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i Lamartina

Come sempre, a Dolly

Oltre alla dedica ben altro merita la mia instancabile met, perch se la sostanza non pu che essere in buona parte mia per ovvi motivi, la forma la si deve tutta al suo estro.

Il tempo passa, il mondo si evolve al punto che succedono cose ritenute impensabili quando avevo dato alle stampe ledizione olimpica di una faccia una razza, i campioni del mondo di Formula 1 e i presidenti degli Stati Uniti cambiano colore e allora non poteva mancare, assieme a tutto questo, anche una rinfrescata a questo libretto che tanto successo sembra avere avuto tra amici e parenti. La raccomandazione che faccio rivolta al solito ai miei sempre pi improbabili lettori greci continua ad essere la stessa: questo libercolo solo uno scherzo, un divertimento, una garbata presa in giro, questa almeno la mia intenzione, ma soprattutto vuole essere un atto damore verso questo paese ed il suo popolo fatto da uno che per il gusto di una battuta metterebbe in dubbio anche le virt di sua madre!

Marousi, dicembre 2008

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Premessa

una faccia una razza la frase con la quale tavernieri e bottegai da sempre hanno tentato e oggi pi raramente tentano il primo approccio con i turisti italiani per invogliarli a mangiare o comprare da loro ed in verit mai due popoli, per altri versi cos distanti, e basta pensare alla lingua ed alla religione, sono stati cos vicini tra loro per cultura, abitudini e sentimenti. E certamente questa limpressione che se ne ricava nelle comunque brevi permanenze turistiche e tuttavia, vivendoci un po pi a lungo, qualche differenza si nota per fortuna come comment un bimbo guardando attentamente la sua amichetta senza veli e, continuando nellanalogia, che dietro ogni fortunata differenza alle volte possa nascondersi una fregatura anchessa da mettere nel conto. Qualche informazione pratica che troverete qua e l soggetta a rapidi mutamenti per cui da prendersi con beneficio di inventario ma daltra parte lo scopo di questo libretto non certo quello di fare la concorrenza alla guida del Touring. Per motivi di cassetta esasperer e generalizzer certe situazioni e certi comportamenti non sempre cos esasperate e generalizzati, in ogni caso, quando non specificato altrimenti ed il lettore ben ne comprender il perch, riporter osservazioni di prima mano con atteggiamento disincantato ed humour siculo che nulla ha da invidiare al pi celebrato humour anglosassone, cos mi assicura chi di queste cose se ne intende.

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Indice

I GRECI E LA GRECIA I GRECI E LA NASCITA

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I GRECI E LAUTOMOBILE I GRECI E IL MATRIMONIO I GRECI E LA RELIGIONE 45 I GRECI E IL GRECO 57 I GRECI E IL TEMPO 65 I GRECI E GLI ALTRI 75 I GRECI E I GRECI83 I GRECI E LE OLIMPIADI 91 I GRECI E . . . 97 123

I GRECI E IL SESSO

I greci e la Grecia

Se, per far cifra tonda, consideriamo la popolazione composta da una dozzina di milioni di abitanti (undici milioni e rotti me compreso, secondo lultimo censimento) quasi una met vive ad Atene e laltra ha bisogno di recarvisi continuamente per il disbrigo di ogni genere di affari. E questo nei giorni feriali, perch nei festivi gli ateniesi partono per i loro paesi di origine con ogni mezzo, sottoponendosi a massacranti code lungo strade e autostrade, attese mostruose negli aeroporti, interminabili traghettate verso isole e isolette. Quella che chiamiamo Atene in realt una costellazione di municipalit diverse (55 per lesattezza, ma un modo di dire perch il numero varia al variare delle fonti, ognuna con il suo sindaco, i suoi servizi pubblici, il suo ufficio postale, ecc.) amalgamatesi in un unico inestricabile groviglio di case a perdita docchio e di strade dai nomi ripetitivi: daltra parte se unissimo una cinquantina di cittadine per formare una metropoli, quante vie Garibaldi e vie Roma ci ritroveremo anche noi, Lega permettendo?

La Grecia sole, ma dinverno la neve arriva alle porte di Atene con una certa frequenza per non parlare di quello che succede nelle zone montuose pi interne.

La Grecia isole: grandi, piccole, belle, brutte, affollate, deserte, lontane, vicine, verdi, brulle, trasgressive, bigotte e cos via, con tutte le antitesi immaginabili c posto per tutti i gusti. La Grecia natura: dalle cicogne alle tartarughe terrestri, dai rapaci ai delfini, ancora possibile incontrare forme di vita da noi scomparse allo stato libero e pu anche capitarvi di dovervi fermare, non certamente in mezzo al traffico ateniese ovviamente, perch in mezzo alla strada due tartarugone dopo un corteggiamento a base di corazzate, a colpi di corazza voglio dire, stanno felicemente scopando; a far da contrappeso, i greci sono cacciatori accaniti. La Grecia modernit, tutto relativo ma in ogni caso sempre pi di quanto non vi aspettiate: la rete ferroviaria in corso di ammodernamento anche se la cosa richiede tempi lunghi; in ogni caso ci si muove, ci si pu muovere in mancanza di auto, con i bus che raggiungono tutte le localit. Strade riammodernate, nuove autostrade ed il ponte tra Rio ed Antirio sono il lascito olimpico: a proposito del ponte io che per motivi ideologici, ecologici e pratici sono contrario a quello sullo stretto di Messina, debbo sottolineare che parlando della greca di opera utile anche se faraonica si tratta. Efficienti i trasporti marittimi con navi non sempre moderne con le quali magari saltellando dalluna allaltra, si raggiungono anche le pi sperdute isolette. Sempre pi numerosi sono tuttavia traghetti nuovi e veloci, catamarani di dimensioni mostruose e ballerini aliscafi che dimezzano i tempi di percorrenza, in particolare sulla rotta per Naxos che mi vede settimanale pendolare nei mesi estivi e frequente viaggiatore negli altri. Una trentina di localit, tra isole e terraferma sono raggiungibili dal nuovo aeroporto di Atene utilizzando dagli Airbus da 200 e pi posti ai piccoli Dornier, che ricordano il muso di Snoopy, a 19 posti e velocit di crociera da auto di media cilindrata.
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Ad Atene il pi che centenario metr di superficie ha subito un lifting radicale con il rifacimento di tutte le stazioni e la velocizzazione del percorso; le due linee

di metropolitana intubata, fiore allocchiello di semplici cittadini e governanti ogni tanto si allungano di qualche nuova tratta; due linee tranviarie nuove di pacca permettono di arrivare al mare balneabile partendo dal centro della citt. La Grecia tranquillit e sicurezza: s, certo, non pi il paradiso terrestre di una volta quando gli indigeni sghignazzavano se ti vedevano chiudere a chiave le portiere dellauto piena di bagagli, ma comunque scippi, furti nellauto e dellauto, borseggi sono ancora leccezione anche se proprio Atene sta tentando di adeguarsi rapidamente alle altre grandi citt europee anche in questo settore. Purtroppo, se non ci credete e avete bisogno di testimonianze dirette, non c membro della mia famiglia che non possa fornirvele di prima mano avendo i ladri collezionato a nostre spese dai televisori ai portafogli, dalle borse ai telefonini. Ed a proposito di tranquillit e sicurezza, mai viste tante ragazze e donne in giro da sole a tutte le ore senza che abbiano nulla da temere, nemmeno un commento volgare, almeno finch dura, ed ancora pare che duri.

La Grecia cortesia: non solo si augura regolarmente e calorosamente il buon giorno, ma anche la buona settimana, il buon mese, il buon anno ovviamente, e, alla ripresa del lavoro dopo le ferie estive, si viene accolti da un buon inverno quando ci sono ancora almeno due mesi di torrida estate prima che la stessa si trasformi in un caldo autunno.

Ed a questo proposito, certo, tutti conosciamo la suddivisione dellanno in quattro stagioni e quando comincia luna e quando finisce laltra. Qui le cose, grazie alla saggezza popolare, sono un po pi spicce: le stagioni sono solo due e vanno da un cavaliere allaltro.

Il primo cavaliere San Demetrio, con la cui iconografia non ho molta dimestichezza ma che suppongo sia un santo a cavallo, che cade (non da cavallo, per carit!) alla fine di ottobre e la sua caduta determina il passaggio dal caldo al freddo, mentre il secondo cavaliere il pi noto San Giorgio, mobile non solo grazie al cavallo ma anche al fatto che la sua festa legata ai ritmi della Pasqua e che quindi possiamo collocare in aprile e che chiude linverno e apre lestate.

E ovvio che di un discorso a spanne si tratta e che non ci si pu fare affidamento ad occhi chiusi ma nella mia esperienza gli inizi di
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stagione balneare ad aprile e le chiusure ai primi di novembre non sono infrequenti. E lautunno? E la primavera? Sofisticazioni degli estensori dei calendari, tant che come noto si augura solamente buon inverno e buona estate e nessuno si cura delle stagioni intermedie. Tornando alla cortesia, potr capitarvi di dover chiedere delle informazioni e certamente otterrete delle risposte le quali debbono essere prese cum grano salis perch piuttosto che deludervi se le inventano: il fine buono anche se i risultati possono essere fastidiosi soprattutto se si tratta di informazioni stradali, ma notoriamente le vie dellinferno sono lastricate di buone intenzioni. Per concludere, i greci sono fermamente convinti che la Grecia sia il paese pi bello del mondo, dove si vive meglio e che tutti debbono amare e invidiare e se volete vivere tranquilli non il caso di contraddirli!

I greci e la nascita

Chi nasce viene registrato con il solo cognome rimandando la registrazione del nome proprio al momento del battesimo. Allosservazione che uno potrebbe anche non battezzarsi risponde una espressione stupita, essendo considerata la cosa una assurdit; certamente il caso contemplato dalla legge, ma nessuno nella ormai vasta cerchia di amici e conoscenti ne al corrente e una simile ammissione di ignoranza inconsueta visto che non facile trovare qualcuno che ammetta di non sapere, quale che sia largomento e lespressione non lo so non mai usata nel suo significato letterale quanto piuttosto in quello di lo so ma non te lo dico, non te lo posso dire. Per i maschietti il cognome quello paterno, mentre per le femmine il genitivo dello stesso, in altre parole, a titolo di esempio, il figlio del signor Papadopoulos si chiamer ancora come il padre mentre la figlia si chiamer Papadopoulou. Avendo la possibilit di riconoscere il sesso dal cognome e ritenendo, chi mastica un po di italiano, che il mio fosse al femminile a causa della sua terminazione in a, ogni tanto ho notato lo stupore di chi, convinto di trovarsi di fronte una leggiadra signora, si trovato invece un baffuto signore. Naturalmente anche qua, e parlo per Atene senza poter escludere che il fenomeno abbia le stesse proporzioni in periferia, le nascite avvengono ad orologeria nel senso che il parto cesareo ha preso il sopravento su quello naturale, soprattutto nellinteresse delle cliniche private che ci marciano a tutto spiano. I parenti dei coniugi Tal dei Tali sono pregati di recarsi in sala presentazione.
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Lannuncio stato fatto nella clinica dove sta per nascere il piccolo Talino dei Talini e i parenti sono sparpagliati tra bar e negozi della stessa clinica in attesa del lieto evento programmato per quel giorno e per quella tale ora. Si ritrovano tutti nel luogo di chiamata e dopo qualche istante si spalanca una porta ed ecco venir fuori linfermiera con in braccio il bambino che fa cos la sua prima comparsa pubblica. Una mancia allinfermiera sancisce la felicit per larrivo dellerede. Non si fa in tempo a rompere le righe che lannuncio viene ripetuto. Questa volta la madre felice, ancorch ancora rincoglionita dallanestesia, che viene mostrata a dimostrazione che tutto andato bene. Una mancia allinfermiere che la spinto la lettiga sancisce la gioia del marito per lo scampato pericolo corso dalla moglie. Si pensa che ormai le cerimonie protocollari siano terminate, che forse giunto il momento di andarsene per i fatti propri, quando il solito annuncio ti richiama allordine. Questa volta la presentazione riguarda novella madre e fresco nato in un colpo solo e gli accompagnatori infermieri sono due e diversi da quelli che avevamo gi visto nelle precedenti occasioni. Una mancia ad entrambi sancisce il fatto che la nascita avvenuta nel paese degli dei dove loliata, il ladoma come si chiama da queste parti, parte essenziale di ogni attivit. Tornati a casa il neonato viene sottoposto a quarantena, nel senso che fino ai quaranta giorni di vita non viene condotto fuori casa e non riceve visite dai parenti e amici pi ortodossi, da quelli che credono che in quel periodo il bimbo sia particolarmente sensibile a virus e batteri di cui potrebbero essere involontari portatori sani. Daltra parte, se ci riflettete, la cosa una logica ce lha visto che gli stessi amici e parenti, quelli che abbiamo chiamato pi ortodossi, avrebbero augurato la felicit al bambino sputacchiandogli addosso.

