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Sommario
Introduzione ...................................................................................................................................................... 2
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Introduzione
LogAnalyzer è uno strumento per il filtraggio e la raccolta di informazioni presenti nei file di log del WRT.
Si applica alle informazioni dei file di log del WRT per l’analisi degli eventi direttamente in macchina o su
macchina remota. Consente di esporre in modo sintetico gli eventi principali registrati nel file Stdout.log
durante l’attività della macchina e la dotazione hardware rilevata dal WRT.
1. Utilizzare i controlli per l’elaborazione dei log direttamente sulla macchina (le cartelle con i log si
trovano in questo caso nei path di default): l’utilizzatore può selezionare l’intervallo di tempo di
suo interesse tra il giorno corrente, l’ultima settimana, l’ultimo mese o l’intera vita della macchina
(il default è l’ultimo mese di attività della macchina); premendo il bottone “ANALYZE” saranno
generati tre file nella cartella \logfile\Diagnostica:
o diagnosi_<data iniziale>_<data finale>.txt: contiene le informazioni estratte dagli Stdout.log
o HWInfo.xml: contiene le informazioni sulla topologia della rete e la dotazione hardware
della macchina (disponibili con WRT v. >= 10.4.0)
o HWMerge.xml: contiene le informazioni sulle differenze tra la dotazione hardware rilevata
e la dotazione hardware di riferimento per la macchina (se disponibile, in
\logfile\equipment)
Premendo il bottone “Save Info…” è possibile confezionare un .zip contenente le informazioni
necessarie a svolgere l’analisi dei log secondo le impostazioni correnti (cartelle logfile e zarchive) ed
eventuale risultato dell’elaborazione svolta.
2. È possibile limitare l’interpretazione dei log a partire dalla data di uno dei punti di validazione
disponibili o dall’ultimo punto di validazione rilevato (v. capitolo Validazione macchina); in questo
caso, non saranno visualizzate le sessioni precedenti al punto di validazione selezionato
eventualmente rilevate.
3. Nel riquadro “Event Categories” è possibile attivare la ricerca di eventi WRT predefiniti
(selezionabili spuntando le apposite caselle); questa ricerca andrà ad aggiungersi a quella degli
eventi sempre ricercati per default (eventi EtherCAT, errori Enet, errori CANOpen, segnalazioni di
Halt e altri errori WRT bloccanti). Se si abilita almeno una di queste categorie prima di avviare
l’analisi, sarà disponibile la statistica sugli errori del WRT (v. TODO:).
4. Oltre agli eventi ritenuti significativi per il WRT, è possibile ricercare le occorrenze di una stringa
qualsiasi nei file di log, specificandola nell’apposita casella di testo e spuntando la casella “Find
event…”. Le occorrenze della stringa immessa nell’apposita casella di testo saranno valutate in
modo case sensitive e come sottostringhe semplici. È possibile far interpretare la stringa di ricerca
come pattern di una regular expression in stile C# selezionando la casella “Regular Expression”.
Nella pagina dei report sarà poi possibile evidenziare le sessioni che presentano una o più
occorrenze del pattern specificato.
Questo primo gruppo di controlli è pensato per ottenere un’analisi della storia della macchina utilizzando il
PC della macchina stessa, con impostazioni minime. Abilitando l’opzione “Advanced settings”, si rendono
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possibili le operazioni descritte di seguito, le quali consentono di analizzare i log in modo più raffinato e
anche su un altro PC, disponendo delle cartelle logfile e zarchive della macchina (o dello ZIP generato
mediante pressione di “Save Info…”).
Il bottone Force old log format forza l’elaborazione considerando i file di log nel formato tradizionale (non
CSV). È da utilizzare quando i log sono generati da una versione di WRT >= 12.1.0 PL 50, che supporta la
generazione del log in formato CSV, ma configurato per generare i log nel formato non CSV.
Il bottone “Help” apre il pdf con la guida all’utilizzo dell’applicazione (è necessario disporre di un lettore pdf
sul PC di esecuzione dell’applicazione).
