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Davide Grandi

NEL MONDO DEI SOGNI


E DEI QUANTI

ARMANDO
EDITORE
Sommario

Introduzione 11
Prefazione 13

Capitolo primo: Ai confini del tempo 21


Capitolo secondo: Quando le immagini 29
diventano quantiche
Capitolo terzo: L’entità umana 44
Capitolo quarto: Mente, corpo, anima; 53
origine di una realtà o di un’illusione?
Capitolo quinto: Le frequenze creatrici e il moto 68
perpetuo. Il passato che è nel presente.
“La vita e la morte”
Capitolo sesto: La mente cosmica 92
Capitolo settimo: I sogni 98
Capitolo ottavo: Società, mass media, credenze e 125
condizionamenti; un mondo in agonia
Capitolo nono: Preconcetti e pregiudizi 140

Conclusioni 155
Dedicato a due cari amici e giganti della medicina:
Berardino Vaira, Professore Straordinario del Dipartimento
di Scienze Mediche e Chirurgiche del Policlinico
Sant’Orsola/Malpighi di Bologna, uomo tenace e di grande
caratura, e Cesare Toschi, medico chirurgo eccezionale e di
altissima professionalità, Specialista in Chirurgia Generale.

Un grazie infinito a Sonia, carissima amica di lunga data,


per avermi aiutato nella correzione anche di questa opera,
e a Susanna, mia sorella spirituale e cara amica, per la
correzione della copia finale e per la stupenda copertina.
La vita è mutevole
dobbiamo quindi affrontare la vita ora per come è ora
e domani per come sarà domani
altrimenti non potremo mai dire di essere vivi.

Siamo noi gli unici responsabili di noi stessi.


Introduzione

Desidero chiarire fin da subito che quando parlo di Dio mi


riferisco all’entità superiore che regna in qualunque religione
o credo.

Psichiatri, psicoanalisti, psicologi, guide religiose e guide


spirituali sono persone che hanno scelto la loro professione
e il loro percorso spinte dalla voglia di ricerca di risposte
a domande che si sono trascinati e che alcuni, forse, si
trascinano ancora, riguardanti la loro infanzia, certe situazioni
e determinati sogni. Tramite questo fortissimo impulso
guidato dalle proprie emozioni riescono a comprendere cose
che nemmeno si sognavano di capire.
Gli psicoanalisti stessi seguono un processo psicoanalitico
sotto la guida di un professionista della mente, altrimenti,
senza una base seria di partenza non potrebbero raggiungere
le conoscenze giuste e acquisire le capacità necessarie per
diventare a loro volta professionisti del settore. Succede però,
e purtroppo piuttosto raramente, che durante il loro percorso
queste persone, intendo tutti quelli elencati nella prima riga,
si inoltrino in vie nuove, misteriose e anche piene di ostacoli,
che però non li fermano, anzi diventa per loro un ulteriore
stimolo, che li motiva ad andare avanti fino ad entrare nel
profondo delle cose e a portarli a riaffiorare armati di nuove
spiegazioni, comprensioni e illuminazioni.
Ritengo queste persone eccezionali, veri lottatori, veri

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ricercatori, veri scienziati e guide, perché non si sono
accontentate di ciò che hanno imparato dai loro maestri, ma
sono andate oltre e hanno portato tra gli esseri umani nuove
conoscenze. Il lavoro di queste persone è impagabile, non ha
prezzo. Non sto ad elencarvi i nomi perché sono sicuro che
li conoscete, la storia e il presente parla di loro ovunque. Mi
limiterò, perciò, semplicemente a ringraziare Dio per averceli
mandati, Lo ringrazio dal profondo del cuore.

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Prefazione

Conoscere la psicologia e la fisica quantistica mi ha messo


nelle condizioni di poter aiutare tante persone, di cui molte
avevano affrontato sedute psicoanalitiche, psicoterapeutiche
e psicologiche, seguito seminari spirituali e conferenze
scientifiche riguardanti la fisica quantistica, senza arrivare
alla comprensione del meccanismo che ha creato loro i
problemi psicologici che li avevano spinti a chiedere aiuto o
senza comprendere a fondo ciò che veniva loro spiegato. Il
mio vantaggio è di essere un acuto osservatore, in grado di
assimilare tutto e un divulgatore scientifico e spirituale, con
capacità di filtrare concetti complicati e comunicarli in un
modo comprensibile a tutti.
Per farvi entrare nella dinamica di questa opera letteraria
inizierò con un discorso che feci ad una presentazione di
un mio precedente libro: Dio e D’io (Este Edition, 2015),
ripubblicato col titolo Il Quanto di Dio e uscito in seconda
edizione nel 2018 dalla stessa casa editrice e anche in ebook
dalla Tiemme Edizioni, completamente revisionato.
Essere qui, davanti a voi e parlare di un argomento che amo
moltissimo, mi provoca un’emozione grandissima. Bè, dovete
sapere, visto che stiamo parlando di fisica quantistica, che ciò
che sto provando ora trasmette, tramite il mio cuore, un’onda
elettromagnetica. Questa onda, che è misurabile in Hertz, si
sta espandendo nell’universo attraversando, alla velocità della
luce, tutto quello che le si parerà davanti, anche voi. Durante

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il percorso di espansione la mia onda incontrerà particelle
atomiche e sub-atomiche e attirerà, nel suo campo, tutte quelle
che vibreranno alla stessa frequenza. Queste particelle, che
sono i componenti della materia, raggiungeranno il punto da
dove viene trasmesso il segnale che ha provocato questa onda,
cioè il mio campo, e lo faranno sotto forma di eventi, cose,
persone, animali, vegetali, ecc.
Per quanto riguarda gli effetti che questa mia onda di
risonanza avrà su persone, animali e piante che mi sono
vicino, dipenderà dal tipo di emozione che vi è impregnata, in
questo caso molto positiva e piacevole; ne consegue che io sto
trasmettendo una vibrazione o frequenza, benefica.
Il meccanismo che sta alla base di questo fenomeno
quantistico è semplicissimo e si divide in tre fasi:
1. I cinque sensi percepiscono l’onda e inviano uno stimolo
al cervello, il quale reagisce alle informazioni recepite,
trasmettendo, in risposta, quella che riconosciamo come
una sensazione di piacere, facendo subire gli effetti benefici
di questo stimolo a tutto l’organismo.
2. Il cervello elabora un pensiero incisivo, un progetto
(negativo o positivo che sia), e tramite i neuroni, prepara
un miliardo di contenitori sferici (particelle) e vi mette
dentro le immagini di tutte le possibilità di realizzazione di
quel progetto.
3. Di questo miliardo di possibilità ne sceglierà una, la quale
collasserà e, di conseguenza, il cuore, che ha appena ricevuto
il segnale della scelta effettuata, avrà una reazione emotiva
attinente al contenuto della particella, che si trasformerà
in ulteriori dati informativi quantici, i quali andranno a
completare il carico del quanto di luce. Quest’ultimo verrà
poi trasmesso, sotto forma di onda, dal cuore all’etere.

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Questo fenomeno avviene inconsapevolmente in ogni
persona ogni qualvolta pensa emotivamente a qualcosa, ma
lo si può provocare anche volontariamente, cioè in modo
consapevole, diventando così padroni e unici responsabili
della nostra vita. Diventa perciò importante controllare i
pensieri e le nostre emozioni, perché ciò che trasmettiamo,
riceviamo.
Partiamo da ciò che i nostri cinque sensi percepiscono,
perché è tramite loro che riceviamo le prime informazioni,
chi le elabora sarà poi il cervello, da qui si estraggono i
dati che daranno un senso ai nostri sogni e alle reazioni che
abbiamo sia durante il sonno che durante la veglia. Intanto
chiariamo subito una cosa: tre di loro (tatto, olfatto e gusto)
servono per percepire la materia, i restanti due, l’udito e la
vista, percepiscono: il primo, le onde sonore, e il secondo,
le onde elettromagnetiche, cioè i fotoni, o quanti di luce. Se
siamo stati forniti di cinque sensi vuol dire che per vivere è
necessario usarli tutti, solo che noi questo non lo facciamo,
oppure, non lo facciamo nel modo giusto. Noi usiamo i nostri
cinque sensi in modo limitato.
Dovete sapere che se usassimo al massimo ogni senso
ci renderemmo conto di percepire cose che fino ad ora non
riuscivamo ad avvertire. Per fare ciò è sufficiente porre la
giusta attenzione e concentrazione. Per capire bene questo
concetto andate in un parco, sdraiatevi a terra di schiena in
posizione vetruviana (a farfalla), poi, col palmo delle mani
rivolte verso il basso, concentratevi e prestate attenzione a
ciò che le dita, la parte tattile per eccellenza, percepiscono;
riuscirete a realizzare chiaramente ciò che state toccando o
semplicemente sfiorando: foglie, fili d’erba, micro sassolini,
imperfezioni del terreno e la presenza di possibili insetti.

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Dopo di che concentratevi sull’olfatto, vi accorgerete di
sentire odori che fino a poco prima non sentivate, potreste
addirittura percepire l’odore di biancheria stesa all’esterno
di una terrazza, o l’odore degli alberi e delle piante del
parco. Successivamente spostate l’attenzione sull’udito,
ascoltate tutti i rumori e suoni che vibrano nell’ambiente che
vi circonda. Per finire aprite gli occhi e osservate il cielo,
poi girate lentamente la testa verso destra e verso sinistra,
contemplate quale meraviglia vi circonda. Tutti questi dati
derivanti dai nostri sensi arrivano al cervello sotto forma di
immagini, da lui elaborate e utilizzate per un eventuale scopo
conscio. Successivamente queste informazioni vengono messe
da parte, ma potrebbero venire nuovamente usate in futuro
per altri scopi, perché sono comunque dati esperienziali, e le
esperienze si sa, prima o poi, spinti da una forza misteriosa
legata all’evoluzione, servono per farne delle nuove.
Questo fenomeno dell’accumulazione o registrazione dei
dati informativi è necessaria per la nostra sopravvivenza.
Ogni senso ha un compito ben preciso. L’udito, per esempio,
percepisce le onde sonore e ci permette di mantenere
l’equilibrio; il gusto percepisce dal cibo eventuali informazioni
sulla sua commestibilità e consistenza, ci fa riconoscere un cibo
da un altro e ci informa sugli ingredienti che lo compongono;
l’olfatto percepisce gli odori prodotti dal cibo o dall’ambiente
che lo circonda, mettendoci nelle condizioni di analizzare
eventuali pericoli o altro; il tatto serve per avere una chiara
comprensione di ciò che stiamo toccando; la vista permette di
filtrare e analizzare i dati fotonici derivanti direttamente dalla
luce solare e artificiale, o dai loro raggi dopo essere rimbalzati
su elementi solidi, liquidi o gassosi, viventi e non.
Ogni dato che i nostri cinque sensi mandano al cervello,
nonostante questo sia chiuso in una scatola buia, diventa

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immagine, un po’ come avviene al cinematografo, dove le
immagini prendono forma all’interno della cinepresa, per
essere successivamente proiettate contro la parete di una
grande sala. Diventa chiaro che tutti i dati ricevuti sono
impulsi elettromagnetici, onde di luce, vibrazioni quantiche.
Quando sogniamo elaboriamo le informazioni ricevute
durante la giornata o derivanti da esperienze passate, e le
traduciamo a seconda di come le abbiamo vissute. Da qui
si creano i sogni, anch’essi creature luminose e sonore che,
tramite le emozioni provocate al dormiente, producono effetti
quantici. Ciò avviene perché i quanti di luce, di cui il sogno è
composto, possono essere sia particelle che onde. Quindi ogni
immagine ricevuta o elaborata e ogni onda emessa a causa delle
emozioni, può per risonanza, potenzialmente concretizzarsi
in un evento reale, divenire particella di materia. Il quanto
di luce non è l’unica cosa che accomuna cervello e universo,
anche il sistema neuronale funziona alla medesima maniera,
com’è stato provato da vari scienziati, primo tra tutti Stuart
Hameroff, medico anestesista statunitense. Esiste addirittura
una foto che ritrae il sistema neuronale del cervello e la
rete elettromagnetica dell’universo posizionate una a fianco
all’altra: la reazione di Hameroff e degli scienziati che hanno
visto per la prima volta quelle due immagini fu sbalorditiva,
perché non si evidenziava nessuna differenza tra loro.
Gli studi di questo eccelso medico e ricercatore portarono
a capire che non solo le immagini erano uguali, ma anche il
funzionamento elettromagnetico avveniva nello stesso modo,
con la sola differenza che nel cervello i fenomeni quantistici
avvengono in un ambiente dove la temperatura è alta, invece
nell’universo la temperatura è bassissima. Questo determina la
velocità con cui avviene il fenomeno del collasso della funzione
d’onda: nel cervello avviene velocemente e nell’universo molto

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lentamente. Ma visto che il tempo è relativo, a noi non interessa
con che velocità avvenga, ma che avvenga!
Fino a prima di questa scoperta si poteva pensare che “sogni
e quanti” fossero due argomenti che non avessero niente in
comune, ma come avete visto non è così, perché entrambi
fanno parte del mondo fotonico, e ora vi spiego il perché di
questa mia affermazione.
Molti di voi, per via delle scoperte scientifiche che ormai da
un decennio stanno inondando ogni ramo dell’informazione,
probabilmente erano già al corrente del fatto che i sogni
sono fatti di suoni (onde sonore) e quanti di luce (onde
elettromagnetiche), e che queste ultime meravigliose particelle
determinano le infinite possibilità che costituiscono la vita di
tutto l’universo, danno forma ai sogni e plasmano la realtà.
Ma cosa sono i sogni e cosa li crea? E dei quanti di luce,
cosa è importante sapere e quale è la loro utilità? In questo
libro cercherò di spiegarvi, senza essere troppo tecnico,
complicato e noioso, il significato dei sogni e il rapporto che
li lega con i quanti di luce.
Chi vi sta parlando non ha una derivazione scientifica, ma
ha conosciuto e compreso molto bene e fin dalla tenera età il
significato dei sogni e il potere delle emozioni; questo perché a
causa di situazioni personali emotivamente forti la mia mente
ha sviluppato di molto i due emisferi cerebrali e ha portato il
mio corpo a trasmettere delle frequenze molto particolari, che
mi hanno messo in contatto con forze esterne alla dimensione
materiale e di ricevere, da queste, anche preziose informazioni.
Così succede che, improvvisamente e a ciel sereno, vengo a
conoscenza di imminenti pericoli, di cambiamenti lavorativi o
sociali, oppure che mi sveglio e ho una visione improvvisa di
un evento, che poi si rivelerà il giorno stesso.
Ma non ho solo questo tipo di intuizioni, mi capitava, e

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ancora oggi mi capita, di percepire chiaramente le forze
energetiche che scendono su questo livello materiale e i campi
elettromagnetici emessi dagli esseri viventi che abitano questo
pianeta. Inoltre riesco a creare il tipo di realtà che desidero,
cioè a muovere la materia in modo consapevole.
Tutto questo potrebbe farmi apparire ai vostri occhi
come una specie di stregone, o peggio ancora un burlone
che vuole prendersi gioco di voi, o un bugiardo che vuole
stupire e attirare l’attenzione della gente per mera forma di
protagonismo e nutrimento dell’ego. Nulla di tutto ciò, chi
mi conosce lo sa. L’unico motivo per cui vi parlo di questo
è perché queste facoltà non sono solo mie, ma appartengono
a tutti gli esseri umani. Qualsiasi essere che ha un cervello,
seppur con un numero di neuroni bassissimo, può produrre
effetti quantistici e interagire col tutto. Anche gli animali,
nonostante il loro livello evolutivo non gli abbia permesso di
raggiungere le nostre capacità intellettive e spirituali, hanno
questa capacità inconsapevole.
Essendo consapevole delle potenzialità di cui ogni essere
umano è dotato, non posso non cercare di rendere coscienti
anche gli altri del dono che abbiamo tutti ricevuto, sarebbe
un’offesa nei confronti di Chi mi ha permesso di comprendere
il valore di queste potenzialità e un peccato non dare a tutti
la possibilità di acquisire una conoscenza così importante
da renderci consapevoli e unici registi della nostra vita. Lo
faccio con gioia, nella speranza che, chi riuscirà a capire e a
raggiungere quel grado divino di consapevolezza, trasmetta
ad altri questa conoscenza. Perché la vita non è solo fatta delle
futili cose, di cui ci circondiamo cercando di riempire il vuoto
esistenziale della maggior parte di persone, c’è ben altro,
qualcosa di molto profondo e potente, a tal punto da rimettere
in discussione tutti i credi e le convinzioni.

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Cercate di essere aperti e di non farvi condizionare nelle
vostre scelte, altrimenti succederà quello che succede a un
bicchiere pieno di acqua sporca a cui si vuole aggiungere
dell’acqua pulita. Chiaramente non ci sarà spazio per
quest’ultima, la quale non farà altro che mescolarsi e
traboccare insieme all’acqua sporca, con la conseguenza che
non ci sarebbe più nessuna delle due acque originali, ma solo
una miscela confusa. Svuotatevi del vecchio e riempitevi
del nuovo, delle nuove nozioni, del nuovo sapere, perché
da adesso in poi vedrete il mondo sotto un altro aspetto e vi
renderete conto delle vostre vere potenzialità e di quanto siete
divini.

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Capitolo primo
Ai confini del tempo

Voglio iniziare questo saggio con una breve presentazione


che vi aiuterà a comprendere chi sono e perché ho deciso
di scriverlo. Lo farò inserendo in questo Capitolo due mie
esperienze tratte da uno dei quattordici racconti della bellissima
opera antologica dedicata a Corrado Govoni, il poeta futurista
ferrarese scomparso nel 1965. A lui, la casa editrice di Ferrara
La Carmelina, di Federico Felloni, ha dedicato la pubblicazione
dell’opera curata da Matteo Bianchi, Corrado Govoni 50,
presentata alla rassegna letteraria “Autori a Corte” nel 2015.
Vi è mai capitato di viaggiare mentalmente nel tempo, sia
a ritroso che nel futuro? Oppure di essere colti all’improvviso
da una riflessione illuminante, che vi porta ad un gradino
più alto verso la comprensione e la consapevolezza? Sono
convinto di sì! Ma forse, nel primo caso, non avete provato
di comprendere cosa stesse succedendo, o non vi siete
lasciati trasportare da quell’impulso improvviso che vi porta
ai confini del vostro tempo. E nel secondo caso, vivere un
momento di illuminazione, cioè comprendere qualcosa di
molto importante, può rivoluzionare i propri pensieri e le
proprie idee, rimettendo in discussione ciò che credevamo di
conoscere della vita. Posso capirvi, perché un viaggio mentale
richiede comunque, per la maggior parte delle persone, uno
sforzo molto impegnativo.

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Di viaggiare nel tempo a me è capitato varie volte e ogni
volta tornavo con delle domande. Ora provo di spiegarvi cosa
vedevo e percepivo durante quei meravigliosi, ma anche un
po’ inquietanti, viaggi; mi basterà narrarvene uno, perché sono
tutti uguali, sia nella modalità di inizio, che nella modalità di
fine. Non posso narrare l’intermezzo del viaggio perché non
c’era, partivo ed ero già arrivato.
Sono sul terrazzo di casa mia e sto guardando l’evoluzione
di un temporale, fenomeno atmosferico da cui sono sempre
stato affascinato, cosa che mi ha spinto fin dall’età di otto
anni ad interessarmi assiduamente alla meteorologia. Sto
osservando l’evolversi di quel sistema temporalesco quando
ad un tratto una domanda, accompagnata da un’immagine
dello spazio oscuro del cosmo, si intromette in quel mio stato
di grazia. Istantaneamente la mia mente e le mie emozioni
vengono coinvolte prepotentemente da questa ricezione.
Improvvisamente sono in viaggio, col cuore e con la
mente, a volte indietro, a volte avanti nel tempo e a volte
anche in entrambe le parti, e sento di essere stato messo in
quella situazione per comprendere cosa troverò all’inizio e
alla fine di questo tempo, che è il mio, cioè riguardante il mio
essere. Chi o cosa mi ha proiettato su quella specie di mezzo
di trasporto invisibile ve lo spiego alla fine di questo breve
racconto.
Quando arrivo al punto dove l’inizio del mio tempo confina
con l’altrove mi chiedo: “Cosa c’è oltre questo confine dove
ha inizio la mia vita?”. Nel momento, in cui sembro sul punto
di trovare la risposta, vengo violentemente riportato al tempo
attuale, come se venissi aspirato da una forza proveniente dal
mio tempo, quello in cui sto vivendo la mia esistenza. Ritorno
in me e sono ancora sul terrazzo, nella stessa posizione in cui
ero nel momento in cui sono stato rapito da quella ricezione.

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Mi accorgo di avere gli occhi aperti, probabilmente non li ho
mai chiusi, come quando si fanno pensieri o sogni ad occhi
aperti. A chi non è mai capitato qualche volta nella vita!
Guardo il cielo e noto che il quadro temporalesco non
presenta cambiamenti significativi, prova indiscutibile che il
viaggio è durato al massimo qualche istante. Infatti, ogni volta
che ritorno nel presente, mi rendo conto che, durante i viaggi,
il tempo è praticamente fermo.
Quando il viaggio, invece di portarmi solo indietro nel
tempo, mi porta anche avanti, la domanda è quasi la medesima:
“Cosa troverò oltre questo confine, alla fine di questo mio
tempo, quando il mio essere organico sarà giunto al termine
della sua esistenza?”. Anche in quell’istante, mentre sembro
sul punto di vedere oltre quella misteriosa soglia, vengo
prepotentemente aspirato e riportato nel presente.
Penso sia il caso di spiegarvi in modo più ordinato alcune
cose, così che possiate trovare le risposte alle domande che
sicuramente vi state già ponendo.
Quello che vi ho appena raccontato non è stato né il primo
né l’ultimo dei miei viaggi.
Fin da quando ero piccolo, all’incirca dall’età di sei,
sette anni, fino ai ventinove anni, mi capitava ogni tanto di
venire come rapito dalla stessa riflessione involontaria: sto
parlando delle due estremità della mia esistenza, l’inizio e la
fine. Questa domanda mi accompagnava durante quei viaggi
cosmici profondi che sembrano arrivare ai confini della vita,
mi rapiva all’improvviso, magari mentre facevo i compiti,
o mentre giravo in bicicletta, o in un momento in cui ero
coinvolto dalle belle immagini che la natura spesso ci offre,
ma che, purtroppo, altrettanto spesso non abbiamo il tempo
di guardare e godere, in questo sistema sociale che va sempre
di fretta. Rarissimamente mi succedeva mentre ero intento a

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giocare con altri bambini, perché il gioco mi distraeva davvero
tanto ed evitava che venissi rapito completamente.
Quando mi capitavano queste riflessioni, che ripeto, erano
involontarie, una volta tornato in me, mi accorgevo che, lo
scenario che avevo lasciato pochi istanti prima, non era
cambiato per niente, ma per qualche minuto mi sentivo come
un pesce fuor d’acqua. Uscendo da quel torpore mentale avevo
la strana sensazione di essere tornato da un lungo viaggio e
di trovarmi di fronte a una scena che non sembrava più far
parte della mia vita, mi sentivo come fuori da quel tempo.
Solo dopo alcuni minuti, ma senza che si notasse nel mio
comportamento una qualsivoglia stranezza, dovuta all’evento
appena vissuto, riprendevo possesso del mio tempo e tornavo
al presente.
Alla fine dei miei ventinove anni diventai padre di un
bellissimo maschietto. Questo evento mi occupò davvero tanto,
ma non mi allontanò di un solo millimetro dalle mie riflessioni
e, soprattutto, non interruppe la ricezione di intuizioni, che mi
giungevano sempre sotto forma di cortometraggi, il più delle
volte appena sveglio o nel dormiveglia, quando sono attive
nel cervello le onde Theta.
Dopo i quarant’anni, oltre a continuare a ricevere quel
tipo di messaggi visivi, iniziai a vedere immagini chiarissime
impresse su tronchi d’albero; questo succedeva e succede
tutt’ora ogni volta che c’è un pericolo imminente o l’arrivo di
una situazione particolarmente positiva.
A trentasette anni iniziai ad interessarmi seriamente a
tematiche spirituali e alla fisica quantistica, da lì in poi trovai
una dopo l’altra tutte le risposte (ad alcune delle quali non
mi ero posto nemmeno le domande) che mi hanno portato
alla consapevolezza di come stanno le cose: chi siamo, da
dove veniamo, dove stiamo andando e dove arriveremo. La

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fisica quantistica, infatti, grazie a luminari eccezionali, alcuni
dei quali Premi Nobel, ha portato alla “luce” delle scoperte
incredibili. Il motivo per cui ho messo il termine “luce” tra
virgolette è perché è proprio dallo studio di questo elemento
che fisici, astrofisici, astronomi, medici, neurologi, chimici,
biologi, psichiatri e psicoterapeuti di fama mondiale sono giunti
alle porte della verità. Il quanto di luce, o fotone, “particella
elementare della luce o particella elementare dell’energia
elettromagnetica”, è l’elemento che ha accompagnato la
creazione, collaborando con essa dalla notte dei tempi, cioè
dall’origine del tutto, arrivando in questo tempo per poi
continuare il suo percorso fino a solcare il confine dell’infinito,
per poi espandersi in un nuovo “dove”, portandosi dietro tutti
i dati informativi raccolti durante la sua eterna permanenza in
questo universo.
Tutto ciò mi ha permesso di dare una spiegazione scientifica
ai miei viaggi e alle intuizioni che da sempre mi accompagnano:
la mia mente in quei momenti ha recepito un impulso
elettromagnetico, partito dalla zona dove tutto ha origine e
dove il tempo e lo spazio non esistono, dove regna “l’Energia
Divina”, la quale trasmette la sua eterna e incommensurabile
conoscenza solo a chi è pronto mentalmente e spiritualmente a
ricevere il suo messaggio. Esso contiene dati atti a far evolvere
quell’individuo fino a farlo salire a uno o più piani energetici
superiori che si trovano nell’etere. Questo fenomeno, che io
vedo come una vera “Grazia Divina”, è conosciuto col termine
“Ricezione Intuitiva”.
Durante la propria esistenza un essere umano può avere
una o più esperienze intuitive, che lo portano ad avere
improvvisamente le risposte su scelte importanti riguardanti la
propria vita, oppure su cosa aspettarsi in futuro. Ma anche ad
essere avvisato riguardo le imminenti situazioni di pericolo.

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Il regalo che ci viene fatto da Dio sotto forma di messaggio
intuitivo non è da sottovalutare, anzi è da ascoltare, perché è
colmo di verità. È il gesto d’amore più grande che Dio fa a chi
ha fede in Lui, a chi Lo vuole ascoltare ed è in grado di farlo.
In merito vorrei raccontarvi un altro evento illuminante
che mi è giunto in questo modo. Riguarda una comprensione
avvenuta, anch’essa improvvisamente, tre anni fa, mentre
guardavo mio figlio e mia madre: un bambino di quattro anni
e un’anziana signora di ottantaquattro anni.
Non ricordo che momento della giornata fosse, so solo
che mentre li guardavo chiacchierare e scherzare tra loro,
ho avuto una sorta di risposta improvvisa al quesito che mi
ponevo da sempre riguardo l’inizio e la fine della vita di un
essere vivente, l’inizio e la fine del suo tempo. La risposta si
è presentata sotto forma di immagine. Pensate ad un impulso,
simile a quello prodotto dalla penna di un elettrocardiogramma
quando traccia il cono causato dal battito cardiaco: c’è una
linea diagonale che improvvisamente sale fino a raggiungere
una determinata altezza, per poi scendere fino a tornare allo
stesso piano da dove era partita, ma più avanti, formando un
triangolo senza il lato alla base.
Immaginatevi ora un diagramma cartesiano di quel tipo
su cui tracceremo un impulso relativo ad un anziano e un
altro relativo ad un bambino; ad un certo momento della loro
esistenza si trovano alla stessa altezza: l’anziano è sul lato
discendente, il bambino è su quello ascendente. La cosa da
notare è che in quel momento entrambi hanno in comune un
punto, che in questo caso è la distanza dalla linea di base (quella
che, per intenderci, dovrebbe essere il terzo lato del triangolo),
con la sola differenza che il bambino da quel punto è appena
partito e l’anziano, invece, lo sta per raggiungere. Quella
base è il brodo primordiale, dove vi sono tutti gli elementi

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per creare infinite entità fatte di materia ed energia, ognuna
contraddistinta da una caratteristica unica e irripetibile. Max
Planck, padre della fisica quantistica e grandissimo scienziato,
Premio Nobel per la Fisica, chiamava quel luogo dove tutto
prende vita: “campo di punto zero”, e gli impulsi viventi, i
pensieri che prendono forma: “schiuma quantica”. Stiamo
parlando del più basso livello energetico quantistico esistente:
1033, 1 (dieci alla trentatreesima virgola uno, cioè 10 con 33
zeri, 1), il luogo dove vibra la frequenza da cui ha origine la
vita.
La nostra vita è come un piccolo seme, ma con tutti gli
elementi per diventare un grande albero. Non date poca
importanza alle entità viventi di piccole dimensioni, perché
in loro si racchiudono gli stessi elementi vitali presenti nelle
entità più grandi.
L’inizio e il termine di questo impulso sono causati da una
chiamata derivante da un ordine divino, a cui nessun essere
può sottrarsi. Ognuno di questi infiniti impulsi dà origine a
una vita e può essere di varie grandezze. Ogni impulso segue
un processo vitale completo di durata variabile, nel quale
segue tutti i processi di quell’esistenza: una mosca vive in un
mese, che è la sua durata media di vita, quello che un essere
umano vive in ottant’anni.
Questa scoperta la dice lunga su quanto sia eccezionale e
veritiera la teoria della relatività di Albert Einstein. La cosa
è però differente per quegli impulsi che vengono interrotti
durante il loro percorso, o per incidenti o per fatalità. In
quei casi, quelle espressioni universali, per cause che ancora
sfuggono alla nostra logica, anche se qualche scienziato ha già
una sua teoria, non riescono a svilupparsi. Per come la vedo
io le due linee vitali, quella ascendente e quella discendente
funzionano come una bilancia, quando il percorso sulle

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due linee si trova nello stesso punto, in quel lasso di tempo
l’inizio e la fine sono in perfetto equilibrio; in quel momento
un bambino e un anziano entrano in sintonia perfetta, perché
entrambi fanno parte dello stesso spazio temporale.
Raccontandovi queste mie esperienze, spero di avervi dato
una mano a comprendere che non siamo soli e che non abbiamo
bisogno di cercare tanto per trovare la verità. La Sua mano
è sempre tesa verso chi ha fede, Lui è ovunque noi siamo,
perché Lui è in ogni luogo e in ogni tempo, onnipresente verso
chiunque Lo ami e lo consideri; l’indifferenza è il solo atto che
può tenerlo lontano, e questo vale anche per le forze celesti.
Egli viene reputato il “Padre”, essendo colui che ha creato,
che impregna e avvolge tutte le cose, tra cui la “Materia”,
parola che in etimologia significa “Mater (Madre)”, con la
quale interagisce per rendere esprimibili le varie forme di
energia. Possiamo vedere questa entità totale anche come
“Lo Sposo della Madre”. Sono queste due immense entità che
danno vita al Figlio, che è il prodotto dell’unione di Materia ed
Energia. L’essere umano stesso è fatto di Materia ed Energia,
in un perfetto equilibrio universale divino.