Il battesimo, cerimonia sulla quale ritorner, avviene non prima dei sei mesi e spesso intorno a due anni o pi, nel frattempo una vecchia credenza sconsiglia di chiamare i bambini con il nome che verr loro imposto: i vezzeggiativi beba per le femminucce e bebi per i maschietti consentono di farsi intendere durante il periodo anonimo. Che questa usanza costituisca per noi una delle fonti di gaffe pi frequenti lo si pu ben immaginare abituati come siamo, subito dopo aver accertato il sesso e let del neonato, porre quasi in automatico la domanda e come si chiama?. Vezzeggiativo o no, larticolo non solo precede sempre il nome, e la cosa pu stupire solo i miei conterranei meridionali, ma anche il cognome per cui per esempio, lo scrivente si presenta al telefono come lAlfonso il Lamartina! Per il nome si dar la precedenza di norma al ramo paterno che non necessariamente significa dare al primogenito il nome del nonno: se questo gi inflazionato da altri nipoti, si passa agli zii, sempre paterni ovviamente. Tentare di uscire fuori dalla norma garanzia di insanabili dissidi familiari, come ho avuto modo di toccare con mano quando la cosa ha riguardato una coppia di nostri amici. Dir soltanto che la cerimonia si conclusa con labbandono in massa della neo battezzata e di tutto il parentado materno mentre padre, parenti e amici dello stesso hanno tranquillamente banchettato per festeggiare come si suole lavvenimento, lasciando al lettore il dubbio se lavvenimento sia da intendere il battesimo o labbandono. E ritorniamo al battesimo. Intanto, come tutte le cerimonie religiose in Grecia, una cerimonia lunghissima, tenendo conto tra laltro della naturale irrequietezza dellattore principale.

Quale nome imporre viene richiesto al padrino, o alla madrina ovviamente, durante la cerimonia: e qui nato il pasticcio, ch lo stesso, daccordo con il padre, ha cambiato le carte in tavola rispetto un faticoso compromesso raggiunto (?) in precedenza con la madre e che prevedeva luso congiunto dei nomi delle due nonne lasciando a quanto pare irrisolta la questione della precedenza. La bambina ormai cresciuta e se dovesse avere qualche problema di identit la cosa dovrebbe essere del tutto comprensibile visto che dal giorno in cui ha avuto il diritto di avere un suo nome, il padre la chiama Georghia e la madre Irini!

Il battezzando durante la cerimonia, viene spogliato, normalmente tra urla e strepiti, e poi cominciano i tentativi di immergerlo totalmente nel fonte battesimale, grande, ma non abbastanza, tinozza di rame che offre un mare di appigli alle manine e ai piedini dellaffogando che sembrano moltiplicarsi come se si trattasse di un polpo. Gli spruzzi, assieme alle urla, arrivano al cielo. Vinta con laiuto di sacristi, padrini e genitori la resistenza del pargolo, il quale vista let ha la forza di un torello, lo stesso viene abbondantemente cosparso dolio, benedetto allinizio della cerimonia, e dallo stesso deterso a secco a cura delle dalle amorose nonne. Infine vestizione, dalla cuffietta alle scarpe, tutto nuovo di zecca. Il mio interesse per assistere al battesimo di una ventenne si notevolmente affievolito da quando ho saputo che da una certa et in poi limmersione totale viene fatta pudicamente vestiti e la cosa
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mi sembra volutamente discriminatoria nei confronti dellocchio cui in questo caso viene sottratta la sua parte.

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I greci e lautomobile

A memoria mi pare che in tutti i campi, dalle arti alle scienze, dalla letteratura agli affari, si pu trovare un nome greco di una certa rilevanza internazionale e, per fare un esempio, luniversalmente noto Pap-test non prende il suo nome da una misteriosa sigla, ma pi semplicemente dalla abbreviazione dellaltrimenti troppo lungo test di Papanikolaou. Tutto questo preambolo per porre ai miei lettori un quesito: avete mai sentito parlare di un corridore automobilista greco? La risposta non pu che essere no, essendoci una totale e inguaribile incompatibilit di carattere, se cos si pu definire, tra luomo e il mezzo. Lauto pu essere lanciata a folle velocit sulle strade urbane, quando si ha la ventura di essere in pole-position al semaforo e la coda al successivo non troppo lunga, oppure procedere a velocit lumachevole, fermandosi dove capita per lacquisto di sigarette e giornali, bloccando tutti o quanto meno costringendoli a contorcimenti inauditi per superare lostacolo.

Una specialit che non si pu perdere, anche volendo, lingorgo ad incastro multiplo che, semaforo o no, si pu formare spontaneamente in qualsiasi incrocio purch siano presenti contemporaneamente almeno tre auto.

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Altrettanto gustosa pu essere lesperienza del parcheggio a tonnara: ci si pu muovere allinterno dello stesso ma non si pu uscire essendo stato lultimo varco verso il mondo libero bloccato dallultimo pirla arrivato che non si chiesto come mai avesse avuto la fortuna, proprio lui, di trovare quel posticino cos comodo in mezzo alla muraglia esterna dei parcheggiati. A proposito di parcheggio, qualunque posto buono per lasciare lauto, non importa quali saranno i disagi ai quali andranno incontro i posteggianti e per nulla curandosi di quelli che potranno procurare agli altri; solo nelle zone centrali il deterrente dellasportazione delle targhe e successive complicazioni riesce a costringere al rispetto di elementari norme di buon senso.

Dicevo prima che in Grecia nevica e questo fatto ha fatto scoprire gli sport relativi e con lauto ci si allena tutti i giorni ai vari tipi di slalom, dallo speciale con rapidi e scattanti attraversamenti di tutto il flusso, al gigante con una sinuosa e veloce andatura che tocca i bordi esterni della sede stradale. I principianti ovviamente si allenano allo spazzaneve con andatura incerta e costante deriva verso le corsie adiacenti. Tutto quanto sopra detto, calato ad Atene, si ripete ininterrottamente per poco meno di ventiquattro ore al giorno, con maggiori difficolt al mattino, quando masse compatte che tentano di uscire dalla citt si scontrano con altrettante masse compatte che tentano di entrarvi.

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I semafori di norma vengono rispettati, ma il rosso deve essersi ben consolidato prima che il flusso si arresti qualche metro dopo lo stesso; arrestarsi al giallo anche quando lincrocio gi intasato sicura fonte di irritazione per chi segue; il cambio del colore viene comunicato alle prime file, che non potrebbero vederlo, dallo strombazzare di chi dietro: il primo che suona quello in fondo che non ha alcuna speranza di attraversamento se non dopo due o tre cicli semaforici. I sensi unici, quelli secondari, sono facoltativi e nessuno se ne avr a male se per farvi passare, pur se contromano, dovr fare un po di manovre. Breve parentesi che per non ci porter fuori tema: si sa che c gente che si arricchita con le invenzioni che sembrano pi banali, dai tappi a corona per le bottigliette per le bibite ai giochini pi perversi (vi ricordate qual maledetto cubo che bisognava scomporre e ricomporre e che ci ha angosciato qualche anno fa?). Anchio ho la mia invenzione da proporre, non sono certo che mi porter quattrini ma, come si dice, non si vive di solo pane. Lidea mi venuta circolando in questa infame, parlando di traffico, citt dove si abusa delle luci lampeggianti per ritenersi autorizzati a compiere qualsiasi nefandezza con la logica che gli altri sono avvisati, e quindi mezzo salvati, e allora che stiano bene attenti. Per salvare laltra met forse sarebbe il caso che anche lo spericolato manovratore prestasse la sua attenzione ed allora linvenzione banale: quando si aziona il pulsante delle luci lampeggianti anche allinterno dellauto cominciano a lampeggiare tutte le luci e le spie in modo che lo stesso guidatore sia avvertito che si accinge a fare qualche cazzata! Ovviamente con questa invenzione non ho la pretesa di risolvere tutti i problemi ch se il padre ottantenne del mio amico non si curava degli stop perch anche gli altri debbono stare attenti se non vogliono farsi male non colpa dellet come pensa il figlio e per rendersene conto basta guardarsi in giro.

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Riprendendo il filo del discorso, ladeguamento in qualche modo alle regole locali mi mette nella imbarazzante situazione di essere comunque considerato troppo poco spregiudicato, ancora un eufemismo, dai greci e troppo dagli italiani. Una informazione stava per sfuggirmi, anche se di relativo interesse per chi ha lauto con targa straniera: nel centro della citt, in quella che geograficamente Atene propriamente detta, tutto lanno si circola con la regola del pari e dispari; a voi immaginare cosa succederebbe se tutti potessero circolare sempre. Favoriti dal bel tempo, quando c, costretti dal traffico, sempre,

moto e motorini si sono moltiplicati a dismisura e sciamano, correndo e facendo correre i brividi, in ogni interstizio delle compatte colonne automobilistiche occupando le prime file ai semafori pronti alla partenza a bruciare sullo scatto le auto in queste strane competizioni motoristiche che nessuna federazione sportiva vuole ancora riconoscere. Adesso che anche voi vi siete fatti una immagine di come vanno le cose, provate ad immaginare la scena: le vetture sono schierate al via in attesa dello scatto al semaforo verde; le posizioni sono state definite il giorno prima spaccandosi il culo e spaccando i millesimi di secondo nelle prove; improvvisamente, a semaforo rosso, dal fondo delle file unauto si muove zigzagando e incuneandosi dove e come pu fino a portarsi davanti a tutti e ben oltre il semaforo: il pilota greco che segue la normale procedura di partenza in tutti i semafori ateniesi ed per questo che, secondo me, non si mai visto un pilota greco in nessuna gara automobilistica!

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Un capitolo a parte meriterebbero le auto gialle: i taxi sono una infinit e hanno, nello scenario prima descritto, una loro specifica e caratteristica collocazione. Estremizzando, come sempre daltra parte, e ogni tanto pu essere utile ricordarlo, pi che essere il taxi al servizio del passeggero esattamente al contrario essendo il tassista che sceglie la sua preda: intanto meglio essere soli, poi, prima di imbarcarsi bisogna dichiarare la propria destinazione che deve incontrare il gradimento del tassista reiterando i tentativi e armandosi di santa pazienza.

