Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Laser 40C
Laser 40C
MANUALE DELL’OPERATORE
SHARPLAN 6020
SISTEMA CHIRURGICO LASER A DIODO
MANUALE DELL’OPERATORE
Note:
0473
Lo strumento risponde ai requisiti della
direttiva CEE 93/42 riguardante gli
strumenti medicali.
Questo manuale è stato inteso come supporto allo staff medico e tecnico nella
comprensione ed utilizzo del sistema. Non utilizzare il sistema prima di aver letto il
manuale ed aver capito esattamente le modalità di funzionamento. Qualora una
qualsiasi parte del manuale non risultasse chiara, si prega contattare il proprio
rappresentante ESC/Sharplan per chiarimenti.
_____________________________________________________
Attenzione
1. L’utilizzo di comandi nonché l’alterazione o esecuzione di
procedure diversi da quelli specificati possono comportare
l’esposizione a radiazioni pericolose. E’ quindi necessario
che il personale operante con il sistema SHARPLAN 40 C
sia a perfetta conoscenza dei requisiti di sicurezza e delle
procedure operative.
2. L’utilizzo o l’alterazione impropri del sistema possono
invalidare il certificato di garanzia di ESC/Sharplan. Si
raccomanda di contattare il proprio rappresentante
autorizzato ESC/Sharplan prima di qualsiasi utilizzo della
macchina diverso da quelli specificati in questo manuale.
1.2. Pericolo di ustioni Il raggio laser CO₂ è invisibile ad occhio nudo e può causare
ustioni di terzo grado, pur non osservato direttamente.
1.3.Pericolo di esposizione Il raggio laser emesso dal sistema è una radiazione visibile
diretta e riflessa dannosa per gli occhi. Evitare di guardare direttamente il
della retina
raggio laser CO₂ ed allontanarlo da superfici riflettenti –
anche il metallo grezzo può riflettere il raggio laser CO₂.
Come misura precauzionale contro l’esposizione accidentale
all’emissione laser od al suo riflesso, tutto il personale dovrà
indossare gli occhiali protettivi appropriati come precauzione
contro l’esposizione accidentale all’emissione laser o al suo
riflesso.
Evitare di guardare direttamente il raggio He-Ne ed
assicurarsi che quest’ultimo non sia diretto verso gli occhi di
qualcuno. Anche se il raggio è a bassa potenza, l’esposizione
diretta può essere dannosa per gli occhi.
1-1
________________________________________________________________________________________________
Misure precauzionali Sharplan 40C
1.4. Occhiali protettivi Tutto il personale nelle vicinanze del sistema dovrà utilizzare gli
appositi occhiali protettivi, accertandosi che questi garantiscano
una protezione adeguata dalla radiazione a lunghezza d’onda di
10,6 micron. La maggior parte degli occhiali protettivi di vetro
di buona qualità con guardie laterali per proteggere la retina da
esposizione laterale fornisce una protezione adeguata, ma, per
una protezione maggiore, si consiglia l’utilizzo degli occhiali
protettivi American Optical, o equivalenti.
1.5. Sicurezza del paziente Per una maggiore sicurezza del paziente, eseguire le seguenti
procedure di sicurezza:
1. Circondare l’area chirurgica con asciugamani bagnati.
2. Qualora il paziente sia cosciente, assicurarsi che questo
indossi gli occhiali protettivi.
3. In caso di interventi di chirurgia facciale, coprire
completamente gli occhi del paziente con bende per occhi
umide.
1.8. Utilizzo della presa • Utilizzare solamente i cavi forniti unitamente al sistema.
elettrica e della spina
appropriate • Utilizzare solamente spine e prese in buono stato.
• Utilizzare solamente una spina da ospedale ed una presa
elettrica con il giusto voltaggio.
1-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Misure precauzionali
1.9. Messa a massa del Il sistema è messo a terra attraverso un filo di terra nel cavo di
sistema alimentazione. Una buona messa a massa è essenziale per
operare in condizioni di sicurezza. Per garantire la sicurezza
della messa a massa, inserire sempre il cavo di alimentazione in
una presa elettrica da ospedale debitamente installata.
Si può ottenere un’ulteriore messa a massa grazie al punto di
connessione a terra esterno (vd. Paragrafo 2.4.).
1.10. Sostituzione del fusibile L’operatore può sostituire solamente i due fusibili che si trovano
sopra la connessione per il cavo di alimentazione sul pannello
ausiliario (vd. fig. 4.3, articolo 28). Solamente il personale
tecnico autorizzato ESC/Sharplan può provvedere alla
manutenzione dei fusibili all’interno della struttura principale.
Per limitare i rischi d’incendio, utilizzare solamente i fusibili
specifici per il proprio sistema. I fusibili di ricambio devono
essere identici agli originali per tipo, sistema di voltaggio e di
corrente: di tipo LITTLEFUSE n. 212, lento, o equivalente.
Avviso
1.11. Conformità agli Il sistema laser SHARPLAN 40 C risulta conforme alle seguenti
standard norme:
internazionali
© Standard Federali di Prestazione 21 CFR 1040.10 e 21 CFR
1040.11 per prodotti laser di Classe IV.
© Direttiva europea 93/42/EEC riguardante la strumentazione
medica (Allegato II).
© Direttiva europea 89/336/EEC riguardante la compatibilità
elettromagnetica.
1-3
________________________________________________________________________________________________
Misure precauzionali Sharplan 40C
1-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Misure precauzionali
ETICHETTA DI
PERICOLO DI
EMISSIONE LASER
APERTURA LASER
SULLA PUNTA
DELLA SONDA
ETICHETTA DI AVVERTIMENTO
NON SOVRAPPOSTA
ETICHETTA DI
ATTENZIONE
ETICHETTA DI IDENTIFICAZIONE
ETICHETTA DI
AVVERTIMENTO CONTRO LE
SCOSSE ELETTRICHE
ETICHETTA DI CERTIFICAZIONE
1-5
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 2
Installazione
2.1. Apertura e controllo Il sistema laser SHARPLAN 40 C ha superato con esito positivo
della confezione diversi test di controllo qualità prima della spedizione, che ne
assicurano l’esatto funzionamento alla consegna.
Nota
2.3. Requisiti di spazio L’area di lavoro per il sistema laser SHARPLAN 40 C deve
essere adeguata alle dimensioni mostrate nelle figure 2.2 e 2.3. Il
cavo di alimentazione è di 2,5 m. Posizionare il sistema lontano
dal muro o da qualsiasi altra cosa che possa ostruire la
fuoriuscita d’aria, in modo da garantire un’adeguata
ventilazione.
2-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Installazione
2.4. Considerazioni Il sistema viene fornito direttamente dalla casa produttrice con il
sull’alimentazione giusto voltaggio adeguato al paese di destinazione. Il voltaggio e
il livello massimo di corrente sono riportati sull’etichetta di
identificazione affissa sul pannello posteriore.
2.5. Connessione del sistema Per aumentarne la sicurezza, il sistema laser SHARPLAN 40 C
di spegnimento a distanza è dotato di un connettore di comando di spegnimento a distanza
sul pannello ausiliario sul retro del sistema, che può essere
collegato ad un interruttore esterno per creare un sistema di
spegnimento a distanza. L’interruttore esterno può essere
montato (ad es. sulla porta di entrata della sala operatoria) in
modo tale che, una volta apertosi l’interruttore esterno, il
sistema di spegnimento a distanza blocchi immediatamente
l’emissione laser. La macchina verrà messa in modalità Standby
e sullo schermo apparirà il messaggio: INTERLOCK ALARM
(Allarme di spegnimento a distanza). Per ritornare in modalità
operativa, chiudere l’interruttore esterno.
2-3
________________________________________________________________________________________________
Installazione Sharplan 40C
Attenzione
Fili
dall’interruttore
esterno
2.6. Connessione Il tasto a pedale si trova nell’apposito comparto situato sul retro
del tasto a pedale del sistema. Per collegare il tasto a pedale, posizionarlo a terra
ed inserire il cavo nella connessione FOOTSWITCH (Tasto a
pedale) situata sul pannello ausiliario (vd. fig. 4.3, articolo 30).
