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Screenplay

1 ROMA STRADA UFFICIO AGENTE ESTERNO GIORNO 1


Le strade trafficate della capitale. Un palazzo del
quartiere prati.

CESARE
(fuori campo)
Ma cos’è questa docufiction? O è
doc o è fiction. Quando non si sa
dove andare a sbattere si ricorre
all’ibrido. İl cinema è cinema.

2 ROMA UFFICIO AGENTE INTERNO GIORNO 2


Cesare è seduto di fronte al suo agente e giocherella con
una penna.
AGENTE
E il cinema non perdona.
CESARE
Cosa vuoi dire?
AGENTE
Che il tuo genere " visionario"
non funziona più

CESARE
Il genere è " visionario
psicologico" e l’ho inventato io
AGENTE
gli ultimi due film li hai
sbagliati. E a te un altro non te
lo fanno fare. Ringrazia il cielo
che ti ho proposto per il primo
di questi cinque tv movie. E ho
dovuto insistere e far leva sul
fatto che sei di Genova come
Gilberto Govi.
CESARE
Un film su Govi? Ma il pubblico
non sa nemmeno chi è.

AGENTE
Non un film. Un doc-film! E
comunque è stato il più grande
attore dialettale Genovese. E la
serie è dedicata ai grandi attori
dialettali italiani. Ed è dal
teatro dialettale che parte il
teatro moderno.

(CONTINUED)
CONTINUED: 2.

CESARE
Vuoi farmi una lezione di storia
del teatro?

AGENTE
Voglio che cogli questa palla al
balzo. Perché rischi di perdere
l’ultimo treno.
CESARE
Non sei certo un genio
dell’incoraggiamento
AGENTE
Sono il tuo agente, non il tuo
psicanalista.

CESARE
Ma almeno fammi fare la puntata
su Edoardo. O quella su
Petrolini.

AGENTE
Vogliono cominciare con Govi. Fai
questa e vediamo di farti
assegnare anche le altre. Sarebbe
un bel colpo. Rientri dalla porta
principale. E paghi i debiti, che
non rispondi più al telefono per
paura che sia qualche creditore.
CESARE
Questo è un colpo basso.

AGENTE
Guardati un po’ di materiale. Su
youtube trovi delle cose. Il
resto te lo faccio avere quando
vuoi.

CESARE
Ci posso pensare?
AGENTE
Fai in fretta perché ci sono
almeno due registi più giovani
che scalpitano.
CESARE
Ma chi dovrebbe interpretare
Govi?

Cesare beve un altro sorso d’acqua.


AGENTE
Sicuramente un genovese capace di
parlare il dialetto. Ma si
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 3.

AGENTE (cont’d)
aspettano da te una proposta
interessante.

CESARE
non ho ancora accettato
AGENTE
ma hanno accettato loro la cifra
che ho richiesto.

CESARE
Quanto?
AGENTE
80 mila più agenzia e come
dicono a Genova... son belle
palanche. questa è la
sceneggiatura. non è male,
quindi non cominciare a rompere i
coglioni con i cambiamenti perché
è blindata. l’ha scritta un’
intoccabile Tu pensa a chi può
fare Govi. Sul protagonista
sono in difficoltà. Ti
organizzo un primo incontro col
produttore per dopodomani. fatti
venire in mente qualcuno, bravo,
genovese e comico.

3 3 ROMA MINIAPPARTAMENTO DI CESARE INT. NOTTE **** 3

Varie bottiglie sul tavolino e piatti vuoti. Cesare è


seduto davanti al televisore sul quale scorrono le
immagini prese da internet di una commedia di Govi: I
maneggi. Inizialmente guarda con una certa diffidenza e
superiorità poi gli scappa un sorriso e poi un altro. Fa
un fermo immagine sul PP di Govi. Su un altro pc fa
scorrere i PP di diversi attori noti, poi si sofferma su
quello di Adolfo Margiotta e mette a confronto i due PP.
Pare convinto.

4 4 ROMA BAR INTERNO GIORNO **** 4

ADOLFO MARGIOTTA
Govi... Gilberto Govi?
Cesare al bar con ADOLFO MARGIOTTA. L’attore sta bevendo
una bibita analcolica, Cesare un Negroni.
ADOLFO MARGIOTTA
Ma io non sono genovese.

(CONTINUED)
CONTINUED: 4.

CESARE
ma hai la mimica facciale; il
successo di Govi era la sua
mimica... incredibile. Jim
Carrey è una mummia in confronto
a lui. E gli occhi? te lo ricordi
Marty Feldman: gli fa un
baffo. anticipa tutti: fa
smorfie e strabuzza gli occhi
cinquant’anni prima degli altri.

Adolfo Margiotta inorgoglito accenna a fare delle smorfie.


MARGIOTTA
E’ la storia della sua vita?

CESARE
un arco di tempo che va dal 1917
al 1960. nel ’17 Govi aveva 32
anni nel 60: "75".
MARGIOTTA
Ci vuole un trucco e parrucco con
i controcoglioni
CESARE
Lo avremo.

5 ROMA VIALE MAZZINI PALAZZO RAI EST.GIORNO 5


la mdp zoomma su una delle vetrate mentre una voce
maschile f.c sta parlando

6 ROMA UFFICIO RAI 6


seduto alla scrivania un funzionario sta parlando al
telefono mentre davanti a lui sullo schermo del suo
televisore Margiotta in fermo immagine sull’ultima battuta
del provino
FUNZIONARIO RAI
a Margiotta non avevamo pensato.
effettivamente la somiglianza
c’è, ma è nato a Torre del Greco.

7 ROMA UFFICIO PRODUZIONE LUCIDI 7


Il Produttore Lucidi al telefono

LUCIDI
ha lavorato a Genova a lungo,
potrebbe farcela, il regista è
molto convinto.

si alternano le immagini al telefono

(CONTINUED)
CONTINUED: 5.

ROMA VIALE MAZZINI ufficio Funzionario


FUNZIONARIO RAI
fidiamoci di questo Cesare. ma,
senti Lucidi, lo ha capito bene
che questo è un prodotto
televisivo e che non può sfogare
le sue fantasie visionarie. si
deve attenere rigorosamente alla
sceneggiatura

Roma ufficio Lucidi


LUCIDI
lo ha capito.

Lucidi alza gli occhi al cielo e a se stesso dice


...speriamo.
Roma viale Mazzini ufficio Funzionario
FUNZIONARIO
comunque in settimana Maria Paola
sarà sul set a controllare. e’ la
sceneggiatrice ed è la nostra
showrunner
Roma ufficio Lucidi

LUCIDI
che sarebbe?
FUNZIONARIO RAI
una specie di carabiniera con
l’incarico di gestire le
interferenze tra lo studio ed i
capi dell’emittente, con licenza
di assumere e sopratutto
licenziare,una sentinella
armata. quindi chiarisci bene
con il tuo regista di film ...
guarda ancora Margiotta nel televisore
per quanto riguarda Margiotta,
direi... di si.

8 ROMA SALA TRUCCO INTERNO GIORNO 8


una truccatrice sta correggendo le rughe sotto gli occhi a
Margiotta

Cesare interiene
CESARE
le sopracciglia più folte

Entra Elvira.

(CONTINUED)
CONTINUED: 6.

CESARE
Ciao Elvira. (alla truccatrice)
e i baffetti più
leggeri. Adolfo, tua moglie,
la Rina.
ADOLFO MARGIOTTA
Ciao
ELVIRA
Ciao
Cesare fa sedere Rina vicino ad Adolfo e li guarda allo
specchio.
CESARE
Dai, che siete una bella coppia.
ADOLFO MARGIOTTA
Ma lei genovese lo è veramente.
si sentirà la differenza

CESARE
Con il dialetto ci aiuterà,vero
Elvira? dai leggi qua
da ad Adolfo la sceneggiatura che apre ad una certa
pagina
Adolfo Margiotta con forte accento genovese legge
ADOLFO MARGIOTTA
Manca un poméllo.

Elvira corregge l’accento. Margiotta ripete


ADOLFO MARGIOTTA
Manca un pomèllo. A me la
attaccou li o pomello... t’ou chì
o pertuso, Giggia! L’asola a l’è
chì e o pomello o l’è là. E cossa
me ne fasso de sto pomello.
Elvira legge le battute di Rina la moglie di Govi, con
forte accento.

ELVIRA
No te bon manco a vestite: no te
manca un pomello... te manca u
cervello

ridono
7.

9 9 SALETTA PROIEZIONE INTERNO GIORNO **** 9


Davanti ad uno schermo in una saletta che il produttore ha
messo a disposizione, Cesare è seduto accanto
a Margiotta. Qualche fila dietro di loro, Stefano Lucidi
e la sua assistente, Teresa Santelli
un giovane riprende con una camera digitale le
persone presenti nella stanza

Cesare si gira verso Lucidi


CESARE
e quello che fa?
LUCIDI
E’ uno stagista. raccoglie
materiale per un backstage
Sul grande schermo scorrono le immagini di repertorio in
BeN di un Carosello per il The Ati, interpretato
da Gilberto Govi nel doppio ruolo di sé stesso e della
sua maschera. ovverosia del Commendatore Gilberto Govi e
del portinaio Baciccia
REPERTORIO

BACICCIA
Eh, commendatore, questa è la
volta buona che diciamo di sì
anche per il Carosello?
GOVI
Io quel sì... MAI!!!
BACICCIA
Ho capito lei è come mio cognato.
una volta che ha detto sì, ci ha
preso moglie e da quella volta
non c’è più verso a fargli dire
sì. Commendatore, sono palanche,
mica zucchine bollite.
GOVI
Il danaro va rispettato, non
adorato.
BACICCIA
Ma nella vita le palanche non
bastano mai. Bisogna guadagnarle
anche per i ladri.

GOVI
Cioè?

(CONTINUED)
CONTINUED: 8.

BACICCIA
Per quelli che te li grattan.
GOVI
Parole sacrosante. Ma Govi,
Carosello, mai. Da questo
orecchio non ci sento (toccandosi
l’orecchio destro)
BACICCIA
Da questo. Ma... (toccandosi il
sinistro) de qui? Mmmm. (muove la
mano in segno di dubbio)
In sala si accendono le luci. Cesare si rivolge
a Margiotta e a Lucidi

CESARE
Non deve essere una
imitazione Tu, così come sei,
sei ilberto GovI poi ti trasormi
e diventi la maschera. sono
due. come nel carosello. Il
pubblico si diverte alle
trasformazioni. anzi potremmo
cominciare il film proprio con il
Carosello. presentiamo subito
l’uomo e la maschera e poi parte
la storia come se fosse tutto un
flash back. Che ne dici Lucidi?
Margiotta si volta a guardare Lucidi

LUCIDI
devi attenerti alla
sceneggiatura. Niente voli
pindarici.
CESARE
la scena del Carosello è
prevista. io la giro e in
montaggio la metto dove cazzo mi
pare

LUCIDI
Domani arriva la responsabile
della rete e te la vedi con lei.
quella è un mastino, ti si piazza
al fianco con la sceneggiatura in
mano. ti controlla anche le
virgole. per quanto mi riguarda
io non intendo sforare col
budget nemmeno di venti euro.
Margiotta si sente a disagio come messo in mezzo fra due
litiganti

(CONTINUED)
CONTINUED: 9.

tutti si alzano per uscire dalla saletta Cesare vicino


a Margiotta, Lucidi vicino alla sua assistente
CESARE
un mastino a destra e uno a
sinistra
ADOLFO MARGIOTTA
Speremmu ben ( a Cesare )
(a Lucidi) no dicevo...
spero di non deludere )
Lucidi sorride
LUCIDI
Ci vediamo dopodomani a Genova,
per il primo ciak
Cesare vede lo stagista che continua a riprendere
CESARE
Hai intenzione di riprendermi
anche se vado a fare pipì?
FEDERICO
no dottore. raccolgo materiale.
farò una tesi sul progetto. E su
di lei.
CESARE
una tesi su di me?
FEDERICO
beh io mi sono visto tutti i suoi
film. sono un patito del genere
"visionario psicologico"
Cesare si avvicina alla digitale. la sua faccia si
deforma

CESARE
caro stagista ne ho tante di cose
da raccontare.

10 GENOVA PISTA AEREOPORTO. EST GIORNO. 10


Un aereo atterra all’aereoporto Cristoforo Colombo di
Genova

11 GENOVA ESTERNO AEREOPORTO. EST. GIORNO 11


Un taxi si ferma ed il regista, il produttore,
l’assistente Teresa e Federico lo stagista, salgono a
bordo. Sono inquadrati dalla telecamera di Federico

(CONTINUED)
CONTINUED: 10.

LUCIDI
Al porto. Padiglione 3, grazie.
TASSISTA
Ah, siete quelli del cinema?

Il taxi si avvia verso il porto.


attraverso le inquadrature dello stagista vediamo
attraverso i finestrini la Lanterna e altri scorci della
città.

LUCIDI
stanno lavorando da due giorni
per preparare l’ospedale
militare, mutilati,
feriti; suore,
infermieri, questa scena mi
costa un occhio. Quindi mi
raccomando, non sforare, gira e
porta a casa

CESARE
volevo dirti di un’idea che per
me può funzionare alla grade
Lucidi che pensa " ci risiamo".

CESARE
La rappresentazione per i
militari feriti finisce e Govi
bacia Rina. Ma il bacio è vero e
Govi chiede a Rina di sposarlo ma
lei dice: ma questo non è
previsto nel copione...
LUCIDI
e lo dico anch’io: nel copione
non è previsto

CESARE
Ma è storia vera. e poi,
capisci? la finzione che si
mischia alla realtà come in fondo
è stata la sua vita: realtà e
finzione
TASSISTA
E’ bella come idea
LUCIDI
attieniti al copione dammi
retta.
CESARE
Guarda che si tratta di due
battute e un bacio. non è che ti
costa di più.
11.

12 12 GENOVA OSPEDALE MILITARE PORTO INTERNO GIORNO **** 12

Un ospedale militare del 1917 ricostruito. Le comparse


sono pronte e in attesa.
Cesare le saluta affabile.

Il direttore della fotografia sta dando gli ultimi


ritocchi sistemando le luci e i macchinisti concludono
l’allestimento.
Margiotta è seduto in attesa e sta rileggendo le sue
battute ad Elvira che lo aiuta nel dialetto. Un assistente
porta loro caffè e bevande.
Entra sul set Maria Paola una bella donna sui quarant’anni
che nasconde la sua femminilità dietro un atteggiamento
severo e autoritario. E’ seguita da un’assistente con la
sceneggiatura in mano: Daniela
Lucidi le va incontro
LUCIDI
buongiorno Maria Paola

MARIA PAOLA
pronto per la partenza?
LUCIDI
direi di si.

si avvicinano a Cesare intento a scoprire la gamba


fasciata e sporca di sangue di un ferito per dare maggiore
realismo alla scena
Lucidi si affretta a fare le presentazioni

LUCIDI
la dottoressa Maria Paola,
CESARE
la "controllora!"
il tono di Cesare è scherzoso ma con evidente polemica
MARIA PAOLA
le direttive della rete a
proposito del dialetto
sono chiare: inflessione e
qualche parola in genovese che va
comunque ripetuta in italiano. il
pubblico deve capire

CESARE
Dipendesse da me farei tutto in
dialetto stretto con i
sottotitoli

(CONTINUED)
CONTINUED: 12.

MARIA PAOLA
Siamo fortunati che non dipende
da te

si avvicina la costumista
COSTUMISTA
Scusate se interrompo. Cesare
vorrei farti vedere i cappelloni
delle suore

CESARE
vado a dare gli ultimi ritocchi e
si parte
Cesare si allontana con la costumista

MARIA PAOLA
Govi è un comico e il film deve
essere divertente. il concetto
deve essere chiaro.

stacco
Il ciacchista va davanti alla macchina da presa.
AIUTO REGISTA
Motore.
OPERATORE
Motore partito.
FONICO
Buona per me.
Le comparse sono tutte pronte. Militari sui lettini,
medici, suore e infermiere.
AIUTO REGISTA
Ciak.
Il ciacchista batte il ciak
Cesare al monitor guarda la scena con la segretaria di
edizione. dietro di lui Lucidi, Maria Paola, Daniela. poco
distante lo stagista riprende il "dietro le quinte"
CESARE
Azione.
Su di una pedana improvvisata Margiotta nella parte di
Govi ed Elvira nella parte di Rina stanno recitando.
GOVI
Mi capisciu che in casa ghe sun
molte cose da fa, ma perché non
ti fai dà na man da ta figgia,
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 13.

GOVI (cont’d)
che è sempre lì sul sofà a leze
de romanzi, o a u barcon... al
balcone. Io tutte le volte che
vengo a casa alzo i euggi e lei è
lì, come un vazo sul davanzale;
quella non è una signorina, è
diventata un vaso...
il pubblico ride

RINA
Cosa vorresti che facesse ta
figgia, a serva?
GOVI
Le signorine che sono beneducate
fan prima quello che c’è da fare
in casa, e dopo trovano il tempo
per stare nel salotto a leze, a
fare un po’ di conversaciòn. E
non andare in giro da a mattin-a
a seia pe-e strade pe mettise in
mostra come a dì:qui c’è la
madre, qui c’è la figlia, vediamo
chi se la piglia...
diverse inquadrature su malati, infermiere e suore che
ridono
RINA
E va ben, vuol dire che non
sciortiremmo giù de casa, quando
avremo da-a accattà quarcosa...

