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goniometriche
Angoli orientati
Circonferenza goniometrica
Funzioni goniometriche
Relazioni tra gli elementi dei triangoli
La pendenza
Si vuole progettare una rotaia per le montagne russe;
in un tratto i binari devono salire di 15 m con un’incli-
nazione di 30c rispetto al suolo. Quanto deve essere
lungo il tratto di rotaia (il segmento AC in FIGURA 2)?
15 m
30°
FIGURA 2
FIGURA 1 Quanto è lungo il tratto AC ?
È possibile trovare un metodo generale che permetta ai progettisti di calcolare la lunghezza di un tratto
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Soluzione a pag. 19
Angoli orientati
1. Misura dell’ampiezza di un angolo
Sai già che come unità di misura delle ampiezze
degli angoli si usa il grado, pari alla 360-esima
parte dell’angolo giro.
Esistono però altre unità di misura dell’ampiezza;
una delle più importanti è il radiante. Il radiante
è l’ampiezza di un angolo con il vertice nel centro
di una circonferenza cui corrisponde un arco di
lunghezza uguale al raggio (FIGURA 4).
Il radiante è indicato anche con l’abbreviazione FIGURA 4
rad.
Per ottenere la misura in radianti di un angolo di cui si conosce la misura in gra-
r
di, è sufficiente moltiplicare questa per 180 . Viceversa, se si desidera passare dal-
180
la misura in radianti a quella in gradi si moltiplica la misura in radianti per r .
Se indichiamo con α e ρ rispettivamente le misure in gradi e in radianti di uno
stesso angolo si ha perciò:
r
t = 180 a e 180
a= r t
Infine osserviamo che in alcuni strumenti di misura è usata anche una terza
unità, detta grado centesimale, pari alla quattrocentesima parte dell’angolo
giro.
3. La circonferenza goniometrica
Consideriamo, in un piano cartesiano, la circonferenza γ con centro nell’origine
e raggio unitario. Sia A (1 ; 0) il punto in cui γ interseca il semiasse delle ascisse
positive e sia α un’ampiezza angolare orientata (nel seguito diremo semplicemente
angolo α). Immaginiamo che il punto mobile P compia una rotazione di ampiezza
α attorno all’origine e sia B la sua posizione finale (FIGURA 8). Il punto B è un punto
della circonferenza γ la cui posizione dipende da α; diremo perciò che esso è il
punto associato all’angolo α. La circonferenza γ,
considerata insieme alla corrispondenza descritta,
è detta circonferenza goniometrica.
Osserva che la posizione del punto B non cambia
se, dopo aver compiuto una rotazione di ampiez-
za α, esso ruota ancora di uno o più angoli giri.
Pertanto:
angoli che differiscono di un numero intero
di angoli giri sono associati allo stesso punto. FIGURA 8
4. Angoli e quadranti
Diremo che un angolo è del 1o, 2o, 3o o 4o quadrante se il punto a
esso associato è, rispettivamente, interno al 1o, 2o, 3o o 4o quadrante.
In FIGURA 9 sono evidenziati i punti in cui la circonferenza goniome-
trica interseca gli assi cartesiani: tali punti sono associati rispettiva-
mente agli angoli di 0c, 90c, 180c, 270c, ossia agli angoli che misura-
r 3
no, in radianti, 0, 2 , π, 2 r ; il punto A (1 ; 0) è ovviamente associa-
to sia all’angolo di 0c sia all’angolo di 360c (2π radianti).
FIGURA 9
ESEMPIO
FIGURA 10
Funzioni goniometriche
5. Seno e coseno
Le coordinate del punto B della circonferenza goniometrica associato a un angolo
α dipendono da α, ossia, come si usa dire, sono funzioni di α.
senα = y B cos α = x B
sen 2α + cos 2α = 1
FIGURA 11 FIGURA 12
-1 # sen a # 1 - 1 # cos a # 1
FIGURA 13
6. Tangente
Tracciamo una retta t, tangente alla circonferenza goniometrica nel punto A(1 ; 0)
e perciò parallela all’asse y (FIGURA 14), e sia B il punto della circonferenza goniome-
trica associato all’angolo orientato α. La retta OB incontra t in un punto T. L’ascis-
sa di T, come quella di tutti i punti di t, è 1 e non dipende da α, mentre l’ordinata
di T è funzione dell’angolo α.
DEFINIZIONE TANGENTE
Si dice tangente dell’angolo orientato α, e si indica con tan α, l’ordinata del
punto in cui la tangente alla circonferenza goniometrica nel suo punto di
ascissa 1 incontra la retta OB, essendo B il punto associato all’angolo α.
FIGURA 14 FIGURA 15
ATTENZIONE!
α�= 90c+ k 360c con k ! b α�= r + 2kr in radianti l
2 Nel seguito
sottintenderemo che
oppure k ! senza doverlo
α�= - 90c+ k 360c con k ! b α�=- r + 2kr in radianti l specificare ogni volta.
2
r
Il valore di tan α non è definito se α�=!90c + k 360c, ossia a =! 2 + 2kr
radianti.
Osserva ora la FIGURA 16 dove, per semplicità, ab-
biamo considerato un angolo α del primo qua-
drante. I triangoli OAT e OHB sono entrambi
rettangoli e hanno in comune l’angolo acuto α,
pertanto essi sono simili e si ha:
TRIANGOLI SIMILI
AT : OA = HB : OH
Due triangoli con gli
angoli corrispondenti Poiché
di uguali ampiezze AT = yT = tan a OA = 1
sono simili; i lati
corrispondenti di due HB = y B = sen a OH = x B = cos a
triangoli simili sono
la precedente proporzione diviene:
proporzionali.
