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RICHIESTA DI CONTRIBUTO ALLA FONDAZIONE CARIPLO

DA PARTE DELLA COMUNIT MONTANA PARCO ALTO GARDA BRESCIANO (ENTE CAPOFILA), DEL COMUNE DI GARDONE RIVIERA, DEI COMUNI DI GARGNANO, LIMONE SUL GARDA, MAGASA, SAL, TIGNALE, TOSCOLANO MADERNO, TREMOSINE E VALVESTINO NELLAMBITO DEL BANDO PROMUOVERE LA SOSTENIBILIT ENERGETICA NEI COMUNI PICCOLI E MEDI

Maggio 2011

INDICE 1 2 Premessa ........................................................................................................................3 Il contesto progettuale.....................................................................................................5 2.1 Dati di inquadramento................................................................................................5 3 Gli Obiettivi del progetto................................................................................................15 4 Strategia dintervento ....................................................................................................17 4.1 Analisi del sistema energetico locale e definizione dellinventario delle emissioni ..17 4.2 Valutazione dei potenziali di intervento....................................................................21 4.3 Definizione del piano dazione .................................................................................25 4.4 Programma di formazione........................................................................................29 4.5 Campagna di informazione e sensibilizzazione .......................................................30 4.6 Predisposizione di un sistema di monitoraggio........................................................31 4.7 I documenti consegnabili .........................................................................................32 4.8 Programmazione delle principali attivit ..................................................................33 5 Organizzazione richiedente...........................................................................................34

PREMESSA

Negli ultimi anni le problematiche relative alla gestione delle risorse energetiche hanno assunto una posizione centrale nel merito dello sviluppo sostenibile: prima di tutto perch l'energia (o pi esattamente l'insieme di servizi che l'energia fornisce) una componente essenziale dello sviluppo; in secondo luogo perch il sistema energetico responsabile di una parte importante degli effetti negativi delle attivit umane sull'ambiente (a scala locale, regionale e globale) e sulla stabilit del clima. Le emissioni di gas climalteranti sono ormai considerate un indicatore di impatto ambientale del sistema di trasformazione e uso dellenergia e le varie politiche concernenti lorganizzazione energetica fanno in gran parte riferimento a esse. In generale, nellambito delle politiche energetiche vi consenso sul fatto che per andare verso un sistema energetico sostenibile sia necessario procedere lungo tre direzioni principali: una maggiore efficienza e razionalit negli usi finali dell'energia; modi innovativi, pi puliti e pi efficienti, di utilizzo e trasformazione dei combustibili fossili, la fonte energetica ancora prevalente; un crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia.

Tutto questo stato tradotto nelle conclusioni della Presidenza del Consiglio Europeo dell8 e 9 marzo 2007, che sottolineano l'importanza fondamentale del raggiungimento dell'obiettivo strategico di limitare l'aumento della temperatura media globale al massimo a 2C rispetto ai livelli preindustriali. In particolare, attraverso il cosiddetto pacchetto energia e clima, lEuropa: sottoscrive un obiettivo UE di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20 % entro il 2020 rispetto al 1990, indipendentemente da eventuali accordi internazionali; sottolinea la necessit di aumentare l'efficienza energetica nell'UE in modo da raggiungere l'obiettivo di risparmio dei consumi energetici dell'UE del 20 % rispetto alle proiezioni per il 2020; riafferma l'impegno a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili attraverso un obiettivo vincolante che prevede una quota del 20 % di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell'UE entro il 2020.

Questa spinta verso un modello energetico pi sostenibile avviene in un momento nel quale il modo stesso con cui si fa politica energetica sta rapidamente cambiando, sia a livello internazionale sia nazionale; uno dei punti centrali nel governo del territorio, nella crescente importanza che viene ad assumere il collegamento tra dove e come l'energia viene prodotta e utilizzata e nella ricerca di soluzioni che coinvolgano sempre di pi la sfera locale. quindi evidente la necessit di valutare attraverso quali azioni e strumenti le funzioni di un Ente Locale possano esplicitarsi e dimostrarsi incisive nel momento di orientare e selezionare le scelte in campo energetico sul proprio territorio. In questo contesto si inserisce liniziativa Patto dei sindaci promossa dalla Commissione Europea e mirata a coinvolgere le citt europee nel percorso verso la sostenibilit energetica ed ambientale. Questa iniziativa, di tipo volontario, impegna le citt aderenti a predisporre piani dazione (PAES Piani dAzione per lEnergia Sostenibile) finalizzati a ridurre di oltre il 20 % le proprie emissioni di gas serra attraverso politiche locali che migliorino

lefficienza energetica, aumentino il ricorso alle fonti di energia rinnovabile e stimolino il risparmio energetico e luso razionale dellenergia. La redazione del PAES si pone dunque come obiettivo generale quello di individuare il mix ottimale di azioni e strumenti in grado di garantire: lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che dia priorit al risparmio energetico e alle fonti rinnovabili come mezzi per la riduzione dei consumi di fonti fossili e delle emissioni di CO2 e come mezzi per una maggiore tutela ambientale; lo sviluppo di un sistema energetico efficiente e sostenibile che risulti coerente con le principali variabili socio-economiche e territoriali locali.

IL CONTESTO PROGETTUALE

Come esposto nel dettaglio nel par. 5, nel corso degli anni gli enti proponenti hanno messo in atto separatamente o in collaborazione diverse azioni nel settore energetico e ambientale, con diversi livelli di approfondimento e impegno, ma denotando comunque un interesse comune verso queste tematiche. Ad oggi, nessuno di essi risulta per in possesso di uno strumento di analisi quantitativa di dettaglio degli assetti energetici territoriali presenti e prospettati e di un documento di programmazione energetica complessiva del territorio. Una delle principali necessit attuali dei comuni, si lega quindi principalmente alla sistematizzazione di una metodologia di contabilizzazione energetico-ambientale del territorio, alla individuazione e quantificazione di obiettivi complessivi e settoriali di sostenibilit ed efficienza energetica di medio termine e alla definizione ed implementazione di strategie, strumenti ed azioni specifiche per il loro perseguimento. Da tale necessit discende quella di riuscire a strutturare opportunamente le suddette strategie in modo che riescano a coniugare alle prioritarie funzioni del parco Alto Garda Bresciano di salvaguardia e riqualificazione ambientale del proprio territorio, anche la funzione di laboratorio avanzato per la sperimentazione concreta di interventi e pratiche innovative e replicabili improntate alla sostenibilit energetica. In tale contesto, il coinvolgimento come capofila della Comunit Montana Parco Alto Garda Bresciano apparso di fondamentale importanza, al fine di garantire il necessario coordinamento territoriale per il perseguimento dei suddetti obiettivi.

2.1 Dati di inquadramento Larea candidata si colloca nella porzione orientale della provincia di Brescia e ricade allinterno del perimetro della Comunit Montana del Parco Alto Garda Bresciano. Il territorio del Parco dell'Alto Garda, istituito da Legge Regionale n 58/1989, comprende i nove Comuni di Sal, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Tignale, Tremosine, Limone sul Garda, Valvestino e Magasa e si estende su un territorio di circa 38.269 ettari, poco meno della met dei quali risulta coperto da bosco. La mappa riportata di seguito descrive il territorio oggetto della presente proposta.

Il territorio della Comunit Montana si presenta come un complesso ambientale estremamente articolato sia dal punto di vista naturale che di quello sociale. Il mutamento pi importante stata la costituzione del parco e quindi tutte le azioni relative al territorio rientrano nella normativa e nella strategia di gestione del parco stesso. Questo non deve essere letto come un insieme di vincoli, ma una risorsa, l'opportunit di fare una salto culturale a livello di tutto l'area, creando un sistema territoriale ad alta qualit, un contesto ambientale di alto valore. Nel territorio del Parco si distinguono due diverse realt territoriali di grande valenza naturalistica e paesaggistica. La Riviera del Garda con le sue caratteristiche climatiche e vegetazionali di impronta mediterranea e l'entroterra montano che sfiora i duemila metri di quota. La fascia costiera del parco rappresenta uno degli ambienti naturalistici - turistici italiani pi conosciuti e apprezzati a livello internazionale. Da Sal a Limone del Garda esistono numerose opportunit ricettive che, unite ad un contesto paesaggistico e climatico particolarmente favorevole, offrono la possibilit di fruire della "Riviera dei Limoni" tutto l'anno. elle zone collinari e montane distribuite su tutti e nove i comuni del parco, meno frequentate dal turismo di massa, si sviluppa un articolato reticolo di strade forestali e di sentieri supportati dalla presenza di rifugi, bivacchi ed altre strutture ospitali anche di tipo rurale, come ad esempio i tipici fienili austro-ungarici con il tetto di paglia di Cima Rest in Valvestino, che promuovono una fruizione direttamente a contatto con le numerose particolarit di carattere geologico, geomorfologico, forestale, floristico e faunistico. La presenza di contesti ambientali di tipo mediterraneo lungo la fascia lacustre ( 65 metri sul livello del mare) e di tipo alpino nell'immediato entroterra (1975 metri la vetta del Monte Caplone) rende possibile nel parco l'esistenza di una eccezionale biodiversit, sia a livello vegetale che animale. A pochi chilometri di distanza in linea d'aria si passa dalle Limonaie e dalle formazione vegetali tipiche mediterranee ai boschi di Carpini e Querce e, pi in alto alle splendide Faggete e Mughete. Di grande rilievo la presenza della Foresta Demaniale Gardesana Occidentale gestita dall'ERSAF, la pi estesa di tutta la Lombardia con gli oltre 15.000 ettari di superficie. La gestione della foresta compete allufficio di Gargnano ove ha sede lEnte Regionale per i Servizi allAgricoltura ed alle Foreste (E.R.S.A.F.). Lelevata valenza paesaggistico-ambientale dellarea comporta linsorgere di un complesso regime vincolistico. Al di l della presenza del Parco Regionale dellAlto Garda Bresciano, la

consultazione del Sistema dei Beni Ambientali (SIBA) evidenzia la diffusa presenza di specifici vincoli di natura paesaggistica (a questi si aggiunga il vincolo ricadente sulle aree boscate e sul Parco Alto Garda in quanto tale). Nel territorio della Comunit Montana sono presenti 4 SIC e 2 ZPS elencati nella tabella seguente:

Struttura demografica I residenti complessivi, nel territorio del parco raggiungono nel 2010 quota 29.476 abitanti. Il grafico che segue ne riporta la disaggregazione per Comune e per le annualit 1995, 2000, 2005 e 2010. A livello complessivo, la popolazione residente dei comuni proponenti incrementa, in 15 anni di poco meno del 15%. Sostanzialmente tutta la fascia dei comuni lacuali, che coincide di fatto con una maggiore presenza di servizi e/o con una pi facile accessibilit agli stessi, presenta una situazione positiva da un punto di vista demografico. La concentrazione massima nei due comuni lacuali di Sal e Toscolano Maderno mentre diminuisce sensibilmente man mano che ci si allontana dalla costa (Tignale) per toccare il minimo nei comuni di Valvestino e Magasa.

Numero di residenti per comune fra 1995 e 2010


12.000

10.000

8.000 [n abitanti]

6.000

4.000

2.000

0 1995 2000 2005 2010

Gardone 2.495 2.504 2.628 2.726

Gargnano 3.080 3.007 3.057 3.051

Limone 988 1.042 1.099 1.147

Magasa 240 212 174 155

Sal 9.651 10.032 10.259 10.707

Tignale 1.256 1.289 1.314 1.309

Toscolano 6.766 7.024 7.527 7.988

Tremosine 1.917 1.946 2.070 2.178

Velvestino 366 292 249 215

In particolare si sottolinea come la gi ridotta popolazione sia dispersa in nuclei abitati e case sparse. Il dato delle valli interne si aggrava considerando l'et media della popolazione, che evidenzia un ricambio generazionale estremamente basso. A comporre il quadro complessivo concorre la componente migratoria, che evidenzia il buon livello di attrazione dell'area rispetto ai non residenti. Il flusso in entrata e in uscita vivace, ma comunque il saldo si attesta su valori positivi, tranne che per i comuni di Gardone Riviera, Magasa e Valvestino (valori negativi). Notevole la capacit di attrazione di Toscolano Maderno, che presenta un saldo di movimento migratorio pari a 66 unit, superato solo da Sal. I nuovi residenti sono sostanzialmente italiani e si presume che trovino occupazione soprattutto nel settore turistico. Il grafico che segue riporta, invece, il dato riferito al numero di famiglie per Comune nel 2005 e nel 2010. Si evidenzia in tutti i Comuni una tendenza alla crescita escludendo Valvestino e Magasa che rappresentano una situazione di stallo o leggera decrescita. Queste dinamiche, oltre che inquadrare la situazione di comuni oggetto della presente richiesta di finanziamento, rappresentano contemporaneamente indicatori fondamentali da considerare e relazionare nelle analisi energetiche. In particolare un indicatore di rilievo rappresentato dal numero medio di componenti del nucleo familiare. Il grafico seguente rappresenta questo indicatore. Nei contesti demograficamente meno positivi lindicatore evidenzia un nucleo familiare ridotto, segno di una popolazione particolarmente anziana. La relazione fra numero medio di componenti del nucleo familiare e consumo energetico molto utile per comprendere le dinamiche di consumo di un territorio. La riduzione del nucleo familiare nel corso degli anni, attribuibile allincremento dei nuclei monocomponente, infatti indicatore fondamentale di incremento dei consumi energetici.