GOVI
Voialtre per comperare un
rocchetto di filo ve ne state
fuori quattro o cinque ore:
allora uno che deve comperarsi un
vestito bisogna che stia fuori
due mesi e mezzo?
qualcuno applaude

Lucidi guarda Maria Paola per capire cosa ne pensa


Maria Paola si rivolge all’assistente che sta controllando
che le battute coincidano con la sceneggiatura che segue
Govi conclude con una battuta che segna la fine della
commedia.
tutti
applaudono. Govi
e Rina ringraziano.

Maria Paola sembra soddisfatta. Lucidi è contento

(CONTINUED)
CONTINUED: 14.

sul palco Govi ferma con un gesto gli applausi e si


rivolge a Rina
GOVI
Rina mi vuoi sposare?

RINA
Cosa dici?
GOVI
Ti ho chiesto se mi vuoi sposare.

l’assistente guarda Maria Paola come per dire che le


battute non sono previste nel
copione. Maria Paola guarda Lucidi che
alza gli occhi al cielo

ma Rina sulla scena sembra anticipare la reazione della


"controllora"
RINA
Non c’è questa battuta sul
copione.
GOVI
Non c’entra il copione, ti ho
chiesto.... (alzando la voce,
quasi gridando) mi vuoi sposare?

ora i feriti e il personale medico sono, tutti, divertiti


e in attesa della risposta di Rina
un malato con forte accento Piemontese grida divertito

MILITARE PIEMONTESE FERITO


e dai, rispondigli, non farti
desiderare
un altro militare con accento siciliano si unisce e a lui
altri militari partecipano

MILITARE SICILIANO FERITO


digli di si.
RINA
Perchè no!
Applausi e fischi di evviva.
CESARE
Stop! Buona!

Lucidi guarda Maria Paola come per dire che la scena è


divertente. Maria
Paola contrariata per il finale non previsto in
sceneggiatura

Cesare al microfono

(CONTINUED)
CONTINUED: 15.

CESARE
grazie a tutti ottima partenza.
andiamo con i dettagli
Cesare si allontana dai monitor e raggiunge la troupe e
indica all’operatore come inquadrare un ferito senza una
gamba che ride e applaude
L’assistente si rivolge a Maria Paola
ASSISTENTE
Le ultime battute non ci sono
nella sceneggiatura
Lucidi vede Maria Paola contrariata e interviene per
evitare il peggio

LUCIDI
l’idea della proposta di
matrimonio davanti al pubblico
è simpatica.

MARIA PAOLA
Simpatica o meno è una questione
di principio. le battute che ha
aggiunto non devono essere
montate. Devo fargli un bel
discorsetto

13 GENOVA HALL D’UN ALBERGO INT. NOTTE 13


Cesare insieme a Margiotta al suo aiuto e ad altri
componenti della troupe sta entrando nell’Albergo

MARGIOTTA
forza che si mangia. i cestini,
detto fra noi, lasciavano a
desiderare

SARTA
al primo piano c’è la sartoria.
signor Adolfo, dovrebbe prima
togliersi il costume

MARGIOTTA
se devo. ma chi viene a mangiare?
AIUTO REGISTA
(a Cesare)io salgo in
camera. se hai bisogno di me
mi chiami.
MARGIOTTA
ho capito mangio da solo
Cesare non da ascolto a nessuno e si avvia rapido alla
portineria

(CONTINUED)
CONTINUED: 16.

CESARE
i miei bagagli?
PORTIERE
tutti in camera sua

14 14 GENOVA STANZA D’ALBERGO CESARE **** 14


CESARE nella sua camera d’albergo sta aprendo valigie e
bauletti dai quali tira fuori, libri, cd, dvd e dispone su
un tavolo due pc e un monitor. Sta allestendo il suo
studio. Collega un lettore dvd ad un televisore. Apre il
frigo bar e tira fuori alcune bottiglie che mette accanto
ala tastiera. Foto di Govi e moglie (repertorio)

15 15 GENOVA MUNICIPIO INTERNO GIORNO **** 15


Il ciacchista batte il ciak.
CIACCHISTA
Trentadue uno prima.
Cesare è seduto davanti ad un monitor attraverso cui
assiste alla scena. Nella postazione regia diversi
bicchieri vuoti, bustine di zucchero e bottigliette vuote
indicano che la troupe sta lavorando da molto tempo su
quella scena.
REGISTA
Azione.

SINDACO
Amerigo Armando Gilberto Govi,
vuoi tu prendere in moglie la qui
presente Caterina Franchi?
GOVI
Perchè no!
fra i presenti i genitori di RINA
SINDACO
Si attenga al copione per una
volta.
la madre di Rina e’ commossa
MADRE DI RINA
la mia bambina

GOVI
E va ben... Sì. D’accordo.

(CONTINUED)
CONTINUED: 17.

SINDACO
Signor Govi, questa non è una
delle sue commedie. Sì che si
attiene al copione o sì che la
vuole sposare?
GOVI
tutte e due.
il padre di Rina sembra poco convinto

PADRE RINA
non metterà mai la testa a posto
SINDACO
E tu Caterina Franchi vuoi
prendere per marito il qui
presente Amerigo Armando Gilberto
Govi?
RINA
Per quanto tempo?

I parenti e gli amici seduti dietro di loro ridono.


PADRE DI RINA
andiamo bene

Il Sindaco è costretto a richiamare all’ordine e si


sforza di essere severo.
SINDACO
Signori devo ricordarvi che non
siamo in teatro e che questo non
è uno spettacolo.
Govi assume un’espressione seria.
GOVI E RINA
Sì! Lo voglio.
All’uscita parenti e amici applaudono.
il padre di Rina si avvicina, abbraccia gli sposi e si
rivolge a Govi

PADRE DI RINA
E ora Gilberto hai una famiglia
sulle spalle. Il posto alle
Officine Elettriche te lo devi
difendere con le unghie e con...

GOVI
... i denti.
18.

16 16 CAMPO BASE E CAMPER EST. INT. **** 16


esterno di un campo base con camper e camion

la mdp inquadra un camper con su la scritta: regia


dall’interno del camper provengono delle voci
VOCE DI CESARE
Io sono un regista non un
allestitore, e se non vi vado
bene siete ancora in tempo a
cercarvi uno schiavetto
interno del Camper, copioni, fogli, piani di lavorazione e
ordini del giorno dappertutto, cestini vuoti, bicchieri e
bottiglie ovunque.
MARIA PAOLA
ho riletto il tuo contratto. hai
firmato per realizzare una
sceneggiatura blindata. l’hai
accettata. non puoi far finta di
cadere dalle nuvole se ti si
impedisce di aggiungere o
cambiare

Lucidi cerca di placare gli animi.


LUCIDI
nessuno vuole farti fare lo
schiavetto

CESARE
non posso lavorare con il fiato
di un controllore sul collo.
MARIA PAOLA
non voglio essere presa in giro.
o avere sorprese. se hai
un’idea me la racconti e ne
parliamo.e se dovesse convincere
me dovrei comunque consultare la
rete.

CESARE
C’è un aspetto molto importante
che la sceneggiatura, sfiora ma
non approfondisce: la difesa che
Govi fa del suo dialetto contro
chi voleva soffocarlo. Come
l’Accademia Filodrammatica
Italiana che lo aveva fatto
fuori. E il fascismo che non
vedeva di buon occhio i dialetti.

(CONTINUED)
CONTINUED: 19.

MARIA PAOLA
Ma è giusto sfiorare
soltanto, la questione, ma senza
inoltrarci nella politica... non
sarebbe il caso.
CESARE
Ci potrebbe essere anche un
incontro con Mussolini, ho già
buttato giù un canovaccio.

MARIA PAOLA
e’un falso storico.
CESARE
una licenza poetica. Non
dobbiamo essere pedanti. È
fiction.
LUCIDI
Quando ti pare è docu, quando ti
conviene è fiction.

CESARE
Hai paura che ti costi troppo? È
solo una scena in più.

MARIA PAOLA
non vale neanche la pena che ne
parli ala rete. niente politica.
la risposta è NO!
Arriva l’assistente.

TERESA
l’auto è pronta per andare sul
set.
Maria Paola esce dal camper seguita dall’assistente

Cesare non si muove


LUCIDI
è un osso duro.non ti mettere
contro di lei. non devi vincere
l’Oscar. fai il tuo lavoro meglio
che puoi e finisci il film.

17 GENOVA TEATRINO SALA 17

Siamo in un piccolo teatro di Genova. Govi è seduto su una


poltrona della prima fila. nelle due file successive, ad
ascoltarlo, gli attori della sua compagnia, ANNA BOLENS,
ENRICO ARDIZZONE, FRANCO MARCHISIO, ALESSANDRO VARALDO,
ACHILLE CHIARELLA e la moglie RINA.

(CONTINUED)
CONTINUED: 20.

GOVI
un mese di ospitalità con il
nostro repertorio.

MARCHISIO
Un mese a Milano è stupendo.
ARDIZZONE
Un mese a Milano è impossibile.

MARCHISIO
tu rifiuti la proposta di un
importante teatro
VARALDO
tu sei in pensione. Ma noi come
facciamo con il lavoro?
ANNA BOLENS
Io ci sto. Il tempo di fare le
valigie.

CHIARELLA
Tu hai chi i soldi li mette per
te, ma io me li devo guadagnare
lavorando.

Govi li guarda e li ascolta sornione.


ANNA BOLENS
Le tue allusioni te le puoi
anche risparmiare.

la mdp allarga il campo e riprende il set intorno al


gruppo di attori seduti nelle prime file del teatro.
stativi con fari accesi, e la troupe al completo
RINA
Non è il momento di
litigare, stanno apprezzando il
nostro lavoro anche fuori da
Genova. andare a Milano sarebbe
un salto di qualità.
GOVI
da filodrammatica la nostra
compagnia diventa "professionistica".
CHIARELLA
E cosa vuol dire?

GOVI
Vuol dire che quella del
teatro diventa la nostra unica
professione.

(CONTINUED)
CONTINUED: 21.

ARDIZZONE
Dobbiamo licenziarci.
GOVI
E già
ARDIZZONE
E i soldi per campare?
MARCHISIO
li guadagniamo con il teatro.
VARALDO
Le cose vanno bene, qui a
Genova, in dialetto. Ma
fuori, in italiano?

GOVI
faremo conoscere il dialetto
genovese a tutti gli italiani.
VARALDO
beato te che non hai dubbi
GOVI
ma che belinate
dici. di dubbi ne ho anch’io. Mi
sono sposato impegnandomi a
difendere il mio posto di lavoro
alle Officine "con le unghie e
con i denti".
Govi guarda Rina come a chiederle un aiuto,

RINA
tu con le unghie e con i denti
devi difendere la tua passione.
ARDIZZONE
beato te che hai la Rina che ti
sostiene
Govi le sorride riconoscente.
la scena allarga sul set

CESARE
stop. le ultime due battute
strette sui primi piani
i tecnici si muovono per cambiare illuminazione
22.

18 18 CAMERA ALBERGO CESARE CON MONITOR INT. GIORNO **** 18


Sul monitor Cesare sta guardando del materiale in bianco e
nero sulla Genova fra le due guerre. Accanto al monitor
allineate ordinatamente diverse bottigliette vuote. Cesare
finisce l’ultima e la aggiunge alla fila.
CESARE
Ecco queste sono le officine
elettriche. qui Govi lavorava, ed
è qui si è licenziato

19 GENOVA OFFICINE ELETTRICHE UFFICIO GOVI INTERNO GIORNO 19


La porta dell’ufficio si apre ed entra il CAPOUFFICIO che
si avvicina alla scrivania dove siede Govi.
Vede le caricature sul tavolo di Govi.
CAPOUFFICIO
Govi. Le ricordo che lei qui,
alle Officine Elettriche
Genovesi, è pagato per fare il
disegnatore tecnico, non il
caricaturista!
(curioso)
Ma chi sono?
GOVI
Facce prese per la strada. Gente
del popolo. Mi servono per il
trucco dei miei personaggi a
teatro.
Il CAPOUFFICIO osserva una caricatura.
CAPUFFICIO
(ironico)
Questa faccia mi pare di
conoscerla...
La caricatura è quella del capoufficio.
CAPOUFFICIO
Mi è stato riferito che ha
chiesto di parlarmi. Govi se è
per un aumento dello stipendio,
non se ne parla.
GOVI
il mio stipendio glielo voglio
fare risparmiare del tutto.
Il capoufficio lo guarda perplesso.

(CONTINUED)
CONTINUED: 23.

GOVI
Mi voglio licenziare.
CAPOUFFICIO
E a cosa dobbiamo questa
divertente battuta?
GOVI
Al teatro. Finora è stato
l’amante. e’ ora che venga
ufficilizzato il rapporto. E non
c’è più spazio per terzi
incomodi.
CAPOUFFICIO
Le ricordo che questo terzo
incomodo le ha dato di che vivere
per tanti anni. E ora non le
permetto di dargli un calcio nel
sedere e tanti saluti. Il
licenziamento non glielo accordo.

il capoufficio esce dalla stanza


GOVI
e io me lo accordo da solo

aggiunge alla caricatura del capoufficio un dettaglio che


la rende ancora più ironica

20 20 GENOVA CAMERA D’ALBERGO DI CESARE **** 20

Il regista è davanti al monitor e sta vedendo una delle


commedie registrate da Govi. La fila di bottigliette
ccanto al monitor è sempre più lunga.
Materiale repertorio della commedia registrata in Rai

Rina e Lucia al tavolo, entra in scena Govi.


GOVI
Cossa state facendo?
RINA
Stiamo vedendo i conti della
spesa che ha fatto Lucia
GOVI
Famme un pò vedde.

GOVI
Allè anche oggi siamo sulla
cinquantina. Zu daeghe, daeghe!

(CONTINUED)
CONTINUED: 24.

RINA
Ma no felice che ci sono le
giornate da trenta lire.

GOVI
De ’sto passo s’attroviemo co na
coppetta in man a piccà a porta
di fratti per un poco de
menestra.

RINA
Come sei esaggerato.

21 GENOVA TEATRO UNIVERSALE INT NOTTE 21

la commedia va avanti ma ora recitata da i nostri attori


in teatro
Alle immagini della commedia si alternano le immagini del
pubblico.

GOVI
Questo per il mangiare, l’è un
furto continuato. Rubba chi
fabbrica, rubba chi vende e...
rubba chi compra.

LUCIA
E allora d’ora in avanti scià ghe
vadde voscià a ffa a spesa.
GOVI
E ve faio vedde che mi accatto pe
dexe quello che voi paghae vinti.
RINA
Vuol dire che invece de un chillo
ti te ne piggi mezo.

GOVI
Nossignora e che a mi non me la
fa nessuno e i bottegai mi non me
fan passà pe scemmo, ghe veddan
che mi no son un tonno comme a
Lucia.
LUCIA
Staremmo a vedde, intanto voieva
un po’ sapere, segondo o sò
pensamento, se mi son donna da
lasciarsi rubare o se son donna
che gratto sulla spesa.
RINA
Ma Lucia non ha mica detto...

(CONTINUED)
CONTINUED: 25.

LUCIA
Oh non l’ ha dito, ma può darsi
che l’abbia pensato

GOVI
Ma non l’ho detto!
Risate dalla platea.
GOVI
(leggendo il conto) Carne, mezzo
chilo, sette franchi e mezo...
alè che tempi, che roba. in te
’na settimann-a a se collemmo un
bue.

RINA
Ma ti vorriesci stà senza carne?
GOVI
Si compra la carne congelata.
Costa meno e fa lavorare tanto le
ganasce che fa l’impressione di
mangiare di più.
Risate dalla platea.

22 22 CAMERA D’ALBERGO CESARE **** 22


Cesare nella sua stanza d’albergo è seduto ai monitor;
finisce di bere una lattina di birra che getta poi in una
scatola piena di lattine vuote. Le bottigliette che prima
erano ordinate ora sono tutte sparse. Intorno a lui, nella
camera il disordine più assoluto. Alle pareti ha attaccato
con puntine e scotch fogli con appunti, foto e poster.
Libri e dvd sparsi ovunque.
Ad uno dei due monitor stanno scorrendo immagini di
locandine d’epoca con alcune commedie di Govi . sull’altro
monitor il fotogramma fisso di un PP di Govi.
Sul PP di Cesare che sta osservando le locandine la voce
fc di Govi

GOVI VOCE FC
Se cerchi la locandina di Barudda
e Pipìa, tempo perso. L’ho
strappata.

Cesare sorpreso si volta verso il monitor col PP di Govi e


vede che il fotogramma fisso si è messo in movimento e
Govi sta parlando
GOVI
L’ho strappata perché, Carlo
Bocca, l’autore di quella
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 26.

GOVI (cont’d)
commedia molto mediocre, u l’ea
un besugo. Un volta, all’uscita
del teatro se non mi fermavano,
gli facevo pelo e contropelo.
Guarda un po’, che queste
immagini non le trovi da nessuna
parte
Cesare sempre più sorpreso volta lo sguardo sull’altro
monitor e, in bianco e nero vede:
nel foyer di un teatro Govi insieme ad altri attori della
compagnia. saluta il pubblico quando si avvicina Carlo
Bocca, l’autore con passo deciso. Appare piuttosto
arrabbiato.

in questa ricostruzione Govi si vede solo di spalle ed è


interpretato da Margiotta, ma dobbiamo avere la sensazione
che sia il vero Govi

CARLO BOCCA
Un massacro! Uno scempio! Questa
non è la commedia che ho scritto.
hai cambiato le parole, i
rapporti dei personaggi! Ti sei
preso tu tutte le battute
migliori!
GOVI
erano adatte al personaggio.
CARLO BOCCA
Non hai rispetto per l’arte!
GOVI
Shakespeare, se la tua
fosse arte sarebbe andata in
scena come era.

