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PRIMA NOVELLA

Riassunto: Il brano narra la storia di Messer Ruggieri de' Figiovanni, valoroso cavaliere che lascia la Toscana
per servire il re Alfonso di Spagna, famoso per il suo valore. Messer Ruggieri compie molte imprese d'armi e
diviene famoso per la sua bravura. Tuttavia, nota che il re sta regalando castelli, città e baronie a destinatari
indegni, e rimane deluso di non aver ricevuto nulla nonostante il suo valore. Decide di lasciare la Spagna e
chiede al re il permesso di partire. Prima della sua partenza, il re ordina a uno dei suoi cortigiani di
accompagnare messer Ruggieri e di ascoltare tutto ciò che dice sul re, quindi riferirgli. Il cortigiano si unisce
a messer Ruggieri nel suo viaggio, fingendosi un viaggiatore diretto in Italia. Giunti a un fiume, la mula di
messer Ruggieri non vuole muoversi, ed esclama: "Oh, guai a te, bestia, sei diventata come il signore che ti
diede a me!" Il cortigiano lo riferisce al re, il quale lo manda a ricondurre messer Ruggieri.Quando messer
Ruggieri torna dal re, gli si chiede perché abbia paragonato la mula al re, e risponde che, come il re dà le
cose dove non sono meritate e le trattiene dove sono, così anche la mula rifiutò spostarsi dove era
opportuno e restare dove non lo era. Il re si compiace di questa risposta e premia messer Ruggieri con onori
ancora maggiori.

Tematiche: La tematica principale del testo sembra essere la moralità e la giustizia, in particolare riguardo
alla corretta distribuzione di ricompense e doni. Messer Ruggieri è deluso dal fatto che il re Alfonso doni
castelli e baronie a persone che non ne sono meritevoli, mentre lui stesso, un valoroso cavaliere, non viene
premiato. Tuttavia, quando il cavaliere si lamenta della mula donatagli dal re che si è comportata male,
viene rivelato che la mula era stata donata a Messer Ruggieri come un simbolo della sua stessa mancanza di
discernimento quando si trattava di doni e premi.Tra le tematiche minori del testo, possiamo trovare la
coraggio e la determinazione di Messer Ruggieri, che decide di lasciare la sua patria per dimostrare il suo
valore in un'altra parte del mondo. Inoltre, la novella riflette anche sulla natura dell'onore e della fama, e
sulla percezione pubblica di una persona in base ai regali e alle ricompense che riceve. Infine, il testo
sembra suggerire l'importanza della prudenza e della saggezza nella distribuzione di premi e ricompense, e
come questi possano influenzare la percezione di una persona e la sua stessa reputazione.

Tecniche narrative: La novella utilizza diverse tecniche narrative per raccontare la storia di Ruggieri de’
Figiovanni. Una di queste tecniche è la caratterizzazione dei personaggi, che permette al lettore di
conoscere le motivazioni, le emozioni e i comportamenti dei protagonisti. In particolare, vengono descritte
le virtù di Ruggieri, la sua ambizione di dimostrare il suo valore alla corte del re Alfonso e la sua delusione
quando non viene premiato come ritiene di meritare. Inoltre, viene caratterizzato il re Alfonso come un
uomo di grande valore ma anche come una persona che talvolta può sbagliare nella scelta dei suoi favoriti.
Un'altra tecnica narrativa utilizzata è quella del conflitto, che rappresenta la tensione emotiva che si
sviluppa tra i personaggi. In particolare, il conflitto principale è rappresentato dalla delusione di Ruggieri
quando il re non riconosce le sue virtù e la sua decisione di tornare in patria. In seguito, si sviluppa anche il
conflitto interiore di Ruggieri quando paragona la mula del re alla sua persona.Infine, la novella fa uso della
tecnica della morale, che rappresenta il messaggio che l'autore vuole trasmettere attraverso la storia. In
questo caso, la morale è rappresentata dal fatto che la fortuna spesso gioca un ruolo importante nella vita
delle persone e che il valore delle persone non dovrebbe essere giudicato solo in base ai loro successi o
fallimenti. Inoltre, viene trasmesso il messaggio che le virtù come l'onestà, l'umiltà e la riconoscenza sono
importanti per ottenere il rispetto degli altri.

