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Sono obbligatoriamente iscritti tutti i dipendenti di imprese private, ad eccezione dei dipendenti per i quali esistono
gestioni Inps a contabilità separata (trasporto pubblico, elettricità, telefoni, volo, dirigenti industriali, ecc.) o enti
specifici (giornalisti, spettacolo, ecc.).
L’Ente previdenziale di riferimento è l’Inps (Istituto nazionale della previdenza sociale) – Assicurazione
generale obbligatoria
http://www.inps.it/
Prestazioni principali
Pensione di vecchiaia
Per coloro che erano già assicurati al 31.12.1995 la pensione di vecchiaia spetta a:
Per entrambi i requisiti contributivi sono: di 15 anni di contribuzione se l'anzianità contributiva maturata al
31.12.1992 era uguale o superiore a 15 anni, 20 anni di contribuzione in caso contrario.
Per tutti i contribuenti i suddetti requisiti anagrafici, a partire dal 1° gennaio 2013, sono stati adeguati alle
speranze di vita (sulla base dei dati forniti dall’Istat), con una periodicità triennale (biennale dal 2019).
Per gli assicurati a partire dal 1.1.1996 i requisiti sono gli stessi di quelli previsti per i soggetti che risultano
già assicurati alla data del 31.12.1995 (vedi sopra).
In alternativa è possibile ottenere, sia per gli uomini che per le donne, la pensione di vecchiaia all'età di 70
anni e 7 mesi con 5 anni di contribuzione effettiva (non valgono i contributi volontari).
E' richiesta la cessazione del lavoro dipendente.
Affinché venga riconosciuta la pensione, l’importo del trattamento non deve risultare inferiore a 1,5 volte
l’ammontare annuo dell’assegno sociale Inps (limite pari a 672,11 euro mensili del 2017). Si prescinde da
quest’ultima condizione, nel senso che la pensione viene comunque messa in pagamento, all’età di 70 anni
e 7 mesi, in presenza di un minimo di 5 anni di contribuzione effettiva.
Alle lavoratrici madri è riconosciuto l'accesso alla pensione con un anticipo di quattro mesi per ogni figlio sino
ad un massimo di un anno. In alternativa si applica un calcolo più favorevole (vedi criteri di calcolo).
Per tutti i contribuenti i suddetti requisiti anagrafici, a partire dal 1° gennaio 2013, sono stati adeguati alle
speranze di vita (sulla base dei dati forniti dall’Istat), con una periodicità triennale (biennale dal 2019).
Pensione anticipata
Per coloro che erano già lavoratori al 31.12.1995 sono richiesti:
Qualora la pensione viene richiesta prima del compimento dei 62 ani di età, l’importo della stessa subisce,
sulla quota liquidata con il criterio retributivo, una riduzione del 1% per ogni anno di anticipo, riduzione che
sale al 2%, per ogni anno successivo ai primi due. La riduzione non si applica nei confronti di coloro che
raggiungono i requisiti entro il 2017. La penalizzazione è soppressa definitivamente dal 1° gennaio 2018.
Le lavoratrici possono ottenere il trattamento di anzianità con i precedenti requisiti (35 anni di contribuzione
e 57 anni di età), ma con una penalizzazione consistente nella liquidazione della pensione con il sistema
completamente contributivo (c.d. “Opzione donna”). In seguito alla legge di Bilancio 2017, anche le lavoratrici
nate nell'ultimo trimestre 1958 (o del 1957 se autonome) potranno fruire dell'opzione, sempre a condizione
che abbiano accumulato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2015.
Per chi ha iniziato a contribuire dopo il 1.1.1996 sono richiesti gli stessi requisiti previsti per i
soggetti che risultano già assicurati alla data del 31.12.1995, ovvero:
In alternativa:
A partire dal 1° gennaio 2013, i requisiti anagrafici sono stati adeguati alle speranze di vita (sulla base dei
dati forniti dall’Istat), con una periodicità triennale (biennale dal 2019).
Alle lavoratrici madri è riconosciuto l'accesso alla pensione con un anticipo di quattro mesi per ogni figlio
sino ad un massimo di un anno. In alternativa si applica un calcolo più favorevole.
Altre prestazioni
Pensione superstiti
I superstiti che hanno diritto alla pensione sono principalmente:
Si può avere:
pensione indiretta, che spetta ai familiari superstiti della lavoratrice o del lavoratore deceduto con un
minimo di cinque anni di contributi dei quali almeno tre nell'ultimo quinquennio (se così non è,
occorre una contribuzione di 15 anni);
pensione di reversibilità, che spetta ai familiari superstiti della pensionata o del pensionato deceduto.
