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XX V.

DELLA SIG. VERONICA


F RA N c A.

In lode di Fumane, luogo dell'Illuſt. Signor


Conte Marc'Antonio della Torre,
Prepoſto di Verona.

O Nuorrei da l'un canto eſſer mai ſtata


N cAquel belloco, per douer partire,
Comefei, non ben quiuianco arriuata:
Coſi grauoſo il ben ſuol diuenire,
Che,quant'egli è maggior, uia maggior duolo
Col dilungarſi in noi ſuolpartorire:
Toſto ne ua lpiacer traſcorſo a uolo,
2Ne ponendo in ragion l'utilpaſſato,
cAla perdita mesti attendem ſolo.
8 non uorrei però da l'altro lato,
Si uago nido non hauer ucduto,
cAla tranquillità ſoaue, & grato:
E, ſepari al deſio non l'ho goduto:
9 uanto gustato piu, tanto piu caro,
Il laſciarlo mi fora diſpiaciuto:
E pur formando un penſier dolce amaro,
Con la memoria a quei diletti torno, -

Che infiniti a me quiuiſi mostraro : -

-
Sempre
Sempre dauantigliocchi holbel ſoggiorno,
Ta cui lontan col corpo, con la mente
Senza da me partirlo un qua ſoggiorno:
Ricrear tutta in me l'alma ſi ſente,
AMentre quà giù ſi lieto Paradiſo
Da douer contemplarle ſtà preſente
Da queſto lo mioſpirto non diuiſo
Va ripetendo le bellezze eterne,
TDal ſouerchiopiacer uinto, e conquiſo.
E, mentre le delitie auido ſcerne,
2Nelgioir di ſe ſteſſo, afflige i ſenſi,
Che non puon ſeparati ancor goderne:
Coſi, quantomauien chamando penſi
cAl habitation uaga, & gentile,
Tra gioia e duol conuien chelcor diſpenſi.
In queſto piglio in man pronta lo ſtile,
A per gradir al ſentimento, fingo
Quelloco quanto poſi aluerſimile:
8, ſe ben ſo,ch'a impreſa alta m'accingo;
Tirata da la mia propria uaghezza,
Senzarte quel chioſo diſegno, e pingo:
O che fiorita, 69 feconda bellezza
guiui moſtra, p diſpiega la natura,
Raro altroue, o non mai moſtrarla auezza.
Certo è questa quell'unicafattura,
In cui uinta ſe ſteſſa a tutteproue
Ripoſe ogni ſua induſtria, ogni ſua cara. Di
l
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Ti tutto quelche piaccia al mondo, º gioue,
Fauoreuole il cielo a cotalopra,
Il maggior uanto eternamente pioue.
42 uiuil Ciel manda il ſuo fauor di ſopra,
2Ne men la terra in adornar talparte,
Con gli altri a gara elementi sadopra:
vince l'imaginar d'ogni humana arte,
La diſpoſition di tutto l bene,
(h unito uiui intornoſi comparte:
E pur di " , oueperuiene
L'eccellenza de l'arte in coſe belle,
Vestigie eſpreſſe il belluogo ritiene:
Coſi determinarono le ſtelle
Farquiui in dolci modi altrui paleſe
9 uanto puon destinar, e influirelle:
In queſto aumenturoſo, almo paeſe
L'ornamento del Cielſi moſtra in terra,
Ch'a farlo un Paradiſo in lui diſceſe.
Di lieti colli adorno cerchio ſerra
L'infinita beltà del uagopiano,
Doue Flora,eo Pomona alberga, g'erra:
Quaſi per gradi ſu di mano in mano
Difuor s'aſcende'lpoggio da le ſpalle,
Sempre alſali piufacile , & piu piano;
g uinci in giù perſoaue, e deſtro calle
S'arriua a la pianura in pochipaſſi 9

Ch'èpoſta in forma di rotonda uale, -

- Se
Se non che in guiſa rileuata staſi,
Che quaſi entro a quei colli un minor colle,
Che'ntorno a lorſi diſpiani, o sabbaſſi »

