questo santa Caterina afferma che la speranza la sorella della fede: Tu sei si legge nella Lettera 343 quella che con le chiavi del sangue di Cristo disserri vita eterna: tu guardi la citt dellanima dal nemico della confusione: tu non allenti i passi tuoi, perch il demonio con la gravezza delle colpe commesse, volesse confondere lanima in disperazione; ma tutta virile perseveri nella virt, ponendo nella bilancia il prezzo del sangue: tu poni la corona della vittoria in capo della perseveranzia, perch tu sperasti averla in virt del sangue: tu sei quella che leghi il demonio della confusione con la fune della fede viva: tu rispondi a uno sottile inganno chegli usa collanima, per tenerla in continua confusione. Fra tutte le incertezze della vita la speranza, come virt teologale, d allanima lunica e vera certezza delle promesse di Dio, in quanto, scrive la Nostra mistica, non spera in sua virt propria, ma in virt del sangue dellumile Agnello che con il refrigerio della sua volontaria immolazione le appiana la via che conduce alla vita durabile. (Dialogo, 136). In che modo questa dolce sorella della fede introduce e guida lanima sulla via del sicuro possesso di Dio nella vita eterna? Primo: purificando locchio dellin-

a luce della fede, dunque, afferma s. Caterina, d potere allintelletto di poter conoscere il vero di Dio, il bene di Dio, il bello di Dio pi di quanto, luomo potrebbe naturalmente, dando al cristiano un forte desiderio di volerLo conoscere maggiormente per amarLo allinfinito, sperando in un definitivo possesso del Dio carit. Dunque, le virt teologali perfezionano le tre potenze dellanima, producendo in esse tenebre, vuoto e nostalgia nelle anime mistiche. Le tre virt teologali operano lo stesso vuoto e la stessa oscurit (come si esprime la mistica di san Giovanni della Croce), ciascuna nella sua potenza: la fede nellintelletto, la carit nella volont e la speranza nella memoria. Esse sono gli oggetti propri soprannaturali di quelle potenze e mezzi di cui lanima si serve per unirsi secondo le medesime con Dio. Ognuna delle tre virt ha il compito di vincolare a Dio la facolt che le compete. La speranza, opera sulla memoria, che ci permette di ricordare senza dimenticare mai il vero fine del nostro operato e il fine ultimo delluomo: luomo nato per stare con Dio suo unico Creatore; e lintelletto, illuminato dalla fede come segnato e irrobustito in questo ricordo indelebile che permette alla-

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Spiritualit
ma contro tutti i nemici spirituali. In modo particolare la speranza lo scudo sicuro contro la confusione delle tentazioni che il maligno sferra contro lanima durante tutto larco della vita e con maggior astuzia e malizia al momento della morte. In quel supremo istante, specie se lanima gravata dai peccati, inietta il veleno della disperazione, del dubbio, peccato molto pi grave di qualsiasi peccato sensuale. Questo peccato della diPietro Perugino (1450-1523), La Speranza - Perugia, Collegio del Cambio sperazione, iniettato dal maligno nel momento pi cruciale della vita, porta a pensare che la telletto per far capire allanima la fallamisericordia di Dio debole e insufficit delle promesse del mondo che svaciente per il perdono del peccatore. Tenniscono come pula di grano al vento non tazione subdola, peccato terribile, ci riappena si pensa di averle assaporate. corda Caterina, perch nega totalmente Perci s. Caterina, scrivendo al papa Urla fede, cio lesperienza di una conobano VI per incoraggiarlo a confidare in scenza intima di un Dio misericordioso e Dio piuttosto che negli uomini nella guisopra tutto. da della Chiesa, con devozione filiale e Cosa fa in pratica la speranza perch nello stesso tempo con molta energia, gli lanima non cada per sempre nelle scrive: La speranza e la fede vostra non grinfie del demonio? Caterina cinsesia posta nellaiuto umano, che viene gna che questa sorella della fede ha la meno, ma nellaiutorio divino, il quale capacit di smascherare il sottile innon sar tolto mai da noi, mentre che ganno e la induce a fare un atto di sinspereremo in esso aiutorio: anzi saremo cera umilt dinanzi alla misericordia di tanto provveduti da Dio, quanto sperereDio che non spregia il testimonio delmo in Lui. Adunque in Lui speriamo con la buona coscienza e si dimostra pi tutto il cuore, con tutto lo affetto, con atto a perdonare che lanima sia stata tutte le forze nostre (Lettera 306). a peccare. Secondo: ergendosi come baluardo Lanima che spera allestremit della formidabile in difesa della citt dellani-