Nel calcolo misto o contributivo, per determinare la pensione indiretta il coefficiente di trasformazione (vedi
Criteri di calcolo della pensione) è quello relativo ai 57 anni, in caso di decesso dell'assicurato ad età
inferiore.
Per il coniuge superstite (unico titolare) e' stato introdotto un particolare regime di cumulabilità fra
il trattamento di pensione ed i redditi assoggettabili ad Irpef.
Pensione d'invalidità
Spetta a qualsiasi età, con un minimo di 5 anni di contributi dei quali almeno 3 nell'ultimo quinquennio.
È richiesto il riconoscimento della perdita di almeno i due terzi della capacità lavorativa.
Il coefficiente di trasformazione (vedi Criteri di calcolo della pensione) è quello relativo ai 57 anni, in caso di
età inferiore.
L'assegno di invalidità e' cumulabile con redditi da lavoro o di impresa nella seguente misura:
Al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia, sempre che ricorrano i relativi requisiti di assicurazione e di
contribuzione, l’assegno di invalidità si trasforma d’ufficio in pensione di vecchiaia. A tal fine i periodi di
godimento dell’assegno, nei quali non è stata prestata attività lavorativa, si considerano utili ai fini del diritto
(ma non anche della misura) della pensione stessa.
Pensione d'inabilità
Spetta a qualsiasi eta', con un minimo di 5 anni di contributi dei quali almeno 3 nell'ultimo quinquennio.
E' richiesto il riconoscimento dello stato di inabilita' totale (100 per cento).
Ovviamente la pensione di inabilità è incompatibile con qualsiasi reddito da lavoro.
Per coloro che avevano meno di 18 anni di anzianità contributiva al 31.12.1995 e per coloro che si sono
assicurato dopo il 1.1.1996:
nel determinare l'anzianità contributiva si considerano anche gli anni intercorrenti tra la domanda di
pensione ed i 60 anni, fino ad un massimo di 40 anni complessivi;
al montante gia' maturato si aggiunge una ulteriore quota corrispondente all'incremento contributivo
sopra determinato; la base contributiva riferita agli anni dell'incremento e' costituita dalla media delle
retribuzioni degli ultimi 5 anni rivalutate Istat;
il coefficiente di trasformazione e' quello relativo ai 57 anni, in caso di eta' inferiore.
Metodo di calcolo
Calcolo della pensione
La pensione può essere calcolata con due metodi:
metodo retributivo
metodo contributivo
Questi due metodi vengono combinati tra loro a seconda dell’anzianità contributiva maturata dando origine a
2 diversi regimi:
Sistema misto: che applica entrambe le modalità di calcolo con due diverse declinazioni:
18 anni di contribuzione o più al 31/12/1995: Retributivo per gli anni maturati sino al 31/12/2011,
contributivo per i successivi
Meno di 18 anni di contribuzione al 31/12/1995: Retributivo per gli anni maturati sino al
31/12/1995, contributivo per i successivi
Metodo retributivo
Tale metodo è valido per coloro che risultano già assicurati alla data del 31.12.1995:
Retribuzione pensionabile: media delle retribuzioni lorde degli ultimi 5 anni precedenti il pensionamento,
parzialmente rivalutate Istat (non viene rivalutata la retribuzione dell'anno precedente il pensionamento).
Retribuzione pensionabile:
Correttivo specifico:
Al fine di ottenere la retribuzione pensionabile definitiva a valere per il calcolo della quota B, dalla media
vengono escluse tutte le retribuzioni (già rivalutate come sopra) di importo inferiore all'80% della media
stessa (il massimo degli anni escludibili e' pari al 25% del totale degli anni considerati):
2,00 % fino a Euro 46.123,00 di retribuzione pensionabile
1,60 % da Euro 46.123,00 a Euro 61.343,59 di retribuzione pensionabile
1,35 % da Euro 61.343,59 a Euro 76.564,18 di retribuzione pensionabile
1,10 % da Euro 76.564,18 a Euro 87.633,70 di retribuzione pensionabile
0,90 % Sull’eccedente Euro 87.633,70
Come Integrazione al trattamento minimo (per coloro che risultavano assicurati prima del 1.1.1996) e'
prevista un'integrazione a Euro 6.524,57 annui; tale importo e' adeguato annualmente.