E se la cosa comprensibile quando il taxi ha gi dei passeggeri (i taxi fanno servizio multiplo e costano poco, ma le due cose non sono strettamente collegate) lo un po meno quando vuoto, o ancora pi raramente e inspiegabilmente, fermo al posteggio e non c niente da fare non servendo a nulla n le suppliche n le promesse di mance favolose per farvi portare dove volete voi se non vuole lui! Visto il tipo di servizio, e visto che i taxi si prendono, si tenta di prenderli, al volo, landatura degli stessi , come dire, incespicante: continue fermate per ascoltare le richieste dellaspirante utente ai bordi della strada, ripartenza per fermarsi qualche metro dopo, attraversamenti repentini se il bisognoso sullaltro lato della strada, improvvise stoppate per far scendere il passeggero, recuperare il bagaglio, prendere i soldi, dare il resto attardandosi nella speranza di trasformarlo in mancia, (non) rilasciare la ricevuta. I tentativi di istituire aree di carico e scarico sono miseramente falliti e il tassista rimane padrone incontrastato e incontrastabile delle strade portando acqua al mulino di chi vuole dimostrare che Dio non esiste ch altrimenti avrebbe gi da un pezzo sterminato la genia dei tassisti ateniesi!

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Leffetto di tutto questo che, contrariamente a quello che avviene in tutto il resto delluniverso, quando lo sciopero si sostituisce al buon Dio ed i taxi scompaiono dalla circolazione, il traffico ne trae subito beneficio. Sulle disavventure che poi possono capitarvi andando in taxi non mi dilungo ricordando solo che, anche se normalmente sono a buon mercato i prezzi ed onesti guidatori, la tentazione di bidonare lo straniero pu serpeggiare nella mente di qualche furbacchione anche perch pur se vi dovessero chiedere il doppio del giusto voi difficilmente ve ne accorgereste essendo abituati a ben altre ed alte italiche tariffe.

A parte ci ricordo poi a volo gli episodi pi gustosi che hanno visto coinvolta la mia signora la quale, spulciando fior da fiore, stata portata a prendere un caff da un tassista in attesa che il traffico diventasse pi fluido; stata costretta a spingere il taxi che era rimasto in panne ed abbandonata a terra quando lo stesso si spannato; si dovuta sorbire una lunga tiritera sulla vocazione suina delle italiche femmine da un tassista italofono che dalla sua travagliata convivenza con una italiana aveva tratto la conclusione che tutte troie sono le nostre virtuose signore, e qui mi fermo.

A proposito di auto gialle un altro flagello stradale costituito dai pulmini scolastici spesso gialli anche loro, ma altrettanto spesso per tale servizio vengono adoperati giganteschi pullman turistici, che raccolgono i ragazzi per le strade. Premesso che la qualit della scuola greca non sembra essere delle migliori e che esiste di fatto un perverso gentleman agreement tra le scuole pubbliche e le scuole private, queste sono proliferate come gramigna nel nostro giardino naxiota e con loro sono proliferati a centinaia, a migliaia, i pulmini che ovviamente
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intasano le strade mattutine fermandosi dove come e quando vogliono, strafottendosene delle code che generano mentre le premurose madri consegnano il ragazzino, gli sistemano il capottino e gli danno le ultime raccomandazioni e lultimo bacetto.

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I greci e il matrimonio

La chiesa ortodossa piuttosto tollerante in fatto di matrimoni, visto che fino a tre volte, consecutivamente e non contemporaneamente, ci si pu sposare prima di convincersi che se errare umano, perseverare sarebbe veramente diabolico. Inoltre, come arcinoto, anche i preti possono sposarsi anche se in realt la questione sembra essere un po diversa: pare che possa diventare prete chi gi sposato mentre chi gi prete, pare ancora, non possa godere delle gioie coniugali (caro questa sera no, perch ho il mal di testa!) e, per compensare questa perdita, i preti sposati si fermano al primo gradino della carriera ecclesiale lasciando via libera agli scapoli. Ho avuto la ventura di essere attore in un matrimonio, anche se nel ruolo complementare di quello che da noi sarebbe il testimone ma che qui il compare che, recitato in greco, un ruolo molto pi importante e che non ha limiti temporali. Il compare oltre agli obblighi durante la cerimonia di cui parler dopo, si assume vita natural durante (sua, del matrimonio e della sposa) lonore e lonere di ricordarsi, con un dono, di tutte le ricorrenze, dagli anniversari di qualsiasi genere allonomastico della signora, dalle feste comandate alle nascite: a compenso di queste fatiche gli toccherebbe, secondo un detto popolare rimato, un diciamo affettuoso incontro con la comare una volta la settimana. Per buona pace delle due famiglie coinvolte in questa vicenda non ho ottemperato ai miei doveri e non ho fatto valere i miei diritti non chiedendo, n tanto meno ricevendo, nessun compenso in natura, daltra parte ritenendomi un gentiluomo di stampo antico non potrei in ogni caso dichiarare altro che quanto detto!

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Qualche giorno prima del matrimonio, riunione dei parenti e amici in casa dei futuri sposi, balli, brindisi, smangiucchiamenti vari e inaugurazione del talamo; la speranza di lustrarmi gli occhi con uno spettacolo hard dal vivo viene delusa dalla realt: niente sesso ma denaro, denaro buttato sul letto dai presenti e che servir per aiutare la coppia nelle sue prime necessit. Ovviamente le usanze, matrimoniali e non, variano da regione a regione, e quindi da famiglia a famiglia vista la provenienza da altre regioni della maggior parte dei cosiddetti ateniesi, e quindi non necessariamente quanto da me descritto perch vissuto lo ritroverete nella vostra esperienza. Daltra parte io stesso o partecipato a matrimoni dove, durante i festeggiamenti post cerimonia in chiesa, gli invitati facevano i loro doni in vil denaro alla coppia e le banconote venivano appuntate sul vestito della neo signora che alla fine appariva come una di quelle statue di sante che vengono portate in processione dalle mie parti. Un estemporaneo e incompleto addestramento al ruolo di compare mi ha portato in chiesa il giorno del matrimonio che non pu essere celebrato mai di domenica. Allora fissata ovviamente non solo eravamo in pochi gatti presenti, ma la chiesa era ancora tutta da sistemare; conformemente alle abitudini locali, unoretta dopo tutto era a posto e io impalato davanti allaltare accanto alla mia sfavillante compara. Papas in pompa magna, Vangelo improvvisamente e ripetutamente schiaffatomi sul viso per, ho dedotto, i bacetti di rito; assaggino del vino; triplo scambio degli anelli agli sposi con doppio avvitamento incrociato mentre la compara del marito della mia compara (laltra testimone insomma) si sarebbe pi tardi esibita nello stesso tipo di esercizio con le coroncine degli sposi.

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Per vostra cultura, la fede, lanello nuziale che da noi si porta sulla sinistra qui viene indossato sulla destra; in quanto alle coroncine poi si tratta di due coroncine sintetiche che simulano quelle agresti di un tempo, due rametti con foglie e bacche bianche fatti a cerchio che durante una fase della cerimonia vengono posti, con scambi da una testa allaltra, sul capo della coppia e che poi vengono conservate per sempre in apposite custodie. Ritornando alla cerimonia, non vorrei essere sembrato irriverente, ch anzi durante tutto il rito mi sono sentito molto compenetrato nel mio ruolo, tuttavia avendo una religione e soprattutto una religiosit diversa, mi sono sentito pi che attore un osservatore, tant che sono riuscito a farmi incantare da un bellissimo paio di occhi verdi tra la folla degli invitati [N.d.A.: anche se non sarebbe necessario, a Dolly giuro e spergiuro che non assolutamente vero trattandosi solo di una licenza letteraria]. Finita la cerimonia, sposi compari e genitori nellordine ci siamo schierati davanti la porta della chiesa e un paio di centinaia di persone ci sono sfilate davanti stringendoci la mano, felicitandosi e congratulandosi e contemporaneamente facendo scivolare nelle tasche dello sposo un po di quattrini. Un invitato particolarmente generoso e forse consapevole che anche il compare ha le sue spese, ha fatto cadere il suo contributo anche nelle mie tasche ed io ho apprezzato molto il gesto. Dalla chiesa infine (e dimenticavo che tutta la cerimonia si svolta nel tardo pomeriggio) tutti in taverna dove fino a tarda notte ci siamo scatenati, e sottolineo il ci, in furibondi balli di gruppo con musica dal vivo piluccando ogni tanto le varie portate della cena che intanto incartapecorivano sui tavoli. Quello che succede dopo (a parte il fatto che quasi certamente successo anche prima, ma sono fatti loro) non dovrebbe entrare in queste note se non fosse perch tra gli obblighi del compare c

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anche quello di tenere a battesimo il primogenito della coppia accomparata e qui qualche problemino potrei avercelo. Spero soltanto che abbiano fatto buon uso della maxi confezione di profilattici che ho prudentemente donato alla mia compara!

Molto tempo dopo, e da persone non direttamente interessate, stato posto il quesito di come io, che ortodosso non sono (e non solo in senso religioso) abbia potuto fare il compare: ovviamente non c stata risposta, ma se la mia compara avesse bisogno in futuro di un cavillo per fare marcia indietro non deve fare altro che dirmelo. Ed successo (come era facile immaginare?) e a matrimonio annullato sono sicuro che vi chiederete che fine faranno i miei rapporti con la compara: lannullamento del matrimonio comporta anche lannullamento degli obblighi ad esso associati oppure manterr ancora il mio settimanale diritto-dovere, almeno fino a quando con un nuovo matrimonio un nuovo compare non prender il mio posto? Mah! per i noti motivi di privacy purtroppo non lo saprete mai, almeno dalla mia penna.

E per chiudere il discorso sul matrimonio ricordo, a titolo di cronaca, di essere stato, ormai diversi anni fa, protagonista involontario di un altro matrimonio, quando grazie a Dolly che non riesce mai a stare con le mani in mano, per cos dire, per rendere omaggio (!) all allora cardinale di Napoli (Urso mi pare, o qualcosa del genere) ospite donore alla cerimonia assiso su un alto scanno, ci siamo, ovviamente vicendevolmente e involontariamente, scambiati una sonorissima zuccata che ha fatto rimbombare la chiesa di Rodi, quando lui ha tentato di chinarsi verso di me per
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abbracciarmi e io mi protendevo verso di lui non so bene per fare cosa, visto che in fatto di protocollo un po grezzo sono.

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I greci e la religione

Notoriamente i greci sono cristiani ortodossi e lo sono (quasi) tutti e questa qualifica, se cos la si pu definire, viene riportata in tutti gli atti. Naturalmente sono (quasi) tutti pronti a sostenere la superiorit della ortodossia rispetto alle altre religioni e alla romana in particolare, avventurandosi in interminabili disquisizioni teologiche che mi trovano del tutto impreparato e quasi per nulla interessato. Debbo dire che ho tentato di capire almeno il motivo originario dello scisma (ma chi sono gli scismatici, noi o loro? dipende, come si dice, dai punti di vista) ma ancora una volta tutta la questione del Padre e del Figlio mi ha mandato in confusione. Apparentemente la commistione tra laico e religioso quasi totale, dalla esposizione in tutte le chiese, conventi e monasteri della bandiera nazionale assieme a quella con laquila bicipite, alla presenza dei picchetti militari alle cerimonie religiose a quella, in posizione donore, delle gerarchie ecclesiastiche alle feste nazionali: sembra una fotografia dellItalia della DC, solo che qui i democristiani non ci sono mai stati. Fermo restando che la festa religiosa pi importante quella di Pasqua che vede celebrazioni nelle chiese senza soluzione di continuit per tutta la settimana santa e resurrezione a mezza notte tra brillio di candele e scoppi di fuochi artificiali, il Natale con i suoi attributi consumistici importati acquista sempre pi peso. Parlando di Pasqua uno dei segreti meglio custoditi in Grecia, ma anche in Italia per la verit, quello che riguarda il calcolo della sua data di ricorrenza. Premesso che la data della cattolica lho appresa solo consultando pi di una enciclopedia, per la ortodossa, malgrado le decine di persone interrogate sullargomento, a parte le solite risposte
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improvvisate che non reggono alla prova calendario, il mistero rimane perch non solo bisogna riferirsi al calendario giuliano ma bisogna anche tener conto di quando la luna piena cade allinterno della settimana.