Si che d'entrarui a Febo nonſi tolle,


Poco alzatoſifuor de l'Oriente
"Nelprato d'herbe rugiadoſo, e molle:
Entra l Sol quanto entrarſe gli conſente
Ta un boſco d'alti Pini, e di Cipreſſi,
Pien d'ombre amiche al di lungo, º feruente:
E gode di ueder quiui con eſſi
Te la ſua amata in corpo humanofonde,
già braccia, 69 chiome, horuerdi rami ſpeſi,
Tra quai quanto puoli tra, & s’aſconde, -

Per la memoria,chanco entro l corſerba,


De l'amoroſe ſuepiagheprofonde ,
De la ninfa la ſorte coſi acerba
Pietoſo e pollo ai grati rami tira,
Eta quiuipoſaruago tra l'herba.
L'aria dintorno ancor dolce ſoſpira
Di Dafne al caſo, cºſpirto d'odorpieno
Le uaghefoglie uentilando, ſpira:
AE'/Ciel la piu ch'altroue mai ſereno,
Fa, che d'ogniſtagion la copia uote
In quella terra il corno ſuo ripieno:
guiui con l urne non mai stanche, o uuote
c Aportar lacque ſon le ninfe pronte,
Tai,chel criſtalſi chiaro eſſer non puote:
- - 2 ueſte
6

gueſte uerſando uan da piu dun fonte 5


Le ſuccinte, o leggiadre habitatrici,
TDi queſto, o queluicin ben coltomonte:
Eta l'altre compagne cacciatrici,
Che dietro i ceruiſtanche, a rinfreſcarſi
vanno le fonti angeliche beatrici,
(o bei liquidi argenti intorno ſparſi
Porgon dolce liquor da trar la ſete,
E le candide membra da lauarſi.
Taifreſchi riui, e da le fonti liete
9 uaſi ſcherzando l'acque in uario corſo
Declinaruerſo lpian i" , 69 quete:
8,poiche'n lenta gara alquanto han corſo
Ter uia diuerſa ſi raggiungon tutte
Verſo un bel prato a lor dinanzi occorſo;
E da natural arte a far inſtrutte
pello quel ſito a marauiglia; uanno
Per canali anguſtiſſimi ridutte:
42 uiui entrate a uarcarpoco ſpatio hanno,
Ch'a un fiorito ameniſſimo giardino
Dolce tributo di ſe ſteſſe danno:
Conman diſteſa, e paſſo tardo, º chino
Dan di ſe ſteſſe le piu dolci, e chiare
cAlgiardinier ch'a l'uſcioſtà uicino;
9 ueſti com'a luipiace le fa entrare,
Ch'obedienti a larte, fan quel tanto
Ch'altri accorto diſpon, che debbanfare:
- R. 9Non
2Non cede l'arte a la natura il uanto
2Ne l'artificio del giardin ornato
D'alberi colti, e 9 ſempre uerde manto;
Soural qualporge alquanto rileuato
D'architettura un bel palagio tale,
9 ual fu di quel del Sol già poetato:
Infinito teſorben questo uale
Per l'edificio proprio, e gli ornamenti,
Che'n ricchezza, e in beltà non hanno eguale
Ifini marmi, e i porfidi lucenti,
Cornici, archi, colonne, intagli, o fegi,
Figure proſpettiue, ori, 6 argenti,
9 uiuiſon di tal ſorte, e di taipregi,
Ch'a talgrado non giungono i palagi,
Chefergli antichi i mperadori , e 7 regi:
AAa le commodità di dentro, o gli agi
Son coſi molli, che gli altrui diletti
cAlpar di queſti ſembrano diſagi.
Per li celati dor uaghi ricetti;
Sulpauimento, che qualqemma ſplende
Stan ſopra auratipie candidi letti.
Ti ſopra da ciaſcun dintorno pende
Di uaria ſeta, e dor porpora in teſta,
Chel contegno de letti abbraccia, ºprende:
TDi coltre ricamata, o d'altra ueſta -