Un polarizzatore all’interno della presa impedisce una
connessione sbagliata del cavo.
2.8. Installazione del Per fornire l’accessorio chirurgico di aria compressa pura, il
filtro batteriologico sistema laser SHARPLAN 40 C è fornito di un apposito filtro
batteriologico unidirezionale.
Avviso
Evitare l’uso di aria compressa in procedure endoscopiche
sensibili, quali la laparoscopia, dove è preferibile utilizzare un
gas a CO₂.
2-5
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 3
Descrizione del sistema
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
3.1. Teoria generale sul laser LASER è l’acronimo di Light Amplification by Stimulated
Emission of Radiation (Amplificazione di Luce tramite
Emissione Stimolata di Radiazioni). Il laser è uno strumento
formato da un mezzo attivo ed una sorgente pompante racchiusa
in una cavità ottica. La sorgente “pompa” il mezzo attivo dal suo
stato iniziale di energia a stati eccitati. In caso di “inversione di
popolazione” tra due stati eccitati (in cui lo stato di energia più
popolato è quello più alto), può avvenire l’emissione stimolata
di radiazioni (fotoni). Tale emissione è portata in risonanza
(riflessa avanti e indietro) all’interno del risonatore ottico ed
amplificata. Una parte di tale energia elettromagnetica
amplificata viene di seguito emessa come raggio laser.
Le principali proprietà del raggio sono:
• Alto grado di collimazione - raggio unidirezionale con
divergenza minima.
• Monocromaticità - la radiazione rientra in una gamma
molto ristretta di lunghezza d’onda nello spettro.
• Coerenza - tutti i fotoni emessi rientrano in una fase spazio-
temporale.
Il mezzo attivo del laser (generatore di luce) può essere sia
solido che liquido, o gassoso. Molti laser gassosi consistono in
atomi, molecole, o un misto di entrambi. I laser allo stato solido
consistono in atomi o ioni “drogati” in una matrice solida. I laser
liquidi consistono in molecole con peso molecolare maggiore
dissolte in liquidi.
In determinate condizioni di pompaggio, tutti questi materiali
possono sottostare al fenomeno innaturale di “inversione della
popolazione”, provocando l’emissione stimolata della radiazione
ad una lunghezza d’onda caratteristica del mezzo attivo.
La qualità della radiazione viene determinata dalla distribuzione
di energia trasversale del raggio o la struttura della modalità. Per
le applicazione mediche, la scelta migliore risiede nella modalità
TEMoo, in cui il raggio ha una distribuzione di energia
trasversale gaussiana (simile ad una campana): ciò garantisce un
raggio d’azione minimo e, quindi, la massima densità energetica
sul tessuto.
3.2. Teoria del laser a Il sistema laser SHARPLAN 40 C ha al suo interno un tubo
CO₂ laser CO2 sigillato. Il mezzo attivo è una speciale mistura
gassosa. Il tubo laser è posizionato tra i due specchi della cavità
ottica. Lo specchio posteriore è totalmente riflettente, mentre
quello anteriore lo è soltanto parzialmente e trasmette il raggio
laser CO2 all’interno del braccio articolato del sistema.
3-1
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
3-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
1. Braccio articolato
2. Aggancio del braccio
3. Manico
4. Pannello posteriore
5. Snodo terminale
6. Manipolo
7. Pannello di controllo
8. Tasto a pedale
9. Interruttore di
emergenza
3-3
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
1. Tasto a pedale
2. Pannello ausiliario
3. Comparto del braccio
articolato
4. Ventilatori
3-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
2. Alimentatore
4. Pannello di controllo
5. Interruttore di emergenza
3.4.2. Gruppo del banco ottico Il gruppo del banco ottico è costituito dal tubo laser sigillato e
dal suo risonatore ottico, il gruppo otturatore del laser CO₂, il
rilevatore di potenza, il tubo laser He-Ne, il gruppo di controllo
intensità del raggio He-Ne e il combinatore dei raggi CO₂ e He-
Ne.
3-5
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
OTTURATORE CO₂
LENTE DI
FOCALIZZAZIONE
DEL MANIPOLO
SPECCHI PIEGHEVOLI DEL
BRACCIO ARTICOLATO
OTTURATORE
COMBINATORE
CO₂ DEL RAGGIO
RILEVATORE DI
POTENZA OTTURATORE/CONTROLLO
INTENSITA’ He-Ne
3-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
3.4.7. Comparto del kit Il comparto del kit manipolo si trova sotto il coperchio sul
manipolo pannello superiore. Contiene un inserto Styrofoam per la
custodia dei componenti del kit.
1. Punte diritte
2. Punta a 90°
3. Punta a 120°
4. Cappuccio dello snodo
terminale
5. Contenitore della lente
6. Diluenti
7. Chiave Allen
3-7
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
3.4.8. Comparto del tasto Il comparto del tasto a pedale serve a custodire il tasto a pedale
a pedale e il cavo dell’alimentazione quando il sistema non è in uso. Il
cavo dell’alimentazione va piegato all’interno della custodia del
tasto a pedale. Una molla a lamina all’interno del comparto
mantiene ben fermo il tasto a pedale.
3.4.9. Comparto del braccio Quando non viene utilizzato, il braccio articolato va custodito
articolato nell’apposito comparto. Due morsetti all’interno del comparto
mantengono ben fermo il braccio.
Nota
3.5. Sistema di resa del raggio Il sistema di resa del raggio è un braccio articolato in fibra di
a braccio articolato carbonio leggera a sette giunture bilanciato a molla.
Comprende due bracci e tre giunti a snodo a cui vengono
agganciati gli accessori chirurgici. Il sistema di resa del raggio
a braccio articolato SHARPLAN 40 C fornisce un’eccellente
manovrabilità, il giusto spazio per operare e il pieno
movimento del polso. Il raggio d’azione ad estensione massima
del braccio articolato è di 120 cm. dal cuscinetto principale.
POSIZIONE A RIPOSO (LIMITE
SUPERIORE DEL RAGGIO D’AZIONE) Il sistema di bilanciamento a molla rimane inattivo (in altre
LIMITE INFERIORE DEL
parole, la sezione lunga del braccio cade liberamente quando
RAGGIO D’AZIONE viene rilasciata da qualsiasi posizione) finché la sezione
lunga del braccio non viene rialzata in posizione “di riposo”
e viene chiuso il gancio di chiusura del braccio (vd. fig. 3.5),
azionando così il sistema di bilanciamento a molla. Quando
tale sistema viene attivato, la sezione lunga del braccio
rimarrà al proprio posto se rilasciata in posizione “di riposo”
GAMMA DI oppure in una posizione “bilanciata”.
ANGOLAZIONI
PER IL BRACCIO
BILANCIATO Durante le pause di utilizzo, si raccomanda di posizionare il
braccio articolato in posizione “di riposo”, in modo da avere
l’intero braccio articolato al di sopra della struttura
principale, consentendo così la massima libertà di
movimento attorno al sistema.
3-8
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
1. CW – Continua
2. CW – A singolo impulso
3. CW – Ad impulsi ripetuti
4. SuperPulse – Continua
5. SuperPulse – Ad impulso singolo
Nota
3-9
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
ENERGIA
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF
3-10
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
Nota
P av = P peak x τ x f
3.6.2. Modalità operative Le modalità operative laser sono ONDA CONTINUA (CW),
laser SUPERPULSE e PULSER (vd. fig. 3.7).
3-11
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
Nota
3-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
ENERGIA
Modalità CW
TEMPO
ENERGIA
Modalità SUPER PULSE
TEMPO
ENERGIA
Modalità PULSER
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF
3-13
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
Nota
3-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
ENERGIA
CONTINUA
TEMPO
ENERGIA
A SINGOLO IMPULSO
TEMPO ON TEMPO
ENERGIA
AD IMPULSI RIPETUTI
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF
3-15
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C
CONTINUA
ENERGIA
TEMPO
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF
3-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema
ENERGIA
CONTINUA
TEMPO
ENERGIA
AD IMPULSO SINGOLO
TEMPO
TEMPO ON
ENERGIA
AD IMPULSI RIPETUTI
TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF
3-17
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 4
Comandi, indicatori e connessioni
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
4.1. Informazioni generali Di seguito vengono descritti i comandi, gli indicatori e i punti di
connessione del sistema laser SHARPLAN 40 C, raggruppati
secondo la posizione occupata.
