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Genesi di TI
"In fin dei conti -- continua il comunicato -- era stato l'ex Premier
in persona, Benazir Bhutto, che aveva reagito con rabbia quando
in Parlamento si era discusso dell'Indice, affermando che la sua
era ?la più onesta amministrazione nella storia del Pakistan» (...)
Pochi giorni dopo fu licenziata dal Presidente, che si dice sia stato
influenzato dalla reazione, del tutto irrazionale, della signora
Bhutto all'Indice.La Bhutto perse le successive elezioni. La nuova
sezione nazionale pakistana di TI controlla la concessione delle
commesse pubbliche e collabora in piena indipendenza con il
nuovo governo per ridurre i livelli di corruzione che hanno afflitto
il Pakistan".
In cima alla lista delle nazioni più corrotte del 1997 c'è la Nigeria.
Trasparency in Italia
Per chiarire che non si tratta di leghisti "perbene" che magari non
vogliono la secessione chiesta da Bossi, uno di essi ha dichiarato
ad un intervistatore che loro discutono, si, di secessione, ma
evitano di farlo all'interno di TI. I leghisti di TI affermano con
fierezza che Colombo e Davigo sono stati i "capostipite" di
Transparency. Ben prima che TI venisse fondata in Italia, gli eroi
del Pool erano in contatto con Peter Eigen. "Davigo e Colombo
non sono iscritti in Italia", ha dichiarato Maria Teresa Brassiolo in
un'intervista a Il Giornale il 21 aprile 1997, "ricevono
direttamente tutta la documentazione da Berlino".
ComeTransparency ha
distrutto un ponte di sviluppo
tra Italia e Africa
Nel 1994 Julius Chan fu rieletto primo ministro della Papua Nuova
Guinea (PNG), un paese del Commonwealth. PNG è una nazione
povera, con poche infrastrutture e un'agricoltura di sussistenza.
L'unica ricchezza del paese era rappresentata dalla miniera di
rame di Panguna, di proprietà congiunta del governo e della
multinazionale Rio Tinto Zinc. La miniera, la più grande del
mondo a cielo aperto, è però chiusa da quando, nel 1989,
scoppiò l'insurrezione separatista della provincia di Bouganville,
dove si trova Panguna. La miniera forniva il 40% delle entrate
statali.
Ma alla messa in atto del piano, tutti gli alleati di PNG, Stati Uniti,
Australia e Nuova Zelanda, si rifiutarono di addestrare l'esercito,
obbedendo alla linea di FMI e Banca Mondiale, secondo cui le
spese militari vanno tagliate. Messo alle strette, Chan decise una
soluzione "privata" e si rivolse alla succursale dei Corps of
Commissionaires (Una delle grandi imprese di sicurezza private
direttamente comandata dalla Corona inglese, come
documentano Solidarietà ed EIR). Il capo dell'esercito di PNG, il
generale Jerry Singirok, sostenne caldamente il progetto e
suggerì, dati gli impedimenti di bilancio, di ottenere un
finanziamento "discreto" dalla Rio Tinto. Per la soluzione finale, ai
Corps fu preferita Sandline International, una succursale di
Executive Outcomes, un'altra organizzazione "privata" di
mercenari di Sua Maestà. A sua volta, Sandline appaltò parte del
programma ad un'altra filiazione dei corpi speciali britannici, DSL.
I grandi inquisitori di
Transparency