Selezionando la modalità di “Advanced settings”, sono resi visibili ulteriori controlli (Figura 2) che
consentono di:
5. selezionare un intervallo di date di interesse entro il quale analizzare il contenuto dei log (“Initial
Date” e “Final Date” in “Range Selection”; tali controlli sono abilitati quando si seleziona “Range
Selection…” come selettore del range di date di interesse)
6. selezionare il path dei file di log Stdout.log e StdoutOld.log (il default è la cartella
“C:\wnc\home\d_xnc\logfile”). L’ultima modifica a questo path nelle impostazioni avanzate è
salvato nel file delle impostazioni ed il valore corrispondente è ricaricato al successivo avvio
dell’applicazione. È possibile trascurare l’utilizzo della cartella logfile (ad es. perché non disponibile)
spuntando la casellina “N.A.” (Not Available)
7. selezionare il path di archiviazione dei log (il default è “C:\wnc\home\zarchive”). L’ultima modifica a
questo path nelle impostazioni avanzate è salvato nel file delle impostazioni ed il valore
corrispondente è ricaricato al successivo avvio dell’applicazione. È possibile trascurare l’utilizzo
della cartella zarchive (ad es. perché non disponibile) spuntando la casellina “N.A.” (Not Available)
8. selezionare la cartella dove salvare il file di report; il path è completato automaticamente
premendo il bottone “Complete” con la politica seguente:
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o se il path per logfile è disponibile, il path di destinazione diventa <path logfile>\Diagnostica
o se logfile non è disponibile ma zarchive lo è, il path di destinazione diventa <path
zarchive>\..\Diagnostica
o altrimenti, il path diventa la cartella di default “C:\wnc\home\d_xnc\logfile\diagnostica”
9. selezionare la cartella coi dati macchina (RTDB) per estrarre informazioni sulla configurazione degli
assi; il path può essere selezionato tramite finestra di dialogo, copiato direttamente sull’apposita
casella di testo o determinato automaticamente trascinando sopra la pagina Settings la cartella
“data” (quando sono attive le impostazioni avanzate).
Il percorso di default è “C:\wnc\home\d_xnc\dati\data”.
10. importare un file di “segnalazione” generato mediante la funzionalità “Save Info…” del LogAnalyzer:
si tratta di scegliere il .zip contenente le informazioni necessarie all’analisi dei log e la cartella nella
quale scompattare tali informazioni. Saranno compilati automaticamente i campi relativi ai path
per “logfile”, “zarchive” e file di report (supportato il “drag & drop” dello ZIP per questa
operazione)
11. specificare il path del file usato per la decodifica dei codici “BBOX” emessi dal PLC: la funzionalità è
descritta nel capitolo relativo alla pagina Report.
12. impostare il path della cartella radice di partenza per la selezione manuale di path (l’impostazione è
salvata sul file delle impostazioni e ricaricata automaticamente all’avvio dell’applicazione.
“MyComputer” indica la radice del file system)
13. impostare il programma da utilizzare per la visualizzazione dei log tramite “Show log”. Tale
impostazione è salvata sul file delle impostazioni e ricaricata automaticamente all’avvio
dell’applicazione).
NOTA: a partire dalla versione 10.1.76.0, è possibile specificare i path descritti ai punti 678, 9 e 11
inserendoli direttamente nelle corrispondenti caselle di testo (evitando l’utilizzo della finestra di dialogo).
Per quanto riguarda la selezione del path del file con l’archivio dei log da estrarre (punto 9), è supportata
anche la modalità di drag and drop del file: trascinare e rilasciare il file .zip sulla pagina Settings, equivale a
specificarne il path nella casella di testo; segue la richiesta del path di estrazione dell’archivio, come
accennato in precedenza.
Una volta impostati i campi sopraelencati ai valori desiderati, premere il bottone “ANALYZE” descritto al
punto 1 e attendere la fine dell’elaborazione: comparirà una progress bar che informerà sulla fase
dell’elaborazione in corso.
14. In aggiunta è possibile visualizzare la dotazione hardware di una macchina interpretando un file
.xml prodotto precedentemente dal LogAnalyzer: premere il bottone “Show Hardware” e
selezionare il file xml da interpretare. Il risultato di tale elaborazione sarà l’albero dei dispositivi
descritto nel file selezionato e sarà mostrato nella pagina “HWLoaded”.
