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Assistenza Alla Persona Con Scompenso Cardiaco: Rielaborazione Tirocinio Nicola Novella
Assistenza Alla Persona Con Scompenso Cardiaco: Rielaborazione Tirocinio Nicola Novella
Rielaborazione Tirocinio
Nicola Novella
Sommario:
- Excursus sull’evoluzione e nascita ruolo OSS
- Nucleo Operativo
- Caso clinico
- Bisogni rilevati e soddisfacimento
- Giornata Tipo;
- Perché della scelta;
- Bibliografia
L’autonomia degli ospiti varia da una buona autonomia in cui l’ospite è in grado di sopperire
ai propri bisogni come vestirsi, andare in bagno, deambulare, mangiare, con una buona
facoltà cognitiva, ma che per varie ragioni personali o familiari hanno reso necessario il
ricovero. A ospiti con una parziale autonomia che hanno bisogno di assistenza nei trasferimenti
dal letto alla carrozzina, dalla carrozzina al wc, etc. Che poi sono in grado di recarsi
autonomamente nei locali della struttura, mangiare, igiene del viso. A ospiti totalmente
dipendenti, allettati, che necessitano di assistenza continuativa dal vestirsi, all’igiene, il
trasferimento dal letto alla carrozzina, essere imboccati, assistenza al decubito.
Caso clinico
Giorgia Rossi, 65 anni
Ospedalizzata a seguito di una caduta occorsa al proprio domicilio, per poi essersi trasferita
in Fondazione come ricovero intermedio e temporaneo a scopo osservativo in ausilio del
nucleo familiare.
Patologie note: Scompenso cardiaco con dispnea ed edema agli arti inferiori.
Autonomia: Difficoltà nella deambulazione, incerta e tremolante. Parzialmente autonoma nella
vestizione. Riesce a reggersi in piedi per brevi periodi. Autonoma nel mangiare, nell’igiene del
viso, delle mani, del cavo orale. Parzialmente autonoma nelle eliminazioni, richiede assistenza
nel trasferimento dalla carrozzina al wc. Necessita assistenza nell’igiene intima e nel bagno.
Non presenta disfagia.
Salute psichica e capacità cognitiva: Presenta una moderata demenza con fasi deliranti,
capisce ciò che le viene detto scandendo bene le parole. Produzione verbale buona è in
grado di esporre pensieri, bisogni, desideri con discorsi abbastanza articolati. Ha un
attaccamento esclusivo verso il nipote (suo tutore) di cui ne fa oggetto in ogni discussione.
Ausili: Carrozzina
Contenzioni: Fascia addominale mentre in carrozzina, e spondine alzate mentre a letto. Più
volte ha tentato di scavalcare le spondine, riuscendoci, per tale motivo, quando a letto
questo è posizionato il più basso possibile.
Protesi dentale: Sì. Sia sopra che sotto. Da riporre la notte nell’apposita scatola concordata
con i familiari. Non fa uso di pasta per i denti.
Stato depressivo
Durante il fine turno, successivo alla messa a letto postprandiale, vidi la signora Giorgia in sala
comune; Alcuni ospiti come anche lei, non preferiscono riposare a letto, ma preferiscono stare
in carrozzina e recarsi ove desiderano. Giorgia si trovava al tavolo, ricurva su sé stessa, e si
vedeva che era in uno stato insolito meno radioso, ed avendo una certa confidenza con la
signora mi avvicinai per chiederle come stesse.
Mi riferì che era triste, e preoccupata, preoccupata che suo nipote (tutore) avesse deciso di
liberarsi di lei mettendola lì, distante da casa e dai pensieri. Le stava crescendo questo
sentimento.
Per quanto concerne il mio ruolo di operatore tirocinante OSS, e le mie competenze in materia
sociale, ho ritenuto opportuno ricordarle la stima che prova verso il nipote, stima reale che lei
prova, e che oltre ad essere in ottime mani, per l’ottima struttura sanitaria in cui si trovava, la
nostra disponibilità al bisogno, di non perdere fiducia in suo nipote.