FIGURA 16
tan α : 1 = sen α : cos α
da cui si ottiene la seconda relazione fondamentale della goniometria:
FUNZIONI sen a
tan a = cos a
CIRCOLARI
Le funzioni seno,
r
Ovviamente tale relazione vale se α !! 90c + k 360c, ossia a !! 2 + 2kr ra-
coseno e tangente dianti.
sono dette funzioni Ti lasciamo il compito, come esercizio, di adattare queste considerazioni ai casi in
goniometriche
cui α non è un angolo del primo quadrante.
o funzioni
trigonometriche
Osserviamo infine che l’ordinata del punto T non è limitata e può assumere qua-
o anche funzioni lunque valore reale, perciò:
circolari. la funzione tangente non è limitata e il suo codominio è l’insieme dei nu-
meri reali.
FIGURA 17
8. Angoli notevoli
I valori delle funzioni goniometriche, in generale, non possono essere calcolati
mediante un numero finito di operazioni algebriche.
Vi sono tuttavia particolari angoli per cui i valori delle funzioni goniometriche
possono essere determinati mediante semplici considerazioni geometriche.
L’angolo di 0c (ossia 0 radianti) è associato al punto B / A (1 ; 0) e quindi si ha:
sen 0c= y B $ sen 0c= 0
cos 0c= x B $ cos 0c= 1
da cui, per la seconda relazione fondamentale, si ottiene tan 0c = 0.
Con considerazioni analoghe si ottengono i valori delle funzioni goniometriche de-
gli angoli di 90c, 180c, 270c e 360c, associati ai punti in cui la circonferenza gonio-
metrica interseca gli assi, e che abbiamo riassunto nella TABELLA 2 a pagina seguente.
x B = OH = 1 - b 2 l $ cos30c = 2
1 2 3
1- b 2 l = 1- 4 =
1 2 1 3 3 3
4 = 4
= 2
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OSSERVAZIONE
Da y 2B + x 2B = 1, essendo x B = y B si ha:
1 1
2x 2B = 1 $ x 2B = 2 $ xB = 2
ed è
1 1 1 1 2 2 2
2 = 2
=
2
=
2
$
2
=
( 2)2
= 2
3 3
y B = 2 $ sen 60c= 2
FIGURA 20
1 1
xB = 2 $ cos 60c = 2
TABELLA 2
angolo (gradi) 0c 30c 45c 60c 90c 180c 270c 360c
angolo (radianti)
r r r r 3
0 6 4 3 2 π 2 π 2π
1 2 3
seno 0 2 1 0 -1 0
2 2
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3 2 1
coseno 1 2 0 -1 0 1
2 2
3 non non
tangente 0 1 3 0 0
3 definite definite
ossia, in radianti:
FIGURA 21
xEX
Occorre fare attenzione al diverso significato delle coordinate dei due piani
cartesiani.
Nel piano xoy, dove le coordinate sono indicate da lettere minuscole, rappre-
sentiamo il grafico di y = sen x ; in tale equazione x rappresenta la misura di
un angolo.
Nel piano XOY, dove le coordinate sono indicate da lettere maiuscole, rap-
presentiamo la circonferenza goniometrica e il punto B associato a tale ango-
lo. In questo piano, X rappresenta l’ascissa di B.
Per ottenere un punto C del grafico di y = sen x, consideriamo nel piano xoy il
punto che ha ascissa x e la stessa ordinata YB di B.
Al variare del valore di x il punto C descrive il grafico di y = sen x (FIGURA 22). In
modo analogo si possono ottenere i grafici di y = cos x e y = tan x (FIGURA 23 e 24).
FIGURA 22
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FIGURA 23
FIGURA 26
ASSOCIAZIONI
Gli angoli 180c - α, 180c + α, 360c - α e - α si dicono associati all’angolo
α. In particolare:
• α e 180c - α sono angoli supplementari;
• α e 180c + α differiscono di un angolo piatto;
• α e 360c - α sono angoli esplementari.
Quindi è:
tan (180c - a) =- tan a tan (180c + a) = tan a
tan (360c - a) =- tan a tan (- a) =- tan a
ESEMPIO
*
x = r cos ~t
y = r sen ~t
Moto armonico
Se un punto P si muove di moto circolare uni-
forme con velocità angolare ω su di una circon-
ferenza γ di raggio r, la sua proiezione Q su un
prefissato diametro si muove di un moto rettili-
neo detto moto armonico. Possiamo ottenere
l’equazione del moto armonico rappresentando
la circonferenza in un piano cartesiano con l’o-
rigine O coincidente con il centro della circon-
ferenza, in modo che il diametro su cui si muo-
FIGURA 27
ve Q sia contenuto nell’asse x (FIGURA 27).
In questo modo il punto Q ha ordinata nulla mentre la sua ascissa coinci-
de con quella di P e quindi è Q (r cos ~t ; 0).