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Figura 2 Pagina dei settaggi: Configurazione avanzata
Al termine dell’elaborazione, il focus passa automaticamente alla pagina “Statistics”, dove è possibile
esaminare la statistica degli errori relativi ai lanci del WRT nell’intervallo di date selezionato. Il report
dettagliato diviso per lanci è visualizzato nella pagina “Report”; le eventuali informazioni sulla dotazione
hardware sono visualizzate nella pagina “Hardware”.
Avviando l’elaborazione, è reso visibile il gruppo di controlli “State of elaboration” (Figura 3), contenente:
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• Un’etichetta che riporta la fase dell’elaborazione dei log: “Archive extraction” con l’indicazione del
file correntemente estratto; “Log Elaboration” durante l’elaborazione vera e propria; “Elaboration
terminated” a lavoro finito.
• La progress bar che indica la percentuale di completamento della fase indicata dall’etichetta
• Il bottone “Stop now” per arrestare l’elaborazione e visualizzare i risultati acquisiti fino a quel
momento
Figura 3 Stato dell’elaborazione: a sinistra durante l’estrazione dei file di log dall’archivio, a destra durante
l’elaborazione dei file.
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Figura 4 Pagina delle statistiche (dettaglio)
Nel caso siano disponibili i dati macchina, è interpretato il file oem_stataff.dat.ini per ricavare informazioni
accumulate nella vita della macchina (v. Figura 5).
A partire dalla versione 10.1.43.0, nella pagina delle statistiche compare anche un’indicazione grafica sullo
stato della macchina in base ai log esaminati (v. Figura 6); con dei semafori, sono evidenziate le occorrenze
di errori critici quali: errori sull’impianto (es. necessità di ripartire la rete ENET tra più slave EtherCAT di tipo
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BH660 o CH111), errori EtherCAT, errori ENET, errori CANOpen, errori di sistema (es. latenza troppo
elevata; indicazione presente dalla versione 12.0.8.0). Per la loro criticità, errori di impianto, errori
EtherCAT ed errori di sistema hanno soglie di tolleranza nulle, mentre è possibile configurare le soglie di
tolleranza agli errori ENET e CANOpen mediante opportune configurazioni nel file
.\LogAnalyzer\LAOptions.txt (rispettivamente:
ENET_ERR_SEM_TH=<soglia di tolleranza agli errori ENET>
CANOPEN_ERR_SEM_TH=<soglia di tolleranza agli errori CANOpen>)
oppure a runtime, selezionando il flag “Enable threshold selection” e modificando, in corrispondenza dei
semafori, gli appositi campi per l’impostazione delle soglie.
Se il numero di errori supera quello impostato nella soglia di tolleranza, il semaforo appare rosso; altrimenti
appare verde. Se non sono state rilevate sessioni nell’intervallo di date analizzato, i semafori appaiono
gialli.
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Figura 6 Pagina delle statistiche con semaforo (dettaglio)
Dalla versione 12.0.7.0 è stata aggiunta la possibilità di filtrare il risultato dell’analisi dei log:
• Filtro automatico che permette di scartare i file di log generati dall’istanza di simulazione ed
erroneamente mescolati ai log dell’istanza di macchina reale nell’archivio (WRT 11 PL < 105).
Nella sezione “Simulation Instance Filter” viene indicato se il filtro per i log di simulazione è entrato
in funzione. Il pulsante “Further Info” visualizza le informazioni sui file utilizzati, le relazioni tra file e
sessioni, le porzioni di log eventualmente invalidate.
• Filtro per scartare errori ed eventi verificatisi N secondi prima della fine della sessione (N
configurabile): permette di scartare artefatti da spegnimento in presenza dell’UPS. Il filtro è
attivabile tramite il flag “Enable Filter”, N si configura nella casella “Seconds before session end”. Il
pulsante “Apply” applica il nuovo valore impostato alle sessioni individuate.
• Filtro per impostare la soglia di sensibilità alle segnalazioni di cicli con temporizzazione irregolare in
“Timing Warning Filter”, casella “Threshold (us)”. Il pulsante “Apply” applica il nuovo valore
impostato alle sessioni individuate (disponibile dalla versione 12.0.18.0).
È possibile analizzare anche porzioni di log prive dell’intestazione di lancio del CN (inizio sessione): tali
sessioni sono caratterizzate da una data visualizzata con punti interrogativi e dalla dicitura “PARTIAL” e
sono prive di alcune informazioni che possono essere dedotte soltanto dalla porzione iniziale della sessione
(ad esempio la descrizione della rete EtherCAT).
