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SHARPLAN 40 C

SISTEMA CHIRURGICO LASER A CO₂

MANUALE DELL’OPERATORE
SHARPLAN 6020
SISTEMA CHIRURGICO LASER A DIODO

MANUALE DELL’OPERATORE

Note:

1. Specifiche di sistema e accessori soggette a


modifiche senza preavviso.
2. Manuale n. di catalogo PB2469700
3. Manuale versione “I”
4. Finito di stampare novembre 1999
Copyright © 1999 di ESC MEDICAL SYSTEMS, LTD.

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o


parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per
tutti i paesi e soggetti ad autorizzazione da parte di ESC Medical Systems, Ltd.

0473
Lo strumento risponde ai requisiti della
direttiva CEE 93/42 riguardante gli
strumenti medicali.

Utilizzo del manuale:

Il sistema laser SHARPLAN 40 C è progettato secondo gli standard internazionali di


sicurezza e operatività. Il personale che utilizzerà tale sistema dovrà conoscerne alla
perfezione le modalità di funzionamento.

Questo manuale è stato inteso come supporto allo staff medico e tecnico nella
comprensione ed utilizzo del sistema. Non utilizzare il sistema prima di aver letto il
manuale ed aver capito esattamente le modalità di funzionamento. Qualora una
qualsiasi parte del manuale non risultasse chiara, si prega contattare il proprio
rappresentante ESC/Sharplan per chiarimenti.

Le informazioni contenute in questo manuale non devono sostituirsi alla


preparazione del medico e dello staff tecnico nell’impiego di laser a CO₂ in ambito
clinico. Tale preparazione deve comprendere una rilettura della letteratura
pubblicata a tale riguardo, nonché frequentazione di seminari, workshop sui laser e
lezioni adeguate. Si prega di contattare il proprio rappresentante ESC/Sharplan per
informazioni aggiornate sui tipi di addestramento disponibili. Per informazioni
professionali ed applicazioni cliniche, fare altresì riferimento alle Appendici B & C
di questo manuale.

Questo manuale dovrebbe sempre accompagnare il sistema, e tutto il personale che


utilizzi la macchina dovrebbe conoscerne la posizione. Ulteriori copie del manuale
sono disponibili a prezzo di costo presso il proprio distributore ESC/Sharplan.
CAPITOLO 1
Misure precauzionali e
conformità agli standard internazionali
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

1.1. Informazioni generali Il sistema laser CO₂ SHARPLAN 40 C è stato studiato


specificatamente per minimizzare i rischi di esposizione
accidentale a radiazioni pericolose.

Attenzione
1. L’utilizzo di comandi nonché l’alterazione o esecuzione di
procedure diversi da quelli specificati possono comportare
l’esposizione a radiazioni pericolose. E’ quindi necessario
che il personale operante con il sistema SHARPLAN 40 C
sia a perfetta conoscenza dei requisiti di sicurezza e delle
procedure operative.
2. L’utilizzo o l’alterazione impropri del sistema possono
invalidare il certificato di garanzia di ESC/Sharplan. Si
raccomanda di contattare il proprio rappresentante
autorizzato ESC/Sharplan prima di qualsiasi utilizzo della
macchina diverso da quelli specificati in questo manuale.

Il presente capitolo descrive le misure precauzionali per un


utilizzo sicuro del laser CO₂.

1.2. Pericolo di ustioni Il raggio laser CO₂ è invisibile ad occhio nudo e può causare
ustioni di terzo grado, pur non osservato direttamente.

1.3.Pericolo di esposizione Il raggio laser emesso dal sistema è una radiazione visibile
diretta e riflessa dannosa per gli occhi. Evitare di guardare direttamente il
della retina
raggio laser CO₂ ed allontanarlo da superfici riflettenti –
anche il metallo grezzo può riflettere il raggio laser CO₂.
Come misura precauzionale contro l’esposizione accidentale
all’emissione laser od al suo riflesso, tutto il personale dovrà
indossare gli occhiali protettivi appropriati come precauzione
contro l’esposizione accidentale all’emissione laser o al suo
riflesso.
Evitare di guardare direttamente il raggio He-Ne ed
assicurarsi che quest’ultimo non sia diretto verso gli occhi di
qualcuno. Anche se il raggio è a bassa potenza, l’esposizione
diretta può essere dannosa per gli occhi.
1-1
________________________________________________________________________________________________
Misure precauzionali Sharplan 40C

1.4. Occhiali protettivi Tutto il personale nelle vicinanze del sistema dovrà utilizzare gli
appositi occhiali protettivi, accertandosi che questi garantiscano
una protezione adeguata dalla radiazione a lunghezza d’onda di
10,6 micron. La maggior parte degli occhiali protettivi di vetro
di buona qualità con guardie laterali per proteggere la retina da
esposizione laterale fornisce una protezione adeguata, ma, per
una protezione maggiore, si consiglia l’utilizzo degli occhiali
protettivi American Optical, o equivalenti.

1.5. Sicurezza del paziente Per una maggiore sicurezza del paziente, eseguire le seguenti
procedure di sicurezza:
1. Circondare l’area chirurgica con asciugamani bagnati.
2. Qualora il paziente sia cosciente, assicurarsi che questo
indossi gli occhiali protettivi.
3. In caso di interventi di chirurgia facciale, coprire
completamente gli occhi del paziente con bende per occhi
umide.

1.6. Pericolo di esplosioni La macchina non va utilizzata in presenza di anestetici


e incendi infiammabili o sostanze volatili, quali alcool, benzina o solventi.
Bende, camici chirurgici, garze ed altri materiali infiammabili
devono essere tenuti lontani dal raggio laser. Si consiglia l’uso
di materiali e strumenti ignifughi, nonché l’utilizzo di bende
chirurgiche, camici, e quant’altro funga da agente ritardante
contro il fuoco. Si raccomanda inoltre la presenza di un estintore
in posizione facilmente accessibile in prossimità del sistema.

1.7. Pericolo di alti Il sistema SHARPLAN 40 C utilizza alti voltaggi all’interno


voltaggi della struttura principale. Per evitare danni fisici alle persone,
evitare di utilizzare la macchina senza essersi prima assicurati
che tutti i pannelli siano chiusi. Evitare di rimuovere o smontare
pannelli. Soltanto il personale autorizzato ESC/Sharplan può
provvedere alla manutenzione del sistema.

1.8. Utilizzo della presa • Utilizzare solamente i cavi forniti unitamente al sistema.
elettrica e della spina
appropriate • Utilizzare solamente spine e prese in buono stato.
• Utilizzare solamente una spina da ospedale ed una presa
elettrica con il giusto voltaggio.

1-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Misure precauzionali

Per rimuovere il cavo di alimentazione dalla presa elettrica,


afferrarne la spina. Evitare di tirare il cavo per rimuovere la
spina dalla presa.

1.9. Messa a massa del Il sistema è messo a terra attraverso un filo di terra nel cavo di
sistema alimentazione. Una buona messa a massa è essenziale per
operare in condizioni di sicurezza. Per garantire la sicurezza
della messa a massa, inserire sempre il cavo di alimentazione in
una presa elettrica da ospedale debitamente installata.
Si può ottenere un’ulteriore messa a massa grazie al punto di
connessione a terra esterno (vd. Paragrafo 2.4.).

1.10. Sostituzione del fusibile L’operatore può sostituire solamente i due fusibili che si trovano
sopra la connessione per il cavo di alimentazione sul pannello
ausiliario (vd. fig. 4.3, articolo 28). Solamente il personale
tecnico autorizzato ESC/Sharplan può provvedere alla
manutenzione dei fusibili all’interno della struttura principale.
Per limitare i rischi d’incendio, utilizzare solamente i fusibili
specifici per il proprio sistema. I fusibili di ricambio devono
essere identici agli originali per tipo, sistema di voltaggio e di
corrente: di tipo LITTLEFUSE n. 212, lento, o equivalente.

Avviso

Prima di rimuovere un fusibile, spegnere l’interruttore a chiave,


rimuovere il cavo di alimentazione dalla presa di corrente
alternata, ed attendere due minuti per far scaricare gli alti
voltaggi.

1.11. Conformità agli Il sistema laser SHARPLAN 40 C risulta conforme alle seguenti
standard norme:
internazionali
© Standard Federali di Prestazione 21 CFR 1040.10 e 21 CFR
1040.11 per prodotti laser di Classe IV.
© Direttiva europea 93/42/EEC riguardante la strumentazione
medica (Allegato II).
© Direttiva europea 89/336/EEC riguardante la compatibilità
elettromagnetica.

Conformemente a tali norme, il capitolo Manutenzione fornisce


un programma raccomandato di ispezioni e manutenzione
ordinaria.

1-3
________________________________________________________________________________________________
Misure precauzionali Sharplan 40C

1.12. Etichette di La figura 1.1 mostra la localizzazione delle importanti etichette


avvertimento, affisse al sistema:
identificazione e
certificazione
1. Etichetta sul pericolo di emissione laser - avverte della
possibilità di esposizione a radiazioni laser e specifica i tipi di
laser presenti.

2. Etichetta di avvertimento non sovrapposta - indica:

a. Il rischio di esplosione se utilizzato in presenza di


anestetici infiammabili.

b. Possibili scosse elettriche in caso di rimozione della


custodia.

c. Il rischio di esposizione a radiazioni all’apertura


dell’otturatore del laser.

3. Etichetta di attenzione – avvisa l’operatore di utilizzare


esclusivamente la linguetta per sollevare il braccio articolato.

4. Etichetta di avvertimento contro le scosse elettriche - avvisa


l’operatore di effettuare una corretta messa a massa, di non
aprire la custodia del sistema e fornisce informazioni su:

• Grado e tipo di protezione contro scosse elettriche

• Marchio della Comunità Europea in conformità ai requisiti


della direttiva CEE 93/42/EEC per gli strumenti medicali
(Allegato II)

5. Etichetta di identificazione - contiene il numero del modello


del sistema, il numero seriale, i requisiti elettrici e la data di
fabbricazione.

6. Etichetta di certificazione - dettagli di fabbricazione e/o


distribuzione. (Localizzazione: all’interno della porta di
accesso al pannello di servizio).

7. Etichetta di avvertimento di apertura del laser – indica il


punto di emissione del raggio laser.

1-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Misure precauzionali

ETICHETTA DI
PERICOLO DI
EMISSIONE LASER

APERTURA LASER
SULLA PUNTA
DELLA SONDA

ETICHETTA DI AVVERTIMENTO
NON SOVRAPPOSTA

ETICHETTA DI
ATTENZIONE

ETICHETTA DI IDENTIFICAZIONE

ETICHETTA DI
AVVERTIMENTO CONTRO LE
SCOSSE ELETTRICHE

ETICHETTA DI CERTIFICAZIONE

Figura 1.1: Localizzazione delle etichette di avvertimento, identificazione e certificazione

1-5
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 2
Installazione

2.1. Apertura e controllo Il sistema laser SHARPLAN 40 C ha superato con esito positivo
della confezione diversi test di controllo qualità prima della spedizione, che ne
assicurano l’esatto funzionamento alla consegna.

Il sistema dovrebbe essere aperto, installato e controllato


solamente da un rappresentante autorizzato ESC/Sharplan. E’
fatto divieto all’acquirente di aprire o montare il sistema.

Nota

Qualsiasi danno alla confezione o al sistema riscontrato


prima dell’apertura della confezione stessa, o durante
l’apertura o l’installazione del sistema, deve essere
immediatamente riferito al proprio distributore
ESC/Sharplan.

2.2. Elenco del contenuto Il sistema SHARPLAN 40 C è composto da:


1. Sistema laser SHARPLAN 40 C

2. Kit manipolo da 125 mm. (nel comparto del manipolo)

3. Tasto a pedale (nel comparto del tasto a pedale)

4. Cavo di alimentazione (nella custodia del tasto a pedale)

5. Set di chiavi (nel comparto del manipolo)

6. Fusibili di ricambio (nell’inserto di gomma sul coperchio


superiore)

7. Manuale dell’Operatore (nella tasca della custodia di plastica)

8. Kit per il connettore a distanza (nell’inserto di gomma sul


coperchio superiore)

9. Cappuccio del punto di connessione dell’interruttore a


distanza (installato)

10. Filtro batteriologico monouso (uno installato, due nel


contenitore Styrofoam)
Figura 2.1: SHARPLAN 40C
con coperchio superiore 11. Rivestimento di protezione (nella scatola di plastica)
montato
2-1
________________________________________________________________________________________________
Installazione Sharplan 40C

12. Cartello di avvertimento per le radiazioni da laser.

13. Coperchio superiore (montato)

14. Custodia di protezione in plastica

15. Cartello di avvertimento da radiazione laser O.R.

2.3. Requisiti di spazio L’area di lavoro per il sistema laser SHARPLAN 40 C deve
essere adeguata alle dimensioni mostrate nelle figure 2.2 e 2.3. Il
cavo di alimentazione è di 2,5 m. Posizionare il sistema lontano
dal muro o da qualsiasi altra cosa che possa ostruire la
fuoriuscita d’aria, in modo da garantire un’adeguata
ventilazione.

Figura 2.2: Schema dimensionale – Prospettiva laterale

2-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Installazione

RAGGIO D’AZIONE DEL SISTEMA


D’EMISSIONE ALLA MASSIMA
ESTENSIONE

Figura 2.3: Schema dimensionale – Prospettiva dall’alto

2.4. Considerazioni Il sistema viene fornito direttamente dalla casa produttrice con il
sull’alimentazione giusto voltaggio adeguato al paese di destinazione. Il voltaggio e
il livello massimo di corrente sono riportati sull’etichetta di
identificazione affissa sul pannello posteriore.

Il sistema viene fornito con un cavo di alimentazione -


un’estremità va inserita nella connessione sul pannello
posteriore, l’altra presenta una spina a tre terminali per la
connessione ad una presa da ospedale monofase a corrente
alternata a terra, adeguata ai livelli di corrente riportati in
etichetta.

Per assicurare un’ulteriore messa a massa equipotenziale,


utilizzare il punto di connessione esterno a terra (marcato EXT.
GND.) sul pannello ausiliario del pannello posteriore (vd. fig.
4.3, articolo 31). Per fare ciò, collegarlo ad una massa sicura,
come il condotto dell’acqua.

2.5. Connessione del sistema Per aumentarne la sicurezza, il sistema laser SHARPLAN 40 C
di spegnimento a distanza è dotato di un connettore di comando di spegnimento a distanza
sul pannello ausiliario sul retro del sistema, che può essere
collegato ad un interruttore esterno per creare un sistema di
spegnimento a distanza. L’interruttore esterno può essere
montato (ad es. sulla porta di entrata della sala operatoria) in
modo tale che, una volta apertosi l’interruttore esterno, il
sistema di spegnimento a distanza blocchi immediatamente
l’emissione laser. La macchina verrà messa in modalità Standby
e sullo schermo apparirà il messaggio: INTERLOCK ALARM
(Allarme di spegnimento a distanza). Per ritornare in modalità
operativa, chiudere l’interruttore esterno.

2-3
________________________________________________________________________________________________
Installazione Sharplan 40C

Attenzione

Spegnere il sistema e disconnettere il cavo di alimentazione


dalla presa elettrica prima di collegare o scollegare il sistema di
spegnimento a distanza.

Collegare il sistema di spegnimento a distanza come segue (vd.


fig. 2.4):

Fili
dall’interruttore
esterno

Unire i piombi a questi


perni

Figura 2.4: Assemblaggio del connettore del sistema di spegnimento


a distanza

1. Rimuovere il cappuccio nero dal punto di connessione del


sistema di spegnimento a distanza situato sul pannello
ausiliario e disconnettere il corto fra i perni del punto di
connessione.

2. Rimuovere i componenti del kit d’assemblaggio del


connettore del sistema di spegnimento a distanza dalla
scatola di plastica.

3. Prendere anello (5) e cappuccio (6), e fissarli sui fili


dell’interruttore esterno.

4. Unire i piombi dell’interruttore esterno ai perni della spina


(4).

5. Inserire la spina (4) nel cilindro liscio (2).

6. Premere la linguetta della spina (4) e l’estremità del cilindro


liscio (2) nel solco all’estremità larga di uno dei mezzi
cilindri (3). Inserire il secondo mezzo cilindro sopra questi
componenti fino a sentire uno schiocco.

7. Infilare il cilindro zigrinato (1) nell’assemblaggio.

8. Inserire l’anello (5), che dovrebbe essere già fissato ai fili


dell’interruttore esterno, all’estremità stretta
dell’assemblaggio dei cilindri.
2-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Installazione

9. Inserire il cappuccio di gomma (6), anch’esso


precedentemente fissato ai fili dell’interruttore esterno,
sull’assemblaggio dei cilindri, per creare una copertura
isolante.

10. Inserire l’assemblaggio del sistema di spegnimento a


distanza nella connessione SW del sistema a distanza sul
pannello ausiliario, assicurandosi che i due perni siano ben
fissati.

Qualora non fosse necessario un sistema di spegnimento a


distanza, il punto di connessione per lo spegnimento a distanza
dovrebbe rimanere coperto dalla vite, con il corto installato nel
punto di connessione.

2.6. Connessione Il tasto a pedale si trova nell’apposito comparto situato sul retro
del tasto a pedale del sistema. Per collegare il tasto a pedale, posizionarlo a terra
ed inserire il cavo nella connessione FOOTSWITCH (Tasto a
pedale) situata sul pannello ausiliario (vd. fig. 4.3, articolo 30).
Un polarizzatore all’interno della presa impedisce una
connessione sbagliata del cavo.

2.7. Impostazione della


I messaggi sul display sono disponibili in cinque lingue: inglese,
lingua desiderata per
francese, tedesco, spagnolo e italiano. La lingua dei messaggi
i messaggi sul display
viene impostata al momento dell’installazione dal
rappresentante ESC/Sharplan, come richiesto del cliente.

2.8. Installazione del Per fornire l’accessorio chirurgico di aria compressa pura, il
filtro batteriologico sistema laser SHARPLAN 40 C è fornito di un apposito filtro
batteriologico unidirezionale.

Il filtro è dotato di un tubo flessibile sull’uscita per la


connessione al nipplo sull’accessorio chirurgico per il laser in
uso. L’entrata (estremità libera) del filtro va inserita
nell’estremità distale del tubo di silicone collegato al braccio
articolato. Il filtro va in seguito agganciato alla sezione finale
del braccio, il più vicino possibile allo snodo terminale. Prima di
ogni uso, si raccomanda di ispezionare il flusso di aria
compressa attraverso il filtro batteriologico, sostituendolo
qualora il flusso riscontrato si riveli insufficiente.

Avviso
Evitare l’uso di aria compressa in procedure endoscopiche
sensibili, quali la laparoscopia, dove è preferibile utilizzare un
gas a CO₂.

2-5
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CAPITOLO 3
Descrizione del sistema
______________________________________________________________________________________________
_____________________________________________________

3.1. Teoria generale sul laser LASER è l’acronimo di Light Amplification by Stimulated
Emission of Radiation (Amplificazione di Luce tramite
Emissione Stimolata di Radiazioni). Il laser è uno strumento
formato da un mezzo attivo ed una sorgente pompante racchiusa
in una cavità ottica. La sorgente “pompa” il mezzo attivo dal suo
stato iniziale di energia a stati eccitati. In caso di “inversione di
popolazione” tra due stati eccitati (in cui lo stato di energia più
popolato è quello più alto), può avvenire l’emissione stimolata
di radiazioni (fotoni). Tale emissione è portata in risonanza
(riflessa avanti e indietro) all’interno del risonatore ottico ed
amplificata. Una parte di tale energia elettromagnetica
amplificata viene di seguito emessa come raggio laser.
Le principali proprietà del raggio sono:
• Alto grado di collimazione - raggio unidirezionale con
divergenza minima.
• Monocromaticità - la radiazione rientra in una gamma
molto ristretta di lunghezza d’onda nello spettro.
• Coerenza - tutti i fotoni emessi rientrano in una fase spazio-
temporale.
Il mezzo attivo del laser (generatore di luce) può essere sia
solido che liquido, o gassoso. Molti laser gassosi consistono in
atomi, molecole, o un misto di entrambi. I laser allo stato solido
consistono in atomi o ioni “drogati” in una matrice solida. I laser
liquidi consistono in molecole con peso molecolare maggiore
dissolte in liquidi.
In determinate condizioni di pompaggio, tutti questi materiali
possono sottostare al fenomeno innaturale di “inversione della
popolazione”, provocando l’emissione stimolata della radiazione
ad una lunghezza d’onda caratteristica del mezzo attivo.
La qualità della radiazione viene determinata dalla distribuzione
di energia trasversale del raggio o la struttura della modalità. Per
le applicazione mediche, la scelta migliore risiede nella modalità
TEMoo, in cui il raggio ha una distribuzione di energia
trasversale gaussiana (simile ad una campana): ciò garantisce un
raggio d’azione minimo e, quindi, la massima densità energetica
sul tessuto.

3.2. Teoria del laser a Il sistema laser SHARPLAN 40 C ha al suo interno un tubo
CO₂ laser CO2 sigillato. Il mezzo attivo è una speciale mistura
gassosa. Il tubo laser è posizionato tra i due specchi della cavità
ottica. Lo specchio posteriore è totalmente riflettente, mentre
quello anteriore lo è soltanto parzialmente e trasmette il raggio
laser CO2 all’interno del braccio articolato del sistema.

3-1
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

L’alimentatore di corrente continua (sorgente pompante)


fornisce il voltaggio agli elettrodi che producono una scarica
elettrica lungo il tubo. Gli elettroni scaricati si scontrano con le
molecole di CO₂ nella mistura gassosa, portando queste ultime
ad un livello di eccitamento vibratile (modalità asimmetrica di
allungamento). L’emissione stimolata avviene tra questo livello
ed uno di eccitamento vibratile minore (modalità simmetrica di
allungamento). Il risultato è un’emissione laser nella gamma
lontana degli infrarossi ad una lunghezza d’onda di 10,6 micron.

3.3. Descrizione generale SHARPLAN 40 C è un avanzato sistema laser a CO₂,


del sistema controllato da un microprocessore e semplice da usare, basato su
di un tubo laser a s CO₂ sigillato, che rilascia fino a 40 watt sul
tessuto. Il sistema comprende il tubo laser a CO₂ all’interno
della struttura principale, un sistema di resa con braccio
articolato ed accessori applicabili al laser. Il sistema viene
attivato per l’emissione laser tramite un tasto a pedale.

Questo prodotto, come ogni prodotto ESC/Sharplan, è stato


progettato e creato conformemente ai più alti standard di qualità
- ISO 9001 - da cui ESC/Sharplan è stato certificato.

Le figure 3.1 e 3.2 mostrano il sistema rispettivamente da un


lato e dal retro.

3-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

1. Braccio articolato
2. Aggancio del braccio
3. Manico
4. Pannello posteriore
5. Snodo terminale
6. Manipolo
7. Pannello di controllo
8. Tasto a pedale
9. Interruttore di
emergenza

Figura 3.1: Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Prospettiva


laterale

3-3
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

1. Tasto a pedale
2. Pannello ausiliario
3. Comparto del braccio
articolato
4. Ventilatori

Figura 3.2: Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Prospettiva


posteriore

3-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

3.4. Struttura principale La struttura principale comprende:

3.4.1. Generalità 1. Gruppo del banco ottico

2. Alimentatore

3. Sistema di raffreddamento del laser

4. Pannello di controllo

5. Interruttore di emergenza

6. Sistema di riflusso dell’aria

7. Comparto del kit manipolo

8. Comparto del tasto a pedale

9. Comparto del braccio articolato

3.4.2. Gruppo del banco ottico Il gruppo del banco ottico è costituito dal tubo laser sigillato e
dal suo risonatore ottico, il gruppo otturatore del laser CO₂, il
rilevatore di potenza, il tubo laser He-Ne, il gruppo di controllo
intensità del raggio He-Ne e il combinatore dei raggi CO₂ e He-
Ne.

Il gruppo del banco ottico è posizionato verticalmente nella


struttura principale, come illustrato nella figura 3.3.

Il raggio di puntamento è un raggio laser He-Ne con un


controllo intensità quadriposizionato.

Il combinatore di raggio combina in modo coassiale il raggio


laser CO₂ con il raggio di puntamento He-Ne, e li guida verso il
sistema di resa del raggio nel braccio articolato.

3-5
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

OTTURATORE CO₂

LENTE DI
FOCALIZZAZIONE
DEL MANIPOLO
SPECCHI PIEGHEVOLI DEL
BRACCIO ARTICOLATO

SPECCHI PIEGHEVOLI DELLO


SNODO TERMINALE

OTTURATORE
COMBINATORE
CO₂ DEL RAGGIO

RILEVATORE DI
POTENZA OTTURATORE/CONTROLLO
INTENSITA’ He-Ne

TUBO LASER He-


TUBO LASER CO₂ Ne

Figura 3.3. Sistema ottico

3.4.3. Alimentatore Il sistema laser SHARPLAN 40 C è dotato di un alimentatore a


più modalità che converte la corrente in entrata nell’alta corrente
necessaria per il funzionamento del laser.

Gli intrinseci vantaggi dell’alimentatore a più modalità rispetto


ad un alimentatore tradizionale riguardano anzitutto le sue
ridotte dimensioni, l’alta efficienza nella conversione di energia
ed una maggiore protezione contro i pericoli causati dall’alto
voltaggio, poiché i componenti ad alto voltaggio sono attivati
solamente durante l’emissione laser.

3.4.4. Sistema di Il sistema di raffreddamento del tubo laser è un sistema


raffreddamento del laser pressurizzato a circuito chiuso. Il refrigerante viene messo in
circolazione tramite due scambiatori di calore ventilati.

3-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

3.4.5. Pannello di controllo Il pannello di controllo soft-touch è completamente basato su


microprocessore ed è utilizzato per controllare tutte le funzioni
operative. Comprende un display di stato incorporato, che
fornisce un monitoraggio diretto on-line di tutte le funzioni per
garantire un sicuro funzionamento.

I messaggi che compaiono sul display alfanumerico guidano


l’operatore in ogni fase dell’operazione, rendendo il sistema
eccezionalmente semplice e sicuro da usare. La lingua impostata
per i messaggi sul display alfanumerico può essere l’inglese, il
francese, il tedesco, lo spagnolo oppure l’italiano.

Vd. cap. 4 per una descrizione dettagliata.

3.4.6. Sistema di riflusso Il sistema di riflusso dell’aria consiste in un compressore d’aria,


dell’aria un tubo di silicone sterilizzabile a graduazione medica che
scorre lungo il braccio articolato e il filtro batteriologico
agganciato al braccio. Prima di ogni uso, si raccomanda di
ispezionare il filtro batteriologico, sostituendolo qualora si in
caso di una minore chiarezza. Per istruzioni sulla sostituzione,
vd. Paragrafo 2.8.