Identificando l’ascissa di Q con
lo spazio s deduciamo l’equazione
del moto armonico:
s (t) = r cos ~t
Il moto armonico si presenta in
diverse situazioni, come nel caso
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RISOLVERE UN TRIANGOLO
Le relazioni che studieremo nei prossimi paragrafi permettono, note le mi-
sure di tre elementi di un triangolo, tra cui almeno un lato, di determinare le
misure dei restanti elementi.
da cui, semplificando:
ESEMPI
h = b sen γ
Sostituendo b sen γ al posto di h nella formula dell’area si ottiene:
1 La misura dell’area di un triangolo è il semiprodotto delle
S = 2 absen c misure di due lati per il seno dell’angolo tra essi compreso. FIGURA 34
Si può anche dire che in un triangolo qualsiasi il rapporto tra ciascun lato e il
seno dell’angolo opposto è costante.
ESEMPI
Si ha FIGURA 35
FIGURA 37
ESEMPIO
V = 120c (FIGURA 39). Determi-
Di un triangolo ABC conosciamo: AB = 7 cm, BC = 4 cm e ABC
niamo il lato AC.
Conosciamo:
AB = c = 7
BC = a = 4
V = b = 120c
ABC
Applichiamo il teorema del coseno nella forma FIGURA 39
b2 = a2 + c 2 - 2ac cos b . Si ha quindi, sostituendo
i valori noti,
b2 = 42 + 72 - 2 $ 4 $ 7 cos 120c= 16 + 49 - 56 $ c - 2 m = 93
1
12
Una pendenza del 12% significa quindi che il rapporto tra i cateti è 100 = 0,12, che corrisponde a un angolo
di 6,84c, perché tan 6,84c = 0,12.
100
Una pendenza del 100% corrisponde invece a un angolo di 45°, perché 100 = 1 e quindi i due cateti sono
congruenti.
Angoli orientati
Unità di misura degli angoli
• Grado (sessagesimale): è la 360ma parte dell’angolo giro. Si divide in 60 primi: 1c = 60l; un primo si
divide in 60 secondi: 1l = 60m.
• Radiante: è l’angolo che, in una circonferenza avente per centro il vertice dell’angolo, sottende un arco
di lunghezza uguale al raggio.
Dato un angolo, sia α la misura della sua ampiezza in gradi e sia ρ la misura in radianti; sussistono le
relazioni:
r 180
t = 180 a e a= r t
Angolo orientato: angolo per il quale è fissato il verso della rotazione che porta il primo lato dell’angolo a
sovrapporsi al secondo lato.
Consideriamo positivo il verso antiorario, cioè opposto al moto delle lancette dell’orologio.
Circonferenza goniometrica
Circonferenza goniometrica: in un piano cartesiano xOy è la circonfe-
renza che ha centro nel punto O, origine del sistema di riferimento
cartesiano, e raggio unitario: la sua equazione è x 2 + y 2 = 1.
In una circonferenza goniometrica, dato un angolo orientato α, il
punto B, costruito come in figura, prende il nome di punto associato
all’angolo.
Se α e β sono due angoli aventi lo stesso punto associato, si ha
a = b + k 360c con k ! �
oppure, in radianti, a = b + 2kr con k ! �.
Funzioni goniometriche
Definizioni
In figura, B è il punto associato all’angolo α:
cos a = x B sen a = y B tan a = yT
• Le funzioni seno e coseno sono limitate:
-1 # sen a # 1 - 1 # cos a # 1
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a !!90c+ k 360c
Angoli notevoli
misura dell’angolo in gradi misura dell’angolo in radianti seno coseno tangente
0 0 -0 -1 0
r 1 3 3
30
6 2 2 3
r 2 2
45 1
4 2 2
r 3 1
60 3
3 2 2
r
90 -1 -0 non definita
2
180 π -0 -1 0
270 3
non definita
2 r -1 -0
360 2r -0 -1 0
Periodicità
sen (a + k 360c) = sen a sen (a + 2kr) = sen a
cos (a + k 360c) = cos a cos (a + 2kr) = cos a con k ! �
tan (a + k180c) = tan a tan (a + kr) = tan a
Angoli associati
• Angoli supplementari: • Angoli che differiscono di 180c:
sen (180c - a) = sen a sen (180c + a) =- sen a
cos (180c - a) =- cos a cos (180c + a) =- cos a
tan (180c - a) =- tan a tan (180c + a) = tan a
• Angoli esplementari: • Angoli opposti:
sen (360c - a) =- sen a sen (- a) =- sen a
cos (360c - a) = cos a cos (- a) = cos a
tan (360c - a) =- tan a tan (- a) =- tan a
Risolvere un triangolo: significa determinarne gli elementi incogniti quando siano noti tre elementi, di cui
almeno uno è un lato.
Se il triangolo è rettangolo, è necessario conoscere, oltre all’angolo retto, due elementi come in uno dei
seguenti casi:
a. i due cateti;
b. l’ipotenusa e un cateto;
c. un cateto e un angolo acuto (o una sua funzione goniometrica);
d. l’ipotenusa e un angolo acuto (o una sua funzione goniometrica).
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1l= c 60 m e 1m = c 3600 m
1 c 1 c
9c13l39m = 9c+ 13 c 60 m + 39 c 3600 m = 9c+ c 3600 m = 9c+ 0,2275c= 9,2275c $ 9c13l39m = 9,2275c
1 c 1 c 13$60 + 39 c
Trasforma nella forma decimale in gradi sessagesimali l’ampiezza dei seguenti angoli (approssima alla seconda cifra
decimale).
