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INTERIORI
AUTOSSERVAZIONE
TERAPEUT
ICA
LA PRATICA
Si stampi e si ripassi a mano il particolare simbolo di cui
all’indirizzo, esso è il tramite grafico che ti permetterà di avere
un collegamento e un supporto con la catena terapeutica
altrimenti ermeticametne chiusa. Disponi il simbolo sotto un
lume, che accenderai con un fiammifero. Il luogo dove
eserciterai questo breve ma intenso rituale deve essere
appartato, adeguatamente arieggiato e precedentemente
purificato tramite incenso, preghiera o suono di campanella.
1. Fare 3 volte il segno della Croce.
2. Porre il simbolo sotto il lume.
3. Accendere il lume e fissa fortemente la fiamma.
4. Recitare con le braccia conserte sul petto quanto segue: “In
princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat
Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Ómnia per ipsum facta
sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita
erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et
ténebræ eam non comprehendérunt.”
5. Stendere le braccia tese innanzi a te, con i palmi delle mani
rivolti all’esterno.
5.a se c’è una persona sofferente visualizzarla.
5.b se non c’è una persona sofferente rivolgere la
consapevolezza verso il dolore che investe ogni forma di vita.
6. Tracciare mentalmente o su di un foglio la chiave angelica di
Raphael:
7. Recitare il SALMO 40
2 Beatus qui intelligit super egenum, et pauperem: Dominus in
die mala liberavit eum.
3 Dominus conservet eum, et vivificet eum, et beatum faciat
eum: et emundet de terra animam ejus; et non tradat eum in
manus inimici ejus.
4 Dominus opem ferat illi supra lectum doloris ejus: universum
stratum ejus versasti in infirmitatem ejus.
5 Ego dixi: Dominus miserere mei: sana animam meam, quoniam
peccavi tibi.
6 Inimici mei dixerunt mihi mala: Quando morietur, et periet
nomen ejus?
7 Et ingrediebantur ut viderent; vane locutum est cor eorum,
congregaverunt iniquitatem sibi. Egrediebantur foras, et
loquebantur
8 simul in unum. Susurrabant omnes inimici mei adversum me:
cogitabant mala mihi.
9 Verbum iniquum mandaverunt adversum me: Nunquid qui
dormit non adjiciet ut resurgat?
10 Etenim homo pacis meae, in quem speravi: qui edebat panes
meos, ampliavit adversum me subplantationem.
11 Tu autem Domine miserere mihi, et resuscita me: et
retribuam illis.
12 In hoc cognovi quoniam voluisti me: quoniam non gaudebit
inimicus meus super me.
13 Propter innocentiam autem meam suscepisti me: et
confirmasti me in conspectu tuo in aeternum.
14 Benedictus Dominus Deus Israel a saeculo, et in saeculum:
fiat, fiat.
8. Concludere con una preghiera a cui si è particolarmente legati
e che sia complementare a questo particolare lavoro.
9. Spegnere il cero.
10. Fare 4 volte il segno della Croce.
Fase I- Preparazione
Trovate una posizione grazie alla quale il vostro corpo si possa
rilassare completamente.
Eliminate ogni fonte di disturbo attorno a voi, immergete la
stanza nel buio e nel silenzio.
Scivolate ora lentamente nel silenzio interiore.
Se lo trovate piacevole, bruciate dell'incenso puro, in modo da
liberare la stanza da residui energetici negativi. Inoltre, l'odore
dell'incenso aiuta a distendere la mente.
Cominciate una respirazione lenta ed armonica, con una breve
fase di trattenuta. Rallentate il respiro mediante la vostra
volontà, e di conseguenza rallenterà il battito cardiaco; lo stato
così raggiunto favorirà il silenzio della mente. È importante che
vi sia quiete dentro di voi, allo scopo di porre in essere nei modi
e nei tempi opportuni la visualizzazione.