L’autore tira a Govi un sonoro ceffone. Due persone lo


allontanano, anche quelli della compagnia intervengono,
scoppia un parapiglia.
GOVI
Questa è stata la prima e ultima
volta che la tua commedia va in
scena!
Lo scrittore impreca e viene allontanato con Govi che lo
insulta in dialetto genovese.
Cesare in PP stranito e divertito osserva sul monitor il
vero Govi in PP che dice

(CONTINUED)
CONTINUED: 27.

GOVI
e ne ho cose da raccontare che
non ci sono sui libri...

Cesare si alza va al piccolo frigorifero e prende la


boccetta di liquore mignon e lo beve d’un sorso. poi torna
ala sua postazione e sul monitor di sinistra c’è
l’immagine delle locandine e in quello di destra il PP di
Govi im fotogramma fisso. che tutto sia stato una
fantasia, un’allucinazione?

Cesare prende un altro mignon, poi si butta sul letto:


forse la stanchezza che gioca brutti scherzi.
dal letto si rivolge all’immagine fissa di Govi

CESARE
domani giro la scena del primo
incontro con la Contessa nel suo
atelier

GOVI
la Rina voleva un cappottino per
Metallurgica Tiscornia

23 GENOVA ATELIER LO FARO INTERNO GIORNO 23

GOVI e RINA sono all’interno della sartoria


Rina sta provando un cappottino.
RINA
Mi sta benissimo! E’ perfetto
GOVI
Sei un figurino! Quanto costa?
Rina gli mostra l’etichetta. Govi spalanca gli occhi.

GOVI
Però ti ingrossa un po’... è
meglio quello!
Indica un cappottino dozzinale triste con stinti fiori
marroni.
In lontananza la CONTESSA LO FARO, proprietaria
dell’Atelier assiste non vista alla scena.
Govi sta esaminando dei gilet. Ne trova uno che sembra
entusiamarlo. Elegante e ricamato. Lo indossa. Si guarda
allo specchio, compiaciuto.
GOVI
Mi calza a pennello.

(CONTINUED)
CONTINUED: 28.

RINA
Quanto costa?
GOVI
l’etichetta è dietro.
Rina guarda l’etichetta e gli sussurra qualcosa
all’orecchio.
GOVI
Ho capito, mi ingrossa.
RINA
Ecco bravo.
GOVI
Peccato, u l’è un bijou!
La contessa Lo Faro si avvicina.
LO FARO
che onore, Gilberto Govi nella
mia sartoria. sono una sua
ammiratrice.
GOVI
l’onore è tutto mio

RINA
stavamo dando un’occhiata.
dobbiamo aggiornare il guardaroba
teatrale ma ora andiamo di
fretta. Torneremo con più calma,
vero ?
GOVI
Sissì... con più calma.
I due escono.

Govi sorride alla Lo Faro che ricambia

24 GENOVA CAMERINO TEATRO INTERNO NOTTE 24

Govi sta finendo di aggiustarsi i baffi.


Bussano alla porta è il DIRETTORE DI SCENA.
DIRETTORE DI SCENA
Signori, il quarto!

GOVI
Grazie!
Govi torna a guardarsi allo specchio. indossa un gilet
molto semplice

(CONTINUED)
CONTINUED: 29.

Entra la SARTA. Ha una scatola regalo.


SARTA
Gilberto, hanno lasciato questa
per te!
La SARTA poggia la scatola sul tavolo.
Govi legge "ATELIER LO FARO".

Apre la scatola e trova il gilet che aveva provato


all’atelier.
C’è anche un biglietto.
Lo legge: "La sua ammiratrice, Marina Lo Faro".

toglie il suo gilet e indossa quello nuovo

25 GENOVA TEATRO INTERNO NOTTE 25

Govi con la compagnia sta recitando davanti ad un pubblico


divertito I Maneggi per maritare una figlia.
in scena Govi e Rina nella parte di Giggia
Cesare è seduto davanti ai monitor e sta seguendo la
ripresa con una cuffia che gli consente di parlare con
l’operatore.
alla sua sinistra c’è un secondo monitor in cui appaiono
le immagini della stessa scena interpretata dal vero Govi
e dalla vera Rina.
occorre riprendere l’intera scena con un campo che
consenta di vedere il piccolo monitor e la commedia in BeN
con momenti in cui la nostra mdp veda sia la commedia
nella finzione e contemporaneamente quella del vero Govi

RINA
Dunque ieri hai visto tuo
fratello Michele?
GOVI
Scì, e mi ha detto che o
Cesarin...
RINA
O Cesarin? Lo sapevo... ma cos’è
che fai?

GOVI
Mi vesto, non vedi?

(CONTINUED)
CONTINUED: 30.

Govi sta indossando il gilet ricevuto in regalo e lo


abbottona saltando la prima asola. Intanto alza lo sguardo
verso un palchetto dove è seduta la Contessa Lo Faro. Le
sorride facendo cenno al gilet.

RINA
Dimmi cosa ti ha detto tuo
fratello.
GOVI
u ma dittu... che u Cesarin, suo
figlio e mio nipote, si è
dichiarato per nostra figlia
RINA
ma cosa dici? mia figlia sposata
a quel nulla facente
GOVI
u l’è un bravo figgeu
RINA
il figlio del Senatore, quello è
il giusto partito per lei
GOVI
ma Cesarino sta venendo per
sapere se sono daccordo
RINA
e tu gli dici che non sei
d’accordo

GOVI
ma io sarei d’accordo
RINA
ma io no

GOVI
e allora diglielo
tu. Alè ci siamo...
RINA
Dove siamo?

GOVI
Manca un pomello.
RINA
Te manca un pò de servello...
t’ou chi o pomello...
Govi scoppia a ridere.

(CONTINUED)
CONTINUED: 31.

GOVI
A me la attaccou li o pomello...
t’ou chì o pertuso, Giggia!
L’asola a l’è chì e o pomello o
l’è là. Va a finì che un giorno o
l’atru a me l’attacca chì...
Govi si piega in avanti e indica la schiena
GOVI
E cossa me ne fasso de sto
pomello.
Afferra la prima asola del gilet.
RINA
No te bon manco a vestite: vedi
un po’ se manca un pomello.
GOVI
Niente da fare... o pomello va
attaccato di fronte, in faccia:
gassetta e pomello... gassetta e
pomello... gassetta e pomello.
RINA
Gassetta e pomello a te manca un
po’ de servello.
Gli riabbottona giusto il gilet
GOVI
Ah, ho capio, a l’é tutta
question d’imprincipio
Risate. il pubblico applaude.
Cesare parla in cuffia a uno dei due operatori

CESARE
PPP di Govi, poi della Lo Faro,
poi di Rina
Govi alza lo sguardo sulla Lo Faro

la Lo Faro appaludendo gli sorride.


Rina a cui non sfugge la situazione
Entra in scena Cesarino, interpretato da un giovane attore
entrato da poco nella compagnia.

CESARINO
zio, eccomi qua.

(CONTINUED)
CONTINUED: 32.

GOVI
Eh za! Eccoti qua. E bravo
Cesarino che è venuto a trovare
so barba a trovare lo zio!

RINA
Beh... io vi lascio soli.
GOVI
Ecco, ci lascia soli.

RINA
Così potete parlare con comodo.
Rina esce facendo cenno a Govi di dire tutto al nipote.

Govi non sa come dire al nipote la verità e continua a


prendere tempo.
GOVI
E bravo Cesarino che è venuto a
trovare lo zio.

CESARINO
Ma barba non ha detto che doveva
dirmi qualcosa?

GOVI
Eh già! ti devo dire qualcosa...
Govi esita poi scatta
Me vegne un sc-ciuppon de
futta...

CESARINO
Ma perchè, c’è qualcosa che non
va?
GOVI
No, ma... ma ti capisci, quando
uno deve dire una cosa... è
inutile girare in giro... in
fondo è bene che uno la dica...
CESARINO
E si capisce.
GOVI
Perchè coscì almeno quando uno ha
detto quello che doveva dire...
doppo...

CESARINO
E dopo non c’è più niente da
dire.

(CONTINUED)
CONTINUED: 33.

GOVI
Ecco... non c’è più niente da
dire... ora vai Cesarino

CESARINO
Ma zio, non mi hai ancora detto
niente.
GOVI
Fatti coraggio e vai Cesarino.

CESARINO
Ma io devo dirti...
GOVI
Vai ora caro vai...

Govi spinge l’attore verso la quinta e lo fa uscire di


scena.

26 DIETRO LE QUINTE 26

L’attore Pancrazio che interpreta Cesarino protesta


parlando con Venanzio.
PANCRAZIO/CESARINO
Ma io dovevo dire ancora una
battuta.
VENANZIO
Il capocomico è lui.

PANCRAZIO/CESARINO
Ma non è giusto. È un
accentratore.
STACCO

Il sipario si chiude poi si riapre per i ringraziamenti.


Il pubblico applaude. La Lo faro applaude.
Il sipario si richiude e gli attori sciolgono la fila.

Govi si rivolge a Pancrazio.


GOVI
Ti ho sentito che protestavi
signorino Pancrazio. Se non ti va
bene qualcosa puoi anche
andartene. Come sei entrato così
te ne esci.
Entra il direttore di scena.

(CONTINUED)
CONTINUED: 34.

DIRETTORE DI SCENA
Dottor Govi la Contessa Lo Faro
desidera complimentarsi con voi.
GOVI
I complimenti non si pagano, la
faccia passare Direttore.
Dopo poco il direttore di scena introduce la Lo Faro una
bella donna di una quarantina d’anni, molto elegante.
GOVI
Grazie, un bel cadeau.
LO FARO
Non pensavo che a teatro ci si
potesse divertire tanto.

GOVI
E anche di più se aumentiamo il
costo del biglietto.
LO FARO
Ma allora è vero che i genovesi
sono avari.
GOVI
ma non è vero. Due amici genovesi
si incontrano all’ombra della
Lanterna. "Ciao, Baciccia, hai
saputo che e’ morto Parodi?".
"Avra’ avuto la sua convenienza!"
La Lo Faro ride divertita e Govi la guarda compiaciuto.

Rina ritorna e li guarda infastidita.


GOVI
Era così avaro che quando mandava
il vestito in tintoria nascondeva
due paia di calzini nelle tasche.

LO FARO
E come le raccontate voi
fanno ancora più ridere.
Govi si gongola sornione.

Rina sta parlando a mezza voce con una collega


RINA
Guarda come si congola: sembra un
pavone.

COLLEGA
E poi dicono che le donne sono
vanitose.

(CONTINUED)
CONTINUED: 35.

LO FARO
Domani a casa mia organizzo
un drink con alcuni amici, se
volete potete essere dei nostri.

La Contessa guarda gli altri attori come se li vedesse


solo ora.
LO FARO
E complimenti a tutti.

Guarda Rina e le sorride.


LO FARO
Una moglie perfetta sulla scena

Rina si avvicina.
RINA
E anche nella vita!
LO FARO
Naturalmente l’invito è esteso
anche a voi.

27 27 PORTOFINO BAR ESTERNO GIORNO **** 27

Il produttore, Maria Paola l’assistente e Cesare sono


seduti al tavolino di un bar di Portofino. Costose barche
e yacht sono ormeggiati di fornte a loro. Lo stagista
riprende sopratutto Cesare

MARIA PAOLA
Ho parlato con il Direttore della
rete. Vuole vedere del materiale.
poviamo ad assemblare le scene
girate per dare un’idea

REGISTA
io ci aggiungerei materiale di
repertorio sulla grande Genova
del ’20. L’annessione dei 19
comuni.

MARIA PAOLA
Non sono sicura che possa
servire
CESARE
ma lo sapete che la città passa
da 335 mila a 580 mila abitanti.
PRODUTTORE
(indifferente)
Interessante, interessante...

(CONTINUED)
CONTINUED: 36.

CESARE
E poi l’entrata in guerra! Genova
diventa un obiettivo sensibile
per il suo ruolo di polo
industriale e primo porto
italiano. Viene ripetutamente
colpita, massacrata dai
bombardamenti, dal cielo e dal
mare.

PRODUTTORE
non penserai a ricostruizioni
vero?
CESARE
Il repertorio che mi avete
mandato finora è scarso.
PRODUTTORE
Vedrò di farti avere
qualcos’altro.

CESARE
Nel 1914 il capitale sociale
dell’Ansaldo è di 30 milioni di
lire. Nel ’18 arriva a 500
milioni, e sai grazie a cosa?

MARIA PAOLA
No, francamente no...
CESARE
Grazie alla produzione di
materiale bellico, pezzi di
artiglieria, motori aereonautici,
navi da guerra, munizioni.
PRODUTTORE
Comunque adesso preoccupiamoci di
girare la scena della villa .
lo stagista panoramica verso una villa che dall’alto si
affaccia sulla baia.

28 PORTOFINO CASA LO FARO INTERNO NOTTE 28


La CONTESSA LO FARO, in abiti eleganti, versa dello
champagne in tre bicchieri.

Gli ospiti, numerosi, bevono e parlano.


La contessa porge i calici a Govi e a un personaggio
elegante e carismatico che si avvicina.

(CONTINUED)
CONTINUED: 37.

CONTESSA LO FARO
Virgilio Talli, grande
attore, produttore teatrale e
grande amico mio. Gilberto Govi,
promettente attore e nuovo amico
mio.
GOVI
(a Virgilio)
Lei per me è stato un faro, un
punto di riferimento, il mio
mito, un poco come la nostra
Lanterna. Il mio sogno è sempre
stato quello di entrare a far
parte della vostra compagnia.

VIRGILIO TALLI
Vi ho visto recitare a Torino Voi
nella mia compagnia non
c’entrerete mai.

Govi deluso e sorpreso da una così perentoria


affermazione.
VIRGILIO TALLI
Siete troppo bravo! Finireste per
offuscarmi!

GOVI sorride, compiaciuto.


VIRGILIO TALLI
E poi voi dovete recitare nel
vostro dialetto! L’italiano
finirebbe col limitare il vostro
talento! Viva il dialetto! Viva
Gilberto Govi!
CONTESSA LO FARO
E viva la nostra Genova!

la villa e il set ora sono visti dall’alto con un dron


poi riprendono le riprese in VIRGILIO TALLI
Complimenti signora! Una moglie e
una spalla perfetta.

CONTESSA LO FARO
Diamoci del tu! In fondo siamo
tutti artisti. (a Rina) Mi presti
tuo marito?

RINA
No. Te lo regalo!
GOVI
Sono gratis! Con me si risparmia.

(CONTINUED)
CONTINUED: 38.

CONTESSA LO FARO
(a Govi)
Vieni, devo farti vedere una
cosa!

GOVI
Allora vado. Con permesso.
VIRGILIO TALLI
Interpretazione gustosa e precisa
che fa onore al teatro moderno
per il quale mi batto.
Professionalità è il mio motto.
Rina vede il marito e la Lo Faro che si allontanano.

29 PORTOFINO CASA LO FARO TERRAZZO ESTERNO NOTTE 29


Govi e la Lo Faro affacciati sul porto
CONTESSA LO FARO
Mio marito gestisce commerci in
tutto il Sud America. Lo sai che
in Argentina c’è una colonia di
italiani e... tieniti ...

GOVI
Mi sto tenendo.
CONTESSA LO FARO
Di genovesi! Emigrati che hanno
lasciato Genova per andare a far
fortuna da quelle parti.
Offrirgli un po’ della loro
patria, della loro Genova con il
teatro sarebbe un’opera buona.
Oltre che redditizia.

GOVI
(sorpreso ed entusiasta)
Portare in Sud America le mie
commedie?
CONTESSA LO FARO
Nel loro dialetto. Farli ridere,
aiutarli a non pensare alla
fatica e forse anche a qualche
umiliazione. E credimi... Opera
buona e guadagno.

GOVI
Si, ma i soldi del Piroscafo? Per
tutta la compagnia, le scene, i
tecnici. Anche in terza classe
sono tante palanche.

(CONTINUED)
CONTINUED: 39.

CONTESSA LO FARO
E i Lo Faro a cosa servono?
GOVI
Anticipereste voi il viaggio?

CONTESSA LO FARO
Lo considero un investimento.
Farete propaganda al marchio del
nostro atelier.
vediamo il resto del dialogo nel monitor del regista

GOVI
Siete una donna sorprendente. Una
vera organizzatrice. Meglio di un
uomo.

CONTESSA LO FARO
Dovrei prenderlo come un
complimento?
GOVI la guarda con un certo trasporto.

CESARE
stop

30 30 DAVANTI AI MONITOR **** 30

Seduta accanto a Cesare c’è Maria Paola


CESARE
domani giriamo la scena di tutta
la compagnia, Govi informa i suoi
attori del vaggio in Sudamerica .
sarebbe naturale che parlassero
in dialetto.
MARIA PAOLA
ancora con questa storia?

CESARE
sarebbe più vero... e ci metto
subito i sottotitoli
MARIA PAOLA
non ti arrendi
CESARE
’la giro sia in dialetto che in
italiano.poi deciderete.

MARIA PAOLA
domani sono a Roma con il girato;
occhio non vede cuore non duole.
girale in tutti e due i modi. poi
vedremo
40.