3 12c23l 15c73m 22c18l 53c44m [12,38c; 15,02c; 22,3c; 53,01c]
4 2c40l25m 27c30l30m 1c10l15m 30c43l12m [2,67c; 27,51c; 1,17c; 30,72c]
5 58c16l30m 80c40l54m 100c58l 60c47l20m [58,28c; 80,68c; 100,97c; 60,79c]
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Esprimi in gradi, primi e secondi l’ampiezza dei seguenti angoli, approssimandola a meno di 1m.
6 92,5c 13,72c 64,25c 12,43c [92c30l; 13c43l12m; 64c15l; 12c25l48m]
7 19,48c - 7,83c 180,92c 35,128c [19c28l48m; - 7c49l48m; 180c55l12m; 35c7l41m]
8 200,36c 302,72c - 4,252c 74,125c [200c21l36m; 302c43l12m; -4c15l7m; 74c7l30m]
Calcola la misura in radianti dei seguenti angoli di cui è nota l’ampiezza in gradi (negli esercizi 10 e 11 lasciare il risul-
tato in funzione di r).
ESERCIZIO SVOLTO
9 48,24c
Useremo la formula
r
t = 180 $ a
Calcola, in gradi, l’ampiezza dei seguenti angoli di cui è nota la misura in radianti.
ESERCIZIO SVOLTO
5
13
16 r
180
Useremo la formula a = r $ t.
Avremo quindi
5
t $ 180 16 r $ 180 5
a= r 5 a= = 16 $ 180 = 56,25
t=
16
r r
5
da cui si deduce che 16 r rad = 56,25c.
r 3 2 3
14 4 4r 3r 2r [45c; 135c; 120c; 270c]
13 5 4 1
15 12 r 6r 3 r -5r [195c; 150c; 240c; - 36c]
9 7 5 11
16 10 r 12 r -9r 36 r [162c; 105c; - 100c; 55c]
18 13 17 101
17 25 r 15 r - 72 r 75 r [129,6c; 156c; - 42,5c; 242,4c]
3 26 53 27
18 32 r 125 r 64 r 16 r [16,875c; 37,44c; 149,0625c; 303,75c]
La circonferenza goniometrica
Disegna la circonferenza goniometrica e individua su di essa i punti associati ai seguenti angoli.
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19 60c 45c 90c 30c 120c 20 180c 225c 150c 240c 135c
21 - 45c - 90c 270c - 30c - 210c 22 720c 405c 390c - 270c - 180c
r r r 3 7 r 9 2 r
23 6 - 6 - 2 π 2r 24 4r 3 -4r -3r 4
Funzioni goniometriche
i loro punti associati.
25 70c 300c - 100c 120c -80c 26 240c - 240c 315c - 45c 330c
1 5 2 r 3 r 2 3 1 9
27 -6r 6r -3r 4 -4r 28 - 3 3 r 4 r -4r 4 r
VERO O FALSO?
29 a. Un angolo di 330c è del 3o quadrante. V F
5r
b. Il punto associato all’angolo di 4 rad è nel 3o quadrante. V F
5 7
c. Il punto associato all’angolo di 6 r rad coincide con quello associato all’angolo di - 6 r rad. V F
d. Il punto associato all’angolo di 150c è simmetrico, rispetto all’asse delle ordinate,
del punto associato all’angolo di 30c. V F
e. Il punto associato all’angolo di - 315c è simmetrico, rispetto all’asse x, del punto associato
all’angolo di 45c. V F
f. Il punto associato all’angolo di 420c è diametralmente opposto (cioè simmetrico rispetto
al centro O della circonferenza goniometrica) al punto associato all’angolo di 240c. V F
Funzioni goniometriche
Seno e coseno di un angolo
Utilizzando la circonferenza goniometrica, disegna gli angoli a (0c 1 a 1 360c) di cui è assegnato il seno o il coseno.
ESERCIZI SVOLTI
2
31 sen a = 3
Dopo aver disegnato una circonferenza goniometrica, tracciamo la retta di
2
equazione y = 3 e siano B1 e B2 le sue intersezioni con la circonferenza.
V 1 = a1, nel primo quadrante, e
B1 e B2 sono i punti associati agli angoli AOB
V 2 = a2, nel secondo quadrante. Essi sono gli angoli richiesti: infatti, essendo
AOB
2 2
yB1 = yB 2 = 3 , sarà sen a1 = sen a2 = 3 .
1
32 cos a =- 2
Dopo aver disegnato la circonferenza goniometrica, tracciamo la retta di equa-
1
zione x =- 2 .
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1 1 1 2 1 2
33 sen a = 3 cos a = 3 sen a =- 2 cos a = 3 cos a =- 4 cos a = 3
1 1 3 3 2 1
34 sen a = 4 sen a =- 3 sen a = 4 cos a =- 4 sen a =- 3 cos a = 4
ESERCIZIO SVOLTO
35 4 cos 180c - 3 cos 90c - 8 sen 270c - 5 cos 360c
Dobbiamo sostituire il valore numerico delle funzioni goniometriche per i particolari angoli indicati.
