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29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia

Matteo Maria Boiardo


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Matteo Maria Boiardo (Scandiano, maggio o
giugno 1441 – Reggio Emilia, 19 dicembre 1494) Matteo Maria Boiardo
è stato un poeta e letterato italiano. È
considerato uno dei più noti e importanti
letterati italiani del XV secolo. Fu conte
feudatario di Scandiano.

Indice
Biografia
Primi anni di Alberghiero (1441 - 1460)
Governo del feudo, la vita nelle corti
estensi, l'amore per Antonia Caprara
(1460 - 1471)
Partenza per Roma e viaggi con gli
Estensi (1471 - 1473)
Caso del canale di Secchia e tentato
avvelenamento (1473 - 1475)
Morte
Conte di Scandiano
Sepoltura
Discendenza
Formazione e opere giovanili
Opere
Epigrammata
Amorum libri tres In carica 1456-1494
Edizione delle opere
Predecessore Feltrino
Note
Bibliografia
Boiardo
Voci correlate
Successore Camillo
Altri progetti
Collegamenti esterni
Boiardo

Nascita Scandiano,
Biografia maggio o
«Sola non cura il mio tristo giugno 1441
languire,
e sola il può curar; ché solo a lei

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il mio viver è in mano e il mio


morire.» Morte Reggio
Emilia, 19
(Matteo Maria Boiardo,
Amorum libri tres)
dicembre
1494
Primi anni di Alberghiero (1441 - 1460)
Sepoltura chiesa di
Figlio di Giovanni Peppe Cruciata (1419-1452) Santa Maria,
(figlio a sua volta di Feltrino Boiardo) e di Lucia
Strozzi; fratello della madre fu il noto poeta Tito Scandiano
Vespasiano Strozzi, mentre la sorella del padre
Giulia, che aveva sposato Gianfrancesco I Pico, Dinastia Boiardo
era la madre di Giovanni Pico della Mirandola.

Matteo Maria Boiardo nacque nel 1441 a Padre Giovanni


Scandiano, feudo comitale dei Boiardo, nel Boiardo
segno dei Gemelli, come scrive lui stesso[1],
quindi tra il 21 maggio e il 21 giugno. Si trasferì Madre Lucia Strozzi
con la famiglia a Ferrara in una casa in via del
Turco e qui trascorse la sua fanciullezza.
Rimasto orfano di padre nel 1451 andò a vivere Consorte Taddea
presso il nonno, Feltrino Boiardo, tornando Gonzaga di
dunque a Scandiano. Suoi precettori furono lo
stesso nonno (uomo di grande cultura, tanto Novellara
che, settuagenario, si era iscritto a un corso di
diritto canonico per curiosità ed interesse di Figli Cornelia
apprendere) e un certo Bartolomeo da Prato,
cappellano e sacerdote. Il Boiardo fu istruito Giulia
alla letteratura classica: probabilmente ebbe
qualche conoscenza rudimentale della greca ma
Camillo
per lo più si dedicò alla latina, affiancando a Francesco
queste un vivo interesse per Petrarca e Dante.
Nel 1456 l'amatissimo nonno Feltrino morì e Emilia
nel 1460 anche l'affezionatissimo zio Giulio
Ascanio. Dunque dovette terminare così la
Lucrezia
propria formazione, dedicandosi al solo Lucia
governo ed all'amministrazione del feudo di
Scandiano.
Religione Cattolicesimo
Governo del feudo, la vita nelle corti
estensi, l'amore per Antonia Caprara (1460 - 1471)

Boiardo si presentò al Consiglio degli Anziani di Reggio del marchesato, Ferrara dove si trasferì nel
1461 andando a vivere alla corte di Borso d'Este ove incontrò lo zio Strozzi, Guarini, Paganelli ed
altri celebri letterati del tempo. Nel 1469 accompagnò a Roma Borso d'Este, che andava a ricevere
dal Pontefice la corona ducale. Si affezionò molto anche alle corti di Modena, tenuta da Ercole
d'Este e Reggio, appartenuta a Sigismondo d'Este. Va ricordata l'attrazione per questa seconda
corte come legata alla relazione con Antonia Caprara, la "musa" ispiratrice della poesia del Boiardo.
Si è risaliti all'identificazione della Caprara grazie ad un registro parrocchiale: risultò infatti essere
stata battezzata una donna con questo nome il 31 ottobre 1451 nella chiesa di San Giovanni di

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Reggio, di questa fanciulla, a parte il nome, individuato anche


tramite acrostici presente nelle poesie degli Amorum libri
tres, non si sa nient'altro. Descritta come bella e volubile nelle
opere del Boiardo, si può dunque intuire che l'amore tra i due
non fosse pienamente corrisposto.

