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Abogada
Signori:
AMBASCIATA D'ITALIA IN COLOMBIA
GHERARDO AMADUZZI
Ambasciatore
2.3 Alla luce di quanto appena detto, la mia cliente Sandra Zorio, è legata al signor ELIVIO
ZORIO FERRARO da vincoli di sangue di secondo grado.
III STORIA DELLA FAMIGLIA (IUS SANGUINIS) PARENTELA DEL PADRE DEL MIO
CLIENTE CARLOS ZORIO JAIMES CON L'ANTENATO ITALIANO SUO PADRE ELIVIO
ZORIO FERRARO LINEA PATERNA.
3.1 La problematica di codesta ambasciata ha preceduto la richiesta fatta dal mio cliente
a suo tempo e della quale hanno traccia all’identificare il riconoscimento di suo padre
CARLOS ZORIO JAIMES come figlio adottivo del ascendente paterno italiano, a causa
di:
Riesaminare la decisione di non concederlo sulla presunzione che il sig. Carlos Zorio è
stato adottato quando era maggiorenne, fatto non veridico, visto che è privo delle
condizioni necessarie per un giudizio congruo, considerando che: a) non è conforme ai
fatti antecedenti che hanno motivato la richiesta né ai diritti richiesti, a causa di un errore
di fatto e di diritto, nell'esame e nella considerazione della petizione della richiedente, b)
si rifiuta di adempiere al mandato legale di garantire alla parte lesa il pieno godimento
del suo diritto, come stabilito dalla legge C) si basa su considerazioni imprecise quando
non del tutto erronee D) la sentenza incorre in un errore essenziale di diritto, soprattutto
per quanto riguarda l'esercizio dell'azione, che si dimostra inane alle richieste del
ricorrente, a causa dell'errata interpretazione dei suoi principi.
Non vi è un'analisi esaustiva delle prove presentate, che stabiliscono chiaramente la data
e l'età in cui il signor CARLOS ZORIO JAIMES è stato adottato come figlio del signor
ELIVIO ZORIO FERRARO, come segue:
3.2 ELIVIO ZORIO FERRARO (R.I.P.) nato in Italia nel comune di Sagliano Verce, figlio
di Tercilla Ferraro, emigrato in Colombia per lavorare come ingegnere nel settore
industriale e civile, ha sposato la signora JULIA MARIA JAIMES RAMIREZ (R.I.P.) di
nazionalità colombiana.
3.3 Si è sposato L’8 agosto 1942 nella Parrocchia “Nuestra señora de las Nieves”, nella
città di Pamplona, situata nella regione di Norte de Santander, situazione giuridica che è
dimostrata attraverso l’atto di Matrimonio con numero di serie 4163650 registrato nello
studio notarile con numero di codice 4842, atto numero 734 con l'annotazione che è
valido per dimostrare la parentela, firmato dal funzionario del momento Dr. William
Acevedo Lopez, Dr. William Acevedo Lopez. William Acevedo López, questo atto di
matrimonio sostituisce quello che si trova al foglio 229 del volume 02 del 1942 in virtù
della correzione del Registro Civile dei Matrimoni con atto pubblico numero 734 del
YERITZA PESSELLIN
Abogada
03/07/07 Libro varios Volume 24 In qualità di denunciante, attesto il mio mandante
ZORIO LABRADOR SANDRA MILENA.
IV DELL'ADOZIONE DEL SIG. CARLOS ZORIO JAIMES (PADRE DEL MIO
COMMITTENTE, ORA RICORRENTE)
4.1 Come descritto sopra, il signor ELIVIO ZORIO sposò la signora JULIA MARIA JAIMES
RAMIREZ, entrambi ebbero un figlio che fu adottato dal signor ELIVIO ZORIO, che
chiamarono CARLOS ZORIO JAIMES, osservazioni che descriverò:
4.2 Nel settimo ufficio notarile del círculo de Bogotà, l'atto pubblico numero
01312 del 23 marzo 1963 fu rogato dal settimo notaio che agiva in quel momento,
LUIS CABRERA, e dai testimoni JULIO CADENA e MARIO GALLEGO PATIÑO,
che all'epoca non citarono niente che sarebbe potuto essere d’impedimento
all'atto di richiesta del permesso di adozione del minore CARLOS ELIVIO, tramite
un rappresentante legale richiesto dal signor ELIVIO ZORIO FERRARO e dalla
signora JULIA MARIA JAIMES.