Le pensioni di ammontare annuo superiore a determinati limiti (cosiddette “pensioni d’oro” sono soggette ad
una trattenuta pari al:
- 6% per la parte eccedente l’importo di Euro 91.343,98 (14 volte il trattamento minimo INPS);
- 12% per la parte eccedente i 130.491,40 Euro (20 volte il trattamento minimo);
- 18% per la parte eccedente i 195.737,10 Euro (30 volte il trattamento minimo).
Metodo contributivo
Valido per:
L'importo della pensione nel sistema contributivo è determinato dal prodotto tra il montante individuale dei
contributi e il coefficiente di trasformazione relativo all'età di pensionamento.
I coefficienti di trasformazione del montante contributivo accumulato
Età alla decorrenza della pensione
Mesi
Anni
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
57 4,246 4,255 4,264 4,273 4,282 4,291 4,300 4,309 4,318 4,327 4,336 4,345
58 4,354 4,363 4,373 4,382 4,392 4,401 4,411 4,420 4,430 4,439 4,449 4,458
59 4,468 4,478 4,488 4,498 4,508 4,518 4,528 4,538 4,548 4,558 4,568 4,578
60 4,589 4,599 4,611 4,621 4,632 4,643 4,654 4,665 4,675 4,686 4,697 4,708
61 4,719 4,730 4,742 4,753 4,765 4,776 4,787 4,799 4,810 4,822 4,833 4,844
62 4,856 4,868 4,880 4,892 4,904 4,916 4,929 4,941 4,953 4,965 4,977 4,989
63 5,002 5,015 5,028 5,041 5,054 5,067 5,080 5,093 5,106 5,119 5,132 5,145
64 5,159 5,173 5,187 5,201 5,215 5,228 5,242 5,256 5,270 5,284 5,298 5,312
65 5,326 5,341 5,356 5,371 5,386 5,401 5,416 5,431 5,446 5,461 5,476 5,491
66 5,506 5,522 5,538 5,554 5,570 5,586 5,603 5,619 5,635 5,651 5,667 5,683
67 5,700 5,717 5,735 5,752 5,770 5,787 5,805 5,822 5.840 5,857 5,875 5,892
68 5,910 5,927 5,945 5,962 5,980 5,997 6,015 6,032 6,050 6,067 6,085 6,102
69 6,135 6,155 6,175 6,196 6,216 6,236 6,256 6,277 6,297 6,317 6,337 6,358
70 6,378
Il coefficiente relativo a 57 anni viene preso a riferimento anche per le pensioni maturate in età inferiore.
Il montante si ottiene applicando alla retribuzione imponibile annua un'aliquota di computo del 33%. Tale
montante si rivaluta su base composta al 31 dicembre di ciascun anno (con esclusione dell'anno in corso),
applicando un tasso di capitalizzazione dato dalla variazione media quinquennale del Pil (prodotto interno
lordo) nominale, con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare.
Per coloro la cui pensione e' interamente calcolata con il sistema contributivo, la retribuzione imponibile
annua e' contenuta entro un massimale indicizzato.
I coefficienti di trasformazione sono soggetti a revisione periodica sulla base delle rilevazioni demografiche,
dell'andamento del Pil e delle dinamiche generali delle retribuzioni.
Il motore di calcolo effettua una proiezione sui coefficienti futuri sulla base dei parametri demografici forniti
dall'ISTAT (ovvero le probabilità di sopravvivenza della popolazione residente, la frequenza dei decessi di
coniugati sul totale dei decessi, la probabilità del superstite di essere eliminato per morte o per nuove nozze
ed il differenziale medio di età tra i coniugi al decesso del dante causa).
Alle lavoratrici madri la cui pensione e' calcolata esclusivamente con il sistema contributivo, si applica, in
alternativa all'anticipo della data di pensionamento (vedi requisiti per la pensione di vecchiaia), un
coefficiente di trasformazione aumentato di un anno in caso di uno o due figli e di due anni in caso di tre o
più figli.
Costo contributivo
La percentuale di contribuzione valida per tutto il personale iscritto è pari al 33,00% sull'intera retribuzione, di
cui il 9,19% a carico del dipendente.
Per l'eventuale quota di retribuzione eccedente Euro 46.123,00 annui, la percentuale a carico del dipendente
e' del 10,19%. È stata inoltra stabilita una base minima contributiva annua che ammonta a Euro 14.879,00.