Di ricca tela ogniun sadorna, e copre,


Si ch'a fornirlo ben nulla glireſta:
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Di diuerſi diſegni, e diuerſe opre
Su couerte, pºcortine in tutti i lati
vario, o lungo artificioſi diſcopre.
I Dei ſcender dal Cielo innamorati
Dietro le Ninfe qui ſi ueggon finti,
In diuerſe figure trasformati:
E d'amoroſo affetto in uiſtatinti,
Seguitar anſioſi illor deſio,
Doue dal caldo incendio ſon ſoſpinti:
SAuì trasformata in uacca ſi uede Io,
E centocchi ſerrar il ſuo cuſtode,
cAlſuon di quel che poi lucciſe Dio:
Da laltra parte Danae inſenſi gode
vederſi piouergioue in nembo d'oro,
Dou altri piu la chiude, e la custode,
Ilquale altroue trasformato in Toro
Porta &uropa; & altroue e Aquilapiglia
Ganimede, e'lrapiſce al ſommo choro.
Di Licaon fatta Orſa ancor la figlia,
e Mentre ucciderla il figlio ignota tenta,
cAſſunta in Cielo ad Orſa l'aſſomiglia:
2Nepur Orſa celeſte ella diuenta
-
Figurata di stelle in cotalſegno,
e Malfiglio in Ciel l'altr'orſa rappreſenta.
9 uanto e poſſente il nostro humano ingegno,
Che uiue fa parer le coſe finte
Per forza di colori, o di diſegno.
R. 2. Di
Diſeta, e d'oro, e uarie lane tinte,
2Ne itapeti, chadornan quelle stanze
TDa limitar le coſe uere en uinte.
8, perche nulla a deſtarauanze,
Chorni di gioue un'alta regia degna,
Doue laſciato l Ciel quà giuſo ei stanze,
2 ualunque hebbe tra noi la ſacra inſegna,
Ch'a quei con le ſue man Tio ſteſſo porge,
(he d'eſſer ſuoi uicari in terra eidegna:
9 ualunque di Paſtoralgrado ſorge
De la Chieſa diuina; in eſpreſſo atto
2Nobilmente dipinto iuiſi ſcorge:
9 uiui ciaſcun Pontefice ritratto
Piu che dal natural uiuoſi uede
Di tela, di colori, e 9 d'ombre fatto:
E, com'a tanta maestà richiede,
Talaltre in parte eccelſa, o ſeparata
Si reuerende imagini han lor ſede;
Similmente in maniera accomodata,
Di quei l'effigie ancor ſon quiui, i quali
Del Ciel ſoſtengon la felice entrata:
guanti maifur nel mondo Cardinali
9 uiui entro fianco Papi in compagnia,
E Veſcoui, e Prelati altri aſſai tali:
Perche conforme al Paradiſo ſia
9 uell'albergo diuino, inſeritiene
TDigente i uolti coſi ſanta, e pia:
Di quel
-

Di quel ch'al ſacerdotio ſi conuiene


l Da l'eſempio di molti eſpreſſi quiui,

In perfetta notitia ſi peruiene:


9 ueſti ancor morti inſegnarponno aiuiui,
cAnzi in cieluiuon ſi, che l loro nome
In terra ſempre glorioſo arriui:
i 8,perch'alcun io non diſtingua, o nome,
Di quelli intendo, che furo innocenti,
E del demoniofer le forze dome.
Le costorfronti a mirar riuerenti
Coſi pinte ne fanno, e in noipenſieri
Destano de le coſe piu eccellenti:
Seguendo l'orme lorfan ch'altri ſperi,
Che tien lo ſcettro de la caſa uaga
T'alzarſi alcielper queigradiprimieri.
9 uesta de la ſua uista ogniuno appaga,
E ſol de la memoria al corm imprime
Colpi, che nnaſpran la giàfatta piaga.
TDi que be collia le frondute cime
e Alzo lpenſier, che dal duol uinto, e ſtanco
Fa, che gliocchipiangendo a terra adime.
Standomi ſuluerron del marmo bianco,
Douelpalagio alzato agguaglia il monte,
Ricreata poſaua il braccio, elfianco:
ui piagner Filomenale triſte onte
Con la ſorella ſua dolce ſentia,
Da lor non coſi chiare altroue conte :
TDa
Da le fontane ad aſcoltaruenia
9 uesto, o quel ruſcelletto, o mormorando
9 uaſi con lorpiangeua in compagnia:
2enpoſcia a quel tenor dolce cantando
iuan gli augelli per liuerdi rami,
Del loro e Amor le paſſion moſtrando:
O che liete querele, o che richiami
Formauan contral Ciel, ſi come ſuole
Chi, bencheridamato, altrui forte ami.
Con uoce piu che d'humane parole
Par che ſappian parlar quelli augelletti,
Si ch'ad udirli ancorfermano il Sole.
Talhornarrano poi gli alti diletti,
Che ſpeſſo dagli amati abbracciamenti
“Prendon de le loruaghe al fianco ſtretti:
Di gran dolcezza il Cielo, e gli elementi
Per talpiacere, o per molti altri aſſai
2 uiui gioiſcon placidi, o contenti;
E, riſchiarando ognihor piu Febo irai,
La fiorita ſtagion uagorimena
Di molti, non che d'un perpetui mai.
DcArabi odor la terra, e l'aria piena,
L'una piu ſempre ſi rinuerde, e infiora,
L'altra ognihorpiuſi tempra, o raſſerena.
O che grata, e dolciſſima dimora,
Doue, quanto di uago ognihorpiumiri,
Cantopiu da ueder ti reſta ancora.
Touunque
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Douunque altri la uiſta a mirar giri,


