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Seminario Techineos – 2004

Attenzione: Quello che segue è la trascrizione delle registrazioni relative al seminario del 2004. Dette registrazioni risultano difettose
e incomplete, pertanto la trascrizione presenta errori e parti mancanti. A grande richiesta le pubblichiamo comunque, sperando che
chi legge possa comunque apprezzare la materia trattata.

Dr. A. Solerio:< Buon giorno a tutti e grazie per esser venuti. Siete sempre numerosissimi e la Vostra presenza, oltre a
una enorme gioia ed una grande emozione ci dà tanta energia per andare avanti in questo nostro cammino, in questa
esperienza che accumuliamo via via nella reciproca informazione. Perché per un Medico ricevere informazioni dai
propri Pazienti è fondamentale ed è giusto che i Pazienti ricevano a loro volta conoscenza dal Medico. Grazie di essere
venuti. Visto che siamo nei convenevoli vorrei ringraziare una volta di più lo sponsor che munificamente ci ospita in
quanto si carica l’onere di questa bella sala: è il Teatro Ariston Roof, la Ditta OTI. Cedo volentieri la parola alla
dottoressa Eleonora Galliano che è la rappresentante per la OTI di tutto il Nord Italia. A Lei, Signora. Dott.ssa
Galliano:< Grazie. Innanzitutto il ringraziamento principale va rivolto a Voi che ogni anno con rinnovato entusiasmo
partecipate a questo avvenimento imprescindibile. La OTI vuole comunque essere vicina e sempre presente in quello
che è un percorso di ricerca, di crescita scientifica, di formazione, di informazione ma soprattutto di scambio e la nostra
disponibilità non ultimo nei confronti dei Medici ma principalmente nei confronti dell’utenza vuole essere sempre forte
e sempre presente. Mi auguro che la giornata di oggi sia interessante e bella e concreta come quelle che ho visto negli
ultimi anni e Vi auguro una splendida giornata e un buon lavoro e appuntamento, naturalmente, all’anno prossimo.
(Battimani). Dr. A. Solerio:< Grazie Dottoressa. Dobbiamo dire che la OTI risponde a certe istanze di realizzare cose
che di tanto in tanto chiediamo che sono al di fuori dell’omeopatia classica, ci aiuta nelle ricerche nel campo animale e
nel campo vegetale quando abbiamo bisogno di un supporto omeopatico e quindi ci fiancheggiano con molta amicizia.
Speriamo un giorno di avere il Dottor De Santis che, per generosità, ci fa pensare un po’ ad una figura come Lorenzo il
Magnifico che liberalmente aiutava le arti, la Medicina in fin dei conti è un’arte e Lui ci aiuta in questa strada. Come
vedete abbiamo cambiato sede, siamo passati dall’Albergo Londra, che in questi giorni è chiuso, a uno dei templi della
canzone italiana che è il Teatro Ariston. Tutti sanno e legano San Remo al Teatro Ariston. Ovviamente se la canzonetta
leggera è al piano di sotto e raccoglie 1500 presenti, noi siamo finiti dove fanno cose più intime quelli che vogliono
approfondire, qui in cima si svolge il Premio Tenco, quello della canzone italiana impegnata, anzi la nostra data è
condizionata dal Tenco: chi volesse stare seduto qui la prossima nella settimana ascolterebbe tante bellissime canzoni
impegnate di tutti i cantautori italiani. Bè, la sala non ha i colori che aveva il Londra, è un pò minimalista
postindustriale, comunque penso che sarà illuminata, anche se il colore è un po’ spento, penso che sarà illuminata dalla
verve e dalla intelligenza di tutti i nostri relatori. Intanto questa mattina ho notato un accadimento, ci hanno messo i
gigli e oggi li rivedremo spesso. Possiamo andare ad incominciare e visto che abbiamo parlato di intelligenza Vi faccio
qualche indovinello, così ci svegliamo tutti, magari il cervello si attiva e cominciamo a funzionare. Avrete tre questioni,
come l’anno scorso, la soluzione degli indovinelli la scrivete su un fogliettino, quando rientriamo, nel primo
pomeriggio, se lasciate un bigliettino con scritti i vostri nomi e la soluzione degli indovinelli, per ogni indovinello
abbiamo un premio offerto dagli sponsor, la pasta Valentina, il Mulino Marino, le Acque Chiare e anche questo è a
sorpresa. I risolutori, cioè quelli che verranno sorteggiati ed avranno risposto correttamente alle domande andranno a
ritirare presso gli stands di queste simpatiche organizzazioni un premio. Abbiamo parlato di intelligenza e mettiamo
questo Seminario sotto l’egida e la protezione delle tre Persone che vedrete nelle prossime tre figure. La prima,
certamente intelligente lo era, vinse il premio Nobel nel 1936 per la Letteratura, grande drammaturgo americano,
nacque e morì in una camera d’albergo. Nacque in una camera d’albergo, a Brodway, perché il padre era un famoso
attore che recitava Shakespeare e morì solo e non dico disperato ma certamente solo ed ammalato in una camera
d’albergo nel 1953. E’ il massimo drammaturgo americano e visto che aveva un padre attore ebbe anche un genero
attore con cui litigò molto. Non Vi dico altro, ci direte Voi chi è. Il secondo personaggio che deve proteggere ed
accompagnare questo Seminario è questo giovanotto con tante provette. Mentre il primo ha vinto un Premio Nobel
questo sicuramente non lo vincerà. Scusate se mi commuovo ma per me è una cosa importante. Non vincerà il Nobel
perché è stato messo da parte dalla Scienza Ufficiale, è stato un grande Biologo e Medico. Ha scoperto il fattore di
attivazione delle piastrine, il PAF e queste sue ricerche gli avrebbero valso probabilmente il premio Nobel per la
Medicina se le sue ulteriori scoperte non lo avessero portato a finire in un campo pericolosissimo. Il campo
pericolosissimo è quello in cui dalla molecola si passa alla informazione elettromagnetica e quindi in pratica è diventato
un mentore della omeopatia perché ad un certo punto nelle sue ricerche giunse a dare un’informazione di tipo biologico
attraverso un substrato informatico in modo da causare effetti in una cellula che veniva informata e rispondeva in una
determinata maniera. Può darsi che abbia, un giorno, il premio Nobel alla memoria. Non è nato il 16 Ottobre, ma questo
spiega il pianto, è mancato in questo mese. Passiamo al terzo indovinello. Qui siamo un po’ più sul leggero: il Medico
Techineos, uno dei relatori odierni, che si è laureato in questo giorno. Cercate di indagare attentamente, non Vi dico
l’anno sennò sarebbe troppo facile. Chi lo sa per motivi di altro genere è meglio che non suggerisca. Va bene. Allora
abbiamo tre santi protettori per questo Seminario, il primo un Nobel, il secondo un non Nobel perché è passato
all’opposizione, il terzo è uno dei vostri medici. Facciamo ancora un passo avanti. Mettiamo la figura 4. Avete visto,
qui continuano a comparire i gigli, abbiamo nuovamente trovato gigli, un mesetto fa quando abbiamo scelto la grafica
di questo intervento, navigando su power point, mi è caduto l’occhio sui gigli ed li ho scelti, a quel punto mi sono

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chiesto “il rene e i gigli che relazioni hanno?” Direi che ne hanno tantissime, alla fine di questo esposto lo saprete.
Parliamo dunque del Meridiano del Rene. Tutti gli anni Vi affliggo parlando di un Meridiano di Agopuntura. Tutti gli
anni diciamo che rientra nella tecnica di osservare se stessi, osservare i messaggi che dà il nostro corpo per capire cosa
succede. I Meridiani di Agopuntura oltre che un grosso strumento terapeutico per chi pratica la Medicina Cinese sono
una chiave di lettura del nostro organismo e il Meridiano del Rene è fondamentale per capire che cosa succede a casa
nostra in determinate situazioni. Un altro motivo per studiare i Meridiani di Agopuntura che mi ha corroborato in questo
andare avanti è quello che mi ha detto un Paziente visitato ai primi di Settembre. E’ uno dei Pazienti storici di
Techineos, è arrivato in Studio, io lo interrogavo sulla utilità di fare queste cose e mi ha detto “ma io sono andato a
rivedermeli tutti i Meridiani di Agopuntura che sono stati svolti nei Seminari perché sto facendo una esperienza nel Ci
Kong e conoscere i Meridiani di Agopuntura mi ha fatto capire molto di questa ginnastica che coniuga il corpo e la
mente favorendo il mio processo di evoluzione. Quindi, dopo questa premessa, andiamo a parlare del Meridiano del
Rene. Guardate la figura 5, lo vedete in un colore violetto, questo è il tragitto del Meridiano del Rene. Nasce sotto la
pianta del piede, percorre l’interno della caviglia, della gamba, l’interno della coscia, corre lungo la parete addominale
parallelo al muscolo retto dell’addome, quindi, vedete, molto vicino alla linea mediana, lungo l’addome e il torace e va
a finire a livello della prima costola e della clavicola, quello è l’ultimo punto e punto di uscita. Andiamo avanti.
Funzioni: questa bella linea che chiamiamo Meridiano di Agopuntura ha delle funzioni. Cosa vuol dire? Vuol dire che i
punti del Meridiano, se stimolati, condizionano degli effetti sull’organismo. Allo stesso modo l’organo, in caso di
patologia, può causare dei sintomi sulla superficie del nostro organismo lungo il Meridiano di Agopuntura del Rene. I
punti del Meridiano del Rene agiscono tanto sul Rene, e su questo Oriente ed Occidente concordano, quanto sul
Surrene. Il Surrene è una ghiandola endocrina, lo sapete tutti, posta al di sopra del Rene ed ha la funzione di produrre
ormoni importanti, in particolare cortisone ed adrenalina. Quindi, siccome i Punti del Meridiano agiscono tanto sul
Rene che sul Surrene avranno una serie di effetti già tramandati dall’Agopuntura antica di cinquemila anni. Vediamo la
figura 6. Il primo effetto del Rene è la produzione di urina nei suoi due momenti: separare dal sangue una parte liquida e
trattenere nel sangue una parte corpuscolata, le cellule del sangue (i globuli rossi e bianchi) e le grandi molecole
proteiche. Questa parte di urina primitiva viene soggetta ad un processo di riassorbimento da parte dei tubuli renali.
Quindi abbiamo un glomerulo, che è la prima parte anatomo funzionale del rene, ed una seconda parte che è il tubulo
avremo così in successione la filtrazione ed il riassorbimento dei liquidi. Se non ci fosse questo riassorbimento
moriremmo rapidamente disidratati. Agire su alcuni punti del Rene modifica quindi la diuresi sia in termini di riduzione
o di aumento della filtrazione sia in termini di riduzione o di aumento del riassorbimento. La seconda funzione, che
l’Occidente può in parte spiegare è la regolazione dell’Energia sessuale. La regolazione dell’Energia sessuale avviene
attraverso la produzione di steroidi. Il Surrene in particolare entra nel metabolismo degli steroidi producendo il famoso
cortisone, una molecola che ha una azione anche in campo sessuale, quindi intervenire sul rene può incrementare o
ridurre la vitalità sessuale, la virilità e anche, importantissimo, la fertilità. Pensate a questo concetto di fertilità perché
poi ci spiegherà perché sono comparsi i gigli. Il terzo effetto dei punti del Meridiano è sulla Forza Vitale. Qui non
parliamo più di genitalità ma parliamo proprio di Energia globale. Pensate ad un Surrene che produce una scarica di
adrenalina o produce un elevato livello di cortisone e troverete delle personemolto vitali, inesauribili che non si
stancano mai. Sappiamo che gli effetti del cortisone, soprattutto dell’eccesso del cortisone sulla cute e sugli annessi
cutanei cioè sui capelli possono essere devastanti per cui diradamento e caduta possono derivare da uno squilibrio
delmeridiano. Il Rene influenza inoltre le ossa attraverso la regolazione dei minerali perché il processo di filtrazione e di
riassorbimento è molto fine e quindi riequilibra i minerali nel nostro organismo, vittima può essere l’osso perché l’osso
è un tessuto apparentemente immobile ma nel quale continuamente esiste uno scambio di minerali. Sapete che l’osso è
ricchissimo di calcio, di fosforo e anche di fluoro e quindi, a seconda di come lavora il rene, l’osso può essere più o
meno ricco di minerali. Pensate poi alla iperfunzione surrenalica, per fare un esempio: troppo cortisone uguale
decalcificazione ossea. Tutti ne parlano, soprattutto le fanciulle in età menopausale o post menopausale hanno ormai
l’ossessione della tristemente famosa osteoporosi. Vediamo scritto midollo osseo, pensate alla funzione del rene, alla
produzione di eritropoietina, lo leggete su tutti i giornali sportivi, la famosa epo, ormone di produzione renale che
stimola la produzione di globuli rossi. Uno dei doping sportivi più diffusi è quello di assumere eritropoietina per
aumentare il tasso di emoglobina e quindi il trasporto di ossigeno e migliorare le prestazioni dell’atleta. Ultimo effetto:
regolazione della pressione arteriosa. Stimolare in termini di incremento o di diminuzione dell’Energia, può
condizionare, per i meccanismi che abbiamo detto prima, cioè azione sul volume dei liquidi circolanti, funzione
cortisonica e funzione adrenalinica, modificazioni della pressione arteriosa. Quindi una quantità di funzioni fisiche che
si spiegano molto bene o abbastanza bene con le nostre conoscenze di Medicina Occidentale. Pensate però che tutti
questi concetti ci vengono da una Medicina che è stata costruita intorno a cinquemila anni prima di Cristo e quindi era
essenzialmente una Medicina esperienziale. La verifica dell’azione dei punti di agopuntura sul piano clinico diceva a
questi Medici che si ottenevano certi risultati. La spiegazione oggi, da Medici un po’ più moderni, cerchiamo di darcela
conoscendo la Biologia in una maniera non dico più fine ma sicuramente diversa. Vediamo ora la figura7. Accanto alle
funzioni fisiche del Meridiano le prerogative psichiche sono quelle per cui, questo è un dato che ci viene essenzialmente
dall’Oriente, l’azione del Rene va vista unitamente al Meridiano della Vescica, a cui è accoppiato, di cui abbiamo
parlato la volta scorsa: insieme agiscono sui Lobi Occipitali del cervello, quello che viene chiamato normalmente
Cervello Posteriore o Settimo Chakra. Il Settimo Chakra, per quelli che fanno joga, non è solamente la Epifisi ma sono
anche i Lobi Occipitali, è quello che si chiama Cervello Istintivo o Grande Timoniere. Il Grande Timoniere è quello che
detta le direzioni, è quello che sceglie, decide in che direzione andare in successione al cervello razionale, che è quello

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che analizza i pro e i contro, la decisione finale e l’integrazione poi vengono fatte ad un livello diverso, la nostra
componente istintiva, che è quella che ci deriva dalla evoluzione. Sulla scala evolutiva siamo passati per una fase molto
più animale di quella del cervello corticalizzato e frontalizzato che abbiamo oggi. Allora, siccome il Rene agisce sul
cervello istintivo, può condizionare le doti del cervello istintivo. Tra queste abbiamo la decisione, lo abbiamo detto
prima, la capacità di decidere e anche la forza di decidere. L’intelligenza istintiva, lo abbiamo detto, è quella che ci
permette di andare in una direzione al di là di quelli che possono essere dei bilanci razionali di una certa azione. In
parallelo abbiamo la capacità di convincere, l’astuzia, la scaltrezza, la furbizia cioè la capacità di navigare nelle
difficoltà della vita. Per queste ragioni tonificare i punti del Meridiano del Rene, aumenta la capacità di sedurrei nostri
simili, più il nostro Rene è in equilibrio e lavora più abbiamo quella che viene chiamata Aura, Carisma cioè quell’
effetto di presenza che attira gli altri in termini di positività. Vediamo la figura 8 delle Relazioni del Meridiano. Nelle
relazioni del meridiano ci possiamo perdere, sono tutte tramandate dall’Agopuntura Classica: innanzitutto la stagione
negativa per il Rene è l’inverno e, in parallelo, il tempo nocivo è il freddo. Il freddo sicuramente nuoce al rene, pensate
alle esperienze di quelli che sono caduti in mare naufraghi, soprattutto nella seconda guerra mondiale. Nel mare freddo,
morte per assideramento nel giro di quattro minuti per blocco renale, vuol dire che dei nostri tessuti quello che accusa
più rapidamente l’effetto del freddo è il rene. Il freddo generalmente è associato al brivido, il brivido è associato allala
paura, il sentimento pericoloso per il Rene, come tramanda l’Agopuntura Tradizionale è la paura. Al tempo stesso le
malattie del rene fanno diventare freddolosi e paurosi. Quando abbiamo un Paziente ammalato nei reni ha freddo ed ha
paura. Il sapore dannoso è il salato perché l’eccesso di Sali sovraccarica la funzione renale, quella che abbiamo visto
prima, il riassorbimento dei tubuli, quindi un eccesso di cibo salato costringe a far lavorare troppo il rene e può mettere
in pericolo il rene, creare uno squilibrio. Il colore che fa bene al Rene è il nero. La scelta dei colori è interessante perché
di solito le Persone si vestono del colore di cui hanno bisogno. Quando scelgono in maniera istintiva e non razionale,
per convenzione, scelgono un colore che è una frequenza, una onda elettromagnetica, entriamo così nel campo del
secondo personaggio a cui è dedicato il nostro Seminario, quella frequenza che rimette in equilibrio il nostro organismo
e di questo l’organo più malato che abbiamo o meno sano o più debole ed ammalabile. . Quindi la scelta della
frequenza nero ci dice che quel Paziente corre dei pericoli a livello del suo rene e la sofferenza renale gli fa scegliere il
nero. Il vegetale adatto sono i fagioli, l’interpretazione è un pò più difficile però certamente i renali patiscono l’eccesso
di proteine, soprattutto proteine animali, il fagiolo è ricco di carboidrati ma è ricco anche di proteine vegetali meno
tossiche e meno negative per il rene. Probabilmente lo stesso discorso vale anche per la carne benefica che è la carne di
maiale perché il maiale, per lo meno il maiale di una volta e non tanto quello di oggi, ha una carne particolarmente ricca
di grassi e quindi oltre a proteine fornisce anche un apporto calorico in grassi e quindi molecole che per il rene sono
meno pericolose. L’odore emesso, leggiamo marcio, per chi ha esperienza di ospedale e di centri di dialisi è l’odore
tipico di questi pazienti. In fin dei conti, siccome non eliminano urea, non eliminano cataboliti del metabolismo,
soprattutto, delle proteine sudano urea e quindi hanno questo odore urinoso che fa pensare al marcio. Il Senso
comandato è l’udito, abbiamo visto già la scorsa volta che influendo sul Cervello Medio, sui Lobi Temporali e sui Lobi
Occipitali, il Meridiano del Rene ed il Meridiano della Vescica soprassiedono alla quasi totalità degli organi di senso
per cui la vista, l’odorato, il gusto ma soprattutto l’udito sono in associazione al Meridiano del Rene. Negli acufeni per
esempio, i famosi canti d’orecchio, i fischi alle orecchie, sono una patologia quasi costantemente è correlata ad uno
squilibrio di rene. Andiamo nella numerologia, abbiamo il numero sei, qui forse meglio di me la Dottoressa Nervi, la
nostra esperta nell’Enneagramma, può interpretare ma credo che il numero sei rientri nei caratteri di testa, per cui
abbiamo il Cervello Razionale, il numero sei è uno dei caratteri di Testa. Questo penso sia il legame tra Rene e numero
6. Nutre le ossa, lo abbiamo visto, il metabolismo dell’osso è fortemente condizionato da rene e surrene. L’elemento
dominante, è facile da spiegare, è l’acqua. Se l’acqua è mobile, il mercurio che è il pianeta dominante, è un metallo
mobilissimo, è l’unico metallo allo stato liquido e quindi Mercurio e Rene vanno di pari passo. Vedrete anche che nell’
Omeopatia Mercurius nei suoi vari sali è uno dei rimedi principali del rene e dell’apparato genitourinario. L’organo
yang, cioè l’esterno del Rene, lo abbiamo già visto la scorsa volta, è l’apparato genitourinario a cui soprassiede il
Meridiano della Vescica. Vediamo ora i dolori del meridiano, figura 9. Il Meridiano, avete visto il percorso, nasce
nella pianta del piede. Il primo punto del Meridiano del Rene si chiama anche Punto di Ingresso o di Dispersione .
Dispersione vuol dire che, se stimolato, toglie Energia al Meridiano e agli Organi Correlati. I dolori del Meridiano del
Rene sono nella pianta del piede, quindi quando avete dei dolori soprattutto in quella zona che è intorno al secondo –
terzo dito della pianta del piede pensate che è un allarme del vostro rene. Anche se non esiste ancora una malattia renale
vera e propria, abbiamo l’organo sotto stress. I dolori poi del rene sono all’interno della gamba, lo abbiamo visto, all’
interno della coscia e addome e torace. Nel descrivere i dolori del Meridiano facciamo un excursus sui punti. Abbiamo
visto prima la pianta del piede. Quel punto numero uno e quel punto numero due che vedete, è quel punto violetto che
vedete tra il cuboide e l’astragalo. Il primo punto del Rene e il secondo punto dei Rene sono punti di dispersione. Cosa
vuol dire? Se stimolati riducono l’energia all’interno dell’organo quindi uno dei primi effetti tramandati
dall’Agopuntura è nell’ipertensione. Stimolare quei due punti disperde la funzione tubulare quindi aumenta l’urina, si
riduce il volume circolante Quindi nell’ipertensione è molto utile stimolare questi due punti, il primo tra l’altro fa
malissimo per cui subito la pressione sale e poi scende. Il secondo, punto lo abbiamo visto, sono anche molto utili nei
soggetti che hanno un eccesso di decisione, un eccesso di volontà, vogliono strafare e si espongono all’eccesso, creano
problemi a se stessi e agli altri. Il secondo punto del Rene riduce questo atteggiamento. Il quarto punto del rene, lo
vedete, è all’incrocio tra il tendine di Achille e l’osso del calcagno, c’è come una fossetta. Quel punto lì è molto
importante per lo psichismo. La Tradizione dice che serve nei disturbi della decisionalità. Sia nei soggetti che hanno

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poca o tanta decisionalità, a seconda di come viene stimolato, può incrementare o ridurre questo atteggiamento della
mente. Il quinto punto del Meridiano del Rene non vedete il numero ma praticamente lo vedete perché è distalmente
cioè più verso il tallone del quarto punto, è un punto fondamentale nelle femmine perché è il punto che la Tradizione
Cinese utilizza nelle sindromi premestruali, sia in quelle da eccesso che da difetto. Nella sindrome premestruale da
eccesso abbiamo la cosiddetta luna, la aggressività, l’irritabilità, la tensione. Nelle sindromi da difetto di Energia
viceversa abbiamo la depressione, la malinconia, il ritirarsi dal mondo. Stimolare il quinto punto del Rene in
tonificazione o viceversa in dispersione corregge queste situazioni della settimana prima del ciclo. Andiamo al settimo
punto del Rene che è un punto di tonificazione, quindi incrementa la funzione renale nei termini di modificare la
quantità di urina e incrementa anche lo psichismo e quindi aumento della volontà e della decisionalità. Il nono punto del
Rene è un punto che ha molta importanza in gravidanza. E’ importante in gravidanza perché esperienze dell’inizio del
novecento in donne portatrici di lue ha fatto verificare ai ricercatori come il nascituro era esente dalla malattia infettiva.
In ogni caso viene considerato un punto che rimuove le tare ereditarie. Stimolare il nono punto del Rene una volta o due
nel dal terzo mese di gravidanza in avanti è importante perché nascono dei neonati molto vitali che si ammalano molto
poco e quindi è un buon viatico per una buona salute per il resto della vita. I punti successivi, come l’undicesimo che
vedete all’inguine, che è sull’osso pubico, il dodicesimo e il tredicesimo e il quattordicesimo punto del rene è tutta una
sequenza, la localizzazione ve lo fa già pensare, sono punti che hanno molta importanza sul testicolo e sull’apparato
genitale femminile. In particolare, una curiosità, il dodicesimo punto del Rene è tramandato in quanto favorisce la
discesa dei testicoli nello scroto. Nascono quei bambino o ci sono quei giovinetti che sono con un criptorchidismo cioè
il testicolo è rimasto lungo il tragitto inguinale e non ha occupato lo scroto, la stimolazione di questo punto dà degli
ottimi risultati e a proposito mi è capitato nella esperienza di agopuntore, negli anni passati, di avere una famiglia intera
di tre maschi che erano tutti criptorchidi e, lavorando sul Meridiano del Rene e sui Meridiani Correlati per costruire
l’equilibrio dell’Energia ogni tanto arrivava la mamma e diceva “abbiamo fatto la festa delle castagne” erano i testicoli
che erano arrivati. Adesso sono tre maschiotti, sono diventati tutti padri, quindi il dodicesimo punto del rene ha
funzionato molto bene per assicurare la discendenza a questa famiglia. Saliamo ancora un pochettino, abbiamo il
diciassettesimo punto del Rene, lo vedete, è a livello dell’ombelico e il muscolo retto dell’addome, è un punto
importante per le depressioni, per quelli che si disperano, per quelli che sono melanconici e per quelli che non hanno
più il gusto ma anzi hanno orrore della vita. Probabilmente se pensate al metamero, cioè al livello in cui è, l’azione lì è
sicuramente sul surrene che si colloca posteriormente alla stessa altezza. Ulteriori punti importanti di questo Meridiano
sono il ventesimo e il ventunesimo a rilevanza soprattutto, vedete la localizzazione, sulla funzione dello stomaco e
quindi si utilizzano per arrestare il vomito, si fanno nei vomiti, nelle nausee da cinetosi, cioè da automobile, aereo e
quindi possono riservare assieme accoppiati sul dorso, che Vi ho illustrato l’anno scorso, il ventunesimo punto della
Vescica a livello della dodicesima vertebra dorsale correggono rapidamente qualsiasi vomito acuto. Ancora importante
di cui parlare ma ne abbiamo già parlato quando abbiamo parlato dei punti psichici del Meridiano del Pancreas due
puntate fa, il venticinquesimo punto del rene, lo vedete, si colloca al di sotto della seconda costa, circa tre dita laterale
allo sterno e è un punto importante per i complessi. Negli anni trenta è stato molto usato perché allora quando Freud ha
scritto le sue pagine importantissime per l’interpretazione della psiche l’uso di questo punto si è verificato che lavorava
per l’eliminazione dei complessi. Quindi lo sblocco di determinate situazioni psichiche. Abbiamo avuto di fatti nella
storia dell’Agopuntura tanti agopuntori che dagli anni trenta fino ai giorni nostri e tuttora ancora qualcuno lo fa, hanno
lavorato in collaborazione con analisti e con psicanalisti per cui l’ interazione tra le metodiche psicanalitiche classiche e
l’agopuntura hanno dato dei frutti importanti. Dopo di che l’analisi, mi insegna meglio di me qualcheduno che la pratica
e che c’era la volta scorsa, mi riferisco al Professor Ghirardelli, è andata verso le tecniche corporee, dopo Freud e Jung
abbiamo avuto un certo Reich che è passato dalla psiche al soma, ha parlato di proiezione somatica e quindi siamo
nell’Agopuntura, in fin dei conti anche se lui non la conosceva, proiezione somatica dei sintomi mentali, proiezione
somatica dei complessi e gli agopuntori cinquemila anni fa lavoravano sul soma per influire sulla psiche quindi la storia
della conoscenza si insegue. Quello che ha scoperto Reich che è stato un’ altra vittima della scienza come il nostro
amico di prima, in fin dei conti mette in correlazione psiche e soma e l’Agopuntura è una Medicina che influisce
attraverso il soma fortemente sulla psiche e tutte le volte che studiamo un Meridiano di Agopuntura ce ne accorgiamo.
Lo squilibrio energetico viene da quello che abbiamo detto. Un eccesso di Energia del Rene, questo rientra nella
diagnostica, quando entrate in contatto con una Persona in eccesso di Rene trovate un soggetto decisionista,che fa dei
sogni stranissimi, questo viene dall’Agopuntura, sogna una cintura difficile da sciogliere. L’interpretazione di questo
sogno la lascio a Voi perché io non ci arrivo. Un soggetto che ha un eccesso di funzione renale vede le sue urine
arrivare raramente perché c’è un forte riassorbimento del tubulo e sono molto colorate perché sono molto ricche di sali.
I piedi sono pesanti, caldi, dolenti, lo capite, se c’è tanta Energia c’è infiammazione e quella pianta del piede diventa a
volte insopportabile. E’ tipico il Paziente che dorme coi piedi fuori dal letto, qualcuno di Voi magari lo fa. Ad un certo
punto si accorgono che non riescono a dormire se sono sotto le coperte, si coprono bene ma i piedi sono fuori dal letto.
Lì abbiamo un Rene sicuramente in eccesso. Ricordatevi sempre che la sintomatologia del Meridiano ci dice che quell’
organo sta andando in quella direzione. Nel momento in cui la malattia dell’organo si afferma possiamo avere meno
sintomi sul Meridiano ma dei sintomi patognomonici della malattia. Per cui ascoltiamo il nostro organismo e cerchiamo
di capire i sintomi nuovi e quelli curiosi perché ci possono guidare su quella che si chiama Prevenzione. Se il Rene
funziona tanto ed elimina avremo la lingua asciutta ed avremo poca sudorazione. Al tempo stesso avremo la pressione
che sale e se avremo tanta eritropoietina avremo anche pletora cioè eccesso di globuli rossi. All’inverso, in caso di
deficienza della funzione renale, avremo soggetti indecisi, che decidono e cambiano idea, che si esprimono con

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difficoltà e sognano acqua, sognano inondazioni dicono gli agopuntori della Tradizione. Le urine sono incolori perché
sono poco concentrate e c’è tanta urina che sfugge al rene. I piedi e le gambe avete visto dive corre il Meridiano sono
diventati freddi perché c’è insufficienza, non c’è infiammazione. La sudorazione diventa abbondante perché abbiamo
tanti sali da eliminare. Le urine sono incolori, la sudorazione è abbondante e quindi attraverso il sudore buttiamo via
sale ed anche un po’ di acqua. La pressione è diventata bassa e il soggetto ha pochi globuli rossi perché ha poca
eritropoietina, pensiamo noi da Medici Occidentali. Adesso la domanda: Perché ci sono i gigli? Qualcuno vuole alzare
la mano? Bè, io li ho scelti poi venti giorni dopo ho capito. I gigli sono il simbolo della purezza, il rene elimina più
purificatore del rene non c’è niente. Se però parlate con un entomologo o con qualche botanico i gigli sono anche un
fiore pericolosissimo per gli insetti perché hanno un profumo violentissimo e sono ricchi di informazioni, cioè sono
ricchi di ferormoni per cui attirano gli insetti in quello che viene definito quasi un baccanale perché vengono inebriati e
drogati e l’insetto che cade all’interno di questa meravigliosa corolla fa una specie di baccanale e si agita terribilmente
sul fiore e sui fiori vicini e trasporta polline per favorire la riproduzione. Quindi rene, giglio, purezza e riproduzione.
Inoltre per chi gioca con l’omeopatia il Lilium Tigrinum per l’omeopatia è uno dei rimedi importanti per le gonadi.
Tanto per le gonadi femminili, è uno dei rimedi che ci aiuta nel campo della infertilità e ci dà dei risultati estremamente
soddisfacenti per risolverle nelle sterilità coniugali perché il Lilium ancor più raramente agisce anche sul testicolo.
Quindi mi sembra che la scelta inconscia dei gigli sia molto attinente a questo Meridiano. Se qualcuno ha qualche altra
interpretazione la metta sul bigliettino che depositate alle due e mezza quando tornate e le più belle le leggiamo. Qui
siamo finiti nella storia del Paziente perché poi è quello che forse piace di più perché l’esperienza di vita e di malattia
degli altri è molto suggestiva e ci ammaestra molto. Il Paziente lo chiamiamo Brunello anche se il nome era diverso, lo
chiamiamo Brunello da Messina. Lui era diverso, comunque veniva dal Sud. Si è presentato a Dicembre del 1997, è un
caso a cui sono molto legato. E’ arrivato a Dicembre del ’97, aveva tredici anni. L’impressione era terribile perché era
largo, un bambino di dodici così largo pesava novanta chili, non era alto ma era largo. Vederlo e pensare al morbo di
Cushing che è una malattia dovuta ad un eccesso di funzione cortisonica è stato immediato. In effetti aveva tutte le
caratteristiche: il dorso del bisonte, le strie cutanee, le smagliature, la faccia di luna, però al contrario del Cushing aveva
una enorme astenia, una enorme stanchezza. L’unica cosa che era sveglio di questo bambino erano gli occhi. Gli occhi
delineavano una enorme paura, è la paura del Rene. In effetti aveva una diagnosi agghiacciante. Una nefrite cronica con
una elevata proteinuria. Era accompagnato dalla mamma che col suo bell’ accento meridionale ha cominciato a parlare
del figliolo. La Storia era quella di tanti bambini. Mucositi respiratorie ripetute con antibiotico terapia, terapie di vario
genere sempre per antagonizzare questi episodi febbrili che ritornavano. Poi siccome la mamma era ed è una Persona
impegnatissima, amministratrice delegata di una azienda che fa grandi lavori a livello nazionale ed internazionale non
aveva tanto tempo per cui, su suggerimento del Pediatra, una vaccinazione dietro l’altra perché “col vaccino si
ammalerà di meno” e quindi questo bambino tutte le vaccinazioni, obbligatorie e non, che venivano presentate le aveva
praticate. Risultato: nell’ Aprile del ’96, un po’ più di un anno prima che arrivasse aveva avuto un episodio di nefrite
acuta. Da questa nefrite praticamente non si era più mosso perché al momento in cui arrivò in studio, terapia costante
cortisonica, 60 mg di Deltacortene al giorno, due Lasix due volte al giorno. Se per scherzo vi mettono una compressa di
Lasix nel caffè fate tante di quelle corse in bagno! Questo prendeva 4 Lasix al giorno e pesava 90 Kg. Diagnosi
energetica, lo vedete scritto, elevato livello di Istamina, cioè una grossa autoaggressione, livello endocrino quattro. Il
livello endocrino è uno dei Test che vengono dal Vega e ci dice come funziona il sistema endocrino del Paziente, il
peggior punteggio è il livello endocrino cinque. Il livello endocrino zero è il livello normale. Quindi il livello endocrino
quattro. In effetti la catena causale: mucosa intestinale – che ammala rene – che ammala tiroide. C’era anche uno
squilibrio tiroideo oltre alla malattia diagnosticata dalla Medicina Ufficiale. Allergia “Latte”. Rimedio fondamentale
“Pulsatilla”. Catalizzatore Acido Citrico. Notate che, nella catena causale abituale, che abbiamo spiegato nel corso della
trattazione del Meridiano del Pancreas, la catena causale abituale è: mucosa intestinale – sistema ghiandolare digestivo
(cioè pancreas) – terzo organo, che di solito è quello che il Paziente ci porta. In questo caso e soprattutto quando
troviamo rene e non troviamo pancreas vuol dire che c’è il cosiddetto mascheramento cioè la malattia è talmente
importante in termini energetici sulla funzione renale