Sappiamo che cos 180c =- 1, cos 90c = 0, sen 270c =- 1 e cos 360c = 1; quindi, sostituendo tali valori nell’espressione
data, otteniamo
4 $ (- 1) - 3 $ 0 - 8 $ (- 1) - 5 $ 1 =- 4 - 0 + 8 - 5 =-1
36 3 cos 90c- 2 sen180c+ 4 sen 270c 4 cos 180c+ 4 sen 90c+ 3 sen180c [- 4; 0]
37 2 sen 90c+ 3 sen180c+ 4 sen 270c 3 cos 90c- 3 cos 0c+ 5 cos 180c [- 2; - 8]
r 1 3 3 3
38 sen 2 + 2 sen r - 2 cos r 3 sen 2r + sen 2 r - 2 cos 2 r [3; - 1]
3
2 sen 2 r - 3 cos r r r
40 r 5 cos 2 - 3 cos r + 2 sen 2 - sen r [- 1; 5]
2 sen 2 + 3 cos r
41 3 sen 2 90c- cos 2 180c+ 2 sen 2 270c+ 4 (sen 2 0c- cos 2 0c) + 6 cos 2 180c- sen 2 270c [5]
3 3 3
aa sen 2 + 2b cos 0 + b sen 2 r k aa cos 2 r + b cos r - a sen 2 r k
r
43 [a2 - b2]
Tangente di un angolo
Servendoti della circonferenza goniometrica, disegna gli angoli a (0c 1 a 1 360c) di tangente assegnata.
ESERCIZIO SVOLTO
44 tan a = 1
Dopo aver disegnato la circonferenza goniometrica di centro O, che incontra in A
il semiasse positivo delle x, e condotta per A la retta tangente t alla circonferenza,
determiniamo su tale tangente il punto T di ordinata 1; la retta OT incontra la cir-
conferenza in due punti B1 e B2 che, in questo caso, saranno rispettivamente nel
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V 1 e a2 = AOB
primo e nel terzo quadrante: essi risultano associati ad a1 = AOB V 2.
Con semplici ragionamenti geometrici puoi dedurre che, in questo caso, a1 = 45c e
a2 = 225c.
Funzioni goniometriche
45 tan a =- 1 tan a = 2 tan a = 2 tan a =- 2
2 3 1
46 tan a = 3 tan a = 4 tan a =- 3 tan a = 3
VERO O FALSO?
d. tan 2 kr = 0 V F
e. tan0 non esiste V F
3
f. tan 2 r non esiste V F
49 Si sa che 0c1 a 1 360c e inoltre che sen a 2 0 e tan a 1 0; puoi dedurre che
a 0c1 a 1 90c b 90c1 a 1 180c
c 180c1 a 1 270c d 270c1 a 1 360c
r 3 3
53 3 cos 2 - 2 sen 2 r + 2 tan 0 - tan r [2]
3
55 3 sen 90c+ 2 cos 360c- 4 tan 360c+ tan 0c [5]
Relazioni fondamentali
Dei seguenti angoli a sono note alcune limitazioni e il valore di una loro funzione goniometrica; calcola i valori delle
rimanenti funzioni.
ESERCIZI SVOLTI
3 r
58 sen a = 5 , 0 1 a 1 2
Dobbiamo calcolare i valori di cos a e di tan a, che risultano entrambi positivi, essendo α un angolo del primo quadrante.
Consideriamo la prima relazione fondamentale
c 3 m + cos 2 a = 1 $
2
9
sen 2 a + cos 2 a = 1 3 5
2
25 + cos a = 1 $
sen a=
5
9 16
$ cos 2 a = 1 - 25 = 25
Poiché α è un angolo del secondo quadrante, risulta sen a 2 0. Applichiamo la prima relazione fondamentale e succes-
sivamente la seconda:
• sen2 a + cos2 a = 1 $ sen a = 1 - cos2 a $
1 - b - 13 l =
5 2 25 144 12
$ sen a = 1 - 169 = 169 $ sen a = 13
12
sen a 13 12
• tan a = cos a $ tan a = 5 $ tan a =- 5
-
13
60
8
sen a = 17
r
01a1 2 ;cos a = 15 ; tan a = 8 E
17 15
61
3
sen a = 5 90c1 a 1 180c ;cos a =- 4 ; tan a =- 3 E
5 4
62
2
cos a =- 3
3
r1a1 2 r <sen a =- 5 ; tan a = 5 F
3 2
2 3 <sen a =- 5 ; tan a =- 5 F
63 cos a = 3 2 r 1 a 1 2r 3 2
64 cos a =- 2
3
90c1 a 1 180c <sen a = 1 ; tan a =- 3 F
cap_funzioni_goniometriche.pdf
2 3
65 cos a =- 3
2
90c1 a 1 180c <sen a = 7 ; tan a =- 14 F
3 2
66 sen a =- 2
2 3
r1a1 2 r ;cos a =- 2 ; tan a = 1E
2
ESERCIZI SVOLTI
67 sen 2 a - cos 2 a = 2 sen 2 a - 1
Trasformiamo il primo membro, eliminando la funzione cos α, che non compare nel secondo membro.
Sfruttando la prima relazione fondamentale per trasformare cos 2 a in funzione di sen a, il primo membro diventa
1
68 cos a = cos a + sen a $ tan a
Trasformiamo il secondo membro dell’uguaglianza cercando di renderlo uguale al primo membro.
Sfruttando la seconda relazione fondamentale e, successivamente, la prima, otteniamo
1
2
64442
74442 8
sen a sen a cos a + sen a 1
cos a + sen a tan a = cos a + sen a $ cos a = cos a + cos a = cos a = cos a
Primo membro
Incominciamo a trasformare tan a, che non figura esplicitamente nel secondo membro:
Secondo membro
1 1 sen a + cos a
cos a + sen a = sen a cos a
L’espressione ottenuta è proprio il primo membro, quindi l’uguaglianza iniziale è verificata.
sen2 a cos 2 a
71 1 + cos a = 1 - cos a 1 - sen a = 1 + sen a
Angoli notevoli
Calcola il valore delle seguenti espressioni.