Numero di famiglie per comune nel 2005 e nel 2010


6.000

5.000

4.000 [n di famiglie]

3.000

2.000

1.000

0 2005 2010

Gardone 1.328 1.399

Gargnano 1.468 1.546

Limone 462 494

Magasa 95 92

Sal 4.461 4.815

Tignale 590 616

Toscolano 3.483 3.814

Tremosine 927 990

Velvestino 132 119

Numero medio di componenti dei nuclei familiari per comune nel 2005 e nel 2010
3,0

2,5 [n di componenti del nucleo familiare]

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0 Gardone Gargnano Limone Magasa Sal 2005 Tignale 2010 Toscolano Tremosine Velvestino Totale

Il tessuto economico Il Tessuto economico-produttivo dellAlto Garda Bresciano costituito oltre che dal Turismo, elemento fondamentale delleconomia del territorio gardesano, dal Commercio sia al dettaglio che allingrosso e, in parte minore dall Industria Manifatturiera e dallEdilizia. Una buona parte ancora rappresentato dal comparto agricolo, zootecnico e agro-alimentare. Ci sembra importante inserire qui un elemento di confronto tra il numero dei residenti complessivi in Comunit Montana e il numero di presenze turistiche annuali riscontrate durante che pari a 2.250.000 unit . Tenendo conto che la massima concentrazione di arrivi si riscontra nei mesi da maggio a settembre, risulta evidente la differenza tra la consistenza della popolazione durante i mesi invernali e quella media durante i mesi estivi.

Questo elemento da tenersi presente alla luce della parametrazione dei servizi locali ( acquedotti, fognature, trasporti ) e della disponibilit e consumo di risorse, tra cui quelle energetiche. LAlto Garda quindi unarea a fortissima intensit turistica ormai consolidata, ma che continua a perseguire un costante aumento e miglioramento delle strutture registrando un incremento delle presenze e un ampliamento della ricettivit alberghiera. Ad oggi si contano circa 170 alberghi, 8 residence e 12 campeggi per una capienza di quasi 10.000 posti letto. La dimensione media degli alberghi , invece, diminuita probabilmente a causa della chiusura di qualche unit alberghiera di grandi dimensioni e di tradizione, e del costituirsi di nuove unit alberghiere di dimensioni pi piccole. I flussi turistici hanno un carattere marcatamente stagionale e sono concentrati prevalentemente nei mesi tardo primaverili ed estivi. La permanenza media tra le pi alte in Lombardia, un indicatore utile ad interpretare, seppure parzialmente, il tipo di turismo che la interessa. Unalta permanenza media infatti indice della presenza di un turismo fortemente stanziale. Lofferta ricettiva tipicamente alberghiera ed rivolta ad una fascia alta del mercato e si classifica tra le offerte di miglior qualit e, inoltre, dimostra di avere un efficiente gestione, favorita anche dalle condizioni climatiche lacuali, con un tasso di utilizzo tra i pi alti delle localit di vacanza (36,5%, quando la maggior parte delle altre aree di vacanza si collocano ad un livello medio compreso tra il 20 e il 30%). La vocazione turistica alberghiera dellAlto Garda, espressa dalla densit ricettiva alberghiera (posti letto alberghieri/popolazione residente), comunque tra le pi alte in Lombardia, superata solo dallAlta Valtellina, e pu quindi essere considerato un indice di come lofferta alberghiera garantisca alleconomia territoriale una base consistente di attivit; qui lattivit alberghiera costituisce lattivit economica prevalente dellarea. La tabella che segue descrive in sintesi il profilo turistico del gruppo di comuni. Al momento attuale i segmenti turistici esistenti in zona possono essere ricondotti a: turismo del lago turismo scolastico turismo sportivo Il turismo lacuale, il pi diffuso, interessa tutti i centri rivieraschi, ma presenta tipologie diverse. Nel comune di Limone sul Garda, che presenta in assoluto il maggior numero di posti letto e di alberghi, si concentra un target turistico principalmente di medio-basso livello, che si avvale di un sistema agenziale di viaggi e talvolta di trasporto su pullman. Esiste un circuito di agenzie tedesche che organizza i periodi di permanenza. Inoltre sia il comune che gli imprenditori privati hanno attivato nel corso degli anni strumenti per posizionare il mercato turistico ad un livello pi alto, legato ai nuclei familiari e alle coppie e svincolato dal sistema dei viaggi organizzati con i pullman. In unottica di affrancamento dai tour operator e dalle relative oscillazioni di mercato. Nell'ultimo periodo si sta sviluppando un turismo legato allo sport in particolar modo agli sport acquatici come vela e surf. Il comune di Gardone, al contrario, grazie alla presenza di alberghi di alto livello, si specializzato nel turismo straniero di lite mentre Toscolano Maderno dispone di una recettivit fondata sui campeggi (la massima concentrazione tra tutti i comuni) e di conseguenza ospita un tipo di turismo sociale sia italiano (70% delle presenze) che straniero. E' infatti dotata anche di diversi supermarket, classico punto di acquisto per questo tipo di utenti.

Sal e Gargnano dispongono di una gamma di alberghi di livello diversificato e le presenze turistiche sono a livello medio, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo mentre Tignale, pur disponendo di offerta alberghiera, si caratterizza per la presenza di seconde case, quasi tutte di propriet di stranieri mentre, la situazione ricettiva pi grave a Magasa e Valvestino dove esiste un solo albergo e non sono presenti strutture sportive o di svago. I comparti agricoli presenti nell'area sono: la zootecnia, lolivicoltura, la vitivinicoltura, la silvicoltura, l'agro-alimentare. Per il duplice aspetto produttivo e di tutela paesistica il settore dellolivicoltura da considerarsi trainante per la zona. Larea pi forte quella del Comune di Tignale, dove concentrato il maggior numero di olivi in produzione e si costituita una cooperativa di produttori biologici composta da 80 soci. La presenza di tale realt si coglie nella modifica del paesaggio, in buona parte curato e reso produttivo. Per quanto non possano essere considerate come un settore produttivo, le limonaie rappresentano un vero e proprio prodotto agricolo del territorio, di importanza strategica per l'immagine di bellezza e armonia che trasmettano e l'immediato collegamento mentale con il clima dolce della zona. La conservazione di questo patrimonio si coniuga con il progetto Pomona, volto a censire e conservare la biodiversit delle specie fruttifere arboree tradizionali. Queste iniziative danno e ricevono valore dal progetto complessivo Parco, che diventa un vero laboratorio vivo e dinamico per l'ambiente e per l'agricoltura. La struttura urbanistica Il quadro urbanistico, infine, delinea un territorio complessivamente variegato. Negli ultimi anni alcuni comuni si sono dotati di un nuovo strumento di pianificazione urbanistica a norma con la regione Lombardia. Oltre la regolamentazione urbanistica una delle modifiche pi importanti che nellultimo decennio hanno segnato il territorio segnata dalla costituzione del Parco dellAlto garda Bresciano e dalla strutturazione del complesso quadro di azioni relative al territorio e alla strategia di gestione del parco stesso. Tutto questo non inteso come un insieme di vincoli, ma come una risorsa, opportunit di un salto culturale a livello di tutta l'area, definendo un sistema territoriale ad alta qualit, un contesto ambientale di alto valore strategico soprattutto in ambito turistico. Il grafico che segue disaggrega le abitazioni esistenti per singolo Comune oggetto della presente richiesta di finanziamento. La disaggregazione riportata per epoca di costruzione delledificio evidenziando un tessuto edilizio percentualmente maggiormente ascrivibile ai primi anni del secolo scorso ma con dinamiche edificatorie interessanti nel corso degli anni.

Abitazioni per epoca di costruzione dell'edificio al 2001


1.800

1.600

1.400

1.200 [n di abitazioni]

1.000

800

600

400

200

0 Prima del 1919 Dal 1919 al 1945 Dal 1946 al 1961 Dal 1962 al 1971 Dal 1972 al 1981 Dal 1982 al 1991 Dopo il 1991

Sal Valvestino

Toscolano-Maderno Magasa

Gardone Riviera Gargnano

Tignale Tremosine

Limone sul Garda

Le analisi effettuate, parte del patrimonio acquisito a livello territoriale denunciano nel settore urbano le principali seguenti problematiche: l'incremento delle seconde case con il conseguente consumo del territorio (e incremento della spesa energetica) in una fascia ristretta del medesimo, ma che comunque hanno rappresentato, nel corso degli anni, un'alternativa all'abbandono totale; un progressivo abbandono dei borghi interni e isolati con una fetta notevole di abitazioni sfitte; la presenza di aree dismesse che necessitano di interventi di recupero e soprattutto di riuso anche in termini abitativi; la difficolt di reperire abitazioni residenziali per i giovani; la pressione delle presenze turistiche sulla rete dei servizi; la necessit di gestire opportunamente il patrimonio idrico, garantendo un adeguato approvvigionamento durante tutto l'anno; Data la forte connotazione turistica dellarea, molto marcata risulta la presenza di seconde case, occupate per un periodo molto limitato nel corso dellanno, concentrato prevalentemente nei mesi estivi. Tale peculiarit risulta di estrema importanza quando si intenda valutare il consumo di risorse sul territorio, anche energetiche, e la gestione dei relativi fabbisogni. Il sistema della viabilit Il sistema infrastrutturale viario dellarea consiste in primo luogo nella Statale 45 Gardesana Occidentale, storico asse stradale sul fronte costiero che attraversa tutti i centri rivieraschi del Garda, da Sal fino a Riva del Garda; dalla statale si dirama un rete di strade provinciali verso i piccoli Comuni dellentroterra gardesano (S.P. 38 Tignale Tremosine; S.P. 115 Limone S/G Tremosine; S.P. 113 Capovalle Turano; S.P. 9 Gargano Valvestino Magasa). La rete viaria minore risulta nel complesso inadeguata e strutturalmente insufficiente per garantire laccessibilit ed il collegamento tra i centri costieri maggiormente sviluppati, quali Gradone, Toscolano, Gargnano, Limone ed i piccoli centri montani minori (Comuni di Maga, di Valvestino e relative frazioni, frazioni interne dei Comuni di Tignale e Tremosine) e per laccesso e la fruizione delle numerose strutture e infrastrutture turistiche realizzate nel corso degli ultimi anni dalla CM Parco Alto Grada Bresciano per il rilancio del

territorio montano. Lattuale sistema di infrastrutture viarie penalizza laccessibilit interna ed esterna allarea, con conseguente ripercussioni negative sullentroterra gardesano ed in particolare per quanto riguarda la fruibilit turistica delle parti montane del Parco Alto Garda Bresciano. Tale condizione ha determinato un grave situazione di marginalit dei piccoli Comuni interni del Garda, ha causato nel tempo un progressivo divario di sviluppo socioeconomico tra i Comuni interni e quelli costieri e, allo stesso tempo, rappresenta un rilevante vincolo alle possibilit di crescita locale strettamente connesse allo sviluppo di un turismo escursionistico e naturalistico legato al ricco patrimonio naturale e ambientale locale. I comuni Le specificit dei singoli comuni, per quanto non dettagliate in precedenza, sono riportate di seguito: Sal la "citt" e il centro pi popoloso del Parco. Riveste un ruolo primario a livello comprensoriale, in considerazione della posizione centrale tra Alto Garda, Valle Sabbia e Valtenesi, oltre che per i servizi che offre sanitari, giudiziari, finanziari, scolastici, di Pubblica Sicurezza ed altri di carattere imprenditoriale. Il territorio urbanizzato nella parte pianeggiante e di mezza collina, mentre resta sostanzialmente intatta la zona del monte San Bartolomeo, che ha conservato le sue peculiarit e caratteristiche ambientali. Il verde pubblico a disposizione degli abitanti di Gardone Riviera colloca la cittadina ai primi posti in Italia in questa particolare graduatoria. Il territorio comunale si estende dalla fascia a lago a quella collinare che, di recente, in notevole evoluzione. Un ruolo rilevante rivestito da case di cura e beauty farm, mentre una notevole attrazione esercitata dal Vittoriale dannunziano. Toscolano-Maderno si estende su due grandi fasce, con i centri abitati maggiori a lago e le frazioni in collina. La cittadina conta su attivit commerciali cui s'accosta una solida vivacit produttiva industriale e turistica. L'industria cartaria (storicamente radicata) rappresenta l'unico esempio rilevante di questo genere di operosit sulla sponda occidentale del lago, mentre il turismo pu giovarsi della presenza di alcuni campeggi. L'agricoltura s'impone all'attenzione, grazie alla diffusa olivicoltura ed al florovivaismo. Gragnano il comune pi esteso del Parco e vi si trova in posizione centrale. Sul territorio sono distribuiti edifici al cui valore architettonico s'accosta quello storico. Il comune andato consolidando la sua fama grazie all'intensa e variegata attivit di carattere sportivo (vela, atletica, tiro con l'arco, tiro al piattello). Con neppure mille abitanti, Limone sul Garda, la capitale turistica del Parco. I suoi alberghi registrano ogni anno circa un milione di presenze complessive, per lo pi di ospiti stranieri. L'offerta turistica diversificata dagli alberghi di lusso alle locande. A fare da corollario all'industria del forestiero - sulla quale si basa per intero l'economia locale resiste la tradizionale produzione olivicola. Permangono numerosi esempi di limonaia, che vanno a identificare la caratteristica immagine del nucleo abitato pi antico. Magasa e Valvestino hanno in comune la bellezza, la perifericit del paesaggio e il pendolarismo accentuato di studenti e lavoratori. Negli ultimi anni risulta migliorata notevolmente la viabilit d'accesso, si sta cercando un rilancio basato su un turismo agile, composto da escursionismo, attrazioni di carattere faunistico e botanico. Rilevante appare la valorizzazione del "Borgo Comunale" di Cima Rest, con il recupero dei caratteristici fienili. Il Comune di Tignale, collocato quasi interamente in territorio collinare, ha una propaggine a lago (Pr de la fam) dov' tuttora in produzione una limonaia. Leconomia poggia soprattutto sul turismo, con notevole rilancio di quello ecologico e della fitta rete di sentieri da percorrere a piedi, in mountain bike o a cavallo. Di recente, un vigoroso impulso stato dato all'agricoltura, con particolare attenzione al settore olivicolo e ad altre produzioni specifiche.