4.2. Struttura principale e Fare riferimento alla figura 4.1 per i punti da 1 a 6.
braccio articolato
1. Gancio di chiusura del braccio – schiacciandolo, viene
rilasciato il braccio e lo si può riporre nell’apposita custodia.
2. Controllo intensità del raggio He-Ne – un controllo
intensità a 4 posizioni che regola la totale emissione o il
blocco del raggio He-Ne, con due posizioni intermedie.
Attenzione
Le norme europee di sicurezza per le apparecchiature
elettriche medicali (IEC 601-2-22) consentono lo
SPEGNIMENTO del raggio di puntamento soltanto in
presenza di un puntatore meccanico per indicare la
posizione del raggio laser CO₂.
Nota
L’otturatore del laser CO₂ si apre congiuntamente
all’indicazione di emissione laser e si sente uno scatto
dalla struttura principale poco prima dell’emissione
laser. L’otturatore impedisce l’emissione quando questa
non è richiesta e si apre soltanto schiacciando il tasto a
pedale quando il sistema è in modalità READY.
4-1
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C
4-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni
4.3.1. I display Fare riferimento alla figura 4.2. per i punti da 10 a 27.
10. Display TIME – mostra il tempo ON impostato in secondi.
In modalità CONTINUA, il display TIME è spento. La
gamma del display TIME va da 0,01 a 1,0 secondi.
11. Display POWER – mostra l’energia media da trasmettere al
tessuto in watt. La gamma del display POWER va da 0,5 a
40 watt. L’energia è mostrata in due cifre. Sotto i 10 watt,
appare un punto decimale e l’energia è mostrata ad un
decimale.
12. Display messaggi – mostra messaggi riguardanti il
funzionamento del sistema, tra cui:
a. Messaggi-guida, indicanti la procedura da seguire.
b. Parametri di sistema (impostazioni TIME e POWER)
per una verifica.
c. Messaggi indicanti lo stato operativo del sistema, così
come impostato dall’operatore.
d. Messaggi d’errore, indicanti una condizione critica del
sistema.
4.3.2. Interruttore a chiave 13. Interruttore a chiave – quando questo si trova in posizione
e indicatore di accensione “I”, viene fornita corrente al sistema. Girando l’interruttore
in senso antiorario fino a raggiungere la in posizione O, il
sistema si spegne. La chiave va rimossa quando la macchina
viene lasciata incustodita.
14. Indicatore di accensione – si illumina dopo aver inserito
l’interruttore a chiave, ad indicare l’invio di corrente
elettrica al sistema. Rimane illuminato fino al
disinserimento dell’interruttore a chiave.
4-3
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C
4.3.3. Tasti STBY, OFF/RST e 15. Tasto OFF/RST (Spegni/Azzera) – schiacciando questo
READY tasto, viene a mancare la corrente all’alimentatore ad alto
voltaggio; vengono azzerati i display POWER e TIME; in
caso di messaggi d’errore sullo schermo, questi vengono
cancellati ed il microprocessore viene azzerato, così da
poter far ripartire il sistema.
16. Tasto STBY (Standby) – schiacciando il tasto una prima
volta dopo l’inserimento dell’interruttore a chiave, questo
abilita l’invio di corrente elettrica a tutti i sottosistemi. Il
sistema entra in modalità STBY, in cui l’operatore deve
impostare i parametri di emissione laser seguendo le
istruzioni sul display. Schiacciando nuovamente il tasto
quando il sistema è in modalità READY, il sistema torna in
modalità STBY, in cui il tasto a pedale è disabilitato ma
vengono mantenuti tutti i parametri impostati.
17. Tasto READY (Pronto) – posiziona il sistema nella
modalità operativa. Quando la macchina è in modalità
READY, si ha un riflusso di aria compressa tramite il tubo
dell’aria e, con la pressione del tasto a pedale, avviene
l’emissione laser. L’indicatore di emissione laser lampeggia
per avvertire preventivamente dell’imminente emissione
laser.
4.3.4. Tasti di modalità di 18. Tasto CONT (Continua) – imposta il sistema per il
esposizione del tessuto funzionamento in modalità CONTINUA, in cui il raggio
laser CO₂ è emesso in continuo fino al disinserimento del
tasto a pedale.
19. Tasto REPT (Ripetuti) – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità AD IMPULSI RIPETUTI, in
cui il raggio laser CO₂ è emesso in serie ripetuta fino al
disinserimento del tasto a pedale. La durata dell’impulso e
l’intervallo di tempo tra gli impulsi sono determinati dalle
impostazioni del tempo ON e OFF.
20. Tasto SINGL (Singolo) – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità A SINGOLO IMPULSO, in cui
il raggio laser CO₂ è emesso per il tempo ON impostato,
schiacciando il tasto a pedale. L’emissione laser termina allo
scadere del tempo ON, o disinserendo il tasto a pedale.
4.3.5. Tasti di modalità 21. Tasto PLSR (Pulser) - imposta il sistema per il
operativa funzionamento in modalità operativa PULSER.
Schiacciando nuovamente il tasto, l’indicatore si spegne e il
sistema torna a funzionare in modalità operativa CW.
22. Tasto S.P. (Superpulse) - – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità operativa PULSER.
Schiacciando nuovamente il tasto, l’indicatore si spegne e il
sistema torna a funzionare in modalità operativa CW.
4-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni
4-5
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C
4.3.7. Tasti di programmazione 26. Tasto RCL – avvia un procedimento per richiamare un
protocollo laser memorizzato ed imposta il sistema per
funzionare conformemente. Per ulteriori dettagli, vd.
Paragrafo 5.7.2.
27. Tasto STOR – avvia un procedimento di memorizzazione
fino a 5 protocolli laser (set di parametri per l’emissione
laser) preselezionati nella memoria del sistema. Per ulteriori
dettagli, vd. Paragrafo 5.7.1.
4.4. Pannello posteriore Fare riferimento alla figura 4.3 per i punti da 28 a 34.
Nota
4-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni
35. Ventilatori
4-7
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 5
Istruzioni sul funzionamento
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
Attenzione
Tentando di rilasciare il braccio dal comparto tirando lo
snodo terminale o la sezione corta del braccio, possono
verificarsi dei cambiamenti nell’impostazione del
sistema ottico.
5-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
5-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Braccio articolato
Vite di regolazione
della bilancia a molla
Gancio di chiusura
del braccio
5-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Attenzione
Prima di accendere il sistema, rimuovere il tasto a
pedale dall’apposito comparto per assicurare il
libero riflusso dell’aria di raffreddamento.
5.4. Controllo della regolazione Prima di utilizzare il sistema, eseguire i seguenti controlli per
adeguata del raggio accertarsi che i raggi laser a CO₂ e He-Ne siano stati regolati in
maniera adeguata:
1. Puntare il raggio He-Ne su di un punto marcato su un
depressore di legno umido collocato su di un’apposita
barriera termica.
2. Impostare la modalità A SINGOLO IMPULSO in CW, con
un’impostazione di tempo (durata d’impulso) di 0,1 secondi
ed un’impostazione energetica di 10 watt. Premere il tasto
READY.
3. Dirigere il raggio di puntamento He-Ne sulla croce e
premere il tasto a pedale. Dovrebbe risultarne un segno di
bruciatura concentrico rispetto alla croce. E’ possibile
spostare leggermente il raggio, purché la porzione del segno
di bruciatura copra il centro della croce.
5-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Nota
5.5.1. Selezione della modalità Il sistema laser SHARPLAN 40 C può essere operato in una
operativa delle tre modalità operative: CW (Onda Continua), PULSER o
SUPERPULSE. Per selezionare una modalità operativa,
premere l’apposito tasto sul pannello di controllo. La modalità
CW viene impostata di default all’accensione del sistema e
quest’ultimo tornerà in tale modalità qualora venga cancellata
l’altra impostazione (PULSER o SUPERPULSE) premendo
nuovamente il tasto.