Personaggi:

• Ruggieri de’ Figiovanni, un uomo ricco e di grande animo che parte dalla Toscana per recarsi alla
corte del re Alfonso d’Ispagna per dimostrare le sue virtù.

• Il re Alfonso d’Ispagna, un uomo molto conosciuto per il suo valore, che sembra non riconoscere le
virtù di Ruggieri e che dona ricchezze a persone non meritevoli, negandole a persone che lo sono.
• Il famigliare del re, che segue Ruggieri in incognito per ascoltare ogni giudizio che questi avrebbe
detto su di lui e di riferirgli dopo una giornata di cammino che il re lo desiderava di nuovo a corte

SECONDA NOVELLA
RIASSUNTO: Ghino di Tacco, uomo famoso per le sue ruberie, ribellatosi ai conti di Santafiore e alla
Chiesa di Roma, allontanato dalla città, si rifugia a Radicofani, derubando chiunque si trovi nei
territori circostanti al suo castello. Non risparmia neanche gli ecclesiastici e cattura, insieme alla
suo seguito, un certo abate di Clignì, che passava per quei luoghi diretto ai bagni di Siena per
guarire dal suo mal di stomaco. Una volta alloggiati l’abate e il suo seguito, Ghino si rivolge al suo
prigioniero per essere informato dei motivi che l’avevano spinto in quei luoghi e, saputo della
malattia, mosso a compassione, decide di curarlo lui stesso. Dopo vari giorni di cura, l’abate
guarisce dalla sua malattia e Ghino decide che è il momento per l’abate e il suo seguito di lasciare il
castello. Ghino, congedandolo, mostra all’abate la sua vera personalità, un uomo costretto a vivere
in quel modo poco onesto per malvagità d’altri e non per sua scelta; si dimostra molto gentile nei
suoi confronti e lo assicura che non avrebbe confiscato i beni che trasportava durante il viaggio, ma
gli chiede di donargli liberamente ciò che ritiene giusto come pegno dell’ospitalità ricevuta. L’abate,
sentite le sincere parole di Ghino, riconosce la sua onestà e abbandona lo sdegno avuto verso di lui.
Decide di donargli tutto ciò che possedeva in quel momento salvo lo stretto necessario per tornare
a Roma. Qui, incontrato il papa e raccontati i fatti accaduti, prega il Santo Padre di rendere grazia a
Ghino di Tacco, che si era dimostrato uomo tanto valente. Il papa, udendo la richiesta dell’abate,
chiama a corte Ghino, lo insignisce dell’ordine di cavaliere dello Spedale, nonché amico e servitore
dell’abate di Clignì e della Santa Chiesa.

Tematiche: Le tematiche principali della novella sono l'ospitalità, la compassione e la redenzione.


Ghino di Tacco, nonostante la sua reputazione di ladro e criminale, si mostra compassionevole e
ospitale nei confronti dell'abate di Clignì, che guarisce grazie alla sua cura. Questa esperienza gli
permette di mostrare la sua vera personalità e di ottenere il perdono dell'abate, che diventa il suo
amico e chiede al papa di riconoscere il suo valore.Tra le tematiche minori, si possono notare la
ribellione contro le autorità costituite, la malattia come evento sfortunato e la figura del ladro
gentiluomo. Inoltre, si può notare la presenza di elementi religiosi, come la figura dell'abate e la sua
richiesta di perdono al papa per Ghino di Tacco.