Sicuro di aver suscitato la curiosit dei miei lettori far sfoggio di erudizione dicendo che la Pasqua cattolica coincide con la prima domenica che segue il primo plenilunio dopo lequinozio di primavera (quand! il 21 marzo, ma allora siamo proprio terraterra!); quella ortodossa pu coincidere con la cattolica, ma pu differire fino ad un massimo di quattro settimane, ma alle volte anche cinque, che riportano ancora ad un ciclo lunare. Tornando al Natale lalbero ha soppiantato nel simbolismo e nel costume la barca di Natale, se cos possiamo definirla, usanza di incerta origine, almeno per me, che nelloccasione, viene, anche se molto di rado, addobbata ed esposta nelle piazze di paesi e citt e, in miniatura, nelle case. Babbo Natale pare aver vinto la guerra con Aghios Vassilis che il primo dellanno portava frutti e dolcetti ai bambini, bambini che in gruppetti durante le vigilie di Natale e Capodanno passano di casa in casa battendo un triangolino di ferro e cantando una canzoncina augurale ricevendo in cambio ieri dolciumi e oggi pi prosaicamente monetine.

Alla malcapitata coppia di ragazzini rimasta bloccata dentro lascensore del mio ufficio semideserto, alla fine, passato lo

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spavento e cantata la canzoncina, finita molto bene, almeno dal punto di vista economico. I greci sono, sembrano allapparenza, osservantissimi. I migliori figli di buona mamma non trascurano di segnarsi davanti ad ogni chiesa (e in Grecia ve ne sono a bizzeffe), di baciare le immagini di tutti i santi, di accendere ceri, di ossequiare i pope (una volta per tutte, anche se per comodit persister nellerrore, non si chiamano pope, alla russa, ma papa, e la miriade di cognomi greci che iniziano con tale parola la dice lunga sulla loro prolificit).

Le penitenze post-confessione possono essere alquanto fantasiose a prima vista: una mia amica stata condannata a non mangiare tutta una serie di cibi due volte la settimana per due anni. Tecnicamente si tratta del digiuno che esclude tutti i cibi, o quasi, di origine animale; la stessa cura prescritta da un dietologo le sarebbe costata un occhio della testa! Per inciso, quel piccolo rosario (komboloi) che si pu vedere in mano a buona parte dei greci maschi, pope compresi, non ha nessun significato religioso, ma soltanto e semplicemente un passatempo; fine dellincisione. La miriade di chiesette che cos pittorescamente sorgono in cima ai cocuzzoli o in riva al mare sono chiese che potremmo definire private: costruite da singoli, da gruppi o da comunit per ingraziarsi

o ringraziare il santo cui vengono dedicate, sempre aperte e incustodite, mai soggette a furti e vandalismi, ma anzi curate anche dagli occasionali visitatori e fedeli, hanno il loro giorno di gloria nella ricorrenza del santo.
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Ripulite, riintonacate, agghindate dal lavoro dei fedeli celebrata dal pope la funzione, diventano il centro di bivacchi a base di fumanti grigliate e abbondanti bevute alla salute del santo protettore. E per rimanere in tema, la festa personale pi importante non il compleanno, ma lonomastico, che ha lincommensurabile vantaggio, per chi come me ha superato vari anta, che nessuno ti chiede quanti onomastici compi! Premesso che i nomi ricorrenti sono i soliti, che il giorno di ricorrenza dei santi principali noto a tutti e che tutto sommato essere ricordati e al centro dellattenzione non dispiace, chiara la preferenza per lonomastico. A parte le telefonate, linvio dei fiori (indifferentemente a uomini e donne) e luscita serale in comitiva, comunque il festeggiato si presenter in ufficio con la sua brava scatola di dolcetti che offrir a tutti i colleghi in cambio delle pacche dei maschietti e dei bacetti delle femminucce.

A proposito di santi e festeggiamenti, una citazione di rilievo meritano San Valentino e la sua festa che, pur se allorigine quella nota, vede coinvolti con scambi di auguri, piccoli regali e fiori, non solo innamorati e fidanzati ma anche familiari, colleghi, amici, amanti e concubine e la sera una di quelle sere nelle quali, ogni pretesto qui buono, bisogna uscire in compagnia per andare secondo le proprie possibilit e inclinazioni dal ristorante di lusso alla taverna e folleggiare, facendo poi le ore piccole, bevendo, ballando sui tavoli, lanciandosi fiori.

Ovviamente quando poi si vorrebbe concludere adeguatamente si corre il rischio di fare clamorose cilecche! Un breve cenno infine ad una festa che non trova equivalente nel nostro calendario civile e religioso, almeno per quel che mi risulta.

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Una cinquantina di giorni prima di Pasqua cade il luned pulito che essendo luned appunto permette di fare un fine settimana

lungo. Il luned pulito giorno di digiuno che pu significare linsalatina e pasta con le seppie in umido, che a me non va gi nemmeno a cannonate, o pranzi luculliani a base di molluschi e crostacei ma per i non osservanti, quale potrebbe essere uno straniero che per caso si aggirasse per queste lande in questi giorni, il luned pulito il giorno degli aquiloni. Le centinaia e centinaia che a partire dai giorni precedenti sono stati venduti in negozi e mercati, banchetti e postazioni improvvisate lungo le strade di uscita dalla citt, oggi si alzano in cielo costellandolo di una miriade di stelle multicolori che si rincorrono e si intrecciano con un particolare concentrazione sopra la collina accanto allo stadio olimpico (quello del 1896) luogo deputato al lancio degli aquiloni per gli ateniesi rimasti in citt.

Il giorno dellEpifania che tutte se le porta via, non solo le feste, ma anche moglie e figlia che oggi ripartono (nec tecum nec sine te vivere possum , ma questa una storia vecchia perch ormai la famiglia si ricompattata), il giorno dellEpifania dicevo, vedo aggirarsi pi gente del solito con le bottigliette dacqua in mano e la cosa mi insospettisce anche perch la temperatura rigida non giustifica tanta previdenza. Accentuo la mia attenzione e vedo che i contenitori in mano alle persone sono i pi vari, dai bidoncini ai thermos, dai bicchieroni ai bottiglioni, alle damigiane: che si prepari un periodi di siccit? No, per farla breve la gente si dirige verso la chiesa dove a fine cerimonia ognuno far il pieno dacqua benedetta suppongo, che
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porter a casa per farne uso nei momenti di bisogno e si vede che alcuni prevedono di averne pi bisogno degli altri.

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I greci e il greco

Scrivendo da orecchiante e dopo tanti anni di permanenza nella terra degli dei ancora tale mi considero, il greco non mi pare una lingua particolarmente ostica, se si ha laccortezza di limitarsi solo alla parola parlata e se ci si accontenta di infilare uno strafalcione dietro laltro fidando nella benevola comprensione dei locali che sembrano apprezzare molto gli sforzi che facciamo per parlare la loro lingua. Se invece si ha la velleit di avventurarsi anche nella lettura prima e nella scrittura poi, qualche difficolt bene metterla in conto, ma daltra parte luso di qualsiasi alfabeto non latino presenta le sue gatte da pelare almeno per noi. Comunque, parafrasando quanto da altri scritto in similari occasioni, i bambini indigeni debbono essere davvero intelligenti se fin da piccoli riescono a parlare in greco! Personalmente, avendo supposto di aver imparato, durante i miei innumerevoli viaggi estivi, il minimo indispensabile per sopravvivere, allinizio della mia pluridecennale permanenza nella terra degli dei ho fatto qualche clamorosa gaffe insistendo nel voler acquistare scarpe di misura spropositata (sarantaenea, 49) per il mio piede assolutamente normale (sarantaena, 41); per non parlare della richiesta di un t piccolo quando mi stato chiesto se lo volevo con il latte confondendo me gala con il latte appunto, con megalo, grande. Nel quotidiano esistono ovviamente delle espressioni che non possono tradursi alla lettera risultando altrimenti del tutto incomprensibili, e penso al piovono sedie che sta a significare pioggia a catinelle, e mi rendo conto che anche la nostra espressione pu essere un bel rebus se si dovessero associare nella
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traduzione le catinelle alle catene piuttosto che ai catini i quali a prima vista poco hanno a spartire con le catinelle appunto.

A parte il banale errore di immaginare che alla traduzione di amessos in subito corrispondano atti in conseguenza, come quello di avere lespresso che hai ordinato alla giusta temperatura e non a temperatura ambiente, qualche equivoco pu essere generato invece da espressioni come prendimi o ti prendo per dire telefonami o ti telefono: una gentile signora che voleva che la chiamassi la sera si trovata davanti la porta di casa il malcapitato scrivente che era andato a prenderla, e fortuna volle che la parola fosse detta in un contesto non equivoco, ch altrimenti, per un prendimi ci poteva scappare anche laggressione a fini sessuali!

Continua a lasciarmi perplesso il fatto che di una donna che abbia belle gambe, e se ne vedono a volont, si debba dire che ha del bei piedi, ma daltra parte anche il braccio si chiama mano e quindi incomprensibile risulta qui la nostra espressione di prendere la mano con tutto il braccio ch gi in Grecia cos, e spesso non solo per un fatto di lingua. Nel greco oltre ai due generi canonici esiste anche il neutro e, in questa babele si inserisce, per facilitare le cose, il cambio nel passaggio da una lingua allaltra del sesso di parole di largo uso per cui la mare, la pesce e i mani infarciscono le conversazioni dei greci italofoni e quasi certamente altrettante perle impreziosiscono quelle degli italiani grecofoni.

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I sostantivi si declinano (ricordate rosa, rosae...?), lalfabeto pieno di simboli sempre pi astrusi se si passa dallo stampatello al corsivo, lordine delle lettere provoca qualche difficolt agli stessi greci, alcuni suoni nostrani sono resi da un paio di lettere (mp sta per b, nt sta per d, e cos via), esistono cinque modi per rendere il suono della i e quale adoperare pu essere oggetto di febbrili consultazioni anche per i locali, infine, ma la storia potrebbe continuare, un bel punto e virgola vale un punto interrogativo. Ritornando alla aneddotica, sar colpa della linguaccia che mi ritrovo che tante soddisfazioni mi ha dato e ha dato, in tutti i sensi, quanti guai mi ha procurato e ha procurato, sar colpa della solitudine che inutile che ti vengano le battute se non hai luditorio; sar che tra predicare e razzolare c sempre la solita faccenda che se una cosa la si fa bene non detto che si faccia altrettanto bene laltra; sar colpa di Dio solo sa cosa, ma dopo essermi detto mille volte quanto sono permalosi gli indigeni e quanto poca apprezzata sia lironia da queste parti, non ho saputo resistere alla tentazione. E noto che se per dire una cosa in italiano occorrono dieci parole, in inglese ne bastano un paio ed in greco non meno di un centinaio. Avendo chiesto che mi si traducesse lespressione tutto compreso si sono aperte lunghe e febbrili consultazioni tra i miei traduttori per trovare un equivalente altrettanto incisivo e non il solito discorso di mezza pagina e la cosa si presentava sul complicatuccio tanto che non ho potuto fare a meno di tirare fuori la mia solita analogia: se la guerra una cosa troppo seria per lasciarla in mano ai generali, figuriamoci lasciare il greco in bocca ai greci! Non vi dico come stata accolta, ma vi assicuro che a costo di dare del dispiacere a chi dico io, me la taglio, la lingua intendo, piuttosto che usarla per dire cose giuste a gente sbagliata.

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Ed a proposito di lingua, la questione non riguarda solo i cristiani, cattolici o ortodossi che siano, ma coinvolge anche gli animali tant che i cani greci fanno gav gav e non bau bau e i gatti si chiamano facendo ps ps e non come si fa da noi perch a questo richiamo rispondono invece i cani.