5-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
5.5.3 Selezione della Quando sul display appare il messaggio SET EXPOSURE
modalità di MODE (Imposta modalità di esposizione), si dovrà selezionare
esposizione del tessuto la modalità di esposizione del tessuto. Tuttavia, l’operatore potrà
in seguito cambiare le modalità di esposizione come richiesto
semplicemente premendo l’apposito tasto di modalità.
5-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Attenzione
5.5.6. Pause nel Se si desidera fare una breve pausa durante trattamento, premere
trattamento il tasto STBY, per posizionare il sistema in modalità STBY: in
tal modo, il tasto a pedale verrà disabilitato. L’indicatore di
emissione si spegnerà e sul display comparirà il seguente
messaggio: (Modalità di esposizione del tessuto selezionata)
IN (Modalità operativa selezionata) – PRESS READY. In
modalità di esposizione AD IMPULSI RIPETUTI, il display
messaggi indicherà altresì le impostazioni dei tempi ON e OFF
nel modo seguente: X.XX/X.XXS, in cui il primo valore denota
il tempo ON e il secondo valore, il tempo OFF. Il riflusso
dell’aria continuerà per qualche secondo per assicurare che tutto
il fumo venga eliminato dallo spot.
Il trattamento potrà essere ripreso con gli stessi parametri di
emissione laser premendo il tasto READY, oppure con nuovi
parametri di emissione, reimpostando il tutto.
5-10
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Nota
5-11
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
5.9. Preparazione del Quando il sistema va trasportato in un altro luogo oppure messo
sistema per il trasporto/ in magazzino, procedere come di seguito:
immagazzinamento
1. Scollegare gli accessori laser; riporre il kit manipolo
nell’apposito comparto come mostra la figura 3.3; porre il
cappuccio dello snodo terminale sulla connessione dello
snodo terminale del braccio articolato per proteggere i
componenti ottici dello snodo terminale dalla polvere.
Attenzione
5-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Attenzione
Per rilasciare il gancio di chiusura del braccio, premere sul
gancio solamente quando le braccia si trovano in posizione
verticale, come illustrato nella figura 5.2 (B).
5-13
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
5-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Azione Indicazioni
5. Controllare l’appropriata
regolazione del raggio (vd.
Sezione 5.4.).
5. Impostare la modalità a. Si illumina l’apposito indicatore.
operativa.
b. Qualora si selezioni la modalità
PULSER, sul display messaggi si
leggerà: PULSER MODE
seguito da SET PLSR POWER:
RANGE: 1-25W.
5-15
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Azione Indicazioni
8. Impostare la modalità di a. Si illumina l’apposito indicatore.
esposizione del tessuto.
b. Sul display messaggi si leggerà:
(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata) PRESS READY.
5-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Azione Indicazioni
11. Premere ENTER. a. Sul display messaggi si leggerà:
(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata)
PRESS READY
b. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.
d. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.
5-17
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative
Azione Indicazioni
14. Rilasciare il tasto a pedale. a. L’emissione laser ha termine.
e. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.
15. Durante le pause nel a. Si illumina l’indicatore del tasto
trattamento, premere STBY. STBY e si spegne quello del
tasto READY.
c. Disconnettere le
connessioni elettriche.
d. Disinserire l’accessorio
chirurgico.
5-18
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 6
Accessori chirurgici per il laser
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
6.1. Informazioni generali In questo capitolo, vengono descritti sia il kit manipolo standard che
gli accessori chirurgici opzionali per il laser. Per ulteriori dettagli
sugli accessori chirurgici opzionali per il laser SHARPLAN
contattare il proprio rappresentante ESC/Sharplan.
Il punto focale del raggio laser a CO₂ è indicato dalla punta dritta
sul manipolo. Con le punte dei riflettori a 90° e 120°, il punto focale
è distale 1 cm. rispetto allo specchio riflettente.
1. Filtro batteriologico
2. Connettore veloce per lo snodo terminale del braccio articolato
3. Connessione per il riflusso dell’aria
4. Supporto della lente
Figura 6.1: Kit manipolo da 125 mm. 5. Prolunga
6. Punta focalizzante
6-1
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
6.2.1. Montaggio del manipolo Per montare il manipolo da 125 mm (vd. fig. 6.1):
Attenzione
Nota
6.3.1. Manipoli SHARPLAN Sono disponibili come opzionali: kit manipolo di focalizzazione per
distanze operative da 50 mm. (Modello 1050) e 200 mm. (Modello
15200), e kit manipolo di defocalizzazione con ottica a
Defocalizzazione Variabile Continua (CVD) per una distanza
operativa da 230 mm. (Modello 15201).
6.3.2. Fibre flessibili Le fibre concave flessibili per laser a CO₂ SHARPLAN
FiberLase™ sono eccellenti per l’evaporazione, l’ablazione e la
coagulazione del tessuto. Manipoli piccoli, compatti e leggeri
disponibili in diversi formati permettono un facile accesso alle
cavità del corpo strette e alle aree difficili da raggiungere. Le fibre
FiberLase possono utilizzare alti livelli energetici, emessi in un’area
minima di 1 mm.
6-4
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
6.3.3.1. Descrizione generale Gli strumenti SHARPLAN per la microchirurgia laser Acuspot e
Microslad (strumento adattatore per il laser a microscopio) sono
micromanipolatori di laser a CO₂ per l’utilizzo congiunto del
sistema laser SHARPLAN 40 C con vari microscopi chirurgici
tramite i quali si può ottenere una chirurgia laser a CO₂ sotto un
controllo diretto a microscopio. Tali micromanipolatori sono
costituiti da un sistema ottico di Defocalizzazione Continuamente
Variabile (CVD) per variare la grandezza dell’area da trattare, e un
joystick per controllare la posizione del raggio sull’area colpita.
6-5
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
GUIDA PER LA
LENTE
POGGIAMANO
PORTA DI USCITA
DEL LASER BORDO DI INSERIMENTO
PER IL PANNO STERILE
6-7
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
6.3.3.4. Altri micromanipolatori Per utilizzo con entrata laterale, sono disponibili le seguenti due
SHARPLAN versioni di Microslad 719:
□ SHARPLAN 717, fornito di una porta di entrata per il raggio
laser a sinistra
□ SHARPLAN 718, fornito di una porta di entrata per il raggio
laser a destra.
6-8
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
6.3.5. Endoscopi Gli accessori opzionali utilizzati per la chirurgia laser endoscopica
ESC/Sharplan e sono endoscopi muniti di laser che vengono collegati al sistema di
strumenti endoscopici emissione laser e trasmettono il raggio laser alla propria estremità
ausiliari distale. Gli endoscopi laser ESC/Sharplan comprendono:
□ kit broncoscopio SHARPLAN 781 per OTL e kit per singola e
seconda puntura laparoscopica SHARPLAN 787/788 per
ostetricia/ginecologia.
6-10
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
• OTL - Tonsillectomia
LAUP
Broncoscopia
Stapedectomia
Chirurgia nasale
Laringe
Miringotomia
• Ginecologia - Laparoscopia
Colposcopia
Figura 6.6: SurgiTouch
Multifunzione SHARPLAN Chirurgia a mano
installato sul sistema laser 40
C • Neurochirurgia - Microchirurgia
Chirurgia a mano
6-11
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser
6-12
___________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 7
Manutenzione
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
Attenzione
7-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione
Tabella 7.1: Programma raccomandato dei controlli e delle procedure di manutenzione di routine
7-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione
7.4.1. Controllo della La calibratura del misuratore di potenza del sistema va eseguita
calibratura del ogni 6 mesi.
misuratore di potenza
Nota
Si raccomanda di lasciar eseguire il controllo
della calibratura del misuratore di potenza
solamente al personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan. Comunque, soltanto il
personale tecnico autorizzato ESC/Sharplan
potrà eseguire la procedura vera e propria di
calibratura di potenza.