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Capitolo secondo
Quando le immagini diventano quantiche

Quando si parla di immagini si parla di tutto ciò che è


visibile ed osservabile nell’universo. Ma le immagini non
dobbiamo aspettarcele logiche, come quelle offerte dal mondo
che è intorno a noi, perché nell’universo vi sono posti dove le
leggi della fisica non sono come noi le conosciamo, anzi sono
a dir poco assurde. Questa scoperta ha fatto comprendere ai
fisici di tutto il mondo che il cosmo è ancora un grande mistero
per noi. Lo studio poi delle stringhe, che prevede l’esistenza di
universi paralleli, ha portato a scoprire l’entropia, termine che
ha a che fare con la teoria sui multiversi. In un universo come
il nostro, che, si ipotizza, abbia un diametro di cento mila anni
luce vi sono tanti tipi di leggi fisiche che non lo immaginiamo
nemmeno, né quante siano né come siano. Per capire di che
grandezze stiamo parlando vi basti pensare che la Via Lattea,
che sarebbe la nostra galassia, paragonata all’universo è
l’equivalente della metà di un chicco di riso appoggiato sulla
superficie dell’Africa. Vi rendete conto in quale immensità il
nostro pianeta è sospeso!
Dovete sapere che gli astronomi, astrofisici e fisici di
ogni parte del mondo stanno addirittura prendendo in seria
considerazione anche la possibilità dell’esistenza di molti
universi, i quali potrebbero essere stringhe una vicina
all’altra, come pagine quasi appoggiate una sopra l’altra, ma

29
senza toccarsi! Teoria interessantissima, ma diversa dalla
mia, di cui ho sentito parlare, con grande soddisfazione,
anche da astrofisici di fama mondiale. Essa sostiene che il
nostro universo potrebbe far parte di una specie di matriosca,
quindi avere al proprio interno e al proprio esterno un numero
infinito di universi; stiamo parlando dell’infinitamente grande
ed infinitamente piccolo: macro e micro universo.
Bene, qualcosa connette tutti gli universi e gli esseri di
questi universi.
Si tratta di un tipo di frequenza equilibratissima, che esiste
dall’inizio di tutta la creazione, ma di cui non si conosce
ancora l’esatta modulazione, anche se si ipotizza che potrebbe
essere la “compassione” la vibrazione che la crea e che, per
alcuni attimi, mette in contatto tutti gli esseri che riescono a
provarla dentro di sé, anche se appartenenti ad altri universi.
Tornando alle immagini e alla loro composizione, non tutti
sanno che il buio è anch’esso un tipo di luce. Addirittura, Frank
Kinslow, medico e professore nel corso di laurea in medicina
alternativa, presso l’Università di Everglades, ha trovato nel
buio il punto di connessione quantica con l’universo. Infatti
il metodo di guarigione da lui ideato si basa sul connettersi
consapevolmente con il “vuoto universale”, quello conosciuto
anche dai buddisti, per riequilibrare l’energia del proprio
corpo in modo da guarire da ogni malattia o mantenersi sani.
Egli è riuscito ad individuare lo spazio “vuoto” negli intervalli
che intercorrono tra le immagini visualizzate durante le sue
sedute di meditazione. L’esercizio consisteva nel porre prima
l’attenzione alle immagini che si formavano davanti ai suoi
occhi chiusi, poi, successivamente, nel concentrarsi su ogni
immagine che si presentava, tanto da capirne l’angolo di
provenienza e vederne chiaramente la forma.
Questa iper-attenzione gli consentì di osservarle come se

30
fossero ferme, perché la sua concentrazione aveva raggiunto
la loro stessa velocità di apparizione e movimento, dandogli
modo di spostare l’attenzione sugli spazi vuoti che si
presentavano tra un’immagine e l’altra; per chiarire, possiamo
paragonare le immagini alle strisce tratteggiate bianche che
delimitano una o più corsie della carreggiata e, la parte nera,
al vuoto quantico o universale. Frank è riuscito a fermare il
proprio sguardo mentale sul vuoto, cosa che ha reso possibile
la connessione col cosmo, permettendogli di cambiare la
propria vita in modo meraviglioso.
Quando parliamo di universo parliamo di un organismo
che fa parte del tutto, al cui interno si formano tutte le
possibilità immaginabili, che al momento richiesto saranno
già pronte per diventare reali. È anche per questo che alcuni
scienziati pensano che l’universo sia un luogo olografico.
Questo significa che sarebbe composto da un’informazione
visiva creata da un finissimo intreccio di onde d’interferenza
prodotte, non artificialmente dall’uomo, ma da ogni essere
organico, umani compresi, in grado di produrre pensieri ed
emozioni sia in modo consapevole che inconsapevole.
All’interno di questa teoria, una corrente di pensiero
ipotizzerebbe che, perfino la vita di ogni persona sia
un’immagine olografica, creata appositamente da una mente,
non necessariamente appartenente ad una forma di vita
conosciuta. Anche se, personalmente, sono convinto che
all’interno della società umana vi siano individui che hanno
evoluto le loro facoltà mentali e il loro spirito in modo tale da
poter dar vita a questi ed altri fenomeni.
Per comprendere la teoria della vita olografica di cui ho
parlato poc’anzi, vi farò alcuni esempi.
Ipotizziamo diverse situazioni vissute contemporaneamente
dalla stessa persona, che chiameremo P.

31
Prima situazione: P. sta vivendo una vita gratificante a
livello sociale, lavorativo e sentimentale, ma è cagionevole
di salute.
Seconda situazione: P ha problemi col lavoro e sentimentali,
ma a livello sociale e salutare va molto bene.
Terza situazione: P ha problemi sentimentali molto seri,
gode di ottima salute fisica, ma non psicologica; la sua vita
sociale infatti non funziona per niente bene a causa delle
sue sofferenze d’ansia, disturbo che lo condiziona anche nel
mondo del lavoro.
Potrei andare avanti all’infinito, perché le “possibilità” che
P ha di vivere una vita in vari modi sono infinite. Si potrebbe
immaginare questa teoria come una ruota di bicicletta di cui
P è il perno (dove vi sono le sfere, per intenderci) e i raggi
sono le situazioni, cioè le sue varie e infinite espressioni
vitali possibili. Quando P finirà su uno dei raggi incontrerà
le stesse persone e cose, ma con caratteristiche, personalità
e realtà di vita differenti. Faccio un esempio: chiamiamo
alcune persone con lettere dell’alfabeto, A, B, C, D ed E
e mettiamoci in mezzo anche un cane e un gatto, che
chiameremo X e Y. Il nostro personaggio, P sceglie il raggio
numero 1; in questo troverà A che fa il calzolaio, B che fa
il muratore, C che fa la commessa, D che è un’astrofisica, E
che è un’imprenditrice, X che è aggressivo, ed infine Y che
è cagionevole di salute.
Nell’altra possibilità, P sceglie il raggio numero 40; in
questo troverà, A che è un criminale, B che è un medico, C che
è un’astronoma, D che è una casalinga con tre figli, E che è una
portatrice di handicap, X che è stato abbandonato e Y che è ben
voluto dalla sua famiglia adottiva. Potrei continuare all’infinito
che i personaggi ci saranno sempre, idem le situazioni su ogni

32
raggio (percorso di vita). Possiamo raccontarne un numero
infinito quante infinite sono le possibilità. Ma cosa condiziona
la scelta di intraprendere un determinato percorso? La
condizionano i pensieri, i desideri e le emozioni.
In attesa che gli addetti ai lavori scavino ancora più a fondo,
in modo da trovare ulteriori elementi concreti, provabili sia
in laboratorio che tramite risultati di calcoli matematici, che
ne attestino la veridicità, aggiungo che, se la teoria dovesse
rivelarsi esatta, rivoluzionerebbe tutte le teorie fisiche fino ad ora
conosciute, compreso quella quantistica, anche se essa opererebbe
dentro a questa nuova teoria comunque, perché i quanti di luce
sono presenti ovunque vi siano fenomeni elettromagnetici
luminosi, cioè visibili, e le immagini olografiche lo sono.
Molte culture, sia esoteriche che religiose, parlano di un
numero preciso di elementi fondamentali che va da quattro
o, come nel caso della medicina tradizionale cinese, cinque,
che vengono anche considerati gli elementi vitali che
contraddistinguono ogni essere umano, e sono: il fuoco, la
terra, l’aria, l’acqua e il legno. È però il caso di fare chiarezza
su uno di questi elementi: il legno; questo elemento è creato
dalla collaborazione tra tre degli altri quattro elementi: la
terra, che è l’ambiente dove nasce; il sole (fuoco), che stimola
la fotosintesi clorofilliana e quindi la sua nascita e crescita; e
l’acqua, l’elemento che lo nutre. C’è da precisare anche che il
sole non è il diretto responsabile della fotosintesi, lo è la luce
da lui prodotta, quindi il vero elemento che causa il fenomeno
della fotosintesi è la luce! Se ne deduce che quando si parla
di elementi se ne evidenziano quattro: la luce, la terra, l’aria e
l’acqua. Vedete come il quadro ora prende una forma diversa,
ma più chiara!
E quando parliamo di luce parliamo di Quanti, gli elementi
che sono la causa del movimento perpetuo di tutto l’universo,

33
quel luogo dove anche chi si trova ai suoi bastioni più estremi
e trasmette un’onda elettromagnetica, quindi quantica, riuscirà
a farsi sentire. Gettate due sassi in uno stagno, uno nel centro
e uno vicinissimo alla riva, vedrete che le onde prodotte
dall’impatto dei sassi con l’acqua si espanderanno entrambe
per tutto il lago.
Ma approfondiamo la conoscenza del quanto di luce, o fotone,
particella di cui gli astrofisici e astronomi di tutto il mondo
stanno cercando di fare conoscenza dall’inizio del Novecento.
Questa particella, presentandosi in forma sia materiale che
di onda ha, insite in sé, due dimensioni universali: quella
fisica (materiale) e quella metafisica (spirituale o energetica),
esprimendo i propri dati informativi con immagini, e quando
si parla di immagini si parla di luce. Proprio a causa di queste
sue proprietà e caratteristiche, questa particella è stata definita
divina. Chi lo afferma, non sono spiritualisti o religiosi, sono
fisici e astrofisici; scienziati interessati a nuove teorie, che
hanno avuto il coraggio e la determinazione di aprire capitoli
scientifici innovativi nello studio del cosmo, in opposizione
a vere e proprie caste scientifiche che, con i loro dubbi e
attaccamento fedele e assoluto ai vecchi concetti fisici, non
hanno fatto altro che frenare il loro lavoro, rendendo tutto più
difficile.
Se poi si parla di Dio, in quanto questa particella ha
proprietà fisiche e metafisiche che la rendono davvero
divina, la situazione si complica ulteriormente, perché Dio è
sinonimo di creazione e il quanto di luce è anch’esso sinonimo
di creazione, quale componente indispensabile del pensiero
creativo, frutto di interazioni elettromagnetiche. E quando si
crea si diventa creatori, come Dio, ma con la differenza che
Dio è imperturbabile (cioè la Sua frequenza è eternamente
stabile) noi no, perché siamo condizionati dal nostro ego, che

34
è l’elemento che ci mette nello stato di venire condizionati da
interferenze elettromagnetiche.
Quando si parla di Dio bisogna pensare che non tutti sono
convinti della Sua esistenza; infatti, molto spesso, fronti di
pensiero differenti entrano in conflitto, non solo verbalmente,
ma nel vero senso del termine. Alla fine ci si ritrova a
confrontare i propri indirizzi religiosi alla stregua dei molteplici
movimenti politici che invadono il panorama sociale mondiale.
Politica e religione, un po’ come sta avvenendo per il mondo
dell’astrofisica e quello spirituale, si sono trovate a percorrere
la stessa direzione per raggiungere lo stesso obiettivo, ma su
strade separate. Purtroppo gli orientamenti politici e religiosi,
insieme agli ideali, hanno da sempre creato divisione tra i
popoli e la gente, provocando guerre e stragi in loro nome, un
po’ come succede in uno stadio tra persone che non si sono
magari nemmeno mai conosciute, quindi rispettate, stimate
o odiate, ma che si sentono improvvisamente invase da un
senso di rivalità e di aggressività assurde, che può sfociare
addirittura alla ferocia.
Questo comportamento non ha fatto altro (e ciò avviene
tuttora) che mantenere l’essere umano separato, cosa che
permette al mondo politico e religioso di manipolarlo e
controllarlo. Ma anche personaggi influenti appartenenti
a ceti sociali agiati, come ricchi imprenditori, personaggi
del cinema, della musica, della cultura, dittatori, grandi
condottieri ed eroi, hanno spesso avuto un forte peso nella
società, determinando, sulle masse, potenti condizionamenti,
a volte motivati da intenti onorevoli, ma, più spesso, spinti da
obiettivi ben meno nobili, legati al denaro al potere e alla pura
materialità. A mio parere ciò che è veramente importante, e
che determina il benessere del corpo e dell’anima, attraendo,
nel campo energetico di un essere vivente, ciò che è necessario

35
per la sua felicità, non dipende dalla fama o dal ceto sociale
di appartenenza, ma dai gesti compiuti e dall’intento che è
dietro a questi gesti. L’agire per aiutare chi ha bisogno, chi è
in difficoltà, a causa di problemi di salute, di denaro, morali o
personali attiva la coscienza compassionevole, trasmettendo
un’onda vibrazionale potentissima che, durante la sua
espansione, irradierà di quella sua luce invisibile, ma divina,
tutto ciò che incontrerà.
Chi riesce a raggiungere, partendo da qualunque ceto
sociale, la cima della propria piramide, non avrà raggiunto
la verità, quella cosa che rende liberi, leggeri e sereni, ma
soltanto uno dei posti di comando di un sistema che è destinato
a non durare, perché solo la verità è eterna. Lei governa sotto
le leggi dell’universo, e dove governa l’assoluto non c’è posto
per menzogna e divisione. Non ha alcuna importanza se una
persona non crede in Dio, il pensiero deve poter fluire libero,
in modo che, ogni individuo possa essere sinceramente e
semplicemente sé stesso, non condizionato da giudizi altrui,
specialmente se formulati da bigotti o falsi predicatori.
Non si riesce ad ingannare Dio, perché Lui è la coscienza
che ci impregna e ci avvolge; davanti ad essa si rivela sempre
e solo la verità. La persona atea, che ha il rispetto del prossimo
e della vita, è molto più vicina a Dio di tanti credenti praticanti
che hanno dedicato la loro intera esistenza ad una fede
religiosa, ma hanno dimenticato di essere coerenti ai valori
fondamentali, che sono la base del loro credo.
Dio è equilibrio, chi si avvicina a Lui è privo del concetto
di vendetta: caratteristica umana primitiva. Gli esseri umani
evoluti spiritualmente, sanno perfettamente che ogni azione
produce una conseguenza pari ad essa, per chiarire questo
concetto vi farò un esempio semplice: In tutte le cose c’è un
equilibrio, anche dove viene tolto qualcosa qualcos’altro

36
prende quel posto; ciò che viene tolto da un punto viene
acquisito in un altro punto e ciò che occupava quest’ultimo
punto va ad occupare il punto a cui è stato tolto il materiale
che lo occupava.
Raccogliete dal terreno una vanga colma di terra e il vuoto
che avrete creato in quel punto sarà riempito dalla stessa
quantità di aria che la quantità di terra è andata ad occupare
nello spazio. A ogni azione ne segue una conseguenza di
pari valore; questa è una delle leggi che fanno parte del
“movimento”.
Potrebbe assomigliare al fenomeno di “causa, effetto”, ma
la cosa è molto più profonda.
Quando riuscirete a comprendere questo concetto sarete in
connessione con Dio e il tutto.
Dio, tre lettere che unite, a seconda della persona, possono
voler dire davvero tutto: fede, amore, paura, confusione. Penso
che siano molto poche le persone che non conoscono questo
nome, ma che siano tante ad avere dubbi sulla sua esistenza.
Lasciate che vi racconti qualcosa di me, chissà che non vi sia
di aiuto per colmare i vostri dubbi, prometto che sarò breve e
poco noioso.
Durante i miei anni di vita ho percepito più volte e molto
chiaramente una presenza divina potentissima e voglio
condividere questa esperienza con voi, perché possa esservi di
aiuto nella ricerca della verità e affinché possiate riconoscere
la presenza di forze divine, qualora vi capitasse ciò che è
capitato a me. Vi racconterò un paio di mie esperienze di forte
impatto emotivo per spiegarvi le emozioni che si possono
provare durante questi momenti meravigliosi.
Sono sul letto della camera padronale impegnato a scrivere
uno dei capitoli di questo libro. Proprio all’inizio vengo

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distratto da una sensazione particolare, come un’onda che mi
sommerge con delicatezza. Conosco questa sensazione perciò
non oppongo nessuna resistenza, anche perché se ci provassi
non potrei nulla contro di essa: quando arriva sei talmente
coinvolto emotivamente che non la vuoi assolutamente
fermare.
In pochi attimi vengo avvolto da un’energia fortissima
impregnata di un amore talmente grande che mi commuove,
e conosco solo un tipo di amore che ha così tanta forza e fa
questo a livello emotivo: l’amore compassionevole.
Sento questa meravigliosa energia attraversare ogni punto
del mio corpo e rimango come sospeso dentro a una bolla
divina. Quando, dopo un paio di minuti, passa, mi sento
frastornato, sconvolto, estasiato, pieno di gratitudine per questa
esperienza, che ogni volta mi produce emozioni meravigliose.
In quegli attimi, il tempo sembra fermarsi e i problemi non
esistere più; provo una sensazione pazzesca, tutte le volte che
mi capita, a tal punto da rimanere senza parole, con la sola
voglia di ringraziare Chi mi sta facendo questo dono unico.
Nell’altra esperienza ero al telefono con un’amica,
stavamo proprio parlando di Dio, del perché di tante cose a
Lui connesse e del fatto che ci sono tante persone che, come
lei, non hanno fede o pensano di non averne, cosa che peraltro
non giudico, anzi è un motivo che ci fa intavolare numerose
volte l’argomento “fede”. Sono seduto in auto, fermo in un
parcheggio; mentre la nostra chiacchierata telefonica continua
sento arrivare l’onda, è Lei. Mi ammutolisco per almeno
un minuto, mentre la mia amica continua a parlare, ignara
di quello che mi sta succedendo. Passa un altro minuto e,
quell’onda meravigliosa, mi ha già attraversato, lasciandomi
per qualche attimo sconvolto, in balia di quella sensazione di
amore fuori da ogni schema logico.

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La mia amica termina il suo discorso e, dopo qualche
secondo di silenzio, in attesa di una mia controbattuta
sull’argomento di cui stavamo parlando, mi chiede se ci
sono. Dopo ancora una manciata di secondi di mutismo, le
racconto, in modo assopito, cosa mi è appena capitato. La
cosa la incuriosisce e ci motiva a riprendere più animatamente
il discorso, che si era per un attimo sospeso.
Ecco, queste sono due delle esperienze divine che ho
vissuto e che vi auguro, di cuore, possiate vivere anche voi,
fosse anche per una sola volta, perché è qualcosa che lascia il
segno, credetemi. Non so che entità sia, né se è una sola, posso
solo assicurarvi che è di natura divina, altrimenti non si spiega
un’energia di tale portata. Questa è un’esperienza che, come
altre esperienze spirituali, fa molto bene al corpo e all’anima.
Dovete rendervi conto che c’è un universo intorno a noi,
meravigliosamente grande e, se ci fermassimo ad osservare,
anche solo per pochi attimi, gli astri che si presentano nel cielo
notturno e ci lasciassimo trasportare dalle emozioni causate
dalla celestialità della scena, ci renderemmo subito conto di
quanta pochezza siano le situazioni positive e negative che
l’essere umano vive. Lo stesso discorso vale per le scelte
superficiali che, a volte, compiamo nel tentativo di ottenere
oggetti desiderati o di migliorare la nostra vita a livello
lavorativo e personale. Ogni tanto dovremmo fermarci a
riflettere, facendo tesoro delle esperienze vissute navigando tra
i ricordi, solo così si può intuire chiaramente il funzionamento
di tutto il processo, che coinvolge ogni cosa e ogni essere del
cosmo riguardo la vita e la morte, l’inizio e la fine.
Il luogo da dove tutto parte e tutto ritorna è senza spazio
e senza tempo. È da lì che input esterni mandano segnali
informativi capaci di far emergere un’esistenza, un soggetto
vivente con una sua unica e irripetibile identità, una vita. Alla

39
sua morte, segnali simili per funzionamento, riportano alla
“schiuma quantica”, nel “campo di punto zero”, ciò che ha
preso vita. Questi input arrivano da un luogo dove vi sono
tutti gli elementi energetici per creare un soggetto vivente,
come nel cielo quando è terso e ad un certo punto, a causa
di un’infiltrazione di aria diversa da quella stante, si formano
una o più nuvole. Questo succede perché in quello spazio
azzurro, che sembrava vuoto, vi erano invece tutti gli elementi
per creare le nuvole.

Ogni cosa nasce da dove tutto ciò che muore finisce.

Fin da piccolo ho sempre sentito parlare di Dio, da parte


di persone appartenenti a varie correnti religiose, come di un
essere potentissimo di cui aver paura, perché non stare alle
Sue regole, che erano poi formulate dall’uomo, poteva portare
in perdizione il credente. Su questo concetto si sono create, in
Suo nome, regole e punizioni e, a causa di pensieri e pratiche
differenti, si sono divisi interi popoli. Non si capisce come
l’uomo sia riuscito ad infrangere una realtà inconfutabile, che
ci unisce gli uni agli altri dalla notte dei tempi: la comune
origine del tutto da un unico punto.
Io mi ritengo un uomo di grande fede, privo di alcun
dubbio riguardo l’esistenza di Dio, ne ho rispetto e provo
un infinito affetto e amore sia per Lui che per la Santissima
Madre Maria, lo stesso che può provare un fanciullo per i suoi
genitori. Per questo motivo non capisco perché temerlo. Io,
come sicuramente la maggior parte di padri, darei la vita per i
miei figli e ho sempre fatto e farò di tutto per proteggerli, per
dare loro una vita dignitosa e crescerli con dei valori e dei sani
principi nel rispetto di tutte le creature.
Se io, semplice uomo, posso e riesco a fare questo, come

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si può solo pensare che un essere buono e giusto, di infinita
potenza e amore, pretenda da me rispetto e devozione con
la minaccia di punirmi qualora non accettassi le sue regole?
Dio ci ama incondizionatamente, non ragiona e non agisce
come la maggior parte di noi umani, Lui è sapienza infinita, è
errato vederlo come una minaccia. Solo al pensiero che i miei
figli mi obbediscano per timore della mia persona mi fa star
male. Padre e Madre ci amano, l’ultima cosa che vorrebbero è
crearci sofferenze inutili.
Ma chi è Dio e perché identifico la Madre come Maria di
Nazareth? Vi posso rispondere in due modi: uno scientifico
e uno spirituale, e allo stesso tempo collegarli. Nella realtà
universale queste due spiegazioni sono le due facce della
stessa medaglia. Scientificamente, Dio è l’equivalente
dell’Energia Oscura, elemento che si trova fuori e dentro agli
atomi; nell’universo ve ne è il 73% e viene conosciuto come
“Vuoto”; l’atomo stesso è per la maggior parte fatto di spazio
vuoto. Spiritualmente, Dio deriva da Theòs, che vuol dire
“Tutto”, e questo “Tutto” circonda, impregna ed è il Creatore
di ogni elemento, perché al suo interno vi è la sostanza che dà
forma e nutre ogni cosa.
Etimologicamente, il termine “Madre”, come già detto
nel Capitolo precedente, deriva da “Mater”, che significa
“Materia”, la quale come sappiamo è composta da atomi. Essi
compongono il 4,9% dell’universo. Ma solamente al nucleo
atomico, conosciuto come “Nucleone” (la parte centrale
dell’atomo, composta da protoni e neutroni, che a loro
volta sono composti da Quark), si può dare la definizione di
“Materia”, perché è l’unica parte veramente tangibile. Il nucleo
costituisce circa l’1% dell’atomo, tutto il resto è spazio vuoto
in cui orbitano gli elettroni, particelle puramente energetiche,
che interagiscono con i prodotti presenti nel nucleo. Sono

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poi i protoni a determinare il tipo di forma (solida, liquida o
gassosa) con cui la materia si presenta. Ma è tra gli orbitali
che avvengono i fenomeni elettromagnetici e prende vita il
quanto di luce.
Spiritualmente io identifico la Madre come “Madre
Maria”, perché la percepisco e la identifico come figura
materna per eccellenza. La Sua figura mi muove emozioni
compassionevoli fin da quando ero fanciullo e ha un effetto su
di me potentissimo.
Nel 1905, Einstein, su un’intuizione avuta da Max Planch
due anni prima, scoprì il “quanto di luce”. Da allora ai giorni
nostri fisici quantistici, scienziati, ricercatori e studiosi
appartenenti al mondo della scienza, della medicina, della
biologia, della neurologia, della psichiatria, dell’astronomia,
dell’elettronica e dell’informatica hanno scoperto chi è Dio e
come Esso opera. Lo prova il fatto che la scienza e la spiritualità,
avendo scoperto di avere tantissimi punti in comune, si sono
uniti nell’esplorazione dell’universo quantistico.
Io non credo che una religione sia più giusta di un’altra, è
assurdo solo pensare che esista un popolo che ha l’esclusiva
religiosa e il monopolio della verità. Ciò che fa la differenza
tra una corrente e l’altra è il comportamento delle persone,
il quale influisce sul modo di interpretare i principi della
religione professata. È come la politica: il partito che figura
meglio o peggio dipende da chi lo rappresenta. Nel contesto
religioso, però, non va messo da parte il valore della Madre,
la cui presenza è fondamentale per completare gli elementi
creativi che hanno dato vita a tutto. Dico questo perché in
molte culture, a causa dell’errata interpretazione dei principi
fondamentali che sono alla base della religione, la figura
femminile viene accantonata, messa da parte, considerata
inferiore o inutile. Niente di più sbagliato, in quanto essa è

42
di pari valore a quella maschile, cioè al Padre, perché l’Uno
senza l’Altra non si completerebbero, non permettendo così
quel processo cosmico che crea la vita.
C’è una frase di Gesù, che è in realtà un monito diretto
agli uomini, che appoggio appieno: chi offende il Padre sarà
perdonato, ma chi offende la Madre non sarà perdonato dal
Padre.
Quando smetteremo di ragionare solo con la parte razionale
di noi e inizieremo ad usare anche la parte spirituale vedremo
una delle vie che porta alla verità. Per essere dei buoni
credenti non è necessario praticare, è sufficiente vivere con
la consapevolezza della Sua esistenza e del fatto che, Lui, ci
avvolge e ci impregna contemporaneamente con la Sua unica
e vera potenza, quella amorevole della compassione; tutto il
resto è creato dalle nostre paure: paura di soffrire e paura di
morire.

Quando l’uomo comprenderà smetterà di soffrire, quando


Lo sentirà non avrà più timore della morte.

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Capitolo terzo
L’entità umana

Le anime si vedono e si riconoscono tra loro, pur se


celate nel profondo dell’involucro organico che le contiene.

La vita è davvero un qualcosa di misterioso e incredibile


e più l’uomo si addentra nei meandri della sua origine più
rimane estasiato.
Il nostro corpo organico (la materia che è in noi) “vive”
perché al suo interno c’è un’entità energetica (l’anima) che
glielo permette. Questa energia è riconoscibile dagli effetti
che essa imprime al corpo sotto forma di emozioni e pensieri,
e prende il nome di coscienza. È lei che determina tutto,
che seguendo un ordine divino dà vita all’organismo e lo
muove fin dai primi istanti in cui viene alla luce. Ma perché
possa esprimersi deve avere un corpo organico con cui farlo.
L’essere umano si può portare nell’altra vita anche l’esperienza
materiale fatta nella vita precedente, perché anch’essa, come
quella energetica, ha una sua evoluzione.
Le esperienze che la nostra coscienza (anima) fa, insieme
al corpo, durante questo percorso di vita, possono permettere
ad entrambi di condividere anche l’ultimo viaggio. Quando
questo avverrà, le due forme che compongono quell’individuo
saranno unite per sempre e l’essenza spirituale, creata dalle
esperienze fatte dall’anima durante l’ultima vita all’interno

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del corpo, saranno il lascito più grande di due elementi infiniti
da cui gli esseri organici e le anime ancora in evoluzione
potranno attingere. In queste due entità unite si racchiude un
pezzo di puzzle universale, un componente di Dio, perché noi
di Lui siamo fatti, di verità assoluta.
Voglio approfondire ulteriormente questo discorso, perché
comprenderlo appieno significa dare solidità al materiale di
cui è composta la colonna portante del contesto divino.
L’anima, il corpo organico e lo spirito, cioè la parte
energetica creata dalla collaborazione tra le prime due,
completano un essere vivente; e ognuno di loro ha due
aspetti che sono uno l’opposto dell’altro. Entrambe possono
essere negative o positive, dipende dal momento e dal
contesto in cui si trovano. Gli orientali le chiamano Yin e
Yang, rispettivamente bianco e nero; gli occidentali invece le
riconoscono come negativo e positivo. Queste due frequenze,
compongono l’essere e, insieme, diventano un’unica
frequenza: sono ciò che creano movimento nell’universo;
il bene non esisterebbe senza il male e viceversa. Ma cosa
sono il male e il bene? Per farvi capire quali siano questi due
aspetti e quanto in realtà il bene è bene e il male è male vi
faccio un esempio molto chiaro e semplice.
Immaginatevi di essere un agente delle forze dell’ordine,
che si trova a dover affrontare un bandito armato; viste le
circostanze di altissimo pericolo, l’agente decide di estrarre
l’arma d’ordinanza e di fare fuoco sul malvivente. In quel
caso quell’arma è stata negativa per il bandito e positiva per
l’agente. A questo punto la domanda che viene da porsi è:
quell’arma in realtà è buona o cattiva? Positiva o negativa? È
contemporaneamente l’una e l’altra. Ciò che ha determinato
la sua collocazione di oggetto positivo o negativo è stata la
circostanza.

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Tutto ciò che avviene è determinato sia dal presente che
dal passato; non solo dal passato recente, riguardante la
vita in corso, ma anche dal passato di un tempo precedente
a questo: cioè di una vita precedente. L’essere dovrà pagare
anche le conseguenze di azioni compiute in un tempo remoto,
con valori vibrazionali identici a quelli del tempo attuale. In
sintesi, aveva un sospeso acquisito dalla vita precedente, le
cui circostanze lo hanno messo in condizioni di saldarlo ora.
Yin e Yang sono in continuo movimento; Yin in questo preciso
momento potrebbe essere Yang e domani viceversa. Quando
il nostro tempo organico su questa terra cesserà, ciò che
abbiamo fatto, di bene e di male, avrà delle conseguenze nella
nuova vita che, la nostra anima e il nuovo corpo, andranno
insieme a percorrere. Nulla rimane in sospeso in eterno, ogni
conto si paga e ogni semina avrà il suo raccolto; quindi, è bene
riflettere prima di compiere qualunque azione.
Per ogni vita organica (il corpo fisico), l’essere, lascerà
su questa terra il proprio segno, ma la sua anima continuerà,
entrerà a far parte di un nuovo organismo e sarà resettata
della sua memoria, cioè di tutto ciò che nella vita organica
precedente ha fatto e vissuto. È anche per questo che in questa
opera letteraria evidenzio l’esistenza della morte, proprio
perché a livello organico è appurato che avviene, ma a livello
spirituale no. L’anima prosegue e anch’essa subisce una
specie di morte, perché ciò che ha vissuto e le azioni che ha
compiuto nella vita organica precedente non sono più nella
sua memoria.
Le esperienze passate nei corpi precedenti permetteranno la
sua evoluzione o, nel caso si sia macchiata di azioni negative,
dominate dall’invidia, dall’egoismo, dal sadismo, dalla voglia
di usare violenza o dalla sete di denaro, la sua regressione. Da
quando esistono le religioni l’essere umano ha pensato, o è

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meglio dire, creduto, che in ognuno di noi alberghi una sorta
di entità energetica unica e irripetibile, la quale è stata definita
e battezzata in vari modi, noi occidentali la conosciamo
appunto come “Anima”.
Anche se la nostra anima ha una sua frequenza personale,
questa viene condizionata dalle vibrazioni che riceve, come
avviene per il campo magnetico del nostro pianeta, conosciuto
come “Risonanza di Schumann”, il quale è, secondo gli
studiosi, condizionato dai fulmini. Vi posso però garantire, e
di questo parleremo in modo più approfondito più avanti, che
essi non sono i soli a condizionarlo.
Riflettete sempre prima di agire, ponderate bene le probabili
conseguenze dovute ad una vostra presa di posizione, perché,
non mi stancherò mai di dirlo, “ciò che trasmettiamo,
riceviamo”, che si può tranquillamente tradurre in un vecchio
proverbio, “chi semina, raccoglie”.

Guardate le cose per quello che sono, non per quello che
credete che siano, allora vedrete la verità.