3.4.7. Comparto del kit Il comparto del kit manipolo si trova sotto il coperchio sul
manipolo pannello superiore. Contiene un inserto Styrofoam per la
custodia dei componenti del kit.

Il sistema laser SHARPLAN 40 C nella sua configurazione base


comprende un kit manipolo da 125 mm.

1. Punte diritte
2. Punta a 90°
3. Punta a 120°
4. Cappuccio dello snodo
terminale
5. Contenitore della lente
6. Diluenti
7. Chiave Allen

Figura 3.4: Il comparto del kit manipolo da 125 mm.

3-7
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

3.4.8. Comparto del tasto Il comparto del tasto a pedale serve a custodire il tasto a pedale
a pedale e il cavo dell’alimentazione quando il sistema non è in uso. Il
cavo dell’alimentazione va piegato all’interno della custodia del
tasto a pedale. Una molla a lamina all’interno del comparto
mantiene ben fermo il tasto a pedale.

3.4.9. Comparto del braccio Quando non viene utilizzato, il braccio articolato va custodito
articolato nell’apposito comparto. Due morsetti all’interno del comparto
mantengono ben fermo il braccio.

Nota

Il braccio articolato può venire rimosso dal


proprio comparto solamente tirando la
linguetta sulla sezione più lunga del
braccio.

3.5. Sistema di resa del raggio Il sistema di resa del raggio è un braccio articolato in fibra di
a braccio articolato carbonio leggera a sette giunture bilanciato a molla.
Comprende due bracci e tre giunti a snodo a cui vengono
agganciati gli accessori chirurgici. Il sistema di resa del raggio
a braccio articolato SHARPLAN 40 C fornisce un’eccellente
manovrabilità, il giusto spazio per operare e il pieno
movimento del polso. Il raggio d’azione ad estensione massima
del braccio articolato è di 120 cm. dal cuscinetto principale.
POSIZIONE A RIPOSO (LIMITE
SUPERIORE DEL RAGGIO D’AZIONE) Il sistema di bilanciamento a molla rimane inattivo (in altre
LIMITE INFERIORE DEL
parole, la sezione lunga del braccio cade liberamente quando
RAGGIO D’AZIONE viene rilasciata da qualsiasi posizione) finché la sezione
lunga del braccio non viene rialzata in posizione “di riposo”
e viene chiuso il gancio di chiusura del braccio (vd. fig. 3.5),
azionando così il sistema di bilanciamento a molla. Quando
tale sistema viene attivato, la sezione lunga del braccio
rimarrà al proprio posto se rilasciata in posizione “di riposo”
GAMMA DI oppure in una posizione “bilanciata”.
ANGOLAZIONI
PER IL BRACCIO
BILANCIATO Durante le pause di utilizzo, si raccomanda di posizionare il
braccio articolato in posizione “di riposo”, in modo da avere
l’intero braccio articolato al di sopra della struttura
principale, consentendo così la massima libertà di
movimento attorno al sistema.

Figura 3.5: Gamma di angolazioni del braccio articolato:


posizione “operativa”, “di riposo” e “bilanciata”

3-8
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

3.6. Modalità operative Le modalità operative del sistema laser SHARPLAN 40 C si


del sistema basano su due distinti tipi di impostazione: l’impostazione di
modalità operativa laser e le impostazioni di esposizione tessuto.
Le modalità operative laser controllano lo schema di
alimentazione e le rese massime energetiche, mentre le modalità
di esposizione del tessuto controllano lo schema di durata del
raggio laser inviato al tessuto.

Il sistema offre tre modalità operative laser e tre modalità di


esposizione del tessuto.

Tabella 3.1: Modalità operative laser/Modalità di esposizione del


tessuto
Modalità operative laser Modalità di esposizione del tessuto
1. CW (Onda Continua) 1. Continua
2. SuperPulse 2. A singolo impulso
3. Pulser 3. Ad impulsi ripetuti

Ogni modalità operativa laser è disponibile nelle tre


modalità di esposizione del tessuto, ottenendo quindi le
seguenti nove modalità operative del sistema (vd. fig. 3.7-
3.9), per una più ampia gamma di applicazioni cliniche:

1. CW – Continua
2. CW – A singolo impulso
3. CW – Ad impulsi ripetuti
4. SuperPulse – Continua
5. SuperPulse – Ad impulso singolo

6. SuperPulse – Ad impulsi ripetuti


7. Pulser – Continua
8. Pulser – Ad impulso singolo
9. Pulser – Ad impulsi ripetuti

Nota

La struttura della modalità TEMoo


(distribuzione energetica a campana) è
presente in tutte le modalità operative.

3-9
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

3.6.1. Concetti base e 1. Frequenza (f) – numero di impulsi al secondo.


definizioni
2. Tempo periodico o ciclico (T) – l’intervallo di tempo tra due
impulsi consecutivi. (T = 1/f; T è inversamente proporzionale
a f).

3. Tempo ON e Tempo OFF – l’intervallo di tempo in cui il


laser è operativo all’interno del tempo ciclico (T) viene
chiamato tempo ON, mentre l’intervallo di tempo in cui il
laser rimane inoperativo all’interno del tempo ciclico viene
definito tempo OFF. Quindi,

Tempo ciclico (T) = tempo ON + tempo OFF

4. Ciclo di lavoro (%) – il rapporto tra il tempo ON e il tempo


ciclico totale (T), in percentuale:

Ciclo di lavoro (%) = tempo ON x 100/T

5. Massima energia (P peak) – l’energia massima emessa dal


raggio laser durante l’emissione.

6. Energia media (P av) – l’energia media nel tempo.

7. Ampiezza d’impulso (τ) – la durata d’impulso al livello


energetico medio.

ENERGIA

TEMPO

TEMPO ON

TEMPO OFF

TEMPO CICLICO (T)

Figura 3.6: Concetti base della funzione periodica generale

L’energia massima e quella media risultano legate come segue:

a. Per una funzione di gamma periodica al quadrato (quale


risulta esservi nella modalità operativa laser PULSER):

P av = P peak x ciclo di lavoro/100

3-10
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

Nota

In questa sezione, le espressioni “tempo ON”,


“tempo OFF” e “ciclo di lavoro” fanno
riferimento unicamente alla modalità operativa
laser e non alla modalità di esposizione del
tessuto.

Quindi, per ottenere un aumento nell’energia media mantenendo


costante il livello massimo di energia, si dovrà regolare in
maniera adeguata il ciclo di lavoro.

b. Per una funzione periodica generale (come risulta esservi


nella modalità operativa laser SUPERPULSE), una buona
approssimazione di tale equazione è la seguente:

P av = P peak x τ x f

Quindi, l’energia media può venire regolata variando l’energia


massima, l’ampiezza d’impulso, la frequenza o una
combinazione qualsiasi di questi parametri.

In modalità operativa laser SUPERPULSE, SHARPLAN 40 C


fornisce il più alto livello energetico possibile per ottenere
l’energia media richiesta. Ciò si ottiene nella gamma energetica
da 5-15 watt variando sia il tempo ON che la frequenza, e nella
gamma energetica da 0,5-4,5 watt, variando la frequenza e
mantenendo costante il tempo ON.

In modalità operativa laser PULSER, il sistema fornisce


un’energia massima costante per l’energia media prescelta. Tale
energia media si ottiene variando il tempo ON e mantenendo
costante la frequenza.

3.6.2. Modalità operative Le modalità operative laser sono ONDA CONTINUA (CW),
laser SUPERPULSE e PULSER (vd. fig. 3.7).

Nella modalità operativa CW, il raggio laser viene emesso in


Onda Continua, mentre nelle modalità operative
SUPERPULSE e PULSER, il raggio laser viene emesso in una
successione di impulsi ravvicinati.

La modalità operativa di default è CW – non sono


preselezionate né SUPERPULSE, né PULSER. In tale
modalità, viene emesso un raggio laser a Onda Continua nella
gamma energetica da 1-40 watt.

3-11
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

In modalità operativa SUPERPULSE, il raggio laser viene


emesso in una successione di impulsi ravvicinati ad alto livello
energetico. Nella gamma da 4,5-15 watt, l’energia massima è di
350 watt; nella gamma da 0,5-4 watt, si ottiene un’energia
massima di 125 watt, che equivale a 12 mj di energia necessari
per Stapedectomia. La frequenza e il tempo ON in
SUPERPULSE sono regolati tramite il microprocessore per
ottenere l’energia media desiderata mantenendo costante il
tempo ON e variando la frequenza, oppure viceversa. Il display
di potenza mostra l’energia media in SUPERPULSE, che varia
tra 0,5 e 15 watt.

In modalità operativa PULSER, il laser emette impulsi ad alta


frequenza in una frequenza preimpostata costante. L’energia
media necessaria ed emessa al tessuto è controllata tramite il
microprocessore variando il tempo ON (il ciclo di lavoro).
L’energia media in questa modalità varia tra 1 e 35 watt e
l’energia massima è di 40 watt.

La capacità di incisione del tessuto è generalmente aumentata


dall’aumentare dell’energia massima del raggio laser. I
potenziali danni termici al tessuto circostante vengono
solitamente ridotti utilizzando periodi più brevi di attivazione
del laser, cosicché il tessuto sano adiacente ha più tempo a
disposizione per raffreddarsi tra un impulso e l’altro.

Le modalità operative SUPERPULSE e PULSER raggiungono


tali effetti sul tessuto grazie al costante alto livello energetico e
alla variazione del ciclo di lavoro per il controllo dell’energia
media.

La figura 3.7 illustra i diversi schemi di energia/tempo generati


per ciascuna delle modalità operative. E’ da notarsi che l’energia
media può essere identica in tutte e tre le modalità, mentre
differiscono l’energia massima, il tempo ON e il tempo OFF. Il
tessuto trattato riflette tali differenze in termini di effetti da
incisione/ablazione e di conduzione termica al tessuto adiacente.

Nota

Nella Figura 3.7, le espressioni “tempo ON” e


“tempo OFF” si riferiscono solamente alle
modalità operative laser.

3-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

ENERGIA

Modalità CW

TEMPO

ENERGIA
Modalità SUPER PULSE

TEMPO

ENERGIA

Modalità PULSER

TEMPO

TEMPO ON
TEMPO OFF

TASTO A PEDALE AZIONATO

3.7: Modalità operative laser

3.6.3. Modalità di esposizione Le modalità di esposizione del tessuto controllano lo schema di


del tessuto durata del raggio laser trasmesso al tessuto. Le tre modalità di
esposizione del tessuto sono CONTINUA, AD IMPULSO
SINGOLO e AD IMPULSI RIPETUTI. Lo schema
energia/tempo di ciascuna modalità di esposizione del tessuto
viene riportato nelle figure dalla 3.8 alla 3.10.

Nella modalità di esposizione del tessuto CONTINUA, il raggio


laser viene emesso finché si mantiene premuto il tasto a pedale.

3-13
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

Nella modalità di esposizione al tessuto AD IMPULSO


SINGOLO, il raggio laser viene emesso come impulso singolo
(per la modalità operativa CW) o come una singola raffica (per
le modalità operativa SUPERPULSE e PULSER), per una
durata preimpostata (tempo ON), oppure finché si mantiene
schiacciato il tasto a pedale. Per la modalità operativa CW, il
tempo ON va da 0,01 a 1,0 secondi in gamme energetiche tra le
5 e le 40 watt e da 0,05 a 1,0 secondi in gamme energetiche tra
le 1 e 4,5 watt.

Per le modalità operative PULSER e SUPERPULSE, gamma


di tempo ON oscilla tra 0,05 e 1,0 secondi.

Nella modalità di esposizione del tessuto AD IMPULSI


RIPETUTI, il raggio laser viene emesso intermittentemente
come una serie di raffiche per una durata preimpostata,
determinata dai valori di tempo ON e OFF. Finché si mantiene
schiacciato il tasto a pedale. Il tempo ON impostato (durata di
emissione) determina la durata di ciascuna raffica, mentre il
tempo OFF impostato determina l’intervallo tra le raffiche. Le
gamme del tempo ON sono le stesse della modalità AD
IMPULSO SINGOLO. La gamma del tempo OFF va da 0,01
a 1,00 secondi per tutte le modalità operative.

Nota

Nelle figure dalla 3.8 alla 3.10, le espressioni


“tempo ON” e “tempo OFF” si riferiscono
solamente alla modalità di esposizione del
tessuto.

3-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

ENERGIA

CONTINUA

TEMPO

ENERGIA

A SINGOLO IMPULSO

TEMPO ON TEMPO

ENERGIA

AD IMPULSI RIPETUTI

TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF

TASTO A PEDALE AZIONATO

Figura 3.8: Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa CW

3-15
________________________________________________________________________________________________
Descrizione del sistema Sharplan 40C

CONTINUA
ENERGIA

TEMPO

ENERGIA AD IMPULSO SINGOLO

TEMPO
TEMPO ON

ENERGIA AD IMPULSI RIPETUTI

TEMPO
TEMPO ON
TEMPO OFF

TASTO A PEDALE AZIONATO

Figura 3.9: Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa


SuperPulse

3-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Descrizione del sistema

ENERGIA

CONTINUA

TEMPO

ENERGIA

AD IMPULSO SINGOLO

TEMPO
TEMPO ON

ENERGIA

AD IMPULSI RIPETUTI

TEMPO
TEMPO ON

TEMPO OFF

TASTO A PEDALE AZIONATO

Figura 3.10: Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa Pulser

3-17
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 4
Comandi, indicatori e connessioni
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

4.1. Informazioni generali Di seguito vengono descritti i comandi, gli indicatori e i punti di
connessione del sistema laser SHARPLAN 40 C, raggruppati
secondo la posizione occupata.

4.2. Struttura principale e Fare riferimento alla figura 4.1 per i punti da 1 a 6.
braccio articolato
1. Gancio di chiusura del braccio – schiacciandolo, viene
rilasciato il braccio e lo si può riporre nell’apposita custodia.
2. Controllo intensità del raggio He-Ne – un controllo
intensità a 4 posizioni che regola la totale emissione o il
blocco del raggio He-Ne, con due posizioni intermedie.

Attenzione
Le norme europee di sicurezza per le apparecchiature
elettriche medicali (IEC 601-2-22) consentono lo
SPEGNIMENTO del raggio di puntamento soltanto in
presenza di un puntatore meccanico per indicare la
posizione del raggio laser CO₂.

3. Indicatore di emissione laser – indicatore con tre modalità


di funzionamento:
a. Durante il processo di accensione del sistema o quando
questo si trova in modalità STANDBY (pausa),
l’indicatore è spento.
b. Quando il sistema si trova in modalità READY (pronto
per l’emissione laser), l’indicatore lampeggia, per
avvertire che, schiacciando il tasto a pedale, si avrà
un’emissione laser.
c. Durante l’emissione laser, l’indicatore è illuminato a
luce continua.

Nota
L’otturatore del laser CO₂ si apre congiuntamente
all’indicazione di emissione laser e si sente uno scatto
dalla struttura principale poco prima dell’emissione
laser. L’otturatore impedisce l’emissione quando questa
non è richiesta e si apre soltanto schiacciando il tasto a
pedale quando il sistema è in modalità READY.

4-1
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C

Figura 4.1: SHARPLAN 40 C – Pannello superiore

4. Comparto del kit manipolo – per custodire i componenti


del kit.

5. Connessione del riflusso dell’aria – punto di connessione


per il collegamento del tubo di silicone con il sistema di
riflusso dell’aria.

6. Filtro batteriologico monouso – per filtrare il flusso


dell’aria.

Fare riferimento alla figura 3.1a per i punti da 7 a 9.

7. Interruttore d’emergenza – Schiacciando l’interruttore, si


interrompe immediatamente il funzionamento del sistema e
viene a mancare la corrente ai sottosistemi. Dopo aver
schiacciato l’interruttore, girare la chiave d’accensione in
senso antiorario in posizione O. Per riavviare il sistema,
estrarre l’interruttore e seguire la Procedura d’accensione
descritta nel paragrafo 5.3.

8. Gancio di custodia del braccio – per assicurare tra loro le


varie sezioni del braccio articolato prima di riporle nel
comparto del braccio articolato.

9. Snodo terminale del braccio articolato – contiene una


connessione filettata a 5 viti per l’inserimento degli
accessori chirurgici.

4-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni

4.3. Pannello di controllo Il pannello di controllo è progettato per garantire il semplice e


totale controllo del sistema tramite comandi soft-touch e
messaggi su display. Tali messaggi guidano l’operatore in ogni
fase operativa, indicando il passo successivo da compiere,
oppure indicando i parametri di sistema (impostazioni TIME –
tempo – e POWER – energia) per una verifica.
I tasti TIME, POWER e di modalità hanno indicatori LED
nella parte superiore. L’indicatore LED si illumina quando la
funzione di tale tasto è operativa. L’accensione di un tasto viene
indicata con un breve suono.
I messaggi sul display sono disponibili in cinque lingue: inglese,
tedesco, spagnolo, francese e italiano. La lingua dei messaggi
viene impostata al momento dell’installazione dal
rappresentante ESC/Sharplan, come richiesto del cliente.
Tuttavia, qualora l’operatore desiderasse cambiare la lingua
impostata, si prega di fare riferimento al proprio rappresentante
ESC/Sharplan.

4.3.1. I display Fare riferimento alla figura 4.2. per i punti da 10 a 27.
10. Display TIME – mostra il tempo ON impostato in secondi.
In modalità CONTINUA, il display TIME è spento. La
gamma del display TIME va da 0,01 a 1,0 secondi.
11. Display POWER – mostra l’energia media da trasmettere al
tessuto in watt. La gamma del display POWER va da 0,5 a
40 watt. L’energia è mostrata in due cifre. Sotto i 10 watt,
appare un punto decimale e l’energia è mostrata ad un
decimale.
12. Display messaggi – mostra messaggi riguardanti il
funzionamento del sistema, tra cui:
a. Messaggi-guida, indicanti la procedura da seguire.
b. Parametri di sistema (impostazioni TIME e POWER)
per una verifica.
c. Messaggi indicanti lo stato operativo del sistema, così
come impostato dall’operatore.
d. Messaggi d’errore, indicanti una condizione critica del
sistema.

4.3.2. Interruttore a chiave 13. Interruttore a chiave – quando questo si trova in posizione
e indicatore di accensione “I”, viene fornita corrente al sistema. Girando l’interruttore
in senso antiorario fino a raggiungere la in posizione O, il
sistema si spegne. La chiave va rimossa quando la macchina
viene lasciata incustodita.
14. Indicatore di accensione – si illumina dopo aver inserito
l’interruttore a chiave, ad indicare l’invio di corrente
elettrica al sistema. Rimane illuminato fino al
disinserimento dell’interruttore a chiave.
4-3
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C

4.3.3. Tasti STBY, OFF/RST e 15. Tasto OFF/RST (Spegni/Azzera) – schiacciando questo
READY tasto, viene a mancare la corrente all’alimentatore ad alto
voltaggio; vengono azzerati i display POWER e TIME; in
caso di messaggi d’errore sullo schermo, questi vengono
cancellati ed il microprocessore viene azzerato, così da
poter far ripartire il sistema.
16. Tasto STBY (Standby) – schiacciando il tasto una prima
volta dopo l’inserimento dell’interruttore a chiave, questo
abilita l’invio di corrente elettrica a tutti i sottosistemi. Il
sistema entra in modalità STBY, in cui l’operatore deve
impostare i parametri di emissione laser seguendo le
istruzioni sul display. Schiacciando nuovamente il tasto
quando il sistema è in modalità READY, il sistema torna in
modalità STBY, in cui il tasto a pedale è disabilitato ma
vengono mantenuti tutti i parametri impostati.
17. Tasto READY (Pronto) – posiziona il sistema nella
modalità operativa. Quando la macchina è in modalità
READY, si ha un riflusso di aria compressa tramite il tubo
dell’aria e, con la pressione del tasto a pedale, avviene
l’emissione laser. L’indicatore di emissione laser lampeggia
per avvertire preventivamente dell’imminente emissione
laser.

4.3.4. Tasti di modalità di 18. Tasto CONT (Continua) – imposta il sistema per il
esposizione del tessuto funzionamento in modalità CONTINUA, in cui il raggio
laser CO₂ è emesso in continuo fino al disinserimento del
tasto a pedale.
19. Tasto REPT (Ripetuti) – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità AD IMPULSI RIPETUTI, in
cui il raggio laser CO₂ è emesso in serie ripetuta fino al
disinserimento del tasto a pedale. La durata dell’impulso e
l’intervallo di tempo tra gli impulsi sono determinati dalle
impostazioni del tempo ON e OFF.
20. Tasto SINGL (Singolo) – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità A SINGOLO IMPULSO, in cui
il raggio laser CO₂ è emesso per il tempo ON impostato,
schiacciando il tasto a pedale. L’emissione laser termina allo
scadere del tempo ON, o disinserendo il tasto a pedale.

4.3.5. Tasti di modalità 21. Tasto PLSR (Pulser) - imposta il sistema per il
operativa funzionamento in modalità operativa PULSER.
Schiacciando nuovamente il tasto, l’indicatore si spegne e il
sistema torna a funzionare in modalità operativa CW.
22. Tasto S.P. (Superpulse) - – imposta il sistema per il
funzionamento in modalità operativa PULSER.
Schiacciando nuovamente il tasto, l’indicatore si spegne e il
sistema torna a funzionare in modalità operativa CW.

4-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni

Figura 4.2: Pannello di controllo

4.3.6. Tasti POWER e TIME 23. Selettori POWER:

Tasti di impostazione POWER – da 10, 20 e 30 (watt).


Schiacciando uno di questi tasti, viene mostrato il livello
energetico minimo/medio/massimo per la modalità
operativa impostata.

Tasti DI AUMENTO (▲)/DIMINUZIONE (▼) DI


ENERGIA – aumentano o diminuiscono la lettura di livello
energetico sul display messaggi.

24. Tasto ENTER (Invio) – imposta il sistema per il


funzionamento con il valore TIME o POWER indicato sul
display messaggi ed aggiorna adeguatamente il display
TIME o POWER.

25. Selettori TIME:

Tasti di impostazione TIME (durata dell’impulso) – tre


tasti per l’impostazione di distinti valori di tempo (tempo
ON oppure OFF) da 0,05, 0,1 o 0,2 secondi. Schiacciando
uno di questi tasti, il valore di tempo impostato appare sul
display messaggi per una verifica.

Tasti DI AUMENTO (▲)/DIMINUZIONE (▼) DI


TEMPO – aumentano o diminuiscono la lettura
dell’impostazione di tempo sul display messaggi.

4-5
________________________________________________________________________________________________
Comandi, indicatori e connessioni Sharplan 40C

Figura 4.3: Pannello ausiliario

4.3.7. Tasti di programmazione 26. Tasto RCL – avvia un procedimento per richiamare un
protocollo laser memorizzato ed imposta il sistema per
funzionare conformemente. Per ulteriori dettagli, vd.
Paragrafo 5.7.2.
27. Tasto STOR – avvia un procedimento di memorizzazione
fino a 5 protocolli laser (set di parametri per l’emissione
laser) preselezionati nella memoria del sistema. Per ulteriori
dettagli, vd. Paragrafo 5.7.1.

4.4. Pannello posteriore Fare riferimento alla figura 4.3 per i punti da 28 a 34.

Nota

Consultare il pannello ausiliario del proprio


sistema per le corrette prestazioni di corrente
alternata e fusibile.

28. Fusibili – punto di installazione per i fusibili. Qualora uno


di questi risultasse bruciato, il sistema non riceverà corrente.

29. Connessione LINE – punto di connessione per il cavo di


alimentazione.

30. Connessione FOOTSWITCH – punto di connessione per


il cavo del tasto a pedale. Un polarizzatore nella presa
impedisce uno scorretto inserimento del cavo.

4-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Comandi, indicatori e connessioni

31. Connessione EXT. GND. – connessione aggiuntiva a terra


per la messa a massa esterna del sistema.

32. Connessione REMOTE SW. – punto di connessione per


un interruttore di spegnimento a distanza.

33. Alimentatore per SilkTouch – fornisce corrente allo


scanner SilkTouch.

34. Porta di comunicazione per SilkTouch – porta per


l’entrata/uscita dati dallo scanner SilkTouch.

Fare riferimento alla figura 3.1B per i punti da 35 a 37.

35. Ventilatori

36. Comparto del braccio articolato – per la custodia del


braccio articolato.

37. Comparto del tasto a pedale – per la custodia del tasto a


pedale e del cavo di alimentazione.

4-7
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 5
Istruzioni sul funzionamento
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

5.1. Informazioni generali Questo capitolo contiene istruzioni dettagliate sul


funzionamento del sistema laser SHARPLAN 40 C. Include
altresì un memorandum delle procedure di funzionamento per
una consultazione veloce.

5.2. Preparazione del 1. Rimuovere la custodia in plastica che protegge il sistema.


sistema all’utilizzo
2. Se necessario, collegare un cavo esterno a terra (vd. paragrafo
2.4.).
3. Rilasciare il coperchio del pannello superiore premendo sui
due ganci sporgenti del coperchio e rimuoverlo.
4. Se necessario, collegare il sistema di spegnimento a distanza
(vd. Sezione 2.5.).
5. Preparare il braccio articolato:
a. Rilasciare lo snodo terminale del braccio articolato
dall’apposito gancio nel comparto del braccio.
b. Rilasciare la sezione lunga del braccio dall’apposito
gancio e, soltanto tirando la linguetta applicata al
braccio, rilasciare quest’ultimo dall’apposito comparto.

Attenzione
Tentando di rilasciare il braccio dal comparto tirando lo
snodo terminale o la sezione corta del braccio, possono
verificarsi dei cambiamenti nell’impostazione del
sistema ottico.

c. Sollevare la sezione lunga del braccio fino ad agganciare


il gancio di chiusura del braccio al cuscinetto principale
(si sentirà uno scatto).
d. Ruotare il braccio articolato di 180° attorno all’asse del
cuscinetto principale.
e. Posizionare il braccio articolato in posizione “di riposo”,
come mostra la figura 3.4.

5-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

f. Sollevare la linguetta del gancio di custodia del braccio


per rilasciare la sezione corta del braccio.

6. Controllare il bilanciamento del braccio articolato:

a. Collegare al braccio l’accessorio desiderato e rilasciarlo.