7-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione
Note
• Il voltaggio di scarto è mostrato sul
display messaggi e sulla seconda
riga si leggerà TURN P2
CW/CCW (Girare P2 CW/CCW)
(se rilevante), in cui CW sta per
“senso orario” e CCW, per “senso
antiorario”.
• Qualora il voltaggio di scarto
risultasse negativo, sul display
messaggi si leggerà OFFSET IS –
TURN P2 CCW (Lo scarto è di –
Girare P2 CCW).
4. Premere il tasto di diminuzione delle impostazioni temporali
due volte per leggere il voltaggio di scarto in guadagno
basso. Controllare che il voltaggio in guadagno basso non
sia negativo e che non siano necessarie correzioni. Tuttavia,
qualora delle correzioni risultassero necessarie, correggere
verificando che il voltaggio di scarto in alto guadagno sia
mantenuto a 0,1 VDC.
5. Premere ENTER per uscire dalla routine SET OFFSET.
6. Entrare in Diagnostic Routine No. 1 – CALIBRATION
MODE (Routine diagnostica n. 1 – MODALITA’ DI
CALIBRATURA).
7. Selezionare la modalità operativa CW ed impostare il livello
energetico a 40W.
8. Premere READY per selezionare l’emissione laser esterna.
9. Premere il tasto a pedale.
7-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione
7.5. Sostituzione di un fusibile Per controllare e/o sostituire i fusibili sul pannello ausiliario,
spegnere il sistema e disconnettere il cavo di alimentazione dalla
presa elettrica.
Attenzione
Attenzione
7.6. Pulizia/disinfezione esterna Le superfici esterne del sistema e il tasto a pedale possono
essere disinfettate appena ricevuta la macchina, ed in seguito
come richiesto dal protocollo clinico/ospedaliero. Le superfici
possono essere pulite con un panno umido oppure cotone,
inumidito con una soluzione alcolica alla gradazione ospedaliera
del 70% o con un disinfettante liquido.
7-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione
Attenzione
7.7. Pulizia di lente e specchio Le lenti e gli specchi presenti all’interno del sistema possono
venire puliti solamente dal personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan.
7-6
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 8
Risoluzione dei problemi
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
Attenzione
Attenzione
8.2. Guida di risoluzione La tabella 8.1 è una guida di risoluzione dei problemi per i
dei problemi messaggi d’errore che compaiono sullo schermo e possono
essere risolti dallo staff medico.
8-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi
8-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi
8-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi
Tabella 8.2: Malfunzionamenti del sistema senza messaggi d’errore - Guida di risoluzione ai problemi
8-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi
Tabella 8.2: Malfunzionamenti del sistema senza messaggi d’errore - Guida di risoluzione dei problemi
(cont.)
8-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi
RELE’ K1 RELE’ K2
TRASFORMA-
TORE DI ALIMENTATORE
ISOLAMENTO AD ALTA
TENSIONE
INTERRUTTORE
D’EMERGENZA CPU
INTERRUTTORE
(normalmente chiuso) ALTA TENSIONE
A CHIAVE
ATTIVA
VENTILATORE
DELLO SPECCHIO
PONTE
PONTE PONTE POSTERIORE CO2 SCHERMATA
RETTIFI-
RETTIFICATORE CATORE RETTIFICATORE DI
BR1 BR2 BR3 ALIMENTATORE INTERFACCIA
HE-NE DEL SISTEMA
SCHERMATA
POMPA OPTOTRA- DI SCHERMA-
LAMPADA DI REFRIGERANTE SFORMATORE DI
ISOLAMENTO TA DI
EMISSIONE ISOLAMENTO INTERFAC-
OTTICO
LASER CIA DELLA
CONTROLLO SCAMBIATORE RELE’ 3 CPU
DI CALORE N. 1 COMPRES-
SORE
D’ARIA
8-6
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 9
Specifiche
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
Lunghezza d’onda
10,6 micron, infrarossi.
• PULSER:
Gamma energetica media – 1-35 watt.
Massima potenza – 40 watt
Frequenza d’impulso – 60 Hz.
Ciclo di servizio – impostato automaticamente dal sistema.
Raggio di puntatura
Laser ad elio e neon con controllo intensità a quattro posizioni:
• 3mW in posizione FULL
• 15% della potenza del raggio He-Ne
• 1% della potenza del raggio He-Ne
• Bloccato in posizione OFF.
Grandezza dello spot
Da 0,1 mm., focalizzati ad una distanza operativa di 50 mm., a
6,7 mm., focalizzati ad una distanza operativa di 400 mm.
Sistema di resa
Braccio articolato in fibra di carbonio leggera, bilanciato a
molla, con 7 giunture.
9-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche
Sistema di raffreddamento
Sistema a circuito chiuso di scambiatori di calore pressurizzati,
con refrigerante ad aria.
9-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche
flashscanner SilkTouch
flashscanner SurgiTouch
• SHARPLAN 773 per OTL
• SHARPLAN 774 per ginecologia
sistemi scanner multifunzione SurgiTouch
• SHARPLAN 780 per chirurgia estetica, OTL, ginecologia,
neurochirurgia e chirurgia generale
• SHARPLAN 780A per chirurgia estetica e OTL.
scanner SureTouch
• SHARPLAN 730 opera sia in modalità operativa CW che
SUPERPULSE
• SHARPLAN 731 opera solamente in modalità operativa
CW
9-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche
manipoli
• manipolo di focalizzazione SHARPLAN 15050 per una
distanza operativa da 50 mm.
• manipolo di focalizzazione SHARPLAN 15200 per una
distanza operativa da 200 mm.
• kit manipolo orofaringeo e nasale SHARPLAN 15201,
comprendente un manipolo di defocalizzazione con
sistema ottico di Defocalizzazione Continuamente
Variabile (CVD), per una distanza operativa da 230 mm.
fibre flessibili
• fibre concave per laser a CO₂ SHARPLAN Fiberlaser™ e
sistema di resa della fibra 15F, applicabile al braccio
articolato del sistema laser tramite il relativo accoppiatore.
• vari manipoli di focalizzazione, defocalizzazione e a
microsonde da utilizzare unitamente al sistema di resa
della fibra a 15F.
• set di sistemi di resa basati sulla fibra per applicazioni
chirurgiche specifiche, quali la chirurgia nasale, la
laparoscopia e la chirurgia estetica endoscopica.
Microslad
• Acuspot™ 712 SHARPLAN fornisce un’ampiezza
minima allo spot ed una distanza operativa variabile;
inoltre, si adatta ai principali microscopi di uso standard.
• SHARPLAN 715 per i microscopi ZEISS MD, OPMI 11 e
CS
• micromanipolatori SHARPLAN 717 e 718 con porta di
accesso laterale
• micromanipolatore SHARPLAN 719 per i principali
microscopi di uso standard
Colposlad
• SHARPLAN 725 e 726, rispettivamente per i colposcopi
LEISEGANG e OLYMPUS
• sistema di colposcopio laser SHARPLAN 770
comprendente un Colposlad SHARPLAN incorporato
all’interno di un colposcopio LEISEGANG ID300 su di un
supporto inclinato oppure girevole con un trasformatore di
illuminazione
9-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche
9-5
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE A
Schema elettrico
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
A-1
________________________________________________________________________________________________
A-2
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE C
Applicazioni cliniche
______________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________
C.2.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solo in casi in cui si
renda necessario e sia di provata l’efficacia.
C-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.2.4. Complicazioni
Le complicazioni possono comprendere:
Avvertenze
Avvertenze (continua)
• Le guide d’onda laparoscopiche producono un raggio
divergente con ampiezza di spot minimo (1-2 mm.)
dalla punta dello strumento. Non posizionare la punta
della guida d’onda a contatto diretto con il tessuto per
evitare di ridurre il flusso di purificazione e di ridurre il
rischio di embolie gassose sistemiche.
C.2.5. Bibliografia
Bailey BJ, Fontenot R, Sternberg CM, Jenicek JA,
“Endotracheal Tube Safety During Laser Surgery”,
Laryngoscope, 97, 919-921, agosto 1987.