Tecniche narrative: La novella utilizza diverse tecniche narrative, tra cui la descrizione dei
personaggi, l'uso del dialogo e la presentazione di un evento con una struttura narrativa a più atti.
La descrizione dei personaggi viene utilizzata per presentare Ghino di Tacco e l'abate di Clignì,
dando loro tratti distintivi e caratteristiche che li rendono interessanti per il lettore. In particolare,
Ghino viene descritto come un uomo famoso per le sue ruberie, ma che ha anche un lato
compassionevole e gentile. L'abate, invece, viene presentato come un uomo malato in cerca di
cure.L'uso del dialogo è ampio nella novella, soprattutto nella scena in cui Ghino e l'abate parlano
tra di loro. Il dialogo viene utilizzato per esporre i pensieri e le emozioni dei personaggi, ma anche
per far avanzare la trama.La novella presenta una struttura narrativa a più atti, con un'azione che si
sviluppa in più fasi. Inizialmente, Ghino cattura l'abate di Clignì e lo tiene prigioniero nel suo
castello. Successivamente, Ghino cura l'abate dalla sua malattia e lo congeda. Infine, l'abate si reca
dal papa per chiedere la grazia per Ghino e la novella si conclude con Ghino che viene insignito
dell'ordine di cavaliere dello Spedale.
Personaggi:

• Ghino di Tacco: uomo famoso per le sue ruberie e ribellatosi ai conti di Santafiore e alla Chiesa di
Roma, che si rifugia a Radicofani e cattura l'abate di Clignì, ma poi si dimostra gentile e onesto nei
suoi confronti.

• Abate di Clignì: ecclesiastico che viene catturato da Ghino di Tacco durante il suo viaggio ai bagni di
Siena per guarire dal mal di stomaco. Viene curato da Ghino e alla fine dona i suoi beni a Ghino
come pegno dell'ospitalità ricevuta.

• Il papa: viene incontrato dall'abate di Clignì a Roma, a cui viene raccontata la storia di Ghino di
Tacco. Decide di rendere grazia a Ghino e lo insignisce dell'ordine di cavaliere dello Spedale.

QUINTA NOVELLA
Riassunto: Nella città di Udine viveva insieme al marito Gilberto, donna Dianora, la quale era
desiderata ardentemente da messer Ansaldo Gradense. La donna, stanca delle incessanti proposte
e regali fatti da Ansaldo, decide di porre fine a questo tormento: riferisce ad Ansaldo che, se fosse
riuscito, nel mese di gennaio in cui erano, a far fiorire il suo giardino come nel mese di maggio, lei lo
avrebbe amato, mentre se non riusciva nell’intento, avrebbe dovuto per sempre dimenticarla. Il
povero innamorato, dopo infinite ricerche, riesce a trovare un negromante capace di tale magia e
così vedendo il giardino in fiore, Dianora si rassegna e racconta la promessa al marito. Gilberto,
sebbene avesse reagito con l’ira, capisce che Dianora aveva fatto la promessa innocentemente e,
conoscendo la purezza dell’animo della moglie, la invita a recarsi da Ansaldo per scogliere la
promessa, ma se questo non fosse accaduto, l’avrebbe lasciata andare via con lui. Recatasi Dianora
da Ansaldo e riferitegli le parole del marito, questi comprendendo la magnanimità di Gilberto e non
volendo privare la sua amata dell’amore del marito, scoglie la promessa e la lascia andare.
L’episodio sembra coinvolgere anche il negromante lì presente che, di fronte a tanta liberalità,
segue l’esempio e rifiuta la ricompensa pattuita per far fiorire il giardino.

Tematiche: La tematica principale della novella è quella dell'onore e della fedeltà coniugale.
Dianora, nonostante sia oggetto delle attenzioni di un altro uomo, rimane fedele al marito Gilberto,
il quale a sua volta dimostra di avere un grande rispetto e una profonda comprensione per la
moglie, nonostante la situazione difficile in cui si trovava.Altre tematiche presenti nella novella
possono essere l'amore, l'ossessione, la magia e la magnanimità. L'amore di Ansaldo per Dianora è
una forza che lo spinge a cercare disperatamente una soluzione per ottenere il suo amore, mentre
la magia rappresenta una sorta di speranza disperata che permette ad Ansaldo di credere che il suo
amore sia possibile. L'ossessione di Ansaldo per Dianora può essere vista come un'ulteriore
manifestazione dell'amore, ma anche come un vizio che lo porta a non rispettare la volontà della
donna. Infine, la magnanimità di Gilberto e Ansaldo rappresenta un importante valore morale nella
novella. Entrambi dimostrano di essere persone generose e di grande animo, capaci di scendere a
compromessi e di rispettare l'onore e la dignità degli altri.