76
1 2
3 sen 90c- 4 cos 60c+ 3 tan 45c 3 tan 60c- 4 tan 45c+ cos 180c ; 85 ; - 2E
24
78 (cos 90c- tan 45c+ cos 45c) (sen 45c+ sen 90c) 2 cos 90c+ 3 tan 45c- cos 60c ;- 1 ; 5 E
2 2
79 3 sen 60c- 3 cos 60c- tan 30c (sen 60c+ cos 60c) (cos 30c- sen 30c) <- 3 ; 1 F
3 2
80 (cos 60c+ sen 30c) (tan 45c+ tan 60c- 3 tan 30c) [1]
Angoli associati
ESERCIZI SVOLTI
82 Sapendo che tan 45c= 1, calcoliamo tan 135c, tan 225c, tan 315c, tan (- 45c.)
Esprimiamo ciascuno degli angoli, di cui vogliamo conoscere la tangente, come angolo associato all’angolo di 45c:
135c = 180c - 45c 225c = 180c + 45c 315c = 360c - 45c
Osserviamo che - 45c è l’opposto di 45c.
Applicando le relazioni tra le funzioni goniometriche di tali angoli, avremo
tan 135c= tan (180c- 45c) =- tan 45c= - 1
tan 225c= tan (180c+ 45c) = tan 45c= 1
tan 315c= tan (360c- 45c) =- tan 45c= - 1
tan (- 45c) =- tan 45c= - 1
84
1
Sapendo che sen30c= 2 , calcola sen150c, sen (- 150c), sen210c, sen330c. ;1 ; - 1 ; - 1 ; - 1E
2 2 2 2
cap_funzioni_goniometriche.pdf
85
1
Sapendo che cos 60c= 2 , calcola cos (- 60c), cos 300c, cos120c, cos 240c. ;1 ; 1 ; - 1 ; - 1E
2 2 2 2
86
3
Sapendo che sen60c= 2 , calcola sen120c, sen240c, sen (- 300c), sen (- 120c). ; 3;- 3; 3;- 3E
2 2 2 2
Funzioni goniometriche
87 sen 300c cos (-120c) tan (-225c) ;- 3 ; - 1 ; - 1E
2 2
ESERCIZIO SVOLTO
2
92 Sapendo che α è un angolo ottuso e che sen a = 3 , determiniamo cos (r + a), sen (r - a), tan (r + a), sen (2r - a),
tan (r - a), tan (- a).
r
Calcoliamo le altre funzioni goniometriche di α, con 2 1 a 1 r; dalle due relazioni fondamentali otteniamo
4
sen 2 a + cos 2 a = 1 2 cos a =- 1- 9 $
sen a=
3
2
5 3 2 3 5 2 5
$ cos a =- 3 e tan a = =- 3 $ $ =- 5
5 5 5
- 3
Quindi
2 2
sen (r - a) = sen a = 3 $ sen (r - a) = 3
2 5 2 5
tan (r + a) = tan a =- 5 $ tan (r + a) =- 5
2 2
sen (2r - a) =- sen a =- 3 $ sen (2r - a) =- 3
tan (r - a) =- tan a =- d -
2 5n 2 5
5 $ tan (r - a) = 5
4
93 È dato un angolo acuto α e inoltre si sa che sen a = 5 . Calcola sen (180c- a), sen (180c+ a), cos (180c- a),
tan (180c- a), tan (360c- a).
;4; - 4; - 3; - 4; - 4E
5 5 5 3 3
cap_funzioni_goniometriche.pdf
3
94 È dato un angolo ottuso α e inoltre si sa che sen a = 5 . Calcola cos α, cos (- α), sen (α + 180c),
tan (- α), tan (180c+ α), cos (180c- α), sen (360c- α).
;- 4 ; - 4 ; - 3 ; 3 ; - 3 ; 4 ; - 3 E
5 5 5 5 4 5 5
150c 210c
1 3
225c -2 - 2
240c 3 3
- 2 - 3
135c 2 2
2 2
300c
1 3
2 3
- 30c
3 3
2 - 3
- 120c
1 3
-2 - 3
Semplifica le seguenti espressioni servendoti delle relazioni tra le funzioni goniometriche di angoli associati e suppo-
nendo che ogni espressione sia definita per i valori di a che si considerano.
ESERCIZI SVOLTI
97 tan (180c- a) $ cos (- a) + sen (360c- a)
L’espressione può essere riscritta così:
sen a
- tan a $ cos a + (- sen a) =- $ cos a - sen a = - 2 sen a
cos a
98 sen (3r - a) $ cos (r - a) + cos (15r + a) $ sen (r + a)
Per prima cosa, osserviamo che 3π e 15π sono misure in radianti di angoli maggiori dell’angolo giro. Infatti 3π = 2π + π
e 15π = 14π + π = 7 $ 2r + r.
