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Indice
Biografia
Primi anni di Alberghiero (1441 - 1460)
Governo del feudo, la vita nelle corti
estensi, l'amore per Antonia Caprara
(1460 - 1471)
Partenza per Roma e viaggi con gli
Estensi (1471 - 1473)
Caso del canale di Secchia e tentato
avvelenamento (1473 - 1475)
Morte
Conte di Scandiano
Sepoltura
Discendenza
Formazione e opere giovanili
Opere
Epigrammata
Amorum libri tres In carica 1456-1494
Edizione delle opere
Predecessore Feltrino
Note
Bibliografia
Boiardo
Voci correlate
Successore Camillo
Altri progetti
Collegamenti esterni
Boiardo
Nascita Scandiano,
Biografia maggio o
«Sola non cura il mio tristo giugno 1441
languire,
e sola il può curar; ché solo a lei
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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia
Boiardo si presentò al Consiglio degli Anziani di Reggio del marchesato, Ferrara dove si trasferì nel
1461 andando a vivere alla corte di Borso d'Este ove incontrò lo zio Strozzi, Guarini, Paganelli ed
altri celebri letterati del tempo. Nel 1469 accompagnò a Roma Borso d'Este, che andava a ricevere
dal Pontefice la corona ducale. Si affezionò molto anche alle corti di Modena, tenuta da Ercole
d'Este e Reggio, appartenuta a Sigismondo d'Este. Va ricordata l'attrazione per questa seconda
corte come legata alla relazione con Antonia Caprara, la "musa" ispiratrice della poesia del Boiardo.
Si è risaliti all'identificazione della Caprara grazie ad un registro parrocchiale: risultò infatti essere
stata battezzata una donna con questo nome il 31 ottobre 1451 nella chiesa di San Giovanni di
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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia
Nel 1472 sposò Taddea Gonzaga dei conti di Novellara, da cui ebbe otto figli.[2]
Nella primavera del 1473 il Boiardo accompagnò in una grandiosa cavalcata Ercole I, succeduto al
fratello Borso, fino a Napoli per andare a prelevare la sua sposa Eleonora d'Aragona.
Nell'estate del 1473 esplose la controversia del canale di Secchia, manufatto che portava l'acqua dal
fiume alla città di Reggio, attraversando il territorio di Scandiano: i Carpigiani infatti, appoggiati
dal loro signore, Marco Pio, rompevano l'argine del canale sotto Casalgrande, località appartenente
alla contea di Scandiano, con grave danno sia per i territori del Boiardo sia per Reggio.
Il Boiardo chiese al Consiglio degli Anziani di Reggio l'autorizzazione a brandire le armi contro i
signori Pio di Carpi per porre fine alla questione in quanto anche lui risultava gravemente
danneggiato dall'abuso. Da ciò derivò un contrasto familiare: la vedova dello zio paterno Ascanio,
Taddea Pio, sorella del signore di Carpi, si oppose al nipote per gli interessi dei parenti, in
particolare dei nipoti e dei figli, altri parenti del ramo dei Boiardo che traevano vantaggio dalla
rottura dell'argine a Casalgrande. L'irrisolvibile querelle trovò una possibile soluzione con il
tentativo di avvelenamento del Boiardo architettato dal cancelliere di Giovanni Boiardo, cugino del
poeta, figlio del defunto Ascanio e di Taddea.
Tuttavia un servo di Matteo, Boioni, chiamato a far parte del delitto, avvertì il padrone: Boiardo
ordinò al delatore di fingere di assecondare l'invito dei cospiratori per poi catturare e imprigionare
Boioni e procurarsi la prova del delitto, il veleno stesso, per portarlo di fronte al duca. Ercole non
poté tuttavia soddisfare le istanze del Boiardo perché il potere dei Pio di Carpi era troppo ampio.
Per tale motivo la colpa fu gettata interamente su Boioni, esiliato e poi successivamente graziato.
Le cause e le sentenze dei magistrati non accontentarono Boiardo dato che, di fatto, la zia Taddea e
il cugino Giovanni la ebbero vinta. Per risolvere qualsiasi futura questione decise di scindere il
feudo in due parti: una, comprendente Arceto, attuale frazione di Scandiano, fu data al cugino
Giovanni, più vicina a Carpi e dunque agli interessi di Taddea Pio. Boiardo si tenne il resto del
feudo.