Poi una serie, diciamo un concerto di rimedi ad azione sull’apparato genitourinario: Solidago, Apis, Berberis, Kalium
Bicromicum. Kalium Bicromicum è importante perché è già un rimedio, quando lo trovate, che Vi fa pensare ad un
danno renale, mentre gli altri rimedi ci dicono che bisogna aiutare il rene, modificare lo stato del connettivo, quando c’è
Kalium Bicromicum abbiamo la lesione del rene. Sono tutti rimedi che ha ricevuto, con un certo ordine, vivendo
lontanissimo non ha potuto fare la Terapia Mora però l’informazione della Terapia Mora (parliamo sempre di quello là
che dovete indovinare) è stata passata alle famose gocce, è partito con le sue goccine. E’ partito ed è tornato il 16
Dicembre, cioè circa dopo quattro mesi. Immediatamente è molto meno gonfio, pensate che aveva perso più di dieci
chili in quattro mesi. Era pieno di energia, pieno di buon umore, veniva fuori il suo vero carattere, non il carattere del
“Pulsatilla” triste ma il carattere del “Pulsatilla” che sta riprendendo gioia alla vita. Il Deltacortene era sceso a 7,5 mg,
aveva sospeso il Lasix, nelle urine le proteine erano solo in tracce. Quindi il danno renale si era ridotto. Il livello di
Istamina era sceso a 12 DH, quindi da 200 DH a 12 DH, riduzione dell’autoaggressione, il livello endocrino, cioè la
funzione delle sue ghiandole endocrine a 2. Viene confermata la stessa terapia ma, particolare importante non c’è più la
mamma. E’ arrivata una strana Persona di una sessantina di anni, piccola, vispa, intelligente, ed è una né mamma né

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nonna perché è una sua prozia, che abbiamo capito essere il nume tutelare della famiglia. “Brunello” vive con un padre,
professore universitario impegnatissimo, una madre menager ancora più impegnata, ha due nonni anziani, e la sorella
della nonna. La sorella della nonna è la cellula Techineos insieme a “Brunello” all’interno della famiglia. Gli altri più o
meno li fiancheggiano ma loro sono quelli che fanno il Techineos e grazie a questa Persona che ha difeso “Brunello” da
tutte le afferenze “Latte” della famiglia e simili, questo ragazzino ha potuto cominciare ad evolvere. Ve la faccio un po’
breve, comunque è tornato con il solito periodismo di 4 – 6 mesi, ha cominciato a studiare, a stare bene, gli sono rimaste
le smagliature, ovviamente, ha cominciato a chiederci come potevamo a fare per fargli ricrescere i capelli, è venuto
fuori il vanitoso. “Dottore, cosa dice? Possiamo fare qualcosa per i miei capelli?” Vanitoso, non aveva più paura di
morire. Non usa più farmaci chimici, ha sospeso il cortisone, lo usa solo saltuariamente quando ha delle recidive. Se fa
degli errori “Latte” ripetitivi o importanti ha degli episodi di riaccensione febbrile, ha un po’ di ematuria e un po’ di
proteinuria, se la controlla, quando succede questo si infila in Ospedale, fanno un Day Ospital e rapidamente lo
mandano a casa. Ovviamente tutto il reparto sa che è migliorato e sa come è migliorato. Sa che fa questo Metodo strano
nel Nord Italia dove gli propongono delle cose particolari, dove usano delle medicine particolari finché una collega,
aiuto dirigente del reparto, prende contatto con me e con la Dottoressa Uasone informandosi di che cosa stava
succedendo, si fa mandare gli appunti sul Metodo, si dice interessata e questo ci riempie di entusiasmo. Possibile che
nel profondo del Sud, nel profondo e lontano Sud, ci sia un reparto ospedaliero così aperto a capire e a vedere? Era una
illusione. Durante uno dei replay di “Brunello” in ospedale per un episodio “Latte” – nefrite febbrile – faringite e via
discorrendo gli viene proposto un piccolo ricatto. Sta partendo a livello nazionale il protocollo per sperimentare una
terapia immunosoppressiva e tutti i giovani Pazienti del reparto sono invitati ad aderire a questa prova, coloro che non
lo faranno verranno dimessi d’ufficio dal reparto. Vuol dire che non potranno accedere al reparto in caso abbiano
necessità o in cronico o in acuto. C’è un po’ da trasecolare. Per fortuna la famiglia è molto forte, è forte culturalmente,
sono tutte Persone di un certo livello, il padre è universitario, è forte economicamente, non si discute, ma soprattutto è
forte politicamente. Dove la regola è più rigida si trova sempre la via traversa e quindi, non so se siano passati
attraverso la religione, il Cardinale, o quello che sia, “Brunello” eccezionalmente non viene dimesso ma esce da questa
sperimentazione. Negli anni successivi però le necessità di accedere all’ospedale sono diventate rarissime. E’ successo
un paio di volte in primavera. Le sue mucose sono rimaste sensibili, dato questa storia di mucositi respiratorie e quindi
in primavera quando c’è la fioritura delle mimose, l’infiammazione indotta dall’allergene secondario ha condizionato
dei piccoli episodi di riattivazione della patologia. Ricovero in day ospital, cortisone e diuretici un paio di giorni e
“Brunello” è di nuovo pronto. Oggi, ho parlato con la zia né mamma né nonna la scorsa settimana, ha venti anni. Va all’
Univerità, fa il terzo anno, è molto brillante. Addirittura oltre a fare l’Università sta facendo un master in una materia
collaterale al suo studio. E’ prudente, è riservato ma se lo stuzzichi è un “Pulsatilla”. Appena lo stuzzichi tira fuori
qualche pezzo della sua vita. Gli esami vanno bene. Le fidanzate anche: “tutte Graphytes, Dottore, tutte Graphytes”.
Sono quelle che vanno bene per lui, ma lui fa rispettare a tutte la sua dieta, tutte usano i suoi saponi, a tutte fa usare i
cosmetici che vanno bene a lui. (Ilarità). Gli è scattata la prepotenza. Non è più un pulcino bagnato, è diventato un
guerriero vittorioso pur con tutte le sue buone maniere. In più è diventato protettivo. “La sorellina è sempre malata,
Dottore. Sempre malata ma non fa la dieta, Dottore”. Nessuno in famiglia fa la dieta, né la mamma che è stata testata,
solo la prozia né mamma né nonna fa un po’ di dieta e la fa abbastanza bene insieme ad “Brunello”. Questa coppia ci ha
dato una grande soddisfazione. Grazie. (Battimani). Cedo la parola… non lo abbiamo nominato ma andava nominato,
abbiamo qui un giovanotto di belle speranze con un presente ed un futuro davanti a sé, ha perso i capelli ma tutte le
volte abbiamo un chair man, cioè una persona importante che presiede, la volta scorsa avevamo il Professor Ghirardelli,
insigne psichiatra, oggi abbiamo il Dottor Luigi Baratto, amico, Paziente, fiancheggiatore, no no, fiancheggiatore no
perché lui è un leader, tira le volate e quindi per chi non lo conosce ve lo presento, gli lasciamo la parola in modo che ci
dica qualcosa. Cosa la sua fantasia ha scaturito. (Battimani). Chi è questa Signora? Che invadenza! [(Battimani) rivolto
alla Signora Solerio che si presenta in sala con un bellissimo vaso di orchidee] Grazie. A forza di vivere con un
“Pulsatilla” è diventata invadente anche Lei. Grazie. Dicevo, Luigi ci dice quello che la sua fantasia ha scaturito da
queste poche cose che abbiamo detto. Dr. Luigi Baratto:< Veramente io questa mattina avevo un programma
tranquillo di tipo week end e di sedermi lì dietro per poter andare a prendermi un caffè quando ne avevo voglia, va bè,
comunque non è andata così. Che cosa posso dire? Nello specifico della lezione sui punti di Agopuntura sono sempre
molto suggestivi e molto stimolanti e ci sarebbe ci sarebbero molte riflessioni da fare. Penso che una delle cose che
sfugga di più e che, secondo me, tutto sommato val la pena di riprendere perché poi, se uno la riporta nella propria
osservazione personale, nella propria vita quotidiano, rende le cose un po’ più intuibili è il concetto della distinzione tra
la funzione e l’organo nel senso che una delle cose che insegna l’Agopuntura è che noi cominciamo a non star bene
prima che l’organo si rompa. Tipicamente, diceva Alessandro, i dolori e i dolorini possono essere indicazione di disturbi
cosiddetti di organo che, tra parentesi, forse è una traduzione un po’ troppo occidentale del concetto cinese di organo,
che è diverso. Cioè per i Cinesi sono funzioni, abbiamo tradotto noi Cuore, Rene, Fegato, per cercare di
occidentalizzare in termini linguistici questi concetti ma loro in termini di ideogrammi e di significato degli ideogrammi
parlano di funzioni, di logge energetiche ecc. Quindi la traduzione dalla cultura cinese alla nostra ha portato a questo
sistema di identificazione delle funzioni che ha poi portato nella cultura comune a pensare che queste funzioni sono dei
fili misteriosi elettrici che girano nei Meridiani attaccati ad un organo, non è così. Ma a parte questo, che è proprio un
problema culturale, come si fa a tradurre dal cinese è difficilissimo, perché l’ideogramma è un simbolo, è un pensiero
simbolico, addirittura ci sono delle dimostrazioni antichissime di Luria che mette in evidenza che in rapporto all’utilizzo
diverso del linguaggio le aree cerebrali competenti nei Cinesi sono diverse dalle nostre. Un colpo di pallottola nel

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cervello di un Cinese può conservare il linguaggio che toglierebbe a noi e viceversa, quindi la cosa è molto complessa.
In ogni caso direi la cosa che mi sembra più interessante è proprio il discorso di “la funzione incomincia a farsi sentire
prima che l’organo si rompa”. Questo è abbastanza importante perché ci dà una indicazione sull’opportunità di
utilizzare dei segni che non sono ancora segni legati alla rottura dell’organo, per cercare di intervenire preventivamente.
Ma ci dice anche una cosa successiva, che quando l’organo si è rotto, il lavoro sulla funzione non è un lavoro, come
dire, che immediatamente si può manifestare nella riparazione dell’organo o qualche volta mai, è un lavoro di
ricostruzione di un equilibrio di quella funzione che si è rotta. Quindi arriva lentamente e se ne va lentamente. Questo è
una cosa che è molto importante perché, secondo me, molti che abbandonano i tentativi di terapia di riorganizzazione
sono Persone che giustamente si arrabbiano perché dicono “il mio rene, il mio cuore, il mio fegato, è ancora rotto”. “Ma
quanti anni ci hai messo a rompere la funzione e quanto tempo ci vuole a rimettere in ordine la funzione all’età che hai
perché è anche un problema energetico”. Questo è un primo concetto che è abbastanza importante. Questo concetto,
però, che apparentemente è difficile, se ci pensate a livello di cultura diffusa non è che non sia mai stato presente nella
nostra cultura. Pensate un pochino a cosa ha determinato lo sviluppo della Medicina moderna, diciamo della Medicina
dell’ onnipotenza: è scomparso completamente il concetto di convalescenza = adesso la Medicina è tanto in gamba che
ci guarisce. Punto. In realtà non è vero, la convalescenza c’è ancora. Cos’è la convalescenza? Era quella cosa per cui
l’organo era guarito ma il Sistema non era guarito e si diceva “Stai attento, perché se non esci bene dalla convalescenza
ti riammali”. Era questo il concetto. Questo concetto qui è scomparso dalla Medicina moderna, non c’è, “tu non hai la
convalescenza, tu guarisci e basta, finito”. Cosa succede? Succede che andiamo tutti a lavorare dopo esserci ammalati
dicendo “non sto bene, non so perché, non ne esco, non ne esco, ma mi vergogno quasi, vuol dire che non sono
brillante, mi vergogno. Anche questo nella società dove bisogna sempre ridere io vado avanti una settimana che darei di
testa contro il muro”. Questa è la convalescenza. E’ il Sistema che non è a posto. Questo concetto che la mia malattia è
un pezzo di una dimensione diversa l’abbiamo bene addosso, è che, siccome la plausibilità culturale non c’è, me lo sono
dimenticato però era così. Anche certi aspetti di relazione, ecco, per esempio, questo è un discorso che non è che sia
vissuto, non può essere vissuto, ma voglio dire, si può dire, in termini di esperienza medica tradizionale proprio sulla
relazione che esiste tra il segno clinico e il Sistema. Tutti i soggetti che entrano in una condizione da stress post
chirurgico hanno, come caratteristica tipica, uno dei primi segni è l’anemizzazione: cominciano ad avere un pochino
meno di globuli rossi, un pochino meno di emoglobina e così via. La cosa interessante è che se voi correlate lo stato
generale di queste Persone a questo segno, vedete che cominciano a star male molto prima che compaia l’anemia,
tipicamente l’anziano che dice “ma io ho le gambe strane, non sto bene ecc.” allora lo portano dal neurologo che gli dà
il farmaco per la stimolazione cerebrale mentre in realtà lui sta andando giù sul piano metabolico. Quando compare
l’anemia, il Sistema è già andato. La cosa interessante è questa che se uno ci fa un po’ di occhio clinico e comincia a
occuparsi di tirare fuori questa Persona da questa condizione di stress, non lo vede sorridere prima che l’anemia
regredisca e se lo vede sorridere sa che l’anemia andrà via perché il Sistema ha ripreso, ha riincominciato a funzionare
prima che l’organo abbia dato il segnale. Questa relazione qui che è una relazione diciamo di
osservazione di buon senso è, come dire, una informazione indiziaria della intuizione grande che ha avuto la Medicina
Tradizionale Cinese sulla relazione tra rottura di un pezzo e Sistema. Questo per me è una cosa importante, però è
importante riportarmi anche al nostro modello di osservazione perché quello che hanno visto i Cinesi non è che noi non
lo possiamo vedere è che non è plausibile, non so come, non so, mi vien da ridere, non c’entra niente Techineos:
Medicina Tradizionale, parliamo solo di problema di plausibilità. Artrosi vertebrale, quindi se faccio uno sforzo mi
viene mal di schiena, quindi non facciamo gli sforzi. Plausibilissimo. E’ talmente plausibile che nessuno si accorge che
la maggior parte degli attacchi di mal di schiena viene scendendo dal letto e lavandosi la faccia. Ma è talmente
plausibile l’altra cosa che non ci faccio neanche più caso a queste cose qua. Un’ultima cosa, tanto per attivare un po’ di
chiacchierata. La relazione tra il mentale e l’organo, a parte i modi di dire “mi rodo il fegato dalla rabbia” che è
tipicamente cinese o “mi faccio la pipì addosso dalla paura”, ma ci sono altre osservazioni molto quotidiane: quante
volte si pensa che il nostro bambino piccolo sia un emerito rompipalle e non pensiamo che sta arrivandogli la febbre. E’
una cosa classica, no? “Non la smetti? Mi hai rotto le scatole!” Due ore dopo temperatura a 39°,5. Il Sistema stava già
cominciando a dare dei segni di squilibrio attraverso il mentale. Ma un altro esempio che non capita sotto l’occhio di
tutti i giorni ma comunque capita per esempio anche lì al medico tradizionale, una delle cose tipiche del soggetto
anziano ricoverato in una struttura ospedaliera è che molto spesso è triste, è malinconico, allora il problema è o l’analisi
delle relazioni familiari oppure l’aspetto involutivo e il problema farmacologico. Moltissime di queste situazioni si
risolvono brillantemente con un clistere. In realtà è una manifestazione mentale di una situazione di intossicazione del
circolo entero epatico. Allora, voglio dire, quello che non possiamo tradurre immediatamente in cultura occidentale
quello che propone la medicina Tradizionale Cinese perché ci sono proprio dei fatti tecnici, va analizzata la cosa, il
problema dei Meridiani ha una sua specificità però, probabilmente, ci dà delle indicazioni anche per andare a rivedere
tutta una serie di cose che vediamo con gli occhi e che però, non essendo plausibili rispetto a certi modelli, non
vediamo. Questo volevo solo dire>.(Battimani).
Dr. A. Solerio:< Su quello che vi ha detto Luigi potete meditare, comunque corpo – mente , mente – corpo, il sintomo
mentale, come lui ha focalizzato molto giustamente anticipa, ci dice che c’è già uno squilibrio metabolico organico che
noi non vediamo ancora e la guarigione è l’inverso. Il sintomo mentale ci dice che sta guarendo. E’ la connessione
dell’Agopuntura tra psiche e soma, ogni organo ha i suoi sentimenti, lo avete visto, il rene e la paura è strettissima, è
Medicina dell’esperienza. Abbiamo parlato di esperienza, diamo la parola a due non Medici ma molto esperti che ci
raccontano la loro esperienza. Sandro Piccinini e Davide Lombardi, non litigate con loro perché sono grandi e grossi e

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forti e allenati, Vi racconteranno la loro esperienza. Sono due Pazienti dell’alessandrino, storici>. <Buon giorno a tutti,
sono Alessandro Piccinini, Lui è il mio collega, compagno di allenamenti, siamo qui per illustrarVi l’esperienza
dell’utilizzo della Metodologia Techineos applicata allo sport, oltre che, come abbiamo già visto, alla vita di tutti i
giorni. Abbiamo qui un piccolo supporto informatico per avere una linea guida, una linea di percorso dove vogliamo
sottolineare alcuni aspetti>. <Io sono Davide Lombardi, noi ci siamo avvicinati a Techineos per motivi comunque di
salute, facendo lo sport abbiamo capito che in effetti il Metodo aiuta tantissimo, quindi, la nostra esperienza, sì, è
arrivata perché comunque io personalmente avevo classici problemi di salute che poi diventavano gravi verso i
trentadue – trentatre anni, problemi di maculopatia, quindi sulla retina e questo mi spaventava e poi sono arrivato dal
Dr. A. Solerio circa quattro anni fa, adesso ho trentasette anni. I problemi di stanchezza, problemi intestinali, problemi
che magari altri hanno avuto e che io personalmente ho avuto e che poi mi hanno portato ad avere questa maculopatia
che non sapevo che era portata da questo che è stato poi diagnosticato dal Dr. Solerio. Alla fine sono andato a fare la
solita visita dopo un anno e ho cominciato a fare la dieta perché questo terrore per la vista, almeno per me era
importantissimo. Ho cominciato la dieta e già solo dopo due o tre mesi avevo dei miglioramenti a livello fisico, quindi
di stanchezza, mentale e fisica e sportiva: me ne sono subito accorto perché avevo delle prestazioni che a ventisei –
ventisette anni non avevo, forse. Infatti abbiamo incominciato ad allenarci di nuovo su sport che poi sono arti marziali,
la lotta, il giu gitzu, che sono arti di scontro fisico anche mentale e da lì ho detto “in effetti sto meglio, la mia
maculopatia, questo dopo un anno sembra che si sia fermata, miglioramenti che poi su una cicatrice non è possibile
sulla retina” e da lì a furia di imparare il metodo e poi Alessandro è Farmacista poi lui mi usa come cavia, i prodotti
OTI, mi prepara anche per le gare, l’Arnica che ci aiuta magari sui traumi, acidosi. Acidosi sarebbe quando uno che
pratica lo sport poi si sente stanco, i muscoli cedono. Poi, in effetti, dopo due anni di allenamento prendendo anche un
prodotto che si chiama Gelsemium perché avevo paura a fare le gare, c’era sempre questo scontro fisico…> Dr.
Piccinini:< Lui è nei pesi massimi, quindi si può anche capire, noi non abbiamo la foto ma negli ultimi campionati che
ha fatto quest’ anno è arrivato secondo. Tra l’altro c’era quello che lo ha battuto che era come il suo involucro, una
custodia, lo ho visto sul podio e ho detto che ci può stare dentro! Impressionante, era di Genova>. D. Lombardi:< Mi
maneggia sempre anche con le dita, mi schiaccia anche i punti di Agopuntura, mi fa un male da matti poi mi fa vincere,
quindi lo sto a sentire. Quindi personalmente abbiamo in effetti cominciato ad avere una proprio una differenza che
abbiamo detto “andiamo a rifare le gare a trentasei anni e vediamo se in effetti, come negli allenamenti in palestra,
abbiamo dei risultati perché, comunque, c’era un miglioramento sull’apprendere le tecniche, ci andiamo anche ad
allenare all’estero quindi in Sud America dove c’è più competizione e meno regole ed avevamo dei risultati anche lì. In
effetti poi andando a fare i campionati italiani abbiamo avuto dei risultati, cosa che a trentasette anni ci siamo
meravigliati. Adesso se tu vuoi dire la tua esperienza personale.> Dr. A. Piccinini:< La mia esperienza è analoga a
quella del mio collega ed amico Davide. Io mi sono avvicinato alla dieta perché in un certo periodo della mia vita ho
praticato un po’ di body building. Come Voi tutti sapete il body building è uno sport un po’ anomalo perché presuppone
una integrazione anche alimentare: io sono intollerante al latte e quindi avevo mangiato un sacco di proteine del latte,
quindi Vi faccio capire il cumulo che uno arriva a fare a quarant’ anni io lo avevo fatto a venticinque anni perché
comunque queste proteine che assumiamo quali integratori sono concentrate ed io ne avevo fatto un carico notevole. Per
cui la sensazione che avevo era di stanchezza, di poca lucidità mentale, di fatica, oltre che poi tutti i classici sintomi
digestivi, difficoltà a digerire, sintomi gastrointestinali occasionali però comunque li avevo. Per cui avevo capito che il
problema derivava dall’alimentazione, ho cercato di risolvere ma non mai riuscito a trovare una quadra finché non ho
incontrato il dottor Solerio. Quando poi ho capito quale era la strada da seguire ho cominciato tutto un percorso di
autoconoscenza che mi portava anche a collegare la conoscenza che avevo prima nelle arti marziali, sapete, si parla
comunque di Energia, si parla di respirazione, di Tci, di Qi, di Prana, a seconda che lo si voglia considerare in termine
cinese o giapponese o indiano. Quindi i benefici sono enormi, chiaramente le prestazioni atletiche sono molto superiori,
la fatica si raggiunge, come già diceva Davide, molto dopo, in più io ho notato la differenza di quando per sbaglio
assumo l’allergene, quello che si presenta sul mio organismo è una fragilità, cioè io mi faccio male, mi infortuno.
Quando alla sera ci troviamo per allenarci ci diciamo “abbiamo mangiato l’allergene perché ci troviamo quasi
vetrificati” come il vetro che comunque non è flessibile, è rigido e quindi l’autoconoscenza è quella di comprendere
anche solo a livello di sensazione quando si è in uno stato di “benessere totale” cioè quando si sta bene, quando
l’organismo reagisce, ti asseconda oppure invece quando ti limita, cioè la tua mente vorrebbe fare qualcosa ma il tuo
organismo arriva ad un limite e non ti consente di farlo. Poi abbiamo avuto anche dei buoni risultati in età tarda
sportivamente parlando: quando si arriva a trenta – trentacinque è già tardi ed abbiamo cominciato a vincere lì; è per
questo che diciamo che verso i sessant’ anni contiamo di fare i mondiali. Abbiamo messo “Premiata ditta Gelsemium
ed Arnica”. Parlando di paura, già per venire qui bisognerebbe prendere un po’ di queste sostanze, perché c’è un po’ di
emotività. “Pulsatilla” vuole parlare ma poi si spaventa. Quindi usiamo, prima di salire sul ring, questi preparati che
prendiamo in associazione al catalizzatore. Arnica, come sapete aiuta a riassorbire gli eventuali traumatismi fisici che
eventualmente si possono verificare durante la gara, quindi anche il recupero e Gelsemium elimina la possibilità di
avere del panico acuto che manda in tilt e quindi il cervello non è più lucido. Quest’ anno abbiamo studiato proprio
meticolosamente, quasi scrivendo step by step quello che succedeva nelle nostre emozioni, io sono stato freddissimo
però ho perso al primo turno, pazienza. Però sono stato veramente bene, devo dire, forse mi sono addormentato troppo.
Invece è andata avanti la cavia, lui era più agitato ma ha vinto, quindi il bilancio è positivo. Lui è arrivato secondo ai
campionati italiani, due anni fa ha vinto, tra anni fa no, non si sa se ha mangiato qualche merendina, Lui è “Frumento”,
o se ha avuto a che fare con varie creme spalmate sul corpo degli avversari>. D. Lombardi:< Bisogna stare attenti

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anche a queste cose, purtroppo ogni volta che ti vai ad allenare hai paura perché comunque nel tim non siamo tutti
Techineos, ce ne sono parecchi, si vede la differenza, quelli che vanno avanti e quelli che stanno fermi. Purtroppo
ognuno è libero di fare quello che vuole ma si vede proprio una lucidità diversa nell’apprendere perché comunque
siamo un gruppo di agonisti, siamo una decina comunque anche spiegando insegni una tecnica e dopo una settimana se
la dimentica, cosa che normalmente quelli che sono a dieta invece si ricordano, cioè si è suddivisa questa cosa, poi dici
“non è che sia più limitato o meno perché sono tutte Persone intelligenti però c’è tutta questa grossissima differenza e
poi la lucidità di quando si va ad eseguire poi diventa una cosa molto istintiva perché nella lotta c’è un sacco di
tensione, impari una tecnica poi bisogna cercare di farla istintivamente e hai pochissimo tempo, non hai il tempo per
pensare, quindi se si apprende nell’inconscio poi si riesce ad eseguire perfettamente. In effetti poi in gara comunque poi
in gara chi fa sempre la dieta ha poi dei risultati non so dire esattamente perché non sono bravissimo su queste cose
tecniche, Alessandro è quello che mi usa giustamente per fare gli esperimenti, però il risultato proprio a vedersi è
completamente diverso, mi accorgo anche quando vado ad allenarmi dove ci sono lottatori migliori, in Brasile, c’è una
differenza anche lì, nonostante che ci siano dei campioni che magari hanno ventidue – ventitre anni, quindi fisicamente
hanno delle prestazioni, poi magari usano anche dei dopanti, delle sostanze, poi ci sono delle Persone che hanno dei
fisici che non si riescono anche a controllare tanto sono forti, però, nonostante tutto, si riesce a gestire senza assumere
nessuna sostanza dopante, quindi andiamo a competere con queste Persone che sono praticamente dei bestioni, ma a noi
sembra un risultato anche esagerato, ci viene anche detto da questi campioni che sono comunque campioni a livello
mondiale. Gli sembra strano che a trentasette anni abbiamo ancora una energia addirittura superiore, nettamente
superiore alla media>. Dr. A. Piccinini:< Poi una cosa che abbiamo osservato è anche il discorso di sinergia tra il
movimento equilibrato, di una attività sportiva equilibrata e della dieta di eliminazione. Diciamo che, come ho detto
all’inizio ci sono sport che sono la maggioranza, per fortuna, sport che tendono a far chiaramente sudare quindi ad
eliminare anche le tossine. Sono, secondo me, gli sport più salutari. Poi esistono anche quelli, come il body building che
provocano un accumulo, quindi un’iperalimentazione e questi tendono invece, specialmente poi se si usano degli
integratori e noi andiamo a prendere il nostro allergene ne facciamo un carico pauroso. Però per chi fa sport usuali, dal
tennis alla corsa, la bici, ginnastica a corpo libero, c’è, secondo noi, una sinergia di beneficio tra la dieta di eliminazione
e lo stato di salute in generale. Questo nello yoga è spiegato come la chiave, il segreto, è chiamato “Fuoco Digestivo”
gli yoghi dell’India dicono che nello stomaco vi è la sede di “agni” che sarebbe un termine sanscrito che significa fuoco,
cioè “fuoco digestivo”. Questo fuoco viene influenzato da una corretta attività fisica che dovrebbe essere equilibrata,
cioè non vale per tutti la stessa regola ma deve essere calibrata a seconda dell’età, delle Persona, dello stato di salute,
dello stato energetico. Quindi un movimento equilibrato attiva questo fuoco digestivo, questo agni, che permette una
digestione migliore. E questa capacità di assimilazione in fondo poi apporta beneficio a tutti i tessuti che si formano
correttamente. Altrimenti con un fuoco sbilanciato, con poco movimento fisico, potrebbe anche spegnersi, cioè la
capacità digestiva può diminuire. Allo stesso tempo però una eccessiva attività fisica può spegnere questo fuoco
digestivo, così come pure cause mentali, come stress, paura, rabbia, emozioni esagerate e non controllate. Quindi ripeto
questo: che il punto a cui noi siamo arrivati, la conclusione a cui noi siamo giunti è proprio che tutte le Persone che già
attuano una dieta di eliminazione sarebbe auspicabile fare del movimento fisico moderato che si può anche tradurre in
venti minuti di passeggiata due volte al giorno, però, io lo vedo anche con i miei genitori, lo vedo con le Persone che
sono più vicine a me la dieta di eliminazione è fondamentale, senza quella non andiamo da nessuna parte, non
otteniamo nessun risultato però per il suo effetto è sufficiente un moderato esercizio fisico. (Battimani). Dr. A.
Solerio:< Avete qualche domanda per i nostri due relatori? Erano molto imbarazzati ma sono molto preparati. Mettono
a frutto, diciamo, e a disposizione tutta la loro esperienza perché stanno costruendo un “Centro Benessere” dove
coniugano mente e corpo ad Alessandria per cui sono a Vostra disposizione, se volete avvicinarli, possono darVi dei
consigli a delle istanze di tipo non dico agonistico ma miglioramento del sé e la loro esperienza è a nostra disposizione.
Oltre tutto Davide se vorreste una consulenza per un prato è molto bravo perché è molto modesto, fa il modesto, ma lui
è uno dei massimi esperti dei prati dei campi da golf per cui ha girato il mondo e sa tutto sui vari tipi di erba, su come si
evitano le infestanti, su come si fa crescere il prato. Adesso, oltretutto, usa l’omeopatia per far crescere i prati quindi
diventerà il guru dei campi da golf nel mondo ancorché lo voglia. Va bene, passiamo al prossimo relatore, li
ringraziamo tanto. Vi tocca un altro Solerio>. (Battimani). Dr. F. Solerio:< Tocca a me? I nostri due ragazzi sembrano
timidi all’inizio sul palco ma non incontrateli sul ring perché lì non sono timidi! Se volete incontrarli sul ring e volete
metterli alla prova, ascoltate bene la presentazione di adesso perché Vi può essere utile per il dopo. Visto che ha avuto
successo il seminario che abbiamo fatto dall’amico Ghiglione sull’Omeopatia d’urgenza, abbiamo fatto la dispensa e
viene scaricata da internet da praticamente tutti i Pazienti, tutti chiedono, la OTI ce l’ha stampata, ho pensato di
ampliare il discorso prendendolo punto per punto, magari anno dopo anno, se quest’ anno Vi piace e vi interessa, ogni
anno sviluppiamo una branca, una piccola parte dei rimedi che potete usare da soli nelle piccole avversità. Penso che
molti di Voi fossero qui l’anno scorso, la presentazione presuppone un minimo di esperienza che i pazienti hanno anche
se non hanno visto la presentazione dell’anno scorso, del meccanismo del rimedio omeopatico comunque, in breve, Ve
la ricordo, l’azione del rimedio omeopatico è una azione per simile, si prende una sostanza che produce un effetto, in
dose massiccia, nell’organismo, diluendola e dinamizzandola ci si aspetta che il rimedio prodotto curi gli stessi sintomi
provocati in dose ponderale per cui vedremo i rimedi dei traumi e presenteremo la loro patogenesia. Quindi gli effetti
causati in alta dose e quindi i sintomi curati dal rimedio in dose diluita. Cominciamo con l’evento traumatico più
semplice e il rimedio dei traumi più conosciuto in assoluto, quello che Vi può consigliare anche il macellaio. Allora,
l’evento traumatico semplice è la contusione, manco a dirlo. La contusione è la botta a qualsiasi livello, in qualsiasi