Spesso capita di assistere a prove inequivocabili sulle


capacità dell’anima di viaggiare avanti e indietro nel tempo,
solo che la maggior parte delle persone non se ne accorge;
questo succede perché sono condizionate da preconcetti
personali o dettati dalla società in cui viviamo, che li limita
nella comprensione di un determinato evento. A una di queste
situazioni ho assistito personalmente poco tempo fa, durante
una festa di compleanno organizzata da una coppia confinante
con casa mia, per la più piccola delle loro quattro figlie.
Io e il mio bimbo eravamo fuori dal garage ad ammirare
la moto, che avevo acquistato pochi giorni prima, quando,
improvvisamente, uno dei bambini presenti alla festa, della

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stessa età del mio, ci guarda e, dopo pochi istanti, viene con
passo deciso verso di noi. Impossibile non vedere i partecipanti
alla festa, ma essendo una festa privata non ci siamo uniti a
loro, anche se mio figlio si sarebbe precipitato al volo pur di
giocare con gli altri bambini.
Il bambino si ferma a due passi da mio figlio; entrambi,
fermi nelle loro posizioni, si guardano come per riconoscere
nell’altro qualcosa. Dopo pochi attimi i due piccoli si dicono:
“Ciao! Come ti chiami?… E tu?…” Dopo le presentazioni il
bimbo gli prende la manina e lo invita a seguirlo, permettendogli
di inserirsi alla festa e giocare insieme.
Questo è un chiaro esempio di attrazione vibrazionale tra
due anime, che sicuramente avevano già avuto forti contatti in
un altro tempo e un altro spazio, oppure attratti dai rispettivi
campi perché in totale risonanza.
Ma che cosa è l’anima? Da dove viene? Dove è diretta?
Perché esiste? Come la si può riconoscere in noi in modo
consapevole?
L’anima è un’entità puramente energetica vibrante,
equivalente a una nota musicale eterna di una sinfonia infinita
del cosmo (è probabilmente per questo che ogni santo ha
verso il prossimo un potere di guarigione per un determinato
disturbo, cosa che li contraddistingue gli uni dagli altri),
che viene da un luogo imprecisato dello spazio e del tempo,
perché può essere ovunque, in ogni dove e in ogni tempo ed è
diretta verso il livello più alto, dove vi è il controllo di tutto il
movimento universale.
L’anima può essere paragonata ad una stringa, e le stringhe è
ormai risaputo che sono l’equivalente di un filamento vibrante
di una determinata lunghezza e frequenza, che può avere
dimensioni micro o macro, si parla di misure infinitamente
piccole o infinitamente grandi; gli astrofisici pensano che

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il nostro stesso universo sia una stringa. Questa cordicella
vibrante che è dentro di noi e che determina ciò che siamo
è più piccola di una particella. Potrà sembrarvi assurdo, ma
nonostante la sua micro grandezza riesce a condizionare il
corpo in cui dimora.
Il punto del nostro corpo dove è posizionata l’anima
è ancora un mistero, però ci sono varie teorie a riguardo,
una di queste viene da due scienziati, Stuart Hameroff
(medico anestesista statunitense e professore dell’Università
dell’Arizona, scopritore del fenomeno quantistico che avviene
nel cervello e che permette il collasso della funzione d’onda,
e studioso dei meccanismi che governano la coscienza) e
Roger Penrose (Cosmologo e matematico, esperto di fisica
quantistica, premio Wolf per la fisica, nonché professore
emerito all’Istituto di Matematica dell’Università di Oxford),
che insieme la ipotizzano nel cervello, inserita all’interno dei
microtubuli, piccolissime strutture che si trovano dentro alle
cellule nervose.
Un’altra ipotesi e di derivazione spirituale, la vede come
il contenitore del corpo umano. Secondo altre correnti di
pensiero, sempre di natura spirituale, sarebbe residente
all’interno del cuore, il nostro secondo cervello. È già stato
infatti dimostrato che il cuore ha anch’esso, come il cervello,
un campo elettromagnetico, ma sessanta volte maggiore e
cinquemila volte più potente.
Anch’io, come i due eccelsi scienziati menzionati poc’anzi,
la immagino posizionata nel cervello, ma munita di tentacoli
energetici collegati alle cellule nervose e non al loro interno.
In base a queste due similari teorie diviene molto importante
cercare di mantenere in connessione corpo e mente durante la
propria esistenza.

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Se non avessimo modo di vedere il nostro corpo non ci
accorgeremmo del tempo che passa.

Personalmente penso che l’anima sia riconoscibile ogni


qualvolta la coscienza si attiva e prende il sopravvento sui
pensieri e le azioni di un essere umano, soprattutto quando le
sue scelte potrebbero causare dispiaceri o generare situazioni
spiacevoli. Tutte le religioni del mondo (se ne contano
circa duecentocinquanta) vedono l’anima come qualcosa di
immortale, che può rendere immortali anche noi. Anche il
mondo della filosofia la vede alla stessa maniera, cioè sostiene
che l’essere umano può avvertire che la vita non finisce con la
morte del corpo organico, ma che vi sia qualcosa di continuativo
dopo questo termine. È un argomento delicatissimo, per questo
motivo merita di essere preso nella giusta maniera, onde
evitare di incorrere in discorsi che possono ledere, disturbare,
offendere o creare confusione in chi sta iniziando un cammino
spirituale, in chi lo ha già intrapreso da tempo e in chi sta
pensando di farlo.
Intanto partiamo dal fatto che il 4,9% di materia cambia forma,
ma la percentuale esistente nell’universo rimane invariata.
La morte, però, è un qualcosa di più complicato, in quanto
quando un essere organico giunge al termine della sua
esistenza, non esiste di fatto più. “Inizio” e “fine” sono due
realtà indiscutibili, come lo sono la “vita” e la “morte”.
Chiaramente questo dato di fatto riguarda la materia, ma
visto che la materia è fatta di atomi e gli atomi sono per quasi
la loro totalità fatti di vuoto, e questo vuoto è colmo di energia,
viene da dedurre che anche quest’ultima venga coinvolta in
questo processo.
Siamo corpi fatti per la maggior parte di energia e ciò
che facciamo e proviamo emotivamente si ripercuote

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nell’ambiente che ci circonda e nell’universo, per questo è
importante rendersi conto che la vita e le conseguenze delle
nostre gesta, che esprimiamo spinti dalle nostre emozioni, non
sono solo relegate su questo pianeta, ma in un contesto molto
più vasto, sto parlando del cosmo.
Quindi, non facciamo solo i conti del nostro operato con
questo pianeta, ma anche con l’universo stesso, le cui leggi
sono severissime e non vi è modo di sottrarvisi. I tempi, per
via dell’informazione a cui ogni essere umano è in grado di
poter attingere, sono ormai maturi e non permettono più di
evadere dalle nostre responsabilità; l’umanità non può dire
di non aver conosciuto il significato della parola “amore”,
intendo l’amore vero, quello compassionevole, non quello
passionale o sentimentale.
La differenza tra questi ultimi tipi di amore e l’amore
compassionevole sta nel fatto che i primi due servono
per colmare un desiderio proveniente dalla nostra parte
individualista, utile soprattutto a nutrire il nostro ego e le
nostre voglie carnali.
Il secondo, invece, è incondizionato; questo amore vibra
su frequenze divine ed è la più equilibrata e potente frequenza
che esista nell’intero universo. Ogni essere conoscerà prima o
poi questa frequenza, anche se molti sono ancora lontani dal
riuscirci; e quando succederà, costoro si eleveranno ai vertici
celesti più alti. Non importa quando, ma succederà senz’altro;
Dio, nella sua infinita bontà e saggezza, aspetterà, tra le porte
dei tempi, che anche l’ultimo essere umano percepisca queste
frequenze, per poi avvicinarlo a Lui, perché tutto parte da Lui
e torna a Lui.
L’anima durante i tempi passa di corpo in corpo, la
durata di questo suo viaggio dipende da come vivrà le varie
esperienze materiali nel corpo dove è stata mandata, sia per

51
completarlo con la sua presenza energetica sia per esprimersi.
Il motivo della sua esistenza è lo stesso che hanno tutti gli
esseri organici, come lo è il corpo dove lei dimora: evolversi.
Quante volte riflettiamo sul tempo che passa e lascia il segno
sui nostri volti e sui nostri corpi, ma con lo sguardo espressivo
identico agli anni già passati? Ci si sente come in gioventù,
con la sensazione di essere gli stessi di allora, non condizionati
dalle leggi del tempo; come se il nostro vero essere eterno
fosse all’interno del cervello, esattamente dietro agli occhi, i
quali fungono in questo caso da parabrezza. Questo è il nostro
spirito, la parte energetica che collega la parte razionale di ogni
essere con quella intuitiva, che rimarrà eternamente presente
anche dopo la fine organica del corpo. L’anima invece la si
riconosce tramite le emozioni, perché è in loro che si cela la
coscienza.
Per capire come riconoscere la propria anima sdraiatevi e
concentratevi su ciò che gli occhi della vostra mente vedono
al di là dello spazio fisico che vi circonda, ma senza guardare
o prestare attenzione al corpo, così da rilassarlo al punto da
non avvertirne più la presenza. Successivamente, che è la
parte più impegnativa, provate a lasciare andare ogni pensiero
che giunge dalla vostra mente razionale. Sarà necessario
molto esercizio di questa pratica meditativa (anche anni) per
giungere a questo risultato, ma se vi riuscirete avrete la prova
dell’esistenza del vostro essere spirituale.
L’anima c’è ed è parte di noi, quindi quando sentiamo la
nostra coscienza è bene ascoltarla, perché è la voce dell’anima
e lei ha una sua saggezza intrinseca.

Il talento è una firma indubbia della nostra anima.

52
Capitolo quarto
Mente, corpo, anima; origine di una realtà o di
un’illusione?

Potrei parlarvi delle numerose teorie, alcune non molto


fondate, partorite da menti più o meno brillanti, che vedono
l’origine dell’essere umano da luoghi extraterrestri: per
esempio quella che ci vede trasportati e disseminati sulla Terra
da una cometa, oppure quella che sostiene che siamo stati
creati da intelligenze extraterrestri che hanno appositamente
sparpagliato il nostro DNA su più pianeti. Ma in questo contesto
preferisco parlarvi delle ipotesi più verosimili, come quella
del famosissimo biologo, naturalista e illustratore britannico
Charles Robert Darwin (1809-1882), la cui teoria, riguardo
l’evoluzione delle specie animali e vegetali, attribuisce la
nostra creazione a partire da un processo evolutivo iniziato
milioni di anni fa, quando sono comparse sulla terra le prime
forme di vita unicellulari.
A tutt’oggi, quella di Darwin, è la teoria maggiormente
accreditata a livello scientifico, anche se, in questi ultimi anni,
stanno nascendo alcuni piccoli dubbi sulla sua veridicità.
Un’altra teoria, molto diversa, ma sempre di illustre
provenienza, è quella del dottor Ellis Silver (ricercatore,
scrittore ed ecologista statunitense), alla quale stanno aderendo
sempre più scienziati e studiosi. In base a questa ipotesi gli
esseri umani discenderebbero da alieni emigrati su questo

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pianeta migliaia di anni fa, quando, per cause sconosciute, il
processo è dovuto ripartire da zero.
Insomma, c’è di che sbizzarrirsi a seguire e ascoltare
tutte queste affascinanti ipotesi, ma il rischio è di entrare in
confusione e di conseguenza perderci, allontanandoci sempre
di più dalla verità. Una cosa certa, su cui nessuna teoria e
scienziato fino a poco tempo fa ha alzato dubbi, è che dietro
all’origine della vita ci sia l’acqua, e che senza questo elemento
i processi vitali ed evolutivi non possono e non sarebbero
potuti avvenire.
È vero che la luce scatena il processo di fotosintesi
clorofilliana e altri processi vitali, ma senza l’acqua nessun
processo potrebbe avere inizio. Questo fino alla stupefacente
scoperta avvenuta quasi tre anni fa da parte della Nasa, in un lago
salino della California, il Mono Lake. Qui è stata trovata una
forma di vita che potrebbe rimettere in discussione il concetto
che lega lo sviluppo della vita alla esclusiva presenza di acqua
allo stato liquido. Stiamo parlando di un microorganismo della
famiglia dei Gammaprotobatteri, che si sviluppa e si riproduce
utilizzando principalmente l’arsenico invece del fosforo
(quest’ultimo, insieme a carbonio, zolfo, idrogeno, ossigeno e
nitrati è uno degli elementi indispensabili per tutte le cellule
viventi). Questa sensazionale scoperta prova che la vita può
crearsi e svilupparsi anche con elementi inimmaginabili.
Tuttavia l’acqua resta l’elemento che compone in
percentuale maggiore gli organismi organici e il nostro stesso
pianeta: la Terra per il 70%, l’essere umano e tutto il regno
animale per il 99%.
Però l’acqua ha anche un’altra particolarità che la rende
unica: ha una memoria, qualità che le permette di dare una
forma alle vibrazioni (frequenze) che riceve o che percepisce
intorno a sé. Ciò la rende il miglior mezzo di comunicazione,

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perché proprio questa sua proprietà mnemonica mette in
contatto ogni essere vivente di questo pianeta. E visto che la vita
su altri pianeti è maggiormente possibile se, su di essi o al loro
interno, vi è l’acqua in stato liquido, diventa automaticamente
logico che, proprio questo elemento incredibile, ci potrebbe,
sempre secondo questa teoria, permettere di comunicare,
tramite le sue frequenze, con esseri di altri pianeti. Quando
parliamo di frequenze, parliamo di vibrazioni trasmesse da un
corpo vivente tramite le emozioni. Ciò prova che le emozioni
fanno parte di ogni essere vivente esistente nell’universo.

L’essere umano può dirsi divino solo quando diverrà


consapevole di esserlo.

Darwin ha posto le basi della teoria che vede l’origine


organica dell’uomo, ma questo non prova che tale teoria
sia corretta. Oggi vari dubbi stanno emergendo nel mondo
scientifico; tra coloro che ne rimettono in discussione alcuni
concetti fondamentali, vi è il biologo Bruce Lipton.
Di certo vi è la nostra origine reale, cioè che non siamo frutto
di un’illusione, ma bensì di qualcosa di molto più complesso,
cioè che siamo esseri organici reali con potenzialità sia reali
che illusorie. Una frase coniata da Cartesio “Ego cogito,
ergo sum, sive existo” (Io penso, dunque sono, ossia esisto)
prova inconfutabilmente la reale esistenza di chi sta leggendo
questo libro. Quello che invece potrebbe essere messo in
discussione è l’ambiente che ci circonda, dato che è provato
sia l’osservatore a condizionarlo.
Ora che abbiamo parlato dell’origine umana e ne abbiamo
provato la veridicità, proviamo ad entrare nell’argomento più
reale in assoluto: la crescita di ogni singolo individuo e delle
potenzialità racchiuse in esso.

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I primi tre anni di vita di un bambino sono i più puri,
perché non è ancora stato condizionato dalla società in cui
vive, dopo di che, fino a sette anni, la sua mente è plasmabile.
Il protestante Italo-Svizzero, Pestalazzi era solito ripetere:
“datemi un bambino fino a sette anni e poi tenetevi tutto il resto,
quel bambino sarà sempre dalla mia parte”. Si è però scoperto
in questi ultimi dieci anni che il cervello è riprogrammabile,
anche a seconda dell’ambiente in cui vive, e in questo non vi
è limite di età.
Il cervello è un organo incredibile, e ha il controllo di
tutto il nostro corpo. Assomiglia curiosamente all’interno di
una noce, pesa circa un chilo e mezzo e le sue capacità sono
ancora poco conosciute. Il mondo della medicina è riuscito
a spiegarle solo in parte; gli spiritualisti, sembrano invece
aver intuito da millenni le sue incredibili capacità, che lo
collegano anche all’infinito. Ma proviamo ad andare per
gradi, intanto spiegando brevemente, senza entrare troppo
nello scientifico, che cosa è il cervello, come è composto e
come funziona.
Il cervello è un organo rassomigliante alla polpa che
compone il midollo ed è, per la maggior parte, composto
d’acqua, come del resto lo sono anche il corpo umano e il
nostro pianeta. Questo organo è un insieme di fibre nervose
composte da cento miliardi di cellule (neuroni), che hanno il
compito di elaborare, ricevere e trasmettere i segnali elettrici
provenienti sia dall’interno che dall’esterno del nostro corpo,
quindi anche dall’ambiente che lo circonda. Il cervello è
suddiviso in due emisferi: il destro ed il sinistro, il cui strato
superiore costituisce la corteccia cerebrale.
L’emisfero destro è quello emotivo, creativo, spirituale;
è la parte del cervello intuitiva, quella che riceve segnali o
messaggi dal Cosmo. L’emisfero sinistro è quello razionale,

56
calcolatore e logico, che ha la capacità di analizzare; dentro
di lui alberga “la mente”. Essa, potentissima, determina i
pensieri che invadono psicologicamente le nostre giornate.
Non solo: grazie alla corteccia cerebrale, che è la parte
predominante del cervello ed esiste solo negli esseri umani,
può ricevere segnali anche da luoghi molto lontani, intendo
dall’etere che permea tutto il cosmo, perché questa parte è la
più evoluta ed è la sede del pensiero e della coscienza.
In questo organo avvengono gli stessi fenomeni quantistici
che si compiono nell’universo, e nella stessa maniera. L’unica
cosa che li differenzia è l’ambiente in cui essi si verificano,
perché lo spazio del cosmo è freddo e immenso, invece, nel
cervello, lo spazio è ristretto e per di più, caldo. La temperatura
determina la velocità esecutiva di detti fenomeni; infatti nel
cervello avviene velocemente, invece nel cosmo avviene
in modo molto più lento. Il fenomeno per eccellenza a cui
mi riferisco è “il collasso della funzione d’onda”, che non è
altro che il prodotto di un’emozione provocata da un pensiero
formulato dall’essere a cui questo cervello appartiene. In quel
preciso istante cuore e cervello cooperano con una sincronia
perfetta; il cuore impregna di ulteriori informazioni quantiche
la particella fotonica creata dal cervello.
Il cervello, come ogni organo, può ammalarsi o essere
soggetto ad alterazioni del S.N.C. (sistema nervoso centrale),
parlo di disturbi che includono: psichiatria, psicologia e
neurologia. Nei casi neurologici, quando è possibile o lo si
ritiene necessario, bisogna intervenire chirurgicamente e
successivamente farmacologicamente, perché il più delle
volte sono causati da problemi derivanti da serissime ernie
cervicali o malattie che colpiscono l’encefalo.
Nei casi psichiatrici spesso è necessario abbinare una terapia
farmacologica a sedute psicoanalitiche-psicoterapeutiche.

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Quando il disturbo è di tipo prettamente psicologico, allora
il modo migliore di intervenire è con sedute psicoanalitiche-
psicoterapeutiche o psicologiche con, nei casi più severi, una
terapia di appoggio farmacologico a base di benzodiazepine.
Nei miei anni di esperienza, vissuti osservando attentamente
il comportamento, non solo delle persone, ma anche degli
animali, degli insetti e delle piante, ho notato che la migliore
prevenzione dalle malattie non è di tipo materiale, bensì di
tipo energetico, perché esse sono generate da uno squilibrio
del campo elettromagnetico che avvolge il nostro corpo,
minandone una o più parti, a seconda della frequenza che crea
tale squilibrio.
Questo non vuol dire che bisogna odiare o rinnegare le
medicine, basta non abusarne e farsi sempre seguire da un
medico esperto. Si sentono e si leggono talmente tanti consigli,
riguardanti metodi e cure diverse, propinate da sempre più
numerosi esperti e saccenti medici, che non ci vuole nulla ad
entrare in confusione. Lo stesso succede quando si è seguiti
da nutrizionisti o dietologi: esistono talmente tante e svariate
diete che c’è da perdersi. Perciò risulta importante la scelta
del medico giusto.
Questo vale per il vasto mondo della giurisprudenza, della
medicina, delle diete e delle cure omeopatiche; ogni “esperto”
mette in campo le proprie esperienze e conoscenze, senza
mettere in conto che, più dati vengono immessi in un panorama
già saturo di informazioni di ogni genere, più aumenta il caos:
esistono informazioni che annullano altre informazioni che,
fino a quel momento, sembravano corrette.
Perché a certe persone danno fastidio degli alimenti che
altre invece sopportano benissimo? Eppure siamo esseri della
stessa razza!
Il motivo reale che ci fa ammalare dipende da quattro fattori

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che agiscono negativamente sul nostro equilibrio energetico; il
primo è l’ambiente famigliare, cioè dove passiamo la maggior
parte della nostra vita; il secondo è l’ambiente locale, che è il
luogo (città, paesino, campagna, mare, ecc.) dove trascorriamo
un’altra buona parte della nostra vita; il terzo, dove passiamo il
restante tempo della nostra esistenza, è l’ambiente lavorativo
(fabbrica, azienda, negozi, trasporti, ospedali o poli sanitari,
forze di sicurezza, uffici, ecc.); infine c’è il quarto fattore, che
è da imputare agli alimenti di cui ci nutriamo.
In sintesi, sono la vita che ognuno di noi conduce
e l’ambiente dove nasce e cresce che condizionano il
comportamento del nostro organismo. L’alimentazione viene
all’ultimo posto. Una persona che cresce in un ambiente
sereno, che gli infonde sicurezza, sopporta molto meglio
ogni tipo di cibo, perché con una mente ben funzionante
ed equilibrata il suo organismo vibra su frequenze che
mantengono in perfetta efficienza le sue difese immunitarie
e fa funzionare al meglio ogni cellula e ogni organo del suo
corpo, soprattutto quello digerente.
E qua è il caso di aprire una piccola parentesi. Come vi
ho accennato in uno dei capitoli precedenti, un corpo umano
medio è composto all’incirca da cento mila miliardi di cellule,
ma lo sapevate che ognuna di loro ha un suo sistema nervoso,
un sistema endocrino, un sistema respiratorio, un sistema
digestivo, un sistema riproduttivo e un sistema evacuatorio?
Già… stiamo parlando di un essere vivente completo come chi
lo contiene. Questo significa che l’essere umano è composto
da una comunità e che questa comunità funziona come una
città, la quale è guidata da un sindaco (cervello) e una giunta
comunale (i centri nervosi). Ma noi umani, come tutti gli esseri
organici, abbiamo un organo che ci rende speciali: il cuore,
che come un’antenna trasmette i segnali all’esterno e ne riceve

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altri provenienti dall’ambiente. All’interno di questi segnali
non vi sono solo i dati informativi per modificare il corpo a
seconda dell’ambiente in cui vive, ma anche informazioni
relative a messaggi provenienti da altri esseri organici (umani,
animali, vegetali) o da entità aliene o spirituali.
Se il sindaco e la sua giunta trascurassero alcune zone,
esse entrerebbero nel degrado e, nel caso del corpo umano,
ciò corrisponderebbe all’ammalarsi di uno degli organi che lo
compongono.

Individuare la fonte che causa la malattia è meglio di


ogni cura farmacologica.

Seguendo questa stessa logica potremmo paragonare


l’universo ad un grande organismo vivente, composto da
cellule: le persone che vivono in esso. Se queste persone
(cellule) percepissero l’ambiente in cui vivono come un luogo
degradato, a cui non viene attribuito il valore che merita e
a cui nessuno dei dirigenti presta la dovuta attenzione, si
sentirebbero avvilite e impotenti, questa cosa ricadrebbe su
di loro facendole ammalare. A meno che esse non riescano a
vivere bene in quel genere di ambiente, percependolo in modo
positivo, cioè standoci bene.
Questo è quello che accade alle moltissime persone che
seguono in modo ferreo stili di vita e consigli, sia alimentari
che non, ignorando che spesso, ciò che determina il crearsi di
una malattia, è dovuto ad una somatizzazione di una situazione
o un fatto.
Evitare di nutrirsi di certi alimenti indispensabili alla crescita
umana ci porterebbe ad un indebolimento dell’organismo e ad
un serio abbassamento delle difese immunitarie.
In questi ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di

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diete vegetariane e vegane, consigliate da chi già ne fa uso da
tempo convinto di poterne trarre grandi benefici per il proprio
organismo. Essi sostengono che la frutta e la verdura possono
sostituire la carne e in alcuni casi anche i latticini o altri
alimenti altamente proteici come le uova, donando all’essere
umano più salute e una conseguente diminuzione quasi totale
delle possibilità di ammalarsi di cancro.
Queste teorie sono sostenute anche da professori molto
conosciuti e apprezzati, che, per far capire a chi li ascolta, quanta
energia, calorie, forza e potenza si possano assumere nutrendoci
solo di vegetali, prendendo come esempio la struttura resistente
e possente di molti erbivori o animali che si nutrono di frutta
e verdura (bovini, equini, primati come gorilla e orango e
altri animali come giraffe, canguri ecc.), senza spiegare che
la quantità di cui questi animali si nutrono è molto, ma molto
maggiore di quella che il nostro sistema digerente potrebbe
supportare. Un orango può mangiare anche venti banane al
giorno, un toro può assumere in un solo pasto una carriola di
vegetali misti e una pecora può mangiare un tavolo pieno di
biada senza nessuna fatica digestiva. Provateci voi!
Noi siamo onnivori, abbiamo necessità di nutrirci in modo
vario di ogni alimento, ascoltando come il nostro organismo
risponde ad ogni sostanza che assume. È solo così che
possiamo trovare l’alimentazione per noi più adeguata e non
dalle esperienze di altre persone, perché ogni alimento ha un
tipo di reazione diversa a seconda della persona che lo assume.
Non si può negare che alimentarsi in modo equilibrato sia
una cosa saggia e un buon modo per stare bene è senz’altro
nutrirsi ascoltando la reazione del proprio corpo dopo
l’assunzione degli alimenti. Ma non basta alimentare il
corpo, bisogna ascoltare anche la psiche, cercando di nutrire
la mente e lo spirito di cose positive, sforzandosi di non

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farsi attrarre da situazioni che ci fanno stare male o che ci
innervosiscono. Il nutrimento migliore per la nostra mente
è avere un obiettivo, fare qualcosa che si ama e alimentarsi
di alcune proteine, vitamine e un po’ di zuccheri. Il cuore,
invece, si nutre di emozioni; se sono negative si intossica e
si ammala, come succede al corpo umano quando assume
alimenti a cui è allergico o intollerante. Ogni volta che
l’organismo si intossica ne risentono negativamente anche la
psiche e lo spirito, e viceversa, quando sono la psiche e lo
spirito a soffrire, ne risente l’organismo, perché tutto è uno,
tutto è connesso, collegato.
A questo punto la risposta al perché di molti nostri disturbi
alimentari e di salute, viene da sé: la loro origine non è
organica, ma bensì psicosomatica. E visto che quando si parla
di Psiche, oltre che di reazioni mentali, si parla di Anima,
se ne deduce che si entra nella metafisica, quindi nel mondo
più profondo dei Quanti di Luce, dove albergano le onde
emozionali e mentali.

I bambini, questi esseri meravigliosi.

Avete mai riflettuto sul potere che la mente ha sul corpo?


La mente è la fonte della maggior parte dei mali di cui
soffriamo, alcuni di essi possono essere trasmessi dai genitori
al feto a causa dei pensieri che albergano nella loro mente.
La trasmissione di dati negativi o dannosi non avviene solo
nel momento in cui il padre produce il seme, o quando
quest’ultimo entra nell’ovulo della madre, ma può avvenire
anche durante la gestazione, il periodo in cui il feto si forma,
perché in quei nove mesi riceve le onde trasmesse dai genitori
e dalle persone che passano e si posizionano frequentemente,
anche se per poco tempo, nel suo campo. Anche la madre e il

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padre, come il figlio appena venuto alla luce, hanno un corpo
che è stato condizionato nel periodo della gestazione dai
rispettivi genitori. Ma non solo in tale periodo, anche durante
il percorso di crescita, la loro mente è stata condizionata.
Successivamente, come in una sorta di staffetta, questo
passaggio del testimone, che contiene tutti i dati condizionanti
accumulati dalla notte dei tempi, verrà trasmesso al nascituro.
Riuscire a controllare la mente significa trasmettere al proprio
corpo e al feto vibrazioni equilibrate, positive, guaritrici,
capaci di mantenere corpo e mente in ottima salute.
Pochi mesi fa il mio figlio più piccolo, di neanche cinque
anni, ha subito un intervento al testicolo e nella zona inguinale
a causa di un idrocele, problema molto comune nei bambini,
che in futuro avrebbe probabilmente compromesso la buona
crescita del testicolo, se non addirittura creato una strozzatura
inguinale, che avrebbe portato a conseguenze molto più
serie. Il giorno dell’intervento, le infermiere sono venute a
prenderlo e lo hanno portato in sala operatoria, con me dietro
che li seguivo. Poco dopo, quando gli hanno fatto l’anestesia,
non ho potuto non notare l’apparente assenza della mente dal
corpicino del mio bimbo. E lì mi sono chiesto: “dato che la
mente è la fonte di ogni male, se si riuscisse ad interrompere
l’influsso informativo negativo non verrebbero più distribuiti
nell’organismo quei dati che sono causa di vari mali, con
la probabile e logica conseguenza che il corpo guarirebbe”.
Ma poi mi sono ricordato che la mente non è solo fonte
di informazioni dannose, anzi può anche essere fonte di
informazioni guaritrici.
A questo punto si potrebbe portare la mente, usando
meditazioni particolari, a trasmettere all’organismo solo
informazioni positive interrompendo la trasmissione di quelle
negative, come fanno in modo naturale i bambini. Esseri

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meravigliosi, puri, non ancora inquinati dall’ambiente sociale
contorto e distruttivo che abbiamo creato. Questi cuccioli
hanno un campo con una frequenza personale fantastica,
che a causa delle loro emozioni buone e sincere riescono
a trasmetterle a chi gli sta vicino. Frequenze simili, se non
addirittura uguali, le trasmettono anche gli animali, soprattutto
i cani, a causa dell’amore vero che provano per il loro padrone,
amore incondizionato, di pari livello all’amore per eccellenza,
quello compassionevole.
I bambini a differenza degli adulti, non si pongono mai
molte domande su un apparente disturbo, non si allarmano
come noi, vivono le situazioni e i problemi solo quando si
presentano. Elena, una mia carissima amica, un giorno mi ha
detto una cosa verissima e profonda: “I bambini hanno dei
filtri mentali che li aiutano e li rendono capaci di affrontare
molto meglio degli adulti i problemi della vita”.
I bambini pensano alla malattia solo quando iniziano a
sentire i suoi effetti. La stessa cosa succede con le difficoltà, che
più volte nella vita capita a tutti di affrontare. Loro si pongono
il problema solo quando gli si presenta, gli adulti invece se
lo pongono molto tempo prima. Poniamo come esempio che
tra due mesi abbiate da affrontare un esame universitario o di
lavoro; come minimo inizierete a preoccuparvi un bel po’ di
giorni prima, se non addirittura settimane. Un bambino invece
si preoccuperà solo al momento, o al massimo il giorno stesso,
in cui dovrà dare l’esame.
Questo succede perché il piccolo ha la mente che non si
sofferma più di tanto su una cosa o un pensiero, è troppo preso
dal mondo che lo circonda, il quale è per lui fonte di stimoli
continui: non perde tempo a pensare a cosa lo aspetta o a
comprendere il perché di una cosa o di una situazione.
Gli basta e non si pone ulteriori domande, volta pagina

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e si dedica ad altro, ma intanto ha assimilato tutti i dati
importanti, di cui un giorno farà virtù. Tutto ciò solo nel
caso che il piccolo abbia avuto un’infanzia serena, altrimenti
ciò che registrerà sarà condizionato dall’ambiente negativo
o violento in cui crescerà, perché comunque il cervello
registrerà tutto e nel tempo farà le sue elaborazioni, che
potrebbero un giorno emergere sotto forma di stati ansiosi,
depressivi o compulsivi.
I bambini hanno anche un superpotere: l’entusiasmo.
Osservateli quando gli chiedete di fare una cosa insieme a
voi, del tipo andiamo a fare un giretto in bici? Ti va di venire
con me a pesca? Andiamo a fare una gitarella, magari al mare
o in montagna? Ci guardiamo un bel film? I loro occhi si
accendono di una luce fantastica ed esprimono la loro gioia in
modo inequivocabile, poi si armano di questo superpotere che
coinvolge anche noi e ci fa fare anche cose che mai avremmo
immaginato di fare a una certa età. Per non parlare di quello
che genitori e nonni sopportano a causa di quella energia che
li pervade e non riescono a trattenere, che è fonte di tante
preoccupazioni e stress per i malcapitati famigliari. Ma con
i cuccioli non si vince mai, il loro potere (entusiasmo), la
coinvolgente energia e l’enorme dolcezza che li caratterizza
e li rende esseri immensi ci mettono ai loro piedi. C’è da
imparare tanto da questi cuccioli, prendiamo esempio da loro.
Facciamocene una ragione e godiamoci, anche se a caro
prezzo, questi loro primi sei-sette anni di vita, perché dopo
si trasformeranno e nel giro di altrettanti sei-sette anni non li
riconosceremo più e, come se fossimo in astinenza di una droga
potentissima, cercheremo in loro quelle caratteristiche che li
contraddistinguevano: la dolcezza e l’energia. L’entusiasmo,
il grande potere, è invece ancora molto attivo e presente, ma
puntato altrove, non più intorno a noi o verso noi.

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Per comprendere a fondo ciò che sto cercando di dirvi
provate una mattina, appena vi svegliate, ad andare col vostro
bambino a fare colazione in un bar, poi sedetevi, guardatevi
negli occhi mentre vi gustate le paste calde e sorseggiate un
delizioso cappuccino. Dopo di che uscite e andate a farvi un
giretto a piedi di mezz’oretta mano nella mano mentre vi
scambiate brevi e semplici discorsi, che chiaramente verranno
interrotti più volte dal piccolo mentre si perde salendo su un
muretto e si lancia tra le vostre braccia alla ricerca di quella
vostra presa sicura, che alimenta ancor di più nel suo piccolo
cuore quel senso di sicurezza trasmesso dai vostri gesti
quotidiani dettati dall’immenso amore che avete per lui.
Sarà in quei momenti che comprenderete che cosa è
l’amore vero, quello incondizionato, quello compassionevole,
che cosa davvero ha valore nella vita. In quel breve frangente
di tempo sentirete di aver raggiunto l’obiettivo più grande e
di aver esaudito il desiderio più completo e profondo: essere
padre o madre.