Tecniche narrative: La novella utilizza alcune tecniche narrative tipiche del genere, come ad
esempio la struttura a cornice, in cui una storia viene raccontata all'interno di un'altra storia.
Infatti, la vicenda di Dianora, Gilberto e Ansaldo viene raccontata all'interno di una cornice
narrativa costituita dalla descrizione del luogo in cui i personaggi si incontrano e dal contesto
sociale in cui la storia si svolge.Inoltre, la novella utilizza anche la tecnica del realismo, in cui i
personaggi e le situazioni sono descritti in modo dettagliato e realistico, e il lessico utilizzato
rispecchia il linguaggio e i valori dell'epoca. Infine, la novella presenta anche una forte componente
morale, in cui il conflitto tra la promessa di Dianora e l'amore per il marito viene risolto grazie alla
magnanimità di Ansaldo e alla comprensione di Gilberto, che riconoscono il valore dell'onore e
della lealtà coniugale

Personaggi:

• Dianora: la moglie di Gilberto, desiderata da Ansaldo e protagonista della vicenda.

• Gilberto: il marito di Dianora, che comprende la situazione e si dimostra generoso.

• Ansaldo Gradense: l'uomo che desidera Dianora e che cerca di conquistarla con ogni mezzo.

• Il negromante: il personaggio che riesce a far fiorire il giardino di Ansaldo e che poi rifiuta la
ricompensa offertagli.

OTTAVA NOVELLA
Riassunto: è la storia di due amici molto cari, Gisippo e Tito,cresciuti insieme e molto legati. A Gisippo viene
promessa in sposa la bella Sofronia. I due un giorno vanno a trovare la ragazza mai vista, e avviene che Tito
si innamora della futura sposa dell’amico, ma non lo dice a Gisippo. Dopo alcuni giorni in cui Gisippo vede
che Tito è in condizioni pessime decide di parlarci e scopre che Tito è molto innamorato, e decide di
cedergli la donna, ma non può farla sposare a lui altrimenti i genitori di lei e i suoi si sarebbero opposti.
Comunque, Tito parla con i genitori di Sofronia e la porta con sé a Roma. Intanto Gisippo diventa molto
povero e ritorna anche lui a Roma dove viene riconosciuto dal vecchio amico Tito che lo accoglie
calorosamente salvandolo da una condanna a morte autoaccusandosi. Viene però assolto anche lui da
Ottaviano e accoglie Gisippo dandogli poi in moglie la sorella e condividendo i suoi beni con lui.

Tematiche: La tematica principale della novella è l'amicizia e la lealtà tra i due amici Gisippo e Tito. La
vicenda mette in luce l'idea che l'amicizia vera superi gli interessi personali e che un vero amico sia disposto
a sacrificarsi per il bene dell'altro.Tra le tematiche minori della novella, si possono citare l'amore, la
generosità, la gratitudine e la giustizia. L'amore è presente nella storia attraverso l'innamoramento di Tito
per Sofronia, che alla fine sposa, dimostrando anche il suo desiderio di felicità per l'amico Gisippo. La
generosità è dimostrata da entrambi i protagonisti, che si mostrano pronti a condividere tutto ciò che
hanno con l'altro, senza alcun interesse personale. La gratitudine è evidente nell'atteggiamento di Gisippo
nei confronti di Tito, che lo ha salvato dalla morte autoaccusandosi. Infine, la giustizia è presente nella
figura di Ottaviano, che fa rispettare le leggi e assolve Gisippo nonostante l'accusa di aver rubato.

