Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1. ATTENZIONE
-> Attenzione selettiva: può essere considerata come un “filtro” che seleziona le informazioni in
input (es. un oggetto), decidendo quali elaborare ulteriormente e quali ignorare. ( conducente
prima focalizza l’attenzione sul compito di guida, anche di fronte a distrazioni).
——-> Due teorie (es. ascolto dicotico): teoria della selezione precoce e teoria della selezione
tardiva.Successivamente vi è focalizzazione: capacità di sottoporre lo stimolo selezionato ad
ulteriori elaborazioni.
-> Attenzione sostenuta: indica la capacità di mantenere lo sforzo attentivo per un tempo
prolungato, correlazione positiva tra durata e peggioramento della performance.
———————————————————————————————————————————-
———————————————————————————————————————————-
=======================================================
Single Channel Theory: prevede che il T per eseguire due compiti insieme sarà grande almeno
quanto la somma del T necessario per farne ognuno da solo. Limite dell’attenzione: poter svolgere
bene una sola cosa per volta, per situazioni che richiedono un'elaborazione quasi completa a
canale singolo.
Automaticity Theory: opposta, idea che in alcuni casi l'attenzione può consentire l'esecuzione di
più compiti in parallelo e senza interferenze, con prestazioni automatizzate, che richiedendo poca
o nessuna attenzione (guidare).
La Teoria a Canale Singolo nascono dal paradigma del Periodo Refrattario Psicologico PRP.
Svolgimento —> Al sogg. viene chiesto di dare risposte separate e veloci a due stimoli (S1 e S2)
presentati in sequenza ad ad ogni stimolo devono emettere una risposta (R1 e R2). La
separazione temporale tra S1 e S2 è chiamata asincronia dell'inizio dello stimolo (SOA).
Esempio —-> presentati S1 (un tono) a cui deve rispondere premendo un tasto (R1), S2 (una
luce) a cui deve rispondere ripetendo una parola (R2), separati da una SOA che varia. Se la SOA
tra i due stimoli è troppo breve: allora il tempo di risposta a S2 avverrà in ritardo (PRP).
Risultati: SOA breve (inferiore al tempo di risposta a S1) -> La risposta al S2 è ritardata
dall'elaborazione del S1, questo ritardo è chiamato Periodo Psicologico Refrattario (PPR). La
risposta al S1 non è influenzata da S2 (situazione di controllo), mentre ignorando S1 il TR al
secondo stimolo migliora.
Interpretazione: la causa del PPR è che l'essere umano è un processore di informazioni a
singolo canale.
Durante il PRP—> S1 occupa temporaneamente il collo di bottiglia (che può elaborare un’info alla
volta) finché non viene emessa R1, intanto S2 aspetta in coda di essere processato. Il tempo di
attesa è il PPR: prima arriva S2 e più a lungo deve aspettare.
Ci sono circostanze in cui usiamo una modalità analoga alla teoria al singolo canale:
1. Quando informazioni necessitano di visione foveale e sono ampiamente separate
2. Quando più compiti richiedono un'elaborazione in rapida sequenza (es. conducente deve
rispondere ad un pericolo stradale improvviso, mentre un passeggero pone una domanda).
3. Quando due compiti richiedono un alto livello di coinvolgimento cognitivo (es. quando si cerca
di ascoltare due conversazioni coinvolgenti contemporaneamente).
Le zone di picco di carico di lavoro o workload , in cui il carico calcolato supera il 100%, possono
essere identificate come potenziali colli di bottiglia. Evidenze suggeriscono che errori appaiono
più frequentemente quando la percentuale di occupazione del canale (TR/TA) supera l’80%.
Indicata nel secondo grafico vi è la linea che indica il carico di lavoro quando raggiunge l’80%.
L’assunzione del tempo come componente chiave per le performance sulla base del Singolo
Canale non tiene conto dell’automaticità (sforzo ridotto) e il multitasking.
> Teoria della selezione Tardiva: tutti i messaggi, rilevanti e irrilevanti, sono elaborati a livello
semantico. Il filtro selettivo opera solo quando bisogna emettere la risposta. (si presume che il
collo di bottiglia si verifichi dopo la percezione e il riconoscimento dello stimolo).
Automaticità (Automaticity):
I processi messi in atto simultaneamente con precisione e velocità sono possibili quando sono
appresi ed abituali ed avvengono in modo automatico, senza oscillazione d’attenzione.