E dei nonni? Che dire dei nonni e del rapporto che c’è
tra loro e i bambini?! Sono legatissimi e hanno una sintonia
unica, che li avvicina l’uno all’altro come una calamita.
Questo per due motivi: il primo, perché trasmettono le stesse
vibrazioni, dovuto al fatto che sono alla stessa altezza di due
linee che formano ciò che io chiamo “triangolo della vita”,
che può essere perfettamente rappresentato dagli impulsi
che vediamo segnati nel tracciato degli elettrocardiogrammi,
come ho spiegato chiaramente nel primo Capitolo. Il secondo
motivo deriva, invece, dal fatto che il fanciullo non è ancora
condizionato dalle frequenze provenienti dalla società e
dall’ambiente. L’anziano, la cui vita ha già superato le varie
tappe (fanciullezza, pubertà, maturità, mezza età e terza età) è

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già stato colmato della giusta esperienza necessaria alla crescita
di un bambino acquistando una calma, nei confronti delle
avversità della vita, che si riscontra molto nei piccoli. Questo
stato emozionale particolarmente sereno crea una vibrazione
nel campo quantico di entrambi di uguale frequenza. Ecco
cosa li accomuna.
I bambini imparano dai nonni tantissime cose e apprendono
una saggezza che è difficile trovare in un genitore, e questo
proprio a causa della loro avanzata età. I genitori sono
presi dagli impegni che contraddistinguono quel periodo
di mezza età, che segna il percorso di quegli anni (lavoro,
svaghi, rapporti di coppia, distrazioni esterne alla famiglia e
quant’altro). Diversamente, i nonni, tutto questo se lo sono
già lasciato alle spalle. Quindi, avendo la mente, lo spirito e
il tempo liberi da impegni sono molto stimolati e motivati a
dedicarsi con serenità ai loro nipotini.

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Capitolo quinto
Le frequenze creatrici e il moto perpetuo. Il
passato che è nel presente. “La vita e la morte”

Vivere nel passato è sbagliato, ma attingere dai


propri ricordi non lo è, perché servono per muovere nel
momento del bisogno emozioni utili, curative e benefiche,
indispensabili per affrontare il futuro.

Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794), ricercatore


scientifico francese del settecento, esperto in chimica,
biologia, filosofia ed economia pronunciò un aforisma che è
rimasto indelebile negli annali di storia, riguarda il principio di
conservazione della massa: “nulla si crea, nulla si distrugge,
tutto si trasforma”.
Il contributo che questo eccelso scienziato ha dato
alla scienza è enorme, e la veridicità sulla teoria della
conservazione della massa è stata provata anche dagli studiosi
di fisica quantistica. Infatti la percentuale di materia esistente
nell’universo, la cui proprietà è definita, appunto, “massa”,
è rimasta invariata dalla notte dei tempi al 4,9%. Significa
che se avessimo inventato un’arma in grado di disintegrare
intere galassie per un ipotetico 2% della materia esistente, ci
troveremmo ad avere nell’universo sempre il 4,9% di materia.
Questo, perché la materia disintegrata si è solo separata
atomicamente, cioè sono stati separati gli atomi tra loro, ma,

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visto che quando si parla di atomi si parla di materia, se ne
deduce che questa è ancora tutta esistente, solo che lo è in
forma diversa.
La materia, essendosi disgregata anche a livello
molecolare, si è in pratica distrutta, in quanto non compone
più un soggetto ben definito. E dall’altro canto, dal momento
che gli atomi, su un ordine implicato, si riuniranno, anche se
in modo differente e con atomi diversi da quelli con cui erano
uniti precedentemente, formando nuove molecole, stanno
componendo senza ombra di dubbio altre nuove forme di vita,
quindi creano. Si potrebbe dire e sintetizzare che la distruzione
e la creazione esistono entrambe, ma che ciò che si distrugge e
si crea è fatto degli stessi elementi: gli atomi.
Come già accennato nel quinto Capitolo, i due fenomeni
universali per eccellenza: nascere e morire, creazione e
distruzione permettono il moto perpetuo, cioè che nulla si
fermi e scompaia definitivamente.
Ci tengo a chiarire che il concetto della legge di Lavoisier
è corretto, solo che è mal interpretato, perché in realtà tutto si
crea e tutto si distrugge per far sì che il movimento universale
continui, altrimenti tutto si fermerebbe, come se avessimo
raggiunto “lo zero assoluto”, cioè la temperatura di -273,15
gradi celsius, alla quale si presume che tutte le vibrazioni
della materia costituente l’universo cessino. Se ciò accadesse
e non ci fosse più il movimento vibrazionale a creare energia,
cosa potrebbe rimettere in moto il tutto? Probabilmente nulla,
per questo la definizione esatta di questa legge della massima
importanza la vedo più adatta se coniata in questo modo:
“Tutto si crea e tutto si distrugge, perché si trasformi”. Così
che il movimento continui.

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Ogni essere del Cosmo, che sia umano, animale, vegetale,
minerale o puramente energetico, è composto da elementi
che sono in movimento costante.
Da questo movimento nasce la vita.

Ogni essere vivente ha una sua frequenza, unica e


irripetibile, che lo contraddistingue, e tramite essa può
comunicare con altri esseri, unirsi quantisticamente a loro
e permettere a costoro di fare lo stesso con lui. Ogni essere,
inoltre, non solo trasmette e riceve segnali, ma crea intorno
a sé stesso un campo elettromagnetico di un raggio di
circa due metri e mezzo-tre. Funziona cioè come i sensori
volumetrici che vengono installati nei locali, nelle abitazioni
o nelle aziende per prevenire furti o presenze indesiderate,
collegati con una centralina e un sistema di allarme. Questa
sorta di cerchio che ci circonda permette a ogni essere,
indipendentemente dalla propria volontà, di percepire i
campi elettromagnetici di altri esseri o elementi e di ricevere
segnali di ogni frequenza.
Quante volte vi sarà capitato di sentirvi a disagio mentre
entrate in un determinato locale o vi avvicinate ad una o più
persone, senza che apparentemente questi vi abbiano fatto
alcunché? Ciò dipende dalle vibrazioni di cui è impregnato
l’ambiente o trasmesse dalle persone che sono presenti in
quel momento, il cui campo è in contrasto con il vostro.
Per comprendere che frequenza state trasmettendo o
ricevendo basta ascoltare le emozioni che state provando in
quel determinato momento. E per capire cosa accomuna le
frequenze e le emozioni, provate ad ascoltare una canzone
o una melodia che vi piace, è molto probabile che faccia
emergere in voi frammenti del vostro passato, sognare ad
occhi aperti o vedere in modo positivo l’ambiente che in quel

70
momento vi circonda. Il potere delle emozioni è grandioso,
curativo, sbalorditivo.
Pensando alla “frequenza creatrice”, per farvi capire cosa
succede alla materia quando viene condizionata dalle onde
elettromagnetiche, in questo caso, del nostro cervello, vi
potrei fare l’esempio della sublimazione di un elemento, che
è quel passaggio diretto che trasforma un elemento dallo stato
solido allo stato aeriforme, evitando il passaggio intermedio
quello allo stato liquido. Avete presente ciò che ci insegnavano
a scuola riguardo la suddivisione della materia in tre stati:
solido, liquido, gassoso? Bene, lo stato gassoso è quello che
ci interessa, perché è quello aeriforme.
Normalmente e dipendentemente dalle condizioni ambientali,
il passaggio di un elemento da solido a gassoso deve passare
prima dallo stato liquido. Quando la pressione raggiunge
determinate condizioni, come nel GPL (gas propano liquido),
che si usa nelle auto, si sente il liquido venir sbalzato da una parte
all’altra della bombola a causa dei movimenti del mezzo, per
poi incanalarsi e raggiungere allo stato aeriforme le camicie dei
cilindri del motore a scoppio; in quel momento sublima. L’unica
differenza è che questo processo, in questo caso specifico, parte
dallo stato liquido. E visto che il GPL non è un elemento solido,
salta la prima fase del processo.
Ma se parlassimo di un elemento solido e la pressione fosse
ancora più alta, si trasformerebbe in gas saltando la fase in
cui diventa liquido. Senza diventare blasfemo, si potrebbe
prendere ad esempio come atto di sublimazione la resurrezione
di Cristo: il corpo che in un preciso momento e all’istante
si sublima e si divide in tutti gli atomi di cui è composto,
proiettandosi insieme all’anima verso un altro spazio-tempo,
disseminando in ogni luogo e tempo che ha vissuto e che vivrà
alcuni suoi elettroni, al cui interno vi sono i dati informativi

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riguardo ciò che è stato nella sua ultima esistenza: la potenza,
la conoscenza e la compassione che lo hanno contraddistinto.
Sicuramente sarete a conoscenza del comportamento del
nostro organismo quando subisce un prelievo del sangue! In
poche ore gli eritrociti (globuli rossi) persi vengono riprodotti in
uguale numero nel midollo osseo dalle cellule staminali. Cosa
che peraltro succede anche agli altri organismi animali quando
subiscono una perdita di sangue. Il nostro organismo non si
comporta così solo con gli eritrociti, si comporta così con ogni
cellula del nostro corpo. Ogni globulo o cellula riprodotta sarà
una copia di quella perduta, ma non identica al 100%, perché
ogni essere vivente, anche se riprodotto, è un soggetto unico e
irripetibile; senza contare che la cellula riprodotta ha registrato
un avanzamento di età, cioè viene costruita secondo i criteri
della cellula che sta sostituendo, dettati dalle informazioni
provenienti dalla mente, quest’ultima condizionata dai dati
informativi che percepisce dall’ambiente sia naturale che
sociale. Alla stessa maniera funziona l’universo.
Questo processo avviene quando il corpo funziona
correttamente, cioè gode di ottima salute; regola anch’essa
che vale, ripeto, anche per il cosmo, perché tutti gli organismi
funzionano come lui. Basta quindi osservare il comportamento
di un corpo per comprendere anche il funzionamento del
cosmo. Ogni essere è un universo composto da esseri viventi
(le cellule), che a loro volta sono micro universi contenenti
molecole viventi. L’atomo stesso contiene un universo.
La creazione avviene ovunque, in ogni dimensione
organica ed energetica, e ciò che la causa non è sempre dovuta
all’unione di due esseri di differente sessualità ed energia,
come Yin e Yang, caldo e freddo, notte e giorno, bianco e
nero, uomo e donna, ecc. ma anche dall’unione di un terzo
elemento, il più importante, perché divino: l’anima. Due

72
entità fatte di materia ed energia creano con la loro unione un
altro essere che diventerà vivente nell’istante in cui entrerà
e si attiverà in lui l’anima, che lo completerà, mantenendo
attivo quel movimento incessante conosciuto come “moto
perpetuo”. Un termine stentoreo riguardante un concetto che
ha tenuto e tiene tutt’ora attiva l’attenzione di numerosissimi
scienziati e studiosi. Ma cosa è realmente il “moto perpetuo”?
Tanti cercano la prova della sua esistenza, quella prova
inattaccabile che dissipi ogni dubbio e faccia di questa legge,
vista spesso come mera illusione fantastica partorita dalla
mente umana, una concretezza sulla sua esistenza.
Ma ancora oggi non si è arrivati a un nulla di fatto. Eppure
la risposta è semplicissima ed è addirittura davanti ai vostri
occhi! Guardatevi intorno, osservate il cielo, le nuvole che si
muovono costantemente anche quando sembrano ferme, che
calamitano la vostra attenzione fino quasi a farvi coinvolgere
sentimentalmente dal loro movimento. Che sensazione
meravigliosa, vero?! E che dire del vapore acqueo, che si
condensa fino a formare queste masse consistenti e ben
visibili, o che si dissolve fino a rispalmarsi nell’atmosfera a
tal punto da non essere più visibile nonostante possa essere
ancora presente. Che fenomeno fantastico!
Guardate anche gli alberi, i rami e le foglie che si muovono
sotto l’effetto del vento; il sole che sorge e tramonta ogni
giorno senza fermarsi un solo attimo durante le sue fasi, in
movimento incessante da quattro miliardi e mezzo di anni, età
della sua esistenza. Osservate la vita e la morte; le stagioni
con il loro clima, che mutano in continuazione coinvolgendo,
in questa loro trasformazione, tutto l’ambiente.
Osservando l’universo lo vediamo nel pulsare delle stelle,
nel movimento dei pianeti del nostro sistema solare, nelle
aurore boreali, guardando la luna e tutte le sue fasi. Più ci si

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concentra in modo rilassato ad osservare qualcosa più ci si
accorge della sua reale struttura, vedendone più chiaramente
il funzionamento. Se poi si usano degli strumenti ottici che
ci permettono di osservare molto più da vicino ciò che ci
interessa, noteremo che ciò che prima sembrava una massa
quasi priva di movimento in realtà ne è soggetta eccome! Per
esempio, guardate il sole mentre tramonta, è una palla rossa-
arancio uniforme, ma se lo osservate in quello stesso istante
con un telescopio ne vedrete le sue caratteristiche: una palla di
plasma da cui vengono espulsi anelli di fuoco, onde di calore,
esplosioni immani, tempeste solari e tanti altri fenomeni che
ne fanno quella palla rosso-arancio apparentemente ferma e
levigata. Bisogna guardare le cose per quello che sono, non
per quello che crediamo che siano.
Tutto questo è moto perpetuo, perché tutto è in movimento
costante, muta e cambia forma continuamente proprio per
effetto di questa legge. Questo movimento è una parte di Dio,
e quando si parla di Dio si entra nell’eterno, cioè dove tutto è
sempre esistito e sempre esisterà.
L’essere umano deve allontanarsi dai concetti di spazio-
tempo e iniziare ad osservare le cose col cuore e con l’anima,
altrimenti si negherà la possibilità di conoscere la verità e di
poter vivere in armonia col tutto.
Ed è proprio la mancanza di armonia tra gli uomini, che
predomina nella nostra era, che genera un effetto vibrazionale
negativo sulla Terra, portandola a reagire, anche se
indirettamente, contro di noi. Indirettamente, perché la Terra
per curarsi muove delle forze potentissime e distruttive per gli
esseri che la abitano. Le frequenze che gli umani trasmettono
alla Terra hanno degli effetti anche sul cosmo, cosa che
potrebbe indurlo a reagire contro la Terra con conseguenze
terribili. Dobbiamo iniziare a pensare e a comportarci come se

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noi e la Terra facessimo parte di un corpo unico, perché è poi
di questo che si tratta, di una comunità costituita da noi umani
e da tutti gli altri esseri viventi che popolano questo pianeta, il
quale è un componente del cosmo. Per questi motivi sarebbe
il caso di intervenire e sistemare le cose, creando un equilibrio
che faccia sì che l’universo smetta di vederci come una
minaccia, così da scongiurare le sue eventuali reazioni contro
la Terra e di conseguenza contro di noi, mirate a toglierci di
mezzo.
È bene tenere presente che l’universo è un essere vivente a
tutti gli effetti, alla stregua del corpo umano, e come il corpo
umano può attivare le sue difese immunitarie contro quegli
elementi, viventi e non, che possono mettere a repentaglio
il proprio equilibrio elettromagnetico minando la sua salute.
Non dimenticate che ogni cosa e ogni essere vivente di questo
universo ha un campo elettromagnetico e trasmette onde, che
interagiscono tra loro e con quelle dell’intero universo, e che
ogni trasmissione comporta una ricezione di pari frequenza;
per questo motivo è buona cosa mantenere un comportamento
d’amore, perché ciò che facciamo nell’arco di tempo in cui
la nostra anima cerca di esprimersi dentro questa forma
organica, come vi ho già spiegato nei capitoli precedenti, avrà
ripercussioni non solo in questa vita, ma anche nella prossima,
se non addirittura in quelle successive.
Ci sono cose che non si possono spiegare, perché sono
molte le persone che, non essendo pronte ad ascoltarle
e a comprenderle, potrebbero reagire malissimo, anche
violentemente. Quando gli umani saranno pronti, non ci sarà
più bisogno di seguire le rivelazioni dei maestri spirituali per
comprendere la verità, la troveranno da soli. Una guida saggia
non presenta ai suoi seguaci la risposta, li guida fino a che non
l’hanno raggiunta loro stessi.

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Mentre scrivo queste cose mi chiedo come sia possibile
che l’essere umano, nonostante l’intelligenza e la capacità di
provare compassione che lo contraddistingue da quasi tutti gli
altri esseri viventi, non riesca a trovare quell’equilibrio sociale
che tanto desidera per raggiungere la serenità. Le persone
sono separate da un dislivello di pensiero immenso, mentre è
risaputo che, uniti, si affronterebbe meglio tutto. Se così fosse
nella società non esisterebbero più insicurezza, incertezza e
paura, che sono purtroppo gli ingredienti principali dell’ansia,
della depressione e delle malattie che ci affliggono.
L’essere umano deve comprendere che tutto ciò che
compone l’universo è partito da un unico punto, perché tutto
quanto era unito e concentrato in quel punto. Tutto era una
cosa sola che si è improvvisamente separata materialmente,
ma non energeticamente. E noi umani facciamo parte di
questo processo: eravamo una cosa sola, unica, smembrata
dal Big Bang insieme a tutto ciò che era contenuto in quel
nucleo, ma energeticamente siamo rimasti collegati sia tra noi
che con il resto del nucleo. Tutto è praticamente un’immensa
comunità come lo sono i centomila miliardi circa di cellule che
compongono il corpo umano, le quali vivono al suo interno
come se fosse il loro universo.
Le cellule sono le più piccole strutture organiche viventi al
cui interno vi è un nucleo, che è anche l’organo più complesso
dell’intera cellula. Da esso partono tutti gli ordini che regolano
la sua vita e di conseguenza quella dell’essere umano. Ma non
è da considerarsi il cervello, lo è invece la membrana nucleare,
la quale analizza e traduce i segnali derivanti dall’ambiente
esterno per formare le proteine adatte.
Una volta che si conosce tutto questo c’è da chiedersi: che
senso ha continuare a cercare dei motivi che ci portino ad
adottare dei comportamenti utili solo a metterci gli uni contro

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gli altri? Noi dobbiamo stare uniti, non separarci, perché in
questo modo andiamo contro la natura stessa, che ci vede uniti
fin dalla notte dei tempi. L’universo è all’interno di uno spazio
immenso che ha ricevuto da un essere superiore una piccola
sfera colma di vita che, come una pesante palla gettata in un
immenso oceano, ha creato onde incisive viventi che si sono
e si stanno espandendo tuttora nella sua infinita totalità per un
tempo per noi eterno.
Durante l’espansione di ciò che era dentro a quella sfera
colma di informazioni viventi si è creata una ragnatela
indistruttibile, la cui estensione è pari a tutto l’universo. Da
quel punto si è espansa e in quel punto ritornerà, come fosse
condizionata da un respiro interno divino. Purtroppo l’uomo
moderno ha perduto la cognizione di tutto ciò ed è finito per
creare separazione. Quando comprenderemo tutto questo e lo
sentiremo, non solo mentalmente, ma anche spiritualmente,
vivremo tempi felici, sereni e uniti gli uni con gli altri. Come
si fa a non desiderare e volere tutto questo!
L’essere che ha creato la vita nel nostro universo non è da
confondere con Dio, perché quello stesso essere esiste grazie
a un essere ancora più grande, che ha gettato a sua volta nel
suo universo una sfera simile. Dio è ovunque, dentro e fuori
ad ogni cosa, e la coscienza è la Sua identità. Scientificamente
e quantisticamente parlando quella pallina era l’equivalente
di un quanto di luce, particella creata da un collasso della
funzione d’onda avvenuto volutamente nella mente di uno di
questi esseri e gettata nello spazio infinito. Questa capacità
l’abbiamo anche noi, ma non è questo ciò che prova la nostra
derivazione divina e che ci dona capacità divine, ma bensì la
nostra coscienza.
Noi umani dobbiamo anche renderci conto che non siamo
la specie vivente più importante del pianeta solo perché siamo

77
i più evoluti. Tra noi e gli altri esseri viventi che abitano la terra
non c’è nessuna differenza riguardo la sofferenza e l’emissione
di frequenze; l’unica cosa che ci differisce dai nostri coinquilini
sono le capacità di consapevolezza delle nostre potenzialità
mentali, che purtroppo spesso ignoriamo di avere.
Per farvi capire che cosa intendo, provate a prestare
attenzione alle reazioni che animali, ma anche vegetali e
insetti, hanno di fronte a sollecitazioni emotive uguali e
confrontatele tra loro; noterete che esse produrranno effetti
molto simili, e vi garantisco che le frequenze che emetteranno
saranno le medesime di noi umani qualora ci trovassimo nelle
stesse situazioni. Ecco perché bisogna rispettare tutte le specie
viventi.
È chiaro che è giusto che ognuno gestisca la propria vita
come meglio crede, l’importante è che le scelte che fa non
ledano o condizionino negativamente la vita altrui, perché
ogni essere vivente ha un suo spazio dove solo lui ha diritto di
muoversi. Quando qualcuno, per un qualsiasi motivo, dilata il
proprio spazio personale, invade automaticamente lo spazio
di un altro, condizionandolo, senza rendersi conto che questo
suo comportamento danneggerà anche sé stesso, perché, e non
mi stancherò mai di dirlo, per effetto della Legge di Risonanza:
“ciò che fai agli altri lo fai a te stesso”.
Con tutti i libri, riviste e documentari che parlano di
fisica quantistica, chi un po’ mastica questa materia sarà
sicuramente al corrente che tutto è vibrazione e tutti gli esseri
aventi un’attività cerebrale neurologica possono creare onde
quantiche; figuratevi che onde potenti possono generare e
trasmettere degli esseri pensanti, che hanno la capacità di
controllare e manipolare le proprie emozioni come noi umani!
L’uomo ha davvero le potenzialità di fare cose incredibili, e
sono convinto che un giorno riuscirà a sfruttarle al massimo.

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Ma finché non riflettiamo sulle nostre scelte e azioni e
iniziamo ad agire in base a sani e rispettosi principi, saremo
ancora lontani dal rendere questa cosa possibile.
In questa società, dove il sistema sociale si basa
esclusivamente sull’economia e non sulle persone e sui valori
della vita di ogni altro essere abitante su questo pianeta, le
vibrazioni che trasmettiamo e, di conseguenza, riceviamo dai
nostri simili, saranno sempre dannose per la nostra psiche e di
conseguenza per il nostro organismo.
Ecco perché si rende necessario dominare i pensieri,
incanalando così le onde di frequenza di uscita e di entrata
nel modo giusto. Le stesse parole emettono frequenze, non
solo a causa delle onde sonore generate dal passaggio del fiato
mentre attraversa le corde vocali, ma anche e soprattutto per il
loro significato; è quest’ultimo che crea l’emozione che verrà
trasmessa dal cuore per poi espandersi nel cosmo. Per questo
è molto importante riflettere prima di parlare. Inoltre dovete
sapere che il danno provocato da emozioni negative scaturite
dalle parole trasmesse, ha più effetto su chi le ha pronunciate
che su chi le ascolta.
Ma può esserci anche il rovescio della medaglia: le
parole positive hanno effetti analoghi su chi le pronuncia e
su chi le riceve. Questo fenomeno è di tipo attrattivo, da non
confondere però con la “legge di attrazione”, in quanto questa
non è una legge, ma solo una conseguenza della “Legge di
Risonanza”. È chiaro che su questi due punti si è creata tra i
cultori del mondo quantistico un po’ di confusione, che spero
di aver chiarito in queste righe.
È essenziale che sappiate anche questa cosa importante:
esiste, ma non ufficialmente, anche la “Legge del Destino”,
la quale permette a ogni essere vivente di decidere il
destino della propria esistenza, da non confondere però

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con il “destino della propria fine”; questo è deciso da Dio,
perché il momento della nostra fine è vincolato alle leggi che
governano l’universo e che dipendono da una serie infinita di
coincidenze, capaci di generare tutti gli incastri necessari ad
originare una vita. La morte è semplicemente un passaggio
da uno stadio ad un altro, dove l’unica cosa che cambia è la
forma della materia.
Vi sono vari tipi di frequenze che vengono trasmesse
dagli organismi viventi, e si possono evidenziare anche
dal loro comportamento e atteggiamento, oltre che dalle
vibrazioni. Per capire meglio questa cosa bisogna sapere
che le vibrazioni, in questo caso “frequenze trasmesse
emotivamente”, si dividono in quattro gruppi: Vibrazioni
Ansiose (paura, terrore, insicurezza e incertezza); Vibrazioni
Tristi (lutto, abbandono, depressione, chiusura con una
persona che amavate profondamente); Vibrazioni Distruttive
(rabbia, odio, invidia, superbia e violenza); Vibrazioni
Creative (gioia, serenità, altruismo, ospitalità, amore in ogni
sua forma, compassione).
Tra queste onde vibrazionali quelle che mi interessano
maggiormente sono quelle creative. Analizzeremo la loro
diffusione in funzione alla formulazione di un pensiero
quantico. Ora provo di spiegarvi come funziona il loro
processo creativo. Immaginatevi un oggetto, o una situazione,
che desiderate moltissimo (moto, auto, barca, una casa, un
bel lavoro, o altro), che subisce una specie di processo di
sublimazione al contrario, cioè il passaggio da aeriforme a
solido: dallo “spazio vuoto” dell’universo verranno prelevate
le particelle atomiche e sub-atomiche, che serviranno a
comporre ciò che desiderate, quindi a materializzare e rendere
tangibile ciò che è invisibile e impalpabile. E tutto questo
avviene a causa delle onde di frequenza che ognuno di noi

80
ha la possibilità di trasmettere in modo controllato, perché ne
siamo consapevoli.
Potete capire quindi che possiamo usare la nostra
consapevolezza umana per formulare pensieri volontari
in grado di attrarre nella nostra vita non solo oggetti, ma
anche situazioni e risultati migliorativi che ci stanno a
cuore, i quali, rendendoci più felici, innalzeranno anche, di
conseguenza, il campo vibrazionale terrestre. Naturalmente
tutto ciò nel rispetto della volontà e dello spazio altrui, con il
quale non dobbiamo mai interferire, onde evitare di entrare
in un conflitto vibrazionale che produrrebbe conseguenze
opposte.
Per capire meglio questo concetto vi spiegherò in modo
approfondito, come funziona e gli effetti che ha su ogni cosa
esistente nell’universo una legge di cui ho accennato più volte
durante la stesura di questo libro: la Legge di Risonanza.
Tanto per iniziare, come ho spiegato qualche pagina
addietro, ogni essere vivente, (animale, vegetale, minerale ed
organico) ha una propria frequenza (campo) personale unica
e irripetibile, che crea uno schermo ellittico che circonda
tutto il corpo. Quando uno di questi esseri viventi o elementi
si avvicina ad un altro essere o elemento, anche di struttura
molecolare e atomica diversa, i due campi possono attrarsi o
respingersi, come funziona con le calamite, che sono corpi che
generano un campo magnetico: se messe vicino, a causa della
loro identica onda elettromagnetica trasmessa dal rispettivo
campo, si respingono. Al contrario, se avvicinate due campi
di frequenze diverse e che si accoppiano bene si attireranno;
alcuni elementi potrebbero attirarsi fino a diventare un corpo
solo, giacché i due campi sono compatibili.
Possiamo prendere, come esempio di questo fenomeno, la
vita dei santi.

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Sapete perché i santi avevano capacità divine e guaritrici?
Perché sono state persone che, a causa delle esperienze
profonde, grandi sofferenze e durissimi sacrifici che hanno
contraddistinto e segnato la loro vita, sono riusciti a vibrare su
frequenze che hanno permesso a queste eccezionali persone
di connettersi su dei livelli vibrazionali divini, dove vibrano
entità potentissime. La vibrazione di cui parlo è quella della
compassione pura che, come una potentissima calamita, ha
connesso il campo elettromagnetico di queste persone con
le più alte entità energetiche celesti, le quali, trasmettevano
a quei corpi organici, ma umanamente eccezionali, le loro
frequenze e capacità guaritrici. C’è chi ha avuto la fortuna
di avere a che fare con queste persone e ne hanno portato il
ricordo e i segni per tutta la vita.
Per capire quando si ha a che fare con una persona speciale,
basta lasciarsi trasportare dalle emozioni che si provano
quando gli si sta vicino. Ci sono persone, animali e esseri di
altra natura che è meraviglioso conoscere e doloroso perdere;
per questo motivo, quando si ha la fortuna di conoscere o
avere a che fare con qualcuno di loro, bisogna farne tesoro,
perché sono veri e propri doni del cielo.
I bambini, di cui ho parlato anche nel terzo Capitolo, sono
anch’essi esseri che hanno una forza attrattiva notevole; è così
positiva che la loro mancanza, anche se solo di un giorno, si
sente molto, nonostante che a volte qualche ora di distacco
possa far ricaricare volentieri le batterie di genitori e nonni.
Lo dico, chiaramente, sorridendo.
Avete notato quanto fanno in fretta i bambini a fare amicizia
tra loro? Ditemi cosa vieta agli adulti di fare altrettanto con
altri adulti! Cosa li frena? Osservare come questi cuccioli
affrontano le situazioni è di grande insegnamento, e non mi
stancherò mai di dirlo: dai bambini c’è tanto da imparare,

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perché sono semplici, diretti e pieni di entusiasmo. I bambini
sono poco razionali e molto istintivi, ma altamente intuitivi.
Nel loro cervello la parte spirituale e quella razionale, riescono
a collaborare tra loro così bene che i loro atti istintivi, a volte,
ci disarmano, è questo che li rende fantastici.
L’essere umano adulto si pone tante domande e vaga, anche
per una vita intera, in cerca di risposte prendendo vari percorsi
che non fanno altro che portarlo a perdersi ancora di più, ignaro
che per raggiungere la comprensione di una cosa non è sempre
necessario riempirsi di conoscenza, a volte bastano alcuni dati
e poche informazioni. Il risultato dipende da alcuni fattori:
dal giusto momento, dalla mente e dal suo stato psicologico e
dall’ambiente in cui si trova in quel dato momento; ed ecco che,
come per incanto, arriva la risposta, quella illuminazione che gli
fa comprendere un determinato concetto, una vera serendipità,
cioè aver trovato una cosa mentre ne stava cercando un’altra.
Quando troverete le risposte che giacciono dentro di voi
vedrete chiaramente cosa differenzia l’essere umano dagli
altri esseri viventi, capirete di essere entità organiche aventi
capacità divine; entità in grado di controllare le proprie
vibrazioni, mettendovi in condizioni di sviluppare il potere
di condizionare in modo positivo e costruttivo l’ambiente
intorno a voi; e per ambiente intendo tutto: persone, animali,
piante, aria, acqua… tutto.
Avete notato come il regno animale sia spesso uguale al
regno umano?
Ci si rapporta con gli altri nello stesso modo con cui gli
altri si rapportano con noi. Infatti, sia tra gli animali sia tra gli
umani, se si viene aggrediti, ci si difende in modo aggressivo.
Questo tipo di azione-reazione, a volte sostituita dalla scelta
di ripiegare nella fuga o nel nascondersi, accomuna tutto il
regno animale e ha una sua logica razionale.

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Ma un essere umano spiritualmente evoluto, che sta perciò
usando principalmente l’emisfero cerebrale destro, quello
intuitivo, sa bene che si potrebbe ottenere un risultato migliore
e più duraturo se, consapevole degli effetti che le vibrazioni
hanno su ogni essere e sull’ambiente, usasse le sue emozioni
per emettere onde di frequenza tranquillizzanti, rilassanti,
colme di compassione. Con queste sue onde condizionerebbe
positivamente il campo vibrazionale dell’aggressore o degli
aggressori, oppure di coloro che hanno cattive intenzioni, ma
che ancora non hanno messo in pratica.
Questo fenomeno lo si può osservare anche nella vita di
tutti i giorni, quando si entra in contatto col campo di un’altra
persona: il disagio o il benessere che si prova è dovuto ad
un’azione elettromagnetica legata alla “Legge di Risonanza”.
Bisogna aggiungere che questa legge permette ad alcuni esseri
viventi di condizionare col proprio campo vibrazionale il campo
di altri esseri; questo succede perché uno dei due campi è più
debole dell’altro. Un esempio di quello che vi sto dicendo lo si
può vedere mettendo due diapason distanti l’uno dall’altro una
qualche decina di centimetri; fatene vibrare uno e in pochi attimi
inizierà a vibrare anche l’altro emettendo la stessa frequenza.
A seconda di come il nostro campo vibra potremmo riuscire
ad entrare in contatto con delle forze eteree molto potenti. Ma
questo fenomeno di trasmissione vibrazionale sonoro dove
il primo diapason condiziona col suo suono (vibrazione) il
secondo, finendo così per farlo suonare (vibrare) alla medesima
frequenza, avviene in egual maniera anche se i diapason sono
di numero maggiore; uno può condizionarne tanti. Possiamo
assistere a qualcosa di simile nei gruppi o nelle squadre di gioco
o lavorative, nel mondo politico, religioso, militare o altro: c’è
un trascinatore tra loro, che emette una frequenza più incisiva,
una frequenza dominante.