Dennis DP, Kashima H, “Carbon Dioxide Laser Posterior
Cordectomy for Treatment of Bilateral Vocal Cord Paralysis”,
Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 98, 930-934, 1989.
Eckel, HE, Thumfart, WF, “Laser Surgery for the Treatment of
Larynx Carcinomas: Indications, Techniques, and Preliminary
Results.” Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 101, 113-118, 1992.
Garabedian, N., Denoyelle F., Grimfield A., LaCombe, H.,
“Indications of the Carbon Dioxide Laser in Tracheobronchial
Pathology of the Infant and Young Child: 14 Cases”,
Laryngoscope, 100, 1225-1228, novembre 1990.
Goldenberg, RA, Brown, M, Cunningham, S., “Laser
Stapedectomy – A New Method of Correcting Deafness”,
AORN Journal, pp.112-118, marzo 1992.
Hirano, M., Sato, K., “Laser Surgery for Epithelial Hyperplasia
of the Vocal Fold, Ann. Otol. Rhynol. Laryngol., 102, 85-91,
1993.
Hybels, RL, Shapshay, SM, Bohigian, RK, “Laser Excision of
Early Vocal Cord Carcinoma: Indications, Limitations, and
Precautions”, Ann. Otol. Rhynol. Laryngol., 99, 46-50, 1990.
Koufman, JA, Little, FB, Weeks, DC, “Proximal Large-Bore Jet
Ventilation for Laryngeal LaserSurgery”, Arch. Otolaryngol
Head Neck Surg., 113, 46-50, marzo 1987.
Lesinski, SG, “Lasers in Otosclerosis – Which One if Any and
Why”, Lasers in Surgery and Medicine, 10, 448-457, 1990.
C-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Mayne, A., Collard, E., Delire, V., Randour, P., Joucken, K.,
Remacle, M., “Laryngeal Laser Microsurgery: Airway and
Anesthetic Management”, Hospimedica, pp.32-36, dicembre
1991.
Ossoff, RH., Werkhaven, JA., Dere, H., “Soft-Tissue
Complications of Laser Surgery for Recurrent Respiratory
Papillomatosis”, Laryngoscope, 101, 32-36, novembre 1991.
Ossoff, RH., “Laser Safety in Otolaryngology – Head and Neck
Surgery: Anesthetic and Educational Considerations for
Laryngeal Surgery”, Laryngoscope, 99, 1-26, agosto 1989.
Remacle, M., Declaye, X., Mayne, A., “Subglottic
Haemangioma in the Infant: Contribution by CO₂ Laser”,
Journal of Laryn. and Otology, pp. 930-934, ottobre 1989.
C-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.3.4. Controindicazioni
Le seguenti controindicazioni comprendono le controindicazioni
generali per il laser CO₂, oltre alle relative controindicazioni
riconosciute per l’uvoloplastica per il russare palatale che si
adatta anche agli usi del sistema a laser CO₂ per l’incisione,
l’asportazione e l’evaporazione in uvoloplastica (LAUP).
1. Il laser CO2 dovrebbe essere utilizzato solamente nei casi in
cui si renda necessario e sia di provata efficacia. Non
utilizzarlo mai senza la diretta supervisione di un medico
preparato con certificazione nell’utilizzo del laser.
2. La procedura LAUP per il russare palatale è controindicata
se non vi è un’ostruzione del tessuto ugolopalatale
dimostrata tramite un endoscopio ottico in fibra o altri
strumenti.
3. E’ sconsigliato l’utilizzo del laser CO2 per l’asportazione,
ablazione o evaporazione di tessuto osseo o di midollo
spinale sano (palato duro/mandibola).
4. La procedura LAUP per il russare palatale è controindicata
nei bambini (sotto i 16 anni), perché le vie respiratorie non
sono ancora sviluppate del tutto.
C-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Avvertenze
• Per procedure effettuate in sala operatoria in anestesia totale,
utilizzare soltanto tubi endotracheali resistenti al laser adatti
alla lunghezza d’onda di CO2. Evitare di dirigere il laser CO2
C-7
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Avvertenze (continua)
• Per evitare incendi, non utilizzare sistemi laser CO₂
SHARPLAN in presenza di anestetici infiammabili. Lasciar
asciugare tutti gli agenti preparatori e disinfettanti a base di
alcool prima di attivare il laser.
C.3.6. Complicazioni
Sebbene siano rare, vi sono leggere complicazioni chirurgiche
associate al laser UPPP e possono comprendere emorragie,
infezioni leggere, gonfiore e stenosi postoperativa.
C.3.7. Bibliografia
Carenfelt, C., Haraldsson, PO., “Frequency of complications
after uvulopalatopharyngoplasty”, Lancet (UK), 341/8842 (437),
1993.
Carenfelt, C., “Laser uvulopalatoplasty in treatment of habitual
snoring”, Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 100 (6): 451-4, giugno
1991.
C-8
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.4.2. Controindicazioni
La miringotomia/timpanostomia assistita a laser non va eseguita
su pazienti che non presentino accumuli di fluido nell’orecchio
medio, né su pazienti non cooperativi o bambini.
C-10
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.4.5. Bibliografia
Silverstein, H. et al., “Laser Assisted
Myringotomy/Tympanostomy”, Ear Research Foundation, 1961,
Floyd St., Ste D., Sarasota, F1 34239.
C-11
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.5.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ va utilizzato solamente nei casi in cui l’utilizzo sia
appropriato e di provata efficacia, come dimostrato dalla
letteratura medica. In alcuni trattamenti, è stata riportata la
formazione di tessuto cicatrizzato che può sparire oppure
diventare permanente. Quindi, l’impiego del laser CO₂ per
l’eliminazione a scopo estetico di lesioni della pelle può essere
controindicato per pazienti che non vogliano correre il rischio
della formazione di cicatrici.
C.5.2.Controindicazioni
1. Idealmente, l’incisione/asportazione dovrebbe essere
eseguita su spot dalle dimensioni ridotte. Tali dimensioni
sono ottenute tenendo il manipolo vicino al tessuto. Evitare
esposizioni prolungate per limitare la profondità di incisione.
2. Per un’ablazione superficiale del tessuto, selezionare i livelli
energetici e le grandezze di spot adatti in modo tale da
limitare la profondità del danno termico o della bruciatura.
Densità energetiche inferiori possono causare danni termici
eccessivi al tessuto sottostante tramite il processo di
conduzione di calore. L’alta densità energetica può causare
un’eccessiva evaporazione del tessuto.
C-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
• Dolore
• Cicatrici
• Ulcerazioni
• Edemi
• Infezioni
• Iperpigmentazione
• Ipopigmentazione
• Eritemi
C-13
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.5.5. Bibliografia
Goldman, M. & Fitzpatrick, R., “Cutaneous Laser Surgery”,
Mosby, 1994.
C-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.6.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ va utilizzato solamente nei casi in cui l’utilizzo sia
appropriato e di provata efficacia, come dimostrato dalla
letteratura medica.
C.6.5. Bibliografia
Stough, D. & Haber, R., “Hair Replacement – Surgical and
Medical”, Mosby, 1996.
C-15
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Kourtis, M., “1550 Grafts Using the CO₂ SilkTouch Laser, Choi
Transplanter, and Calvitron Hair Toner”, American Journal of
Cosmetic Surgery, 13, 1, 1996.
C.7.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solamente in casi in cui
si dimostri necessario e di provata l’efficacia. Tra le altre
controindicazioni, vi sono:
C-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Avvertenze
Le applicazioni laparoscopiche richiedono una
preparazione specifica in laparoscopia oltre che nelle
tecniche laser. Evitare di eseguire interventi chirurgici laser
laparoscopici senza aver acquisito un’adeguata
preparazione (vd. Sopra: Preparazione del personale
medico).
Ulteriori precauzioni nell’utilizzo del laser sono le
seguenti:
• Utilizzare un backstop appropriato sulla sonda
laparoscopica o di un secondo strumento non riflettente
dietro al tessuto da trattare per impedire una diffusione
del raggio laser in avanti e danni termici a tessuto non
da trattare.