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punto, produce prevalentemente una lesione a livello dei capillari della piccolissima circolazione con stravaso di sangue
per cui gonfiore, calore, dolore. Se la contusione è molto forte possiamo avere anche lesione all’apparato scheletrico
inizialmente la lesione del periostio. Questo succede spesso ad esempio nei traumi delle costole, non so chi lo ha
provato, fa un male terribile, poi in realtà si va a fare una lastra e non si vede niente.

re dei traumi perché il prodotto della triturazione di questa margheritona di montagna in alta dose produce proprio gli
stessi sintomi che produce una botta su un muscolo, sulla pelle, su un osso. La prima cosa che produce è la tossicità
sulla parete dei capillari per cui stravaso di sangue, lividi, può anche dare disturbo della coagulazione per cui tendenza a
fare gli ematomi che si riassorbono difficilmente. Nella patogenesia di Arnica troviamo anche una modalità molto
importante. Le modalità non mi ricordo se ne ho accennato l’anno scorso, servono per distinguere i rimedi. Spesso in
omeopatia abbiamo tantissimi rimedi che sembrano sovrapporsi. Per il raffreddore, avete visto nell’ omeopatia
d’urgenza: Apis, Allium Cepa, Sabadilla, Euphrasia, mamma mia, come faccio a scegliere quello giusto? Allora se non
è possibile, se non si sa fare, se non si accetta, se non si vuole utilizzare il Test Kinesiologico, la modalità, il modo per
risolvere la disputa tra più rimedi possibili è la selezione delle modalità del rimedio, delle modalità dei sintomi. Le
modalità vuol dire le caratteristiche fini del sintomo, come si modificano nel tempo, come sono percepite dal Paziente,
quali sono le cose che tendono a peggiorare o a migliorare il sintomo, per cui per il raffreddore, per esempio, le
modalità potrebbero essere: il naso cola di più alla mattina e poi nel pomeriggio non cola più; oppure: quando il
Paziente va all’aria aperta il naso si libera di colpo, quando torna in una stanza chiusa ricomincia a colare il naso.
Queste modalità, ogni rimedio ha le sue modalità caratteristiche e conoscere un minimo le modalità dei rimedi ci
permette di scegliere più facilmente il rimedio adatto nel cronico ma soprattutto per quello di cui parliamo oggi per
l’acuto. Modalità importante di Arnica è l’ipersensibilità al contatto, anche al minimo contatto, che sembra una cosa
scontata e frequente ma così non è. Ci sono traumi che dopo un primo periodo di dolore intenso vedono una anestesia
della parte colpita, in questo caso Arnica potrebbe non essere il rimedio di scelta primaria perché la caratteristica di
Arnica Montana, al di là dei lividi, al di là del gonfiore è proprio questa ipersensibilità al minimo contatto, anche allo
sfioramento. Qui ho messo sotto Arnica anche il potere antibatterico che vedremo in seguito quando parleremo di
traumi differenti del dentista o tutto ma è importante da ricordare che Arnica sia per via locale sia per via generale ha
già di per sé un potere antibiotico. Abbiamo parlato di trauma con contusione con uscita del sangue dai capillari,
abbiamo detto possibile lesione del periostio. Ruta è il principale rimedio che conosciamo del trauma del periostio. Il
periostio è la porzione più esterna che riveste l’osso, non è la parte che regge il carico, è un rivestimento ed è quello che
quando si rompe causa moltissimo dolore per cui un osso anche non rotto ma con una lesione del periostio può dare un
dolore terribile specialmente nel momento della sollecitazione dell’osso. Ruta oltre a lavorare sul periostio lavora sui
tendini per cui è un ottimo rimedio delle distorsioni e delle distrazioni e non solo dei traumi ma anche della fibrosi. La
fibrosi vuol dire quando il tendine diventa duro, diventa vecchio, si ingrossa, potete pensare alla sindrome del tunnel
carpale per esempio. Sintomi caratteristici di Ruta quando la utilizziamo per i tendini è la debolezza e la rigidità, la
difficoltà di movimento dell’arto affetto. Allora la contusione semplice la abbiamo vista, passiamo allo stadio
successivo, andiamo su qualcosa di più serio. La frattura. Qui il colpo è un pochino più forte ed abbiamo una lesione
non solo della parte esterna, del periostio, dei tessuti attorno e dei tessuti molli ma abbiamo la lesione del tessuto osseo
vero e proprio e una forte lesione comunque dei capillari e fuoriuscita di sangue dovuta sia alla botta sia eventualmente
agli stessi monconi ossei che tendono a distruggere i tessuti molli circostanti per cui utilizzeremo sempre Arnica come
nella contusione di cui abbiamo parlato prima, utilizzeremo Ruta per lavorare sul periostio, utilizzeremo Symphitum.
Symphitum è un altro rimedio molto importante dei traumi del tessuto osseo e delle cicatrizzazioni. E’ un rimedio, se
guardate la Materia Medica Omeopatica, caratteristico dei traumi dell’occhio anche se forse Arnica viene utilizzata più
frequentemente e viene utilizzato dopo la fase acuta nelle fratture in quanto lavora non tanto sul periostio e sull’episodio
traumatico di per sé quanto è un rimedio che aiuta la ricostruzione del callo osseo e la ricalcificazione quindi poi il
consolidamento dell’osso. Per cui, se vogliamo fare una cronistoria del trauma con frattura, subito dopo il trauma, se ce
lo abbiamo a portata di mano possiamo dare Arnica al Paziente ancora prima di portarlo al Pronto Soccorso perché
sicuramente gli darà un effetto di analgesia quindi riduzione del dolore immediato dovuto alla frattura e anche dolore di
eventuali manovre mediche che dovrà subire per la riduzione della frattura in ospedale, magari nei giorni
immediatamente successivi dare Arnica e Ruta che tutti e due aiutano lo smaltimento e il riassorbimento dell’ematoma e
l’iniziale ricostruzione e poi Symphitum iniziare darlo dopo una settimana, quando inizia a formarsi il callo osseo,
quando iniziano a lavorare gli osteociti. Symphitum si utilizza anche mesi dopo, incredibile, uno potrebbe pensare che
una frattura consolidata male con un osso storto o comunque che sembra dritto ma continua a dare dei dolori sia cosa
fatta, in realtà Symphitum ha guarito anche questi disturbi una volta che l’osso è completamente consolidato per cui il
Paziente che ha il dolore al braccio che si è rotto dieci anni fa ogni volta che cambia il tempo facilmente può avere
beneficio da questo rimedio. Vi ho messo, io non lo sapevo, l’ ho trovato sulla Materia Medica, anche il dolore da arto
fantasma che è una cosa che ci si augura di non vedere assolutamente mai. Il dolore da arto fantasma, non so se lo
conoscete, in seguito alle amputazioni degli arti può capitare, anzi capita spesso, che il Paziente continui a sentire l’arto
che è stato amputato e addirittura spesso lo senta con crisi dolorose, il Paziente che ha subito l’ amputazione della
gamba, si vede nei documentari, nei film sulle guerre specialmente, io me lo ricordo, c’era un documentario sulle
procedure mediche durante la seconda guerra mondiale, spessissimo questi malati non hanno più completamente la
gamba a partire dalla coscia destra ma sentono un dolore atroce come un fuoco sotto al piede che non c’è più. In questo

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caso Symphitum, secondo la Materia Medica Omeopatica, può essere utile. Torniamo su traumi un pochino più dolci,
un po’ più tranquilli. Bellis Perennis, una piccola margherita, è un rimedio che agisce in traumi molto particolari,
agisce nei traumi della mammella e nei traumi della pelvi. La Materia Medica dice che Bellis agisce non tanto sui
capillari e sui e sul riassorbimento del sangue quanto sulle fibrille muscolari che circondano i vasi sanguigni per cui un
meccanismo un po’ diverso per dei traumi un pò particolari su tessuti molto sensibili e particolari. Qui non l’ho messo
ma Bellis Perennis è un rimedio che si utilizza anche nelle degenerazioni, nei tumori della mammella insorti in seguito a
grossi traumi perché ci sono, statisticamente sono state viste, associazioni tra l’insorgenza di tumori della mammella
dopo traumatismi forti della stessa mammella. In questo caso Bellis può essere un rimedio da accostare alle terapie
tradizionali, alla chirurgia, alla chemioterapia, a quello che può essere del caso. Io continuo ad andare avanti, faccio
questa scaletta, se avete delle domande interrompetemi, anzi interrompetemi a metà perché è più facile rispondervi
subito sul caso che poi dopo aver visto tanti rimedi ritornare indietro. Chiunque voglia fare una domanda si alzi in piedi
così lo notiamo subito e sentiamo la domanda. Altro evento traumatico fisico e psichico di ogni età è il Dentista. Dal
Dentista abbiamo traumi dei tessuti molli, emorragia, dolore, gonfiore, abbiamo bisogno di copertura dalle infezioni e
qui ho messo dei rimedi. Arnica lo conoscete già benissimo, è lo stesso rimedio che si utilizza nella contusione, si
utilizza dal dentista. Molti di Voi lo avranno preso, lo abbiamo consigliato. Si può iniziare a prendere già la sera prima,
addirittura o, se l’appuntamento dal dentista è di pomeriggio iniziare a prenderlo già dalla mattina perché avere “la
frequenza Arnica” nel sangue fa bene al Paziente che sentirà meno il dolore, fa bene anche al Dentista perché abbiamo
detto che Arnica aiuta il capillare rotto, aiuta a riassorbire il sangue ma aiuta anche il capillare a rompersi di meno e a
sanguinare meno, quindi sul Paziente trattato con Arnica il dentista lavora meglio perché il Paziente sanguina di meno.
Qualsiasi Dentista o la maggior parte dei dentisti, terrorizzata da quello che può succedere dopo il suo intervento, dà
l’antibiotico praticamente a tutti, a meno che non abbiate fatto semplicemente la pulizia dal tartaro, qualche Dentista lo
dà anche dopo la pulizia del tartaro subito l’antibiotico immediatamente. L’ antibiotico può salvare vite, per un bambino
con la polmonite è quasi indispensabile, in un paziente uscito dal gabinetto del Dentista può essere addirittura dannoso
perché l’antibiotico che dà una bella bastonata ad eventuali batteri presenti nella flora orale che rischierebbero di andare
in circolo ma dà anche una bella botta al paziente, per cui il Paziente, sotto una massiccia dose di antibiotici, guarisce
peggio di un Paziente senza antibiotico; però una copertura dobbiamo dargliela comunque quindi oltre all’igiene della
ferita chirurgica e la detersione si dà sempre Calcarea Fosforica. Calcarea Fosforica è un rimedio importantissimo
della Materia Medica, i suoi due campi di azione che utilizziamo di più sono quello antibatterico ed antibiotico e quello
sul metabolismo del calcio. Calcarea Fosforica vuol dire fosfato di calcio. Per cui verrà utilizzato nei traumi, prima
abbiamo parlato delle fratture, nelle fratture che guariscono male o che fanno fatica a guarire spesso viene utilizzata
Calcarea Fosforica o Calcarea Carbonica là dove un difetto o un pericolo per la guarigione dell’osso può essere
imputato a un cattivo metabolismo del calcio per cui in una donna con una osteoporosi o in un uomo anziano con una
osteoporosi o in un Paziente con problemi di malassorbimento o mal digestione tende ad assorbire pochi sali minerali.
Quindi qui abbiamo fatto un excursus su un effetto di Calcarea Fosforica al di fuori. Ecco, avevo fatto la diapositiva e
non me lo ricordavo, per cui le due azioni: metabolismo del calcio, si utilizza sulle fratture per guarirle meglio, sulla
crescita, il bambino che fatica a crescere, il bambino che deve mettere i denti e ha una dentizione ritardata, la donna che
allatta, per esempio, e che ha paura di rovinare lo smalto dei denti, può usare Calcarea Fosforica come può usare anche
le altre Calcaree, ne abbiamo diverse. Le Calcaree principali che utilizziamo per il metabolismo del calcio sono la
Calcarea Carbonica, la Calcarea Fosforica e la Fluorica. Ognuna ha le sue caratteristiche, ognuna ha le sue modalità che
vedevamo prima. In questi casi si possono, per non sapere né leggere né scrivere, addirittura utilizzare tutte e tre a ciclo.
Invece l’ azione antibatterica, la abbiamo vista nell’intervento del Dentista, nell’intervento chirurgico, può essere utile
anche questa prima dell’intervento del Dentista se c’è un ascesso, una suppurazione, il Paziente con una faccia con un
bozzo così, va dal Dentista perché ha un male terribile e il Dentista lo rispedisce a casa, non lo opera perché in quel
momento lì una infiammazione, una infezione in atto andare a tagliare può essere pericoloso perché l’ascesso è una
raccolta. Perché i batteri si raccolgono tutti nello stesso punto ? Si raccolgono tutti nello stesso punto non perché gli
piace ma perché li raccogliamo noi, è una nostra difesa. Non so se Vi ricordate il discorso sull’Omotossicologia, sulle
Fasi di Reazione dell’organismo, cerchiamo, i nostri tessuti cercano di delimitare tutti in un punto, di fare una bella
raccolta e magari di farci anche una membrana attorno a questi batteri per combatterli meglio. Il Dentista lo sa, anche se
non ha studiato la Tabella dell’Omotossicologia per cui sa che se in quel momento va ad aprire questa capsula allora
non c’è antibiotico che tenga, c’è un grosso rischio. Questo qui può essere il momento di dare Calcarea Fosforica prima
dell’intervento. Calcarea Fosforica per tre giorni, per una settimana, aiuta spesso a sgonfiare e a smaltire l’ascesso e
rende possibile poi il lavoro del Dentista in un secondo tempo. Vi ho messo anche le fistole, Calcarea Fosforica come
rimedio che credo abbiamo dopo è un grosso rimedio di tutte le suppurazioni. Ancora più di Calcarea, Hepar Sulfur =
suppurazioni acute e croniche. Nelle suppurazioni acute le fistole le ho messe perché le fistole sono molto attinenti ai
traumi. La fistola è un tragitto anomalo, cavo, che può rimanere tra due cavità dell’organismo. Per cui abbiamo le fistole
arterovenose che oggi non ci interessano che sono condotti che mettono in comunicazione le arterie con le vene, per
farla molto semplice. Le fistole post chirurgiche, che sono quelle che ci interessano qui, sono tragitti che spesso, dopo
un trauma, dopo un intervento chirurgico o dopo una infezione localizzata si scavano da sole, in realtà è sempre il
nostro organismo spesso che le facilita, come vie di fuga, come vie di eliminazione di questa raccolta di batteri. La
fistola viene curata bene da Calcarea Fosforica e da Hepar Sulfur, spesso. L’intervento, dopo il Dentista, è l’intervento
chirurgico maggiore, Arnica la utilizziamo sempre, è il nostro rimedio principe dei traumi, già da prima per aiutare
come il dentista anche il Chirurgo a lavorare con una emostasi migliore, con meno sangue in giro. Calcarea Fosforica lo

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daremo dopo l’intervento anche qui per la prevenzione delle infezioni. Qui ho aggiunto, ho messo, per introdurre questo
argomento Hyperhicum che è molto importante, non solo dopo l’ evento chirurgico ma dopo ma dopo qualsiasi trauma
da taglio perché Hyperhicum è un rimedio che lavora sulle fibre nervose. La fibra nervosa specialmente la fibra
nervosa terminale periferica è quella, secondo molte ricerche, che fa da guida per la stessa cicatrizzazione, cioè non è
solo quella che permette di finire la guarigione dal taglio, un taglio della fibra nervosa vuol dire che perdiamo ad
esempio la sensibilità, il tatto. Un taglio su una mano che coinvolge delle fibre nervose magari guarisce il taglio ma per
un po’ di tempo se appoggiamo le dita su qualcosa di caldo o di freddo non sentiamo bene. In realtà la ricrescita o
l’integrità della fibrilla nervosa in seguito al taglio garantisce una cicatrizzazione più rapida. Per cui dare Hyperhicum,
specialmente quando il taglio è profondo e quindi favorire la ricrescita della fibra nervosa periferica accelera lo stesso
processo di cicatrizzazione. E’ un rimedio non solo dei traumi da taglio ma anche degli schiacciamenti, specialmente
delle dita delle mani e dei piedi. Un buono schema prima, durante e dopo l’interveto può essere prendere Arnica prima,
alternare Arnica e Calcarea Fosforica nei primi giorni dopo l’intervento e magari, dopo sei – sette giorni iniziare
l’alternanza di Hyperhicum e Arnica. Una volta scongiurato il pericolo di infezione questi due rimedi ci permetteranno
di riassorbire il trauma e lo stravaso di sangue da una parte e ricostruire la cicatrice e poi risolvere la cicatrice più
rapidamente. Raphanus Sativus è un rimedio che non trovate nella dispensa di omeopatia di urgenza dell’altra volta, è
un rimedio che utilizziamo poco e che io non conoscevo prima di andare a studiare queste cose per farvi questa
presentazione. E’ però un rimedio interessante per un sintomo particolare. Dopo un intervento chirurgico dell’addome,
può esservi un fenomeno che si chiama ileo chirurgico. Ileo chirurgico vuol dire la paralisi della muscolatura
dell’intestino che rimane come shoccata per cui tarda a rimettersi in moto e, ricordiamo, il moto dei muscoli della parete
muscolare dell’intestino serve al transito, cioè a portare il cibo digerito verso il retto e la defecazione. Per cui quando,
dopo l’intervento chirurgico, vediamo questa stipsi ostinata che fatica a risolversi Raphanus Sativus è un rimedio
specifico. Allo stesso modo, visto che abbiamo detto che i rimedi lavorano non tanto in base a quella che è la causa del
sintomo ma in base a quello che è l’insieme della sintomatologia, lo stesso rimedio lo possiamo provare in una
ostruzione intestinale anche non in seguito all’ intervento chirurgico. Nelle ferite da taglio abbiamo visto Hyperhicum,
Hyperhicum specifico delle cicatrizzazioni. Rimedio tipico utile nelle ferite da taglio è Staphysagria. Staphysagria è un
rimedio dei tagli, delle mortificazioni della carne e dello spirito. Ve l’ho messa e visto che i traumi non sono solo fisici
ma sono anche quelli che prendiamo nell’anima ho voluto ampliare un po’ la chiacchierata di oggi con questi rimedi.
Staphysagria è utilissimo in tutti i sintomi fisici e psicologici che conseguono un dispiacere ma soprattutto un dispiacere
di tipo repressivo, cioè una mortificazione, una repressione, cioè qualche cosa che non mi dà la possibilità di reagire.
L’umiliazione, una forte umiliazione, una forte mortificazione da parte di un collega, da parte di un capo, da parte di un
partner. Quando vediamo dei sintomi che sono sicuramente associati a questa causa possiamo utilizzare Staphysagria.
Altro trauma dell’anima e non della carne, lo spavento, lo shock, il rimedio principale è Gelsemium. Gelsemium lo
diamo anche nei traumi della carne ma non al bambino, spesso lo diamo alla mamma, quando la mamma telefona in
panico, non riesce a parlare, “Dottore, mio figlio è caduto…” non si riesce a tirarle fuori niente, allora subito Arnica al
bambino e Gelsemium alla mamma. Si utilizza tutte le volte che c’è un trama doppio ma dove c’è una prevalenza del
trauma psichico. Pensiamo ad un incidente stradale da cui si esce con una mano un po’ dolorante ma con una paura
boia, col blocco magari, il Paziente non vuol più salire in macchina neanche per essere portato a casa. In quel caso lì
ancor prima di Arnica si può utilizzare Gelsemium. Si può utilizzare Gelsemium nel trauma unicamente psichico, un
lutto, una separazione, una perdita. Le caratteristiche di Gelsemium, leggendo la Materia Medica, si riassumono nel
concetto di stupor. Lo stupor che cosa è? Lo stupor è lo stato del Paziente attonito. Il Paziente resta di gesso, bianco,
non si muove, non reagisce agli stimoli né semplici, gli si parla non reagisce o risponde incoerentemente, spesso anche
agli stimoli invece non diretti e non parlati, ci può essere una diminuzione, una alterazione dei riflessi, una diminuzione
della sensibilità tattile o addirittura il tremore. Queste sono tutte le caratteristiche che ci possono indirizzare verso la
scelta di Gelsemium. Altro bel rimedio dei traumi fisici e psichici è Aconitum. Aconitum fa un po’ il contrasto con
Gelsemium perché, se Gelsemium c’è lo shock che può essere violento o subdolo ma vede un Paziente attonito, fermo,
quindi è un rimedio dell’ immobilità, Aconitum è un rimedio di movimento, di violenza, è un rimedio dinamico. Tutte
le caratteristiche di Aconitum fanno pensare al movimento. Sembra un po’ il manifesto del movimento futurista. Tutta
la vita è movimento, quello che non è movimento, dicevano i futuristi, non ci interessa. Anche ad Aconitum tutto quello
che non è movimento rapido non interessa. Tutti i sintomi provocati e quindi curati da Aconitum in dose omeopatica
sono veloci. Arrivano velocemente: la febbre del Bambino che di colpo da 37° va a 40° nel giro di un quarto d’ora. Si
risolve violentemente, la febbre che scende di colpo col brivido (?????) [n.d.r ???? Col brivido o con la sudorazione?
Ho sempre visto il brivido accompagnare la salita della febbre e mai la defervescenza, questa sempre accompagnata da
sudorazione profusa se la temperatura era elevata.] Lo spavento, uno spavento che lascia il Paziente non attonito
stuporoso come prima ma assolutamente agitato. Queste sono tutte caratteristiche di Aconitum. Lo stesso Paziente
generalmente non sta fermo. Anche lui subisce il movimento che è il tema principe di questo rimedio, quindi pensate ad
un altro colpo, il colpo di calore. Dopo il colpo di calore il bambino ha la febbre che sale di colpo, il bambino ha la
febbre che sale di colpo altissima e non sta fermo, magari ha anche le allucinazioni, scalcia, si muove nel letto, se si
addormenta ha gli incubi e continua a scalciare sotto le coperte. Quelli lì sono sempre sintomi caratteristici di Aconitum
che potete utilizzare nel colpo di calore. Torniamo sui traumi fisici. Qui ho fatto una carrellata dei rimedi non più tanto
muscolari o di sanguinamento ma i rimedi dei traumi delle articolazioni quindi: cartilagine, tendine, legamento. Li ho
messi tutti vicini in modo da vedere le differenze poi i quadri patologici curati li vediamo tutti insieme alla fine, dopo
aver fatto la carrellata dei rimedi ce li spieghiamo meglio. Cimicifuga lo facciamo per primo, è il rimedio con una

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caratteristica di localizzazione che ci aiuta a sceglierlo perché Cimicifuga è un rimedio dei tendini, dei muscoli, delle
articolazioni della mantellina. Il dolore a mantellina è il dolore che parte dalle cervicali e si allarga verso le spalle. Tutte
le volte che avete il dolore al collo, il torcicollo che si irradia alla schiena oppure sentite come una punta a livello
dorsale che si allarga verso le spalle, Cimicifuga può essere il rimedio corretto. E’ anche un rimedio importante della
cefalea Cimicifuga, specialmente quando la cefalea parte sempre dalle cervicali, dalla nuca, quindi Vi dà rigidità, non
riuscite a muovere il collo e ogni volta che lo muovete Vi aumenta il mal di testa. Vi ho messo anche qui un sintomo
importante di Cimicifuga anche se non è molto attinente, è la dismenorrea, i dolori mestruali. Preferiamo di solito e
troviamo più facilmente al Test Kinesiologico Cuprum, Dioscorea e Colocynthis. Cuprum quando è prevalente il
sintomo, l’aspetto crampiforme, Dioscorea e Colocynhis invece sono più frequenti quando c’è proprio il dolore
mestruale del sanguinamento della perdita, del distacco. Bryonia. Bryonia è più generalizzato, non ha una
localizzazione caratteristica. Bryonia è un altro policresto, è un altro rimedio che ha un milione di sfaccettature, un
milione di sintomi da curare. Bryonia è un rimedio delle sierose. Le sierose sono le membrane che avvolgono
esternamente tanti organi. Qui prendiamo principalmente in esame come rivestimento la sinovia articolare, però è anche
un rimedio delle sierose del polmone quindi della pleura, è un rimedio del peritoneo, è un rimedio del pericardio. E’ il
rimedio delle sierose umide, tutte le volte che c’è un versamento del pericardio, un versamento pleurico e quando
all’interno della sinovia quindi all’interno dell’articolazione c’è un versamento, c’è gonfiore dell’articolazione con
liquido Bryonia è rimedio caratteristico. La modalità di Bryonia, guardatela bene perché è importante, che ci serve a
sceglierla se non possiamo fare il Test Kinesiologico è il fatto di essere peggiorata dal contatto, assomiglia ad Arnica,
ma soprattutto dal movimento, da qualsiasi movimento. Bryonia è il Paziente che si sveglia alla mattina col male al
gomito, col male alla schiena e non si alza dal letto perché qualsiasi movimento lo peggiora. Questo ci serve a
distinguerlo dall’altro rimedio delle articolazioni generale e che cura tutto come Bryonia ma che è in realtà molto
diverso, che è Rhus Tox. Rhus Tox non so se pensare ad un Paziente che non lo abbia mai usato è difficile perché cura
di tutto, dalle vescicole quindi l’herpes, il mal di schiena, il male al collo, ha un milione di posti dove andare a
picchiare. Lavora anche lui sulle articolazioni, meno frequentemente ha il versamento articolare di Bryonia ma ha le sue
modalità che lo distinguono tantissimo. Le modalità di Rhus Tox sono particolari e sono frequenti, si riscontrano
frequentemente. Non è il Paziente rigido e che non si può muovere assolutamente. Rus Tox è un Paziente bifasico: si
alza la mattina rigido, nella schiena, nelle gambe, nel gomito, in qualsiasi articolazione, pian piano muovendosi inizia a
sciogliersi, il movimento, il calore lo migliorano, pian piano perde il sintomo, il Paziente si alza, fa colazione, magari
cerca di fare un po’ di ginnastica, il mal di schiena si attenua, va a lavorare, non ha problemi, sta bene tutto il giorno,
alla sera, arriva verso sera, si irrigidisce di nuovo, ha l’affaticamento, si ferma e nel giro di un’ora è di nuovo bloccato,
per cui molto diverso da quello che abbiamo visto prima con Bryonia. Rhus Tox peggiora al contrario quando sente il
freddo, quando sente l’umido, quando fa un bagno, quando fa una doccia. Terzo rimedio delle articolazioni e in
particolare della schiena è Ledum. Ledum è un rimedio del mal di schiena, del colpo della strega, reumatismo lombare,
discopatia. Discopatia l’ho messo perché è importante, ci serve per distinguere l’utilizzo di Ledum dall’utilizzo del
rimedio che vedremo dopo. Ledum si utilizza quando c’è una diagnosi di sofferenza del disco o comunque di mal di
schiena in assenza di ernia. Noi lo vediamo spesso nel Test Kinesiologico che nel Paziente col mal di schiena si testano
i rimedi: Rhus Tox, Bryonia, Cimicifuga, Arnica, Ledum, Valeriana che vedremo dopo. A volte ci si aspetta un
risultato, il Paziente lamenta il mal di schiena, non ha un riscontro clinico ospedaliero radiografico di ernia, Ledum non
è efficace, si trova al Test Kinesiologico efficace Valeriana, il Paziente dopo qualche tempo va a ripetere le radiografie
e si trova l’ernia. Questa è la grossa differenza tra i due rimedi. Sintomatologicamente spesso non è possibile
distinguerlo però se guardate la patogenesia del rimedio e pensate al danno del disco dell’ernia e alla semplice
sofferenza del disco invece nella discopatia ci può essere una cosa che vi guida molto. Quando associato al mal di
schiena avete il dolore lungo il nervo quindi la cosiddetta sciatica molto probabilmente, anche se non sicuramente, può
essere più utile Valeriana perché se l’infiammazione del disco, l’infiammazione del tessuto paravertebrale dà dolore
locale ma difficilmente dà la compressione del nervo e quindi il dolore su tutto il tragitto del nervo sciatico, l’ernia è
molto più facile che la dia. Caratteristica modalità classica di Ledum è di essere freddoloso di costituzione ma
migliorato da applicazioni fredde per cui “mettimi un panno con l’ acqua ghiacciata sul ginocchio perché è l’unica cosa
che mi fa passare il male al ginocchio. Questa è la classica frase che ci fa pensare immediatamente a Ledum. E’ anche
un rimedio delle contusioni dell’occhio, come abbiamo visto prima Hyperhicum e come abbiamo visto prima Arnica.
Valeriana lo abbiamo appena visto, dolore alla schiena accompagnato da sciatalgia, dolore alla gamba lungo il decorso
dello sciatico posteriormente. Le modalità di Valeriana classiche sono che migliora camminando peggiora da seduto e
stando in piedi. Il Paziente magari, al contrario di Rhus Tox, si alza alla mattina senza sintomi, si mette seduto a fare
colazione e si blocca. Quando finisce di fare colazione non si alza più. Questo qui può essere un suggerimento per
usare Valeriana. Allora, adesso che abbiamo visto la carrellata di rimedi vediamo i traumi e vediamo come affrontarli
con i rimedi che abbiamo appena visto e imparato ad usare. La storta classica, questo può servire spesso a Piccinini
quando si picchia sul ring se scende male sul piede. Nella storta abbiamo uno stiramento spesso del muscolo, del
tendine, addirittura, se è molto forte, del legamento articolare per cui Rhus Tox sicuramente che agisce sul tendine,
Arnica se questa storta, questa distorsione provoca rottura di capillari e quindi se il piede o la mano gonfia e diventa blu.
L’ occhio nero, qui serve per ricordarvi i rimedi, nell’occhio nero è molto semplice, c’è un grosso ematoma e basta,
quindi si può pensare e dare ad occhi chiusi (qui ci sta bene!) Arnica, però ricordatevi anche Ledum se vedete che dopo
due o tre giorni l’occhio nero non evolve con Arnica pensate a provare Ledum. Il torcicollo, altro quadro, i due rimedi
principali con cui possiamo iniziare sono Rhus Tox e Cimicifuga. Differenziateli con le modalità che abbiamo visto

