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Un ambito che lei appunto descrive come l'ambito della famiglia che nell'ambito di una serie di

attività riproduttive che il contratto di locke non tiene più di cui il contratto che scriverò che non
tiene in considerazione e quindi questo ci interessa perché si intreccia anche con il lavoro sulla
nascita del capitalismo che abbiamo fatto ieri tutto questo ovviamente lei sta parlando con locke è
considerato il padre di questo il maggior esponente di questa logica e il padre del pensiero liberale
EE quindi cioè sta parlando qualcuno che con questo cioè che è profondamente espressione di
quella logica è considerato proprio il l'autore che si studia per capire bene ho mai qual è la
mutazione antropologica nella visione del del capitalismo appunto l'individuo proprietario siamo
passati dallo zompo lidi con all'individuo proprietario due cose agli antipodi e poi un'altra cosa
interessante che fa Mary astell e mettere in discussione il racconto che precede cioè che il
racconto del contratto questo lei lo rivolge all' oak è una domanda che si creò ma ho focus si può
fare anche Aristotele chi è che racconta questa storia di come viene scritto il contratto allo stesso
modo chi è che ha scritto la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino va bisogna sempre
tenere conto e questo è quello su cui ci mette in guardia Mary Astaldi gli scrive di chi parla se parla
a nome di qualcun altro e soprattutto di quali effetti hanno le narrazioni e il simbolico sulle
esclusioni che già di fatto sono nella società perché se io che di fatto sono esclusa perché non
proprietaria all'interno di una di una di una società se io che sono donna e 700 di base o già disco
già delle esclusioni un racconto che posto in questo modo le non solo legittima quelle quelle
esclusioni ma in realtà rende la mia esperienza ancora più misera non solo io c'ho l'esclusione ma
materiale ma tu pure la legittimazione teorica per cui l'esplosione mia e del povero che appunto
chiede la carità nel in strada rientra in un quadro che ci fissa cioè noi non possiamo esserci perché
è così quindi di nuovo il potere di una narrazione che era quello su cui avevamo lavorato nel primo
nel primo capitolo un'altra cosa interessante che fa scusate che c'è un messaggio in chat no ok eh
si allora non ho capito cosa critica del contratto cioè il fatto che si da una parte dimentica il nodo
produzione riproduzione quindi il fatto che non c'è solo l'individuo proprietario all'interno del
reale dello sport del Lazio del del della società e poi fatto che se si ammette solo l'individuo
proprietario molti soggetti vengono inclusi ma di fatto non no non non sono proprietari quindi non
sono soggetti pienamente non hanno voce in capitolo non sono sono lì ma qualcuno aderito per
loro quindi è una finzione cioè di fatto è una finzione datemi il frigo quello che lei fa e anche qui
anticipa una postura teorica che sarà fondamentale nel femminismo radicale degli anni 70 e
metterci rispetto alla narrazione alle narrazioni dei delle esclusioni delle donne in una posizione di
incredulità cioè non ho io questa storia per cui io naturalmente non sono proprietaria io
naturalmente sono esclusa dal parto dal fatto non ci credo sono incredula e mi sposto di piano
cerco di costruire narrazioni alternative relazioni alternativi spazi alternativi spazi di libertà ed è
per questo che nelle dispense a voi avete il testo di Federica giardini che il accosta a le tazze le
zone temporaneamente autonome di hakim bey cioè e che ridete ok vediamo come belli B da
forse taz TAZ zone temporaneamente autonome e tra l'altro ci interessa astel perché anticipa
anche la critica all'inclusione in questa alla società nella società in che impensata in questo in
questo modo e neanche la critica l'idea di uguaglianza così com'è per farvi capire bene questo
punto vi porto avanti agli anni 70 del del 900 per farvi capire come si struttura questa critica
all'interno dei femminismi radicali allora da una volta abbiamo avuto le lotte per l'emancipazione
delle donne siamo nel 900 cioè in suffragette l'inclusione a un certo punto molte delle donne che