Se la posizione del braccio non è quella desiderata,
seguire i punti da b a g.

b. Tenendo il braccio fermo con una mano, rilasciare il


gancio di chiusura del braccio con l’altra mano ed
abbassarlo (vd. fig. 5.1).

c. Abbassare lentamente il braccio in posizione orizzontale,


lasciando scoperta la vite di regolazione della bilancia a
molla.

d. Il sistema di bilancia a molla è ora inattivo ed il braccio


dovrà essere sollevato pari approssimativamente alla
sommità del sistema. Se si rilascia il braccio in questa
fase, esso può cadere causando cambiamenti
nell’impostazione del sistema ottico, oppure danni alle
parti interne.

e. Utilizzando la chiave Allen n. 6 fornita unitamente al


sistema (collocata nel comparto del manipolo), girare la
vite di regolazione in senso antiorario per diminuire la
tensione del sistema di bilancia a molla (girando in senso
orario, la tensione aumenterà).

f. Riportare il braccio in posizione verticale, assicurarsi che


il gancio di chiusura sia chiuso, rilasciare il braccio e
controllarne la posizione. Qualora fosse troppo alto,
diminuire la tensione del sistema di bilancia a molla; se
troppo basso, aumentare la tensione.

g. Ripetere i punti b-f fino ad ottenere la desiderata


posizione di riposo per il braccio comprensivo di
accessorio collegato (la posizione ottimale è solitamente
a ca. 45° dalla posizione verticale).

7. Controllare il filtro batteriologico per verificarne la pulizia e


l’installazione, come descritto nel par 2.8. In caso di minore
chiarezza, sostituire il filtro .

5-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Braccio articolato

Vite di regolazione
della bilancia a molla

Gancio di chiusura
del braccio

Figura 5.1: Bilanciamento del braccio articolato

8. Rimuovere il cappuccio dallo snodo terminale del braccio


articolato e riporla nel comparto del kit manipolo. Collegare
l’accessorio chirurgico laser desiderato allo snodo terminale.

9. Rimuovere il tasto a pedale dall’apposito comparto ed il


cavo di alimentazione dalla custodia del tasto a pedale.
Infilare il cavo del tasto a pedale nell’apertura della custodia
e inserirlo nel punto di connessione FOOTSWITCH sul
pannello ausiliario, come mostrato dall’etichetta FSW
affissa al pannello posteriore.

10. Inserire l’apposita estremità del cavo di alimentazione nel


punto di connessione LINE sul pannello ausiliario dell’unità
e l’altra estremità in un’apposita presa di corrente.

5.3.Procedura di Per accendere il sistema, procedere come di seguito:


accensione
1. Impostare il controllo intensità del raggio He-Ne in
posizione FULL (Totale) o in una posizione intermedia.

2. Assicurare che il tasto d’emergenza non sia inserito.

3. Accendere il sistema girando la chiave principale in posizione


I. L’indicatore di accensione si illuminerà ad indicare l’invio di
corrente al sistema. Il raggio He-Ne appare sullo spot dopo
pochi secondi.

5-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Attenzione
Prima di accendere il sistema, rimuovere il tasto a
pedale dall’apposito comparto per assicurare il
libero riflusso dell’aria di raffreddamento.

Sul display compaiono i seguenti messaggi 40W LASER


SYSTEM (Sistema laser a 40 watt) e SYSTEM CHECK
(Controllo del sistema), ad indicare l’esecuzione di una
procedura automatica di controllo.
Se il controllo intensità del raggio He-Ne è impostato su
OFF, sul display messaggi comparirà OPEN HE-NE (Apri
He-Ne) finché il controllo intensità del raggio He-Ne non
verrà impostato in posizione FULL oppure in una posizione
intermedia.
Una volta terminato il test automatico di controllo, sul
display messaggi comparirà il messaggio SYSTEM
CHECK ON (Controllo sistema eseguito), seguito da
PRESS STBY (Premi STBY).
4. Una volta comparso il messaggio PRESS STBY, premere il
tasto STBY per posizionare il sistema in modalità STBY. A
questo punto, sul display messaggi, comparirà per qualche
secondo il seguente messaggio: CW MODE – OR SET
MODE (Modalità CW – oppure imposta modalità) , seguito
da: SET CW POWER: - RANGE: 1-40 W (Imposta
energia CW: - Gamma: 1-40 watt).
In modalità STBY, il tasto a pedale è disabilitato – quindi, una
pressione involontaria del tasto a pedale non comporterà
un’emissione di raggio laser a CO₂. Si raccomanda di
posizionare il sistema in modalità STBY durante le pause nel
trattamento (vd. Sezione 5.5.6.).

5.4. Controllo della regolazione Prima di utilizzare il sistema, eseguire i seguenti controlli per
adeguata del raggio accertarsi che i raggi laser a CO₂ e He-Ne siano stati regolati in
maniera adeguata:
1. Puntare il raggio He-Ne su di un punto marcato su un
depressore di legno umido collocato su di un’apposita
barriera termica.
2. Impostare la modalità A SINGOLO IMPULSO in CW, con
un’impostazione di tempo (durata d’impulso) di 0,1 secondi
ed un’impostazione energetica di 10 watt. Premere il tasto
READY.
3. Dirigere il raggio di puntamento He-Ne sulla croce e
premere il tasto a pedale. Dovrebbe risultarne un segno di
bruciatura concentrico rispetto alla croce. E’ possibile
spostare leggermente il raggio, purché la porzione del segno
di bruciatura copra il centro della croce.
5-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Qualora il controllo sia risultato insoddisfacente, riferire il


problema al personal tecnico autorizzato ESC/Sharplan.

Nota

Qualora si utilizzi un micromanipolatore,


seguire la procedura di regolazione del raggio
nel Manuale dell’Operatore per l’accessorio
utilizzato.

5.5. Funzionamento del sistema

5.5.1. Selezione della modalità Il sistema laser SHARPLAN 40 C può essere operato in una
operativa delle tre modalità operative: CW (Onda Continua), PULSER o
SUPERPULSE. Per selezionare una modalità operativa,
premere l’apposito tasto sul pannello di controllo. La modalità
CW viene impostata di default all’accensione del sistema e
quest’ultimo tornerà in tale modalità qualora venga cancellata
l’altra impostazione (PULSER o SUPERPULSE) premendo
nuovamente il tasto.

L’operatore potrà selezionare una diversa modalità operativa in


qualsiasi momento lo desideri (tranne che durante emissione di
raggio laser a CO₂), premendo l’apposito tasto.

5.5.2. Impostazioni energetiche L’energia mostrata è l’energia media trasmessa al tessuto.

Premendo una prima volta il tasto STBY, sul display comparirà


il seguente messaggio: CW MODE – OR SET MODE, seguito
da: SET CW POWER: - RANGE: 1-40 W. A questo punto,
premendo il tasto PLSR oppure il tasto S.P., sul display
compariranno rispettivamente i seguenti messaggi PULSER
MODE (Modalità PULSER) seguito da SET PLSR POWER: -
RANGE: 1-25W (Imposta energia PLSR: - Gamma: 1-25 watt),
oppure SUPERPULSE MODE (Modalità SUPERPULSE)
seguito da SET SP POWER: - RANGE: 0.5-10W (Imposta
energia SP: - Gamma: 0,5-10 watt).

In seguito alla selezione di una modalità operativa e alla


comparsa di uno dei messaggi di cui sopra, l’operatore dovrà
impostare il livello energetico desiderato, tramite i tasti di
impostazione POWER (10, 20 o 40 watt) e/o tramite i tasti di
aumento/diminuzione di energia.

5-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Gli incrementi nelle impostazioni del livello energetico per i


tasti di aumento/diminuzione dell’energia rispetto alle varie
gamme energetiche sono i seguenti:
Tabella 5.1: Risoluzione delle impostazioni del livello energetico
Gamma energetica Incremento nell’impostazione
del livello energetico
0,5-1,0 watt* 0,1 watt
1,0-10 watt 0,5 watt
10-40 watt 1 watt
*Solamente in modalità operativa SuperPulse.
Una volta selezionato un valore, sul display comparirà il
seguente messaggio: SET (SELECTED LASER
OPERATION MODE) POWER: XXW – PRESS ENTER
(Imposta energia (per la modalità operativa selezionata) Energia:
XXW – Premi Invio). Si dovrà quindi premere ENTER per
confermare la nuova impostazione del livello energetico sul
tessuto. Il sistema inizierà la procedura di impostazione del
livello energetico, che imposta il livello energetico secondo il
valore apparso sul display messaggi, aggiornando
adeguatamente il display POWER. Sul display comparirà:
PLEASE WAIT>>>>XXW (Attendere prego>>>>XXW),
seguito da: SET EXPOSURE MODE (Imposta modalità di
esposizione).
Si ricorda che l’operatore potrà in seguito cambiare
l’impostazione del livello energetico in qualsiasi momento lo
desideri (tranne che durante emissione di raggio laser a CO₂),
premendo uno qualsiasi dei tasti POWER. In tal caso, si dovrà
ripetere la procedura di conferma.
Si ricorda altresì che in una successiva selezione di una
modalità operativa, il sistema si imposterà automaticamente
all’ultimo livello energetico impostato per la modalità operativa
selezionata.
Se, per qualsiasi ragione, non si dovesse raggiungere il livello
energetico desiderato, sul display comparirà POWER
REACHED XXW – IF OK PRESS ENTER (Livello
energetico raggiunto XXW – Se OK, premi Invio) ad indicare il
livello energetico effettivamente raggiunto.
In tal modo, il sistema concede all’operatore la possibilità di
decidere se riprendere il trattamento al livello energetico
ottenuto o se impostare nuovamente il tutto. Tuttavia, se il
livello energetico ottenuto si trova al di fuori della gamma
permessa, sul display comparirà POWER REACHED: XXW
seguito da POWER FAILURE – SET POWER AGAIN
(Errore nel livello energetico – Imposta nuovamente il livello).
Se il problema persiste, fare riferimento alla Guida di
Risoluzione ai Problemi al capitolo 8.
a

5.5.3 Selezione della Quando sul display appare il messaggio SET EXPOSURE
modalità di MODE (Imposta modalità di esposizione), si dovrà selezionare
esposizione del tessuto la modalità di esposizione del tessuto. Tuttavia, l’operatore potrà
in seguito cambiare le modalità di esposizione come richiesto
semplicemente premendo l’apposito tasto di modalità.
5-6
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Il sistema è in grado di emettere il raggio laser a CO₂ in


ciascuna delle seguenti tre modalità: CONTINUA, A
SINGOLO IMPULSO e AD IMPULSI RIPETUTI. Tali
modalità vengono selezionate premendo rispettivamente i tasti
CONT, SINGL oppure REPT.

Conseguentemente alla pressione di uno dei tasti di modalità di


esposizione, si illuminerà il corrispettivo indicatore e sul display
apparirà (Modalità di esposizione del tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa selezionata) – PRESS READY (Premere
READY). Inoltre, nelle modalità di esposizione A SINGOLO
IMPULSO e AD IMPULSI RIPETUTI, il display TIME
indicherà il tempo ON, o durata dell’impulso. (I valori di default
sono 0,2 secondi in modalità operativa PULSER e
SUPERPULSE, e 0,1 secondi in modalità CW).

Nella modalità di esposizione AD IMPULSI RIPETUTI, sul


display comparirà il seguente messaggio: RPT IN (Modalità
operativa selezionata) X.XX/X.XXS – PRESS READY, in cui
il primo valore denota il tempo ON e il secondo valore, il tempo
OFF. (I valori di default sono 0,2/0,4 secondi in modalità
operativa PULSER e SUPERPULSE, e 0,1/0,4 secondi in
modalità CW).

Una volta selezionata la modalità di esposizione del tessuto, il


sistema potrà essere posizionata in modalità Ready premendo il
tasto READY, qualora non si renda necessario impostare
diversamente il tempo ON nelle modalità A SINGOLO
IMPULSO e AD IMPULSI RIPETUTI e il tempo OFF in
modalità AD IMPULSI RIPETUTI.

Attenzione

Quando il sistema si trova in modalità Ready, segnalata dal


lampeggiare dell’indicatore di emissione laser, vi sarà
un’emissione del raggio laser a CO₂ ogniqualvolta verrà
premuto il tasto a pedale. Si dovrà quindi evitare di premere
tale tasto inavvertitamente.

In modalità A SINGOLO IMPULSO o AD IMPULSI


5.5.4 Impostazioni temporali
RIPETUTI, l’operatore ha la possibilità di impostare i tempi
ON e OFF che desidera tramite i tasti di impostazione TIME
(0,05, 0,1 oppure 0,2 secondi), oppure tramite i tasti di
aumento/diminuzione di tempo.

Gli incrementi nelle impostazione della durata per i tasti di


aumento/diminuzione del tempo rispetto alle varie gamme
temporali, sono i seguenti:
5-7
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Tabella 5.2: Risoluzione delle impostazioni di durata


Gamma temporale Impostazione della durata dell’impulso
(in secondi) (incremento in secondi)
0,01-0,05 0,01
0,05-0,5 0,05
0,5-1,0 0,1
Quando si seleziona per la prima volta la modalità di
esposizione A SINGOLO IMPULSO dopo l’accensione del
sistema, il tempo ON viene impostato automaticamente a 0,2
secondi in modalità operativa PULSER e SUPERPULSE o a
0,1 secondi in modalità operativa CW (valori di default).
L’operatore potrà cambiare in qualsiasi momento l’impostazione
del tempo ON (tranne che durante l’emissione del raggio laser a
CO₂) premendo uno qualsiasi dei tasti TIME. Sul display
comparirà il seguente messaggio: SET ON TIME: X.XX SEC
– PRESS ENTER (Tempo ON impostato: X.XX secondi –
Premere Invio). Si dovrà quindi premere ENTER per
confermare il tempo ON selezionato. A questo punto, sul
display si leggerà: SINGLE PULSE IN (Modalità operativa
selezionata) – PRESS READY (IMPULSO SINGOLO in
(Modalità operativa selezionata) – Premere READY) e il display
TIME verrà aggiornato adeguatamente.
Quando si seleziona per la prima volta la modalità di
esposizione AD IMPULSI RIPETUTI dopo l’accensione del
sistema, il tempo ON viene impostato automaticamente a 0,2
secondi in modalità operativa PULSER e SUPERPULSE o a
0,1 secondi in modalità operativa CW, mentre il tempo OFF
sarà impostato a 0,4 secondi (valori di default). L’operatore
potrà cambiare tali parametri in qualsiasi momento (tranne che
durante l’emissione del raggio laser a CO₂) premendo uno
qualsiasi dei tasti TIME. Una prima pressione cambierà
l’impostazione del tempo ON; sul display comparirà il seguente
messaggio: SET ON TIME: X.XX SEC – PRESS ENTER. Si
dovrà quindi premere ENTER per confermare il tempo ON
selezionato. Premendo nuovamente uno dei tasti TIME, varrà
cambiata l’impostazione del tempo OFF; sul display comparirà
il seguente messaggio: SET OFF TIME: X.XX SEC – PRESS
ENTER (Tempo OFF impostato: X.XX secondi – Premere
Invio). Si dovrà quindi premere ENTER per confermare il
tempo OFF selezionato. A questo punto, sul display si leggerà:
RPT IN (Modalità operativa selezionata) X.XX/X.XXS –
PRESS READY, in cui il primo valore denota il tempo ON e il
secondo valore, il tempo OFF. Il display TIME verrà
aggiornato per indicare il tempo ON impostato.

5.5.5. Utilizzo del Premendo il tasto READY, si illuminerà il corrispettivo


tasto a pedale indicatore e, immediatamente, si avrà un riflusso di aria
compressa attraverso il tubo dell’aria per proteggere i
componenti ottici dell’accessorio del laser dal fumo e dai vapori,
mantenendo limpido il campo ottico. L’indicatore d’emissione
inizia a lampeggiare, per indicare che il sistema è pronto per
5-8
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

l’emissione del raggio laser a CO₂ quando verrà premuto il tasto


a pedale.
Sul display compare il seguente messaggio: (Modalità di
esposizione selezionata) IN (Modalità operativa selezionata)
– READY FOR FOOTSWITCH (Pronto per il tasto a pedale).
Inoltre, in modalità AD IMPULSI RIPETUTI, sul display
compaiono anche le impostazioni di tempo ON e OFF
(X.XX/X.XXS), in cui il primo valore denota il tempo ON e il
secondo valore, il tempo OFF. Il display TIME indica il tempo
ON sia in modalità A SINGOLO IMPULSO che in modalità
AD IMPULSI RIPETUTI.
Attenzione
Prima di premere il tasto a pedale, assicurarsi di aver
impostato correttamente il livello energetico. Qualora si abbia
selezionato la modalità A SINGOLO IMPULSO o la
modalità AD IMPULSI RIPETUTI, assicurarsi di vare
impostato correttamente i tempi ON e OFF. Assicurarsi
altresì che il raggio sia puntato verso il giusto obiettivo.
Premere il tasto a pedale per emettere il raggio laser.

All’apertura dell’otturatore del raggio laser a CO₂, si sentirà


come uno scatto dalla struttura principale. Sul display compare
la scritta LASER EMISSION (Emissione laser) e l’indicatore
di emissione laser smetterà di lampeggiare per emettere luce
continua, avvertendo così il personale in prossimità del sistema
dell’emissione di radiazione laser a CO₂.
Quando il tasto a pedale viene rilasciato, nelle modalità
CONTINUA o AD IMPULSI RIPETUTI, l’emissione laser
terminerà, l’otturatore del laser a CO₂ si chiuderà e l’indicatore
di emissione laser lampeggerà nuovamente. Sul display
compariranno rispettivamente i seguenti messaggi:
CONTINUOUS IN (Modalità operativa selezionata) –
READY FOR FOOTSWITCH (CONTINUA in (Modalità
operativa selezionata) – Pronto per il tasto a pedale) oppure
RPT IN (Modalità operativa selezionata) READY FOR
FOOTSWITCH.
In modalità A SINGOLO IMPULSO, l’emissione laser avrà
termine alla fine del periodo impostato di durata dell’impulso,
oppure con la depressione del tasto a pedale. A questo punto,
l’otturatore del laser a CO₂ si chiuderà e l’indicatore di
emissione laser lampeggerà nuovamente. Sul display si leggerà
PULSE COMPLETED (Impulso terminato) (qualora sia
terminato il tempo ON prima della depressione del tasto a
pedale) seguito da SINGLE PULSE IN (Modalità operativa
selezionata) – READY FOR FOOTSWITCH (SINGOLO
IMPULSO in (Modalità operativa selezionata) – Pronto per il
tasto a pedale).
5-9
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

5.5.6. Pause nel Se si desidera fare una breve pausa durante trattamento, premere
trattamento il tasto STBY, per posizionare il sistema in modalità STBY: in
tal modo, il tasto a pedale verrà disabilitato. L’indicatore di
emissione si spegnerà e sul display comparirà il seguente
messaggio: (Modalità di esposizione del tessuto selezionata)
IN (Modalità operativa selezionata) – PRESS READY. In
modalità di esposizione AD IMPULSI RIPETUTI, il display
messaggi indicherà altresì le impostazioni dei tempi ON e OFF
nel modo seguente: X.XX/X.XXS, in cui il primo valore denota
il tempo ON e il secondo valore, il tempo OFF. Il riflusso
dell’aria continuerà per qualche secondo per assicurare che tutto
il fumo venga eliminato dallo spot.
Il trattamento potrà essere ripreso con gli stessi parametri di
emissione laser premendo il tasto READY, oppure con nuovi
parametri di emissione, reimpostando il tutto.

5.6. Rilevamento di SHARPLAN 40 C è fornito di un insieme di controlli automatici


errori di routine che ne monitorano continuamente il funzionamento.
In caso di rilevamento di errore o situazione critica, il
microprocessore avvertirà l’operatore tramite l’appropriato
messaggio di errore. oro emette un segnale d’allarme. Il sistema
adotterà altresì le appropriate misure per garantire la sicurezza
dell’operatore nonché quella del paziente, e per evitare danni
allo strumento.
Vd. cap. 8 per informazioni sulla risoluzione dei problemi e la
spiegazione dei messaggi di errore.

5.7. Programmazione del SHARPLAN 40 C permette all’operatore di ridurre il tempo


sistema necessario per le procedure di impostazione tramite la
programmazione dei parametri di emissione utilizzati più
frequentemente. Si possono memorizzare fino a 5 differenti
protocolli (set di parametri per l’emissione laser), che, in caso di
necessità, potranno essere facilmente eliminati.

5.7.1. Memorizzazione di La procedura di memorizzazione di un set di parametri per


un protocollo l’emissione laser è la seguente:
1. Impostare la modalità operativa, la modalità di esposizione
del tessuto, il livello energetico e le impostazioni di tempo
(solamente per le modalità di esposizione A SINGOLO
IMPULSO o AD IMPULSI RIPETUTI).
2. Premere il tasto STOR. Sul display comparirà il seguente
messaggio:

STORE MODE (Modalità di memorizzazione) seguito da


USE STOR KEY TO PAGE – USE ENTER TO STORE
(Premere il tasto STOR per avanzare– Premere il tasto
ENTER per memorizzare).

5-10
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Nota

La procedura di memorizzazione è disponibile


solamente dopo che si siano impostati tutti i
parametri per l’emissione laser. Qualora il tasto
STOR venga premuto prima di aver impostato i
parametri, sul display si leggerà
SETTING NOT COMPLETED – PLEASE
SET POWER/EXPOSURE MODE.
(Impostazione non completa – Si prega
impostare livello energetico/modalità di
esposizione).

Premere il tasto STOR per avanzare tra i protocolli memorizzati


fino a raggiungere una pagina di memoria vuota, quindi premere
il tasto ENTER. I parametri indicati per l’emissione laser
verranno memorizzati e sul display si leggerà: PROG. X:
X.XW X.XX SEC – (Modalità di esposizione del tessuto
selezionata) IN (Modalità operativa selezionata).

Qualora tutte e 5 le pagine di memoria risultassero occupate,


l’operatore potrà memorizzare un nuovo protocollo al posto di
uno preesistente. Quando apparirà sul display un protocollo da
cancellare, premere ENTER.

5.7.2. Richiamo di un La procedura per richiamare un set memorizzato di parametri


protocollo per l’emissione laser è la seguente:
1. Premere il tasto RCL. Sul display comparirà il seguente
messaggio:

RECALL MODE (Modalità di richiamo) seguito da


USE RCL KEY TO PAGE – USE ENTER TO ACK
(Premere il tasto STOR per avanzare– Premere il tasto
ENTER per richiamare).

2. Premere il tasto RCL per avanzare tra i protocolli


memorizzati fino a raggiungere quello desiderato.

3. Premere il tasto ENTER. Il sistema si imposterà


automaticamente per operare secondo i parametri per
l’emissione laser memorizzati, e i display del pannello di
controllo, nonché gli indicatori verranno adeguatamente
aggiornati.

5.8. Procedura di Per spegnere il sistema, premere OFF/RST, quindi spegnere


spegnimento l’interruttore a chiave. Rimuovere la chiave dall’interruttore per
impedire un utilizzo non autorizzato del sistema.

5-11
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

5.9. Preparazione del Quando il sistema va trasportato in un altro luogo oppure messo
sistema per il trasporto/ in magazzino, procedere come di seguito:
immagazzinamento
1. Scollegare gli accessori laser; riporre il kit manipolo
nell’apposito comparto come mostra la figura 3.3; porre il
cappuccio dello snodo terminale sulla connessione dello
snodo terminale del braccio articolato per proteggere i
componenti ottici dello snodo terminale dalla polvere.

2. Scollegare il tasto a pedale e riporne il cavo nella custodia.

3. Scollegare e riporre il cavo di alimentazione nella custodia


del tasto a pedale.

4. Riporre il tasto a pedale nella custodia.

5. Se in uso al momento, disconnettere il sistema di chiusura a


distanza e riporre il kit del connettore dell’interruttore a
distanza nel reparto Styrofoam sul coperchio superiore del
sistema.

6. Sistemare il tubo di silicone in modo da farlo scorrere lungo


le tre sezioni del braccio articolato.

7. Legare insieme le sezioni del braccio, utilizzando il gancio


di custodia del braccio, come illustrato nella figura 5.2 (A).
Ruotare il braccio articolato attorno all’asse portante finché
entrambe le sezioni non si trovano posizionate sopra il
comparto del braccio articolato, come illustrato nella figura
5.2 (B).

Attenzione

Verificare che il gancio di custodia del braccio articolato


sia ben chiuso prima di muovere le sezioni del braccio.

5-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Figura 5.2: Chiusura del braccio articolato

8. Tenendo i gomiti che collegano le due sezioni del braccio,


schiacciare il gancio di chiusura del braccio (collocato vicino
al cuscinetto principale) per rilasciarlo.

Attenzione
Per rilasciare il gancio di chiusura del braccio, premere sul
gancio solamente quando le braccia si trovano in posizione
verticale, come illustrato nella figura 5.2 (B).

5-13
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

9. Ripiegare il braccio verso l’apposito comparto e riporvelo


(con lo snodo terminale); utilizzare i ganci nel comparto per
assicurare la sezione lunga del braccio e lo snodo terminale
articolato, come illustrato nella figura 5.2 (C).

10. Riporre il coperchio superiore sul sistema.

11. Coprire il sistema con l’apposita custodia in plastica.

12. Riporre il Manuale dell’Operatore nella tasca della custodia


in plastica.

Il sistema è costruito su di una base a quattro ruote con due ruote


anteriori girevoli. Una volta richiuso in maniera appropriata, il
sistema potrà essere spostato tenendo per la maniglia superiore e
spingendo/tirando il sistema lungo il pavimento.

5.10. Memorandum delle Tabella 5.3: Memorandum delle procedure operative


procedure operative
Azione Indicazioni
1. Preparare il sistema per
l’utilizzo (vd. Sezione 5.2.).
2. Verificare che il controllo a. Si illumina l’indicatore di
intensità del raggio He-Ne accensione.
sia in posizione FULL
(Totale) od una delle b. I display TIME e POWER
posizioni intermedie; mostrano per alcuni istanti una
serie di 8 e tutti gli indicatori
Assicurarsi che l’interruttore LED si illuminano
d’emergenza non sia inserito; momentaneamente.

Inserire la chiave e girare c. Sul display messaggi si leggerà:


l’interruttore a chiave. 40W LASER SYSTEM
SYSTEM CHECK seguito da
SYSTEM CHECK O.K.

d. Sul display messaggi si leggerà:


PRESS STBY.

e. Sull’area da trattare, comparirà il


raggio di puntamento He-Ne.
3. Premere STBY. Sul display messaggi si leggerà:
CW MODE OR SET MODE
seguito da un suono e da
SET CW POWER:
RANGE: 1-40W, nel caso in cui non
si sia selezionata la modalità
PULSER o SUPERPULSE.

5-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Tabella 5.3: Memorandum delle procedure operative (cont.)