Nel comune di Tremosine, all'indirizzo economico impostato sul turismo, sono andate accostandosi l'agricoltura, l'allevamento e la trasformazione del latte (vi opera il maggiore caseificio altogardesano), che hanno giovato alla manutenzione ed alla valorizzazione del territorio di questo comune. I benefici influssi sull'aspetto del paesaggio e della sua cura hanno contribuito a migliorare l'immagine, con utilizzo anche in chiave turistica. L'ex villaggio operaio di Campione (unica frazione a lago) richiama amanti del surf e della vela.

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO

Il presente documento contiene la struttura del progetto che gli Enti proponenti, forti di una marcata caratterizzazione territoriale e di una consolidata tradizione di collaborazione determinata dallappartenenza alla Comunit Montana Parco Alta Garda Bresciano, intendono mettere in atto in forma coordinata al fine di valutare lassetto energetico attuale (e le corrispondenti emissioni di gas climalteranti) del proprio sistema territoriale e gli sviluppi futuri dello stesso. Lobiettivo generale quello di predisporre piani di azione comunali di medio termine, finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra e allincremento della quota di energia prodotta da fonte rinnovabile, in linea con gli obiettivi della Commissione Europea, attraverso lo scambio di esperienze e buone pratiche, la messa a sistema di quanto gi realizzato o in progetto, la condivisione di obiettivi e strategie, la definizione programmi di intervento su area vasta. Il Piano di Azione sar basato su un approccio integrato in grado di mettere in evidenza la necessit di progettare le attivit sul lato dellofferta di energia in funzione della domanda di energia, presente e futura, dopo aver dato a questultima una forma di razionalit che ne riduca la dimensione.

Gli obiettivi specifici del progetto proposto, sono schematizzabili in: Adesione formale al patto dei sindaci da parte delle amministrazioni coinvolte nel progetto entro i tempi indicati dal bando; Analisi energetico-ambientale del territorio e delle attivit che insistono su di essi, tramite ricostruzione del bilancio energetico e predisposizione inventario delle emissioni di gas serra e altri inquinanti a livello di singolo comune; valutazione dei potenziali di intervento, vale a dire del potenziale di riduzione dei consumi energetici finali nei diversi settori di attivit e del potenziale di incremento della produzione locale di energia da fonti rinnovabili o altre fonti a basso impatto, attraverso la ricostruzione dei possibili scenari di evoluzione dei sistemi energetici analizzati; Definizione di Piani dAzione per lEnergia Sostenibile Comunali (obiettivi, azioni e strumenti): individuazione degli obiettivi di medio termine di incremento dellefficienza dei sistemi energetici locali e delle linee strategiche di intervento atte a conseguirli; definizione delle azioni da intraprendere con diversi livelli di priorit; identificazione e analisi degli strumenti pi idonei per la realizzazione degli interventi individuati (strumenti di programmazione e controllo, di incentivazione, di gestione e verifica, ecc). Predisposizione e implementazione di un sistema di monitoraggio finalizzato alla valutazione degli effetti dello sviluppo delle azioni e degli strumenti definiti nel PAES sul sistema energetico locale
Rafforzamento delle competenze del personale tecnico degli enti coinvolti in materia

energetica, attraverso la condivisione e realizzazione di programmi di formazione mirata


Condivisione e realizzazione di attivit di formazione, informazione e sensibilizzazione sul

territorio

Adozione e approvazione dellAllegato energetico al Regolamento Edilizio per i comuni

che non ne sono dotati


Aggiornamento della Banca dati della Fondazione Cariplo anche nelle due annualit

successive Il progetto sar sviluppato in forma coordinata e sinergica dalla Comunit Montana e dai comuni, attraverso la messa a sistema di quanto gi eventualmente realizzato o in fase di realizzazione nel campo della gestione sostenibile delle risorse energetiche, lo scambio di esperienze e buone pratiche, la condivisione di obiettivi e di strumenti, la definizione o programmi di intervento su scala sovra comunale; il fine primo garantire la massima efficacia, in termini di risorse impegnate e benefici per il territorio, delle strategie messe a punto a livello locale. A fronte di un maggiore sforzo necessario a garantire un efficiente coordinamento tra gli Enti, i benefici che derivano dallagire congiuntamente nellelaborazione dei Piani dAzione per lEnergia Sostenibile sono molteplici. Tra questi in particolare:

Possibilit di dotare il Piano di Azione per lEnergia Comunale di un quadro di riferimento strategico e di area vasta condiviso e comune tra pi realt comunali, in grado di rafforzarne i contenuti e la portata; Possibilit di condividere esperienze e buone/cattive prassi tra amministratori; Possibilit di affrontare temi e problemi che risulterebbero difficilmente trattabili alla scala comunale (si pensi ad esempio al tema del Trasporto Pubblico Locale TPL per il quale la condivisione di strategie darea vasta e laggregazione di pi Enti attorno a progettualit comuni pu dare maggiore forza e peso alle istanze Comunali di revisione e perfezionamento del sistema di TPL definito a livello provinciale). Possibilit di abbattere i costi connessi allimplementazione del PAES stesso; Possibilit di erogare servizi di interesse e utilit pubblica legati al tema dellenergia ripartendo i costi di funzionamento degli stessi tra gli enti coinvolti e interessati; Possibilit di ottimizzare i costi per lelaborazione di eventuali strumenti di pianificazione/regolazione previsti dal PAES oltre che per lelaborazione e la produzione dei materiali di comunicazione e disseminazione dei risultati del progetto; Possibilit di condividere una medesima struttura tecnica deputata allimplementazione e al monitoraggio delle azioni indicate nel piano; Possibilit di condividere infrastrutture tecnologiche o progettualit in campo energetico ripartendo benefici e oneri tra gli enti coinvolti.

Va evidenziato che molti dei comuni coinvolti nel progetto sono di piccole se non piccolissime dimensioni e, in quanto tali, risultano spesso mancare delle necessarie risorse sia tecniche che economiche per poter mettere a punto ed implementare iniziative realmente efficaci e di ampio respiro sul proprio territorio. Oltre che fattore di accrescimento dellefficacia e dellefficienza delle diverse iniziative messe in atto, un approccio sovra comunale alla pianificazione delle politiche e delle azioni pu rappresentare allora elemento chiave anche per la risoluzione di tali problematiche. In accordo con lapproccio sovra comunale descritto, verr predisposto anche un bilancio energetico e delle emissioni di area vasta ed un documento di indirizzo strategico unitario.

STRATEGIA DINTERVENTO

Sulla base degli obiettivi e dellapproccio strategico delineati precedentemente, il programma di lavoro sar suddiviso secondo le attivit di seguito elencate che comprendono quanto richiesto nel bando e seguono le linee guida preparate dal Joint Research Centre per conto della Commissione Europea, come pure le richieste definite allinterno del bando della Fondazione Cariplo. 4.1 Analisi del sistema energetico locale e definizione dellinventario delle emissioni

Il bilancio energetico e linventario delle emissioni Qualsiasi azione messa in atto per cambiare gli attuali schemi di sfruttamento delle risorse energetiche di un territorio, ridurne gli impatti ed incrementarne la sostenibilit complessiva, non pu per prescindere da una analisi che consenta di definire e tenere monitorata la struttura, passata e presente, sia della domanda che dellofferta di energia sul territorio e degli effetti ad esse correlati in termini di emissioni di gas serra. Obiettivo di questa prima fase del programma di lavoro riguarder pertanto la ricostruzione del bilancio energetico sia a livello di singolo comunale che di area vasta. Tale analisi rappresenta un importante strumento di supporto operativo per la pianificazione energetica, non limitandosi a fotografare la situazione attuale, ma fornendo strumenti analitici e interpretativi della situazione energetica, della sua evoluzione storica, della sua configurazione a livello territoriale e a livello settoriale. Da ci deriva la possibilit di indirizzare opportunamente le nuove azioni e le nuove iniziative finalizzate allincremento della sostenibilit del sistema energetico nel suo complesso. Essa permette infatti di: valutare lefficienza energetica del sistema; evidenziare le tendenze in atto e supportare previsioni di breve e medio termine; individuare i settori di intervento strategici.

Lapproccio metodologico seguito pu essere sinteticamente riassunto nei punti seguenti: quantificazione dei flussi di energia, sia sul lato della domanda che dellofferta, con la ricostruzione della loro evoluzione temporale, della loro distribuzione fra i diversi vettori energetici, della loro distribuzione tra i diversi settori di consumo e della loro ripartizione territoriale; ricostruzione dellevoluzione delle emissioni di gas climalteranti e altri inquinanti.

Lanalisi dei sistemi energetici comunali e della loro evoluzione temporale, procede secondo un approccio di tipo top - down, cio a partire da dati aggregati. Il primo passo per la definizione del bilancio energetico consister nella predisposizione di una banca dati relativa ai consumi o alle vendite dei diversi vettori energetici, con una suddivisione in base alle aree di consumo finale e per i diversi vettori energetici statisticamente rilevabili. Questa banca dati pu essere la base per la strutturazione di un Sistema informativo energetico-ambientale comunale. Il livello di dettaglio realizzato per questa prima analisi riguarda tutti i vettori energetici utilizzati e i settori di impiego finale: usi civili (residenziale e terziario), industria, agricoltura e trasporti. Viene effettuata una ricostruzione storica dei bilanci energetici che copre l'arco temporale a partire dal 1990, compatibilmente con la disponibilit delle informazioni, fino all'ultimo anno di disponibilit delle informazioni stesse.

Gli approfondimenti sul lato dellofferta di energia riguardano lo studio delle modalit attraverso le quali il settore energetico garantisce lapprovvigionamento dei diversi vettori sul mercato. Si tratta, in sintesi, di individuare il mix di fonti primarie attualmente utilizzate, sia per quanto riguarda le fonti fossili sia le fonti rinnovabili. Si acquisiscono ed elaborano informazioni riguardanti gli impianti di produzione/trasformazione di energia eventualmente presenti sul territorio comunale considerando le tipologie impiantistiche, la potenza installata, il tipo e la quantit di fonti primarie utilizzate, ecc. Le analisi svolte sul sistema energetico sono accompagnate da analoghe analisi sullevoluzione delle emissioni dei gas climalteranti. Tale valutazione avviene anche in relazione a ci che succede fuori dal territorio oggetto di studio, ma da questo determinato, applicando un principio di responsabilit. Il risultato dell'analisi porta a calcolare l'andamento delle emissioni nel tempo. Per quanto riguarda le emissioni dei gas di serra (in dipendenza della disponibilit dei dati di base) si ricostruisce levoluzione passata delle emissioni, potendo cos valutare la variazione delle stesse rispetto al 1990 o a un altro anno che costituir lanno di riferimento per la costruzione della baseline. La ricostruzione del bilancio energetico si avvarr di informazioni, opportunamente rielaborate se necessario, provenienti da diverse fonti e banche dati. Linventario delle emissioni terr conto anche di altri ambiti emissivi eventualmente presenti (ad esempio quelli collegati alla gestione dei rifiuti), considerando la loro rilevanza, le azioni eventualmente gi fatte, programmate o programmabili per la riduzione del loro impatto. Le analisi settoriali La ricostruzione storica del bilancio energetico, bench indispensabile per delineare le componenti principali che influenzano levoluzione del sistema energetico del territorio in esame e delle corrispondenti emissioni di gas di serra, non fornisce generalmente gli elementi sufficienti per proiettare lanalisi nel futuro, anche in relazione allidentificazione di interventi di efficientizzazione. E necessaria, a tal fine, lanalisi sia delle componenti socioeconomiche (lette nella loro evoluzione e nei loro sviluppi in serie storica in modo da comprenderne gli andamenti e definirne le tendenze future) che necessitano lutilizzo delle fonti energetiche, sia delle componenti tecnologiche che di tale necessit sono il tramite. Le analisi saranno realizzate mediante studi di settore, in modo da fare emergere il contributo che ognuno di questi potr fornire al raggiungimento dellobiettivo di riduzione dellimpatto energetico sullambiente. Le indagini saranno svolte in alcuni particolari settori in base a quanto emerso dall'evolversi del quadro conoscitivo ed in base alle priorit definite congiuntamente alle Amministrazioni. La metodologia generale che sar seguita prevede la realizzazione di indagini on-field attraverso sopralluoghi e attivit di consultazione con stake-holders locali. Tra i settori che potranno essere analizzati vi il settore residenziale, quello delledilizia pubblica e dellilluminazione pubblica, il settore terziario, quello produttivo e dei trasporti. Per quanto riguarda il settore residenziale, ad esempio, lo studio preveder unanalisi delle caratteristiche temo-fisiche degli edifici mediante la classificazione degli stessi basata sull'individuazione di tipologie edilizie di riferimento cui associare anche specifiche prestazioni energetiche. Il parco edilizio sar ricostruito ripartendo gli edifici per epoche di costruzione oltre che in base a parametri geometrici. Questo tipo di analisi sar condotta ipotizzando stratigrafie e parametri di dispersione termica medi per epoca storica e per singola tipologia dellinvolucro disperdente. A completamento di questa analisi prettamente legata allinvolucro edilizio, si proceder allindividuazione dei rendimenti impiantistici medi, anche attraverso lausilio di dati forniti dallamministrazione comunale o provinciale. Questo tipo di analisi consentir di ricostruire il fabbisogno energetico con una procedura bottom-up,

