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Esplorazioni in alta Toscana

L’attività torrentistica in Toscana è in continua crescita; aumentano i gruppi locali, le guide ed i


singoli che fanno attività nei 25 percorsi attrezzati attualmente elencati nel catasto regionale. Ciò
nonostante, con l’eccezione di alcune manifestazioni che negli ultimi anni hanno promosso le forre
locali come “Torrentisti in Garfagnana”, le gole della Toscana sono generalmente poco conosciute
da chi non risiede in zona. La quantità e la varietà dei percorsi è senz'altro minore rispetto alle
regioni dell'arco alpino, più frequentate e dense di canyon attrezzati.
Una causa è da cercare nella geologia locale che vede corrispondere alla più maestosa catena
montuosa della regione, l’estesa presenza di rocce carbonatiche. Questa situazione favorisce
l'interesse speleologico delle Alpi Apuane ma fa sì che molti dei percorsi, esteticamente notevoli,
che vi si trovano, come il canal Pianone o il fosso del Fatonero e dell'Anguillaia (marmitte dei
Giganti) siano perennemente secchi, tranne che durante o immediatamente dopo precipitazioni di
forte intensità.

Rare immagini del Canale Pianone superiore con (poco) scorrimento dopo una allerta meteo. Foto Michele Pazzini

Lo speleologo associa univocamente la Toscana alle Alpi Apuane, ma per il torrentista che cerca di
seguire il flusso superficiale delle acque che nel corso dei millenni hanno modellato la roccia fino a
formare profonde gole c'è anche l'Appennino. Qui si trovano montagne selvagge, solcate da
profondi impluvi e ricche di ruscellamento. Nella zona settentrionale dell'appennino toscano, in
particolare, sono già note alcune forre interessanti. Un esempio è il torrente Acquetta, un percorso
poco conosciuto ma molto completo per la presenza di belle verticali ed un notevole flusso
d'acqua che rimane abbondante durante tutto l'anno.

Una delle cascate del torrente Acquetta. Foto Paolo Dell’Osso


Un altro percorso attrezzato della zona, sconosciuto persino al catasto, è il Redivalle. Non c'è
ragione per cui qualcun altro dei torrenti che solcano questo territorio non possa avere tratti
incassati e verticali e quindi meriti di essere esplorato o se non altro riscoperto.
Le condizioni che rendono una zona montuosa ricca di forre sono molteplici e difficili da
schematizzare, la litologia è fondamentale ma così lo sono pure i dislivelli, la pendenza dei versanti
e le dimensioni dei bacini idrografici. Certamente le montagne della Toscana sono, per diversi di
questi parametri, svantaggiate rispetto ai rilievi dell'arco alpino, ma forse, se non vi si trovano molti
percorsi torrentistici, è anche perché c'è rimasto ancora qualcosa da esplorare.
E' con questa convinzione che, nel corso dell'ultimo anno, con i membri della Associazione
Torrentistica Alta Portata e l'aiuto degli amici del Lucca Canyoning Team, ci siamo impegnati in una
campagna di ricerca di gole e forre in alta Toscana. Un'area che oltretutto è per noi strategica
perché velocemente raggiungibile dalla nostra base di partenza, la provincia di la Spezia.
Sfruttiamo l'occasione offerta dall'uscita di questo numero di Talp dedicato al torrentismo per
presentare quello che ci auguriamo sia solo un risultato preliminare, con due percorsi che, pur non
meritando una frequentazione intensa, possono avere interesse per il torrentista esperto alla ricerca
di novità. La loro discesa, magari associata a quella di altre forre già note della zona, permetterà di
visitare un angolo poco conosciuto e selvaggio dell'appennino tosco-emiliano. Tra i due torrenti
proposti, consigliamo in particolare la discesa del canale Trauri, per la sua bella successione di
verticali innaffiate dal flusso. Nella scheda che segue viene descritto il tratto più interessante e
logico del percorso, fino al ponte dove il canale incrocia il sentiero TL (Trekking Lunigiana) in
prossimità dei ruderi di un vecchio mulino.