Partenza per Roma e viaggi con gli Estensi (1471


- 1473)
La rocca dei Boiardo
Boiardo lasciò l'Emilia nel marzo del 1471 accompagnando (Scandiano)
Borso d'Este a Roma nel 1471 alla cerimonia in cui il papa
Paolo II ufficializzava l'ascesa di Borso come signore di
Ferrara e l'elevazione del titolo marchionale degli Este a titolo
ducale.

Nel 1472 sposò Taddea Gonzaga dei conti di Novellara, da cui ebbe otto figli.[2]

Nella primavera del 1473 il Boiardo accompagnò in una grandiosa cavalcata Ercole I, succeduto al
fratello Borso, fino a Napoli per andare a prelevare la sua sposa Eleonora d'Aragona.

Caso del canale di Secchia e tentato avvelenamento (1473 - 1475)

Nell'estate del 1473 esplose la controversia del canale di Secchia, manufatto che portava l'acqua dal
fiume alla città di Reggio, attraversando il territorio di Scandiano: i Carpigiani infatti, appoggiati
dal loro signore, Marco Pio, rompevano l'argine del canale sotto Casalgrande, località appartenente
alla contea di Scandiano, con grave danno sia per i territori del Boiardo sia per Reggio.

Il Boiardo chiese al Consiglio degli Anziani di Reggio l'autorizzazione a brandire le armi contro i
signori Pio di Carpi per porre fine alla questione in quanto anche lui risultava gravemente
danneggiato dall'abuso. Da ciò derivò un contrasto familiare: la vedova dello zio paterno Ascanio,
Taddea Pio, sorella del signore di Carpi, si oppose al nipote per gli interessi dei parenti, in
particolare dei nipoti e dei figli, altri parenti del ramo dei Boiardo che traevano vantaggio dalla
rottura dell'argine a Casalgrande. L'irrisolvibile querelle trovò una possibile soluzione con il
tentativo di avvelenamento del Boiardo architettato dal cancelliere di Giovanni Boiardo, cugino del
poeta, figlio del defunto Ascanio e di Taddea.

Tuttavia un servo di Matteo, Boioni, chiamato a far parte del delitto, avvertì il padrone: Boiardo
ordinò al delatore di fingere di assecondare l'invito dei cospiratori per poi catturare e imprigionare
Boioni e procurarsi la prova del delitto, il veleno stesso, per portarlo di fronte al duca. Ercole non
poté tuttavia soddisfare le istanze del Boiardo perché il potere dei Pio di Carpi era troppo ampio.
Per tale motivo la colpa fu gettata interamente su Boioni, esiliato e poi successivamente graziato.
Le cause e le sentenze dei magistrati non accontentarono Boiardo dato che, di fatto, la zia Taddea e
il cugino Giovanni la ebbero vinta. Per risolvere qualsiasi futura questione decise di scindere il
feudo in due parti: una, comprendente Arceto, attuale frazione di Scandiano, fu data al cugino
Giovanni, più vicina a Carpi e dunque agli interessi di Taddea Pio. Boiardo si tenne il resto del
feudo.

Morte

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Morì a Reggio nel dicembre 1494 e, come da sue volontà testamentarie, fu tumulato nella chiesa di
Santa Maria, a Scandiano, dove già erano sepolti i genitori e il nonno Feltrino. I Boiardo avrebbero
poi controllato il feudo fino al 1560, anno in cui si estinse la linea maschile del casato.

Sepoltura
Nell'estate 2003 un gruppo di volontari, guidato da Silvano Vinceti e comprendente storici
(Roberto Gandini, Maria Elena Vecchi, Giovanni Vecchi), uno speleologo e un antropologo, con la
collaborazione del RIS di Parma, compì scavi e ricerche sotto al pavimento dell'altare, nella chiesa
dove, secondo tradizione, fu sepolto il poeta.[3]

Il mistero della sua tomba durava da secoli non essendovi lapidi, a differenza di altri Boiardo lì
tumulati, né il monumento funerario che il Boiardo stesso, nel testamento, aveva chiesto vi venisse
costruito.