31 GENOVA CASA GOVI INTERNO NOTTE 31


GOVI è seduto alla sua scrivania con intorno tutta la
compagnia di attori: ANNA BOLENS, ENRICO ARDIZZONE, FRANCO
MARCHISIO, ALESSANDRO VARALDO, ACHILLE CHIARELLA e RINA.
gli attori parlano in dialetto stretto compaiono
sottotitoli
GOVI
Signori, si parte!
FRANCO MARCHISIO
Milano?
GOVI
Piu’ lontano!
ACHILLE CHIARELLA
Napoli!
ALESSANDRO VARALDO
Palermo!
GOVI
Argentina.

ANNA BOLENS
Il teatro Argentina di Roma!
GOVI
Argentina. Sud America.

ACHILLE CHIARELLA
Io un po’ di spagnolo lo hablo!
FRANCO MARCHISIO
Ma non capiscono l’italiano,
figuriamoci il genovese.

GOVI
E invece è piena di
immigrati genovesi! Devono
tornare a respirare aria di
casa. E’ povera gente che lavora
per mandare un po’ di soldi a
casa.
ANNA BOLENS
Ma lì fa caldo o freddo?

FRANCO MARCHISIO
Ma i soldi per il viaggio?
GOVI
La Contessa Lo Faro.

(CONTINUED)
CONTINUED: 41.

ACHILLE CHIARELLA
Ma quella della sartoria?
RINA
(correggendolo, sarcastica)
Fra la gente che conta si dice
atelier!
FRANCO MARCHISIO
E la paga è quella di Genova?

GOVI
Le spese del soggiorno si
intende, vi saranno garantite. Ma
il compenso... si va a
caratura.Divideremo i soldi dei
biglietti.
ANNA BOLENS
Per me va bene.
ENRICO ARDIZZONE
Io soffro il mal di mare!
ANNA BOLENS
Quanto vi lamentate! Pensate
all’esperienza!

FRANCO MARCHISIO
A me basta l’Italia.
RINA
Chi in casa si chiude avrà mente
chiusa!

le ultime battute sono viste attraverso il monitor davanti


al quale sono il regista, l’assistente di Maria Paola e
l’immancabile stagista.
ASSISTENTE MARIA PAOLA
se chiudo gli occhi e non leggo
i sottotitoli non ci capisco
nulla
CESARE
e tu tienili aperti
ASSISTENTE MARIA PAOLA
ora devi girare in italiano
CESARE
certo cara
Cesare si rivolge allo stagista e gli fa cenno di
avvicinarsi con la sua
digitale Cesare
in PPP ripreso dallo stagista. parla in genovese

(CONTINUED)
CONTINUED: 42.

CESARE
Sembra impossibile ma è quasi più
antipatica della sua padrona.
poi traduce in italiano

32 32 GENOVA UFFICIO PRODUZIONE INTERNO GIORNO **** 32


Regista e aiuto regista sono seduti, ognuno guardando
il computer portatile. lo stagista riprende. Entra il
produttore, bevendo un caffè.
CESARE
Ci siamo informati: a
Castellamare di Stabia affittano
un piroscafo che potrebbe fare al
caso nostro.
ASSISTENTE
25000 euro al giorno.

Il produttore per poco non si strozza con il caffè. Il


regista gli mostra due foto.
REGISTA
Questo è il piroscafo con cui
sono partiti per il Sud America e
questo è quello che noleggiano.
Molto simili.
Lucidi prende la prima bottiglia che gli capita sotto mano
e beve per togliersi il sapore del caffè andato di
traverso dalla bocca.

LUCIDI
Ma quale noleggio. Basterà un
modellino.
man mano che il produttore parla vediamo realizzato ciò
che dice: in PP il modellino di un piroscafo
LUCIDI
Dettaglio di un’ancora che viene
issata.

un ancora che viene issata


LUCIDI
Il fischio di una sirena.

una sirena fischia annunciando la partenza


LUCIDI
Gente commossa che saluta.
un gruppo esiguo di persone che sventola fazzoletti.
qualcuno piange.

(CONTINUED)
CONTINUED: 43.

LUCIDI
Sulla scia della nave, in
dissolvenza incrociata, una
cartina dell’Atlantico e
l’animazione del tragitto.
sulla voce fuori campo di Lucidi
vediamo sulla scia della nave, in dissolvenza
incrociata, una cartina dell’Atlantico e l’animazione del
tragitto Genova Buenos Aires

LUCIDI
e finalmente l’insegna del teatro
Argentino e fuori del teatro la
locandina con la scritta "tutto
esaurito", magari in spagnolo.

REGISTA
e l’interno della nave le cabine
dei Govi e della Lo Faro? quella
scena è fondamentale, eravamo
d’accordo.

PRODUTTORE
per le cabine qualcosa mi
invento.

33 BUENOS AIRES TEATRO 33


l’insegna del teatro “El Grand Splendid”
e la locandina con scritto la compania Gilberto Govi in
"Pignasecca e pignaverde" in Dialecto genovés e di lato la
scritta "teatro agotado"
Govi e la compagnia stanno recitamdo le ultime battute
della commedia. Finale. Applausi Govi e i suoi attori
ringraziano. Govi chiede alla platea un attimo di silenzio
e si rivolge al pubblico annunciando la canzone "Ma se
ghe pensu".
che verrà cantata e recitata dal vero Govi in BeN
(di tale repertorio esiste solo la registrazione audio per
cui vedremo Margiotta di lato o di spalle e PP del
pubblico commosso)
O l’ëa partîo sensa ’na
palanca L’ëa zà trent’anni, forse
anche ciû Ô l’aiva lottòu pe mette i
dinæ
a-abanca E
poèisene ancon ûn giorno turnâ in zû E
fâse a palassinn-a e o
giardinetto Co-o rampicante, co-a
cantinn-a e o vin A branda attaccâa a-i

(CONTINUED)
CONTINUED: 44.

ærboi, a ûso letto Pe dâghe ’na schenâa


seja e
mattin Ma
o figgio ô ghe
dixeiva: "No
ghe pensâ A Zena cöse ti ghe vêu tornâ?!" Ma se
ghe penso allôa mi veddo o mâ Veddo i
mæ monti e a ciassa da Nûnsiâ Riveddo o
Righi e me s’astrenze o chêu Veddo a
lanterna, a cava, lazû o mêu Riveddo
a-a seja Zena inlûminâa Veddo là
a Fôxe e sento franze o mâ E allôa mi
penso ancon de ritornâ A pösâ e
össe dove’hò mæ madonnâa O l’ëa
passòu do tempo, forse tróppo O figgio
o l’inscisteiva: "Stemmo ben
Dove ti vêu anâ, papà? Pensiemmo
dóppo O viaggio, o mâ, t’é vëgio, no conven!" "Oh no! Mi
me sento ancon in gamba Son stûffo e
no ne pòsso pròppio ciû Son stanco de
sentî: señor, caramba Mi vêuggio
ritornâmene un po’ in zû Ti t’é
nasciûo e t’hæ parlòu spagnòllo Mi son
nasciûo zeneise e no ghe mòllo!" Ma se
ghe penso allôa mi veddo o mâ Veddo i mæ
monti e a ciassa da Nûnsiâ Riveddo o
Righi e me s’astrenze o chêu Veddo a
lanterna, a cava, lazû o mêu Riveddo a-a
seja Zena inlûminâa Veddo là a Fôxe e
sento franze o mâ E allôa mi penso
ancon de ritornâ A pösâ e osse
dove’hò mæ madonnâa

Applausi a scena aperta. una vera e propria ovazione

34 BUENOS AIRES CAMERINI TEATRO 34


Govi è con la compagnia nei camerini. Si sente bussare
alla porta.
GOVI
Sì?
EMIGRATO 1
U se poeu?
GOVI
U ghe de pagà in supplementu.
EMIGRATO
Sciu Govi u nu ghe fa in scuntu?
GOVI
E va ben!
Alcuni emigrati genovesi entrano nel camerino.

(CONTINUED)
CONTINUED: 45.

EMIGRATO
Grassie sciu Govi....
EMIGRATO
L’eimu tantu sentiu parlà de
Vuscià...
Circondano Govi, strette di mano, pacche sulle spalle,
Govi è visibilmente imbarazzato.
EMIGRATO
nuiatri nu pensavan de puisce
verlo da u vivu
GOVI
Eh, vivu ancun pe’ in pittin, me
stei suffucandu
EMIGRATO
Scia ne scuse... nuiatri nu
pensaivimu mai de vedde ’na so
cumedia! E in ta nostra lengua!

L’ emigrato 2 trascina avanti un ragazzo di dieci anni


EMIGRATO
Mie a le u ghe l’ho insegnou u
zeneise.

GOVI
U se capiva tuttu?
EMIGRATO 2
U ghea troppu italien. U nu
parlei ciù a Zena u dialettu?
GOVI
A le che me devu fa capi de
tutti. A nu credeiva che chi u
parlaisse cuscì cieu.

EMIGRATO 2
Semu zeneizi e u parlemmu a risu
reu.
in tutta la scena scorrono i sottotitoli

35 SALETTA DELLE PROIEZIONI 35


alla fine la mdp panoramica indietro e scopriamo che in
realtà la scena è stata proiettata sul grande schermo
della saletta delle proiezioni
seduti nella piccola platea oltre a Cesare e al suo aiuto
ci sono anche Lucidi, Maria Paola e la sua assistente, lo
stagista

(CONTINUED)
CONTINUED: 46.

MARIA PAOLA
indubbiamente efficace
CESARE
non lo sarebbe altrettanto se
fosse in italiano
MARIA PAOLA
probabilmente no.
Cesare è raggiante

LUCIDI
il materiale è piaciuto alle alte
sfere?

MARIA PAOLA
ne abbiamo discusso a lungo. si
aspettavano un genere più
divertente. ho preso le difese
del lavoro fatto e hanno deciso
di affidare alla mia
responsabilità qualunque
decisione.
CESARE
E per il dialetto con i
sottotitoli qual’è la tua
decisione?
MARIA PAOLA
se non se ne abusa, può
arricchire il film

Cesare e Maria Paola si guardano Cesare le sorride con


gratitudine e Maria Paola sorride con uno sguardo più
femminile del solito
LUCIDI
cerchiamo di non impoverire
me. abbiamo ricostruito un
corridoio con delle porte che
possono essere cabine di un
piroscafo. vediamo di farcele
andare bene.

36 CORRIDOIO PIROSCAFO INTERNO NOTTE 36


Govi sta percorrendo il corridoio della nave per
raggiungere la sua cabina dove lo aspetta la moglie. Si
accorge della presenza della Lo Faro in lontananza, in
vestaglia, che lo guarda indietreggiando lentamente fino a
rientrare nella sua cabina lasciando la porta aperta.
MUSICA

Govi è indeciso. Poi Si avvicina alla cabina ed entra.


47.

Rina non vista vede la scena

37 CABINA RINA E GOVI PIROSCAFO INTERNO NOTTE 37

Rina finge di dormire. Entra Govi cercando di non farsi


sentire. si spoglia e si infila sotto le coperte. guarda
Rina con gli occhi chiusipoi si corica. Rina riapre gli
occhi, delusa e carica di rabbia.

38 IMMAGINI DEL RITORNO A GENOVA LA LANTERNA. 38


Una sirena suona in lontananza.
immagini a raccontare il rientro al porto di Genova della
nave

39 GENOVA CASA GOVI SOGGIORNO INTERNO GIORNO 39


Un piatto scagliato contro il muro. Govi
è riuscito a schivarlo. Rina
lancia un altro piatto.
RINA
Brutô viliàcco.

Govi lo evita. Altro piatto.


RINA
pensavi di essertela scampata

Govi lo evita.
GOVI
Ti te nescia! Il servizio buono.
Con quello che costa.

RINA
ho aspettato che si rientrasse a
Genova ma ora i conti si regolano
e tutti
Rina afferra un tazzina.

GOVI
Eh no! La tazzina della nonna,
no!
Rina la lancia e Govi la prende al volo, salvandola.

GOVI
Parliamone.

(CONTINUED)
CONTINUED: 48.

RINA
De cossa dovemo parlare!? Mi g’ho
sacrifigò a me vitta pe farti da
spalla! Nu te voggio ciù parlà.
No te voggie ciù vedde.
Rina finisce di farsi una valigia
GOVI
ma cossa stai facendo?

RINA
torno da mia madre
GOVI
ma non fare bellinate

RINA
Govi, per me la storia con te è
finita
GOVI
ma non è possibile
RINA
eccome se è possibile

GOVI
ma debuttiamo fra due giorni a
Roma con Pignasecca e Pignaverde
RINA
no. debutti tu...

GOVI
ma tu sei Matilde
RINA
falla fare alla Contessa Lo Faro

Rina esce di casa sbattendo la porta


Govi visibilmente avvilito si siede e rimane assorto e
come inebetito a guardare il nulla

la mdp stringe sul PP che si scolora in bianco e nero e


l’immagine diventa fissa
poi la mdp carrella indietro e scopre il fermo immagine
in un momitor nella :
49.

40 CAMERA D’ALBERGO CESARE 40


Cesare è seduto davanti ai suoi monitor e guarda
l’immagine di Govi che da fermo immagine si muove e parla

GOVI
Belin che momento di merda.
Cesare, credimi,me la sono vista
brutta. mia n’pò.

Cesare muove lo sguardo verso l’altro monitor su cui


compaiono immagini in bianco e nero in cui Gilerto Govi è
visto sempre di spalle o in campo lungo

41 BAR VICOLI GENOVA INT. EST. 41

in un Bar nei vicoli della città Govi è seduto al bancone.


il cameriere gli versa da bere da una bottiglia in cui
notiamo l’etichetta rossa con la scritta Amaro Camatti.
Govi beve l’amaro in un sorso.

GOVI
dammene un’altro
il cameriere esegue ma sta attento a non versarne troppo

GOVI
versa Giovanni. stasera non bado
a spese
GIOVANNI
non è per le palanche ma u
Camatti u l’è tostu. volete
tornare da vostra moglie
barcollando
Govi prende la bottiglia, si va a sedere, e si versa un
terzo bicchiere. Giovanni lo raggiunge
GIOVANNI
avete qualcosa da dimenticare
sciu Govi?

GOVI
da non dimenticare mai,
ciuttostu: che le femmine cau
Giuanin, possono darti tutto, ma
con la stessa fermezza, quel
tutto te lo tolgono
50.

42 VICOLO DI GENOVA EST.NOTTE 42


di spalle, barcollando Govi procede lungo il vicolo per
fare ritorno a casa

in evidente disagio, ha nausea, si appoggia al muro di


una casa, non riesce a trattenersi e vomita per terra
fino a questo punto Govi non è visto in volto e le
immagini che scorrono sono in bianco e nero

Cesare muove lo sguardo sul secondo monitor dove Govi gli


sorride e dice
GOVI
Adesso tocca a te.

43 CASA DI GOVI E SET INT. GIORNO 43


le immagini tornano ad essere a colori e ora Govi è
interpretato da Margiotta

Govi vestito è sdraiato sul letto.


suona il telefono
a fatica e con la bocca impastata risponde

GOVI
Rina?
dall’altra parte la voce di Enrico Ardizzone

VOCE ARDIZZONE
Gilberto, sono Enrico, le prove
erano alle 3. sono le 4 e mezza
ti stiamo aspettando

Govi sta cercando di raccogliere le idee


GOVI
abbiamo un problema Enrico. Rina
non sta bene. no, niente di grave
ma non se la sente di andare in
scena domani sera

44 TEATRO DI GENOVA BIGLIETTERIA INT. GIORNO 44


Ardizzone è al telefono nella biglietteria del teatro

ARDIZZONE
Ma Pignasecca e Pignaverde è in
abbonamento. hanno l’esaurito ,
chi glielo dice al Direttore del
teatro, ora?
51.

45 CASA GOVI INT. GIORNO 45


domani sera Matilde la fa la Bianca che le battute di Rina
le sa tutte a memoria e che muore dalla voglia di
sostituirla

46 TEATRO DI GENOVA BIGLIETTERIA INT. GIORNO 46


Enrico Ardizzone al telefono

ENRICO
e la serva chi la fa?
VOCE GOVI
la Dori. preparala tu. io devo
stare con Rina. ci vediamo domani
ENRICO
sei tu che comandi. a domani
Enrico chiude la telefonata- entra nel teatro; gli attori
stanno aspettando curiosi di sapere

47 CASA GOVI INT. GIORNO 47


Govi compone un numero al telefono

48 CASA MADRE RINA 48


la madre di Rina, la signora che abbiamo visto al
matrimonio, risponde al telefono

MADRE RINA
pronto. ciao Gilberto. no. la
Rina non c’è, è uscita. ma non lo
so figlio caro, non lo so dove è
andata...
Rina è vicino alla madre e le fa segno di tagliare corto
MADRE RINA
a me dispiace tanto. ma la Rina
ha ragione.ti sei comportato
molto male...
Rina insiste con la madre. vuole che interrompa la
telefonata.
52.

49 CASA GOVI INT. GIORNO 49


GOVI
ma non può abbandonare cosi’casa
e chiesa. abbiamo una compagnia
teatrale, dobbiamo andare in
scena

50 CASA MADRE RINA INT. GIORNO 50

MADRE RINA
dalle tempo. io prego la Madonna
che possiate tornare a volervi
bene. ciao Gilberto. ciao caro,
ciao.

la madre di Rina chiude la comunicazione.