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Ora, conoscendo questo fenomeno e soffermandoci un
attimo a riflettere, non è difficile realizzare che qualora si
trasmettessero frequenze buone si condizionerebbe il campo
di chi trasmette frequenze non buone, perché la frequenza
positiva, soprattutto se parliamo di quella compassionevole,
prevale su tutte le altre frequenze, non solo su quelle cattive,
ma anche su quelle buone, perché è la frequenza più potente
in assoluto. Quando l’essere umano trasmetterà questa
frequenza, scompariranno dalla faccia della terra: violenze,
omicidi, stragi e ogni tipo di atto criminoso.
Certo che, sapere tutto questo, non basta a togliere la paura
della morte, soprattutto quando si vedono vite spegnersi in età
giovanissime o in modi assurdi, come se la vita non avesse
alcun valore, quando invece ne ha tantissimo. La vita è la cosa
più importante in assoluto e su questo mi soffermo un attimo,
perché è un argomento delicatissimo e importantissimo, che
val la pena approfondire.
La maggior parte di persone sono convinte che la vita sia un
dono, altre che si nasce solo per soffrire, in attesa del giorno in
cui si morirà; niente di più sbagliato.
La vita non è un dono, è un fenomeno che avviene per leggi
divine e per un fine universale, che la maggior parte di esseri
umani non comprende a causa dell’errato modo con cui usa
il cervello, cioè soprattutto il suo emisfero sinistro, quello
razionale. Così facendo non permettono all’altro emisfero di
comunicare loro le informazioni utili a dissipare i dubbi che li
attanagliano e li fanno vivere in modo limitato e non si nasce
per soffrire, come certe persone pensano, si soffre perché
l’uomo vive separato dal tutto, andando così contro natura.
La sofferenza, qualora arrivi, è stata per molti illuminati
la scintilla che li ha portati alla comprensione di concetti
che sono le fondamenta da cui si innalzano i pilastri della

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consapevolezza. La sofferenza, se accettata, se vissuta con
dignità e priva di lamentele diventa un mezzo efficacissimo
per ascendere a piani eterei potentissimi.
Vi sarete chiesti un’infinità di volte il perché si nasce
e si muore. E magari, anche durante la lettura di questo
Capitolo, nonostante la spiegazione che ho dato riguardo al
moto perpetuo e a come lega questi due fenomeni, continuate
ad avere le idee ancora poco chiare. Allora cercherò di
spiegarvelo in modo scientifico-spirituale; unendo questi due
percorsi dovrei riuscire a rendere più chiara la risposta.
Ormai sapete che l’universo è composto da materia
ordinaria, materia oscura ed energia oscura; sapete anche che
la loro percentuale è del 4,9% la prima, circa il 27% la seconda
e il 68% la restante, e che in loro ci sono tutti i componenti per
creare forme di vita materiali ed energetiche. Manca però un
tassello: quello che spiega il perché si crea la vita. Il motivo
sta nel fatto che l’energia e la materia, o meglio, le entità
energetiche e le entità materiali, per potersi esprimere, devono
completarsi e per farlo è necessario che si uniscano.
Noi umani siamo esseri fatti di materia ed energia e
composti di un cervello che lavora sia a livello organico
(materiale) che energetico (spirituale), allora perché usiamo
solo una parte del nostro potenziale e ragioniamo solo in modo
materiale? Perché quando ci arrivano alle orecchie notizie o
concetti nuovi, che non conosciamo o troppo innovativi, li
giudichiamo come sciocchezze?
La risposta è che siamo abituati ad analizzare le cose con
concetti conosciuti; ciò che non conosciamo tendiamo a
rifiutarlo a prescindere. Abbiamo sopito o perduto conoscenze
che gli antichi avevano. Prima dell’avvento della tecnologia
e della sua pretesa di usare la scienza come unico strumento
razionale per spiegare i fenomeni del cosmo, essi usavano

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molto l’emisfero destro del cervello, facoltà che abbiamo
ampiamente perduto. L’uomo antico aveva coscienza delle
energie universali, perché le percepiva; e viveva in sintonia
con la natura. Poi ha perduto la facoltà di ascoltare il proprio
intuito.
Ma così non ci si evolve, non si cresce, si rimane rinchiusi
in un limbo di ignoranza. Io non ci sto, è per questo che ciò
che imparo lo divulgo, perché desidero che anche voi sappiate
che c’è altro al di fuori della nostra vita materiale. Mettete da
parte opinioni e congetture e aprite la vostra mente al tutto,
guardate le cose con desiderio di conoscere, non soffermatevi
davanti alle prime spiegazioni o realizzazioni, andate a fondo
e scoprirete cose eccezionali e quanto immenso valore ha la
vita, allora vedrete che non si morirà più in modo assurdo e
che nessuno si permetterà più di togliere la vita ad un’altra
persona. Ricordatevi che, come espresso nel primo Capitolo,
tutti nasciamo da un punto e in quel punto ritorneremo.

Quando guardate una creatura appena nata avete di


fronte un essere vivente proveniente da una vita conclusa.

Alcune correnti spirituali sono convinte che dal momento


della morte al momento della nuova nascita trascorra un arco
di tempo terrestre di trecento anni. Io non mi esprimo in merito
perché ognuno vive le proprie esperienze personali spirituali,
anche se non si può negare né confutare la veridicità di questa
affermazione. Ma alla fine di tutto non ha molta importanza,
in quanto il tempo è relativo ed è una convinzione umana
creata per comprendere concetti utili per il percorso della
nostra vita e per analizzare e comprendere concetti scientifici
cosmici. I trecento anni terrestri o meglio ancora, umani,
potrebbero essere in un altro spazio tempo convertiti in pochi

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secondi. Potremmo parlarne per ore e accendere un dibattito
interessante, ma che alla fine non ci porterebbe a nulla di
concreto in questo momento e in questo contesto letterario.
La vita, la morte, la vita, la morte, la vita, la morte e così
via, in un continuo e perpetuo resettarsi; ogni volta che si
nasce si lascia ciò che di materiale si ha assimilato nella vita
precedente, quell’esperienza servirà solo per alimentare, a fini
evolutivi, la propria anima e il proprio corpo. E ciò che si è
registrato durante ogni ciclo vitale, rimarrà in eterno dentro a
quegli elettroni e fotoni che, liberatesi nell’universo, potranno
essere attratti da impulsi di frequenza derivanti dai ricordi di
altri esseri umani e non, che sono stati emotivamente in contatto
tra loro. Queste meravigliose particelle sono l’equivalente
delle scatole nere installate nei velivoli e nei natanti, che al
loro interno memorizzano tutta la vita del mezzo a cui sono
appartenute. Allo stesso modo gli elettroni, dopo la morte
del corpo fisico, possono essere attratti da onde di uguale
frequenza emesse da persone o animali che hanno desiderio
di interagire con l’entità da loro rappresentata. Il processo
si attiva tramite un pensiero emozionale, che li riconduce a
momenti vissuti insieme a quell’entità quando ancora era in
vita.
Queste particelle, che sono ciò che rimane dell’essere
materiale di cui facevano parte, sono anche ciò che viene
definito “spirito intelligente”, ma non sono l’anima; lei,
eterna, rinascerà in un altro corpo materiale, perché questo
è l’unico modo che ha per esprimersi. E ogni volta, quando
il corpo in cui ha dimorato raggiunge la morte fisica, ritorna
dove tutto ha origine, e dopo un periodo di inattività nel brodo
primordiale, verrà richiamata da un altro essere vivente (fatto
di materia) e con caratteristiche adatte a contenerla. Ciò che
determina il tipo di corpo di cui l’anima farà parte dipende

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dalle esperienze vissute nella vita precedente e, anche se verrà
privata dei ricordi di quella esistenza, non le verranno resettati
i progressi evolutivi o involutivi, conseguenti alle emozioni
provate e alle azioni compiute, che determineranno le prove
da superare nella nuova vita.
Credere o non credere non cambierà le conseguenze che
la nostra breve esistenza terrena produrrà, i dati informativi
trasmessi e ricevuti attraverso le onde quantiche, quindi
complete di informazioni sia luminose che emozionali,
verranno registrati negli elettroni, alcuni dei quali, dopo la
morte fisica, si staccheranno dal proprio atomo e viaggeranno
eternamente nell’etere. Queste particelle diventeranno spirito
intelligente e si muoveranno nell’universo come in una
danza vivente eterna. La consapevolezza di questa esistenza
rimarrà per sempre nella mente cosmica; quando l’anima,
sarà richiamata dalla schiuma quantica, per unirsi ad un
quantitativo di materia, vibrante alla medesima frequenza e
per riprendere il viaggio nella prossima vita, il suo destino
sarà determinato dalle frequenze conseguenti alle azioni
compiute nella precedente esistenza. Questa è la spiegazione
scientifica della definizione: “Questo è ciò che Dio ci riserverà
nel momento in cui ci troveremo davanti al varco e passeremo
dall’altra parte”.
Diventa quindi importante vivere con rispetto verso tutti
gli esseri viventi, perché tutto ciò che in questa vita si semina
non si raccoglierà necessariamente in questa vita, ma lo si
potrebbe raccogliere in quelle successive. “Non fare agli altri
ciò che non vuoi che sia fatto a te stesso e fai agli altri ciò che
vuoi sia fatto a te stesso”. Questa è una delle leggi che fanno
parte dell’etica della reciprocità ed è la più importante che
Dio abbia emanato. Determina il tempo della raccolta, perché,
quantisticamente parlando, siamo continuamente soggetti alla

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Legge di Risonanza, la quale prevede che “ciò che trasmetti,
ricevi, e ciò che dai e fai ti verrà restituito”. Quest’ultimo
concetto, nonostante se ne parli in ogni ambiente spirituale, non
è citato nelle scritture religiose, ma è di grande valore morale.
È un’ottima regola per una convivenza pacifica, che consente
di vivere bene nel presente, che è l’unica fase reale del tempo.
Ciò che rende certi momenti della nostra vita emotivamente
indimenticabili dipende da una serie di ingredienti che, e questo
lo dico per i più nostalgici, senza alcuna ombra di dubbio non
troverete mai più, né ora né mai. Quindi è inutile cercare di
riproporre un evento o di rivivere un’avventura di cui si ha
avuto già esperienza in passato, con la speranza di riaccendere
antichi focolai emotivi meravigliosi, che però si sono spenti da
tempo, ma che continuano ancora oggi a trasmettere segnali
calorosi. Oltre a non riuscire a rivivere le stesse emozioni,
rischiereste fortemente di compromettere le antiche emozioni
dell’evento originale che le ha generate. Lasciate i ricordi
come stanno, non cercate di manipolarli, perché ogni ricordo
ha un suo tempo. I soli viaggiatori del tempo sono i quanti di
luce, e ciò che creano quando si muovono è irripetibile.
Lo sapevate che un quanto di luce può viaggiare avanti e
indietro nel tempo? È questa sua capacità che permette a certe
persone di avere visioni a distanza nel tempo e preveggenze;
fenomeni ritenuti, fino a pochi anni fa “paranormali”, ma
che, con l’avvento della fisica quantistica, hanno trovato una
spiegazione scientifica, che vede il quanto di luce come una
particella con capacità incredibili: essa può essere sia materia
e quindi presentarsi sotto forma di particella, che energia,
mostrandosi come un’onda.
Queste particolarità che il fotone possiede fa emergere
varie domande interessanti, una di queste è la seguente:
assodato che noi siamo esseri fatti di materia, quindi composti

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da un insieme di atomi, i quali sono formati a loro volta da
particelle chiamate elettroni, che sono in grado, se eccitate
elettromagneticamente, di produrre il quanto di luce, ora,
che le nuove scoperte scientifiche hanno dimostrato come il
fotone può essere ovunque nello spazio e nel tempo, si può
sapere che cosa è la vita esattamente?

La vita è un impulso dell’universo, una delle sue infinite


espressioni.

Ai giorni nostri non sono solo cambiate le possibilità di


guardare verso il futuro, sono cambiate proprio le frequenze
negli esseri umani; lo prova l’ingrandimento della ghiandola
pineale, chiaro segnale evolutivo.
L’epifisi o ghiandola pineale, che Cartesio vedeva come
sede dell’anima, è una ghiandola endocrina delle dimensioni
e forme di un pinolo, appartenente a quella formazione del
sistema nervoso centrale conosciuta come “epitalamo”,
zona avente funzione olfattiva. È posizionata al di sopra del
cervelletto, quasi al centro della scatola cranica, e permette di
avere proprietà intuitive, per questo è conosciuta come “terzo
occhio”, anche se erroneamente, in quanto il “terzo occhio” è
da attribuire alla ghiandola pituitaria, la quale si trova nell’asse
che divide i due emisferi cerebrali, cioè in mezzo agli occhi,
ma all’incirca una decina di centimetri più indietro.
A livello organico le cellule di questa ghiandola sono
sensibili alla luce e producono un ormone la cui funzione è
quella di regolare il ciclo “sonno-veglia”: la “melatonina”, La
polpa che è all’interno della pineale, calcifica. Per evitare che
questo avvenga è importante bere acqua priva di fluoro, in
quanto questo elemento tende proprio a cristallizzare la polpa.

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Capitolo sesto
La mente cosmica

Mostriamoci per quello che siamo e agiamo come


desideriamo, perché davanti al Suo sguardo siamo nudi e
Lui vede chiaramente le nostre vere intenzioni.

La mente umana cosmica è una mente serena, che agisce


in simbiosi con l’universo. È una mente consapevole ed
equilibrata, frutto di un lavoro di collaborazione tra le due
entità che compongono l’essere umano (l’anima e il corpo) che
ha avuto inizio nella notte dei tempi, l’istante della sua origine.
Il processo è composto da due passaggi informativi: quello
organico, derivante dalle esperienze personali ed esperienze
vissute dai propri antenati, poi trasmesse alle generazioni
future tramite DNA fino a raggiungere la generazione attuale;
e quello spirituale, derivante da una crescita dello spirito,
frutto di un’evoluzione organica dell’emisfero cerebrale
destro, quello intuitivo, e della ghiandola pineale.
La base di una mente serena sta nel vivere la propria vita
senza inganni, perché se inganniamo il prossimo danneggiamo
anche la nostra mente creando uno squilibrio elettromagnetico,
ammalando di conseguenza il nostro corpo, inquinandone
anche lo spirito. I danni derivanti da un comportamento
ingannevole, falso e disonesto causa in una persona il timore
di venire ingannata a sua volta, come se subisse ciò che sta

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seminando. Un ladro ha sempre timore di venire derubato, e
non credo sia un bel vivere.
Tutti gli esseri viventi sanno distinguere cosa è giusto
e cosa è sbagliato, anche se a volte e in certe circostanze i
dubbi possono venire, perché ogni essere vivente ha le proprie
esigenze e i propri obiettivi, e molto spesso sono differenti,
quindi ciò che è giusto per uno non è detto che lo sia per un
altro. Dentro ad ogni mente esiste una sorta di campanello
silenzioso, ma molto acuto, che ci avvisa sulla correttezza o
meno di ciò che facciamo. Gli animali si nutrono uccidendo
altri esseri viventi. I carnivori si nutrono di erbivori; gli
erbivori, di verdura e frutti; gli insettivori, che possono essere
mammiferi vari o uccelli, si nutrono di insetti e lombrichi; gli
insetti, gli animali più popolosi della terra, si nutrono di tutto.
Capite da qui che ogni essere per vivere si alimenta di altri
esseri, è un processo che fa parte della catena alimentare e non
sono perciò da giudicare come atti ingiusti perpetrati verso
altri esseri, saremmo alla follia se credessimo veramente a
questo!
Per capire che anche in questa apparente freddezza
nell’interruzione di una forma di vita da parte di un altro
essere vivente si nasconde un grande equilibrio e rispetto per
la natura e la vita stessa, vi basta guardare il comportamento
di un ragno: tesse la tela grande quel tanto che basta per
permettergli di catturare cibo a sufficienza. Se non fosse
così e si comportasse come molti esseri umani, stenderebbe
una ragnatela molto più grande, in modo da assicurarsi cibo
in abbondanza, con la conseguenza di lasciare marcire le
carcasse di cui non si nutrirà, togliendo cibo ad altri animali
o insetti; un vero spreco e un comportamento assurdo, molto
lontano dai concetti della natura.
In questo comportamento dell’aracnide è impossibile non

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notare il rispetto che ha verso di essa, cosa che non può far
altro che farlo vivere equilibratamente, con conseguenze
positive per la sua salute a livello sia organico che energetico,
con ripercussioni positive sul suo processo evolutivo. Nel suo
caso siamo di fronte ad un comportamento di tipo istintivo,
cioè ricevuto da un ordine derivante dalla natura stessa.
Noi umani forse non abbiamo perduto nella lontana preistoria
questo comportamento automatico, noi eseguiamo le nostre
azioni con consapevolezza, acquisita da esperienze passate.
Ma se vengono condizionate dall’egoismo, dall’ingordigia,
dall’ego e dalla mancanza di rispetto, portano ad un
indebolimento, dapprima psichico, poi morale, ed infine fisico.
Chi viene condizionato dall’ego non si rende conto che vive
in una comunità e che, col suo comportamento, la danneggerà,
pagandone egli stesso le conseguenze.
Se vogliamo stare bene dobbiamo trovare equilibrio
nelle cose che facciamo, come agiamo e come reagiamo
alle circostanze. Se viviamo in modo sereno, l’inganno non
entrerà nella nostra vita, perché la frequenza che il nostro
corpo trasmette permette di ricevere solo frequenze identiche,
in questo caso serene.
È come se il nostro corpo si muovesse dentro a una sorta
di bolla, che possiamo definire “campo”, la quale permette
l’accesso al suo interno solo a ciò che vibra alla stessa
frequenza, funzionando alla stregua di un cancello, che può
essere aperto solo da un raggio elettromagnetico di determinata
frequenza. Questa bolla ci proteggerà da ogni impurità, da
ogni problema e da ogni malattia, perché se trasmette una
frequenza equilibrata, manterrà, contemporaneamente, in
perfetto equilibrio elettromagnetico il nostro corpo.
È importante non farsi condizionare dagli eventi, dai
problemi che la vita ci pone, dagli imprevisti a volte belli a volte

94
brutti, dalle tentazioni, dalla rabbia, dal rancore e soprattutto
dall’invidia, in modo da rimanere su quelle fantastiche
frequenze. Per farlo vi basta evitare di pensare a cose che non
vi fanno stare bene, cercare di lavorare sulla mente in modo da
nutrirla di pensieri positivi, creatori emozionali di frequenze
curative e benefiche.
Se sarete determinati e manterrete una frequenza equilibrata
nulla potrà scalfirvi, perché il tipo di bolla che vi siete creati vi
proteggerà da ogni negatività. E vi dirò di più, questa vostra
bolla trasmetterà intorno a voi frequenze che condizioneranno
in modo positivo e anche curativo chi vi sta vicino. Diventerete
una fonte inesauribile di bene.
Purtroppo esiste anche il rovescio della medaglia, cioè può
avvenire il contrario; è sufficiente che vi comportiate male
che trasmetterete frequenze non buone e vi circonderete di
un campo (bolla) negativo, che condizionerà altrettanto
negativamente chi vi sta vicino. Tutto è nelle vostre mani;
come deciderete di vivere e che comportamento adottare nei
confronti vostri e del prossimo dipende da voi. Questa è la
legge divina del libero arbitrio, che ci rende unici responsabili
di noi stessi. Diventa quindi inutile rivolgersi al prossimo o a
Dio esprimendo il proprio disappunto e magari giudicandolo
colpevole delle nostre azioni o dei nostri problemi.
È vero che Dio non interferisce nei problemi o nelle
disgrazie che colpiscono le sue creature, ma c’è una bella
differenza dal non intromettersi all’esserne la causa.
Sta a noi concentrare l’attenzione su cose positive, che
possono essere immagini, persone, animali, piante, ecc. così
che le nostre emozioni siano serene e trasmettano frequenze
positive e quando si può, conviene evitare situazioni che
fanno emergere dal passato emozioni non piacevoli, altrimenti
attireremo nella nostra vita situazioni identiche. Mentre vi sto

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spiegando questa importantissima cosa mi viene in mente una
conferenza tenutasi un paio di anni fa.
Era una conferenza spirituale dove alcune persone del
pubblico venivano invitate dalla presentatrice a raggiungerla
sul palco o ad alzarsi in piedi per raccontare una o più
esperienze personali tragiche, che avevano lasciato un segno
indelebile nella loro vita, e di come le avessero affrontate
aggrappandosi alla fede.
La cosa mi trasmise una serie di vibrazioni che non
mi piacquero per niente, anche se chi ha fede e agisce
amorevolmente, onestamente e costruttivamente in nome di
essa ha tutto il mio rispetto e la mia comprensione. Conoscendo
però il potere delle emozioni e quindi delle vibrazioni che
esse trasmettono, ero consapevole che ogni persona che
stava parlando di quelle esperienze avrebbe trasmesso onde
dannose sia per sé stessa che per il pubblico, perché per effetto
della legge di risonanza quelle frequenze trasmesse avrebbero
coinvolto tutti i presenti e attirato nella loro vita situazioni,
cose, eventi, persone o altri esseri viventi, aventi un campo di
uguali frequenze, con le conseguenze che potete immaginare.
Sarebbe invece stato meglio e più saggio che si fosse parlato di
esperienze piacevoli, quelle che lasciano un segno nostalgico
nei cuori di chi le ha vissute e trasmettono, in chi ascolta,
sensazioni ed emozioni positive.
Quando parliamo del nostro passato, che sia prossimo o
remoto, stiamo andando ad estrarre delle immagini dalla
memoria, il luogo della nostra mente in cui custodiamo i
ricordi e dove gli psicoanalisti, psicologi e psichiatri vanno a
cercare, insieme al paziente, gli elementi per comprendere un
dato comportamento o malessere del paziente.
I ricordi sono fatti di luce come i sogni, infatti spesso il
sognatore va ad attingere del materiale dal serbatoio dei

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ricordi. L’unica cosa che li differenzia tra loro è che i ricordi
vengono vissuti consciamente e da svegli quando uno stimolo,
come può esserlo una melodia, una foto o una situazione, ha
portato quella persona a prelevarli dal serbatoio della propria
memoria. I sogni, invece, emergono spontanei, magari perché
scatenati da un evento vissuto durante la giornata e richiamati
dall’oceano dell’inconscio.

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Capitolo settimo
I sogni

Sono certo che molti di voi hanno letto qualcosa, su libri,


articoli o riviste, riguardo il significato dei sogni; a me è
capitato nell’arco della mia vita di leggere, in libri differenti,
la spiegazione di vari sogni miei o di alcuni miei amici,
riscontrando numerose incongruenze, sia nella modalità della
spiegazione, sia nel collocamento dei soggetti presenti nel
sogno. Vista l’importanza dell’argomento, prima di proseguire
voglio chiarire una cosa; io non mi invento nulla e non mi
ritengo nemmeno un maestro delle teorie di cui parlo, ma
sono una persona molto attenta, oltre che curiosa, e che non
lascia mai nulla al caso; per natura amo andare in fondo alle
cose per comprenderne il significato, mistico o psicologico
che sia, potete vedermi come un ricercatore.
Devo anche dire che ho avuto la fortuna di venire a
contatto con persone molto profonde, sia spiritualmente, che
mentalmente, di grande cultura e umanità, provenienti dal
mondo della scienza, della filosofia, degli sport marziali, della
meteorologia, della medicina, della psicanalisi, della teologia,
dell’astronomia e della psichiatria. Gli incontri con questi
luminari non sono avvenuti per caso, nulla avviene mai per
caso; aver incrociato la loro vita mi ha alimentato per anni di
conoscenza, comprensione e ulteriore curiosità, fino a farmi
raggiungere un buon grado di consapevolezza e comprendere
il vero valore e significato della parola “compassione”.

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Ora, dopo questa parentesi personale, vi posso dire con
certezza che i sogni hanno varie origini, da quella intuitiva, a
quella organica, fino ad arrivare a quella psicologica:
Origine intuitiva: è un sogno colmo di dati informativi (le
immagini contengono dati informativi perché composte di
“quanti di luce”, cioè pacchetti di energia, ovvero, informazioni
vibrazionali) provenienti da una fonte divina che dimora in un
determinato luogo dell’universo e diretti al sognatore.
Origine organica: per origine organica si intende quei
sogni causati da problemi digestivi, magari dopo una grande
abbuffata o una serata dove si è mangiato pesante o alzato il
gomito, oppure da disturbi dell’umore o da problemi di salute.
Questo tipo di sogni si trasformano il più delle volte in incubi,
perché il malessere li amplifica, li condiziona e li distorce
enormemente e, quasi sempre, negativamente.
Origine psicologica: questa origine è quella che interessa
maggiormente il mondo onirico, perché dai sogni si può risalire
alle cause di tanti disturbi, che possono essere fisici, psichici,
comportamentali, psicologici o neurologici. Dovete sapere che
tutto ciò che viviamo durante la giornata viene filtrato e registrato
nella memoria cerebrale. A seconda di come il sognatore vive e
affronta la giornata registrerà il tutto, e questo tutto verrà filtrato
durante il sonno, emergendo, a fine analisi, a seconda di come è
stato analizzato dalla parte mentale conscia. Lo psicoanalista ha
il compito di analizzare ciò che è stato registrato e filtrato, ma
che non è stato ben analizzato dalla parte conscia della mente.
Noi conduciamo la nostra vita a seconda di come filtriamo e
registriamo l’ambiente che ci circonda.
Le immagini che ci appaiono in sogno hanno un proprio
significato, diverso per ogni persona.

99
Sognare un animale, una casa, dei numeri, un essere umano
o un determinato oggetto può avere un significato differente, a
seconda del sognatore.
Quando si parla del mondo onirico si entra infatti in
dimensioni e realtà difficilmente concepibili e spiegabili, pochi
sanno farlo, tra questi pochi vi è una branca della scienza che
ne ha le capacità: quella della psicanalisi e della psicologia.
Questi studiosi della psiche, per essere in grado di analizzare il
linguaggio dei sogni e tradurne il significato, devono acquisire
le basi e tutta la struttura che portano alla conoscenza della
parte più misteriosa del nostro cervello: l’inconscio.
Carl Gustav Jung, Sigmund Freud e Alfred Adler sono i
tre pilastri su cui poggia tutta la struttura della conoscenza del
mondo psicoanalitico. I loro studi hanno portato a scoperte che
sono diventate le basi da dove si è costruita tutta la struttura, che
ha permesso a neurologi, psicoanalisti, psicoterapeuti, psicologi
e psichiatri di raggiungere un livello di conoscenza altissimo
del cervello. Ma chi erano questi tre giganti della mente?
Non mi dilungherò molto sul dirvi chi sono, perché riguardo
a Jung, Freud e Adler si trovano informazioni ovunque, sia in
rete che negli scritti scolastici e universitari, perciò vi dirò
solo il necessario. Iniziamo da chi ha per primo creato le basi
del concetto onirico, Sigmund Freud (6 maggio 1856 - 23
settembre 1939), neurologo e psicoanalista austriaco, creatore
della psicoanalisi e autore di una splendida e famosa opera:
L’Interpretazione dei Sogni, dove ha cercato di spiegare le
modalità di funzionamento di questo fenomeno psichico
legato al sonno.
Freud, come molti altri grandi studiosi e scienziati, non si
basava solo sulle teorie, lui faceva esperimenti per reperire
le prove necessarie ad avvalorare un suo concetto o una sua
scoperta. Studiava, non solo la mente e il funzionamento

100
del cervello di un individuo, ma anche il comportamento,
l’atteggiamento, le posizioni che teneva in determinati
momenti, la postura, il linguaggio e anche la scrittura. Dai
suoi studi si scoprì il funzionamento e la derivazione, nonché
le cure, di molte malattie neurologiche, psichiatriche e
psicologiche.
Purtroppo, come succede ai giorni nostri ed è successo in
passato ad altri luminari della scienza, della medicina e della
fisica, anche le teorie e le scoperte di Freud sono da sempre
riprese e dibattute in modo dubbioso, sia in ambito medico-
scientifico, che in quello accademico, filosofico e culturale,
che a volte mette in discussione l’efficacia terapeutica della
psicoanalisi.
Carl Gustav Jung (26 luglio 1875 - 6 giugno 1961),
psichiatra, psicoanalista e antropologo svizzero, è il creatore
della “psicologia analitica”. Egli concepì il concetto di
“inconscio collettivo”, studiando i simboli e le forme
manifestati istintivamente da popoli e culture di ogni parte
della Terra, arrivando a formulare la teoria degli archetipi,
tramandati, di generazione in generazione, fin dai primordi
della civiltà umana. Grazie anche al padre teologo, nonché
pastore protestante, e alla cugina, che conosceva il mondo
dell’occulto, Jung ha avuto modo di scrutare nella psiche
umana, studiandola sia da un punto di vista spirituale profondo,
che da un punto di vista medico.
Jung, fin da piccolo, mostrò un carattere chiuso e
introverso, decisamente asociale e solitario; il suo amore per
la lettura filosofica, religiosa e spirituale lo accompagnerà
per tutta la vita e saranno gli ingredienti che, insieme agli
studi sul funzionamento della psiche umana, lo porteranno
a diventare il grande scienziato che tutti conosciamo.
Le conoscenze acquisite avvicineranno Jung al mondo

101
della fisica quantistica fino a farlo lavorare insieme a
luminari come Wolfgang Pauli. Sarà proprio insieme a lui
che il concetto di “sincronicità” troverà la sua maggiore
espressione, infatti, fu proprio da questo concetto di Jung
che Pauli scoprì il “Principio di Esclusione”, che nel mondo
quantico, dalle indagini eseguite sulla porzione dell’universo
a noi conosciuto, significa che due fermioni di uguale energia
quantica non possono occupare contemporaneamente lo
stesso spazio. I fermioni (nome scelto in onore del suo
scopritore il fisico Enrico Fermi), insieme ai bosoni, formano
le due classi di particelle della statistica quantistica, famiglia
che include le tre particelle componenti l’atomo (protoni,
neutroni ed elettroni), quindi la materia ordinaria. Pauli e
Jung si conobbero nel 1930, quando il primo entrò nello
studio del secondo come paziente e continuò ad andarci per
quasi quattro anni, in quell’arco di tempo diventarono grandi
amici e colleghi di lavoro, in ambito fisico-quantistico. La
loro collaborazione fu determinante per approfondire le
scoperte in merito ai quanti di luce.
Ritengo Carl Gustav Jung uno scienziato completo, perché
non era solo un uomo di medicina e di scienza, ma anche un
uomo di grande spiritualità, qualità che lo hanno portato ad
essere un genio completo e assoluto, uno scienziato a 360
gradi. Per me uno dei più grandi di sempre.
Nel 1907 conobbe Sigmund Freud, tra loro ci furono
lunghissimi e numerosissimi scambi di conoscenze e vedute
psichiatriche, ed essendo entrambi conoscitori e studiosi della
psiche umana decisero di scrivere un libro insieme. Circa
cinque anni dopo, a causa di disaccordi riguardo le teorie
psicoanalitiche, i due scienziati si separano, ma non il loro
lavoro, che sarà ininterrotto fino alla fine dei loro giorni.
Alfred Adler (7 febbraio 1870 - 28 maggio 1937) fu

102
psichiatra, psicoanalista, psicologo, psicoterapeuta austriaco
e conoscitore anche della filosofia. I suoi studi sulla psiche
umana furono improntati a comprendere l’integrazione sociale
e i sentimenti che creavano quel legame magico che unisce
due persone in un forte senso di amicizia. Essendo concentrato
sulla psicologia individuale, diede particolare attenzione al
mondo femminile, che considerava molto evoluto. Come
ogni persona, che sceglie il proprio percorso di studio o di
lavoro, spinto da esperienze personali giovanili, Adler decise
di prendere la strada della medicina a causa dei suoi stessi
problemi di salute, dovuti al rachitismo, che ne compromisero
l’attività fisica. Adler e Freud incrociarono le loro strade nel
1902, ma le loro teorie entrarono più volte in forte disaccordo.
Adler fu uno dei fondatori del gruppo psicoanalitico
di Vienna e nel 1906, diventò presidente e rappresentante
internazionale della società viennese, a quei tempi una delle
più acculturate al mondo. Il suo primo lavoro, in campo
psicologico, culminò con la pubblicazione, nel 1907, di un
saggio che riguarda lo studio sull’inferiorità degli organi.
Lavorò anche in campo pedagogico ottenendo ottimi risultati.
I lavori di questi grandi personaggi e le loro scoperte,
in materia di psiche umana, rimarranno pietre miliari per il
mondo della medicina, psichiatria, neurologia e psicologia; i
loro rami di studio hanno ispirato il lavoro di numerosissimi
medici, e, anche se fondamentalmente diversi tra loro, hanno
permesso di fare passi da giganti nel mondo della psiche e
della neurologia.
Ma ora entriamo nell’anima dell’argomento che dà il
titolo a questo Capitolo: “I sogni”. Questi filmati onirici,
che sembrano tanto dei cortometraggi, spesso illogici e con
trame inspiegabili, sono composti da quanti di luce (fotoni),
creati da impulsi elettromagnetici prodotti dal cervello e dalle

103
emozioni che, il dormiente, ha provato durante la giornata
appena trascorsa, ma anche da fattori ambientali, da esperienze
vissute, o magari da incontri avvenuti in tempi passati.
Le emozioni hanno bisogno di essere espresse in qualche
modo, uno di questi modi sono i sogni, che si verificano
durante il sonno, soprattutto durante le fasi R.E.M. (Rappid
Eye Moviment, Movimento Rapido degli Occhi), quando nel
cervello dominano le onde Theta e il loro numero può variare
da quattro a cinque.
Per comprendere cosa ci vuole comunicare l’inconscio
tramite un determinato sogno è necessario analizzarne ogni
elemento: come si presenta al sognatore e i sentimenti che
lo accompagnano. Ogni elemento può avere un significato
diverso a seconda della persona che lo sogna; ad esempio,
una tigre può avere per un individuo un significato diverso
da un altro individuo, dipende dalle esperienze fatte con
quell’animale.
I sogni sono un insieme di immagini, spesso disordinate
e incomprensibili, questo perché il mondo onirico ha una
derivazione costruttiva inconscia, cioè derivante da quella parte
profonda e misteriosa del nostro cervello, che comunica col
conscio in modi ancora piuttosto sconosciuti e che è stato, ed
è tutt’ora, motivo di studi e interesse da parte del mondo della
medicina, della neurologia, della psichiatria e della psicanalisi.
Proviamo ad entrare in questo argomento in modo più
energico. Per comprendere meglio questo linguaggio fotonico
usato dall’inconscio è importante conoscere un pochino
l’encefalo, l’organo che è racchiuso dentro alla nostra scatola
cranica. Questa meraviglia è l’organo principale del S.N.C.
(Sistema Nervoso Centrale) ed è costituito dal cervello, dal
tronco encefalico e dal cervelletto. Di queste tre parti, quella
che interessa a noi è il cervello, la parte più importante del

104
S.N.C e la più studiata dalle neuroscienze; da lui prende vita
la mente, con le sue funzioni cognitive e psichiche, il ramo
studiato dalla psicologia e psicanalisi.
Il pensiero e la coscienza hanno sede nella corteccia
cerebrale, la quale, negli umani, a differenza degli altri
mammiferi, è molto più sviluppata a livello di dimensioni ed
è la struttura più vasta del cervello. Gli altri due sottostrati
sono: quello limbico (dei mammiferi) e quello rettiliano (il
più antico e sede degli istinti primari).
Il cervello ha due emisferi, quello sinistro, che pensa
ed elabora i dati, la parte razionale per intenderci, e quello
destro, che è creativo, intuitivo e spirituale. I due emisferi
sembrano separati, ma in realtà sono collegati da una specie
di fibra muscolare conosciuta come “corpo calloso”. Questa
fibra permette lo scambio di informazioni tra i due emisferi
e tra il conscio e l’inconscio. Fino a pochissimi anni fa, vari
studiosi del cervello, pensavano che la memoria iniziasse
ad immagazzinare dati dall’età di tre anni. Qualche altro
psichiatra dei giorni nostri, conoscitore delle neuroscienze
e studioso di fisica quantistica, ha scoperto che la memoria
inizia il suo lavoro di immagazzinamento già dai primi mesi
di vita; scoperta che ha permesso ulteriori passi avanti nella
conoscenza di questo fantastico organo.
Visto che i sogni sono un’elaborazione del cervello vi
spiegherò cosa sono e come funzionano il conscio e la parte
più profonda della mente: l’inconscio. Partiamo dal conscio;
questa parte del cervello è colei che ci permette di essere o
divenire consapevoli di noi stessi e dell’ambiente che ci
circonda. È la parte che riceve gli impulsi informativi derivanti
dall’inconscio e dall’ambiente circostante, elaborandoli a
seconda di come è venuta a conoscenza di quelle informazioni
e di come ha vissuto le esperienze racchiuse in esse.