Secondo l'allora comandante del RIS di Parma Luciano Garofano, «Si può affermare, al di là di
ogni ragionevole dubbio» che fra le ossa trovate e sottoposte al test del DNA, alcune «sono i resti di
Matteo Maria Boiardo».[4]

Discendenza
Matteo Maria sposò nel 1472 Taddea Gonzaga dei conti di Novellara. I due ebbero sette figli[5]:

Cornelia, sposò il Cav. Gian Battista Simonetta


Giulia
Camillo (1480-1499), conte di Scandiano dal 1494 al 1499
Francesco (1488-?)
Emilia, nubile
Lucrezia, nubile
Lucia, sposò il conte Prosdocimo di Porcia e Brugnera

Formazione e opere giovanili


L'ambiente ferrarese era nel Quattrocento uno dei principali centri della cultura umanistica.
Boiardo (nipote del poeta e umanista Tito Vespasiano Strozzi), assimilò l'amore per la letteratura
classica e, oltre a tradurre opere latine (di Cornelio Nepote e Apuleio) e greche (Erodoto,
Senofonte), si dedicò alla composizione di testi poetici sia in latino sia in volgare.
Tra le opere latine sono da notare i Carmina in Herculem (1463) di chiaro intento encomiastico, e
Pastoralia, egloghe ispirate alle Bucoliche di Virgilio.
Sviluppò temi bucolici anche in volgare nella raccolta Pastorale; scrisse inoltre la commedia
Timone, derivata da un dialogo di Luciano di Samosata.

Opere

Epigrammata

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11 Epigrammi tutti per Ercole I d'Este nel pieno della lotta per la successione di quest'ultimo con
Leonello d'Este (1471)

Amorum libri tres

L'opera si compone di 180 testi, scritti fra il 1474 e il 1476,


ordinati secondo uno schema preciso. Nel primo libro è
espressa la gioia dell'amore corrisposto; nel secondo il dolore
per il tradimento della donna amata; nel terzo l'aspirazione ad
un'elevazione spirituale. Il modello è il Canzoniere di
Francesco Petrarca, ma vi sono differenze evidenti, sia nella
vitalità della rappresentazione della natura (ricca di luci,
colori, sensazioni), sia nel linguaggio, che conserva una forte
impronta emiliana. Oltre al modello di Petrarca vi sono quello
di Ovidio (da cui Boiardo prende il titolo dell'opera) e quello
stilnovista.

Le pastorali
Raccolta concepita tra la fine del 1482 e l'inizio del 1484 con
cui Boiardo torna alla bucolica ma in volgare testimonianza di
un Umanesimo che vuole ricreare i generi classici in volgare. Amorum libri tres', inizio dell'opera
La Guerra di Ferrara (1482-1484) si riflette in quest'opera
visto che Boiardo è governatore di Reggio dal 1483 e partecipa
attivamente al conflitto.

Orlando innamorato
L'Orlando innamorato riprende i temi e i personaggi dei
romanzi cortesi, ancora molto diffusi e apprezzati a Ferrara e
nell'Italia centro-settentrionale, tanto presso il pubblico colto
quanto presso il popolo. Introduce l'innovazione di fondere i
due principali filoni narrativi preesistenti, ossia il ciclo
carolingio (Carlo Magno e i suoi paladini) e il ciclo bretone (i
cavalieri della Tavola rotonda).

Il poema, in ottave, molto ampio, rimase incompiuto pochi


mesi prima della morte del poeta, avvenuta in un periodo
assai grave per l'Italia, con la discesa dei francesi di Carlo VIII,
cui fa esplicito riferimento l'ultima ottava. Il poema ebbe
grande successo, poiché interpretava con sensibilità
umanistica i valori cortesi dell'epoca feudale ormai al
tramonto. Ludovico Ariosto riprese la trama dell’Orlando
innamorato per il suo Orlando furioso proprio nel punto in Boiardo in un'incisione anonima
cui il Boiardo s'era interrotto. tratta da un'edizione del poema
del 1840
Edizione delle opere

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Il centro studi a lui dedicato[6] a Scandiano nel 2009 ha curato un'edizione completa delle sue
opere. Oltre alle maggiori, la collana Studi boiardeschi pubblicata da Interlinea edizioni
comprende quelle inedite o apparse in stampe oggi rare. Tutti i testi hanno un'edizione critica e
commentata (con traduzione a fronte se latini), curati da importanti studiosi della materia.