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prima. Se avete la rigidità al mattino poi andando avanti migliorate e a sera siete nuovamente stanchi e bloccati
utilizzate Rhus Tox. Se avete un male al collo che non cambia ed è sempre uguale e soprattutto se avete il dolore a
mantellina per cui il dolore che dalle cervicali vi fa venire il mal di testa, il male alle spalle partite con Cimicifuga. Il
colpo della strega lo abbiamo visto per ultimo, ormai lo avete ben presente, Rhus Tox come rimedio generale e
articolare, è facile che il Paziente col colpo della strega abbia quelle caratteristiche bifasiche del miglioramento col
movimento e del ripeggioramento con la stanchezza e poi Ledum se la sintomatologia o la vostra storia clinica non fa
pensare a un’ernia, se avete nella vostra storia passata in radiografie del passato una diagnosi di ernia del disco, il
giorno che avete una riaccensione del vostro mal di schiena non prendete Ledum, prendete direttamente Valeriana.
Strappo muscolare banale: Rhus Tox e Arnica. Rhus Tox per la parte di fibre per cui per il muscolo ma soprattutto per
le fibre tendinee, specialmente se c’è lo stiramento del muscolo e lo stiramento del tendine Arnica per proprio la fibra
muscolare e il sanguinamento. La tendinite Rhus Tox e basta. (Battimani) Volevo introdurvela, prima di farvela vedere,
adesso i lucidi ve li metto sul Sito, troverete la dispensa quando riusciremo a correggerla, ma coi lucidi potrete già farvi
un po’ di ripasso, potete sfidare la vita e i piccoli traumi che vi dà la vita oppure andarveli proprio a cercare, come fanno
i nostri amici di Tortona, con gli sport più acrobatici avete modo di curarli anche perché tutta queste conoscenze di cui
vi ho fatto un condensato sono finite dentro un prodotto che ci ha dato delle grosse soddisfazioni. Gli amici delle Acque
Chiare che sono qui fra di noi, non so se sono ancora di là, adesso non li vedo, hanno dato vita a una nostra idea,
abbiamo messo insieme un pò di questi rimedi, un po’ di trucchetti omeopatici, frequenze ed abbiamo realizzato il “Gel
per lo Sport”. Il “Gel per lo Sport” è un gel particolare, visto che fan tutti pubblicità al Lasonil, visto che tante ditte di
omeopatia vendono l’Arnica in pomata, ma non c’è niente che utilizzi l’omeopatia in alta potenza come fate voi sempre
con Techineos. L’omeopatia in alta potenza, oltre ad essere più efficace nel Paziente a dieta, specialmente, ha un’ altra
caratteristica che agisce di più a distanza per cui il Paziente che ha un politrauma o traumi multipli o dolori multipli, con
un rimedio locale in alta potenza spesso vede migliorarli tutti non solo il punto dove ha realizzato il trauma. Se non lo
avete già visto e se fate sport e siete soggetti a traumi, provatelo questo gel per lo sport, perché è utile sia come
defatigante perché c’è Arnica dentro, lo abbiamo visto prima, ma lavora anche in seguito sui traumi, sul male al collo,
sul mal di schiena. I pochi Pazienti che lo hanno già provato hanno avuto già dei grossi risultati. Per cui adesso col “Gel
per lo Sport” e con la conoscenza dell’omeopatia buttatevi tra i pericoli ma, mi raccomando, siate prudenti! (Battimani).
Dr. A. Solerio:< Soprattutto non litigate con Piccinini né con Davide Lombardi che però sono due ragazzi meravigliosi,
molto miti. A proposito dell’azione di questo prodotto, la settimana scorsa è arrivato un Paziente Graphytes storico, dice
sempre le cose a pezzettini e che ha avuto dei buoni risultati in altri campi e “Se permette, Dottore, Le lascio questo”.
Non mi ha parlato, mi ha lasciato una lettera mi sono letto la lettera appena ho avuto un momento e c’era scritto “Tra le
cose che non Le ho detto delle mia affezioni c’era una sofferenza dovuta al CAI = Club Alpino Italiano. Tutte le volte
che andavo da anni a passeggiare col CAI e le passeggiate significa ore e ore di marcia durissima in montagna, l’arrivo
in un Rifugio, la notte nel rifugio e un’ altra camminata, tutte le volte le mie notti erano insonni in quanto ero tenuto
sveglio da dei dolori violentissimi alla pianta dei piedi. Da quando mi ha regalato quella confezione di quel gel io
religiosamente mi do il gel sia prima che dopo la prestazione e ormai le mie notti nei rifugi sono diventate tranquille. Al
massimo mi è venuto qualche formicolio”. Quindi lì abbiamo un trauma piccolo ma cronico che si ripercuoteva poi
sulla sintomatologia. Ricordatevi che la pianta del piede comunque è Rene. Adesso sentiamo il Dottor Oddino. Natalino
Oddino, valido ed illustre Pediatra, si è portato un “bimbo” e ci racconterà di un caso clinico. Prego>. Dr. N. Oddino:<
Vi parlo del caso di un mio amico Maurizio che ho qui di fianco, amico soprattutto di partite di pallone, lui è un ottimo
centrocampista tecnico e io ero un terzino randellatore, per cui era proprio la mia vittima. Ha quarantadue anni, nasce
pretermine a sette mesi dopo una gravidanza decorsa fisiologicamente, parto domiciliare, non è stato rilevato, come
nella maggior parte dei parti domiciliari il peso alla nascita. La madre riferisce che era molto piccolo e che le unghie
erano appena evidenti. E’cresciuto nei primi due mesi avvolto nel cotone e tenuto in un ambiente con poca luce,
diciamo così in una “incubatrice a livello domestico” ed è stato alimentato con latte materno somministrato col
cucchiaino perché aveva una suzione poco valida. Ha avuto uno sviluppo psicomotorio nella norma, a tre anni e mezzo
ha avuto un intervento per ernia inguinale destra, entro gli otto anni ha contratto tutti gli esantemi infantili tra cui, per
ultimo, la scarlattina. Sviluppo puberale normale, a sedici anni ricorda che dopo un episodio che definisce simil
influenzale ha avuto gonfiori al viso, ipertensione, urine, scure. E’ stata posta diagnosi di glomerulo nefrite acuta post
streptococcica ed è stato trattato con cortisone ed una dieta che ricorda bene perché era a base di riso, di pollo e verdura
per circa tre mesi ed in effetti ha detto che era stato bene, con quella dieta (aveva eliminato il suo allergene) ed aveva
avuto una completa risoluzione del quadro, però già aveva presentato un problema di alvo diarroico durante e dopo la
glomerulo nefrite. A diciassette anni ha avuto un intervento di tonsillectomia consigliato dal nefrologo, consigliato
dall’otorino e tra i cattivi consiglieri c’ero stato anch’io. Ha fatto questo intervento e, passati alcuni mesi, ha cominciato
ad avere un alvo prima leggermente diarroico e poi più accentuato, questo nel 1980, aveva diciotto anni, precedute,
queste scariche, da dolore addominale, stanchezza e accompagnate da perdita di peso.

di relativo benessere e poi di ricaduta fino al ’98, finché, a 36 anni, nel ’98, dopo uno sforzo fisico, ecco gli sforzi fisici
lo hanno sempre peggiorato, accusa un dolore puntorio violento al fianco destro e viene ricoverato nuovamente a Torino
dove eseguono una laparotomia e si evidenza una recidiva del morbo di Crhon a livello della pregressa anastomosi, cioè
dove era stato abboccato l’ileo sano con il colon. Il tratto interessato e recidiva contrae tenaci aderenze con la porzione
duodenale dalla la quale viene clivato ed è perforato nel retroperitoneo, nella doccia parietocolica. Si resecano 20 cm di

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ileo, si reseca il colon e una parte non precisata dell’ileo. Il problema è che alla fine di questo intervento si esegue
anastomosi ileocolica e rimangono 140 cm di intestino. Voi pensate che il tenue è 6 metri. Ci stiamo avvicinando a
quella che è la sindrome dell’intestino corto che poi a volte è la porta per l’alimentazione parenterale o enterale quando
si riesce a fare. La parenterale è quella per via venosa, enterale è quella che si fa quando introducendo nel tubo
digerente le soluzioni di aminoacidi, di proteine, di lipidi più digeribili e quindi che danno meno stimolo al transito
intestinale. Adesso, prima di far parlare Maurizio, perché dopo questo intervento chirurgico nel Dicembre del ’98 non
si è più ripreso. In realtà già all’inizio del 99 continuava ad avere dolori addominali, continuava a non sentirsi bene. Io
nel Gennaio del 99 ho conosciuto il Dottor Solerio. Volevo parlare un attimo del morbo di Crhon. Sarò abbastanza
rapido, tanto per dare un’idea, probabilmente quello che dirò è una cosa scontata per molti colleghi ma credo che per il
pubblico penso che possa interessare. E’ una malattia cronica intestinale il morbo di Crhon, di origine idiopatica, cioè la
causa praticamente non è nota, che può colpire qualsiasi tratto dell’intestino, dalla bocca all’ano, sebbene la maggior
parte dei casi colpisca l’ileo terminale cioè l’ultima parte dell’ileo e il colon. Infatti la prima diagnosi era appunto di
ileite terminale, quando era stato operato ad Alessandria. Il processo infiammatorio è di tipo transmurale, cioè riguarda
tutto lo spessore della parete intestinale, a differenza invece della colite ulcerosa in cui la lesione è prevalentemente
mucosa e sottomucosa. Eccentrico, cioè può riguardare sia porzioni dell’ileo ma può anche riguardare la parte
terminale del colon, l’esofago, la bocca, qualsiasi tratto può essere colpito. Segmentale, cioè si alternano delle parti
colpite di intestino a parti sane ad altre parti colpite. Si ipotizza, e qui andiamo nelle ipotesi perché la causa del Crhon
non si conosce, una iperattivazione dell’immunità cellulo mediata mucosale, cioè dell’immunità mediata dai linfociti T,
sia alla base delle lesioni istopatologiche intestinali sistemiche. Il decorso della malattia è recidivante, cioè ci sono dei
periodi di miglioramento e dei periodi di ricaduta. Ci sono le presenze di granulomi spontanei che sono appunto l’esito
di questa attività infiammatoria a livello delle lesioni della mucosa. Queste presenze di granulomi suggeriscono la
presenza di uno stimolo cronico e di un meccanismo di automantenimento della infiammazione di natura sconosciuta
cioè praticamente non si sa che cosa provochi questa infiammazione. Fa parte delle cosiddette MICI, cioè delle Malattie
Infiammatorie Croniche Intestinali, insieme alla colite ulcerosa e alla colite indeterminata. In realtà ci sono altre
malattie come la malattia di Bechet, la colite collagenosica ma ho detto le più importanti. Nei Paesi industrializzati è in
netto aumento, con una incidenza di tre – quattro casi ogni 100.000 abitanti. L’incidenza è il numero di casi nuovi che si
verifica per anno. E una prevalenza, che invece è il totale della popolazione che è affetta da quella malattia, da 30 a 100
casi per 100.000 abitanti. E’ in aumento il numero dei casi pediatrici, cioè addirittura si sono verificati casi di Crhon ad
un anno. Più è precoce l’esordio e maggiore è la tendenza della malattia ad essere più aggressiva nel decorso, con la
presenza di fistole e di stenosi. Le stenosi sono i restringimenti dell’intestino che si formano in seguito a questo
processo infiammatorio, le fistole possono essere delle comunicazioni che si formano perché il processo, colpendo tutta
la parete, magari l’ansa intestinale aderisce, non so, alla vescica e si forma una fistola tra l’intestino e la vescica. Può
aderire all’uretere e formarsi una fistola tra l’intestino e l’uretere, o aderire ad altre anse intestinali e portare al salto
proprio di una parte di intestino. Parliamo una attimo della ipotesi patogenetica. Diciamo che, non sapendo la causa si
può solo fare delle ipotesi. Sicuramente ci sono dei dati che indicano che è una malattia di tipo genetico, infatti la
maggior presenza della malattia tra i gemelli monozigoti, cioè quei gemelli che hanno lo stesso patrimonio genetico
rispetto ai dizigoti indica che comunque c’è una concordanza del 60% - 70%, vuol dire che la gentica incide. La
maggior prevalenza in alcuni gruppi etnici: questa è una malattia che è maggiormente diffusa nei Paesi del Nord, per
esempio nel Nord Europa e poi ha una strana distribuzione, per esempio in America i bianchi, cioè la popolazione
caucasica e i neri hanno la malattia molto di più della popolazione asiatica e dell’ispanica, però le stesse popolazioni
nere, si sono andati a fare degli studi in Africa da dove erano state deportate ebbene lì in Africa la percentuale di
malattia di Crhon in realtà è molto più bassa, quindi sicuramente l’essere andati in America da quel punto lì non ha
giovato. E poi c’è il rischio di ammalare che è da 12 a 15 più elevato nei pazienti che hanno dei parenti di primo grado
dei soggetti affetti. Mi spiego: se uno ha un figlio ed è affetto dal morbo di Crhon il figlio ha una percentuale 12 – 15
volte più alta, non 12% - 15%, rispetto alla popolazione generale di ammalare di Crhon. C’è inoltre il fenomeno della
anticipazione cioè se il Crhon si ripresenta nella stessa famiglia, si ripresenta in età più precoci quindi il decorso è anche
più aggressivo. Ci sono fattori genetici, non vi sto qui ad annoiare con questi i geni, comunque per esempio il gene nod
2 che è un gene che è presente nel 20% dei soggetti affetti dal morbo di Crhon, praticamente codifica per una proteina
che in qualche modo inibisce l’azione di quelle citochine che aumentano l’ infiammazione a livello intestinale. Ultimo i
fattori ambientali: c’è una netta prevalenza comunque delle malattie nelle società più ricche, praticamente c’è una
correlazione tra il prodotto interno lordo e l’incidenza dei casi. Popolazioni della stessa razza immigrate da Paesi dove
l’incidenza della malattia è bassa hanno una incidenza più alta una volta arrivate nel Paese dove la malattia è più
frequente. Adesso vi leggo una attimo quale è la ipotesi patogenetica della malattia di Crhon. Si pensa che nella mucosa
intestinale dei soggetti normali ci sia un costante stimolo immunologico da parte della flora batterica, cioè di tutti quei
batteri che sono presenti nell’intestino, e degli antigeni alimentari. Quindi tutti noi siamo a contatto con una quantità
tale di stimoli che provoca una infiammazione limitata e quindi considerata fisiologica perché ce l’hanno la maggior
parte dei soggetti, bisognerebbe vedere quelli che fanno Techineos come sono, e viene ritenuta normale questa
infiammazione, legata a questo contatto con l’ambiente esterno. Nel morbo di Crhon il meccanismo immunitario che
limita questa fisiologica infiammazione sarebbe alterato sia per fattori di origine genetica che per fattori di origine
ambientale ne consegue che nella mucosa e nella sottomucosa dell’intestino si verifica una abnorme ed eccessiva
risposta infiammatoria. Non è chiaro se questa risposta abnorme sia diretta contro antigeni della parete intestinale,
soprattutto si pensa contro la flora batterica, almeno a livello della Medicina Ufficiale si dà molta importanza al

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discorso della flora batterica, per esempio degli esperimenti su topi tenuti in ambiente privo di germi hanno dimostrato
che non si sviluppava il morbo di Crhon anche avendo un assetto genetico che poteva determinarlo. Quindi la flora
batterica senz’altro una incidenza ce l’ha. Ossia piuttosto una risposta normale ad un microbo o ad un agente non ancora
modificato. I mediatori dell’infiammazione, qui veramente c’è tutto uno snodo del morbo di Crhon, che si liberano da
questa patologica risposta conducono alla distruzione e al rimodellamento dei tessuti con esito in fibrosi. Ecco, questo è
quello che porta alla stenosi e alle fistole. Diciamo rapidamente due nozioni così di immunologia, ma molto terra a
terra. Diciamo nelle biopsie intestinali del morbo di Crhon si trova soprattutto dei tipi di linfociti che si chiamano Th1.
Questi linfociti che sono chiamati anche linfociti infiammatori liberano e fanno liberare ai macrofagi, che sono altre
cellule del sistema immunitario, delle citochine come l’interleuchina 2, come l’interleuchina 6 e un fattore di cui
parleremo dopo che è il Fattore di Necrosi Tumorale (TNF) che inducono proprio alterazione, fibrosi e distruzione dei
tessuti. Molte delle terapie volte a controllare il Crohn sono proprio rivolte a controllare l’azione di queste citochine, di
questi mediatori, perché una volta che questa causa che scatena il Crhon, cioè che attiva questi linfociti Th1, è in atto, si
verifica tutto un rimaneggiamento della mucosa intestinale per cui molte altre molecole microbiche e di alimenti
penetrano, il sistema immunitario comincia a sensibilizzarsi contro tutte queste molecole quindi c’è una continua
amplificazione della risposta infiammatoria che danneggia sempre di più i tessuti. Velocemente espongo la differenza
tra il Crhon e l’altra grande malattia infiammatoria cronica intestinale, la colite ulcerosa, e soprattutto sui sintomi di
esordio. Il dolore addominale è soprattutto periappendicolare nel Crhon mentre nella colite ulcerosa è limitato
soprattutto alla evacuazione con desiderio di evacuare e poi, dopo evacuato, ritorna di nuovo il desiderio, questo è il
tenesmo. La diarrea è frequente nel Crhon ma non c’è sempre mentre è sempre presente nella colite ulcerosa. Il sangue
nelle feci è piuttosto raro nel Crhon mentre nella colite ulcerosa c’è sempre. Il megacolon tossico che è una dilatazione
acuta, gravissima, che richiede una colectomia d’urgenza altrimenti il Paziente va incontro a shock per disidratazione,
questa dilatazione del colon che richiede un intervento urgente è relativamente frequente nella colite ulcerosa e molto
raro nel Crhon. A volte il Crhon, specialmente nei bambini, esordisce come una febbre di origine indeterminata, cioè
febbre senza alcun altro sintomo e senza sintomi intestinali, è piuttosto raro che questo accada nella colite ulcerosa. La
perdita di peso è praticamente la regola nel morbo di Crhon, visto che colpisce l’ileo dove c’è più assorbimento di
nutrienti, è più rara nella colite ulcerosa. Il rallentamento di crescita è un classico sintomo dell’età pediatrica è più
frequente nel Crhon. L’anoressia è di regola nel morbo di Crhon ed è più rara nella colite ulcerosa, molte volte le
anoressie nervose sono dei Crhon non diagnosticati. Le fistole e le malattie perianali sono più frequenti nel Crhon,
abbiamo spiegato per tutto il meccanismo delle citochine, le ulcere e le afte orali sono frequenti nel Crhon e molto più
rare nella colite ulcerosa. Gli indici infiammatori, quindi VES, PCR, Leucociti sono più alterati nel Crhon rispetto che
nella colite ulcerosa, c’è l’associazione sia nella colite ulcerosa sia nel Crhon con altre malattie autoimmuni, più
frequente nel Crhon è la spondilite che è una artropatia cronica che colpisce la colonna, le spalle, le anche; l’uveite che
è una infiammazione delle membrane degli occhi; l’eritema nodoso in cui vengono dei noduli dolorosi, caldi,
soprattutto negli arti inferiori. Questo è più frequente nel Crhon, mentre nella colite ulcerosa si riscontra più facilmente
la colangite autoimmune che è una infiammazione a carico delle vie biliari o il pioderma gangrenoso che è una lesione
della cute. La localizzazione extraintestinale, cioè lesioni simili a quelle che troviamo nell’intestino, nel fegato, nella
cute, nel polmone e nel pancreas sono abbastanza tipiche del Crhon, a volte non danno neanche sintomi, sono piuttosto
rare e non sono invece presenti nella colite ulcerosa. In ultimo: precisazioni sulla terapia. Non esiste una terapia per il
morbo di Crhon, intendendo per terapia una terapia guaritiva. Mi spiego: uno ha una polmonite, gli diamo l’antibiotico,
la polmonite si risolve. Questo nel Crhon non accade, la terapia è tuttavia in grado di limitare la gravità delle recidive,
di prolungare i periodi di remissione e di migliorare la sopravvivenza e le qualità di vita dei Pazienti. Va modulata in
rapporto alla gravità della malattia. Qui è una classificazione che ho fatto, molto stringata, mettendo assieme i
cortisonoci con gli antiinfiammatori, cosa che non è del tutto corretta ma ho voluto essere sintetico. Ci sono farmaci di
primo approccio che sono la salazopirina, che adesso non è più usata, e la mesalazina, che hanno azione
antiinfiammatoria e non fanno parte della famiglia dei cortisonici. Ci sono dei cortisonici per bocca, prednisone o
prednisolone, che si danno nella fase acuta, all’esordio, ad esempio, poi si scalano gradualmente. La budesonide, che
non è in commercio in Italia, per via topica è invece un cortisonico che viene dato per bocca ma una volta che viene
assorbito dall’intestino viene disattivato al 95% dal fegato per cui ha pochi effetti sistemici a differenza del prednisone,
cioè non fa diventare obesi, non provoca l’osteoporosi, non provoca tendenza all’iperglicemia, o almeno sono molto più
limitati questi effetti. Antibiotici, soprattutto da usare quando ci sono delle riacutizzazioni, perché spesso questi tratti
stenotici, infiammati, vanno incontro a delle sovrapposizioni di grosse quantità di carica batterica, si possono usare,
infatti Maurizio ogni tanto li usa, poi ci sono gli immuno modulatori che sono dei farmaci che deprimono il sistema
immunitario e quindi riducono questo processo di autoaggressione. Sono la azatioprina, il metatrexate, la ciclosporina,
vengono spesso associati col prednisone quando non si riesce a svezzare il Paziente dal cortisone, cioè
l’immunodepressore praticamente permette di sospendere in alcuni casi il cortisone. Di nuova generazione c’è
l’infliximab. L’infliximab è un anticorpo monoclonale cioè un anticorpo che è prodotto unendo dei linfociti umani a dei
linfociti di topo che producono questo anticorpo contro il TNF, il Fattore di Necrosi Tumorale. Il TNF è uno dei fattori
prodotti dai macrofagi e dagli istiociti che sono delle cellule che vengono attivati dai linfociti Th1 che ha un’azione
notevole nell’ indurre le manifestazioni di molte malattie autoimmuni ad esempio febbre, calo dell’appetito,
anemizzazione, perdita di peso, distruzione delle proteine muscolari, alterazione della cartilagine articolare quindi
pensiamo all’artrite reumatoide e soprattutto induce una lisi di quel collagene che tiene assieme i fibroblasti nella parete
intestinale e quindi di qui forma quel luogo di minor resistenza che dà origine alla fistola. Quindi è molto importante

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l’infliximab nel trattare i casi di Crhon veramente disperati, dove c’è delle fistole che non si riesce in nessun modo a
risolvere. Diciamo che ha due effetti collaterali non da poco: nel 20% dei casi può dare delle gravi reazioni di tipo
allergico, può dare una riaccensione di una malattia tubercolare, può portare un aumentato rischi di linfomi nelle età
successive. Poi ho messo provocatoriamente la talidomide che in realtà è un farmaco vecchissimo, è un farmaco che ha
dato più di 10.000 bambini malformati negli anni ’60, veniva usato come ansiolitico in gravidanza e aveva soprattutto
una azione sulla angiogenesi fetale, cioè non permetteva ai capillari del feto di proliferare, per cui non proliferando i
capillari spesso le braccia non crescevano e questi bambini nascevano focomelici, cioè con la mano attaccata alla spalla.
Però questa sostanza ha una azione di inibizione sul TNF, cioè come l’infliximab, anche se un po’ meno efficace,
blocca il TNF che è il fattore che causa i maggiori danni nel Crhon. La terapia nutrizionale praticamente è una terapia
importantissima, praticamente si decide di sospendere l’ alimentazione e di dare nei casi più gravi per via endovenosa,
incannulando la vena succlavia, delle soluzioni di aminoacidi, lipidi, glucidi e non facendo lavorare così l’intestino. Si
corre però il rischio di danni al fegato, in quanto in un certo senso non lavora e di infezioni. Molto più usata è la terapia
enterale con sondino soprattutto nei bambini, si danno anche qui delle soluzioni costituite da aminoacidi o da peptidi o
da glucidi o da polimeri del glucosio e da lipidi. Questa terapia mette in qualche modo a riposo l’intestino, in queste
soluzioni ci sono spesso malto destrine da frumento e caseina, quindi sia il latte che il frumento, tuttavia in qualche
modo, probabilmente perché mancano tutti gli altri allergeni, manda in remissione tantissimi casi di Crhon ed evita tante
volte l’intervento chirurgico. Quindi la terapia enterale è veramente importante soprattutto nel bambino perché a volte
nello sviluppo puberale permette di dare molte calorie in più di quelle che l’intestino può assorbire e di garantire uno
sviluppo ottimale. Rimane la terapia chirurgica che non è assolutamente curativa però quando c’è una stenosi con una
occlusione intestinale o ci sono delle fistole che non rispondono per esempio all’infliximab o ci sono dei sanguinamenti
non controllati può essere temporaneamente risolutiva. Prima di concludere adesso sentiamo però l’interessato perché,
disperato come era io a maggio del ’99 gli ho detto “fai un fax al dottor Solerio e sentiamo quello che ti dice”.
(Battimani). Maurizio:< Buon giorno. Io a maggio del ’98 ho subito l’ultimo intervento. Ne avevo già fatti tre, questo
era il quarto. Dopo l’intervento pensavo di andare a stare bene, anche se facevo una terapia di pentasa, ciproxin, e anche
cicli di cortisone. Non è che stessi gran che bene perché avevo sempre un po’ di febbre alla sera, poi la stanchezza e
qualche dolore addominale. Poi l’amico Lino mi ha parlato del Metodo del Dottor Solerio e io ho detto: “a questo
punto, visto che non riesco a stare bene, proviamole tutte”, poi lui era così entusiasta e mi fido di lui ho detto proviamo
ad andare dal Dottor Solerio, ho fissato l’appuntamento e nel ‘99 sono andato a fare questa visita. Subito ero abituato
che tutti i Dottori mi toccavano la pancia, tubi e tutte queste cose qui che non sto a raccontare, e il Dottore tutte le cose
che mi faceva me le spiegava e io non è che riuscissi tanto subito a capire, per me è come se parlasse un po’ mezzo
arabo, perché istamina e queste cose qua, adesso riesco già a capire più cose. Poi mi faceva cose un po’ strane con una
batteria in mano, forse il Dottore non se lo ricorda, gli ho fatto fare tre o quattro volte la prova perché mi ha dato una
batteria in mano, io facevo forza e dicevo “no, non è possibile” allora schiacciavo sempre di più, lo ho fatto rifare tre o
quattro volte poi effettivamente era così. Dopo queste prove che mi ha fatto mi ha detto “sei intollerante al latte e al
lattosio e ti dò una dieta”. Ho iniziato questa dieta e all’ inizio è stata dura perché chi fa la dieta all’inizio lo sa, che
anche solo se stai lontano dal cibo però passi davanti a queste panetterie insomma l’acquolina in bocca ti viene, quindi
non è stato facile. Però dopo una settimana io ho visto che ho iniziato subito a stare un po’ meglio, mi rendevo conto
che iniziavo a non aver più la febbre la sera, e già quello per me era molto, poco per volta vedevo che stavo sempre
meglio, ho iniziato a sentirmi più forte, la febbre e i dolori sono passati, le scariche sono rimaste invariate questo anche
perché il mio intestino è quello e lo tengo e speriamo di tenermelo tutto, e quindi è una cosa penso anche meccanica poi
il Dottore l’ ha spiegata. Avevo anche dei mal di testa che però il Dottor Solerio mi ha detto che dopo un po’ mi
sarebbero passati anche questi, sarebbero passati anche questi mal di testa, infatti è successo così che mi sono passati
anche i mal di testa. La VES è scesa, ho iniziato a fare sempre i controlli, a prendere i miei Graphytes, Antimonium,
Argentum, Momordica, Calcarea Fosforica e, facendo la dieta e prendendo questi rimedi qua, effettivamente sto molto
meglio. Dopo un anno di dieta mi è venuto però fuori un reflusso gastroesofageo, ho fatto la gastroscopia, sono ritornato
ai tubi e mi hanno trovato questo reflusso è una piccola ernia iatale e una infezione da elicobacter. Il Dottor Solerio mi
ha detto “non ti preoccupare, che anche quello ti passerà, anzi è che la malattia sta superficializzandosi e allora, dopo un
anno, ho rifatto la gastroscopia e non avevo più comunque i bruciori, non avevo più niente e non avevo neanche più
l’elicobacter, se ne è andato, adesso vediamo, speriamo che non torni! (Battimani). Per farla breve, io sono stato molto
bene e diciamo che ho imparato a convivere con la malattia perché per forza devo imparare a conviverci, cerco di non
pensarci, e cerco quindi di vivere il più possibile. Siccome adesso sto bene e mi sento anche in forza ho un po’
esagerato nel fare dei lavori un po’ pesanti e adesso, infatti ci siamo visti che è poco, mi si è alzata un pochino la VES e
un filino di un dolorino però mi ha assicurato che metteremo tutto a posto. Mi ha assicurato questo e io quindi devo dire
che la mia vita è nettamente migliorata da quando faccio questa dieta e da quando seguo il suo Metodo e non sono mai
stato così bene, forse ho sbagliato perché mi sentivo così bene a fare cose che non dovevo fare>. Dr. A. Solerio:< Il
prossimo capitolo è tornare a giocare mezz’ala sinistra, come Rivera >. Maurizio:< Adesso faccio l’allenatore dei
bambini!> Grazie (Battimani). Dr. A. Solerio:< E’ stato simpaticissimo, alla fine noi Medici siamo più tecnici, i
Pazienti invece ti danno il cuore e sono più immediati e parlano con più facilità a Voi che siete Pazienti. E’ chiaro che
Franchino ha cercato di farvi diventare tutti Medici Omeopati, io ho cercato un po’ di farvi diventare agopuntori e Luigi
ha filosofeggiato acutamente su quello che avevamo detto, insomma, qualche risultato speriamo di averlo ottenuto. Dr.
N. Oddino:< Volevo concludere ancora un attimo, due cose. Il caso visto alla luce della Medicina non convenzionale,
secondo me qui emergono due dati. Primo il concetto di soppressione. Il concetto di soppressione è questo: l’organismo

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nella sua reazione alle noxe patogene sceglie, se possibile, delle malattie di tipo superficiale, cioè quando veniamo a
contatto o con un germe o con qualche sostanza, ad esempio soprattutto l’allergene, praticamente tutte le volte che
abbiamo contatto con qualche cosa che ci danneggia e parliamo soprattutto del cibo in questo caso, abbiamo dei sintomi
spesso superficiali: tonsilliti, dermatiti. La soppressione con dei mezzi farmacologici, l’antibiotico a volte bisogna
usarlo, terapie chirurgiche può talvolta causare un approfondimento della patologia con interessamento di organi più
importanti per l’economia del corpo cioè facciamo un esempio: mi chiedo sempre se quella tonsillectomia non si fosse
verificata non lo potremo mai sapere però quella era una soppressione, sarebbe veramente uscito il morbo di Crhon?
Forse sì forse no, non lo sapremo mai. Comunque questo ci deve insegnare a non sopprimere i sintomi, a cercare di
capirne la causa come ci ha sempre insegnato il Dottor Solerio. Una seconda cosa: la risoluzione dei sintomi con il
Metodo Techineos segue la legge di Hering. La legge di Hering, che è la legge di guarigione e di cui vi ha già parlato
Franco, se ne era accennato praticamente, è la legge di cui abbiamo parlato questa mattina, senza citarla. E’ la legge di
guarigione secondo l’Omeopatia che dice che la guarigione procede dall’alto verso il basso, dall’interno verso l’esterno,
dagli organi più importanti a quelli meno importanti e nell’ordine inverso alla apparizione dei sintomi. Praticamente, se
avete notato, nella storia che vi ha raccontato Maurizio, prima di dire “mi è andata via la febbre” “mi sono andati via i
dolori” ha detto “ho sentito più forza” “ho sentito più benessere” = sintomo mentale, cioè primo sintomo del suo
miglioramento è stato un sentirsi meglio con se stesso e questo indica che il Techineos ha agito secondo il modello
esatto perché se avesse detto “io non ho più il mal di pancia ma sono nervoso e intrattabile” probabilmente la guarigione
non seguiva il verso esatto. Poi notare come il reflusso gastroesofageo potrebbe essere un sintomo di eliminazione, cioè
praticamente la malattia in qualche modo viene ad un livello, proprio seguendo la legge di Hering, più superficiale, più
esterno rispetto al Crhon che riguardava l’ileo e il colon. Le brillanti remissioni indotte dal Metodo Techineos nel
morbo di Crhon sono note a tutti e non solo nel morbo di Crhon. La Medicina Ufficiale di cui non si può certamente
disconoscere per molti aspetti la sua insostituibile validità si ostina ad affermare che la remissione di questa malattia e
dieta sono un fatto casuale, cioè “hai tolto frumento, hai tolto il latte, a volte succede che vanno in remissione” però con
Techineos accade praticamente quasi sempre. Poi un altro fattore: il fatto che la remissione si ottenga con
l’alimentazione enterale, cioè dando queste soluzioni di aminoacidi, di lipidi e di glucidi dovrebbe condurre ad una
attenta riflessione sul ruolo degli antigeni alimentari. Cioè se io a questo intestino non do più determinati cibi o li do
comunque in modo più digeribile, meno allergizzante perché già ridotto a peptidi e questo mi va meglio, almeno non
possiamo dire che il cibo sia la causa del morbo di Crhon ma potremmo almeno dire che sia una causa di mantenimento
e di perpetuazione della malattia, questa è una riflessione che la Medicina Ufficiale dovrebbe fare. Oggetto di
riflessione dovrebbe anche essere il fatto che, secondo studi recenti, c’è un aumento della permeabilità della mucosa
intestinale che precede la ricaduta delle malattie autoimmuni, cioè non solo nel Crhon ma anche nella sclerosi a placche,
nella artrite reumatoide, prima che peggiorino i sintomi, sia da un punto di vista di laboratorio che da un punto di vista
fisico si altera la permeabilità intestinale, cioè si fanno dei Test in cui si danno delle molecole di zuccheri che, se la
mucosa intestinale è integra, non si ritrovano nelle urine e invece, se non è integra, si ritrovano nelle urine, questa
aumentate permeabilità, questo ritrovare già quello zucchero nelle urine si verifica prima delle ricaduta delle malattie
autoimmuni. Quindi c’è un collegamento tra la permeabilità dell’intestino e la ricaduta di queste malattie. Un altro
esempio è la celiachia. I Pazienti affetti da celiachia hanno un aumento di questa permeabilità intestinale, quindi
attraverso questo intestino chiamiamolo colabrodo, non passa solo l’allergene primario ma tutta una serie di altri
allergeni secondari che sensibilizzano poi il sistema immunitario e questo perpetua l’infiammazione. Ebbene la
celiachia, messa a dieta, si normalizza la permeabilità. Quindi anche il fatto che togliendo un alimento in una malattia
che ha delle connotazioni che possono riguardare Techineos in un certo senso, dovrebbe far riflettere. Se il fine ultimo
della Medicina è quello della salute del Paziente bisognerebbe che ci fosse una collaborazione, un dialogo, tra le due
Medicine. Domande come “la dieta secondo Techineos normalizza la permeabilità della mucosa intestinale?” Questo ce
lo potrà magari dire Enrico che è un esperto nel campo, nel morbo di Crhon. “Il profilo immunologico, cioè tutte quelle
classi e sottoclassi di linfociti e queste citochine che si producono nel morbo di Crhon e nelle altra malattie autoimmuni,
si normalizza a dieta secondo Techineos, quindi togliendo non solo l’alimento ma anche le frequenze?” “Fino a che
punto Techineos funziona nei casi gravi?”, cioè probabilmente funziona in tutti i casi perché togliamo un grosso
elemento di destabilizzazione. Penso che tutte queste domande troverebbero, ho la sensazione che troverebbero una
risposta se ci fosse questa collaborazione. “Sensazione”, se la andiamo a cercare nel Repertorio Omeopatico, (i
Repertori Omeopatici sono tutti quei libroni tremendi in cui si sono tutti i sintomi della Omeopatia), sotto “Maind =
Mentale” c’è scritto che “Sensazione di” si traduce in “Delusion of”. Io direi che se traduciamo Delusion in modo non
inglese ne esce una parola che non incoraggia, ma spero che questo non si verifichi. (Battimani).
Dr. E. Solerio:< Per risponderti su molti quesiti che tu hai posto, diciamo che tanti gastroenterologi si sono spesso
interrogati e cercato le soluzioni: Uno dei motivi, secondo me, fondamentali per cui è difficile che un gastroenterologo
ti dica “Sì, è vero, se togli il latte o il frumento o quello che ti sembra che mangi sbagliato un Paziente col morbo di
Crhon, lo guarisci”. E’ che, diciamo che i cosiddetti scienziati, loro si basano su dei test, dei confronti che comprendono
tanti pazienti, non so, dicono “va bene, prendiamo 50 Pazienti e togliamo il latte” Sono studi che sono stati fatti intorno
agli anni 1930 – 1940, in realtà nell’epoca prima ancora che venisse scoperto l’efficacia del cortisone in queste malattie.
Allora i Medici studiavano effettivamente l’alimentazione di questi Pazienti perché in alcuni casi i singoli vedevano che
cambiare l’alimentazione poteva guarire o ridurre le recidive o comunque migliorare la vita di questi Pazienti. Il
problema è che nel momento in cui si è tentato l’approccio scientifico tanti pazienti sono stati messi a dieta. Se Voi
provate in questo gruppo di Persone che siamo noi un centinaio a mettervi tutti a dieta senza latte troverete che forse il