che sar quindi calibrato con i consumi ricavati nel bilancio energetico mediante la procedura top-down. Questa metodologia consentir di modellizzare lintero patrimonio edilizio. Lo stesso modello sar implementato anche per analisi legate alledificato in termini di fabbisogno di energia per la climatizzazione estiva. In particolare si analizzeranno attraverso specifiche simulazioni i parametri legati allinerzia termica degli elementi edilizi irraggiati del parco edifici pubblici e privati attestato nel territorio. Attraverso un modello di calcolo semistazionario si valuter un consumo specifico e complessivo per epoca di costruzione delledificato (e quindi per differente livello di inerzia termica delle pareti). Sar parimenti considerato un indice di diffusione della tecnologia dei climatizzatori e uno specifico livello di efficienza degli stessi. Nel settore residenziale, infine, si prevede la valutazione dei consumi elettrici delledificato attraverso una particolare modellizzazione. Anche questa valutazione si sviluppa attraverso limplementazione di un sistema di calcolo che simula la presenza, pi o meno standardizzata, di elettrodomestici, macchine elettriche e sistemi di illuminamento a maggiore o minore efficienza. In tal modo si ha la possibilit di disaggregare i consumi elettrici complessivi del settore domestico per specifica fonte di consumo. Un particolare approfondimento riguarder i beni gestiti direttamente dalle Amministrazioni comunali, in particolare ledilizia e lilluminazione pubblica. Per quanto riguarda gli edifici di propriet del Comune di Gardone Riviera e Toscolano Maderno, verranno riprese le analisi gi effettuate durante la fase di auditing energetico e si valuter il peso di questi sul bilancio emissivo complessivo. A completamento e integrazione delle analisi gi svolte si prevede la redazione di schede sintetiche di analisi di tutti i fabbricati di propriet dei sei comuni. Su questi edifici il progetto prevede una analisi sintetica dei consumi e delle prestazioni. Il risultato di questa procedura permetter di monitorare le prestazioni energetiche degli edifici in serie storica, di effettuare una valutazione preliminare della qualit energetica degli stessi, attraverso la costruzione di opportuni indicatori di efficienza energetica, di individuare quindi ipotesi prioritarie di riqualificazione, sia in termini di struttura che in termini di impianti Oltre agli edifici pubblici, particolari approfondimenti saranno prodotti relativamente alledilizia residenziale pubblica. La procedura precedentemente descritta sar adottata anche per lilluminazione pubblica per i comuni che non si sono ancora dotati di un Piano della Luce. Per gli altri comuni i dati presenti nel Piano della luce e relativi allattuale sistema di illuminazione pubblica verranno ripresi e sistematizzati valutandone il peso sullattuale bilancio energetico ed emissivo. Particolare attenzione sar posta anche al settore turistico vista la particolare incidenza dello stesso nelle dinamiche socio-economiche dei territorio oggetto di analisi. Lapprofondimento di analisi potr prevedere la predisposizione di un questionario per la raccolta di informazioni strutturali, impiantistiche, energetiche e gestionali direttamente dalle singole utenze o eventualmente attraverso le relative associazioni di categoria o attraverso incontri tematici. Sulla base dei dati del questionario si prevede la redazione di schede sintetiche di analisi delle diverse strutture selezionate. Lobiettivo realizzare dei check up energetici e raccogliere una serie organizzata di dati che permetter una prima valutazione del comportamento energetico delle strutture, lindividuazione degli aspetti maggiormente responsabili del consumo e di individuare, di conseguenza, gli elementi che presentano un maggiore potenziale di risparmio e di intervento possibile. Il questionario sar anche finalizzato ad ottenere informazioni sullinteresse dei diversi comparti riguardo alle tematiche dellefficienza energetica e delle fonti rinnovabili e i possibili ambiti di intervento ed investimento. Va rilevato che il comparto turistico-ricettivo caratterizza significativamente il territorio della Comunit Montana e riveste sicuramente un ruolo rilevante come presenza economica,

rappresentando al contempo un ambito dintervento importante per la realizzazione di obiettivi di risparmio energetico, di impiego di fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni. Il settore turistico, ha infatti un potenziale di riqualificazione energetica in generale molto elevato, grazie allinnovazione delle tecniche costruttive, delle tecnologie e dei sistemi di gestione, che pu contribuire a ridurre in maniera significativa il consumo di combustibili fossili e di conseguenza a determinare una notevole riduzione delle emissioni di gas climalteranti e ottimizzazione dell'uso delle risorse. Per unimpresa turistica, la bolletta collegata ai consumi di energia una voce senzaltro consistente da un punto di vista economico e pu essere interessante iniziare una riflessione su come diminuirli. Oltre alla riduzione della spesa, tuttavia, lattenzione verso una riduzione dei consumi e quindi una maggiore efficienza, deve rientrare nellambito di un discorso pi ampio volto ad una maggiore attenzione allambiente. In questo contesto, lattenzione verso il risparmio per unimpresa turistica pu, anzi deve rappresentare un elemento importante e qualificante anche e soprattutto rispetto ad un discorso di immagine che essa pu acquisire per distinguersi o per garantire la qualit di un servizio. Un albergo piuttosto che un campeggio o un agriturismo, progettato in modo ottimale dal punto di dellefficienza, sar infatti in grado, negli anni, di attrarre segmenti sempre pi ampi di clienti, soprattutto alla luce di una sempre crescente coscienza ambientale e domanda di un turismo verde. Contemporaneamente, esso potr rappresentare un convincente veicolo di sensibilizzazione, informazione e dimostrazione, in quanto struttura visibile per un gran numero di persone. Per quanto riguarda i trasporti, verr sviluppata unanalisi che, a partire dalla domanda di mobilit, dalle modalit di spostamento e dal parco veicoli circolanti, cercher di risalire ai consumi di carburanti. In accordo alle linee guida del JRC, lanalisi sar focalizzata, in particolare, al trasporto nelle aree di maggior competenza da parte dei Comuni. Alle stesse analisi potr essere applicato un modello di simulazione COPERT IV attraverso il quale modellizzare consumi ed emissioni specifiche in base ai flussi ed alle percorrenze caratteristiche attestate sul territorio, sia in un quadro di analisi che nella definizione delle strategie e del Piano dazione. Il risultato finale potr essere una disaggregazione cartografica del territorio per consumi annettibili al trasporto nei comuni e delle emissioni ad esso legate. Particolare attenzione sar rivolta alla correlazione fra sistema dei trasporti urbani e incidenza del turismo estivo in termini di incremento della mobilit e conseguentemente dei consumi annettibili al trasporto interno ai vari Comuni oggetto di analisi. In particolare si valuter lincidenza del trasporto pubblico. Altri approfondimenti settoriali di interesse per larea in esame, potranno riguardare il settore dellindustria agro-alimentare, in particolar modo casearia e il comparto agricolo. Tali comparti caratterizzano significativamente il territorio e rivestono sicuramente un ruolo rilevante come presenza economica, rappresentando al contempo un ambito dintervento importante per la realizzazione di obiettivi di risparmio energetico, di impiego di fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni. Il comparto agro-alimentare presenta in genere dei fabbisogni energetici piuttosto significativi legati agli specifici processi produttivi che lo caratterizzano. Le opportunit di intervento ed efficientizzazione sono per rilevanti soprattutto dal punto di vista dei consumi termici, consentendo lapplicazione di interessanti soluzioni integrate (recupero e valorizzazione energetica degli scarti di lavorazione, applicazione della tecnologie solare termica, applicazione di cogenerazione di picola taglia, ecc.). Anche per questo comparto lattenzione verso il risparmio e lefficienza pu rappresentare un elemento qualificante rispetto alla qualit dei prodotti. Per tali settori si proceder alla predisposizione di un questionario che consenta la raccolta di informazioni energetiche direttamente dalle singole utenze, eventualmente attraverso le proprie associazioni di categoria. Oltre a informazioni quantitative prettamente energetiche, si intendono ottenere informazioni sullinteresse riguardo alle tematiche dellefficienza energetica e delle fonti rinnovabili e i possibili ambiti di intervento. Particolare attenzione sar, anche, posta alla costruzione di rapporti con le associazioni di categoria, soprattutto nel

settore agro-forestale, con lobiettivo di stimolare rapporti. Il territorio analizzato si caratterizza da un punto di vista agrario per lincidenza delle coltivazione di limoni e di olive. Potranno essere valutate nel dettaglio le due filiere produttive sia al fine di analizzarne e contabilizzarne i consumi energetici ma anche per implementare eventuali sistemi di efficientizzazione in fase di piano. 4.2 Valutazione dei potenziali di intervento

Definizione dello scenario tendenziale Lidentificazione di scenari di evoluzione del sistema energetico e la loro collocazione territoriale la base per la definizione della richiesta futura di energia. In funzione del peso che le diverse condizioni, tecnologiche e non, possono avere sul sistema energetico, si individuano ipotesi di evoluzione del sistema stesso. Tali ipotesi si collocano in uno spazio temporale di una decina di anni. La prima ipotesi si tradurr nella costruzione dello scenario tendenziale, che presuppone che non vengano messe in atto particolari azioni con la specifica finalit di cambiare le dinamiche energetiche, ma che levoluzione del sistema avvenga secondo meccanismi standard. Ci non toglie, ovviamente, che anche questi meccanismi possano portare ad un beneficio in termini energetici. Per la costruzione dello scenario saranno considerate le condizioni che, nei prossimi anni, potranno tendenzialmente determinare dei cambiamenti, sia sul lato della domanda che sul lato dellofferta di energia. Tali condizioni dovranno trovare la propria origine non solo a livello di tecnologie, ma anche a livello dei diversi fattori socio-economici e territoriali alla base delle scelte di tipo energetico. Sar quindi innanzitutto necessario definire quella che sar la struttura urbana dellarea di studio nei prossimi anni e, successivamente, quelle che saranno le caratteristiche della futura domanda di servizi energetici. A titolo di esempio, sar valutata la prevista evoluzione della popolazione e della struttura demografica, lofferta abitativa in termini di nuova volumetria, le attivit terziarie e produttive in termini di volumetria, destinazione duso, processi produttivi, ecc.. i considereranno, inoltre, le caratteristiche geometriche e termofisiche delle strutture edilizie in base ai tassi di ristrutturazione e ai limiti di legge, lorigine e la destinazione degli spostamenti in base alle tendenze socio-demografiche e territoriali, i livelli di utilizzo/diffusione dei differenti dispositivi che fanno uso di energia (automobili, caldaie, frigoriferi, computer, lampade, ecc.) e delle loro caratteristiche prestazionali, in base ai ricambi naturali e alle caratteristiche dei modelli messi in commercio, i livelli di utilizzo/diffusione delle diverse tecnologie di produzione energetica sia afferenti alle fonti rinnovabili, che tradizionali, ecc.. Le dinamiche evolutive individuate, saranno successivamente tradotte quantitativamente in termini di nuovi consumi ed emissioni ad essi associati. La valutazione si avvarr delle analisi settoriali descritte in precedenza, prese come elementi di partenza. Infatti il fabbisogno futuro dipende dal fabbisogno attuale e dall'evoluzione di questo nel tempo, in funzione delle variabili indipendenti che su di esso agiscono. Verr inoltre analizzata nel dettaglio la strumentazione di cui dispongono le Amministrazioni per normare/incentivare la sostenibilit energetica del proprio territorio, come pure gli strumenti di pianificazione e regolamentazione urbanistico-territoriale che, pur non avendo attualmente particolari e diretti riferimenti alla variabile energetica, ne pu condizionare levoluzione. Detta analisi se da un lato pu porsi lobiettivo di valutare i margini di miglioramento della norma stessa, dallaltro si pone lobiettivo di valutare i risvolti derivati, in termini energetici, dallattuazione di azioni gi da questa previste nei comuni.

Si valuteranno quindi i risvolti energetici legati al PGT o al PRG (ove questi strumenti fossero gi in essere o in fase di revisione e approvazione) in quanto strumento di regolamentazione urbanistica del territorio. La pianificazione territoriale nei prossimi anni dovr di necessit integrarsi con considerazioni di carattere energetico. Lenergia entra, in altri termini, anche nelle scelte di un generico comune di taglia medio-piccola come elemento vincolante. In questo senso le elaborazioni di analisi e successivamente gli scenari di piano permetteranno di analizzare nel dettaglio lassetto urbano, anche in termini di nuove edificazioni o espansioni delledificato esistente. Valutando, a lungo termine, il livello di saturazione raggiunto a completamento delle ipotesi dei piani suddetti si potranno dettagliare vari livelli di intervento in termini di componenti termo-fisiche ed impiantistiche installate nei vari edifici. Gli stessi assetti urbani di nuova configurazione derivanti dalla saturazione del PGT potranno esser valutati anche in termini di trasporto indotto dalle nuove costruzioni in eventuali aree fuori dalle percorrenze consuete. Dunque lanalisi permetter, trasversalmente di analizzare consumi ed emissioni legate al riscaldamento/raffrescamento del nuovo edificato, ma anche al trasporto indotto da eventuali nuovi blocchi di citt. Per i comuni gi dotati di uno strumento di regolamentazione energetica delledilizia verr costruita una mappatura dei risvolti che lapplicazione di questo strumento potr avere nel corso degli anni di applicazione, al fine di valutarne lefficacia effettiva. Il senso di riuscire a valutare energeticamente il risparmio conseguibile a seguito dellapplicazione di questo strumento. Secondo gli stessi criteri si valuteranno i risvolti energetici legati allapplicazione della Legge sul rilancio delledilizia, anchessa strettamente legata ai temi energetici. In base ai dati disponibili, si ricostruir anche unanalisi sullo stato di applicazione di strumenti sovra-ordinati a livello comunale sia sul lato dei temi dellefficienza energetica che su quello delle fonti rinnovabili (conto energia, 55%, bandi regionali e provinciali, ecc.). Limportanza di questa analisi si lega sempre alla necessit di comprendere la risposta del territorio a questi temi e il potenziale di informazione richiesto dal territorio stesso. Un punto fondamentale dellanalisi consister anche nella valutazione di iniziative progettuali di carattere energetico eventualmente gi proposte, o in via di definizione anche da parte di soggetti privati, in modo da valutarne leffetto nel contesto territoriale complessivo. In questo modo, nella ricostruzione dellandamento tendenziale sar possibile fare riferimento, nel corso degli anni futuri, a tendenze analizzate nel dettaglio e negli scenari di riduzione delle emissioni sar possibile avere dei parametri indicativi relativi alla risposta della popolazione e di altri soggetti alle attivit che i Comuni hanno gi messo in campo in passato. Definizione di scenari virtuosi Partendo dai risultati dellanalisi dellevoluzione tendenziale del sistema energetico, verr sviluppata una ricognizione delle risorse disponibili a livello locale, sia sul lato dellofferta di fonti energetiche direttamente impiegabili, sia sul lato dei margini di recupero e risparmio nei diversi settori di attivit, al fine di individuare e quantificare scenari alternativi o virtuosi di efficientizzazione del sistema raggiungibile mediante lapplicazione di iniziative nei vari settori. Lorientamento generale che si intende seguire nel contesto del governo della domanda di energia, si basa sul concetto delle migliori tecniche e tecnologie disponibili. In base a tale concetto, ogni qual volta sia necessario procedere verso installazioni ex novo oppure verso retrofit o sostituzioni, ci si deve orientare ad utilizzare ci che di meglio, da un punto di vista di sostenibilit energetica, il mercato pu offrire.