Dovremo quindi ricordare la periodicità delle funzioni goniometriche; riscriviamo così l’espressione:
sen [2r + (r - a)] $ cos (r - a) + cos [7 $ 2r + (r + a)] $ sen (r + a) =
100 cos (- a) + sen (360c- a) - tan (- a) cos (360c- a) + cos (180c- a) [0]
103 [cos α]
cos (360c- a)
104
cos (- a) cos (r - a) ; 2 E
1 + sen (2r - a) + sen (r + a) - 1 cos a
Funzioni goniometriche
106 2 sen 45c- 3 cos 150c+ tan120c- tan (- 60c) ;5E
2
107 sen150c+ cos 120c- sen (- 30c) + tan (- 45c) ;- 1 E
2
108 2 sen 30c+ 3 cos (- 60c) + tan 240c- tan (- 120c) ; E
5
2
cos 135c- sen 225c- tan (- 135c)
109 [2]
cos (- 315c) sen (- 45c)
Per ciascuno dei triangoli ABC , rettangoli in A (a = 90c), disegnati nelle seguenti figure e di cui conosci gli elementi
indicati, calcola seno, coseno e tangente degli angoli β e γ.
ESERCIZIO SVOLTO
111 Del triangolo rettangolo ABC conosciamo i due cateti: b = 2 e c = 4.
Tramite il teorema di Pitagora, possiamo determinare l’ipotenusa:
a = b2 + c2 = 4 + 16 = 20 = 4 $ 5 = 4 $ 5 =2 5
Applichiamo le relazioni tra gli elementi di un triangolo rettangolo:
b 2 1 5 5 5
sen b = a = = $ = = 5
2 5 5 5 ( 5)2
c 42 2 5 2 5
cos b = a = = $ = 5
2 5 5 5
Poiché β e γ sono complementari, si ha (vedi esercizio precedente)
2 5 5
sen c = cos b = 5 e cos c = sen b = 5
Troviamo tan b e tan c:
b 2 1 c 4
tan b = c = 4 = 2 e tan c = b = 2 = 2
oppure
5
sen b 5 1 sen c
tan b = = = 2 e tan c = cos c = 2
cos b 5
2 5
112
113
114
115
116
ESERCIZI SVOLTI
117 b=3 e c=3 3
Sappiamo che è b = c tan b , da cui, sostituendo, ricaviamo
3 1 1 $ 3 3
3 = 3 3 $ tan b $ tan b = = = = 3 $ b = 30c
3 3 3 3 3
Risulta così noto anche γ:
c = 90c- b $ c = 90c- 30c $ a = 60c
Calcoliamo la misura a dell’ipotenusa:
3 3
b = a sen b $ 3 = a $ sen 30c $ a =
sen 30c = 1 = 6
2
118 a = 42,154 e b = 18,625
Dalla relazione b = a sen b otteniamo
cap_funzioni_goniometriche.pdf
b 18, 625
sen b = a = 42,154 - 0,4418323
I valori approssimati di β e γ sono
b - 26,2208c c = 90c- b - 63,7792c
Ora calcoliamo
c = a cos b $ c - 42,154 $ cos 26,2208c- 37,816
16 3
cos c = 1 - sen2 c = 1 - 25 = 5
e quindi è
b 12 5
a = cos c = 3 = 12 $ 3 = 20
5
Determiniamo poi il cateto c :
4
sen c 5 4
c = b tan c = b $ cos c $ c = 12 $ 3 = 12 3 = 16
$
5
Le ampiezze in gradi degli angoli β e γ si possono trovare con una calcolatrice scientifica (i valori saranno approssimati):
4
sen c = 5 = 0,8 $ c - 53,1301c b = 90c- c - 36,8699c
120 a = 14 e b = 60c
Si ha subito c = 90c- b = 30c. Calcoliamo ora
3 1
b = a sen b $ b = 14 $ sen 60c= 14 $ 2 = 7 3 c = a sen c $ c = 14 $sen 30c= 14 $ 2 = 7
4
138 a = 30 sen b = 5 [b = 24; c = 18; b - 53,1301c; c - 36,8699c]
24
139 c = 24 sen c = 25 [a = 25; b = 7; c - 73,7398c; b - 16,2602c]
12
140 a = 13 sen c = 13 [b = 5; c = 12; c - 67,3801c; b - 22,6197c]
Area di un triangolo
Calcola la misura dell’area dei seguenti triangoli dei quali sono date le misure di due lati e l’ampiezza dell’angolo compreso.
145 a = 14 b = 12 γ = 45c [S = 42 2]
Risolvi i seguenti triangoli, essendo a, b, c le misure dei tre lati e α, β, γ le ampiezze degli angoli rispettivamente op-
posti a tali lati.
ESERCIZI SVOLTI
153 a = 10 c = 10 2 α = 45c
Del triangolo conosciamo due lati e l’angolo opposto a uno di essi; calcoliamo l’angolo γ mediante il teorema dei seni:
a c c sen a
sen a = sen c $ sen c = a
Sostituendo i valori noti, si ha
2
10 2 $ 2
sen c = 10 = 1 $ c = 90c
Otteniamo quindi
b = 180c- (90c+ 45c) $ b = 45c
Il triangolo risulta rettangolo (γ = 90c) e isoscele (α = β); pertanto, senza ulteriori calcoli, si ha b = a = 10.
