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A.

Verifica Divina Commedia - Paradiso cl 5 17/04/2019


alunno/a…………………………………….

Canto…..

La lor concordia e i lor lieti sembianti,


amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi; 78

tanto che ’l venerabile Bernardo


si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, li parve esser tardo. 81

Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!


Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
dietro a lo sposo, sì la sposa piace. 84

Indi sen va quel padre e quel maestro


con la sua donna e con quella famiglia
che già legava l’umile capestro. 87

Né li gravò viltà di cuor le ciglia


per esser fi’ di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia; 90

ma regalmente sua dura intenzione


ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religïone. 93

Poi che la gente poverella crebbe


dietro a costui, la cui mirabil vita
meglio in gloria del ciel si canterebbe, 96

di seconda corona redimita


fu per Onorio da l’Etterno Spiro
la santa voglia d’esto archimandrita. 99

E poi che, per la sete del martiro,


ne la presenza del Soldan superba
predicò Cristo e li altri che ’l seguiro, 102

e per trovare a conversione acerba


troppo la gente e per non stare indarno,
redissi al frutto de l’italica erba, 105

nel crudo sasso intra Tevero e Arno


da Cristo prese l’ultimo sigillo,
che le sue membra due anni portarno. 108

Quando a colui ch’a tanto ben sortillo

1
piacque di trarlo suso a la mercede
ch’el meritò nel suo farsi pusillo, 111

a’ frati suoi, sì com’ a giuste rede,


raccomandò la donna sua più cara,
e comandò che l’amassero a fede; 114

e del suo grembo l’anima preclara


mover si volle, tornando al suo regno,
e al suo corpo non volle altra bara. 117

Pensa oramai qual fu colui che degno


collega fu a mantener la barca
di Pietro in alto mar per dritto segno; 120

e questo fu il nostro patrïarca;


per che qual segue lui, com’ el comanda,
discerner puoi che buone merce carca. 123

Ma ’l suo pecuglio di nova vivanda


è fatto ghiotto, sì ch’esser non puote
che per diversi salti non si spanda; 126

e quanto le sue pecore remote


e vagabunde più da esso vanno,
più tornano a l’ovil di latte vòte. 129
Comprensione
1- fai la parafrasi delle prime quattro terzine del testo del testo
2- riassumi il canto ( i personaggi, lo spazio) in non più di dieci righe

Analisi del testo


1- Spiega il significato dei versi sottolineati
2- Chi sta parlando in questo passo? Perché proprio lui?
3- A quale canto si collega il presente? Perché ?
4- Cos’è l’interpretazione figurale?

Approfondimento

Spiega il tema di fondo di questo canto e definisci la sua importanza all’interno dell’opera dantesca

2
B. Verifica Divina Commedia Paradiso XI- XV-XVII-XXXIII (1-39) cl 5T 21 -11-2009
alunno/a…………………………………….

Canto…..

97 Fiorenza dentro da la cerchia antica,


ond' ella toglie ancora e terza e nona,
si stava in pace, sobria e pudica.

Non avea catenella, non corona,


non gonne contigiate, non cintura
che fosse a veder più che la persona.

Non faceva, nascendo, ancor paura


la figlia al padre, che 'l tempo e la dote
non fuggien quinci e quindi la misura.

Non avea case di famiglia vòte;


non v'era giunto ancor Sardanapalo
a mostrar ciò che 'n camera si puote.

Non era vinto ancora Montemalo


dal vostro Uccellatoio, che, com' è vinto
nel montar sù, così sarà nel calo.

Bellincion Berti vid' io andar cinto


di cuoio e d'osso, e venir da lo specchio
la donna sua sanza 'l viso dipinto;

e vidi quel d'i Nerli e quel del Vecchio


esser contenti a la pelle scoperta,
e le sue donne al fuso e al pennecchio.

Oh fortunate! ciascuna era certa


de la sua sepultura, e ancor nulla
era per Francia nel letto diserta.

L'una vegghiava a studio de la culla,


e, consolando, usava l'idïoma
che prima i padri e le madri trastulla;

l'altra, traendo a la rocca la chioma,


favoleggiava con la sua famiglia
d'i Troiani, di Fiesole e di Roma.

3
Saria tenuta allor tal maraviglia
una Cianghella, un Lapo Salterello,
qual or saria Cincinnato e Corniglia.

A così riposato, a così bello


viver di cittadini, a così fida
cittadinanza, a così dolce ostello,

Maria mi diè, chiamata in alte grida;


e ne l'antico vostro Batisteo
insieme fui cristiano e Cacciaguida.

Moronto fu mio frate ed Eliseo;


mia donna venne a me di val di Pado,
e quindi il sopranome tuo si feo.

Poi seguitai lo 'mperador Currado;


ed el mi cinse de la sua milizia,
tanto per bene ovrar li venni in grado.

Comprensione
1- fai la parafrasi del testo
2- riassumi il canto ( i personaggi, lo spazio) in non più di dieci righe

Analisi del testo


1 Spiega il significato dei versi sottolineati
2 Quali termini usa Cacciaguida per descrivere la sua Firenze? Cosa condanna della Firenze di Dante?
3 Descrivi com’è avvenuto l’incontro tra Dante e il beato.
4 Sottolinea i latinismi e individua le figure retoriche nel testo.

Approfondimento

Spiega il tema di fondo di questo canto e definisci la sua importanza all’interno dell’opera dantesca

Ps.La parafrasi deve essere fatta molto, molto bene!


-(anche il riassunto ovviamente, senza errori ortografici)
-per l’analisi> il punto 4 può essere svolto sul testo.
Approfondimento> non perdetevi in baggianate, andate al sodo!

4
C. Verifica Divina Commedia Paradiso XI- XV-XVII-XXXIII (1-39) cl 5T 21 -11-2009
alunno/a…………………………………….

Canto…..

Non era ancor molto lontan da l'orto,


ch'el cominciò a far sentir la terra
de la sua gran virtute alcun conforto;

ché per tal donna, giovinetto, in guerra


del padre corse, a cui, come a la morte,
la porta del piacer nessun diserra;

e dinanzi a la sua spirital corte


et coram patre le si fece unito;
poscia di dì in dì l'amò più forte.

Questa, privata del primo marito,


millecent' anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette sanza invito;

[...]

La lor concordia e i lor lieti sembianti,


amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi; 78

tanto che ’l venerabile Bernardo


si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, li parve esser tardo. 81

Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!


Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
dietro a lo sposo, sì la sposa piace. 84

Indi sen va quel padre e quel maestro


con la sua donna e con quella famiglia
che già legava l’umile capestro. 87

Né li gravò viltà di cuor le ciglia


per esser fi’ di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia; 90

ma regalmente sua dura intenzione


ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religïone. 93

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Comprensione
1- Fai la parafrasi delle prime quattro terzine del testo
2- Riassumi il canto ( i personaggi, lo spazio) in non più di dieci righe

Analisi del testo


1 Spiega il significato dei versi sottolineati
2 Quali termini usa Dante per descrivere Francesco? A cosa /chi lo paragona? Individua sul testo.
3 Nei versi da 58 sino alla fine la scelta della povertà come ideale di vita viene illustrata ripetutamente
con una terminologia particolare: individuala e commentala.

Approfondimento

Spiega il tema di fondo di questo canto e definisci la sua importanza all’interno dell’opera dantesca facendo
riferimento alla situazione della Chiesa al tempo di Dante.

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