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Assistenza alla persona

con scompenso cardiaco


e conseguenze familiari/sociali delle cadute

Rielaborazione Tirocinio
Nicola Novella
Sommario:
- Excursus sull’evoluzione e nascita ruolo OSS
- Nucleo Operativo
- Caso clinico
- Bisogni rilevati e soddisfacimento
- Giornata Tipo;
- Perché della scelta;
- Bibliografia

Nascita ed evoluzione del ruolo OSS


L’Operatore Socio Sanitario nasce dalla crescente esigenza territoriale di una assistenza sanitaria e sociale. Quindi
non più solo rivolta ai bisogni sanitari della… [ripassare la storia oss]

Nucleo Operativo [1]


Assistenza Sanitaria Residenziale
Fondazione Marzotto,
Valdagno (VI) 36078, via Petrarca.
Secondo piano, gestione San Gaetano (2°, 3° e 4° piano).
Ospiti del 2° piano, dipendenti con diversi gradi di autonomia e totalmente dipendenti.

L’autonomia degli ospiti varia da una buona autonomia in cui l’ospite è in grado di sopperire
ai propri bisogni come vestirsi, andare in bagno, deambulare, mangiare, con una buona
facoltà cognitiva, ma che per varie ragioni personali o familiari hanno reso necessario il
ricovero. A ospiti con una parziale autonomia che hanno bisogno di assistenza nei trasferimenti
dal letto alla carrozzina, dalla carrozzina al wc, etc. Che poi sono in grado di recarsi
autonomamente nei locali della struttura, mangiare, igiene del viso. A ospiti totalmente
dipendenti, allettati, che necessitano di assistenza continuativa dal vestirsi, all’igiene, il
trasferimento dal letto alla carrozzina, essere imboccati, assistenza al decubito.

Caso clinico
Giorgia Rossi, 65 anni
Ospedalizzata a seguito di una caduta occorsa al proprio domicilio, per poi essersi trasferita
in Fondazione come ricovero intermedio e temporaneo a scopo osservativo in ausilio del
nucleo familiare.
Patologie note: Scompenso cardiaco con dispnea ed edema agli arti inferiori.
Autonomia: Difficoltà nella deambulazione, incerta e tremolante. Parzialmente autonoma nella
vestizione. Riesce a reggersi in piedi per brevi periodi. Autonoma nel mangiare, nell’igiene del
viso, delle mani, del cavo orale. Parzialmente autonoma nelle eliminazioni, richiede assistenza
nel trasferimento dalla carrozzina al wc. Necessita assistenza nell’igiene intima e nel bagno.
Non presenta disfagia.
Salute psichica e capacità cognitiva: Presenta una moderata demenza con fasi deliranti,
capisce ciò che le viene detto scandendo bene le parole. Produzione verbale buona è in
grado di esporre pensieri, bisogni, desideri con discorsi abbastanza articolati. Ha un
attaccamento esclusivo verso il nipote (suo tutore) di cui ne fa oggetto in ogni discussione.

Ausili: Carrozzina
Contenzioni: Fascia addominale mentre in carrozzina, e spondine alzate mentre a letto. Più
volte ha tentato di scavalcare le spondine, riuscendoci, per tale motivo, quando a letto
questo è posizionato il più basso possibile.
Protesi dentale: Sì. Sia sopra che sotto. Da riporre la notte nell’apposita scatola concordata
con i familiari. Non fa uso di pasta per i denti.