105
L’inconscio è la parte che contiene i pensieri, le emozioni e la
sezione istintiva e comportamentale inconsapevole dell’essere
umano e animale. Sigmund Freud spiegava che i processi
psichici inconsci non condizionano solo il comportamento,
ma anche il pensiero. Carl Gustav Jung, essendo anche
uomo spirituale, era convinto, con giusta ragione di causa,
in quanto le scoperte quantistiche avvalorano questa sua
ipotesi, che le antiche pratiche spirituali sciamaniche fossero
un’espressione della parte spirituale della loro mente, la quale
aveva le capacità di estrarre dai pazienti le informazioni che
erano situate nel profondo del loro cervello, nell’inconscio,
rendendole visibili. Platone vedeva l’inconscio come la parte
sapiente, che era nascosta nell’anima. Gottfried Wilhelm von
Leibniz, matematico, filosofo, scienziato e magistrato tedesco
(1646-1716), anch’esso vissuto nel secolo dei grandi filosofi e
scienziati, sosteneva che dentro di noi esistono già delle idee
inconsce, che possono essere risvegliate dalle esperienze e
che, perciò, non si creano dal nulla.
Per come la vedo io, noi vediamo rappresentata in sogno la
realtà, ciò che abbiamo registrato durante le esperienze vissute
nel corso della nostra vita, ecco perché i sogni di ogni persona
hanno un significato diverso nonostante siano simili. Una
mente registra, analizza e filtra a modo proprio le esperienze
vissute e le dà un significato o una spiegazione personali, le
quali influenzeranno le proprie scelte e di conseguenza la
propria vita.
Durante il sonno non solo vengono analizzate o prese
in causa le esperienze vissute durante la giornata o altro,
ma subentrano anche fattori organici come una cattiva
digestione, l’assunzione di un bicchierino di troppo, uno
stato di salute cagionevole o, e qui entriamo nel mondo
spirituale, una ricezione di messaggi divini derivanti da spazi

106
e tempi a noi oscuri, che arrivano al dormiente soprattutto
nel momento in cui sta uscendo dalla fase del sonno, poco
prima del risveglio vero e proprio, quando nel cervello sono
attive le onde Theta, le stesse che agiscono durante la fase
R.E.M. Nel mondo della psicologia e della scienza ci sono
vari pensieri, alcuni molto discordanti tra loro, uno di questi
ipotizza che la vita sia una sorta di illusione e che viviamo in
un contesto olografico costruito dalla mente e creduto dalla
persona come reale.
A questo punto mi viene da pensare che se così fosse ci deve
essere comunque una mente creativa vivente, un pensatore
che crea quella realtà olografica; cioè tutto è irreale tranne il
pensatore. Quindi quando Cartesio coniò la sua illuminante
frase “Ego cogito, ergo sum, sive existo” (Io penso, dunque
sono, ossia esisto) potrebbe non avere pensasto che lui è sì,
realmente esistente, ma tutto ciò che gli appare è frutto di una
sua proiezione mentale olografica.
Pensieri rivelatori e riflessioni spirituali e scientifiche
profonde e rivelatrici, che hanno segnato quei tempi e
condizionato il sapere che è arrivato fino ai giorni nostri,
sono stati partoriti da filosofi, pensatori e scienziati vissuti tra
l’inizio del 1400 e la fine del 1600; e le scoperte scientifiche
del mondo dell’astrofisica, dell’astronomia, della chimica e
della medicina hanno fatto balzi enormi in avanti tra il 1700
e gli inizi del 1900. Da allora ad oggi di strada ne è stata fatta
tanta, scoprendo anche che vi sono fasi, durante l’esistenza
di questo universo, che producono un solco nel suo vuoto
quantistico, determinando i cambiamenti e, in tutto ciò, anche
la mente di cui dispone l’essere umano ha un suo ruolo.
La mente umana ha capacità incredibili, per questo è
importantissimo conoscere il funzionamento del nostro
organo principale, il cervello, che non solo agisce tra il conscio

107
e l’inconscio, ma anche tra la materia e l’energia, grazie al
campo elettromagnetico che lo avvolge e lo impregna, il
quale è modulabile su quattro tipi di onde conosciute: Onde
Delta, Theta, Alpha e Beta. Ognuna di queste onde è la
manifestazione dell’attività elettrochimica del nostro cervello
che avviene nell’arco di ventiquattro ore.
Esse influiscono sullo stato emozionale della persona e si
presentano in determinati momenti della giornata. Le onde
Delta, vibrano su una frequenza che oscilla da 0,5 a 4 Hz.
Queste onde sono attive durante il sonno più profondo o uno
stato meditativo assoluto, fasi di coma e fasi di incoscienza
tali da permettere all’organismo di rigenerarsi o autoguarirsi.
Crescendo di frequenza arriviamo alle Onde Theta, che
oscillano da 4 a 8 Hz. La loro frequenza si evidenza quando la
persona è in uno stato meditativo cosciente, oppure durante il
risveglio e nelle varie fasi R.E.M. del sonno, ma anche in un
momento di grande concentrazione.
Le Onde Alpha, variano da 8 a 14 Hz. Esse sono attive
quando la mente è vigile, ma rilassata: una mente serena,
distesa, intenta a visualizzare un obiettivo non stressante,
concentrata, ma in modo rilassato, dove i due emisferi
cerebrali cooperano sincronicamente.
Infine ci sono le Onde Beta, le cui frequenze oscillano da 14
a 30 Hz. Queste onde sono attive quando la persona è sveglia,
quando si è impegnati mentalmente e fisicamente. Durante la
loro fase la concentrazione è altissima e l’attività cerebrale è al
100%, attenta a ricevere ed elaborare le informazioni provenienti
dall’ambiente e dalle situazioni che si stanno vivendo.
Recentemente, grazie all’aiuto di apparecchi moderni in
grado di rilevare frequenze cerebrali più alte e più basse, gli
studiosi hanno scoperto che il nostro cervello è in grado di
attivare anche frequenze più basse delle Onde Delta, a cui

108
hanno dato il nome di Epsilon, e frequenze più alte delle
Onde Beta, cioè superiori ai 30 Hz conosciuti, che arrivano
a raggiungere picchi che vanno ben oltre i 90 Hz e, in alcuni
rari casi, hanno toccato i 100 Hz, i 200 Hz e perfino i 300 Hz.
Gli studiosi hanno chiamato questi due tipi di onde: Onde
Gamma, Onde Supergamma e onde lambda. Vari scienziati
e spiritualisti avevano intuito l’esistenza di tali potentissime
frequenze, unica spiegazione dei fenomeni legati alla sfera
soprannaturale, spirituale e quantistica. Queste onde hanno
il potere di interagire con la materia e di connettere, colui o
colei che le riesce a produrre, su piani eterei, che vanno ben
oltre il livello di materia in cui noi viviamo.
Ora che sappiamo anche questo ci sarà più facile trovare
risposte ad antiche domande e, soprattutto, che cosa succede
dentro questa nostra scatola cranica durante lo stato di veglia
e durante il sonno.
Dopo avere acquisito questa nuova conoscenza, che
ha fatto emergere l’esistenza di queste tre nuove onde di
frequenza, diventa più sensata la teoria che spiega cosa può
succedere durante la fase onirica, la quale ci può permettere
di sintonizzarsi su frequenze particolari che ci mettono nella
condizione di ricevere anche messaggi provenienti dallo
spazio più profondo e diretti proprio a noi. Questi messaggi
non vanno sottovalutati, ma ascoltati, perché se li avete
ricevuti significa che una dimensione divina vi ha ritenuto
pronti a riceverli.
Come si fa a distinguere un sogno intuitivo da uno
proveniente dall’inconscio?
Per prima cosa, come vi ho già accennato sopra, i sogni
intuitivi affiorano durante il dormiveglia, cioè durante
quell’arco di tempo che intercorre tra il termine della fase
profonda del sonno e il risveglio. Sono come brevi filmati che

109
vi dicono cosa dovete fare o a cosa stare attenti, sono messaggi
da prendere in seria considerazione, perché, se li avete ricevuti,
un motivo c’è senz’altro. Ma può succedere anche che, in quel
dormiveglia magico, vi troviate in condizioni di connettervi e
scambiare informazioni con un’entità.
Il sogno proveniente dall’inconscio è diverso, perché è come
un filmato spezzettato in più fasi, ognuna diversa dall’altra. In
questo caso l’inconscio sta comunicando alla parte conscia
del sognatore un suo stato d’animo, una sua preoccupazione,
la possibile soluzione a uno o più problemi che lo riguardano.
Saperlo ascoltare e tradurre ciò che sta dicendo, potrebbe
essere di grande aiuto per migliorare la propria vita.
Quando mi capita di analizzare il sogno di qualcuno cerco
di farmi dire le sensazioni che provava durante il sogno e le
emozioni che sta provando mentre me lo racconta; lo faccio
sforzare di ricordare più parti possibili, in modo da avere tutti
gli elementi necessari per formulare un’analisi. Ho notato che,
quando insisto nel far loro ricordare ciò che hanno sognato,
spessissimo emergono elementi o spezzoni che inizialmente
non si ricordavano per niente.
Questo avviene anche quando uno psicoanalista cerca,
insieme al paziente, di andare a scavare nei meandri più
profondi della mente: possono riaffiorare ricordi sopiti, che a
volte risalgono anche alla primissima infanzia, talmente antichi
da stupire il paziente stesso. Questi lavori di introspezione e di
ricerca dei dati più nascosti, che hanno segnato il corso della
vita di una persona, sono utilissimi al fine di trovare le cause
di problemi irrisolti che a volte affondano le proprie radici
proprio in antichi disagi. Comprendere le cause del malessere
può essere decisivo per trovare la soluzione più appropriata.
Dovete vedere la parte inconscia della mente come una
spugna, a cui nulla sfugge, da qui potete riuscire ad estrarre

110
tutto ciò che avete registrato. Perché, ricordatevi, tutto ciò che
viviamo dal primo giorno di vita viene sonoramente registrato,
fotografato e videoregistrato dal nostro cervello, e sapete cosa
prova questa mia teoria? Il fatto che i pensieri e i ricordi sono
immagini, quindi elementi fatti di luce, e la luce è composta da
quanti, i quali, essendo pacchetti di energia, imprimono dentro
di sé i dati informativi derivanti dagli impulsi elettromagnetici
prodotti dalle emozioni dell’individuo, fin dall’inizio della
sua esistenza, e tutto ciò che viene registrato può essere
visualizzato.
Ora voglio provare di spiegarvi, alcuni metodi che gli
psicoanalisti usano per conoscere, insieme al paziente, il suo
“inconscio” e il suo “io”. Un metodo è quello di immaginare
di entrare, assieme allo psicoanalista, dentro una stanza
completamente buia, armati di una sola torcia. Immaginate,
nella vostra mente, il cono luminoso che essa emette e che
vi permetterà di illuminare solo la piccola area colpita dal
raggio di luce. Mentre ci addentriamo nella stanza, la quale
rappresenta il nostro cervello, illumineremo solo alcuni punti
alla volta, evidenziando la forma, la posizione degli oggetti
e gli arredamenti che la compongono. A sinistra vediamo dei
quadri appesi alla parete, in basso una poltrona, più a destra
un divano, poi ci giriamo dall’altra parte e illuminando punto
per punto la parete vediamo altri quadri, poi un orologio a
pendolo, una scrivania e subito lì vicino una cassettiera.
Continuando la perlustrazione e puntando la torcia sul
pavimento vediamo di che colore è e di che materiale è composto,
se di lastre di marmo, di mattonelle o di parquet. Poi dirigiamo
il fascio di luce di fronte a noi e lì vediamo che c’è la finestra,
la quale è nascosta da due tendine azzurre alla cui destra vi è un
particolare comodino, dove, sopra, ci sono la rubrica telefonica
e il telefono. Concludiamo il giro guardando il soffitto, ed ecco

111
che vediamo che è di tinta diversa dalle pareti che lo circondano
e che ha un lampadario fatto a gocce. A questo punto sappiamo
come è composta quella stanza e cosa troveremo al suo interno.
Finalmente la conosciamo davvero.
L’altro sistema d’azione usato dagli psicoanalisti è
immaginare la nostra mente come fosse un puzzle da
comporre, pensiamo magari a un’immagine di alta montagna.
Per prima cosa si apre la scatola e si mettono tutti i pezzi sul
tavolo, dopo di che li si suddivide in vari gruppi simili per
colori, infine si inizia a montare pezzo per pezzo; a destra ci
sono montagne colme di pini, di fronte troviamo le Dolomiti,
a sinistra vediamo la collina fatta di vaste distese di erba
verdissima e in basso un ruscello con acqua limpidissima.
Man mano che la composizione prende forma inizierete
a vedere chiaramente come è fatto il puzzle, dove sono
posizionate le immagini degli oggetti e che disegno, nella sua
totalità, rappresenta. Saprete perché se camminate in certi punti
vi bagnate i piedi, che se andate avanti troverete un ostacolo
enorme perché vi sono le montagne rocciose, che se vi avviate
verso sinistra camminerete su un terreno soffice e rilassante e
che, se invece andrete a destra, vi troverete soffocati o protetti
da boschi di pini.
In sintesi, usando entrambi i sistemi, avrete chiaro come è
fatta la vostra mente e quali sono le vostre caratteristiche. Potete
provare ad utilizzarli per conoscervi meglio e comprendere
perché soffrite di certi disturbi o perché vi comportate in una
data maniera.
Una volta che conoscerete bene voi stessi, sarà più facile
conoscere gli altri, perché l’individuo più difficile da conoscere
è il proprio.
Ora che abbiamo più chiaro il concetto di personalità,
possiamo fare degli esempi di sogni simili tra loro fatti da

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individui con personalità differenti, non dimenticando che la
personalità non è solo una caratteristica del nostro ego, ma
anche una parte di noi che si forma durante il percorso della
nostra vita. Sono le esperienze che forgiano il nostro carattere
e la nostra personalità. Ora, per comprendere meglio ciò che
vi sto spiegando, prenderemo ad esempio i casi di tre persone:
Stefano, Marta e Claudio.
Stefano, è il titolare di un negozio di scarpe, aperto, molti
anni fa, grazie ad una vincita al totocalcio, ma che ora,
purtroppo, sta vivendo, come tanti altri servizi commerciali,
una fase di grande crisi. Stefano è anche un appassionato di
bicicletta da corsa. Pochi mesi fa, questa sua passione, ha
subito una brusca frenata, perché è stato colpito da un lutto
famigliare: la sorella è rimasta vittima di un incidente stradale
mentre era alla guida della sua moto.
Claudio è un poliziotto motociclista con la passione per la
vela; non molto tempo fa, uscì illeso da una situazione che
lo vide coinvolto in una sparatoria con due malviventi, che
fuggivano su una moto da cross. L’agente li raggiunse e li
speronò, cadendo insieme a loro rovinosamente, ma riuscì
ad evitare che la loro fuga potesse diventare pericolosa per i
passanti. Ripresosi, dopo alcune settimane di cure e terapie,
ora si sente pronto a rientrare in servizio.
Infine abbiamo Marta, sarta di professione e appassionata
per i viaggi in moto, ne fa vari durante l’anno, insieme al suo
fidanzato; recentemente ha ereditato una fortuna da uno zio
ricchissimo.
Una notte tutti e tre fanno lo stesso sogno, che li vede
vincitori di una motocicletta messa in palio in un gioco a premi.
Proviamo adesso ad analizzare per ognuno di loro questo
sogno, partiamo da Stefano. Nel suo caso la vincita sta ad
evidenziare una cosa realmente avvenuta che lo rese felicissimo

113
all’epoca, ma ora, quella felicità, teme possa essere minata
tragicamente dalla crisi lavorativa che ha colpito anche il suo
negozio. Il sogno in questo caso viene vissuto con inquietudine;
la moto vinta si può paragonare ad un fato avverso: rappresenta
il mezzo che ha portato via per sempre la sorella, ma anche la
crisi lavorativa che lo sta facendo soffrire al pari di un lutto.
Analizziamo ora il sogno di Claudio. Nel suo caso la vincita
di una moto sta a significare che il suo stato psichico e fisico è
in ottime condizioni ed è pronto a rientrare in servizio in sella
ad una moto identica a quella con cui era caduto; l’altra, a
causa dei seri danni riportati, è finita in rottamazione.
Che dire invece del sogno fatto da Marta; questo è il più
semplice, perché il sogno diventa realtà, in quanto, Marta,
avendo ereditato una somma importante di denaro, può
permettersi di esaudire il suo grande desiderio di continuare
a viaggiare in sella alla sua moto: la moto vinta indica la
possibilità di fare tanti altri chilometri, per tanto altro tempo
ancora, se non addirittura molti di più, visto che essendo
diventata ricca potrebbe benissimo permettersi di non lavorare,
acquisendo così molto più tempo da dedicare a questa sua
grande passione.
Vedete come sono diversi tra loro i significati di questo
unico sogno! Ogni cosa o evento che sogniamo è analizzabile
a sé, perché ogni persona ha avuto le proprie esperienze e,
anche se possono sembrare simili, se non addirittura identiche,
è diverso, da persona a persona, il modo in cui vengono vissute
psicologicamente, emotivamente e spesso anche fisicamente.
Sognare un mezzo di trasporto (non solo una moto, come
nei sogni di Stefano, Claudio e Marta, ma anche un’auto,
una bicicletta, un treno, un autobus ecc.), può essere anche
interpretato come il modo in cui si percorre la strada della
propria vita e come la si conduce.

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Potete capire, dai brevi esempi di cui vi ho parlato, come
l’interpretazione dei sogni possa essere complicata e quante
sfaccettature è necessario considerare, per arrivare ad una
deduzione corretta del significato, che non e mai possibile
senza una stretta consultazione tra il sognatore e l’esperto o
il terapeuta.
Visto che in questo Capitolo si parla di sogni e metodi
rilassanti, non posso tralasciare una cosa importantissima,
e cioè che i sogni sono condizionati nella loro costruzione
mentale non solo dalle esperienze vissute durante la giornata o
in tempi precedenti a quel giorno, ma anche dalla stanchezza,
dallo stato d’animo e dal nervosismo del dormiente.
C’è una cosa che ci può venire in aiuto per far sì che
il nostro sonno sia sereno: la respirazione Ki, o più
semplicemente Trend Autogeno, un tipo di respirazione
che permette all’organismo di prelevare dall’aria, durante
l’inspirazione, una quantità di ossigeno quattro o cinque
volte maggiore rispetto al normale atto di respirazione. La
migliore ossigenazione porta all’intero organismo, quindi
ad ogni organo, benefici eccezionali come il potenziamento
delle difese immunitarie, il rilassamento muscolare e
mentale, la rigenerazione e riparazione più veloce dei tessuti
organici, muscolari e scheletrici danneggiati, maggiore
energia e resistenza alle fatiche e allo stress: quindici
minuti di respirazione Ki consentono un recupero di energie
equivalente ad un’ora di sonno; inoltre questa pratica risulta
essere anche un ottimo antinfiammatorio e antidolorifico.
Gli eritrociti, che non sono altro che i globuli rossi, hanno
il compito di trasportare le particelle di ossigeno in ogni punto
del corpo umano. Immaginate quando la quantità distribuita è
quattro – cinque volte maggiore, il beneficio per l’organismo!
Molti, a differenza degli orientali e soprattutto delle

115
popolazioni asiatiche, non conoscono le proprietà guaritrici
dell’ossigeno. E molti non sanno come si effettua la
respirazione Ki, il cui termine non significa altro che
respirazione energetica. Altri, nonostante ne siano venuti a
conoscenza, faticano o addirittura non riescono a metterla
in pratica, andando in iperventilazione, con conseguente
giramento di testa e tachicardia.
Ora cercherò di insegnarvi il procedimento corretto,
affinché sortisca i suoi effetti benefici sul corpo e la mente,
evitando l’iperventilazione, che, come vi ho appena spiegato,
dipende da una pratica errata di questo esercizio.
Perché sia efficace è necessario praticarla ogni giorno,
almeno una volta, ma se si riuscisse a farla due volte al giorno,
magari appena svegli e prima di coricarsi, sarebbe perfetto.
Per prima cosa, nel caso decidiate di farla una volta al
giorno, scegliete un orario e cercate di mantenerlo. Seconda
cosa, spegnete TV e radio e, se non potete spegnere il cellulare,
attivate l’opzione muto o vibro. Terza cosa, prima di procedere
alla respirazione, cercate una posizione comoda; la maggior
parte delle persone che la praticano si mettono nella classica
posizione birmana (seduti a gambe incrociate), appoggiando
il dorso delle mani sulle ginocchia.
È una posizione buona, ma non per tutti, in quanto se si
soffre di problemi di schiena e posturali si rischia, durante le
fasi di respirazione, di non mantenere una posizione corretta
della colonna vertebrale. Per questi motivi io prediligo la
posizione sdraiata, con le ginocchia piegate a formare un
triangolo retto, e distanti tra loro quanto un palmo aperto
della mano. Le braccia vanno aperte fino a formare una croce
(posizione vetruviana del busto) e i palmi delle mani devono
essere rivolti verso l’alto. Infine ci si rilassa un attimo, si
chiudono gli occhi, ci si concentra sulla respirazione cercando

116
di preparare la mente e il corpo; ora si può dare inizio al
procedimento respiratorio.
Si inizia inspirando dal naso, lentamente e profondamente,
fino a riempire i polmoni al massimo, dopo di che trattenete
il respiro per tre secondi, poi espirate lentamente dalla bocca
fino ad espellere completamente l’aria che avete nei polmoni
(per “completamente”, intendo “fino a non averne più”). In
questa ultima fase vi dovete sentire come se foste un involucro
di nylon che ricopre un alimento fino ad accartocciarsi a tal
punto da non lasciare nessun residuo di aria al suo interno
rendendolo sottovuoto. Le labbra servono per regolare l’uscita
dell’aria; non cercate di controllarla fisicamente, cioè con i
muscoli addominali o del torace, creereste tensione.
Ripetete il tutto per venti volte, sempre lentamente e
senza creare tensione, poi, dopo il ventesimo respiro, buttate
fuori tutta l’aria e inspirate in modo normale. Dopo tre,
quattro respiri eseguiti normalmente aprite lentamente gli
occhi, lasciate uscire le lacrime che molto probabilmente si
creeranno, guardatevi un attimo intorno, come si fa quando
ci si sveglia, e il procedimento è finito. Ora, se volete,
potete alzarvi o rimanere sdraiati a godervi quello stato di
rilassamento fantastico che si raggiunge al termine di questa
tecnica respiratoria.
Durante la respirazione Ki, esattamente nel momento in
cui avete espulso tutta l’aria e state per inspirare, lasciate
che prima si rilassi l’addome, poi procedete all’inspirazione.
Questo serve per evitare tensioni addominali che possono
influire negativamente sul procedimento. Un’ultima cosa,
durante l’inspirazione è facile che vi venga da sbadigliare;
non è un problema, continuate ad inspirare anche se il ritmo
aumenta improvvisamente di velocità durante lo sbadiglio,
l’importante è che, quando avrete raggiunto il culmine

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dell’inspirazione, tratteniate il respiro quei tre secondi richiesti
dal procedimento.
La respirazione Ki da ottimi benefici anche nei casi di
dolori muscolari dovuti a traumi o infiammazioni. In questo
caso il procedimento è lo stesso, ma cambia la posizione in cui
eseguite la respirazione, cioè dovete mettervi nella posizione
che vi reca più dolore alla zona sofferente. So che non è
facile, ma per esperienza personale vi posso garantire che è
di grande aiuto. Chiaramente, in concomitanza, potete usare
pomate antinfiammatorie o, nei casi più severi, antidolorifici e
antinfiammatori in pillole o punture. Non ostinatevi ad evitare
a tutti i costi l’uso di medicinali qualora ve ne sia veramente
bisogno; quando servono, servono, l’importante è che ne
parliate sempre prima col vostro medico, non usate il metodo
“fai da te”.
Si possono abbinare alla respirazione Ki anche esercizi
di ginnastica, come l’allungamento muscolare, quella per
intenderci che si usa in aerobica, yoga, aikido, kung fu, ballo
artistico, ecc. Nel caso in cui invece si stiano vivendo periodi
di tensione e nervosismo, si può praticare la respirazione Ki,
per cinque minuti, al bisogno. Qualora si venisse colti da un
momento di ira si può usare un altro ottimo esercizio che aiuta
a scaricare l’energia in eccesso. Mettetevi in posizione eretta,
di fronte ad una parete (possibilmente robusta: di cemento
o mattoni), divaricate le gambe leggermente e, mantenendo
da essa una distanza che vi consenta di tenere le braccia ben
distese, appoggiatevi le mani ed iniziate ad eseguire delle
flessioni, come quelle che si fanno normalmente a terra,
spingendo con tutta la forza che avete, come se la vostra
intenzione fosse di sfondare la parete.
Un metodo, che non sono in tanti a conoscere, consiste
nel camminare scalzi sull’erba per cinque minuti. Esso è

118
utilissimo anche per scaricare l’elettricità che assorbiamo
ogni giorno dal contatto quasi costante con gli apparecchi
elettrici che si usano, sia negli ambienti lavorativi (fabbriche,
uffici, laboratori, ecc.), che in casa (i tanti elettrodomestici che
adoperiamo quotidianamente). È possibile che dopo qualche
ora vi sentiate un po’ fiacchi, non preoccupatevi… è segno che
avevate accumulato molta carica.
Tornando per un attimo al beneficio che si ha nel praticare
esercizi di ginnastica, è giusto sapere che l’attività fisica fa
bene all’organismo, perché arricchisce il corpo di ossigeno,
muove la circolazione sanguigna, stimolando il sistema
cardiocircolatorio e respiratorio, e aiuta il sistema nervoso
a scaricarsi dalle tensioni accumulate durante la giornata,
portando benefici anche agli organi digestivi.
Ma il miglior metodo per stare bene, la migliore cura per
mente, corpo e spirito, è avere un obiettivo. Se non lo avete
cercatelo e ponetevelo, perché è uno stimolo che vi nutrirà
dentro, attiverà nel vostro DNA molti più bastoncini, quelli
che io chiamo “tastiere del pianoforte”, portando beneficio in
ogni angolo del vostro essere e rendendovi felici per ciò che
state facendo.

Uno stato di grazia è un momento di calma assoluto,


un breve segno tangibile di equilibrio elettromagnetico del
corpo.

