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Dire che tu abbia ormai oltre quarant'anni sarebbe ardito se non si notassero le prime canuzie
sulle tue tempie. E anche così, a dire il vero, non è impresa facile, visto che hai preso l'abitudine
di raderti completamente il capo. La regola ti impone sì di ornarti con una tonsura, ma nella tua
infinita adesione all'ortodossia e ai precetti hai scelto di marcare ulteriormente questo simbolo di
distacco dalla vanità del mondo.
Quarantacinquenne, ma con un viso che mantiene intatto la freschezza della gioventù, quasi
che il tuo dio ti stia donando una sorte di immoblisimo temporale. Eppure il corpo inizia a
testimoniare il progredire dell'entropia, seppure esternamente i segni di ciò siano solo indizi
nemmeno accennati: ogni tanto un dolore articolare, come quello alla spalla sinistra, rallentano
il tuo corpo, mentre peli sempre più argentei ti salutano quando la lama percorre il tuo viso.
Non particolarmente alto, ma comunque sopra la media, colpisci quasi per la tozza immagine
che di te trasmetti imbellettato negli abiti talari: il sacro fardello di queste vesti larghe ti trasforma
infine in una sorte di cubo ambulante. Ma che importa? Nel mondo tutto è vanità...
Indole Curioso ed indagatore, troppo spesso padre ti lasci distrarre dai dettagli perdendo il quadro
dell'insieme e rimanendo come in una sorrta di estasi riflessiva -o così appare agli occhi di
coloro che ti osservino- che in verità è una tua specie di trance cognitiva con cui rintracci della
situazione raggomitolando gli estremi dei tuoi pensieri.
Ma con un animo buono e misericordioso quale il tuo, ben altre sono le qualità che si
apprezzano! Che dire della tua carità, la tua professine d'amore verso tutti, empi eccettuati
ovviamente, ti conferisce un'aura che sa molto più di quanto possa esprimersi in Ornago, il
paladino tua guardia, che vive invece la fede in maniera troppo assoluta e oltranzistica. Per tutti
si può trovare una parola di compressione o di incoraggiamento, ricordando che la carne umana
è debole e fallace e che pertanto numerose sono le occasioni di errore. Ecco perché concedere
una seconda possibilità a tutti è parimenti necessario e innegabile come l'aiutare, anche
oblando, i più bisognosi edindigenti.
Nemico più potente I peccati della gente, questi sono i miei nemici. La spada la porto più come simbolo di Pelor che
mai affrontato [e per altre ragioni. Si, diverse volte mi sono trovato in combattimenti, ma ho sempre evitato le
sconfitto[ mischie, usando i miei poteri divini. Solo i non morti e gli abominii del Male mi vedono
trasformarmi in un guerriero della luce.
[Progenie vampirica umana]
Avvenimenti recenti "... avete inteso dunque le nostre parole, padre Cleone?"
inerenti l'avventura "Certo mio signore"
e il BG
"Bene.. allora prendete commiato. Riponiamo fiducia in voi, non esitate oltre"
e detto questo il conte Geerak III lasciò il suo scranno mentre tu ti accingevi a varcare
la maestosa porta in rovere della sala delle diete, per raccogliere i tuoi bagagli e
raggruppare il tuo seguito e partire per la visita dominica dii cui eri stato appena
incaricato.
Davvero un ruolo prestigioso quello di amministrare la giustizia in giro per la contea, di
città in borgo e di villaggio in paese, al pari del conseguente di essere occhio e
orecchio per il signore in terre e zone in cui lui non potrebbe mai arrivare, a meno di
non dovervi combattere. Eppure così provante per chi come te non ama molto
muoversi né peregrinare.
Così, informati Ornago e Nymbau dell'imminente ripartenza, hai dedicato un'ulteriore
mezza giornata ai tuoi cari genitori prima di muovere lontano dalla loro casa l'indomani.
E mentre tu desinavi ancora una volta a casa, i uoi ormai fidati compagni sarebbero
stati ognuno assorto nelle proprie cure: il paladino Ornago di certo a tempare lo spirito
per renderlo saldo quanto il suo braccio; il cavaliere Nymbau a conquistare qualche
dama o magari qualche cavallo.
Il viaggio si prospettava al solito lungo e, a tratti, potenzialmente rischioso -i territori di
confine si sa sono spesso oggetto di scorrerie o ruberie varie-, tuttavia eri certo di
essere in buona compagnia: di certo non ti saresti mai trovato solo ad affrontare un
pericolo, né tanto meno avresti avuto al tuo fianco chi avrebbe ceduto il passo per
avere salva la vita. Piuttosto il fiore tutto dei Criville si sarebbe immolato per la tua.
Quale onore per un modesto uomo di umili origini avere una tanto nobile scorta! Nobile
nel sangue al pari nell'animo, dove Ornago si stagliava per la ferrea e incrollabile
sicurezza nel dio, cosa che a volte ti faceva quasi dubitare su chi sia invero il
celebrante di Pelor.