MADRE RINA
e’ distrutto

RINA
deve soffrire almeno la metà di
quello che sto soffrendo io

51 SALETTA DELLE PROIEZIONI 51


Cesare, Maria Paola e la sua assistente, Lucidi e lo
stagista stanno finendo di guardare la scena precedente
CESARE
vita vissuta, con le sue crisi
e amarezze
Cesare guarda Maria Paola in attesa di una reazione
Maria Paola è combattuta ma non può fare a meno di dire

MARIA PAOLA
devo dire ben condotta e
recitata
Cesare è visibilmente compiaciuto
ma non mi pare che rientri nello
stile richiesto dalla rete
LUCIDI
mi domando se è poi cosi’
necessario far vedere Govi che
recita con Bianca al posto di
Rina. io quella scena la
taglierei

(CONTINUED)
CONTINUED: 53.

MARIA PAOLA
E passare direttamente alla
seconda telefonata?

LUCIDI
quella del teatro Argentina, si!
CESARE
la sofferenza di Govi deve
crescere e la rabbia di Rina si
deve intiepidire.magari
con stacchi brevi ma intensi. io
farei in questo modo:

52 PALCOSCENICO INT. NOTTE 52

su un palco un rapido scambio di battute fra Govi nella


parte di Felice Pastorino e Bianca nella parte di Matilde
Bianca molto impegnata, forse troppo e Govi visibilmente
distratto e poco convinto

53 SALETTA PROIEZIONI INT GIORNO 53


CESARE
a parte la nostalgia per la
mancanza di Rina al suo fianco
c’è anche il fatto artistico:
Rina era , capace di lasciargli
la scena ma di essere sempre
presente con grande nonchalance,
la spalla ideale

54 PROIEZIONE INT. GIORNO 54


inquadrato e ripreso dal giovane stagista, Cesare
infervorato espone ciò che vorrebbe raccontare e
contemporaneamente vediamo le immagini
CESARE
quanto incida nel dramma di Govi,
l’amore per la moglie e quanto
quello per il suo teatro, non è
facile stabilirlo ma sicuramente
quello che sta vivendo è uno dei
momenti più difficili della sua
vita e merita racconto

sulle parole di Cesare l’immagine di...


54.

55 PIAZZA DI GENOVA EST. NOTTE 55


... Govi che di notte passeggia in assoluta solitudine.

è un uomo distrutto, solo, cammina senza meta. vediamo la


Genova di notte. raggiunge la Cattedrale di San Lorenzo
e si siede sui gradini del Sagrato
PP di Govi visibilmente avvilito. poi la sua espressione
cambia come se avesse avuto una idea

56 CASA MADRE RINA INT. NOTTE 56


sul buio lo squillo insistente di un telefono. si accende
la luce di un abatjour. Rina svegliata in piena notte
risponde. accanto a lei, nel letto, la madre.
RINA
chi è?

57 CABINA TELEFONICA INT EST NOTTE 57


dentro una cabina telefonica scarsamente illuminata Govi
sta parlando

GOVI
volevo solo tranquillizzarti. lo
spettacolo è andato bene e Bianca
ti ha sostituito egregiamente.

58 CASA MADRE RINA INT. NOTTE 58


Rina malcela un evidente disappunto
RINA
mi fa tanto piacere. ora mi
rimetto a dormire
la madre di Rina, curiosa, si avvicina alla cornetta per
sentire ciò che sta dicendo Govi

59 CABINA TELEFONICA INT EST NOTTE 59


GOVI
quindi diamo a Bianca la grande
opportunita’ dell’Argentina?
55.

60 CASA MADRE RINA INT. NOTTE 60


RINA
No numinà l’Argentinna!

GOVI
il teatro Argentina di Roma.
Il grande debutto. ci sarà una
platea d’eccellenza.

RINA
I compari ecellenti della
baldracca.
GOVI
il direttore del teatro ha detto
che ci sarà il Re con tutta la
famiglia reale
MADRE RINA
Vittorio Emanuele?

61 CABINA TELEFONICA INT EST NOTTE 61


Govi ha sentito l’entusiasmo della suocera

GOVI
Di re non abbiamo che lui, cara
suocera

62 CASA MADRE RINA INT. NOTTE 62

MADRE RINA
E ghe saià anche la Elena?
VOCE GOVI
Anche lei.

MADRE RINA
E l’Umbertin?
VOCE GOVI
Anche lui.

MADRE RINA
E la Mafalda? e Maria Francesca?
E Giovanna? E la Iolanda?
RINA
mamma ha detto il Re con tutta la
famiglia.
MADRE RINA
Figlia cara non puoi rinunciare a
una simile occasione

(CONTINUED)
CONTINUED: 56.

Rina ci pensa, poi con voce dura, si rivolge a Govi


RINA
Vengo all’Argentina, ma sia
chiaro non ti azzardare a
rivolgermi la parola.
GOVI
solo quelle di Felice Pastorino,
e’ chiaro.

Govi sorride soddisfatto

63 ROMA EST. TEATRO ARGENTINA. NOTTE. 63

All’esterno del Teatro Argentina, il REGISTA, l’aiuto


regista , il produttore e lo stagista.
CESARE
Il re e la famiglia li facciamo
arrivare in carrozza o con due
auto?
LUCIDI
Delle macchine facciamo a meno.
CESARE
Almeno un paio di Balilla nere
ci vogliono. Una ventina di
uomini eleganti e altrettante
signore in pelliccia che entrano.

LUCIDI
Questo significa bloccare il
traffico in una delle zone più
trafficate di Roma
STAGISTA
Potremmo trovarci già
all’interno...
LUCIDI
Ecco, bell’idea.Bravo ragazzo

CESARE
Ma tu da che parte stai?
STAGISTA
Eliminando l’esterno del
teatro può chiedere più comparse
per la scena all’interno. Almeno
un paio di gerarchi che entrano
coi militi di scorta...

(CONTINUED)
CONTINUED: 57.

LUCIDI
Ha ragione . Via l’esterno.
magari solo la scritta Teatro
Argentina ripresa dal basso.

CESARE
Va bene, io rinuncio alla scena
all’esterno ma tu mi fai girare
la scena dell’incontro con
Mussolini

LUCIDI
su questo te la vedi con Maria
Paola

64 ROMA TEATRO ARGENTINA ESTERNO NOTTE 64


Esterno del teatro. visto dal basso. la scritta: Teatro
Argentina.

65 ROMA TEATRO ARGENTINA CAMERINO INTERNO NOTTE 65


Govi si sta truccando.

66 TEATRO ARGENTINA PLATEA INT. NOTTE 66


la platea è gremita
Sul palchetto reale Vittorio Emanuele e la famiglia al
completo.

Italo Balbo insieme ad alcuni gerarchi. Signore


ingioiellate, distinti signori e
LUI, il duce, Benito Mussolini, circondato da belle
signore e gerarchi fascisti.

67 ROMA TEATRO ARGENTINA INTERNO NOTTE 67


Rina e Govi sul palco e con loro anche l’attrice che
interpreta Comba.

RINA
Tutto il peso della casa è sulle
mie spalle, devo fa tutto mi, con
quello strasson de na serva che a
no l’è bonn-a a fà ninte.

COMBA
Eccu-lì, te paieva.

(CONTINUED)
CONTINUED: 58.

RINA
E tì (rivolta a Govi) ti veu
tutto a puntin. Bezeugna tegnighe
pulite e stansie, stiaghe i
camixiotti... faghe sempre a riga
in te braghe e guardare anche di
far durare i danari... e chi fa
tutto è la moglie e meschin chi
ghe domanda un aggiutto; un altra
persona di servizio; voglia di
farniente, ambizion di fare i
ricchi, voglia di buttare via dei
denari. Ti l’hae dito o ti no
l’hae dito?
GOVI
Scì, scì, va ben l’ho dito: ma me
ne imbuzzuro... cucire, fare da
mangiare... dice che fa la riga
nelle braghe, se non me la faccio
col lapis... con la
matita. Giggia l’ultima volta
che mi avete fatto la riga a’ ste
braghe -me lo ricordo benissimo,
è stato il giorno che la ragazza
ha fatto la comunione.

Il pubblico ride.
Il Duce ride poi applaude guardandosi intorno e invitando
tutti ad applaudire.
E tutti applaudono.

GOVI
A l’è na vergogna, sono qui che
sembro il figlio di nessuno,
sembro uno di quelli che vanno a
cercare la menestra dai fratti e
dormono nei vagoni della ferrovia
in porto. sono qui che quanno
vaddo per la strada e mi specchio
in una vetrna, dico "... e chi è
quel disgraziato"... e poi sono
io

Risate.
Mussolini applaude e tutti applaudono.

Come un direttore d’orchestra con un perentorio gesto


della mano il Duce chiude il pugno e l’applauso cessa.
Govi dal palco nota il gesto del Duce.

(CONTINUED)
CONTINUED: 59.

GOVI
E poi tutte le tasche rotte... me
metto una palanca in tasca e...

RINA
Per forza ci metti di tutto!
fazzoletti, lapis, chiavi...
Govi fa il gesto della mano chiudendo il pugno come il
duce e Rina si azzittisce

Qualcuno fra gli spettatori esplode in una fragorosa


spontanea risata poi osserva Mussolini che non ride
affatto e si ammutolisce
GOVI
...una settimana fa ero lì a
Banchi... era piuttosto caldo,
c’era un bel sole, con i raggi
viola, i raggi violanti...

RINA
I raggi ultravioletti!
GOVI
Scì. Ultraviolanti. Mi levo il
cappello per prendere i miei bei
raggi, passa uno con la barba, si
ferma mi guarda e mi mette due
palanche nel cappello. e poi se
ne va.
Dalla platea provengono risate

68 SALETTA PROIEZIONI INT.SERA 68


le ultime battute su uno schermo. davanti allo schermo
Maria Paola, Cesare, l’assistente

MARIA PAOLA
e tant’è il Duce ce lo hai voluto
mettere.
CESARE
Mussolini conosceva Govi. e fonti
attendibili dicono che lo
stimasse come attore
MARIA PAOLA
e va bene. d’altra parte la
famiglia reale al completo, Italo
Balbo, ci può stare anche il Duce
CESARE
e la scena nel camerino con lui?
E’divertente e introduce il tema
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 60.

CESARE (cont’d)
della difesa del dialetto contro
il regime
Cesare consegna un foglio a Maria Paola.

CESARE
Sono le battute della nuova
scena.
Maria Paola scorre rapidamente poi si rivolge alla sua
assistente
MARIA PAOLA
ci risulta che Govi abbia
incontrato il Duce?

ASSISTENTE MARIA PAOLA


no. direi di no
Cesare si rivolge allo stagista

CESARE
ci risulta che non l’abbia mai
incontrato?
STAGISTA
mi pare di no

MARIA PAOLA
nessuna implicazione politica
vera o inventata che sia
CESARE
ma il contrasto con il fascismo
che voleva censurare
il dialetto è un aspetto della
sua vita che abbiamo il dovere di
documentare

MARIA PAOLA
nessuna implicazione
politica; la sceneggiatura non
la prevede; il taglio del film
deve privilegiare le situazioni
divertenti. stiamo parlando della
vita di un comico
CESARE
e chi ha detto che la vita di un
comico debba essere comica?

Maria Paola è in difficoltà. è visibilmente incerta


MARIA PAOLA
e’ l’implicazione politica che
non c’entra, a Govi della
politica non importava nulla

(CONTINUED)
CONTINUED: 61.

CESARE
ma del dialetto si. sul dialetto
era fondata la sua comicità. e
sul teatro dialettale è fondato
il teatro moderno
MARIA PAOLA
ma eventualmente a suggerirgli di
evitare il dialetto non
poteva essere stato il Duce ma
eventualmente un funzionario del
Minculpop
Cesare porge a Maria Paola altri fogli dattiloscritti
MARIA PAOLA
e questa cos’è?
CESARE
la scena col funzionario del
Minculpop. ma l’incontro in
camerino col Duce è divertente.
viene fuori il carattere ironico
e istrionico di Govi e anche la
sua intraprendenza
MARIA PAOLA
e’ più interessante che nel
camerino ci sia l’incontro con
Petrolini
CESARE
l’incontro con Petrolini l’ho
spostato nella scena al Ministero
della cultura popolare.
MARIA PAOLA
cosa succede se la rete non
accetta le tue pesanti modifiche?

CESARE
ti hanno dato carta bianca, puoi
modificarla la tua sceneggiatura,
e se non lo fai, io pianto tutto
e il film te lo finisci tu

Maria Paola è indecisa se sorridere o assumere una


espressione severa. nell’incertezza dice
MARIA PAOLA
mi stai ricattando?

CESARE
si! ma vorrei farti vedere una
cosa. senza la tua ombra fra i
piedi. (guarda l’assistente di
Maria Paola)
62.

69 69 CAMERA D’ALBERGO CESARE **** 69


si apre la porta e un interrutore acceso illumina la
camera

Cesare e Maria Paola sono sull’uscio


Maria Paola osserva sorprsa la camera nell’assoluto
disordine

MARIA PAOLA
Questo sarebbe il tuo
laboratorio?
CESARE
Il mio pensatoio.

MARIA PAOLA
dove pensi a come rendermi la
vita difficile
Cesare invita la donna a sedersi su un divanetto

CESARE
vuoi una birra?
MARIA PAOLA
Hai solo birra?
CESARE
Puoi scegliere fra bionda e rossa
MARIA PAOLA
Non bevo. Un goccio e mi gira la
testa
CESARE
Chissà che girando non ti
riscaldi un po’?

Cesare prende una bibit analcolica dal frigobar e si siede


accanto a lei.
MARIA PAOLA
Mi trovi fredda?

CESARE
Come un ghiacciolo
Le versa da bere.

CESARE
Intanto quell’affare che hai in
testa non ti rende giustizia. Mi
ricorda mia nonna. Un tempo lo
chiamavano chignon.

(CONTINUED)
CONTINUED: 63.

MARIA PAOLA
Lo chiamano così anche oggi. E’
molto comodo e pratico, quando si
lavora.

CESARE
Ma ora non stai lavorando
Le scioglie i capelli

MARIA PAOLA
Non siamo qui per lavorare? Hai
detto che dovevi farmi vedere una
cosa
CESARE
Ho girato a mie spese, con
l’aiuto di Rina e di un attore
amico l’incontro con Mussolini
Cesare accende un lettore e sullo schermo di uno dei due
pc compaiono delle immagini

70 CAMERINO TEATRO ARGENTINA INTERNO NOTTE 70


Govi si sta struccando togliendosi la parrucca attaccata
col mastice alla calotta, la porta si apre, si volta e si
trova davanti il Duce in persona. Preso alla sprovvista
cerca di fare il saluto romano e la parrucca gli rimane
appiccicata alla mano. Cerca di scuoterla ma non si
stacca. La stacca con la mano ma gli rimane appiccicata
all’altra.

MUSSOLINI
Govi siete riuscito a farci
ridere...
GOVI
Eminenza! Lei mi lusinga.
MUSSOLINI
diamoci del Voi.
GOVI
Eh, che poi il minculpopò si
arrabbia.
Mussolini ride controvoglia
MUSSOLINI
A dire il vero qualche battuta
credo di averla persa per il
genovese. Perché non recitate in
italiano? La nostra lingua è così
bella...

(CONTINUED)
CONTINUED: 64.

GOVI
Io sono figlio di un ferroviere e
mio padre voleva che lo
diventassi anche io. Che mi
sporcassi le mani, come lui. E io
le mani me le sporcavo ma con la
grafite! Li disegnavo, i treni.
Poi, sono passato a disegnare i
passeggeri, quelli che i treni li
prendevano. e quelli non
parlavano mica italiano. Zeneize!
Tutti zeneize!
MUSSOLINI
Avete figli Govi?

GOVI
No eccellenza.
MUSSOLINI
Malissimo. L’Italia, per contare
qualche cosa, deve affacciarsi
sulla soglia della seconda metà
di questo secolo con una
popolazione non inferiore ai 60
milioni di abitanti.

GOVI
60 milioni
MUSSOLINI
Voi direte: Come vivranno nel
territorio?

GOVI
Mi avete tolto le parole di
bocca.
MUSSOLINI
nel 1815, quando in Italia
vivevano soltanto 16 milioni di
Italiani si credeva impossibile
che nello stesso territorio
avessero potuto trovare, con un
livello di vita infinitamente
superiore, alloggio e nutrimento
i 40 milioni di Italiani di
oggidì. Da cinque anni noi
andiamo dicendo che la
popolazione italiana straripa.

GOVI
Non straripa?
MUSSOLINI
No! Il fiume non straripa più,
sta rientrando rapidamente nel
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 65.

MUSSOLINI (cont’d)
suo alveo. Di qui la tassa sui
celibi.

GOVI
Io sono sposato.
MUSSOLINI
Alla quale forse un domani
potrebbe fare seguito la tassa
sui matrimoni infecondi.
GOVI
Io preferirei non collaborare.
Parlo con mia moglie e vediamo
cosa si può fare.

All’improvviso entra Rina, senza bussare,


RINA
E’ inutile che mi fai trovare
fiori in camerino..

si accorge della presenza di Mussolini.


RINA
Oh, scusate! Non sapevo che
avessi ospiti!
GOVI
E l’ospite è niente popò di meno
che il Ministro dell’Interno
Benito Amilcare Andrea Mussolini!

MUSSOLINI bacia la mano a Rina.


MUSSOLINI
Complimenti signora per la
precisa interpretazione della
moglie italiana! Un po’
scorbutica, ma obbidiente! Il
capo famiglia comanda, la donna
ubbidisce.
RINA
Sulla scena! Per far ridere. Ma a
casa non ci sono comandanti.
GOVI interviene per evitare contrasti poco opportuni
GOVI
Dobbiamo darci più da fare!
RINA
In che senso?