che hanno vissuto il cambiamento e quindi hanno potuto votare hanno potuto prendere parte al
alla politica hanno potuto studiare ho vissuto una fase di chi è quell emancipazione hanno
cominciato a viverla li fatto vedono che nel loro quotidiano La l'oppressione rimane possono
studiare fino a un certo punto però poi tornare a casa a fare qui quindi come continua a essere
esclude escluse negli spazi della politica eccetera eccetera quindi si rendono conto che essere
incluse nella società non basta non è il punto cioè se se un gruppo di soggetti costituisce una
società non tenendo in considerazione me la mia esperienza e io chiedo di di entrare nel momento
in cui entro da una parte devo perdere qualcosa devo lasciare tutto quel quel resto di cui
parlavamo devo lasciarlo indietro e devo adeguarmi a quell'idea di soggetto che quella società ha
elaborato però è elaborata senza tener conto delle specificità storiche culturali che la mia
soggettività si porta dietro quindi vuol dire aderire a un canone che hai già dato entrare in una
società che è già lì a cui io devo fare uno sforzo per aderire non tenendo conto del fatto che ci
sono tantissimi fattori sociali culturali ma anche a volte meramente fisici di cui si deve tener conto
nel momento in cui un'altro soggetto entra nella nello spazio sociale quindi fanno una critica negli
anni 60 quest'idea di inclusione e all'uguaglianza in realtà bisogna puntare sul fatto che sia diversi
sulle differenze e quelle differenze vanno messe in dialogo ha valore quindi non tralasciare la
propria esperienza ma portarla e reimmaginare all'alta società sulla base del fatto che il soggetto
non è più uno neutro che in realtà è maschile ma pensa di parlare per tutti come nella rivoluzione
francese ma i soggetti sono almeno due se prendiamo in considerazione differenze di genere e così
via almeno e quindi si passa da un'idea di inclusione a quella di autodeterminazione i soggetti si
autodetermina si mettono una posizione espressiva creativa rispetto alla creazione della società la
ridefiniscono sulla base di quello che che contraddistingue il loro vissuto poi ovviamente su questo
noi ci torniamo però prendi il paradigma i paradigmi della politica tradizionale e li fa saltare in aria
completamente una postura del genere ok quello che fa Vergassola e di nuovo che litigare
l'uguaglianza perché aderire a una società costruita in quel modo significa togliere voce a tutta una
serie di esperienze tutta una serie di sperimentazioni che altrimenti non troverebbero vita EE
quindi appunto spiega giardini in questo saggio perché come vi dicevo stiamo sull'alleanza inquieta
però ci spostiamo anche ci agganciamo anche alla parte delle dispense e aste ripropone di non
farsi trovare nella posizione prevista questa sarà una mossa che appunto negli anni 70
contraddistinguerà il femminismo radicale di Carla ronzii non fatevi trovare dove la società li vi
aspetta ma cercate altre misure oltre le inclusioni spiegaste fa anche qui anti cioè in realtà fa
emergere questo nodo che poi tornerà che è molto interessante cioè la critica all'inclusione futuro
senza se e senza ma ovviamente pensate la pensate come questa questo dispositivo dell'inclusione
può funzionare rispetto a le relazioni tra generi ma anche rispetto a soggetti razionalizzati in modo
diverso o tra culture diverse se per esempio nel mio processo di in processo di integrazione
culturale all'interno di una società significa che tu che viene da altra cultura semplicemente
abbracci la mia stiamo nel paradigma dell'inclusione se invece appunto si parla di ridiscutere ri
cioè di di entrare in dialogo sulle differenze allora il paradigma un'altro quanto sei anche sostando
il piano su questo asse quella delle differenze culturali le che è ancora più evidente dammi un
cenno cioè si capisce questa ok non stare dove avrebbe la sfida allora un fondo per esempio EE
sono una donna degli anni 60 e posso votare e posso entrare a far parte della società così com'è
che però è costruita al maschile dopodiché ci si aspetta che da una parte io ho tutte ci si aspetta