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30% stanno bene ma il 70% rimangono esattamente uguali e quindi la vostra statistica sarà quella di concludere che in
realtà qui dentro nessuno è allergico al latte, cosa che invece non è vera. Per cui questo approccio alla realtà in verità
non è un approccio corretto e quindi dentro a questo schematismo che è l’approccio, se vogliamo, scientifico, cioè
cercare di fare delle statistiche su dei grandi numeri noi cadiamo, nel senso che in verità la statistica su grandi numeri
cancella quella che è la realtà del singolo individuo. Mentre invece se noi prendiamo il singolo individuo e gli diamo
una dieta adeguata possiamo avere degli ottimi risultati che però statisticamente non ci danno queste grosse conferme.
La soluzione sarebbe quella di provare a fare un test su 100 Pazienti e metterli a dieta ognuno con la loro dieta
particolare e allora poter andare a dire “è vero, il morbo di Crhon non è una malattia causata dal latte, non è una malattia
causata dal frumento, il problema è che questi Pazienti il 20% sono Persone che hanno una intolleranza al latte, la
diagnosi di morbo di Crhon è un qualcosa che dobbiamo mettere a parte”. Se invece ragioniamo con un criterio di
diagnosi e quindi con un criterio di incasellare questi Pazienti non lo capiremo mai e quindi questo è il motivo per cui le
domande che tu hai posto difficilmente avranno una risposta valida negli anni avvenire e questo un po’ per esperienza
vissuta nel campo>. Dr. A. Solerio:< D’altra parte sappiamo che la Medicina è un’arte e che ogni rapporto che si
instaura tra Medico e Paziente è un rapporto individuale. L’individualizzazione del caso, la personalizzazione della
diagnosi, la scelta dell’ allergene, la scelta del medicamento più idoneo a quel Paziente devono essere gli scopi a cui
tende un Medico che voglia lavorare ad un certo livello. Purtroppo il protocollo che va a coprire 100 su 100 non
necessariamente dà dei risultati affidabili perché non c’è l’individualizzazione. Direi che le domande le girerei ad oggi
pomeriggio, primo perché non abbiamo i microfoni, secondo perché a forza di parlare del primo tratto dell’ intestino
tenue forse qualcuno vuol farlo funzionare per cui ci aggiorniamo per le ore 14 e 45 circa. Rientrando troverete una
gentile fanciulla con una scatola, se volete mettere le risposte a quegli indovinelli i nostri piccoli grandi sponsor a chi
sarà sorteggiato ed indovinerà daranno un regalo. Grazie, a più tardi. (Battimani).

SeminarioTechineos04IIIcass

Dr. A. Solerio:< Il primo oratore del pomeriggio è l’Ingegner Sarti che è il nume tutelare dell’informatizzazione
dall’alto del suo CNR Istituto di Tecnologie Didattiche ha notato come noi didattici non siamo tanto>. Ing. Sarti:<
Tutt’ altro, al contrario, invece>. Dr. A. Solerio:< Cedo la parola>. Ing. Sarti:< Sono qui in realtà soltanto per riferire
brevemente dell’ andamento delle cose. Come tutti sapete, o quasi tutti, noi abbiamo due supporti telematici in questo
momento, in questa fase. Già da diverso tempo uno è un Sito che ahimè sebbene non è particolarmente aggiornato, anzi
mi è stato recentemente segnalato il fatto che nella sezione data base ci sono segnalati dei prodotti che poi non sono più
in lista e che quindi quelle informazioni non dovrebbero più essere considerate attendibili e quindi io le rimuoverò
quanto prima. Però c’è da dire che in pentola stanno bollendo delle novità su cui poi vi riferirà il Dottor Franco. Sul Sito
vi direi soltanto che sebbene le informazioni lì sopra non siano praticamente manotenute cioè il sito sia quasi lo stesso,
quasi uguale a se stesso da molto tempo con poche variazioni, soltanto dall’ 8 Aprile del 2004, data in cui io ho
cambiato server e quindi non ho informazioni precedenti, abbiamo avuto 1200 accessi, 1200 Persone che sono entrate
comunicando la pass word e non è poco. Sempre rimanendo in temi di numeri vi voglio invece riferire qualcosa di più
sulla mailing list che usiamo per scambiare messaggi di posta elettronica. In questo momento abbiamo 278 iscritti e
negli ultimi dodici mesi ci sono stati scambiati sulla mailing list 1900 messaggi. Nei dodici mesi precedenti erano stati
1200 circa, vi do dei numeri a spanne, quindi questo testimonia di una crescita, di una crescita che ha anche i suoi
svantaggi perché per qualcuno una mole significativa di messaggi può anche significare del rumore, possono essere
troppi. Se mi arrivano dieci messaggi al giorno magari non li leggo, non ho il tempo di leggerli o li butto via, e in
effetti, in media, non sono sempre le stesse persone ma io lo vedo bene perché gestendo la lista vedo le segnalazioni
degli errori, in media di questi 278 ce ne è sempre in ogni momento una decina che hanno la mail box occlusa, piena di
messaggi e che quindi non può ricevere ulteriori segnalazioni che mi rimbalzano indietro e mi vengono segnalate.
Nessun problema dal mio punto di vista però è evidente che, non so, può darsi che domani noi si decida di cambiare e di
avere due mailing list separate o enne mailing list separate a seconda delle varie intolleranze. Può darsi che alle Persone
non interessi a tutti a leggere. Vi elenco brevemente i temi che recentemente sono corsi sulla mailing list: le
vaccinazioni dei fanciulli, tema molto sentito da chi è genitore di persone in età scolare e magari meno sentito da chi
non è più in queste condizioni. I prodotti per neonati, di nuovo. I lieviti, lungo dibattito sul lievito, ma questo va bene,
lieviti secchi, lievito di birra, lievito per… Ci sono Persone a cui interessa molto e altre Persone che non si fanno il pane
e non si fanno i dolci e quindi… Quindi può darsi che sta un pochino a voi decidere, a me gestire una mailing list o due
o tre non cambia molto, però può darsi che valga la pena segmentare, frammentare, suddividere. Un ultimo tema che
non proprio recentemente, un pochino di tempo più indietro è stato di moda è lo scambio di indirizzi di esercizi
alberghieri, ristoranti, agriturismo che fossero sensibili, diciamo, al problema delle intolleranze. La penultima cosa che
volevo dire è più o meno questa: il mondo della posta elettronica sta vivendo un’ invasione di quella che normalmente
si chiama “spam” cioè messaggi o pubblicitari o comunque che contengono virus o che contengono segnalazioni … dal
Viagra venduto a prezzi stracciati … ad altri tipi di servizi… messaggi non desiderati. Molti providers di servizi di

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posta elettronica impostano dei filtri che automaticamente cercano di riconoscere, con una certa percentuale di errore,
questo tipo di messaggi per eliminarli alla fonte. Però con una certa percentuale di errore. I filtri che io mi ritrovo non a
gestire ma a subire nel senso che sono stati impostati dal personale tecnico del CNR, qualche volta filtrano i vostri
messaggi. Io quotidianamente vado a vedere nel calderone, nel bidone della spazzatura dei messaggi buttati via, se ci
sono messaggi che non andavano buttati via e lentamente modifico il filtro e gli faccio imparare gli indirizzi di coloro
che devono invece essere invece considerati affidabili. Però tenete presente che questo può comportare un po’ di ritardo
nel far rimbalzare la vostra posta perché noi abbiamo un meccanismo manuale proprio per evitare il diffondersi di virus
e di posta non desiderata: sono io che manualmente leggo il messaggio e dico “si, lo spedisco oppure no, questo non
c’entra, lo butto via”. Non è più arrivato nulla. Sempre in questa politica avrete notato che i messaggi formattati in
HTML cioè quei messaggi belli, con i colori, con magari gli sfondi grafici, non passano, io li filtro con una sola
eccezione come quando Lei ha citato il necrologio. Non c’è una esigenza forte di fare questo in realtà, perché avrete
anche notato forse che io tengo aggiornato un antivirus che controlla automaticamente tutti i messaggi, quindi un
eventuale virus che non può essere presente in un messaggio non formattato ma che potrebbe essere nascosto nelle
formattazioni dei messaggi belli, verrebbe comunque segnalato, però come maggiore sicurezza, se siamo tutti d’accordo
io suggerirei che si rinunci agli sfondi colorati, alle cose rutilanti, ai colori, ai fondi belli, alle impaginazioni e si viva
con dei messaggini molto spartani, tutti scritti con questo fond triste che però sono sicuri, non generano problemi. Per
facilitare la vita dei filtri sia manuali che automatici ricordo che ci eravamo detti “mettiamo nel sugget del messaggio
ogni volta che scriviamo, mettiamo nel campo oggetto del messaggio, mettiamoci l’intolleranza a cui si riferisce.
Frumento: prodotti testati KO; oppure qualunque intolleranza: vaccinazioni” così capiamo, lo ricordo perché molti lo
fanno e qualcuno non lo fa. C’è anche la possibilità di iscriverci una sigletta magica che è OT (off topic), uno standard
della rete: c’è una segnalazione che io ritengo attinente, che potrebbe interessare la maggior parte delle Persone ma che
non è direttamente connessa con le intolleranze di Techineos ad esempio, che ne so io, una nuova legge, un articolo
interessante su un giornale, una cosa che può essere di nostro interesse ma che non è specificamente. Un ultimo punto
ricorderete che anni fa c’era stata questa iniziativa che poi si era abbastanza portata avanti, aveva anche avuto dei
risultati significativi, dei gruppi di studio. Sul Sito abbiamo mantenuto le pagine di iscrizione ai gruppi di studio anche
se questi sono, diciamo così, in sonno in questo momento. Ogni tanto mi pervengono iscrizioni di neopazienti
tipicamente che dicono “io si sarei disponibile a collaborare”. Io religiosamente tengo conto di queste iscrizioni, la
pagina che contiene i loro nomi viene automaticamente aggiornata però non si fa nulla di più di questo. Metto qui il
problema sul tavolo dei Dottori di modo che possa essere in qualche maniera affrontato, insomma, se devo dire loro che
i gruppi di studio hanno finito la loro attività oppure se si prevede che in futuro questi possano proseguire. E’ tutto.
(Battimani). Dr. A. Solerio:< Grazie, Ingegnere. I gruppi di studio hanno lavorato molto bene e ci hanno dato una
grossa spinta, direi, in questo momento li utilizziamo meno perché direi che la mailing list li ha abbastanza superati
perché, per chi è connesso, le notizie viaggiano in tempo reale e addirittura dalle notizie e dalle esperienze di tutti noi
ricaviamo poi nuovi prodotti e nuove informazioni da inserire nelle liste che poi vi vengono consegnate in Studio. Per
cui il volontarismo è bellissimo ma c’è anche un bel volontarismo e una comunicazione istantanea attraverso la
connessione e quindi mi sembra che lavorando così si snellisce tutto e non facciamo viaggiare le Persone e comunque
l’informazione è attendibile e per adesso navighiamo in questo modo. Grazie> (Battimani). Dr. F. Solerio:< Sempre in
ambito informatico abbiamo pensato visto che sono uscite, il Sito è abbastanza vecchio, è stato realizzato dall’Ingegnere
un po’ di tempo fa, nel frattempo sono uscite tutte tecnologie che facilitano sia da chi gestisce il Sito sia per chi ci
entra, per chi lo deve consultare, rende tutto un po’ più facile e un po’ più ordinato per cui abbiamo affittato, comprato
uno spazio su webb e abbiamo realizzato un Sito nuovo che quindi potete inaugurare già oggi pomeriggio quando
andate a casa. Il Sito più o meno lo vedete, l’indirizzo è “techinet” = la rete di Techineos. Vuol essere un pochino la
riproduzione di quella che è la bacheca in Studio. In Studio, nelle sale di aspetto dello Studio di Genova e nell’ingresso
dello studio di S. Remo c’è la bacheca con tutte le informazioni, le novità, le cose che non vanno più bene nella lista,
pubblicazioni interessanti attinenti il Metodo e vorremmo realizzare qualche cosa che riproduca le stesse cose. Il
cambiamento rispetto al sito precedente è che non c’è una pass word unica per tutti, ma ogni Paziente che entra o ogni
famiglia, ognuno si iscriverà sul lato di sinistra della videata, vedrete tutti i comandi che potete dare, la prima cosa che
dovete fare quando entrate, andare qui dove c’è scritto “non hai ancora una account? Creane uno”. Cliccate su “creane
uno”, inserite i vostri dati, un indirizzo e mail, il nome, vi scegliete un nome utente che può essere lo stesso del nome e
una pass word da scrivere due volte per conferma e sotto dovete dichiarare di essere pazienti di un medico che segue il
Metodo Techineos e di che medico siete pazienti, questo perché ci serve per motivi legali, cioè un Sito internet così
aperto non è legale se non limita l’accesso solo a persone che sono già a conoscenza del Sito e del metodo, altrimenti
sarebbe pubblicità. In questa maniera quelli che entrano dichiarano a loro responsabilità di essere già pazienti e c’è un
avviso quando aprite per la prima volta la pagina che vi dice che se non siete pazienti non potete entrare. Una volta fatta
la registrazione vi arriverà una e mail all’indirizzo che avete inserito lì di conferma che vi dice che il vostro account,
che quindi i vostri dati sono stati autenticati, sono stati visti e il vostro nominativo inserito tra gli utenti del Sito. Quando
ritornate sul Sito, sempre lì a sinistra non dovete più dire che non avete un account ma dovete mettere il vostro nome
utente, la vostra pass word che avete scelto prima, schiacciare “entra” e automaticamente entrate nel Sito e potrete
vedere. Se non fate questo avrete accesso solo ad una parte delle notizie e delle documentazioni che ci sono sul Sito,
cioè quelle aperte a tutti. Una volta scritto il vostro utente e la vostra pass word entrate nel Sito che vi permette di
vedere tutti gli articoli che mettiamo sopra, tutte le pubblicazioni. Lì sopra ho già trasferito i Seminari per cui ci
troverete tutti i Seminari pubblicati in formato PDF fino al 2002, ci sarà anche la possibilità di inserire articoli nel senso

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che se qualche Paziente vuole segnalare qualcosa, inoltrare una pubblicazione interessante, un annuncio o qualcosa c’è
sempre la possibilità di inoltrarlo e poi i gestori del Sito lo guarderanno, lo guarderò io o lo guarderà papà o lo guarderà
l’Ingegner Sarti a seconda che si tratti di qualche novità informatica, medica, di omeopatia, di diete o di quello che è, e
poi sarà pubblicata sul Sito. Sempre qui sopra trovate il link alla mailing list, ci sarà una pagina analoga a quella che
c’era già sull’altro Sito che dà le istruzioni chiare per l’iscrizione alla mailing list gestita sempre dall’ Ingegner Sarti.
Sempre sul Sito faremo rimbalzare le notizie importanti che escono anche sulla mailing list nel senso che se qualcuno
tira fuori di eclatante, di importante, che merita di essere visto da tutti, lo mettiamo nella nostra bacheca in Studio e lo
mettiamo nella nostra bacheca elettronica. Quindi andateci, siamo all’inizio, per ora lo abbiamo provato in tre persone,
una cosa provata in tre Persone escono due o tre errorini, quando ci andate in duecento tutti insieme usciranno duecento
errori e duecento problemi, se nei primi tempi ci sarà qualche problemino, qualche cosa da rifinire perdonateci, siamo in
una fase di sperimentazione. L’ indirizzo è semplice, vi ricordate? www.techinet.it Grazie>. (Battimani). Dr. A.
Solerio:< Spendiamo due parole di ringraziamento all’Ingegner Sarti, spendiamo un ringraziamento una volta di più per
l’ Ingegner Sarti, per tutto il lavoro che si sobbarca, infinito, con cui accoglie tutte le istanze, Franchino che questa
estate ha lavorato un bel pezzo di estate a costruire questa cosa, la Dottoressa Nervi che corregge, perché lei ha un vizio,
siccome sbobina tutti i Seminari, si mette una cuffia nelle orecchie e ascolta la registrazione e vi traduce in carta, quindi
sono tre numi tutelari e li ringraziamo. A questo punto vi toccherà beccarvi il terzo Solerio della giornata, dopo di che
basta. Diamo la parola al neo gastroenterologo che sta dando la tesi di Specialità, finisce la Gastroenterologia,
comunque ad un certo punto comincia ad affrontare la vita, magari, si prende le sue responsabilità di uomo e intanto ci
racconta qualche responsabilità che si è già preso come uomo e come Medico>. Dr. Enrico Solerio:< Grazie e
benvenuti a tutti di nuovo. Direi che una più degna introduzione non avrei potuto averla, chiaramente mio padre. Io Vi
proporrò alcuni appunti che in questi quattro anni mi sono segnato sui ricordi di alcuni casi clinici affrontati in questi
quattro anni e una riflessione un po’ su tutto quello di cui abbiamo parlato anche questa mattina infatti mi fa molto
piacere che siano argomenti che siano stati già un pochino affrontati, abbiamo parlato di gastroenterologia, il morbo di
Crhon, ci sono un sacco di Pazienti interessati che conoscono purtroppo la malattia e che forse hanno trovato strade
diverse rispetto a quelle solite e che comunque hanno cambiato i loro scenari rispetto a quello che era stato loro
preconizzato magari da altri Medici che giustamente li avevano avvertiti di quello che poteva essere il decorso di una
patologia tanto grave per molti. In realtà il discorso inizia parlando di zoologia. Quello che vedete è un ornitorinco, non
so quanti di Voi lo conoscano, è un animale piuttosto curioso. I primi zoologi classificavano come mammiferi gli
animali che allattano i loro piccoli e classificavano come uccelli e rettili quelli che invece depongono le uova. Nel ‘700
in Australia fu scoperto l’ornitorinco, un animale che ha un becco di anatra, lo potete vedere, depone le uova come un
rettile ma che quando le uova si schiudono allatta i suoi piccoli come un mammifero. La scoperta ovviamente allora,
alla fine del ‘700 fece scalpore: era un enigma,“che mostro”dicevano allora. Ancora oggi si possono leggere articoli che
esordiscono con una interrogazione “ma come può esistere in Natura un simile paradosso?”. Infatti non esiste,
l’ornitorinco non fa niente di paradossale, lo vedete lì, essere un ornitorinco per lui non è un problema ma ci lancia un
avvertimento: “quando siete di fronte ad un paradosso spesso la causa del paradosso risiede nel vostro stesso modo di
pensare”. Così, come la classificazione degli zoologi aveva imprigionato l’ornitorinco dentro il suo paradosso. Come
Medico specializzando in Gastroenterologia mi sono spesso sentito ripetere da Voi questa domanda: “Dottore, ma come
fa a lavorare in Ospedale conoscendo il Metodo Techineos e a conciliare questa Medicina con la Medicina Ufficiale?”
E’ una domanda di molti, una domanda apparentemente ingenua ma che per me era molto imbarazzante perché
semplicemente non aveva una risposta. Io non le davo molta importanza, mi limitavo a dire che era difficile e che
tentavo di introdurre in Ospedale certi concetti sfruttando la fiducia che mi ero conquistato sul campo. Però, sentendomi
ripetere la stessa domanda più volta, ho iniziato a pensare che dietro un quesito in apparenza semplice si nascondesse
qualcosa di più profondo, qualcosa che doveva avere in qualche modo a che fare con il rapporto Medico – Paziente e
con l’origine stessa dell’arte medica. Stavo leggendo il libro intitolato “Lila” di Robert Pirsig che è una ricerca sulla
morale quando un giorno in Studio un Paziente di una certa età mi disse con tono compassionevole “eh, deve essere
proprio dura per lei lavorare in un Ospedale e nello stesso tempo frequentare il Metodo Techineos” . Era troppo. Di
colpo mi vennero in mente le parole del caro Dottor Luigi Baratto, mi dispiace che non sia qui ancora oggi pomeriggio
perché in queste righe c’è anche un po’ una risposta su degli argomenti che avevamo vissuto insieme. Proprio in
occasione di uno di questi incontri annuali Techineos il Dottor Baratto, così, parlandogli dell’opportunità di iscrivermi o
meno ad una Scuola di Specializzazione quindi di Medicina Ufficiale oppure di dedicarmi unicamente al Metodo lui mi
disse “E’ come essere schizofrenici, alla fine diventerai schizofrenico anche tu”. Il senso era chiaramente quello della
interpretazione delle due Medicine, e di far convivere nella stessa persona, nella stessa mente due Medicine
apparentemente contrastanti. Era chiaramente una dichiarazione di impotenza di fronte a quello che possiamo chiamare
l’ ornitorinco della Medicina. Ogni giorno la mente si scontrava con il paradosso dell’antitesi tra medicina
Convenzionale e Medicina non Convenzionale. L’unica soluzione era non schierarsi, ma significava lasciare che la
malattia mentale proseguisse nel suo cammino di divisione della mente. In realtà, senza accorgerci, stavamo già
cercando la via per annientare il paradosso affrontando giorno per giorno una moltitudine di questi piccoli ornitorinchi.
Nel campo della Gastroenterologia l’ornitorinco più famoso si chiama “sindrome del colon irritabile”. La scienza
medica definisce così tutti i pazienti che soffrono di sintomi intestinali ma che non rientrano nello schema di nessuna
entità nosologica definita: in pratica, se tutti gli esami effettuati sono negativi ma insisti paradossalmente a lamentare un
forte mal di pancia, rientri nell’ordine dei colon irritabili. Proprio come l’ornitorinco gli zoologi hanno inventato
l’ordine dei monotremi di cui fanno parte l’ornitorinco e l’echidna. Punto e basta: una nazione composta da due

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cittadini! La stranezza è che, in un ambulatorio di Gastroenterologia circa il 70% dei Pazienti visitati rientra in questo
strano ordine dei colon irritabili. Quindi la Scienza riesce ad incasellare il 30 % dei Pazienti gastroenterologici, gli altri
sono paradossi. La signora M.B: è una donna di 38 anni, giunge alla mia osservazione inviata da una Collega
Gastroenterologa. Diagnosi “colon irritabile non responsivo ad alcun tipo di terapia”. L’ornitorinco aveva colpito
ancora. Come potevano curare un malato che consideravano un non malato? La Signora lamenta algie addominali
quotidiane, crampiformi e intollerabili, accompagnate da un senso costante di gonfiore. Era triste, scoraggiata, perché
ormai le aveva provate tutte, ma la collega le aveva detto “vai da Solerio”. Interrogo la Paziente e scopro che nei primi
mesi di vita sua madre aveva avuto dei grossi problemi al momento dello svezzamento. In particolare erano comparse
delle gastroenteriti che un Pediatra aveva attribuito ad una intolleranza al latte vaccino. Stavo fissando l’ornitorinco
negli occhi. Visito la Paziente e le prescrivo una dieta priva di latticini, consegnandole la lista Techineos. Dopo tre mesi
la Signora torna in ambulatorio per il controllo programmato, dice che dopo una settimana di dieta il suo mal di pancia è
scomparso e anche il gonfiore addominale era solo un vago ricordo, sorrideva ed io con lei vedendo l’ornitorinco
sgattaiolare fuori dall’ambulatorio finalmente libero. Dopo altri due mesi la Signora mi telefona per rendermi partecipe
della sua felicità nell’essere rimasta incinta: erano tre anni che non riusciva ad avere figli e mi chiedeva con ansia
l’aggiornamento della lista “Latte”. A volte questi ornitorinchi si raggruppano in branchi e il Paziente che sto per
descrivervi ne aveva ingabbiati diversi. E’ il Signor L.P., un simpatico uomo di 76 anni magro e spiritato e con la
vitalità di un ventenne. I suoi disturbi erano iniziati un anno prima, quando era insorta una faringite che gli procurava
bruciore e modificazione della voce con senso di acidità soprattutto notturno. Secondo l’ Otorinolaringoiatra al quale si
era rivolto per primo era sano ma gli era stata comunque consigliata una visita gastroenterologica per valutazione, non
si sa mai, di una eventuale malattia da reflusso gastroesofageo. Una gastroscopia in effetti mostrava una piccola ernia
jatale, una esofagite di primo grado e delle curiose alterazioni della mucosa duodenale, simili a quelle che si osservano
nei Pazienti celiaci. Dopo una lunga quanto inefficace terapia con inibitori della produzione di acido gastrico, la terapia
classica della esofagite da reflusso, il Paziente mi veniva inviato da un collega gastroenterologo perché mi accertassi
che non soffrisse del morbo celiaco, avendo questa una alterazione della mucosa e un test anticorpale positivo per la
celiachia che si chiamano anticorpi antitransglutaminasi. Alcuni di voi forse sono più a conoscenza di questo
argomento, altri meno, comunque cercherò di spiegarlo via via. L’esame istologico della mucosa duodenale di questo
paziente escludeva però il morbo celiaco ma il Collega mi chiedeva comunque di impostare una dieta senza glutine per
verificare l’eventuale effetto clinico. Io visito il Paziente e prescrivo una dieta senza glutine per tre mesi esortandolo a
seguire il prontuario della associazione della celiachia che è un po’ come se fosse la nostra lista però è quello che viene
consigliato a tutti i Pazienti celiaci come vade mecum per imparare a fare la dieta e orientarsi un po’ nel mondo dalla
alimentazione senza glutine. Alla rivalutazione dopo la dieta il Paziente riferisce che i sintomi faringei sono immutati
pur verificando un aumento delle energie, mi dice. Consiglio di proseguire la dieta per altri tre mesi e successivamente
di riprendere una alimentazione normale per verificare eventuali peggioramenti clinici. Chiedo inoltre al Paziente di
ripetere il test degli anticorpi per la celiachia prima di reintegrare il glutine nella sua dieta. Questo per capire se la dieta
aveva in qualche modo influito su questo valore anticorpale. Il Paziente torna alla visita di controllo, riferisce di non
aver notato peggioramenti con la ripresa della dieta normale, con mio rammarico però la sua faringe è sempre malata e
la sua voce rauca. Il quadro clinico e la dieta di eliminazione con successiva riassunzione del glutine escludevano una
diagnosi di celiachia, ossia lui non aveva avuto miglioramenti facendo la dieta, non era peggiorato reintroducendo il
glutine e in più aveva solo questo strano anticorpo che normalmente non viene considerato diagnostico se non associato
ad altri test. Il test anticorpale però, curiosamente, con la dieta, era diventato negativo. Visito il Paziente e prescrivo una
dieta libera per sei mesi, invito il paziente a ricominciare la terapia per il reflusso gastroesofageo e gli chiedo di ripetere
nuovamente questi test anticorpali per la celiachia prima di ritornare al controllo in ambulatorio: in pratica la strategia
era quella di rimetterlo ad una dieta libera, ricominciare la terapia per il reflusso perché chiaramente lamentava i sintomi
e di valutare se questa dieta poteva in qualche modo far ripositivizzare questi anticorpi e poi perché il Paziente
giustamente mi diceva di voler fare una dieta normale se non c’erano segni di malattia. Il Paziente torna dopo il tempo
stabilito, riferendo che la terapia farmacologica non lo aveva per nulla aiutato e che un dietologo però gli aveva
consigliato una dieta senza lattosio. Io ero incuriosito ed ho cercato un po’ di sfruttare questa cosa perché mi sembrava
così molto orientato nel cercare quella che poteva essere la causa. Dovete immaginarvi la difficoltà di gestire un
Paziente senza poterlo testare e indirizzarlo verso delle diete di eliminazione, chiaramente non avete nessuna leva da
utilizzare per convincerlo e comunque orientarlo se non quella di spiegargli e di chiarirgli quali sono gli obbiettivi ed
essere molto sinceri sul fatto che in realtà fa dei tentativi. Allora, la terapia farmacologica non lo aveva aiutato.
Paradossalmente però i suoi livelli di anticorpi antitransglutaminasi con la dieta libera erano molto aumentati, tuttavia
tutti gli altri indicatori di celiachia erano ancora negativi e quindi questa diagnosi non poteva essere posta. Incuriosito
però da quelle strane inspiegabili oscillazioni dei livelli delle transglutaminasi con la dieta, cioè sembrava che questa
dieta avesse effettivamente un effetto su di lui, prescrivevo una dieta priva di solo frumento secondo la lista Techineos.
E’ una storia curiosa perché poi io mi sono un po’ scordato di questo Paziente il quale è tornato proprio tre settimane fa
in ambulatorio e diciamo da questo caso è venuta un po’ l’idea di descriverlo e di parlare di questo nella relazione di
oggi. Bene, il Paziente è tornato, era tutto contento, come sta? Come non sta? E’ un Paziente simpatico che ha sempre
voglia di scherzare, mi dice “ah, Dottore, sono guarito” Io pensavo stesse scherzando, in realtà il paziente parlava con
una voce squillante e mi diceva che la faringite era scomparsa. Dalla porta dell’ambulatorio vedevo fuggire un branco di
ornitorinchi sorridenti… E’ stato un caso strano, atipico, ma con molta sicurezza posso affermare che ha inaugurato un
filone, generalmente quando un Paziente ha come unico esame fuori posto un aumento isolato un aumento isolato degli