(CONTINUED)
CONTINUED: 66.

GOVI
Al cinema Bianchini... sotto le
coperte e i cuscini.

RINA
Ma cosa dici?
GOVI
Che cosa sono 40 milioni di
italiani? Vogliamo alzarlo il
numero o no?
RINA
Ma cosa vuoi alzare, tu. Con
permesso Onorevole, vado a finire
di struccarmi. (a Govi)
Permettete Comandante!
Rina esce.
MUSSOLINI
Fatevi rispettare, camerata
Gilberto. Come faccio io in modo
che la nostra sacra patria sia
rispettata da tutte le nazioni!
Govi abbozza un sorriso stentato mentre Mussolini esce.

finiscono le immagini sul monitor

71 71 CAMERA D’ALBERGO CESARE **** 71

Cesare e Mariapaola stanno bevendo davanti al monitor.


CESARE
Che ne pensi?
MARIA PAOLA
Interessante
CESARE
Però?
MARIA PAOLA
Ci sono delle regole
CESARE
Lo so che stai dalla mia parte
MARIA PAOLA
Cosa te lo fa pensare?
CESARE
Il modo in cui mi dici "no"

(CONTINUED)
CONTINUED: 67.

MARIA PAOLA
Non sono convincente?
CESARE
Vuoi esserlo troppo
Si avvicina a lei e la bacia.
Sullo schermo l’immagine di Govi

Musica
Cut
Cesare e Maria Paola sono a letto Lui dorme Lei si alza e
va al monitor, lo avvia per rivedere il repertorio che ha
visto con lui. Pare apprezzare

72 ROMA CAMERA D’ALBERGO INTERNO NOTTE 72


Rina esce dalla doccia mentre si ode il trio Lescano che
canta: Arriva Tazio. Govi è sdraiato sul letto e sta
ascoltando la radio.
GOVI
Ma ti rendi conto: anche la radio
in camera. Belin chi l’avrebbe
detto. In uno degli alberghi più
belli di Roma e senza spendere
una palanca. Ospiti del signor
Governatore

RINA
Non ho voluto sputtanarti Govi e
non ho chiesto camere separate ma
non ti illudere: con te non ci
torno

GOVI
ho chiesto la cena in camera con
stoccafisso e baccalà, con
prezzemolo, sarde e acciughe, la
tua passione.

RINA
Non è per caso che speri di
essere perdonato.
GOVI
Ghe mancheiva ancun.

RINA
Ci vuole ben altro che il
baccalà!

(CONTINUED)
CONTINUED: 68.

GOVI
infatti c’è anche lo stoccafisso.
E qui risate e applausi.

RINA
Govi questa è la vita, non è il
tuo teatrino.
GOVI
E che cosa dovrei fare per essere
perdonato?
Bussano alla porta
Govi va ad aprire. sulla porta il cameriere con il
carrello della cena.

GOVI
Grazie. Lasciate pure faccio io.
Il cameriere rimane fermo come in attesa di qualcosa. Rina
se ne accorge.

RINA
La mancia. Govi dai qualcosa a
questo bel giovanotto?

Govi fa una smorfia di disappunto poi finge di cercare


nelle tasche.
GOVI
Non ho spicci. Alla fine facciamo
tutto un conto.

Il cameriere si allontana seccato.


Govi spinge il carrello vicino al tavolo sul quale dispone
le vivande.

I due mangiano con gusto.


GOVI
Non mi hai ancora detto cosa
dovrei fare per ricevere la tua
benedizione.

RINA
Ma tu mi perdoneresti se io ti
tradissi?
A GOVI va di traverso un boccone.

la mdp carrella indietro e scopre la troupe con gli


operatori, la truccatrice,i macchinisti, gli elettricisti
ecc

(CONTINUED)
CONTINUED: 69.

GOVI
Magari con un bel giovanotto?
Come quel cameriere?

RINA
Troppo giovane. Potrebbe essere
mio nipote.
GOVI
Ardizzone ha l’età giusta.

RINA
Non è il mio tipo.
GOVI
E qual’è il tuo tipo? Ah, ecco il
Marchisio, o forse il Varaldo.
RINA
Sì, certo! Ti tradisco con tutta
la compagnia. e te lo
meriteresti.

GOVI si adombra. La battuta lo ha ferito. Si alza da


tavola e si va a sdraiare sul letto.
GOVI
mi è andato di traverso il
baccalà
RINA lo guarda, dispiaciuta per quello che ha detto. Poi
lo raggiunge e si siede accanto a lui.

RINA
eri tu il mio tipo.peccato che
hai rovinato tutto
GOVI la guarda poi le prende la mano

suona il telefono
RINA
E chi è a quest’ora?
GOVI ha un presentimento. Risponde, fingendosi seccato.

GOVI
Pronto chi è?
a questo punto abbiamo la troupe e affiancate le due
location separate da una parete che carrellando la mdp
attraversa passando da una stanza all’altra
ovviamente verranno riprese anche le singole situazioni in
piani ravvicinati
70.

73 PORTOFINO CAMERA DA LETTO MARINA LO FARO 73


ALTERNATO A

74 ROMA CAMERA D’ALBERGO INTERNO NOTTE 74


Marina Lo Faro in vestaglia è seduta sul suo letto.
MARINA LO FARO
Come va, campione di incassi?
GOVI guarda RINA .
GOVI
Signor governatore buonasera.
Tutto bene. E grazie. Anche mia
moglie la ringrazia, per tutto.
RINA sorride .
MARINA LO FARO
Allora la senti la mia mancanza?
GOVI
dopodomani torniamo a
Genova.

MARINA LO FARO
e perchè non domani?
GOVI
domani mi devo presentare al
Ministero. ho ricevuto una
convocazione. chissa’ cosa
vogliono?
MARINA LO FARO
onorarti come meriti. mi
raccomando Gilberto, comportati
bene che al Minculpop sono
piuttosto ombrosi e suscettibili.
le ultime immagini sono viste attraverso il monitor della
regia dove Cesare da lo stop. seduti accanto a lui Lucidi,
gli assistenti e Maria Paola che scambia con Cesare un
sorriso furtivo
CESARE
stop. bene, passiamo ai dettagli
71.

75 MINCULPOP CORRIDOIO INTERNO GIORNO 75


Govi entra nel lungo corridoio del ministero guardandosi
intorno.

Nella sala d’attesa, alla finestra, un uomo guarda fuori


dalla finestra. Govi gli si avvicina.
GOVI
Scusi, è qui l’ufficio di De
Rosi?
L’uomo si gira. È Petrolini. I due si riconoscono.
GOVI
Ettore!

ETTORE
Gilberto... che ci fai qui al
minculpop?
GOVI
mi hanno convocato. non so cosa
vogliono. e tu che ci fai?
ETTORE
qui ho degli amici e dei
sostenitori
Govi approva ridendo
GOVI
Sempre piu’ Giggi e sempre piu’
bullo!
Ettore scherzando, inizia a recitare, declamando.
ETTORE
C’è chi dice ch’io so’ un
prepotente perché so’ un
bullo gaiardo e bello ma nun
m’importa, nun me serve gnente,
chi vo’ parlà co’ me, cacci er
cortello. So’ conosciuto a ’gni
commissariato, a Trevi, a Ponte,
ar Celio, ar Viminale, all’Isola
ciò fatto er noviziato e adesso
ognuno m’ha da rispettà. Chi è
che nun conosce Giggi er bullo?
Govi è divertito.

GOVI
Facciamo i salamini?
ETTORE sorride. I due iniziano a cantare.

(CONTINUED)
CONTINUED: 72.

ETTORE E GOVI
(cantano)
Ho comprato i salamini e me ne
vanto. Se qualcuno ci patisce che
io canto. E’ inutile sparlar. E’
inutile ridir. Sono un bel
giovanottin. Sono un augellin...
Arriva un segretario del ministero.

SEGRETARIO
Ma che state facendo?
I due si ricompongono.
SEGRETARIO
camerata Govi, il camerata De
Rosi vi sta aspettando
GOVI
vi saluto camerata Petrolini

PETROLINI
camerata Govi se vedemio!

76 MINCULPOP UFFICIO INTERNO GIORNO 76

De Rosi è alla sua scrivania a compilare scartoffie. Govi


di fronte a lui.
DE ROSI
Mi dicono che la vostra compagnia
ha fatto il tutto esaurito qui a
Roma. .
GOVI
O’Signù piascendu.

De Rosi alza lo sguardo su Govi, visibilmente contrariato.


DE ROSI
Il vostro dialetto non lo
capisco.

GOVI
Dicevo... se piace a o Signù, a
Quéllo de lasciù...
Indica con il dito, il cielo.
...a dio... ho detto a Dio
piacendo.
DE ROSI
E allora dite "a Dio piacendo" in
italiano.

(CONTINUED)
CONTINUED: 73.

GOVI
Il dialetto è il linguaggio del
popolo, dei lavoratori, degli
operai, il linguaggio della
povera gente, di quella per la
quale sciu’ Mussolini, che anche
lui non è un dottore, ha detto di
voler combattere.
DE ROSI
I dialetti sono molto poco adatti
ad esprimere il valore e la forza
della cultura fascista.
GOVI
(in genovese stretto)
Posso savei percose?
DE ROSI
(polemico)
Non capisco!

GOVI
(ironico)
Posso l’ho detto in italiano e
quindi l’avete capito. "Savei"
vuol dire sapere e "percose",
vuol dire percosa, perché.
(scandendo in italiano) Posso
sapere
perché? dottor
De Rosi ho fatto spettacoli in
tutta Italia e anche all’estero.
Se non mi avessero capito
avrebbero chiesto indietro i
soldi del biglietto.
DE ROSI
Al Duce i dialetti non piacciono.

GOVI
Sua eminenza il Duce mi ha fatto
l’onore di assistere ad una mia
commedia e di divertirsi, me lo
ha detto lui stesso in camerino.

DE ROSI
Ve lo ripeto: al Duce i dialetti
non piacciono.

GOVI
Sarà... ma anche il re è venuto a
vedermi. Con tutta la famiglia
reale. E Italo Balbo mi ha
invitato a Tripoli ad esibirmi.

(CONTINUED)
CONTINUED: 74.

DE ROSI
Govi, il mio è solo un consiglio.
Recitando in italiano renderebbe
un grande servizio alla nostra
patria, alla nostra cultura.
GOVI
Voi fate presto a dire di
recitare in italiano. Ma poi a
Genova (in dialetto) non mi
capiscono più.
DE ROSI
Govi! Pensi a quanta fatica fa il
nostro Duce a far sì che il
nostro paese venga rispettato
anche dalle nazioni più barbare.
GOVI
Eh, lo so, lo so...
DE ROSI
Se ciascuno facesse il suo dovere
saremmo la prima tra le nazioni!
La nostra cultura che deriva
dall’antica Roma e che tutti ci
invidiano. Portare in alto il
nome dell’Italia.
GOVI
Viva l’Italia. Evviva Zena. E
viva Genova.

DE ROSI
Il mio è solo un consiglio. La
nostra lingua è tanto bella. non
sporchiamola con parole
straniere, e con certe
espressioni dialettali così
volgari.
Il funzionario si rimette a lavorare sulle sue scartoffie.
GOVI
Eh, vedrò cosa posso fare per la
nostra cultura italica.
Il funzionario fa il saluto fascista. Govi vedendo che non
lo sta guardando fa uno stentato saluto a braccio teso che
poi si trasforma in uno sberleffo e termina nel gesto
dell’ombrello. Ed esce.
75.

77 SALETTA PROIEZIONI INTERNO GIORNO 77


Il REGISTA sta guardando i giornalieri e parla col
PRODUTTORE e con Maria Paola

REGISTA
E a questo punto farei scoppiare
la guerra.

78 REPERTORIO ROMA PIAZZA VENEZIA ESTERNO GIORNO 78


Materiale di repertorio: MUSSOLINI al balcone di piazza
Venezia.
MUSSOLINI
Combattenti di terra, di mare e
dell’aria! Camicie nere della
rivoluzione e delle legioni!
Uomini e donne d’Italia,
dell’Impero e del regno
d’Albania! Ascoltate!

Immagini di repertorio delle forze armate italiane.


MUSSOLINI
(fuori campo)
L’ora segnata dal destino batte
nel cielo della nostra patria.
L’ora delle decisioni
irrevocabili. La dichiarazione di
guerra è già stata consegnata
agli ambasciatori di Gran
Bretagna e di Francia.

79 SALETTA DELLE PROIEZIONI 79


alcune Immagini di repertorio delle fabbriche che
producono armi.

80 REPERTORIO FABBBRICHE. TEDESCHI CHE AVANZANO. DUCE 80


MUSSOLINI
Scendiamo in campo contro le
democrazie plutocratiche e
reazionarie dell’Occidente, che,
in ogni tempo, hanno ostacolato
la marcia, e spesso insidiato
l’esistenza medesima del popolo
italiano.
Immagini di repertorio dei tedeschi che avanzano in
Europa.

(CONTINUED)
CONTINUED: 76.

MUSSOLINI
(fuori campo)
Italiani! In una memorabile
adunata, quella di Berlino, io
dissi che, secondo le leggi della
morale fascista, quando si ha un
amico si marcia con lui sino in
fondo. Questo abbiamo fatto con
la Germania, col suo popolo, con
le sue vittoriose Forze Armate...

Genova viene bombardata dal mare e dal cielo.

81 GENOVA TEATRO CAMERINI INTERNO NOTTE 81

Gli attori entrano nei camerini togliendosi costumi e


parrucche.
Giorgio Bixio, Luigi Dameri, Franco Marchisio, Anna
Caroli, Nelda Meroni ?????

Tutti sono allegri. Tranne Gilberto che è molto serio.


GIORGIO BIXIO
Tutto esaurito anche stasera.

ANNA CAROLI
la gente ha voglia di
ridere, per non pensare alla
guerra.
Gilberto si sta struccando, pensieroso. Rina lo guarda e
non dice niente.
LUIGI DAMERI
La prossima settimana dove
saremo?

GIORGIO BIXIO
Scommetto che il nostro
capocomico ha qualche sorpresa in
serbo per noi?
Gilberto non risponde.

ANNA CAROLI
Io una settimana a Milano me la
farei volentieri. una
scappata in quella boutique...

NELDA MERONI
boutique è una parola straniera,
si deve dire "bottega"

(CONTINUED)
CONTINUED: 77.

FRANCO MARCHISIO
Insomma dove si va? Torino?
Milano? Roma?

GOVI
Non ci si muove da Genova. Si
chiude.
tutti guardano Govi perplessi

GOVI
La compagnia si scioglie.
FRANCO MARCHISIO
si scioglie? e chi lo dice?

GOVI
io
ANNA CAROLI
E quando l’hai deciso?

GOVI
C’è la guerra. Non so se ve ne
siete accorti.
GIORGIO BIXIO
Sì, ma per adesso non ci tocca...
GOVI
Ci tocca, ci tocca...
ANNA CAROLI
Proprio perché c’è la guerra
dovremmo regalare qualche sorriso
alla gente.
LUIGI DAMERI
Regalare magari no... ma cosa
gliene importa? Tanto lui i soldi
ce li ha.
GOVI
Ce li avresti anche tu se non te
li giocassi a carte .

LUIGI DAMERI
dico solo che potremmo andare
avanti ancora.
NELDA MERONI
(a Rina)
Tu lo sapevi? Perché non mi ha
detto nulla.

(CONTINUED)
CONTINUED: 78.

RINA
ma cosa devo sapere. io non so
niente

GOVI
Sono stato richiamato alle armi.
Tutti si zittiscono.
GOVI
Contraerea...
Mima il gesto di sparare in aria.
Mi ci vedete a difendervi dai
bombardieri nemici?

Govi si mette il cappello ed esce. Rina lo segue.

82 STRADA GENOVA ESTERNO GIORNO 82


Govi cammina con una mano in tasca, facendo tintinnare gli
spiccioli. Rina lo raggiunge e lo prende a braccetto.
RINA
La divisa da milite è il costume
che non avrei mai voluto vederti
indossare.

GOVI
Neanche se mi fanno generale?
RINA
Guarda che ti posso perdonare
tutto ma non che mi vai in
guerra.
GOVI
(indicando verso l’alto)
Eh, ma lui ha deciso così.
RINA
Ma possibile che non si possa
fare nulla?

GOVI
E che cosa vuoi farci?
I due si fermano.
RINA
In fondo gente influente ne
conosci. Il Governatore che è
stato così gentile con te...

(CONTINUED)
CONTINUED: 79.

GOVI
Le belle parole sono tutti
disposti a dirle ma quando si
tratta di farti un favore, se ne
vanno, spariscono e ti ritrovi
solo come un povero disgraziato.
con una divisa da milite io
sembro uno scherzo di carnevale.
RINA
La guerra non è uno scherzo. Si
spara e... si muore.
Rina sembra voler dire qualcosa che esita a dire.
RINA
Una persona che ha i giusti
contatti per arrivare in alto la
conosci e anche molto
bene. Almeno che la "contessa"
sia utile a qualcosa.