La fantasia deve morire, l'Immaginazione deve nascere. Adesso
siete in silenzio, è tutto nero attorno a voi. Immaginate di non
essere nella stanza, immaginate che il vostro corpo non abbia
alcuna forma.
Fase II- Visualizzazione
State camminando lentamente lungo un sentiero che si snoda in
una pianura brulla, circondata da colline che impediscono di
vedere l’orizzonte. Cercate di “vedere” realmente queste
immagini, di essere immedesimati nella scena ma allo stesso
tempo di lasciare che si crei spontaneamente sullo schermo della
vostra mente. Quanti più particolari della scena riuscirete a
visualizzare (forme, colori, sensazioni anche tattili), tanto più
profonda risulterà la pratica e migliore la riuscita dell’esercizio.
Approfittate di questo paesaggio in un certo senso monotono,
regolare, per ricapitolare ogni oppressione della vostra mente:
rendetevi conto di quali e quanti pensieri si presentano, dategli
un nome e soffermatevi brevemente su di essi, infine lasciate
che si allontanino e scompaiano restando consapevoli che non
sono parte di voi.
La strada lentamente vi conduce verso una grande collina, posta
in lontananza innanzi a voi, sulla cui vetta si erge un grande
albero ricco di foglie.
Giunti ai piedi della collina, iniziate a salire, avvertendo come la
fatica assale il vostro corpo e, di conseguenza, la vostra mente
vi chiede di rinunciare; con la forza di volontà riuscite ad
allontanare anche queste sensazioni.
Arrivate alla sommità, e vi ponete seduti, a gambe incrociate,
innanzi all’imponente albero.
Osservate: il tronco è possente, nodoso e scuro, e sette rami
contorti si stagliano verso il cielo, impedendovi di vedere il Sole.
Ogni ramo è ricco di foglie, ma esse sono secche, di diverse
tonalità di giallo e marrone, avvizzite e consumate. Osservate
con maggiore attenzione: vedrete un brulichio di vermi ed insetti
che pasteggiano e prosperano su di esse, una moltitudine di
esseri che infestano i rami dell’albero e si nutrono delle foglie,
voracemente.
Associate ad ognuno dei sette rami uno dei grandi problemi o
preoccupazioni che vi opprimono in questo periodo, e che
ritenete dreni la vostra energia vitale; associate ad ognuna delle
foglie un pensiero connesso a questo problema. Immaginate
adesso che la vostra volontà riesca a muovere un alito di vento, e
che le foglie lentamente comincino a cadere al suolo.
Ripetete lo stesso processo per tutti e sette i rami dell’albero,
concentratevi sui punti critici che identificate nella vostra vita,
osservate in ognuna delle singole fasi i pensieri, ed il modo in cui
la vostra volontà riesce a provocare un cambiamento (la caduta
delle foglie).
Al termine, visualizzate la luce del Sole che finalmente riesce a
filtrare, sentitene il calore sulla pelle. Sperimenterete una
sensazione di pace e leggerezza.
Fase III - Implementazione
Come nel caso dell’esercizio precedente, l’utilità pratica
dell’esercizio sarà piena soltanto se saremo capace di trasporre
nella vita di tutti giorni ciò che abbiamo osservato e compreso
grazie a questa pratica: i problemi che identificavamo con i rami
e le foglie, che ci portano via tempo ed energia, ma anche (e
soprattutto) il modo in cui la volontà di cambiamento produce dei
risultati. Una volta identificate le criticità, le situazioni che
desideriamo modificare (siano esse interiori o esteriori), solo
uno sforzo cosciente ci potrà alleggerire e, come nell’esercizio,
permetterci di rivedere “la luce del Sole”.
LA PREGHIERA SUL CUORE
“Rm 2,14 Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura
agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono
legge a se stessi. Essi dimostrano che quanto la Legge esige è
scritto nei loro cuori, come risulta dalla testimonianza della loro
coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora
li difendono. “
La Pratica
Carissimo amico potrai trovare in appendice di questo manuale
una raccolta di metodi legati all’esicasmo[8], mi permetto qui di
illustrarti, nei limiti delle possibilità offerte da questo mezzo
divulgativo, la pratica da me seguita.