Visto che i sogni sono condizionati dalle informazioni


che percepiamo dall’ambiente, dalla società in cui viviamo e
dalle esperienze, è il caso di aggiungere altri consigli utili per
dormire più sereni, così che si possa affrontare meglio la vita.
Uno di questi è saper guardare ogni cosa dal lato positivo.
Dovete sapere che ogni oggetto, situazione, essere umano o

119
essere vivente può essere visto o vissuto in modo positivo
o negativo; scegliere cosa essere e cosa vedere dipende da
noi stessi. Per stare bene è sufficiente allenare la mente a
guardare le cose, le situazioni e le persone dal lato positivo.
Qualora sia possibile vi consiglio, per esempio, di evitare
immagini televisive o notizie radiofoniche, di violenza e
sofferenza, altrimenti rimarremo vittima di tanta negatività e
successivamente, a causa delle cattive vibrazioni assorbite, ci
trasformeremo in carnefici. Ricordatevi che gli esseri umani,
come vi ho già spiegato, funzionano come un diapason:
emettono ciò che hanno assorbito come in un contagio virale
dagli effetti immediati.
Esistono anche aiuti naturali per calmare i pensieri e portare
gli stati d’animo alla serenità, qualora ci si sentisse irrequieti o
ansiosi; uno di questi aiuti viene dai fiori di Bach, una miscela
floreale adatta anche per affrontare disturbi fisici. Edward
Bach, il medico britannico che ha scoperto le potenzialità
energetiche che si trovano nei fiori, dosava la sua cura in base
alle esigenze di ogni paziente, prendendo in considerazione le
emozioni e la personalità di quest’ultimo.
Questa cura alternativa, floriterapica, utilizza le energie
racchiuse nei fiori. Da essi, tramite una procedura particolare,
viene prelevato il siero che, collocato in boccette munite di
contagocce, verrà usato in base alle sue specifiche proprietà,
per curare i disturbi dei pazienti. L’acqua di cui è composto
ogni fiore racchiude una sua memoria ed energia, ecco perché,
nonostante molti non ne siano convinti, questo tipo di cura
può funzionare.
Il più famoso studioso delle straordinarie proprietà
dell’acqua e stato Masaru Emoto, noto scienziato e scopritore
dei poteri in essa racchiusi. Egli ha studiato la capacità
dell’acqua di trasformare le proprie molecole, influenzata

120
dalle onde emozionali che percepisce o riceve, lasciando
all’umanità un dono immenso. La sua scoperta prova la
veridicità degli studi del Dott. Bach riguardo le proprietà
mnemoniche e curative racchiuse nell’acqua, elemento di
origini extraterrestri indispensabile per lo sviluppo della vita.
La sua stessa derivazione conferma l’esistenza di altre forme
di vita nell’universo.
I giudizi in merito alle qualità terapeutiche che i fiori
possiedono sono vari; c’è chi ne è convinto e chi invece
pensa che i suoi benefici siano causati da un effetto placebo.
Personalmente, avendo io stesso provato questa terapia e
conoscendo profondamente la mia persona, so di essere un
tipo difficilmente suggestionabile; sono perciò convinto che
i suoi effetti terapeutici siano reali e che l’effetto placebo,
qualora ci sia, li possa semplicemente amplificare, nulla più.
Praticamente i due effetti non si ostacolano, anzi collaborano
e rendono la terapia a tutti gli effetti più efficace.
Un secondo aiuto viene dalla musica: ci sono melodie
stupende create apposta per calmare lo spirito e la mente. Ma
ci sono anche melodie e canzoni che hanno contrassegnato
buona parte della nostra vita, se non addirittura tutta, e
ogni qualvolta ci capita di ascoltarle, hanno la capacità di
trasportare la nostra mente e le nostre emozioni indietro nel
tempo, facendo riemergere dei ricordi collegati ad esse, così
da farci rivivere emotivamente certe fasi della nostra vita.
Non esiste un unico tipo di musica o frequenze rilassanti che
abbiano lo stesso effetto su tutti; la musica giusta è quella
che fa sentire bene la persona che l’ascolta, relativamente al
momento che sta vivendo, fosse heavy metal, raggae, punk
rock inglese, melodia irlandese, araba, italiana, asiatica, ecc.
Avete notato come siano cambiati sia i testi che le melodie
delle canzoni dagli anni Settanta agli anni odierni? La gente,

121
negli anni Settanta, aveva poco denaro, ma tanta gioia di vivere
ed era piena di entusiasmo e speranze per il futuro; guardava
avanti e vedeva all’orizzonte gli obiettivi che si prefiggeva.
In quegli anni, il morale, era alimentato positivamente
proprio dalle enormi e numerose possibilità di scegliere il
proprio futuro. Le emozioni che la gente provava, soprattutto
riguardo alle relazioni sentimentali, erano fortissime e così
coinvolgenti da portare gli amanti a compiere veri e propri colpi
di testa, come scappare di casa e crearsi una nuova famiglia,
lasciandosi i genitori e il passato dietro le spalle, per guardare
al futuro, armati solo di amore e speranza. Dico “solo” perché
ai giorni nostri non si riesce a guardare avanti senza prima aver
fatto due conti e avere una certa sicurezza economica. Ma il
nutrimento emotivo di quegli anni valeva molto di più di tutto il
denaro o le certezze materiali di cui potremmo disporre ora. Una
prova di come viveva e vibrava la gente degli anni Settanta lo
si percepisce dalle meravigliose, uniche e irripetibili canzoni. I
cantautori e gruppi musicali di quel periodo magico sembravano
avere un talento innato nel comporre melodie e scrivere testi.
Un terzo aiuto possiamo trovarlo nelle immagini impresse
nelle fotografie, filmati e video riguardanti il nostro passato
che ritraggono la famiglia, gli amici, gli amori o i luoghi
che abbiamo visitato, o dove abbiamo trascorso una parte o
tutta la nostra vita. Sta a noi andare a cercare in queste tracce
visive ciò che ci serve per fare emergere dal passato emozioni
positive, curative per lo spirito. Uno spirito sereno, felice e
motivato, aiuta a mantenere l’organismo in salute e, nel caso
sia ammalato, a ristabilirsi.
Musica e immagini sono cibo per il nostro spirito e la nostra
mente così come per il nostro organismo. Tutto ciò nel rispetto
dell’individualità: ciò che fa bene per una persona non è detto
che sortisca lo stesso effetto per un’altra. Ogni individuo è un

122
essere unico, con caratteristiche uniche, con un’alimentazione
personale e una risposta altrettanto personale alle immagini
e alla musica. Non è detto che un tipo di melodia adatta
solitamente alla meditazione o al rilassamento abbia lo stesso
effetto per tutti.
Quello che sto cercando di dirvi è di non farvi condizionare
da tutti i consigli che sentite in giro o nei canali d’informazione.
Ascoltatevi e traete sempre le vostre personali conclusioni!
La vostra mente, il vostro corpo, il vostro spirito e le vostre
emozioni vi guideranno in modo sicuro nella scelta di ciò
che vi serve. Nessuno meglio di voi stessi sa di cosa ha
bisogno, nessuno! Fate attenzione anche a come agite nella
quotidianità: le azioni che mettiamo in pratica hanno delle
conseguenze, non solo nella nostra vita sociale, ma anche
sul nostro stato di salute, perché ogni azione causa in noi, ma
anche negli altri, delle emozioni che agiscono sullo spirito e
sul corpo e, se sono positive possono contribuire a mantenerci
in salute, ma quando sono negative, o in disarmonia con la
nostra personalità, possono anche arrivare a farci ammalare.
In particolare le azioni d’amore e i gesti concreti motivati
da un senso di compassione, lasciano un segno positivo nel
prossimo, alimentando lo spirito sia di chi li compie che di chi
li riceve. Chi si adopera per aiutare il prossimo, gli animali,
la natura e la propria famiglia lascerà un segno indelebile ed
eterno nei cuori e nelle anime di chi ha ricevuto i suoi gesti
d’amore.
Intorno a noi c’è tutto l’occorrente per essere felici o
infelici, sereni o irrequieti; siamo circondati dalla vita, in ogni
sua forma, sia materiale che energetica. Non dovete temere la
morte, perché la vita ha sempre il sopravvento. Basta guardarsi
intorno che si vede ovunque la sua voglia di venire alla luce.
La possiamo notare tra le increspature dei marciapiedi, tra i

123
cornicioni di vecchi e nuovi palazzi, tra i muretti che fanno
da bordo alle strade: sto parlando di quelle piantine selvatiche
che, insieme a piccoli fiori di vari colori e muschio, lottano
per emergere da quel poco materiale argilloso e terroso, dando
prova di quanto sia potente la forza della vita.
I luoghi che ne sembrano privi sono, in realtà, pieni di essa,
anche quando non la si vede o non la si vuole vedere. Ma
se vi lasciate trasportare dal silenzio della solitudine e usate
appieno i vostri cinque sensi sono certo che sentirete qualcosa.
È importante rendersi conto che la vita è in ogni cosa, ciò
che differenzia, per esempio, un albero da un cavallo, è la loro
struttura atomica e molecolare, nulla più, perché entrambi
provano delle sensazioni, entrambi provano sofferenza e gioia,
entrambi hanno voglia di vivere, entrambi vengono dal campo
di punto zero, entrambi sono una delle infinite bolle quantiche
create in quel luogo ed emerse in forma materiale, entrambi
escogitano pensieri nuovi per sopravvivere, entrambi sono
esseri di Dio che, entrando nella catena alimentare, nutriranno
altri esseri. In natura esistono 92 tipi di atomi e oltre 40 milioni
di molecole, questo evidenzia l’esistenza di tante diversità, ma
prova anche che sono solo razze che hanno tutte una funzione
della medesima importanza, tutte lo stesso valore vitale, in
quanto sono esseri viventi.
Non ha senso credere che un animale è differente da una
pianta, ha però senso avere rispetto di entrambi, cioè nutrirsene
in modo equilibrato evitando rimanenze, quindi sprechi; e nel
caso si tratti di animali da allevamento, bisogna farli vivere in
strutture che permetta loro una crescita serena fino a quando
giungerà il momento di sopprimerli, facendolo nel modo più
indolore possibile.

124
Capitolo ottavo
Società, mass media, credenze e condizionamenti;
un mondo in agonia

Oramai, da più di venti anni, stiamo vivendo in un contesto


sociale davvero difficile e confuso, non solo politicamente
e nei rapporti con gli altri, ma anche nella vita personale. Il
business e la voglia di controllare il prossimo sono malattie
umane fortemente presenti nella società odierna. Le ultime
due generazioni, cioè noi e i nostri figli, motivano la propria
vita a raggiungere freneticamente obiettivi il più delle volte
superficiali, che producono una felicità a tempo determinato
e non portano a ciò di cui ogni essere umano ha veramente
bisogno: raggiungere la tanto agognata serenità.
Per poter vivere a ritmi sempre più frenetici e rendere
al massimo col minimo sforzo e nel minor tempo, l’essere
umano si è circondato di beni materiali, che non sono altro che
un’espansione del proprio corpo, alcuni utili e migliorativi
sullo stile di vita, come per esempio i mezzi di trasporto e
di comunicazione o le innovazioni a livello energetico, molti
altri, e sono i più agognati, spesso totalmente superflui, atti
solo a definire uno status sociale agiato. Ma questa continua
lotta per ottenere un maggior benessere economico e per
migliorare il proprio stile di vita, in realtà non fa altro che
peggiorarlo e allontanarci, sempre di più, da quella tranquillità
che tanto desideriamo.

125
La maggior parte di noi segue dei preconcetti, definiti
proprio dalla società in cui vive, non rendendosi conto che
ciò pregiudica ogni decisione presa e ogni giudizio espresso,
in merito agli eventi e alle persone che ci circondano. Siamo
come teleguidati, e siamo noi a permettere che ciò avvenga,
perché siamo pigri, sia mentalmente che spiritualmente.
La nostra frequenza di base deriva dalla nostra anima, la
quale ha origine dal campo di punto zero, e ci accompagnerà
in ogni corpo di cui lei farà parte durante il viaggio evolutivo.
Le frequenze create, invece, dalle emozioni, che la nostra
mente fa produrre al nostro cuore, sono modulabili e sono
condizionate dall’ambiente, dalla società e dalle situazioni
che viviamo. Occorrerebbe quindi prestare molta attenzione e
tentare di non farci influenzare troppo da stimoli esterni.
Le persone, invece, sono talmente condizionate dalla
società, dall’ambiente e da quello che i mezzi di informazione
ci vogliono far credere, che arrivano perfino a negarsi la
possibilità di vivere come effettivamente vorrebbero, incapaci
di analizzare le cose per quello che sono realmente.
Tutto ciò ha reso questa società strana, volubile e a volte
incomprensibile, generando enormi contraddizioni e creando
confusione tra la gente, opinioni distorte e moltissimi pensieri
negativi che, invece di unirci, creano separazione e, di
conseguenza, malessere e insicurezza.
Gli stessi credi religiosi o orientamenti politici sono il più
delle volte frutto di influenze esterne, da parte della famiglia
o della società: le persone, il più delle volte inconsapevoli
del condizionamento subito, pensano che le proprie idee
e opinioni, siano giuste, e per questo motivo sono convinte
che la gente debba ascoltarli, seguirli nei loro insegnamenti e
magari servirli, arrivando a volte, come possiamo osservare in
certi comportamenti che sconfinano in atti terroristici violenti,

126
addirittura al fanatismo. Questo peccare di superbia è una
delle maggiori cause di tensione, nervosismo, preoccupazione
e divisione sociale. Per evitare questi inutili e dannosi disagi
sarebbe sufficiente che ogni individuo seguisse le proprie idee
senza condizionare o giudicare quelle altrui, a meno che non
siano gli altri a volerlo.
Per rendersi conto di quanto questa società sia divisa
basta ascoltare le motivazioni che spingono varie persone a
diventare vegetariani, vegani, carnivori, onnivori o di seguire
determinate diete estreme. Certo, non si può negare il diritto,
che ogni persona ha, di scegliere come nutrirsi o di pensarla
come vuole, libera dai giudizi altrui riguardo i suoi pensieri
e le sue scelte. Ma purtroppo il più delle volte la realtà è ben
lontana dal consentirci di godere di questo sacrosanto diritto.
Il metodo con cui affrontiamo le varie divergenze è una delle
maggiori cause del malessere che ha invaso questa società,
perché evidenzia la mancanza di sensibilità, comprensione
e rispetto nei riguardi del prossimo. Viviamo in un mondo
già abbastanza complicato, cerchiamo di non complicare
ulteriormente la nostra vita e la vita di chi ci sta intorno con
comportamenti antisociali!
Nella società odierna la gente, invece di cercare di trovare
un punto di incontro, come sarebbe più logico e saggio fare,
rimane sulle proprie posizioni, trasmettendo in questo modo
frequenze contrastanti, che creano di conseguenza separazione.
Quello che la maggior parte di persone sembra non capire è
che viviamo tutti sullo stesso pianeta, un minuscolo puntino
azzurro posizionato nell’universo. Basta guardare le foto fatte
dalle sonde più lontane per rendersi conto di quanto siamo
“quasi” insignificanti, a confronto delle maestosità immense
che popolano il cosmo. Ho detto “quasi”, perché nonostante
viviamo su una briciola del cosmo, questo minuscolo puntino

127
chiamato Terra trasmette una sua frequenza, riconosciuta
come “Risonanza di Schumann”, che è di 7,83 Hz variabile,
la cui onda raggiunge ogni angolo dell’universo. Questa
frequenza non è solo condizionata dai fulmini, ma anche dal
nostro comportamento. Proprio così, la terra subisce gli effetti
del nostro comportamento, ma non solo a livello fisico per
via dei danni che gli stiamo provocando con l’inquinamento
e lo sfruttamento indiscriminato delle sue materie prime, ma
anche per le frequenze negative che trasmettiamo.
Non ci rendiamo conto che le regole che ci sono
nell’universo sono le stesse che albergano in noi. Noi siamo
l’equivalente di un microcosmo, e per comprendere meglio
quanto il macrocosmo e microcosmo funzionino nella
medesima maniera, si possono prendere come esempio e
paragone i batteri e gli umani. Entrambi agiscono usando
tutte le risorse disponibili, che il loro ambiente gli offre: per
i batteri l’ambiente è il corpo umano, mentre per gli esseri
umani l’ambiente è il pianeta Terra. Qualora le risorse non
siano più sufficienti dopo aver trasformato tutti gli elementi
rimasti in elementi sfruttabili ed avere utilizzato ogni risorsa
possibile, non resterà altra scelta: i batteri saranno costretti
ad abbandonare il corpo per invadere un altro corpo, e
l’uomo dovrà abbandonare il pianeta e cercarne un altro con
caratteristiche simili.
Questo, quando va bene! Perché in realtà, la maggior parte
delle volte, i batteri seguono la sorte del corpo che hanno
annientato. Idem per gli umani, i quali, visto la difficoltà
di trovare, in tempo, un pianeta con le stesse caratteristiche
della Terra e la mancanza dei mezzi necessari a raggiungerlo,
sarebbero costretti a perire insieme a lei.
La popolazione mondiale oggi è letteralmente bombardata
dai mezzi di informazione. Oltre ai continui messaggi

128
pubblicitari mirati a creare bisogni insistenti, essi trasmettono
notizie negative, cariche di odio, violenza, indifferenza,
cinismo, divisione, invidia, ingiustizia e qualunquismo.
Questo è un altro dei motivi per cui stiamo vivendo in
tempi così incerti, dove prevalgono la paura, l’ansia, la rabbia,
l’ingiustizia e l’insicurezza. Quando vi capita di seguire
programmi televisivi di attualità e di ascoltare i diversi pareri
che gli ospiti espongono, avrete sicuramente notato quanto
nervosismo e aggressività contraddistinguono le frequenze
emesse dai loro cuori. Mentre ciò avviene, costoro guidano i
pensieri, le parole e i giudizi di tutti i presenti, proprio per effetto
della “Legge di Risonanza”, richiamando onde energetiche
di pari frequenza, influenzando negativamente con la loro
interazione gli eventi prossimi della vita di tutte le persone che
stanno assistendo alla trasmissione. Le frequenze a cui siamo
sottoposti e su cui ci fanno rimanere sintonizzati, producono
in noi emozioni negative: quelle appunto che proviamo ogni
qualvolta seguiamo un programma di informazione di questo
tipo (TG, certi programmi culturali, dibattiti politici, ecc.).
Come insegna appunto la “Legge di Risonanza”, il campo di
frequenza di una persona può contagiare i campi di frequenza
di tante altre persone e esseri viventi, sia positivamente che
negativamente, a seconda delle onde che trasmette. Per dirla in
parole semplici ciò che riceviamo, trasmettiamo, e viceversa;
non è difficile perciò tirare le conclusioni su cosa stia causando
nella società tutto questo malessere, che genera infelicità,
preoccupazione e pessimismo per il futuro.
Ma la cosa che mi preoccupa maggiormente è che la gente
sembra nutrirsene volentieri, a volte addirittura soffre se non
riceve la dose giornaliera di notizie negative, come tossici in
cerca della dose di eroina.
Questa trasmissione di frequenze si verifica anche tra le

129
persone e le piante: il vegetale percepisce immediatamente le
intenzioni di chi gli sta vicino o di chi l’accudisce.
Sull’effetto di queste vibrazioni voglio dilungarmi un altro
po’, perché, se non se ne comprende bene il potere, a nulla sarà
servito questo libro. Avete notato quanti problemi di salute,
incidenti, disgrazie, ingiustizie, guerre, attentati, omicidi e
violenze di ogni genere stanno avvenendo, le cui vittime
principali sono gli anziani e i bambini, gli esseri più deboli?
C’è chi dirà che queste cose sono sempre successe e che ora
ci si fa semplicemente più caso, perché coloro che gestiscono
i mezzi d’informazione sembrano andare a scovare ovunque
questo genere di fatti di cronaca. In parte è così, ma solo in
parte, perché, anche per via dei grandi mezzi di comunicazione,
l’essere umano non si può dire che sia all’oscuro del significato
di un’azione: è proprio vedendo le azioni fatte da altri che può
provarne emotivamente le conseguenze e valutarne gli effetti.
Quindi, non si può più dire che quel dato individuo non sapesse
cosa stesse facendo, in quanto non sarebbe giustificabile. È
questo che rende più inconcepibili certi fatti.
Di questi tempi l’ignoranza vive solo nelle menti di coloro
a cui fa comodo essere ignoranti. Sta a noi scegliere cosa
ascoltare, cosa guardare, quali consigli e strade seguire.
Mentre intorno a noi, tra gli altri esseri viventi, la situazione
vibrazionale è rimasta invariata dalla notte dei tempi, ora, ogni
giorno, il pianeta deve fare i conti con le nostre vibrazioni
distruttive, accompagnate da un pessimo comportamento
verso l’ambiente.
Il cambiamento delle persone ha influenzato la vita di tutto il
pianeta, sia a livello geologico che climatico. L’umore negativo,
le incertezze e le paure hanno generato nell’essere umano delle
vibrazioni angoscianti; le peggiori, perché sono distruttive.
Queste vibrazioni trasmettono onde che non influenzano solo

130
il nostro pianeta, ma bensì tutto il cosmo. Lui stesso riceve
chiaramente ciò che trasmettiamo e di conseguenza reagisce
trasmettendoci a sua volta ciò che ha ricevuto.
Come vi ho spiegato in precedenza, ciò che trasmettiamo
sono onde elettromagnetiche. Esse, come la luce e i raggi
gamma, viaggiano alla velocità di trecentomila chilometri
al secondo. Questo significa che le conseguenze delle nostre
frequenze sul cosmo possono dare i loro effetti dopo giorni,
settimane, mesi se non addirittura anni, dipende dalla distanza
in cui si trovano le particelle atomiche e sub-atomiche che,
vibrando ad una frequenza analoga a quella da noi trasmessa,
saranno attratte nel nostro campo e viaggeranno fino a
raggiungere il punto da dove è stato trasmesso il segnale, cioè
la nostra persona. Per dirla in modo semplice, le emozioni
che sono alla base dei nostri comportamenti, attraggono nella
nostra vita coincidenze, situazioni, cose, persone, eventi,
animali, e altro, in grado di generare in noi emozioni identiche
a quelle che abbiamo trasmesso, magari, molto tempo prima.
Provate ad immaginarvi cosa può ritornare a chi commette
atti di criminalità, come la violenza su donne e bambini, stupri,
omicidi, infanticidi, stragi, spaccio di sostanze nocive, se non
addirittura letali, percosse sui più deboli, come gli anziani,
rapine e furti; perché chi ruba non ruba solo valori in denaro,
ma anche ricordi, magari di qualcuno a noi caro che abbiamo
perduto o di situazioni passate emozionanti. Mi vengono
i brividi solo al pensiero di ciò che in futuro riceveranno a
causa delle onde colme di dolore e rabbia che, le azioni di
questi farabutti, hanno provocato nelle loro vittime.
Con tutta la frenesia e confusione, che si sono create nel
nostro mondo, molte persone cercano di ritrovare la pace
e l’armonia perdute, avvicinandosi alla spiritualità. Per
avvicinarsi a un cammino spirituale e comprendere i valori

131
universali molte persone si affidano alla guida di un guru.
Ciò non è sbagliato, ma si deve fare attenzione a non creare
ulteriore confusione. Chi segue i suoi insegnamenti rischia di
essere condizionato da opinioni e congetture non proprie e di
ritrovarsi a cambiare più volte la guida spirituale e a perdersi
ancora di più.
In tanti sprecano energie, cercando all’esterno una verità di
cui sono già in possesso, ignari che essa è già dentro ognuno
di noi. Allora prendono strade spirituali varie e le cambiano
come si cambia un’auto, che inizialmente ha destato interesse
o è piaciuta, ma che poi non ha più soddisfatto le richieste
sperate.
Alla stessa stregua, molte persone, dimostrano di non aver
ancora trovato le risposte che stanno cercando e, per trovarle,
saltano senza sosta, da un’esperienza ad un’altra, tra maestri,
ambienti spirituali e ambienti religiosi, credendo di poter
trovare la propria quiete attingendo dalle esperienze altrui. Vi
invito a cercare dentro di voi, per trovare la conoscenza che
già avete. È sufficiente lasciare aperto il cuore e svincolare
la mente da ogni pregiudizio e preconcetto; quelli di voi che
saranno pronti troveranno le risposte. Quindi, se vedete che
cambiate spesso guida, soffermatevi a riflettere, perché più
girerete nel tentativo di trovare quella giusta e più vi perderete.
Nel mondo, le persone e i maestri spirituali che hanno
raggiunto l’illuminazione, si contano sulla punta delle dita, altri
non sono riusciti a raggiungere quel grado di consapevolezza
pura, ma sono sulla strada e, nel tempo, la loro saggezza li
condurrà a quella meta. Ogni guru ha raggiunto il suo livello
spirituale per cause personali diverse da altre, ecco perché molte
persone non sempre trovano, da un solo maestro spirituale,
le risposte che stanno cercando. I guru sono persone come
tutte le altre che, però, hanno ascoltato il loro cuore e accolto

132
i messaggi intuitivi provenienti da forze celesti, che solo uno
stato emotivo, mentale e spirituale aperto, può consentire di
ricevere. Solo alcune persone attivano inconsapevolmente
le loro potenzialità, spesso in seguito a esperienze personali
forti, ma tutti ne siamo dotati e, intraprendendo un percorso
spirituale di crescita personale, basato su di un lavoro
introspettivo costante, che può durare anche tutta la vita, si
può arrivare ad attivarle in modo consapevole.
I maestri, riconosciuti come “guide spirituali”, indicano il
cammino e accompagnano coloro che vogliono conoscere le
vie che portano alla verità, e di vie ve ne sono varie, potete
credermi.
Diffidate di chi vi dice che ve n’è una sola e che, magari, la
sua è quella giusta. Ogni persona, per raggiungere quell’ambita
meta, segue un proprio percorso, con i propri tempi e i propri
mezzi, e non importa come e quando lo farà, perché ci riuscirà
sicuramente. Man mano che ogni individuo raggiungerà la
conoscenza ultima sarà spinto emotivamente e spiritualmente
ad informare e guidare chi ancora non è riuscito a raggiungere
quel grado di conoscenza, ma è pronto per farlo.
Non basta, però, trasmettere al prossimo ciò che abbiamo
imparato dai nostri maestri, bisogna aggiungerci anche
l’esperienza personale, altrimenti vuol dire che non abbiamo
capito il significato di tutto ciò. Ogni cosa che si apprende da
un guru equivale a salire un gradino di un’immensa scalinata.
Ogni scalino corrisponde ad una consapevolezza acquisita, che
ci consentirà di affrontare il gradino successivo. Ma quando,
un passo alla volta, avremo raggiunto il livello di massima
conoscenza del nostro maestro, non dobbiamo fermarci.
Questo è il momento di aggiungere ai suoi insegnamenti le
nostre deduzioni, così che la salita non si arresti. Dove termina
il maestro deve proseguire l’allievo, perché sarà dal livello di

133
consapevolezza raggiunto in ogni vita, che la nostra anima
ripartirà nelle esistenze successive; da lì continuerà la salita: il
passato ci servirà per vivere il presente e formare il futuro. Per
questo è molto importante non rimanere ancorati al passato,
altrimenti, il presente e il futuro, sarebbero la sua fotocopia e
ciò significherebbe rimanere fermi.
Ma non è sempre facile mantenere un percorso coerente
a sé stessi. Per farvi capire come ci si perda con niente, vi
racconto una cosa che ho visto in un programma scientifico
che stavano trasmettendo alcuni giorni fa in TV.
In quel programma, dove parlavano di premorte e di
come funziona il cervello in certi stadi o situazioni, uno
scienziato neurologo stava effettuando esperimenti ottici per
scatenare nel paziente sano, la cavia del test, la sensazione
di distaccamento dal corpo. Il sistema progettato da quello
scienziato è senza alcun dubbio ingegnoso, anche se la
natura stessa ci può fornire tutti i mezzi per effettuare questo
esperimento in modo immediato e a costo zero. Basta sdraiarsi
a pancia in alto su un prato o una spiaggia e posizionare le
braccia a piacere, dopo di che concentrare l’attenzione verso
il cielo cercando di proiettarvisi. Vi posso garantire che con
questo tipo di meditazione avrete attimi in cui non capirete
dove è il vostro punto di appoggio, se in cielo o in terra, come
se foste capovolti.
Capite come l’essere umano si perda nel cercare di
comprendere dei concetti facilmente reperibili in natura!
Vi faccio alcuni esempi: un guru, per entrare nella parte,
si veste in modo da trasformare il suo aspetto in una figura
riconoscibile come tale dalla società in cui vive, ma lo fa
spesso di proposito, consapevole dell’effetto che produce
sulla gente.
È quasi assurdo, ma la sua scelta di assumere quell’identità

134
specifica è la giusta strategia per portarlo a raggiungere
l’obbiettivo che si è posto, cioè essere ascoltato. Questo
stesso meccanismo si verifica anche tra i suoi seguaci, però
in modo inconsapevole; essi seguono e ascoltano chi dà loro
l’impressione di essere ciò che appare, in questo caso una
guida spirituale.
Un maestro d’orchestra viene visto e raffigurato,
nell’immaginario collettivo, con i capelli un po’ lunghi sul
davanti e sudati, che sbattono sulla fronte spinti dal brusco
movimento causato dall’interpretazione della musica prodotta
dall’orchestra, che lui stesso sta dirigendo. Un pugile viene
immaginato e rappresentato con il classico naso schiacciato
e i lineamenti del volto spigolosi e ben marcati, in modo
da trasmettere la sensazione di un atleta dal carattere duro
e dalla personalità aggressiva e combattiva. Tutte le figure
umane che ricoprono un determinato ruolo sono riconoscibili
dalle sembianze, che le sono state appioppate negli anni.
Praticamente la si può vedere come: “etichettatura di una
persona a seconda del ruolo che ricopre”.
La prova di ciò che dico la potete trovare ovunque: dai
vocabolari figurati, ai fumetti; questo è uno degli archetipi
di cui parla Carl Gustav Jung. Così facendo, però, diamo per
scontata la personalità di chiunque fin dal primo momento che
lo vediamo, negandoci la possibilità di conoscerlo per quello
che è realmente.
Molti studiosi dello spirito, uomini della chiesa compresi,
parlano dell’essere umano come un essere che cela nel suo
corpo una sorta di energia personale e unica chiamata in
vari modi a seconda del “credo” di chi ne parla. Nelle teorie
filosofiche viene riconosciuta in più modi: psiche o psyché,
spirito, energia o soffio vitale. Nel “credo religioso”, invece,
la si conosce col nome di “anima”, che deriva dal greco

135
“anemos” (soffio). Non si può non notare come, anche in
questo contesto, filosofia e religione vadano a braccetto.
Sarebbe saggio cercare nelle persone questo aspetto
nascosto, che è la vera essenza di ogni individuo.
Invece abbiamo creato una società davvero complicata,
deviata, confusa e incerta, dove l’immagine prevale sul
contenuto, e se non iniziamo ad adoperarci, usando un
comportamento condito di sani principi e dedicato al prossimo,
non miglioreremo le condizioni in cui siamo finiti proprio a
causa del nostro comportamento sbagliato e separante.
Provate ad immaginarvi come sarebbe un mondo dove vi
potete fidare del prossimo e contare su di esso per ogni cosa!
Staremmo meravigliosamente bene! Allora ditemi, perché la
maggior parte delle persone continua a fare di tutto per evitare
che ciò avvenga? Ho la risposta: il motivo sta nel fatto che
in questo sistema sociale si è condizionati di più da ciò che
è negativo che da ciò che è positivo! Per rendervene conto
vi basta osservare da cosa sono attratte la maggior parte di
persone: notizie colme di negatività trasmesse dai mezzi di
informazione, notizie riguardanti le disgrazie altrui, i discorsi
maligni e invidiosi nei confronti di qualcuno, le trame
perpetrate nei confronti di altre persone, le violenze che ogni
giorno non mancano mai di segnare in modo indelebile la
nostra sensibilità e la nostra psiche.
Per capire se negatività e positività sono forze di uguale
entità o meno basta soffermarsi un attimo a riflettere su cosa ci
motiva ad andare avanti, nonostante che nella vita affrontiamo
più momenti brutti che belli. La risposta la troverete subito,
come l’ho trovata io: la forza per andare avanti è determinata
dalla grande energia che i pochi momenti di gioia ci donano,
questa energia positiva è l’equivalente di un grande generatore
e una potente motrice. Questa è la prova tangibile che

136
“positivo” è più potente di “negativo”.
Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che tutte le cose e
le situazioni possono essere viste da un punto di vista positivo
o negativo, a seconda di chi, come e quando vengono prese in
considerazione e attivate. Il problema maggiore sta proprio in
questa divisione. L’essere umano tende a dividere il positivo e
il negativo, il bene e il male, arrivando così a classificare ogni
cosa in base ad un concetto di separazione. Invece è l’unione
di queste due forze, o possibilità, che ci permette di vivere
bene, perché sono loro a creare movimento perpetuo in ogni
essere del cosmo.
Siamo esseri psicologicamente sensibili, viviamo da
migliaia di anni in un contesto in cui non stiamo bene, un
ambiente che ci fa soffrire, afflitto da guerre, sottomissioni,
dittature, omicidi; ma siamo noi che lo abbiamo creato
e continuiamo a mantenerlo tale! È chiaro che qui c’è
qualcosa che non va, perché non riesco a spiegarmi come
si possa desiderare di vivere serenamente, come la maggior
parte di persone esprime di volere, e poi non adoperarsi nel
modo giusto, quel modo che permetterebbe di raggiungere
quell’ormai effimero obiettivo.
Perdere tempo nel cercare cosa ha causato tutto ciò non
serve a niente, è invece importante interrompere questo modo
di agire e cambiare comportamento, creando nuovi obiettivi
comuni costruttivi, seguendo la strada del buon senso. Per
fare questo è necessario avere il giusto grado di conoscenza
e sapienza rendendoci conto che ogni essere di oggi, domani
sarà già diverso. Sì, avete capito bene: tutti gli esseri organici,
quindi anche noi, mutano in tempi variabili, ma brevi, a
causa della sostituzione delle cellule, le più piccole strutture
organiche viventi. In un corpo umano ve ne sono all’incirca
100.000 miliardi e ognuna di loro ha un sistema respiratorio,

137
nervoso, circolatorio, endocrino, riproduttivo ed evacuatorio.
Alcuni nostri organi, infatti, le cambiano in pochi giorni e altri
in alcune settimane, cioè le vecchie cellule vengono sostituite
da cellule nuove, da loro stesse riprodotte. Questo significa che
ognuno di noi tra qualche settimana sarà stato completamente
sostituito da un altro essere con le stesse caratteristiche, ma
fondamentalmente diverso, perché composto da cellule di
nuova generazione. Quella persona che fino a ieri era magari
di indubbia moralità, tra alcune settimane potrebbe essere
l’opposto.
Un motivo in più per riflettere prima di giudicare e
condannare qualcuno.
Molti grandi uomini di pace di fama internazionale, ne
hanno dato e ne danno tutt’ora ampio esempio. Tra loro anche
scienziati che, soprattutto nel campo della fisica, dell’astrofisica
e della fisica quantistica, hanno segnato la storia del nostro
mondo scientifico. Persone immense, non solo per il loro operato
e le loro scoperte, ma anche per il loro pensiero filosofico, per
la loro indubbia moralità spirituale e per il rispetto che hanno
dimostrato verso tutti gli esseri viventi. Nonostante i loro fini
onorevoli, le scoperte e le invenzioni di questi ultimi, sono
state spesso usate dai governi per fini miserevoli, come guerre
e genocidi. Ma questi grandi uomini e grandi donne, non
avevano pregiudizi verso le persone di nazionalità differenti e
non soffrivano di alcuna forma di razzismo.
Ai giorni nostri, così come è già successo nel passato in
altre realtà, il caos migratorio a cui stiamo tutti assistendo, ha
prodotto idee razziste e creato azioni xenofobe. Ma dobbiamo
fare attenzione e, prima di giudicare duramente, analizzare
il vero motivo che crea questi episodi, non sempre motivati
dall’intolleranza razziale. Sicuramente anche la mal gestione
dello sconsiderato e disorganizzato flusso migratorio, a cui

138
stiamo assistendo, che ha messo in seria difficoltà sia gli
immigrati che i cittadini, è un motivo di rabbia e insofferenza,
e a questo si potrebbe porre rimedio, attuando un piano di
intervento meglio organizzato.
Ora, dopo settant’anni dalla fine del secondo e ultimo
conflitto mondiale, il cinismo, l’egoismo e il qualunquismo
hanno preso il sopravvento sui valori umani, imperversando
in gran parte del mondo. Ma torneremo sui nostri passi,
perché l’essere umano non è fatto per vivere nell’incertezza
e nell’ingiustizia. I segnali ci sono già e l’onda quantica
è già partita da più punti. Dobbiamo prepararci, perché
i cambiamenti, anche se saranno positivi e costruttivi,
muoveranno acque torbide, e il fatto non passerà inosservato,
perché le conseguenze di questo movimento saranno
inizialmente devastanti. Ma non mollate, abbiate fede e
pazienza.