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anticorpi antitransglutaminasi, come il Paziente in questo caso, si dice che è un falso positivo: il test è positivo ma non
vale, il Paziente non è celiaco. Generalmente sono Pazienti che hanno sperimentato una dieta priva di glutine e hanno
notato dei miglioramenti che però la Scienza non può misurare. Io vi ho parlato di un nuovo filone perché seguo molti
Pazienti con un aumento isolato di queste famose antitransglutaminasi che hanno avuto dei miglioramenti che
potremmo definire paradossali grazie alla dieta senza frumento e non senza glutine come invece dovrebbero seguire i
pazienti celiaci, chiamiamoli veri. Riuscite a contare quanti ornitorinchi ridono delle nostre ingenue classificazioni? Di
un terzo caso clinico di una Paziente affetta da morbo di Crhon trattata con dieta senza frumento vi parlerò in una
successiva occasione, per ora mi premeva raccontarvi un po’ quello che ho vissuto in questi quattro anni di specialità,
saltando tra le due sponde della Medicina Ufficiale e della Medicina Alternativa, ma soprattutto vorrei spiegarvi come
ho trovato, caro Luigi, la mia cura per la schizofrenia medica. La risposta è nascosta in un fiore. Se proviamo a dire che
cosa è un fiore non possiamo fare altro che elencare le categorie che lo compongono: sette petali, uno stelo, tre foglie,
ma ciò che per noi il fiore è nella realtà empirica è il suo valore, la sua bellezza, la sua qualità, il giudizio che noi gli
diamo. Il valore, la qualità e dunque ciò che è reale, in antitesi con la sostanza che altro non è che una configurazione
stabile di valori inorganici. La Medicina intesa come scienza non è quindi reale, ma è la qualità medica, è il valore
dell’atto medico che è reale, ecco perché gli antichi, oggi derisi, parlavano di arte medica. Paracelso diceva “un medico
che è soltanto un Medico non è neanche un Medico”. La Scienza sostanzialista e meccanicista non ha nulla a che vedere
con quell’ arte. I mega trial utilizzati per valutare l’efficacia di un farmaco non hanno nessun valore reale, perché
partono dall’assunto meccanicistico di causa ed effetto, secondo cui ad una azione A corrisponde sempre un effetto B,
ma l’uomo non è un Sistema statico e descriverlo con le leggi di causa ed effetto crea i famosi paradossi. La qualità
medica, unica realtà, può essere divisa in Medicina Statica e Medicina Dinamica, due entità necessariamente dipendenti
tra loro. La Medicina dinamica o empirica è quella Medicina aperta alle nuove esperienze, osservatrice e perennemente
mutevole e in grado di adattarsi alle nuove situazioni, da sola però porta alla disorganizzazione teorica e al caos. La
Medicina statica o teorica è il passo elaborativo di fondamentale importanza che porta alla formulazione delle teorie
stabili nel tempo, è indispensabile per consolidare la conoscenza. Da sola però porta al congelamento statico ed alla
impossibilità ad adattarsi alle nuove situazioni. La medicina Convenzionale tende a sbilanciarsi verso la staticità, mentre
la Medicina non Convenzionale tende a sbilanciarsi verso il dinamismo, ma è dall’equilibrio tra Medicina statica e
dinamica, tra continuo avanzamento esperienziale e consolidamento teorico della conoscenza che nasce la qualità
medica, unica realtà ultima a cui tutti noi confratelli Medici dobbiamo tendere. La schizofrenia è vinta e volgiamo gli
sguardi verso l’orizzonte>. (Battimani). Dr. A. Solerio:< Alla fine l’ unica qualità è “io so di non sapere”. Visto che
abbiamo parlato di qualità e prima di cominciare a sorteggiare chiamiamo una bambina che ha molta qualità e facciamo
venire la nostra “levis” M. Pia Nervi, la nostra “leggera” M. Pia Nervi, vieni a volare!> Dr.ssa M. Pia Nervi:< Un
cordiale saluto a tutti. Ho a lungo corteggiato un caso clinico di colite ulcerosa e ho a lungo tempestato una amica di
mia figlia perché mi facesse da cavia, in quanto ero curiosa di vedere da vicino gli effetti del Metodo su questa malattia.
Ma la Dottoressa, Biologa, studiosa dell’ interferone, paradossalmente era molto restia a convertirsi alla Medicina
Biologica, poi, dopo anni di resistenza, finalmente ha ceduto ed eccoci qua. Io dirò qualcosa della colite ulcerosa e della
storia dell’ intestino negli ultimi cinquant’ anni, visto che ne ho settanta, e poi la Emanuela ci racconterà la sua storia.
La colite ulcerosa, lo sappiamo, è una malattia infiammatoria cronica e ulcerosa del grosso intestino, a decorso
protratto, con remissioni e ricadute. Colpisce a partire dal retto sigma, raramente e solo nelle forme più gravi interessa
tutto il colon. Il sintomo guida è la radicale modificazione dell’alvo, cioè scariche diarroiche con feci miste a sangue e
muco a causa della grave infiammazione che ulcera la mucosa. Con più di sei scariche al giorno si deve ricorrere al
ricovero in ospedale. Le cause sono sconosciute, si sa che è una malattia autoimmune cioè da autoaggressione
immunitaria per produzione di autoanticorpi. La Medicina Ufficiale ipotizza un innesco batterico cui consegue
autoaggressione. Noi però sappiamo che forse sì l’innesco ma che il mantenimento è sicuramente da allergene tant’ è
che, tolto l’allergene si ha rapida e, per la Medicina Ufficiale, sorprendente e quasi incredibile remissione della
sintomatologia, talvolta anche senza assumere farmaci. Adesso dico qualcosa dell’intestino, cosa è successo negli ultimi
cinquant’anni all’intestino. Fermatemi quando volete. C’è un proverbio cinese che dice che il bambino, nato a mezza
notte, quando vede sorgere la prima aurora crede che quello sia il primo giorno di sole per tutta l’umanità. Noi
rischiamo di fare come quel bambino cinese ma alla rovescia, cioè di credere che la fisiopatologia sia sempre stata
quella che oggi ci ritroviamo. Attualmente si è persa la saggezza dei vecchi che ritenevano l’intestino il barometro della
salute. Senza sapere che era il “primo organo” per i Cinesi, i nostri vecchi lo tenevano in primaria considerazione! Se la
lingua era “sporca” giù sale amaro o olio di ricino (quello che si trova ancor oggi nelle farmacie confezionato in grosse
perle di gelatina, efficace come quello di una volta e non quello confezionato in boccettine la cui azione è praticamente
inefficace), seguendo l’antico adagio delle reclute “febbre gastroreumatica – terapia olio di ricino”: con una enterolusi
da olio di ricino passava tutto. Il nostro Professore di Semeiotica augurava a noi studenti di avere come clienti quattro
colitici, diceva che non erano Pazienti a rischio (allora!), che avevano cenestesi, cioè sensazioni interne,
permanentemente perturbata e quindi erano dipendenti dal Medico per cui sarebbero bastati quattro clienti colitici
paganti per avere il nostro avvenire assicurato. Cinquant’ anni fa il cibo non era quello di oggi e i colitici non erano
malati gravi, si trattava per lo più di colon irritabile o di colite spastica. Oggi il quadro patologico si è radicalmente
modificato e le gravi patologie sono spaventosamente aumentate. Oggi è considerato fisiologicamente normale un
intestino che scarica una volta al giorno ma chiamiamo fisiologico ciò che ormai biologicamente non lo è più. Normale
in Natura è il riflesso gastro – colico cioè ogni volta che lo stomaco riceve il cibo il colon si prepara alla evacuazione.
Questo riflesso è presente in tutti gli animali liberi nella Natura che scaricano subito dopo aver mangiato. Guardate gli

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uccellini, io mi sono ridotta a non dare più le briciole ai passeri per non dover pulire tutti i giorni il davanzale. Accade
questo in tutti gli animali e nell’uomo ma abbiamo rovinato tale ritmo già nella culla, con la benedizione degli
Scienziati. In Medicina, ogni tanto, si assiste a contraddizioni incredibili. Già nella culla: infatti oltre cinquant’anni fa il
ginevrino Professor Frontali, responsabile scientifico del Gaslini, tradì Medici e mamme teorizzando il protocollo per
l’allattamento al seno introducendo il Metodo della Doppia Pesata, diventato poi un dogma. Tale Metodo, partito dal
Gaslini, per la campagna degli sponsor si estese in tutta Italia in circa 15 – 20 anni. Contemporaneamente dai testi di
Puericultura sparì il dato fisiologico che la capienza dello stomaco del neonato è di 15 – 20 ml e con doppia pesata ed
eventuale aggiunta di latte artificiale, in quattro o cinque giorni si dovevano raggiungere i 50 ml. Si riduceva così la
suzione del bambino e di conseguenza la produzione di latte materno che in uno o due mesi spariva del tutto, lasciando
madre e figlio in balìa dei latti in polvere. La suzione fa produrre endorfine che, con la loro azione antidepressiva e
sedativa, compensano della eventuale perdita del sonno. Così la mamma, che doveva alzarsi di notte a preparare i
biberon, senza la protezione delle endorfine andava più facilmente incontro a depressioni più o meno mascherate.
Intanto il bambino diventava stitico: invece di avere beneficio ad ogni poppata (riflesso gastro – colico) aveva una o al
massimo due evacuazioni al giorno e non più con le sane feci fermentative fisiologiche tipiche da latte materno ma con
feci patologiche putrefattive. Ecco perché l’intestino di due generazioni è stato rovinato già nella culla. Per di più sono
pochissimi i Pediatri che consigliano la vecchia peretta che, da sola, pulendo l’intestino, fa sparire tanti attacchi febbrili
anche senza omeopatia. Rispetto del riflesso gastrocolico. Per i nostri padri la sua scomparsa era un segnale di allarme,
era il barometro che segnalava tempesta. I nostri vecchi ricorrevano subito ad una dieta “leggera” che rasentava il
digiuno e con sale amaro o olio di ricino provvedevano immediatamente. Per loro era fondamentale l’immediata
ripartenza dell’intestino perché empiricamente avevano scoperto da soli la funzione del primo organo cinese e
cercavano di riequilibrarla al primo allarme. Il perché si preoccupassero tanto lo si capisce facilmente, in quanto
all’epoca, in assenza degli antibiotici non ancora arrivati in Italia ogni infiammazione delle mucose poteva trasformarsi
in un dramma. L’arrivo degli antibiotici, alla fine della guerra, ha scatenato un delirio di onnipotenza e di immortalità,
(prima di polmonite si poteva facilmente morire) e la funzione intestinale è stata via via sempre più dimenticata e con
essa i cosiddetti “cibi che riscaldano” (cioè che fanno venire le infiammazioni o la febbre), che eran quelli dei banchetti
in occasione delle feste e soprattutto i prodotti di “pasticceria” il cui nome stava a significare che erano prodotti
pasticciati e quindi ritenuti nocivi e superflui! Oggi invece sembra che “pasticci e merendine”siano indispensabili per
non far morire di fame il bambino! Il superfluo, una cosa tanto necessaria! Diceva Oscar Wild. Trenta anni fa gli
omeopati mettevano in guardia dall’abuso di antibiotici e dalla scarsa attenzione all’intestino e prevedevano un forte
incremento dei tumori del colon. Io facevo le corna. All’epoca ne operavamo nel nostro Ospedale tre all’anno. Venti
anni dopo tre alla settimana, oggi, dopo altri dieci anni, cinque alla settimana tra benigni e maligni e non è stato
sufficiente asportare i polipi benigni per evitare il continuo aumento delle patologie maligne. Questa dura realtà ha
oltrepassato anche le previsioni degli omeopati, probabilmente per tutta la chimica che l’ industria alimentare ci
propina. Minimo 5 kg di additivi alimentari e 200 gr di pesticidi agricoli all’anno a testa. Così l’intestino, questo organo
trascurato, vilipeso, maltrattato, considerato quasi un tubo di scarico, ne fa le spese e se ci presenta i conti questi sono
purtroppo molto salati, mucca pazza insegna. Noi ci disinteressiamo dell’ intestino ma l’ intestino si interessa di noi
eccome, la storia della nostra Dottoressa Pasquali ne è una conferma. Quasi tutti non abbiamo smesso di osservare la
lingua. La lingua è lo specchio delle funzioni digestive. In assenza di tanti presidi diagnostici laboratoristici e
strumentali il vecchio Medico Condotto doveva arrangiarsi come poteva. Così passava in rassegna ai suoi Pazienti
almeno una volta alla settimana e, dalla finestra, ne osservava la lingua. Se era “pulita”, rosea, andava oltre, se invece
impaniata, bianca, entrava e prescriveva il famoso purgante. Oggi si trova raramente un Medico che dica alle mamme o
ai Pazienti di osservare la lingua “sporca” cioè che ha induito, la lingua è lo specchio dell’intestino perché, quando
l’intestino è in saburra, vi è un maggior sfaldamento dell’epitelio intestinale, delle cellule della mucosa intestinale e, in
uguale misura vi partecipa, in via riflessa, anche la mucosa linguale con un maggior sfaldamento visibile come patina
biancastra: I Cinesi dicevano che quando il colon è in saburra la lingua è impaniata su tutta la sua superficie; quando è
in sofferenza lo stomaco la lingua è sporca solo al centro; quando è in sofferenza il fegato la lingua è sporca solo sui
lati. I Cinesi davano al Grosso Intestino 50 % di “Sangue” (lato organico) e 50 % di “Energia” lato neuro – emotivo a
significare che l’organo ha un forte impatto con le emozioni.

IIIcass. Lato B

E’ interessante il fatto che Bach, prima della scoperta dell’azione dei suoi fiori sugli stati d’animo avesse, con batteri
componenti la flora intestinale, messo a punto sette nosodi in grado di modificare in senso positivo lo stato d’ animo dei
Pazienti. Anzi, in base allo stato d’animo, somministrava il nosode batterico corrispondente, cioè quando vedeva lo
stato d’animo del paziente sapeva già quale era il batterio col quale doveva curarlo. Ricordo che il vecchio endoscopista
del nostro Ospedale, il compianto Dottor Fossati, dopo migliaia e migliaia di endoscopie mi confidò che dall’aspetto
della mucosa del colon prevedeva quale fosse l’aspetto, il viso, lo stato d’animo del paziente e che non si sbagliava mai.
Perché lui, quando faceva le endoscopi, arrivava col Paziente già sistemato per l’intervento e tutto coperto, alla fine
quando lo scoprivano lui sapeva già come era il viso, come era il Paziente. Abbiamo perso anche l’abitudine di
osservare la Natura: l’ animale ammalato digiuna per qualche giorno, beve il meno possibile e in tre o quattro giorni
guarisce. Il digiuno permette alla vita di rinnovarsi. Noi, quando qualche ammalato sta a letto perché non riesce ad
alzarsi, gli portiamo da mangiare a letto, non ha forza ma lo sforziamo a mangiare. Ai miei tempi si trovava addirittura

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scritto nelle riviste medico scientifiche che con la febbre alta bisognava mangiare di più perché si bruciavano più
calorie, dimenticando che durante la febbre le secrezioni digestive cessano e che quindi il cibo resta indigerito,
fermenta, putrefà ed aumenta l’ autointossicazione; anche questa è una delle contraddizioni mediche. Non ha forza, non
ha appetito, ha nausea ma si deve sforzare a mangiare quel poco che può e che, guarda caso, spesso è proprio il suo
allergene! Ce lo conferma Emanuela con la sua storia che ora ci presenterà. Vi saluto tutti, chiamiamo la Dottoressa
Emanuela Pasquali a portarci la sua testimonianza e speriamo di rivederci l’anno prossimo! (battimani). Dr.ssa E.
Pasquali:< Buon giorno a tutti. Sono Emanuela, sono Biologa, ho 38 anni e il mio allergene è “Patata e Solanacee”. Ho
avuto tutte le malattie esantematiche tranne la scarlattina e all’età di 6 anni mi sono state asportate sia le tonsille che le
adenoidi. All’ età di 10 anni ho cominciato ad avvertire dolori alla schiena, diagnosticati come dolori di crescita, poi,
solo conoscendo il Dottor Solerio, ho saputo che era già il mio intestino a lanciarmi l’ allarme dolore. Ho cominciato
abbastanza presto a soffrire di cefalee che in prossimità delle mestruazioni mi perseguitavano per almeno otto giorni.
Ricordo che all’ epoca ero tesa ed apprensiva, ora so che ero in acidosi. Il mio calvario però è iniziato all’età di quindici
anni: era il 1981. A Ottobre ho cominciato ad avere raffreddori a ripetizione, poi è iniziata la febbre sempre più alta e
sempre più persistente. Mangiavo “leggero” però quotidianamente non mancava mai o il purè o la patata bollita condita
con olio e sale o il brodo vegetale dove la patata ovviamente era sempre presente. Dato che la febbre non voleva
andarsene ed essendo stata posta la diagnosi di influenza fui trattata con dosi massicce di antibiotici che venivano
continuamente cambiati perché non efficaci. La mia dieta era sempre costituita da riso in bianco, carne al piatto e patate
bollite. A Dicembre cominciai ad avere più di venti scariche diarroiche al giorno, prima con muco e poi con sangue
prima occulto e poi vivo. Fu posta ipotesi diagnostica di salmonellosi per cui venni ricoverata in Ospedale al Policlinico
San Matteo di Pavia al Reparto di Malattie Infettive. Fui ricoverata il 3 gennaio dell’ ’82, dopo pochi giorni ho
compiuto 16 anni. Il Professor Minoli fece diagnosi immediata di colite ulcerosa, fui trattata con salazopirina e
deltacortene 75 mg al giorno e con digiuno completo per 40 giorni e alimentazione parenterale, cioè per via
endovenosa. L’ addome non era trattabile il che faceva pensare ad una minaccia di perforazione e persi 15 kg di peso. Il
colon risultava completamente ulcerato, tutto il trasverso, il discendente e il sigma. Essendo il reperto obbiettivo
addominale tanto compromesso venne interpellato il Cattedratico di Clinica Chirurgica del Policlinico che era il
Professor Lago il quale si rifiutò di sottopormi ad una operazione chirurgica che sarebbe stata troppo invasiva per me
troppo giovane. Così rimasi in Ospedale quattro mesi e continuai la terapia a casa per almeno due anni. Poi, dopo un
anno di remissione, si ripresentò la stessa situazione. Mi fu riproposta l’ alimentazione parenterale che rifiutai e ricorsi
al parere di diversi enterologi di Milano, Bologna e Torino. Mi fu risomministrata terapia a base di salazopirina e
cortisone sempre ad alti dosaggi. Tutti i curanti si meravigliavano che nella mia anamnesi non figurasse alcuna
familiarità. Dal primo attacco in poi non ho più potuto dormire in posizione prona perché mi causava dolore e stimolo.
Nel frattempo l’ emicrania, che mi tormentava otto giorni al mese, divenne continua, talvolta frontale o talvolta nucale,
talora a grappolo e durava settimane, era diventata fortissima accompagnata da nausea addirittura che dovevo coricarmi
al buio sperando di addormentarmi per alleviare il dolore. Cercavo di mitigarla con i FANS, prendevo il Brufen, che
all’inizio erano efficaci ma che in seguito diminuirono di efficacia nonostante il raddoppio della dose e poi, dopo un
anno, la loro efficacia cessò del tutto ma la cefalea continuò peggio di prima. Le recidive delle mia colite ulcerosa si
manifestavano sporadicamente, almeno una volta all’anno, sempre precedute dal carattere organolettico tipico della
colite emorragica alta e dopo una o due settimane della solita terapia quei disturbi cessavano. Negli intervalli accusavo
al contrario stipsi con evacuazioni molto dolorose a significare che il sigma – retto era ancora infiammato. Dai 18 anni
in avanti anche le mestruazioni erano dolorosissime oltre che abbondanti, a significare che l’infiammazione si era estesa
anche all’ utero. Ad ogni estate poi la colite ulcerosa ripartiva, solo adesso so il perché, cioè in concomitanza con la
produzione del nostro orto in cui abbondavano le verdure di cui io ero golosissima, patate, peperoni, pomodori,
melanzane. Di solito si dice “beato chi ha un orto” ma non era proprio il mio caso. La mia storia fu ulteriormente
funestata in seguito ad una vaccinazione antiepatite che dovetti effettuare nel 1998 per motivi professionali. Dopo
quattro mesi ebbi una forte riacutizzazione della mia malattia che mi costrinse ad una assenza dal lavoro di tre mesi. Le
feci, anche in fase non diarroica, rimasero sempre col tipico odore di emorragia alta a significare che la remissione era
solo apparente. Sempre successivamente a quella vaccinazione si intensificarono raffreddori e malattie da
raffreddamento alle alte vie respiratorie che recidivavano facilmente perché l’autoaggressione immunitaria mi aveva
resa assi più vulnerabile ai minimi sbalzi termici. Lo scorso anno, 2003, mentre restavo sempre sorda ai richiami della
M. Pia, in estate, con i pomodori arrivò una forte recidiva della colite che durò due mesi. A Settembre finalmente cessò
la colite e sparì pure il tipico odore delle feci. Io esultai perché ovviamente era cessata l’emorragia alta ed era sparito
perfino il mal di testa, ma la M. Pia tremava sospettando un effetto da soppressione. Una cosa molto importante che non
devo dimenticare è che dopo la recidiva grave seguita alla vaccinazione ho sempre anche sofferto di stati ansiosi
alternati a momenti di depressione. La gioia di Settembre per la scomparsa dei sintomi al colon e della cefalea durò
poco perché comparve una orticaria gigante con ponfi su tutto il corpo, pruriginosissima che arrivava verso sera dopo il
pieno carico di solanacee che mi faceva grattare per tutta la notte come se fossi stata punta da mille zanzare, a
significare che io non ero affatto risanata e che l’ effetto di soppressione aveva colpito ancora. Questa situazione è
durata per sei mesi circa fino a quando il Dottor Solerio, impietosito, non mi ha visitata durante il Seminario per Medici
del 21 Febbraio del 2004>. Dr. A. Solerio:< Più che impietosito, comandato dalla Dottoressa Nervi! Come tutti i
monoteisti lei è assolutamente dedita al proselitismo!>. Dr.ssa Emanuela:< Tolte le solanacee è stato un susseguirsi di
piacevoli sorprese. Dopo una sola settimana ho potuto dormire a pancia in giù perché non avvertivo più lo stimolo ad
andare in bagno. Ho finalmente potuto indossare con disinvoltura i pantaloni a vita bassa perché la compressione del

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pantalone non mi creava più fastidio e dolore. Ho avuto in questi otto mesi di astinenza da “Patata” un solo raffreddore
dovuto però ad un errore della dieta di eliminazione. Le mestruazioni sono diventate molto meno dolorose, talvolta non
mi accorgo di averle e per me è un vero miracolo. La pelle, prima secchissima al punto da dovermi dare la crema corpo
due volte al dì ora appare molto morbida anche senza la crema. Il mal di schiena è ormai quasi assente, anche quando
sollevo pesi eccessivi ed aiuto il papà anche in campagna. Non avverto quasi la fatica fisica, prima necessitavo di
almeno dieci ore di sonno per notte mentre ora mi sono sufficienti sei – sette ore di riposo, inoltre, quando mi alzo al
mattino mi sento la testa leggera come respirare una boccata di aria pura in alta montagna mentre prima mi alzavo dal
letto già con il cerchio alla testa o addirittura la cefalea. L’ansia, la depressione e le paure da “Arsenicum” mi sembrano
un ricordo lontano. Caratterialmente parlando sono molto più serena, tollerante e condiscendente e questo lo può
testimoniare mio marito qui presente. Dopo otto mesi di astinenza dal Solanacce ho avuto in tutto quattro o cinque
episodi di mal di testa dovuti però sempre ad errore nella dieta di eliminazione, pranzando o cenando fuori ho introdotto
inavvertitamente il mio allergene. Concludendo posso dire di non aver avuto nessuna crisi di astinenza da patata ma mi
manca il pomodoro infatti di notte mi sogno una bella pizza margherita. Voglio esprimere tutti i miei ringraziamenti al
Dottor Solerio che mi ha ridato la salute e alla Dottoressa Nervi per avermi tampinata per tanti anni fino a farcela a
trascinarmi a S: Remo>. Dr. A Solerio:< Grazie, Dottoressa, grazie molte. Penso che Le sia anche passata la paura di
parlare in pubblico e che Le sia anche venuto il coraggio di farsi le sue ragioni, questo non ce lo dice! Visto che
abbiamo la M. Pia che è una mano innocente facciamo estrarre dalla scatola, direi, il primo che sorteggiamo, se
indovina, prende il premio di Canato, comunque basta che ne indovini uno, se non ne indovina non indovina ma se ne
indovina uno gli diamo il premio di Canato, va da Canato …. Allora qui ha risposto solo alla data del 16 ottobre Dottor
Enrico Solerio e purtroppo è sbagliato. Allora Anna Maria Mattone indovina il secondo indovinello, il personaggio n° 2,
Jaques Benveniste, è quello che ci fa piangere perché è la vittima della Scienza nel senso che ha scoperto il PAF e
doveva prendere il Premio Nobel era Direttore dell’Unità n° 200 dell’ ISERM francese, quindi era un grande Biologo
destinato a una carriera accademica poi ad un certo punto ha cominciato a parlare della memoria dell’acqua, che l’acqua
dava delle informazioni e allora queste informazioni costringevano i girini a diventare rana rapidamente>. M. Pia:<
Non è stato confutato il suo esperimento sull’allergia? Soltanto che e’ stato confutato a tavolino, non ripetendo
l’esperimento. Benveniste è stato ridicolizzato a tavolino, un po’ come di Bella>. Dr. A. Solerio:< Dobbiamo
puntualizzare un momentino. Il discorso della memoria dell’acqua è un discorso che ci porta comunque lontano, è un
discorso che va molto a piacere agli omeopati, la confutazione di Benveniste è stata molto dura perché prima gli hanno
pubblicato un articolo sulla memoria dell’acqua su Nature poi hanno chiamato il direttore della stessa rivista, c’è sul
Sito, un inglese e qui c’è la connotazione gli Inglesi contro i Francesi, perché è una scoperta francese, e per
smascherare la presunta falsità dei suoi esperimenti mandò nel laboratorio un investigatore, lo stesso che aveva
smascherato il famoso sensitivo Iury Jeller, quello che piegava i metalli con la mente. Allora lì è venuto fuori un
pasticcio incredibile, Benveniste si è offeso, ha cominciato a litigare con quella che era la Scienza Ufficiale e ha detto
che avrebbe dimostrato comunque, gli hanno tolto le prerogative e ha continuato a cercare e addirittura è arrivato a
brevettare una informazione di tipo digitale di una molecola e ha lavorato ancora negli Stati Uniti soprattutto finanziato
dall’industria omeopatica. Questa è un po’ la sua storia. E’ mancato nel mese di Ottobre durante un intervento
operatorio effettuati in Francia all’Ospedale della Pitié Sanpetrière. Allora, Jaques Benveniste, Anna Maria Mattone va
da Canato e si fa dare il vino di Canato. Qui un’altra, Jaques Benveniste, Sacco Giusy e la dobbiamo premiare visto
che la prima siamo stato buoni allora la Signora Giusy Sacco va da Acque Chiare e sceglie quello che Acque Chiare gli
dà. Pasta Valentina, qui Enrico solerio,no, si è laureato a Luglio. Benveniste….. Allora …Oh, qui, Manzo Pulsatilla
Monica, questa qui è tremenda, le diamo un premio ma ne ha indovinati due su tre! Allora, le Acque Chiare sono
andate, Valentina, vince il premio della pasta Valentina la Signora o Signorina Monica, Manzo Pulsatilla, dove è? Là.
(Battimani). Bruna Innocenti va da Marino perché ha indovinati Eugene O Neil, il numero uno.(Battimani). Era il padre
della moglie di Chaplin, ha avuto una vita infelice perché si è ammalato, ha avuto una vita infelice ed era felice perché
ha scritto una frase che dice “malgrado le cicatrici della mia vita tutta la sofferenza mi spinge sempre dalla morte verso
la vita”. La vita infelice perché a 18 anni è stato espulso dall’ Università non si sa bene per quale motivo, ha vissuto
negli angiporti di Liverpool, Buenos Aires, New York dove ha frequentato il mondo che poi ha descritto nei suoi
drammi, si è ammalato giovanissimo di tubercolosi dopo una storia di etilismo, durante i sei mesi di ospedalizzazione è
guarito dalla tisi nel 1906 che era abbastanza improbabile perché allora morivano e in questi mesi, forse dietro
l’esempio paterno che era, come abbiamo detto, un grande attore, ha letto molto gli psicanalisti Freud, Jung e
soprattutto Nice, poi ha letto Sribberg e Ipsen, è la sua storia che lo dice, ed è diventato un grande drammaturgo.
Quando è tornato alla vita ha cominciato a scrivere delle cose e rapidamente è diventato famoso> M. Pia:< Sua figlia ha
sposato Chaplin ed è morto dal dispiacere!> (Ilarità) Dr. A. Solerio:< E’ vero perché si è ammalato di atrofia
corticocerebellare ed è morto solo in una stanza di albergo nel 1953. Va bene, il 16 Ottobre è il suo giorno di nascita.
C’è ancora un premio. Il primo che dice Franco vince il premio della Signora Solerio, le orchidee. Eugene O Neil, la
Signora Ludovica Rocca che vince tutti gli anni perché l’ anno scorso mi sembra che abbia vinto già qualcosa venga a
ritirare i fiori.(Battimani). Qualcuno ha chiesto dove può leggere qualcosa sull’ Agopuntura, il libro che mi viene in
mente più rapidamente è il libro del figlio di Thomas Mann, inglese, Felix Mann è “Agopuntura Cura di Molte
Medicine” lo trovate abbastanza facilmente, oggi in libreria se cercano Felix Mann e trovano Agopuntura cura di molte
medicine. E’ tradotto in italiano, poi magari lo mettiamo sul Sito. Facciamo venire il Dottor Peracchio, Pediatra. Prego,
Dottore>. Dr. R. Peracchio:< Grazie. Il Dottor Franco aveva fatto una parte di trattazione rispetto alla Medicina
Omeopatica legata alla traumatologia io invece vi presento un Policresto importante che è Rhus Toxicodendron. Rhus è