Nei diversi settori presi in considerazione nellanalisi del sistema energetico comunale (residenziale, terziario, strutture pubbliche, trasporti, attivit produttive) si valuteranno quindi i possibili margini di efficientamento energetico tenendo presente i parametri di convenienza economica. I diversi settori saranno caratterizzati da approcci diversi. Ad esempio, per il settore residenziale si faranno valutazioni sul suo stato complessivo di efficienza attuale e sui margini di intervento considerando, separatamente, il parco edilizio esistente e quello di eventuale futura edificazione. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio pubblico e lilluminazione pubblica si far particolare attenzione alle ricadute anche in termini di risparmio economico per lamministrazione pubblica. Nel settore terziario verranno analizzate le priorit di intervento e configurate ipotesi sulle strategie di riqualificazione con lobiettivo prioritario di favorire la diffusione di strutture a basso consumo e basso impatto ambientale. Nel settore della mobilit la definizione degli interventi presenta alcune importanti peculiarit associate allarticolazione dei margini di manovra propri di una politica locale. Sostanzialmente, i parametri chiave nel definire landamento dei consumi energetici settoriali sono riconducibili alla distribuzione degli spostamenti, alle prestazioni dei mezzi di trasporto circolanti, alle prestazioni delle infrastrutture afferenti a tale settore. Lanalisi prender in considerazione tali elementi, con particolare attenzione anche alle possibilit di efficientamento del trasporto pubblico. Tutti questi interventi ricadono entro il pi tipico campo dazione della programmazione dei trasporti a scala urbana ed in loro inserimento nel Piano Energetico verr definito al fine primario di assicurare il necessario coordinamento tra gli strumenti di programmazione adottati dallAmministrazione. Le indicazioni del piano, quindi, delineeranno una scala di interesse di azioni dal punto di vista energeticoambientale, e non intenderanno costituire un vero e proprio programma di intervento, la cui definizione appartiene evidentemente ad una diversa sede pianificatoria. Sul lato dell'offerta di energia si dar priorit allo sviluppo e alla diffusione delle fonti rinnovabili (sia a livello diffuso che a livello puntuale di singoli impianti) e alla possibilit di sfruttamento della produzione contemporanea di energia termica ed elettrica. Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili fortemente condizionato dai rapporti con le condizioni territoriali, ambientali e sociali. Le analisi saranno pertanto orientate alla definizione di criteri ed indirizzi in grado di valutare attentamente il bilancio costi/benefici dello sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili sul territorio, con lobiettivo di sviluppare programmi integrati di gestione del territorio nei quali si individueranno interventi che combinino aspetti energetici, ecologici, ambientali e socio-economici. Non da ultimo, si dar importanza allo stimolo alleconomia locale e allincremento dellattrattivit del territorio, valorizzandone e migliorandone limmagine. In particolare si individueranno:

gli interventi di sfruttamento della risorse rinnovabili che tengano conto delle necessit di tutela del patrimonio ambientale locale; gli elementi necessari per il coordinamento con gli strumenti di pianificazione cui tali fonti possono essere soggette; i criteri, per quanto riguarda la costruzione di nuovi impianti, che tengano in considerazione in forma integrata limpatto sul territorio e lambiente in generale.

Sar sviluppata primariamente unanalisi territoriale finalizzata a valutare la disponibilit, nellarea in esame, di fonti rinnovabili, il potenziale teorico disponibile e la sua ripartizione territoriale. Si passer poi allintegrazione di tali dati ed informazioni con i possibili vincoli (paesaggistici, ambientali, normativi, tecnologici, ecc.) che possono limitarne lo sfruttamento, in modo da valutare la sfruttabilit effettiva di tali risorse. Verranno infine individuati i bacini/ambiti che maggiormente si prestano allo sfruttamento delle diverse fonti in esame e di conseguenza, in base anche alla tipologia della potenziale utenza presente e dei fabbisogni energetici della stessa, le pi opportune modalit di sfruttamento.

Data la vocazione forestale del territorio, un particolare ambito di analisi riguarder le potenzialit di valorizzazione a fini energetici di biomasse residuali di origine forestale. Un altro ambito di approfondimento potr riguardare il comparto agro-industriale e la valorizzazione per scopi energetici dei residui di produzione o coltivazione Anche nel caso degli scenari, si ricostruiranno le ipotesi di evoluzione delle emissioni in atmosfera. L'analisi che verr intrapresa non si limiter a definire dei potenziali, ma analizzer anche le peculiarit dell'intera filiera di approvvigionamento e valorizzazione energetica, focalizzandosi sulla produzione termica di piccola media taglia eventualmente integrata a reti di teleriscaldamento e sistemi cogenerativi. Infine si valuter anche il potenziale idroelettrico. Le politiche energetiche e gli impegni in tema di lotta ai cambiamenti climatici si fondano sul risparmio, luso efficiente e le fonti rinnovabili. Tra queste ultime, il ricorso allidroelettrico tradizionale si scontra ormai con i limiti di disponibilit e un ormai esteso sfruttamento delle risorse idriche esistenti. Gli imperativi di conservazione degli ecosistemi acquatici, anche come condizione di base per uno sviluppo locale sostenibile, la limitatezza delle risorse idriche residue e la competizione tra usi concorrenti generano sempre pi frequentemente condizioni di impossibilit a procedere nella realizzazione di nuovi progetti idroelettrici o di potenziamento di quelli esistenti. Il risparmio e luso plurimo costituiscono approcci chiave ai problemi di scarsit delle risorse idriche e ai conflitti (o concorrenza) nelle concessioni pubbliche. Con particolare riferimento alle problematiche connesse alluso idroelettrico si registrano, accanto a severi problemi di sovrasfruttamento della risorsa, per anche potenzialit non ancora ben stimate di producibilit elettrica e/o di recupero di efficienza nellutilizzo della risorsa, derivanti dall'utilizzo a scopo anche idroelettrico delle acque destinate ad usi diversi, in particolare riferibili a acquedotti e reti di distribuzione irrigua. Questo tipo di progetti caratterizza fortemente il territorio e non implica impatti sostanziali sul sistema idrico. Trattandosi di usi basati su risorse idriche gi oggetto di concessione, gli interventi volti ad incrementare lefficienza duso della risorsa presentano in genere bilanci positivi sotto il punto di vista della compatibilit ambientale ed economica e si inseriscono facilmente in una visione sostenibile dello sviluppo locale. Il vantaggio per lambiente e per il sistema economico locale si concretizza nella possibilit di disporre di una nuova fonte di generazione elettrica a parit di tasso di sfruttamento della risorsa idrica, sebbene gli interventi debbano essere valutati caso per caso nella loro dimensione di fattibilit tecnica ed economica. Appare evidente comunque lopportunit, se non la necessit, che tali valutazioni vengano sviluppate in occasione dei piani di rinnovo e potenziamento delle reti. Il coordinamento tra gli indirizzi di pianificazione energetica e tali piani elaborati dai gestori delle reti pu contribuire infatti a ottimizzare la sinergia nella progettazione e realizzazione degli interventi. Da un punto di vista generale, obiettivo delle analisi che verranno sviluppate in questo ambito, sar valutare il potenziale di sviluppo della produzione idroelettrica decentrata attraverso la realizzazione di piccoli impianti su acquedotti, reti di adduzione o reti di distribuzione irrigua. Va evidenziato, a questo proposito, che sul territorio della Comunit Montana gi due impianti microidroelettrici (potenza indicativa 50 kW) sono stati installati; uno gi in funzione bnel comune di Tignale ed uno di prossima attivazione nel comune di Gardone Riviera. Per la definizione degli scenari, si utilizzeranno fogli di calcolo dedicati con cui effettuare le valutazioni descritte in precedenza. Limpiego di fogli di calcolo consente una grande flessibilit di gestione e di adattamento alle diverse ipotesi. Tali fogli fanno parte del sistema di monitoraggio descritto successivamente.

4.3

Definizione del piano dazione

Obiettivi e linee di azione strategiche Una volta definiti gli intervalli possibili di azione, nei diversi settori e ambiti, sar sviluppata unanalisi finalizzata a quantificare i possibili obiettivi di efficientizzazione del sistema energetico locale e delle linee strategiche di intervento atte a conseguirli e che andranno a costituire la base delle scelte strategiche di pianificazione e programmazione energetica a scala locale. Il Piano di Azione sar basato su un approccio integrato che intende affrontare la tematica energetica da diversi punti di vista. Il punto fondamentale di tale approccio mette in evidenza la necessit di basare la progettazione delle attivit sul lato dellofferta di energia in funzione della domanda di energia, presente e futura, dopo aver dato a questultima una forma di razionalit che ne riduca la dimensione. Riducendo il fabbisogno energetico si ottengono infatti due vantaggi principali: si risparmia una parte significativa di quanto si spende oggi per lenergia e questi risparmi possono essere utilizzati per ammortizzare i costi dinvestimento necessari ad effettuare le ristrutturazioni energetiche; le fonti alternative diventano sufficienti per soddisfare una quota significativa del fabbisogno. La riduzione dei consumi energetici mediante leliminazione degli sprechi, la crescita dellefficienza, labolizione degli usi impropri, sono quindi la premessa indispensabile per favorire lo sviluppo delle fonti energetiche alternative, in modo da ottimizzare il relativo rapporto costi/benefici rispetto alle fonti fossili. Saranno definiti degli obiettivi allorizzonte temporale del piano intervallati da obiettivi intermedi in modo da definire degli impegni monitorabili (si veda paragrafo corrispondente) pi immediati. Gli obiettivi che saranno posti nel Piano dAzione saranno tradotti in termini di emissioni dei gas climalteranti, in modo da poter confrontare i dati sia in riferimento ai dati storici, sia in riferimento allo scenario tendenziale. Attivit di consultazione e costruzione partecipata delle strategie dazione Per la definizione degli obiettivi di politica energetica e lindividuazione delle linee strategiche di intervento lAmministrazione non pu prescindere dal coinvolgimento dei diversi soggetti che a vario titolo e a diversi livelli risultano coinvolti o coinvolgibili nella gestione dellenergia sul territorio, in modo da informare e, nello stesso tempo, ricevere indicazioni che consentano di capire il modo pi opportuno ed efficace di procedere a livello locale. Verr quindi realizzata una attivit di consultazione da rivolgere essenzialmente ai decisori politici e a diverse categorie di portatori di interesse, senza per trascurare momenti di confronto con i cosiddetti beneficiari diffusi. A questi ultimi sar invece dedicato prevalentemente il livello comunicativo. In generale, i diversi soggetti che potranno essere coinvolti sono riconducibili ai seguenti ambiti: autorit competenti (enti pubblici che svolgono attivit che concorrono alla realizzazione di interventi previsti dal presente progetto), organizzazioni professionali (organismi che raggruppano soggetti che sono coinvolti in attivit inerenti il progetto), parti economiche (attori della realt economica e sociale del territorio), organizzazioni no profit (enti senza fini di lucro che operano nel campo della tutela), opinione pubblica. Lesigenza di partecipazione e concertazione trova attuazione allinterno di tavoli tematici.