Bisogni rilevati e soddisfacimento


Eliminazioni a WC
La difficoltà della signora Giorgia risiede nella deambulazione, ciò che posso fare io è
assisterla nel tratto carrozzina > WC e viceversa. Una volta raggiunto il bagno, e slacciata la
contenzione addominale, con l’ausilio dell’appoggio a muro, richiedendone la sua
collaborazione, posso accompagnarla nell’alzarsi, spostare la carrozzina e aiutarla a fare il
semi giro necessario a raggiungere il WC aiutandola perciò a sedersi.
Aspetto fuori dalla porta oppure sistemo il letto se in alzata o messa a letto, facendole
presente di chiamarmi una volta finito. E quando ha finito ulteriormente all’assistenza al
trasferimento mi occupo dell’igiene intima della signora.
Nelle eliminazioni a WC presto attenzione alla tipologia di eliminazioni (feci e urine) fatte, se
e quante feci ha prodotto, importante al fine di stabilire da parte dell’équipe se prevedere o
meno trattamenti che ne favoriscano l’eliminazione se sono giorni che non ne emette, il colore,
se sono picee, biancastre o normo cromo. La consistenza se compatta o molle. L’eventuale
presenza di striature ematiche. Fattori che guardo al fine di riferirlo in équipe.
Dispnea e Agitazione
Durante una chiamata per chiedere dell’acqua ho potuto notare che la signora Giorgia
faceva difficoltà nella respirazione oltre ad essere abbastanza agitata, agitazione
parzialmente dovuta anche all’essere appena arrivata e all’insofferenza di restare a letto con
le spondine. Era orario serale successiva alla messa a letto. Quel che potevo fare conoscendo
che soffre di scompenso cardiaco, e della difficoltà respiratoria era di inclinare la testiera del
letto da favorirne la respirazione, e l’ho invitata a fare respiri calmi e profondi per giovarne sia
alla respirazione che allo stato agitato in cui si trovava. Per quanto di mia competenza le ho
fatto sentire la mia vicinanza e che se avesse bisogno di chiamare, ricordandole che era sera
e che se riusciva doveva dormire, perché la signora Giorgia è in grado di capire il contesto e
la situazione per cui sì la disponibilità e la vicinanza per rassicurarla ma anche una richiesta di
collaborazione. Poi l’ho segnalato in équipe che la signora Giorgia faceva difficoltà a
respirare e che l’avevo assistiti in tale maniera.
Prurito e segnalazione in équipe
Successivamente alla messa a letto serale, in una delle numerose chiamate che la signora
Giorgia fece, il cui fine spesso era o la richiesta di acqua o la richiesta implicita di
rassicurazione, potei notare che la signora si grattava con insistenza e ripetutamente agli arti
inferiori, cosa che riferii in équipe. Le segnalazioni che arrivarono successive e/o
contemporanee alla mia ne risultarono nella prescrizione medica di una pomata per alleviarne
il prurito.

Stato depressivo
Durante il fine turno, successivo alla messa a letto postprandiale, vidi la signora Giorgia in sala
comune; Alcuni ospiti come anche lei, non preferiscono riposare a letto, ma preferiscono stare
in carrozzina e recarsi ove desiderano. Giorgia si trovava al tavolo, ricurva su sé stessa, e si
vedeva che era in uno stato insolito meno radioso, ed avendo una certa confidenza con la
signora mi avvicinai per chiederle come stesse.
Mi riferì che era triste, e preoccupata, preoccupata che suo nipote (tutore) avesse deciso di
liberarsi di lei mettendola lì, distante da casa e dai pensieri. Le stava crescendo questo
sentimento.
Per quanto concerne il mio ruolo di operatore tirocinante OSS, e le mie competenze in materia
sociale, ho ritenuto opportuno ricordarle la stima che prova verso il nipote, stima reale che lei
prova, e che oltre ad essere in ottime mani, per l’ottima struttura sanitaria in cui si trovava, la
nostra disponibilità al bisogno, di non perdere fiducia in suo nipote.
Senza cadere nell’errore di dare false speranze.
Come ultima cosa ho riferito questo stato depressivo in équipe di questo suo principio di
disfiducia per il nipote.

Giornata tipo – Turno mattutino da ore 7.00 a 14.00


6.50 – 7.10 Consegna
7.10 – 9.00 Alzata con colazione

.30 – 8.40 Pausa alternata con i colleghi


8.40 – 10.30 Bagni / Idratazione e rifacimento letti
10.30 – 11.00 Osservazione in sala comune
11.00 – 11.30 Ospiti in mensa per refettorio
11.30 – 12.45 Pranzo
12.45 – 13.15 Messa a letto
13.15 – 13.45 Lavori finali
13.50 – 14.10 Consegna

