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ARTE

Claudia Corti

H
Ha un volto da ragazzina, carnagio- Sta tutta in quel gesto la grandezza
Annunciata , 1476 circa, ne olivastra e lineamenti raffinati, dell’autore, il siciliano Antonello da
olio su tavola,
Palazzo Abatellis Palermo. occhi neri e profondi che, con lo Messina, nell’abilità che oggi po-
sguardo leggermente abbassato, tremmo definire fotografica, di fer-
sembrano voler comunicare esitazio- mare in un solo istante, in un solo
ne, forse timidezza. Ha mani affuso- gesto e in un solo sguardo, uno
late ed eleganti, una leggermente degli episodi più complessi dei Van-
sollevata verso l’esterno, l’altra colta geli.
nel gesto di chiudere il mantello sot- L’Annunciata è una delle 35 opere
to il collo. miracolosamente scampate a cata-
Si presenta così, avvolta in un velo di strofi naturali e terremoti del miste-
colore azzurro, profondo come il ma- rioso artista. Nato intorno al 1430 a
re della Sicilia, l’opera più seducente Messina (dove morirà nel 1479), si
della storia dell’arte: la Vergine An- forma a Napoli. Qui ha modo di
nunciata, dipinta da Antonello da entrare in contatto con i tanti pitto-
Messina presumibilmente nel 1476. ri fiamminghi che in quegli anni
Secondo un’iconografia piuttosto gravitavano attorno alla corte par-
moderna per l’epoca, la Vergine tenopea. Alla loro conoscenza si
dell’Annunciazione qui si presenta deve l’attenzione ai particolari, lo
sola, senza l’arcangelo Gabriele. Ep- studio della luce e dei fenomeni at-
pure, a osservare bene, l’Angelo an- mosferici.
IL VOLTO GLOBALE nunciante è presente, o meglio, per- Lo troviamo sicuramente nell’Italia

DEL QUATTROCENTO:
cepibile. Se osserviamo il dipinto, centrale, dove sarà determinante lo
infatti, possiamo notare come sul studio di Piero della Francesca, alla

ANTONELLO leggìo, che in un vortice di realismo


fiammingo presenta addirittura i se-
cui impostazione scientifica si deve
la suddivisione spaziale dell’opera,

DA MESSINA gni della tarlatura del legno, il libro


presenti una pagina mossa da un
dall’ovale del volto al triangolo del
mantello.
alito di vento; evidentemente nel A Venezia, infine, assimila l’uso del
DOVE toccare terra l’Angelo ha mosso l’a- colore, ma lascia agli artisti locali,
Antonello da Messina, ria! L’Angelo c’è, si trova esattamen- soprattutto Giovanni Bellini, le sue
Palazzo Reale di Milano, te di fronte a lei, in mezzo a noi che competenze di pittore ormai defini-
fino al 2 giugno osserviamo, in posizione frontale; e tivamente rinascimentale.
arte

Maria ne è colta alla sprovvista: con Viaggi, conoscenze, scambi di idee,


il gesto della mano sollevata sembra tutto questo fa di Antonello l’artista
quasi voler interrompere la discussio- più “globale” del Quattrocento, in
ne, forse spaventata da ciò che sta grado di raccordare linguaggi diversi
sentendo, ma lo sguardo tradisce che da sempre producono emozioni
curiosità. eterne.

CURIOSITÀ
Da sempre Antonello da Messina è considerato un geniale innovatore: primo a
ritrarre un modello di tre quarti anziché di profilo e primo a utilizzare in Italia i
colori ad olio di origine fiamminga.

58 MARZO 2019

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