• Per trasmettere la massima energia ad uno spot di
ampiezza minima tramite il laparoscopio laser o un
accessorio-guida d’onda, mantenere un flusso adeguato
(es.: 1-5L/min per la laparoscopia, 0,5-1,5L/min per
guide d'onda) del gas di purificazione della CO₂ tramite
il sistema di resa. Alti flussi di scarico richiedono un
sistema di scarico particolare oppure un insufflatore
ricircolatorio/evacuatore di fumi per impedire una
sovrapressurizzazione e ultradistensione del
pneumoperitoneo, e complicazioni risultanti.
• Assicurarsi che il laparoscopio laser sia stato regolato in
maniera appropriata e che sia sempre ben visibile un
raggio He-Ne chiaro e rotondo.
• Le guide d’onda laparoscopiche producono un raggio
divergente con l’ampiezza dello spot minimo (1-2 mm.)
dalla punta dello strumento. Evitare di posizionare la
punta della guida d’onda a contatto diretto con il tessuto
per evitare di ridurre il flusso di scarico e di ridurre il
rischio di embolie gassose sistemiche.
C-17
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.7.4. Complicazioni
Le complicazioni possono comprendere:
• Eccessive emorragie
• Infezioni
• Eccessivi danni termici o evaporazione del tessuto
• Embolie gassose
C.7.5. Bibliografia
Baggish, MS., Dorsey, JH. e Adelson, M., “A ten year
experience treating cervical intraepithelial neoplasia with the
CO₂ laser”, Am. J. Obstet. Gynecol., 161 (1), 60-68, 1989.
C.8.2. Controindicazioni
Le relative controindicazioni comprendono l’utilizzo
dell’applicazione laser su tumori inoperabili o inaccessibili per il
raggio laser.
C-18
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Avvertenze
• L’utilizzo di gas di purificazione unitamente a
manipoli a CO₂ e a guide d’onda FlexiLase può far
aumentare il rischio di embolie gassose in cui siano
presenti ampie vene craniche aperte, ed è pertanto da
evitare. Monitorare tutti i pazienti sottoposti a
procedure craniche contro il rischio di embolie che
possono avvenire anche senza l’utilizzo del laser.
• Durante l’ablazione di un lipoma, procedere con cura
per evitare di bruciare i lipidi sciolti.
Avvertenze (continua)
• Dirigere il laser solamente verso le parti di tessuto da
trattare che siano completamente visibili, per evitare di
danneggiare il tessuto sano circostante.
• Prima di eseguire la procedura, testare il laser tramite
il microscopio ed il micromanipolatore a 10 watt per
0,1 secondi su di un depressore sterile in legno per
lingua, lontano dall’area chirurgica per confermare la
grandezza dello spot e la localizzazione del raggio
laser.
• L’utilizzo del laser per aprire la dura madre può
causare una restrizione che a sua volta potrebbe
renderne difficile se non impossibile la chiusura.
C.8.4. Complicazioni
Nessuna che si conosca.
C.8.5. Bibliografia
Asher, PW. e Heppner, F., “CO₂ laser in Neurosurgery”,
Neurosurg. Rev., 7, 123-133, 1984.
Seifert, V. e Gaab, MR., “Laser-assisted microsurgical
extirpation of a brain stem carcinoma: case report”,
Neurosurgery, 25 (6), 986-990, 1989.
Strait, TA., Robertson, JH. e Clark, WC., “Use of the carbon
dioxide laser in the operative management of intracranial
meningiomas: A report of twenty cases”, Neurosurgery, 10 (4),
464-467, 1982.
Tew, JM. e Tobbler, WD., “Present status of lasers in
Neurosurgery”, Advances and Technical Standards in
C-19
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.9.2. Controindicazioni
1. La chirurgia artroscopica con guida d’onda in cui il gas di
purificazione necessario non viene rilasciato o controllato
con un laccio emostatico, pressurizzando in uno spazio
chiuso (es.: spalla) provocando un’embolia gassosa o un
enfisema sistemico sottocutaneo.
2. L’utilizzo del laser CO₂ per incisione, ablazione o
evaporazione di tessuto osseo o del midollo spinale denso e
sano.
C-20
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Avvertenza
Sono necessarie specifiche considerazioni e tecniche di
sicurezza per prevenire enfisemi sottocutanei ed embolie
gassose che possono rappresentare un rischio per la vita
stessa del paziente. Nell’artroscopia a laser CO₂ delle
estremità, si raccomanda di utilizzare un laccio
emostatico adeguato regolato tramite gas. Sono state
create delle tecniche uniche per ambiente ad aria
pressurizzata utilizzando porte d’accesso lente per il
rapido rilascio di pressione del gas di purificazione.
Consultare medici esperti nell’utilizzo di questa tecnica
prima di alterare la procedura.
C.9.5. Complicazioni
Tra le complicazioni, vi possono essere le seguenti:
• Enfisema sottocutaneo
• Sinoviti
C.9.6. Bibliografia
American National Standards for the Safe Use of Lasers in
Health Care Facilities Z136.3, 1988.
Black, J., Sherk, HH., Meller, M., Divan, J., Rhodes, A. e Lane,
GL., “Wavelength selection in laser Arthroscopy”, Seminars in
Orthopedics, 7, 72-76, 1992.
C-21
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.10.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solamente in casi in cui
si dimostri necessario e di provata l’efficacia. Altre
controindicazioni comprendono:
C.10.4. Complicazioni
Nessuna che si conosca.
C.10.5. Bibliografia
Ansanelli, VW., “ CO₂ laser in cancer surgery of the breast: a
comparative clinical study”, Lasers in Surg. Med., 6, 470-472,
1986.
Klin, BK., Heller, ON. e Kaplan, I., “The use of the CO₂ laser in
pilonidal sinus disease: preliminary results of an ambulatory
prospective study”, J. Clin. Laser Med. Surg., 3, 31-37, 1990.
C-22
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Nota
C.11.2. Controindicazioni
L’applicazione su tessuto duro (negli Stati Uniti).
C.11.4. Complicazioni
• Danni al dente dovuti ad un uso improprio del laser
• Infezioni
C.11.5. Bibliografia
Abt, E., Wigdor, H., “Removal of benign masses using the CO₂
laser”, JADA, pp. 729-731, novembre 1987.
C-23
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
Barak, S., Katz, J., “The Use of the CO₂ laser in Oral Surgery in
the Military”, J. Clinical Laser Medicine & Surgery, Vol. 11,
No. 2, pp. 91-94, 1993.
Chiesa, F., Tradati, N., “Follow-up of Oral Leukoplakia after
Carbon Dioxide Laser Surgery”, Arch. Otolaryngol. Head Neck
Surg., pp. 177, febbraio 1990.
Crockett, DM., Healy, GC., “Benign Lesions of the Nose, Oral
Cavity, and Oropharynx in Children: Excision by Carbon
Dioxide Laser”, Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 94, 489-493,
1985.
Keng, KB., Loh, HS., “The Treatment of Epulis Fissuratum of
the Oral Cavity by CO₂ Laser Surgery”, J. Clinical Laser
Medicine & Surgery, Vol. 10, No. 4, 1992.
C.12.2. Controindicazioni
L’utilizzo del laser CO₂ per l’asportazione, ablazione o
evaporazione di tessuto osseo o di midollo spinale denso e sano.
C-24
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.12.4. Complicazioni
• Infezioni
• Ulcerazione del tessuto
C.12.5. Bibliografia
“Laser Benefits Neglected in Much of Podiatric Practice”,
editoriale, Clinical Laser Monthly, luglio 1991, pp. 110-112.
C-25
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche
C.13.2. Controindicazioni
Nessuna che si conosca.
C.13.4. Complicazioni
• Infezioni
• Ulcerazione del tessuto
C.13.5. Bibliografia
Carpiniello, VL., Malloy, TR., Sedlacer, TV. E Zederic SA.,
“Results of carbon dioxide laser and topical 5-fluorouracil for
treatment of subclinical condyloma found by magnified penile
surface scanning”, J. Urol. 140, 53-54, 1988.