che io incarni tutta quella con quei valori e quelle idee che vengono attribuite al mio essere donna
ok quello che propone il femminismo e sottrarsi sottrarsi da questo posto che c'è già stato dato il
re inventarselo per esempio Carla lonzi rivolte sarà quella che dirò di fare questo questa
sottrazione anche rispetto al sapere al sapere già elaborato dalla società patriarcale sarà quella
che scrive sputiamo su Hegel perché perché bisogna osso fare tabula rata rispetto quanto c'è stato
rispetto siamo detta chi no perché nello specifico abbiamo visto anche quando abbiamo lavorato
sul primo capitolo quando si parla di chi siamo si dice chi sono gli altri quindi nel momento in cui la
società patriarcale parla degli altri che siano appunto le donne o i soggetti che vivono nel Oriente
vi ricordate quando ha fatto l'orientalismo no quell'immagine di chi sono io mi viene consegnata
non lo elaborata io quindi no e si presume che io la la incarni stare nel paradigma dell' inclusione
senza mettere in discussione niente significa incarnare pienamente quell'immagine e poi aderire a
quello che la società si aspetta da me un'altro conto invece pare tabula rasa di quelle narrazioni
che non significa cioè un processo faticoso perché non vi mette in discussione la maggior parte
delle cose su cui siamo cresciute e cresciuti perché poi ovviamente è un percorso che riguarda
anche i soggetti maschili e maschi e riconosciuti come tali EE quindi una decostruzione
faticosissime continua che però porta a ripensare il sapere e ripensare la politica a partire dalle
esperienze vissute dai da e dal comprenda le esperienze concrete che vengono messe in dialogo
con le altre uni con gli altri ok eh quindi questo per dire che appunto anticipa la critica che verrà
fatta negli anni 70 al paradigma dell'inclusione tra del quale così e all'adesione a un modello già
dato invece stare in posizione creativa espressiva non in senso individuale perché se si fa
collettivamente e partendo proprio da i vissuti e dalle esperienze quello che viene fatto negli anni
70 per esempio nei collettivi femministi e la pratica dell'auto scemo che consente proprio di
ripartire lo so è un po un'anticipazione anche dei capitoli successivi della granze inquieta lo trovate
poi più avanti si alonzi che quindi non vi preoccupate se adesso lo trovate nel capitolo due sta più
avanti nel dentro l'alleanza inquieta la pratica dell'autocoscienza consiste nel riunirsi in piccoli
gruppi di donne ci sono stati anche casi di autocoscienza maschile gruppi di autocoscienza
maschile che tuttora ci sono e parlare a partire dal proprio vissuto parlare di sé che non vuol dire
stare in una posizione solipsistica in cui ognuno racconta di se di quello che vi accade e sfogarsi
significa prendere la propria esperienza metterla in dialogo con altre quindi partire da sé per
andare oltre se metterlo in dialogo con gli altri soggetti e piano piano decostruire la naturalità di
quel e di come viene raccontata quella esperienza per esempio il partire da sé del dirsi io non
voglio essere madre però mi viene detto che dovrei essere questa cosa mi fa stare male perché io
non sono abbastanza donna da essere madre l'altra ti dice a me è successo questo a me è stato
raccontato qui e si capisce che in realtà no quella è una costruzione così si vanno a decostruire i
pezzi di discorso che incidono sulle vite di ognuno di ognuno rendendo il personale politico lo slot
è uno dei dei dei degli slogan però non mi piace guarda così chiave del femminismo gli anni 70 e
proprio che il personale politico ma non che ogni cosa cioè non nel senso che ogni cosa che che se
io adesso vi metto qui a raccontare tutti i fatti miei quello immediatamente politico ma che la mia
esperienza messa in circolo con altre può essere ab e intrisa di politica perché ovviamente quello
che mi accade nel concreto a che fare con la società torna a me e me ne sa il dialogo con altre con
altri può diventare materia di riflessione politica quindi 1 1 discorso come questo dell'essere
madre oppure no oppure in un gruppo di autocoscienza sulle soggettività su che cosa