La frequenza dello svolgimento dei tavoli di lavoro avverr in concomitanza con momenti chiave dellavanzamento del progetto. Un aspetto particolare, ma essenziale, di tale attivit riguarda la concertazione allinterno delle Amministrazioni comunali finalizzata a ricercare una idonea struttura organizzativa tale da poter gestire opportunamente le diverse fasi del PAES. Si ricorda, infatti, che ladattamento della struttura dellAmministrazione un impegno formale del Patto dei Sindaci. Strumenti di attuazione In generale l'obiettivo che la pianificazione energetica a scala locale deve porsi, quello di superare le fasi caratterizzate da azioni sporadiche e scoordinate, per quanto meritevoli, e di passare ad una fase di standardizzazione di alcune azioni. Tale obiettivo discende dalla consapevolezza che l'evoluzione del sistema energetico provinciale verso livelli sempre pi elevati di consumo ed emissione di sostanze climalteranti non pu essere fermata se non introducendo dei livelli di intervento molto vasti e che coinvolgano il maggior numero di attori possibili e il maggior numero di tecnologie. La possibilit di realizzare le azioni individuate e di garantirne la diffusione sul territorio non pu per prescindere dallindividuazione e analisi di opportuni strumenti che consentano il coinvolgimento dei soggetti pubblici e/o privati interessati alle azioni stesse allinterno del contesto energetico in cui si opera. La dimensione di tale ambito di sviluppo vede un ruolo centrale da parte del Comune. Per questo motivo il Piano metter in evidenza tre direttrici principali identificabili con i diversi ruoli che il Comune pu giocare in campo energetico: Proprietario e gestore di un proprio patrimonio (edifici, illuminazione, veicoli) Lattivazione, da parte dellAmministrazione Pubblica, di interventi sul proprio patrimonio risulta unazione particolarmente efficace che andr quindi opportunamente programmata e implementata. Tale direttrice consente infatti di raggiungere diversi obiettivi, tra i quali, in particolare: migliorare la qualit energetica del proprio patrimonio, con significative ricadute anche in termini di risparmio economico, creando indotti che potranno essere opportunamente reinvestiti in azioni ed iniziative a favore del territorio; incrementare lattrattivit del territorio, valorizzandone e migliorandone limmagine; favorire la diffusione degli interventi anche in altri settori socio-economici e tra gli utenti privati. In questo contesto si riprendono le analisi energetiche gi effettuate sugli edifici pubblici valutando le effettive possibilit di efficientamento degli stessi considerando i costi, i benefici e le possibilit di apporto finanziario. In particolare si valuteranno aspetti collegati al contracting. Analogamente si considerano gli interventi definiti per il sistema di illuminazione pubblica. Pianificatore, programmatore, regolatore del territorio e delle attivit che insistono su di esso Il PAES rappresenta uno strumento indispensabile nella riqualificazione del territorio, legandosi direttamente al conseguimento degli obiettivi di contenimento e riduzione delle emissioni in atmosfera (in particolare dei gas climalteranti), di miglioramento dellefficienza energetica, di riduzione dei consumi energetici e di minor dipendenza energetica. Esso dunque uno strumento attraverso il quale lamministrazione pu predisporre un progetto complessivo di sviluppo dellintero sistema energetico, coerente con lo sviluppo socioeconomico e produttivo del suo territorio e con le sue principali variabili ambientali ed ecologiche. Ci comporta la necessit di una sempre maggiore correlazione e interazione tra la pianificazione energetica e i documenti di programmazione, pianificazione o regolamentazione urbanistica, territoriale e di settore di cui il Comune gi dispone. Come gi

detto in precedenza, risulta quindi indispensabile una lettura di tali documenti alla luce degli obiettivi del PAES, finalizzata a una razionalizzazione, sistematizzazione, adeguamento o integrazione delle diverse componenti aventi ricadute sul sistema energetico ambientale. In questo contesto, gli strumenti urbanistici (PGT e Regolamento Edilizio), rappresentano quelli pi efficaci a disposizione dellamministrazione pubblica in quanto possono concretamente contribuire a migliorare la qualit del costruito, anche in chiave energetica. In tale ambito, alla luce degli obiettivi del PAES, verr operata una rilettura di tali documenti, indagando le modalit con cui trasformare le indicazioni contenute nel PAES in norme/indicazioni al loro interno. Per quanto riguarda il Regolamento Edilizio vigente si svilupper, per ognuno dei comuni ma in forma coordinata e sinergica, un lavoro di analisi e revisione critica, se e dove necessario, finalizzata allindividuazione di eventuali integrazioni e innovazioni in materia di energia sulla base dalle indicazioni e degli obblighi dellattuale normativa di settore. Tale lavoro si concretizzer, nel caso in cui non sia gi stato predisposto, con la redazione di in Allegato Energetico. Inoltre si provveder a valutare i meccanismi di controllo e di monitoraggio che i Comuni potranno porre in essere al fine di valutare lefficacia dellazione specifica e la correttezza delle procedure da parte dei privati. Promotore, coordinatore e partner di iniziative su larga scala Vi consapevolezza sul fatto che molte azioni sono scarsamente gestibili dalle singole pubbliche amministrazioni attraverso gli strumenti di cui normalmente dispongono, ma vanno piuttosto promosse tramite uno sforzo congiunto da parte di pi soggetti. Infatti, quello dellazione partecipata uno degli strumenti di programmazione che attualmente viene considerato tra i mezzi pi efficaci, a disposizione dei Comuni, per avviare iniziative nel settore energetico. Strategie, strumenti e azioni potranno trovare, quindi, le migliori possibilit di attuazione e sviluppo proprio in tale ambito. Un programma di campagne coordinate pu rappresentare unimportante opportunit di innovazione per le imprese e per il mercato, pu essere la sede per la promozione efficace di nuove forme di partnership nellelaborazione di progetti operativi o per la sponsorizzazione di varie azioni di intervento. Si indagheranno, pertanto, le possibilit per i Comuni di proporsi come referente per la promozione di tavoli di lavoro, accordi quadro o di programma con i soggetti pubblici o privati che, direttamente o indirettamente e a vari livelli, partecipano alla gestione dellenergia sul territorio. Si indagheranno, inoltre, le possibili fonti di finanziamento riconducibili ai fondi comunitari, nazionali o regionali e le modalit di attivazione di opportuni accordi operativi tra soggetti/operatori pubblici e privati, finalizzati sia allattivazione e valorizzazione di risorse e professionalit tecniche locali, che allattivazione di meccanismi finanziari e di incentivazione innovativi ed efficaci nonch di forme di propriet e gestione degli impianti che prevedano un coinvolgimento diretto degli utenti finali. Ad esempio: creazione di gruppi di acquisto di impianti solari termici e fotovoltaici chiavi in mano per la riduzione dei costi, attraverso accordi con produttori, rivenditori o installatori; creazione di gruppi di acquisto per Audit energetici sulledificato privato. In particolare il Comune potrebbe costruire convenzioni con soggetti auditor energetici al fine di definire un costo agevolato di audit delledificio. I Comuni potranno dettagliare i criteri da considerare nella diagnosi, il numero di interventi minimi da simulare, con il relativo livello di dettaglio, oltre che i contenuti minimi del rapporto di diagnosi; collegamento con istituti di credito per lapertura di canali di prestiti agevolati agli utenti finali per la realizzazione degli interventi;

creazione di meccanismi di azionariato diffuso per il finanziamento di impianti fotovoltaici di potenza che possano accogliere le quote solari di edifici o strutture storici e a vincolo o in generale di edifici non idonei alla integrazione di sistemi fotovoltaici; collaborazioni con investitori privati, societ energetiche ed ESCO che potranno trovare in questi progetti un elevato interesse ai fini della maturazione di titoli di efficienza energetica, ecc. In tale contesto verr indagata la possibilit di avviare iniziative congiunte tra i tre comuni Un'altra tipologia di accordo riguarda le partnership di livello internazionale. Da questo punto di vista si individueranno modalit di partecipazione a bandi di finanziamento comunitario che, oltre a fornire un contributo economico, mettono il comune stesso in contatto con altre realt. Come gi indicato in precedenza, si porteranno in discussione le proposte di iniziative progettuali di carattere energetico gi analizzate o proposte per valutarne leffettiva realizzabilit considerando le possibili fonti di finanziamento e le modalit di attivazione di accordi operativi tra soggetti/operatori pubblici e privati. Strettamente collegata a questa fase di definizione del piano dazione vi la fase di consultazione e concertazione descritta di seguito. Nella ricerca di fonti di finanziamento, si porr unattenzione specifica anche alle opportunit di valorizzazione economica delle quote di riduzione dei gas serra, unendo alle possibilit attualmente gi accessibili (es.: mercato dei crediti di tipo VER, Voluntary Emission Reduction) uno scenario di valorizzazione prospettabile per il futuro attraverso la costruzione di uno specifico sistema di riconoscimento e di valorizzazione di tali quote. Come definito, ad esempio, nelle Linee guida per la definizione e attuazione di una strategia di riduzione delle emissioni di gas serra da parte delle Pubbliche Amministrazioni elaborate dalla rete Cartesio, tale sistema di riconoscimento si potrebbe basare sulla possibilit di premiare le amministrazioni che siano in grado di dimostrare il raggiungimento degli obiettivi prefissati nella riduzione delle emissioni sul territorio governato, sia attraverso un riconoscimento ufficiale delle quote di emissioni che sono state effettivamente ridotte, sia attraverso la proposta di alcuni possibili meccanismi per la valorizzazione economica dellimpegno sostenuto. Ai fini dellattivit di reporting verso la Commissione Europea, le azioni e gli strumenti di Piano saranno predisposti anche in base ai formati definiti dalle linee guida del JRC. Le schede dazione A seguito della definizione delle linee strategiche dazione, degli obiettivi e degli strumenti di attuazione, si identificheranno le azioni prioritarie che i Comuni intendono perseguire nel breve periodo per dare concretezza al processo di pianificazione. Saranno quindi definite delle schede dazione che descriveranno sinteticamente ogni iniziativa, gi in atto o di nuovo avvio, e che costituiranno l operativit dellintero processo di pianificazione. Tali schede riporteranno le caratteristiche fondamentali delle iniziative considerando, in particolare, la loro fattibilit tecnico-economica. In linea generale, la strutturazione delle schede potr essere ricondotta ai seguenti punti: Titolo Azione Obiettivi dell'azione Soggetti promotori Attori coinvolti o coinvolgibili Passi dell'azione Potenziale risparmio energetico Potenziale riduzione delle emissioni

Altri benefici Costi complessivi Origine dei finanziamenti Tempi di ritorno e benefici economici Accettabilit degli utenti e/o degli operatori Interazioni con altre azioni del Piano Interazioni con altri Piani Indicatori tecnici ed economici per la valutazione dell'azione

4.4 Programma di formazione In accordo con quanto specificato nelle linee guida del JRC, si prevedono momenti formativi specifici per rafforzare le competenze dei funzionari e del personale tecnico interno alle Amministrazioni in campo energetico. In particolare le attivit di formazione saranno finalizzate a: inquadrare il tema dellenergia nellambito delle principali politiche, norme e regolamenti comunitari, nazionali e regionali e locali; valutare il peso dei diversi settori in termini di consumi energetici ed emissioni in atmosfera; individuare e analizzare i possibili interventi per lincremento dellefficienza energetica negli usi finali e limpiego di risorse energetiche a pi basso impatto ambientale; individuare e analizzare i principali strumenti e strategie di gestione, controllo, incentivo e supporto finanziario in grado di garantire la realizzazione e la diffusione di interventi di razionalizzazione energetica. La formazione sulle tematiche energetiche sar un processo di accompagnamento allo sviluppo del progetto. In ogni fase del progetto sar previsto il coinvolgimento dei tecnici e dei dirigenti comunali, col fine di informare rispetto al tema specifico e fornire know how sui parametri fondamentali di analisi caratteristici di ogni fase. A conclusione di ogni fase, saranno presentati i risultati raggiunti e la presentazione sar strutturata in modo tale da costituire un modulo formativo mirato. Considerando le diverse fasi di sviluppo del progetto ipotizzate, si possono prevedere i seguenti moduli formativi: Elaborazione della baseline - Contabilizzazione energetico-ambientale: individuazione dei principali elementi quantitativi caratterizzanti i consumi energetici nei diversi settori; modalit di raccolta e sistematizzazione dei dati energetici, metodologia di predisposizione del bilancio energetico e delle emissioni; Analisi del potenziale di intervento sul lato domanda Analisi delle tecnologie per una gestione efficiente dellenergia negli usi finali (tecnologie per la riduzione dei consumi elettrici e termici); specificit applicative delle suddette tecnologie, dei relativi costi di realizzazione e dei benefici correlati in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra; Analisi del potenziale di intervento sul lato dellofferta Analisi delle tecnologie basate sullimpiego di fonti rinnovabili; specificit applicative delle suddette tecnologie, dei relativi costi di realizzazione e dei benefici correlati in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra; Definizione del Piano di Azione Individuazione e analisi degli strumenti per la promozione dellefficienza energetica e le fonti rinnovabili: principali strumenti e strategie di gestione, controllo, incentivo e supporto finanziario in grado di garantire la realizzazione e la diffusione di interventi di razionalizzazione energetica;

Gestione del sistema di monitoraggio Presentazione e analisi del sistema di monitoraggio, delle metodologie di gestione e di aggiornamento. Saranno fornite informazioni dettagliate riguardo alle modalit di aggiornamento della banca dati predisposta dalla Fondazione Cariplo e dei sistemi di monitoraggio delle singole azioni. Inoltre, si forniranno indicazioni riguardanti la predisposizione dei documenti di reporting richiesti ai firmatari del Patto dei Sindaci, in particolare il rapporto sullimplementazione del PAES (contenente informazioni quantitative sulle misure attuate e sul loro impatto sui consumi energetici e le emissioni di CO2, come pure unanalisi del processo di implementazione e delle eventuali misure correttive) e il rapporto sulle azioni del PAES (contenente informazioni qualitative sul piano stesso).