Consegna: 6.50 – 7.10


Resoconto da parte dell’operatore di supporto, di come è andato il turno precedente.
Comunicazione delle eventuali alterazioni di stato degli ospiti, se hanno dormito, se la T.A.B.
(terapia al bisogno) è stata data e se ha avuto effetto, eventuali ricadute di un paziente,
alterazioni delle eliminazioni e/o scariche riscontrate durante i controlli, etc.
Nella consegna si aggiornano gli operatori sullo stato degli ospiti, uno per uno, eventuali
terapie in essere, del loro esito, se ci sono cambiamenti. Si notificano i bagni da fare nel turno,
se ci sono colloqui con i familiari, visite.
Alzate, Igiene e Colazioni 7.10 – 9.00
Prefazione
Le colazioni vengono seguite da un operatore dedicato che viene la mattina, in modo tale
da consentire a 2 operatori per ala di occuparsi nella maniera più adeguata delle alzate.
Il turno di mattina come quello di pomeriggio si struttura in 2 operatori per ala del piano, per
un massimo di 16 ospiti per ala.
Prima di entrare dagli ospiti si prepara il materiale sui carrelli, comprendenti sacchi della
biancheria sporca e del secco, comprendenti la biancheria piana per il ricambio e il materiale
per l’igiene. Più i pannoloni per il cambio, che vengono presi in anticipo per non fare viaggi
ulteriori una volta partiti con il giro.
Il materiale per l’igiene comprende:
- Manopole umidificate (per l’igiene intima);
- Salviette umidificate (per l’igiene del viso e delle mani);
- Sapone;
- Guanti;
- Biancheria piana (lenzuola, teli protettivi o da trasporto, federa
- Panno per il cambio
- Telo impermeabile
Preparato il materiale per l’igiene e del cambio letto si parte con il giro.

Alzate e Igiene
Di norma si bussa e si entra adagio dando il buongiorno agli ospiti, si accendono le luci, si
entra con il carrello, si chiude la porta e si va ad alzare le tapparelle per illuminare la stanza.
Contestualmente si verifica che la temperatura della stanza sia sufficientemente calda per
permettere una corretta igiene della persona senza che questi rischi il raffreddamento.
Accortezza da avere specialmente al domicilio, nella quale la persona anziana tende a
tenere le stanze fredde ed è perciò necessario riscaldare l’ambiente.
È utile nel mentre che si prepara l’ambiente e che si prepara il materiale per l’igiene e l’alzata,
chiedere come sta la persona, se questa può rispondere, e raccogliere eventuali segnalazioni
da parte dello stesso, se ha dormito e come, se ha avuto problematiche, se ha scaricato.
A seconda dalla persona che andiamo ad assistere prepareremo ausili differenti:
- Se autonoma la assisteremo o supervisioneremo la sua vestizione
Bagni / Idratazione o rifacimento letti 9.00 – 11.00
A seconda dell’ala di cui ci si occupa nel turno si è assegnati da piano di lavoro a diverse
mansioni in questa fascia oraria, chi dedicato ai bagni per l’ala B e chi all’idratazione e al
rifacimento letti o riordino/pulizia unità vita nell’ala A.
Chi di bagno si occupa di prelevare la persona e accompagnarla al bagno assistito,
che a seconda del grado di autonomia o viene accompagnato a braccio o in carrozzina.
Oppure per chi è allettato viene prelevato con la doccia barella, posizionata davanti alla
loro stanza e per mezzo del sollevatore viene trasferito dal letto alla doccia barella.

Bagno
Il bagno viene effettuato nella doccia barella, con acqua calda, sapone, e salviette. I vestiti
vengono preparati durante l’alzata e riposti successivamente nel bagno assistito assieme alla
sacca per i panni sporchi, che possono essere interni della struttura, o personali se la persona
lava a casa la biancheria.
È molto importante che le finestre siano chiuse, come la porta d’entrata. Che la stanza sia
sufficientemente calda per permettere all’ospite di non prendere freddo nel processo,
restando nudo per diversi minuti. Aprire una finestra potrebbe provocare la contrazione di una
polmonite, o di patologie molto pericolose per l’anziano.
Una volta che l’ospite è pronto sulla doccia barella, dopo avergli fatto provare l’acqua, la
giudichi piacevole, passiamo al lavaggio. Ogni operatore ha una salvietta, e si procede nella
pulizia sempre seguendo il principio dal pulito allo sporco, partendo dalla testa, petto,
spalle, braccia, bacino, gambe piedi per finire con la zona intima. Di norma chi si occupa
della pulizia perineale, non pulisce con la stessa salvietta anche la zona perianale, ci si dà il
cambio.
Effettuato il bagno si procede ad una attenta asciugatura, con taglio o limatura delle unghie
(prestando particolare attenzione per chi soffre di diabete o in terapia anticoagulante, il cui
taglio provocherebbe un sanguinamento ininterrotto, ed esposizione dell’ospite a rischio
infezione e situazione spiacevole), ammorbidite dall’acqua calda. I ferri utilizzati per il taglio
delle unghie successivamente andranno disinfettati.
Si asciugano i capelli, e successivamente alla vestizione si pettinano.
Il bagno è un momento importante per la persona, sia sotto il profilo igienico ma che restituisce
dignità e bellezza, per questo nella pettinatura, nella scelta dei vestiti si presta più attenzione
e come ultimo tocco un po’ di profumo che arricchisca il momento, tempo permettendo.