Ne la beltà ueduta oggetto troua,
Che piu intente a guardar le luci tiri:
E nondimen,perch'ognihor coſa noua
Dintorno appar, che l'animo deſuia,
cAd altra parte uien chindi le moua:
La bellezza delſito almanatia,
Gliocchi fuor del palazzo a uederpiega
9 uanto iuiricca la natura ſia:
e Ma poi di dentro tal lauor diſpiega
L'arte, che la natura agguaglia, e 7paſſa,
Chiui l'occhio amiraruolto s'impiega:
E, mentre da un'oggetto a un'altro paſſa,
L'un non guſtato ben, da noue brame
Tirato impatiente ilpreſo laſſa:
Coſi non trahe, mapiu creſce la fame
Daſſai uiuande un prodigo conuito,
Che de l'una alpigliar l'altra ſi brame:
Coſi ne la uirtù de l'infinito
Senza maiſatiarne ciſtanchiamo 5

S'al ſommo bene è lpenſier nostro unito.


Queſta inſatietàgrandeprouiamo
Eſpreſſamente, all'hor, che l'intelletto
Diuin filoſofando contempliamo:
Laſcia ſempre di ſe più caldo affetto
2Ne l'affannatamente il uerſupremo,
Ond'haperfettionlhuom da l'oggetto,
Benche
2enche l'affanno è tal, ch'ognihorpiuſcemo
Delmortalfango il noſtro ſpirto face,
E dir al Cielgli da penne al'eſtremo.
Felice affanno, che riſtora,e piace
2Nel'unir di queſt'anima a quelucro,
Che gli humani deſirpon tutti in pace:
cAquel che del ſuo eccelſo magistero
e Mostrò grand'arte in queſte alme contrade
Feconde del piacerceleſte intiero:
g uì di là ſu talgratia,efauorcade,
Chabonda alcompartirſi in copia molta
La gioia in ogni parte, e la beltade,
Si che, mentre ad un lato ancor ſoluolta
Gode la uiſta, in quel piu ſempre ſcorge
?Noua maniera di uaghezza accolta:
2Ne de luna ben tosto ancorsaccorge,
Che soffre l'altra, e quaſi pur mònata,
e Merauiglia, e diletto inſieme porge.
Del giardinuago è la ſembianza grata,
6,mentre in lui la maniera riguardi
D'ogni parte ben colta, e benpiantata;
Lepri, e Conigli andarpronti, e gagliardi
2Nel corſo uedi; e, mentre, che t'increſce
Deſerti di taluiſta accorto tardi,
Ecco ch'altronde ancor uaga ſchiera eſce
Ti Cerui, e Capri, e Came, e d'altri tali,
Onde la marauiglia, e'lſpiacer creſce:
AAa
Ma poi tra quelle ſchiere d'animali º
Scopri diſtinto del giardino ilpiano -

TD acque in anguſti, o limpidi canali:


Eſplender ſu per l'onde di lontano
Vedi i peſci guizzando, che d'argento
Sembra, che nuotin d'una, e d'altra mano:
E mentre l'occhio a uagheggiare intento
Il piaceruario delfiorito ſuolo,
Piu ſempre di mirar uago ; & contento :