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Spiritualit
morte, riconoscendo le proprie miserie, con un atto sincero di contrizione, pu serenamente gettando a terra ogni suo volere, parere e piacere entrare nella vita beata e immergersi nelleterno amore di Dio, che pur tra mille battaglie, lanima ha sempre coltivato in fondo al cuore. Dunque: fede di un Dio che amore, speranza in Dio che misericordia infinita. Dobbiamo sperare nella misericordia, perch la misericordia la nostra stampella per non cadere nella disperazione, in quanto la disperazione pi spiacevole a Dio di tutti i peccati commessi. I peccati, spiega la Mistica senese, sono causati dalla fragilit e dalla debolezza A motivo del diletto che vi trova la sensualit; per cui, talvolta, dopo averli commessi, gli uomini se ne pentono e cos ricevono il perdono divino. Ma al peccato della disperazione non li muove la debolezza della sensualit, perch non vi trovano alcun diletto ma solo pena intollerabile; inoltre la disperazione equivale a disprezzo della misericordia divina, reputando i peccati commessi pi grandi della bont di Dio (Dialogo 113). Possiamo constatare che la disperazione, dunque, un peccato che non provoca, n dolore, n pentimento per loffesa fatta a Dio. Dio chiede di sperare sempre in Lui perch per questo certa la misericordia di Dio. Tutto questo fa per loro il fuoco e labisso dellinestimabile carit di Dio (Ibid.). Santa Caterina afferma con vigore e impeto damore che dopo la caduta originale, Dio ha dato alluomo il refrigerio della speranza nel piano della sua misteriosa provvidenza; e la provvidenza divina ha sempre provveduto e provveder alle necessit e alla salvezza delluomo in molti e diversi modi. Dio infatti il medico giusto e vero, che sa cosa necessario alle nostre infermit (cfr. D. 136); e ci che Dio scrive nella Lettera 187 permette al maligno e ad altre creature di farci, disposto dalla sua provvidenza per la nostra salute o per farci crescere nella perfezione. Dio non abbandona chi spera in lui. Dio, infatti, provvede secondo la misura della nostra fiducia nella sua larghezza. Pi spereremo, pi saremo provveduti; pi confideremo in Lui, pi saremo sostenuti dalla sua inesauribile provvidenza. La Santa ci raccomanda con materno affetto che la nostra speranza, la nostra fede sia riposta non nel fragile e inadempiente aiuto umano, ma nellaiuto di Dio, che non sar mai tolto se spereremo sempre in esso. Dunque speriamo in lui con tutto il cuore, con tutto laffetto e con tutte le nostre forze. Questa speranza, fondata nella carit, di tanta utilit che ci fa guadagnare il cento per uno, in quanto che, dando luomo solo la volont sua libera, riceve il cento della carit, con la quale carit ottiene la vita eterna (Lettera 352). P. Alberto Vigan O.P.