significassero un soggetto uomo mettere a nudo il disagio del del per esempio del non poter
piangere ovviamente io sto parlando per un'esperienza che non è mia eh no oddio un'altro nodo
ed e costruire assieme il fatto che qui è una costruzione culturale perché gli esseri umani di fatto
piangono no eh è un esempio del fatto che si parte da quello che il singolo aveva percepito come
un disagio proprio cioè io non sono abbastanza uomo perchè piango e si va in una direzione della
di una discussione condivisione che rende quel punto politico quindi non più il disagio individuale
ma la messa a tema collettiva e qui di nuovo il ruolo che ha la parola e il linguaggio nella
condivisione del vissuto del suo punto nel partire da sé come siamo arrivati qua dall autocoscienza
Eee ok anche le salvi i gruppi di adolescenti sono degli spazi di liberati eccoli delle tasse quelli spazi
di altro coscienza sono spazi cui viene fatta la cosiddetta sottrazione rispetto AI ruoli eh eh ciò che
la società già ci costa avanti ok allora però tornando a l'ultima parte della l'alleanza incontro del
capitolo secondo tutto questo che ovviamente abbiamo un po anticipato le lezioni che faremo sui
femminismi no un po anticipato i capitoli successivi dell'alleanza inquieta quindi tranquilli ritrovate
tutto e però torniamo al capitolo due allora abbiamo visto il contratto e le dichiarazioni in realtà la
forma successiva storicamente a quella delle costituzioni a differenza del contratto e delle
dichiarazioni le costituzioni non pretendono di essere talmente evidenti che non c'è bisogno di
discuterle le dichiarazioni che si basavano addi su delle verità talmente evidenti che come dicevo
all'interno del su cui siamo soffermati prima chi non ne coglie le evidenza subito e perché non si è
sforzato perché in realtà basta fare uno sforzo intellettivo per capire che sono verità
assolutamente universale irrazionali le costituzioni invece no non si poggiano su questo questa
evidenza assoluta ma anzi presuppongono e proprio anche a garanzia del fatto della loro
legittimità presuppongono una discussione Ci sono le assemblee costituenti ci sono riunioni
tumultuose di confronto sui singoli atti di quelli di una costituzione scusate che c'è una domanda
rispetto alla sua domanda Patrizia ora ve la leggo e riflettevo partendo proprio dalla costituzione o
contratto altro che comunque e che comunque è stato scritto da qualcuno che non sono io e
quindi mi ricordo che è stato condiviso era già condiviso questo già come un atto di potere
sull'altro EE il dilemma dell'assoluto di cui parlava aren't cioè perché poi quella costituzione
dovrebbe essere valida per me no poggia su qualcosa che sia l'evidenza si addio sia appunto il
volere collettivo Stacy e mi precede le costituzioni sono il frutto di una nazione che ha potere
costituente quindi al potere di dare forma a un anno alla nuova società quindi ha attraverso un
atto che appunto passa per il linguaggio ordine e predisponendo andamento dell'intera società
quindi di nuovo il linguaggio quando si Lega la politica gli effetti pervasivi e potenti che ha e che
appunto attraverso il linguaggio vengono collocati disposti i principi che determinano l'assetto del
potere istituito all'interno di quello spazio sociale politico EE quindi anche il modo in cui poi viene
inteso lo stare insieme il vivere la società all'interno di quella nazione e mi dicevo non nasce
assolutamente da venire evidenti ma nasce da tumultuose a volte d'unto se discussione anche
molto lunghe e infatti il vostro il vostro testo recupero un attimo il vostro testo vi racconta anche
rispetto al primo articolo della costituzione italiana è lunghissimo dibattito che c'è stato rispetto
all'idea no di una di una Repubblica democratica fondata sul lavoro perché a seconda di come
veniva espresso linguisticamente questo principio si avevano si potevano avere effetti sociali
diversi sì volevo trovarvi questo il punto perché altrimenti qui viene ricostruito il dibattito che c'era
che c'era stato da la prima formula che era stata proposta l'Italia una Repubblica democratica dei