Govi sbuffa e riprende a camminare. ma sul volto un


sorriso di approvazione

83 83 CAMERA D’ALBERGO DI CESARE INT. NOTTE **** 83

Cesare è seduto alla sua postazione. Maria Paola è seduta


sul divano. Vicino a lei la sua assistente visibilmente
stanca e assonnata. sono tutti provati da una faticosa
giornata di riprese.
Cesare ha in mano una bottiglia di birra e si versa da
bere offrendolo anche a Maria Paola che rifiuta, poi lo
versa all’assistente che beve. Maria paola prende una
bibita analcolica.
MARIA PAOLA
La guerra, la chiamata alle armi,
la compagnia che rischia di
sciogliersi e il sacrificio di
Rina sono tutti argomenti
accennati nella sceneggiatura, tu
li stai sviluppando come se ogni
avvenimento fosse un grande colpo
di scena
ASSISTENTE MARIA PAOLA
come se fosse un grande colpo di
scena

Cesare guarda l’assistente infastidito e le versa da bere


CESARE
bevi cara. (a Maria Paola) E’la
mia tecnica per approfondire

(CONTINUED)
CONTINUED: 80.

MARIA PAOLA
Ma quanto deve durare questo
film?

ASSISTENTE MARIA PAOLA


quanto deve durare?
CESARE
proponiamo due puntate.

MARIA PAOLA
non credo che la rete sia
disponibile a rivedere il
progetto.
ASSISTENTE MARIA PAOLA
non lo sarà di certo
CESARE
ma questa non sta mai zitta
Cesare versa da bere all’assistente e beve lui stesso

MARIA PAOLA
comunque ci posso provare.
L’Assistente si è addormentata.

i due la guardano e sorridono


CESARE
sarebbe un delitto svegliarla.

84 ESTERNO GIORNO VILLA LO FARO 84


Rina arriva nel giardino della villa. I domestici stanno
caricando la macchina con valigie e bauli.

Rina rimane un attimo interdetta. Il marito della Lo Faro


esce dalla casa ed entra in auto.
Rina si avvicina. La Lo Faro esce dalla villa con i
domestici che la guardano preoccupati. Quando vede Rina
accelera il passo.

LO FARO
Signora Govi... purtroppo vado di
fretta.
RINA
Sono qui per mio marito.
LO FARO
(imbarazzata)
Eh... non ho molto da dire. Sto
partendo. ci stiamo trasferendo
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 81.

LO FARO (cont’d)
in Svizzera. Comunque è una cosa
finita.

La contessa entra in auto.


RINA
Le volevo chiedere se potesse...
MARITO LO FARO
Dobbiamo andare.
LO FARO
Non adesso cara... non adesso.
La Lo Faro chiude la portiera e la macchina parte.

Rina la guarda andare via.

85 GENOVA INT. CASA GOVI. NOTTE. 85

ALTERNATO A

86 ROMA INT. UFFICI LUX CINEMATOGRAFICA. NOTTE. 86

GOVI e Rina stanno cenando in cucina


GOVI
Mai quarcossa de nuovo. Sempre a
mexima menestra.

RINA
Nostalgia da a Bella Signora?
GOVI
Non ricominciamo con quella
storia.

RINA
È partita.
GOVI
(sorpreso)
E dov’è andata?
RINA
(tagliente)
Che t’importa?

GOVI
(preso in contropiede)
Ma no, niente. Ero solo
curioso... non la sento più da
tanto... e tu come lo sai?

(CONTINUED)
CONTINUED: 82.

RINA
Ero andato a chiederle se poteva
fare qualcosa per te.

GOVI
Per me? Ma figurati...
Il telefono suona.
RINA
E chi è a quest’ora?
Rina si alza e va a rispondere.
RINA
Pronto? Chi è? Chi? Lux...
Aspetti che glielo passo...
(a Govi)
Brosi... Brosio de la Lux, non ho
capito.
GOVI, incuriosito va al telefono.

GOVI
Pronto? Chi è? Lux
Cinematografica... Brosio?

INIZIO ALTERNATO
Dall’altra parte della cornetta, in un elegante ufficio,
un UOMO in camicia e cravatta, seduto alla sua scrivania,
sta parlando al telefono.

Di fronte a lui, il REGISTA GENNARO RIGHELLI e UNA DONNA.


VALENTINO BROSIO
Valentino Brosio... Ha visto La
Dama Bianca di Mattioli? Quella è
la nostra ultima produzione.

GOVI
Io non l’ho visto, ma mia moglie
sì. I film con Elsa Merlini se li
è visti tutti!
(a Rina)
E’ il produttore della Dama
Bianca!
Rina si avvicina immediatamente per sentire la
conversazione.

Il produttore continua.
VALENTINO BROSIO
Sono qui con il regista Gennaro
Righelli. Mi ha proposto di
girare un film tratto da una
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 83.

VALENTINO BROSIO (cont’d)


delle vostre commedie, Colpi di
Timone.

Govi è piacevolmente sorpreso. Guarda Rina negli occhi.


GOVI
(citando una battuta della
commedia)
Velieri! O nostro scì ch’o l’è
navigà. Miga come adesso che
toccan un pomello, un pulsante, e
a nave parte, ne toccan n’atro, a
nave vira, ne toccan n’atro e a
nave s’afferma. Per il capitano
a quel modo lì, a forze de toccà
bottoni... Allora... Basta un
sarto nò?
RINA
Ma vuoi recitargli tutta la
commedia per telefono?
GOVI
Quindi voi volete farne... un
copione per il cinema.

VALENTINO BROSIO
Certo. E pensavamo di
proporle il ruolo dell’armatore
Giovanni Bevilacqua.
GOVI
Io? Protagonista di un film? Ma
non so... Il teatro è un’altra
cosa. Io non ho mai recitato al
cinematografo.
VALENTINO BROSIO
Con un talento come il vostro?
Sarà una passeggiata glielo
assicuro.
GOVI
Mah... Sarò capace?
VALENTINO BROSIO
Pensavamo di offrirle come
compenso 500 mila lire

RINA
Sarai capace!
GOVI
Sarò capace!

(CONTINUED)
CONTINUED: 84.

VALENTINO BROSIO
Bene, allora vi aspettiamo a
Cinecittà.
GOVI
Ci sarebbe un problema
VALENTINO BROSIO
Dite!
GOVI
anche se non ho mai sparato un
colpo... sono stato richiamato
alle armi. Nella contraerea!
VALENTINO BROSIO
Non preoccupatevi, vi farò avere
un permesso speciale.
GOVI
Sarà un sollievo per tutti sapere
che sto lontano da cannoni e
mitragliere.

87 IMMAGINI DI REPERTORIO CINEGIORNALE LUCE 87


La guerra imperversa in tutto il mondo. Per l’Italia si fa
sempre più dura nonostante la retorica di regime.

88 ROMA CINECITTÀ INGRESSO ESTERNO GIORNO 88


Govi entra dall’ingresso principale degli stabilimenti,
fulgido esempio dell’architettura razionalista del
periodo.

89 ROMA CINECITTÀ STUDIO INTERNO GIORNO 89

Il set è allestito per una scena in interno. Govi è


vestito da capitano Bevilacqua. Tutto intorno a lui
scenografi, attrezzisti ed elettricisti si danno da fare
per ultimare i dettagli della scena. Govi è un po’
stranito dalla baraonda.

la caratteristica di questa scena è che coesistono due set


cinematografici. uno è quello del nostro film, e che già
conosciamo e l’altro è quello più antico e ricostruito.
due troupe diverse e due registi, uno è Cesare e uno è
quello nterpretato da un attore

CAPO ELETTRICISTA
Più in alto quel proiettore!
L’assistente misura la distanza tra l’obiettivo della
macchina da presa e la punta del naso di Govi. Govi
istintivamente si fa indietro.

(CONTINUED)
CONTINUED: 85.

GOVI
Un metro e settanta e
sessantacinque chili.

ASSISTENTE OPERATORE
È per il fuoco.
GOVI
E speriamo di non bruciarmi.

Govi torna in posizione.


OPERATORE
Metti un segno.
L’assistente fa un segno col gesso davanti alla punta
delle scarpe di Govi.
GOVI
Quindi devo stare fermo qui?
ASSISTENTE OPERATORE
Esatto.
OPERATORE
Leggermente più alto.

Govi si alza sulle punte.


GOVI
Così?
OPERATORE
Ma no. Mettete due pedanine.
Un macchinista mette due pedanine sotto i piedi di Govi.
GOVI
Ecco, così sarò un metro e
ottanta, sarà contenta mia
moglie... ma così non mi posso
muovere.
OPERATORE
Questo è solo per il primo piano.

Govi annuisce poco convinto.


DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
Il carrello?

MACCHINISTA
Pronto.
GOVI
Cominciamo?

(CONTINUED)
CONTINUED: 86.

AIUTO REGISTA
Ci vuole ancora un attimo di
pazienza.

GOVI
Belin...
AIUTO REGISTA
Come?

GOVI
No, dicevo bel... lissimo.
Bellissimo. Non vedo l’ora di
cominciare.
REGISTA
Allora Gilberto, vuoi ripassare
la battuta?
GOVI
L’ho ripassata almeno cento
volte. In teatro.

REGISTA
Questo è cinema, quindi mi
raccomando tutto più composto,
minimo, capisci, minimo.

GOVI
Andiamo al risparmio.
REGISTA
Ogni movimento della faccia viene
ingigantito. Quindi niente
smorfie, tieni dentro. E’ il
momento in cui il dottore
guardando la lastra gli dice che
avrà pochi mesi di vita, il mondo
gli crolla addosso.

GOVI
Ma il dottore dov’è?
REGISTA
Il dottore lo riprendiamo dopo.
Ora pensiamo alla tua reazione.
L’aiuto regista ti darà la
battuta del dottore.
GOVI
Ho capito: tutto minimo.

Ad un cenno del regista il ciacchista entra in campo


CIACCHISTA
Scena 38 prima.

(CONTINUED)
CONTINUED: 87.

REGISTA
Azione.
GOVI
Gliel’ho detto Dottore la lastra
è di mio cugino, quindi massima
sincerità.
AIUTO REGISTA (LEGGENDO)
Purtroppo devo darle una brutta
notizia.
GOVI
Dica pure, la lastra è di mio
cugino.

AIUTO REGISTA (C.S)


L’aorta à compromessa.
GOVI
E questo cosa significa?

AIUTO REGISTA (C.S)


Che non c’è niente da fare,
purtroppo.
GOVI
Una operazioncina?
AIUTO REGISTA (C.S)
Purtroppo no. Mi dispiace per suo
cugino.

GOVI
Si figuri a me. E quanto ghe
resta?
AIUTO REGISTA (C.S)
Due al massimo tre

GOVI
Anni?
AIUTO REGISTA (C.S)
Mesi.

GOVI è molto compreso in una espressione di dolore e


riesce, sia pure a fatica, a contenere la mimica e, un pò
per la concentrazione, un po’ per lo sforzo di contenere
il movimento facciale gli spunta una lacrima.

REGISTA
Stop. Ottima. Bravo Gilberto,
molto efficace in questo trovarsi
in bilico fra verità e finzione.

(CONTINUED)
CONTINUED: 88.

GOVI
In bilico c’ero davvero su queste
belin di pedanine.

90 GENOVA UFFICIO PRODUZIONE INTERNO NOTTE 90


Sul monitor, scorrono alcune immagini del film Colpi di
timone.

Cesare, Maria Paola l’Assistente e Lucidi guardano le


immagini.
CESARE
Non si è trovato molto bene col
cinema. Troppo imbrigliato
nell’inquadratura la recitazione
soffriva.
L’ASSISTENTE cambia il dvd.
Partono i titoli di testa di Che tempi.

CESARE
Questo è quello che ha avuto più
successo
Che Tempi di Giorgio Bianchi, del
’48. Ci sono Alberto Sordi, Paolo
Stoppa e Walter Chiari che già ne
combinava di tutti i colori.
Cesare scorre velocemente le immagini fino a soffermarsi
su una scena in cui compaiono accanto a Govi, i giovani
attori Walter Chiari, Paolo Stoppa e Alberto Sordi.
poi le immagini cambiano e diventano immagini di
repertorio dei bombardamenti alleati su Genova.
CESARE
E questo è il pezzo forte

91 INT. SOTTOPASSAGGIO PIAZZA DE FERRARI/GENOVA. GIORNO. 91


Govi e Rina insieme ad altre persone stanno entrando in un
sottopassaggio usato come rifugio durante i bombardamenti.
La gente corre e scende le scale correndo
UN RIFUGIATO
Calma, calma o qui facciamo la
fine del tunnel delle Grazie

RINA
e cos’è questo tunnel delle
Grazie

(CONTINUED)
CONTINUED: 89.

GOVI
l’anno scorso a ottobre ci fu un
allarme prolungato per segnalare
un bombardamento Il panico spinse
la gente a rifugiarsi in un
stretto sottopassaggio, il tunnel
delle Grazie. Una persona cadde,
scivolando. Ne cadde un’altra. E
un’altra. E un’altra. Morirono
354 persone. Schiacciate.E sai
cosa si scoprì dopo?

RINA
Cosa?
GOVI
Che non ci sarebbe stato nessun
bombardamento. Era un falso
allarme.
GOVI e Rina ora sono all’interno del tunnel gremito di
genovesi, come loro, spaventati e in attesa.
UOMO RIFUGIATO
Ma perché no se massan tra loro.
vogliono sparare? lo facciano al
fronte! Ma che c’entrano i
civili! Cosa c’entrano le
famiglie e i bambini?

UOMO RIFUGIATO
Te u diggu mie u perché! Perché
ammazzare a distansa a l’è ciù
facile! Guardare qualcuno in
faccia e dirgli "Ecco, ora ti
sparo" è più difficile! Sono dei
vigliacchi!
UOMO RIFUGIATO
Dicono che stiamo combattendo per
la pace.

GOVI
Fare a guera in numme da page a
l’è cumme scopà in numme de la
verginità.

RINA
A noialtri ci hanno
bombardato a casa. Siamo
costretti a farci ospitare dagli
amici. Di quale pace stiamo
parlando?

UOMO RIFUGIATO
A raxiun da guera a l’è sempre a
mescima: il danaro.

(CONTINUED)
CONTINUED: 90.

UOMO RIFUGIATO
E palanche e u potêre.
UOMO RIFUGIATO
Sono i ricchi che decidono di
fare la guerra.
UOMO RIFUGIATO
Ma a mouï a sun sempre i poëvi.
Fuori, le sirene annunciano il possibile arrivo di aerei
nemici.
La gente ha paura. Le donne abbracciano i loro figli.
Qualcuno piange. Qualun’altro inizia a pregare.
la sirena conclude.

UOMO RIFUGIATO
Un falso allarme
GOVI
L’alarme u l’è stetu fasu, ma a
puja vea, ma la paura vera
Una DONNA guarda Govi con attenzione e lo riconosce
DONNA RIFUGIATA
Vuscià a l’è Gilbertu Govi!
GOVI
Scie, mie sun lē.sono lui.
Richiamati dalla notizia della presenza di Govi, molti si
avvicinano.
DONNA RIFUGIATA
A ghè Gilbertu Govi!
DONNA RIFUGIATA
U comicu!
DONNA RIFUGIATA
Se ci fosse mio marito! Si è
visto tutte le vostre commedie.

un uomo si rivolge a Rina


UOMO RIFUGIATO
Vuscià a l’è sa môgê! a Giggia!
GOVI
A l’è lê!
UOMO RIFUGIATO
Pignaverde e pignasecca me la
sono vista tre volte.

(CONTINUED)
CONTINUED: 91.

GOVI
nu g’haveiva meggiu da fā’
DONNA RIFUGIATA
Sciu Gilbertu, a ne fei quarcossa
du vostru repertoju!
UOMO RIFUGIATO
fateci sorridere un pò

DONNA RIFUGIATA
per non pensare alle
bombe...
GOVI
Ma è giusto non pensarci? e poi a
me è passata la voglia di ridere.
Oua ghe sun cosse ciù impurtanti
da dı̄ che a taccagneria de Steva.
DONNA RIFUGIATA
Prima dell’arrivo del nazismo,
avevo capito che si stava
mettendo male; perché, i tedeschi
non ridevano mai e quando un
popolo non sa piu’ ridere diventa
pericoloso.

DONNA RIFUGIATA
A l’è vea che ridere non ci può
far passare la paura
di morire ma a-o manco pe’
quarche minutto u no ghe
pensemmu.
Da fuori, parte un’altra sirena prolungata.
Tutti si ammutoliscono in attesa.

Poi, il fragore di una bomba lontana.


RINA
Mia che facce spaventate? Recita
quarcosa, distraeli.

GOVI
Hai detto che ti sei sacrificata
tutta la vita a farmi da spalla,
Ecco, questo è il tuo momento.
Scignuri ecco a voi la Caterina
Franchi in Govi detta Rina.
Forza, un bel monologo.
Rina ci pensa un pò, poi decide, si schiarisce la voce
mentre i presenti si accingono ad ascoltarla

(CONTINUED)
CONTINUED: 92.

RINA
Da l’Enrico V di sciù
Sciachespear.
Ma quande mai ghé steta ’na guera
giusta e onesta? Chiedilo un
po’ agli scannati, a quelli
andati a fuoco con il loro
fienile, fatti a pezzi senza
ragione! U re avrà un tragicu
cuntu da pagà, quando tutte
quelle gambe e braccia e teste
mozzate in battaglia si
ritroveranno insieme nel giorno
della resurrezione dei morti e
andranno saltellando alla
ricerca del proprio tronco a cui
rincollarsi.Dixian ch’a guera l’è
in tu numme du Segnure, in nome
di dio. Ma anche l’altro re,
quello che ci sta contro, e tutti
i regnanti che ci attaccano per
distruggerci, sono stati ispirati
da Dio. Ti t’eu
veddi ti u Segnure cu ’na cruxe
’n te man chi cria: "Vanni!
Cumbatti ’n tu me numme cuntru
l’esercitu du ma!" Ma qual
é l esercito del male? oggi sono
questi, domani sono questi
altri...
Govi guarda Rina stupito e ammirato

92 SALETTA DELLA PROIEZIONE 92


MARIA PAOLA
non c’e’ che dire, è una scena
forte e commovente

LUCIDI
e che non era prevista nel budget
MARIA PAOLA
se la rete accetta le due puntate
ci dovrà essere un incremento
dell’intervento. sto aspettando
la risposta
Cesare guarda Maria Paola e le sorride con gratitudine e
anche qualcosa di più. Maria Paola ricambia e i loro
sguardi non sfuggono a Lucidi.
93.