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Cultura
S. CATERINA DA SIENA E IL MONDO DEI DESIDERI
Dio amore si pu banalizzare anche in un altro modo: un amore da corrispondere. Qui laccento sulla risposta del credente: devo comportarmi in modo che la mia volont si incontri con quella di Dio. Deve esserci una sintonia di vedute fra Dio che ama e luomo amato. Il fatto che Dio amore richiede alluomo un amore attivamente impegnato. Qui amore non significa solamente accoglienza ricevuta, ma ha il dovere di risposta in modo da realizzare un attaccamento con la fonte. lamore come reciprocit, dove la domanda di uno trova una risposta nellaltro e viceversa: due persone che si mettono in sintonia di vedute. Ma anche qui ritorna lobiezione: ogni amore saldo comporta attaccamento reciproco. Anche un bravo figlio cerca di impegnarsi attivamente per rispondere allamore dei genitori. In queste due riduzioni che cosa c di specificamente cristiano che sgorghi dalla croce di Cristo? Lannuncio gratificante di un amore da ricevere o di un amore da corrispondere ancora nella logica della religiosit funzionale. Al di l e prima di queste conseguenze, Dio amore la rivelazione di una logica inaspettata e clamorosa, che non trova nessun riscontro nella logica dellamore umano: Dio si scopre davanti alluomo e gli fa vedere come batte il cuore di un Dio. Egli amore perch con il suo stesso cuore che ora luomo pu identificarsi. Non basta essere religiosi per essere cristiani. Non basta credere che egli ci accoglie e neanche basta la preoccupazione di rispondergli. Bisogna credere di potersi identificare con lui secondo i suoi desideri; trasformare i nostri desideri a misura dei desideri di Dio. Il Dio di Ges Cristo altro dal desiderio umano. Ci potr anche essere lesperienza dellaccoglienza e la necessit della risposta, ma non sono queste a specificare il rapporto di fede che, prima di tutto, chiede di vivere allaltezza di Dio. Se banalizza questo nucleo, il cristiano rimane un bambinone che si compiace di avere qualcuno che pensa a lui o un bravo ragazzo preoccupato di non dispiacere al pap. Ma non c ancora ladulto che si azzarda di imitare Dio. Se invece non ci identifichiamo solo con il messaggio e le sue clausole ma con lautore, ci accorgiamo che i desideri di Dio da fare nostri vanno spesso contro i desideri naturali. Fra i due c spesso tensione e cos la religiosit personale comporta tensione, che si acutizza ancora di pi quando ci accorgiamo che fra la proposta e la risposta rimane sempre un divario incolmabile. Una terza differenza la troviamo nel tipo di rapporto Dio-uomo. Per la sua funzione consolatoria o protettiva, la religione funzionale propone un rapporto di subordinazione-dominazione, anzich di dipendenza (alleanza). Nella religione funzionale Dio detiene il potere di soddisfare i desideri delluomo e quindi in una posizione di forza rispetto alluomo. Egli ha il potere, men-

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Cultura
tre luomo il ricevente non collaborante dei benefici di Dio. Dio va quindi onorato, temuto e servito e a lui ci si rivolge con preghiere di supplica. Questa relazione reverenziale pu ingrandire cos tanto il potere di Dio fino ad attribuirgli forze che ordinariamente non esercita. Ad esempio, si pensa erroneamente che il concetto cristiano di provvidenza corrisponda a ci che altri chiamano destino oppure caso. Cio certi eventi fortunati o inspiegabili il cristiano li attribuisce a un intervento divino, cos da vedere dietro al fatto la volont o un intervento di Dio. Questo modo di vedere facilita la rassegnazione di fronte a situazioni che luomo non pu controllare. Rassegnazione serena, se luomo accetta questo intervento divino, oppure ribelle se non lo capisce: se Dio buono, come pu permettere queste cose?. In ogni caso, alluomo non resta che obbedire, non pu farci nulla. Questo tipo di provvidenza pu anche ridurre lansia per ci che rimane inspiegabile, ma non interpella luomo, non lo stimola ad agire sulla situazione attraverso luso di mezzi appropriati. Una provvidenza siffatta consola e rende tollerabile lintollerabile, ma pu anche provocare linsubordinazione delluomo, che protesta impotente di fronte a un controllo esterno dalla cui gestione lui escluso. Un Dio siffatto diventa totalmente ingombrante da schiacciare la libera iniziativa delluomo. Un intervento divino di tipo protettore (provvidenzialismo) o di tipo magico (miracolismo) incute unansiet depressiva che privilegia le interpretazioni punitive. Dio troppo potente, quindi troppo temibile. Il suo potere talmente grande che pu anche essere a svantaggio delluomo: diventa un Dio che vede pi il male che il bene, che corregge anzich consolare, punisce invece di perdonare, si vendica ad ogni trasgressione. Da un Dio cos non rimane che difendersi, infatti, togliendogli un po di potere arbitrariamente attribuitogli. E per farlo, si pu usare la preghiera di supplica. Questa preghiera, gi svilita a semplice strumento di subordinazione forzata delluomo dal Dio potente, viene ora ulteriormente svilita a un mezzo per contrattare con il potere di Dio: a quel Dio onnipotente si chiede di intervenire a modo nostro; si cerca di imbrigliare il suo potere e canalizzarlo verso linee da noi progettate. Il rapporto di dominazione-subordinazione rimane, ma si invertono le parti dei due partners: Dio viene abbonito dalla nostra preghiera in modo che sia lui a subordinarsi a noi. Sia fatta la mia volont con laiuto di Dio. Non raro trovare persone che hanno un altissimo senso della trascendenza divina, ma al tempo stesso una cocciutaggine e testardaggine tale che nessuno riesce a smuoverle dai loro intendimenti; persone gi programmate, che chiedono a Dio come farsi programmare. La religione personale sembra togliere potere a Dio: presenta un Dio umiliato che si abbassa sino a prendere la condizione umana. I luoghi della sua azione sono piuttosto deludenti: una stalla, delle strade, una croce. I suoi mezzi altrettanto deludenti: parabole, gesti incomprensibili, collaboratori perplessi, tolleranza per la prepotenza degli avversari. Insomma, un po poco per le nostre attese di un