154 a = 30 b = 10 c = 5
• Per risolvere il triangolo applicheremo il teorema di Carnot, mediante il quale determineremo il coseno dei tre angoli
incogniti:
b2 + c 2 - a2
a 2 = b 2 + c 2 - 2bc cos a $ cos a = 2bc
Sostituendo i valori noti, otteniamo
10 + 5 - 30
cos a = cos a --1,06 1-1
2 $ 10 $ 5 con una calcolatrice
Non esistono angoli il cui coseno sia minore di - 1 e pertanto il problema proposto è impossibile. Non può esistere
cap_funzioni_goniometriche.pdf
Possiamo ora ottenere i valori approssimati di α per poi dedurre quelli di γ. Come sappiamo, però, la calcolatrice
fornisce solo l’angolo acuto che ha un dato seno positivo; da questo valore occorre poi ricavare l’angolo supplemen-
tare che ha lo stesso seno:
a1 - 87,80c a2 = 180 - a1 - 92,20c
Ricaviamo ora i corrispondenti valori di γ :
c1 = 180c- (a1 + b ) - 180c- (87,80c+ 120c) 1 0
c2 = 180c- (a1 + b ) - 180c- (92,20c+ 120c) 1 0
Poiché in un triangolo le ampiezze degli angoli non possono essere negative, si vede che il problema proposto non
ha alcuna soluzione.
le soluzioni trovate sono entrambe accettabili perché a esse corrispondono due valori accettabili per γ .
Sono quindi possibili due triangoli T1 e T2 che soddisfano le condizioni poste. Determiniamo gli elementi incogniti di
entrambi.
Esercizi di approfondimento
Calcola il valore delle seguenti espressioni.
r
(a3 - b3) sen 2 2 2 ab
1
(a - b) cos 0 + (a + b ) cos r - cos 0 con a ! b [0]
2ab a2 + b2
2 (a 2 - b 2) cos 270c+ cos 360 - [(a + b)2]
c sen 270c
3 1 7
3 3 sen 2 2 r - cos 2 2r + 4 sen 2 r + 2 cos 2 r - 2 cos 2 2r 92C
r
tan r - sen 2 + cos r a cos 0 - b tan 0
4 2a $
3 con a ! 0 [1]
sen 2 r
VERO O FALSO?
12 Considera il triangolo rettangolo ABC, dove m e n sono le proiezioni ortogonali rispettivamente di b e di c
sull’ipotenusa a.
Valgono le seguenti relazioni:
a. c = btanc V F b. a = b sen b V F
c b
c. a = sen b V F d. a = sen b V F
c
e. a = V F f. m = b cos b V F
cos b
n n
g. c = = sen c V F h. a = m + n = b cos c + c cos b V F
cos b
W = 180c- a a a
c. BCA 2 = 90c- 2 V F d. AH = atan 2 V F
a a
e. AH = a V F f. misura area = a 2 tan 2 V F
tan 2
14 Determina il perimetro e l’area di un triangolo rettangolo, noti un cateto, 24 cm, e il seno dell’angolo a esso
12
opposto, 13 . [60 cm; 120 cm2]
24
15 Determina il perimetro e l’area di un triangolo rettangolo, sapendo che l’ipotenusa è 50 cm e sen c = 25 .
[112 cm; 336 cm2]
16 Determina il perimetro e l’area di un triangolo rettangolo, sapendo che, avendo scelto il centimetro come uni-
12
tà di misura, è c = 60 e tan b = 5 . [360 cm; 4320 cm2]
cap_funzioni_goniometriche.pdf
18 Risolvi un triangolo rettangolo sapendo che un cateto è di 24 cm e la sua proiezione sull’ipotenusa è di 12 cm.
[ipotenusa: 48 cm; cateto: 24 3 cm]
21 W = a è 12 . Determina il perimetro
Il triangolo isoscele ABC ha la base AB di 70 cm e il seno dell’angolo CAB 13
del triangolo e la lunghezza dell’altezza CH relativa alla base. [252 cm; 84 cm]
22 Determina il perimetro del triangolo rettangolo ABC sapendo che, detta H la proiezione sull’ipotenusa BC
W = 12 .
del vertice A, è AH = 180 cm e che è cos ACB [1170 cm]
13
23 La base minore DC di un trapezio rettangolo ABCD è di 6 cm e la base maggiore AB è di 30 cm; si sa inol-
V = a ha la tangente goniometrica uguale a 7 . Determina il perimetro e l’area di
tre che l’angolo acuto ABC 24
ABCD. [68 cm; 126 cm2]
24 Un trapezio isoscele ha le basi di 16 cm e 4 cm; si sa che il lato obliquo forma con la base maggiore un angolo
5
α tale che sen a = 13 . Determina l’area del trapezio. [25 cm2]
25 In un trapezio i lati non paralleli misurano 13 e 14, mentre le basi misurano 20 e 35. Calcola il coseno degli
angoli acuti del trapezio. (Suggerimento: conduci da un estremo della base minore la parallela al lato obliquo
e considera il triangolo che così si forma nel trapezio, di cui si conoscono i tre lati...) 3 33
9 5 ; 65 C
26 Determina il perimetro di un triangolo conoscendo a = 38,82; α = 43,7c; β = 25,81c. [115,91]
27 Determina il perimetro di un triangolo di cui conosciamo a = 38,82; β = 24,46; α =43c42l35m. [115,91]
2
28 Un triangolo ha l’area di 4,72 m e le lunghezze di due suoi lati sono a = 2,07 m e b = 5,38 m. Determina l’an-
golo γ, compreso tra i due lati noti, e il terzo lato. [c = 4,63 m e γ = 57,96c oppure c = 6,71 m e γ = 122,04c]
cap_funzioni_goniometriche.pdf
30 a. F b. V c. V d. V e. F f. V
47 a. F b. F c. V d. V
48 a. V b. V c. V d. V e. F f. V
49 b
50 a
Esercizi di approfondimento
12 a. V b. F c. F d. V e. V f. F g. V h. V
13 a. F b. V c. V d. F e. V f. F
cap_funzioni_goniometriche.pdf