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I riferimenti classici presenti nella Pietà di Michelangelo sono due: la raffigurazione del corpo di
Cristo, che è stata forse ripresa da un antico sarcofago egiziano, su cui era rappresentato il corpo di
Meleagro; il volto della Vergine, che ricorda invece quei volti di donne romane dell’età imperiale
che Michelangelo aveva potuto studiare alla corte di Lorenzo dei Medici.
La Vergine è una giovane donna molto bella e dai lineamenti delicati. Poggia su una roccia, il
monte Calvario. Tiene in braccio il corpo di Gesù senza vita: questi ha la testa reclinata, il braccio
abbandonato, elementi che saranno ripresi da Caravaggio e da Jacques Louis David (L’uccisione di
Marat).
La Madonna della Pietà di Michelangelo non appare disperata, ma molto discreta e pacata. La sua
mano sinistra è aperta e rivolta verso lo spettatore, a significare che tutto si è compiuto e nulla più è
in suo potere. Si nota la perfezione formale del volto e l’età della donna raffigurata, vicina a quella
del Cristo morente, a rappresentare la purezza, la santità e l’incorruttibilità.
Si nota sul busto della Vergine una fascia che riporta la firma di Michelangelo: si tratta dell’unica
opera da lui firmata, firma resa necessaria dal fatto che giravano voci che smentivano la paternità
della Pietà di Michelangelo. Una fascia di traverso che ricorda quella di Diana dea romana della
caccia, altro riferimento classico.
La Pietà ha una composizione piramidale, accentuata dall’ampio panneggio della veste di Maria:
una linea verticale, rappresentata dalla Vergine e una curva, incarnata dal corpo di Cristo si
intersecano. L’opera appare un tutt’uno: la Madonna contiene il corpo di Cristo, è insieme curvata
verso l’interno e rivolta verso l’esterno con il braccio.