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I greci e il tempo

La prima cosa che dovete capire, se li volete capire i vostri ospiti, e prima lo fate meglio , che quello che per i comuni mortali un giorno composto da 24 ore, per i greci da considerarsi come due semi-giornate autonome e distinte, da mattina a sera e da sera a mattina, con consistenti oscillazioni sugli orari di inizio e fine secondo le naturali inclinazioni e necessit. Il primo paio dore della prima semi-giornata dedicato, a parte le fisiologiche operazioni mattutine, al trasferimento verso il luogo di lavoro e, qui giunti, alla preparazione del caff, solitamente il cosiddetto Nes, che rimarr per tutta la mattinata a disposizione nel suo bicchierone da dove berne ogni tanto qualche sorso: nulla a che vedere nel bene e nel male, con lespresso preso in piedi con ununica sorsata, che poi io il Nes che gentilmente mi preparano le mie colleghe di ufficio lo beva con la rapidit di un espresso una cosa che non finir mai di stupire i locali. Nel primo pomeriggio, al pi tardi alle tre a voler essere generosi, finisce la giornata lavorativa negli uffici pubblici (banche, poste, ministeri, eccetera, eccetera) e, tre volte la settimana anche nei negozi. I privati tirano un po pi tardi ma per tutti, alla fine, rapido (!) ritorno a casa e a letto, ponendo fine alla prima semi-giornata. E sulla sacralit del riposo pomeridiano c poco da scherzare perch altrimenti, come successo alla mia consorte che di orari di riposo non sapeva nulla e si attardata qualche minuto a far casino con il suo maledetto aspirapolvere, si ritrovata a far fronte alle proteste della signora del piano di sotto, del capo condominio e poco ci mancava che intervenisse anche la polizia che per queste cose viene chiamata con frequenza e che con frequenza interviene.
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Non ho parlato di pranzo perch in realt forse si mangiato qualcosina lavorando lavorando, ma non pi di tanto.

Secondo risveglio che per comodit di narrazione collochiamo in quello che per noi sarebbe il tardo pomeriggio, ma che dipende dalla stagione, dalle abitudini e dallumore, poi un paio dore al caff, e poi quelle necessarie per mangiare (rigorosamente) fuori, un salto al club per bene qualcosina, vedere qualcuno, e se capita anche ballare e poi di nuovo a dormire quel minimo che serve a riprendere la sequenza successiva, non necessariamente tutta, non tutti i giorni, non tutti, ma tanti almeno due o tre volte la settimana. Si dice che i locali ad Atene siano cinquemila e sono quasi tutti pieni e quando il governo ha tentato di porre un limite allorario di chiusura scoppiata una mezza rivoluzione.

Una serata in un locale assolutamente da non perdere se si vogliono conoscere un po meglio abitudini e costumi mettendo comunque in conto anche il rischio di annoiarsi dopo un po. Esistono essenzialmente due possibilit ed entrambe debbono essere sperimentate: cena e musica oppure alcol e musica, per sintetizzare; nel primo caso bisogna presentarsi intorno alle undici mentre nel secondo lorario pi indicato si sposta verso luna. Il ristorante con musica prevede normalmente un complessino con tre o quattro cantanti che si alternano durante tutta la serata e da padrone la fa la musica greca. Nei club (cos vengono definiti gli altri locali) il complesso pi consistente, la batteria dei cantanti pi numerosa,la scenografia pi ricca e la musica, la stessa musica.
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Con una partecipazione e una intensit diversa nei due tipi di locali la serata si svolge secondo gli stessi canoni: riscaldamento iniziale mangiando o bevendo, primi timidi accenni di ballo, uscita sul proscenio dei cavalli di razza, crescita dellentusiasmo, prime fanciulle in fiore e distinti signori che cominciano a esibirsi sul palco in danze collettive o singole, in questo caso accompagnati dagli amici che fanno corona battendo le mani, acquisto e lancio dei fiori ai ballerini e ai cantanti particolarmente meritevoli, salita sui tavoli ed entusiasmo alle stelle soprattutto se si tratta di splendide ragazze che ballano con mosse sinuose e minigonne inguinali. Il ballo pu essere dedicato a qualcuno della compagnia che allora accompagner il ballerino sul palco e semiinginocchiato sullo stesso (intanto sul palco e non sul ballerino e poi come accidenti si dice quando si poggia un solo ginocchio per terra?) batter ritmicamente le mani durante lesibizione.

La dedica pu essere omosessuale, nel senso etimologico del termine, cio tra persone dello stesso sesso e senza che ci implichi altri interessi : etimologia o no vi lascio immaginare la faccia che ho fatto la prima volta che un amico mi ha dedicato un ballo! Al di l di ogni commento superficiale, il ballo per i greci un modo molto sentito di espressione: tutti, uomini e donne, vecchi e ragazzi sanno ballare i balli tradizionali, ch di questo si tratta anche se non indossano i costumi tradizionali. Alcuni balli pi atletici sono riservati agli uomini che non si tirano certamente indietro, mentre facile immaginare limbarazzo e la ritrosia, oltre che lincapacit, di un mio conterraneo ad esibirsi seriamente in una tarantella, e non un caso che esistano, e sono frequentatissime una molteplicit di scuole dove imparare e migliorare la tecnica appresa da autodidatti.

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Fumo ed alcol la fanno da padroni e ogni sera capodanno per chi come me tirava tardi e a fatica una volta lanno appunto. Certo ci vuole il fisico adatto, perch a me lindomani mattina si leggono in faccia gli stravizi notturni mentre loro, gli indigeni, sembrano freschi come rose di maggio.

Ritornando al tema del nostro capitolo, il rapporto dei greci con lorologio molto approssimativo; gli appuntamenti, anche di lavoro, si danno per il mattino, il che vuol dire approssimativamente entro le due del pomeriggio, o per il pomeriggio la cui fine indeterminata. In ogni caso si pu solo ritardare e a sancire ci pare che nella lingua greca non esista la parola anticipo nel senso temporale; se mai dovesse accadere un evento del genere, lo si esprime prima con stupore e poi con un giro di parole!

Impegni ed appuntamenti presi per domani debbono essere considerati tenendo bene a mente, come dice il poeta, che del doman non v certezza; pi che come impegni e appuntamenti debbono essere intesi come vaghi desideri a che in un futuro, forse prossimo ma non necessariamente, levento possa avverarsi. Se per avventura poi si dovesse parlare di dopodomani allora consideratelo una iattura e rassegnatevi perch, affari o amori che siano, meglio metterci una pietra sopra e cercarsi un altro partner.
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I greci e gli altri

Il greco essenzialmente un popolo molto accogliente, e ci unito al clima, al mare, alle bellezze archeologiche e naturali, alla relativa debolezza della moneta almeno prima che anche loro entrassero nellarea delleuro, ha fatto della Grecia, uno dei luoghi di vacanza pi frequentati dEuropa. Oddio, sparita la dracma laspettativa di prezzi bassi sar una delusione anzi occhio che si pu rischiare pi del desiderato, ma tutto il resto garantito e poi la Grecia, il viaggio in Grecia, non pu mancare nel pedigre neanche del pi scalcagnato dei viaggiatori. E i poveri greci si sono sorbiti e continuano a sorbirsi vagonate di giovani armati di zaino e sacco a pelo che vengono a compiere qui la loro iniziazione al viaggio allestero che li porter poi Dio solo sa dove o li riporter continuamente da queste parti, attratti come da una calamita, tutte le volte che la primavera risveglia il sangue nelle vene e si comincia a programmare le vacanze estive. Premesso quindi che ogni turista ben accolto anche quando va cercando in casa daltri quello che ha appena lasciato a casa sua, come quegli italiani che spaccano le balle perch lespresso non come quello che prendono nel bar sotto casa o come i tedeschi che pretenderebbero di trovare lefficienza che hanno lasciata allaeroporto di partenza e che qui suona come una malattia, nel sentire generale qualche distinguo, bene precisare, viene comunque fatto nella considerazione di cui godono popoli e paesi. Senza entrare in troppi dettagli o troppe sfumature ma anzi adoperando la scure nel compilare la classificazione delle sensazioni che ho colto, si passa dalla prudenza verso americani e tedeschi, di cui si ammirano le capacit e se ne temono le conseguenze, alla simpatia per gli italiani e spagnoli accomunati
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dallo stesso mare e dagli stessi vizi pubblici e privati, dal fastidio per gli albanesi e slavi, cui si attribuiscono tutti i reati che avvengono in Grecia, allodio secolare per i turchi, odio talmente profondo da portarli a simpatizzare per i ciprioti verso i quali altrimenti, malgrado le comunanze, sarebbero istintivamente portati ad a nutrire una sana diffidenza. Ho parlato di odio per i turchi; per la verit i rapporti tra i due popoli ed i due paesi sono miracolosamente migliorati in seguito al terremoto che nella seconda met del 99 ha colpito a breve distanza di tempo i due paesi e dei reciproci aiuti che gli stessi si sono prestati, ma poich noto il mio scetticismo verso i miracoli, aspetterei ancora una mezza dozzina di decenni prima di santificare il sisma. Per certi versi la simpatia verso gli italiani, che invasori sui generis durante lultima guerra avrebbero potuto perdere qualche posizione in classifica, si spiega forse con il fatto che intanto le nostre malefatte sono state abbondantemente superate dai sopravvenuti tedeschi, dal fatto poi che tutti i paesi confinanti sono considerati pi nemici che amici, dalla evidenza infine che lItalia , vista da questa parte, la porta dEuropa e quindi abituale luogo, quando non di destinazione finale, quanto meno di transito, per non parlare, a conclusione, delle migliaia di greci che in Italia hanno vissuto, hanno studiato, hanno lavorato. Malgrado questa palpabile influenza italiana, o forse proprio per questo, una delle due feste nazionali (detta del no) ricorda la risposta del dittatore greco dellepoca allultimatum del dittatore italiano e ci pu porre quel giorno qualche imbarazzo agli italiani a conoscenza del fatto. Mai comunque quanto quello provato dalla figlia di un collega italiano e madre indigena che, frequentando per il primo anno la scuola greca e invitata assieme a tutti i suoi compagni a celebrare con un disegno levento, sormont la scena patriottica con una sventolante bandiera tricolore!

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Ovviamente da parte degli ospiti bene usare una qualche prudenza nellaffrontare certi discorsi che potrebbero urtare la suscettibilit dei locali, dotati di un fortissimo senso di appartenenza nazionale che sconfina spesso in un esasperato nazionalismo a prescindere dal colore politico. Ed allora attenzione ad assumere atteggiamenti tolleranti nei confronti della immigrazione albanese o, terremoto o no, meno che di parte nei discorsi che riguardano la annosa questione con la Turchia ricordando che anche il caff da turco diventato greco (al tempo dei colonnelli) per allontanare ogni collegamento con gli odiati vicini. E tornando al caff greco, colgo loccasione per alcune indispensabili istruzioni per luso: si beve seduti e con calma con sorsi brevi e attenti, non si mescola (!) e lo zucchero va deciso al momento dellordinazione; le tre categorie principali sono quelle elementari, amaro medio e dolce, e si basano sul rapporto tra la quantit del caff e quella di zucchero che compongono la miscela, ma esistono almeno unaltra mezza dozzina di possibilit per esprimere gradazioni pi fini nella scala dello zuccheraggio, della bollitura e della mescita, solo che sono utilizzate e comprese da vecchi avventori in vecchi cafenion perch giovani frequentatori e moderni locali ne sconoscono il significato.

Ma anche per il caff il tempo non passa invano.