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Cultura
Dio che si rispetti. Perch un modo di fare cos assurdo? Se egli avesse agito da Dio come noi gli avremmo potuto insegnare, avrebbe usato del suo potere legittimo e ci avrebbe convinti tutti. Invece, con questo suo modo di fare ci ha lasciato liberi: le dimostrazioni di forza seducono, i silenzi di Dio lasciano liberi. Uno stile coperto da riservatezza pu essere accolto solo in una logica di dipendenza scelta liberamente: se vuoi, se qualcuno... Non si tratta pi di una relazione di forza basata sulla sproporzione fra due partners, ma di una proposta di collaborazione. Alluomo si apre laccesso alla stanza di Dio; vi pu anche trovare il potere di Dio, ma se vi entra non perch soggiogato da tale potere, ma perch ha scelto Dio, perch Dio Dio. La differenza enorme: un conto scegliere un amico perch grande e un conto sceglierlo perch un amico e basta, anche se si rivela grande. Un amico grande onorato e riverito, un grande amico amato. Nella religione personale non c pi la lotta per il potere. C invece la ricerca di una sintonia attraverso un rapporto di dipendenza da Dio che diverso dalla subordinazione. Forse, questa sottolineatura della uguaglianza Dio-uomo pu aver dato limpressione di sminuire lautorit di Dio. impressione vera se luguaglianza messa al livello delluomo: un Dio che si presenta in dimensione umana per adattarsi alla vita delluomo. Non cos se luguaglianza la situiamo al livello di Dio. Questo il nostro livello: non si tratta di svalutare Dio per ridare potere alluomo; saremmo nella posizione di chi rivendica per luomo il potere usurpatogli da Dio, e quindi ancora in una logica di potere e subordinazione. Si tratta piuttosto di prendere sul serio Dio e responsabilizzare luomo: un grande Dio che chiede alluomo di diventare grande. Nel rapporto di potere, il ruolo di subordinazione occupato dalluomo visualizzato dalla preghiera di supplica fatta (come abbiamo visto) nel contesto del timore e della contrattazione. Manca inoltre la preghiera di lode. Invece, nel rapporto di alleanza, il ruolo di dipendenza per libera scelta occupata dalluomo si esprime nella preghiera di lode, che pu anche diventare supplica ma di un tipo del tutto particolare. Qui vogliamo appunto far vedere che lo stile della preghiera la conseguenza del tipo di relazione e quindi della rappresentazione che luomo si fatto di Dio. La preghiera latto che concretizza il rapporto, cos come la parola latto che segue al concetto. Per capire questa relazione, possiamo pensare la religione personale come una struttura tripartita, dove i tre momenti si succedono in maniera di causa ed effetto. Essi sono: La consapevolezza dellelezione da parte di Dio; La decisione di fede da parte delluomo; Latto concreto di fede (preghiera, carit, impegno...). (3 - continua) P. Vincenzo Caprara O.P.

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Basilica Cateriniana di San Domenico - Siena


I nostri Orari APERTURA Da novembre ad aprile: ore 9 - 18 (Messe e celebrazioni nella Cripta) Da Maggio ad ottobre: ore 7 - 19 (Messe e celebrazioni in Basilica) SANTE MESSE Giorni feriali: Conventuale ore 7,30 - 9 - 18 Giorni festivi: ore 7,30 - 9 - 10,30 Parrocchiale ore 12 - 18 CONFESSIONI Giorni feriali: prima delle Sante Messe Giorni festivi: prima delle Sante Messe LITURGIA DELLE ORE Celebrazione delle Lodi ore 7,30 (durante la Messa conventuale) Celebrazione dei Vespri ore 19,45 da novembre ad aprile in Cripta da maggio a ottobre in basilica

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