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Figura 7 Pagina del report
LEGENDA:
• Nero: slave col quale è stata persa la connessione in caso di rete EtherCAT non stabile
• Rosso:
o coppia di slave tra cui sono rilevati errori di comunicazione (connessione difettosa o
difettosità di uno degli slave). Se il nodo è quello corrispondente al PC, indica perdita di
connessione con il primo slave della rete (ECAT 1363).
o slave su cui sono rilevati PDI Errors.
• Arancione: slave che hanno rilevato errori di comunicazione ma in posizione successiva rispetto a
quelli marcati in rosso.
• Giallo: slave che hanno rilevato errori di tipo CPU Processing Unit Errors (effetto di errori di
comunicazione forse propagati da altri slave).
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Figura 8 Rappresentazione rete EtherCAT
Dalla versione 12.0.30.0, per log file generati da WRT versione 12 o successiva, è possibile visualizzare
l’albero dei dispositivi rilevati per ogni sessione: selezionare la data di una sessione e premere “Session
Hardware”. Se i log sono generati da una versione di WRT precedente, si disporrà della sola dotazione
hardware rilevata durante l’ultima sessione.
Dalla versione 12.0.30.0, per log file di macchine con PLC Biesse Wood 1, è possibile effettuare, per ogni
sessione, l’interpretazione dei messaggi di log del PLC per ricavare informazioni ulteriori sulle fasi di
lavorazione della macchina. Selezionare la data di una sessione e premere “PLC Parser”. È possibile ricavare
informazioni su:
• Esecuzione dei programmi
• Lavorazioni con mandrini
• Cambi utensile
• Movimentazioni degli assi
• Eventi di Emergency
• Eventi di bandelle basse
• Eventi di pressione tasti
• Fasi di macchina in potenza
Abilitando le categorie di interesse sulla finestra di Figura 9 e premendo “Apply”, le corrispondenti porzioni
di log saranno evidenziate. Sarà possibile filtrare i risultati:
• Per i programmi: tutti i programmi, solo i programmi abortiti, un programma per nome; per centro
• Per i mandrini: fasi di accelerazione, decelerazione, regime, tutte; operazioni di cambio utensile;
per nome mandrino/numero inverter
• Per gli assi: per nome asse, solo assi pilotati da PLC, tutti
• Per tasti premuti: nome tasto premuto, tutti
• Per le bandelle: per numero bandella
Ci si può posizionare sul file di log all’evento di interesse successivo o precedente tramite gli appositi tasti di
navigazione. Nel riquadro “Description” sono riportate le informazioni disponibili relative all’evento
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correntemente visualizzato (es. ricavate dalle LogMonitorInverter per i mandrini, dalle LogMonitorAsse per
gli assi, ecc.).
Dalla versione 12.0.30.0, selezionando almeno una delle categorie predefinite di eventi WRT, dopo l’analisi
si possono visualizzare le statistiche relative agli errori appartenenti alle categorie selezionate (v. Figura 10).
Si riporta il numero di eventi per ogni etichetta e codice identificativi di un errore WRT per ogni asse (dove
specificato e applicabile, altrimenti il numero cumulativo). Selezionando un determinato errore, si riporta il
numero di occorrenze per session (indicata tramite la data di inizio sessione) per l’asse selezionato o per
tutti gli assi (v. Figura 11). Con log in formato CSV le statistiche sugli errori WRT sono sempre disponibili al
termine dell’analisi, indipendentemente dalla selezione delle categorie predefinite.
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Figura 10 Statistiche errori WRT
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Nella cartella destinazione si può trovare un file di testo contenente il report di dettaglio seguito dalle
informazioni statistiche (l’equivalente delle informazioni contenute, rispettivamente, nelle pagine “Report”
e “Statistics”). Tale file avrà nome “diagnosi_<data iniziale>_<data finale>.txt”.
• la radice: rappresenta il tipo di rete (nella figura, di tipo ETherCAT, la rete con indice 0, l’unica
esistente)
• i nodi figli della radice: rappresentano gli slave EtherCAT rilevati (BH660, BH670, CH111, CH112,
ecc.)
• per ogni slave EtherCAT sono visualizzati i bus esposti dallo slave stesso e, come figli del nodo
“bus”, gli eventuali moduli hardware appartenenti al bus considerato.