Senza cadere nell’errore di dare false speranze.
Come ultima cosa ho riferito questo stato depressivo in équipe di questo suo principio di
disfiducia per il nipote.
Alzate e Igiene
Di norma si bussa e si entra adagio dando il buongiorno agli ospiti, si accendono le luci, si
entra con il carrello, si chiude la porta e si va ad alzare le tapparelle per illuminare la stanza.
Contestualmente si verifica che la temperatura della stanza sia sufficientemente calda per
permettere una corretta igiene della persona senza che questi rischi il raffreddamento.
Accortezza da avere specialmente al domicilio, nella quale la persona anziana tende a
tenere le stanze fredde ed è perciò necessario riscaldare l’ambiente.
È utile nel mentre che si prepara l’ambiente e che si prepara il materiale per l’igiene e l’alzata,
chiedere come sta la persona, se questa può rispondere, e raccogliere eventuali segnalazioni
da parte dello stesso, se ha dormito e come, se ha avuto problematiche, se ha scaricato.
A seconda dalla persona che andiamo ad assistere prepareremo ausili differenti:
- Se autonoma la assisteremo o supervisioneremo la sua vestizione
Bagni / Idratazione o rifacimento letti 9.00 – 11.00
A seconda dell’ala di cui ci si occupa nel turno si è assegnati da piano di lavoro a diverse
mansioni in questa fascia oraria, chi dedicato ai bagni per l’ala B e chi all’idratazione e al
rifacimento letti o riordino/pulizia unità vita nell’ala A.
Chi di bagno si occupa di prelevare la persona e accompagnarla al bagno assistito,
che a seconda del grado di autonomia o viene accompagnato a braccio o in carrozzina.
Oppure per chi è allettato viene prelevato con la doccia barella, posizionata davanti alla
loro stanza e per mezzo del sollevatore viene trasferito dal letto alla doccia barella.
Bagno
Il bagno viene effettuato nella doccia barella, con acqua calda, sapone, e salviette. I vestiti
vengono preparati durante l’alzata e riposti successivamente nel bagno assistito assieme alla
sacca per i panni sporchi, che possono essere interni della struttura, o personali se la persona
lava a casa la biancheria.
È molto importante che le finestre siano chiuse, come la porta d’entrata. Che la stanza sia
sufficientemente calda per permettere all’ospite di non prendere freddo nel processo,
restando nudo per diversi minuti. Aprire una finestra potrebbe provocare la contrazione di una
polmonite, o di patologie molto pericolose per l’anziano.
Una volta che l’ospite è pronto sulla doccia barella, dopo avergli fatto provare l’acqua, la
giudichi piacevole, passiamo al lavaggio. Ogni operatore ha una salvietta, e si procede nella
pulizia sempre seguendo il principio dal pulito allo sporco, partendo dalla testa, petto,
spalle, braccia, bacino, gambe piedi per finire con la zona intima. Di norma chi si occupa
della pulizia perineale, non pulisce con la stessa salvietta anche la zona perianale, ci si dà il
cambio.
Effettuato il bagno si procede ad una attenta asciugatura, con taglio o limatura delle unghie
(prestando particolare attenzione per chi soffre di diabete o in terapia anticoagulante, il cui
taglio provocherebbe un sanguinamento ininterrotto, ed esposizione dell’ospite a rischio
infezione e situazione spiacevole), ammorbidite dall’acqua calda. I ferri utilizzati per il taglio
delle unghie successivamente andranno disinfettati.
Si asciugano i capelli, e successivamente alla vestizione si pettinano.
Il bagno è un momento importante per la persona, sia sotto il profilo igienico ma che restituisce
dignità e bellezza, per questo nella pettinatura, nella scelta dei vestiti si presta più attenzione
e come ultimo tocco un po’ di profumo che arricchisca il momento, tempo permettendo.
Idratazione
Viene fatta sia il mattino che il pomeriggio, consiste nel passare con un carrello a consegnare
agli ospiti un bicchiere di acqua o the, condensato o meno a seconda del grado di disfagia
che lo stesso presenta. Tenendo presente chi eventualmente ha restrizione idrica.