93 IMMAGINI DI REPERTORIO CINEGIORNALE LUCE 93


1943. Badoglio annuncia l’armistizio.

Immagini di guerra, battaglie in mare, in cielo e in


terra.

94 GENOVA VIA GARIBALDI ESTERNO GIORNO 94

GOVI attraversa Via Garibaldi. Passa una RAGAZZA


sculettante. GOVI si gira a guardarla mentre attraversa la
strada e un FORNAIO in bicicletta è costretto ad una
frenata brusca. una forma di pane cade dal cestino.
FORNAI
Belin! Ma nu povè ste ciù atento?
GOVI
Mi scusi! A gà ragion. Stevo
miando u mandolin... de quella
figgiassa.

Il FORNAIO riconosce l’attore.


FORNAIO
Ma voi siete Govi! L’attore!

Il FORNAIO scende dalla bicicletta e raccoglie il pane.


GOVI
Sono lui! Me dispiace pu pan!

FORNAIO
(mentre raccoglie il pane)
Nu ve preocupè Questo lo
gettemmo.
GOVI
Ma cossa te dici! Con quello che
costa u pan! Basta darghe "una
spolverata" e torna noevo!
Il FORNAIO ride e Govi prosegue.

95 ESTERNO GIORNO GENOVA PIAZZA PREFETTURA 95


Gilberto si dirige verso la prefettura. In giro solo
militari e camicie nere. Due militari tedeschi sono seduti
sulla camionetta di pattuglia davanti al palazzo del
prefetto. Govi li oltrepassa guardandoli con disappunto ed
entra nell’edificio.
94.

96 PREFETTURA UFFICIO BASILE INTERNO GIORNO 96


Il PREFETTO sta compilando delle carte e quando entra
Govi non alza nemmeno la testa ma gli rivolge solo una
rapida occhiata e gli fa il saluto romano. GOVI risponde
con un cenno della mano che non sa gestire, prima facendo
una specie di "ciao-ciao", poi chiudendo il pugno, poi
riaprendo la mano, poi muovendo a destra e a sinistra come
se volesse intendere "così, così". Non si capisce se è per
sua goffaggine o perchè vuole prendere in giro il saluto
romano. Il prefetto’ finge di non capire ma sicuramente
non apprezza.
GOVI
Signor prefetto comandi.

PREFETTO
Come se fosse facile comandare!
Scioperi, rastrellamenti, i
tedeschi che vorrebbero un pugno
ancor più duro... accomodatevi.

Gilberto si siede.
PREFETTO
Mi dicono che voi siete l’attore
più divertente di tutta la città.

GOVI
Davvero dicono così? Mi
sorprende.
PREFETTO
Non fate il modesto. Mi hanno
detto che fate begli incassi.
GOVI
Non ci lamentiamo ma tra una cosa
e l’altra... abbiamo perso tutte
le scenografie e i costumi in un
bombardamento.
PREFETTO
Purtroppo ho saputo. Ma ho saputo
anche che avete comunque messo in
scena uno spettacolo.
GOVI
Sì, per la croce rossa.
PREFETTO
Giustissima causa. E voglio darle
l’opportunità di servire una
causa altrettanto giusta.

(CONTINUED)
CONTINUED: 95.

GOVI
Devo dirlo alla compagnia. Non
avevamo in programma altre
esibizioni.

PREFETTO
L’ho prevista io. Vi metto a
disposizione il Teatro
Universale.

GOVI
Ah, bene... e posso sapere in
favore di chi si devolve
l’incasso?
PREFETTO
Alla Decima Mas. Per l’acquisto
di un Mas, l’orgoglio della
nostra marina.
Govi vorrebbe tirarsi indietro, il suo sguardo vaga nella
stanza alla dicerca di una via di fuga senza trovarla.
GOVI
Ah... bene. Ma... noi recitiamo
in dialetto... non so se questo è
in linea con i valori del
fascismo...
PREFETTO
Io il vostro dialetto non lo
capisco granché. Ma le questioni
linguistiche non mi riguardano...
come si dice? Pecunia non olet.
GOVI
(a malincuore)
D’accordo, allora... vado ad
informare gli attori.

PREFETTO
Non siete contento di collaborare
ad una giusta causa?
GOVI
Se è una giusta causa...
Lentamente Govi si alza.
PREFETTO
Aspettate!

Il PREFETTO porge un foglio a Govi.


PREFETTO
queste sono le parole d’elogio
per il Comandante Junio Valerio
(MORE)
(CONTINUED)
CONTINUED: 96.

PREFETTO (cont’d)
Borghese che leggerete prima
dello spettacolo.

GOVI
Non è il genere di copione a cui
sono abituato. Non saprei cosa
dire.
PREFETTO
È tutto scritto.
Govi prende il foglio.
PREFETTO
Da buon patriota saprete dare la
giusta enfasi a queste parole
per motivare il nostro popolo e
le nostre truppe a resistere alle
ardue prove a cui andremo
incontro.

Govi esprime perplessità che il Prefetto raccoglie


tagliando corto
Potete sempre fingere. In fondo
siete un attore un "ipocrites",
sono sicuro che parlerete con
molta credibilità.
GOVI
Ci proverò.
Il prefetto fa il saluto romano. Poi torna a scrivere.

Govi senza rispondere al saluto esce

97 SALETTA PROIEZIONI 97

CESARE
Il palco, la platea gremita in
attesa possono essere immagini di
repertorio. tranne le immagini
del prefetto. la dichiarazione di
Govi e il suo tormento li giriamo
, potrebbe essere un contrasto
interessante

98 INT. TEATRO UNIVERSALE. NOTTE. 98

La platea è gremita. Il pubblico attende l’inizio dello


spettacolo.
Govi sbirgia attraverso una fessura del sipario e vede il
Prefetto in piedi fra soldati tedeschi e repubblichini
armati

(CONTINUED)
CONTINUED: 97.

il Prefetto lo vede , gli sorride complice


Si spengono le luci in sala. Il pubblico fa silenzio.

Un occhio di bue illumina il sipario.


GOVI esce dal sipario e viene accolto da un lungo
applauso.
Fa un cenno al pubblico di voler parlare e il pubblico
conclude l’applauso.
Brusio. il PREFETTO ascolta soddisfatto.
Gilberto fa un lungo respiro.

GOVI
E’ con piacere e con onore che...
Sul PP di Govi, mentre parla a fatica, imbarazzato e
nervoso,

sale una musica a coprire la battuta.


GOVI faticosamente fa il suo discorso ma non udiamo ciò
che dice, la musica sovrasta la sua voce.
Sulla musica, il PREFETTO, soddisfatto, si gira a salutare
JULIO VALERIO BORGHESE, nel palchetto reale, circondato da
AMICI e MILITARI, che ringrazia, si alza e saluta il
pubblico.
Govi, una volta concluso, il discorso saluta e rientra nel
palcoscenico scomparendo dietro il sipario ancora chiuso.

Sul palco, gli ATTORI, in attesa di iniziare la


rappresentazione, e che evidentemente hanno ascoltato il
discorso lo guardano.
GOVI
La mia interpretazione più
difficile e recitata da cane.

99 IMMAGINI DI REPERTORIO 99

Immagini della liberazione. Si sente il rumore di spari di


mitragliatrice.

100 STRADA CASA DI GOVI ESTERNO GIORNO 100

Govi osserva i buchi di proiettile nella facciata della


sua casa. E una scritta fatta con la vernice.
GOVI COLLABORAZIONISTA GOVI TRADITORE GOVI FASCISTA
98.

101 MUSEO GOVI INTERNO GIORNO 101


Cesare e il direttore della fotografia stanno decidendo
l’inquadratura mentre elettricisti, macchinisti e
scenografi allestiscono il set.

Arriva Maria Paola.


MARIA PAOLA
Dopo la mia richiesta la rete ha
voluto vedere l’ultimo girato

CESARE
L’hanno visto?
MARIA PAOLA
l’hanno visto.

CESARE
e hanno deciso?
MARIA PAOLA
e hanno deciso.
CESARE
e non autorizzano le due puntate?
MARIA PAOLA
e autorizzano le due puntate
Cesare e’ raggiante
MARIA PAOLA
ora puoi seguire la tua
ispirazione. per quanto riguarda
il montaggio ci sarà da
combattere con le loro idee e le
mie
CESARE
combatteremo. sarà una lotta
corpo a corpo
Maria Paola sorride complice

102 IMMAGINI DI REPERTORIO 102


Il referendum Monarchia - Repubblica.

103 GENOVA TEATRO INTERNO NOTTE 103


Il sipario è ancora chiuso. Gilberto e la sua
compagnia prendono posizione per iniziare la commedia
Uno degli attori va a dare una sbirciata dalla fessura.

(CONTINUED)
CONTINUED: 99.

ATTORE 1
È tutto pieno. Il pubblico ci ama
ancora.
Rina si avvicina a Govi che continua a pettinarsi i baffi
nervosamente.
RINA
Nervoso per il telegramma?
GOVI
insistono per convincermi a
recitare in italiano, ma Govi non
gliela da vinta. il mio pubblico
mi ama e ama il dialetto

Il direttore di palcoscenico fa segno alla compagnia che


stanno per iniziare e il sipario si apre.
La scena è vuota. Dall’interno a sinistra si odono voci
che stanno recitando sommessamente il rosario, da lontano
giunge il sibilo del vento.

Govi, nel ruolo del portinaio Pellegro entra in scena con


una bottiglia di vino e un bicchiere
GOVI
che seia figgieu, a gh’è un
vento sferado che se continoa con
questo kilometraggio staneutte
xoa ascì a caza.
In platea uno squadrista fa un cenno ad uno spettatore che
grida

SPETTATORE
non si capisce niente di quello
che stai dicendo
altri spettatori lo guardano male e cercano di zittirlo

in scena Govi guarda Rina in quinta e le fa un cenno come


a conferma di quello che temevano, poi continua la battuta
parlando in un genovese ancora più stretto

GOVI
doman matin se truvemmo sottu un
atro scindacu
si ode un fischio prolungato dalla platea in scena un
colpo di vento spalanca una finestra. Govi/Pellegro si
precipita a choiuderla
GOVI
Alè, dai! sensa sparagno. u vento
nu costa ninte.

in platea alcuni spettatori sparsi cominciano a fischiare

(CONTINUED)
CONTINUED: 100.

lo squadrista soddisfatto
brusio. Qualche mugugno. i fischi si intensificano

In scena una voce proviene da fuori


VOCE
Oh, neia. Oh neia
GOVI
Eh va ben lasciè che neva. Duman
aveimu e stradde gianche,nette,
polite
in platea gli spettatori che fischiavano si alzano in
piedi per contestare malgrado le proteste degli altri
spettatori che vorrebbere seguire la commedia
Govi si decide ad agire, va in proscenio e con un gesto
chiede al pubblico di fare silenzio
GOVI
Signori... io vi devo
ringraziare. Davvero... vi devo
ringraziare
Il brusio continua, ma attenuato.

GOVI
... vi devo ringraziare per
avermi fatto provare una
esperienza nuova. Ebbene sì, dopo
tanti anni di teatro, non mi era
mai capitato di essere fischiato.
Per me è una sensazione strana,
grazie di cuore. gracie de cheu.
gli applausi sovrastano le contestazioni.

GOVI
E ora ricominciamo da dove
eravamo rimasti. Recomensemmu.
anemmu avanti ca cummedia
Govi ritorna al suo posto e la commedia riprende.

104 GENOVA BOCCIOFILA ESTERNO GIORNO 104


Govi sta giocando a bocce con alcuni amici. Il suo cane
attende pazientemente accucciato a bordo pista. Il suo
avversario fa un buon lancio.
AVVERSARIO
Adesso voggiu proprio vedde.

(CONTINUED)
CONTINUED: 101.

GOVI
Va a bocciar pallino!
Il cane drizza le orecchie. Arriva un giovane in giacca e
cravatta, un inviato della RAI.
INVIATO RAI
Signor Govi...
Govi lanci la boccia ma distratto dalla voce fa un
pessimo lancio suscitando l’ilarità degli altri giocatori.
GOVI
Giovanotto. Mi ha fatto
sbagliare!

INVIATO RAI
Mi scusi, vengo da Roma e la
stavo cercando.
GOVI
Viene da Roma per farmi
sbagliare?
INVIATO RAI
Ho una proposta da farle.

GOVI
Non mi interessa. Io col cinema
ho chiuso. Per la verità chiudo
anche con il teatro. Sono in
pensione. E poi il cinema
proprio, con tutto il rispetto,
non mi piace.
Govi prende una boccia e si appresta a lanciare.
INVIATO RAI
Capisco, ma non si tratta di un
film. Lavoro per la RAI.
GOVI
Buon per lei.
INVIATO RAI
La RAI vorrebbe registrare alcune
delle sue commedie più celebri.
Govi desiste dal lanciare.
GOVI
E perché?
INVIATO RAI
Per trasmetterle in tutto il
paese.

(CONTINUED)
CONTINUED: 102.

GOVI
E io cosa dorei fare?
INVIATO RAI
Lei fa le sue commedie come in
teatro con il pubblico in sala e
la RAI le registra.
GOVI
E poi le trasmette.

INVIATO RAI
In tutto il paese.

105 INT. TEATRO AUGUSTUS/GENOVA. NOTTE. 105

Il PUBBLICO in sala è pronto. VITTORIO BRIGNOLE, regista


dello spettacolo, ha piazzato le telecamere davanti al
palcoscenico. Scendono le luci di sala e si apre il
sipario. Inizia I maneggi per maritare una figlia.
VITTORIO BRIGNOLE, in cuffia, parla con i cameraman.

VITTORIO BRIGNOLE
Stringi sul primo piano. Cambiamo
angolazione. Vai con la tre. Piu’
stretta, ecco così... Vediamo il
Primo Piano di Govi che recita,
mentre Vittorio Brignole dirige.

106 BAR DELLA RAI 106

BARISTA
E in teatro quando la possiamo
rivedere signor Govi?
GOVI
Il teatro è come una bella donna,
bisogna lasciarla prima che sia
lei a lasciare te!
Govi si siede ad un tavolino per bersi il suo caffè
si avvicina un signore molto distinto

SIGNORE DISTINTO
permette?
GOVI
prego

SIGNORE DISTINTO
mi chiamo Romeo Rendine

(CONTINUED)
CONTINUED: 103.

GOVI
Gilberto Govi
SIGNORE DISTINTO
Lo so. sono un dirigente del the
Ati. ho una proposta da farle
GOVI
vuole offrirmi una tazza di tè?

107 CAROSELLO 107


Le immagini del Carosello visto all’inizio del film ma ora
recitato da Margiotta

BACICCIA
Eh, commendatore, questa è la
volta buona che diciamo di sì
anche per il Carosello?
GOVI
Io quel sì... MAI!!!
BACICCIA
Ho capito lei è come mio cognato.
una volta che ha detto sì, ci ha
preso moglie e da quella volta
non c’è più verso a fargli dire
sì. Commendatore, sono palanche,
mica zucchine bollite.
GOVI
Il danaro va rispettato, non
adorato.
BACICCIA
Ma nella vita le palanche non
bastano mai. Bisogna guadagnarle
anche per i ladri.
GOVI
Cioè?
BACICCIA
Per quelli che te li grattan.
GOVI
Parole sacrosante. Ma Govi,
Carosello, mai. Da questo
orecchio non ci sento (toccandosi
l’orecchio destro)
BACICCIA
Da questo. Ma... (toccandosi il
sinistro) de qui? Mmmm. (muove la
mano in segno di dubbio)
104.

108 INT. SALETTA PROIEZIONI. GIORNO. 108


... in una sala di proiezioni. Sullo schermo continuano a
scorrere le stesse immagini della scena precedente.

Seduti sulle poltroncine ci sono Lucidi, Cesare, Maria


Paola, lo stagista gli assistenti e due funzionari della
rete
sullo schermo , compare la parola "FINE" e iniziano a
scorrere i titoli di coda.
Cesare osserva il funzionario RAI per capire la sua
impressione.
FUNZIONARIO RAI
(soddisfatto) Si, mi sembra
un buon pilota. per la serie
"Le grandi maschere del
teatro dialettale.
REGISTA
Ho parlato con un attore per il
ruolo di Eduardo

109 INT. CAMERINO. GIORNO. 109

Una GIOVANE TRUCCATRICE sta aggiustando i baffi a TONI


SERVILLO, davanti allo specchio del suo camerino. Seduto
vicino a lui c’è Cesare, accompagnato dalla giovane
assistente

TONI SERVILLO
(al regista) Che dici? Il
baffo piu’ sottile?
REGISTA
Il baffo va bene! Non deve essere
la caricatura di Eduardo! Lo
sguardo è importante. Uno sguardo
che scruta! Vigile! Diffidente!
Che controlla tutto!
FINE

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