Una immagine del Canale Trauri scattata durante l'esplorazione della parte alta. Foto Michele Pazzini

E' stata esplorata anche la parte inferiore, altri 200m di dislivello fino al punto in cui il canale
riattraversa la strada carrabile che sale al paese di Torsana. L'inferiore presenta ancora alcune calate
piacevoli ed estetiche alternate da tratti di disarrampicata, ma poi gli ostacoli si diradano e la
pendenza diminuisce fino ad un lungo tratto di marcia finale. Non crediamo che meriti ripetizioni.
Esplorazione del tratto inferiore del Trauri sotto al ponte sul sentiero TL. Foto Michele Pazzini

Il Bagnolecchia è invece un percorso adatto al collezionista che non vuole fare mancare al suo
curriculum neanche una delle discese della regione. Chi lo volesse ripetere apprezzerà la bellezza
selvaggia del contesto, alcuni scorci suggestivi e qualche calata tra cui la C40 terminale.

Attrezzamento della C40 del Bagnolecchia. Foto Michele Pazzini

L'attrezzamento di entrambi i percorsi è al momento, secondo la scala standard di riferimento, di


livello insufficiente. Entrambi hanno calate attrezzate con ancoraggi singoli, tasselli da 8mm,
materiali non certificati e catenelle alle francese. Le partenze dei mancorrenti sono non evidenti,
mancanti o su naturali. Alcuni ostacoli verticali non sono attrezzati e richiedono l'effettuazione di
doppie su albero e disarrampicate anche superiori ai 5m. Il borsino d'armo è d'obbligo per avere la
possibilità di integrare l'attrezzamento, a maggior ragione se in condizioni di flusso superiori ai
50l/s.
Attrezzamento del Canale Trauri. Foto Paolo Dell’Osso

L'Associazione Alta Portata ha in programma di rivedere nel prossimo futuro l'attrezzamento del
Canale Trauri per agevolare la discesa anche per gruppi meno esperti ed in condizioni di flusso
sostenuto. Pubblicheremo un aggiornamento sul catasto forre della Associazione Italiana
Canyoning (AIC) appena il lavoro sarà concluso.
Michele Pazzini
Canale Trauri
Difficoltà: V3 A2 II

Periodo: Da Aprile a Ottobre

Quota ingresso: 1030m

Dislivello: 140m

Sviluppo: 400m

Calata max: 25m

Numero calate: 12

Navetta: Nessuna

Avvicinamento: 40'
Tempi

Discesa: 3h

Rientro: 5'

Ancoraggi: Insufficienti

Materiale: 2 corde da 60m

Comune: Comano (MS)

Bacino: 1.0 Km2

Opere idriche: Nessuna

Litologia: Scaglia toscana (Argilliti e marne)

Interesse: 2.2/4

Esplorazione: 2020 Paolo Chiodaroli, Paolo Dell'Osso, Camilla Gori,


Michele Pazzini, Roberto Porrini, Luca Stretti.

Il Canale Trauri è un percorso torrentistico a sviluppo prevalentemente verticale con una buona
continuità e un discreto flusso di acqua malgrado il suo bacino imbrifero sia di dimensioni contenute. Si
sviluppa in una estetica gola alle pendici del monte Alto. La progressione è intralciata dalla presenza, a
tratti abbondante, di tronchi caduti nell'alveo. I tronchi e la profondità ridotta delle vasche non
permettono di superare gli ostacoli verticali con la tecnica del tuffo. Pur non offrendo occasioni ludiche
l'ambiente inaspettatamente selvaggio rende la discesa meritevole.

La calata più alta del Trauri, C25. Foto Michele Pazzini

Accesso: Si esce dalla A12 al casello di Aulla. Uscire dalla città verso Nord, seguendo le indicazioni per il
passo del Lagastrello. Pochi km dopo l'abitato di Licciana Nardi abbandonare la strada che porta al
passo e svoltare a destra verso Comano. Raggiunto Comano seguire le indicazione per Torsana. Seguire
la strada fino al suo termine e parcheggiare nella piazzetta sopra al paese. Il posto auto è limitato,
compattarsi prima di raggiungere il paese.