Un aspetto particolare, ma essenziale, di tale attivit riguarda la concertazione allinterno dellAmministrazione comunale finalizzata a ricercare una idonea struttura organizzativa tale da poter gestire opportunamente le diverse fasi del PAES. Si ricorda, infatti, che ladattamento della struttura dellAmministrazione un impegno formale del Patto dei Sindaci. Il programma di formazione verr definito, nella sua impostazione generale, in forma coordinata e congiunta dai Comuni, esso sar gestito a livello sovra comunale e coordinato dallEnte capofila. 4.5 Campagna di informazione e sensibilizzazione Per una Amministrazione locale, lattivit di comunicazione sui temi energetici e sulle iniziative messe in campo risulta essere uno strumento molto importante ai fini del potenziamento e la diffusione delle azioni definite. La comunicazione oggi sostanzialmente un concetto "ombrello" che raccoglie l'insieme delle attivit di presentazione, informazione, visibilit e sensibilizzazione di un dato tema ed in tal senso che si intende strutturare il programma di comunicazione. La campagna preveder un primo livello di attivit trasversale di comunicazione che si traduce in un'azione informativa sul territorio e che intende accompagnare il programma energetico sia nella sua fase di predisposizione ed impostazione, per garantire una condivisione ampia dei temi e degli obiettivi, sia nella sua fase di implementazione, per garantire un aggiornamento continuo degli sviluppi, dei risultati conseguiti, delle problematiche incontrate. Essa verr completata da iniziative di sensibilizzazione ed informazione mirate e declinate, in ragione dei temi e delle attivit del Piano stesso e degli obiettivi da raggiungere, a popolazione, operatori socio-economici, soggetti politico-istituzionali. In estrema sintesi si possono individuare due livelli di obiettivi per l'attivit di comunicazione: pubblicizzazione del PAES e informazione sui suoi contenuti iniziative di sensibilizzazione e informazione specifiche La pubblicizzazione del PAES e la diffusione dei suoi contenuti prevede un'attivit comunicativa rivolta a tre target base: i cittadini, i soggetti istituzionali e gli operatori socioeconomici. I cittadini saranno sensibilizzati e informati sull'attivit in corso, ma, soprattutto, saranno coinvolti in termini di attenzione sull'esistenza di un Programma Energetico e delle sue implicazioni per la comunit. Tale target sar contattato e coinvolto attraverso, oltre che i media pi abituali, la predisposizione e laggiornamento periodico di una sessione dedicata allinterno del sito web del Comune. La pubblicizzazione del PAES verso altri soggetti intende assumere modalit di informazione pi mirate e specifiche, prevedendo il coinvolgimento in momenti ufficiali come convegni e

workshop di approfondimento all'interno di strategie e di accordi volontari, oltre ad una costante attivit di scambio informativo (questa attivit si integrer con lattivit di consultazione e partecipazione gi descritta in precedenza). Per quanto riguarda le iniziative mirate, obiettivo prioritario sar lorganizzazione dellinformazione, opportunamente declinata in funzione dei soggetti/target da raggiungere, relativamente alle opportunit offerte dal risparmio energetico e dalluso delle fonti rinnovabili e ai benefici di ordine ambientale ed economico ottenibili. Tali iniziative in generale potranno prevedere: la predisposizione e la diffusione di materiali divulgativi e informativi (poster, brochure, schede di autoanalisi dei consumi per la realizzazione di audit energetici semplificati); lorganizzazione di incontri tematici. In tale contesto modulo informativi specifici verranno predisposti per: - per le scuole elementari e medie dei comuni coinvolgendo il corpo insegnanti, in coordinamento con gli assessorati alleducazione; - per il comparto turistico-ricettivo; - per i turisti Il programma di formazione verr definito, nella sua impostazione generale, in forma coordinata e congiunta dai Comuni, esso sar gestito a livello sovra comunale e coordinato dal Comune o Ente capofila. 4.6 Predisposizione di un sistema di monitoraggio Il processo di monitoraggio necessario per accompagnare i progressi verso i target definiti, a partire dalla situazione presente. In particolare, il monitoraggio necessario per: precisare gli obiettivi quantitativi che rappresentano i risultati di miglioramento verso la riduzione delle emissioni, in quanto tali obiettivi devono rappresentare una situazione realistica e raggiungibile in un ben determinato periodo di tempo; seguire i progressi verso i suddetti obiettivi, a iniziare dalla situazione presente, in modo da stabilire la proporzione delle azioni pianificate e capire lo stato reale delle emissioni; apportare le dovute correzioni nel caso in cui la realt non si muova secondo quanto desiderato. Si intende utilizzare uno strumento informatico simile a quello predisposto nellambito del progetto europeo MUSEC Multiplyng Sustainable Energy Communities (www.musecenergy.eu). Questo stesso strumento sar di supporto per la definizione della baseline e degli scenari di evoluzione del sistema energetico/emissivo, dal momento che il processo di monitoraggio deve fare riferimento alla situazione attuale e alle ipotesi di evoluzione. Si seguiranno i seguenti tre passi: - monitoraggio delle singole azioni implementate; - monitoraggio del bilancio energetico dellintera area con la suddivisione in settori; - confronto e valutazione degli effetti delle singole azioni sul bilancio energetico del settore correlato. Il monitoraggio rispetto agli obiettivi sar effettuato attraverso la definizione di opportuni indicatori di prestazione che dipendono dalle azioni individuate. Considerando le tre direttrici principali identificabili con i diversi ruoli degli Enti (Proprietario e gestore di un proprio patrimonio, Pianificatore, programmatore, regolatore del territorio e delle attivit che insistono su di esso, Promotore, coordinatore e partner di iniziative su

larga scala), lo schema del modello di monitoraggio pu essere rappresentato come di seguito.

Come si pu notare, per ogni ambito il sistema di monitoraggio tiene conto dei diversi settori di intervento e dei corrispondenti obiettivi. Le azioni attivate per il loro raggiungimento saranno monitorate mediante una serie di indicatori di prestazione che caratterizzano le azioni stesse e i loro risultati. Gli effetti delle azioni saranno valutati sia in riferimento ai singoli risultati (ad esempio il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni in un determinato ambito), sia in riferimento allintero sistema energetico (leffetto del suddetto risparmio relativamente al bilancio complessivo). Come si visto, nel processo di piano a ogni campo di intervento e target associato corrispondono specifiche azioni e strumenti necessari per la loro implementazione. Il processo di monitoraggio non si limiter, quindi, a considerare unicamente le azioni e i loro risultati, ma si estender anche alla valutazione degli strumenti di attuazione. Il monitoraggio degli strumenti avverr considerando le loro fasi di sviluppo. 4.7 I documenti consegnabili I dati che serviranno per la realizzazione dei bilanci energetici e delle emissione dei gas di serra, come pure quelli relativi alla costruzione di scenari, saranno contenuti all'interno di un sistema informatizzato che consentir di tenere traccia dei principali indicatori che rappresentano le caratteristiche energetiche del territorio comunale e delle corrispondenti emissioni dei gas di serra. Tale sistema sar integrato con i fogli di calcolo sviluppati per gestire la procedura di monitoraggio e con la banca dati definita dalla Fondazione Cariplo. I consegnabili relativi alla pianificazione vera e propria saranno accompagnate da schede di intervento riepilogative relative ai principali ambiti di intervento individuati nel Piano contenenti analisi di pre-fattibilit con integrazioni di carattere economico e indicazioni sul reperimento delle informazioni di base. Si predisporr una relazione relativa allanalisi dellintero sistema energetico analizzato ed un documento di indirizzo strategico a livello di area vasta.

Si predisporr, inoltre, un documento riportante il quadro strategico/normativo e un documento riportante il glossario e la bibliografia finalizzato ad accompagnare negli anni il monitoraggio e la comprensione della strategia da parte degli Amministratori e tecnici gestori futuri. Gli elaborati saranno accompagnati da una sintesi orientata verso il grande pubblico. In base alla disponibilit delle informazioni su base territoriale, potr essere inoltre costruito un atlante rappresentante la disaggregazione territoriale dei fenomeni energetici dei Comuni e la struttura energetica futura degli stessi.

4.8 Programmazione delle principali attivit Per quanto riguarda lesecuzione del progetto, le attivit avranno inizio con il reperimento di dati e informazioni utili alla ricostruzione del sistema energetico ambientale. Acquisiti i dati, inizia la loro elaborazione, e lanalisi di dettaglio sul lato della domanda dei diversi settori. Queste analisi saranno quindi integrate dalle ipotesi inerenti i potenziali di efficientamento. Parallelamente inizieranno le analisi sul lato dellofferta. Il piano dazione vero e proprio previsto iniziare gi dalle prime fasi, attivando il coinvolgimento della comunit sulle tematiche oggetto del progetto. E evidente che tale coinvolgimento diventer sempre pi approfondito con levolversi dei risultati delle analisi. Il processo di comunicazione deve avere un avvio rapido, in modo da divulgare gli obiettivi delle attivit e attivare i diversi operatori eventualmente coinvolti anche nelle fasi di reperimento delle informazioni. Lesecuzione del servizio sar quindi scandita da fasi temporali riassunte nel cronoprogramma di seguito riportato, nellipotesi indicativa di una durata del progetto di un anno.

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Il sistema energetico comunale Reperimento dati e informazioni Elaborazione bilancio e inventario emissioni Scenari di evoluzione Potenziale intervento lato domanda di energia Potenziale intervento lato offerta di energia Il Piano d'Azione Obiettivi di riduzione al 2020 La strategia di Piano - azioni e strumenti di attuazione Approvazione PAES in Consiglio Formazione e informazione Formazione interna Programma di comunicazione

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5 ORGANIZZAZIONE RICHIEDENTE Nel corso degli anni gli Enti proponenti hanno messo in atto separatamente o in collaborazione e con diversi livelli di approfondimento e impegno, numerose azioni nel settore energetico e ambientale denotando un interesse comune verso queste tematiche. Nel seguito vengono presentate, in forma sintetica, le attivit svolte e gli atti di programmazione assunti dai vari Enti, sia singolarmente che in forma aggregata, in campo energetico-ambientale, e si rimanda agli allegati alla presente relazione per una descrizione pi dettagliata delle stesse. Lobiettivo di questa sintesi dimostrare la coerenza di questo progetto con le scelte che, nel corso degli anni, gli Enti hanno messo in atto.
Comunit Montana Parco Alto Garda Bresciano (capofila) Attivit Note Progetto di educazione ambientale Life Natura Relazione conclusiva allegata. Riqualificazione della biocenosi in Valvestino Corno della Marogna 2. Progetto realizzato nelle scuole elementari e medie di Tignale, Valvestino, Tremosine e Limone sul Garda. La biodiversit vegetale del Parco Alto Garda Relazione conclusiva allegata Bresciano temi di carattere naturalistico, storico, Analisi legata a temi di carattere artistico, agronomico, etnografico e biomolecolare finalizzati allo studio della biodiversit gardesana. Progetto di educazione ambientale senti come Relazione descrittiva del progetto allegata. pizzica Il progetto Life+ CRAINat incentrato sul gambero di fiume autoctono Austropotamobius pallipes, specie di interesse comunitario le cui popolazioni, risultano in forte rarefazione negli ambienti tipici, acque correnti in ambienti montani, a causa della sua sensibilit allinquinamento, ai cambiamenti climatici e al degrado degli habitat. Gli obiettivi fondamentali perseguiti da CRAINat sono la protezione e lincremento della sua presenza nei Siti di Interesse Comunitario (SIC), coinvolti nel progetto. Il progetto coinvolge le scuole primarie di Sal, Gardone Riviera, Gargnano e Toscolano-Maderno. Conservazione e gestione di Rete Natura 2000 nel Progetto finanziato dalla Fondazione Parco Alto Garda Bresciano. Interventi ambientali e Cariplo. Si allega sintesi del progetto. azioni di sensibilizzazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversit. Progetto di educazione ambientale messo in atto nelle scuole elementari dei Comuni della Comunit Montana. Giornata ecologica Parco Pulito. Edizioni 2005 e 2006 Sintesi del progetto allegata. nei Comuni di Tignale, Toscolano Maderno e Magasa. Sostieni la terra. Mostra-gioco per bambini. Volantino allegato. Progetto Sostieni la terra: clima ed ecologia. Lidea di Allegata relazione di sintesi. base quella di offrire un punto di partenza per lo studio delle tematiche dei cambiamenti climatici, della tutela del clima, dellinquinamento atmosferico correlate al concetto di impronta ecologica. Progetto attivo nelle scuole primarie dei Comuni del Parco dellAlto Garda. Progetto Pi o meno rifiuti. finalizzato a sensibilizzare i Allegata relazione di sintesi e volantino bambini e i ragazzi sulle problematiche del territorio della mostra finale. favorendone la crescita culturale. Lidea di base quella di promuovere una riflessione sul problema dei rifiuti e di modificare alcuni comportamenti sbagliati attraverso un coinvolgimento diretto dei bambini e ovviamente indiretto alle loro famiglie. Attivit svolte nel 2006 e

2009. Concorso Ecologiamo 2002 - 2003 denominato Riciclarte ovvero riciclare con arte Ecologiamo 2003 2004 denominato Parcocantando Ecologiamo 2004 2005 denominato ChattaParco Ecologiamo 2005 2006 denominato Life Generation Ecologiamo 2006 2007 denominato Poeti sullerba Ecologiamo 2007 2008 denominato Il risparmione Ecologiamo 2008 2009 denominato Il Parco a colori Ecologiamo 2009 2010 denominato Cogli lattimo

Allegata documentazione.

Si segnala infine che in corso di realizzazione il progetto "Conservazione e gestione di Rete Natura2000 nel Parco Alto Garda Bresciano: interventi ambientali ed azioni di sensibilizzazione per la tutela e la valorizzazione della biodiversit", coordinato dalla Comunit Montana Parco Alto Garda Bresciano e finanziato dalla Fondazione Cariplo, con il contributo del Parco Alto Garda Bresciano, di ERSAF e dellIstituto Oikos. (http://www.cmparcoaltogarda.bs.it/parconaturale.php/rete-natura.html). Il progetto, che coivolge lUniversit di Pavia, il Centro Nazionale della Biodiversit Forestale Bosco della Fontana e il Museo di Scienze Naturali di Brescia, stato avviato nellanno 2009, e si concluder nellanno 2012. Esso prevede, nello specifico, di attuare alcune azioni concrete utili alla conservazione e alla gestione, nonch alla connettivit fra i siti, accompagnate da azioni di diffusione delle informazioni sia per tecnici di settore, sia destinate al grande pubblico con particolare attenzione ai pi piccoli. In particolare si vuole: - conservare la biodiversit presente allinterno del Parco Alto Garda attraverso la realizzazione di interventi di tutela allinterno della Rete Natura2000, - favorire lintegrazione della Rete Natura2000 nel territorio e nelle pratiche amministrative, - accrescere la consapevolezza dei cittadini sulle finalit della Rete Natura2000 e sensibilizzare i cittadini sui temi della biodiversit.