NOTA: Le informazioni necessarie alla costruzione dell’albero descrittivo della rete sono reperibili in
wnc\d_xnc\logfile soltanto a partire dalla versione WRT 10.3.0; per le informazioni relative agli assi
Mechatrolink dalla versione WRT 10.4.1.
ESEMPIO: Nell’esempio in Figura 12 compaiono quattro slave EtherCAT (BH660 a indirizzo 1, CH112 a
indirizzo 3, CH111 a indirizzo 5, BH670 a indirizzo 2).
La BH660 offre risorse ENET:
- (ramo 1) un RM850 (indirizzo 0) e due P260 (indirizzo 2 e 6), un CE201 (indirizzo 3); è segnalata la
mancanza della P260 a indirizzo 5 rispetto al riferimento
- (ramo 2) un SM137 (indirizzo 0) e una P250 (indirizzo 2) che risulta “in più” rispetto al riferimento
Al bus CANOpen della BH660 sono collegati tre moduli CC201 (indirizzi 2, 3 e 4) e due “SI UNIT” (indirizzi 11
e 12).
La CH112 offre due ulteriori bus CANOpen, a cui sono collegati:
- (bus 2) l’Active Cube a indirizzo 91
- (bus 3) cinque CC201 (indirizzi 1, 2, 7, 8 e 9) e due “SI UNIT” (indirizzi 11 e 12)
La CH111 offre la risorsa ENET identificata dall’indice logico di fieldbus 2; ai suoi 4 rami sono collegati
rispettivamente:
- (ramo 1) sei SM137 (indirizzi 1, 2, 4, 5, 7 e 8)
- (ramo 2) due SM137 (indirizzi 1 e 2)
- (ramo 3) due SM137 (indirizzi 1 e 2)
- (ramo 4) sei SM137 (indirizzi 1, 2, 4, 5, 7 e 8)
Alla BH670 sono collegati sei azionamenti Mechatrolink SGDV (con indirizzi 1, 2, 3, 4, 5, 6).
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Per tutti gli azionamenti che corrispondono ad assi gestiti dal WRT, compaiono il nome dell’asse e la linea di
appartenenza.
Nella parte iniziale della pagina dell’hardware compaiono i radio button per la scelta della convenzione di
visualizzazione delle coordinate dei dispositivi: selezionando “WRT Error” le coordinate saranno visualizzate
nel modo tradizionale, applicando gli offset agli indici di bus e canale ENET, così da coincidere con le
coordinate riportate negli errori WRT; selezionando “PLC”, le coordinate saranno visualizzate nello stile dei
programmatori PLC (indici di bus e di canali ENET iniziano da 0); selezionando “Diagram”, lo stile delle
coordinate sarà quello dei nuovi schemi elettrici (<ID del bus ethercat>.<ID dello slave ethercat>.<ID slot
sullo slave>.<ID del modulo>).
Nell’esempio, la BH660 di indirizzo 1, nel nuovo sistema di coordinate, avrà l’identificativo “1.1”; il modulo
ENET RM850 di indirizzo 0 ad essa connesso (tramite il primo canale) avrà identificativo “1.1.1.0”; il modulo
CANOpen CC201 di indirizzo 2 connesso alla BH660 avrà identificativo “1.1.5.2” e così via.
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Figura 12 Pagina dell’hardware (dettaglio)
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Pagina di visualizzazione hardware da xml (HWLoaded)
La pagina “HWLoaded” mostra la rappresentazione ad albero della dotazione hardware di una macchina
descritta mediante file .xml; tale file .xml è il frutto di una precedente elaborazione dei file di log mediante
LogAnalyzer e può rappresentare anche le differenze tra dotazione hardware rilevata e dotazione hardware
di riferimento. L’xml è selezionabile mediante i controlli descritti al punto 0 del capitolo relativo alla pagina
dei Settaggi, consentendo la visualizzazione (per confronti e verifiche manuali) delle dotazioni hardware di
macchine diverse o della stessa macchina in corrispondenza di differenti punti di validazione o differenze
fra hardware rilevato e hardware di riferimento. La struttura dell’albero dei dispositivi e la convenzione dei
colori in caso di visualizzazione di “file di confronto fra hardware” è la stessa descritta per la pagina
dell’Hardware. Anche qui sono presenti i selettori della convenzione di visualizzazione delle coordinate.