Nel sistema di calcolo retributivo (o misto) il numero di contributi da accreditare nel corso di un anno è pari al
numero delle settimane retribuite durante lo stesso periodo (ricordiamo che per l’INPS un anno intero
corrisponde a 52 settimane). C’è però una condizione affinché l’anno sia interamente coperto da
contribuzione: che risulti corrisposta per ciascuna settimana un valore non inferiore al 40% del trattamento
minimo mensile. In buona sostanza, per il 2017 un dipendente ha diritto all’accredito contributivo dell’intero
anno solo se la sua retribuzione complessiva risulta almeno pari a 10.439,52 euro, ossia 52 volte 200,76
euro che rappresenta il 40% di 501,89 euro, trattamento minimo mensile per il 2017 (valore effettivo). In caso
contrario si vedrà accreditare un numero di settimane proporzionalmente ridotto.
Per i nuovi assicurati dal 1996 e' stabilito un tetto contributivo e pensionabile di Euro 100.324,00 annuali lordi
indicizzati.
Ricongiunzioni e riscatti
Ricongiunzioni
Il lavoratore dipendente iscritto all’Inps può avere avuto in precedenza contributi versati presso altri fondi
previdenziali obbligatori.
Data l'avvenuta parificazione dei limiti di età pensionabile tra lavoratori dipendenti ed autonomi, la
ricongiunzione in questo caso riveste solo qualche modesto interesse ai soli fini del "quantum" pensionistico,
che non ricompensa l'onere da sostenere.La modalità generalmente adottata e' quella gratuita (denominata
tecnicamente "cumulo") per il richiedente, che comporta un calcolo della pensione su due quote distinte, con
le regole rispettivamente del fondo dipendenti e del fondo autonomi.Esiste anche la possibilità (in pratica
pressoché del tutto ignorata) della ricongiunzione a pagamento: il costo a carico del richiedente (vedi sotto)
e' uguale alla metà della differenza tra la riserva matematica e i contributi versati nella gestione precedente.
In questo caso l'intera pensione e' calcolata con le regole della gestione lavoratori dipendenti.
La ricongiunzione e' gratuita, e l'intera pensione viene calcolata con le regole della gestione lavoratori
dipendenti.
Provenienza: Spettacolo
La ricongiunzione e' gratuita, e l'intera pensione viene calcolata con le regole della gestione lavoratori
dipendenti.
La ricongiunzione e' a pagamento, e comporta per il richiedente un costo (vedi sotto) uguale alla differenza
tra la riserva matematica e i contributi versati nella gestione precedente.L'intera pensione e' calcolata con le
regole della gestione lavoratori dipendenti.
Provenienza: Giornalisti
La ricongiunzione e' gratuita, e l'intera pensione viene calcolata con le regole della gestione lavoratori
dipendenti.
La ricongiunzione e' gratuita, e l'intera pensione viene calcolata con le regole della gestione lavoratori
dipendenti.
Il calcolo del costo della ricongiunzione, nei casi in cui questa sia a carico totale o parziale del richiedente,
avviene secondo la seguente procedura:
calcolo dell'incremento di pensione ottenuto calcolando una pensione annua "teorica" con le regole
del fondo di appartenenza direttamente sugli anni da ricongiungere. Tale incremento viene calcolato
moltiplicando il reddito del fondo attuale per il numero di anni da ricongiungere, per un aliquota. La
determinazione e il calcolo dell'aliquota variano a seconda del fondo a cui si ricongiunge;
l'incremento teorico di pensione, moltiplicato per appositi coefficienti (in funzione del sesso, dell'età e
della contribuzione maturata al momento della domanda) determina la cosiddetta riserva
matematica;
i contributi versati sono calcolati moltiplicando l'ultimo reddito lordo del fondo di provenienza per il
numero di anni da ricongiungere per una aliquota che varia a seconda del fondo di provenienza;
i contributi versati vanno rivalutati utilizzando la capitalizzazione composta con coefficiente annuo
del 4,5 %;
alla riserva matematica si sottraggono i contributi rivalutati;
l'onere della ricongiunzione e' pari, a seconda dei casi, al 100% o al 50% della differenza tra la
riserva matematica e i contributi rivalutati trasferiti.
Riscatti
Il sistema previdenziale italiano prevede la possibilità di accredito di contributi utili per la pensione relativi a
periodi non legati ad attività lavorativa, quali ad esempio gli anni del corso legale di laurea.
La possibilità di riscatto varia da categoria a categoria, ed e' riconosciuta, sempre con onere finanziario a
carico del lavoratore, esclusivamente per i casi previsti dalla legge.
I periodi riscattati sono, a tutti gli effetti, parificati a quelli di contribuzione effettiva.
Il calcolo del costo del riscatto di periodi contributivi che temporalmente si collocano dopo il 31.12.1995,
avviene applicando all’ultimo reddito annuo del richiedente, l’aliquota contributiva obbligatoria vigente.