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Intanto sempre pi facile trovare lespresso, anche se il trovarlo quasi mai corrisponde a trovarlo ben fatto, e poi, se parliamo dei derivati, delle bevande che in qualche modo sono legate al chicco scuro, allora la fantasia non conosce confini. Per ovvi motivi non posso esprimere alcun giudizio sulla loro bont, visto che non sono cosa per me, ma non dovete stupivi se sentirete parlare di mocaccino, freddoccino e altri cini derivati dal pi classico cappuccino.

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I greci e i greci

Per introdurre questo argomento parto con la narrazione di una serata trascorsa con conoscenti se non proprio amici. A cena da unamica assieme ad altri quattro suoi amici; gli argomenti di conversazioni i soliti, alcuni che mi coinvolgerebbero poco in italiano ed ancor meno in greco altri su cui avrei il mio bel da dire se rinunciassi al ruolo di diarista della realt locale e se avessi un vocabolario pi ricco, argomenti che sembrano accomunare trasversalmente buona parte degli indigeni a prescindere dal loro credo politico a meno che non li becchi tutti io quelli che viaggiano a destra. Si pencola tranquillamente tra astrologia ed oroscopi, con dotte dissertazioni storiche e filologiche, e medicine alternative in tutte le salse provenienti da tutti i continenti: su entrambi gli argomenti per me nebbia in Val Padana, ma di quella vera, di quella di una volta, mentre loro vi trovano motivi per surriscaldarsi e il surriscaldamento foriero di incendi se si cambia argomento.

E il nuovo argomento effettivamente di quelli da infiammare la platea gi dalle prime battute. Immigrate albanesi che figliano come coniglie mentre le greche se la tengono stretta, almeno ai fini procreativi se non ricreativi, e fra qualche anno se ne perder la genia, dei greci della cosa greca, of course; immigrati, sempre albanesi, di cui fidarsi bene ma non fidarsi meglio perch per quanto collaborino e siano sottomessi (sic) certe cose, quelle cattive, ce lhanno nel sangue e prima o dopo ti derubano, ti violentano e ti tagliano la gola; immigrati, ancora
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albanesi... e pi si va avanti nella discussione e pi la temperatura aumenta anche se sono tutti daccordo nel sostenere le stesse cose, e s perch ad un osservatore superficiale i greci danno la netta impressione di essere in perenne litigio fra loro e che in una lingua cos ricca di sfumature lo stesso verbo lo si usi per chiamare e urlare qualche significato deve pur averlo!

Il tono ed il volume della conversazione, anche se parlano del tempo, fa presumere un prossimo accapigliamento che per fortuna non si avvera quasi mai trattandosi quasi sempre di un modo molto acceso di sostenere le proprie convinzioni. La conversazione il modo pi diffuso di passare il tempo, parlando di tutto con dovizia di particolari, ripetizione di dialoghi e interpretazioni delle parti. E un bene che, contrariamente ad altre realt dove lavvento della tv ha fatto seccare le ugole, i greci non hanno ancora perso e che io, che non essendo un gran parlatore sono in compenso un buon ascoltatore, apprezzo moltissimo. Ovviamente le conversazioni sconfinano frequentemente nei fatti degli altri e in questo modo tutti sanno tutto di tutti, solo che i progressivi arricchimenti di dettagli e particolari introdotti autonomamente in corso dopera, da un racconto allaltro intendo, nonch linterpretazione dei fatti piuttosto che la loro narrazione, alla fine creano una realt virtuale sideralmente lontana da quella vera e conseguente catena di gaffe ed equivoci soprattutto per gli ingenui come me.

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Esistono anche tra i greci dei pregiudizi regionali anche se non molto marcati: i cretesi sono considerati gelosi, violenti e mafiosi e non per niente vengono strettamente collegati ai siciliani; la rivalit tra Atene e Salonicco pu somigliare in qualche modo a quella tra Roma e Milano ante-lega; i provinciali ce lhanno con i cittadini e i cittadini con i provinciali, il tutto per molto sfumato in un paese in cui non ci sono dialetti a marcare le differenze (per carit anche qui c chi ce lha pi stretta e chi ce lha pi larga, e parlo della pronuncia ovviamente, ma sempre della stessa lingua si parla), in un paese in cui gli stessi cibi si trovano da nord a sud, da est a ovest e in cui una specie di grappa, cambiando nome da rak a zipuro a stafili a cicudi, si beve dai confini con la ex Jugoslavia, oggi Macedonia (che qui si chiama Scopja ma anche questo un tasto che meglio non toccare), al mar Libico.

Apparentemente litigiosi tra loro anche se in realt non lo sono, questa propensione allurlo la manifestano anche nei rapporti di lavoro. Da altre parti si tenta di coinvolgere i collaboratori, ma gi questa definizione mal si adatta se ci troviamo in Grecia dove meglio parlare di dipendenti se non addirittura di sottoposti, si tenta di coinvolgerli nel raggiungimento degli obiettivi in vari modi, dal premio in denaro alla pacca sulle spalle, qui invece lo si fa urlando. Non c capo o capetto a qualsiasi livello che non ritenga di far bene il suo lavoro se non ricorrendo a continue cazziate e ogni pretesto buono per innescare lurlata quotidiana e cos, come in un rapporto di coppia lei si attende che lui urli e strepiti e ogni tanto le alzi anche le mani come dimostrazione di affetto, anche nei rapporti di lavoro se non ti cazziano ti senti trascurato, per cui alla fine, passato luragano, tutto ritorna come prima.
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Esagero ovviamente, ma molto meno di quanto non pensiate, ed io che per natura e per convinzione sono solito ricorrere a metodi incruenti sono considerato quello che in altre civilt pirla sarebbe definito.

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I greci e le olimpiadi

Anche se ormai sono passate da un pezzo, le Olimpiadi sono state talmente volute, talmente attese e chiss quanti decenni dovranno passare perch si ripetano, che non poteva mancare questo capitoletto nel quale non star certo a ripercorrere la storia dalla nascita ai nostri giorni ma mi limiter, magari ripetendomi, a narrarvi fatti ed impressioni di prima mano in qualche modo vissuti e colte durante la mia permanenza in questa terra che per loccasione olimpica chiamer. Arrivo nel 94 ed il misfatto gi compiuto: le olimpiadi del centenario, quelle che, secondo ogni logica ad Atene avrebbero dovuto svolgersi, ad Atlanta negli USA si svolgeranno e qui dove gli americani non che siano visti con molto favore uno scippo stato considerato. E nel 96 si compiono i giochi americani dove la squadra greca fa la sua onorevole comparsa ma qui la cosa viene vista come una vittoria di Davide su Golia ed allora bisogna celebrare il ritorno degli eroi:

televisioni a ciclo continuo, parata faraonica con primi ministri e presidenti che li accolgono allaeroporto e li scortano tra due immense ali di folla sino al centro della citt, discorsi e premiazione nella capitale ed a turno nelle altre maggiori citt, insomma una fatica per gli atleti che li ha tenuti per giorni e giorni impegnati in sfilate, feste e celebrazioni rendendo il rientro forse la fase pi faticosa di tutta lavventura olimpionica.

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Quando bisogna assegnare i giochi del 2004 visto che per lalternanza tra i continenti ospitanti quelli del 2000 in Australia sono finiti, Atene ripresenta la sua candidatura tra speranze e timori: ce la assegneranno per riparare al torto del 96? visto che nemmeno quelle del centenario ci hanno assegnato perch mai dovrebbero assegnarci queste? in una alternanza di entusiasmi e di scoramenti che portano alla fine allo sconto finale con Roma. Il giorno decisivo mi vede, viaggiatore sul traghetto verso la mia isola greca, incollato assieme a tutti gli altri passeggeri davanti alla televisione combattuto nei desideri, che pencolano da una capitale allaltra e timoroso che se anche questa volta Atene non dovesse farcela certamente imbarazzato mi sentirei. Al di l del mare la mia consorte a quanto pare non ha invece nessun tentennamento e la sua telefonata con la quale mi urla nellorecchio abbiamo vinto segue di qualche millesimo di secondo lannuncio ufficiale che ha scatenato a bordo il finimondo con il popolo in festa e le sirene che strombazzano a tutto spiano.

Basta, se ne parlato per anni, per anni ne abbiamo subito i disagi perch, bisogna riconoscerlo, stata una bella impresa quella di far diventare la citt degna sede delle olimpiadi, e poi non fai in tempo a prenderci gusto che sono gi finite. Essendoci vissuti in mezzo, spettatori dal vivo qualche volta e assidui davanti al televisore, il ritorno alla normalit intristisce e allora bando alle malinconie e rituffiamoci nella realt: le strade nuove che erano state frettolosamente completate adesso sono di nuovo dei cantieri che Dio solo sa quando verranno chiusi; sono tornate in servizio le vecchie carrette dei collegamenti marittimi interni che prudentemente erano state nascoste; il porto che brillava di pulizia e di polizia tornato ad essere il solito letamaio; gli
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impianti giganteschi giacciono inutilizzati e inutilizzabili; si parla ovviamente di spese eccessive, di scandali e di scaldaletti, insomma i Giochi sono finiti e non mi rimane che scriverne lepitaffio: tutto stato superiore alle pi rosee aspettative, tutto ha funzionato con teutonica precisione e mediterranea allegria, niente riuscito a turbare la pace olimpica che si respirava in citt e greci autentici e greci di adozione siamo andati fieri ed orgogliosi come se ognuno di noi avesse avuto parte attiva nella riuscita dellevento. Amen.

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I GRECI E Notoriamente la Grecia la patria della filosofia mentre il diritto nato da unaltra parte, e questo bisogna sempre tenerlo ben presente perch spesso e in molte circostanze ci si pu trovare davanti a situazioni poco comprensibili. La sensazione che ho avuto durante questa ormai mia lunga permanenza da queste parti che pi che alla certezza del diritto, situazione ovunque e comunque spesso solo teorica, ci si trovi quasi sempre davanti alla interpretazione del funzionario di turno e tutto ci da non da confondere assolutamente con larbitrio, ma deriva da sofferte elucubrazioni e personali coinvolgimenti che alle volte possono anche non interessare il portafoglio. Passando alla cronaca e premesso che i greci, dotati di moralit elastica come tutti i mediterranei che li porta ad autoassolversi da tutti quei reati dai nomi misteriosi che in Italia abbiamo appena imparato a conoscere solo ieri e che oggi pare abbiamo gi dimenticato, dalla concussione alla corruzione, dallabuso dufficio al falso in bilancio, i greci hanno inventato gli albanesi e gli zingari cui attribuire furti e furtarelli, la mia esperienza con la legge e i suoi attori nasce da un piccolo furto subito in casa durante una breve assenza: pi che il danno materiale ho dovuto lamentare la perdita della mia certezza secondo la quale la Grecia era il paese sicuro mentre lItalia Ed a proposito di certezze, che dire del fatto che avendo abitato a Palermo, Milano e ora Atene, solo nella prima, se si esclude la marachella del figlio di una vicina di casa, non ho avuto i ladri in casa? Tornando al furtarello, rapido intervento investigativo, rapida individuazione del colpevole attraverso le impronte digitali e, dopo due anni, processo al contumace. Alcuni mi suggeriscono di moderare i miei entusiasmi rispetto a questa rapidit ed efficienza poliziesca perch potrebbe non essere tutto oro quello che luccica e io modero e passo al processo.
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Intanto latmosfera del Palazzo. Niente blindature e giubbotti antiproiettile, niente mitra in bella vista e altri marchingegni, cos come per inciso altrettanto amichevole laccesso alle banche. Gli edifici che ospitano il tribunale, ex Accademia Militare al centro della citt da dove era partito il golpe dei colonnelli, sono immersi nel verde dove panchine, tavolini, bar e bel tempo permettono una movimentata vita allaria aperta, prendendo il solito caff, comprando i biglietti del locale gratta e vinci, precursore del nostro, ammirando le ragazze o i ragazzi, e questo non solo perch in Grecia il neutro non solo un genere grammaticale, ma soprattutto perch le donne sembrano molto pi aggressive e spregiudicate degli uomini.