Ingresso Uscita e Parcheggio del Canale Trauri. Fonte OpenTopoMap

Avvicinamento: Dal parcheggio seguire il sentiero CAI 106 che da Torsana conduce a punta Buffalora.
l'imbocco è segnalato dalla piazzetta con un cartello di avvertimento per sentiero per esperti interrotto.
L'interruzione non presenta problemi perché rimane più a monte del bivio per l'accesso alla forra. La
prima parte del sentiero è un po' vegetata e abbandonata. In 10 minuti si giunge ad un ponte sul Canale
Trauri da cui è possibile osservare il livello. Il ponte costituisce anche una scappatoia possibile a metà
discesa. Dal ponte, per accedere alla partenza del percorso attrezzato proseguire sul sentiero CAI per
ancora 100m circa fino ad una vecchia recinzione. Appena prima, abbandonare il sentiero per una
traccia sulla sinistra che sale decisa tornando in direzione della forra. La traccia va seguita con
attenzione, non sempre è evidente ed in alcuni punti è interrotta da alberi caduti che vanno scavalcati.
Proseguire avvicinandosi sempre alla gola e alla sequenza di verticali più alte. Un ultimo tratto esposto
conduce ad un ampio terrazzo erboso che si affaccia sul torrente. Qui, all'ombra degli alberi, ci si può
vestire per poi scendere sul greto con una doppia di 5m su naturale. Coordinate UTM dell'ingresso
593078E 4907551N.

La C15 del Trauri dalla base di una corta disarrampicata che la segue. Foto Michele Pazzini
Discesa: Con la prima doppia si arriva sul greto e quindi ad uno scivolo di 7m attrezzato in riva destra
(RD). Dopo poco la prima sequenza verticale, disarrampicata di 3m (D3) quindi una bella calata
innaffiata dal flusso di 18m (C18) attrezzata con 2 catenelle in riva sinistra (RS). Dall'armo superiore si
concatena sulla sosta successiva in RD da qui una C12 permette di raggiungere un secondo relay con 2
catenelle in RD. C'è un terzo ancoraggio in alto che può aiutare ad uscire dalla vasca pensile. Dalla sosta
una C25 seguita da 50m di marcia riportano al primo ponte attraversato durante l'avvicinamento.
Passare sotto al ponte per raggiungere subito una D5 non banale in RD. 2 ancoraggi in RD con una C4
permettono di concatenare su una sosta in RD per scendere una C15. Quindi un po' di spostamento in
pianta D3, D4 fino a trovare una sosta con 2 ancoraggi in RS che permettono di scendere una C7.
Quindi una D6 conduce ad un corto toboga di 2m, alla base troviamo in alto 2 ancoraggi in RS. Da qui si
scendono, con la stessa corda, due salti in successione separati da una piccola vasca (C10) per arrivare
fino al secondo ponte che attraversa il canale dove si conclude il percorso.

Rientro: Appena prima di passare sotto al secondo ponte, uscire dal greto in riva sinistra. Attraversare il
ponte e continuare il sentiero in riva destra che riporta in 5 minuti di leggera salita al paese. Il sentiero
segnato CAI (Sentiero TL Trekking Lunigiana) attraversa il bel borgo di Torsana fino alla piazzetta dove
abbiamo parcheggiato.
Torrente Bagnolecchia
Difficoltà: V3 A1 II

Periodo: Da Marzo a Ottobre

Quota ingresso: 910m

Dislivello: 190m

Sviluppo: 700m

Calata max: 40m

Numero calate: 7

Navetta: Possibile, 3.9km

Avvicinamento: 40' dal parcheggio alto, 1h20 dal parcheggio basso.


Tempi

Discesa: 2h 30'

Rientro: 40' senza navetta, 15' con navetta.

Ancoraggi: Insufficienti

Materiale: 2 corde da 60m

Comune: Bagnone (MS)

Bacino: 1.8 Km2

Opere idriche: Nessuna

Litologia: Macigno (Arenarie)

Interesse: 1.8/4

Esplorazione: 2020 Paolo Dell'Osso, Michele Pazzini.

Contesto selvaggio e qualche bella verticale caratterizzano questo torrente dell'appennino tosco-
emiliano che solca la valle dei Ronchi Lunghi. La poca continuità, il basso scorrimento e l'inforramento
non sempre serrato ne fanno un percorso per collezionisti.

