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L’amore, definiscono gli studiosi, è una relazione “istintiva” tra persone, volta ad assicurare

reciproca felicità. Io non la penso così, in quanto secondo me l’amore è un lungo percorso che le
persone non intraprendono né volontariamente né istintivamente, ma casualmente, ed entrambi,
tramite le esperienze che vivono assieme, notano qualcosa nell’altro che li fa stare bene: c’è chi
trova nel partner un rifugio emotivo, chi un semplice svago mentale o sessuale o chi una semplice
distrazione dalla quotidianità, ma secondo me l’”istinto” o l’”intuizione”, non c’entrano proprio
niente, poiché quelle persone stanno insieme proprio perché si sentono compresi, accolti ,curati.
Infatti grazie a una ragazza ho provato delle sensazioni che non avevo mai percepito, come euforia
improvvisa, crisi di astinenza da lei, brividi in alcune parti del corpo o, semplicemente, sentirmi un
punto di riferimento per qualcuno. Proprio restando in tema delle sensazioni dell’amore, mi
piacerebbe raccontarle come ha fatto Pietro Bembo, parlando delle tre forme dell’amore.
L’amore in senso negativo, e io purtroppo l’ho vissuto, eccome se l’ho vissuto. Lessi tempo fa su
internet che l’amore, da un punto di vista chimico, non può durare più di quattro anni: bene, penso
di essere stato il primo ad aver rotto questa regola. Infatti, prima della mia attuale ragazza, sono
stato innamorato di una persona per cinque anni, i quali sono stati una tortura interiore, perché non
essere innamorati è noioso, ma esserlo è doloroso. Ricordo, quando ero un po' più piccolo, andavo
da lei, ma dalla mia bocca non usciva niente; non sapevo cosa dire, mi mancavano davvero le
parole, infatti sotto questo aspetto mi sento un po' come Cavalcanti. Poi, quando vedevo che con
altri ragazzi si divertiva, stavo male, molto male, sentivo un vuoto dentro di me, poiché non mi
sentivo mai abbastanza per lei. Per me lei fin da piccolo è stata una ragazza carina e mi è sempre
piaciuta, ma a distanza di 5 anni non sono neanche riuscito a darle un bacio sulla guancia. Sul serio.
Ogni volta che la guardavo o iniziavo a parlare con lei pensavo "no troppo bella per me", ma lo
pensavo veramente, e la ignoravo, andando involontariamente contro me stesso e le mie intenzioni.
È dalla prima superiore che ho capito che io e lei siamo diversi ma ho sempre nascosto questa cosa
a me stesso per poter fare sempre un ultimo tentativo, "magari domani ci riesco", ma niente.
L’amore fisico è quel tipo di amore che ogni adolescente vorrebbe vivere a mille con la persona
dalla quale più si sente attratto. Spesso mi capita di confrontarmi con dei miei coetanei riguardo
questo argomento e loro, che non hanno mai intrapreso una relazione seria, sostengono che l’amore
fisico corrisponda a quello espresso da Aretino, insomma un tipo di amore molto “spinto”; secondo
me, non hanno compreso minimamente di cosa l’amore fisico possa essere, almeno da come l’ho
vissuto io. Infatti io gran parte delle soddisfazioni fisiche le ritrovo proprio in questo tipo di amore,
come una mano sul petto, dei baci sul collo, gli abbracci forti, un respiro vicino all’orecchio, sono
degli atteggiamenti impagabili che, ritornando al discorso di prima, non vengono fatti né
volontariamente nè istintivamente, ma casualmente, e mentre il sesso è solo uno svago per il corpo,
l’amore fisico riempie l’animo.
L’amore puro, sostiene Bembo, è quell’amore platonico che interviene direttamente sull’animo, lo
cura, lo giova e lo diletta. Io credo di aver vissuto e di star vivendo ancora quest’amore grazie alla
mia ragazza, e per questo le devo tanto. Insomma, per me l’amore è ricevere un buongiorno e una
buonanotte tutti i giorni, parlare fino a tardi, stare stesi insieme sul prato, sentirsi cercati, desiderati,
o semplicemente sentirsi dire “ti amo”. Spero di essere riuscito a trasmettere qualcosa con questi
miei pensieri, e, detto questo, auguro a tutte le persone di questo mondo di non vivere mai il mio
amore negativo, di comprendere il vero amore fisico e di vivere il mio stesso amore puro.

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