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1-12
La gloria di Colui che tutto muove
La gloria di colui che tutto move attraversa l’universo, e fa risplendere
per l’universo penetra, e risplende alcune cose più di altre.
in una parte più e meno altrove.
Nel cielo che prende la maggior parte di
luce fui, e vidi cose che ripetere
Nel ciel che più de la sua luce prende
non può, ne sa, chi da lì discende;
fu’ io, e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende;
perché avvicinandosi alla meta del suo
desiderio, il nostro intelletto sprofonda tal
perché appressando sé al suo disire,
punto che la memoria non può ricordare
nostro intelletto si profonda tanto,
quei pensieri.
che dietro la memoria non può ire.
Tuttavia ciò di cui del regno santo
Veramente quant’io del regno santo
ho conservato nella mia mente,
ne la mia mente potei far tesoro,
sarà ora argomento del mio cantare.
sarà ora materia del mio canto.
Parafrasi
Canto I Paradiso vv. 13-36
O buon Apollo, all’ultima fatica
O buono Appollo, a l’ultimo lavoro rendimi un vaso pieno della tua virtù,
fammi del tuo valor sì fatto vaso, come richiedi per concedere il desiderato
come dimandi a dar l’amato alloro. alloro.
Infino a qui l’un giogo di Parnaso Fin qui una sola vetta del Parnaso
assai mi fu; ma or con amendue mi bastò; ma ora con entrambe
m’è uopo intrar ne l’aringo rimaso. ho bisogno di entrare nello spazio
rimasto.
Entra nel petto mio, e spira tue
sì come quando Marsïa traesti Entra nel mio petto, con la tua forza
de la vagina de le membra sue. come quando Marsia tirasti fuori
dalla sacca della sua pelle.
O divina virtù, se mi ti presti
tanto che l’ombra del beato regno O divina virtù, se mi aiuti al punto che
segnata nel mio capo io manifesti, l’immagine del regno beato si manifesti
impressa nella mia mente,
vedra’ mi al piè del tuo diletto legno
venire, e coronarmi de le foglie mi vedrai ai piedi del tuo albero prediletto
che la materia e tu mi farai degno. venire, per incoronarmi di quelle foglie
di cui tu e l’argomento mi farete degno.
Sì rade volte, padre, se ne coglie
per trïunfare o cesare o poeta, Così raramente, o padre, viene colto
colpa e vergogna de l’umane voglie, per celebrare un generale o di un poeta,
per colpa e vergogna dei vizi umani,
Parafrasi
che parturir letizia in su la lieta che generare gioia dalla serena
delfica deïtà dovria la fronda divinità di Delfi dovrebbe l'albero
peneia, quando alcun di sé asseta. di Peneo, quando qualcuno ne ha sete.
Poca favilla gran fiamma seconda: Una piccola scintilla provoca un grande
forse di retro a me con miglior voci incendio:
si pregherà perché Cirra risponda. forse dopo di me con voce più degna
si pregherà per la risposta di Cirra.