L'automaticità non emerge dalla sola pratica, ma dalla pratica svolta con un insieme coerente
di stimoli che non variano (se infatti gli stimoli cambiassero di prova in prova aumenterebbe il
tempo di elaborazione di un compito non favorendo l’automaticità del doppio compito) ed è
presente sia nelle abilità cognitive, sia in quelle motorie.
Quando i processi sono meno automatici e si svolge più di un compito ci deve essere una
rapida oscillazione della mente da un compito all'altro, e conseguente aumento di tempo.
> Obiettivo della ricerca visiva può variare in base allo scopo finale:
- Target atteso —> [processi Top-down] caso in cui il target di ricerca è un elemento con
proprietà specifiche ed è atteso (esempio quando il conducente cerca il numero di un’abitazione
specifico).
- Target inatteso —> [processi Bottom-up] caso in cui non viene specificato alcun oggetto
target e il compito è quello di notare gli oggetti di potenziale interesse (alla guida notiamo il
segno di STOP anche se non lo stiamo cercando in modo specifico. Motivo per cui è importante
che, nella creazione di segnaletica, etichette il progettista massimizzi la visibilità bottom-up).
> Compiti di ricerca possono essere caratterizzati dalla struttura spaziale e temporale del
campo di stimolo.
- A livello spaziale —> i compiti di ricerca variano in base a se il campo di ricerca è strutturato
(ben organizzato, ad esempio il menu del ristorante, radiografia) o il campo è libero (casuale,
ad esempio la radiografia dello zaino di un viaggiatore).
- A livello spazio-temporale —> Così, come nella conoscenza anticipata del target: un campo
di stimolo strutturato nello spazio e nel tempo può aiutare a rendere possibile una ricerca
efficiente attraverso la previsione dello stimolo attraverso l'elaborazione top-down.
Distinguere la ricerca seriale da quella parallela: variare il numero dei target e misurare gli
effetti sul TR.
Il pannello superiore illustra la
visualizzazione di due condizioni di numero dei
target usati durante l’'attività di ricerca visiva
utilizzando le icone del traffico come stimoli.
Il compito di chi osserva è quello di
determinare se una particolare icona (simbolo
di primo soccorso) è presente tra un numero
variabile di icone non-target.
I grafici in basso rappresentano modelli RT di
diverse forme di modelli di ricerca.
- Il modello parallelo: (basso sx) prevede che i TR per la ricerca automatica del target presente
(linea continua) non saranno influenzati dal numero dei target; mentre i TR per la ricerca esaustiva
o autodeterminata quando il target è assente i tempi di reazione aumenteranno, aumento
determinato dal tempo di elaborazione dell’assenza dell’elemento (funzione concava tratteggiata).
- Il modello seriale: (basso dx) quando il target è presente vi è un aumento lineare dei TR in
funzione della quantità di target, poiché ad ogni prova dovrà essere ispezionato un numero
maggiore di elementi (linea continua). Quando il target è assente la funzione di ricerca sarà due
volte più grande perché tutti gli elementi dovranno essere ispezionati durante la ricerca.
Se chiesto ad un soggetto di trovare uno specifico numero tra tanti numeri di vari colori, i TR sono
maggiori quando le persone non sanno di quale colore è il target.
—-> Colore non conosciuto: ricerca seriale.
—-> Colore conosciuto: ricerca automatica parallela.
Feature Integration Theory (FIT) -—> Treisman (1980) propone una teoria dove gli elementi
complessi che noi vediamo nel campo visivo siano caratterizzati dalla congiunzione di proprietà
rudimentali.
Gli attributi semplici (colore, forma, ecc) sono codificate pre-attentivamente in rappresentazioni
mentali chiamate feature maps (mappe della funzionalità). Ogni mappa è specializzata in un
particolare attributo (es. colore rosso), un oggetto con più caratteristiche sarà quindi
rappresentato dall’interazione tra più feature maps.
Il processo attentivo tramite attenzione focalizzata è necessaria per legare tra di loro le varie
mappe, creando una rappresentazione completa dell’oggetto.
Se il tempo di processamento per completare il processo di attenzione focalizzata, le
caratteristiche di più oggetti possono essere confuse o combinate in modo inappropriato
(congiunzioni illusorie). Visualizzando rapidamente un display che contiene un quadrato rosso e
una croce blu, ad esempio, il soggetto può percepire una croce rossa e un quadrato blu.