Naturalmente e contemporaneamente gli avvocati parlano tra loro con imputati e testimoni i quali a loro volta hanno il loro bel da dirsi e nel frattempo il tempo passa in attesa delludienza. Trattandosi di piccoli reati, latmosfera in generale abbastanza rilassata fino a quando qualche avvocato in vena di gigionate a sproposito, non fa saltare i nervi a tutti. La partecipazione alle volte si fa pi interessata quando giudici, avvocati, imputati e testimoni intervengono contemporaneamente con inevitabile innalzamento dei toni che richiamano spettatori dalle altre aule. Le sentenze vengono emesse allistante da corti, composte quasi esclusivamente da donne, che si consultano facendosi paravento con gli atti del processo. Per concludere, dopo che ho giurato e risposto alle domande rivoltemi dalla presidente, il mio contumace, che per inciso proprio albanese era, si beccato quindici mesi di galera, se mai lo prenderanno.

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Si concluso cos con un successo per la polizia un altro caso, le statistiche sono salve, lorgoglio nazionale pure e la giustizia forse! Per lintegrazione della e nella Comunit Europea, sono sempre pi convinto con il passare del tempo che oltre ai criteri che riguardano leconomia, se ne dovrebbero aggiungere altri riguardanti la vita di tutti i giorni. Perch in Francia le notti debbono essere tormentate dai salsiccioni che fanno le funzioni di cuscini? Perch nei Paesi del Nord Europa che destate hanno diciotto ore e pi di luce al giorno non esistono gli scuri alle finestre? Perch quellarnese di nome francese cos diffuso in Italia, e parlo del bid considerato un oggetto misterioso negli altri paesi? In Grecia il problema, se cos possiamo definirlo, costituito dallo smaltimento della carta igienica la quale per prevenire possibili intasamenti degli scarichi, non viene smaltita dopo luso assieme a tutti gli altri prodotti naturali, ma accumulata in un cestino per essere poi, quando il mucchio maleodorante diventa consistente, trasferita tra i normali rifiuti.

Ci avviene sia in casa che nei locali pubblici e ci mette spesso a disagio i turisti che trovano personalissimi espedienti per risolvere la questione come mi conferma Riza che a Naxos ha una pizzeria. La mia distinta padrona di casa, la prima, non mi ha raccomandato altro, essendo abituale frequentatrice del resto della Comunit e conoscendo le strane abitudini di questa rispetto alla carta igienica, appunto. Luci ed ombre nei rapporti tra greci, e non solo, e la burocrazia pubblica e non. Per qualsiasi documento, atto o operazione bisogna fornire oltre ai soliti dati personali, il nome di entrambi i genitori, della
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moglie, il mestiere, la religione scavando in profondit alla ricerca di date e indirizzi non facilmente accessibili in memoria: che cosa lindirizzo di nascita non bastando la citt? quello della clinica? quello della casa dei genitori? In compenso ed in contrasto nel giro di pochi mesi il fisco d se deve dare e prende se deve prendere. Come in tutte le burocrazie ogni tanto (!) il meccanismo si inceppa: per ottenere la residenza dovevo fare la visita medica e per fare la visita medica occorreva la residenza: solo dopo una mezza giornata di girovagare da un ufficio allaltro, di arzigogolate discussioni del mio avvocato e decine di telefonate si riusciti a venire fuori dallimpasse.

E mal me ne incolse ch, tra laltro ho dovuto sottoporre i miei attributi ad una potente lente di ingrandimento manovrata da un paio di dottoresse molto carine. Chi mi toglier il dubbio che luso della lente sia stato dovuto ad una, come dire, manifesta insufficienza dei suddetti e conseguente scherno delle suddette sulla cui competenza non ho dubbi visto il campionario che hanno sottocchio giornalmente? Anche se pu sembrare una invenzione, la storia non finita qui, perch portati documenti ed esami allufficio stranieri saltata fuori la necessit di una visita psichiatrica con inevitabili lungaggini e complicazioni, e qui lavvocato stato geniale, trovando ovviamente terreno fertile nella cultura speculativa del posto, ricorrendo ad un sillogismo: se due importanti aziende, di cui io non faccio il nome, aziende che per definizione non possono avere problemi mentali (io per la verit qualche dubbio ce lo avrei), avevano deciso di affidarmi un incarico cos importante, avevano certamente valutato il mio stato, ergo non potevo essere pazzo!
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Applausi a scena aperta e concessione istantanea della carta di soggiorno. Che poi altri la abbiano ottenuta senza essere costretti a far sfoggio di attributi fisici e intellettuali e che io stesso abbia potuto rinnovarla scaduti i quattro anni di validit senza pi calarmi i pantaloni, rientra nella gi citata discrezionalit locale. Si vocifera in giro, ma si tratta certamente di una malignit, che, come dappertutto, un amico pu favorire molto un pi celere percorso di una pratica da un ufficio allaltro, che se poi gli amici sono pi di uno, disposti nei punti nodali, le cose vanno ancora meglio e che infine farsi degli amici non costa molto.

Queste semplici regole di saper vivere si applicano un po dappertutto e per mia esperienza personale, anche se in un ospedale privato, e quindi a pagamento, solo per effettuare delle semplici analisi, sono stato invitato a stringere un paio di amicizie teoricamente del tutto non necessarie, ma a quanto pare la prassi che viene seguita, da tutti, con sorprendente disinvoltura per cui proprio da ingenui sorprendersi se lo stesso dovesse avvenire parlando di lavori o di tasse anche se la mia personale esperienza dimostrerebbe tutto il contrario, ma io notoriamente pirla sono! Poich, statisticamente almeno, pare un evento inevitabile, questo capitoletto entra a pieno diritto in queste note perch anche i greci non sembrano sottrarsi a questo destino. Visto largomento lAutore non se ne avr a male se i suoi affezionati lettori faranno i rituali gesti scaramantici toccando legno o ferro a seconda dellorigine o abbandonandosi a pi potenti scongiuri. Ad Atene non troverete paramenti e addobbi a contraddistinguere la casa del caro estinto il cui trasferimento al cimitero avviene in forma anonima e quasi di nascosto. Ci si ritrova tutti direttamente sul posto per la celebrazione della cerimonia in chiesa e per il caff nella sala preposta che si trova
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nello stesso cimitero, cimitero nel quale ci si ritrover dopo quaranta giorni celebrando la ricorrenza, tra laltro, con la distribuzione ai convenuti di una cucchiaiata di torta a base di grano bollito, come la cuccia siciliana per intenderci tra chi la conosce, racchiusa in un sacchetto mortuario che ricorda il defunto.

Per chiudere, ed in fretta per giunta, largomento, ricorder soltanto che qui non esiste un giorno particolare dedicato alla celebrazione dei defunti ma ognuno viene celebrato in quello che sarebbe stato il suo giorno onomastico e amen. Tra le figure caratteristiche che si possono incontrare per strada un posto di rilievo meritano certamente i venditori di biglietti della lotteria. Omettini in genere dimessi inalberano un bastone sul quale, novello albero della cuccagna, sono infilzati e appesi decine e decine di biglietti multicolori delle varie lotterie che con cadenze settimanali, mensili, e annuali ( su questultima che al momento in cui riscrivo questa versione aggiornata ripongo tutte le mie speranze) si susseguono integrate da una enorme variet di gratta e vinci.

Lomino vaga per le strade lanciando il suo richiamo, entra nei negozi e approfitta delle taverne, non di tutte perch altrimenti chi lo porterebbe pi a casa, oltre che per incrementare le sue vendite, per fare un riposino e bere il suo bicchiere di vino. Al mattino facile incontrare in genere agli incroci con semaforo i venditori di koulouraki, ciambellina di pane croccante rivestita di sesamo che pu servire a tappare un buco nello stomaco mentre ci si avvia lentamente verso lufficio.
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Agli stessi incroci si possono trovare anche i venditori ambulanti di caff che ovviamente sconsigliato ai cultori dellespresso. Un classico sono le bottegucce di souvlaki e ghiro me pita: seduti ai tavolini sui marciapiedi o pi semplicemente in piedi, spiedini e cartocci formati da una specie di piadina nella quale sono racchiusi carne, pomodori, cipolla e limmancabile zaziki, (e non ziziki come pretendeva il mio collega, ch di cicale altrimenti si tratterebbe) costituiscono il pi gustoso ed economico pasto che si pu consumare in qualsiasi angolo della Grecia.

I greci sembrano avere una strana sindrome da deserto: giovani e vecchi, eleganti e scalcagnati, uomini e donne in qualsiasi circostanza facile che camminino con la bottiglietta dacqua in mano dalla quale periodicamente dissetarsi come nella peggiore traversata sahariana.

La mia gentile consorte pur con la sua aria molto distinta anche lei si subito allineata; qualsiasi sia il percorso da fare a piedi, due minuti o due ore, la bottiglietta al seguito non manca mai. Afflitta come un po tutti i paesi mediterranei dalla scarsit di questo elemento, in Grecia lacqua viene offerta in tutte le circostanze e versata non appena prendi posto a tavola (non parliamo dei locali per turisti ovviamente) e il bicchiere dacqua accompagna tutte le tazze di caff, come una volta succedeva anche in Magna Grecia e dintorni. Simili alle nostre edicole dei giornali di una volta, disseminati in tutti gli angoli delle strade, aperti a tutte le ore, i peripteri sono unancora di salvezza per mille piccole necessit dalle sigarette ai giornali, locali e non; dai biscotti alle bibite; dai fusibili per gli impianti elettrici domestici ai biglietti degli autobus; dai telefoni pubblici alle informazioni, ai quaderni di scuola, ai gelati, alle penne e matite, alle pellicole.
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Concessi ad invalidi e reduci, tramandati da padre in figlia purch non sposata, e pare che tante si immolino sullaltare del nubilato per non perdere leredit, in genere piccolissimi, stipati di merci con lo spazio necessario solo per far stare seduto il gestore, il panorama di strade e piazze di paesi e citt non sarebbe lo stesso se non esistessero (monsieur de la Palisse, meno male che ci sei tu !). Una dozzina di anni di permanenza in Grecia, per una dozzina di volte le stagioni hanno compiuto completamente il loro ciclo e, puntuali come le stagioni meteorologiche, si alternano le stagioni degli scioperi. Linverno porta lo sciopero degli agricoltori: finiti i lavori nelle campagne si inizia il blocco dellautostrada che collega Atene con Salonicco per estenderlo progressivamente alle altre strade con lobiettivo di tagliare i collegamenti nord-sud. La durata minima del blocco, pi o meno rigido, pu stimarsi intorno alla decina di giorni, le motivazioni, a parte il comune denominatore economico, le pi varie ed ogni anno diverse.