4.3 Le prove attendibili che il signor CARLOS ZORIO JAIMES è stato adottato
all'età di due anni dai ricorrenti ELIVIO ZORIO FERRARO e JULIA MARIA
JAIMES sono le seguenti:
In primo luogo, l'atto pubblico n. 01312 del 23 marzo 1963, in cui si dichiara che
il minore Carlos Elivio Zorio è nato nel 1961 e che è stato adottato dai coniugi,
che hanno presentato il loro ruolo di padri fin dalla nascita del minore, atto che
è stato anche legalizzato con una sentenza come atto del potere legislativo
colombiano, le cui decisioni adottate dal Secondo Tribunale Civile (02) del
Circuito di Bogotà sono definitive.
In secondo luogo, il fatto che dall'esame e dalla valutazione delle prove da parte
del tribunale non siano emerse informalità derivanti né da vizi di forma né di
sostanza, la sentenza è la massima espressione della legalità del processo di
adozione, sancita dall'atto pubblico allegato.
Ai sensi dell'articolo 44 della Costituzione, sono diritti fondamentali dei bambini: la vita,
l'integrità fisica, la salute e la sicurezza sociale, un'alimentazione equilibrata, il loro nome e la
loro nazionalità, avere una famiglia e non essere separati da essa, la cura e l'amore, l'educazione
e la cultura, lo svago e la libera espressione della loro opinione. Godono, inoltre, degli altri diritti
sanciti dalla Costituzione, dalle leggi e dai trattati internazionali ratificati dalla Colombia. Questa
stessa disposizione stabilisce che i bambini devono essere protetti contro ogni forma di abbandono,
violenza fisica o morale, rapimento, vendita, abuso sessuale, sfruttamento lavorativo o economico
e lavoro pericoloso. Questo articolo impone alla famiglia, alla società e allo Stato l'obbligo di
assistere e proteggere i bambini per garantire il loro sviluppo armonico e integrale, stabilendo
come principio generale che i diritti dei bambini devono prevalere sui diritti degli altri (enfasi
aggiunta). e che saranno considerati fondamentali a tutti gli effetti, richiedendo che ne venga
privilegiato e assicurato il pieno esercizio e godimento. La speciale protezione dei minori e la
prevalenza dei loro diritti rappresentano veri e propri valori e principi che sono chiamati non solo
a irradiare l'emanazione, l'interpretazione e l'applicazione di tutte le norme di giustizia attribuibili
ai minori, ma anche a guidare la promozione di politiche e l'attuazione di azioni concrete volte al
raggiungimento del loro benessere fisico, morale, intellettuale e spirituale, intendendo tale
benessere come una delle cause finali della società e dello Stato, e come obiettivo dell'ordinamento
giuridico.
“Le decisioni prese dalle autorità amministrative e giudiziarie per il benessere della famiglia,
compresi i giudici tutelari, allo scopo di stabilire le condizioni che meglio rispondono all'interesse
dei bambini in situazioni specifiche, nell'esercizio della propria discrezionalità e in conformità
con i loro doveri costituzionali e legali, devono tenere conto sia (i) dei criteri giuridici pertinenti,
cioè dei parametri e delle condizioni stabiliti dall'ordinamento giuridico per promuovere il
benessere del bambino, sia (ii) di un'attenta valutazione delle circostanze di fatto che circondano
il benessere del bambino, deve tenere conto sia (i) dei criteri giuridici pertinenti, cioè dei
parametri e delle condizioni stabiliti dal sistema giuridico per promuovere il benessere del
bambino, sia (ii) di un'attenta valutazione delle circostanze di fatto che circondano il bambino
coinvolto, intese come le circostanze specifiche del caso, viste nella loro totalità e non in modo
isolato." (enfasi aggiunta)
YERITZA PESSELLIN
Abogada
La Corte ha stabilito regole costituzionali, legali e giurisprudenziali che possono essere applicate
per determinare ciò che costituisce l'interesse superiore di ciascun bambino, a seconda delle sue
particolari circostanze: (i) Garanzia dello sviluppo integrale del minore; (ii) Garanzia delle
condizioni per il pieno esercizio dei diritti fondamentali del minore; (iii) Protezione del minore
dinanzi a rischi proibiti; (iv) Equilibrio tra i diritti dei minori e i diritti dei genitori, sulla base
della prevalenza dei diritti del minore; (v) Fornitura di un ambiente familiare adatto allo sviluppo
del minore; (vi) Necessità di ragioni impellenti che giustifichino l'intervento dello Stato nelle
relazioni genitori/figli.