Azione Indicazioni
5. Controllare l’appropriata
regolazione del raggio (vd.
Sezione 5.4.).
5. Impostare la modalità a. Si illumina l’apposito indicatore.
operativa.
b. Qualora si selezioni la modalità
PULSER, sul display messaggi si
leggerà: PULSER MODE
seguito da SET PLSR POWER:
RANGE: 1-25W.

c. Qualora si selezioni la modalità


SUPERPULSE, sul display
messaggi si leggerà:
SUPERPULSE MODE seguito
da SET SP POWER: RANGE:
0.5-10W.
6. Impostare il livello Sul display messaggi si leggerà:
energetico. SET (Modalità operativa
selezionata)
POWER: XXW
PRESS ENTER.
7. Premere ENTER. a. Sul display messaggi si leggerà:
PLEASE WAIT>>XXW
seguito da
SET EXPOSURE MODE

b. Il display POWER viene


aggiornato per indicare
l’impostazione del livello
energetico.

5-15
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Tabella 5.3: Memorandum delle procedure operative (cont.)

Azione Indicazioni
8. Impostare la modalità di a. Si illumina l’apposito indicatore.
esposizione del tessuto.
b. Sul display messaggi si leggerà:
(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata) PRESS READY.

c. Qualora si sia selezionata la


modalità A SINGOLO
IMPULSO, sul display TIME si
leggerà .20 (.10 per CW).

d. Qualora si sia selezionata la


modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display mostrerà le
impostazioni di default dei tempi
ON e OFF, 0.2/0.4S (0.1/0.4S per
CW) e sul display TIME si
leggerà .20 (.10 per CW).
9. Per le modalità di Sul display messaggi si leggerà:
esposizione del tessuto A SET ON TIME: X.X SEC
SINGOLO IMPULSO e AD PRESS ENTER
IMPULSI RIPETUTI: se si
desiderano impostazioni di
tempo diverse da quelle di
default, selezionare una
nuova impostazione di
tempo, utilizzando i tasti
TIME.
10. Per la modalità di Sul display messaggi si leggerà:
esposizione del tessuto A SET OFF TIME: X.XX SEC
SINGOLO IMPULSO, PRESS ENTER
passare a 11. Per la modalità
AD IMPULSI RIPETUTI,
premere ENTER.

5-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Tabella 5.3: Memorandum delle procedure operative (cont.)

Azione Indicazioni
11. Premere ENTER. a. Sul display messaggi si leggerà:
(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata)
PRESS READY

b. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.

c. Il display TIME verrà aggiornato


per leggere il tempo ON
selezionato.
12. Premere READY. a. Si illumina l’indicatore del tasto
READY.

b. Si avvia il riflusso dell’aria.

c. Sul display messaggi si leggerà:


(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata)
READY FOR FOOTSWITCH.

d. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.

e. L’indicatore di emissione laser


lampeggia.
13. Puntare l’accessorio del laser 14. Sul display messaggi si leggerà:
e premere il tasto a pedale. LASER EMISSION.

15. L’indicatore di emissione laser è


illuminato di luce continua.

16. L’otturatore del laser a CO₂ si


apre ed avviene l’emissione
laser.

5-17
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Istruzioni operative

Tabella 5.3: Memorandum delle procedure operative (cont.)

Azione Indicazioni
14. Rilasciare il tasto a pedale. a. L’emissione laser ha termine.

b. L’otturatore del laser a CO₂ si


chiude.

c. L’indicatore di emissione laser


lampeggia.

d. Sul display messaggi si leggerà:


(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata)
READY FOR FOOTSWITCH.

e. In modalità AD IMPULSI
RIPETUTI, il display messaggi
indica le impostazioni per i tempi
ON e OFF nel modo seguente:
X.XX/X.XXS.
15. Durante le pause nel a. Si illumina l’indicatore del tasto
trattamento, premere STBY. STBY e si spegne quello del
tasto READY.

b. Il riflusso d’aria si ferma dopo un


breve ritardo.

c. Sul display messaggi si leggerà:


(Modalità di esposizione del
tessuto selezionata) IN
(Modalità operativa
selezionata)
PRESS READY e l’indicatore di
emissione laser si spegne.
16. Per spegnere il sistema: Sul display messaggi si leggerà:
a. Premere il tasto OFF/RST. SET (Modalità operativa
selezionata)
b. Girare l’interruttore a POWER: XXW
chiave e rimuovere la PRESS ENTER.
chiave.

c. Disconnettere le
connessioni elettriche.

d. Disinserire l’accessorio
chirurgico.

5-18
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 6
Accessori chirurgici per il laser
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

6.1. Informazioni generali In questo capitolo, vengono descritti sia il kit manipolo standard che
gli accessori chirurgici opzionali per il laser. Per ulteriori dettagli
sugli accessori chirurgici opzionali per il laser SHARPLAN
contattare il proprio rappresentante ESC/Sharplan.

6.2. Kit manipolo Il sistema laser SHARPLAN 40 C è fornito di un kit manipolo da


125 mm. come accessorio standard.

Il punto focale del raggio laser a CO₂ è indicato dalla punta dritta
sul manipolo. Con le punte dei riflettori a 90° e 120°, il punto focale
è distale 1 cm. rispetto allo specchio riflettente.

La grandezza dello spot per il manipolo è di 0,26 mm.

Il kit manipolo da 125 mm. comprende:

1. Un supporto lente da 125 mm., compresa la lente

2. Due prolunghe da 125 mm.

3. Due punte focalizzanti diritte


4. Una punta da riflettore a 90°

5. Una punta da riflettore a 120°

6. Un cappuccio per lo snodo terminale (tale cappuccio è


collegato allo snodo terminale del braccio articolato per
impedire alla polvere di entrarvi quando non vi è collegato un
accessorio).

1. Filtro batteriologico
2. Connettore veloce per lo snodo terminale del braccio articolato
3. Connessione per il riflusso dell’aria
4. Supporto della lente
Figura 6.1: Kit manipolo da 125 mm. 5. Prolunga
6. Punta focalizzante

6-1
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

6.2.1. Montaggio del manipolo Per montare il manipolo da 125 mm (vd. fig. 6.1):

1. Avvitare il supporto lente alla connessione dello snodo


terminale del braccio articolato.
2. Qualora non sia già stato fatto, collegare un filtro batteriologico
al braccio articolato fermandolo con l’apposito gancio. Quindi
collegare l’entrata (estremità libera) del filtro al tubo di silicone
per l’aria compressa e l’uscita del filtro (il tubo flessibile corto)
al nipplo per l’aria compressa sul supporto lente.
Nota
Prima di utilizzarlo, che sia già stato
installato oppure no, si dovrà ispezionare il
filtro per controllarne la chiarezza del colore.
3. Avvitare la prolunga al supporto lente.
4. Avvitare la punta desiderata (punta diritta; punta del riflettore da
90° o 120°) alla prolunga.
Nota
Accertarsi che tutte le connessioni siano ben
ferme.
5. Effettuare un controllo ottico seguendo le istruzioni alla
Sezione 5.4., utilizzando il manipolo.

6.2.2. Pulitura, La presente sezione descrive le procedure di pulizia, disinfezione e


disinfezione e sterilizzazione del kit manipolo. Le procedure per la pulizia e
sterilizzazione disinfezione esterna saranno descritte nel capitolo 7. Per le
procedure per la pulizia, disinfezione e sterilizzazione degli
accessori opzionali SHARPLAN, fare riferimento ai manuali
specifici forniti unitamente agli accessori.
Nota
Pulire/disinfettare sempre direttamente dopo
l’uso, prima che le macchie si asciughino.
Per pulire/disinfettare il manipolo, prima di tutto rimuovere il
supporto lente. Soltanto allora si potranno detergere le rimanenti
parti del manipolo, ivi comprese le punte dei riflettori a 9° e 120°,
con acqua o detergenti per strumenti. Tali componenti potranno
essere disinfettate con una soluzione disinfettante ospedaliera
standard. Successivamente, sciacquarli accuratamente all’interno e
all’esterno con acqua sterilizzata, e asciugarli con cura all’interno e
all’esterno con un panno sterile.
6-2
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

Qualora risultasse necessario, si potrà pulire la lente del manipolo


con un panno di cotone bagnato in acetone ad alta gradazione (ad
es.: Chemically Pure). Se ciò non bastasse, si potrà ripetere il
procedimento finché lo si ritenga necessario.
Nota
Una lente sporca dovrà essere ripulita prima
di venire sterilizzata.
Prima dell’utilizzo, tutte le parti del kit, ad eccezione del supporto
lente ma comprese le punte dei riflettori a 90° e 120°, possono
essere sterilizzate in autoclave a vapore, oppure con gas ETO, a
seconda delle disposizioni ospedaliere.
SHARPLAN ha testato, e quindi consiglia, le seguenti impostazioni
per l’autoclave:
• Tipo di sterilizzatore: Spostamento di gravità
• Metodo: Avvolto
• Durata: 20 minuti
• Temperatura: 121°C
• Pressione: 1,5 bar

Attenzione

• Prima di pulire, disinfettare o sterilizzare il manipolo


separare il supporto lente dall’accessorio.

• E’ vietato l’uso di disinfettanti contenenti acido peracetico


o componenti di cloro.

• E’ vietato l’uso di lavaggi ad ultrasuoni, sterilizzatori a


rondella e strumenti similari per la pulizia/disinfezione del
manipolo.

• Evitare di bagnare la lente.


• Sebbene le punte dei riflettori possano essere sterilizzate in
autoclave, la sterilizzazione a gas freddo permette una
migliore preservazione dell’estremità delle punte.

• Non sterilizzare in autoclave a vapore il supporto lente


poiché la temperatura e l’umidità ne potrebbero
danneggiare la lente.

• Custodire il kit manipolo nell’apposito comparto.


6-3
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

Nota

Il comparto del manipolo non è progettato


per mantenere condizioni di sterilità.

6.3. Accessori opzionali

6.3.1. Manipoli SHARPLAN Sono disponibili come opzionali: kit manipolo di focalizzazione per
distanze operative da 50 mm. (Modello 1050) e 200 mm. (Modello
15200), e kit manipolo di defocalizzazione con ottica a
Defocalizzazione Variabile Continua (CVD) per una distanza
operativa da 230 mm. (Modello 15201).

Le aree di trattamento dei vari manipoli hanno diverse grandezze:


0,10mm per il manipolo di focalizzazione da 50 mm., 0,41 mm. peri
l manipolo di focalizzazione da 200 mm., e da 0,5 a 2,2 mm. per il
manipolo di defocalizzazione da 230 mm.

6.3.2. Fibre flessibili Le fibre concave flessibili per laser a CO₂ SHARPLAN
FiberLase™ sono eccellenti per l’evaporazione, l’ablazione e la
coagulazione del tessuto. Manipoli piccoli, compatti e leggeri
disponibili in diversi formati permettono un facile accesso alle
cavità del corpo strette e alle aree difficili da raggiungere. Le fibre
FiberLase possono utilizzare alti livelli energetici, emessi in un’area
minima di 1 mm.

I kit fibra SHARPLAN sono disponibili per chirurgia nasale


(Modello 14630), laparoscopia (Modello 94103) e chirurgia plastica
endoscopica.

Al sistema 40 C può collegarsi anche un Sistema di Resa della Fibra


SHARPLAN 15F (Modello 14820), tramite l’Accoppiatore per
Fibre Orale (Modello 16978) o l’Accoppiatore per Fibre Orale/ENT
(Modello 16975). L’operatore potrà collegare all’accoppiatore
diversi manipoli orali – di focalizzazione, di defocalizzazione e
microsonde.

6-4
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

6.3.3. Microslad SHARPLAN

6.3.3.1. Descrizione generale Gli strumenti SHARPLAN per la microchirurgia laser Acuspot e
Microslad (strumento adattatore per il laser a microscopio) sono
micromanipolatori di laser a CO₂ per l’utilizzo congiunto del
sistema laser SHARPLAN 40 C con vari microscopi chirurgici
tramite i quali si può ottenere una chirurgia laser a CO₂ sotto un
controllo diretto a microscopio. Tali micromanipolatori sono
costituiti da un sistema ottico di Defocalizzazione Continuamente
Variabile (CVD) per variare la grandezza dell’area da trattare, e un
joystick per controllare la posizione del raggio sull’area colpita.

6.3.3.2. Acuspot 712 Il micromanipolatore di laser a CO₂ Acuspot SHARPLAN è


progettato per ridurre sensibilmente la grandezza dell’area colpita
per una microchirurgia precisa a distanze operative variabili da 200
a 400 mm. (vd. tabella 6.1).

Tabella 6.1: Diametro(i) dello spot per Acuspot 712 SHARPLAN


Scala di Distanza operativa
defocalizzazione 200 mm. 250 mm. 300 mm. 350 mm. 400 mm.
Fuoco 0,16 0,18 0,20 0,24 0,27
1 0,30 0,36 0,40 0,46 0,50
2 0,46 0,54 0,60 0,70 0,77
3 0,63 0,73 0,83 0,94 1,04
4 0,80 0,90 1,05 1,20 1,30
5 0,96 1,10 1,30 1,44 1,60
6 1,30 1,50 1,73 1,95 2,17
7 1,67 1,93 2,20 2,50 2,77
8 2,00 2,30 2,64 3,00 3,30
9 2,34 2,70 3,10 3,50 3,90
Figura 6.2: Acuspot 712 10 2,80 3,20 3,70 4,14 4,60
SHARPLAN
L’area estremamente ridotta dello spot da 160 micron permette
l’utilizzo, all’interno del laser, di livelli energetici minori, riducendo
in tal modo il trauma termico e la necrosi dei tessuti, risultando in una
significativa riduzione dell’edema postoperatorio e della guarigione
superiore.

6-5
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

Acuspot 712 va montato direttamente sul microscopio utilizzato per


combinare in modo coassiale i raggi laser a CO₂ e He-Ne in arrivo
con il campo visivo del microscopio, permettendo una
microchirurgia laser a CO₂ precisa, sicura e controllata.

Acuspot 712 SHARPLAN è compatibile con i microscopi chirurgici


più conosciuti. E’ perfetto per il microscopio ZEISS CS ed include
un adattatore per la porta laterale per essere utilizzato su tale porta.
Il kit Acuspot 712 SHARPLAN comprende anche gli adattatori per
i seguenti microscopi:
• ZEISS OPMI IFC & 19FC
• ZEISS MD e OPMI-ORL
• LEICA (WILD) M650, M651 & M655
Sono disponibili adattatori opzionali per collegare Acuspot 712 ad
altri microscopi, quali:
• ZEISS OPMI-6 SFC, SHC, 6 C e OPMI-1 SH (versione
precedente)

• ZEISS OPMI-111 & OPMI-11


• URBAN-GLOBAL (STORZ)
• LEICA (WILD) M690, M691 & M695
• OLYMPUS OME 5000
• KAPS SMO62
• MÖLLER-WEDEL

6.3.3.3. Microslad 719 FESSURA


CONTROLLO CVD PER LEVA DI
MICROSLAD COLLEGAMENTO
PORTA DI
ENTRATA
DEL LASER

FESSURA PER LA LENTE FORO ZIGRINATO PER


IL POGGIAMANO

GUIDA PER LA
LENTE
POGGIAMANO
PORTA DI USCITA
DEL LASER BORDO DI INSERIMENTO
PER IL PANNO STERILE

6-6 Figura 6.3: Microslad 719 SHARPLAN


___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

Montato su di un microscopio, SHARPLAN 719 Microslad


trasmette il raggio laser dal braccio articolato del sistema laser
SHARPLAN 40 C al piano di lavoro determinato tramite l’obiettivo
del microscopio stesso. Il joystick controlla il raggio laser sull’area
da colpire all’interno del campo visivo del microscopio. Il raggio di
puntamento rosso He-Ne indica la posizione esatta del raggio laser
a CO₂.

Utilizzando una guida per la lente, la distanza operativa di


Microslad 710 SHARPLAN verrà impostata per coincidere con la
distanza focale dell’obiettivo del microscopio. Le lenti standard
fornite con Microslad sono per distanze operative da 300 mm. e 400
mm. Le lenti per distanze operative da 200 mm., 250 mm., 275 mm.
e 350 mm. sono disponibili come opzionali presso il proprio
rappresentante ESC/Sharplan.

La tabella 6.2 mostra i diametri d’azione del raggio per Microslad


719 SHARPLAN quando questo sia collegato al sistema laser
SHARPLAN 40 C, per varie distanze operativa, con la CVD
impostata per la focalizzazione e la totale defocalizzazione.

Tabella 6.2: Diametri dello spot focalizzato per Microslad 719


SHARPLAN *

Distanza operativa Diametro d’azione


(in mm.) Focalizzato Defocalizzato
200 0,46 3,50
250 0,56 4,30
275 0,61 4,70
300 0,65 5,10
350 0,77 5,70
400 0,85 6,70
*Con il diametro del raggio all’86,5% della potenza totale del raggio.

Il bordo attorno alla porta di uscita del laser di Microslad permette


di collegarvi un panno sterile.

Per maggiore facilità d’uso, Microslad è dotato di un poggiamano,


che potrà venire inserito in posizione orizzontale oppure verticale,
come si desideri.

6-7
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

Sono disponibili speciali adattatori per collegare Acuspot 712 ad


altri microscopi, quali:
• ZEISS* OPMI 1, 6, 9 e 19
• LEICA (WILD) serie M600
• OLYMPUS modello OME
• WECK serie OMS-15
• JEDMED/KAPS, serie SOM (non dotato di ventilatori)
• MÖLLER-WEDEL.
*Microslad 719 SHARPLAN può venire utilizzato come un
Colposlad se montato su microscopi ZEISS 1, 6, 9, 19, 90 e 99, e
sul fotocolposcopio ZEISS.

6.3.3.4. Altri micromanipolatori Per utilizzo con entrata laterale, sono disponibili le seguenti due
SHARPLAN versioni di Microslad 719:
□ SHARPLAN 717, fornito di una porta di entrata per il raggio
laser a sinistra
□ SHARPLAN 718, fornito di una porta di entrata per il raggio
laser a destra.

Si raccomanda tale configurazione nelle seguenti circostanze:


• In colposcopia: questi micromanipolatori si possono utilizzare
con i colposcopi ZEISS 1, 6, 9, 19, 90, 99, e con il
fotocolposcopio ZEISS, come pure con i fotocolposcopi
JEDMED/KAPS, CODMAN, SHIMA, WOLF e KAMIYA
TSUSHO KAISHA.
• Qualora siano collegati ad un microscopio a doppia testa, quali
OPMI 6-SDFC, OPMI 6-SD, oppure OPMI 7-D, tutti ZEISS.
• In condizioni spaziali ridotte, dovute al protrudere di parti
elementari del microscopio, come nel caso dei microscopi
JEDMED/KAPS, serie SOM, forniti di ventilatori, oppure
qualora si utilizzino giunture di appoggio per microscopio a 45°.
• In particolari condizioni di spazio, necessità chirurgica o
qualora così richiesto dalla procedura clinica.

Microslad SHARPLAN 715 si adatta ai microscopi ZEISS MD e


OPMI 11. Con speciali adattatori, può essere montato sui
microscopi ZEISS CS e CS Variospot.

Microslad 716 si adatta al microscopio LEICA (WILD) 680.

6-8
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

6.3.4. Colposlad e Oltre ai summenzionati 717 e 718, altri micromanipolatori


colposcopi laser disponibili come opzioni per la chirurgia laser colposcopica
SHARPLAN (denominati Colposlad) sono SHARPLAN 725 per i modelli di
colposcopi LEISEGANG I, II, ID300, e SHARPLAN 726 per i
colposcopi OLYMPUS OCS e OCS-2.
Il sistema di colposcopio a laser SHARPLAN 779 è un sistema
integrato consistente in un Colposlad SHARPLAN incorporato in
un colposcopio LEISEGANG ID300 sopra un apposito supporto
LEISEGANG con un trasformatore di energia luminosa. Sono
disponibili due modelli, a seconda del supporto utilizzato: con
supporto inclinabile o rotante.

6.3.5. Endoscopi Gli accessori opzionali utilizzati per la chirurgia laser endoscopica
ESC/Sharplan e sono endoscopi muniti di laser che vengono collegati al sistema di
strumenti endoscopici emissione laser e trasmettono il raggio laser alla propria estremità
ausiliari distale. Gli endoscopi laser ESC/Sharplan comprendono:
□ kit broncoscopio SHARPLAN 781 per OTL e kit per singola e
seconda puntura laparoscopica SHARPLAN 787/788 per
ostetricia/ginecologia.

□ kit della fibra laparoscopica per il laser a CO₂ SHARPLAN/


Surgilase è un sistema di emissione laser che può essere inserito
in laparoscopi standard per applicazioni chirurgiche laser.
Il kit comprende sei diversi tipi di guaine per fibra; include
altresì guaine per fibra da misurazione, da backstop e da
deflettore a 90°, ognuna fornita in due diverse lunghezze:
• 30 mm. per l’emissione laser a seconda puntura
• 450 mm. per laparoscopia a singola puntura.
E’ compreso un accoppiatore laser per collegare la sonda allo
snodo terminale del braccio articolato del sistema e per dirigere
il raggio laser all’interno delle sonde. Per collegare
l’accoppiatore laser allo snodo terminale del braccio articolato
del sistema laser 40 C, è necessario l’adattatore SHARPLAN
Modello 19295.
□ Il kit artroscopico SHARPLAN 794 è un sistema di emissione
laser per applicazioni endoscopiche al ginocchio.
□ L’accoppiatore laparoscopico diretto BeamAlign permette
l’utilizzo del laser a CO₂ SHARPLAN 40 C con qualsiasi
laparoscopio, per ottenere sul tessuto gli stessi effetti precisi ed
uniformi della chirurgia laser a mano. Il sistema ottico CVD
fornito con BeamAlign, raggiunge una gamma di ampiezza dello
spot da 0,6 mm. a 4 mm. Per tubi da singola puntura a 300 mm. e
da seconda puntura a 200 mm., sono disponibili appositi sistemi
CVD.
6-9
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

6.3.6. SilkTouch SHARPLAN Lo scanner flash SilkTouch SHARPLAN è costituito da un quadro


comandi e specchi motorizzati. E’ stato progettato per l’ablazione di
tessuti senza bruciature e a strato unico, in chirurgia plastica e
dermatologia.

6.3.7. SilkLaser SHARPLAN SHARPLAN SilkLaser™ con le modalità


FeatherTouch™ e SilkTouch™ è un sistema
laser a CO₂ per applicazioni chirurgiche a
mano, utilizzato principalmente per il
resurfacing della pelle e la rimozione delle
rughe.
Il meccanismo unico di scansione del
flashscanner SilkLaser emette un raggio laser
focalizzato con velocità costante in uno
schema a spirale su di un’area di scansione
programmata. L’energia laser viene emessa in
maniera talmente veloce che non si sofferma
mai su di un dato punto nella scansione più a
lungo del tempo di rilassamento termico del
tessuto. Ne risulta un’ablazione priva di
bruciature ed un’evaporazione prevedibile e
ripetibile.
Il sistema laser SHARPLAN 40 C può essere
manovrato tramite il pannello di controllo del
laser oppure tramite il pannello di controllo
dello scanner. Per ottenere ottimi effetti sul Figura 6.4: SilkLaser
tessuto, l’emissione laser andrà sincronizzata SHARPLAN installato sul
laser 40 C
con la scansione di SilkLaser.

6.3.8. SurgiTouch SHARPLAN Lo scanner SurgiTouch SHARPLAN


rappresenta lo strumento ideale per
un’ablazione laser rapida e priva di bruciature.
Questo strumento è controllato da un
microprocessore ed utilizza la tecnologia di
scansione flash per ottenere una rimozione del
tessuto assolutamente uniforme, strato su
strato, con precisi margini di trattamento.

Per l’utilizzo con il laser 40 C, sono


Figura 6.5: SurgiTouch
disponibili le seguenti versioni di SurgiTouch: SHARPLAN installato sul
□ SurgiTouch ENT (Modello 773) per braccio articolato del
applicazioni in OTL sistema laser

□ SurgiTouch GYN (Modello 774) per

6-10
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

6.3.9. SurgiTouch Multifunzione SurgiTouch Multifunzione SHARPLAN è un flashscanner per


SHARPLAN laser controllato da un microprocessore, progettato per essere
utilizzato in diverse specialità ed applicazioni chirurgiche, in grado
di ottimizzare le procedure tramite delle impostazioni automatiche
dei parametri del raggio laser richiesti per ogni specifica
indicazione. Un display grafico facile da usare fornisce al chirurgo
le istruzioni operative ed i giusti parametri.; i parametri potranno
comunque essere regolati, qualora lo si ritenga necessario.

Oltre all’ablazione superficiale senza bruciature, il sistema può


venire utilizzato per l’incisione o l’asportazione del tessuto.

Tra le specialità chirurgiche e relative applicazioni, figurano:

• Chirurgia Estetica - Rimozione di rughe e ritocco facciale


(in modalità di scansione
FeatherTouch, SilkTouch e Paint)
Trapianto di capelli
Chirurgia plastica endoscopica
Blefaroplastia

• OTL - Tonsillectomia
LAUP
Broncoscopia
Stapedectomia
Chirurgia nasale
Laringe
Miringotomia

• Ginecologia - Laparoscopia
Colposcopia
Figura 6.6: SurgiTouch
Multifunzione SHARPLAN Chirurgia a mano
installato sul sistema laser 40
C • Neurochirurgia - Microchirurgia
Chirurgia a mano

• Chirurgia generale - Proctologia


Altre applicazioni di chirurgia
generale

6-11
___________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Accessori chirurgici per il laser

SurgiTouch Multifunzione è disponibile nelle seguenti due versioni:

□ La versione ufficio (Modello 780A) comprende tutte le


applicazioni di estetica e OTL.

□ La versione ospedale (Modello 780) comprende tutte le


applicazioni di estetica, OTL, ginecologia, neurochirurgia e
chirurgia generale.

6.3.10. SureTouch SHARPLAN SureTouch SHARPLAN è uno scanner controllato da


microprocessore che genera schemi laser ripetibili precisamente
definiti in sequenza automatica, in tal modo incrementando la
velocità di trattamento e facilitando l’ablazione del tessuto.

SureTouch è disponibile nelle seguenti versioni:

□ Il Modello 730 adatto per le modalità operative CW e


SUPERPULSE.

□ Il Modello 731, solamente per la modalità operativa CW.

6-12
___________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 7
Manutenzione
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

7.1. Introduzione Questo capitolo contiene le istruzioni per i controlli e le


procedure di manutenzione di routine del sistema laser
SHARPLAN 40 C. Lo staff clinico/ospedaliero potrà eseguire
solamente le procedure di seguito riportate: tutte le altre
dovranno essere eseguite soltanto da personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.

Attenzione

Qualsiasi procedura di manutenzione o modifica non autorizzata


del sistema può causare gravi danni e invalidare il certificato di
garanzia ESC/Sharplan.

