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LA NUOVA PROVINCIA MARTED 6 DICEMBRE 2011

CULTURE E SPETTACOLI

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ASTI FILM FESTIVAL. SI CHIUSA CON LE PREMIAZIONI DI DOMENICA SERA LA PRIMA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE CURATA DA VERTIGO

La giuria guidata da Faletti conquistata dal film con Battiston


Riconoscimenti a Gianni Cavina, Cosimo Cinieri e Ugo Dighero
DI ENRICO PANIROSSI Al di l dei premi, il risultato pi importante dellAsti Film Festival un altro: Ora nel pubblico esiste lidea del festival. Lo ha sottolineato Paolo Perrone, presidente del circolo Vertigo che ha organizzato la quattro giorni di cinema tra Sala Pastrone e Teatro Alfieri. Pubblico sempre presente, con il quale si creato un bel rapporto e che penso abbia apprezzato la scelta delle opere proposte; ospiti protagonisti di un cinema di qualit, pellicole che meritavano di essere riviste. questo il carattere che abbiamo voluto dare al festival chiarisce Perrone portare ad Asti le realt pi significative del panorama nazionale, quei film che magari sono usciti in poche copie in tutta Italia e sono stati strangolati dalla concorrenza pi agguerrita. Dopo le settimane dedicate alle sezioni Asti Short e Asti Doc da gioved a domenica , stata la volta dei lungometraggi di La prima cosa bella: i nuovi talenti del cinema italiano Otto . pellicole su cui la giuria guidata da Giorgio Faletti ha lavorato in modo assiduo: Si sono riuniti e hanno discusso, devo dire che il loro verdetto si ritrovato sulla stessa lunghezza donda di noi organizzatori. Il pubblico ha applaudito a lungo Io sono Li, premiato come miglior film, dimostrando apprezzamento per un film che tratta di un tema non semplice. La prima edizione dellAsti Film Festival si chiude lasciando un clima positivo, prosegue Perrone, che ha rilevato

GIUSEPPE BATTISTON, PREMIO CITT DI ASTI E INTERPRETE DEL FILM VINCITORE (PLETOSU)

IO SONO LI, DI ANDREA SEGRE, HA PREVALSO TRA LE NOVE OPERE PRIME PRESENTI AD ASTI

una buona sintonia con chi lavora nella cultura in citt, primi fra tutti gli attori Mario Nosengo e Alessio Bertoli. A loro il compito di accompagnare gli studenti

allincontro con Lucio Pellegrini e Andrea Bosca. Da Laura Luchetti ad Alba Rohrwacher, gli ospiti ci hanno spronato a continuare, colpiti dalla citt e dai luoghi del

festival, aggiunge Paolo Perrone. A proposito di ospiti, la presenza ad Asti di Giuseppe Battiston segna un trait dunion con il Festival Italiano del Cinema

dEssai, che anni fa proprio nella nostra citt aveva premiato lo stesso attore. Gli altri premiati del festival astigiano sono Zhao Tao, miglior attrice (Io sono Li); Vinicio

Marchioni, miglior attore (20 sigarette); Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, miglior regia (Et in terra pax); il Premio Giuria Giovane, attribuito dagli studenti del Liceo Classico Alfieri, andato al film Into paradiso di Paola Randi, mentre a vincere il Premio del Pubblico stato 18 anni dopo di Edoardo Leo. Cosimo Cinieri stato invece insignito del Premio Speciale alla Carriera.

Nelle foto a fianco alcuni momenti della premiazione di domenica sera al Teatro Alfieri. Da sinistra: Paolo Perrone di Vertigo e Gianni Cavina, un interprete di Et in Terra Pax con Giorgio Faletti, leditore della Nuova Provincia Andrea Cirio con lattore Ugo Dighero

IO SONO LI. IL FILM VINCITORE GI APPLAUDITO A VENEZIA

Shun Li vuole rivedere il figlio e incontra Bepi, il pescatore slavo


La giovane donna dalla periferia di Roma a Chioggia per gestire un bar
A Paolo Perrone, giornalista e presidente di Vertigo, anima dellAsti Film Festival insieme a Riccardo Costa, abbiamo chiesto di recensire lopera prima vincitrice. DI PAOLO PERRONE La doppia vittoria di Io sono Li alla prima edizione dellAsti Film Festival (miglior film e migliore attrice), impreziosita dalla consegna del Premio Citt di Asti a uno dei suoi protagonisti, Giuseppe Battiston, aggiunge ulteriore valore a una pellicola applauditissima alla Mostra di Venezia, lo scorso settembre, uscita nelle sale poche settimane dopo la proiezione al Lido ma rimasta purtroppo non per molto nei nostri cinema. Una pellicola che vede una donna cinese (interpretata da Zhao Tao), in attesa di riabbracciare il figlio di 8 anni dal Paese della Grande muraglia, trasferirsi dalla periferia di Roma a Chioggia per gestire un bar. Nella citt lagunare la donna imparer a conoscere litaliano e gli italiani, e trover amicizia e solidariet in un pescatore slavo da trentanni a bagno nella Laguna, poeta e gentiluomo, profondamente commosso dalla sensibilit della donna, di cui avverte la malinconia per quel figlio e quella sua terra lontana Al debutto nel cinema a soggetto dopo molti, pregevoli documentari di indagine sociale, Andrea Segre realizza con Io sono Li un film che si nutre di sguardi colmi di pudore e tenerezza, in una raffigurazione della provincia italiana antica ma non arcaica, dove le radici del passato valgono pi delle implicazioni del presente e dove anche la parlata veneta di Marco Paolini, Roberto Citran e, appunto, Giuseppe Battiston, cos esibita, trova un punto dincontro con quella, acquisita, di Rade Sherbedgia (il pescatore slavo) e arriva a congiungersi, idealmente, con la lingua cinese di Zhao Tao. Davvero coinvolgente il filo rosso che lega progressivamente Shun Li a Bepi, la barista e il pescatore, cucito da sorrisi appena abbozzati, sorretto da interpretazioni magnifiche e dalle suggestioni di una cornice paesaggistica evocativa. Io sono Li collocato in una geografia dellanima che sembra emanare respiri e sospiri: le montagne nitide e imponenti viste dalla laguna di Chioggia, i lumini che i cinesi accendono e fanno galleggiare nellacqua per celebrare il loro poeta, le lettere spedite dalla mamma al figlio sono tasselli sensibilissimi di un mosaico narrativo e visivo delicato e struggente. Mai banale. Mai forzato. Sempre rispettoso dei suoi protagonisti. Persone, prima ancora che personaggi, osservate nel loro microcosmo naturale. In silenzio, tra le modeste mura di casa, o in un rumoroso brindisi al bancone di un bar.

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