L'articolo 9 della Convenzione sui diritti del fanciullo, che sancisce il diritto dei bambini a non
essere separati dai genitori contro la loro volontà, è pienamente in vigore nel nostro ordinamento
giuridico. Questa disposizione normativa indica che lo Stato deve assicurare la garanzia di questo
diritto, che ammette un'eccezione quando, attraverso un controllo giudiziario, le autorità
competenti stabiliscono, in conformità con la legge e le procedure applicabili, che tale separazione
è necessaria nell'interesse del bambino. La norma prevede quindi questa eccezione nei casi in cui
il bambino sia maltrattato o trascurato dai genitori o nel caso in cui i genitori vivano
separatamente e sia necessario prendere una decisione in merito al luogo di residenza del
bambino.
4.5 In quell'ordine di idee e una volta evidenziata e definita la figura del Curador
Ad litem e il preminente interesse del minore, in quell'atto viene menzionata anche
la presenza del Secondo Giudice Civile del circuito di Bogotà, il Dott. Eduardo
Murcia Pulido, poiché il MINORE CARLOS ZORIO, nacque nella città di Bogotà 11
giugno 1.961 e fu battezzato nella parrocchia di “Nuestra Señora de Chiquinquirá”
il 22 luglio, dove il sig. ELIVIO ZORIO FERRARO e la sig.ra JULIA MARIA JAIMES
RAMIREZ DE ZORIO, coniugati tra loro, fecero causa che fu avviata presso il
Secondo Tribunale Civile del Circuito di Bogotà, al fine di ottenere la LICENZA
GIUDIZIARIA DI ADOZIONE DEL MINORE CARLOS ZORIO, precisando che dalla
nascita del minore è in potere dei coniugi.
YERITZA PESSELLIN
Abogada
4.6 Il curador ad litem (procurator ad litem) nominato, ha percorso tutto l'iter
giudiziario all'interno del quale ha accertato la qualità dei coniugi ricorrenti, ha
verificato che fossero maggiorenni e che il bambino fosse più giovane di 15 anni
rispetto ai genitori adottivi, oltre alle qualità morali dei genitori adottivi,
economiche per risolvere le condizioni di sviluppo del bambino in un clima di affetto
e benessere, che sono state ritenute conformi a tutti i requisiti legali per
l'educazione, l'istruzione e che hanno garantito un senso di sentenza
FAVOREVOLE.
4.7 DELLA CAUSA DEPOSITATA PRESSO IL SECONDO TRIBUNALE CIVILE DEL
CIRCUITO DI BOGOTÀ
CAUSA DI ADOZIONE
Con domanda giudiziaria del 23 gennaio 1963, ELIVIO ZORIO FERRARO e JULIA
MARIA JAIMES RAMIREZ de ZORIO, coniugati tra loro, chiesero l'adozione del
minore CARLOS ZORIO JAIMES.
La richiesta fu accolta con ordinanza del 24 gennaio 1962, trasmessa al
delegato distrettuale (personero distrital), il quale, da uno studio approfondito
delle prove, non ha riscontrato alcun vizio che rendesse nullo il procedimento,
per cui il delegato, all'epoca in carica, ha espresso parere favorevole,
formulando al riguardo le osservazioni seguenti:
“L’adozione è l’affidamento come figlio di chi non lo è per natura”.
Il fatto che l’adottante abbia avuto, abbia o avrà figli legittimi, naturali o adottivi
non preclude l'adozione.
Nel caso dell'ordinanza, con i documenti allegati alla domanda ed entro il termine
probatorio e le dichiarazioni dei signori HUGO RAMIREZ MALDONADO, ALVARO
ROBAYO e Cesar Aristizábal, sono stati soddisfatti i requisiti della Legge 140 del
1960, ossia il matrimonio, l'età, la moralità, i buoni costumi e la solvibilità
economica dei richiedenti, nonché l'idoneità del minore da adottare".
4.8 Pertanto, in una decisione del 02° Tribunale Civile del Circuito di Bogotà, la
Corte ha stabilito che:
1. CONCEDERE l'autorizzazione all'adozione ai coniugi ELIVIO ZORIO FERRARO
E JULIA MARIA JAIMES DE ZORIO, per l'adozione congiunta del bambino CARLOS
ZORIO JAIMES, la cui sentenza è stata letta in udienza pubblica il 18 1962
(sottolineato fuori testo).
La situazione è chiara e va oltre ogni ragionevole dubbio sul fatto che la mia
YERITZA PESSELLIN
Abogada
cliente, che è infatti nipote di un italiano e figlia di un discendente italiano,
merita il suddetto riconoscimento.
Cordiali saluti,
YERITZA PESSELLIN
Abogada
Yeritza P.
YERITZA PESSELLIN MENDOZA
C.C 1.065.647.443
T.P 324.026 C.S de la J.