La caduta apre porte, forse già prese in considerazione prima dalla famiglia, ma che si
concretizzano con l’ospedalizzazione della persona, e che nel giro di pochi giorni la persona
passi da uno stato di autonomia, ad uno stato di notevole necessità di assistenza,
stravolgendone la vita, le abitudini, e lo stesso vivere della famiglia, intimorita a lasciare da
sola a casa il loro caro.
Questo ha ripercussioni sulla vita della persona, che ne accentua il decadimento psico-fisico,
la convalescenza porta con sé periodi di allettamento, che se non vengono stimolati nella
maniera corretta, la persona perde energie, perde tono muscolare, si demotiva diminuendo la
fiducia in sé stessa. Sviluppa la paura di cadere di nuovo, tendendo così ad una vita più
sedentaria, aggravando le capacità motorie.
L’anziano ha la tendenza a svalutare le sue capacità psico-fisiche dettate
dall’invecchiamento. Con una tendenza generalizzata all’abbandonarsi alla malattia come
fattore intrinseco della vecchiaia cui non può sottrarsi.
Inoltre, con l’inserimento in una struttura residenziale, più passa il tempo più si possono innescare
frizioni tra il familiare e i caregiver per il risentimento di essere stati allontanati da casa o la
paura di non essere più voluti. E molti di questi inserimenti avvengono con la persona che non
sa o non si rende conto che è il volere dei familiari di tenerla lì.
I costi inoltre sono notevoli, per le cure, per l’assistenza domiciliare che la famiglia può optare,
o costi dell’inserimento in RSA, costi che non si valutano solo in spese economiche ma di tempo
che l’assistenza richiede, che può impattare molto pesantemente sulle famiglie.
[prima stesura]
Ho scelto di parlare della signora Giorgia per riflettere su come una caduta sia un
accadimento molto grave nella vita di una persona. Le cui conseguenze possono essere
gravemente debilitanti finanche portare consequenzialmente alla morte.
La caduta apre porte, forse già prese in considerazione prima dalla famiglia, ma che si
concretizzano con l’ospedalizzazione della persona, e che nel giro di pochi giorni la persona
passi da uno stato di autonomia, ad uno stato di notevole necessità di assistenza,
stravolgendone la vita, le abitudini, e lo stesso vivere della famiglia, intimorita a lasciare da
sola a casa il loro caro.
Questo ha ripercussioni sulla vita della persona, che ne accentua il decadimento psico-fisico,
la convalescenza porta con sé periodi di allettamento, che se non vengono stimolati nella
maniera corretta, la persona perde energie, perde tono muscolare, si demotiva diminuendo la
fiducia in sé stessa. Sviluppa la paura di cadere di nuovo, tendendo così ad una vita più
sedentaria, aggravando le capacità motorie.
L’anziano ha la tendenza a svalutare le sue capacità psico-fisiche dettate
dall’invecchiamento. Con una tendenza generalizzata all’abbandonarsi alla malattia come
fattore intrinseco della vecchiaia cui non può sottrarsi.
Inoltre, con l’inserimento in una struttura residenziale, più passa il tempo più si possono innescare
frizioni tra il familiare e i caregiver per il risentimento di essere stati allontanati da casa o la
paura di non essere più voluti. E molti di questi inserimenti avvengono con la persona che non
sa o non si rende conto che è il volere dei familiari di tenerla lì.
I costi inoltre sono notevoli, per le cure, per l’assistenza domiciliare che la famiglia può optare,
o costi dell’inserimento in RSA, costi che non si valutano solo in spese economiche ma di tempo
che l’assistenza richiede, che può impattare molto pesantemente sulle famiglie.
Alzata: 7.10 – 8.30
Si prende il carrello con tutto il necessario per l’igiene, per il ricambio della biancheria, e per lo
stoccaggio dei rifiuti negli appositi sacchi.
La mattina si procede con l’igiene, il cambio del panno e s/vestizione dell’ospite sempre tenendo
conto dell’autonomia della persona che varierà le nostre modalità di approccio.
Es.