Alle soglie dellestate tocca inevitabilmente ai marittimi: tre, quattro giorni, una settimana di paralisi nei trasporti via mare sono da mettere in conto e tenendo conto del numero delle isole, della necessit di rifornirle praticamente di tutto, della propensione ai viaggi, per amore o per forza, di continentali e isolani, si pu immaginare il caos che generano questi eventi e il tempo che occorre per ritornare alla normalit. Scuole, banche ministeri, uffici pubblici in genere non si tirano mai indietro anche se le stagioni hanno meno influenza, a parte lovvia constatazione che nemmeno in Grecia gli insegnanti scioperano destate. Il caff, quello greco ovviamente, viene adoperato anche per leggerne i fondi.
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Soprattutto le donne sembrano assillate dai segni zodiacali e dai relativi oroscopi: come gli americani si presentano e valutano in dollari e gli italiani in titoli accademici, i greci, o meglio le greche, ti pesano a base di sagittari e arieti. Guai a non conoscere il proprio ascendente perch allora deve essere ricercato in base al luogo e allora della nascita: dopo aver allinizio dichiarato la mia ignoranza deludendo le mie interlocutrici ho deciso poi di inventarmelo di volta in volta tanto alla fine le previsioni sono sempre le stesse, anche perch il giro sempre lo stesso e tutte conoscono le mie vere o presunte aspirazioni. Si vocifera che anche per avere la patente di guida si possono trovare delle scorciatoie e questo spiegherebbe anche labilit dei piloti locali, tuttavia anche a proposito di queste voci debbo esprimere le mie doverose perplessit. Avendo scelto nei primi quattro miei anni in Grecia di vivere in una zona tranquilla e fuori dalle grandi correnti di traffico, mi sono ritrovato, andando e tornando dal lavoro, nei giorni feriali e in quelli festivi, a combattere contro un esercito di formichine che lentamente si arrampicano su per le salite, prudentemente si affacciano agli incroci, accostano, fanno singhiozzanti retromarce e balbettanti ripartenze: tutte le scuole guida di Atene e dintorni pare che abbiano scelto come palestra la mia zona quasi a volermi far toccare con mano che la patente non si compra ma la si acquista sul campo, come i titoli nobiliari! Diffusissimo tra i giovani di entrambi i sessi, ma anche i vecchi non si tirano mai indietro se capita loccasione, non quello cui avete subito pensato, ma il gioco del tavli; moderni locali o vecchi cafenion dispongono di queste oblunghe cassettine che contengono dadi e pedine: con rapide mosse i due giocatori alternativamente lanciano i dadi e muovono le pedine, tutto allinterno della cassetta aperta come un libro, con incomprensibile logica e supersonica velocit.
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Un intero pomeriggio passato da Michalis a spiegarmene i primi elementi servito solo a dimostrare che per certi giochi sono decisamente negato. A tutti ho narrato la triste vicenda del terreno che avevamo comprato a Naxos per costruirvi senza fortuna la casa; casa di cui finalmente siamo entrati in possesso da tuttaltra parte e con le consuete lungaggini locali. Per arrivare alla conclusione, ci eravamo scatenati nella ricerca di soluzioni alternative: altri terreni, case nuove in riva al mare, case vecchie in paese coinvolgendo nella ricerca amici e conoscenti in una specie di catena di SantAntonio senza fine.

Tenendo conto delle abissali differenze tra richieste e disponibilit, di un gioco si trattava e giocando abbiamo chiesto alla nostra vicina di casa, notoriamente padrona di mezzo paese, anziana e sola, se aveva qualcosa da venderci, ma lei ci ha risposto che pi che a vendere a comprare era interessata. La risposta mi aveva sorpreso ma se avessi avuto presente Sciascia (e anche nel mondo contadino che meglio conosciamo la sollecitazione a vendere un terreno considerata offensiva e ottiene di solito lorgogliosa risposta io compro, non vendo) avrei avuto la conferma che una faccia e una razza nelle cose che contano lo siamo veramente. Almeno una mezza dozzina di variet di basilico vengono normalmente coltivate in Grecia (ed ho sentito dire che ne esistono una ventina di tipi) ma il principale motivo per il quale lo si coltiva non quello culinario tant che mentre dal
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fruttivendolo o al supermercato puoi trovare il prezzemolo, del basilico nemmeno a parlarne.

No, lo scopo quello ornamentale, considerata una pianta ben augurale ma soprattutto da annusare e allora nessuno se ne avr a male se passando ne strapperete un rametto dal vaso e dopo averne aspirato lodore lo porterete allorecchio (usanza sempre meno in uso) o lo terrete in mano per sentirne il profumo di tanto in tanto o meglio ancora, e questo il gesto che ho osservato pi volte essendo allora la nostra privacy naxiota protetta da una barriera di vasi di basilico schierati sul davanzale della finestra, niente di meglio che tuffare entrambe le mani dentro la chioma delle piantine e poi portarle voluttuosamente al viso e aspirare, aspirare profondamente. Al semaforo un vecchietto (chiss se qualcuno parlando di me mi definisce nello stesso modo mettendo ovviamente a repentaglio i suoi attributi perch se lo sento) mi chiede lora a gesti visto che per questioni climatiche i finestrini sono chiusi, e poich sono le cinque mi basta istintivamente aprire la mano per farglielo capire. Non lavessi mai fatto! E come facevo a ricordarmi che la mano aperta verso linterlocutore una grave offesa per cui invece di un grazie mi sono preso lequivalente di un va fa nculo e cos ho capito, mi hanno spiegato che il cinque va bene farlo con la mano aperta purch per sia rivolta verso se stessi. Cazzo come sono complicati questi greci! Daltra parte, riflettendoci, se in analoga situazione in una contrada con abitudini diverse per indicarmi che luna mi mostrassero il medio eretto sul pugno chiuso io come la prenderei? E entrato in vigore il nuovo codice della strada che prevede multe salate per chi non allaccia le cinture e per chi non indossa il
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casco e chiaramente allinizio c una maggiore attenzione, anche se di convinzione non se ne parla. Quello che il codice non ha regolamentato a quanto pare luso delle segnalazioni ottiche (le frecce, e chi ricorda pi che il nome deriva dal fatto che in tempi andati veniva fuori proprio una freccia luminosa a indicare la direzione?) e il loro significato, e allora qui le quattro luci lampeggianti vengono utilizzate quasi sempre a sproposito e ad ogni pi sospinto, i cambi di direzione vengono segnalati ogni tanto, ma soprattutto tutti sono convinti che basta mettere la freccia per avere il diritto di fare le cose pi turpi senza curarsi degli altri. Sono passati un bel po di anni, entrato in vigore un nuovo codice della strada, ma la situazione esattamente la stessa tanto che ho potuto riportare il vecchio testo, senza cambiarne una virgola.

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I greci e il sesso

Confesso subito che il titolo del capitolo avrebbe dovuto essere con pi aderenza al contenuto i greci e laltro sesso ma la presa sul pubblico dei gentili lettori non sarebbe stata la stessa. Comunque, a scanso di equivoci, come nei titoli di coda di un film, si precisa che fatti e personaggi protagonisti di questo episodio sono frutti di pura fantasia ed ogni riferimento a persone esistenti da ritenersi del tutto casuale; a maggior ragione da escludere, per i noti motivi, qualsiasi esperienza personale il che comporta che anche dopo la revisione il contenuto pu solo aver subito qualche modifica formale ch nella sostanza nulla di pi ho imparato e se mai lo avessi fatto comunque non avrei potuto servirmene. Cominciamo con un breve cenno di carattere generale all oggetto del desiderio almeno per noi maschietti di gusti ancora normali, e cio delle donne, senza con questo volermi attrarre addosso le ire delle femmine e delle femministe. Che dire delle donne? Se in mente avete limmagine storica di figure tracagnotte, bruttine e pelosette (cos come sono immaginate le sicule, tanto per intenderci) ebbene, toglietevelo dalla testa.

Sempre con tutti i limiti che hanno le generalizzazioni e avendo le ateniesi come riferimento principale, andare in giro per le strade, negozi e uffici un godimento per gli occhi. Abbigliate in maniera fantasiosa vestendo indifferentemente da sera alle dieci del mattino e con lustrini e pailletes a tutte le ore si distinguono per quella che la caratteristica tipica della moda greca: le calzature.
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Suole a carrarmato, zeppe che sollevano ad altezze vertiginose, colori chiari, questa la caratteristica scarpa indossata in tutte le occasioni e con tutti gli abiti e ad un certo punto pare pure che siano riuscite ad esportarne la moda nel resto dEuropa anche se fortunatamente le mode effimere sono per definizione. Togliendo di mezzo i vestiti, in senso metaforico ovviamente, donne e ragazze belle e curatissime, eleganti, alte, flessuose, provocanti costituiscono lo spettacolo di ogni giorno. Se poi la sera ci trasferiamo nei locali, allora mi rendo conto che dovrei avere qualche decina danni e qualche legame (rigurgito di moralismo!) di meno perch le tentazioni sono tantissime e, purtroppo per me, le possibilit di coglierle pochissime. Fatta questa lunga e indispensabile premessa, ma le donne meriterebbero ben altro, e tornando al sesso, non aspettatevi comunque un capitolo a luci rosse, ma una serie di si dice intorno allargomento, ed allora si dice che: almeno nelle grandi citt le ragazze sono abbastanza spregiudicate e disinvolte anche se queste qualit vengono prevalentemente adoperate nella ricerca di un marito; ovviamente come in tutte le ricerche, non tutte riescono col buco, se cos si pu dire. Se parliamo poi di donne non pi di primo pelo certo che non se la tengono stretta tra le gambe! i maschietti nei confronti delle femminucce mostrano un atteggiamento macho, oscillante tra lindifferenza e la rudezza; la galanteria latina se da una parte viene apprezzata dallaltra, dalle stesse donne viene vista come un segno di debolezza.

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la vendita di sesso in strada non molto diffusa e riguarda per la maggior parte il commercio dei travestiti, daltra parte le professioniste sono schedate e sottoposte a periodici controlli medici e le case chiuse sono ancora aperte anche se mi manca la assoluta certezza non avendo ancora avuto occasione di toccare con mano. esistono dei locali di spogliarello integrale meritevoli di una capatina dove sono stato costretto ad andare per motivi di lavoro. Alt! Non faccio n la spogliarellista ch non avrei molto successo, n la entreneuse, n il magnaccia; per motivi di lavoro deve intendersi la (fastidiosa) necessit di accompagnare ospiti di riguardo alla conclusione di qualche affare.

La cosa pi interessante, a parte la presenza tra gli avventori di persone, uomini e donne, assolutamente normali, la possibilit di avere, con pagamento supplementare, delle esibizioni dedicate, nel senso che, pur svolgendosi in pubblico, la prestazione, e parlo sempre di spogliarello, viene servita al tavolo del richiedente. Che poi la cosa possa avere un seguito alla chiusura del locale probabile ma di questo non posso dare testimonianza. oltre al caff, pare che i turchi abbiano lasciato anche una certa loro caratteristica abitudine sessuale (nota per la verit universalmente come amore greco) cui le signore pare si sottopongano volentieri dando le spalle ai propri partner.

La mia signora che di questo argomento ha parlato a lungo con le sue amiche greche trascorrendo poi pomeriggi estivi sulle spiagge di Naxos a riparlarne con le sue amiche italiane, scoprendo che anche in questo settore la globalizzazione non ha risparmiato
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nessuno, concludendone che certe esperienze sarebbero da provare pi che stare a perdere tempo a parlarne, e di pi non aggiungo.

in generale sembra che le greche siano particolarmente vivaci, piene di iniziativa e assolutamente prive di pregiudizi verso qualsiasi reciproca prestazione. Cos emerge almeno da un prudentissimo sondaggio condotto dallo scrivente tra le proprie conoscenti, ma come noto tra il dire e il fare e qui mi fermo che per essere un gentiluomo ho parlato anche troppo mentre largomento richiede pi fantasia che parole.

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conclusione Lidea iniziale era quella di trovare un contraltare a queste note con un coautore greco che raccontasse lItalia dal suo punto di vista, e come idea continuo a ritenerla valida. Cos avevo scritto nella prima edizione e ribadisco ancora adesso con una consapevolezza in pi: non possibile che una cosa del genere possa avverarsi, mai! Eppure qualcosa di nuovo c perch ho trovato un libricino in italiano nel quale lautrice, una greca dal cognome sospettabile e dalla residenza equivoca, prende bonariamente in giro i suoi connazionali! Che poi esista una traduzione in greco del suddetto libricino cosa tutta da vedere, ma qualche dubbio mi deve essere consentito avercelo.

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Dolores e Alfonso Lamartina Pithagora 12 15126 Marousi (GR)

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