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un arbusto cespuglioso, quindi famiglia dei vegetali, il suo habitat è negli Stati Uniti e nel Giappone. E’ una pianta
estremamente tossica, quindi è sufficiente passare vicino ad essa e respirare gli effluvi per cadere in preda ad una
sindrome tossica che investe l’ intero organismo e praticamente si manifesta come un prooving. Hahnemann lo
conosceva e quindi lo impiegò facilmente nella epidemia di tifo nel 1813 a Lipsia, infatti su 183 casi trattati nessuno
morì. Hahnemann in quell’ occasione ebbe ad alternare Rhus con Bryonia perché la malattia evolveva alternando i
sintomi ed Hahnemann somministrava l’ uno o l’ altro rimedio secondo i sintomi del momento. Questo è l’ unico e
legittimo caso di alternanza medicamentosa. Che cosa vuol dire? Che alternare i rimedi se i sintomi cambiano ma il
fatto non autorizza il Medico ad alternare ad libitum, quindi non si danno Aconitum e Belladonna per l’ influenza ma
Aconitum se i sintomi lo indicano poi Belladonna se i sintomi cambiano e poi qualsiasi altro rimedio sempre secondo il
complesso sintomatologico del momento. In realtà questo concetto va un attimino interpretato perché rientra in una
parte di intendimento dell’ Omeopatia intesa come Omeopatia Unicista. Oggi esiste l’ omeopatia intesa sui complessi e
quindi invece c’è la tendenza da parte di alcuni omeopati ad utilizzare in pratica i rimedi associati. Rhus Tox ha una
doppia azione nel senso nel tempo e nello spazio, quindi abbiamo due fasi: una prima fase di eccitazione, congestione,
irritazione con edema e bruciore e la seconda fase invece di depressione soprattutto a livello di sfera cerebrospinale
quindi spiega il miglioramento con il movimento, lotta contro la depressione che questa porterebbe alla paralisi o all’
anchilosi. Nello spazio invece abbiamo quattro grandi gruppi di tessuti che entrano in gioco nell’ uso di Rhus Tox. La
pelle e come tappa successiva l’eritema, le vescicole, le bolle con edema, il bruciore e il prurito. Poi abbiamo le mucose,
quindi infiammazione catarrale digestiva, respiratoria, oculare, genito - urinaria. Sul tessuto connettivo fibroso, quindi
irritazione, depressione da cui dolore anchilosante a livello di muscoli, tendini, strutture periarticolari quindi borse
sierose, inserzioni tendinee, aponevrosi, tessuto cellulare sottocutaneo, articolazioni osteocartilaginee, tunica fibrosa e
de i vasi. Invece nessuna azione viene data da Rhus Tox sulle sierose, contrariamente a Bryonia. Successivamente poi
vedremo la differenziale di uso tra Rhus Tox e Bryonia. Sistema nervoso: predominanza della depressione, quindi
prostrazione costante con agitazione fisica, due quadri psichici uno in corso di stato acuto dinamico, l’altro in corso di
stato cronico reumatico. Due considerazioni importanti è invece giusto fare sui sintomi mentali di Rhus e uno degli
obbiettivi di chi fa omeopatia spesso è quello di riuscire ad arrivare al mentale del Paziente. Si sa che se noi riusciamo
ad arrivare al mentale con il rimedio giusto spesso riusciamo a risolvere molti problemi da parte dei nostri pazienti.
Nasch mette Rhus nel trio degli agitati insieme ad Arsenicum e ad Aconitum. L’Agitazione di Aconitum si incontra
negli stati febbrili acuti, quindi l’agitazione è dovuta a dolori lancinanti, al terrore che si impadronisce del paziente;
Arsenicum invece presenta una agitazione ansiosa in un Paziente prostrato che cerca sollievo senza trovarlo cambiando
posto continuamente, quindi l’ angoscia della morte sostituisce il terrore di Aconitum, questa paura è più profonda e
meno esteriorizzata di quella di Aconitum. Rhus invece si agita perché il muoversi, al contrario di Arsenicum, gli arreca
un momentaneo sollievo mentre lo stare fermo gli aggrava i suoi mali. Rhus è un Paziente irritabile che si sfoga
muovendosi qua e là e passeggiando meglio all’aria aperta che fortemente migliora l’agitazione, l’ansietà, la
depressione e l’ umore, infatti lo stare in casa lo deprime, lo rende ansioso per il futuro, lo rende triste e brontolone.
Non ama stare in casa, vuole uscire. Tutti i sintomi riportati sono più evidenti ed aggravati di notte, quasi che la notte si
chiudesse sui Pazienti Rhus e gli impedisse lo sfogo nel movimento. Infatti la notte è un brutto momento per il malato
Rhus, così come la notte rende più venefico il cespuglio di Rhus Toxicodendron, sempre similia simillibus come si
vede. La notte quindi e il letto aggravano Rhus che a volte si vede ingigantire la sua agitazione ed l’ ansietà fino a che
sopraggiunge la paura, quindi c’ è una paura della gente, di andare a dormire, di essere avvelenato e della morte. Intanto
non ha requie, deve continuare a muoversi qua e là, uscire ed entrare dal letto in cerca di un momentaneo sollievo, fino
ad arrivare, nei casi più gravi, alla confusione mentale o al delirio che è anche lui compagno della notte di Rhus Tox.
Fondamentalmente Rhus è impaziente, è un litigioso, un collerico ma la fase attiva è breve, subentra la fase di
decadenza con avversione al lavoro fino all’ impossibilità di lavorare, diventa taciturno, scontento, non ama la
compagnia della gente che anzi lo spaventa. Rimugina le sue idee nere soprattutto la notte e viene assalito, anche contro
la sua volontà, da pensieri tormentosi. Il bisogno spasmodico di movimento che lo migliora deve avere un significato
ben più profondo che una modalità delle ginocchia irrigidite dall’umidità che è una modalità che prevede tutto Rhus,
quale è il suo messaggio, è l’inquieto che non può stare seduto, è ansioso, instabile, angosciato. Il lavoro lo migliora
solo come movimento non come realizzazione lavorativa. Infatti è una Persona che ha patito fallimenti, che ha perso
soldi, la notte rimugina sul suo lavoro, è un rimuginatore inquieto, non sa scegliere ma è obbligato a trovare il suo
oggetto di rassicurazione ed allora si agita pur facendo fatica iniziale pur con un temporaneo miglioramento ma rallenta
perché non ha obbiettivo, non ha segnaletica. L’ agitazione potrebbe avere lo scopo di rinnovare fiducia in sé poiché è
inquieto sul suo futuro, su quello dei figli e sugli affari. I sintomi generali sono la freddolosità, quindi mancanza di
calore vitale, infatti le sue affezioni sono fortemente aggravate dal freddo e sono scatenate dall’aver preso freddo e dal
bagnarsi. Il calore migliora invece moltissimo il Paziente Rhus o la sua parte malata. Sia le applicazioni di calore, sia il
calore radiante di una stufa, sia il caldo del letto sono assai benefici infatti per il Paziente allettato lo scoprirsi o anche
solo il metter fuori una mano può aggravare la situazione, ad esempio la tosse scatenata mettendo la mano fuori dal
letto. Stranamente per uno così freddoloso il passeggiare all’ aria aperta è di grande giovamento. Caratteristica
fondamentale di Rhus è infatti il miglioramento netto di tutta la Persona con il movimento continuato. La parte malata,
pur dolentissima, dopo che vien messa in movimento prova grande sollievo. Ho detto “dopo aver messo in movimento”
perché il primissimo tentativo di muovere la parte malata aggrava momentaneamente il dolore. Il sollievo tuttavia non è
indefinito perché l’ esercizio prolungato aggrava nuovamente il dolore ed aumenta la debolezza del Paziente che si vede
costretto al riposo dove però sarà ripreso dai dolori che vengono aggravati stando fermo. Infatti questo è un pochettino

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la parabola di Rhus che si caratterizza da riposo, da aggravamento, da un desiderio di movimento, da aggravamento ai
primi movimenti ma miglioramento e scomparsa della sintomatologia proseguendo il movimento, aggravamento per
spossatezza e ritorno del dolore, riposo, ripresa del dolore e così via. Diagnosi differenziale sull’ uso di Rhus e Bryonia
che ha caratteristiche inverse, forse complementari. Infatti Bryonia agisce sulle sierose all’interno delle articolazioni
mentre invece Rhus agisce all’esterno delle articolazioni, sui legamenti e tendini. La Bryonia è aggravata dal
movimento ed è migliorata dal riposo, Rhus è aggravato dal riposo e migliorato dal movimento. Bryonia è aggravata dal
calore, dai cibi caldi, migliorata dalle bevande fredde, Rhus è aggravato dal freddo, specie dal freddo umido, dalle
bevande e dai cibi freddi e migliorato dalle bevande calde. Bryonia è migliorata giacendo sulla parte ammalata, Rhus è
aggravato invece coricandosi sulla parte ammalata. Bryonia è migliorata dal sudore, Rhus non è migliorato. Tutti e due
sono rimedi notturni infatti la Bryonia diventa in uso dalle ore 21 alle 3, Rhus dopo mezzanotte. I sintomi che
richiedono Rhus sono in genere dovuti all’ esposizione all’ umido, specie dopo una sudata, una iperattività inabituale di
un gruppo di muscoli, una fatica insolita, ogni affezione acuta o cronica dovuta ad acquazzone, a bagno freddo,
umidità. Anche una operazione chirurgica può richiederne l’ uso. I Dolori sono quelli chiamati reumatici, laceranti,
lancinanti, stiranti, e rodenti, brucianti. Sono accompagnati da rigidità anche se migliorata dal movimento,
sopravvengono usando le braccia come nel fare il letto o scopare. Le febbri di Rhus per qualsiasi malattia prende la
forma tifoidea, quindi brivido che debutta tra le spalle, sul dorso, su una scapola. La sensazione è di essere immersi
nell’acqua gelata, la febbre non è molto alta ma il delirio e lo stupore sono leggeri ma molto persistenti e l’ agitazione
ha un carattere spiccato. La pelle però è il punto fondamentale di Rhus Tox infatti sviluppa vescicole di tipo
eresipilatoide ma il suo ruolo particolare è nel trattamento delle pustole tipo Herpes, Varicella, Zona. Le vescicole sono
di liquido limpido con base eritematosa, dolorose, pruriginose, non migliorate dal grattamento, aggravate dal freddo e
migliorate da applicazioni calde e da acqua molto calda. L’aria fresca provoca dolore. I lucidi successivi sono
caratterizzati da immagini che io ho recuperato perché possono diventare estremamente utili anche da parte vostra per
formulare un ‘ipotesi di patologia erpetica. Tra l’ altro io qui richiedo anche l’ intervento del Dottor Alessandro perché
queste lesioni erpetiche sono anche in punti direi dove passano dei Meridiani di Agopuntura e quindi ci possono far
venite qualche idea. Queste due lesioni nella prima in alto parliamo di un Herpes Simplex cutaneo sullo zigomo e
queste lesioni sono sicuramente a grappolo, mentre invece nel lucido inferiore sono di un Herpes cutaneo sempre dello
zigomo e con le stesse caratteristiche>. Dr. A. Solerio:< E’ un bambino con la febbre “gastroreumatica”, come diceva
la M. Pia perché la lesione è sul Meridiano dello Stomaco, sul viso abbiamo essenzialmente tre Meridiani che passano,
in quella zona c’ è il Meridiano dello Stomaco nel caso che vediamo nel lucido superiore, mentre invece nella figura che
è sotto è in causa il Meridiano dell’ Intestino, quindi gastroreumatica, vuol dire che la malattia è partita dalla mucosa
digestiva, il sistema Immunitario, voi sapete, si squilibra a partire dalla mucosa digestiva ed è andata a costruire uno
squilibrio per autoaggressione lungo il Meridiano dell’Intestino e rispettivamente dello Stomaco con caduta delle difese
e lesione virale. Ci attacchiamo a quello che ha detto la M. Pia prima che nella patogenesi della colite ulcerosa l’ ipotesi
è che siano germi mentre in effetti la malattia comincia per autoaggressione secondo la nostra esperienza. Cioè l’
autoaggressione provoca infiammazione di una mucosa con secondaria caduta delle difese, quando abbiamo il sintomo
abbiamo anche la superinfezione batterica o in questo caso virale però la malattia, come dicevano già i Cinesi, parte da
lontano. Il “primo organo” ammala il “secondo” che ammala il “terzo” che portate dal Medico. Per cui pensate sempre
che arriva in quell’ organo, in questo caso la pelle, ma comunque parte dalla mucosa digestiva, e ce lo dice la
localizzazione dei Meridiani, che si squilibra. Nella mucosa digestiva, sappiamo c’è l’ 80 % del nostro sistema
Immunitario, quando fa degli sbagli fa un mucchio di guai, avanti, Roberto>. Dr. R. Peracchio:< Qui non è che voglio
fare lo scenario dell’ orrore, come ha detto il Dottor Franco, ma a volte gli Herpes sono anche un po’ la tomba dei
Medici nel senso che non vengono riconosciuti, quindi vengono gestiti magari come infezioni batteriche o comunque
magari non viene riconosciuto un terreno atopico, perché qui ci sono dei terreni solitamente atopici che fanno da base su
queste patologie ad esempio in queste foto sono dei casi di Varicella e quella che vedete con la freccia è una Varicella
emorragica però in bambini con patologie immunitarie e con delle forme leucemiche. Qui invece parliamo di un Herpes
cutaneo recidivante palpebrale, interessante è invece questo Herpes cutaneo recidivante con interessamento anche a
livello corneale. Non so se queste immagini…> Dr. A. Solerio:< Quindi qui siamo sulle vie biliari>. Dr. A.
Peracchio:< Questo capita abbastanza frequente di vederlo in Pediatria, questa è una mononucleosi infettiva, quindi
quel tipo di gola serve come diagnosi differenziale rispetto ad esempio una infezione di tipo erpetico. Le indicazioni che
diceva la Dottoressa Nervi sulla lingua in questo caso diventano estremamente significative, una lingua diventa
estremamente diagnostica, quando ci troviamo di fronte a lingue patinose, questo è un Herpes Simplex quindi è una
gengivostomatite che va sempre differenziata per esempio da quelle che si chiamano coxachiosi che in realtà sono
sempre forme virali con aspetto similari ma che vengono contratte per esempio quando i bambini giocano dove ci sono
escrementi di piccioni o di volatili e queste lesioni sempre peribuccali sono sempre vescicole di tipo erpetico>. Dr. A.
Solerio:< La bocca, lì gli angoli della bocca sei sempre sul colon, Meridiano di Grosso Intestino>. Dr. R. Peracchio:<
Bè, questa è una classica varicella, quindi non c’è da dire molto. L’aspetto della varicella come diagnostica è abbastanza
tipico nel senso che si dice che è “a cielo stellato” una delle poche malattia l’eruzione di queste bolle è polimorfo nel
senso che quando io guardo il bambino ho dei punti dove ho dei punti rossi e altri magari della bollicina che è già
scoppiata con la crosta e altri invece dove c’ è la bolla con la vescicola. Su questa foto noi abbiamo un Herpes Simplex
della madre che praticamente è stato trasmesso al bambino piccolo che in realtà è affetto da dermatite atopica, qui sui
Meridiani penso che sia sempre uguale. Invece questa bambina è una atopica con una sovrapposizione di tipo herpetico
sul viso. Questo invece è un Herpes Zoster di tipo oftalmico in una bambina leucemica. Tra l’altro a proposito di notizie

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spiacevoli un Collega di ritorno da un Congresso di Pediatra Oncologica diceva che i dati parlano di un incremento di
1500 bambini affetti da tumori in Italia all’anno, come notizia recente. Questa è una gengivo – stomatite erpetica e qui è
una eruzione erpetica con tipiche lesioni a grappolo su pregressa dermatite atopica: il lobo dell’orecchio è un punto
abbastanza importante perché la stessa Medicina Ufficiale riconosce che i bambini che hanno i lobi che tendono a
tagliarsi o a fessurarsi o che tendono a creare ulcere sono indicativi di un soggetto atopico e, per quello che riguarda i
Meridiani ed effettivamente sul lobo arrivano molti Meridiani>. Dr. A. Solerio:< Intestino Tenue e Triplo Riscaldatore
= ghiandole endocrine, sono davanti all’ orecchio>. Dr. R. Peracchio:< Quindi abbiamo anche dei punti di contatto tra
quello che può essere la Medicina Europea e la Medicina Tradizionale Cinese. Invece questa mano è sempre un’
infezione herpetica semplice mentre invece questo qui è uno Zoster, quello che viene anche comunemente chiamato
“fuoco di Sant’ Antonio”. Una altro caso di Herpes nel dito e un altro caso di Herpes oftalmico. Io spero che queste
immagini vi rimangano perché effettivamente vi permetterà di utilizzare i rimedi per le infezioni herpetiche, non so,
Rhus Tox piuttosto che Mercurius con magari maggior facilità. Vediamo ora le malattie e gli organi ed apparati che più
comunemente richiedono l’ azione medicamentosa di Rhus. Allora: reumatismo articolare con localizzazione ai tessuti
fibrosi e tendinosi periarticolari e senso di rigidità. Sistema muscolare, centri nervosi periferici, nevriti, paresi o paralisi
di origine reumatica, contusioni e storte, slogature articolari, cefalee, iriti, cheratiti, congiuntiviti di natura reumatica,
sistema ghiandolare, cuore, utero, pelle, mucose respiratorie e digestive. In ultimo e poi termino, il profilo di
valorizzazione di Rhus sono, a livello mentale, sono Pazienti scherzosi, irrequieti, allegri, superstiziosi. Le
caratteristiche di questo rimedio, quindi quando noi possiamo utilizzarlo, sono quando noi abbiamo a livello di carattere
generale un peggioramento con il tempo freddo o freddo umido, un miglioramento generale con il tempo caldo, con i
bagni caldi, un aggravamento generale con la corrente d’aria, quando dice “io stavo bene ma in corrente mi sono
ammalato”. Un peggioramento con il tempo nuvoloso, coperto di nuvole o nebbioso. Un aggravamento generale
bagnandosi, un miglioramento generale con il movimento, un peggioramento la mattina al risveglio. Sulla testa le
vescicole erpetiche attorno alle labbra, orofaringe, punta della lingua o triangolo di arrossamento sulla lingua, gastro –
intestinale con un forte desiderio

Seminario Techineos IV cass. Lato A

peggioramento con stiramenti muscolari, mal di schiena con peggioramento stando seduto o quello che porta ad
irrigidirsi, mal di schiena migliorato dal calore o dal bagno e docce calde, mal di schiena migliorato dal movimento, mal
di schiena migliorato dalla pressione forte o dal massaggio. Rigidità cervicale che obbliga il Paziente a stirare o
muovere la testa, peggiorato dal venire irritato, peggiorato dal freddo umido e migliorato dal calore. La rigidità può
andare verso l’occipite e provocare cefalea. Sulle estremità invece abbiamo artrite, reumatismo acuto e cronico, artrite
peggiorata alla notte peggiorata al mattino e al risveglio, artrite peggiorata alla notte o a letto, peggiorata al mattino o al
risveglio con il tempo umido e freddo o prima dei temporali o dallo sforzo. Artrite migliorata dal calore o da bagni
caldi, migliorata dal tempo secco o migliorata dal movimento. Dolori alla spalla sinistra, dolori alla parte superiore
interna della scapola sinistra estremità irrequiete, gambe irrequiete a letto, borsite, tendinite, distorsioni. Io vi volevo
presentare queste due frasi che penso che un po’ possono andare ad aggiungersi sulle considerazioni fatte dagli altri
Colleghi nel senso che Hahnemann ci scrive “Quando si studia un’ arte il cui scopo è salvare la vita rifiutarsi di
apprenderla è un delitto” e questo vale sul discorso sia della Medicina Ufficiale che della Medicina Alternativa perché
sappiamo che il Paziente non è solitamente alternativo ma è uno con i suoi problemi. E l’ ultima considerazione è
questa: viviamo tutti sotto lo stesso cielo ma non abbiamo tutti gli stessi orizzonti. Grazie. (Battimani). Dr. A. Solerio:<
Grazie Roberto per una esposizione totale di un medicamento omeopatico che è Rhus Tox. Ovviamente quando si
studia o si espone una Materia Medica come in questo caso si ha l’ impressione che un rimedio omeopatico serva a tutto
e per evitare che serva a tutto vedete poi che i vari sintomi vengono analizzati nelle loro modalità, aggravato
dall’umido, migliorato dal movimento… per cui si crea una valorizzazione del sintomo in base alle sue modalità che ci
guida alla scelta di un rimedio omeopatico. E questa è l’ omeopatia classica. Il sentiero più breve può essere l’
esperienza del Medico oppure la Kinesiologia che ci permette, sospettando una serie di policresti per una data affezione,
di andare testando sul Paziente, per risonanza, cioè un’ informazione che si porta dietro il rimedio omeopatico, modifica
lo stato del Paziente e ci fa scegliere un rimedio in poco tempo, invece di dedicare un’ ora ad un interrogatorio
omeopatico come faceva ad esempio il mio Maestro di Omeopatia il Dottor Shmidt che prima di prescrivere un rimedio
faceva due colloqui di un’ ora col Paziente a distanza di ventiquattro ore, per cui per chi arrivava da lontano non era
facilissimo andare a Ginevra a starci due giorni aspettando che quella famosa prescrizione uscisse fuori e quindi un po’
questo bagaglio culturale dell’ Omeopatia classica dell’ Unicismo si va un pochettino perdendo in questo nostro mondo
dove tutti hanno fretta e tutti hanno bisogno di una prescrizione. C’ è una domanda al relatore, aspetti che Le portano il
microfono. Una Signora:< Io vengo da Roma e volevo chiedere giusto una curiosità, perché mi è successo più volte,
due miei figli hanno avuto l’ impetigine che però viene in altri punti, nell’ interno delle cosce, sul sederino, volevo
sapere se era la stessa cosa, se era sempre l’ Herpes perché io sinceramente ero fuori Roma e non avevo nessun rimedio
e l’ ho curato con le fitostimuline ed è andato via però volevo sapere se era la stessa cosa perché eventualmente dato che
ci soffrono potrebbe riaffiorare se era l’ herpes>. Dr. A. Solerio:< Non aveva il numero di telefono del Dottor Franco?

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Il suo cellulare è sempre acceso, pronto soccorso omeopatico>. La Signora:< No, non ce lo avevo perché quando parto
non penso mai che i bambini si possano ammalare, penso sempre che stanno bene poi qualche cosa succede>. Dr. A.
Solerio:< Allora adesso Le risponde Roberto>. Dr. R. Peracchio:< Allora, l’ impetigine come caratteristica ha in causa
gli stafilococchi che sono dei batteri, le forme erpetiche chiaramente sono virali, le impetigini sono tipicamente estive,
solitamente, sono patologie più legate a quello, è chiaro che il discorso dell’ alimentazione diventa poi fondamentale nel
senso che un’ impetigine è legata comunque a degli errori alimentari nel contesto del Metodo Techineos e quindi
solitamente può bastare un rimedio di terreno, per esempio Mercurius può già andare solitamente bene. Solitamente l’
uso delle creme e dei prodotti commerciali in un’ ottica di una dieta di esclusione diventa un soggetto pericoloso, quindi
a volte magari bastano anche dei prodotti di disinfezione banali tipo acqua ossigenata o la eosina al 2% in soluzione
acquosa da supporto a questo>. La Signora:< io ho iniziato con le fitostimuline ma poi ho notato che anche solo
disinfettando tre volte al giorno, così, passava e che comunque il bambino era curato anche se aveva fatto errori dovuti
all’ estate, magari il gelatino di più non perfettamente testato>. Dr. R. Peracchio:< Questo è giusto ma un’ altra cosa è
usare i rimedi che solitamente si usano diluirli in acqua e fare materialmente degli impacchi usando praticamente i
prodotti diluiti. Io non avevo mai provato ma sono capitati in questa estate degli amici che avevano avuto degli incidenti
in moto e devo dire che abbiamo gestito tutto con praticamente dell’ omeopatia in alta diluizione secondo gli
insegnamenti del Dottor Solerio e ci sono stati dei risultati sorprendenti. Cioè ferite che mi aspettavo che sarebbero
guarite nel giro di due o tre mesi nel giro di venti giorni è ritornata la pelle tra l’altro senza formazione di cheloidi o
altro, quindi si possono tranquillamente gestire>. Dr. A. Solerio:< Se avete una lesione suppurativa della cute come può
capitare come nel caso da Lei ha accennato però pensate più facilmente ad Hepar Sulfur. Hepar Sulphur è un ottimo
rimedio che in una situazione del genere poteva darle un risultato mentre invece nella fase iniziale in cui c’ è solo la
vescicolazione e non c’ è ancora la fase suppurativa Rhus Tox poteva andare benissimo come Urtica, cioè rimedi che
nella loro patogenesia, cioè nei sintomi determinati dalla pianta o dal principio attivo in dose molecolare hanno la
vescicolazione. Il tempo un pochino fugge, chiamiamo la Dottoressa Nicoletta Bozzo a raccontarci il suo caso>. Dr.ssa
N. Bozzo:< Ormai buon fine pomeriggio a tutti. Questa è la quarta volta che ho l’ onore di parlare in un Seminario
Techineos e, prima di esporre il caso clinico che ho portato quest’ anno, desidero porgere un grazie tanto semplice
quanto grande al Dottor Solerio: la sua professionalità, la sua capacità di emozionarsi, la sua umiltà e la sua
disponibilità nel donarci i suoi insegnamenti e la sua esperienza sono per me e sicuramente anche per tutti Voi fonte di
energia continua. Il caso clinico che Vi esporrò quest’ anno riguarda un ragazzo di ventun anni affetto da una dermatite
bollosa chiamata penfigo volgare. Quando ero una studentessa di Medicina, sotto la denominazione penfigo volgare
venivano raggruppati alcuni quadri morbosi cutanei e mucosi caratterizzati da un decorso subacuto o cronico grave
quasi sempre ad esito letale e da un comune substrato istopatologico dominato sostanzialmente da una acantolisi.
Girovagando per internet ho trovato questo lavoro sul penfigo volgare che mi sembra opportuno leggerVi. Qui viene
trattato, si parla di plasmaferesi. La plasmaferesi, detta in due parole, è una metodica mediante la quale il plasma del
Paziente viene privato di sostanze tossiche o comunque nocive. Il titolo di questo lavoro è appunto “La plasmaferesi nel
trattamento di un caso di penfigo volgare resistente al trattamento con prednisone e al trattamento combinato prednisone
– ciclosporina. Gli autori E. Buongiorno, S. Abatelillo e Coll. appartengono all’ Istituto di Clinica Dermatologica dell’
Università di Bari. Qui spiegano direi abbastanza bene cosa è il penfigo. Il penfigo è una rara dermopatia bollosa
autoimmune mediata da autoanticorpi diretti contro un antigene di 130 kilo Dalton, che è una misura molto piccola,
associato alle molecole di adesione delle cellule di tutti gli epiteli squamosi pluristratificati, sia a livello delle mucose
che dell’ epidermide, con una risultante acantolisi, formazione di bolle flaccide che rompendosi facilmente esitano in
erosioni crostose esposte a sovrapposizione infettiva. I corticosteroidi rappresentano un farmaco di importanza capitale
nel trattamento del penfigo in quanto sono stati in grado di trasformare una malattia che in passato aveva una
evoluzione invariabilmente infausta in una malattia cronica, con fasi alterne di remissione e di recidive con una
mortalità complessiva media del 10%. Purtroppo le alte dosi di steroidi necessarie per periodi molto lunghi possono
determinare l’insorgenza di effetti collaterali anche gravi ed infatti la maggior parte dei Pazienti con esito infausto
muoiono soprattutto per le complicanze della terapia. Ciò ha spinto alla ricerca di terapie alternative definite adiuvanti
che possono ridurre il fabbisogno di steroidi. La plasmaferesi rappresenta un trattamento certamente efficace in quanto
consente di rimuovere dal circolo proteine plasmatiche patogene come gli autoanticorpi antiepidermide presenti a titolo
elevato nel penfigo. In 42 casi di penfigo volgare e di penfigo bolloso trattati con plasmaferesi mediante centrifugazione
o mediante filtrazione è stato osservato per ciascuna seduta di plasmaferesi una rapida riduzione del titolo anticorpale
con miglioramento della sintomatologia clinica consentendo di ridurre le dosi di steroidi e di conseguire una remissione
clinica. Poi qui viene riportato il caso di questa paziente che non mi sembra il caso di parlarne ed arrivano alla fine
dicendo “questi dati suggeriscono che la plasmaferesi può rappresentare un efficace trattamento nei pazienti con penfigo
resistente alla terapia convenzionale soprattutto in presenza di gravi segni clinici di malattia. La plasmaferesi, a lungo
termine, potrebbe consentire inoltre di ridurre la dose di steroidi come dimostrato in 8 pazienti di cui 4 resistenti alla
terapia convenzionale che sottoposti ad uno o due trattamenti mensili per 541 mesi hanno conseguito la remissione
clinica entro i primi due mesi, rimanendo in remissione per il 45% del periodo di osservazione nonostante alcuni episodi
di recidiva con una riduzione della dose di steroide da 38 mg al giorno in media a 7,5 mg al giorno, sempre di
prednisone”. A mio parere queste righe spiegano la difficoltà terapeutica che esiste anche oggi nell’ affrontare questa
patologia. A questo punto Vi espongo il caso clinico di questo ragazzo di 21 anni che giunse alla mia osservazione nel
maggio 2004, anzi, per precisione il 24 maggio 2004. La sua storia inizia nel giugno di tre anni fa quando sul torace
compare la prima manifestazione cutanea bollosa. I vari Dermatologi consultati diagnosticarono in modo unanime una

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dermatite seborroica e vennero prescritte varie creme che non portarono alcun miglioramento. Intanto il tempo passava
le bolle si moltiplicavano, ma finalmente ad Aprile 2004 un altro Dermatologo consiglia di eseguire una biopsia grazie
alla quale si arriva alla diagnosi definitiva. Penfigo Volgare. Viene impostata una terapia per bocca, con prednisone 25
mg per tre volte al giorno ma, visti i risultati scarsi si passa ad una terapia cortisonica per via venosa effettuata ogni
giorno in ambiente ospedaliero. Questa è la situazione che il Paziente vive quando arriva alla mia osservazione. Prima
di eseguire il Test gli spiego in che cosa consiste Techineos e gli chiedo se è disposto ad attuare una dieta rigorosissima.
La sua risposta è affermativa. Al Test Kinesiologico risulta intollerante all’albume d’ uovo e così essendo poco
frequenti sia la sua patologia sia il suo allergene gli spiego che avrei chiesto volentieri aiuto al dottor Solerio. Per
fortuna non mi fu difficile convincerli e con mia grande gioia questo giovane viene visitato a San Remo il 17 Luglio di
quest’ anno. Durante la visita il dottor Solerio conferma l’ allergene “albume d’ uovo” e trova che l’ Istamina è già
scesa da 200 DH a 8 DH. Questo riscontro dice che il ragazzo, un “Arsenicum” è stato molto scrupoloso perché ha
raggiunto questo valore dopo solo un mese e mezzo di dieta. Durante la visita gli vengono testati i vari rimedi
omeopatici più opportuni e gli viene praticata la terapia Mora. Voglio ricordare inoltre che dal 24 Maggio al 17 Luglio i
sintomi cutanei sono talmente migliorati che il dermatologo sospende il cortisone fatto per via venosa e torna a
somministrare il prednisone per bocca al dosaggio di 25 mg per tre volte al giorno. Dal 17 Luglio in poi le condizioni
cutanee e generali del Paziente migliorano tanto che verso il 20 di Agosto viene sospesa, sempre da parte del
dermatologo, la terapia cortisonica. Ormai è un Paziente del Dottor Solerio a tutti gli effetti ma ogni tanto mi fa piacere
sentirlo telefonicamente, sta bene, è dispiaciuto di non poter essere presente qui oggi per impegni presi in precedenza,
gli è tornata l’ energia che sembrava persa e sono passati tutti gli effetti collaterali che la terapia corisonica ovviamente
gli aveva procurato. In tre soli mesi ha ottenuto una completa remissione dei sintomi, ma è ben consapevole che il
livello di attenzione deve essere altissimo. A questo punto ognuno di noi può fare il confronto tra il lavoro dei Colleghi
di Bari, che ho letto all’ inizio, e il caso clinico trattato con Techineos e tirare le dovute conclusioni. Ora termino
ringraziando il Dottor Solerio, la sua famiglia sempre molto importante e tutto ciò che è Techineos, ancora una volta ho
ricevuto tanto, sia dal lato umano che professionale e spero sempre di saper restituire e saper imparare. Grazie a tutti e
arrivederci>. Dr. A. Solerio:< Grazie Nicoletta per la bella esposizione, a questo punto abbiamo un’ altra fanciulla, la
Dottoressa Vittori che attua il metodo Techineos e che ci parla di un suo caso clinico, non ci parla di un suo caso
clinico, ci parla della Filosofia della Medicina>. Dr.ssa E. Vittori:< Buona sera a tutti. Io volevo ancora, anche se è
tardi, volevo ancora trattenere la Vostra attenzione per parlarVi, fare più che altro una conversazione su un argomento
che, secondo me, riguarda tutti da vicino, tutti noi che seguiamo il Metodo Techineos che è il discorso dell’
alimentazione. Ovviamente per chi segue Techineos è chiaro come la scelta quotidiana di quello che decidiamo di
mettere sulla tavola è fondamentale per il nostro equilibrio perché l’ eliminazione dell’ allergene è alla base di uno stato
di salute duraturo e questo è qualcosa che abbiamo sperimentato tutti. Per questo la mia riflessione parte da una radice
che è l’ eliminazione dell’ allergene come punto fondamentale. Su questa radice la mia riflessione non è altro che una
ramificazione e la ramificazione è la riflessione sulla qualità dell’ alimentazione prendendo spunto da quanto dicevano i
Cinesi che erano degli attenti osservatori dell’ uomo e dell’ ambiente che lo circondava e che già molti secoli prima di
Cristo avevano proprio creato una riflessione medica e in particolare una dietetica medica ed erano arrivati a
considerare l’ alimento come un vero e proprio farmaco, quindi a considerare l’ importanza di una alimentazione
equilibrata. Per spiegare in breve il loro pensiero farò ricorso alle due categorie concettuali della Medicina Tradizionale
Cinese che sono lo Inn e lo Yang e i cinque elementi e vedrò insieme a Voi la correlazione di queste due categorie
concettuali con i cibi, gli alimenti, che mettiamo sulla tavola tutti i giorni. L’uomo è quello che mangia? Per i Cinesi, sì.
E anche in fondo per noi, questo è chiaro sia in senso strutturale statico in quanto attraverso l’ alimentazione noi
assimiliamo aminoacidi, vitamine, zuccheri, acidi grassi che servono alla costituzione della cellula, dalla cellula ai
tessuti, dai tessuti agli organi e alla struttura dell’ individuo ma anche alla luce di quello che ci insegna Techineos
questo è vero anche in senso dinamico infatti attraverso gli alimenti risulta chiaro a tutti noi che si crea una stretta
interrelazione tra l’ organismo e l’ ambiente in quanto l’alimentazione ottimale e quella che ci permette di stare in un
equilibrio vorremmo perfetto anche se spesso non è così tra il nostro interno e l’esterno. I concetti di Techineos ci
insegnano che questo equilibrio vuol dire fortificare la nostra barriera verso gli agenti veramente patogeni ma favorire
anche la tolleranza verso quello che patogeno non è quindi fortificare la reazione e aumentare la tolleranza e questo noi
lo otteniamo attraverso l’ eliminazione dell’ allergene. I Cinesi erano arrivati in realtà a conclusioni simili, nel senso che
anche loro avevano visto negli alimenti un ruolo energetico non solo un ruolo strutturale quindi un ruolo dinamico.
Pensavano che ogni alimento aveva in sé una Energia capace di modificare in qualche modo l’ Energia dell’ individuo e
quindi erano convinti che una alimentazione corretta doveva tenere conto dell’ età, del sesso, delle condizioni generali
dell’ individuo e della situazione ambientale. Cioè anche l’ alimentazione doveva essere assolutamente individualizzata.
Loro erano proprio attenti e pignoli osservatori dell’ uomo e dell’ ambiente circostante ed erano attentissimi alla qualità
dei cibi. Distinguevano moltissime variabili che entravano a far parte della qualità dei cibi: il sapore, l’ odore, la natura
che è come la qualità termica che un alimento dà nel momento in cui viene assimilato, la forma che è una caratteristica
che si può intendere come la consistenza dei cibi, quindi forma e consistenza, la cottura, l’ Energia dell’ alimento
cambiava a seconda che un alimento fosse arrostito o cotto al vapore o crudo, il movimento che era il movimento
energetico che l’ alimento stesso dava all’ Energia individuale verso l’ alto, verso l’ esterno oppure il movimento di
interiorizzazione e Meridiani associati. Ogni alimento si dirige in particolare, ha un tropismo particolare verso un
determinato Meridiano, quindi verso una Loggia Energetica. Queste caratteristiche dei cibi vengono per i Cinesi definite
sulla base delle loro categorie che sono lo Inn e lo Yang e i Cinque Elementi. A questo punto bisogna fare due premesse