Morte
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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia
Morì a Reggio nel dicembre 1494 e, come da sue volontà testamentarie, fu tumulato nella chiesa di
Santa Maria, a Scandiano, dove già erano sepolti i genitori e il nonno Feltrino. I Boiardo avrebbero
poi controllato il feudo fino al 1560, anno in cui si estinse la linea maschile del casato.
Sepoltura
Nell'estate 2003 un gruppo di volontari, guidato da Silvano Vinceti e comprendente storici
(Roberto Gandini, Maria Elena Vecchi, Giovanni Vecchi), uno speleologo e un antropologo, con la
collaborazione del RIS di Parma, compì scavi e ricerche sotto al pavimento dell'altare, nella chiesa
dove, secondo tradizione, fu sepolto il poeta.[3]
Il mistero della sua tomba durava da secoli non essendovi lapidi, a differenza di altri Boiardo lì
tumulati, né il monumento funerario che il Boiardo stesso, nel testamento, aveva chiesto vi venisse
costruito.
Secondo l'allora comandante del RIS di Parma Luciano Garofano, «Si può affermare, al di là di
ogni ragionevole dubbio» che fra le ossa trovate e sottoposte al test del DNA, alcune «sono i resti di
Matteo Maria Boiardo».[4]
Discendenza
Matteo Maria sposò nel 1472 Taddea Gonzaga dei conti di Novellara. I due ebbero sette figli[5]:
Opere
Epigrammata
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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia
11 Epigrammi tutti per Ercole I d'Este nel pieno della lotta per la successione di quest'ultimo con
Leonello d'Este (1471)
Le pastorali
Raccolta concepita tra la fine del 1482 e l'inizio del 1484 con
cui Boiardo torna alla bucolica ma in volgare testimonianza di
un Umanesimo che vuole ricreare i generi classici in volgare. Amorum libri tres', inizio dell'opera
La Guerra di Ferrara (1482-1484) si riflette in quest'opera
visto che Boiardo è governatore di Reggio dal 1483 e partecipa
attivamente al conflitto.
Orlando innamorato
L'Orlando innamorato riprende i temi e i personaggi dei
romanzi cortesi, ancora molto diffusi e apprezzati a Ferrara e
nell'Italia centro-settentrionale, tanto presso il pubblico colto
quanto presso il popolo. Introduce l'innovazione di fondere i
due principali filoni narrativi preesistenti, ossia il ciclo
carolingio (Carlo Magno e i suoi paladini) e il ciclo bretone (i
cavalieri della Tavola rotonda).
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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia
Il centro studi a lui dedicato[6] a Scandiano nel 2009 ha curato un'edizione completa delle sue
opere. Oltre alle maggiori, la collana Studi boiardeschi pubblicata da Interlinea edizioni
comprende quelle inedite o apparse in stampe oggi rare. Tutti i testi hanno un'edizione critica e
commentata (con traduzione a fronte se latini), curati da importanti studiosi della materia.
Note
1. ^ Amorum Libri, sonetto 78 (ovvero sonetto 18 del secondo libro)
2. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Rangoni di Modena, Torino, 1835.
3. ^ Vinceti Silvano, L'enigma Boiardo, Armando, 1º gennaio 2003, ISBN 9788883585913,
OCLC 637133930.
4. ^ Gruppioni Giorgio e Vinceti Silvano, Delitti e misteri del passato, Rizzoli, 1º gennaio 2008,
p. 83, ISBN 9788817021913, OCLC 800204244.
5. ^ A.R.C.E., su ricerchecarteggiestensi.altervista.org.
6. ^ Casa Spallanzani.
Bibliografia
Giovanni Ponte, La personalità e l'opera del Boiardo, Genova, 1972.
Odoardo Rombaldi - Roberto Gandini - Giovanni Prampolini, La Rocca di Scandiano e gli
affreschi di Nicolò dell'Abate. Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. 1982.
Giambattista Venturi, Storia di Scandiano, ristampa, Bologna, Forni, 1998.
Opere di Matteo Maria Boiardo, 11 voll., Centro Studi Matteo Maria Boiardo, Interlinea,
Novara, 2009-?: vol. 1 (Pastoralia, Carmina, Epigrammata, 2010), vol. 3 (Amorum libri tres, 2
tomi, 2012), vol. 5 (La pedìa de Cyro, 2014), vol. 11 (Timone, Orphei tragoedia, 2009).
John Butcher, «Dum faciles versus oblectant». Sulle egloghe latine di Boiardo, Napoli,
Loffredo, 2016.
Voci correlate
Orlando innamorato
Amorum libri tres
Letteratura cavalleresca
Ludovico Ariosto
Orlando furioso
Altri progetti
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