Note
1. ^ Amorum Libri, sonetto 78 (ovvero sonetto 18 del secondo libro)
2. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Rangoni di Modena, Torino, 1835.
3. ^ Vinceti Silvano, L'enigma Boiardo, Armando, 1º gennaio 2003, ISBN 9788883585913,
OCLC 637133930.
4. ^ Gruppioni Giorgio e Vinceti Silvano, Delitti e misteri del passato, Rizzoli, 1º gennaio 2008,
p. 83, ISBN 9788817021913, OCLC 800204244.
5. ^ A.R.C.E., su ricerchecarteggiestensi.altervista.org.
6. ^ Casa Spallanzani.

Bibliografia
Giovanni Ponte, La personalità e l'opera del Boiardo, Genova, 1972.
Odoardo Rombaldi - Roberto Gandini - Giovanni Prampolini, La Rocca di Scandiano e gli
affreschi di Nicolò dell'Abate. Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. 1982.
Giambattista Venturi, Storia di Scandiano, ristampa, Bologna, Forni, 1998.
Opere di Matteo Maria Boiardo, 11 voll., Centro Studi Matteo Maria Boiardo, Interlinea,
Novara, 2009-?: vol. 1 (Pastoralia, Carmina, Epigrammata, 2010), vol. 3 (Amorum libri tres, 2
tomi, 2012), vol. 5 (La pedìa de Cyro, 2014), vol. 11 (Timone, Orphei tragoedia, 2009).
John Butcher, «Dum faciles versus oblectant». Sulle egloghe latine di Boiardo, Napoli,
Loffredo, 2016.

Voci correlate
Orlando innamorato
Amorum libri tres
Letteratura cavalleresca
Ludovico Ariosto
Orlando furioso

Altri progetti
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Collegamenti esterni

Boiardo, Matteo Maria, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.


https://it.wikipedia.org/wiki/Matteo_Maria_Boiardo 6/8
29/12/22, 17:50 Matteo Maria Boiardo - Wikipedia

Ercole Reggio, BOIARDO, Matteo Maria, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia


Italiana, 1930.
Boiardo, Mattèo Marìa, su sapere.it, De Agostini.
(EN) Matteo Maria Boiardo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Fiorenzo Forti, BOIARDO, Matteo Maria, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 11, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1969.
Matteo Maria Boiardo, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
Opere di Matteo Maria Boiardo, su Liber Liber.
Opere di Matteo Maria Boiardo, su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
(EN) Opere di Matteo Maria Boiardo, su Open Library, Internet Archive.
(EN) Opere di Matteo Maria Boiardo, su Progetto Gutenberg.
(EN) Matteo Maria Boiardo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
Matteo Maria Boiardo, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C..
Matteo Maria Boiardo, Amorum libri, Reggio Emilia, Francesco Mazzali, 1499.
Matteo Maria Boiardo, Orlando innamorato, vol. 1, Milano, Istituto Editoriale italiano, circa
1900.
Matteo Maria Boiardo, Orlando innamorato, vol. 2, Milano, Istituto Editoriale italiano, 1900
circa.
Matteo Maria Boiardo, Opere volgari: Amorum libri. Pastorale. Lettere, Bari, Laterza, 1962.
Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Bojardo di Reggio, Torino, 1835, ISBN non esistente.
MATTEO MARIA BOIARDO CONTE FEUDATARIO DI SCANDIANO E UNA DELLE FIGURE
LETTERARIE PIÙ IMPORTANTI DEL XV SECOLO, su letteratura.it, Casa Spallanzani,
comune di Scandiano, assessorato alla cultura. URL consultato il 26 dicembre 2018 (archiviato
dall'url originale il 21 gennaio 2013).
Matteo Maria Boiardo, su ferraraterraeacqua.it, Portale turistico ufficiale della provincia di
Ferrara. URL consultato il 26 dicembre 2018.

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