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Vampe davanti agli occhi; strani cachinni agli orecchi; e quel ch'era peggio, ten-
tazioni che una non aspeava l'altra.
Urgeva liberarsi del gravoso lascito. Ma in qual modo? Rompere l'ampolla
dentro il convento? E se lo spirito ritornava al costume [pg!] d'una volta e
s'annidava or qua or là, ora a infestar questa, or quella cella, senza che un com-
piuto, efficace scongiuro bastasse a scacciarlo? Rompere l'ampolla all'aperto? Le
sacre storie riferivano terribili esempi delle vendee che gli spiriti neri prende-
vano se fugati in ispazi indifesi: súbite accensioni dell'aria, per cui uomini santi
rimasero paralizzati o fulminati; repentini turbini, che rapirono creature inno-
centi, e non si trovarono mai più; frenesie delle quali, per orrore istantaneo, degni
sacerdoti infermarono la vita intera.
Dibauto in tali dubbi, il priore sospirava, piangeva e loava noe e giorno
contro le tentazioni. Pregava, invocava il divino aiuto.
Finalmente a suo conforto rilesse nelle sacre scriure che anche con i di-
avoli grandi giova talvolta giuocar d'astuzia. Ora, se per rimandare all'inferno
il diavoleo, piccolo sì, ma protervo e spaventevole, bisognava fargli intendere
tuo intero uno scongiuro; se lo scongiuro più efficace era quello di Sant'Ilario; se
lo scongiuro di Sant'Ilario aveva efficacia certa nelle invasioni personali, l'astuzia,
la vioria stava nel trovar persona in cui allo sfuggir dalla boccia lo spirito en-
trasse e si compiacesse d'entrarci e di restarci. Se non che, per evitare ogni
scandalo intorno all'eredità dell'avvocato, [pg!] non era da rintracciare fuori
del convento la coscienza oenebrata e laida che allo spirito soddisfacesse pien-
amente.
In un frate, dunque? Imprigionarlo in un frate peccatore? Oh certo!: il
diavoleo sarebbe lieto di balzargli addosso, di sguazzarci dentro! E senza dubbio
si ostinerebbe a rimanere nella insolita ambita stanza (un frate!) anche durante
l'esorcismo; e allora….; baaglia vinta! All'inferno, una buona volta! Non più
triboli per l'eredità!
Era un pensiero caivo? Un consiglio del gran Demonio? Perchè, badate,
ci voleva che uno di quei fraticelli così savi e pii cadesse in colpa, e che il priore
per conoscerlo all'uopo lo confessasse, e confessandolo non lo assolvesse prima
d'aver compiuto l'esorcismo e aperta o roa l'ampolla…. Ci voleva una tentazione
irresistibile per qualcuno dei suoi cari monaci!
Ebbene, le vite dei Padri non aestavano forse che anche le tentazioni gio-
vano? Giovano a provar la virtù? Non era lecito, doveroso forse, meere di
quando in quando a prova le virtù del convento? E per la fragilità umana non
tornava possibile, possibilissimo, l'errore pur di un fraticello che fosse savio e
pio? Gran prudenza, sì, richiedeva la buona fama dal monastero da mantener
intaa. E il priore [pg!] parlò ai fratelli con grande prudenza. E disse che
agevole sarebbe la via del Cielo se non la impedissero le lusinghe del mondo; nè

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