A livello applicativo —> Gps: sarà possibile individuare certi tipi di eventi in maniera pre-
attentiva, però per individuare un particolare evento (colore + forma nella mappa) necessitiamo di
attenzione focale. I dati hanno inoltre confermato che i tempi di ricerca delle icone aumentano con
l'aumentare della complessità di esse.
ESEMPI:
Es 1: La ricerca visiva di un target è più difficile quando i distrattori sono eterogenei rispetto a
quando sono omogenei. La ricerca di un'icona di un file di testo sullo schermo di un computer
desktop è probabilmente più veloce se le altre icone che riempiono lo schermo sono tutte di un
solo tipo, come i PDF che se sono di tipi diversi.
——> La simbologia di visualizzazione dovrebbe essere progettata in modo tale che i bersagli
siano codificati in modo veloce e efficienza. L'importanza di questo principio è illustrata da un
incidente aereo che si è verificato quando un pilota non si è reso conto che l'aeroporto in
avvicinamento non era dotato di radar (unica indicazione era l'assenza di una lettera R, mentre gli
aeroporti dotati di radar erano etichettati con una R). Più efficace sarebbe stato codificare
l’assenza di radar con la presenza di un simbolo o una caratteristica unica.
Esempio: Lettura di una mappa, a sinistra ridotto ingombro di target ed al centro ingombro
elevato. TR aumentati linearmente all’aumentare del numero di segni sulla mappa, con un costo
maggiore al centro.
Nel pannello di destra, vi è un gioco di colori per favorire un aumento di contrasto (es. laghi e
fiumi), per procedere in
automatico senza costi di
interpretazione
dell’informazione
maggiori (ha permesso di
acquisire gli oggetti
bersaglio più
velocemente di circa un
secondo).
10
L’efficienza della ricerca è mediata dall'organizzazione della scena, la struttura spaziale può
aiutare la ricerca visiva:
1. Una struttura ben organizzata può consentire un migliore tracciamento degli elementi (es.
ricerca file test in mezzo a documenti vari o tutti pdf).
2. Il raggruppamento di elementi correlati riduce al l'incertezza spaziale: una volta individuato il
raggruppamento di elementi rilevanti si direziona l’attenzione all’interno di quella regione.
3. La vicinanza spaziale tra gli item dello stesso gruppo e incoraggiare il ricercatore a
processare più gruppi in parallelo.
I target sono più facili da trovare e riconoscere quando appaiono in un contesto associato, e
quindi con accezione di prevedibilità di ricerca nel luogo (più probabile trovare la caffettiera in
cucina che non nella scarpiera). Questi vincoli spaziali giocano un ruolo importante nel guidare
l'attenzione durante la ricerca visiva. La velocità di ricerca del target è di conseguenza collegata
alla conoscenza ed esperienza vissuta in un determinato contesto, tale da diventare familiare.
Esperimento: ai soggetti è stato chiesto di trovare un bersaglio a forma di T tra i distractors a
forma di L, all'interno di un layout ripetuto, la posizione dell'obiettivo era sempre la stessa. I
soggetti impararono rapidamente a sfruttare questa prevedibilità spaziale con TR minori.
Test post-sperimentali: hanno scoperto che i soggetti non erano consapevoli delle
informazioni contestuali che influenzano il loro comportamento di ricerca. Venne definito come
sistema di memoria implicito permette una ricerca visiva efficiente, riducendo al minimo le richieste
di elaborazione cognitiva cosciente.
11
> Nelle prove in cui è assente target l’osservatore deve continuare a scansionare fino a
raggiungere una decisione di assenza del target. La teoria vorrebbe l’osservatore concluda
l’assenza di un target solo dopo un’accurata ricerca seriale, ma gli esseri umani adottano modalità
più complesse.
• Gli osservatori possono terminare la ricerca senza ispezionare luoghi che sembrano improbabili
contenere un bersaglio poiché fuori contesto per il target, e la ricerca può terminare prima di
raggiungere il bersaglio;
• Molto importante è la frequenza del target: quando la frequenza del target diminuisce aumenta il
miss. Tali risultati suggeriscono che un modo valido per migliorare i tassi di rilevamento degli
obiettivi in compiti come il controllo dei bagagli in aeroporto, dove le vere minacce sono
incontrate di rado, è quello di introdurre target occasionali, un approccio che le agenzie di
sicurezza aerea hanno di fatto iniziato ad adottare.
12