Comune di Gardone Riviera Attivit Audit energetici su edifici pubblici Impianto FV su edificio mini alloggi per anziani (9,8 kWp) http://www.gardauno.it/servizi/energia.htm Note Bando Cariplo 2007. Comune capofila Gardone Riviera. Tali interventi sono stati affidati tramite Convenzione alla Societ Garda Uno SpA. La convenzione prevede la realizzazione degli i mpianti, la manutenzione ordinaria degli stessi oltre che degli impianti elettrici installati negli edifici scolastici. determinazione dincarico del Responsabile dellArea Tecnica n. 479 in data 28 dicembre 2010. delibere di Consiglio Comunale di approvazione n. 28 in data 25/05/2006 e n. 51 in data 29/09/2008. delibera di Consiglio Comunale n. 40 in data 15/10/2010 Adesione al progetto Il lago nascosto Adesione di un plesso scolastico al progetto Eco-School della FEE-Italia Adesione al progetto Puliamo il Mondo di Legambiente

Certificazioni energetiche degli edifici pubblici Regolamento edilizio con integrazioni energetiche

Piano di Governo del Territorio

Educazione ambientale per le scuole

Promozione di giornate educative con laboratori sulla problematica dei rifiuti e della raccolta differenziata (FEE-Italia) Bandiera Arancione TCI 2010 Bandiera Verde CIA 2010 (unico comune lombardo) 3 Vele Guida Blu 2010 Legambiente Candidatura Bandiera Blu FEE 2011-0506 Candidatura Guida Blu 2011 Adesione alla settimana Europea per la riduzione dei rifiuti (patrocinio Ministero Ambiente) Adesione alla campagna Stop the fever contro i sacchetti di plastica Adesione alla campagna Porta la Sporta Distribuzione gratuita di 1.500 shopper di tela e di 2.500 ecobag presso le piazze e le attivit commerciali Chiusura del centro di raccolta e progettazione nuovo Ecocentro a cura di Garda Uno (progetto approvato dalla sovraintendenza con decreto paesaggistico e monumentale) Eliminazione Ecobox e posizionamento cassonetti vegetale da 1.000 lt per uso domestico

Le Certificazioni

Le campagne

Gestione Rifiuti

Inoltre, relativamente al Comune di Gardone Riviera, si evidenzia che in fase di completamento, ad opera della Societ Garda Uno, una microcentrale idroelettrica che utilizza il surplus dellacquedotto; attualmente resta da realizzare il punto di consegna. Dato che l'acquedotto viene alimentato soprattutto dalle sorgenti Verghere e dal pozzo Gere, l'impianto sfrutter l'energia dell'acqua ricorrendo ad una microturbina installata sulla condotta principale a monte del nuovo serbatoio in localit Monte Cucco, 200 metri pi a valle. La societ Garda Uno ha gi formalizzato la richiesta di autorizzazione alla Provincia.

Comune di Limone sul Garda Attivit Note Piano regolatore per lilluminazione comunale approvato con Delibera di Consiglio Comunale nr. 22 del 28.03.2008. Piano della Viabilit approvato con Delibera di Consiglio Comunale nr. 47 del 14.11.2008. Campagna Abbasso consumo. Installazione di 40 nota prot. 10368 del 09.12.2010 riduttori di flusso presso le docce degli impianti sportivi Certificazione Recs dellenergia elettrica consumata Attestato di certificazione allegato (prot. dalledificio del municipio 3803 del 29.04.2009) Patrocinio della Campagna Ecokit. Distribuzione Fax di adesione allegato. (nota prot. 2574 lampade fluorescenti compatte e riduttori di flusso alla del 15.05.2009) popolazione residente. Tale intervento stato affidato tramite Impianto PV da 6 kW installato sulledificio della palestra Convenzione alla Societ Garda Uno SpA. in Via Tovo Riqualificazione impianto di illuminazione pubblica. Sostituzione lampade a vapori di mercurio con lampade al sodio ad alta pressione. Intervento realizzato da ENEL Sole, ditta gestrice impianto di illuminazione (nota prot. 10092 del 20.11.2009).

Inoltre, relativamente al Comune di Limone sul Garda si precisa:

sta ottenendo la Certificazione Ambientale EMAS III (la Dichiarazione Ambientale stata validata il 18.02.2011 nr. E 336). Punti fondamentali per la suddetta certificazione sono, tra laltro, la riduzione della quantit dei rifiuti prodotti, la diminuzione dei consumi idrici sugli edifici comunali e gli acquisti verdi. Per la riduzione dei quantitativi di rifiuti il Comune ha provveduto ad attuare una campagna di comunicazione rivolta sia alle utenze commerciali che domestiche attraverso anche la distribuzione dei sacchetti per lUmido e di contenitori per Carta, Vetro, Indifferenziato - Plastica e Frazione Organica. Appositi cartelli in varie lingue sono stati affissi alle sub Isole Ecologiche sia del Centro Storico che allesterno del paese che indicano la corretta esecuzione della Raccolta Differenziata. La diminuzione dei consumi idrici stata resa possibile con linstallazione di riduttori di flusso su tutti i rubinetti presenti negli edifici pubblici e sui servizi, nonch la predisposizione di impianti di irrigazione a goccia. LAmministrazione Comunale sta inoltre attuando una politica di acquisti verdi soprattutto per il materiale da pulizia e di cancelleria, attraverso anche la stampa di manifesti e libricini su carta tipo CFC o riciclata. nel mese di Novembre 2009 in collaborazione con la Comunit Montana Parco Alto Garda Bresciano e il Servizio di Vigilanza Ecologica GEV, ha organizzato la mostra Pi o meno rifiuti presso la Sala Congressi Daniele Comboni. nel 2010 ha aderito alla Campagna Sport ABBASSO CONSUMO attraverso linstallazione dei riduttori di flusso presso le docce degli impianti sportivi (nota prot. 10368 del 09.12.2010) non dotato del Piano di Governo del Territorio ( in fase di adozione). Attualmente vige il Piano Regolatore Generale. Verr stilato con il Piano di Governo del Territorio il nuovo Piano delle Regole. sta elaborando il Piano Urbano del Traffico; dotato del Piano di Zonizzazione Acustica, approvato con Delibera di Consiglio Comunale nr. 29 del 24.06.2008.

Comune di Sal Attivit Note Progetto definitivo di Completamento delle ciclabili Richiesto alla Regione Lombardia DG esistenti e realizzazione nuovi tratti per favorire infrastrutture e mobilit - UO infrastrutture viarie e aeroportuali, un cofinanziamento lintermodalit bici-trasporto pubblico: realizzazione postazione bike sharing per il pari al 50%. collegamento parcheggio/fermata autobus con il punto Progetto approvato con delibera di Giunta di approdo della navigazione presso il parcheggio per Comunale n 173/2010 del 05/10/2010 auto denominato Ex Pedrazzi realizzazione postazione bike sharing per il collegamento del punto di approdo della navigazione con parcheggio/fermata autobus presso piazza S. Antonio posta alle spalle di piazza Vittoria, punto di partenza della navigazione del Lago di Garda. Installazione impianto per la produzione di energia da fotovoltaico presso la Scuola Elementare T. Olivelli della capacit di KWp 12,60 Installazione di impianto per la produzione di energia da fotovolataico presso la Scuola Media Statale G. DAnnunzio della capacit di KWp 18,90 Installazione di Regolatori di flusso, interruttori crepuscolari, sistemi di spegnimento ed accensione programmabili su impianti di illuminazione pubblica di diretta gestione del Comune

Tali interventi sono stati affidati tramite Convenzione, approvata con deliberazione di Giunta Comunale n 122/2006 del 30/05/2006, alla Societ Garda Uno SpA. La convenzione prevede la realizzazione degli i mpianti, la manutenzione ordinaria degli stessi oltre che degli impianti elettrici installati negli edifici scolastici. affidamento del servizio allA.T.I. Siram SpA, Cogei Srl, Baccinelli Snc

Inoltre, relativamente al Comune di Sal si precisa che: dotato di PGT approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n11/2009 del 31/03/2009 e 01/04/2009. La documentazione relativa al PGT reperibile sul sito internet del Comune di Sal: www.comune.salo.bs.it Sezione Casa e Territorio. dotato di Regolamento Edilizio, approvato con delibera di Consiglio Comunale n 24 del 07/04/1982 approvazione di Giunta Regionale n 42813 del 25/09/1984. Nel Regolamento Edilizio non stato predisposto un allegato energetico. non dotato di Piano di Illuminazione Pubblica. dotato di un Piano Urbano del Traffico, inserito nel documento A 02 DdP U 414 Documento di Piano Sistema della Mobilit, allegato al PGT, approvato con deliberazione Consiglio Comunale n 11/2009 del 31/03/2009 e 01/04/2009. Con determinazione dirigenziale n 22 del 22/02/2011 stato affidato incarico per la redazione della certificazione energetica relativa ai 24 alloggi di edilizia residenziale sociale in localit Gasia. Tale certificazione, si presuppone sar predisposta nel giro di 90 giorni circa.
Comune di Magasa Attivit Note Progetto per linstallazione di impianti PV su terreni Nel corso del 2011 la Ditta Garda Uno comunali. Spa ha redatto il progetto Patrocinio della Campagna Ecokit. Distribuzione iniziativa della Societ A2A Spa lampade fluorescenti compatte e riduttori di flusso alla popolazione residente.

Inoltre, relativamente al Comune di Magasa si precisa che non dotato del Piano di Governo del Territorio ( in fase di adozione). Con lo stesso sar predisposto il Regolamento edilizio.

Comune di Toscolano Maderno Attivit Audit energetici su edifici pubblici Installazione di 2 impianti PV su edifici pubblici Impianto FV su edificio sede uffici comunali di L.go Matteotti (8,4 kWp) Impianto FV su edificio scuola media di Via tartaglia (16,83 kWp) Piano integrato per il miglioramento energetico degli impianti di illuminazione pubblica e realizzazione delle opere. Strumento di limitazione inquinamento luminoso durante le ore notturne c/o ex campo ippico comunale Adesione al progetto Punto acqua. Nellambito del progetto stato realizzato un punto di distribuzione pubblico di acqua naturale, gassata e refrigerata. Progetto di riqualificazione conservativa delle Limonaie del Parco Bernini e di Piazzale Salvo dAcquisto. In attesa di finanziamento. Progetto di riqualificazione del Parco Bernini. Progetto di realizzazione di incubatoio ittico nella Valle delle Camerate. Note Bando Cariplo 2007. Comune capofila Gardone Riviera. 2 di propriet comunale (finanziamento Regione Lombardia) Impianti realizzati nellambito del contratto Servizio Energia, con convenzione con la societ Garda Uno. http://www.gardauno.it/servizi/energia.htm Finanziamento Lombardia da bando regione

in collaborazione e con cofinanziamento della Provincia di Brescia. Progetto definitivo-esecutivo in attesa di finanziamento Candidato a bando di finanziamento da provincia di Brescia Candidato a finanziamento da Comunit Montana

Progetto di ottimizzazione della fruibilit dei percorsi turistici e ciclo-pedonali.

Candidato a finanziamento da Comunit Montana

Inoltre, relativamente al Comune di Toscolano-Maderno si precisa che: non dotato del Piano di Governo del Territorio ( in fase di adozione). Con lo stesso sar predisposto il Regolamento edilizio. Si sta dotando anche di Piano Urbano del Traffico Si dotato di Piano dellIlluminazione Pubblica con delibera di Consiglio Comunale n 54 del 11.11.2008
Comune di Tignale Attivit Realizzazione Fontanelle di centrale idroelettrica in Localit Note Deliberazione della Giunta Comunale di approvazione del progetto esecutivo n. 70/2005 Delinberazione del Consiglio Comunale di approvazione della convenzione e capitolato con Garda Uno n. 49/2006 Impianto realizzato da Garda Uno su base convenzione con Comune Deliberazione della Giunta Comunale di approvazione del progetto n. 105/2010

Installazione impianto FV di potenza pari a 5 kW sul Centro Sportivo Rompala Installazione impianto PV di potenza pari a 18 kW sul Centro anziani nellambito del Servizio Energia. Progetto di educazione ambientale Il lago nascosto dedicato alla scuola dinfanzia, primaria e secondaria di 1 grado.

Inoltre, relativamente al Comune di Tignale si precisa che dotato di PGT, approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n07/2010 del 14/06/2010.
Comune di Tremosine Attivit Note I borghi pi belli dItalia della regione Lombardia: Finanziamento Fondazione Cariplo 2010. cultura, tradizione, turismo e sviluppo sostenibile Realizzazione di impianto PV sulledificio della Scuola Allegato prospetto di produzione elementare da 7,6 kW. Impianto realizzato da Garda energetica dellimpianto. Uno.

Inoltre, relativamente al Comune di Tremosine si segnala: Rifacimento illuminazione pubblica tratto Pieve Pregasio, opera dellimporto complessivo pari a Euro 280.000,00, finanziata nellambito del Bando anno 2008 Comuni confinanti con le regioni a statuto autonomo. Lo studio per il Piano dellIlluminazione Pubblica (PRIC) stato affidato ai fini della redazione del PGT, ma tale strumento, attualmente presente in bozza, non stato ancora adottato.

Relativamente al comune di Valvestino si evidenzia che si dotato di Piano Regolatore dellIlluminazione Comunale; Relativamente al comune di Gargnano si evidenzia che stato realizzato, tramite convenzione con la societ Garda Uno, un impianto FV sulla palestra della scuola media in Via repubblica 17, con potenza pari a 18,9 kWp. (http://www.gardauno.it/servizi/energia.htm).

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