7.2. Informazioni di servizio Il sistema laser SHARPLAN 40 C genera alti voltaggi


all’interno della struttura principale e, pertanto, solamente il
personale tecnico autorizzato ESC/Sharplan potrà controllare
l’interno della macchina.

Tutte le comunicazioni riguardanti il sistema rivolte al proprio


rappresentante ESC/Sharplan dovranno riportare il numero del
modello e numero seriale sull’etichetta di identificazione.

7.3. Manutenzioni di routine Il sistema va periodicamente sottoposto a controlli e a


determinate procedure di manutenzione, per essere mantenuto in
ottime condizioni d’uso. La tabella 7.1 presenta un programma
raccomandato dei controlli e delle procedure di manutenzione di
routine.

7-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione

Tabella 7.1: Programma raccomandato dei controlli e delle procedure di manutenzione di routine

Controllo/Manutenzione Frequenza Eseguito da


Controllo della giusta Prima di ogni utilizzo Staff medico
regolazione del raggio (vd.
Sezione 5.4.)*.
Controllo del giusto riflusso Prima di ogni utilizzo Staff medico
d’aria.
Ispezione delle condizioni Prima di ogni utilizzo Staff medico
generali del manipolo, o di altri
accessori chirurgici per il laser,
e controllo dei rispettivi
componenti ottici per notarvi
l’eventuale presenza di polvere,
macchie e graffi*.
Sostituzione del filtro Ogniqualvolta si noti una Staff medico
batteriologico monouso (vd. minore chiarezza
Sezione 5.2.).
Ispezione dell’involucro esterno Una volta a settimana Staff medico
del sistema per accertarsi che
non vi siano connessioni
elettriche scoperte, né altri
danni.
Controllo della massima resa Ogni 6 mesi Personale tecnico autorizzato
energetica. ESC/Sharplan
Controllo della calibratura del Ogni 6 mesi Personale tecnico autorizzato
misuratore di potenza (vd. ESC/Sharplan
Sezione 7.4.1.).
Calibratura del misuratore di Quando richiesto dal controllo Personale tecnico autorizzato
potenza. della calibratura del misuratore ESC/Sharplan
di potenza
Controllo delle custodie di Ogni 6 mesi Personale tecnico autorizzato
specchi e lenti. ESC/Sharplan
Controllo del sistema di Ogni 6 mesi Personale tecnico autorizzato
raffreddamento per verificare la ESC/Sharplan
presenza di perdite e/o
ostruzioni, e controllo della
pressione nel cilindro di
espansione.

* Tranne che in caso di granuli di polvere e macchie riscontrati sui


componenti ottici, riferire ogni problema riguardante la regolazione o
l’estremità al personale tecnico autorizzato ESC/Sharplan.

7-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione

7.4. Controllo/Esecuzione Equipaggiamento necessario: un misuratore di potenza


della calibratura del adeguatamente calibrato, quale il modello Ophir 400A, il
misuratore di potenza modello Ophir F-150A CAL ANHH MED, il modello RT-150di
Precisione Laser, il modello 201 di Radiazione Coerente, o altri
equivalenti.

7.4.1. Controllo della La calibratura del misuratore di potenza del sistema va eseguita
calibratura del ogni 6 mesi.
misuratore di potenza
Nota
Si raccomanda di lasciar eseguire il controllo
della calibratura del misuratore di potenza
solamente al personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan. Comunque, soltanto il
personale tecnico autorizzato ESC/Sharplan
potrà eseguire la procedura vera e propria di
calibratura di potenza.

1. Collegare un manipolo con una lente da 125 mm. allo snodo


terminale e posizionare il misuratore di potenza esterno 20
mm. oltre il punto di focalizzazione del raggio. Girare
l’interruttore a chiave e puntare il raggio He-Ne verso il
misuratore di potenza.
2. Entrare in Diagnostic Routine No. 1 – CALIBRATION
MODE (Routine diagnostica n. 1 – MODALITA’ DI
CALIBRATURA).
3. Selezionare la modalità operativa CW ed impostare il livello
energetico a 40W.
4. Premere READY per selezionare l’emissione laser esterna.
5. Premere il tasto a pedale.
6. Registrare la lettura del livello energetico apparsa sul
misuratore di potenza esterno.
7. Rilasciare il tasto a pedale.
8. Premere STBY per selezionare l’emissione laser interna.
9. Premere il tasto a pedale.
10. Registrare la lettura del livello energetico apparsa sul display
messaggi.
11. Rilasciare il tasto a pedale.
12. Ripetere i passi da 1 a 11 per 25, 20, 15, 10, 5, 2 e 1 watt. Ad
ogni livello energetico, confrontare la lettura sul display
messaggi con quella del misuratore di calibratura esterno. Se
la differenza tra le due letture dovesse essere maggiore del
10%, eseguire la procedura di calibratura del misuratore di
potenza.

7-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione

7.4.2. Calibratura del Attenzione


misuratore di Tutti gli indicatori di alti voltaggi e radiazioni laser si
potenza illuminano quando si smonta la struttura principale.

La calibratura del misuratore di potenza della testa laser può


venire eseguita solamente dal personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan. La procedura è la seguente:
1. Collegare un manipolo con una lente da 125 mm. allo snodo
terminale e posizionare il misuratore di potenza esterno 20
mm. oltre il punto di focalizzazione del raggio. Girare
l’interruttore a chiave e puntare il raggio He-Ne verso il
misuratore di potenza.
2. Entrare in Diagnostic Routine No. 8 – SET OFFSET
(Routine diagnostica n. 8 – IMPOSTA SCARTO).
3. Regolare il potenziometro P2 sulla schermata di interfaccia
del sistema in modo da ottenere un voltaggio di scarto di
0,1-0,2 VDC in alto guadagno (valori di default).

Note
• Il voltaggio di scarto è mostrato sul
display messaggi e sulla seconda
riga si leggerà TURN P2
CW/CCW (Girare P2 CW/CCW)
(se rilevante), in cui CW sta per
“senso orario” e CCW, per “senso
antiorario”.
• Qualora il voltaggio di scarto
risultasse negativo, sul display
messaggi si leggerà OFFSET IS –
TURN P2 CCW (Lo scarto è di –
Girare P2 CCW).
4. Premere il tasto di diminuzione delle impostazioni temporali
due volte per leggere il voltaggio di scarto in guadagno
basso. Controllare che il voltaggio in guadagno basso non
sia negativo e che non siano necessarie correzioni. Tuttavia,
qualora delle correzioni risultassero necessarie, correggere
verificando che il voltaggio di scarto in alto guadagno sia
mantenuto a 0,1 VDC.
5. Premere ENTER per uscire dalla routine SET OFFSET.
6. Entrare in Diagnostic Routine No. 1 – CALIBRATION
MODE (Routine diagnostica n. 1 – MODALITA’ DI
CALIBRATURA).
7. Selezionare la modalità operativa CW ed impostare il livello
energetico a 40W.
8. Premere READY per selezionare l’emissione laser esterna.
9. Premere il tasto a pedale.

7-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione

10. Registrare la lettura del livello energetico apparsa sul display


messaggi.
11. Rilasciare il tasto a pedale.
12. Premere STBY per selezionare la generazione di luce laser
interna.
13. Premere il tasto a pedale.
14. Regolare il potenziometro P1 (guadagno) dell’interfaccia di
sistema in modo da ottenere la stessa lettura sul display
messaggi, come appariva sul misuratore di potenza durante
l’emissione laser esterna.
15. Rilasciare il tasto a pedale.
16. Eseguire il controllo della calibratura del misuratore di
potenza.

7.5. Sostituzione di un fusibile Per controllare e/o sostituire i fusibili sul pannello ausiliario,
spegnere il sistema e disconnettere il cavo di alimentazione dalla
presa elettrica.

Attenzione

Prima di rimuovere un fusibile, spegnere l’interruttore a


chiave, rimuovere il cavo di alimentazione dalla presa
elettrica ed attendere circa due minuti per permettere il
discarico degli alti voltaggi.

Attenzione

Per una protezione continua dai rischi d’incendio,


sostituire i fusibili solamente con fusibili dello stesso tipo
e prestazione. Il tipo di fusibile è LITTLEFUSE N. 212,
lento, o altro equivalente.

Per le esatte prestazioni del fusibile, fare riferimento alla tavola


del fusibile sul pannello ausiliario.

7.6. Pulizia/disinfezione esterna Le superfici esterne del sistema e il tasto a pedale possono
essere disinfettate appena ricevuta la macchina, ed in seguito
come richiesto dal protocollo clinico/ospedaliero. Le superfici
possono essere pulite con un panno umido oppure cotone,
inumidito con una soluzione alcolica alla gradazione ospedaliera
del 70% o con un disinfettante liquido.

7-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Manutenzione

Attenzione

• Rimuovere il cavo di alimentazione dalla presa a


corrente alternata prima di pulire/disinfettare con
liquidi.

• Lo staff medico potrà pulire solamente le superfici


esterne del sistema.

Per la manutenzione e la pulizia degli accessori chirurgici per il


laser, fare riferimento al Capitolo 6.

7.7. Pulizia di lente e specchio Le lenti e gli specchi presenti all’interno del sistema possono
venire puliti solamente dal personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan.

La lente e gli specchi del manipolo possono venire puliti dallo


staff medico, secondo le procedure indicate nel Capitolo 6.

7-6
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 8
Risoluzione dei problemi
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

8.1. Informazioni generali In caso di malfunzionamento del sistema, consultare la guida di


risoluzione dei problemi presente in questo capitolo per
identificare la possibile causa. Lo staff medico può eseguire le
procedure di risoluzione dei problemi elencate in questo
capitolo, tranne ove specificamente indicato che la riparazione
vada eseguita solamente da personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan.

Attenzione

Il sistema genera alti voltaggi ed emette radiazioni laser ad


alta intensità. Un uso improprio del sistema può causare seri
danni.

Attenzione

L’uso o la regolazione impropri del sistema possono


invalidare il certificato di garanzia SHARPLAN. Si prega di
contattare il proprio rappresentante autorizzato ESC/Sharplan
prima di tentare di riparare il sistema diversamente da quanto
specificato nel manuale.

8.2. Guida di risoluzione La tabella 8.1 è una guida di risoluzione dei problemi per i
dei problemi messaggi d’errore che compaiono sullo schermo e possono
essere risolti dallo staff medico.

La tabella 8.2 elenca alcune delle possibili cause che indicano


malfunzionamenti per cui non appaiono messaggi d’errore sul
display.

Se l’azione risolutiva, elencata in una delle due tabelle, non


dovesse risolvere il problema, contattare il proprio
rappresentante di servizio autorizzato ESC/Sharplan. Le tabelle
di risoluzione dei problemi non intendono elencare tutte le
possibili mancanze del sistema. I problemi non elencati
andranno riferiti al personale tecnico autorizzato ESC/Sharplan.

8-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi

Tabella 8.1: Guida di risoluzione ai problemi per i messaggi d’errore

Messaggio di errore Probabile causa Azione risolutiva


HEAD TEMPERATURE Malfunzionamento nel sistema Premere OFF/RST ed
(Temperatura massima) di raffreddamento. attendere per qualche minuto.
Far ripartire il sistema. Se il
problema persiste, contattare
il personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.
H.V.P.S. FAILURE Problema nel circuito. Premere OFF/RST e far
(Errore negli alti voltaggi) ripartire il sistema. Se il
problema persiste, contattare
il personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.
CO₂ SHUTTER FAILURE – Problema nell’otturatore di Premere OFF/RST e far
SHUTTER IS OPENED/CLOSED CO₂. ripartire il sistema. Se il
problema persiste, contattare
(Errore nell’otturatore di CO₂ - il personale tecnico
L’otturatore è aperto/chiuso) autorizzato ESC/Sharplan.
KEYBOARD FAILURE Sono stati premuti uno o più Premere OFF/RST e far
(Errore di tastiera) tasti dopo l’accensione ripartire il sistema. Se il
dell’interruttore a chiave. problema persiste, contattare
il personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.
LOW COOLANT FLOW Il flusso del refrigerante è sotto Premere OFF/RST e far
(Basso flusso di refrigerante) il livello di guardia. ripartire il sistema. Se il
problema persiste, contattare
il personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.
INTERLOCK ALARM L’interruttore esterno del Ricollegare l’interruttore
(Allarme a distanza) sistema per lo spegnimento a esterno, o installare il corto
distanza è scollegato, oppure il sul punto di connessione del
corto non è stato installato sul sistema per lo spegnimento a
punto di connessione del distanza. Premere OFF/RST e
sistema per lo spegnimento a far ripartire il sistema.
distanza.
POWER FAILURE Problema nel circuito di Reimpostare il livello
RESET POWER accensione del laser, o energetico. Se il problema
(Errore nel livello energetico problema nel rilevamento di persiste, premere OFF/RST e
Reimpostare il livello energetico) potenza. far ripartire il sistema. Se il
problema persiste ancora,
contattare il personale tecnico
autorizzato ESC/Sharplan.
RELEASE FOOTSWITCH Il tasto a pedale è stato Rilasciare il tasto a pedale.
(Rilasciare il tasto a pedale) premuto durante il controllo Premere OFF/RST e far
del sistema, oppure mentre il ripartire il sistema.
sistema stava entrando in
modalità “Ready”.

8-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi

Tabella 8.1: Guida di risoluzione ai problemi per i messaggi d’errore (continua)

Messaggio di errore Probabile causa Azione risolutiva


OPEN HE-NE Il controllo intensità del raggio He- Portare il controllo intensità del
(Aprire He-Ne) Ne è impostato in posizione OFF raggio He-Ne in posizione FULL,
al momento dell’accensione o una delle posizioni intermedie.
dell’interruttore a chiave.
POWER REACHES XXW, IF Errore nella procedura di Eseguire nuovamente la procedura
O.K., PRESS ENTER impostazione del livello di impostazione del livello
(Il livello energetico raggiunto è energetico, malfunzionamento energetico. Se il messaggio
XXW, se O.K., premere ENTER) elettronico, problema al tubo laser ricompare, premere OFF/RST e far
oppure di origine ottica, oppure ripartire il sistema. Se il problema
ancora malfunzionamento persiste ancora, contattare il
dell’alimentatore ad alto voltaggio. personale tecnico autorizzato
ESC/Sharplan.

8-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi

Tabella 8.2: Malfunzionamenti del sistema senza messaggi d’errore - Guida di risoluzione ai problemi

Problema Probabile causa Azione


L’indicatore di accensione non 1. Si è premuto il pulsante di Disinserire il pulsante di chiusura
si illumina all’accensione chiusura di emergenza. d’emergenza.
dell’interruttore a chiave e il
sistema non si avvia. 2. Non arriva corrente dalla Accertarsi che arrivi corrente e che il
presa, oppure il cavo di cavo di alimentazione sia ben inserito
alimentazione non è stato ben nella presa elettrica e nel sistema.
inserito.

3. Fusibile F1 e/o F2 nel Sostituire i fusibili.


pannello ausiliario bruciato.

4. Indicatore LED bruciato, Riferire il problema al personale


problema nell’alimentatore, o tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
problema elettrico.
L’indicatore di accensione si Malfunzionamento elettronico. Riferire il problema al personale
illumina all’accensione tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
dell’interruttore a chiave, ma il
sistema non si avvia.
Raggio di puntamento He-Ne 1. Il controllo intensità del Posizionare il controllo intensità del
non disponibile. raggio He-Ne è posizionato raggio He-Ne in posizione FULL, o in
su OFF. una delle posizioni intermedie.

2. Problema nel sistema del Riferire il problema al personale


raggio He-Ne. tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
Raggio di puntamento molto Cattiva regolazione del tubo laser Riferire il problema al personale
debole sulla punta del He-Ne o del braccio articolato, tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
manipolo. oppure uno o più specchi sono
impolverati o rotti.
Il raggio He-Ne è spostato Problema nella regolazione del Riferire il problema al personale
rispetto al punto focale CO₂. raggio. tecnico autorizzato ESC/Sharplan..
L’emissione laser non avviene 1. Il cavo del tasto a pedale non Collegare il cavo del tasto a pedale in
quando si preme il tasto a è ben inserito. maniera appropriata.
pedale.
2. Il sistema non si trova in Selezionare una delle modalità
modalità operativa. operative.

3. Malfunzionamento Riferire il problema al personale


elettronico. tecnico autorizzato ESC/Sharplan.

8-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi

Tabella 8.2: Malfunzionamenti del sistema senza messaggi d’errore - Guida di risoluzione dei problemi
(cont.)

Problema Probabile causa Azione


L’indicatore di emissione non Lampadina dell’indicatore Riferire il problema al personale
si illumina quando viene bruciata, oppure tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
premuto il tasto a pedale, ma malfunzionamento elettronico.
avviene l’emissione laser.
Non vi è il riflusso d’aria 1. Il tubo dell’aria non è Collegare il tubo.
quando il sistema si trova in collegato in uno dei suoi
modalità READY. punti di connessione.

2. Problema nel compressore Riferire il problema al personale


dell’aria. tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
La modalità, l’impostazione LED bruciato. Riferire il problema al personale
del livello energetico o quella tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
di tempo possono essere
selezionate, ma il relativo
indicatore non si illumina.
La modalità, l’impostazione Malfunzionamento elettronico. Riferire il problema al personale
del livello energetico o quella tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
di tempo non possono essere
selezionate.
Utilizzando Microslad/ Cattiva regolazione di Microslad/ Riferire il problema al personale
Colposlad, il raggio laser viene Colposlad. tecnico autorizzato ESC/Sharplan.
proiettato fuori del campo
visivo del microscopio/
colposcopio, oppure è
malcentrato.

8-5
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Risoluzione dei problemi

RELE’ K1 RELE’ K2
TRASFORMA-
TORE DI ALIMENTATORE
ISOLAMENTO AD ALTA
TENSIONE

INTERRUTTORE
D’EMERGENZA CPU
INTERRUTTORE
(normalmente chiuso) ALTA TENSIONE
A CHIAVE
ATTIVA

VENTILATORE
DELLO SPECCHIO
PONTE
PONTE PONTE POSTERIORE CO2 SCHERMATA
RETTIFI-
RETTIFICATORE CATORE RETTIFICATORE DI
BR1 BR2 BR3 ALIMENTATORE INTERFACCIA
HE-NE DEL SISTEMA

SCHERMATA
POMPA OPTOTRA- DI SCHERMA-
LAMPADA DI REFRIGERANTE SFORMATORE DI
ISOLAMENTO TA DI
EMISSIONE ISOLAMENTO INTERFAC-
OTTICO
LASER CIA DELLA
CONTROLLO SCAMBIATORE RELE’ 3 CPU
DI CALORE N. 1 COMPRES-
SORE
D’ARIA

SOLENOIDE SCAMBIATORE ALIMENTATORE LAMPADA DI


DELL’OTTURATORE DI CALORE N. 2 A BASSA ACCENSIONE
TENSIONE

* Vd. pannello ausiliario per le esatte prestazioni

Figura 8.1: Schema di distribuzione dell’energia

8-6
________________________________________________________________________________________________
CAPITOLO 9
Specifiche
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

9.1. Output Laser


Laser a CO₂ sigillato, eccitato a DC

Lunghezza d’onda
10,6 micron, infrarossi.

Struttura della modalità


TEMoo (gaussiana).

Energia sul tessuto


Livello energetico sul tessuto regolabile continuamente, nelle
seguenti gamme:
• CW: 1-40 watt
• SUPERPULSE:
Gamma energetica media – 0,5-15 watt.
Massima potenza - ~125 watt nella gamma da 0,5-4 watt
(energia per la stapedectomia: 12 mJ).
~350 watt nella gamma da 4,5-15 watt
Frequenza d’impulso e ciclo di servizio – impostati
automaticamente dal sistema.

• PULSER:
Gamma energetica media – 1-35 watt.
Massima potenza – 40 watt
Frequenza d’impulso – 60 Hz.
Ciclo di servizio – impostato automaticamente dal sistema.

Raggio di puntatura
Laser ad elio e neon con controllo intensità a quattro posizioni:
• 3mW in posizione FULL
• 15% della potenza del raggio He-Ne
• 1% della potenza del raggio He-Ne
• Bloccato in posizione OFF.
Grandezza dello spot
Da 0,1 mm., focalizzati ad una distanza operativa di 50 mm., a
6,7 mm., focalizzati ad una distanza operativa di 400 mm.

Sistema di resa
Braccio articolato in fibra di carbonio leggera, bilanciato a
molla, con 7 giunture.

9-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche

9.2. Operatività e controllo Controllo


• Pannello di controllo soft-touch, basato su microprocessore.
• Capacità di memorizzare e richiamare fino a 5 protocolli.
Modalità operative
1. CW (Onda Continua)
2. Pulser
3. Superpulse

Modalità di esposizione del tessuto


1. Continua
2. A singolo impulso – Tempo-ON continuamente regolabile:
0,01-1,0 secondi
3. Ad impulsi ripetuti – Tempo-ON e tempo-OFF
continuamente regolabili: 0,01-1,0
secondi.

Display del pannello di controllo


• Display alfanumerico per la guida nelle procedure operative,
l’impostazione dei parametri di sistema e le informazioni
sulla manutenzione, disponibile in cinque lingue: inglese,
francese, tedesco, spagnolo, italiano.
• Energia trasmessa al tessuto – 2 cifre
Durata d’impulso – 2 cifre.

Accensione del sistema


Interruttore a chiave seguito da STBY.

Spegnimento del sistema


• Interruttore a chiave
• Pulsante di arresto d’emergenza
Controllo di emissione laser
Tasto a pedale.

Indicatore di emissione laser


Lampada gialla:

• Lampeggia per indicare che il sistema è pronto per


l’emissione laser
• Brilla di luce continua durante l’emissione laser

9.3. Input Corrente elettrica


100-240 VAC, 4A, 50/60 Hz.
200-240 VAC, 2A, 50/60 Hz.

Sistema di raffreddamento
Sistema a circuito chiuso di scambiatori di calore pressurizzati,
con refrigerante ad aria.
9-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche

Sistema di riflusso dell’aria


Fornisce il riflusso d’aria all’accessorio chirurgico.

9.4. Caratteristiche fisiche Dimensioni


• Larghezza: 38 cm.
• Profondità: 44 cm.
• Altezza: 101 cm.
• Peso: 48 kg.
Sistema di resa
Raggio d’azione alla massima estensione del braccio – 120 cm.
Rotazione orizzontale del sistema di resa – 360°.
Totalmente pieghevole per essere custodito nel comparto del
braccio articolato sul retro del sistema.

9.5. Accessori standard Kit manipolo


Kit manipolo di focalizzazione per una distanza operativa di 125
mm. con due punte diritte, una punta di riflettore per 90° e una
per 120°.

9.6. Accessori opzionali I seguenti accessori sono disponibili come opzionali:

‰ flashscanner SilkTouch

‰ sistema scanner SilkLaser (con le modalità FeatherTouch e


SilkTouch)

‰ flashscanner SurgiTouch
• SHARPLAN 773 per OTL
• SHARPLAN 774 per ginecologia
‰ sistemi scanner multifunzione SurgiTouch
• SHARPLAN 780 per chirurgia estetica, OTL, ginecologia,
neurochirurgia e chirurgia generale
• SHARPLAN 780A per chirurgia estetica e OTL.
‰ scanner SureTouch
• SHARPLAN 730 opera sia in modalità operativa CW che
SUPERPULSE
• SHARPLAN 731 opera solamente in modalità operativa
CW

9-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche

‰ manipoli
• manipolo di focalizzazione SHARPLAN 15050 per una
distanza operativa da 50 mm.
• manipolo di focalizzazione SHARPLAN 15200 per una
distanza operativa da 200 mm.
• kit manipolo orofaringeo e nasale SHARPLAN 15201,
comprendente un manipolo di defocalizzazione con
sistema ottico di Defocalizzazione Continuamente
Variabile (CVD), per una distanza operativa da 230 mm.

‰ fibre flessibili
• fibre concave per laser a CO₂ SHARPLAN Fiberlaser™ e
sistema di resa della fibra 15F, applicabile al braccio
articolato del sistema laser tramite il relativo accoppiatore.
• vari manipoli di focalizzazione, defocalizzazione e a
microsonde da utilizzare unitamente al sistema di resa
della fibra a 15F.
• set di sistemi di resa basati sulla fibra per applicazioni
chirurgiche specifiche, quali la chirurgia nasale, la
laparoscopia e la chirurgia estetica endoscopica.

‰ Microslad
• Acuspot™ 712 SHARPLAN fornisce un’ampiezza
minima allo spot ed una distanza operativa variabile;
inoltre, si adatta ai principali microscopi di uso standard.
• SHARPLAN 715 per i microscopi ZEISS MD, OPMI 11 e
CS
• micromanipolatori SHARPLAN 717 e 718 con porta di
accesso laterale
• micromanipolatore SHARPLAN 719 per i principali
microscopi di uso standard

‰ Colposlad
• SHARPLAN 725 e 726, rispettivamente per i colposcopi
LEISEGANG e OLYMPUS
• sistema di colposcopio laser SHARPLAN 770
comprendente un Colposlad SHARPLAN incorporato
all’interno di un colposcopio LEISEGANG ID300 su di un
supporto inclinato oppure girevole con un trasformatore di
illuminazione

9-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Specifiche

‰ Endoscopi e strumenti endoscopici ausiliari


• kit sonda nasale SHARPLAN (Modello 14630),
comprendente un accoppiatore, inserti per la fibra, kit
completo di custodie per sonde nasali, un kit di pulizia e
un tubo per l’evacuazione del fumo nasale.
• kit broncoscopio SHARPLAN 781, comprendente quattro
grandezze di tubi, un accoppiatore con comando a
joystick, CVD ed una lente di ingrandimento prossimale
4X.
• kit laparoscopio laser per puntura singola SHARPLAN
787
• kit laparoscopio laser per seconda puntura SHARPLAN
788
• kit di resa della fibra laparoscopica SHARPLAN/
SurgiLase, comprendente delle custodie per puntura
singola, delle custodie per seconda puntura, un
accoppiatore laser, un regolatore di cancellazione ad
argon/misuratore del flusso ed un vassoio di
sterilizzazione.
• kit sonda artroscopico SHARPLAN 794, comprendente
delle sonde corte, custodie, un accoppiatore laser ed un
sistema di cancellazione del gas.
• accoppiatore laparoscopico diretto BeamAlign™,
comprendente un sistema ottico CVD, un connettore di
allineamento e degli adattatori.