Ti queſto ramo inſi cantando a uolo


Giruede copia daugelletti ſnelli, -

9 uai molti inſieme, & qual aagandoſolo:


Quinci s'accorge, che di fornouelli,
8 frutti antichi ſon quei ramicarchi,
2Non pur di nidi d'infiniti augelli.
Senza che lguardo quinci e quindi uarchi,
L'incontrandogni parte i piacer tutti,
In queſt'officio non mai ſtanchi, o parchi.
E, ſe nel giardinuiſti in un ridutti,
Fiere, augei peſci, riui, arbori, e foglie
Fior ſempre noui, e d'ogni ſtagionfrutti
cAmirar in diſparte altri s'accoglie,
E, come nel guardar taluolta occorre,
Da la pianura a l'alto a mirar toglie.
?Ne la beltà del uaghi colliincorre,
(ha la uiſta, che s'alza, humili, e piani
Lietamenteſi aengono ad opporre:

gueſti
gueſti dal belpalazzo non lontani
Sembra, che per raccorlo in mezzo lſeno
Si ſtringan uerſo lui dambe le mani.
E'n tanto ſpiegan tutto aperto, o pieno
Ilgrembo lordi dolcezze infinite,
Che la uista bear poſſono apieno.
Le pecorelle a paſcer l'herbe uſcite,
fiancheggianper lipoggi, a canſarlieui
Ter poco d'ombra timide, o ſmarrite:
Diqueſti monti ſon queste le neui,
Che quindi'luernoſtandoſi ognihorlunge
?Non uien giamai che l bel terreno aggreui.
uindi letitia 69molto utile giunge
TDelegregge bianchiſſime a i Signori
Ti quel che ſe ne tonde, e uccide, emunge:
sparſiper l'ombreſiedono i Pastori,
8 le canne diſpari a ſonar poſti
Cantan de loro boſcarecci amori:
E, ſe i greggi taluolta erran diſcosti,
Colfiſchio il Caprar ſortogli richiama,
Poi torna de la muſa ai ſuoi proposti.
Talhorlapaſtorella iui ch'egli ama
Te la fiſtola al ſuon moſſa ne uiene,
In modo, che di lui creſce la brama:
Fiſſe le luci auidamente ei tiene
2Ne le braccia, e nel ſen nudi, e nel uiſo,
E d'abbracciarla a pena ſi ritiene,
- e Ma
- O

Ma poi quindi a guardar l'occhio diuiſo 7


Tira l'udito ſuon d un corno roco,
9 uando piu in quei paſtori egli era fiſo; -

&t ecco da color lontano un poco - -

2.
Canico cacciator diſposti in caccia, i
Ciaſcuno intento al ſuo ufficio, e lſuo loco:
Perfolti arbuſti un can quiuiſi caccia,
Eper terra latrando un'altro fiuta,
E del'orme ſeguendo ua la traccia,
E tanto corre in fretta, e lluogo muta,
Che d'una macchia fuor la lepre ſalta;
Il braccogeme, e in ſeguirla s'aiuta:
Gridan le genti, e intorno ogniun l'aſſalta,
Chi leſpinge da tergo il ueltro in fretta,
9 ual corre a lauia baſſa, e quale a l'alta.
8 mentre quà e là ciaſcun s'affretta,
Il tuo ſguardo, ch'a lor dietro s'aggira,
S'incontra in piacernouoche'l diletta;
Però ch'altroue d'improuiſo mira
gente chaluiſco, ea le retiſteſe
Schiera d'augelli accortamente tira.
In queſte, o quelle inſidie non compreſe
Ti quei chan maggior prezzo a legran menſe
vengon tutte le ſorti in copiapreſe.
cA chi stenderpiu fianco iluolopenſe,
Piu facilmente incontra d'eſſer colto
2Ne le non uiste reti, ancorche denſe:
S 2. e Ma'l
e Mal tuo ſguardo, che uà dintorno ſciolto,
Da queſta nouità del uccellare,
vien da un altro piacerpiu nouo tolto: -