Tecniche narrative: La novella utilizza principalmente la tecnica della narrazione in terza persona, con un
narratore esterno che racconta gli eventi e le azioni dei personaggi. Inoltre, la novella presenta anche un
uso frequente del dialogo, soprattutto per descrivere i pensieri e i sentimenti dei personaggi. La narrazione
è molto lineare e semplice, senza troppe descrizioni dettagliate o pause nella storia, ma allo stesso tempo è
in grado di creare un'atmosfera coinvolgente e di empatia con i personaggi. Inoltre, l'autore utilizza la
tecnica del flashback per descrivere gli eventi passati della storia e della relazione tra i due amici.

Personaggi: I personaggi principali della novella sono Gisippo e Tito, i due amici molto legati, e Sofronia, la
ragazza promessa sposa di Gisippo. Altri personaggi importanti sono i genitori di Sofronia, che si
oppongono alla sua relazione con Tito, e Ottaviano, il giudice che assolve Tito dall'accusa di aver ucciso
Gisippo e che successivamente fa da mediatore per il matrimonio tra Gisippo e la sorella di Tito
DECIMA NOVELLA
Riassunto: Nell'ultima novella viene raccontata la storia del marchese di Saluzzo che sposa Griselda
malvolentieri seguendo le preghiere dei suoi uomini. Griselda, figlia di un villano, viene sottoposta dal
marchese a struggenti prove di fedeltà: il marchese finge di avergli ucciso i figli, finge di non essere più
innamorato di lei e le porta dentro casa una donna facendola passare per la sua amante e finge addirittura
di risposarsi. Dopo addirittura dodici anni, con i figli ormai grandi e maritati, svela tutto a Griselda e con lei
trascorre la vecchiaia

Tematiche: La tematica principale della novella è la sottomissione e la pazienza di Griselda, che viene
sottoposta a prove di fedeltà estreme dal marito senza mai ribellarsi o lamentarsi, dimostrando una virtù
straordinaria di umiltà e docilità. Tra le tematiche minori si può includere la questione della nobiltà e del
potere, evidenziata dal contrasto tra il nobile marchese e la plebea Griselda, così come il tema della
giustizia e della verità, in quanto la verità sulla situazione di Griselda viene svelata solo dopo molti anni.
Inoltre, si può considerare il ruolo delle donne nella società, in quanto Griselda subisce le decisioni degli
uomini intorno a lei senza avere voce in capitolo.

Tecniche narrative: La novella del marchese di Saluzzo e Griselda utilizza diverse tecniche narrative per
creare suspense e coinvolgere il lettore. Ad esempio, l'autore utilizza la tecnica della narrazione a suspense,
in cui il lettore viene mantenuto in sospeso riguardo al destino dei personaggi e al loro rapporto, e la
tecnica dell'ironia, in cui le situazioni paradossali o le azioni dei personaggi creano un contrasto tra quello
che sembra e quello che effettivamente accade. Inoltre, l'autore utilizza la tecnica del monologo interiore,
in cui vengono descritte le emozioni e i pensieri dei personaggi, e la tecnica del racconto in medias res, in
cui la storia inizia dal bel mezzo di una situazione già in corso.

Personaggi: I personaggi principali della novella sono il marchese di Saluzzo e Griselda, la sua sposa. Il
marchese è un nobile che, pur non amando Griselda, decide di sposarla per accontentare le richieste dei
suoi uomini. Durante il corso della storia, il marchese fa delle prove estreme per testare la fedeltà di
Griselda, fingendo di uccidere i figli, di non essere più innamorato di lei e di portare una donna in casa
facendola passare per la sua amante e addirittura di risposarsi. Griselda, invece, è una giovane figlia di un
villano che sposa il marchese e affronta con grande pazienza e sacrificio tutte le prove imposte dal marito,
dimostrando sempre la sua fedeltà e il suo amore per lui. Alla fine della storia, il marchese rivela a Griselda
di aver mentito e che i figli sono ancora vivi, trascorrendo poi con lei la vecchiaia.

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