9.7 Accessori per la Descrizione Numero parte


manutenzione 1. kit del tasto a pedale AA2056300
2. Chiave per l’interruttore a chiave ES 1452500
3. Punta diritta, 125 mm. PM0163930
4. Punta da 90°, 125 mm. AA0198900
5. Punta da 120°, 125 mm. AA0198800
6. Cappuccio dello snodo terminale PM0163830
7. Supporto lente AA0742900
8. Prolunga AA2171600
9. Kit dello snodo terminale bianco AA2274000
10. Filtro batteriologico, confezione da 10 MD1475000
11. Tubo flessibile di silicone chiaro, MP1177200
ID=3 mm./OD= 5 mm./L= 2,5 m.
12. Gancio di chiusura del tubo PS0139140
13. Custodia protettiva di plastica PS0374000
14. Cartello di avvertimento PL2242800
da radiazione laser
15. Manuale dell’Operatore PB2469700
SHARPLAN 40 C

9-5
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE A
Schema elettrico
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

A-1
________________________________________________________________________________________________
A-2
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE C
Applicazioni cliniche
______________________________________________________________________________________________

___________________________________________________________________________

C.1. Introduzione Questa appendice intende supportare i medici nell’utilizzo di


questo sistema laser a CO₂ SHARPLAN in determinate
specializzazioni chirurgiche, ribadendo le informazioni
presentate nel Manuale dell’Operatore riguardanti le istruzioni
per l’uso, le precauzioni e le avvertenze necessarie per
migliorare gli effetti del trattamento sul paziente riducendo il
rischio di danni fisici a paziente, medico e personale, oppure
aggiungendo nuove informazioni.
Nota
Il laser a CO₂ SHARPLAN è uno strumento
chirurgico. Come per ogni strumento chirurgico, il
successo di una procedura chirurgica dipende dalle
capacità e dalle conoscenze del medico operante.
ESC/Sharplan non afferma in alcun modo che una
qualsiasi patologia, stato, o condizione patologica
possa venire completamente eliminata tramite
l’utilizzo del laser.

C.2. Otorinolaringoiatria - C.2.1. Indicazioni


Generale Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/esportazione, l’evaporazione e coagulazione di
tessuto molle in chirurgia otorinolaringoiatrica (OTL), ivi
comprese chirurgia di testa, collo e naso. Le applicazioni in
chirurgia OTL comprendono chirurgia laser di laringe, faringe,
naso, orecchie e strutture e tessuti orali.

C.2.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solo in casi in cui si
renda necessario e sia di provata l’efficacia.

C.2.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche


1. Selezionare il sistema di resa adeguato per l’applicazione
prescelta dopo aver consultato chirurghi esperti ed aver letto
la letteratura medica sull’argomento e frequentato specifici
programmi di preparazione all’utilizzo di tali procedure. Tra i
sistemi di resa possibili, vi sono: i manipoli focalizzanti a
CO₂, i micromanipolatori Microslad o Acuspot, le sonde
nasali in fibra FlexiLase e FiberLase ed il broncoscopio laser.

C-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

2. Gli interventi chirurgici sull’orecchio medio vanno eseguiti


con un’ampiezza della zona adeguata a livelli energetici
sotto le 4 watt e con durata d’impulso che trasmetta 200
millijoule, o anche meno. Prima di iniziare, testare il laser su
di un depressore per lingua sterile inumidito.
3. Come nei casi di chirurgia non-laser, non vi è alcuna
garanzia che il laser CO₂ elimini interamente l’entità
patologica: successivamente, potrebbero rendersi necessarie
ripetute sedute di trattamento, oppure terapie alternative.

C.2.4. Complicazioni
Le complicazioni possono comprendere:

• Infiammazioni del condotto endotracheale


• Eccessive emorragie
• Infezioni
• Edemi

Avvertenze

Le applicazioni laparoscopiche richiedono una preparazione


specifica in laparoscopia oltre che nelle tecniche laser.
Evitare di eseguire interventi chirurgici laser laparoscopici
senza aver acquisito un’adeguata preparazione (vd. Sopra:
Preparazione del personale medico).

Ulteriori precauzioni nell’utilizzo del laser sono le seguenti:

• Utilizzare un backstop appropriato sulla sonda


laparoscopica o di un secondo strumento non riflettente
posto dietro al tessuto da trattare per impedire una
diffusione del raggio laser in avanti e danni termici al
tessuto non da trattare.

• Per trasmettere la massima energia ad uno spot di


ampiezza minima tramite il laparoscopio laser o un
accessorio-guida d’onda, mantenere un flusso adeguato
(es.: 1-5L/min per la laparoscopia, 0,5-1,5L/min per
guide d'onda) del gas di purificazione CO₂ tramite il
sistema di resa. Alti flussi di scarico richiedono un
sistema di scarico particolare oppure un insufflatore
ricircolatorio/evacuatore di fumo per impedire una
ultrapressurizzazione e ultradistensione del
pneumoperitoneo, e complicazioni risultanti.

• Assicurarsi che il laparoscopio laser sia stato regolato in


maniera appropriata e che sia sempre ben visibile un
raggio He-Ne chiaro e rotondo.
C-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Avvertenze (continua)
• Le guide d’onda laparoscopiche producono un raggio
divergente con ampiezza di spot minimo (1-2 mm.)
dalla punta dello strumento. Non posizionare la punta
della guida d’onda a contatto diretto con il tessuto per
evitare di ridurre il flusso di purificazione e di ridurre il
rischio di embolie gassose sistemiche.

C.2.5. Bibliografia
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C-3
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

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Remacle, M., “Laryngeal Laser Microsurgery: Airway and
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Otolaryngology, Rikshospitalet, 0027 Oslo, Norvegia.

C.3. Uvoloplastica C.3.1. Indicazioni


assistita al laser (LAUP) Per quanto riguarda l’uvoloplastica, questo sistema SHARPLAN
di laser CO₂ è indicato per le seguenti applicazioni:

1. Incisione, asportazione, coagulazione ed evaporazione di


tumori ed altre specifiche lesioni di ugola, palato, e faringe
laterale superiore, tra cui papillomi, leucoplasie e carcinomi.

2. Incisione, asportazione ed evaporazione chirurgica di ugola,


palato o tessuto faringeo ipertrofico associato ad un russare
cronico palatale, nel caso in cui la diminuzione di peso,
l’eliminazione di bevande alcoliche e tranquillizzanti, ed
altri trattamenti medici e dietologi si siano rivelati inefficaci.

3. Allargamento palliativo chirurgico delle vie respiratorie in


pazienti affetti da apnea ostruttiva nel sonno, in cui si sa per
certo che il russare palatale eccessivo è la causa
dell’ostruzione delle vie respiratorie.

Ogni altro caso potrebbe necessitare di ricerche da parte


dell’FDA. Si prega di contattare il Reparto Affari Regolatori di
ESC/Sharplan per discutere di altre applicazioni.

C.3.2. Suggerimenti per l’uso


Per il trattamento di lesioni specifiche (es.; leucoplasia,
papilloma), si dovrebbe utilizzare un raggio focalizzato per
un’asportazione che garantisca il margine appropriato del
tessuto sano. Le tecniche di evaporazione sono da riservarsi alle
lesioni sessili.

C-4
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Le tecniche di ugolopalatofaringoplastia assista a laser (LAUP)


per il russare palatale seguono le tecniche utilizzate da Carenfelt
e Kamami. La tecnica chirurgica di base può includere la
resezione di ugola, margini distali del palato molle, tonsille
palatine, e tessuto faringeo laterale eccedente, per allargare le
vie respiratorie, rendendole simili ad una scatola in grado di
collassare durante il sonno.

> La tecnica di Carenfelt (e altri) segue un approccio UPPP


semplificato ed utilizza il laser CO₂ principalmente per
l’incisione e l’evaporazione del tessuto. La procedura utilizza
livelli energetici da 10 a 20 watt con un manipolo
focalizzante fisso. In tale tecnica, il tessuto tonsillare viene
generalmente preservato.

> La tecnica chirurgica a laser di Kamami consiste in una


leggera incisione del palato su entrambi i lati dell’ugola ed
una conseguente evaporazione di una parte del tessuto
palatale lungo l’ugola ed i margini distali del palato. Tale
procedura si ripete fino ad ottenere una diminuzione del
russare ad un livello accettabile per il paziente.
Il paziente viene fatto sedere in una posizione a lui comoda e gli
viene somministrato un analgesico orale (es.: lidocaina spray al
15%).Gli si inietterà in seguito un anestetico locale (es.:
lidocaina con epinefrina al 2%) alla radice dell’ugola e lungo
tutto il palato molle da resecare o evaporare. Tramite un raggio
laser CO₂ focalizzato, applicare due incisioni verticali di circa 1
cm. su ambo i lati dell’ugola, per evaporare ugola e tessuto
palatale per circa 1/2-2/3 della sua grandezza originale. I livelli
energetici utilizzati per le incisioni e l’evaporazione vanno da 12
a 20 watt.
La procedura richiede di norma dai 10 ai 20 minuti ed i pazienti
possono essere dimessi immediatamente dopo il termine
dell’intervento. Ai pazienti vengono somministrati antibiotici
orali e analgesici NSAD; inoltre, dovranno fare gargarismi con
perossido di idrogeno e collutori non alcolici.

C.3.3. Sistemi di resa del laser


Le tecniche laser di incisione ed evaporazione in LAUP si
basano solamente sull’alta densità energetica del raggio laser
CO₂ e sulla capacità del medico di dirigere o emettere il raggio
precisamente sulla zona da trattare. L’accessorio per il laser (es.:
manipolo o micromanipolatore da microscopio) viene scelto dal
chirurgo in base alle proprie preferenze, poiché tutti i sistemi
di resa standard SHARPLAN trattano zone dalle ampiezze
accettabili.
In particolare, i seguenti accessori standard SHARPLAN sono i
più adatti per l’uvoloplastica, basati sull’adattabilità allo spazio
orale posteriore.
C-5
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Accessorio SHARPLAN Ampiezza dello spot


Modello 15125 Manipolo 125 0,26 mm./defocalizzazione
mm. posizionale
Modello 15200 Manipolo 200 0,41 mm./defocalizzazione
mm. posizionale
Modello 15201 Manipolo Controllo di focalizzazione/
orofaringeo da 230 mm. defocalizzazione 0,52-2,2 mm.
Modello 719 Micromanipolatore Controllo di focalizzazione/
defocalizzazione 0,56-6,7 mm.
Modello 712 Micromanipolatore Controllo di focalizzazione/
defocalizzazione 0,16-4,6 mm.

Altri accessori SHARPLAN possono essere utilizzati con


vantaggi nelle procedure. L’accessorio per l’evaporazione
SwiftLase, che produce un raggio incisionale oppure un piccolo
raggio circolare di scansione, è adattabile a tutti gli accessori
summenzionati e può essere utilizzato per incidere, evaporare, e
ridimensionare il tessuto con carbonizzazione minima. Per il
manipolo orofaringeo, sono disponibili una punta da specchio
inclinata a 90° e la punta per tonsillectomia Kamami, oltre al
depressore laser per lingua con suzione.

C.3.4. Controindicazioni
Le seguenti controindicazioni comprendono le controindicazioni
generali per il laser CO₂, oltre alle relative controindicazioni
riconosciute per l’uvoloplastica per il russare palatale che si
adatta anche agli usi del sistema a laser CO₂ per l’incisione,
l’asportazione e l’evaporazione in uvoloplastica (LAUP).
1. Il laser CO2 dovrebbe essere utilizzato solamente nei casi in
cui si renda necessario e sia di provata efficacia. Non
utilizzarlo mai senza la diretta supervisione di un medico
preparato con certificazione nell’utilizzo del laser.
2. La procedura LAUP per il russare palatale è controindicata
se non vi è un’ostruzione del tessuto ugolopalatale
dimostrata tramite un endoscopio ottico in fibra o altri
strumenti.
3. E’ sconsigliato l’utilizzo del laser CO2 per l’asportazione,
ablazione o evaporazione di tessuto osseo o di midollo
spinale sano (palato duro/mandibola).
4. La procedura LAUP per il russare palatale è controindicata
nei bambini (sotto i 16 anni), perché le vie respiratorie non
sono ancora sviluppate del tutto.

C-6
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

5. La procedura LAUP per il russare palatale è controindicata


nei pazienti obesi, nei pazienti con iperplasia tonsillare grave,
ed in pazienti dal collo esageratamente piccolo.
C.3.5. Precauzioni e raccomandazioni specifiche
1. Tutti i pazienti che presentino un russare palatale cronico ed
altri sintomi significativi di apnea notturna dovrebbero essere
sottoposti ad esami per verificare la presenza della sindrome
OSA da parte di un medico qualificato. Si raccomanda, per
tali casi, uno studio comprensivo del sonno (polisonnografia).
Se viene utilizzata la procedura LAUP, per questi pazienti si
dovrà ripetere la polisonnografia.
2. Utilizzare l’impostazione energetica minima necessaria per
raggiungere l’effetto desiderato. Iniziare il trattamento con
livelli energetici medio-bassi (es.: 10 watt) e tempi di
esposizione brevi, fino a poter valutare l’effetto del raggio
laser sul tessuto.
3. Limitare le aree di evaporazione del tessuto a zone specifiche
quali la vera e propria lesione da trattare oppure, per il
russare palatale, l’estremità laterale principale del palato
molle o la superficie più distale dell’ugola. Evitare di trattare
ampie aree di mucosa per ridurre il rischio di infezione.
4. Utilizzare sempre un depressore per lingua anodizzato o
ebonizzato di metallo opaco, un laser backstop o altri
strumenti chirurgici dietro l’area da trattare per evitare danni
alla nasofaringe posteriore.
5. Attivare il laser soltanto quando il raggio di puntamento He-
Ne è diretto verso la lesione o parte da trattare e vi è una
chiara visuale dello spot.
6. Selezionare il sistema di resa adeguato per l’applicazione
prescelta dopo aver consultato chirurghi esperti ed aver letto
la letteratura medica sull’argomento e frequentato specifici
programmi di preparazione all’utilizzo di tali procedure.
7. Utilizzare sempre un sistema di evacuazione del fumo filtrato
per la suzione della colonna dell’evaporazione. Considerate
gli accessori del sistema (es.: filtro, tubazioni) come rifiuti
infetti.
8. Come nei casi di chirurgia non-laser, non vi è alcuna garanzia
che il laser CO2 elimini interamente l’entità patologica:
successivamente, potrebbero rendersi necessarie ripetute
sedute di trattamento, oppure terapie alternative (es.:
turbinectomia nasale).

Avvertenze
• Per procedure effettuate in sala operatoria in anestesia totale,
utilizzare soltanto tubi endotracheali resistenti al laser adatti
alla lunghezza d’onda di CO2. Evitare di dirigere il laser CO2
C-7
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

verso il tubo tracheale in un ambiente ricco di ossigeno per


evitare infiammazioni delle vie respiratorie. Controllare le
istruzioni d’uso del tubo endotracheale per l’utilizzo con il
laser CO2.

Avvertenze (continua)
• Per evitare incendi, non utilizzare sistemi laser CO₂
SHARPLAN in presenza di anestetici infiammabili. Lasciar
asciugare tutti gli agenti preparatori e disinfettanti a base di
alcool prima di attivare il laser.

• Testare sempre il laser prima dell’utilizzo su di un depressore


per lingua di legno inumidito posizionato su di una tovaglia
bagnata su un vassoio in metallo. Le impostazioni consigliate
sono di 10 watt per una durata d’impulso di 0,1 secondi.

C.3.6. Complicazioni
Sebbene siano rare, vi sono leggere complicazioni chirurgiche
associate al laser UPPP e possono comprendere emorragie,
infezioni leggere, gonfiore e stenosi postoperativa.

Tra le complicazioni associate a tutte le tecniche di


uvoloplastica, vi sono le seguenti:

• Dolore postoperatorio fino a 10 giorni dopo l’intervento


• Emorragie eccessive
• Infezioni
• Rinofonia
• Stenosi nasofaringea
• Incompetenza velofaringea

Come per le altre procedure chirurgiche, alcune complicazioni,


come un’eccessiva emorragia o un’infezione, se non
propriamente trattate, possono portare a complicazioni più gravi
o addirittura alla morte.

C.3.7. Bibliografia
Carenfelt, C., Haraldsson, PO., “Frequency of complications
after uvulopalatopharyngoplasty”, Lancet (UK), 341/8842 (437),
1993.
Carenfelt, C., “Laser uvulopalatoplasty in treatment of habitual
snoring”, Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 100 (6): 451-4, giugno
1991.
C-8
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

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F., Godtlibsen, OC., “Palatopharyngoglossoplasty in the
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Kamami, YV., “Laser CO₂ for snoring, preliminary results”,
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C-9
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Zohar, Y., Finkelstein, Y., Talmi, YP., Bar-Ilan, Y.,


“Uvulopalatopharyngoplasty: evaluation of postoperative
complications, sequelae, and results”, Laryngoscope, 101 (7 PT
1), 775-779, luglio 1991.
C.4. Miringotomia/ C.4.1. Indicazioni
timpanostomia assistita I laser CO₂ SHARPLAN, modelli 30C, 20 C e 40C sono
al laser indicati per l’incisione in OTL di tessuto molle per le specifiche
indicazioni di miringotomia/timpanostomia.

C.4.2. Controindicazioni
La miringotomia/timpanostomia assistita a laser non va eseguita
su pazienti che non presentino accumuli di fluido nell’orecchio
medio, né su pazienti non cooperativi o bambini.

C.4.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche


1. Si deve esercitare un’adeguata gestione pre- e
postoperatoria.

2. Il chirurgo dovrà operare la giusta selezione nei pazienti.

3. La miringotomia/timpanostomia assistita a laser va eseguita


soltanto sotto osservazione al microscopio con un
micromanipolatore legalmente in commercio.

4. Studi clinici hanno dimostrato che non vi sono benefici


evidenti, quando si producono incisioni laser per
miringotomia/timpanostomia oltre ai 2,5 mm. di diametro.
Evitare perciò di superare tali dimensioni poiché potrebbe
verificarsi una perforazione permanente con conseguente
perdita d’udito.

5. Studi clinici hanno dimostrato che, utilizzando la tecnica del


raggio focalizzante per produrre un’incisione per
miringotomia/timpanostomia, si dovrebbe iniziare la
procedura ad una distanza operativa di 300 mm., con
impostazione energetica di 1-3 watt, grandezza dello spot di
0,65 mm. e durata d’impulso di 0,1 secondi in modalità CW.
Si dovrebbe colpire più volte in modo circolare per creare
l’apertura desiderata. Defocalizzare il raggio del 50% per
evaporare estremità e ponte della membrana timpanica.

6. Quando si desideri una procedura di


miringotomia/timpanostomia assistita a laser più breve,
defocalizzare il micromanipolatore del 75%, ad una distanza
operativa di 300 mm., con un’impostazione energetica tra le
15-20 watt in modalità CW. In tal modo, si potrà produrre
un’incisione da 1,5-2,0 mm. con un’emissione da 0,1
secondi. Osservare l’effetto sul tessuto e procedere con
cautela qualora si renda necessario un’ulteriore dosaggio.

C-10
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Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

7. Sebbene rapporti clinici indichino che questa procedura


comporti poco dolore, si raccomanda l’impiego di un
anestetico locale, quale una base topica di pantocaina, prima
dell’uso.
8. In situazioni in cui si ritenga necessaria una ventilazione
prolungata, può essere utile un tubo equalizzatore di
pressione. Qualora si renda necessario l’inserimento di
un tubo equalizzatore di pressione, l’anestesia topica può
non essere sufficiente e si dovrà ricorrere ad ulteriore
anestesia locale, specialmente in pazienti sensibili e
bambini.

9. L’anestesia topica può rivelarsi insufficiente per


permettere l’aspirazione del fluido nell’orecchio medio.

C.4.4. Complicazioni ed effetti collaterali


• Dolore
• Cicatrici
• Otorrea passeggera
• Infezioni

C.4.5. Bibliografia
Silverstein, H. et al., “Laser Assisted
Myringotomy/Tympanostomy”, Ear Research Foundation, 1961,
Floyd St., Ste D., Sarasota, F1 34239.

Goode, RL., “ CO₂ Laser Myringotomy”, Laryngoscope, aprile


1982, 429-423.

Lyons, G. et al., “Anatomical Consequences of CO₂ Laser


Surgery of the Guinea Pig Ear”, Laryngoscope, 88, 1749-1754,
1978.

Soderberg, O. et al., “Myringotomy Made by CO₂ Laser – An


Alternative to the Ventilation Tube?”, Acta Otolaryngol
(Stockh), 97, 335-341, 1984.

Lipman, S., Guilcher, R., “Retrospective Analysis of CO₂ Laser


Myringotomy”, SPIE, vol. 907, Laser Surgery: Characterization
and Therapeutics, 10-15, 1988.

DeRowe, A. et al., “Experimental Study of CO₂ Laser


Myringotomy with a Hand-Held Otoscope and Fiberoptic
Delivery System”, Lasers in Surgery and Medicine, 15, 249-
253, 1994.

C-11
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Ball, K., RN., “Lasers – The perioperative Challenge”, seconda


edizione, Mosby.
Sliney, D., e Trokel, S., “Medical Lasers and Their Safe Use”,
Springer-Verlag, 1993.

C.5. Dermatologia/ C.5.1. Indicazioni


chirurgia plastica Gli accessori per il laser CO₂ SilkTouch e lo flashscanner
FeatherTouch sono indicati per l’incisione/asportazione,
ablazione/evaporazione, coagulazione ed esfoliazione di tessuto
molle in chirurgia plastica/dermatologia. Le procedure
incontrate per quanto riguarda la chirurgia plastica e la
dermatologia sono: resurfacing/dermabrasione laser della pelle,
blefaroplastia, rinofima, carcinoma della cellula squamosa,
emangioma boccale, teleangectasia, il trattamento di rughe o
retidi e la correzione delle cicatrici.

C.5.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ va utilizzato solamente nei casi in cui l’utilizzo sia
appropriato e di provata efficacia, come dimostrato dalla
letteratura medica. In alcuni trattamenti, è stata riportata la
formazione di tessuto cicatrizzato che può sparire oppure
diventare permanente. Quindi, l’impiego del laser CO₂ per
l’eliminazione a scopo estetico di lesioni della pelle può essere
controindicato per pazienti che non vogliano correre il rischio
della formazione di cicatrici.

Il resurfacing della pelle tramite laser CO₂ è controindicato per


coloro che abbiano una predisposizione ai cheloidi o presentino
problemi medici che possono essere aggravati dalla chirurgia
generale o dallo stress operatorio.
Il resurfacing della pelle dovrebbe essere evitato nei pazienti che
abbiano assunto Accutane per un periodo tra i 12-18 mesi prima
di questo tipo di chirurgia, poiché la re-epiteliazione potrebbe
essere compromessa e le cicatrici potrebbe diventare ancor più
evidenti.

C.5.2.Controindicazioni
1. Idealmente, l’incisione/asportazione dovrebbe essere
eseguita su spot dalle dimensioni ridotte. Tali dimensioni
sono ottenute tenendo il manipolo vicino al tessuto. Evitare
esposizioni prolungate per limitare la profondità di incisione.
2. Per un’ablazione superficiale del tessuto, selezionare i livelli
energetici e le grandezze di spot adatti in modo tale da
limitare la profondità del danno termico o della bruciatura.
Densità energetiche inferiori possono causare danni termici
eccessivi al tessuto sottostante tramite il processo di
conduzione di calore. L’alta densità energetica può causare
un’eccessiva evaporazione del tessuto.

C-12
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

3. Iniziare con livelli energetici medio-bassi e brevi periodi di


esposizione fino a poter giudicare l’effetto clinico.
4. Per evaporare le irregolarità nella superficie del derma,
utilizzare garze inumidite con una soluzione salina per
eliminare i residui di tessuto.
5. E’ necessario effettuare i trattamenti pre- e postoperatori
adeguati.
6. Prima di eseguire una procedura laser di abrasione della
pelle, anche trattamenti precedenti sulla pelle quali
esfoliazione a base di sostanze chimiche o dermoabrasioni
meccaniche potrebbero aver precedentemente causato nel
paziente cicatrici, oppure cambiamenti nel pigmento o nella
struttura, che andranno fatti notare al paziente.
7. Le patologie della pelle quali cicatrici, cheratosi, acne
rosacea, acne, o discromie dovranno essere diagnosticate e
trattate prima di una procedura di abrasione laser della pelle.
8. Si dovranno valutare gli eventuali danni di invecchiamento
della pelle dovuti ad esposizioni solari precedenti il
trattamento e si dovrà avvertire il paziente di limitare
l’esposizione ai raggi solari dopo il trattamento.
9. Prima di eseguire un resurfacing della pelle tramite laser, il
chirurgo dovrà operare la giusta selezione dei pazienti.
10. Prima di sottoporsi ad interventi di resurfacing della pelle, il
paziente dovrà essere debitamente informato sull’aspetto che
la propria pelle presenterà dopo l’operazione e sulle cure per
la pelle appropriate.
11. Il paziente dovrà essere informato sul fatto che, secondo dati
clinici precedenti, il trattamento delle rughe nella zona
circostante il naso può non risultare efficace come il
trattamento delle rughe delle zone agli angoli della bocca.

C.5.4. Complicazioni ed effetti collaterali


Tra le complicazioni, vi sono le seguenti:

• Dolore
• Cicatrici
• Ulcerazioni
• Edemi
• Infezioni
• Iperpigmentazione
• Ipopigmentazione
• Eritemi

C-13
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.5.5. Bibliografia
Goldman, M. & Fitzpatrick, R., “Cutaneous Laser Surgery”,
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Kamat, B., et al., “Cutaneous Tissue Repair Following CO₂


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Spadoni, D. & Cain, C., “Laser Blepharoplasty – The
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Marsili, M. et al., “Hemangioma-Associated Rhinophyma –
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Surgery”, J. of Dermatological Surgery Oncol., Vol. 19, 1994.
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Dermatological Surgery Oncol., Vol. 14, 1988.
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Chernoff, W. et al., “Cutaneous Laser Resurfacing”,
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Sasaki, G. et al., “Laser Resurfacing: A Primary or Combined
Procedure for Skin Rejuvenation”, The Aesthetic Plastic
Surgery Journal, manoscritto presentato nel novembre 1995.

C.6. Trapianto di capelli C.6.1. Indicazioni


Gli accessori per il laser SHARPLAN 40 C flashscanner a CO₂
SilkTouch e FeatherTouch sono indicati per l’incisione del
tessuto molle di siti recipienti per il trapianto di capelli assistito
a laser.

C-14
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.6.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ va utilizzato solamente nei casi in cui l’utilizzo sia
appropriato e di provata efficacia, come dimostrato dalla
letteratura medica.

Il trapianto di capelli risulta controindicato per individui con una


predisposizione alla formazione di cheloidi o presentino
problemi medici che possono essere aggravati dalla chirurgia
generale o dallo stress operatorio.
C.6.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche
1. L’incisione dovrebbe essere eseguita su spot dalle
dimensioni ridotte. Tali dimensioni sono ottenute tenendo il
manipolo vicino al tessuto. Evitare esposizioni prolungate
per limitare la profondità di incisione.