E’ quindi con il verbo (Iod) che si crea lo spazio (la prima Hé) ,
attraverso il fuoco (Vau) si generano gli stadi elementali che
defluiscano (la seconda Hé) in ogni dove.
Esercizio:
MEDITAZIONE DEI
28 GIORNI
Nessun uomo è un'isola! Grande è questa verità, che ricorda -
con poche lapidarie parole - l'interconnessione esistente fra
tutti gli esseri umani. Una connessione che se vissuta
inconsapevolmente può condurre a grandi rovine, ma se compresa
nei suoi aspetti sottili può permettere ad ognuno di noi di
protendersi verso il cielo. Crediamo fermamente in ciò e al
contempo siamo consapevoli delle gravi limitazioni fisiche di
questi strani tempi e del loro corrosivo agire sull'articolata
composizione dell'uomo. In considerazione di ciò abbiamo deciso
di creare dei canali operativi-rituali per permettere a tutti
coloro che lo desiderano di poter intraprendere un percorso di
silenziosa ed individuale Opera Interiore. Oltre ad aver previsto
un percorso da "uditore" (uomini e donne che ancora non hanno
ricevuto la nostra iniziazione, ma che giornalmente operano
ritualmente), l'Ordine pone a disposizione alcune porte di
pratica strutturata.
Contro la menzogna
(17° e 18° Giorno)
L’astuzia, l’ipocrisia, non servono che il male; se do la mia
parola con il beneficio d’inventario, creo una scissione tra il
mio pensiero e l’atto, fra un sentimento interno e quello
esterno.
E ciò rappresenta un suicidio morale. Se rispetto la mia
parola, non facendola servire a nulla di inutile, di falso, di
egoistico (cioè dandola soltanto quando essa si presta a
qualcosa di utile e giusto), essa si purificherà e diventerà ciò
che era all’origine: creatrice e taumaturgica.
Sarà, per coloro che l’hanno richiesta, una benedizione attiva
e vivificante. Per questo sarò sincero nei miei pensieri, nelle
mie parole, nelle mie opere.
Contro la disperazione
(27° e 28° Giorno)
Ciò che appesantisce le mie catene è che io non le credo
giuste: e più mi arrovello per liberarmene più esse mi
diventano pesanti.
Qualunque piccola contrarietà è sufficiente per scoraggiare
l’uomo che non ha la forza della rassegnazione e quella, più
potente, della Fede e della Speranza.
Se mi dispero è perché non ho saputo volere quando ciò era
necessario e non ho trovato la forza di farlo per mancanza
di Fede e di Speranza.
Devo quindi volere e sperare.
VISUALIZZAZIONE PENTALFA
INRI
PRATICA
PENTAGRAMMATICA
Esercizio:
Stenditi nella posizione del morto oppure siedi nella posizione
del faraone.
LA PREGHIERA SUL
CUORE
Nessun uomo è un'isola! Grande è questa verità, che ricorda -
con poche lapidarie parole - l'interconnessione esistente fra
tutti gli esseri umani. Una connessione che se vissuta
inconsapevolmente può condurre a grandi rovine, ma se compresa
nei suoi aspetti sottili può permettere ad ognuno di noi di
protendersi verso il cielo. Crediamo fermamente in ciò e al
contempo siamo consapevoli delle gravi limitazioni fisiche di
questi strani tempi e del loro corrosivo agire sull'articolata
composizione dell'uomo. In considerazione di ciò abbiamo deciso
di creare dei canali operativi-rituali per permettere a tutti
coloro che lo desiderano di poter intraprendere un percorso di
silenziosa ed individuale Opera Interiore. Oltre ad aver previsto
un percorso da "uditore" (uomini e donne che ancora non hanno
ricevuto la nostra iniziazione, ma che giornalmente operano
ritualmente), l'Ordine pone a disposizione alcune porte di
pratica strutturata.