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Capitolo 1

Manzoni inizia il suo romanzo con una descrizione del paesaggio in cui ambienterà la sua
storia. Il suo stile è dolce e molto descrittivo, ma ben presto cambierà perché entra in scena
il primo personaggio dei Promessi Sposi: Don Abbondio.
Don Abbondio per Manzoni è un personaggio su cui può sfogare tutto il senso dell’ironia (un
tema fondamentale nel romanzo, è una figura retorica), che Manzoni usa molto per
ridicolizzare personaggi (vuole mascherare atteggiamenti illeciti da parte degli spagnoli sul
popolo) e situazioni.
Don Abbondio è un uomo di mezza età, prete di un paesello, infatti recita le sue preghiere si
incammina verso casa.
È sulla via per tornare a casa, e nella durante la sua camminata possiamo notare che è un
uomo abitudinario, tranquillo, che sa di essere debole rispetto agli altri, non vuole avere
problemi e il fatto di scalciare i ciottoli rappresenta il cacciare via i problemi che lo bloccano.
Nel suo tragitto verso calda incontra i bravi (anche qui Manzoni utilizza l’ironia perché bravi
non sono, molte volte usa una terminologia contraria), subito si può percepire che intenzioni
hanno dal loro aspetto, avendo con loro delle armi, perciò non Abbondio riconosce su li
riconosce subito, e Manzoni descrive come scagnozzi di Don Rodrigo, che voleva impedire il
matrimonio.
Incontra i due bravi nel suo cammino che lo attendono un appoggiati ad un muretto, nel
frattempo leggeva le preghiere ma sentiva la presenza dei due generandogli timore, infatti
cerca di evitare il problema e con gli occhi cerca una via di fuga ma non la trova perciò si
sente quasi soffocare mentre arriva da loro., Capiamo che è un personaggio che dovrebbe
non dovrebbe aver paura ma ce l’ha. Capisce che loro lo stavano aspettando ma non sa il
motivo e quindi si chiede il perché.
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Il Latinorum: era la differenza di cultura tra un ceto sociale e l’altro che Manzoni voleva far
notare.
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“Questo matrimonio non sa da fare“ I bravi minacciano Don Abbondio per fare impedire il
matrimonio di Renzo e Lucia allora, Don Abbondio molto spaventato, accetta e ritorna sulla
via di casa.
Don Abbondio una volta rientrato a casa incontra Perpetua: rappresenta il popolo, è la
confidente di Don Abbondio e colei che si prende cura di lui, è ingenua, è pettegola molto
spesso infatti si lascia scappare qualche segreto, ella gli consiglia di rivolgersi al vescovo di
Milano, ma lui è terrorizzato all’idea di ribellarsi ad un potente, si rifiuta e stanco si ritira nella
sua stanza per cercare di dormire.

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