2. Selezionare i livelli energetici e le grandezze di spot adatti in


modo tale da limitare la profondità del danno termico o della
bruciatura. Densità energetiche inferiori possono causare
danni termici eccessivi al tessuto sottostante tramite il
processo di conduzione di calore. L’alta densità energetica
può causare un’eccessiva evaporazione del tessuto.

3. E’ necessario effettuare i trattamenti pre e postoperatori


adeguati.

4. Il chirurgo dovrà effettuare un’adeguata selezione dei


pazienti.

5. Indipendentemente dalla tecnica utilizzata per l’incisione


delle parti designate, i pazienti andranno debitamente
informati durante i consulti precedenti l’intervento in modo
da fornir loro le giuste aspettative riguardanti il trapianto di
capelli.

C.6.4. Complicazioni ed effetti collaterali


• Dolore
• Cicatrici
• Edemi
• Eritemi
• Cisti
• Infezioni

C.6.5. Bibliografia
Stough, D. & Haber, R., “Hair Replacement – Surgical and
Medical”, Mosby, 1996.

C-15
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Konior, R. & Rousso, D., “Facial Plastic Surgery Clinics of


North America – Hair Replacement Surgery”, Saunders, 1994.
Unger, W., “Hair Transplantation”, Marcel Dekker, Inc., 1995.
Beeson, W. & McCollough, E., “Aesthetic Surgery of the Aging
Face, circa 1980’s”, Mosby.
Norris, C. & Mullarky, M., “Experimental Skin Incision Made
with the Carbon Dioxide Laser”, Laryngoscope, aprile 1982.
Green, E. et al., “Middermal Wounding Healing – A
Comparison Between Excision and Pulsed Carbon Dioxide
Laser Ablation”, Archives of Dermatology, maggio 1992.
Unger, W., “Laser Hair Transplanting”, International Journal of
Aesthetic and Restorative Surgery, 2, 2, 1995.

Kourtis, M., “1550 Grafts Using the CO₂ SilkTouch Laser, Choi
Transplanter, and Calvitron Hair Toner”, American Journal of
Cosmetic Surgery, 13, 1, 1996.

Unger, W., “Laser Hair Transplantation III – Computer-assisted


Laser Transplanting”, Dermatology Surgery, Vol. 21, 1995.

Grevelink, J. & Brennick, J., “Hiar Transplantation Facilitated


by Flashscanner-Enhanced Carbon Dioxide Laser”, Operative
Techniques in Otolaryngology-Head and Neck Surgery, 5, 4,
dicembre 1994.

Villnow, M. et al., “Megasession Hair Transplantation with a


CO₂ Laser Flashscanner Technology”, J. of Clinical Laser
Medicine & Surgery, 13, 4, 1995.

C.7. Ginecologia C.7.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in ginecologia.

C.7.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solamente in casi in cui
si dimostri necessario e di provata l’efficacia. Tra le altre
controindicazioni, vi sono:

1. Il trattamento su pazienti inadatte alla chirurgia generale in


cui l’anestesia locale e epidurale spinale sia inadeguata.

2. Applicazioni laparoscopiche dove sia controindicato l’uso


del laparoscopio.

C-16
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.7.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche


1. Utilizzare livelli energetici bassi e brevi tempi di esposizione
fino a poter valutare gli effetti del raggio laser sul tessuto.

2. Per una ablazione superficiale e priva di bruciature, si


consiglia l’impiego delle modalità a laser pulsato o
dell’accessorio SwiftLase.

Avvertenze
Le applicazioni laparoscopiche richiedono una
preparazione specifica in laparoscopia oltre che nelle
tecniche laser. Evitare di eseguire interventi chirurgici laser
laparoscopici senza aver acquisito un’adeguata
preparazione (vd. Sopra: Preparazione del personale
medico).
Ulteriori precauzioni nell’utilizzo del laser sono le
seguenti:
• Utilizzare un backstop appropriato sulla sonda
laparoscopica o di un secondo strumento non riflettente
dietro al tessuto da trattare per impedire una diffusione
del raggio laser in avanti e danni termici a tessuto non
da trattare.
• Per trasmettere la massima energia ad uno spot di
ampiezza minima tramite il laparoscopio laser o un
accessorio-guida d’onda, mantenere un flusso adeguato
(es.: 1-5L/min per la laparoscopia, 0,5-1,5L/min per
guide d'onda) del gas di purificazione della CO₂ tramite
il sistema di resa. Alti flussi di scarico richiedono un
sistema di scarico particolare oppure un insufflatore
ricircolatorio/evacuatore di fumi per impedire una
sovrapressurizzazione e ultradistensione del
pneumoperitoneo, e complicazioni risultanti.
• Assicurarsi che il laparoscopio laser sia stato regolato in
maniera appropriata e che sia sempre ben visibile un
raggio He-Ne chiaro e rotondo.
• Le guide d’onda laparoscopiche producono un raggio
divergente con l’ampiezza dello spot minimo (1-2 mm.)
dalla punta dello strumento. Evitare di posizionare la
punta della guida d’onda a contatto diretto con il tessuto
per evitare di ridurre il flusso di scarico e di ridurre il
rischio di embolie gassose sistemiche.

C-17
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.7.4. Complicazioni
Le complicazioni possono comprendere:
• Eccessive emorragie
• Infezioni
• Eccessivi danni termici o evaporazione del tessuto
• Embolie gassose

C.7.5. Bibliografia
Baggish, MS., Dorsey, JH. e Adelson, M., “A ten year
experience treating cervical intraepithelial neoplasia with the
CO₂ laser”, Am. J. Obstet. Gynecol., 161 (1), 60-68, 1989.

Danniell, JF., Feste, J., Diamond, MP. et al., “Clinical results of


terminal salpingostomy with the use of the CO₂ laser: report of
the intra-abdominal laser study group”, Fertil Steril., 45 (2),
175-178, 1986.

Fayez, JA., “Lasers in Reproductive Surgery: An update”, The


Female Patient, 15, 57-64, 1990.

Feste, JR., “Laser laparoscopy: A new modality”, J. Reprod.


Med., 30 (5), 413-417, 1985.

Partington, CK., Turner, MJ., Soutter, WP. et al., “Laser


vaporization versus laser excision conization in the treatment of
cervical intraepithelial neoplasia”, Obstet. Gynecol., 73 (5), 775-
778, 1989.

C.8. Neurochirurgia C.8.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in neurochirurgia.

C.8.2. Controindicazioni
Le relative controindicazioni comprendono l’utilizzo
dell’applicazione laser su tumori inoperabili o inaccessibili per il
raggio laser.

C.8.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche


1. La sola emostasi con il laser CO₂ può non rivelarsi efficace
in vasi più larghi di 1 mm. Utilizzare metodi alternativi (es.:
lacci emostatici) per provocare l’emostasi.
2. Utilizzare livelli energetici medio-bassi e brevi periodi di
esposizione fino a poter giudicare l’effetto clinico.

C-18
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Aumentare man mano il livello energetico per ottenere un


effetto maggiore.

Avvertenze
• L’utilizzo di gas di purificazione unitamente a
manipoli a CO₂ e a guide d’onda FlexiLase può far
aumentare il rischio di embolie gassose in cui siano
presenti ampie vene craniche aperte, ed è pertanto da
evitare. Monitorare tutti i pazienti sottoposti a
procedure craniche contro il rischio di embolie che
possono avvenire anche senza l’utilizzo del laser.
• Durante l’ablazione di un lipoma, procedere con cura
per evitare di bruciare i lipidi sciolti.
Avvertenze (continua)
• Dirigere il laser solamente verso le parti di tessuto da
trattare che siano completamente visibili, per evitare di
danneggiare il tessuto sano circostante.
• Prima di eseguire la procedura, testare il laser tramite
il microscopio ed il micromanipolatore a 10 watt per
0,1 secondi su di un depressore sterile in legno per
lingua, lontano dall’area chirurgica per confermare la
grandezza dello spot e la localizzazione del raggio
laser.
• L’utilizzo del laser per aprire la dura madre può
causare una restrizione che a sua volta potrebbe
renderne difficile se non impossibile la chiusura.

C.8.4. Complicazioni
Nessuna che si conosca.

C.8.5. Bibliografia
Asher, PW. e Heppner, F., “CO₂ laser in Neurosurgery”,
Neurosurg. Rev., 7, 123-133, 1984.
Seifert, V. e Gaab, MR., “Laser-assisted microsurgical
extirpation of a brain stem carcinoma: case report”,
Neurosurgery, 25 (6), 986-990, 1989.
Strait, TA., Robertson, JH. e Clark, WC., “Use of the carbon
dioxide laser in the operative management of intracranial
meningiomas: A report of twenty cases”, Neurosurgery, 10 (4),
464-467, 1982.
Tew, JM. e Tobbler, WD., “Present status of lasers in
Neurosurgery”, Advances and Technical Standards in

C-19
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Neurosurgery (L. Symon, ed.), 13, 3-36, Springer-Verlag, New


York, 1986.

C.9. Ortopedia C.9.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per l’incisione/asportazione
e l’evaporazione di tessuto molle in chirurgia ortopedica.

C.9.2. Controindicazioni
1. La chirurgia artroscopica con guida d’onda in cui il gas di
purificazione necessario non viene rilasciato o controllato
con un laccio emostatico, pressurizzando in uno spazio
chiuso (es.: spalla) provocando un’embolia gassosa o un
enfisema sistemico sottocutaneo.
2. L’utilizzo del laser CO₂ per incisione, ablazione o
evaporazione di tessuto osseo o del midollo spinale denso e
sano.

C.9.3. Istruzioni per l’uso


Per l’utilizzo di un sistema artroscopico 794, leggere il Manuale
dell’Operatore specifico per tale prodotto.

C.9.4. Precauzioni e raccomandazioni specifiche


1. I livelli energetici raccomandati per i sistemi di resa a guida
d’onda sono tra le 15 e le 25 watt. L’energia del laser CO₂
può venire assorbita leggermente dal gas di purificazione
CO₂. Regolare il livello energetico secondo gli effetti
riscontrati sul tessuto.

2. Utilizzare solamente il gas CO₂ fornito da una fonte gassosa


regolata a bassa pressione, progettata specificamente per
l’utilizzo con guide d’onda. I livelli di pressione consigliati
sono 0,5-1,5 PSI. Non superare i 2 PSI. I tassi di flusso di
purificazione consigliati vanno da 0,5 a 1,5 L/min.

3. Si ritiene che i residui carboniosi dovuti all’evaporazione del


tessuto causino l’aumento dei rischi di sinoviti
postoperatorie ed altre complicazioni. Tramite raschiatore
meccanico sono state riscontrate delle cicatrici sul tessuto
trattato a laser dopo il trattamento.

C-20
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Avvertenza
Sono necessarie specifiche considerazioni e tecniche di
sicurezza per prevenire enfisemi sottocutanei ed embolie
gassose che possono rappresentare un rischio per la vita
stessa del paziente. Nell’artroscopia a laser CO₂ delle
estremità, si raccomanda di utilizzare un laccio
emostatico adeguato regolato tramite gas. Sono state
create delle tecniche uniche per ambiente ad aria
pressurizzata utilizzando porte d’accesso lente per il
rapido rilascio di pressione del gas di purificazione.
Consultare medici esperti nell’utilizzo di questa tecnica
prima di alterare la procedura.

C.9.5. Complicazioni
Tra le complicazioni, vi possono essere le seguenti:
• Enfisema sottocutaneo
• Sinoviti
C.9.6. Bibliografia
American National Standards for the Safe Use of Lasers in
Health Care Facilities Z136.3, 1988.
Black, J., Sherk, HH., Meller, M., Divan, J., Rhodes, A. e Lane,
GL., “Wavelength selection in laser Arthroscopy”, Seminars in
Orthopedics, 7, 72-76, 1992.

Garrick, JG., “CO₂ laser Arthroscopy using ambient gas


pressure”, Seminars in Orthopedics, 7, 90-94, 1992.
Smith, CF., Johansen, WE., Vangsness, CT et al., “Arthroscopic
surgery with a free beam CO₂ laser”, Lasers in Orthopedics
(Sherk, HH., ed.), pp. 146-157, Lippincott, 1990.
Smith, CF., Johansen, WE., Vangsness, CT., et al., “The carbon
dioxide laser: A potential tool for orthopedic surgery”, Clin.
Orthop., 242, 43, 1989.
Whipple, TL., Caspari, RB., Meyers, JF., “Arthroscopic
menisectomy in a gas medium”, Arthroscopy, 1, 2-7, 1985.
Whipple, TL, Caspari, RB., Meyers, JF., “Synovial response to
laser induced carbon ash residue”, Lasers Surg. Med., 3, 291-
295, 1984.
Whipple, TL, Caspari, RB., Meyers, JF., “Laser energy in
arthroscopic menisectomy”, Orthopedics, 6, 1165-1169, 1983.

C.10. Chirurgia generale/ C.10.1. Indicazioni


toracica Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in chirurgia generale e toracica, sia per le
procedure endoscopiche che per quelle aperte.

C-21
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.10.2. Controindicazioni
Il laser CO₂ dovrebbe essere utilizzato solamente in casi in cui
si dimostri necessario e di provata l’efficacia. Altre
controindicazioni comprendono:

1. Procedure che richiedano anestesia generale nei casi in cui


tale anestesia sia controindicata.
2. Procedure laparoscopiche nei casi in cui la laparoscopia sia
controindicata.

C.10.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche


1. Iniziare il trattamento con livelli energetici medio-bassi e
tempi di esposizione brevi, fino a poter valutare l’effetto del
raggio laser sul tessuto.

2. Per esfoliazione ed evaporazione superficiali, si consiglia


l’impiego di modalità a laser pulsato oppure dell’accessorio
SwiftLase.

3. Per le applicazioni laparoscopiche, consultare le


Applicazioni cliniche: Ginecologia (Sezione C.7.3.).

C.10.4. Complicazioni
Nessuna che si conosca.

C.10.5. Bibliografia
Ansanelli, VW., “ CO₂ laser in cancer surgery of the breast: a
comparative clinical study”, Lasers in Surg. Med., 6, 470-472,
1986.

Arndt, KA., “Carbon dioxide laser treatment of Cutaneous


disorders”, Mayo Clin. Proc., 63, 297-300, 1988.

Aronoff, BL., “The state of the art in general surgery and


surgical oncology”, Lasers in Surg. Med., G, 376-382, 1986.

Dixon, JA., “Current laser applications in general surgery”, Ann.


Surg., 207, 355-372, 1988.

Hall, RR., Beach, AD. e Hill, DW., “Partial hepatectomy using


the carbon dioxide laser”, Br. J. Surg., 60, 141-144, 1973.

Klin, BK., Heller, ON. e Kaplan, I., “The use of the CO₂ laser in
pilonidal sinus disease: preliminary results of an ambulatory
prospective study”, J. Clin. Laser Med. Surg., 3, 31-37, 1990.

C-22
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.11. Odontoiatria C.11.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in odontoiatria e chirurgia del cavo orale.

Nota

L’utilizzo dei laser CO₂ SHARPLAN non è


approvato dalla FDA per applicazioni sul
tessuto sopra o all’interno della struttura o
solco dentale.

C.11.2. Controindicazioni
L’applicazione su tessuto duro (negli Stati Uniti).

C.11.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche


1. Utilizzare il livello energetico più basso in grado di ottenere
l’effetto desiderato. Iniziare il trattamento con livelli
energetici medio-bassi e tempi di esposizione brevi, fino a
poter valutare l’effetto del raggio laser sul tessuto.
2. Tra i sistemi di resa disponibili vi sono manipoli focalizzati
e focalizzati variabili, il sistema di resa in fibra 15F e gli
accessori SwiftLase e SilkTouch. Per ulteriori istruzioni ed
avvertenze, consultare il Manuale dell’Operatore specifico
per ogni accessorio.
3. Qualora si diriga il raggio laser vicino al dente, proteggere
quest’ultimo dall’energia laser utilizzando un sottile foglio
di metallo non riflettente, oppure uno strumento inserito tra
il dente e la gomma.

C.11.4. Complicazioni
• Danni al dente dovuti ad un uso improprio del laser
• Infezioni

C.11.5. Bibliografia
Abt, E., Wigdor, H., “Removal of benign masses using the CO₂
laser”, JADA, pp. 729-731, novembre 1987.

Abt, E., “ CO₂ laser treatment for gingivectomies reduces


hemorrhaging, post-op pain”, Clinical Laser Monthly, pp. 8-10,
gennaio 1992.

Actis, A., “Oral Hemangiomas Treated with Nd:YAG and CO₂


Laser”, J. Clinical Laser Medicine & Surgery, pp. 3135.

C-23
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

Barak, S., Katz, J., “The Use of the CO₂ laser in Oral Surgery in
the Military”, J. Clinical Laser Medicine & Surgery, Vol. 11,
No. 2, pp. 91-94, 1993.
Chiesa, F., Tradati, N., “Follow-up of Oral Leukoplakia after
Carbon Dioxide Laser Surgery”, Arch. Otolaryngol. Head Neck
Surg., pp. 177, febbraio 1990.
Crockett, DM., Healy, GC., “Benign Lesions of the Nose, Oral
Cavity, and Oropharynx in Children: Excision by Carbon
Dioxide Laser”, Ann. Otol. Rhinol. Laryngol., 94, 489-493,
1985.
Keng, KB., Loh, HS., “The Treatment of Epulis Fissuratum of
the Oral Cavity by CO₂ Laser Surgery”, J. Clinical Laser
Medicine & Surgery, Vol. 10, No. 4, 1992.

Lim, RY., “ CO₂ laser provides effective therapy for superficial


intraoral lesions”, Laser Practice Report, pp. 35-45, novembre
1987.

Loh, HS., “A Clinical Investigation of the Management of Oral


Lichen Planus with CO₂ Laser Surgery”, J. Clinical Laser
Medicine & Surgery, Vol 10, No. 6, pp. 35-45, 1992.
Mintz, S., Barak, S., “Carbon Dioxide Laser Excision and
Vaporization of Nonplunging Ranulas: A Comparison of Two
Treatment Protocols”, J. Oral Maxillofac. Surg., pp. 370-372,
1994.

Neder, A., Nahlieli, O., “ CO₂ Laser Used in Surgical Treatment


of Actinic Cheilitis”, J. Laser Medicine & Surgery, Vol. 19, No.
5, pp. 373-375, 1992.
Panje, WR., Scher, N., “Transoral Carbon Dioxide Laser
Ablation for Cancer, Tumors, and Other Diseases”, Otolaryngol.
Head Neck Surg., pp. 681-688, giugno 1989.

C.12. Podologia C.12.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in podologia.

C.12.2. Controindicazioni
L’utilizzo del laser CO₂ per l’asportazione, ablazione o
evaporazione di tessuto osseo o di midollo spinale denso e sano.

C-24
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.12.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche


1. Iniziare il trattamento con livelli energetici medio-bassi e
tempi di esposizione brevi, fino a poter valutare l’effetto del
raggio laser sul tessuto.

2. Per un’ablazione superficiale, si consiglia l’impiego di


modalità a laser pulsato oppure dell’accessorio SwiftLase.

C.12.4. Complicazioni
• Infezioni
• Ulcerazione del tessuto

C.12.5. Bibliografia
“Laser Benefits Neglected in Much of Podiatric Practice”,
editoriale, Clinical Laser Monthly, luglio 1991, pp. 110-112.

Augustine, DF., DPM., “ CO₂ Laser Enhances Treatment for


Variety of Podiatric Conditions”, Laser Practice Report, pp. 2S-
3S, febbraio 1987.
Caplin, JS., MD., Kaplan, I., MD., “The CO₂ Laser in Nail and
Verruca Surgery”, Journal of Clinical Laser Medicine and
Surgery, pp. 45-46, febbraio 1990.

Gourman, JB., DPM., “Is the CO₂ Laser Efficacious for


Podiatric Nail Surgery?”, Jack C. Gorman, D.P.M., 399, N.
York Rd., Warminster, Penn., 18974.
Leshin, B., MD., Whitaker, DC., MD., “Carbon Dioxide Laser
Matricectomy”, J. Dermatol. Surg. Oncol., pp. 608-611, 1988.
Lunsford, JM., DPM., Wynn, MH., DPM., Sandoval, M. Senior
Student, “CO₂ Laser Applications in Mycotic Nail
Involvement”, ibid.
Lunsford, JM., DPM., Wynn, MH., DPM., “Digital Arthroplasty
With Aid of CO₂ Surgical Laser”, Michael H. Wynn, D.P.M.,
7702 F.M., 1960 East, Suite 206, Humble, Texas, 7736 (713)
852-2361.
Lunsford, JM., DPM., Wynn, MH., DPM., “Incurvated Nail
Maxtrixectomy. A New Approach with the CO₂ Laser”, J.
Michael Lunsford, D.P.M., 4548 Hwy., 6 North, Houston,
Texas, 77084 (713) 463-7208.

Nelson, CL. DPM., “CO₂ Laser to Remove Warts in Less Pain,


Scarring, Recurrence”, Laser Practice Report, p. 4S, giugno
1987.

C-25
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Applicazioni cliniche

C.13. Urologia C.13.1. Indicazioni


Il laser CO₂ SHARPLAN è indicato per
l’incisione/asportazione, l’evaporazione e la coagulazione di
tessuto molle in urologia.

C.13.2. Controindicazioni
Nessuna che si conosca.

C.13.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche


1. Iniziare il trattamento con livelli energetici medio-bassi e
tempi di esposizione brevi, fino a poter valutare gli effetti del
raggio laser sul tessuto.
2. Per esfoliazione ed evaporazione superficiali, si consiglia
l’impiego oppure dell’accessorio.

C.13.4. Complicazioni
• Infezioni
• Ulcerazione del tessuto
C.13.5. Bibliografia
Carpiniello, VL., Malloy, TR., Sedlacer, TV. E Zederic SA.,
“Results of carbon dioxide laser and topical 5-fluorouracil for
treatment of subclinical condyloma found by magnified penile
surface scanning”, J. Urol. 140, 53-54, 1988.

Carpiniello, VL., “Carbon dioxide laser treatment of subclinical


condyloma by magnified penile surface scanning”, Urology, 29,
608-610, 1987.

Carpiniello, VL. e Schoenberg, M., “Laser treatment of


condyloma and other external genital lesions”, Sem. Urol., 9,
175-179, 1991.

Karpen, M., “Laser-Assisted Vasovasostomy Gaining


Acceptance with Urologists”, Laser Med. & Surg. News and
Advances, pp.6-10, 1989.

Mininberg, DT., Ernest Sosa, R., Neidt G. & Poe, C., “Laser
Welding of Pedicled Flap Skin Tubes”, J. Urol. (Am. Urological
Assoc., Inc.), pp. 623-625, 1989.

Rosemberg, SK., “Further Clinical Experience with CO₂ Laser


in Microsurgical Vasovasostomy”, Urology, Vol. 32, 3, 225-
227, 1986.

C-26
________________________________________________________________________________________________
APPENDICE B
Informazioni professionali
______________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________

B.1. Introduzione Questa appendice intende supportare i medici nell’utilizzo di


questo sistema laser a CO₂ ESC/Sharplan in determinate
specializzazioni chirurgiche, ribadendo le informazioni
presentate nel Manuale dell’Operatore riguardanti le istruzioni
per l’uso, le precauzioni e le avvertenze necessarie per
migliorare gli effetti del trattamento sul paziente riducendo il
rischio di danni fisici a paziente, medico e personale, oppure
aggiungendo nuove informazioni.

Per ottenere i massimi vantaggi da questo capitolo, ogni utente


dovrebbe leggere l’intero Manuale dell’Operatore prima di
passare a questa sezione e di utilizzare il laser. Sebbene tutti i
capitoli del manuale siano molto importanti, i capitoli seguenti
contengono informazioni professionali di carattere specifico e
generale:

Capitolo 1: Misure precauzionali


Capitolo 3: Descrizione del sistema
Sezione 3.1.: Teoria generale sul laser
Sezione 3.2.: Teoria del laser a CO₂
Sezione 3.6.: Modalità operative del sistema
Capitolo 4: Comandi, indicatori e connessioni
Capitolo 5: Istruzioni operative
Capitolo 6: Accessori chirurgici per il laser

Prima di utilizzare il laser SHARPLAN 40 C, il medico ed il


personale devono essere perfettamente consapevoli dell’effetto
chirurgico prodotto dal laser alla lunghezza d’onda di 10,6
micron utilizzando un particolare accessorio (vd. Preparazione
del personale medico). Si raccomanda vivamente una rilettura
della letteratura clinica pubblicata in materia di laser a CO₂.

Il sistema laser dovrebbe essere utilizzato solamente da medici e


da personale adeguatamente preparato, con una perfetta
conoscenza delle istruzioni e delle avvertenze riportate nel
Manuale dell’Operatore.

Le informazioni presentate in questa sezione non sono da


intendersi in alcun modo esaustive né devono sostituirsi alla
preparazione o esperienza di medici e personale.
B-1
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali

B.2. Preparazione La preparazione dei medici e di altri specialisti (dentisti,


del personale veterinari, callisti, ecc.) dovrebbe comprendere tutti gli elementi
medico di seguito elencati:

• Rilettura delle pubblicazioni sul laser a diodo nell’ambito


della propria specializzazione chirurgica d’interesse
riguardanti le applicazioni laser a CO₂. Si dovrebbe essere in
grado di comprendere a fondo le interazioni laser-tessuto e le
tecniche e opzioni di trattamento. Il medico dovrebbe
conoscere tutte le tecniche non-laser ed i trattamenti con altre
lunghezze d’onda laser compatibili (es.: Nd:YAG, Argon,
Olmio, ecc.).

• Il personale dovrebbe partecipare a riunioni organizzate,


seminari e conferenze riguardanti l’utilizzo del laser
all’interno della specializzazione chirurgica di interesse.

• Si consiglia di frequentare dei workshop che includano una


serie di lezioni didattiche sulla fisica laser e sulle interazioni
dei tessuti, nonché delle esperienze di laboratorio. Si
consigliano workshop e master con certificazioni di
frequenza (CME). Si prega di contattare SHARPLAN a uno
dei seguenti numeri per informazioni aggiornate sui corsi:
+1-800-394-2000, oppure +1-201-327-16666.

B.3. Caratteristiche L’energia emessa alla lunghezza d’onda della CO₂ viene
chirurgiche ampiamente assorbita dall’acqua presente nel tessuto.
generali dei
laser a CO₂ Vi sono molte caratteristiche correlate del raggio a CO₂ che
producono gli effetti termali necessari per incidere, evaporare,
coagulare, ecc. un tessuto molle. Nel trattare un tessuto, vanno
considerate le seguenti caratteristiche:

• Energia media
• Grandezza dell’area trattata
• Densità energetica (energia media/grandezza dell’area)
• Fluenza energetica (energia x tempo sul tessuto)
• Energia massima

Tali caratteristiche vengono spiegate in maniera esaustiva in


qualsiasi libro riguardante i laser clinici, oltre che nel presente
Manuale dell’Operatore ESC/Sharplan.

