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FRA CRISTOFORO

Fra Cristoforo, o Padre Cristoforo, è un frate dell’ordine dei Cappuccini del paese di
Pescarenico, che si trova impegnato ad aiutare i due promessi sposi, Renzo
Tramaglino e Lucia Mondella.
Fra Cristoforo è un uomo abbastanza avanti con l’età, poiché ha quasi sessant’anni; è
caratterizzato, come tutti i monaci del suo ordine, da una corona di capelli che gli
cinge la testa calva. Altri elementi che rimandano al suo stato di monaco sono la
magrezza del volto e l’incavatura degli occhi, dovuti alle privazioni ecclesiastiche a
cui è sottoposto quotidianamente. Il mento e le guance sono invece coperti da una
barba lunga e bianca e la fronte rigata da profonde rughe.
L’uomo è solito tenere lo sguardo verso il basso in segno di umiltà, ma quando lo
alza, gli occhi sfolgoranti rivelano l’irrequietezza della sua anima.
Tratto fondamentale del carattere del personaggio è infatti quello di essere in
continua lotta tra orgoglio e umiltà. Fra Cristoforo negli anni ha cambiato
estremamente il suo essere, passando da un temperamento fiero e superbo a uno
molto più umile e rispettoso. Il monaco cerca continuamente di dominare il suo lato
focoso, ma a volte non gli riesce e il suo carattere impulsivo riaffiora.
Nonostante ciò, il Padre è ben voluto da tutti, che lo ammirano per il suo amore verso
i deboli e il suo continuo tentativo di aiutare il prossimo.
Secondo me Fra Cristoforo è un uomo semplice, tormentato come tutti noi dai suoi
peccati, e nel continuo tentativo di migliorarsi, dettaglio che ammiro moltissimo.
Reputo che il monaco alluda al modello positivo sia di ecclesiastico, in
contrapposizione a Don Abbondio, sia in generale di uomo. Mi piace infatti molto il
fatto che il frate non venga rappresentato come un ideale irraggiungibile ma bensì
come un semplice uomo generoso e sempre disposto ad aiutare il prossimo, a cui,
come a tutti, capita a volte di infuriarsi e far riemergere la parte più impulsiva del
proprio essere.

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