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Figura 13 Pagina dei dati macchina (DataTable)
L’opzione “-a” e i comandi descritti nel punto 1 del capitolo della pagina dei Settaggi, sono pensati per
consentire ad un utente non esperto di eseguire una prima elaborazione dei log direttamente sulla
macchina generare i file:
• C:\wnc\home\d_xnc\logfile\Diagnostica\diagnosi_<data iniziale>_<data finale>.txt
• C:\wnc\home\d_xnc\logfile\Diagnostica\HWInfo.xml
• C:\wnc\home\d_xnc\logfile\Diagnostica\HWMerge.xml
Tali file potranno essere inviati all’assistenza insieme alle cartelle C:\wnc\home\d_xnc\logfile e
C:\wnc\home\zarchive sottoforma di file .zip generato automaticamente o alla pressione del bottone “Save
Info…”.
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Interpretazione risultati dell’elaborazione automatica
Il file “diagnosi_<data iniziale>_<data finale>.txt” contiene le stesse informazioni che compaiono nella
pagina “Report”; in coda al file ci sono le informazioni riassuntive che compaiono nella pagina “Statistica”:
si consiglia di partire da queste per individuare subito il numero e il tipo di eventi interessanti e risalire il file
a ritroso per ritrovare gli eventi nelle varie sessioni di lancio del WRT descritte. Queste operazioni manuali
sono automatizzate disponendo delle cartelle sopra menzionate.
Per un elenco degli errori riportati (e relativo significato), si rimanda alla finestra col Glossario, visualizzabile
premendo il bottone omonimo nel riquadro a destra.
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Validazione macchina
Per evitare di analizzare log che si riferiscano ad attività legate alla messa a punto della macchina durante la
sua permanenza nella linea produzione, si è pensato di marcare la macchina come “validata” (funzionante)
a fine produzione e in corrispondenza di ogni intervento dell’assistenza (es. per sostituzione azionamenti,
modifiche all’impianto, ecc.).
In corrispondenza della validazione, avvengono le azioni seguenti:
- Scrittura di un marcatore nel file Stdout.log
- Aggiornamento del file MachineValidation.log (contenente l’elenco dei punti di validazione)
- Creazione e salvataggio del file di dotazione hardware di riferimento (nella cartella
“logfile\equipment”). Tale dotazione è quella rilevata all’ultimo lancio precedente la validazione; si
assume perciò che l’ultimo lancio del WRT sia stato effettuato con la macchina perfettamente
funzionante
Tutte queste azioni sono automatizzate dall’applicazione ValidateMachine.exe, grazie alla quale è possibile
inserire un nuovo punto di validazione e associargli una stringa facoltativa (es. “FINE PRODUZIONE”). La
data è un’informazione automaticamente associata alla validazione (v. Figura 14).
Le note associate alla validazione possono essere inserite nella casella di testo “Additional Notes”. La
validazione avviene con un click sul bottone “Validate Machine”.
La validazione può essere automatizzata lanciando l’applicazione ValidateMachine.exe con le opzioni
seguenti:
“-b” per l’esecuzione senza finestra di dialogo
“-n=note” per impostare le note aggiuntive da associare al marcatore di validazione
Lanciando il LogAnalyzer su una macchina che contiene almeno un punto di validazione, sarà possibile:
- Eseguire l’analisi dei log a partire da uno dei punti di validazione rilevati (o dall’ultimo)
- Confrontare l’hardware rilevato all’ultimo lancio con la dotazione hardware di riferimento
L’opzione “-l” provoca la creazione e il salvataggio del file di dotazione hardware corrispondente all’ultimo
lancio (se avvenuto da non più di dieci minuti; per evitare questa restrizione, aggiungere l’opzione “-i”)
nella cartella “logfile\equipment”, con nome: <data del lancio>_HWInfo.xml.
L’ultimo generato di questi file è replicato col nome Latest_HWInfo.xml.
Quest’opzione invalida le opzioni “-b” e “-n”, non provoca la comparsa dell’interfaccia ed è pensata per la
fase finale di avvio del WRT per consentire di disporre dello storico delle rilevazioni dell’hardware
relativamente ad ogni lancio del WRT.
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