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Il castello degli orrori di H.H.

Holmes

Ah, Azkaban! Quel luogo incute paura ai più temerari fra i grandi maghi. Ma probabilmente tutto il
merito della paura che genera la prigione è dovuta ai suoi custodi: dissennatori, torbide creature
prive di volto e di anima, fredde, ripugnanti, e senza dubbio tanto temute quanto pericolose.
Avvistarne anche solo una, è come vivere fra i peggiori dei tuoi incubi.

Mi ricorda un luogo, un vecchio edificio, fra i più temibili dei luoghi e la più sfortunata delle mete.
Eppure, per lungo tempo nessuno dubitò mai di quel luogo, passandoci accanto con spensieratezza
senza mai conoscere i suoi segreti...

Herman Webster Mudgett era un ragazzo disturbato, trovava conforto nel maltrattare randagi,
sottoponendoli a sadici esperimenti fino a ucciderli. Voleva fare il dottore. Un ragazzo disturbato,
appunto, che tutti oggi conosco con il nome di Henry Howard Holmes, il primo serial killer mai
documentato a ovest. Come potrete intuire quindi, questa è una storia vera di cui si parla in antichi
giornali, di cui esistono vecchie foto.

Mudgett cambiò il suo nome in Holmes trasferitosi a Englewood, Illinois. Apparentemente un uomo
virtuoso, si presentò alla porta di una farmacia per aiutare il proprietario ormai gravemente malato.
Con la scusante di aiutarlo Holmes finì con avvelenarlo, costringendo poi la vedova a cedergli la
farmacia in cambio di denaro che non sarebbe mai arrivato, portandola anzi a raggiungere il marito
per le mani dello stesso uomo. Proseguendo la sua vita criminale portando a termine una serie di
frodi assicurative Holmes si arricchì e qualche anno più tardi avviò la costruzione di un edificio
monumentale a 3 piani che avrebbe incorporato al tempo stesso la farmacia, le stanze della casa di
Holmes e un intero hotel con molte stanze per ospitare i clienti. L’edificio era tanto imponente nella
piccola cittadina da essere soprannominato come il castello, “Il castello di Holmes”.

Ad oggi, sentire questo nome mette i brividi, ma al tempo portava lustro alla città e al suo
proprietario. Ahimè, non si trattava di un semplice castello, bensì di una vera e propria trappola
mortale ben mascherata. Al di sopra della farmacia, si ergevano due piani di labirinti di corridoi,
stanze, passaggi segreti, mura scorrevoli, porte blindate, stanze segrete, pareti insonorizzate, scale e
corridoi ciechi, buchi per spioncini ovunque, botole sul pavimento che si aprivano a comando e che
facevano scivolare la vittima in cantina. Ed era qui che avveniva il peggio. Il castello era stato
progettato in modo che chiunque vi entrasse, al di fuori del signor Holmes, ne sarebbe rimasto
intrappolato, senza alcuna via d’uscita. I condotti di areazione di alcune aree della struttura erano
anche collegate a bombole di gas. Holmes si divertiva a osservare i suoi prigionieri spaesati,
spaventati, persi; ma quando cominciavano ad annoiarlo o semplicemente se ne voleva liberava li
addormentava con il gas per poi portarli in cantina. La cantina, come potrete immaginare, di certo
non conteneva vini pregiati o antichi tesori, era invece attrezzata di camere di tortura, vasche di
acido in cui sciogliere i corpi di alcune delle sue vittime, tavoli per la dissezione, vere camere a gas, e
addirittura un forno crematorio. Quest’ultimo pare fosse il suo metodo preferito per disfarsi dei
corpi.

Per anni, dal suo arrivo a Englewood, Holmes invitò clienti, fidanzate, amici, collaboratori, servi nelle
stanze del suo castello degli orrori. E per tutti questi anni, mentre la gente spariva inspiegabilmente,
Holmes si arricchiva e faceva delle persone che lo circondavano le sue bambole, i suoi esperimenti.
Ironico sapere che, alla fine, Holmes venne scoperto a causa di una delle sue frodi assicurative.
Esatto, decine e decine di anime avevano vagato per il suo castello fino a trovare la morte e il
carnefice viene smascherato in seguito all’accusa di frode. Solo perquisendo i resti della sua dimora,
vantaggiosamente mandata a fuoco dopo l’arresto di Holmes, cominciarono a venir fuori resti
umani, ossa per lo più, di ogni genere ed età. Trovarono scheletri per almeno 150 persone seppur si
ipotizzò che Holmes potesse aver alle spalle la scomparsa di più di 270 persone. Eppure Holmes non
ammise mai più di 27 omicidi. Alla fine, senza più averi e tradito dai suoi collaboratori con la polizia,
fu condannato a morte per impiccagione, eseguita il 7 maggio 1896. Si dice che il boia non avesse
eseguito correttamente il cappio, e Holmes morì lentamente dopo 15 minuti di agonia.

Per un periodo il castello di Holmes, seppur mal ridotto e sporco di cenere, divenne una meta per i
più curiosi fino a quando una secondo incendio non lo rase completamente al suolo. Raccapricciante
immaginare quali atroci segreti il fuoco abbia divorato con sé prima ancora che venissero svelati.
Non c’è più alcun luogo infestato da visitare né alcuna magica leggenda da raccontare, ma credo che
le verità del passato possano infestare le nostre menti e incupire il nostro tempo.

Beh, escludendo che le rovine del vecchio castello di Holmes siano ormai fondamenta per nuovi
edifici costruiti letteralmente sopra le camere di tortura e di esecuzione di centinaia di innocenti.
Personalmente, eviterei di vivere su un vero e proprio cimitero…

-Serpeverde

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