lavoratori di nuovo no apparentemente senza lo si pratica fondata sul lavoro ma se noi diciamo è
una Repubblica democratica di lavoratori chi non lavora e parte da della Repubblica e cittadino
quindi di nuovo c'è s'innesca un dispositivo di inclusione o esclusione a seconda di come quel
linguaggio intende i soggetti che volete scrivere e poi ovviamente sempre nel rimanere per
rimanere per chiudere rispetto al passaggio sulle costituzioni e ovvio che viene messo in conto e
questo voi trovate anche un passaggio su che che che tiene insieme condor se già citato e basso
c'è il fatto che le costituzioni ci sono dopo di che la società viene orientata in un modo nell'altro
ma c'è sempre uno sfasamento rispetto alla realtà che viene enunciata e quello che poi si produce
socialmente perché pensate a l'articolo tre quello sulla uguaglianza davanti alla legge senza parità
senza distinzione di sesso e senza distinzione di sesso no è una delle dei dei fatti che appunto nel
momento in cui viene scritto e un'auto si capisce perché rispetto alla società reale in quel
momento no non c'è un indirizzo verso cui orientarsi dopodiché si mette già in conto che ci
saranno occorrerà lavorare in questo senso e l'ultima noticina su questo su su questo sul passaggio
precedente cioè scusi come cambia quali sono i soggetti che vengono enunciati e quindi le
ricadute politiche sia nella parte finale del vostro capitolo sulle sulla d'arte europea e ben più molti
anni dopo però nel momento in cui descrive i riti degli dei cittadini europei li descrive come diritti
fondamentali del genere umano però in realtà qua c'è uno sfasamento non tutti non tutti gli esseri
umani una cittadinanza europea e allora come no di nuovo se noi usiamo il linguaggio per
descrivere i diritti degli europei come diritti del genere umano cioè in che in che cosa stiamo
producendo un'estensione dei diritti che valgono per del di una visione europea tutto il genere
umano oppure ancora peggio l'esclusione dalla categoria del genere umano di quei di quei soggetti
che non sono europei quindi sempre il fatto che questo per ricordarci ancora una volta che il modo
in cui all'interno dello spazio politico viene usato il linguaggio ha effetti di potere determinanti
perché produce esclusioni di fatto o inclusioni di fatto molto forti allora questo noi così abbiamo
fatto abbiamo chiuso sul sul secondo capitolo ci siamo anche punteggiati su numerosi capi
successivi e abbiamo più o meno ancora un quarto 10 minuti quindi se volete possiamo prenderci
questo spazio per confrontarci su quello che abbiamo fatto assieme oppure se avete domande su
la parte di spazio pubblico che avete fatto Jack che l'avreste giardini smo e io sono qua e quindi
possiamo anche rivedere quella parte prima volevo però eh fatto italiano cittadino cioè anche
giusto un fatto accettato dai fatti sai chi vi fa parte implicitamente il senza che chi fa parte di una
società aderisce ai suoi principi però la forma la narrazione del contratto ha cambiato forma
abbiamo la costituzione non più un contratto non più la finzione narrativa per cui i soggetti si
impegnano in un contratto per fuoriuscire da uno stato di barbarie precedente scusate se volete
uscire uscite in silenzio noi non serve quindi senza una posizione che hai una beh diciamo che però
non è come per esempio in in in obs tu nasci e ti trovi nel contratto e non puoi uscire a meno che
non venga ammesso non venga messo a rischio il tuo diritto di sopravvivenza invece quello che
avviene in loco è un po torna anche adesso il fatto che il potere può essere rimesso in discussione
può cambiare forma se non ha più consenso perché ormai se perché siamo da una parte abbiamo
l'autoritarismo dall'altra parte non le democrazie liberali quindi non puoi uscire totalmente dalla
società e tornare a uno stato di natura anche perché adesso deve dire bene non è possibile sei
sempre non nel eh però puoi revocare quella forma cioè metterla in discussione quindi visto che 6
1 democrazia liberale discutere quei principi una di discussione ecco ok sono non ci sono altre
domande possiamo anche finire prima se

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