Idratazione
Viene fatta sia il mattino che il pomeriggio, consiste nel passare con un carrello a consegnare
agli ospiti un bicchiere di acqua o the, condensato o meno a seconda del grado di disfagia
che lo stesso presenta. Tenendo presente chi eventualmente ha restrizione idrica.

Rifacimento letti / Riordino e pulizia unità vita


A seconda della giornata e/o della disponibilità dell’addetto alle pulizie che si occupa anche
del rifacimento letti, il secondo operatore OSS si accompagna all’addetto. Se questo non
fosse presente il letto verrebbe rifatto all’alzata. E questo comporterebbe che a letti rifatti,
seguendo sempre il piano di lavoro, si svolgono le pulizie mensili e giornaliere dell’unità vita,
del riordino e magazzino.

Ospiti in mensa per Refettorio 11.00


Compiti OSS nel refettorio:
- Portare ospiti in refettorio, e imboccare chi non è in grado di mangiare da solo;
- Posturazione dell’ospite e correzione se questi scivoli sulla sedia non essendo in grado di
riposizionarsi da solo, in modo tale da mantenere una postura corretta sia per il busto che per
la testa;
- Valutazione dello stato di coscienza dell’ospite se sia il caso o meno di farlo mangiare, se
stato di sonnolenza permane dopo i tentativi di richiamo;
- Prendere il carrello del refettorio, preparare le tavole, pulirle, servire il vitto;
- Composizione dei piatti a seconda del grado di disfagia della persona;
- Imboccare ospiti nelle loro stanze quando allettati;
- Preparazione delle bevande condensate secondo indicazioni del logopedista, secondo lo
schema Normale, Sciroppo, Yogurt o Budino.

Messa a letto post-prandiale 12.40 – 13.10


Gli ospiti vengono riportati alle loro camere e allettati sopra al letto con coperta e telo
impermeabile a proteggere il letto, per il riposino pomeridiano, indicativamente deve passare
almeno 1 ora dal pasto.
C’è chi riposa a letto, e chi preferisce rimanere sulla carrozzina e spendere il loro tempo come
desiderano.

Ultimi lavori 13.10 – 13.45


Consistono nel riordino dei carrelli e della loro igienizzazione, del riordino delle tavole, pulizia
delle carrozzine, le quali poi vengono segnate in un apposito registro del piano di lavoro.
Consegna 13.50 – 14.10
Un operatore a turno prepara e dice la consegna, parzialmente preparata durante il turno,
con gli aggiornamenti da riferire ai colleghi del turno successivo.

Caso clinico – Perché l’ho scelto


Ho scelto di parlare della signora Giorgia per riflettere su come una caduta sia un
accadimento molto grave nella vita di una persona. Le cui conseguenze possono essere
gravemente debilitanti finanche portare consequenzialmente alla morte.