Da Zommerdale partiste in un caldo mattino come tanti, mentre il sole iniziava a
riscaldare la terra pur restando basso sull'orizzonte: avanti Ornago, tu al centro e dietro
Nymbau. Una disposizione "tattica" che il giovane Criville aveva voluto, per rendere
maggiormente sicuro il tuo cammino. Ma forse anche per dare ad Ornago la possibilità
di improvvisarsi araldo e di fare si che fosse la sua voce, piuttosto che dei modi
spiccioli, ad aprire il cammino laddove fosse stato ostruito.
Fattorie fuori città, ville nel bel mezzo di nulla fuorché campi, stazioni di posta furono i
luoghi in cui fosti annunziato da Ornago, in cui dirimesti piccoli questini di confine, di
eredità o di diritto, svolgendo quelle che per te parvero inezie, ma che sapevi ben più
gravose per coloro che le vivevano.
E come il sole avanzava nel suo azzurro letto, così le vostre cavalcature avanzavano in
policromi sfondi, sempre oscillando tra il paesaggio agreste e quello più selvaggio.
Però il percorso stavolta includeva una felice deviazione. Felice ed intenzionale. Sbath
Nur, una sosta di qualche giorno nella città in cui abate era divenuto uno dei tuoi più
cari amici di quando ancora studiavi per il diaconato: padre Norsk, anzi il prelato Norsk
ora.
Una figura possente nell'animo al pari della minutezza del suo aspetto. Tanto piccolo
quanto alto nella fede, tanto lontano dal soffito quanto vicino al vero essre di Pelor.
Sarebbe stato per te un vero piacere rincontrarlo e, come avevi anticipato in una
missiva che ti precedeva, una settimana fa hai varcato il suo sagrato.
Il calore dei saluti e l'affetto dei ricordi nel vostro primo rivedervi quello lo può
immaginare chiunque, ma l'emozione di concelebrare assieme dopo così tanti anni
quella è solo tua e nessun'altro potrebbe nemeno desumerla.
Era come un sogno. Uno simile a quello che stavi sognando quella stessa notte se non
fosse per quella scossa di terremoto che ti destò. L'abitazione era solida per cui
ricadesti assonnato, cosa che non ti fu difficile considerando che laffuori nessuno
pareva avesse avvertito il sisma.
Tuttavia l'indomani decidesti di far fruttare diversamente la tua presenza in città,
andando a visionare se qualcuno avesse da lamentare eventuali danni e di che entità
essi fossero. Quel giorno, il sesto da oggi, insieme ai tuoi due custodi restasti tutto il
giorno in giro per il cento, ascoltando persone e constatando che, a parte qualche
crepa qui e lì, la città era stata ben edificata nei suoi edifici a mattoni o pietra.
L'indomani allora potesti di nuovo ridedicarti al tuo amico
Sabath Nur era un ameno luogo in cui ricordare il passato insieme al tuo amico padre
Norsk, ma solo finché non arrivò quel corriere. Una staffetta proveniente dal Nord
recante posta per non capisti quale città del sud: costui, passsando per una strada che
gli avrebbe accorciato il tragitto, seppur inficiandolo quanto a sicurezza, aveva fatto
sosta la sera prima a Expharenbra, dove aveva appreso dell'improvvisa insanità del
signore del castello.
Fu semplice ricordare che il baronato di Expharenbra, seppur piccolo e sperduto alle
falde dei monti, era valvassorato di Zommerdale. Era tuo compito pertanto recarti lì per
indagare come la tua consegna e il tuo incarico determinavano.
Informare Ornago e Nymbau ed averli pronti a partire fu un attimo. Un po' più prese
avere una guida, un certo Jaghel, un esperto e valente esploratore che da anni
frequentava quelle regioni. Ma poi la sorpresa.
"Amico mio, si dà il caso che sia ospite presso la nostra casa un giovane fratello del
sud anch'esso diretto alla tua stessa meta, Phaeldnam. So che ora compirai una
deviazione prima di riprendere il vostro originario tragitto, ma ti sarei grato se volessi
accettarlo al tuo seguito. Forte è in lui la fede, come il suo stesso abate precisa, e lui
stesso mi ha pregato di intercedre affinché nella tua compagnia trovasse non solo
tuttela ma anche occasione di approfondimento e di conoscenza"
E chi avrebbe detto di no ad un simile invito? Tanto meno se presentato da un amico.
Oggi infine state muovendo verso Expharenbra.
Modi di dire
Oggetti magici anello della telecinesi: con la sola concentrazione, come azione standard, il soggetto può
posseduti: solleve con al forza del pensiero oggetti pesanti fino a 10 Kg e da sé distanti non oltre i 12 m.
Affinché l'uso sia possibile peò è necessario che il bersaglio sia in vista, anche solo
parzialmente o offuscatamente.
talismano di protezione: +1 ai TS
corno della foschia occultante: soffiando i n quello che sembra un normalissim corno da caccia,
si genera una foschai occultante che procede dal corno nella direzione in cui spira il vneto -o
tutt'intorno in caso non via sia brezza- alla velocità di 4,5 m/r per 1d6 round per ogni round in
cui si è soffiato. La nebbia arriva ad un'altezza di 4,5 m, mentre orizzontalmente si espande in
ogni direzine secondo la distanza indicata poc'anzi.