Mininberg, DT., Ernest Sosa, R., Neidt G. & Poe, C., “Laser
Welding of Pedicled Flap Skin Tubes”, J. Urol. (Am. Urological
Assoc., Inc.), pp. 623-625, 1989.
C-26
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE B
Informazioni professionali
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
B.3. Caratteristiche L’energia emessa alla lunghezza d’onda della CO₂ viene
chirurgiche ampiamente assorbita dall’acqua presente nel tessuto.
generali dei
laser a CO₂ Vi sono molte caratteristiche correlate del raggio a CO₂ che
producono gli effetti termali necessari per incidere, evaporare,
coagulare, ecc. un tessuto molle. Nel trattare un tessuto, vanno
considerate le seguenti caratteristiche:
• Energia media
• Grandezza dell’area trattata
• Densità energetica (energia media/grandezza dell’area)
• Fluenza energetica (energia x tempo sul tessuto)
• Energia massima
B-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali
INCI-
IMPOSTAZIONE SIONE
DEL LIVELLO RAPI-
ENERGETICO IN DA
WATT INCISIONE/ASPORTAZIONE
ASPORTAZIONE & ABLAZIONE
CONTRAZIONE/COAGULAZIONE
SUPERFICIALE
Figura B.1: Effetti sul tessuto ad impostazioni energetiche e ampiezze dello spot variabili
B-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali
Tabella B.1: Densità energetica (in w/cm²) per spot di diversa ampiezza e con diverse
impostazioni di livello energetico
Da Dan C. Martin, MD
Centro per le Scienze Salutistiche della University of Tennessee
Memphis, Tennessee
B.3.1. Modalità pulsate Tramite il relativo livello energetico massimo, la durata degli
impulsi e le variazioni nell’energia media, le modalità operative
pulsate permettono al medico di apportare al tessuto quegli
effetti menzionati nella sezione precedente.
B-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali
B.3.2. Manipolazione del raggio Anche il tasso di manipolazione del raggio (tempo di
esposizione sul tessuto) influisce sui processi di incisione,
evaporazione o coagulazione. La tabella sottostante (B.2)
riassume le informazioni di carattere generale e riguarda tutte le
modalità laser.
B-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali
B.3.3. Sistema di resa ed Anche il sistema di resa e gli accessori specifici influiscono
accessori per il laser sugli effetti prodotti sul tessuto.
Gli accessori che trattano spot molto piccoli, quali i
micromanipolatori Acuspot e Microslad ed i manipoli
focalizzanti, sono in grado di trattare spot nella gamma da 200-
4000 micron. Tali accessori producono alte densità energetiche
per l’incisione ad impostazioni di energia media relativamente
basse.
Altri sistemi di resa ed accessori, come le fibre flessibili
FlexiLase e FiberLase ed alcuni accoppiatori endoscopici
permettono un’ampiezza dello spot da 0,8 a 1,2 mm., ma
richiedono energie medie più alte per una densità energetica
equivalente.
Gli accessori che permettono la defocalizzazione o che possono
venire spostati fisicamente per regolare l’ampiezza dello spot
(punto focale) permettono un trattamento del tessuto con
ampiezze grandi o piccole (rispettivamente, a densità energetica
bassa oppure alta).
Gli accessori di evaporazione SwiftLase, SilkTouch e
FeatherTouch effettuano una scansione del raggio laser sull’area
da trattare, permettendo un’evaporazione superficiale con
minime bruciature. Fare riferimento al Capitolo Accessori del
Manuale dell’Operatore per comprendere appieno le capacità dei
singoli accessori.
B.4. Norme generali per Fare riferimento al Capitolo Istruzioni operative di questo
l’uso manuale per complete istruzioni sull’uso di questo laser a CO₂.
Fare riferimento al Capitolo Misure precauzionali per le
precauzioni nell’impiego del laser.
B.5.1. Occhiali di protezione Tutte le persone presenti nella sala di trattamento, compreso il
paziente, devono indossare occhiali di protezione specifici per
lunghezza d’onda. Qualora l’area di trattamento sia tale da
impedire l’utilizzo degli occhiali di protezione laser
convenzionali, il paziente dovrà indossare dei copri-retina
protettivi (ad esempio di metallo).
B.5.2. Effetti sul tessuto I medici che utilizzino il laser a CO₂ devono assumersi la
responsabilità di capire tutti gli effetti sul tessuto avvenuti come
risultato del livello energetico, della grandezza dell’area da
trattare, del sistema accessorio di emissione laser e della durata
dell’applicazione prescelta.
B-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali
B.5.4. Evacuazione del fumo Utilizzare sempre un sistema di evacuazione del fumo adeguato,
con l’aspirazione diretta verso la colonna del laser, oppure
rimossa tramite una porta accessoria di suzione per evitare
l’inalazione del fumo, effetti secondari dovuti all’evaporazione
ed aerosol.
B.5.5. Direzione del raggio laser Utilizzare sempre strumenti chirurgici con proprietà
antiriflettenti, per evitare errori nella direzione del raggio laser.
B-7
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice
INDICE
i
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C
iv
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice
vi
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice
vii
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C
________________________________________________________________________________
ELENCO DELLE FIGURE
Figura Descrizione Pagina
Figura 1.1 Localizzazione delle etichette di avvertimento, identificazione e certificazione.. ….1-5
Figura 2.1 SHARPLAN 40 C con coperchio superiore ….2-1
montato..…………………………...
Figura 2.2 Schema dimensionale – Visto da lato……...……………………………………. ….2-2
Figura 2.3 Schema dimensionale – Visto dall’alto…………………………………………. ….2-3
Figura 2.4 Assemblaggio del connettore del sistema di spegnimento a distanza….……….. ….2-4
Figura 3.1 Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Visto da ….3-3
lato……………………………….
Figura 3.2 Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Visto dal .…3-4
retro……………………………..
Figura 3.3 Sistema ottico…………………………………………………………………… .…3-6
Figura 3.4 Comparto del kit manipolo da 125 mm…………………………………………. .…3-7
Figura 3.5 Gamma di angolazioni del braccio articolato: posizione “operativa”, “di .…3-8
riposo” e bilanciata………………………………………………………………
Figura 3.6 Concetti base della funzione periodica generale………………………………... ...3-10
Figura 3.7 Modalità operative laser………………………………………………………… ...3-13
Figura 3.8 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa CW………………… ...3-15
Figura 3.9 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa SuperPulse…………. ...3-16
Figura 3.10 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa Pulser………………. ...3-17
Figura 4.1 SHARPLAN 40 C – Pannello ….4-2
superiore………….……………………………...
Figura 4.2 Pannello di controllo…..………………………………………………………… ….4-5
Figura 4.3 Pannello ausiliario………………………….…………………………………… ….4-6
Figura 5.1 Bilanciamento del braccio articolato………………………..…………………... .…5-3
Figura 5.2 Chiusura del braccio articolato……………………...…………………………... ...5-13
Figura 6.1 Kit manipolo da 125 mm.…………………………………………………….…. ….6-1
Figura 6.2 Acuspot 712 SHARPLAN……...……………………………………………….. ….6-5
Figura 6.3 Microslad 719 SHARPLAN ……………………………………….. ….6-6
Figura 6.4 SilkLaser SHARPLAN installato sul laser 40C...………………………………. ...6-10
Figura 6.5 SurgiTouch SHARPLAN installato sul braccio articolato del sistema laser.…... ...6-10
Figura 6.6 SurgiTouch Multifunzione SHARPLAN installato sul sistema laser 40 ...6-11
C………
Figura 8.1 Schema di distribuzione dell’energia..………………………………………….. ….8-6
Figura A.1 SHARPLAN 40 C Schema circuitale.…………………………………... …A-3
Figura B.1 Effetti sul tessuto ad impostazioni energetiche ed ampiezze dello spot variabili. …B-3
viii
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice
________________________________________________________________________________
ELENCO DELLE TABELLE
ix
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C
x
________________________________________________________________________________________________