La capacità di incisione del tessuto è solitamente maggiore nel


caso di un spot piccolo trattato con un’energia massima più alta
del raggio laser (vd. fig. B.1).

B-2
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali

I danni termici al tessuto sono solitamente ridotti impiegando


periodi più brevi di attivazione del laser, che permettono una
minore dispersione di calore al tessuto circostante per
conduzione.

INCI-
IMPOSTAZIONE SIONE
DEL LIVELLO RAPI-
ENERGETICO IN DA
WATT INCISIONE/ASPORTAZIONE
ASPORTAZIONE & ABLAZIONE

CONTRAZIONE/COAGULAZIONE
SUPERFICIALE

AMPIEZZA DELLO SPOT (DIAMETRO IN MILLIMETRI)

Figura B.1: Effetti sul tessuto ad impostazioni energetiche e ampiezze dello spot variabili

B-3
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Informazioni professionali

Tabella B.1: Densità energetica (in w/cm²) per spot di diversa ampiezza e con diverse
impostazioni di livello energetico

Ampiezza dello spot Energia in watt


(mm) 5 10 20 30 40 55
0,2 15924 31847 63694 95493 127389 175070
0,4 3979 7958 15915 23873 31830 43768
0,6 1768 3537 7074 10610 14147 19452
0,8 995 2265 3981 6794 7962 10942
1,0 637 1273 2546 3820 5093 7003
1,5 283 566 1132 1698 2264 3112
2,0 159 318 637 955 1274 1751
2,5 102 204 407 611 815 1120
3,0 71 141 283 424 566 778

Effetti sul tessuto di diverse densità energetiche


5-300 w/cm² Contrazione/coagulazione superficiale
300-1200 w/cm² Evaporazione asportazionale
1200-15000 w/cm² Evaporazione incisionale
15000-100000 w/cm² Incisione rapida

Da Dan C. Martin, MD
Centro per le Scienze Salutistiche della University of Tennessee
Memphis, Tennessee

B.3.1. Modalità pulsate Tramite il relativo livello energetico massimo, la durata degli
impulsi e le variazioni nell’energia media, le modalità operative
pulsate permettono al medico di apportare al tessuto quegli
effetti menzionati nella sezione precedente.

La modalità SUPERPULSE utilizzata con un diametro di


raggio piccolo (<1 mm.) è adatta per l’incisione e, a livello
energetico bassi, è l’ideale per una precisa evaporazione di
strutture di tessuto alquanto minute.

La modalità PULSER offre un maggiore controllo dell’emostasi


durante l’incisione. Con questa modalità, sono disponibili valori
di energia media più alti rispetto alla modalità SuperPulse.

B-4
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Sharplan 40 C Informazioni professionali

La modalità CW (Ad onda continua) fornisce la maggiore


emostasi durante le incisioni e, con un raggio defocalizzato e
bassi livelli energetici, è utile per una coagulazione in blocco.

B.3.2. Manipolazione del raggio Anche il tasso di manipolazione del raggio (tempo di
esposizione sul tessuto) influisce sui processi di incisione,
evaporazione o coagulazione. La tabella sottostante (B.2)
riassume le informazioni di carattere generale e riguarda tutte le
modalità laser.

Tabella B.2: Caratteristiche del laser necessarie per ottenere gli


effetti desiderati sul tessuto
Effetti sul Energia Ampiezza Modalità Manipolazione
tessuto media dello spot preferita* del raggio
Incisione Alta Focalizzata CW, SP, P Lenta
profonda
Incisione Bassa Focalizzata SP Lenta
superficiale
Incisione Alta Focalizzata CW, SP Veloce
superficiale
Evaporazione Alta Defocalizzata CW, P Lenta
massiccia
Evaporazione Bassa Defocalizzata CW Lenta
superficiale
Evaporazione Alta Defocalizzata CW Veloce
superficiale
Coagulazione Bassa Defocalizzata CW Lenta
coagulazione Alta Defocalizzata CW veloce

(*) CW= Modalità A Onda Continua SP= Modalità SuperPulse P=


Modalità Pulser

A seconda delle preferenze e delle tecniche individuali, il


medico utilizzerà il parametro laser adatto al trattamento
desiderato. La conoscenza e l’esperienza necessarie per prendere
le opportune decisioni riguardanti il trattamento si acquisiscono
tramite uno studio della letteratura pubblicata a riguardo, una
preparazione clinica, l’acquisizione di esperienza in campo
ospedaliero ed esperienza generale nell’utilizzo dei laser
chirurgici.

Il sistema SHARPLAN 40 C è in grado di produrre sul tessuto


tutti gli effetti summenzionati; vd. la sezione Specifiche del
Manuale dell’Operatore per le esatte gamme energetiche.

B-5
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Sharplan 40 C Informazioni professionali

B.3.3. Sistema di resa ed Anche il sistema di resa e gli accessori specifici influiscono
accessori per il laser sugli effetti prodotti sul tessuto.
Gli accessori che trattano spot molto piccoli, quali i
micromanipolatori Acuspot e Microslad ed i manipoli
focalizzanti, sono in grado di trattare spot nella gamma da 200-
4000 micron. Tali accessori producono alte densità energetiche
per l’incisione ad impostazioni di energia media relativamente
basse.
Altri sistemi di resa ed accessori, come le fibre flessibili
FlexiLase e FiberLase ed alcuni accoppiatori endoscopici
permettono un’ampiezza dello spot da 0,8 a 1,2 mm., ma
richiedono energie medie più alte per una densità energetica
equivalente.
Gli accessori che permettono la defocalizzazione o che possono
venire spostati fisicamente per regolare l’ampiezza dello spot
(punto focale) permettono un trattamento del tessuto con
ampiezze grandi o piccole (rispettivamente, a densità energetica
bassa oppure alta).
Gli accessori di evaporazione SwiftLase, SilkTouch e
FeatherTouch effettuano una scansione del raggio laser sull’area
da trattare, permettendo un’evaporazione superficiale con
minime bruciature. Fare riferimento al Capitolo Accessori del
Manuale dell’Operatore per comprendere appieno le capacità dei
singoli accessori.

B.4. Norme generali per Fare riferimento al Capitolo Istruzioni operative di questo
l’uso manuale per complete istruzioni sull’uso di questo laser a CO₂.
Fare riferimento al Capitolo Misure precauzionali per le
precauzioni nell’impiego del laser.

B.5. Avvertenze Sia il medico che il personale di sala devono essere a


generali conoscenza di tutti gli aspetti delle procedure chirurgiche
elencate e dell’uso effettivo del laser tramite un esaustivo
programma di preparazione.

B.5.1. Occhiali di protezione Tutte le persone presenti nella sala di trattamento, compreso il
paziente, devono indossare occhiali di protezione specifici per
lunghezza d’onda. Qualora l’area di trattamento sia tale da
impedire l’utilizzo degli occhiali di protezione laser
convenzionali, il paziente dovrà indossare dei copri-retina
protettivi (ad esempio di metallo).

B.5.2. Effetti sul tessuto I medici che utilizzino il laser a CO₂ devono assumersi la
responsabilità di capire tutti gli effetti sul tessuto avvenuti come
risultato del livello energetico, della grandezza dell’area da
trattare, del sistema accessorio di emissione laser e della durata
dell’applicazione prescelta.
B-6
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Sharplan 40 C Informazioni professionali

B.5.3. Rischi di incendio Per impedire i rischi di incendio:

1. Utilizzare l’allarme sonoro fornito dal laser per avvertire lo


staff dell’attivazione del laser.

2. Nelle vicinanze dell’area trattata, utilizzare solamente


garze inumidite con acqua sterile.

3. Posizionare sempre il sistema in modalità STANDBY


quando si effettua una pausa nell’utilizzo del laser,
prevenendo in tal modo ad emissioni laser indesiderate.

4. Preparare un bacile di acqua sterile per estinguere i piccoli


incendi.

5. Assicurarsi di avere sempre a portata di mano un estintore.

6. Attivare l’interruttore a pedale del laser solamente quando


il raggio di puntamento He-Ne è diretto verso la parte da
trattare sotto visualizzazione diretta.

7. Gli ambienti ricchi di ossigeno aumentano la


combustibilità del materiale (es.: garze). Evitare di
ricoprire bende e materiali che possono raccogliere gas
ricchi di ossigeno.

8. Evitare l’uso di agenti preparatori infiammabili o attendere


la loro completa evaporazione prima di utilizzare il laser.

9. Non usare il laser in presenza di gas anestetici infiammabili


o esplosivi.

B.5.4. Evacuazione del fumo Utilizzare sempre un sistema di evacuazione del fumo adeguato,
con l’aspirazione diretta verso la colonna del laser, oppure
rimossa tramite una porta accessoria di suzione per evitare
l’inalazione del fumo, effetti secondari dovuti all’evaporazione
ed aerosol.

B.5.5. Direzione del raggio laser Utilizzare sempre strumenti chirurgici con proprietà
antiriflettenti, per evitare errori nella direzione del raggio laser.

B-7
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice

INDICE

Capitolo 1 Misure precauzionali e conformità con gli standard internazionali Pagina


1.1. Informazioni generali………………………………………………………….. ….1-1
1.2. Pericolo di ustioni……………………………………………….…………….. ….1-1
1.3. Pericolo di esposizione diretta e riflessa della retina………………………….. ….1-1
1.4. Occhiali protettivi…..…………………………………………………………. ….1-2
1.5. Sicurezza del paziente…………………………………………………………. ….1-2
1.6. Pericolo di esplosioni e incendi………………………………………………... ….1-2
1.7. Pericolo di alti voltaggi………………………………………………………... ….1-2
1.8. Utilizzo della presa elettrica e della spina appropriate………………………… ….1-2
1.9. Messa a massa del sistema…………………………………………………….. ….1-3
1.10. Sostituzione del fusibile……………………………………………………….. ….1-3
1.11. Conformità agli standard internazionali….…………………………….……… ….1-3
1.12. Etichette di avvertimento, identificazione e certificazione...………………….. ….1-4

Capitolo 2 Installazione Pagina


2.1. Apertura e controllo della confezione…………………………………………. ….2-1
2.2. Elenco del contenuto………………..…………………………….…………... ….2-1
2.3. Requisiti di spazio……..…..…………………………………………………... ….2-2
2.4. Considerazioni sull’alimentazione………………...……..……………………. ….2-3
2.5. Connessione del sistema di spegnimento a distanza…………………………... ….2-3
2.6. Connessione del tasto a pedale.……..…………………………….…………… ….2-5
2.7. Impostazione della lingua desiderata per i messaggi sul display...……………. ….2-5
2.8. Installazione del filtro batteriologico..………………………………….……... ….2-5

Capitolo 3 Descrizione del sistema Pagina


3.1. Teoria generale sul laser…..…….…………………………………………….. ….3-1
3.2. Teoria del laser a CO2..….……………………………………….…….……… ….3-1

i
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C

3.3. Descrizione generale del sistema……………………………………….……... ….3-2


3.4. Struttura generale……………………………………………………………… ….3-5
3.4.1. Generalità……………………………………………………………………… ….3-5
3.4.2. Gruppo del banco ottico…………………………………………….….……… ….3-5
3.4.3. Alimentatore…………………………………………………………………… ….3-6
3.4.4. Sistema di raffreddamento del laser…………………………………….……... ….3-6
3.4.5. Pannello di controllo……………………………………………….…….……. ….3-7
3.4.6. Sistema di riflusso dell’aria…………...……………………………………….. ….3-7
3.4.7. Comparto del kit manipolo…………………………………………………….. ….3-7
3.4.8. Comparto del tasto a pedale..………………………………………………….. ….3-8
3.4.9. Comparto del braccio articolato……………………………………………….. ….3-8
3.5. Sistema di resa del raggio a braccio articolato..……………………………….. ….3-8
3.6. Modalità operative del sistema..……………………………………………….. ….3-8
3.6.1. Concetti base e definizioni…………………………………………………….. ...3-10
3.6.2. Modalità operative laser……………………………………………………….. ...3-11
3.6.3. Modalità di esposizione del tessuto...………………………………………….. ...3-13

Capitolo 4 Comandi, indicatori e connessioni Pagina


4.1. Informazioni generali.…………………………………………………………. ….4-1
4.2. Struttura principale e braccio articolato...………………………….………….. ….4-1
4.3. Pannello di controllo.………………………………………………………….. ….4-3
4.3.1 I display………………………………………………………………………... ….4-3
4.3.2. Interruttore a chiave e indicatore di accensione……………………………….. ….4-3
4.3.3. Tasti STBY, OFF/RST e READY………………………………….….……… ….4-4
4.3.4. Tasti di modalità di esposizione del tessuto..………………………………….. ….4-4
4.3.5. Tasti di modalità operativa…………………………………………………….. ….4-4
4.3.6. Tasti POWER e TIME………….……………………………………………... ….4-5
4.3.7. Tasti di programmazione.……………………………………………….……... ….4-6
4.4. Pannello posteriore………………….…………………………………………. ….4-6

Capitolo 5 Informazioni operative Pagina


5.1. Informazioni generali…….……………………………………………………. .…5-1
ii
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice

5.2. Preparazione del sistema all’utilizzo...…………………………….…………... .…5-1


5.3. Procedura di accensione.………………………………………………………. ….5-3
5.4. Controllo della regolazione adeguata del raggio ……………......…………….. ….5-4
5.5. Funzionamento del sistema……………………………………………………. ….5-5
5.5.1. Selezione della modalità operativa…………………………………………….. ….5-5
5.5.2. Impostazioni energetiche……………………………………………………… ….5-5
5.5.3. Selezione della modalità di esposizione del tessuto..………………………….. ….5-6
5.5.4. Impostazioni temporali………………………………………………….……... ….5-7
5.5.5. Utilizzo del tasto a pedale..………………………………………….….……... ….5-8
5.5.6. Pause nel trattamento..………………………………………………….……... ...5-10
5.6. Rilevamento di errori.………………………………….……………………… ...5-10
5.7. Programmazione del sistema………………..…………………….…………… ...5-10
5.7.1 Memorizzazione di un protocollo.…………………………………………….. ...5-10
5.7.2 Richiamo di un protocollo……………………………………………………... ...5-11
5.8. Procedura di spegnimento…………...………………………………….……... ...5-11
5.9. Preparazione del sistema per il trasporto/immagazzinamento………….……... ...5-12
5.10. Memorandum delle procedure operative……………………………….……... ...5-14

Capitolo 6 Accessori chirurgici per il laser Pagina


6.1. Informazioni generali…………………………………….……………………. ….6-1
6.2. Kit manipolo…...…………………………………….………………………… ….6-1
6.2.1. Montaggio del manipolo………………………………………………………. ….6-2
6.2.2. Pulitura, disinfezione e sterilizzazione…………………………….….……….. ….6-2
6.3. Accessori opzionali……………………………………………………………. ….6-4
6.3.1. Manipoli SHARPLAN………………………...………….…………………… ….6-4
6.3.2. Fibre flessibili………………………..………………………………….……... ….6-4
6.3.3. Microslad SHARPLAN…………..…………………………………….……... ….6-5
6.3.3.1. Descrizione generale…………………………………………………………... ….6-5
6.3.3.2. Acuspot 712………………………....…………………………….…………... ….6-5
6.3.3.3. Microslad 719………………………………………………………………….. ….6-6
6.3.3.4. Altri micromanipolatori SHARPLAN...………………………….…………… ….6-8
6.3.4. Colposlad e colposcopi laser SHARPLAN…...……………………………….. ….6-9
6.3.5. Endoscopi ESC/Sharplan e strumenti endoscopici ausiliari………………...… ….6-9
iii
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C

6.3.6. SilkTouch SHARPLAN…………………..…………………………………… ...6-10


6.3.7. SilkLaser SHARPLAN…..………………………………………….….……... ...6-10
6.3.8. SurigTouch SHARPLAN..………………………………………….….……… ...6-10
6.3.9. SurgiTouch Multifunzione SHARPLAN……...…………………….………… ...6-11
6.3.10. SureTouch SHARPLAN…………………………………………….………… ...6-12

Capitolo 7 Manutenzione Pagina


7.1. Introduzione………………………...………………….…………………….. ….7-1
7.2. Informazioni di servizio……………………………………………………….. ….7-1
7.3. Manutenzioni di routine………………………………………………...……... ….7-1
7.4. Controllo/Esecuzione della calibratura del misuratore di potenza…….………. ….7-3
7.4.1. Controllo della calibratura del misuratore di potenza…….…………………… ….7-3
7.4.2. Calibratura del misuratore di potenza….……………………………….……... ….7-4
7.5. Sostituzione di un fusibile…………...………………………………….……... ….7-5
7.6. Pulizia/disinfezione esterna………………………….….……………………... ….7-5
7.7. Pulizia di lente e specchio……………………………………………………... ….7-6

Capitolo 8 Risoluzione dei problemi Pagina


8.1. Informazioni generali………………...………………….…………………….. ….8-1
8.2. Guida di risoluzione dei problemi……………………………………………... ….8-1

Capitolo 9 Specifiche Pagina


9.1. Output………………...………………….…………………………………….. ….9-1
9.2. Operatività e controllo…………..……………………………………………... ….9-2
9.3. Input……………………………………….…………………………………... ….9-2
9.4. Caratteristiche fisiche…………...……………………………………………... ….9-3
9.5. Accessori standard……………...……………………………………………... ….9-3
9.6. Accessori opzionali……………..……………………………………………... ….9-3
9.7. Accessori per la manutenzione……..………………………………………….. ….9-5

iv
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice

Appendice A Schema elettrico________________________________________________

Appendice B Informazioni professionali Pagina


B.1. Introduzione…..………………………………………………………...……... …B-1
B.2. Preparazione del personale medico..……..…………………………….……… …B-2
B.3. Caratteristiche chirurgiche generali dei laser a CO2…………………………... …B-2
B.3.1. Modalità pulsate………….……………………………………………………. …B-4
B.3.2. Manipolazione del raggio..........…………………………….…………………. …B-5
B.3.3. Sistema di resa ed accessori per il laser……………………………………….. …B-6
B.4. Norme generali per l’uso…..…….…………………………………………….. …B-6
B.5. Avvertenze generali……………..………………………..…………….……... …B-6
B.5.1. Occhiali di protezione.…………..………………………..…………….……... …B-6
B.5.2. Effetti sul tessuto….……………..………………………..…………….……... …B-6
B.5.3. Rischi di incendio………………..………………………..…………….……... …B-7
B.5.4. Evacuazione del fumo.…………..………………………..…………….……... …B-7
B.5.5. Direzione del raggio laser...……..………………………..…………….……... …B-7

Appendice C Applicazioni cliniche Pagina


C.1. Introduzione…………………………………………………………………… …C-1
C.2. Otorinolaringoiatria – Generale……………………………………………….. …C-1
C.2.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… …C-1
C.2.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… …C-1
C.2.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche...……………….………………….. …C-1
C.2.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. …C-2
C.2.5. Bibliografia……………………………………………………………………. …C-3
C.3. Uvuloplastica assistita al laser (LAUP)……………………………………….. …C-4
C.3.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… …C-4
C.3.2. Suggerimenti per l’uso….……………………….…………………………….. …C-4
C.3.3. Sistemi di resa del laser………………………….…………………………….. …C-5
C.3.4. Controindicazioni...………………………………………………………….… …C-6
C.3.5. Precauzioni e raccomandazioni specifiche...……………….………………….. …C-7
C.3.6. Complicazioni...……………………………………………………………….. …C-8
C.3.7. Bibliografia……………………………………………………………………. …C-8
v
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C

C.4. Miringotomia/timpanostomia assistita al laser………………………………… ..C-10


C.4.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-10
C.4.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-10
C.4.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-10
C.4.4. Complicazioni ed effetti collaterali...………………………………………….. ..C-11
C.4.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-11
C.5. Dermatologia/chirurgia plastica……………………………………………….. ..C-12
C.5.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-12
C.5.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-12
C.5.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-12
C.5.4. Complicazioni ed effetti collaterali...………………………………………….. ..C-13
C.5.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-13
C.6. Trapianto di capelli……………………………………………………………. ..C-14
C.6.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-14
C.6.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-14
C.6.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-15
C.6.4. Complicazioni ed effetti collaterali...………………………………………….. ..C-15
C.6.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-15
C.7. Ginecologia……………………………………………………………………. ..C-16
C.7.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-16
C.7.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-16
C.7.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche…………….………………….…… ..C-16
C.7.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-17
C.7.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-17
C.8. Neurochirurgia………………………………………………………………… ..C-18
C.8.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-18
C.8.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-18
C.8.3. Precauzioni e raccomandazioni specifiche…………….………………….…… ..C-18
C.8.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-19
C.8.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-19
C.9. Ortopedia………………………………………………………………………. ..C-19
C.9.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-19
C.9.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-19

vi
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice

C.9.3. Suggerimenti per l’uso………………………………………………………… ..C-20


C.9.4. Precauzioni e raccomandazioni specifiche…………….………………….…… ..C-20
C.9.5. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-20
C.9.6. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-21
C.10. Chirurgia generale/toracica……………………………………………………. ..C-21
C.10.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-21
C.10.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-21
C.10.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-21
C.10.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-22
C.10.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-22
C.11. Odontoiatria……………………………………………………………………. ..C-22
C.11.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-22
C.11.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-22
C.11.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-23
C.11.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-23
C.11.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-23
C.12. Podologia………………………………………………………………………. ..C-24
C.12.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-24
C.12.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-24
C.12.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-24
C.12.4. Complicazioni...……………………………………………………………….. ..C-24
C.12.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-24
C.13. Urologia……………………………….……………..………………………… ..C-25
C.13.1. Indicazioni……......…………………………….……………………………… ..C-25
C.13.2. Controindicazioni...………………………………………………………….… ..C-25
C.13.3. Precauzioni, raccomandazioni ed avvertenze specifiche...……………….…… ..C-25
C.13.4. Complicazioni...………………………………………………………………. ..C-25
C.13.5. Bibliografia……………………………………………………………………. ..C-26

vii
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C

________________________________________________________________________________
ELENCO DELLE FIGURE
Figura Descrizione Pagina
Figura 1.1 Localizzazione delle etichette di avvertimento, identificazione e certificazione.. ….1-5
Figura 2.1 SHARPLAN 40 C con coperchio superiore ….2-1
montato..…………………………...
Figura 2.2 Schema dimensionale – Visto da lato……...……………………………………. ….2-2
Figura 2.3 Schema dimensionale – Visto dall’alto…………………………………………. ….2-3
Figura 2.4 Assemblaggio del connettore del sistema di spegnimento a distanza….……….. ….2-4
Figura 3.1 Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Visto da ….3-3
lato……………………………….
Figura 3.2 Il sistema laser SHARPLAN 40 C – Visto dal .…3-4
retro……………………………..
Figura 3.3 Sistema ottico…………………………………………………………………… .…3-6
Figura 3.4 Comparto del kit manipolo da 125 mm…………………………………………. .…3-7
Figura 3.5 Gamma di angolazioni del braccio articolato: posizione “operativa”, “di .…3-8
riposo” e bilanciata………………………………………………………………
Figura 3.6 Concetti base della funzione periodica generale………………………………... ...3-10
Figura 3.7 Modalità operative laser………………………………………………………… ...3-13
Figura 3.8 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa CW………………… ...3-15
Figura 3.9 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa SuperPulse…………. ...3-16
Figura 3.10 Modalità di esposizione del tessuto in modalità operativa Pulser………………. ...3-17
Figura 4.1 SHARPLAN 40 C – Pannello ….4-2
superiore………….……………………………...
Figura 4.2 Pannello di controllo…..………………………………………………………… ….4-5
Figura 4.3 Pannello ausiliario………………………….…………………………………… ….4-6
Figura 5.1 Bilanciamento del braccio articolato………………………..…………………... .…5-3
Figura 5.2 Chiusura del braccio articolato……………………...…………………………... ...5-13
Figura 6.1 Kit manipolo da 125 mm.…………………………………………………….…. ….6-1
Figura 6.2 Acuspot 712 SHARPLAN……...……………………………………………….. ….6-5
Figura 6.3 Microslad 719 SHARPLAN ……………………………………….. ….6-6
Figura 6.4 SilkLaser SHARPLAN installato sul laser 40C...………………………………. ...6-10
Figura 6.5 SurgiTouch SHARPLAN installato sul braccio articolato del sistema laser.…... ...6-10
Figura 6.6 SurgiTouch Multifunzione SHARPLAN installato sul sistema laser 40 ...6-11
C………
Figura 8.1 Schema di distribuzione dell’energia..………………………………………….. ….8-6
Figura A.1 SHARPLAN 40 C Schema circuitale.…………………………………... …A-3

Figura B.1 Effetti sul tessuto ad impostazioni energetiche ed ampiezze dello spot variabili. …B-3

viii
________________________________________________________________________________________________
Sharplan 40 C Indice

________________________________________________________________________________
ELENCO DELLE TABELLE

Tabella Descrizione Pagina


Tabella 3.1 Modalità operative laser vs. modalità di esposizione del tessuto..…………….. ….3-9
Tabella 5.1 Risoluzione delle impostazioni del livello energetico………..……………….. ….5-6
Tabella 5.2 Risoluzione delle impostazioni di durata...………………………….………… .…5-8
Tabella 5.3 Memorandum delle procedure operative…......……………………………….. ...5-14
Tabella 6.1 Diametro(i) dello spot per Acuspot 712 SHARPLAN.………………………... ….6-5
Tabella 6.2 Diametri dello spot focalizzato per Microslad 719 SHARPLAN...………….... ….6-7
Tabella 7.1 Programma raccomandato dei controlli e delle procedure di manutenzione di ….7-2
routine………………………………………………………………………….
Tabella 8.1 Guida di risoluzione ai problemi per i messaggi d’errore………………. ….8-2
Tabella 8.2 Malfunzionamenti del sistema senza messaggi d’errore - Guida di risoluzione ….8-4
ai problemi……………………………………………………………………..
Tabella B.1 Densità energetica (in w/cm²) per spot di diversa ampiezza e con diverse …B-4
impostazioni di livello energetico……………………………………………...
Tabella B.2 Caratteristiche del laser necessarie per ottenere gli effetti desiderati sul …B-5
tessuto…………………………………………………………………………..

ix
________________________________________________________________________________________________
Indice Sharplan 40C

Figura 1: Il sistema laser Sharplan 40 C

x
________________________________________________________________________________________________

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