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per spiegare rapidamente che cosa si intende con queste due categorie, forse alcuni di Voi ne hanno già sentito parlare
ed alcuni le conoscono molto bene e altri non ne hanno mai sentito parlare e siamo di nuovo nel problema del
linguaggio in quanto per capire la visione della Medicina Tradizionale Cinese è necessario entrare un pochino nella
mentalità che questi pensatori avevano che era di fatto una mentalità che a noi può sembrare complicata dal nostro
punto di vista ma in realtà era una mentalità molto semplice, basata proprio sull’ osservazione del mondo naturale. Per
loro qualunque oggetto, qualunque fenomeno naturale si poteva interpretare secondo lo Inn e lo Yang che erano i due
estremi, i due poli contrapposti di ciascuna caratteristica e si capisce meglio con degli esempi. Lo Inn corrisponde al
buio mentre lo Yang corrisponde alla luce; lo Inn allo scuro mentre lo Yang al chiaro; lo Inn al freddo lo Yang al caldo;
lo Inn all’ umido mentre lo Yang all’ asciutto; lo Inn è nascosto, femminile, mentre lo Yang è qualcosa di visibile,
maschile, esterno; lo Inn è un movimento di raccolta verso l’ interno mentre lo Yang è un movimento di espansione
verso l’ esterno; lo Inn ci richiama a qualcosa di passivo mentre lo Yang a qualcosa di attivo. Loro, molto
semplicisticamente, paragonavano lo Inn alla parte in ombra della montagna, lo Yang alla parte illuminata dal sole,
quindi lo Inn qualcosa di freddo, buio, scuro, basso, notte, lo Yang a qualcosa di chiaro, luminoso, espansivo. Vedremo
poi meglio questi concetti relativamente proprio come si applicano alla dietetica. La seconda premessa che è l’ altra
chiave di lettura secondo la visione della Medicina Tradizionale Cinese è quella dei Cinque Elementi. Sono qui
rappresentati in questi cinque triangoli di colori diversi, ciascuno corrispondente ad una cosiddetta Loggia Energetica. Il
nero, che è quello in basso, è quello corrispondente all’ Acqua, il verde al Legno, il rosso al Fuoco, il giallo alla Terra e
il bianco al Metallo. Bisogna considerare che per i Cinesi questo diagramma non è un diagramma statico ma è una
figura in cui ciascun Elemento succede ad un altro in continuo, proprio come in un Ciclo e questo è più chiaro se si
ragiona secondo questo grafico in quanto i Cinesi avevano usato il concetto delle Logge Energetiche per spiegare
praticamente tutti i fenomeni naturali. Quindi alla Loggia Energetica dell’ Acqua corrisponde l’inverno, il nord, il
freddo e anche una situazione emotiva, la paura, come abbiamo visto, il rene, infatti come lo vedremo dopo alla fine la
Loggia dell’ Acqua è anche quella del Rene – Vescica.
Al Legno corrisponde la primavera, l’ est, il vento e il sentimento della collera.
Al Fuoco corrisponde l’ estate, il sud, il calore, la gioia.
Alla Terra corrisponde la fine estate, il centro, il sentimento di preoccupazione.
Al Metallo corrisponde l’ autunno, l’ ovest. La secchezza e il sentimento della tristezza. Si capisce bene dalle frecce
come ci sia un movimento continuo tra queste Logge. L’ Acqua può essere considerata l’ Elemento più Inn di tutti cioè
quello più freddo, quello più buio, quello dove c’ è il massimo della chiusura corrisponde all’ inverno. Il Legno
corrisponde all’ apertura, quindi dove inizia in realtà il calore, lo Yang, fino ad arrivare al massimo dello Yang che è il
Fuoco e che corrisponde all’ estate, al massimo del calore. La Terra e il Metallo sono invece due movimenti di
interiorizzazione che corrispondono alla fine estate e all’autunno dove c’è il raccoglimento dell’ Energia, l’
introversione fino a ritornare all’ Acqua dove è il massimo dello Inn e questo può risultare chiaro dal grafico successivi
dove nel basso abbiamo il massimo dello Inn che corrisponde al nero Acqua e successivamente secondo il Ciclo si
arriva al rosso che è il massimo dello Yang e il minimo dello Inn e tutto in un Ciclo in cui, dentro a ciascuna Loggia, c’è
un po’ di Inn e un po’ di Yang in misura variabile. In realtà tutta questa premessa serviva a capire come queste categorie
concettuali si possono applicare alla dietetica in quanto, secondo i Cinesi, tutte le qualità, tutto, tutte le qualità, le
variabili che abbiamo visto dei cibi, il sapore, la natura, la cottura sono classificabili secondo lo Inn e lo Yang e quindi
abbiamo dei sapori prevalentemente Inn che per i Cinesi hanno una qualità fredda, di interiorizzazione che sono il
sapore acido, il sapore amaro e il sapore salato e dei sapori prevalentemente Yang che sono il sapore dolce e il sapore
piccante. Per esempio pensiamo al sapore calorico del dolce, non inteso come i dolcini degli zuccheri semplici quanto ai
cereali. Pensiamo anche alla qualità Yang del piccante che è un diaforetico, i cibi piccanti ci fanno sudare, ci scaldano.
La Natura dei cibi è quello che noi potremmo tradurre come potere calorico. Natura Yang sono le nature calde e tiepide,
nature Inn sono le nature fredde e fresche. Anche la cottura che dà ai cibi che utilizziamo una connotazione Inn o Yang,
generalmente la frittura e gli arrosti sono cotture Yang, invece le cotture a vapore o a bagnomaria sono prevalentemente
Inn quindi hanno una Energia tendenzialmente più fredda. Per fare degli esempi il sapore amaro, per esempio, sono i
carciofi, gli asparagi, i cetrioli, lattuga, carne di cavallo; acido gli agrumi, i pomodori; salato le sardine, le alici, le
cozze, i gamberi, il maiale; sapori Yang, dolce, le carote, i cereali, la carne di coniglio, il manzo e la frutta. Sapore
piccante sono i finocchi, la cipolla, la melanzana e il prezzemolo. Le nature fredde sono quelle della frutta, della
verdura, del pesce e dei latticini. Calde o tiepide sono quelle della carne rossa, dei cibi grassi, cibi oleosi, le spezie con
molto profumo, molto forti, la cipolla, l’ aglio, l’ origano e i gamberetti. Il sapore dei cereali è un sapore
tendenzialmente armonizzante che corrisponde alla Loggia della Terra. Andando avanti tale suddivisione secondo
sapore e natura si può fare anche secondo il criterio dei Cinque Elementi, dove al Legno corrisponde l’ acido, al Fuoco
l’ amaro, alla Terra il dolce, al Metallo il piccante e all’ Acqua il salato. Così via, analogamente, alla Loggia dell’
Acqua corrisponde un determinato odore, natura, forma, cottura e così via. Alla Loggia dell’ Acqua un odore che è
quello detto del Ging che è l’ odore dei funghi appena colti, una natura fredda perché l’ Acqua è Inn, una forma oleosa
piuttosto ricca e una cottura al vapore. Alla Loggia del Legno l’ odore rancido come di cosa fermentata, la natura
tiepida, la forma legnosa come dei vegetali fibrosi e la frittura. Alla Loggia del Fuoco un odore bruciato che è quello
delle grigliate, una natura calda, una forma filamentosa, polposa, come della frutta e la cottura arrosto. Alla Loggia della
Terra l’ odore fruttato delicato, la natura neutra, la forma polposa e la cottura in umido. Al Metallo l’ odore forte, la
natura fresca, la forma croccante come delle cose fritte e del pane e la bollitura. Questa è una tabella esemplificativa
dove vengono divisimi vari tipi di alimenti. Non è importante tanto la tabella quanto capire il senso di questa

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classificazione. Per esempio la carne rispetto alla frutta o alle verdure secondo Voi è un cibo più Yang o più Inn, anche
senza leggere? Più Yang perché l’ animale, la carne, l’ animale è in movimento, l’ animale è un animale a sangue caldo
quindi la carne è un alimento più Yang, verdure e frutta sono tendenzialmente, rispetto alla carne, più Inn e tra gli
animali, gli animali terricoli sono più Inn o più Yang rispetto ai pesci? Sono più Yang perché vivono a terra e sono
caldi, i pesci in acqua e quindi sono freddi e così questo è un pochino, molto approssimativamente però, in realtà è
piuttosto semplicistico anche se noi cerchiamo sempre di farlo più complicato di quello che è. I cereali tendenzialmente
sono neutri, anche se qui c’è scritto Inn dolce e Yang dolce, sono tendenzialmente neutri, servono a sposare insieme i
vari elementi. Tutte queste nozioni che magari a prima vista sembreranno superflue però possono trovare una
applicazione interessante, innanzitutto perché ci fanno riflettere veramente su cosa mettiamo sulla nostra tavola, su
come decidiamo di gestire la nostra alimentazione, tutti noi abbiamo già fatto una scelta molto importante, quella di
eliminare un allergene e quindi, secondo me, siamo un pubblico abbastanza aperto a questo tipo di riflessione e per
esempio tale classificazione si adatta molto bene alla applicazione stagionale della alimentazione. Infatti,
tendenzialmente, in inverno si preferirà una alimentazione di tipo Yang, di tipo caldo e questo sembrerà una cosa
naturale e quindi cereali dolci e tiepidi, cioccolato amaro e caldo, alcool, leguminose, radici, come le carote, i funghi,
frutti prevalentemente castagne, noci, arance e mandarini che hanno comunque una connotazione Yang, carni rosse,
forti, uovo, fegato e pesci grassi. Invece in estate si preferirà una alimentazione di tipo Inn quindi una alimentazione
comunque fresca, con quantità e calorie del cibo molto ridotte. Analogamente queste riflessioni possono essere utili in
senso non tanto terapeutico quanto di armonizzazione e di tendenze individuali. Al di là delle patologie tutti gli
individui si possono suddividere in individui tendenzialmente Yang e in individui tendenzialmente Inn. Sono
categorizzazioni molto generali però tendenzialmente il soggetto prevalentemente Inn è un soggetto che tende ad essere
astenico, freddoloso, pallido, facile alle infezioni, depresso, chiuso, taciturno, emotivo, in questo caso può preferire
alimenti di natura Yang, quindi carni rosse, cibi oleosi, grassi, spezie profumate, cipolla, aglio, origano, gamberetti.
Invece i soggetti che hanno una predisposizione Yang sono soggetti che tendono ad essere congestionati, pletorici,
ipercinetici, stenici, rubicondi, magari ipertesi, questi preferiscono cibi di natura Inn quindi frutta, verdura, pesce, più o
meno latticini ovviamente a seconda della intolleranza. Per cui diciamo che questa riflessione ci aiuta a sottolineare
quanto sia importante non tanto una alimentazione come terapia quanto come conservazione dell’ equilibrio e
conservazione di un equilibrio che noi raggiungiamo in primo luogo attraverso l’ eliminazione dell’ allergene ma a cui
si può aggiungere qualche pensiero in più per ottimizzarlo in base ai momenti dell’ anno, tipologia e via discorrendo: Io
Vi ringrazio per l’ attenzione spero di averVi fatto cosa utile>. (Battimani). Dr. A. Solerio:< L’ argomento è molto utile
ed è anche molto ostico, meriterebbe un approfondimento e anche una memorizzazione però i concetti mi sembra che
siano stati molto chiari e magari in un successivo Seminario qualche cosa dedicato magari a casa di Ghiglione, visto che
ogni tanto ci ospita, facciamo i maleducati, ci invitiamo, mettiamo Elena in cucina, e ci fa degli alimenti Yang belli
rossi che ci stimolino la circolazione e, a questo punto, chiamiamo come l’anno scorso il nostro Dottor Zibodi che
Medico non è ma è il nostro artista, artista del mistero e del recondito perché in quello che disegna nasconde e trova
significati. Questa estete mi è arrivata una sua opera d’ arte sul Meridiano del Pancreas e siccome c’è dell’ esoterismo
bisogna che Lui ce la spieghi. Si sieda, prego. Guardate con quanta arte e quanta minuzie ha fatto questo disegno e
adesso lasciamolo lavorare>. Dr. Ziboldi:< Il problema mi si è posto in questi termini: la nostra civiltà, quella
occidentale ha sempre usato rappresentare per aiutare il ricordo mnemonico delle cose, ha rappresentato visivamente
tutti i concetti che ha espresso. Quando sono venuto a conoscenza tramite il Dottor Solerio dei Meridiani di Agopuntura
dell’ Omeopatia e di tutte queste cose. Il mio primo impatto è stato di tipo confusionale, io poi sono un Arsenicum e se
non riesco ad inquadrare, ordinare, definire le cose per ricordarmele per me sono una nebbia indistinta. Forte dell’
insegnamento che è sempre stato nostro, per esempio già nel Medio Evo le cattedrali sono delle enormi enciclopedie
visive ad uso popolare e così ho tentato di far una cosa simile per quanto riguarda i Meridiani. Mi sono trovato subito di
fronte ad un grossissimo problema che per rappresentare visivamente quello che è il problema di un Meridiano
sarebbero servite centinaia di tavole. Allora, alla fine, che cosa ho fatto? Ho riassunto diciamo i simboli principali di
questo Meridiano, adesso quelli successivi non si sa, però intanto si è iniziato con questo. Soprattutto c’ era un altro
problema che mi colpisce direttamente, che tutte la raffigurazioni dei Meridiani sono sempre molto brutte,
esteticamente, sono ad uso tecnico e non accontentano molto l’ aspetto visivo, estetico. Allora ho tentato di darne una
immagine esteticamente accettabile in qualche modo. Ho raffigurato, in questo caso, il Meridiano del Pancreas. Nel
centro c’ è la figura di un uomo in cui sono segnati l’ andamento del Meridiano con tutti i punti. Nella colonna esterna
sono segnati tutti i punti con il loro nome italiano che è la traduzione del nome cinese poi, per ognuno c’ è indicato
anche l’ideogramma che lo rappresenta nonché, ho trovato divertente, anche il nome in latino perché, in fondo, come
hanno sempre fatto tutti, ci si appropria delle cose di una altra civiltà e si rimodella a nostro uso e consumo secondo
quello che sono i nostri canoni. Allora per quanto riguarda la parte centrale ci sono una serie di caratteristiche che
connotano il Meridiano del Pancreas a cominciare per esempio dal colore benefico che lo fortifica. Allora partiamo dall’
alto, dal centro in alto dove c’ è il sole che rappresenta il colore giallo poiché non è a colori, per rappresentare il colore
ho utilizzato una figura che lo identificasse. Poi la stagione pericolosa per il Meridiano del Pancreas è la fine estate o la
canicola, che è rappresentato da un alto dalla costellazione della Vergine che sorge appunto sul finire dell’ estate e dall’
altra dalla costellazione del cane maggiore che contiene la stella più luminosa dell’ intero firmamento che è Sirio e la
costellazione del cane maggiore da cui deriva il termine “canicola”, perché è appunto una costellazione che è nel cielo
di fine estate. Poi, scendendo, l’ orientamento pericoloso per il Pancreas è il centro ed è rappresentato con una
circonferenza con il suo centro che in cima della stella polare che è comunque il centro della volta celeste. L’ odore

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emesso e il profumo è rappresentato dai fiori che la figura centrale sparge con la sua mano sinistra perché in tutte le
rappresentazioni simboliche dei cinque sensi il profumo è sempre stato rappresentato dai fiori. Il cibo benefico è la
segale, qua era un po’ complesso perché mi son messo un campo generico di grano perché la segale, frumento e mais
rappresentativamente sono molto simili. Il periodo del meridiano è il tardo pomeriggio ed è raffigurato dall’ ombra
lunga del contadino che è lì di fianco nel campo. Il nutrimento è la carne e nel particolare la carne benefica è quella di
bue per cui sono rappresentate dal trancio macellato e dalla sottostante testa cornuta. Ora in questo caso alcune di queste
cose traggono linfa da iconografie nostre, per esempio quel trancio di bue è estratto da un quadro di Rembrand. Nel
senso che ogni cosa nostra è stata utilizzata per rappresentare cose di un’ altra civiltà in modo da fare sì che attraverso i
nostri simboli grafici che noi abbiamo introiettato per conoscenza così, noi riusciamo ad appropriarci sovrapponendole
a quelle della cultura diciamo in questo caso orientale. Ora questo è un meccanismo pericoloso perché può fare sì che la
sovrapposizione non sia proprio esatta, però diciamo che crea un avvicinamento e soprattutto una memorizzazione che
poi aiuta in seguito. Ora l’ emozione e la rimuginazione cioè la cogitatio che è rappresentata dall’ omino che pensa e
invece il pianeta dominante è Saturno. Qui Saturno è raffigurato come classicamente viene raffigurato, come l’ uomo
con la falce nell’ atto di ingoiare il figlio. Ora sapete tutti che Saturno, le leggenda di Saturno narra che gli era stato
predetto che sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli per cui lui, ogni volta che gli nasceva un figlio lo mangiava,
salvo poi che la madre riesce a nascondergli Giove, Giove sopravvive e poi lo fa fuori evirandolo per cui c’è il discorso
della falce, il discorso del tempo, insomma legata alla nostra mitologia che è molto complessa. Ora di fianco, in basso, a
Saturno compare un dieci con sopra una luna che corrisponde ad un altro dieci che è in alto a sinistra e in realtà sono le
due fasi di massimo e di minimo del Meridiano. Poi il gusto pericoloso è il dolce, in basso c’ è una torta, è molto facile.
Il sentimento pericoloso è l’ ossessione rappresentata da un uomo sempre rannicchiato, in questo caso con la testa tra le
mani. Il senso comandato è il gusto, che è simboleggiato dalla scimmia perché anche qui la nostra tradizione ci
tramanda una serie di figure per i cinque sensi, nel caso del gusto abbiamo sempre una scimmia che addenta un frutto.
L’ Elemento dominante è la Terra, la terra è anche qui raffigurata classicamente, come una donna prosperosa, con una
cornicopia e delle spighe nonché un serpente e uno scorpione perché la Terra è sempre una divinità comunque legata
anche al sotterraneo. Ora il Meridiano legato e madre e qui il Dottore verrà in aiuto perché molte cose le ho raffigurate
così senza saperne esattamente, ho trovato che legato e madre è lo Stomaco, qui ovviamente è raffigurata una madre con
in evidenza lo stomaco che tiene per mano legato un bimbetto nel quale è evidenziato il pancreas. Ho sempre tentato di
raffigurare le cose che fossero facilmente ricordabili con una immagine in quanto una immagine si ricorda più
facilmente senso che oggi abbiamo visto delle cose estremamente interessanti però anche nel caso dei rimedi
omeopatici ho cominciato a fare un lavoro anche lì visivo per ogni rimedio avevo trovato delle immagini perché l’
estate scorsa ho trovato una riproduzione delle tavole di Medicina Tibetana e loro in maniera maniacale, quasi da
Arsenicum avevano rappresentato in centinaia di tavole ad uso dei Medici tutti i tipi di malattie, tutti i sintomi, tutti i
possibili rimedi e questa cosa mi aveva affascinato perché era una cosa con la quale mi trovavo molto in sintonia>. Dr.
A. Solerio:< Di che età questa?>. Dr. Ziboldi:< E’ una cosa rifatta oggi da pittore moderno però è una tradizione che
loro hanno da sempre, quello di avere queste tavole ad uso probabilmente

poi l’ umore emesso è la saliva, per indicare questo ho fatto riferimento all’ episodio evangelico in cui Cristo ridà la
vista ad un cieco utilizzando la sua saliva, mi sembrava molto fascinoso nel senso che molte di queste cose
probabilmente travalicano il significato che voglio dargli attingendo a significati molto più profondi che passano anche
oltre quello che è il significato che voglio metterci o dargli io. L’Organo Sposo – Sposa è il Fegato che qui è raffigurato
come una sposa velata con grande fegato in evidenza. Il numero Cinque, invece, che è il numero del Meridiano è
rappresentato dal globo inteso come totalità del mondo sensibile che è unione dei quattro punti cardinali più il centro o
dall’ unione tra il principio maschile celeste tre e materno terrestre due che dall’ unione danno appunto il cinque. La
temperatura pericolosa è l’ umidità che è rappresentata da un pesce e da un uccello che sono il simbolo uno dell’ acqua
e uno dell’ aria, messi assieme perché, adesso non vorrei addentrarmi troppo però l’ umidità anche noi però come in
oriente abbiamo questa suddivisione di aria terra fuoco e acqua, e l’ unione di due a due danno umido, caldo, secco e
fresco, per cui, in questo caso, l’ umidità è data dall’ unione di aria ed acqua. Si manifesta nelle labbra infatti la figura
centrale ha le labbra molto accentuate. Ora poi nella cornice sono rappresentati i punti uno per uno, partendo dal basso,
dal punto uno, eccolo lì, in questo caso io ho trovato il nome dei singoli punti e ho associato delle figure, anche qui di
aiuto mnemonico nel senso che uno si ricorda magari le immagini da cui si ricorda il nome del punto. Ora mi sono
trovato in difficoltà perché avrei voluto per ogni punto rappresentare tutte le indicazioni terapeutiche però a conti fatti
sarebbe venuto circa una tavola grande così per ogni punto e forse non bastava nemmeno in più un altro problema molto
grosso è che per me, profano e molto ignorante dei Meridiani alla fine ho trovato delle cose che mi sembravano in
contraddizione, insomma mi è sembrata una cosa di una complicazione micidiale per cui per rappresentarla nel caso
avrei bisogno di un apporto di un Agopuntore che mi desse delle indicazioni continue. Per cui qui ho raffigurato
semplicemente i punti con il loro nome e ho rappresentato questo nome. Ora partiamo dal “Punto 1” che si chiama
“Bianco nascosto”, vi è raffigurato Mosè con in mano le Tavole della Legge che per i mistici islamici rappresenta per l’
appunto il bianco occulto della luce interiore. Ora anche qui non mi chiedete esattamente cosa significhi questa cosa
perché nel caso eseguirò ricerche. Però è interessante notare come ci siano molte similitudini tra i vari tipi di cultura,
cioè, studiando le varie culture e le varie rappresentazioni che ne sono date ci sono molte individualità, per esempio
l’altro giorno mi è capitato un sito internet di Alchimia e della Spigelia che è diciamo la Medicina dell’ Alchimia che

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risale all’ Antico Egitto in pratica e guardandola accuratamente ci sono molti punti di contatto tra quella orientale e la
nostra ed è estremamente interessante scoprire come l’ essere umano in qualunque parte del mondo alla fine, finché non
è accecato da ottusità, giunga a conclusioni molto similari. Allora, in questa c’ è Mosè, inoltre è raffigurato il chiarore
dell’ alba che è il tempo che annuncia il bianco del giorno ma in cui il bianco del giorno non si è ancora rivelato. Questo
è anche un punto “Pozzo” infatti è raffigurato un piccolo pozzo sotto l’ albero. Il punto pozzo perché tutti i punti hanno
un punto “pozzo”, un punto “fonte” indipendentemente dal tipo del Meridiano, da cui sgorga l’ Energia che entra nel
Meridiano. Il “Punto 2” è “La grande capitale” ed è raffigurata una grande città e in primo piano c’ è una fonte essendo
questo un “punto fonte”. Il “Punto 3” è “Il grande Bianco” è l’ unico riquadro dal cielo assolutamente bianco, il colore
potenziale delle manifestazioni future così come l’ uovo che regge la figura è anch’ essa chiara, in realtà l’ uovo è la
realtà primordiale che tutto contiene ma non si è ancora manifestata. In basso dietro la figura scorre un ruscello, essendo
questo un “punto ruscello” e sopra c’è il simbolo della Terra in quanto questo qui è un “punto terra”. Il “Punto 4”, “Il
figlio del principe” illustrazione evidente, una nota solo per la chiave sullo stomaco ed il ponte, questo infatti è un
“punto chiave”, un punto di collegamento con il Meridiano dello Stomaco. Ripeto, io queste indicazioni le ho riprese
pari pari da del materiale che mi fornisce il Dottore poi, sul significato profondo, “punto di passaggio” vuol dire che fa
comunicare l’ Energia dal Meridiano del Pancreas agli Organi correlati in termini energetici, quindi il discorso dello
Sposo – Sposa che abbiamo visto prima, dei rapporti mezzogiorno – mezzanotte e del Meridiano accoppiato che è lo
Stomaco, il “ponte” apre una via. (Dr. A. Solerio). Infatti c’ è anche il ponte, dietro. Poi c’ è “Il punto 5” che è “La
collina del Mercante” raffigura un vestito con l’ emblema di un Inn e Yang in quanto il mercato, qui rappresentato dal
mercante, era considerato in Cina un punto di unione fra Inn e Yang. Questo punto si chiama anche “Collina del punto
della trasformazione dei metalli” infatti dalla collina cola del metallo fuso inoltre in cielo sono rappresentate le sfere di
appartenenza dei pianeti che hanno corrispondenza con gli omonimi metalli e gli stessi compaiono a terra in quanto il
loro simbolismo è parallelo sempre tra cielo e terra. Questo poi è anche un “punto metallo” ed un “punto fiume” che
scorre puntualmente dietro la figura. “Il Punto 6” è un punto di riunione dei tre Inn e sono raffigurate le tre Grazie che
rappresentano i tre Meridiani Inn, Fegato, Rene, e Pancreas accennati sul fondo. “Il punto 7” è “La valle del flusso” e
qui il disegno insomma è istruttivo di per se stesso. “Il punto 8” è “Il punto del perno della Terra” e raffigura una
stilizzazione della Terra partendo dal suo asse con alcune connotazioni dell’ idea di asse stesso con elemento che mette
in contatto un mondo terrestre con quello celeste, asse della ruota del carro, il fumo che sale dritto nel cielo, la
montagna, l’ albero, la Stella Polare. L’ asse, intesso come asse, ha infinite raffigurazioni. “IL Punto 9” “Sorgente della
Collina Inn” una donna gravida che rappresenta la collina come simbolo di sorgente da cui scaturisce l’ acqua della vita.
Sul fondo c’è il mare con il pesce essendo un “Punto Mare” e sopra la testa il simbolo dell’ acqua essendo anche un
“Punto Acqua”. “Il Punto 10” “Mare di Sangue” Inn e Yang si arrestano e tornano a scorrere, ciò avviene attorno ad una
casa e il punto si chiama anche “Casa del Sangue”. I riquadri accentrano sull’ idea di opposti che ruotano, sole e luna,
bianco e nero, il vortice Inn e Yang che ruota nel mare. “Il Punto 11” “Buco del setaccio” o meglio “del ventilabro” che
è il mezzo che serve per separare la pula dal chicco di cereale, come compare dall’ illustrazione. C’ è anche l’ idea di un
passaggio sottile, di un buco piccolo e questo è quello che è stato rappresentato. “Il Punto 12” “Porta d’ assalto” è detto
anche “del Qi impetuoso” perciò è stato raffigurato con molto vento, in primo piano tre figure che si incontrano con
favore del vento o contro il vento. E’ un punto di incrocio dei tre Meridiani Pancreas, Stomaco e Fegato. “Il Punto 13”
“Alloggio dei visceri” sono stati raffigurati in forma antropomorfa gli organi interni come inquilini di un locale
architettonicamente definito, ci sono polmoni, cuore, fegato ecc. ecc. tutti quanti e infine, sotto il discorso, c’è la vescica
per cui è stato raffigurato questo ammasso antropomorfo. “Il Punto 14” “Nodo del ventre” si racconta da sé in qualche
maniera. “Il Punto 15” “Grande incrocio” è un punto di incrocio, di riunione come quattro gruppi di figure
suggeriscono. “Il Punto 16” è “Il lamento del ventre” anche qui, insomma, si rappresenta abbastanza chiaramente dal
fondo. Sul fondo un affluente confluisce in un fiume essendo anche un punto di unione, nel senso che da quanto mi pare
di capire molti di questi punti sono di contatto, di unione, di travaso tra un Meridiano e l’ altro, è il discorso dalla
Circolazione dell’Energia per cui curare una malattia vuol dire equilibrare l’ Energia, quindi nel concetto di equilibrare
l’ Energia dobbiamo avere tutti i punti che, stimolati, mettono in connessione uno o più Meridiani col Meridiano che si
tratta. (Dr. A. Solerio). “IL Punto 17” “Grotta del nutrimento” è una caverna, con tutta la simbologia che implica,
compreso la luce che piove dall’alto in quanto si presume che la caverna sia comunque un punto di passaggio, di
contatto tra il mondo basso e il mondo alto. IL Punto 18” “La valle del cielo”, per l’ennesima volta il disegno si
racconta da sé, non c’è bisogno d’ altro. “Il Punto 19” “Regione del petto”. Ho immaginato quello che il nome
suggerisce cioè una regione verdeggiante sul petto di un uomo disteso. “I Punto 20” è “Il circuito di nutrimento” è
raffigurato come un uomo in movimento in una corrente circolare che ruota senza posa e, infine, l’ultimo punto che è
“Il Punto 21” che è “Il grande involucro”. Poiché questo punto in riga tramite il Meridiano del Pancreas con tutti gli
organi distributori di Inn, lo ho raffigurato come una donna, una antica dea madre gravida come grande involucro che
defluisce il liquido vitale come una pioggia sui fili sottostanti che poi provvederanno a distribuirla ulteriormente a tutto
il sistema. Ora mi rendo conto che sono una rappresentazione mnemonica per ricordare i punti, il loro significato, però
penso che sia utile nel senso che è sintetica di tutto un sistema, di tutto un ordinamento, poi dopo, ripeto, per ogni punto
sarebbe necessaria una lunghissima spiegazione ma questo lo rimanderemo poi in futuro>. Dr. A. Solerio:< Diciamo
che sarebbero utilissimi per un giovane Medico che si avvicini all’ Agopuntura perché studiare un Meridiano con queste
tavole qui diventa facilissimo perché la memorizzazione visiva e i concetti vengono fuori immediatamente. Quello che
mi interessava farvi vedere è come una Persona di cultura con il talento che ha il nostro Guido Zibodi può rappresentare
con maestria e con intelligenza tutti i concetti che l’ Agopuntura ci fornisce e mano mano che Lui spiega e disegna noi

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capiamo sempre qualcosa di più e domani sapremo anche qualcosa di più. Perché questa notte il nostro cervello nel suo
inconscio lavorerà e ci fornirà delle nuove lampadine. (Battimani). Grazie. Adesso che Vi abbiamo sfiniti perché
chiaramente Vi abbiamo e siamo sfiniti, se qualcheduno ha ancora voglia di fare qualche domanda siamo qui. Vogliono
andare a casa. Noi Vi lasciamo assolutamente liberi e diciamo che la Vostra costanza e la Vostra persistenza ci ha dato
una quantità enorme di gioia, speriamo, speriamo che quello che è stato fatto con intelligenza, con dedizione e con
passione da tutti i relatori e da tutti quelli che sono intervenuti, per Voi costituisca un arricchimento e in ogni caso
pensiamo che rappresenti un modo di incontrarci e di reincontrarci perché è in fin dei conti è con la comunicazione e
quando le molecole collidono che viene fuori l’ evoluzione e si costruisce oltre al presente si costruisce un futuro.
Grazie a tutti e arrivederci. (Battimani).

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