Perche dinanzi ad abbagliarlo appare


Tel Solun raggio,ilgual mandan refleſſo
L'acque dun fonte criſtalline, e chiare.
E l'occhio alquanto chiuſoſi in ſe ſteſſo
Dopò quel uacillars apre, e ritorna
e Aguardarquiui dentro l'ombra preſſo;
E di ſmeraldi in freſca riua adorna,
TDi liquido criſtalſopra un ruſcello,
Vede,ch altri a peſcar lento ſoggiorna.
Lhamo inneſcato tienſoſpeſo in quello,
8 con la canna in man formato attende,
(helpeſce cada al morſo acuto, 6 fello,
cAltri con reti in uaria guiſa il prende,
E compie nudi da la ſpada ſceſo
Frugando per le bucheillaccio ſtende:
Si lancia, e ſcuote il peſce uilio, e preſo,
2Ne ceſſa di ſaltarperfin che more
Tratto del fonte in un pratel disteſo:
Vince di queſto il ſoaue ſapore
9 uel di quant'altro mai ſtagno, opalude
e Alberghi, o fondo ſalſo, o dolce humore:
2Nulla di quel che in ſe beato chiude
Vn terren Paradiſo, un ciel terreſtre
Talpaeſe ameniſsimo seſclude -

- Di
Di ftmicapi Teiturla ſiluestre
Il fertile terren pianta, e coltiua
Sotto influſſo di stelle amiche, e desire:
E quella, che del capo al padre uiua
Cºſcio, de boſchi, e de le caccie Dea -

Di queſti monti ha in cuſtodia l'oliua:


2 uel,che uiuo neluentre infante hauea
La madre allhor che l conſiglio l'eſi inſe
Di Giunon fella, a lei contraria, 69rca,
Che gioue tolto al proprio lato il cinſe, -

2Nefin, che noue meſi furfiniti


Dal fianco, ouel nudriua, unqua il diſcinſe,
42 uì gli olmi guarda, e le ben colte uiti,
Le biade di Proſerpina la madre,
Vertunno e Flora gli arbori graditi
e Aſile ſceſe dal Cielbenigne ſquadre
D eletti ſpirti infiorano il bel nido,
& i guardan da le coſe infeste, e adre:
ele de miei penſieri albergo fido,
Pien de Aranci, e di Cedri, e lieto inguiſa
Che uince ogni concetto, ogni human grido:
Xeſta la mente mia uinta, e conquiſa,
Chelben in te con larga mano infuſo,
Dal celeſte motorforma, e diuiſa;
E, come tu ſei bel fuord humanuſo,
Coſine l'opra de l'imaginarti
Riman l'ingegno inutile, o confuſo,
E, ſe
E, ſe uaga puruengo di lodarti,
Come confuſa ſon dentro, confondo
De le tue lodi l'ordine, e le parti:
Ben, quanto in queſto aſſai malcorriſpondo,
Tantone la prontezza del deſire,
Congrata riſpondenza ſourabondo.
vorrei, ma in parte non ſo alcuna dire
Le lodi del Signor, che tipoſſicde,
2Ne ſtilhuman poria tant'altogire.
Com ogni loco e cielo, oue Dio ſiede,
A4a poi nel ciel, ch'è adorno a marauiglia 9

Eſpreſſamente ferma la ſua ſede:


Coſi gran lode ogni ſoggiorno piglia -

Da quel Signor, douunque maiperuiene,


Che regge lmio uoler con le ſue ciglia:
e Ma pur il ſeggio ſuo proprio ei ritiene
In uoi, perciò ſommamente beate
Contrade ſoauiſime, o amene:
Per lui tante beltà uifuron date,
E ſenza luide uoſtri pregi intieri
Sareſte ſenza dubbio alcun priuate.
Gitene colli aſſaiper queſto alteri,
Chauete gratia diſeruir a lui
Degno di mille AAitre, e mille Imperi:
9 aesi e il buon uoſtro regnator, per cui
Vincon le uostre inuſitateforme
Tutto'l diletto de' paeſi altrui:
Per
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Per farſi incontra a le ſue gentili orme
Creſcon l'herbette, ei fior, ch'al ſuo toccarli
Vien, che noua beltà gli ormi, º riforme :
8 l'honorate manpreſta a lauarli
Dentro la stanza l'acqua dolce arriua,
E dietro uaga ognihor par brame andarli.
Da queſta unafontanaſi deriua,
Che d'ogn'intorno puro argento ſtila
TDa uena di cristal corrente, e uiua
Tentro lterrenfecondo, il Cielo instilla
Virtù, chefa produrſoauifrutti,
E l'aria ſalutifera, e tranquilla:
Il piacer ſommo, e lucrofin di tutti
E,che'l Signorgligoda, e gli diuida,
Chadarbitrio di luifuronprodutti:
9 ualunque in uerde ramo augels'annida,
e Alui canta, a lui uiue, e, s'a lui piace,
Lieto ſoſtien ancor, ch'altri l'uccida;
9 ualunque in monte, o in piano animalgiace
Seluaggio errante, liberale dono
Di ſe steſſo a coſtui contentofa c:
E le mandre, che qui si in copia ſono,
E tutto quel che i carri produce,
Son di lui molto pia non ragiono:
42 ui la natura carcei º ace,
Per dar del ſuo thſoro a lui tributo,
Che da l'Indo, el Sabeo qui ſi traduce: ºNon
-