139
Capitolo nono
Preconcetti e pregiudizi

Questo Capitolo è forse il più importante di tutti, perché


mette in luce le cause che condizionano la nostra vita e ci
tolgono la libertà di vivere nella realtà. So che può sembrare
strano quello che ho appena detto, ma le cose stanno proprio
così: la maggior parte di persone vive in una realtà artificiale,
creata da preconcetti e pregiudizi di un albero sociale solido,
che ha radici antichissime, i cui rami hanno occupato ogni
spazio del mondo in cui viviamo. Preconcetti e pregiudizi
costruiti dall’uomo con l’intento di sopire le proprie paure e
insicurezze.
Ciò ha creato un mondo artificiale, fatto di opinioni e
congetture, che danno l’illusione di poter crescere in sicurezza.
Non ci accorgiamo che, invece, non solo hanno creato una
gabbia resistentissima, ma hanno anche condizionato e
trasformato il pianeta e tutto ciò che c’è in natura. Perciò,
appena succede qualcosa di diverso da ciò che ci si aspetta, si
va in crisi e si entra totalmente nel panico, con la conseguenza
che si cercano soluzioni che, invece di migliorare la situazione,
la peggiorano ulteriormente.
Inoltre c’è un secondo, ma non minore, problema: la
mancanza di quell’unità sociale  intesa come  un comune
senso di appartenenza e di fratellanza. Viviamo in un mondo
in cui ognuno protegge il proprio orticello senza pensare

140
che questo orticello fa parte, insieme agli altri orticelli, dello
stesso pianeta, e che la sofferenza e i problemi  delle altre
coltivazioni possono condizionare le proprie, perché tutto è
connesso. Il qualunquismo e l’avidità che dominano in modo
incisivo sulla vita dell’uomo, soprattutto in questi ultimi
tre decenni, sembrano aver preso fissa dimora nella nostra
società. La cosa che più mi stupisce è che ogni essere umano
vorrebbe vivere serenamente, ma sembra faccia il possibile
perché questo non avvenga.
È importante prestare attenzione nell’osservare le cose,
così da vederle per quello che sono veramente, anziché,
come fa la maggior parte delle persone, vederle per quello
che possono sembrare all’apparenza, rischiando di cadere
in confusione. Ho spiegato ampiamente questa cosa nel
capitolo precedente: se si vuole cambiare vita, bisogna uscire
dagli schemi che legano preconcetti e pregiudizi, invece di
mantenerli attivi.
Ma cosa si intende per preconcetti e pregiudizi?!
Per rispondere a questo è necessario spiegarvi come si
creano, in modo che possiate capire che l’errore che porta
l’essere umano lontano dalle verità, è la creazione di archetipi,
da cui appunto derivano i preconcetti e i pregiudizi, che possono
influenzarlo fisicamente, mentalmente e spiritualmente.
Proverò di fornirvi alcuni esempi di ciò che intendo con
questi aggettivi.
Si potrebbe creare un preconcetto, per esempio, quando un
bambino per la prima volta conosce il fuoco. Se si ustiona,
vedrà il fuoco come una cosa negativa e lo giudicherà tale
per il resto della sua vita, a meno che un buon genitore non
gli insegni che il suo potere ustionante è l’effetto collaterale
di un elemento indispensabile per l’uomo, che può essere
controllato, basta conoscerne la sostanza e il comportamento

141
per usarlo positivamente senza incorrere in incidenti seri e
dolorosi.
Un chiaro preconcetto lo si vede ogni volta che una
squadra sportiva debole ne affronta una forte; i primi vivranno
la sconfitta ancor prima dello scontro, determinando così la
vittoria della seconda.
Un altro esempio di preconcetto lo si vede nella tendenza
ad associare nomi altisonanti, magari tratti da personaggi o
località famose, che hanno fatto la storia a squadre sportive,
corpi militari, marchi pubblicitari, nomi di persone, ecc. con
la convinzione che ciò possa donare loro più importanza agli
occhi  degli altri. In questo modo, però, non si tengono in
alcun conto le reali caratteristiche dei destinatari, che invece,
possono essere totalmente differenti. Tale atteggiamento non
è affatto casuale, il più delle volte è una scelta consapevole
volta a creare un condizionamento, da parte di chi, avendo
ben capito come funziona il mondo degli umani, si è
semplicemente ben integrato. Costoro hanno capito che
la  nostra  società funziona davvero così  e cercano di trarne
vantaggio. Ma se si guarda da un punto di vista meno limitato,
si può vedere che, il nostro pianeta, in realtà, non è altro che
un minuscolo puntino, soggetto alle leggi che governano
nell’universo, al quale siamo intensamente e inesorabilmente
connessi. Con il nostro sistema di vita chiuso e limitato, ci
ritroviamo inconsapevolmente rinchiusi dentro una gabbia
sociale in cui, chi effettua manovre condizionanti incentrate
solo sul proprio egoistico bisogno materiale, diventa parte
dell’elemento stesso che compone le sbarre.
Se si guarda la vita, non solo con gli occhi materiali, ma
anche con quelli spirituali, non può sfuggirci la verità delle
cose, perché stiamo analizzando ciò che ci è di fronte con
entrambi gli emisferi cerebrali, quello razionale e quello

142
spirituale. Così, ciò che credevamo di conoscere, prende una
forma più chiara, mettendoci di fronte ad una realtà oggettiva,
che ci permette di valutare la vita in modo saggio e corretto.
Un altro pregiudizio molto diffuso nella nostra società
riguarda il legame fra il titolo di studio e l’effettiva
competenza.
Mi è capitato varie volte, in questi ultimi vent’anni, di
incontrare persone che mi hanno chiesto di che natura fosse la
mia laurea o titolo di studio, visto la buona conoscenza degli
argomenti che stavo trattando. Ho sempre chiarito subito che
la mia cultura non ha una derivazione scientifica, ma che fin
da piccolo ho sempre letto molto e osservato attentamente e
profondamente quello che mi circonda, il che, sommato alle
esperienze che ho vissuto fin dai primi anni di questo mio
percorso sulla Terra, mi ha reso molto sensibile e ha innalzato la
mia vibrazione personale su frequenze tali da permettermi di
ricevere segnali e informazioni da zone energetiche eteriche
più elevate.
Credete che questa mia spiegazione, essendo un dato di
fatto, potesse essere sufficiente a far sì che quelle persone si
fidassero delle mie parole? No, per niente, perché purtroppo
i pregiudizi nei confronti di chi non ha un passato scolastico
importante sono prevalenti, determinando una maggiore stima
e fiducia  verso coloro che derivano da un trascorso di studi
professionali di alto livello, indipendentemente dal concreto
livello di conoscenza realmente acquisito da questi ultimi. Nel
mio caso, per esempio, sono stati i risultati di studi autodidattici,
le mie opere letterarie, l’esperienza pratica acquisita dalla
collaborazione con studiosi degli argomenti di mio interesse,
nonché le conferme ottenute dai successi nell’utilizzo delle
mie conoscenze nella relazione di aiuto verso gli altri, che
mi hanno portato ad acquisire una approfondita conoscenza

143
delle varie materie che ho trattato in questo testo, e ad ottenere
giudizi positivi sulla mia persona e sul mio operato.
Frequentando biblioteche, studiando numerosi testi che
spaziano dalla psicanalisi alla medicina, dalla meteorologia
all’astrofisica, oltre a discipline sportive marziali e grazie al
confronto con amici provenienti dal mondo della medicina e
della psicanalisi, ho tratto le nozioni che mi sono servite per
arrivare fino a qui e per ampliare la mia consapevolezza e la
mia cultura.
Iniziai ad avvicinarmi allo studio dopo la maggiore età,
quando la curiosità iniziò a crescere ogni giorno di più,
trovando grande stimolo negli scritti di importanti studiosi
e scienziati, notando, con sommo stupore, che si potevano
trovare informazioni molto importanti, utili per avvicinarsi
alla comprensione delle cose. Da allora non ho più smesso di
leggere, di informarmi, di studiare e di progredire mentalmente
e spiritualmente.
Ciò non toglie quanto sia importante una buona istruzione
scolastica, ma per comprendere appieno e a fondo le cose
non basta. Quello che ci rende realmente ricchi è elevare il
nostro livello di coscienza. Perciò è necessario prendere
consapevolezza di sé, dei meccanismi universali che regolano
la nostra vita, quella di tutti gli esseri viventi e quella del cosmo,
sia a livello energetico che fisico e spirituale. Per fare ciò non
è sufficiente conseguire lauree e titoli di studio. Il mondo è
pieno di studiosi di ogni settore che non sono andati oltre a
ciò che hanno appreso nel mondo scolastico-universitario. A
volte ci si fossilizza in schemi e concetti stereotipati senza
più approfondire e andare oltre, e questo è assolutamente
limitante.
A cosa serve imparare se poi non si cresce culturalmente!
Noi dobbiamo comportarci come i bambini, che tramite

144
ciò che apprendono durante i primi anni di vita sviluppano
nuove strategie di sopravvivenza. Non si può non notare la
furbizia che si cela dentro alle menti dei nostri cuccioli; loro
ci osservano, ci studiano e poi elaborano dei comportamenti
che a volte spiazzano anche noi grandi. Questo è il vero
apprendimento. Perché nel crescere lo perdiamo? Sono
davvero pochi gli esseri umani che mantengono tale apertura,
e sono quelli che, eternamente bambini nel cuore, fanno, con
le loro scoperte, progredire la razza umana.
Nelle conferenze e seminari a cui ho preso parte come
partecipante non ho potuto non notare quante persone dopo un
po’ inizino a sbadigliare e a perdere interesse nell’argomento
che si sta trattando. Questo succede quando si cercano delle
risposte veloci, nella speranza di raggiungere immediatamente
il risultato sperato, ma non esistono strade brevi a domande
esistenziali. Questo comportamento, al contrario, allontana dalla
comprensione profonda ciò che serve per arrivare a soluzioni
efficaci per il proprio benessere. Alcune persone si ritrovano
perciò a vagabondare tra seminari e conferenze come nomadi,
senza mai riuscire a trovare le risposte adeguate e la via giusta.
Forse intuiscono che c’è qualcosa di eterno e spirituale dietro
a tutto, ma non sono ancora pronte a comprenderne i concetti,
perché sono ancora in balia delle loro opinioni e di congetture
partorite dai preconcetti e pregiudizi di questa società.
Sapete che è proprio a causa di preconcetti e pregiudizi che
abbiamo creato tanta divisione tra gli esseri del nostro pianeta!
La conseguenza di questo comportamento condiziona il
nostro stato d’animo creando disagi, sofferenza, irrequietezza,
ansia, insicurezza e paura del presente e del futuro. Senza che
nemmeno ce ne rendiamo conto, questo malessere emozionale
genera e trasmette, attraverso il corpo, onde vibrazionali
negative, pregiudicando proprio il futuro! Il conseguente effetto

145
domino sta rimbalzando fra tutti gli esseri viventi che popolano
il nostro pianeta, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Ma non solo, come vi ho già accennato nel Capitolo
precedente, anche la Terra subisce i nostri stati emozionali
negativi, assorbendoli tramite il suo campo elettromagnetico,
che in acronimo è conosciuto come ELF (Campo
Elettromagnetico Terrestre). Questo campo circonda tutto
il nostro pianeta. È interessante notare che, dagli studi
effettuati, è risultato che questo campo non è condizionato
solo dai fulmini. Esso viene eccitato e condizionato oltre
che dalle loro scariche (gli studi condotti, prima da Nicola
Tesla e successivamente da Schumann, hanno notato delle
oscillazioni di frequenza durante questi fenomeni elettrici,
da qui il nome di “Risonanza di Schumann”), anche da tutto
ciò che trasmette onde elettromagnetiche intense, compreso
quelle prodotte dagli esseri umani, come si notò l’11 settembre
del 2001, quando le torri del World Trade Center di New York
subirono l’attacco terroristico che le fece crollare.
Quel giorno, i macchinari che sono soggetti a sollecitazioni
elettromagnetiche, ebbero alle nove e trenta, l’ora del disastro,
un picco notevole di onde a bassa frequenza, riconosciute
dagli esperti del settore come “frequenze create da uno
stato emozionale impaurito”. Quando invece si ha uno stato
emozionale prodotto da azioni d’amore le frequenze si alzano
notevolmente; non vi dico poi di quanto, quando lo stato
emotivo è in preda alla compassione! In questo caso i picchi
ad alta frequenza sono piacevolmente impressionanti.
Ora, se ci si ferma un attimo a riflettere, è facile
comprendere cosa sta causando il cambiamento negativo
del nostro pianeta: sono le frequenze di rabbia, invidia,
paura, incertezza, insicurezza e odio, che noi umani, come
un diapason molto potente, gli stiamo trasmettendo. Stiamo

146
parlando di frequenze negative, distruttive e spaventose,
che causano nella Terra un malessere totale che si esprime
a livello geologico e meteorologico in modo disastroso. Di
conseguenza è chiaro che il nostro pianeta inizia a vederci
come una minaccia per la sua sopravvivenza, ed è evidente
che, se non la smettiamo di comportarci senza amore nei suoi
confronti, lui cercherà di liberarsi di noi.
C’è anche da dire che la Terra è soggetta, come tutti
gli esseri viventi, a cambiamenti, quindi è normale che
avvengano modificazioni geologiche e atmosferiche, ma se
noi la trattiamo male i suoi cambiamenti saranno molto più
repentini e violenti e saranno contro di noi; la temperatura
crescerà ulteriormente, e geologicamente la Terra tornerà,
come è stato in passato, ad essere invivibile.
Su questo pianeta c’è vita perché il suo stato geologico
e climatico lo permettono, ma la situazione sta cambiando
notevolmente, e va sempre peggio. Per fortuna il nostro
splendido pianeta possiede un campo con una frequenza
meravigliosa (7,83 Hz) e, nonostante il nostro continuo
interferire negativo, le variazioni causate da fulmini e da altre
interferenze elettromagnetiche o plasmatiche derivanti dal
sole, per ora si mantiene ancora su frequenze accettabili per
il nostro organismo. La frequenza della Terra è salutare per
l’essere umano, è per questo che sarebbe il caso di trasmetterle
onde benefiche anziché negative.
Ricordatevi che, come il diapason con frequenza più
incisiva ha la meglio sulle frequenze degli altri diapason,
anche noi, se solo riuscissimo a controllare le nostre emozioni
in modo costante riusciremmo a mantenere una frequenza che
ci potrebbe permettere di entrare in risonanza con il campo
elettromagnetico terrestre, con conseguenze benefiche sulla
nostra salute.

147
In vita siamo noi a determinare il corso del nostro destino,
tramite i nostri pensieri e le nostre azioni, cosa che ci rende
responsabili non solo di noi stessi, ma anche degli altri esseri
viventi.
Quando l’essere umano comprenderà l’importanza
dell’agire come una comunità; quando capirà che siamo
tutti parte di un “uno” e smetterà di combattere contro sé
stesso; quando sentirà che è indispensabile creare una società
sintonica, inizierà a stare bene. Ma finché produrrà armi e
continuerà perciò ad uccidere sé stesso e a far del male alla
Terra succederà che, per effetto della legge di risonanza,
arriverà ad un punto di non ritorno. In quel momento la Terra
e l’intero universo si muoveranno contro di noi e non avremo
nemmeno modo di difenderci, perché tutte le risorse e le
possibilità saranno state sprecate, bruciate. Soccomberemo
tutti ponendo definitivamente termine all’esistenza della razza
umana.
Mi auspico che prima che ciò accada riusciremo a renderci
conto di come stanno le cose. Basterebbe comprendere che il
nostro corpo e l’universo funzionano alla medesima maniera,
agendo sul primo comunicheremmo istantaneamente al
secondo che abbiamo compreso la verità e che le nostre
intenzioni verso il creato sono cambiate. In questo modo
potremmo assistere al cambiamento.
Ma per fare questo bisogna uscire dall’ignoranza, dalla
falsa visione delle cose ed usare entrambi gli emisferi cerebrali
affinché comunichino tra loro, in modo da analizzare le cose
profondamente, sia sul piano eterico che su quello materiale.
Per aiutarvi vi posso dare qualche importante informazione:
la Terra è abitata da quasi sette miliardi di esseri umani e
un numero ancora più grande di altri esseri viventi organici
(animali, insetti e pesci).

148
È come se fossimo diventati troppi per questo pianeta!
Le sue risorse sono sfruttate oramai al massimo e stiamo
raggiungendo il limite, siamo vicini alle riserve. Come tutti
sappiamo sono gli esseri umani ad aver creato questa situazione.
Col nostro modo di vivere abbiamo sfruttato le risorse come
se fossero infinite, usando la Terra come discarica. Quindi
siamo noi sotto processo, con giusta causa aggiungo.
Non è, però, poi così difficile trovare una soluzione. Per
mettere le cose a posto è sufficiente capire dove sbagliamo e
adottare le contromisure. In fin dei conti sette miliardi di persone
non sono un’esagerazione per questo pianeta, se lo si trattasse
con più rispetto. Se le unissimo tutte in un unico punto, lo spazio
che occuperebbero sarebbe l’equivalente dell’Emilia Romagna.
E tutto lo spazio rimanente? Molte parti della terra sono occupate
da oceani, mari, laghi e fiumi, e altre da deserti di roccia e sabbia,
ma su questi ultimi qualcosa si può fare, si possono adottare
metodi di irrigazione, di ripopolamento animale e vegetale,
dargli vita e trasferire molti popoli in quelle zone.
La mia non è mera utopia, è provato che si può fare, lo
hanno già fatto in varie regioni del mondo dove dominava
il deserto e la siccità. Tutt’ora continuano a farlo, allargando
questo metodo su varie superfici del pianeta.
Certo stiamo parlando di un’opera molto onerosa, ma
perlomeno vedremmo i nostri soldi ben investiti e, forse,
saremmo più motivati e sereni nel dover pagare delle tasse
per un progetto così sano e onorevole. Se si agisse per la
felicità delle persone e di tutti gli esseri viventi, compreso la
nostra Terra, non si farebbe altro che trasmettere frequenze
positive che, come un effetto domino, coinvolgerebbero e
contagerebbero tutti. Poi, per risonanza, tornerebbero sotto
forma di effetti positivi a coloro che hanno trasmesso tali
frequenze.

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Provate ad immaginare quanto sarebbe meraviglioso! Non
è impossibile da mettere in atto, basta la volontà, basta che
qualcuno inizi a farlo, se sarà continuativo diventerà incisivo e,
come un diapason con frequenza dominante, si influenzeranno
anche le frequenze degli altri esseri umani, animali e vegetali,
alimentando così anche il nostro spirito.
Il problema dell’essere umano sta anche nelle parole, le
usa troppo e senza prima riflettere. Non si può non notare
quante parole girano nell’umanità, utili solo a creare dubbi e
confusione.
Le parole girano in abbondanza ovunque: nel settore della
medicina, della politica, delle religioni, delle scienze e in tanti
altri, anche tra i vari predicatori, che comunque in buona fede
cercano, con la loro esperienza personale, di trasmettere a chi
li ascolta determinati concetti e modi di affrontare la vita. In
ogni settore c’è chi insegna ciò che ha imparato o scoperto;
alcuni sono meritevoli di essere ascoltati, altri no, perché
convinti di essere i soli portatori dell’unica “via” che porta alla
comprensione. Questi maestri, in realtà, mettono chi li ascolta
su un percorso unico. Questo atto di superbia è dannosissimo
per un corretto cammino, perché non vi è solo una “via” che
porta alla conoscenza, ve ne sono tante, una adatta ad ogni
persona.
La “verità”, invece, è una soltanto, e non è impossibile
trovarla tramite un maestro se egli ha un modo di indicarla
consono a chi lo sta ascoltando, ma il più delle volte non è
così, perché la “via” per la “verità” è già dentro ad ogni essere
umano, e finché la persona non è pronta non la vedrà, fosse
anche guidato da Gesù in persona. Una buona guida potrebbe
riuscire ad indicarla, ma non vuol dire per questo che quella
guida sia colei che ha il monopolio della “via” che porta alla
verità, nessuno ce l’ha.

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In noi vi è racchiusa la conoscenza istintiva di come
sopravvivere appena venuti alla luce e la conoscenza intrinseca
di cosa siamo e da dove veniamo: esseri dell’universo fatti di
materia ed energia. Questi due elementi sono guidati dai nostri
due emisferi cerebrali, quello spirituale e quello razionale;
il primo comunica captando segnali e messaggi intuitivi
dall’ambiente e dal profondo del cosmo, e il secondo comunica
e apprende tramite i cinque sensi. Se non li usiamo entrambi è
normale che non si arrivi a comprendere molte cose.
L’essere umano non ha le idee chiare nemmeno sul bene
e sul male, non sa esattamente né chi sia l’uno, né chi sia
l’altro, inconsapevole che sono due facce interscambiabili di
una stessa medaglia, perché entrambe possono essere l’una e
l’altra a seconda della situazione che si sta vivendo e di chi ne
è coinvolto. Prendiamo ad esempio Paradiso e Inferno: molte
persone sono convinte che quando moriranno finiranno in uno
dei due posti; niente di più lontano dalla verità. Il Paradiso
e l’Inferno li troviamo quando siamo in vita, esattamente
nell’ambiente in cui cresciamo.
Ciò che seminiamo lo raccogliamo qui, vita dopo vita,
nulla rimane in sospeso; ciò che lasciamo interrotto in questa
vita riprende appena iniziamo la vita successiva. Siamo su una
linea tratteggiata per l’eternità, la cui fine è un nuovo inizio e
dove il tempo e lo spazio non hanno alcun valore. Su questa
linea si può andare avanti e indietro all’infinito. Significa
che possiamo evolverci o regredire sia materialmente che
spiritualmente, perché materia e anima sono soggette a questo
fenomeno divino. Il motivo per cui l’anima ha bisogno della
materia è per potersi esprimere, mentre la materia ha bisogno
dell’anima per essere manovrata. Facendo l’esempio di un
mezzo e il suo conducente, il primo è il corpo materiale e il
secondo è l’equivalente dell’anima. Insieme si completano e

151
formano un piccolo universo personale, che ha la possibilità
di comunicare col Tutto, di cui fa parte. Comprendete questo
e avrete già fatto un grande passo avanti.
Nella nostra società odierna si vuole avere tutto sotto
controllo, anche il destino. Vi dico questo perché proprio in
questi ultimi anni ho avuto amici che hanno fatto un esame
del sangue mirato ad individuare i “marcatori”, tracce che
possono predire l’insorgenza di eventuali tumori; lo stesso
che fece Angelina Jolie, la quale, dopo aver saputo che aveva
l’87% di possibilità di sviluppare un cancro al seno e all’utero
contro il 13% di possibilità di non svilupparlo, ha deciso
di fare affidamento all’87% e di togliersi tutto. E qui io mi
infervoro, perché pensando ai miei amici, che hanno eseguito
lo stesso esame con un esito, che per alcuni di loro è stato
positivo, mi chiedo: cosa accadrà loro adesso, dopo che sono
venuti a conoscenza di questa diagnosi? Conoscendo l’effetto
del pensiero emotivo sulla materia, in questo caso del proprio
corpo, non potevo non pormi questa domanda.
A uno di loro hanno praticamente predetto all’85%
l’insorgenza di un cancro allo stomaco. Ora ditemi voi: cosa
dovrebbe fare questo mio amico? Un trapianto di stomaco
e sostituirlo con un altro prima che si sviluppi il male? Non
contando che esiste un 15% di possibilità che non si sviluppi!
Siamo di fronte a un dilemma serissimo, in quanto questo mio
amico ora teme di svilupparlo, anzi, ne è quasi certo! Sapete
cosa significa essere al corrente di questa probabilità? Che
probabilmente si ammalerà, perché per effetto quantistico le
sue emozioni creeranno questa realtà. Questo è un esame che
io non farò mai.
Capisco che prevenire lo sviluppo di una qualsiasi malattia
sia cosa della massima importanza e rendo onore a quei medici
e studiosi che si adoperano per aumentare le nostre possibilità

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di vita e di salute. Ma noi non siamo solo fatti di materia,
ma anche di energia, cioè di onde; le quali sono condizionate
dai pensieri emotivi, soprattutto quelli continuativi causati
dalle preoccupazioni. Ciò significa che coloro che hanno
fatto quell’esame e ricevuto esito positivo saranno ancora più
a rischio di sviluppare il male, diminuendo notevolmente le
possibilità che questo non avvenga.
Come ho spiegato ampiamente nel quarto Capitolo,
secondo la teoria descritta dal biologo Charles Darwin,
l’evoluzione avrebbe una tempistica lunga anche milioni di
anni. Si è però provato che esiste la possibilità che la mente
accorci questo processo a pochi anni, mesi, settimane, giorni,
ore e addirittura minuti, dipende da come viene stimolato il
cervello. Questo significa che la mente umana può attivare
un processo che modifica i geni in breve tempo, a seconda
dei bisogni dell’individuo. È importante sapere che se a una
mente gli si fa credere che una malattia non esista, per lei non
esisterà. Ma se lei penserà che esista, anche se magari in quel
momento non è ancora attiva o presente, la creerà; questo è
l’enorme rischio che si corre.
Funziona come la paura: la maggior parte delle persone
che sente parlare dell’arrivo di un enorme caldo o freddo,
inizia a risentirne fisicamente, anche se magari nessuno dei
due è ancora arrivato! Vale anche per le informazioni che
riguardano l’inquinamento, la situazione sociale, economica,
alimentare, sanitaria e altro; siamo bombardati da notizie solo
negative. Ma come volete che stia una mente nutrita solo
di questo!! C’è altro, credetemi! Basta guardarsi intorno e
osservare la natura per darvi prova delle molteplici possibilità
di stare bene che ci vengono donate.
Ricordatevi che il nostro cervello ha due emisferi, uno
spirituale e l’altro razionale, che possono interagire tra

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loro, basta solo che glielo permettiate. Ciò vi consentirà
di fare cose incredibili. È necessario però che questi due
emisferi siano mantenuti attivi. Le scoperte riguardanti la
teoria quantistica, in merito alle possibilità che abbiamo di
condizionare la materia consapevolmente (l’hanno anche gli
animali, ma inconsapevolmente), sono relativamente recenti;
di conseguenza, dopo tanti anni in cui si è usato soprattutto
l’emisfero sinistro, cioè quello razionale, non si può pretendere
di poter gestire quello destro in modo sufficientemente
controllato.
Ci vorrà pratica, e tanta, ma ora che lo sapete potete iniziare
a metterla in atto; allenatevi mentalmente più che potete, ma in
modo sereno e rilassato, aiutandovi con respirazioni profonde
e controllate, con sedute di meditazione leggere che potete fare
anche da soli, e nutrite la vostra mente di immagini piacevoli e
notizie positive. Evitate soprattutto di parlare troppo dei vostri
problemi e delle cose che vorreste cambiare nella vostra vita,
fatelo e basta.

La vita è la conseguenza di un pensiero creativo.

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Conclusioni

La fede è l’alimento più nutriente con cui Dio ci sfama.

La parte dove si scrivono le conclusioni è di norma quella


più corta, ma gli argomenti trattati in questo libro sono
talmente tanti che ho dovuto dilungarmi un po’. Uno di questi
argomenti mi sta particolarmente a cuore, riguarda le scelte
che una persona fa con l’intento e la speranza che l’obiettivo
che si è prefissata venga raggiunto. Nelle scelte importanti
della propria vita, che possono riguardare il lavoro, la casa,
la famiglia, oppure le relazioni amorose è importante seguire
la propria natura e il proprio cuore. Ma se si decidesse di
optare per una scelta razionale, magari più conveniente, o più
remunerativa e magari priva di rischi, ottenere il risultato non
basterà a vivere quell’esperienza in modo positivo e sereno; al
contrario si entrerebbe in contraddizione, perché le frequenze
emesse dal cuore non sarebbero in sintonia con quelle generate
dalle scelte razionali della mente, fredda e materiale, che,
nei suoi calcoli, non ha tenuto conto delle vere aspirazioni
dell’anima, e quindi non vi sarebbe risonanza tra loro.
Padre Pio, San Francesco, Sant’Antonio, San Biagio, Santa
Caterina da Siena, Santa Lucia e in generale il resto dei santi
erano persone che avevano proprietà curatrici, queste loro
capacità erano doti quantistiche guidate dalla fede, cioè dalla
consapevolezza che queste persone avevano di Dio e del Suo
operato. Ma ci sono anche persone con identiche doti quantistiche,

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che però non derivano dalla fede o da percorsi spirituali, ma da
percorsi scientifici. Infatti sono sempre più numerose le persone
che, avendo conosciuto la teoria quantistica, sono in grado di
manipolare la materia per raggiungere gli obiettivi che si sono
prefissati. Ciò che permette a questi individui di fare questo, è
lo studio approfondito e la comprensione dei meccanismi che
legano le leggi universali energetiche alla materia vivente,
che ha consentito loro di raggiungere un elevato grado di
consapevolezza.
Entrambi i percorsi sono degni di rispetto, anche se mi
capita sempre più spesso di sentir rinnegare l’esistenza di Dio
o di sentire parlare di Lui senza rispetto. Noto al contrario
grande riverenza verso facoltosi imprenditori, medici o
professori di fama indiscussa.
A mio avviso sarebbe opportuno riflettere prima di giudicare.
Dio esiste da prima dell’inizio dei tempi e continuerà ad esistere
anche dopo, è Lui che avvolge e impregna ogni cosa; trovo
perciò enormemente sbagliato e ingiusto un comportamento
irriverente nei Suoi riguardi. Merita il più grande rispetto, se non
altro per l’immensa bontà che lo contraddistingue da sempre.
Un’altra cosa che dobbiamo comprendere è che, noi umani,
siamo parte della natura, non la sua totalità. Dico questo
perché ci sono persone, nel mondo scientifico e non solo, che
cercano di imitare o ricreare alcuni fenomeni naturali e la vita,
ignorando che, questo loro gesto, presuppone grande superbia e
presunzione. Io la considero anche una perdita di tempo, perché
per capire come funziona la natura basta osservarla, ascoltarla,
viverla ed essere consapevoli che noi siamo una parte di lei e
funzioniamo alla medesima maniera.
La natura è la migliore scuola per tutti noi. Nelle scuole
classiche impariamo le basi, ma per evolversi, sia culturalmente
che spiritualmente, è necessario imparare tramite la natura e

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tramite le proprie esperienze, perché ciò che apprendiamo a
scuola, o dai testi, non sono solo informazioni tratte da studi di
varia natura, ma anche esperienze trasformate ed elaborate da
persone, con i loro rispettivi punti di vista. Ecco perché ritengo
che la migliore scuola la troviamo in ciò che questo pianeta
ci offre e nelle interpretazioni che noi stessi elaboriamo dalle
nostre esperienze.
Una parte di conoscenza, per di più importantissima per
la sopravvivenza, si cela dentro ad ogni specie animale: i
cuccioli cercano le mammelle della madre perché sanno
istintivamente che lì trovano il loro nutrimento. Nelle femmine
la si può vedere quando queste diventano madri: sanno per
istinto come prendersi cura del cucciolo, dentro di sé sanno
esattamente come e cosa fare per accudirlo, svezzarlo,
crescerlo, proteggerlo e curarlo; tutte situazioni molto delicate
e importantissime.
Nei maschi c’è l’istinto di inseminazione e protezione della
prole e della compagna. La stessa cosa avviene per le questioni
spirituali; dentro ad ogni essere esiste una consapevolezza,
che magari non è ancora stata analizzata per motivi evolutivi,
ma che però, latente, manda degli impulsi continui che, vita
dopo vita, guideranno la nostra anima fino al raggiungimento
della sua illuminazione.
Il mio percorso spirituale è iniziato in tenera età sull’impulso
della mia sete di conoscenza, dapprima inconsapevole,
che mi ha permesso di giungere, dopo tanti anni e con una
progressiva evoluzione, ad un elevato stato di consapevolezza,
che continua incessantemente a crescere, alimentato da una
continua quotidiana scoperta di me stesso e del mio vero ruolo
in questa esistenza.
Ciò di cui sono convinto, e che sento nel mio cuore, è che,
quali esseri divini, abbiamo già in noi quelle informazioni

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che ci permetteranno, se sapremo superare il bieco egoismo
dettato dalla nostra mente razionale, di divenire consapevoli
di come stanno realmente le cose e di unirci così in un tutt’uno.
Solo l’unità nell’amore incondizionato e compassionevole
ci donerà pace e serenità in questa vita, consentendoci di
elevare le nostre frequenze a tal punto da ricevere i messaggi
provenienti da livelli eterici più elevati. Una volta oltrepassata
la soglia materiale, questa evoluzione ci porterà verso ciò che
Dante aveva definito “empireo” e lo gnosticismo “pleroma”,
cioè il “regno dei cieli”, dove dimorano le anime pure e le più
alte potenze celesti, al cui culmine dimora Dio.

Sono convinto che quando arriveremo alla fine di questa


viaggio ci accorgeremo di essere tornati all’inizio.

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