Uno dei pochi tratti incassati del Bagnolecchia tra la C18 e la C8 Foto Michele Pazzini

Accesso: Si esce dalla A12 al casello di Aulla. Da qui raggiungere il paese di Bagnone. Al temine del
paese si attraversa il ponte sul torrente omonimo. Al successivo incrocio si svolta a destra verso Iera. Si
attraversa il paese e si continua fino a Compione da dove la strada diviene sterrata. Avendo a
disposizione un fuoristrada od una macchina alta si può proseguire oltre, in caso contrario si può
lasciare la macchina in corrispondenza di un tornante a sinistra, a pochi metri dal paese, da cui parte un
sentiero CAI verso destra. In caso si desideri fare navetta si può lasciare qui anche una seconda vettura.
Con fuoristrada proseguire ancora 3.9km per lasciare la vettura sul prato presso un tornante a sinistra
che si avvicina alla valle a quota 1030m.

Ingresso Uscita e Parcheggio del torrente Bagnolecchia. Fonte OpenTopoMap

Avvicinamento: Dal parcheggio basso, camminare per 10 minuti sul sentiero CAI in salita fino ad
arrivare ad un colletto dove il sentiero raggiunge un bivio indicato da un cartello. Girare a sinistra,
seguendo le indicazioni per capanna Tornini, sul sentiero che continua in salita seguendo il costone.
Dopo aver guadagnato 160m di dislivello il sentiero interseca la strada sterrata. Continuare sulla strada
per circa 500m fino al primo tornante stretto sulla sinistra dove la strada si avvicina alla valle. Questo è
lo stesso punto dove si arriva con il fuoristrada (Parcheggio alto).
Da qui si esce dalla strada e si prosegue tagliando nel bosco in leggera discesa per un centinaio di metri
fino a raggiungere il greto del torrente. Questa sezione del torrente non presenta inforramento e
ostacoli verticali e si può scendere senza muta e attrezzature seguendo il greto per circa 600m,.
Gradualmente la valle si comincia ad approfondire e lo scorrimento a farsi più evidente. Con qualche
disarrampicata si raggiungere il primo ostacolo attrezzato. Coordinate UTM 584480E 4909224N.

La prima calata del Bagnolecchia. Foto Michele Pazzini


Discesa: Il percorso inizia con una C7 attrezzata in RS, mancorrente su albero più 1 punto artificiale.
Quindi una C4 ed una C12, entrambe con doppia su albero. Poche decine di metri di marcia portano a
una D4, quindi C5 su albero, D3 e si arriva ad una C18 attrezzata in RS (albero + artificiale) seguita
subito da una C8 attrezzata in RD. Ancora 100m di marcia portano all'ultima sequenza con la verticale
più alta C40 attrezzata con partenza mancorrente su albero e 2 catenelle in RS da li si scende fino ad un
relay a -20 in RS, cordone su albero. Ancora qualche disarrampicata ed un centinaio di metri di marcia
portano fino ad incrociare un sentiero CAI visibilmente segnalato.

La seconda parte della C40 sotto al frazionamento. Ultima calata del percorso. Foto Paolo Dell’Osso

Rientro: Uscire in RD e seguire il sentiero in salita per 5' fino a raggiungere un bivio in corrispondenza
di un colletto. Il bivio è lo stesso descritto nell'avvicinamento. A sinistra si torna a Compione in 10' se
avete lasciato la vettura in basso. Se dovete risalire al parcheggio alto prendete a destra. Salite fino a
raggiungere la sterrata e quindi seguitela fino a ritrovare la vettura.
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Le esplorazioni sono state condotte da membri della Associazione Torrentistica Alta Portata con la
collaborazione del Lucca Canyoning Team. Si ringrazia Andrea Venuta del Gruppo Speleologico CAI
Sarzana per le informazioni sulla valle dei Ronchi Lunghi.

Alta Portata è nata da un gruppo di appassionati di torrentismo della provincia della Spezia e si propone
come punto di riferimento per i torrentisti del levante ligure e dell'alta Toscana. Il gruppo collabora con la
sezione CAI di Sarzana ed è associato alla AIC. Organizza corsi di torrentismo sia sotto l'egida della Scuola
Nazionale di Torrentismo del CAI che della Scuola Nazionale Canyoning di AIC oltre a gite e attività in
ambiente. Per informazioni sui percorsi proposti o sulla attività del gruppo contattare Michele 3200646586
o Camilla 3472585842.

Il Lucca Canyoning Team è il neonato gruppo di torrentismo della sezione CAI di Lucca. Organizza uscite e
corsi di introduzione al torrentismo, i suoi membri svolgono una intensa attività. Per informazioni: Paolo
3473796746, Ettore 3355232785 o Greta 3404042902.

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