2Non foſſe queſto ben da luigoduto,


i s - s
Certo è, che in tanta copia mai dal Cielo
ºNonfora ad alcun altroperuenuto.
cAcoſtui cede il gran signor di Delo
Piu del ſuo i" , del ualor illume,
Cui nube non offuſca, od altro uelo;
E di dolce eloquentia ilpurofiume
e Alui dona di Gioue ilfedel meſſo,
Chal cappello, o a ipie porta le piume:
cA queſto a cui comandare conceſſo
c Agli elementi, che in quel ſuo ſoggiorno
Oprano, quanto è piu gradito adeſſo,
e Andai, dalgran deſio tirata un giorno,
?Non per error di uia, ne ch'io paſſaſi
9 uindi auante d'altronde al mio ritorno:
AMa de Adria moſsi a queſt'effetto i paſſi,
Ne interrompergiamaiuolſi il uiaggio
Perch'a l'andar uiapeſsima trouaſi;
Di queſto mio Signor corteſe, o ſaggio, -

Nel ſentier aſpro mi fu grata ſcorta


De la uirtute ilſempiterno raggio:
Da coſi chiaro, e dolce lume ſcorta,
La strada,ch al deſio lungoſembraua,
caldiſagio parea commoda, o corta:
La difficoltàgrande ſuperaua
D'ogni altra coſa, ſol con la ſperanza,
Che di ueder huomſi gentilportaua.
eaf,
-
73
e Alfin purgiunſi ala bramata ſtanza, -

2Nepotrei giamai dir, ſi comiofoſi


Raccolta con gratiſſima ſembianza:
e Aſi dolce ſpettacolo rimoſſi
Tutti i miei graui, e torbidi penſieri,
Cheuennermeco allhor, che de Adria moſſi,
E tra mille gratiſſimi piaceri
Riſtoro preſi, e mi riconfortai,
9 ualfa, ch'ilſuo bengode, elmeglio ſperi:
A4a poco al mio talento mi fermai
cAlloco da me dianzi raccontato,
Di cui piu bello non ſi uide mai:
Nè con piu uago, e ſplendido apparato
Di uaſi, e di famiglia bene inſtrutta,
Che pronta al Signor ſerue d'ogni lato;
E intorno a lui con ordine ridutta,
TDi uaria età, di uario pelo miſta,
“C'eſtita a un modo corriſponde tutta:
Q ueſta tra l'altre è ancor nobile uista,
Veder d'intorno a ſe ben diuiſata
Dhoneſtagente uaga, e doppia liſta.
Dunque de le Fumane unica amata
Terra, ou'albergan le delitie, quante
Ogni ſtanza realpon far beata.
edano Baie, e Pozzuol non ſi uante,
Chunite in loro han le uaghe Fumane
Le gratie di laſuſo tutte quante,
T Coſe
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Coſe tutte eccellenti, e ſoprahumane,


Dolci alauiſta, al guſto, e gli altri ſenſi
Le piagge han grate agli occhi, aluarcarpiane,
E perch'al loco internamente iopenſi,
9 uanto piu di lui parlo, e manco il lodo,
E i miei deſir di lui ſi fanpiu intenſi.
Volando colpenſierla lingua annodo.
I L F I 9N E.

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