La caduta apre porte, forse già prese in considerazione prima dalla famiglia, ma che si
concretizzano con l’ospedalizzazione della persona, e che nel giro di pochi giorni la persona
passi da uno stato di autonomia, ad uno stato di notevole necessità di assistenza,
stravolgendone la vita, le abitudini, e lo stesso vivere della famiglia, intimorita a lasciare da
sola a casa il loro caro.
Questo ha ripercussioni sulla vita della persona, che ne accentua il decadimento psico-fisico,
la convalescenza porta con sé periodi di allettamento, che se non vengono stimolati nella
maniera corretta, la persona perde energie, perde tono muscolare, si demotiva diminuendo la
fiducia in sé stessa. Sviluppa la paura di cadere di nuovo, tendendo così ad una vita più
sedentaria, aggravando le capacità motorie.
L’anziano ha la tendenza a svalutare le sue capacità psico-fisiche dettate
dall’invecchiamento. Con una tendenza generalizzata all’abbandonarsi alla malattia come
fattore intrinseco della vecchiaia cui non può sottrarsi.
Inoltre, con l’inserimento in una struttura residenziale, più passa il tempo più si possono innescare
frizioni tra il familiare e i caregiver per il risentimento di essere stati allontanati da casa o la
paura di non essere più voluti. E molti di questi inserimenti avvengono con la persona che non
sa o non si rende conto che è il volere dei familiari di tenerla lì.
I costi inoltre sono notevoli, per le cure, per l’assistenza domiciliare che la famiglia può optare,
o costi dell’inserimento in RSA, costi che non si valutano solo in spese economiche ma di tempo
che l’assistenza richiede, che può impattare molto pesantemente sulle famiglie.

[prima stesura]
Ho scelto di parlare della signora Giorgia per riflettere su come una caduta sia un
accadimento molto grave nella vita di una persona. Le cui conseguenze possono essere
gravemente debilitanti finanche portare consequenzialmente alla morte.

La caduta apre porte, forse già prese in considerazione prima dalla famiglia, ma che si
concretizzano con l’ospedalizzazione della persona, e che nel giro di pochi giorni la persona
passi da uno stato di autonomia, ad uno stato di notevole necessità di assistenza,
stravolgendone la vita, le abitudini, e lo stesso vivere della famiglia, intimorita a lasciare da
sola a casa il loro caro.
Questo ha ripercussioni sulla vita della persona, che ne accentua il decadimento psico-fisico,
la convalescenza porta con sé periodi di allettamento, che se non vengono stimolati nella
maniera corretta, la persona perde energie, perde tono muscolare, si demotiva diminuendo la
fiducia in sé stessa. Sviluppa la paura di cadere di nuovo, tendendo così ad una vita più
sedentaria, aggravando le capacità motorie.
L’anziano ha la tendenza a svalutare le sue capacità psico-fisiche dettate
dall’invecchiamento. Con una tendenza generalizzata all’abbandonarsi alla malattia come
fattore intrinseco della vecchiaia cui non può sottrarsi.
Inoltre, con l’inserimento in una struttura residenziale, più passa il tempo più si possono innescare
frizioni tra il familiare e i caregiver per il risentimento di essere stati allontanati da casa o la
paura di non essere più voluti. E molti di questi inserimenti avvengono con la persona che non
sa o non si rende conto che è il volere dei familiari di tenerla lì.
I costi inoltre sono notevoli, per le cure, per l’assistenza domiciliare che la famiglia può optare,
o costi dell’inserimento in RSA, costi che non si valutano solo in spese economiche ma di tempo
che l’assistenza richiede, che può impattare molto pesantemente sulle famiglie.
Alzata: 7.10 – 8.30

Si prende il carrello con tutto il necessario per l’igiene, per il ricambio della biancheria, e per lo
stoccaggio dei rifiuti negli appositi sacchi.

La mattina si procede con l’igiene, il cambio del panno e s/vestizione dell’ospite sempre tenendo
conto dell’autonomia della persona che varierà le nostre modalità di approccio.

Es.

- Se la persona è parzialmente autonoma, riesce ad andare in bagno (se accompagnata), riesce a


lavarsi il viso e le mani, riesce a vestirsi parzialmente, ma non riesce a deambulare, ed ha una carrozzina con
contenzione (cintura di contenzione). Il nostro compito sarà quello di aiutarla nell’igiene intima, nella
vestizione da pigiama ad abiti quotidiani, trasferirla alla carrozzina[1] (o in singolo o con sollevatore a
seconda della persona), accompagnarla in bagno, e una volta che la persona avrà terminato
l’eliminazione, sarà nostro dovere metterle la contenzione che è stata prevista per lei e da lì in poi sapendo
che sa lavarsi ed è autonoma nello spostamento con la carrozzina sarà libera di fare quello che deve fare
per poi recarsi in refettorio per la colazione.

[1] A decidere “con chi usare il sollevatore” è il fisioterapista.


Bibliografia
[1] https://fondazionemarzotto.it/portfolio-articoli/centro-servizi-anziani-fondazione-marzotto-valdagno-vi/

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